The Rutelli Scenario

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[Questo blog è nato dieci anni fa, e festeggia pubblicando un post per anno. Siamo arrivati al 2005, che però è ambientato nel 2025 - storia lunga. Quel che vi interessa sapere è che 15 anni dopo che Tremonti ha paragonato la crisi economica a un videogioco, Arci e Mac caricheranno su Civilization VII il seguente scenario: cosa sarebbe successo se alle elezioni del 2001 avesse vinto Rutelli e non Berlusconi?]

Civilization VII - Lo Scenario Rutelli

Ave, Rutelli. Sei il Primo Ministro della Repubblica Italiana nel 2001 AD. Gli italiani sono simpatici, improvvisatori e inconcludenti.

"Be', ma come si permette?"
"In effetti questo è uno degli aspetti più discutibili del software. Ogni civiltà ha delle caratteristiche innate che si porta avanti in ogni fase del gioco, dalla preistoria all'era spaziale".
"Sì, lo so benissimo. I tedeschi sono metodici ed espansionisti, gli indiani sono mistici e pacifici, eccetera".
"Ah, vedo che hai giocato, qualche volta".
"Io… sì, qualche versione precedente. Negli anni Novanta".
"Ah sì? E come mai non sei diventato un Neocone?"
"Un che?"
"È una teoria molto in voga, ultimam. Fino a qualche tempo fa si pensava che la generazione di intellettuali USA formatasi negli anni Novanta avesse abbracciato l'ideologia neoconservatrice dopo aver letto The Clash of Civilizations, hai presente, il libro di Huntington".
"Che non è un Neocon".
"Diciamo che era un buon antipasto. Perché, l'hai letto?"
"Beh… ho guardato le figure".
"Ecco, appunto. A un certo punto qualcuno si è reso conto che The Clash of Civilizations era stato molto più citato che letto, e comunque era uscito solo nel 1996, mentre Sid Meier aveva pubblicato Civilization I già nel 1991".
"Sul serio? Pensato che le teorie di Huntington lo avessero influenzato".
"Era il contrario. Il videogioco aveva influenzato Huntington. O perlomeno i suoi lettori. Anche perché… pensaci un momento. The Clash of Civilizations si legge in una settimana. Quanto ti dura una partita di Civilization?"
"Io… non so. Trentasei ore".
"Di più, di più. E se ci giochi una volta…"
"…ci giochi altre volte".
"Insomma, i neoconservatori degli anni dieci erano tutti appassionati giocatori di Civilization negli anni Novanta. Erano maturati ideologicamente durante lunghe sessioni di gioco. E poi può darsi che leggessero anche un po' di Huntington, ma un buon gioco di simulazione ti penetra molto più di qualsiasi opera letteraria".
"Vabbè, ma che vuol dire, ci giocava anche un sacco di gente non Neocona… Io mi ricordo una volta che tornavo in treno da una manifestazione, sai, quelle cose enormi che facevamo ai tempi dell'Iraq, e non riuscivo a dormire perché il mio dirimpettaio pacifista si ostinava a spiegare a un suo amico come aveva scatenato la guerra nucleare contro gli egiziani e… ma come, sono già sotto coi soldi?"
"È il buco lasciato dal governo precedente".
"Ma no! Amato non mi avrebbe mai tirato un gioco simile. Lui era un uomo onesto, un…"
"Un socialista, sì. Non ti ricordi il bonus fiscale del 2000? Il tuo primo aumento alla tua prima busta paga. Pura manovra elettorale".
"Allora Tremonti non mentiva".
"Era solo un simpatico esageratore".
"Beh, che importa, tanto non ho mica promesso mari e monti, io. Ci metto solo un turno a… Momento. Cos'è qsta puzza di fritto?"
"Qsto è un altro aspetto discutibile della simulazione. Ogni ambasciatore si annuncia dal suo… profumo".
"Mao Tze Tung?"

Ave, Rutelli. L'ambasciatore della Repubblica del Popolo Cinese ti augura pace e prosperità.

