La prigioniera nella torre

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Ma voi forse avete voglia di frustini e manette - è quello che fa andare avanti la letteratura oggi, no? E chi siamo noi per tirarci indietro? Avanti coi frustini e le manette.

Yris è scomparsa dieci anni fa (ne aveva 11), senza lasciare nessuna pista credibile. Anche a Chi l'ha visto ormai non sanno più cosa raccontare. Una giornalista di costume (più o meno la stessa dei Cinque dopo Genova), con scarsa familiarità per la cronaca nera, inciampa sul suo caso mentre sta lavorando a un servizio sul sexual roleplay. Chiacchierando amabilmente con un fabbro molto specializzato, viene a sapere che c'è un tizio che vive in un castello a pochi chilometri da dove sparì Yris, un nobile spiantato, che è il suo miglior cliente, e non solo il suo: collari e manette, ma anche sistemi di sicurezza a circuito chiuso, "A casa sua c'è una cazzo di Alcatraz in miniatura". Ma se c'è un'alcatraz, ci dev'essere anche una prigioniera. Non vale la pena indagare? Dai e dai, la giornalista riesce a solleticare la curiosità di un inquirente (e tra i due c'è anche del tenero, anzi del torbido, con tanto roleplay).

(Questo pezzo partecipa alla Grande Gara degli Spunti! Se vuoi provare a capirci qualcosa, leggi qui).

Yris in realtà vive in una cella a centinaia di chilometri di distanza da quando - dieci anni prima - fu adescata in una chat da un maniaco, un signor Nessuno assolutamente insospettabile, sposato con figli e una cantina di cui lui solo ha le chiavi. Dopo un po' però anche il più suonato dei lettori dovrebbe rendersi conto che dei due la più sociopatica è Yris. Odiava i genitori (separati), aveva mandato all'ospedale una compagna di scuola.

Il signor Nessuno la ha liberata dalla famiglia e dalla scuola, realizzandone le fantasie di hikikomori, regalandole tutto quello che ha sempre sognato: una cantina blindata e insonorizzata in cui farsi per sempre i fatti suoi; libri, playstation - e di sgamo Yris è riuscita anche a connettersi a internet: ha un profilo facebook e lo usa per scrivere creepypasta e spaventare a morte i bambini. Inoltre è diventata la più grande esperta vivente di Edgar Allan Poe o di qualche altro scrittore meno banale, i suoi interventi critici sono apprezzatissimi nel circuito accademico.

Il sig. Nessuno è roso dai rimorsi (ma è anche seriamente innamorato di una ragazza che gli fa credere di essere stata plasmata da lui). Ha anche qualche debito e non può più permettersi un pied-à-terre e il mantenimento di una schiava. Decide di liberarla, ma lei punta i piedi e minaccia di ricattarlo. Preso in un vicolo cieco, Nessuno comincia a progettare l'omicidio. Ma a questo punto le due trame si intrecciano perché non lo saprete mai se non voterete per La prigioniera nella torre. Potete cliccare sul tasto Mi Piace di Facebook, o linkare questo post su Twitter, o scrivere nei commenti che questo pezzo vi è piaciuto. Grazie per la collaborazione, e arrivederci al prossimo spunto.

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