Civati si vota votandolo
07-12-2013, 01:56Pd, primarie 2013, RenziPermalink
Mentre scrivevo questo pezzo, Beppe Grillo ha pensato bene di esporre alla gogna la giornalista dell'Unità Maria Novella Oppo. Una pessima idea tra tante, di cui avranno magari a rimproverarsi più che di altre; anch'io nel mio piccolo farò quel che potrò in tal senso.
La prendo un po' lunga. Durante il dibattito su Sky - un po' penalizzato dai ritmi ansiogeni, e dire che l'anno scorso la stessa formula sembrava così efficace - a un certo punto si è parlato di matrimonio gay. Si tratta di un argomento importante, non solo in sé (si tratta di riconoscere la parità dei diritti civili a una categoria di persone che non l'ha ancora raggiunta, e allineare l'Italia con le democrazie più evolute), ma perché è in qualche modo il reagente che separa all'istante le due nature del partito, che non hanno mai veramente quagliato: siamo tutti del PD finché non ci parli di matrimonio ai gay: se ce ne parli, ci separiamo immediatamente in cattolici ed ex ds. Così è, e così forse è giusto che sia.
Dunque, di fronte a una domanda sul matrimonio gay, Civati non ha nessuna difficoltà a strappare un applauso dicendo che lo vuole, subito; e lo vuole chiamare "matrimonio", senza tante garbate perifrasi che andrebbero incontro alla timidezza dei cattolici anche più progressisti ("unione alla tedesca"). Renzi no. Non tanto perché cattolico, ma perché ha la vittoria in tasca e sta giocando in difesa, come Bersani l'anno scorso, pensando più a cosa può mantenere che a cosa può ancora promettere. Per Renzi parlare di matrimonio significa tentare una battaglia perdente; lui invece vuole cambiare qualcosa subito, e quindi andrà avanti con la proposta di Scalfarotto, che è quella che ha le maggiori possibilità di ottenere qualcosa nei tempi brevi. A questo punto non è più un confronto tra un cattolico (Renzi) e un progressista (Civati), ma tra pragmatismo e ideale, e quindi io per temperamento dovrei scegliere il pragmatismo, come ho sempre fatto fin qui. Non lo faccio. Un po' perché Renzi è un pragmatista solo quando gli garba: le sue proposte di riforma della costituzione rasentano il grillismo per praticabilità. Ma non è solo questo.
Non lo faccio perché non è il momento: quando si andrà alle urne vere voterò quel che c'è da votare, parlerò di pragmatismo e di tattica e di strategia e continuo in coscienza a pensare che la via più praticabile verso la parità dei diritti sia quella a piccoli passi che sta percorrendo, con una certa fatica, Scalfarotto. (Anche se fino a qualche anno fa, quando si trattava di farsi notare, Scalfarotto la irrideva - solita storia). Ma per una volta che ho finalmente l'occasione di dire cosa voglio, senza sempre sacrificarmi alla tattica e alla strategia, non me la faccio perdere: io, come Civati, voglio che i gay si possano sposare come tutti gli altri; magari non siamo la maggioranza nemmeno nel Pd, ma è importante far vedere che non siamo nemmeno in pochi.
Alle consultazioni primarie di domenica voterò, e voterò Civati. Si tratta di una scelta fatta da tempo, e abbastanza scontata; credo che Renzi si sia già conquistato un ruolo centrale nel partito, con ostinazione e con merito: non mi è diventato più simpatico nel corso del processo, ma ritengo che sia il candidato più credibile che il PD possa avere in questo momento, e quando sarà l'ora non avrò grosse difficoltà a votare per lui; questa però non è l'ora. Per adesso si tratta di far sapere che PD desideriamo, e io lo desidererei banalmente un po' più a sinistra su tante questioni (laicità, diritti, economia). Malgrado la sovraesposizione su social network e blog (ricordate per favore cos'è sempre successo ai fenomeni esplosi sui vostri desktop: Scalfarotto, Giannino, eccetera) non credo che Civati abbia possibilità di vincere: se riuscisse a rosicchiare più del venti per cento e ad arrivare secondo avrà compiuto la sua missione. Voto Civati con lo stesso spirito con cui l'anno scorso consigliavo a lettori e amici di votare Vendola: non vincerà, ma è importante far notare che c'è, e rappresenta un bacino rilevante.