"Sì, mi rendo conto che a questo livello avrebbero potuto usare volti più verosimili, ma pare che agli utenti piaccia più così. Quando tratti coi francesi c'è sempre Napoleone, e l'ambasciatore indiano è sempre Gandhi, anche quando ti lancia l'offensiva nucleare. Piccoli effetti umoristici".

Abbiamo sentito dire che state fondando un'Organizzazione Mondiale del Commercio con USA, Europa e Russia.
Ci piacerebbe aderire alla vostra Organizzazione.
Possiamo vendere: utensili in acciaio, manufatti tessili, tecnologia hi-tech
.


"La traduzione lascia un po' a desiderare. Cosa gli rispondo?"
"Sei tu, il Presidente. Improvvisa. Sei italiano o no?"
"Se gli dico di no, cosa fa, mi invade?"
"Ufficialm no. Potrebbe usare le bombe umane".
"Bombe umane?"
"Un deterrente molto efficace. Libera qualche milione di cittadini ansiosi di emigrare in Italia clandestinam".
"Beh, meglio così, un sacco di forza lavoro. Tanto io sono di sinistra… e qsto chi è?"

Ave, Rutelli, sono il tuo Ministro degli Interni, on. D'Alema.

"Ma se non ha i baffi!".
"Porta pazienza, è uno scenario che ti ho fatto in due ore, secondo te avevo il tempo di mettere i baffi a D'Alema? Senti che ti dice".


Rapporti confidenziali dicono che un attacco umano dalla Repubblica del Popolo Cinese causerebbe rivolte in tutte le città del Nord.

"Beh, ma si fottano, quei Padani! Ignora le loro fievoli minacce!"

Se questo è il tuo volere, Presidente, devo rassegnare le dimissioni.

"E si fotta anche D'Alema! Però, mi piace qsto gioco. Ma la prossima volta mettici i baffi, mi darà più soddisfazione… beh? È già finita?"
"D'Alema si è dimesso, i Diesse ti hanno tolto la fiducia, il tuo governo è caduto, hai perso la partita".

Addio, Rutelli.
Il tuo governo è durato 27 giorni.
Gli annalisti del futuro ti ricorderanno come:
RUTELLI L'IMBELLE


"No, no aspetta. Torno indietro. Come non detto. Control Zeta. C'è un modo di fare Control Zeta?"
"Come no, basta pensarlo intensamente".
"E infatti! Dunque, sono di nuovo di fronte a Mao Tze Tung che sa di fritto. Gli dico che può entrare nell'Organizzazione Mondiale del Commercio, però… deve rispettare alti standard in materia di diritti umani! To', beccati questa".
"Lui che dice?"
"Fa sì con la testa e sorride".
"È un modo del software per esprimere assenso «all'orientale»".
"Più che sorridere ridacchia".
"È sempre un cenno d'assenso".
"Bene. E qsta adesso cos'è… cannella?"

Ave, Rutelli. Sono il Presidente degli Stati Uniti, George W. Bush.

"Sì, e sai di cannella. Cosa vuoi?"

Vedo che anche tu sei d'accordo all'ingresso della Cina nel WTO. Firmeremo l'accordo formale al prossimo summit, in Italia, in luglio. Mi raccomando di curare le misure di sicurezza anti-terrorismo".

"E se lo mando a f'nql?"
"Non credo che andrai molto avanti".

