Che cavolo stai dicendo
29-05-2010, 02:32coccodrilli, Ottanta, razzismi, tvPermalinkDiff'rent Strokes
Mi perdonerà il povero Coleman, e chi giustamente rimpiange lui e le risate che ci strappava, ma quant'era razzista quel telefilm. Quel negretto tanto simpatico, nato ad Harlem ma adottato dal Buon Padrone bianco di Manhattan, occhieggiava dai nostri enormi tv-color come un criceto nella gabbietta. Quant'era carino, quant'era buffo, e non cresceva mai. Andate in soffitta, tirate fuori i vostri stinti arretrati di Sorrisi e Canzoni o del RadiocorriereTV, e confermatemi che nel 1980 Arnold si poteva chiamare ancora “negretto”, senza paura di offendere né lui né... chi? Non c'era nessuno da offendere, e noi italiani non eravamo razzisti, assolutamente, anzi ci stavano tanto simpatici i negretti dei telefilm. Gli orfanelli e le domestiche. Beati anni Ottanta. Io comunque non li rimpiango.
Ho fatto due conti e stabilito che preferisco stare dove sto. Nell'Italia anni Dieci dove il razzismo è tutto da questa parte del vetro, e di neri ne incontri per strada quanti ne vuoi, ma non ce n'è uno che ti ricambi un sorriso. Hanno sempre quell'aria incazzata e i brufoli, i brufoli dei neri, chi se li sarebbe immaginati. Ma sul serio, meglio stare qui. Nell'Italia che urla a Balotelli “non esistono neri italiani” - Balotelli che manco sa chi è il Mio Amico Arnold, è nato quattro anni dopo la chiusura. La stessa antipatia di Balotelli, il suo scarso o nullo autocontrollo, mi intristiscono e spaventano, ma li preferisco ai sorrisi di quando i mulini erano bianchi, i tv color erano grossi, la lira era leggera, e i negretti erano buffe creaturine, parenti dei puffi, che ridevano a trentadue denti tra uno spot e l'altro. Quest'Italia analfabeta di ritorno, quest'Italia che a furia di grattarsi ha tirato fuori il fascismo sottopelle, quest'Italia che intona faccetta nera e non finge più di non sapere che il ritornello incita allo stupro etnico, quest'Italia potrà anche e giustamente farvi schifo, ma è tutto quello che abbiamo, e le favole che ci raccontavamo da bambini erano balle, si è capito? Balle. Credete a chi lo sa: abbiamo vissuto al di sopra delle nostre possibilità. I mulini non sono mai stati bianchi; i negretti bisogna stare attenti ad adottarli perché crescono; e s'incazzano; e hanno brufoli brutti a vedersi.
Mi perdonerà il povero Coleman, e chi giustamente rimpiange lui e le risate che ci strappava, ma quant'era razzista quel telefilm. Quel negretto tanto simpatico, nato ad Harlem ma adottato dal Buon Padrone bianco di Manhattan, occhieggiava dai nostri enormi tv-color come un criceto nella gabbietta. Quant'era carino, quant'era buffo, e non cresceva mai. Andate in soffitta, tirate fuori i vostri stinti arretrati di Sorrisi e Canzoni o del RadiocorriereTV, e confermatemi che nel 1980 Arnold si poteva chiamare ancora “negretto”, senza paura di offendere né lui né... chi? Non c'era nessuno da offendere, e noi italiani non eravamo razzisti, assolutamente, anzi ci stavano tanto simpatici i negretti dei telefilm. Gli orfanelli e le domestiche. Beati anni Ottanta. Io comunque non li rimpiango.
Ho fatto due conti e stabilito che preferisco stare dove sto. Nell'Italia anni Dieci dove il razzismo è tutto da questa parte del vetro, e di neri ne incontri per strada quanti ne vuoi, ma non ce n'è uno che ti ricambi un sorriso. Hanno sempre quell'aria incazzata e i brufoli, i brufoli dei neri, chi se li sarebbe immaginati. Ma sul serio, meglio stare qui. Nell'Italia che urla a Balotelli “non esistono neri italiani” - Balotelli che manco sa chi è il Mio Amico Arnold, è nato quattro anni dopo la chiusura. La stessa antipatia di Balotelli, il suo scarso o nullo autocontrollo, mi intristiscono e spaventano, ma li preferisco ai sorrisi di quando i mulini erano bianchi, i tv color erano grossi, la lira era leggera, e i negretti erano buffe creaturine, parenti dei puffi, che ridevano a trentadue denti tra uno spot e l'altro. Quest'Italia analfabeta di ritorno, quest'Italia che a furia di grattarsi ha tirato fuori il fascismo sottopelle, quest'Italia che intona faccetta nera e non finge più di non sapere che il ritornello incita allo stupro etnico, quest'Italia potrà anche e giustamente farvi schifo, ma è tutto quello che abbiamo, e le favole che ci raccontavamo da bambini erano balle, si è capito? Balle. Credete a chi lo sa: abbiamo vissuto al di sopra delle nostre possibilità. I mulini non sono mai stati bianchi; i negretti bisogna stare attenti ad adottarli perché crescono; e s'incazzano; e hanno brufoli brutti a vedersi.
Comments (19)