Ferma l'astronave generazionale, voglio scendere

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Riassunto delle puntate precedenti: in principio non c'era nulla, e anche in seguito niente di che, qualche ammasso stellare, qualche pianeta con un po' di muffe sopra, qualche razza intelligente che presto o tardi prova a colonizzare lo spazio con un'astronave generazionale. Siccome l'ibernazione costa molto, un solo membro dell'equipaggio su centomila viene addormentato. Si sveglia più o meno una settimana ogni secolo per vedere l'effetto che fa. Gliene capitano di ogni. 

Per non dire di quella volta che ti sollevarono di peso dalla cella frigorifera, ti incatenarono a una brandina e senza mezzi termini ti chiesero dove fosse l'uscita. E tu non capivi: uscita in che senso? E loro avevano già pronto l'imbuto e la tanica, una settimana sei un Dio e la settimana dopo ti torturano, poi uno dice che lo spazio profondo fa ammattire. No guarda non c'è niente che non vada nello spazio profondo.

L'umanità, per contro.




ANNO IMPRECISATO DI UN'ERA QUALUNQUE

"Adesso forse ci spiegherai dov'è l'uscita".
"Ma in che senso?"

Prendi una pallottola di lamiera di trenta km di diametro. Foderala di terriccio, semina due o trecento culture OGM, e poi riempila di umanità. Ecco cosa ti farà ammattire. L'uscita, continuavano a chiederti l'Uscita. Credevano che tu fingessi di non capire e in un certo senso anche tu ti sentivi così, perché quella domanda ti tormenta dall'inizio. Te l'avevano spiegato all'addestramento: prima o poi ti renderai conto che quello che ti sembra un viaggio, con una partenza e un arrivo, e stazioni intermedie... prima o poi ti renderai conto che è semplicemente la tua vita. Lo sappiamo che lo sai già. Ma saperlo non significa rendersene conto. La comprensione razionale è solo uno strato superficiale, l'accettazione del proprio destino proviene da qualcosa che è situato molto più in profondità. Passeranno molti secoli - ti sembreranno settimane, ovviamente - prima che tu ti renda conto che non si torna indietro. Fino a quel momento ci sarà sempre con te un bambino convinto di poter fermare la macchina quando vuole. Mi scappa la pipì. Ho nostalgia della mamma. Possiamo tornare a casa? Dove si scende? Dov'è l'uscita?

"Dov'è l'uscita?"
"È veramente curioso che me lo chiediate, voi che siaaaaaaaaaaaaaaaahahahahhahwhwhwhwhwhw
whwhwhwhwhwhwhwhwhwhwhwwhwhwhwhwhwhwhwhwhwhwhwhwhwhwhwhwhwhw..."

(Poi una sera, magari guardando il Sole, una stella tra le altre, dall'oblò di prora, ti renderai improvvisamente conto che questo non è un semplice viaggio, che questa è la vita, che indietro non si torna, e il bambino piscione ti morirà in grembo, in quel momento).

(E sarà sempre meglio che fare una sessione di waterboarding con dei pazzi scatenati, ora puoi dirlo con cognizione di causa).

"...whwhwhwhwhwhwhwhwhwhwhwhwhwhwhwhwhwhhwwhwhwhwhwhwhwwhhwhwh whwhanculo voi siete pazzi. Pazzi".
"Già, dev'essere terribile avere compagni di viaggio come noi".
"Non so cosa volete dimostrare, ma vi avverto che..."
"Non ti fa venir voglia di scendere dalla giostra, primo ufficiale?"

Forse hai capito.

"Giuro che non riesco a capire cosa mi state chiedendo. Non si scende da nessuna giostra. Siamo su una nave che è partita millenni fa da un pianeta per andare a colonizzarne un altro. Semplice. Lo spazio è molto vasto e no, non ci sono vie d'uscita dallo spaaaaaaaagagagagaagagagagagagagawaw awawawawhahahhwhwhwhwhwhwh"

(Quando ti hanno interrotto, prima, volevi dire: è veramente curioso che me lo chiediate voi, che al contrario di me non avete mai avuto altra patria che la Nave. Ci siete nati, voi e i vostri antenati, per voi è naturale quanto per me lo era il cielo, il mare, l'orizzonte. Io non ho mai cercato una "uscita" nella cupola del cielo, che razza di "uscita" immaginate voi? Lo spazio, perdio, non ce li avete gli occhi per vedere quant'è vuoto e smisurato e senza uscita lo spazio?)