"Va bene, allora Ok, George, non ti preoccupare, anzi, te lo posso dire? Preoccupati. Osama Bin Laden sta preparando un attacco alle Due Torri in settembre. Ouch! Che succede?"
"Succede che stai barando. Stai usando il senno del poi".
"E mi arriva la scossa?"
"Un piccolo deterrente".
"E qsto casino cos'è?"
"Non è niente, c'è malcontento popolare".
"E perché? Cosa ho fatto?"
"Pensano che organizzando un summit in Italia attirerai i terroristi; inoltre né Mao Tze Tung né George W. Bush sono molto popolari".
"Vabbe', ma che ci posso fare?"
"Più o meno lo sai cosa puoi fare. Puoi intrattenerli, costruire stadi, ripetitori tv, cinematografi…"
"Ci sono già in tutte le città, non bastano".
"Puoi farli lavorare meno a parità di salario".
"Ma sono già in rosso".
"Ti sarà già capitata una situazione del genere, no? Di solito cosa facevi?"
"Beh, la cosa più facile era distaccare un'unità militare nella città in tumulto".
"Bene, allora fa così. Prima concentri tutto il malcontento popolare in una città… in qlla dove avverrà il summit. E poi, con la scusa dell'antiterrorismo, ci mandi un bel po' di unità-carabinieri".
"Non è che ne abbia tante a disposizione. Mi servono per gli stadi".
"E allora prendi anche i poliziotti, i finanzieri, i forestali… tutto quel che hai".
"Però non so… non mi sembra una cosa molto di sinistra".
"Se te ne vengono in mente altre…".
"Non conosco il gioco abbastanza".
"Lo conosci benissimo. Improvvisa".
"E qsto chi è?"

Ave, Rutelli, sono il tuo Ministro degli Esteri, on. Veltroni.

"Veltroni?"
"Pensavo che ti sarebbe piaciuto, sai, è un brav'uomo, ogni tanto lo mandi in Africa…"

Il summit internazionale è stato un successo. I terroristi non hanno colpito. Il mondo ti stima.

"Oh, bene".

Ave, Rutelli, sono il tuo Ministro degli Interni, on. D'Alema.

"E tu che vuoi?"

La sollevazione popolare nella città di Genova è stata sedata.

"Ottimo".

Perdite: una unità.

"Che significa?"
"C'è scappato un morto".
"Militare o civile?"
"Senti, è una simulazione fatta in poco tempo, non ha nessuna importanza se è morto un carabiniere o un manifestante. Uno su 57 milioni è comunque poca cosa".
"Poca cosa? Questa è una Repubblica! Non è che può morire una persona in una città così".
"Certo che puoi, se concentri tutto il malcontento e tutte le forze di polizia in una città sola! Quando giocavi alle versioni più vecchie non ti capitava mai di far morire i tuoi cittadini?"
"Sì, ma era un gioco. Non me ne accorgevo neanche".
"È un gioco anche questo".

Ave, Rutelli, sono il tuo Addetto Stampa, Michele Serra.

"Piuttosto inverosimile".
"È il primo che mi è venuto in mente".

Lieve malcontento in tutte le città, a causa della morte di un cittadino durante la rivolta di Genova.
La tua popolarità è crollata. Fini e Bertinotti vinceranno le prossime elezioni.

"E va bene, che ci posso fare?"
"Puoi chiedere scusa, nominare una commissione d'inchiesta e scaricare le colpe sui sottoposti".
"Giusto. Faccio dimettere tutti i dirigenti delle forze di polizia. E anche D'Alema, to', non è agli Interni, D'Alema? Al suo posto ci metto Fassino, così i DS mi mantengono la fiducia. Come sto andando?"
"Non male, sei arrivato al settembre del 2001 senza ancora fare una sola cosa di sinistra".
"Va be', ho ancora cinque anni, tanto".

***

Caro Leonardo, se ci penso, aveva ragione Arci: non c'è niente di meglio di un gioco di simulazione per trasmettere un'ideologia. Connesso a Civilization VII io giocavo, giocavo, e intanto tutta la mia fede nell'autodeterminazione individuale veniva espulsa dai pori, come una tossina dal sudore. Sudavo molto, in effetti.

