Il prof automatico

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L'IBM Test Scoring Machine 805 era in grado di
correggere e valutare le prove Invalsi già nel 1938
(ma un prof. italiano del 2012 costa meno).
Invalsi 2012 (prologo)

Quest'anno la primavera se la prende comoda: non è ancora finita la stagione dei piumini e domani comincia la stagione delle prove Invalsi. Chiedo scusa al lettore abituale, ma anche quest'anno qui se ne parlerà molto, e temo inutilmente.

Schiacciato tra quelli che le considerano un'umiliazione inutile e costosa nei confronti del corpo docente, e quelli che le ritengono utilissimi strumenti di misurazione e valutazione, questo blog propone da alcuni anni una posizione tutto sommato conciliante, à la Veltroni: avete ragione un po' tutti. Ovvero: le prove invalsi potrebbero essere utilissimi strumenti di valutazione, se non fossero scritte spesso male, e corrette peggio, da un corpo docente che nessuno si è mai preoccupato di dover motivare (per Moratti e Gelmini era meglio minacciare fumose graduatorie di merito). E dire che basterebbero alcuni accorgimenti, non proprio lievi, ma necessari: dire chiaro e tondo che le prove servono a misurare le competenze dei ragazzi, non a ridurre o aumentare lo stipendio dei docenti; munire i provveditorati di macchine per la correzione automatica, quelle cose fantascientifiche che anche nelle scuole USA sono arrivate solo l'altro ieri (1972), e che sono ancora oggi prerogativa di Paesi avanzatissimi come l'India. O almeno non costringere a usare per le correzioni un file excel con macro funzionanti solo con l'ultimissimo aggiornamento Microsoft, che a scuola nessuno scarica mai perché costa e piuttosto si compra la carta igienica. A tal proposito, volevo fare una piccola scommessa, che spero di perdere.

Test scoring machine a lettore ottico, anni 2000.
Domattina somministreremo la prova Invalsi per le classi prime (medie). Domani pomeriggio procederemo alla correzione. Ecco, io scommetto che anche quest'anno dopo un po' ci bloccheremo, e per il solito motivo che denunciamo ogni anno da tre, da quattro anni (l'anno scorso anche sulle pagine web di un prestigioso quotidiano nazionale), ovvero che quel benedetto file indispensabile per la correzione telematica delle prove non funziona sui computer della scuola, a causa di qualche aggiornamento che nessuno ha fatto, che nessuno ha comunicato di dover fare. Disguido da cui nascerà confusione, che creerà frustrazione, che aumenterà l'odio di molti miei colleghi per le prove invalsi. Tutto questo è già successo, è già stato raccontato, e domani pomeriggio risuccederà. Perlomeno, io ci scommetto un sonetto caudato in onore del Ministro Profumo, se perdo; e se vinco? Niente, se vinco perdo lo stesso, due o tre ore della mia vita - tanto il mio tempo di insegnante non ha nessun valore, come volevasi dimostrare.
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