tutte le aziende al popolo, tutto il popolo all'azienda
12-02-2008, 08:38campagna elettorale (permanente), cattiva politica, deliri, elezioni politiche 2008, TeopopPermalinkCara Sinistra italiana,
io e te non siamo sempre andati d'accordo, ma francamente non riesco a sopportare l'ingratitudine e la faccia tosta con la quale il PD ti ha messo alla porta. Dopo tanti sacrifici. Ora però bisogna reagire. So che in realtà molti dei tuoi elettori stanno già festeggiando la sconfitta, masochisti come sono. Ecco, lasciali perdere quelli. E scordati di candidare Bertinotti! Il vecchietto è molto popolare solo tra una parte dei tuoi, e rischia di mandare gli altri in braccio a Veltroni. Vendola sarebbe già cento volte meglio, ma io credo di averne trovato uno anche migliore. Sì, dico proprio lui.
Dite che non vi riceverà? E perché? Ah, già, perché siete comunisti, o almeno post. E quindi vi metterà alla porta, come fece con Giuliano Ferrara, Ferdinando Adornato, Sandro Bondi, Vladimir Putin, devo continuare? Suvvia. Se c'è uno che ha dato e dà retta ai postcomunisti, questi è lui. Da questo punto di vista ha persino precorso i tempi. Garantisco che vi ascolterà con più attenzione e meno preconcetti di Veltroni. Lui ha ampie vedute, la volta scorsa mise Forza Nuova e De Michelis nello stesso calderone, perché non dovrebbe fare un pensierino pure a voi, che portate molti ma molti più voti? I voti non puzzano.
Cosa gli offrirete?
Nulla che non abbia già proposto lui: un Partito del Popolo. Ma del Popolo veramente, nel senso che aveva la parola nella Cina di Mao: via le vecchie consorterie, solo lui, la piazza e un microfono. È tempo di svelarvi il Terzo Segreto di Pulcinella: se c'è qualcosa che ha sempre invidiato alle sinistre, sono quelle belle piazze piene di gente che viene da tutt'Italia mettendo i soldi del viaggio di tasca sua. Con tutta la sua organizzazione e il suo capitale, delle chiassate tanto bene organizzate non è ancora riuscito a combinarle. Bene, questa è appunto la vostra specialità. Senza di voi lui sarà sempre un Peronista fallito. Ma con voi...
Cosa chiederete in cambio?
Siate realisti: chiedete l'impossibile. Ormai sono finiti i tempi grami in cui eravate fidanzati con quel tirchio di Prodi. Ora uscite col Golden Boy, dovete solo chiedere. Se lo conoscete appena un po', sapete con che gioia soddisfa i desideri di chi lo ama. Per cui: pensioni più eque? Certo. Riaggiustare lo scalone? Anzi, aboliamolo. Io mi spingerei più in là: tutti i precari assunti a tempo indeterminato entro il 2009. Si può fare! Vi ricordate il milione di posti di lavoro? È poco, buttiamone sul tavolo almeno un paio, e naturalmente meno tasse per tutti! E i rifiuti, in Germania col Pendolino! E la scala mobile? Si potrebbe riavviare. Parlategliene.
Non abbiate paura. Non è quel liberista che sembra – fosse per lui, non avrebbe liberizzato nemmeno una cabina telefonica. In fondo è un monopolista nato, uno che se fosse nato qualche migliaio di km più a est sarebbe diventato un meraviglioso funzionario del partito comunista jugoslavo o ungherese. È una vita che le sue aziende sguazzano in un mercato privo di concorrenza sfornando prodotti scadenti: pensate solo alla roba che trasmette Canale5. Non è francamente squallida? Canale5 è la cosa più simile alla Trabant che sia mai stata prodotta in Italia. Un imprenditore tanto insofferente della concorrenza quanto poco interessato alla qualità dei suoi prodotti non può essere un vero liberista.
