Una cosa, una roba senza senso o forma
02-08-2014, 08:00Almanacco, Bologna, Leonardo sells out, memoria del 900, terrorismoPermalink2 agosto 1980 - Esplode una bomba alla stazione dei treni di Bologna. 85 morti, 218 feriti.
...La storia della caldaia resse sino a sera, ma già intorno a mezzogiorno le cose erano chiare. Nella squadretta di Scialoja c'era un sottufficiale che da soldato era stato artificiere. Gli era bastata un'occhiata alla voragine per scuotere la testa e sentenziare:
"Gas un cazzo. Questa è una bomba".
La stazione era sventrata. Le sirene ululavano. Militari e volontari, fianco a fianco con le mascherine sul naso, scavavano le macerie in cerca di un segno di vita. Qualcuno piangeva, i più moltiplicavano gli sforzi per rimandare l'appuntamento con la rabbia e lo sgomento. Arrivarono le troupe televisive. Una folla di parenti angosciati assiepava i binari. Circolava una parola maledetta e rivelatrice: strage. Le lancette del grande orologio del piazzale Ovest erano ferme sulle 10 e 25. [...] Scialoja s'era concesso una sigaretta. Una giornalista impicciona gli fu subito addosso. La mandò a quel paese e si rimise la mascherina. Dal profondo di due travi squarciate che si erano miracolosamente incastrate a formare una sorta di cavità naturale proveniva un flebile lamento. Scialoja si avventò. Vide una piccola mano coperta di graffi, la strinse, tirò. Le travi ressero. La bambina era sotto choc. Ma respirava. Lo guardava con i suoi enormi occhi stupiti e respirava. La prese in bracciò e la consegnò a un'infermiera. La bambina era biondissima e non capiva l'italiano. Un ufficiale dei carabinieri in alta uniforme lo bloccò al volo.
"Lei! Vada immediatamente al binario uno. Bisogna organizzare un servizio di scorta per le autorità!"
Scialoja mandò anche lui a quel paese e tornò al lavoro. Era lacero, era sudato, puzzava. Ma non sentiva la fatica, non sentiva il disagio. Aveva dormito troppo a lungo. Il letargo era finito... (Giancarlo De Cataldo, Romanzo Criminale, 2002).
...Definiamo quindi "neosensibilismo" il nostro modo di essere sensibili. Che in tutto si distacca dalle ambiguità di Francesca Mambro; da cui ci dissociamo anche per l'uso sconsiderato e irresponsabile del vocabolario. (Offlaga Disco Pax, Sensibile)
Andrea Pazienza via Paz-tastic |
...La storia della caldaia resse sino a sera, ma già intorno a mezzogiorno le cose erano chiare. Nella squadretta di Scialoja c'era un sottufficiale che da soldato era stato artificiere. Gli era bastata un'occhiata alla voragine per scuotere la testa e sentenziare:
"Gas un cazzo. Questa è una bomba".
La stazione era sventrata. Le sirene ululavano. Militari e volontari, fianco a fianco con le mascherine sul naso, scavavano le macerie in cerca di un segno di vita. Qualcuno piangeva, i più moltiplicavano gli sforzi per rimandare l'appuntamento con la rabbia e lo sgomento. Arrivarono le troupe televisive. Una folla di parenti angosciati assiepava i binari. Circolava una parola maledetta e rivelatrice: strage. Le lancette del grande orologio del piazzale Ovest erano ferme sulle 10 e 25. [...] Scialoja s'era concesso una sigaretta. Una giornalista impicciona gli fu subito addosso. La mandò a quel paese e si rimise la mascherina. Dal profondo di due travi squarciate che si erano miracolosamente incastrate a formare una sorta di cavità naturale proveniva un flebile lamento. Scialoja si avventò. Vide una piccola mano coperta di graffi, la strinse, tirò. Le travi ressero. La bambina era sotto choc. Ma respirava. Lo guardava con i suoi enormi occhi stupiti e respirava. La prese in bracciò e la consegnò a un'infermiera. La bambina era biondissima e non capiva l'italiano. Un ufficiale dei carabinieri in alta uniforme lo bloccò al volo.
"Lei! Vada immediatamente al binario uno. Bisogna organizzare un servizio di scorta per le autorità!"
Scialoja mandò anche lui a quel paese e tornò al lavoro. Era lacero, era sudato, puzzava. Ma non sentiva la fatica, non sentiva il disagio. Aveva dormito troppo a lungo. Il letargo era finito... (Giancarlo De Cataldo, Romanzo Criminale, 2002).
...Definiamo quindi "neosensibilismo" il nostro modo di essere sensibili. Che in tutto si distacca dalle ambiguità di Francesca Mambro; da cui ci dissociamo anche per l'uso sconsiderato e irresponsabile del vocabolario. (Offlaga Disco Pax, Sensibile)
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