Non so se si è capito, ma più del risultato di domenica, mi preme far notare che il mio non è un voto di bandiera: non voto Civati perché è "contro", non voto Civati perché mi rappresenta, in lui mi riconosco, e balle varie. Credo che in questo momento abbia un valore posizionale; penso che sia stato anche abbastanza bravo ad arrivarci, in questa posizione, che non è sempre stata la sua. Penso che saper trovarsi lo spazio sia una delle qualità del politico: di un'altra abilità fondamentale, quella alla negoziazione, mi sembra un po' carente. Tanto peggio. Lo so che ogni voto è irrazionale, ma se si può in modo anche infinitesimamente irrazionale spostare il baricentro del PD verso la sinistra, credo che lo sforzo valga sempre la fatica e il rischio di un voto in più. Poi succederà quel che deve succedere: ci saranno altre elezioni, le perderemo o le vinceremo male; saremo costretti a nuovi compromessi e compromissioni, ci difenderemo parlando di strategia e lamentandoci della cattiva sorte e degli elettori che si aspettano sempre chissà che. Ci sarà tantissimo tempo per tutto questo: domani c'è un po' di tempo per dire cosa vogliamo davvero. Io il Pd lo voglio più simile a Civati, e spero di essere in buona compagnia.
La prendo un po' lunga. Durante il dibattito su Sky - un po' penalizzato dai ritmi ansiogeni, e dire che l'anno scorso la stessa formula sembrava così efficace - a un certo punto si è parlato di matrimonio gay. Si tratta di un argomento importante, non solo in sé (si tratta di riconoscere la parità dei diritti civili a una categoria di persone che non l'ha ancora raggiunta, e allineare l'Italia con le democrazie più evolute), ma perché è in qualche modo il reagente che separa all'istante le due nature del partito, che non hanno mai veramente quagliato: siamo tutti del PD finché non ci parli di matrimonio ai gay: se ce ne parli, ci separiamo immediatamente in cattolici ed ex ds. Così è, e così forse è giusto che sia.
Dunque, di fronte a una domanda sul matrimonio gay, Civati non ha nessuna difficoltà a strappare un applauso dicendo che lo vuole, subito; e lo vuole chiamare "matrimonio", senza tante garbate perifrasi che andrebbero incontro alla timidezza dei cattolici anche più progressisti ("unione alla tedesca"). Renzi no. Non tanto perché cattolico, ma perché ha la vittoria in tasca e sta giocando in difesa, come Bersani l'anno scorso, pensando più a cosa può mantenere che a cosa può ancora promettere. Per Renzi parlare di matrimonio significa tentare una battaglia perdente; lui invece vuole cambiare qualcosa subito, e quindi andrà avanti con la proposta di Scalfarotto, che è quella che ha le maggiori possibilità di ottenere qualcosa nei tempi brevi. A questo punto non è più un confronto tra un cattolico (Renzi) e un progressista (Civati), ma tra pragmatismo e ideale, e quindi io per temperamento dovrei scegliere il pragmatismo, come ho sempre fatto fin qui. Non lo faccio. Un po' perché Renzi è un pragmatista solo quando gli garba: le sue proposte di riforma della costituzione rasentano il grillismo per praticabilità. Ma non è solo questo.
Non lo faccio perché non è il momento: quando si andrà alle urne vere voterò quel che c'è da votare, parlerò di pragmatismo e di tattica e di strategia e continuo in coscienza a pensare che la via più praticabile verso la parità dei diritti sia quella a piccoli passi che sta percorrendo, con una certa fatica, Scalfarotto. (Anche se fino a qualche anno fa, quando si trattava di farsi notare, Scalfarotto la irrideva - solita storia). Ma per una volta che ho finalmente l'occasione di dire cosa voglio, senza sempre sacrificarmi alla tattica e alla strategia, non me la faccio perdere: io, come Civati, voglio che i gay si possano sposare come tutti gli altri; magari non siamo la maggioranza nemmeno nel Pd, ma è importante far vedere che non siamo nemmeno in pochi.
Alle consultazioni primarie di domenica voterò, e voterò Civati. Si tratta di una scelta fatta da tempo, e abbastanza scontata; credo che Renzi si sia già conquistato un ruolo centrale nel partito, con ostinazione e con merito: non mi è diventato più simpatico nel corso del processo, ma ritengo che sia il candidato più credibile che il PD possa avere in questo momento, e quando sarà l'ora non avrò grosse difficoltà a votare per lui; questa però non è l'ora. Per adesso si tratta di far sapere che PD desideriamo, e io lo desidererei banalmente un po' più a sinistra su tante questioni (laicità, diritti, economia). Malgrado la sovraesposizione su social network e blog (ricordate per favore cos'è sempre successo ai fenomeni esplosi sui vostri desktop: Scalfarotto, Giannino, eccetera) non credo che Civati abbia possibilità di vincere: se riuscisse a rosicchiare più del venti per cento e ad arrivare secondo avrà compiuto la sua missione. Voto Civati con lo stesso spirito con cui l'anno scorso consigliavo a lettori e amici di votare Vendola: non vincerà, ma è importante far notare che c'è, e rappresenta un bacino rilevante.
