Rispondete in silenzio o tacete per sempre

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Cosa capirà la gente

Se tutto va come deve andare, stasera ad AnnoZero faranno vedere ampi stralci de La mafia è bianca, lungometraggio del 2005 sulla malasanità siciliana. È un documento importante, che dimostra (dimostrerebbe) i rapporti non occasionali tra Cuffaro ed esponenti mafiosi. Cuffaro è un po' sdegnato, perché sostiene che Santoro lo voglia processare senza contraddittorio. Però, attenzione: Cuffaro, alla trasmissione di stasera, era stato invitato. È lui che non vuole andarci, a causa di impegni presi in precedenza. (Impegni? Ti sei appena dimesso da Presidente, possibile che non trovi un buco per andare in diretta tv nazionale per rispondere ad accuse di mafia?) Insomma Santoro ha il gravissimo torto di averlo invitato ripetutamente una sera in cui lui è già affaccendato. E vabbè.

Cuffaro chiede a gran voce di spostare la puntata. O in alternativa, di far vedere stasera anche un documento di qualche anno fa: un contraddittorio tra lui e i due autori del documentario, Stefano Maria Bianchi e Alberto Nerazzini(*), moderato dal mio nuovo blogger di riferimento, Pierluigi Diaco. Quest'ultimo, giustamente lusingato, si unisce alla richiesta di Cuffaro e ripesca parte di quel contraddittorio da YouTube.

Per quel che vale, mi unisco anch'io: Santoro, fallo vedere, quel contraddittorio. Piglialo anche tu da internet, chi se ne frega se è un po' sgranato. È un documento meraviglioso, su Cuffaro e sui giovani giornalisti italiani.



Prendete i primi minuti: Diaco chiede a Bianchi e Nerazzini perché invece di inseguire Cuffaro per tutta la Sicilia con la telecamera in mano non gli hanno semplicemente chiesto un'intervista. Loro rispondono che gliel'hanno chiesta. Lui insiste: perché non gliel'avete chiesta a telecamere spente? Loro rispondono: gliel'abbiamo chiesta, varie volte, anche a telecamere spente. Lui continua a chiedere: sì, ma insomma, perché non gliel'avete chiesta? Loro non sanno più cosa dire, Cuffaro sogghigna, e a questo punto Diaco, infastidito, dà uno storico ultimatum: “O rispondete alle mie domande in silenzio, o la gente non capisce nulla”.

Ecco, secondo me il problema è tutto qui: in Italia ci sono dei giornalisti, anche bravi, che però non riescono a rispondere alle domande in silenzio. Di conseguenza la gente non capisce. Diaco questo lo ha capito, ma gli altri ancora no, ed è per questo che lo mobbizzano e non lo fanno entrare nelle costituenti dei nuovi partiti che contano.

(*) Sì, Alberto è stato mio compagno di banco, è tutta una conventicola, un magnamagna, ecc. ecc.
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