"Ahwhwhwhwhwhwhwhwhwhwhwhwhwhwhwhwhwhhhhhhhhhhhnon tollererò oltre questa situazione".
"Che intendi fare per non tollerarla?"
"Vi ricordo che se riporto lesioni che compromettano il mio stato di salute, non potrò più essere ibernato, e se non posso più essere ibernato..."
"...La Nave implode, certo, questo lo sanno tutti da sempre".
"Meno male".
"E il tempo per dubitare di questa storiella non ci è mancato. Possibile che la tua vita sia così importante da compromettere una missione millenaria? Non ha senso. Ci dev'essere una procedura alternativa. C'è sempre una procedura alternativa".

(Certo che c'è).
(Col cacchio che la dico a voi).
(Ma sarebbe almeno un valido motivo per torturarmi, invece di insistere a chiedermi come si scende dalla giostra).

"Non c'è nessuna uscita, stronzi. Siamo nello spazio".
"Ce lo puoi dimostrare?"
"Voi non credete di essere nello spazio?"
"Siamo in attesa di qualche evidenza empirica, diciamo".
"Evidenza empirica? Date un'occhiata agli oblò!"
"Ufficiale, ti prego. Sarebbe facilissimo proiettare mappe stellari su falsi oblò. Peraltro ci sono soltanto cinque oblò in tutta la Nave, è un numero ridicolo".
"Pensa che gli ingegneri volevano toglierli del tutto, riducono la tenuta termica. Preferivano mettere qualche telecamera in più... ma immagino non vi fidiate delle telecamere",
"Immagini il giusto".
"Aprite il portellone. Non credo che lo abbiano adoperato più dai tempi di Centauri, ma non c'è motivo per cui non dovrebbe funzionare. Entrate in una tuta e andate a vederlo da fuori, com'è fatto lo spazio".
"Già fatto".
"E quindi?"
"Poi abbiamo fatto un'altra cosa. Nel palazzetto dello sport al secondo settore, hai presente? Abbiamo costruito un'enorme centrifuga e spento la luce. Funziona. Sembra la stessa cosa".
"Ma figurati".
"Ci stai mentendo, primo ufficiale".
"Cioè voi credete di vivere da migliaia di anni in una Nave finta che non si è mai spostata da un enorme palazzetto dello sport? Siete... siete l'equivalente della Società della Terra Piatta".
"Tanto per cominciare, non sono passati migliaia di anni. Non c'è praticamente documentazione disponibile che risalga a più di ottant'anni fa".
"Quindi alla fine i giacobini hanno davvero fatto la rivoluzione".
"Chi?"
"Niente, lasciate perdere"

(Vedi cosa succede a dare il via libera per un massacro. Che a distanza di 80 anni ancora devi fare i conti con una generazione di scettici radicali. Persino apprezzabili, in fondo).

(Quasi quasi glielo dico, che gli oblò sono effettivamente finti. Se solo non fossero così paranoici...)

 "Ufficiale, a noi ce lo può dire. Questa non è una vera nave, e là fuori non c'è il vero spazio. I nostri nonni probabilmente entrarono qua dentro con la convinzione di schizzar via dalla terra, ma non è quello che è successo".
"E cosa sarebbe successo".
"Un enorme esperimento".
"Ma siete ridicoli. Chi mai spenderebbe tempo e denaro per un esperimento del genere?"
"Ufficiale, da qualche parte ci dev'essere un'uscita. Uno sportello. Un posto dove va quando finge di essere in sonno qui".
"Non vado da nessuna parte. Sono qui con voi. Non posso uscire. Non credete che piacerebbe a me per primo? Ma non c'è nessun palazzetto dello sport, là fuori. C'è solo l'immensitawhwhwhwhwhwh
whwhwhwhwhwhwhwhwhwhwhwhwhwhwwhwhwhwhwhwwhwhwhwhwhwhwhwhwhwhwhwh
ADESSO PERO' BASTA, SIGNORINI".
"Prenda un po' fiato e poi ci racconti la verità".
"LA VERITA'? Ma chi vi credete di essere. Vi avevo avvertito: non ho intenzione di tollerarvi oltre. Fine".





Cent'anni dopo, ti accoglie una tribù mansueta. Nessuno accenna più allo spiacevole incidente. Vogliono solo sapere se c'è un modo di far crescere il mais quattro volte l'anno invece che tre. Spieghi che dipende essenzialmente dalla loro condotta: se i figli obbediranno ai padri, e le figlie non la sbandiereranno ai quattro venti, il clima diverrà più mite e il mais e la patata fruttificheranno in continuazione.
"E un sacrificio umano ogni tanto?"
"No. Sacrifici no".
"Mica gente nostra, ma quelli dall'altra parte del fiume, i macchinisti... sono gente senza Dio. Ci rubano il raccolto".
"Sono loro che fanno girare il Grande Tamburo, la decima delle messi se la meritano".

Fumate insieme qualcosa di dolce e puzzolente in una pipa enorme, e vi addormentate in una radura tropicale guardando le lucine del perno della centifuga centrale.
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