- io respiro, e tu?

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Cristo! Io non nego a nessuno il diritto di avere paura. Chi non ha paura della guerra è un cretino. E chi vuol far credere di non avere paura alla guerra, l’ho scritto mille volte, è insieme un cretino e un bugiardo. Ma nella Vita e nella Storia vi sono casi in cui non è lecito aver paura. Casi in cui aver paura è immorale e incivile. E quelli che, per debolezza o mancanza di coraggio o abitudine a tenere il piede in due staffe si sottraggono a questa tragedia, a me sembrano masochisti.

Branco di smidollati, addio.

Oriana Fallaci, negli uomini, apprezzava soprattutto il coraggio. Lo ha detto lei, in un'intervista che stanotte non trovo.

Tra tante cose che ha scritto, questa mi sembra essenziale: perché riassume molto bene quello che OF pensava di me che scrivo, di te che leggi, insomma di noi occidentali di oggi, che intorno ai discorsi di OF amavamo disputarci. Che la detestassimo, o che l'ammirassimo alla follia, una cosa è certa: lei, da parte sua, ci disprezzava.

E più della Rabbia, più dell’Orgoglio, forse quello che ci pungolava di più era questo enorme, massiccio Disprezzo, per una generazione di... mah, come ci chiamava, lei? Smidollati? Forse avrebbe usato un’altra parola, più anglo-vernacolare (Cazzo, strafottuti bastardi), ma ci siamo capiti. Oriana Fallaci negli uomini apprezzava soprattutto il coraggio, e il coraggio negli uomini d’oggi hai un bel cercarlo, non lo trovi. Effetti collaterali di una troppo lunga pace: così OF s’era ridotta a cercare il fiore selvatico del coraggio in esotici teatri di guerra, il Vietnam, la Grecia, il Libano. Laggiù gli uomini erano ancora uomini, e le donne pure. Ma da un po’ di tempo persino la guerra aveva perso il suo fascino. Nel suo bel coccodrillo Bernardo Valli ricorda la delusione della prima campagna del Golfo, quando Oriana si era trovata davanti la nuova guerra chirurgica, asettica, senza teatro e senza coraggio. La fine della generazione epica dei reporter di guerra, temerari e tutti d’un pezzo. La fine degli uomini. A quel punto, per Oriana, non restava che chiudersi nel suo studio e disprezzarci tutti quanti.

Questo disprezzo, diciamo la verità, è abbastanza fondato. Vogliamo riepilogare cos’è stata, Oriana Fallaci, dall’11 settembre in poi? La Cassandra dell’Occidente? La barda del conflitto di civiltà? Per me OF è stata, soprattutto, la resa del neo-fascismo occidentale. Cerco di spiegarmi.

Il vecchio fascismo, quello del 1919, all’inizio era ben poca cosa. Un giornalista impetuoso e uno spettro da agitare. Lo spettro era il comunismo, la rivoluzione bolscevica; il giornalista Mussolini: e all’inizio ebbe vita grama. Trombato alle elezioni, persino incarcerato. Ma alla lunga la spuntò. La fortuna ha qualche riguardo per i coraggiosi.

Il nuovo fascismo, nel 2001, aveva tutte le carte in regola per risorgere alla grande. Dopo decenni di riflusso, aveva finalmente trovato lo spettro giusto da agitare: l’Islam. Non restava che trovare l’Uomo. E in teoria sul mercato gli Uomini non mancavano; di aspiranti neo-mussolini e neo-hitler, coi loro nuovi Mein Kampf, ce n’erano parecchi. Ma all’atto pratico, tutto quello che ci siamo trovati è stata questa Vecchia Zia Rimbecillita, con la sua Rabbia, il suo Orgoglio, la sua personale Apocalisse. Se il neofascismo era tutto qui, possiamo tirare il fiato (ma attenti alle prossime generazioni).

