È ancora lontana Copernico

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Devo una giustificazione e una scusa ai pochi ma pazienti lettori che si sono trascinati fin qui tutt'agosto - una qualsiasi, ad esempio che certi giorni non c'era la connessione, e non c'era tempo, e il terremoto, e le cavallette, e un nuovo esoplaneta intorno a Proxima Centauri, insomma come si è già capito Copernico è ancora in alto mare e non so nemmeno come ci si arriverà - è una storia che parla di sé stessa evidentemente, del fatto che ogni giorno mi sveglio e non so cosa scrivere, e della nausea che mi autoinfliggo per ottenere dei risultati.

È evidente che io abbia un problema con la scrittura finzionale - banalmente: non sono capace. (Non sarebbe neanche un problema se non vedessi che ci riescono tutti). Non è una mossa furba continuare a esibire questo problema in pubblico. Sui blog si improvvisa, a me è sempre piaciuto, quando funziona è da brivido. A volte purtroppo non funziona. Dopo che lo spunto di Copernico ha vinto, per quasi un anno non ci ho più pensato. Già a settembre, ovviamente, l'idea ha cominciato a sembrarmi stupida. A ottobre mi sono letto un paper sulle astronavi generazionali. A novembre una lista di libri da leggere. A dicembre ho pensato che tra un po' è l'anniversario della reggenza di Fiume e che magari era meglio concentrarsi su una cosa del genere. Tutto questo nei ritagli dei ritagli di tempo, insomma, mi dicevo che comunque avrei avuto l'estate.

Quest'estate, piuttosto di mettermici seriamente, ho fatto cose che mai nella mia vita - per dirne una, ho messo a posto i cassetti. Ho messo le bollette in un foglio elettronico. Il garage, ho sistemato il garage. Poi è arrivato agosto e mi sono detto ok, improvvisiamo, magari qualcosa esce. Ditemi voi.

Chieso scusa per l'attesa a vuoto e forse cancellerò tutto, ripartirò da zero (meglio non promettere più niente).
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