Non so se si è capito, ma più del risultato di domenica, mi preme far notare che il mio non è un voto di bandiera: non voto Civati perché è "contro", non voto Civati perché mi rappresenta, in lui mi riconosco, e balle varie. Credo che in questo momento abbia un valore posizionale; penso che sia stato anche abbastanza bravo ad arrivarci, in questa posizione, che non è sempre stata la sua. Penso che saper trovarsi lo spazio sia una delle qualità del politico: di un'altra abilità fondamentale, quella alla negoziazione, mi sembra un po' carente. Tanto peggio. Lo so che ogni voto è irrazionale, ma se si può in modo anche infinitesimamente irrazionale spostare il baricentro del PD verso la sinistra, credo che lo sforzo valga sempre la fatica e il rischio di un voto in più. Poi succederà quel che deve succedere: ci saranno altre elezioni, le perderemo o le vinceremo male; saremo costretti a nuovi compromessi e compromissioni, ci difenderemo parlando di strategia e lamentandoci della cattiva sorte e degli elettori che si aspettano sempre chissà che. Ci sarà tantissimo tempo per tutto questo: domani c'è un po' di tempo per dire cosa vogliamo davvero. Io il Pd lo voglio più simile a Civati, e spero di essere in buona compagnia.
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#ilConfrontoPD #ilritorno
28-11-2013, 16:31Pd, primarie 2013, tvPermalink(Ci sto provando gusto) Altre domande, alcune rubacchiate da quelle che avete lasciato voi nei commenti.
11. Chi sono i cento che hanno affossato Prodi? Ti sei almeno fatto un'idea? Pensi di tenerli a bordo? Ti fiderai a dare le spalle a qualcuno?
12. Sei contrario al finanziamento ai partiti? Se sì, da dove intendi prendere i soldi?
13. Quali progetti concreti intendi portare avanti per creare un politica economica Europea unica, che ci permetta di combattere uniti contro la crisi e che elimini le disuguaglianze del costo del denaro tra gli stati membri?
14. Intendi fermare la cementificazione del suolo italiano? Se si immagini una legge come in altri paesi che vieti la costruzione di nuovi edifici o strutture in presenza di edifici o strutture inutilizzate?
15. Cosa intendi fare per il problema dei rifiuti che attanaglia moltissime città? Intendi rendere responsabili le aziende che producono o importano prodotti non biodegradabili con una legge che le obbliga come in altri paesi, a prendersi carico del loro smaltimento.
16. Intendi promuovere l'economia a km zero e a rifiuti zero? Come?
17. Cosa intendi fare per promuovere un sistema di trasporti a basso impatto ambientale? Intendi disincentivare l'uso dell'auto? Come intendi favorire forme di carburante diverse dalla benzina?
18. Parliamo di diritti, che non se ne parla mai abbastanza? Qual è il tuo parere su unioni civili, diritti dei migranti, pari opportunità, fine vita?
19. Cosa fare per l'economia di questo paese? Come riportare il lavoro alla centralità della vita economica italiana? Precariato, disoccupazione, crisi della domanda, se foste eletti quali sarebbero le rivoluzionarie decisioni che vorreste fossero prese per il bene dell'Italia?
20. Dal 9 Dicembre lei sarà il segretario del principale partito di governo, che tuttavia ha la maggioranza grazie all'appoggio del nuovo centrodestra, il quale si dichiara alleato del principale partito di opposizione. Quanto dura?
11. Chi sono i cento che hanno affossato Prodi? Ti sei almeno fatto un'idea? Pensi di tenerli a bordo? Ti fiderai a dare le spalle a qualcuno?
12. Sei contrario al finanziamento ai partiti? Se sì, da dove intendi prendere i soldi?
13. Quali progetti concreti intendi portare avanti per creare un politica economica Europea unica, che ci permetta di combattere uniti contro la crisi e che elimini le disuguaglianze del costo del denaro tra gli stati membri?
14. Intendi fermare la cementificazione del suolo italiano? Se si immagini una legge come in altri paesi che vieti la costruzione di nuovi edifici o strutture in presenza di edifici o strutture inutilizzate?