La tempistica è impressionante. L’11 settembre un gruppetto di terroristi dirotta quattro aerei devastando World Trade Center e Pentagono; l’Occidente (smidollato) ammutolisce.
Due settimane dopo, in una provincia dell’Impero, un leader populista azzarda un paio di affermazioni da conflitto di civiltà. Si chiama Silvio Berlusconi, esalta la "superiorità" della "civiltà occidentale" su quella dei Paesi musulmani e afferma che l'Occidente è destinato a continuare ad "occidentalizzare e a conquistare i popoli". A quel punto il neofascismo poteva aver trovato il suo primo piccolo duce…

…Sennonché, nel giro di poche ore, SB si rimangia tutto. Non lo voleva dire. È stato frainteso. Non l’ha mai detto. Negli anni successivi, Berlusconi diventerà un timidissimo sostenitore della Guerra al Terrore di Bush, e più volte insisterà sulla necessità del dialogo ad oltranza con l’Islam. Perché a fare la guerra vera all’Islam ci vuole il coraggio, e il coraggio uno non se lo può dare. Per 5 anni Berlusconi si limiterà a presiedere il governo smidollato di un Paese di smidollati. La sua carriera di neoduce è già finita alla fine del settembre 2001.

Ai primi d’ottobre dello stesso anno, il Corriere della Sera aveva pubblicato La rabbia e l’orgoglio. L’operazione è subito chiara: c’è in Italia un ventre molle che non ne può più del politically correct, che odia l’Islam (ma soprattutto lo teme), che ha apprezzato le uscite neofasciste di Berlusconi ed è rimasto deluso dalla sua pronta smentita; una moltitudine di lettori che non hanno ancora il coraggio di affermare a voce alta che i musulmani sono cattivi e puzzano. Aspettano qualcuno che li sdogani, ma non c'è? Non c’è un solo giornalista in Italia che abbia il coraggio per cavalcare quest’onda d’odio, come Mussolini cavalcò l’incubo rosso nel 1920? Parrebbe di no. Siamo un popolo di smidollati, che leggono giornali scritti da smidollati. Per trovare un editorialista disposto a dichiarare il conflitto di civiltà, il Corriere si riduce a bussare all’attico di Manhattan, alla Vecchia Zia.

E la Vecchia Zia si sobbarca. Non per denaro, sarebbe sciocco anche solo pensarlo. Lo fa perché ci vuole coraggio, e coraggio la Zia ne ha avuto da vendere, fino alla fine. Alla sua età, poi, forse anch’io tra un cancro e una fatwa punterei sulla fatwa. Ma non faccio testo, sono un pacifista e i pacifisti, si sa, sono smidollati in partenza.

Sarebbe piuttosto il caso di notare, a Zia morta, quanto siano smidollati i suoi presunti fiancheggiatori - per i quali a dire il vero non ha mai avuto molte parole gentili. A partire da Bush, che prima lancia una Guerra Infinita e poi la finanzia col contagocce, trasformandola in un Vietnam a bassa intensità, senza gloria né infamia. Per continuare con i vari leader europei sempre con la scusa pronta: Berlusconi ieri, Ratzinger oggi – e sembra di sentirla dalla tomba, la Vecchia Zia atea, “Santità, tiri fuori le palle!”. Per proseguire coi Direttori e gli Editori, che alle spalle della Vecchia Zia hanno lucrato non poco, e oggi con un giro di parole sono già pronti ad accodarsi al governo nuovo, smidollato come quello vecchio. E per finire con le piccole Oriane Fallaci in trentaduesimo che nei forum e nei blog continuano a rovesciare improperi contro i pacifisti smidollati che non capiscono la necessità di una Guerra all’Islam – un popolo di guerrafondai che in 5 anni non ha mai pensato seriamente alla possibilità di arruolarsi: come se mancassero le trincee. Smidollati della peggio razza. Gente che amava Oriana, senza meritarsela. Non credo che lei li abbia mai veramente ricambiati.

Del resto chi se ne frega, adesso non c’è più. Magari è da qualche parte a intervistare uomini coraggiosi. Gente con le palle. Mohammed Atta, Al Zarqawi, tipi così. Nemici, certo. OF ha sempre intervistato i suoi nemici, gliele ha sempre cantate chiare. Mica come noialtri smidollati, che giorno per giorno, un respiro dietro l'altro, ci rassegniamo a vivere.
I'm breathing ... Are you breathing too? ...It's nice, isn't it? It isn't difficult to keep alive, friends - just done make trouble - or if you must make trouble, make the sort of trouble that's expected. Well, I don't need to tell you that. Good night. If we should bump into one another, recognize me.
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