Venezia, parte il ticket d’ingresso. I residenti: «Non siamo allo zoo»
27/04/2024Il ManifestoLa protesta Primo giorno d’accesso in città a pagamento: chi aggira la misura, chi manda al diavolo i controllori. I comitati: facciamo ricorso al Tar
La signora ha una certa età, una bandiera No Navi sulla spalle e sta andando alla manifestazione contro il ticket di ingresso. «Che umiliazione! La città in cui sono nata, cresciuta e dove mi ostino a vivere è diventata un parco tematico, un museo con biglietto di ingresso. Gruppi di ragazzini che non sono nemmeno di qui, ti fermano ai varchi mentre vai a casa tua, per chiederti un... codice Querre che, io che ho ancora un cellulare con i tasti, non so neppure cosa sia». E aggiunge: «Il sindaco ci odia, non c’è altra spiegazione».
PRIMO GIORNO di sperimentazione del cosiddetto «contributo di accesso a Venezia». Primo giorno di manicomio. Se l’obiettivo dichiarato dal comune era quello di «limitare i flussi turistici», proprio non ci siamo. Circa centomila persone sono arrivate ieri mattina in città dopo essersi «loggate» sul sito e aver scaricato il codice di accesso. Il sistema infatti non prevede, come sarebbe giusto attendersi se davvero lo scopo fosse quello di limitare il flusso, un limite alle entrate.
«Disarmare Israele», corteo davanti alla fiera delle armi a Verona
18/02/2024Il ManifestoVerona, domani il corteo contro la Fiera delle armi
16/02/2024Il ManifestoTorniamo a bomba Il sindaco: solo strumenti “sportivi”. Limiti strappati dai pacifisti, non basta ai centri sociali: «Ci sono anche aziende israeliane»
«C’è davvero differenza tra un’arma da difesa e un’arma da tiro? Il fucile del cacciatore che spara al cervo è lo stesso fucile che viene utilizzato dal cecchino». Alberto Modenese, attivista della Rete Veronese per la Palestina, non cambia il suo giudizio sulla Fiera della Armi che andrà in scena a Verona a partire da sabato prossimo.
«Da Fiera Internazionale delle Armi, l’hanno fatta diventare ‘European Outdoor Show. Caccia, tiro sportivo, pesca’. Ma la sostanza non cambia. Di fatto, esporranno i loro strumenti di morte le maggiori industrie di armi del mondo. Chi vende armi da caccia, da tiro e sportive, sono gli stessi che equipaggiano anche gli eserciti, foraggiano la guerra globale e spargono dolore e distruzione nel mondo». La Rete ha annunciato una manifestazione che si svolgerà sabato, nel giorno dell’apertura dell’esposizione, a partire dalle ore 14.30 nel piazzale Fiera di Verona.
Venezia, polemiche per la nomina di Roberto Rossetto come presidente dell’Autorità della Laguna
5/02/2024Il ManifestoGestirà anche il Mose Urbanista e paesaggista in pensione, 71 anni, nessuna competenza da segnalare nel campo della morfologia della laguna e delle sua salvaguardia. Zanella (Verdi e sinistra): «Ancora una volta le logiche della politica hanno il sopravvento rispetto alle competenze scientifiche
Manca solo l’avallo della Corte dei Conti perché Roberto Rossetto venga nominato presidente dell’Autorità per la Laguna di Venezia, il nuovo ente che dovrà raccogliere l’eredità del Magistrato delle Acque e che avrà in gestione il Mose quando, presumibilmente il prossimo anno, il Consorzio Venezia Nuova terminerà i lavori e chiuderà i battenti.
