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20-08-2006, 05:26Americana, cinema, tvPermalinkRemote Manhattan
Per dirti che tipi sono i niuiorchesi: non si perdono uno show.
Oggettivamente, non possono.
Per prima cosa sono antennati, anche se non se lo ricordano più (quei bastoni di ferro sui tetti, ricordate? No). Poi sono tutti cablati. Il telecomando della tv via cavo è un affare in cui ti perdi, i canali non finiscono mai, se ti distrai c’è il rischio di non ritrovare mai più quello in cui ridanno la prima stagione dei Jefferson o le puntate della Casa nella Prateria inedite in Italia (ma se sei quel tipo di persona che riesce a vedere solo Law & Order, c’è anche il canale che dà solo Law & Order).
Volendo – e inserendo la carta di credito nella fessura – ci sono anche le donne nude, mi è parso di capire.
Se proprio va male, c’è Tivo: l’affare che salva i programmi su un disco rigido, cancellando automaticamente le pubblicità, si capisce.
E se malgrado tutto ciò non si trovasse niente di buono, c’è il DVD – perlomeno, credo che ci sia: non lo abbiamo chiesto, non volevamo sembrare retrogradi, ma qualche dvdnolleggio in giro s’è visto, quindi – ah, e poi c’è Internet. Wireless più o meno dappertutto. Mal che vada contenuti se ne trovano anche lì.
Se uno è proprio temerario, può persino andare al cinema. È un po’ più caro che da noi, ma c’è di tutto. Il festival del film brasiliano, la rassegna sul popolare cineasta madrileno, e qualsiasi film uscito negli Usa nell’ultimo semestre, direi. Compresi quelli che già trovi su cavo. Insomma, per perderti qualcosa devi impegnarti.
Così uno se li immagina un po’ scafati, questi niuiorchesi, salottari e selettivi. In fondo Manhattan è fatta a forma di telecomando, ogni block è un canale diverso e danno la sensazione di non finire mai. Finché non finisci a Bryant Park, tra la Quinta e la 42ma, la sera che proiettano all’aperto The Manchurian Candidate. Un film degli anni Sessanta, in bianco e nero, con Sinatra.
Secondo voi si fa vedere qualcuno? Un film in bianco e nero degli anni Sessanta, disponibile in ogni casa in vhs, dvd, cavo e tivo? Una cosa che persino in Italia svenderebbero in edicola con un quotidiano? Proiettato su un telone bianco stile Festa dell’Unità, con un’acustica impossibile (rimbalzante su grattacieli di 40 piani)?
Ebbene, i niuiorchesi sono fatti così. Per vedere the Manchurian Candidate con Sinatra, in bianco e nero e acustica pessima, proiettato alle nove di sera in Bryant Park, si appostano tra i cespugli sin dalle quattro del pomeriggio. Quando i poliziotti aprono i cancelletti, si gettano a occupare il verde coi tappeti. Dalle cinque alle nove, si inganna il tempo con chips e frappuccini. E quando finalmente parte la sigletta scema dell’iniziativa, ci si alza in piedi e ci si libera alla danza. I niuiorchesi sono fatti così.
Oppure erano tutti turisti. Comunque il parco era pieno, dalle cinque in poi.
Per dirti che tipi sono i niuiorchesi: non si perdono uno show.
Oggettivamente, non possono.
Per prima cosa sono antennati, anche se non se lo ricordano più (quei bastoni di ferro sui tetti, ricordate? No). Poi sono tutti cablati. Il telecomando della tv via cavo è un affare in cui ti perdi, i canali non finiscono mai, se ti distrai c’è il rischio di non ritrovare mai più quello in cui ridanno la prima stagione dei Jefferson o le puntate della Casa nella Prateria inedite in Italia (ma se sei quel tipo di persona che riesce a vedere solo Law & Order, c’è anche il canale che dà solo Law & Order).
Volendo – e inserendo la carta di credito nella fessura – ci sono anche le donne nude, mi è parso di capire.
Se proprio va male, c’è Tivo: l’affare che salva i programmi su un disco rigido, cancellando automaticamente le pubblicità, si capisce.
E se malgrado tutto ciò non si trovasse niente di buono, c’è il DVD – perlomeno, credo che ci sia: non lo abbiamo chiesto, non volevamo sembrare retrogradi, ma qualche dvdnolleggio in giro s’è visto, quindi – ah, e poi c’è Internet. Wireless più o meno dappertutto. Mal che vada contenuti se ne trovano anche lì.
Se uno è proprio temerario, può persino andare al cinema. È un po’ più caro che da noi, ma c’è di tutto. Il festival del film brasiliano, la rassegna sul popolare cineasta madrileno, e qualsiasi film uscito negli Usa nell’ultimo semestre, direi. Compresi quelli che già trovi su cavo. Insomma, per perderti qualcosa devi impegnarti.
Così uno se li immagina un po’ scafati, questi niuiorchesi, salottari e selettivi. In fondo Manhattan è fatta a forma di telecomando, ogni block è un canale diverso e danno la sensazione di non finire mai. Finché non finisci a Bryant Park, tra la Quinta e la 42ma, la sera che proiettano all’aperto The Manchurian Candidate. Un film degli anni Sessanta, in bianco e nero, con Sinatra.
Secondo voi si fa vedere qualcuno? Un film in bianco e nero degli anni Sessanta, disponibile in ogni casa in vhs, dvd, cavo e tivo? Una cosa che persino in Italia svenderebbero in edicola con un quotidiano? Proiettato su un telone bianco stile Festa dell’Unità, con un’acustica impossibile (rimbalzante su grattacieli di 40 piani)?
Ebbene, i niuiorchesi sono fatti così. Per vedere the Manchurian Candidate con Sinatra, in bianco e nero e acustica pessima, proiettato alle nove di sera in Bryant Park, si appostano tra i cespugli sin dalle quattro del pomeriggio. Quando i poliziotti aprono i cancelletti, si gettano a occupare il verde coi tappeti. Dalle cinque alle nove, si inganna il tempo con chips e frappuccini. E quando finalmente parte la sigletta scema dell’iniziativa, ci si alza in piedi e ci si libera alla danza. I niuiorchesi sono fatti così.
Oppure erano tutti turisti. Comunque il parco era pieno, dalle cinque in poi.
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