- 2025

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Giù in Antartide
Ci stan venti piramidi
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Ci stan venti piramidi


Il Veglio Reloaded

"E questo è quanto, Signore".
"Non ti sei scordato nulla, Agente CoPro?"
"Beh, dettagli. Una volta identificato Leonardo davanti all'obiettivo, ho provveduto a immobilizzarlo…"
"Lo hai steso con un pugno".
"Per carità di Dio, no. Una fiala di anestetico – ne avevo una scorta con me".
"Dalle comunicazioni riservate dei bizantini – stiamo intercettando i loro messaggini, sai – risulta che hai raccontato alla loro agente di averlo steso con un pugno".
"Ho preferito non divulgare… sa, la prudenza non è mai…"
"Lasciamo perdere. E poi?"
"E poi? E poi ho requisito un mezzo, ho caricato Leonardo nel bagagliaio, ho salutato Aureliana che era accorsa ad aiutarmi, e sono partito in direzione dell'ambasciata americana. Rozzo ma efficace".
"Già. Naturalmente il cancello dell'ambasciata che hai sfondato con la Nuova Topolino ti verrà detratto dal compenso finale. E poi?"
"E poi, Signore? E poi… eccomi qui".
"E il Veglio della Montagna?"
"Goddamn, Signore, stavo dimenticandomi il Veglio! Sì, dunque. Nell'ambasciata ho avuto una serie di colloqui molto franchi con Leonardo, che, stimolato adeguatamente, mi ha raccontato senza indugio la sua esperienza".
"Questo è il tipo di cose, Agente, che non andrebbero fatte negli scantinati delle nostre ambasciate".
"Signore, ma sul serio, non è stato niente! È bastato mostrargli un gancio e uno spinotto e…"
"Andiamo avanti".
"Dunque, lui mi ha raccontato come la sua fuga dalla stanza 68 sia stata organizzata da un gruppo di defargisti – una corrente eretica in seno al Teopop che…"
"Lo so cosa sono i defargisti. Su. Voglio essere a casa entro Natale".
"A un certo punto è stato prelevato da due uomini dall'apparenza vagamente artificiale, vestiti di nero con occhiali scuri. Le ricordano niente, Signore?".
"I Blues Brothers. Hey… Baby don't you wanna go…".
"No, Signore, no, anche se apprezzo molto la canzone. I due uomini lo hanno condotto in un cunicolo scavato sotto a una grande montagna – il Rocciamelone".
"Dunque la montagna c'è. C'è anche il Vecchio?"
"Pare di sì, Signore. All'interno di questa montagna, Leonardo ha perso i sensi. Quando li ha recuperati, aveva la sensazione di trovarsi all'inferno. La sua definizione di inferno è: un luogo sotterraneo dove c'è gente che pedala dappertutto, senza andare da nessuna parte".
"Un enorme fitness center".
"Possiamo anche chiamarlo così. E mentre pedalava, per un tempo che gli è sembrato infinito (almeno un paio di mesi), un vecchio che gli stava alle spalle gli raccontava come stavano realmente le cose: che il petrolio era finito, i cinesi avevano brevettato l'unico generatore di energia a idrogeno davvero economico, cosicché agli occidentali non era restato altro che ritirarsi nel sottosuolo a pedalare, per produrre l'energia necessaria: e che quello in pratica era l'inferno".
"E lui si beveva queste stronzate?"
"Probabilmente dopo due mesi di condizionamento non aveva altra scelta che ritenerle probabili. Il vecchio alle spalle gli spiegava che tutti gli abitanti dell'inferno passano la vita a pedalare senza saperlo, perché il loro cervello in realtà si trova in una proiezione virtuale chiamata Paradiso a Pedali".
"Un Paradiso a Pedali".
"Sì, in pratica i pedali creano l'energia sufficiente per far vivere il cervello in questa proiezione virtuale, che però non è così paradisiaca come uno crede, anzi: la proiezione è stata deliberatamente resa un po' noiosa e ripetitiva nel tentativo di rallentare la percezione del tempo, fin quasi a fermarla".
"Dunque, fammi capire. Nella leggenda di quel tale, il Vecchio convinceva il giovane di essere appena uscito dal paradiso".
"Qui la leggenda di Marco Polo è ibridata con quella diffusa da un film molto popolare verso la fine degli anni Novanta, Signore. Un Giovane vive una vita piatta e monotona. Un bel giorno viene contattato da persone misteriose con occhiali scuri che gli spiegano che il suo paradiso piatto e monotono è solo una simulazione, che nella realtà lui è solo un ingranaggio di un complicato sistema di produzione di energia, una specie di batteria tascabile, in questo caso una sorta di dinamo a pedali… naturalmente il Giovane è scelto, anzi, pre-scelto, per ribellarsi e porre fine al paradiso simulato".
"E per ribellarsi…"
"Il Vecchio ha persuaso Leonardo a farsi esplodere".
"Ma si è capito chi è davvero il Vecchio?"
"Impossibile. Lui sostiene di aver riconosciuto, verso la fine, la voce di Defarge – ma c'è da fidarsi di un cinquantenne che pedala per due mesi di fila in un sotterraneo? Io rimango dell'idea che Leonardo si trovasse in una proiezione virtuale. Magari gli hanno messo un casco – proprio come quelli che usava quando si faceva chiamare Arci – gli hanno fatto vedere moltitudini di persone che pedalavano al suo fianco, e gli hanno detto: questa è la realtà, la tua vita a San Petronio con le tue due mogli è solo una simulazione. E tu devi distruggere la simulazione. Ogni terrorista in fondo viene condizionato in questo modo: la tua vita quotidiana è un sogno, distruggila. È buffo che un film americano abbia anticipato il training del fondamentalista-kamikaze tipo, non trova?"
"Non ci sto capendo niente, Agente. Mi sembra tutto talmente sconclusionato. Un paradiso a pedali. Che razza di idea è? Chi è stato tanto malato da concepirla?"
"Forse non lo sapremo mai, Signore".
"Che assurdità. Va bene, Agente, direi che il tuo rapporto è finito. Arrivederci".
"Grazie Signore. A proposito, posso smettere di pedalare, adesso?
Signore?
Signore?
Perché si è fatto tutto buio, ora?

Giù in Antartide
Ci stan venti piramidi
Giù in Antartide
Ci stan venti piramidi
Giù in Antartide
Ci stan venti piramidi
Una è bianca
E diciannove, no.
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