Ma chi è costui? Nel curriculum Rossetto si dipinge come un urbanista e paesaggista in pensione con una lunga attività nel settore privato. Tutto qua. Nessun “incarico istituzionali di grande responsabilità e rilievo” come richiede l’articolo 95 del decreto legge 14 agosto 2020 n.104 che istituisce l’Autorità per la Laguna. Nessuna competenza particolare da segnalare nel campo della morfologia della laguna e delle sua salvaguardia, anche queste caratteristiche richieste dalla legge. In altre parole, si tratta di un illustre sconosciuto. Un illustre sconosciuto gradito però al potere politico che, dopo tre anni di impasse, ha fatto quadrato attorno a lui. A caldeggiare la nomina di Rossetto infatti è il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ed il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro.
Rischiavano 15 anni, liberi tre migranti
22/10/2023Il ManifestoTREVISO. I tre giovani accusati di sequestro di persona e devastazione e saccheggio per aver partecipato a una protesta risalente al giugno 2020
Sono liberi, Mohammed Traore, Amadou Toure e Abdourahmane Signate, i tre giovani migranti accusati di sequestro di persona e devastazione e saccheggio per aver partecipato a una protesta risalente al giugno 2020, in piena pandemia. Protesta innescata dalle gravi condizioni in cui versavano gli ospiti del centro di accoglienza dell’ex Caserma Serena di Treviso.
Quella che va in scena in Qatar non è la festa del calcio ma del capitalismo fossile
22/11/2022EcoMagazine, Global ProjectUna Cop al gusto di Coca Cola
7/11/2022EcoMagazine, Global ProjectVenezia, residenti contro il ticket di Brugnaro: «Serve solo a far schei»
24/09/2022Il ManifestoTURISMO MORDI E FUGGI. Assemblea pubblica alla pescheria di Rialto. Ingresso in città da 2 a 12 euro al giorno: «È incostituzionale, serve invece un tetto alle presenze»
Marianna è nata a Venezia e a Venezia si ostina a vivere nella sua casa a Sant’Aponal, nel cuore del sestiere di San Polo. Il suo appartamento è assediato da B&b e altre locazioni turistiche come un Fort Apache di hollywoodiana memoria: «Ne ho 12 dietro casa, 10 di fianco, 2 in calle di fronte e pure uno sul pianerottolo – spiega – Nelle ore di punta, uscire di casa diventa una impresa da tutti i turisti che ci sono in calle». La sua è una delle tante voci che mercoledì sera, sotto le volte della Pescheria di Rialto, si sono levate per denunciare il malessere di una città malata di overturism. Una malattia che la giunta del sindaco Luigi Brugnaro pretenderebbe di curare imponendo un ticket di accesso alla città. «Ma per limitare l’afflusso di turisti ci vuole un limite e non un prezzo», contesta Marianna.
Stage di Stato
18/09/2022Il Manifesto«Non è una fatalità ma un omicidio. Basta scuola-lavoro»
Scuola-lavoro, muore un altro ragazzo: colpito da una lastra
18/09/2022Il ManifestoMorti bianche L’incidente vicino Venezia. La vittima aveva 18 anni e studiava in un istituto tecnico
Un’altra giovane vittima, un altro studente morto durante uno stage in azienda. L’incidente è accaduto ieri a Noventa di Piave, in provincia di Venezia, verso le 5 del pomeriggio nella ditta Bc Service, specializzata nella lavorazione del metallo. La vittima è Giuliano De Seta, un ragazzo di 18 anni di Ceggia.
Era studente di un istituto tecnico di Portogruaro e seguiva uno stage lavorativo per maturare i crediti per il diploma. Secondo le prime ricostruzioni dei carabinieri, l’incidente è avvenuto poco prima della chiusura dell’azienda: il giovane è rimasto ucciso da una lastra di metallo caduta da un cavalletto che gli ha schiacciato le gambe. Inutili i soccorsi. Il ragazzo è morto pochi minuti dopo. Sul posto è intervenuto anche lo Spisal, il Servizio prevenzione igiene sicurezza ambienti di lavoro dell’Ulss locale, i cui tecnici stanno cercando di mettere a fuoco la dinamica della tragedia.
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