In questa pagina ho riportato gli ultimi articoli che ho scritto per il quotidiano ambientalista Terra, il settimanale Carta, Manifesto, per siti come Global Project, FrontiereNews o siti di associazioni come In Comune con Bettin e altro ancora.
Grandi navi, grandi rischi in laguna
23/08/2019Gente in MovimentoForte di un fatturato mondiale di 14 miliardi di euro l’anno, la crocieristica detta i tempi del turismo a Venezia
Ed anche stavolta ci è andata bene. Tanta paura ma nessuna conseguenza per le numerose persone che, nel pomeriggio di domenica 7 luglio, si trovavano nel battello di linea sfiorato dalla gigantesca mole della Costa Deliziosa, una sorta di villaggio turistico galleggiante con una stazza lorda di oltre 92 mila tonnellate.
La prima domanda da porsi infatti è: perché la nave è stata fatta salpare sotto condizioni meteorologiche così pericolose? Il forte vento che ha portato grandine e tempesta in laguna, aveva indotto anche le autorità aeroportuali di sospendere i voli del marco Polo.
Motoscafi e battelli sono rimasti fermi agli imbarcaderi. Anche la tratta ferroviaria ha subito ritardi. La Deliziosa, invece, è stata fatta partire lo stesso per non dover modificare gli orari degli intrattenimenti a bordo.
Per lo stesso motivo, la domenica precedente, la celebre Vogalonga, la manifestazione sportiva che porta in acqua centinaia di tradizionali imbarcazioni a remi, è stata fermata per consentire il passaggio di una grande nave. Non era mai successo prima. miliardi di euro all’anno, la crocieri- stica detta i tempi del turismo a Venezia. Inutili gli appelli degli ambientalisti che chiedono da anni “Fuori le grandi navi dalla laguna”. Inutileanchelaminacciadell’Unesco di inserire Venezia nella sua black List. Inutili gli incidenti sfiorati come quello di domenica e inutili anche l’incidente accaduto solo un mese prima, quando la MSC Opera (65 mila tonnellate) finì contro una banchina del porto di San Basilio, sfracellando una barca da turismo fluviale e mandan- do una mezza dozzina di persone all’ ospedale. Ma non è solo la possibilità di trovarsi una enorme prua dentro la basilica di San Marco che motiva la battaglia degli ambientalisti.
Motoscafi e battelli sono rimasti fermi agli imbarcaderi. Anche la tratta ferroviaria ha subito ritardi. La Deliziosa, invece, è stata fatta partire lo stesso per non dover modificare gli orari degli intrattenimenti a bordo.
Per lo stesso motivo, la domenica precedente, la celebre Vogalonga, la manifestazione sportiva che porta in acqua centinaia di tradizionali imbarcazioni a remi, è stata fermata per consentire il passaggio di una grande nave. Non era mai successo prima. miliardi di euro all’anno, la crocieri- stica detta i tempi del turismo a Venezia. Inutili gli appelli degli ambientalisti che chiedono da anni “Fuori le grandi navi dalla laguna”. Inutileanchelaminacciadell’Unesco di inserire Venezia nella sua black List. Inutili gli incidenti sfiorati come quello di domenica e inutili anche l’incidente accaduto solo un mese prima, quando la MSC Opera (65 mila tonnellate) finì contro una banchina del porto di San Basilio, sfracellando una barca da turismo fluviale e mandan- do una mezza dozzina di persone all’ ospedale. Ma non è solo la possibilità di trovarsi una enorme prua dentro la basilica di San Marco che motiva la battaglia degli ambientalisti.
Una grande nave, anche ormeggiata in banchina, inquina come 15 mila e 500 automobili e non è un caso se sotto il ponte di Rialto si sono misurate più polveri sottili che nel mezzo di una autostrada a tre corsie. In Norvegia, una legge obbliga questi mezzi inquinanti a fermarsi fuori dai fiordi. In Italia, consentiamo loro di entrare nel cuore dell’ecosistema più fragile del mondo: Venezia e la sua laguna.