"Tempo di finanziaria, bene. Mo' mi vedono. Supertassa patrimoniale, tie'! E lotta senza quartiere all'evasione. E all'abuso edilizio. E poi…"
"Mi sembra che esageri. Rutelli avrebbe fatto tutto questo? Con Bertinotti all'opposizione?"
"Rutelli no, io sì. E voglio proprio vedere chi lo rivota, Bertinotti… beh? Cos'è quella freccia in caduta libera?"
"Una freccia indaco?".
"Blu?"
"Sì. È il PIL trimestrale".
"E perché è crollato?"
"Non lo so, posso fare delle supposizioni. Forse le tue dichiarazioni hanno spaventato gli industriali, che hanno spostato i capitali nei paradisi fiscali. E già che c'erano, hanno spostato anche la produzione. Ricordi quando hai voluto la Cina nel WTO? Adesso possono trasferire intere fabbriche dal Po al Fiume Azzurro quasi a costo zero".
"Ma anche questi industriali, che due coglioni… attacco San Marino, va".
"Cos'è che fai?"
"Lo sanno tutti che è un paradiso fiscale. Ora voglio proprio vedere cosa succede se lo circondo con la fanteria meccanizzata".
"Mac, in questo scenario meno usi la forza meglio è. Hai già visto che è successo a Genova".
"Sciocchezze. Stavolta non ammazzo nessuno. E se Napoleone mi dà il permesso, dopo prendo Montecarlo… E adesso che cazzo vuoi, Veltroni…"

Il Parlamento Europeo condanna la tua politica espansionista.
Forti sanzioni economiche imposte dagli Stati Membri.


"Branco di rammolliti! Per tre colline in Romagna? E se invadevo l'Etiopia cosa succedeva?"
"Mac, stai giocando contro un computer che si intende di storia molto più di te. Il suo comportamento è assolutamente verosimile. Sei tu che stai facendo pazzie. Nessun vero uomo di Stato europeo assedierebbe un paradiso fiscale".
"Ma perché?"
"Perché no".
"Va bene, va bene: control Zeta. Ricapitoliamo: devo fare una finanziaria equa ma senza spaventare gli industriali, e inoltre… e adesso cos'è tutto questo casino?"
"Indovina un po'".
"O cazzo, giusto, l'11 settembre… ma io che c'entro? "
"Il mondo è piccolo, Mac".
"Ho mezza Italia in rivolta… qsto non è molto verisimile".
"Il Ministro degli Interni che dice?"
"Fassino? Un paio di stronzate sulla caccia all'arabo. A Milano e Verona danno la caccia agli arabi e li linciano per strada. Mi sembra un po' esagerato".
"Devi pensare che la destra è in stato confusionale. Berlusconi Bossi e Fini hanno perso le elezioni e non contano più nulla. Gli attivisti sono smarriti e confusi, e tu stai facendo ponti d'oro agli immigranti".
"Ho solo snellito le procedure".
"Hai anche abbreviato i tempi per la cittadinanza, mi pare".
"Altroché se l'ho fatto, è forza lavoro a buon mercato e voglio tenermela stretta! Altrimenti poi lo sai che i cinesi…"
"Sai cosa si dice di te? Che tra quattro anni e mezzo vuoi farti rieleggere coi voti dei musulmani. Forattini ti disegna già in prima pagina come Al-Rutel".
"No! Forattini no!"
"Niente panico. Niente panico".
"E questa cos'è? Un'autobomba contro una sinagoga? Ma siamo impazziti?"
"Gli arabi si sentono perseguitati e se la prendono con un'altra minoranza. È un classico. Niente panico. Lo statista si vede nelle emergenze".
"Va bene. Non è tempo di mezze misure. Tutti i fascisti in galera".
"Costituzionalmente impeccabile. Ma le galere sono piene".
"Già, dimenticavo. Va bene, prima un bell'indulto, facciamo uscire un po' di gente che può fare lavori socialmente utili e ficchiamo dentro i fascisti. In alternativa mettiamo su dei Centri di Detenzione per fascisti e li appaltiamo a delle cooperative, così creiamo anche dei posti di lavoro".
"Cominci a imparare".
"Sto improvvisando".
"E la minoranza araba, come la tranquillizzi?"
"Dunque. Faccio una bella dichiarazione in cui spiego che l'Islam non è il terrorismo, e che l'Italia è un luogo d'incontro, non di scontro, tra due grandi civiltà. Buono, no?"
"Ottimo".
"E allora perché George W. s'è rabbuiato?"
"Forse s'aspettava una parola di condanna sull'estremismo religioso. Ground Zero è ancora calda, i postini muoiono per le lettere al carbonchio".
"Beh, adesso non può pretendere. Io ho una grossa minoranza musulmana in casa. No. Ho detto No. Non ci vengo in Afganistan, George! Te lo puoi scordare. Eh? Che cosa?"
"Qualcosa non va?"
"Non ti immagini. Gli americani si sono incazzati perché ho condannato la guerra afgana… hanno tolto dai menu dei ristoranti tutte le parole italiane! Le lasagne alla bolognese sono diventate le Boston lasagns!"
"Non te la prenderai per così poco…"
"E poi il petrolio è alle stelle. Gli industriali piangono".
"Facci il callo".
"E adesso cosa c'è… questo no. Non potevo immaginarlo".
"Cosa?"
"Un gruppo di ex brigatisti, usciti di galera con l'indulto, con un sacco di esperienza nel mondo del lavoro socialmente utile, ha fondato una cooperativa non profit e si è fatto appaltare un Centro di Detenzione per fascisti".
"Lodevole iniziativa".
"C'erano delle vecchie ruggini… insomma, sono saltate fuori delle foto di abusi sui carcerati e Amnesty International mi ha condannato. È da Genova che non me ne perdonano una. Gli americani mi disprezzano e gli europei mi snobbano. Cosa faccio?"
"Io resetterei".

