La corte è incostituzionale

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Il 2013 è stato, tra le altre cose, l'anno in cui un papa ha deciso - solo lui può deciderlo, in quanto infallibile - che non era più in grado di fare il papa - quindi non era più infallibile; quindi potrebbe anche essersi sbagliato. D'altro canto, se si fosse sbagliato, sarebbe tuttora il Papa, quindi infallibile... Nello stesso periodo il presidente della repubblica diceva in giro di non voler fare il presidente. Poi è stato riconfermato, ma adesso c'è un problema. Il parlamento che lo ha riconfermato è stato eletto con un sistema elettorale incostituzionale.

Non può nemmeno cedere il posto al Quirinale al presidente precedente - sé stesso - visto che anche nel 2006 era stato nominato da un parlamento eletto con lo stesso sistema elettorale. D'altro canto, chi è che ne afferma l'incostituzionalità? La corte costituzionale. E tuttavia la Corte è nominata per un terzo dal parlamento in seduta comune, e per un altro terzo del presidente della repubblica. Almeno sei membri della Corte sono espressione di un parlamento eletto in modo non conforme alla costituzione, o di un presidente della repubblica espressione di un simile parlamento. Insomma la corte costituzionale, che nel suo campo come Ratzinger era infallibile, ha infallibilmente ammesso di non essere del tutto legittima. Se non è legittima, la sua sentenza sull'incostituzionalità del sistema elettorale è impugnabile? Ma da chi?

Sono sicuro che esiste una scappatoia pragmatica a questa deriva escheriana. Per esempio, Ratzinger dal Vaticano non esce più. Lo tengono lì. Metti che un giorno si sveglia e si rende conto di essersi sbagliato, di essere ancora il Papa - d'altro canto se fosse il Papa non avrebbe potuto sbagliarsi, e così via. Il 2013 è un sogno bislacco da cui non riesco a svegliarmi.
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