Meglio anonimi
08-10-2010, 22:57giornalisti, internet, tg, tvPermalinkC'è un giornalista, in Italia, di cui vorrei parlare; ma senza farne il nome. Che è già sazia di casini la mia vita.
Questo giornalista si vanta di essere uno dei pionieri di Internet in Italia; di aver messo su alcuni dei primi quotidiani on line italiani; e non ho alcuna ragione per dubitarne. Poi lui ha fatto altro; ha anche diretto il tg1, per qualche tempo: adesso dirige un quotidiano molto importante, espressione della confindustria. E internet gli fa schifo.
No, non tutta internet – ma diciamo il 70%. Quella dei piccoli siti anonimi, per intenderci: blog, forum ed eccetera. Compreso questo, che ormai è anonimo (e 'piccolo') fino a un certo punto. Per questo importante giornalista, pioniere di internet, l'anonimato sta distruggendo internet, il pettegolezzo e la calunnia stanno soffocando la libera informazione, eccetera. Bisogna al più presto regolamentare, registrare tutto con nomi e cognomi, altrimenti i blog finiranno come le radio libere degli anni Settanta che (per chi non c'era negli anni Settanta) sono finite male. Sintetizzo un discorso che ha fatto molte volte e di recente, per esempio, qui.
Dicevamo che adesso questo giornalista dirige il quotidiano della confindustria. A questo proposito è appena uscito uno stralcio malizioso di intercettazione in cui un collaboratore di Emma Marcegaglia spiega a Porro (vicedirettore del Giornale di Feltri) che la nomina di questo giornalista è stata fatta “con il benestare di Berlusconi e Letta”. Ma perché Porro si lamenta con lo staff della Marcegaglia di costui? Per il giornalista in questione ciò significa soltanto una cosa: che Egli è un Giornalista Non Allineato. È un'ipotesi. A me ne era venuta subito in mente un'altra, e cioè che Berlusconi avesse diritto di veto su chi dirige il quotidiano confindustriale; però io sono un piccolo blog anonimo che cova un sordo rancore per l'informazione di qualità, quindi prendetemi con le molle.
D'altro canto, se a Berlusconi fosse davvero piaciuto il giornalista in questione, perché l'avrebbe tolto dalla direzione del tg1? Per mettere al suo posto il povero Minzolini, di cui tutti parlano male? Ecco, infatti. Tutti parlano sempre male di Minzolini. Sembra che faccia un tg1 pessimo. Io non lo guardo spesso, ma ogni tanto mi è capitato e, devo dire, non è poi così malaccio. Nel suo genere, anzi, lo trovo molto professionale – una spanna sopra ad artisti come Giordano o Liguori e, perdonatemi la bestemmia – forse anche qualche centimetro sopra al mito indiscusso del settore, Emilio Fede. Davvero, un buon prodotto. Fosse per me aggiungerei qualche marcetta militare e accelererei alcune riprese, ma è il mio lato old-fashioned, lasciatemi perdere. Ci sono invece delle finezze che si lasciano apprezzare incondizionatamente. Per esempio, quando riportano una telefonata di Berlusconi: di solito in queste situazioni si mette in video una fotografia. Il problema è che le telefonate di Berlusconi a Minzolini durano parecchio, e una sola immagine stancherebbe; per ovviare a ciò Minzolini dispone di una lunga serie di ritratti del premier, e li monta in rotazione mentre Berlusconi parla. Ora, è quasi miracoloso il modo in cui la foto di Berlusconi sembra sempre combaciare con quello che sta dicendo in quel momento: se è arrabbiato, ecco una bella foto di Berl. accigliato; se c'è una battuta, eccolo che sorride a 32 carati. Ci vuole del talento per fare informazione così, e Minzolini quel talento ce l'ha. Altri, secondo me, non ce l'avevano. Il giornalista di cui stavamo parlando, per esempio, no, non era bravo in questo tipo di cose.
Lui che tipo di tg faceva? Lo avete mai visto? Io lo vedevo spesso. Non era un bel tg. Senza essere 'brutto' come quello di Minzolini. Anzi, ripeto, è discutibile che Minzolini faccia un tg brutto. Siete liberi di trovarlo fazioso, propagandistico, talvolta grottesco, però tutta questa faziosa e grottesca propaganda è assolutamente consapevole. Si vede che Minzolini il tg lo vuole fare in un certo modo, e lo fa: e gli riesce bene. Il tg che c'era prima, invece, era meno fazioso: ma era pretenzioso. Cercava di non essere propagandistico: ma falliva miseramente, senza maturarne nemmeno la consapevolezza.