Resettai una dozzina di volte, quella notte, in seguito ai più svariati motivi: uno sciopero generale, una carestia in Basilicata, una polemica col Papa che mi valse la sfiducia del partito cattolico (il mio), eccetera. Di catastrofe in catastrofe, improvvisando, cominciai a ingranare. A parte alcune sciagure veram inevitabili (crisi della fiat, crack parmalat...), riuscivo a cavarmela in modo dignitoso. Mettevo i ministri gli uni contro gli altri. Truccavo i bilanci. Raccontavo palle ai telespettatori. Verso il mattino riuscii finalmente ad arrivare al quinto anno del mandato.
"Pss, Arci, sveglia!"
"Che c'è? Ora di colazione?"
"Sono arrivato al 2006! Ce l'ho fatta!"
"Complimenti. I conti come sono?"
"Bruttini, ma considerata la congiuntura… sai, dopo l'11 settembre, l'Euro… il caro-petrolio… meno male che ho aperto un pozzo a Nassiryia".
"Ah, stai a Nassiryia".
"Sì, ho dovuto prendere parte alla spedizione, non avevo molta scelta… ho avuto parecchie perdite, sai? È stato terribile".
"E all'interno come va?"
"Non malaccio. Ho cambiato alcuni ministri ".
"C'è ancora Fassino agli Interni?"
"No, ehm. C'è Fini".
"Fini?"
"Un grande acquisto. Sai, dovevo fare qualcosa per mettere ordine a destra, c'era un rischio di deriva eversiva fortissimo… così tre anni fa l'ho ripescato dalla fondazione dove s'era rintanato, e l'ho messo a capo di una lista civetta per le Europee. L'ho ripulito, l'ho convinto ad andare a Gerusalemme a riconoscere il nazismo male assoluto. Gran mossa. Ha pescato voti a man bassa: ex forzisti, cattolici… Quando i diessini si sono ritirati dal governo, lui mi è rimasto vicino".
"I diessini si sono ritirati".
"Sì, ufficialmente per via della guerra, sai, le solite petizioni di principio per gli allocchi, i cortei arcobaleno eccetera. In realtà D'Alema voleva fottermi il posto andando a elezioni anticipate. Ma l'ho fottuto io! Tiè!"
"Toglimi una curiosità. La Lega?"
"Stiamo giungendo a un accordo, dovremmo cambiare qualche articolo della Costituzione. Per ora è solo un appoggio esterno, ma poi… coi voti di Bossi in maggio stravinco, capisci".
"Capisco. Stai al governo con Bossi e Fini".
"Sì".
"Riscrivi la Costituzione. Controlli Nassiryia".
"Era l'unico modo, capisci, io..."
"Sei sicuro di essere ancora Rutelli?"
(continuava)
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