15. Cosa intendi fare per il problema dei rifiuti che attanaglia moltissime città? Intendi rendere responsabili le aziende che producono o importano prodotti non biodegradabili con una legge che le obbliga come in altri paesi, a prendersi carico del loro smaltimento.
16. Intendi promuovere l'economia a km zero e a rifiuti zero? Come?
17. Cosa intendi fare per promuovere un sistema di trasporti a basso impatto ambientale? Intendi disincentivare l'uso dell'auto? Come intendi favorire forme di carburante diverse dalla benzina?
18. Parliamo di diritti, che non se ne parla mai abbastanza? Qual è il tuo parere su unioni civili, diritti dei migranti, pari opportunità, fine vita?
19. Cosa fare per l'economia di questo paese? Come riportare il lavoro alla centralità della vita economica italiana? Precariato, disoccupazione, crisi della domanda, se foste eletti quali sarebbero le rivoluzionarie decisioni che vorreste fossero prese per il bene dell'Italia?
20. Dal 9 Dicembre lei sarà il segretario del principale partito di governo, che tuttavia ha la maggioranza grazie all'appoggio del nuovo centrodestra, il quale si dichiara alleato del principale partito di opposizione. Quanto dura?
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#ilConfrontoPD
27-11-2013, 19:13Berlusconi, Pd, primarie 2013, Renzi, TwitterPermalink
Da quel che ho capito funziona così: venerdì sera Sky Tg24 organizza il confronto tra i candidati alle primarie, che tanto bene funzionò l'anno scorso (anche perché lo trasmetteva in chiaro Cielo).
Civati, Cuperlo e Renzi risponderanno a tante domande, e tra queste anche a una che viene dal meraviglioso mondo della Rete, che saremmo noi. In particolare a me e a Luca Conti di Pandemia è stato affidato l'on*re di lanciare la lenza su twitter e di vedere cosa ne salta fuori.
Non ho idea di come funzionino queste cose di solito, ma la mia esperienza assembleare mi sconsiglia di andare semplicemente sul fringuello e scrivere una cosa tipo: #uelà raga come #butta che #domanda si fa a #ilConfrontoPD? Quindi qui sotto metto giù alcune domande - non ho molto tempo - e voi siete liberi di reagire come vi pare e di suggerirne altre. La discussione dovrebbe farsi su twitter (hashtag #ilConfrontoPD; io sono @LeonardoBlog, casomai vi fosse sfuggito), ma se vi sentite più a vostro agio qua sotto nei commenti fate pure.
Alcune domande che io farei a Renzi e agli altri due:
1. Il semestre di presidenza UE lo lasci fare a Letta o preferiresti farlo tu?
2. Uno di voi tre ha già dato un ultimatum a Letta: una nuova legge elettorale o a casa. Spiegaci tu che legge elettorale vorresti e perché.
3. A questo punto della serata avrete senz'altro tutti e tre detto che con Berlusconi e Forza Italia non farete un governo mai più, mai e poi mai, assolutamente mai. Adesso fingete che sia la primavera dell'anno prossimo: ci sono già state le elezioni e i risultati sono più o meno gli stessi di un anno fa. Improvvisate il discorso con cui spiegherete agli elettori che bisogna rifare un governo con Berlusconi.
4. I grillini, un po' ingenuamente, sono convinti che esista un patto occulto tra il PD e Berlusconi, per preservare le aziende di famiglia, e soprattutto i canali televisivi che gli permettono di avere ancora un peso politico enorme malgrado sia fuori dal parlamento. Volete provare a convincerli del contrario, più che con le parole con qualche proposta concreta? O ritenete che la Mediaset debba essere lasciata a disposizione di un condannato che la usa per difendersi dai giudici e dagli avversari politici?
5. Papa Francesco. Che persona meravigliosa. Quanta umana compassione nei suoi appelli alla povertà. Lo vogliamo aiutare? Riusciamo a far pagare alla Chiesa qualche giusta tassa in più? O va tutto bene così?
6. Immagina di essere solo con Angela Merkel. No. Mettiamola così: davanti a un caminetto ci sei tu, Angela Merkel e due interpreti simultanei. Una pioggia incessante picchietta le finestre con ostinazione teutonica. Convincila che l'austerità sta distruggendo l'Europa e che bisogna invertire la rotta al più presto. Con parole tue.