Non credo che le responsabilità fossero tutte del giornalista in questione: ma in certi dettagli la sua mano era inconfondibile. Per esempio: lui era un pioniere di internet, no? Ed ecco allora il tg1 che scopre internet. Nel modo peggiore. Il suo tg1 è stato il primo a saccheggiare i social network. Uccidono Chiara Poggi. Due sue cugine attaccano al cancello un maldestro fotomontaggio in cui posano con lei. Su internet comincia la gara a sfotterle, infierendo sulla loro immagine sforbiciata. È una vergogna, uno schifo, un classico esempio delle perverse dinamiche dell'internet anonima e... il tg1 la manda in onda. Ovviamente con un commentino sdegnato del Direttore. Però, nel frattempo un po' di gogna è arrivata anche sul tg1.
Delitto di Perugia. A un certo punto i sospetti cominciano a convergere su Amanda Knox e Raffaele Sollecito. Il tg1 mostra una foto di quest'ultimo, interamente coperto di bende e con una mannaia in mano. La prova che si tratta di uno psicopatico? O che ad Halloween gli piace fotografarsi travestito da matto e condividere le foto su internet? Quando le indagini convergeranno su un altro indagato, il tg1 riuscirà a pubblicare un video dove pure lui fa il deficiente su youtube. In quegli anni il tg1 ci ha insegnato cos'è il cyberbullismo: bambini, non fate i deficienti su internet, anche se i vostri amichetti non fossero così maliziosi da usarli per prendervi in giro, c'è sempre il rischio che li usi il tg1. Come indizi di colpevolezza. Metti che accoltellano tuo cugino e tu un mese prima hai condiviso una foto con un coltellino svizzero in mano, eh? Ma lo sai che brutta gente gira in rete? Alcuni addirittura dirigono i tiggì.
Questi furono casi eclatanti. Ma il saccheggio di internet era metodico e quotidiano. Si parlava in quei giorni di User Generated Content (“= portatevi i contenuti da casa”). Il tg1 lo abbracciò con tutto l'entusiasmo dei pionieri: mandateci i vostri video amatoriali! Lo dicevano tutte le sere, verso le venti e venticinque. A cosa miravano, esattamente? A riprese che documentassero abusi ambientali? A documentari fai-da-te sul microcrimine? A materiale di prima mano sul luogo di un disastro naturale? Eh, magari. No, il più spesso mandavano in onda video buffi di gatti e cani. Era come se il tg1 volesse entrare in concorrenza diretta con youtube. L'apoteosi di questa formula si ebbe in uno storico 14 febbraio che il tg1 volle celebrare con l'onore delle più importanti solennità: così, al servizio redazionale su San Valentino, si accostò un altro minuto User Generated; in pratica su Rai1 in prima serata stavano mandando in onda i videomessaggi dei fidanzatini: e voi vi lamentate di Minzolini.
No, secondo me quando Berlusconi si è posto il problema di farsi il tg1 su misura, tutte 'ste scemenze di youtube e dell'User Generated Bullshit sono passate in secondo piano. Così è stato chiamato un professionista, e il Giornalista Pioniere se n'è andato in confindustria – a proposito, come sta andando? Ci sono pareri contrastanti (bene, male). Io gli faccio i miei migliori auguri, da lontano, e continuo a non capire perché se la prende tanto con l'internet anonima. Voglio dire, è vero che è una fogna. Io l'ho sempre detto, sempre: anche quando difendevo, pensate, indymedia: internet è costituzionalmente una fogna. Nella quale si possono pescare cose interessanti, come a volte fanno anche i direttori dei tg. E non c'è schizzo di fango che possa offenderli davvero. Sul serio: hanno avvocati, hanno un ottimo ranking, hanno tutto quello che serve loro per difendere il proprio buon nome.
A rischiare, nella fogna, sono i pesci piccoli. Per loro l'anonimato è una prima forma di difesa: rozza ma efficace. Io sono stato anonimo per quasi dieci anni: ho sparlato di molti, ma non credo di avere mai infamato nessuno (o meglio: quando mi sono accorto di aver infamato qualcuno, ho cancellato e chiesto scusa). A un certo punto ho dovuto tirar fuori il cognome. Sei mesi dopo da qualche parte c'erano già minacce e accuse di pedofilia. E a me l'avvocato costa. Stavo meglio da anonimo.
Anche adesso, avevo voglia di scrivere un articolo molto critico nei confronti di un celebre direttore di giornale. Ma c'è il piccolo problema che tengo famiglia, e che il celebre direttore è molto potente, che un giorno, non si sa mai, potrei bussare a una porta e trovare dall'altra parte lui, e lui quanto ci metterebbe per googlarmi? Internet lo conosce bene, pare addirittura che sia un pioniere. Insomma, chi me lo fa fare? Meglio non scrivere niente.
