Le multe del ragazzo alla tutrice volontaria
22/08/2024Il ManifestoLa storia risale allo scorso 16 aprile, quando la signora Cosetta Cantaroni di Bologna ha ricevuto per raccomandata due sanzioni amministrative per un totale di oltre 5000 euro che riguardavano violazioni del codice della strada avvenute il 13 gennaio 2024. Le multe riguardavano un minore senza patente di cui era tutrice volontaria. C’è da sottolineare che Cosetta non aveva nemmeno mai incontrato questo ragazzo, ospite di una comunità di minori non accompagnati dell’Emilia Romagna, perché egli si è sempre rifiutato anche solo di incontrare la sua tutrice. Inoltre, secondo la legge istitutiva del tutorato volontario – la cosiddetta legge Zampa del 2017 -, un tutore non può essere considerato responsabile dei danni commessi dal minore tutelato o da sue violazioni penali o amministrative, fatto salvo il caso che i due convivano sotto lo stesso tetto. Situazione che non era certo il caso della tutrice bolognese.
A QUESTO PUNTO comincia l’odissea di Cosetta, che si trova a girovagare di ufficio in ufficio, senza mai trovare una risposta al suo caso. Da principio contatta il consulente legale del Sai Msna (sistema accoglienza integrata dei minori stranieri non accompagnati) che le consiglia di rivolgersi all’Asp – assistenza servizi e persone – di Bologna dove le rispondono che i loro legali non possono occuparsi di sanzioni amministrative. A questo punto, si trova costretta a rivolgersi a un avvocato di fiducia che, con un costo iniziale di 1000 euro, apre le procedure per un ricorso al giudice di pace. Cosetta si rivolge anche al Comune di Bologna, Ufficio Legale Tutele comunale e all’assessorato al Welfare da cui ottiene solo vaghe promesse di intervento e rassicurazioni formali, in attesa dell’udienza col Giudice di Pace prevista per giugno 2025. Nessuna risposta è ancora arrivata dal Comando dei Vigili Urbani che ha competenza per le sanzioni stradali.
Ma le brutte notizie non sono ancora finite per Cosetta. Il 13 agosto 2024, la tutrice bolognese riceve un’altra raccomandata da parte della Reale Mutua Assicurazioni che chiede un risarcimento di 12.660 euro per danni a terzi, che vanno ad aggiungersi alla già ingente sanzione amministrativa di 5000 euro. Ed è facile prevedere l’arrivo di ulteriori richieste di danni, considerando che – Cosetta lo viene a sapere solo ora – i veicoli coinvolti nell’incidente sono stati tre.
Una “punizione” davvero immeritata per una persona che ha l’unica colpa di aver dato al tribunale la sua disponibilità ad aiutare un minore. Nelle chat dei tutori dell’Emilia Romagna si leggono messaggi di indignazione per come Cosetta sia stata abbandonata e lasciata sola. C’è chi propone di fare una colletta per aiutarla a coprire i costi, chi consiglia di stipulare una assicurazione contro questi rischi e chi, semplicemente, chiede giustizia.
LA PARADOSSALE VICENDA della tutrice bolognese è solo una cartina di tornasole di una politica volta a penalizzare l’istituto di tutela ai minori non accompagnati. Di fronte ad una presenza di poco meno di 23 mila minori, gli abbinamenti, secondo l’ultimo rapporto del Garante per l’infanzia, datato 2021, sono stati complessivamente 5.737. Non sono i tutori che mancano – tenendo anche presente che una persona può accettare tre incarichi contemporanei – ma la burocratizzazione degli affidi e le oramai proverbiali lentezze dei tribunali. Così che capita che le pratiche vengano risolte solo pochi giorni prima che il tutelato compia 18 anni, ed esca quindi dalla protezione. Inoltre, lamentano le associazioni di tutori, non viene fatto nulla per favorire e facilitare il compito del tutore, neppure dal punto di vista geografico. Capita che ad un tutore di Parma venga affidato un ragazzo che risiede in una comunità di Ravenna: stessa regione ma 180 chilometri di distanza. Questo è uno dei motivi per cui molti abbinamenti vengono rifiutati sia dal tutore che dal tutelato.