Caino non dovrebbe morire mai
27-07-2011, 01:27delitti e cronaca, dialoghiPermalinkA ciascuno il suo fiordo
"Guarda, io da giovane ero anche contro la pena di morte, poi però ho cominciato a pensare..."
"Stop".
"Che alla fine la morte..."
"Stop, ti ho detto. Non m'interessa cosa ne pensi adesso".
"Ah no?"
"No. Mi contento di quello che pensavi da giovane".
"Guarda che adesso sono più pietoso. Adesso penso che la morte non sia il castigo peggiore che puoi infliggere a un uomo. Cioè, io se penso a Breivik, io non lo vorrei mai morto. Vorrei che vivesse per sempre, capisci? In una cella foderata di foto delle sue vittime che sorridono, mentre una tv che non si può spegnere gli mostra la Norvegia che diventa sempre più multiculturale. Non sarebbe peggio della morte?"
"Sì, in effetti è l'inferno dantesco. Benvenuto nel Trecento".
"Sempre meglio del duemila norvegese. Uccidi novanta persone e ti danno 21 anni?"
"Trenta. Se riescono a dimostrare che è un crimine contro l'umanità gliene danno trenta".
"Apperò. Se riescono a dimostrare... Eh, sarà dura".
"Guarda, di sicuro non me ne intendo, ma può anche darsi che una bomba e una settantina di omicidi non rientrino nella definizione".
"E comunque trent'anni, eh... Cioè, Hitler se si consegnava ai norvegesi era libero verso il 1975, faceva in tempo a scoprire Nina Hagen".
"Avevamo detto niente riferimenti agli anni Quaranta per un mese".
"Lo so. E il mese è passato".
"Di già? Comunque sono tanti trent'anni, eh. Alla sua età è quasi un ergastolo".
"Appunto, quasi. Io me lo immagino già novantenne in una casetta di legno appollaiata su qualche fiordo, mentre scarica la posta degli ammiratori..."
"Non sarà più la stessa persona".
"E non sarà più la stessa posta, e anche i fiordi chissà se saranno gli stessi; e allora? C'è che questi nordici non sanno più cos'è il male. Niente guerre da sessant'anni..."
"Come noi".
"Niente mafie, niente anni di piombo... Non sono preparati, non sono vaccinati".
"Mentre noi, invece..."
"Noi, guarda, avremo tanti difetti, ma a un tizio così... Strage, banda armata, ottanta omicidi... Uno o due ergastoli non glieli toglieva nessuno, no?"
"Massì anche otto. Come Fioravanti".
"..."
"...che infatti si è fatto più o meno trent'anni di notti in cella. Poi di giorno vabbe', magari era in giro a salvare qualche Caino, ci pensi mai?"
"A cosa dovrei pensare?"
"Che noialtri con le nostre vite dignitose e banali probabilmente non avremo mai salvato la vita di nessuno, mentre chissà quante vite di quanti Caini avrà contribuito a salvare Fioravanti col suo impegno diurno".
"È da un po' che non si sente in giro, comunque".
"Avrà anche lui il diritto di starsene per i fatti suoi, dopo tutto il bene e il male che ha fatto... Sarà anche lui appollaiato da qualche parte a scaricare la sua posta..."
"Ognuno ha i suoi fiordi, insomma".
"Ognuno ha i suoi fiordi".
"Guarda, io da giovane ero anche contro la pena di morte, poi però ho cominciato a pensare..."
"Stop".
"Che alla fine la morte..."
"Stop, ti ho detto. Non m'interessa cosa ne pensi adesso".
"Ah no?"
"No. Mi contento di quello che pensavi da giovane".
"Guarda che adesso sono più pietoso. Adesso penso che la morte non sia il castigo peggiore che puoi infliggere a un uomo. Cioè, io se penso a Breivik, io non lo vorrei mai morto. Vorrei che vivesse per sempre, capisci? In una cella foderata di foto delle sue vittime che sorridono, mentre una tv che non si può spegnere gli mostra la Norvegia che diventa sempre più multiculturale. Non sarebbe peggio della morte?"
"Sì, in effetti è l'inferno dantesco. Benvenuto nel Trecento".
"Sempre meglio del duemila norvegese. Uccidi novanta persone e ti danno 21 anni?"
"Trenta. Se riescono a dimostrare che è un crimine contro l'umanità gliene danno trenta".
"Apperò. Se riescono a dimostrare... Eh, sarà dura".
"Guarda, di sicuro non me ne intendo, ma può anche darsi che una bomba e una settantina di omicidi non rientrino nella definizione".
"E comunque trent'anni, eh... Cioè, Hitler se si consegnava ai norvegesi era libero verso il 1975, faceva in tempo a scoprire Nina Hagen".
"Avevamo detto niente riferimenti agli anni Quaranta per un mese".
"Lo so. E il mese è passato".
"Di già? Comunque sono tanti trent'anni, eh. Alla sua età è quasi un ergastolo".
"Appunto, quasi. Io me lo immagino già novantenne in una casetta di legno appollaiata su qualche fiordo, mentre scarica la posta degli ammiratori..."
"Non sarà più la stessa persona".
"E non sarà più la stessa posta, e anche i fiordi chissà se saranno gli stessi; e allora? C'è che questi nordici non sanno più cos'è il male. Niente guerre da sessant'anni..."
"Come noi".
"Niente mafie, niente anni di piombo... Non sono preparati, non sono vaccinati".
"Mentre noi, invece..."
"Noi, guarda, avremo tanti difetti, ma a un tizio così... Strage, banda armata, ottanta omicidi... Uno o due ergastoli non glieli toglieva nessuno, no?"
"Massì anche otto. Come Fioravanti".
"..."
"...che infatti si è fatto più o meno trent'anni di notti in cella. Poi di giorno vabbe', magari era in giro a salvare qualche Caino, ci pensi mai?"
"A cosa dovrei pensare?"
"Che noialtri con le nostre vite dignitose e banali probabilmente non avremo mai salvato la vita di nessuno, mentre chissà quante vite di quanti Caini avrà contribuito a salvare Fioravanti col suo impegno diurno".
"È da un po' che non si sente in giro, comunque".
"Avrà anche lui il diritto di starsene per i fatti suoi, dopo tutto il bene e il male che ha fatto... Sarà anche lui appollaiato da qualche parte a scaricare la sua posta..."
"Ognuno ha i suoi fiordi, insomma".
"Ognuno ha i suoi fiordi".
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