(Anche voi, siate gentili, non commentate - o almeno non fate il suo nome).
Questo giornalista si vanta di essere uno dei pionieri di Internet in Italia; di aver messo su alcuni dei primi quotidiani on line italiani; e non ho alcuna ragione per dubitarne. Poi lui ha fatto altro; ha anche diretto il tg1, per qualche tempo: adesso dirige un quotidiano molto importante, espressione della confindustria. E internet gli fa schifo.
No, non tutta internet – ma diciamo il 70%. Quella dei piccoli siti anonimi, per intenderci: blog, forum ed eccetera. Compreso questo, che ormai è anonimo (e 'piccolo') fino a un certo punto. Per questo importante giornalista, pioniere di internet, l'anonimato sta distruggendo internet, il pettegolezzo e la calunnia stanno soffocando la libera informazione, eccetera. Bisogna al più presto regolamentare, registrare tutto con nomi e cognomi, altrimenti i blog finiranno come le radio libere degli anni Settanta che (per chi non c'era negli anni Settanta) sono finite male. Sintetizzo un discorso che ha fatto molte volte e di recente, per esempio, qui.
Dicevamo che adesso questo giornalista dirige il quotidiano della confindustria. A questo proposito è appena uscito uno stralcio malizioso di intercettazione in cui un collaboratore di Emma Marcegaglia spiega a Porro (vicedirettore del Giornale di Feltri) che la nomina di questo giornalista è stata fatta “con il benestare di Berlusconi e Letta”. Ma perché Porro si lamenta con lo staff della Marcegaglia di costui? Per il giornalista in questione ciò significa soltanto una cosa: che Egli è un Giornalista Non Allineato. È un'ipotesi. A me ne era venuta subito in mente un'altra, e cioè che Berlusconi avesse diritto di veto su chi dirige il quotidiano confindustriale; però io sono un piccolo blog anonimo che cova un sordo rancore per l'informazione di qualità, quindi prendetemi con le molle.
D'altro canto, se a Berlusconi fosse davvero piaciuto il giornalista in questione, perché l'avrebbe tolto dalla direzione del tg1? Per mettere al suo posto il povero Minzolini, di cui tutti parlano male? Ecco, infatti. Tutti parlano sempre male di Minzolini. Sembra che faccia un tg1 pessimo. Io non lo guardo spesso, ma ogni tanto mi è capitato e, devo dire, non è poi così malaccio. Nel suo genere, anzi, lo trovo molto professionale – una spanna sopra ad artisti come Giordano o Liguori e, perdonatemi la bestemmia – forse anche qualche centimetro sopra al mito indiscusso del settore, Emilio Fede. Davvero, un buon prodotto. Fosse per me aggiungerei qualche marcetta militare e accelererei alcune riprese, ma è il mio lato old-fashioned, lasciatemi perdere. Ci sono invece delle finezze che si lasciano apprezzare incondizionatamente. Per esempio, quando riportano una telefonata di Berlusconi: di solito in queste situazioni si mette in video una fotografia. Il problema è che le telefonate di Berlusconi a Minzolini durano parecchio, e una sola immagine stancherebbe; per ovviare a ciò Minzolini dispone di una lunga serie di ritratti del premier, e li monta in rotazione mentre Berlusconi parla. Ora, è quasi miracoloso il modo in cui la foto di Berlusconi sembra sempre combaciare con quello che sta dicendo in quel momento: se è arrabbiato, ecco una bella foto di Berl. accigliato; se c'è una battuta, eccolo che sorride a 32 carati. Ci vuole del talento per fare informazione così, e Minzolini quel talento ce l'ha. Altri, secondo me, non ce l'avevano. Il giornalista di cui stavamo parlando, per esempio, no, non era bravo in questo tipo di cose.
Lui che tipo di tg faceva? Lo avete mai visto? Io lo vedevo spesso. Non era un bel tg. Senza essere 'brutto' come quello di Minzolini. Anzi, ripeto, è discutibile che Minzolini faccia un tg brutto. Siete liberi di trovarlo fazioso, propagandistico, talvolta grottesco, però tutta questa faziosa e grottesca propaganda è assolutamente consapevole. Si vede che Minzolini il tg lo vuole fare in un certo modo, e lo fa: e gli riesce bene. Il tg che c'era prima, invece, era meno fazioso: ma era pretenzioso. Cercava di non essere propagandistico: ma falliva miseramente, senza maturarne nemmeno la consapevolezza.
