La stima del terremoto

Permalink
Sarebbe poi interessante capire - visto che di terremoti ne avremo sempre, che tocca abituarsi non solo ai rischi, ma anche alle chiacchiere che seguono - sarebbe interessante capire come nasce quest'ossessione per la magnitudo come misurazione assoluta. Il famoso 7.1 che ci fece sobbalzare anche se a casa nostra non ballava nemmeno il lampadario, abbiamo scoperto, fu un errore: se qualche ente internazionale davvero lo divulgò, è riuscito nel frattempo a farlo sparire. La foga con cui i giornalisti lo ripresero è perdonabile: quando un dato è già disponibile in Rete, non ha molto senso pensare di filtrarlo; se non lo pubblichi tu lo farà qualcun altro, e comunque ci sarà tempo per aggiustare. Salvo che il pubblico questa cosa non la capisce.

Il fatto che il terremoto non si presenti immediatamente con un numero preciso - magari anche un decimale che aiuta a dare un tono, salve mi presento sono una scossa del Sei Punto Cinque - è percepito come un disturbo nel normale ordine di cose: un chilo di pane è un chilo di pane, una macchina che va a cento all'ora dopo un'ora ha fatto cento km., perché un terremoto non dovrebbe essere altrettanto preciso e quantificabile? In fondo è solo un evento tellurico che avviene a km di profondità in un sottosuolo inesplorato, sprigionante megatoni di energia. Perché due sismografi a distanze diverse non dovrebbero dare immediatamente la stessa misurazione precisa? Dove si rinota la fiducia del tutto magica che il cittadino ripone nella scienza: non sa come funziona ma pretende che funzioni con precisione immediata, e se non è così si ritiene defraudato. Se gli racconti che in certi casi assomiglia più a Ballando con le stelle, ci sono vari misuratori e poi si fa la media, ci rimane malissimo.

Mi domando se non sia una responsabilità della scuola (cioè mi domando se non sia colpa mia). Quando aiutiamo i ragazzi a misurare le cose, quanto insistiamo sul fatto che la misurazione, qualsiasi misurazione, è comunque soggetta a un errore? Che le misure non esistono a priori in una dimensione iperuranica, ma che sono una forma di comunicazione, e quindi sempre in parte una bugia? Che non c'è modo di conoscere davvero la circonferenza partendo da un raggio, che un chilo di pane non è davvero un chilo preciso - e cos'è un chilo poi? Che il prodotto interno lordo si misura in dollari e i dollari ogni giorno valgono una quantità di euro diversa? Che insomma ogni misura è complicata, interessante ma complicata?

O li abituiamo a domande facili, e a dubitare di chi non ha la risposta secca? "Quant'era forte l'ultima scossa?"
"Eh, beh, dipende da tanti fattori: la profondità, la durata, la magnitudo - ce ne sono diverse - la densità degli insediamenti, la robustezza degli edifici..."
"La fai troppo lunga, mi stai senz'altro nascondendo qualcosa".
Comments (11)