Invecchiando assieme

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Caro berlusconiano, compagno di un lungo viaggio:

Noi due ci siamo detestati per troppo tempo per non affezionarci un po'. Tanto più che siamo sulla stessa barca, ci siamo sempre stati, anche prima che subentrasse Letta al comando; e se dovremo affondare, affonderemo assieme. Io - contrariamente a quel che credi - non ti considero uno stupido. Per esempio: secondo me non ci credevi nemmeno tu, che sarebbe scoppiata la guerra civile ai primi d'agosto. Persino nel '43 attesero settembre. Caro berlusconiano. A trenta giorni da tutto quello che succederà, non voglio sfotterti o commiserarti; alla fine sarebbe come sfottere o commiserare me stesso. Preferirei sul serio sedermi accanto a te e riaprire l'album delle foto ricordo, dei bei tempi in cui ci incazzavamo ma ci divertivamo anche parecchio. Per esempio, ti ricordi del vulcano?

Quella volta che i suoi vicini di casa a Porto Rotondo chiamarono i vigili perché sembrava divampato un incendio, e invece stava andando in scena l'eruzione di un vulcano con lapilli, lava finta e tutto quanto? Ecco. Caro berlusconiano che magari apprezzavi l'estro con cui si divertiva il miliardario: ma ci hai mai pensato che quel vulcano glielo hai offerto tu, tutte le volte che hai pagato le tasse e invece lui no? E le cene eleganti. Quante volte ti ho sentito dire che ognuno nel suo tempo libero fa quel che vuole, compreso gestire un harem se se lo può permettere, ecco; Berlusconi decisamente se lo poteva permettere, coi soldi tuoi - sì, anche coi miei, d'accordo - ma hai mai pensato ai tuoi? Quando afferma di non aver mai pagato una donna, in fin dei conti non ha tutti i torti. Gliele hai pagate tu... (continua sull'Unita.it, H1t#192).

 Magari sei pure azionista Mediaset. Ecco, ti ha fregato anche lì. Ti ha nascosto un sacco di soldi che ti spettavano di diritto; li ha nascosti a te in quanto azionista e a te in quanto contribuente. E li ha spesi in vulcani finti, feste, olgettine, e milioni di altre bellissime maniere di passare il tempo a spese mie. E tue. Tue. Berlusconi ti ha fregato, dai. Lo sai benissimo. In cuor tuo l’hai sempre saputo, e gliel’hai perdonato. Non mi è veramente chiaro il perché.
Forse perché anche tu al suo posto avresti fatto lo stesso. Sì. Posso capirlo. Però alla fine della fiera al posto giusto c’era lui, e tu eri nel posto della vacca da mungere. Ti ha spremuto i soldi e poi ti ha chiesto il voto per aiutarlo a depenalizzare il falso in bilancio. E chissà, magari rubacchi anche tu. Succede, non voglio fare il moralista. Magari non dichiari proprio tutto, non fai qualche scontrino, eccetera. Va bene. È un buon motivo per farsi fregare volentieri da un professionista per più di vent’anni? Non lo so, chiedo. Pensa a tutte le volte hai imprecato perché i servizi della tua città lasciavano a desiderare. Le scuole fatiscenti, le forze dell’ordine senza benzina eccetera. E intanto lui non sapeva più dove cacciare i soldi, letteralmente. Li infilava nei cd di Apicella che regalava alle ragazze. No, forse non ci faceva nemmeno sesso, con quelle. Non so in che modo la cosa dovrebbe consolarci.
Caro berlusconiano, ti conosco da tanto tempo, e ancora stai sulla difensiva. Hai sempre paura di essere giudicato, di passare per incolto o stupido. Io non ti considero uno stupido, davvero. Non è la stupidità che ti ha portato a pagare per vent’anni un tizio che per te ha fatto poco o nulla. Non ho mai capito cosa sia, in effetti. Giusto ieri uno psichiatra ha affermato che noi italiani siamo tutti malati di masochismo nascosto. Ecco, questa è una teoria interessante. Spiegherebbe anche il perché invecchiando stiamo diventando così simili, io e te. http://leonardo.blogspot.com
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