Non credo che le responsabilità fossero tutte del giornalista in questione: ma in certi dettagli la sua mano era inconfondibile. Per esempio: lui era un pioniere di internet, no? Ed ecco allora il tg1 che scopre internet. Nel modo peggiore. Il suo tg1 è stato il primo a saccheggiare i social network. Uccidono Chiara Poggi. Due sue cugine attaccano al cancello un maldestro fotomontaggio in cui posano con lei. Su internet comincia la gara a sfotterle, infierendo sulla loro immagine sforbiciata. È una vergogna, uno schifo, un classico esempio delle perverse dinamiche dell'internet anonima e... il tg1 la manda in onda. Ovviamente con un commentino sdegnato del Direttore. Però, nel frattempo un po' di gogna è arrivata anche sul tg1.
Delitto di Perugia. A un certo punto i sospetti cominciano a convergere su Amanda Knox e Raffaele Sollecito. Il tg1 mostra una foto di quest'ultimo, interamente coperto di bende e con una mannaia in mano. La prova che si tratta di uno psicopatico? O che ad Halloween gli piace fotografarsi travestito da matto e condividere le foto su internet? Quando le indagini convergeranno su un altro indagato, il tg1 riuscirà a pubblicare un video dove pure lui fa il deficiente su youtube. In quegli anni il tg1 ci ha insegnato cos'è il cyberbullismo: bambini, non fate i deficienti su internet, anche se i vostri amichetti non fossero così maliziosi da usarli per prendervi in giro, c'è sempre il rischio che li usi il tg1. Come indizi di colpevolezza. Metti che accoltellano tuo cugino e tu un mese prima hai condiviso una foto con un coltellino svizzero in mano, eh? Ma lo sai che brutta gente gira in rete? Alcuni addirittura dirigono i tiggì.
Questi furono casi eclatanti. Ma il saccheggio di internet era metodico e quotidiano. Si parlava in quei giorni di User Generated Content (“= portatevi i contenuti da casa”). Il tg1 lo abbracciò con tutto l'entusiasmo dei pionieri: mandateci i vostri video amatoriali! Lo dicevano tutte le sere, verso le venti e venticinque. A cosa miravano, esattamente? A riprese che documentassero abusi ambientali? A documentari fai-da-te sul microcrimine? A materiale di prima mano sul luogo di un disastro naturale? Eh, magari. No, il più spesso mandavano in onda video buffi di gatti e cani. Era come se il tg1 volesse entrare in concorrenza diretta con youtube. L'apoteosi di questa formula si ebbe in uno storico 14 febbraio che il tg1 volle celebrare con l'onore delle più importanti solennità: così, al servizio redazionale su San Valentino, si accostò un altro minuto User Generated; in pratica su Rai1 in prima serata stavano mandando in onda i videomessaggi dei fidanzatini: e voi vi lamentate di Minzolini.
No, secondo me quando Berlusconi si è posto il problema di farsi il tg1 su misura, tutte 'ste scemenze di youtube e dell'User Generated Bullshit sono passate in secondo piano. Così è stato chiamato un professionista, e il Giornalista Pioniere se n'è andato in confindustria – a proposito, come sta andando? Ci sono pareri contrastanti (bene, male). Io gli faccio i miei migliori auguri, da lontano, e continuo a non capire perché se la prende tanto con l'internet anonima. Voglio dire, è vero che è una fogna. Io l'ho sempre detto, sempre: anche quando difendevo, pensate, indymedia: internet è costituzionalmente una fogna. Nella quale si possono pescare cose interessanti, come a volte fanno anche i direttori dei tg. E non c'è schizzo di fango che possa offenderli davvero. Sul serio: hanno avvocati, hanno un ottimo ranking, hanno tutto quello che serve loro per difendere il proprio buon nome.
A rischiare, nella fogna, sono i pesci piccoli. Per loro l'anonimato è una prima forma di difesa: rozza ma efficace. Io sono stato anonimo per quasi dieci anni: ho sparlato di molti, ma non credo di avere mai infamato nessuno (o meglio: quando mi sono accorto di aver infamato qualcuno, ho cancellato e chiesto scusa). A un certo punto ho dovuto tirar fuori il cognome. Sei mesi dopo da qualche parte c'erano già minacce e accuse di pedofilia. E a me l'avvocato costa. Stavo meglio da anonimo.
Anche adesso, avevo voglia di scrivere un articolo molto critico nei confronti di un celebre direttore di giornale. Ma c'è il piccolo problema che tengo famiglia, e che il celebre direttore è molto potente, che un giorno, non si sa mai, potrei bussare a una porta e trovare dall'altra parte lui, e lui quanto ci metterebbe per googlarmi? Internet lo conosce bene, pare addirittura che sia un pioniere. Insomma, chi me lo fa fare? Meglio non scrivere niente.
(Anche voi, siate gentili, non commentate - o almeno non fate il suo nome).
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