...e il nostro vescovo, Santo
21-10-2008, 21:26aborto, coccodrilli, Modena, preti parlantiPermalinkVenerdì è morto monsignor Santo Quadri, vescovo emerito di Modena. È stato un padre conciliare e un buon vescovo, che non ha mai dato l'impressione (come Biffi a Bologna, per dire) di guidare il vascello della Verità sul gran mare delle blatte comuniste.
È stato anche il vescovo della mia giovinezza, perciò se penso a lui mi vengono in mente soltanto storielle buffe. Per esempio, sin da bambino ho sperato che ci facesse un miracolo (e ancora ci conto). Non perché avessi bisogno di un segno, come questa generazione empia e malvagia (Matteo 12:38), ma semplicemente perché quando fai un miracolo il Papa deve proclamarti Santo, e ve lo immaginate sul calendario, un San Santo da Modena? Santo Quadri, il Santo al Quadrato.
Di quasi-miracoloso aveva le prediche, che raramente sforavano il quarto d'ora. Le sue visite pastorali erano molto attese, specie nella mia parrocchia dove l'arciprete era luuungo: ma la domenica che arrivava il Vescovo si riusciva sempre a mettersi a tavola una mezz'ora prima, sempre sia lodato.
Una volta il mio gruppo scout, uno dei più trasandati della provincia, gli rese la visita, e un paio di noi furono sorteggiati per servir Messa in duomo. A Giovannino toccò di reggergli il pastorale. Giovannino non sembrava particolarmente emozionato, tranne che durante l'omelia svenne, crollando in un solo colpo, tunc! Mentre qualcuno accorreva a soccorrerlo, Monsignor Santo Quadri si voltò di scatto, in un istante si rese conto del problema, e tagliò corto: “Sia lodato Gesù Cristo”. Probabilmente interpretò l'incidente come un segno che aveva parlato abbastanza. Altri vescovi, lo so, avrebbero continuato a concionare per mezz'ora. Mi era simpatico, il monsignore.
Un'altra volta gli capitò di prendere un passaggio in macchina da un mio capo scout (una di quelle persone fantastiche che hanno arricchito la mia vita e che, per inciso, ho incontrato per l'80% in parrocchie di provincia). Non mi ricordo in che occasione, e non ricordo nemmeno che macchina fosse – facciamo una Tipo bianca, va. Il vostro vescovo li prende i passaggi dai fedeli in Tipo bianca? Il mio lo faceva. Bisogna dire però che stava diventando un poco sordo.
Erano gli anni surreali dell'assedio a Sarajevo. Tutto quel carnaio a pochi chilometri da qui, e nessuno che ne capisse niente. Noi facevamo il possibile per essere buoni, guidavamo nella notte furgoni verso i campi profughi in Croazia, ma era come se ci mancasse il quadro generale. In mezzo a tutto questo, il mio capo scout si trovò a dare un passaggio al vescovo, e decise di pungolarlo.
“Monsignore, ma con la Bosnia cosa facciamo?”
“Eh?”
“Con la Bosnia, Monsignore, cosa facciamo?”
“Beh, con l'aborto, adesso, qualcosa stiamo cercando di fare, stiamo...”
“Non l'aborto, Monsignore, la BOSNIA! La BOSNIA!”
Ora magari è nel luogo dove si sente tutto benissimo. E magari si legge bene anche internet laggiù, per cui adesso smetto. Comunque, se mi servisse un miracolo, il primo a cui mi rivolgo è lui.
È stato anche il vescovo della mia giovinezza, perciò se penso a lui mi vengono in mente soltanto storielle buffe. Per esempio, sin da bambino ho sperato che ci facesse un miracolo (e ancora ci conto). Non perché avessi bisogno di un segno, come questa generazione empia e malvagia (Matteo 12:38), ma semplicemente perché quando fai un miracolo il Papa deve proclamarti Santo, e ve lo immaginate sul calendario, un San Santo da Modena? Santo Quadri, il Santo al Quadrato.
Di quasi-miracoloso aveva le prediche, che raramente sforavano il quarto d'ora. Le sue visite pastorali erano molto attese, specie nella mia parrocchia dove l'arciprete era luuungo: ma la domenica che arrivava il Vescovo si riusciva sempre a mettersi a tavola una mezz'ora prima, sempre sia lodato.
Una volta il mio gruppo scout, uno dei più trasandati della provincia, gli rese la visita, e un paio di noi furono sorteggiati per servir Messa in duomo. A Giovannino toccò di reggergli il pastorale. Giovannino non sembrava particolarmente emozionato, tranne che durante l'omelia svenne, crollando in un solo colpo, tunc! Mentre qualcuno accorreva a soccorrerlo, Monsignor Santo Quadri si voltò di scatto, in un istante si rese conto del problema, e tagliò corto: “Sia lodato Gesù Cristo”. Probabilmente interpretò l'incidente come un segno che aveva parlato abbastanza. Altri vescovi, lo so, avrebbero continuato a concionare per mezz'ora. Mi era simpatico, il monsignore.
Un'altra volta gli capitò di prendere un passaggio in macchina da un mio capo scout (una di quelle persone fantastiche che hanno arricchito la mia vita e che, per inciso, ho incontrato per l'80% in parrocchie di provincia). Non mi ricordo in che occasione, e non ricordo nemmeno che macchina fosse – facciamo una Tipo bianca, va. Il vostro vescovo li prende i passaggi dai fedeli in Tipo bianca? Il mio lo faceva. Bisogna dire però che stava diventando un poco sordo.
Erano gli anni surreali dell'assedio a Sarajevo. Tutto quel carnaio a pochi chilometri da qui, e nessuno che ne capisse niente. Noi facevamo il possibile per essere buoni, guidavamo nella notte furgoni verso i campi profughi in Croazia, ma era come se ci mancasse il quadro generale. In mezzo a tutto questo, il mio capo scout si trovò a dare un passaggio al vescovo, e decise di pungolarlo.
“Monsignore, ma con la Bosnia cosa facciamo?”
“Eh?”
“Con la Bosnia, Monsignore, cosa facciamo?”
“Beh, con l'aborto, adesso, qualcosa stiamo cercando di fare, stiamo...”
“Non l'aborto, Monsignore, la BOSNIA! La BOSNIA!”
Ora magari è nel luogo dove si sente tutto benissimo. E magari si legge bene anche internet laggiù, per cui adesso smetto. Comunque, se mi servisse un miracolo, il primo a cui mi rivolgo è lui.
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