7. Le donne italiane hanno diritto ad abortire, o si tratta di un lusso per chi se lo può permettere? Sbattere fuori dagli ospedali pubblici tutti gli obiettori quanto è in alto nella vostra lista delle priorità?
8. (Questo è un pallino mio). Uno di voi tre l'anno scorso approfittò di questa ribalta per lanciare l'idea di un servizio civile obbligatorio. Buona idea o straordinaria cazzata?
9. L'anno scorso c'era anche una donna lì sopra, anche se diciamolo, era più decorativa che altro. Qual è la prima cosa che farete per le pari opportunità quando e se sarete a Palazzo Chigi?
10. Mentre tutto il mondo comunica su internet, l'Italia è in controtendenza. Che si può fare per convincere gli italiani a sfruttare le potenzialità della Rete? Per favore, non un convegno e neanche un nuovo pool di esperti.
E ora scatenatevi. Pandemia non prevarrà!
Civati, Cuperlo e Renzi risponderanno a tante domande, e tra queste anche a una che viene dal meraviglioso mondo della Rete, che saremmo noi. In particolare a me e a Luca Conti di Pandemia è stato affidato l'on*re di lanciare la lenza su twitter e di vedere cosa ne salta fuori.
Non ho idea di come funzionino queste cose di solito, ma la mia esperienza assembleare mi sconsiglia di andare semplicemente sul fringuello e scrivere una cosa tipo: #uelà raga come #butta che #domanda si fa a #ilConfrontoPD? Quindi qui sotto metto giù alcune domande - non ho molto tempo - e voi siete liberi di reagire come vi pare e di suggerirne altre. La discussione dovrebbe farsi su twitter (hashtag #ilConfrontoPD; io sono @LeonardoBlog, casomai vi fosse sfuggito), ma se vi sentite più a vostro agio qua sotto nei commenti fate pure.
Alcune domande che io farei a Renzi e agli altri due:
1. Il semestre di presidenza UE lo lasci fare a Letta o preferiresti farlo tu?
2. Uno di voi tre ha già dato un ultimatum a Letta: una nuova legge elettorale o a casa. Spiegaci tu che legge elettorale vorresti e perché.
3. A questo punto della serata avrete senz'altro tutti e tre detto che con Berlusconi e Forza Italia non farete un governo mai più, mai e poi mai, assolutamente mai. Adesso fingete che sia la primavera dell'anno prossimo: ci sono già state le elezioni e i risultati sono più o meno gli stessi di un anno fa. Improvvisate il discorso con cui spiegherete agli elettori che bisogna rifare un governo con Berlusconi.
4. I grillini, un po' ingenuamente, sono convinti che esista un patto occulto tra il PD e Berlusconi, per preservare le aziende di famiglia, e soprattutto i canali televisivi che gli permettono di avere ancora un peso politico enorme malgrado sia fuori dal parlamento. Volete provare a convincerli del contrario, più che con le parole con qualche proposta concreta? O ritenete che la Mediaset debba essere lasciata a disposizione di un condannato che la usa per difendersi dai giudici e dagli avversari politici?
5. Papa Francesco. Che persona meravigliosa. Quanta umana compassione nei suoi appelli alla povertà. Lo vogliamo aiutare? Riusciamo a far pagare alla Chiesa qualche giusta tassa in più? O va tutto bene così?
6. Immagina di essere solo con Angela Merkel. No. Mettiamola così: davanti a un caminetto ci sei tu, Angela Merkel e due interpreti simultanei. Una pioggia incessante picchietta le finestre con ostinazione teutonica. Convincila che l'austerità sta distruggendo l'Europa e che bisogna invertire la rotta al più presto. Con parole tue.
7. Le donne italiane hanno diritto ad abortire, o si tratta di un lusso per chi se lo può permettere? Sbattere fuori dagli ospedali pubblici tutti gli obiettori quanto è in alto nella vostra lista delle priorità?
8. (Questo è un pallino mio). Uno di voi tre l'anno scorso approfittò di questa ribalta per lanciare l'idea di un servizio civile obbligatorio. Buona idea o straordinaria cazzata?
9. L'anno scorso c'era anche una donna lì sopra, anche se diciamolo, era più decorativa che altro. Qual è la prima cosa che farete per le pari opportunità quando e se sarete a Palazzo Chigi?
10. Mentre tutto il mondo comunica su internet, l'Italia è in controtendenza. Che si può fare per convincere gli italiani a sfruttare le potenzialità della Rete? Per favore, non un convegno e neanche un nuovo pool di esperti.
E ora scatenatevi. Pandemia non prevarrà!
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