Viceversa, se c'è qualcuno che potrebbe cominciare un processo di ri-nazionalizzazione, quegli è lui. Dovete soltanto fargli capire che, una volta diventato Presidente del Popolo, le espressioni “Stato” e “Mia azienda” diventeranno sinonimi. E da quell'orecchio ci sente, credetemi. A quel punto, proponetegli di nazionalizzare la luce, il gas, l'acqua. Vedrete che non resterà insensibile.
E se ci tenete ancora alla lotta anti-globalizzazione, senz'altro Berlusconi vi lascerà degli spazi che Veltroni non si potrebbe immaginare - tanto più che avrete alleati importanti. Lo avete mai sentito Tremonti, quando parla della Cina o del WTO? Più o meno è sulle stesse posizioni di Caruso, ma non semina piantine a Montecitorio, lui.
Più ci ripenso, e più mi sembra fattibile. L'avete letto Scalfari, domenica? Il patto tra operai e borghesia? Ebbene, se l'Italia dev'essere salvata da un patto così, perché devono essere proprio Veltroni e Montezemolo a farlo? Perché non possono essere Giordano e Berlusconi? Giordano conosce senz'altro meglio gli operai, e Berlusconi i borghesi.
Questo è l'unico vero cambiamento. Superare le divisioni, gli inutili rancori, i processi in prescrizione. Una grande riconciliazione nazionale tra due forze importanti del nostro Paese che hanno capito che il futuro dell'Italia è cosa troppo seria per lasciarla ai veltroncini. E allora, coraggio, ancora un piccolo sforzo. La seconda repubblica sta finendo. O era la terza. Chi se ne frega. Dalle sue ceneri deve nasce qualcosa di veramente nuovo. Vieni avanti, Teopop.
io e te non siamo sempre andati d'accordo, ma francamente non riesco a sopportare l'ingratitudine e la faccia tosta con la quale il PD ti ha messo alla porta. Dopo tanti sacrifici. Ora però bisogna reagire. So che in realtà molti dei tuoi elettori stanno già festeggiando la sconfitta, masochisti come sono. Ecco, lasciali perdere quelli. E scordati di candidare Bertinotti! Il vecchietto è molto popolare solo tra una parte dei tuoi, e rischia di mandare gli altri in braccio a Veltroni. Vendola sarebbe già cento volte meglio, ma io credo di averne trovato uno anche migliore. Sì, dico proprio lui.
Il Presidente Operaio.
Pensaci bene. Questo è il momento giusto. Sa di dover vincere, sa di avere tutte le carte giuste in mano, eppure è inquieto. Sa che l'avversario bluffa, ma darebbe qualsiasi cosa per fermare quel tremore alle mani. Si è mangiato l'inutile Fini, ma alla fine rischia di averlo solo trasferito i voti postfascisti su Storace. Ha umiliato Casini, ma nel frattempo gli ex casinidi sono fuoriusciti pure loro. Pure la Lega, da anni appollaiata sulla sua spalla, ora è sul chi vive: sembra che aspetti un momento di distrazione per cavargli un occhio... insomma, proprio nel momento in cui sa di dover vincere, è più forte la paura di non farcela. E proprio in quel momento arrivate voi: Toc toc, chi è? La Sinistra Arcobaleno! Oh, l'arcobaleno, finalmente un segno di speranza. Dite che non vi riceverà? E perché? Ah, già, perché siete comunisti, o almeno post. E quindi vi metterà alla porta, come fece con Giuliano Ferrara, Ferdinando Adornato, Sandro Bondi, Vladimir Putin, devo continuare? Suvvia. Se c'è uno che ha dato e dà retta ai postcomunisti, questi è lui. Da questo punto di vista ha persino precorso i tempi. Garantisco che vi ascolterà con più attenzione e meno preconcetti di Veltroni. Lui ha ampie vedute, la volta scorsa mise Forza Nuova e De Michelis nello stesso calderone, perché non dovrebbe fare un pensierino pure a voi, che portate molti ma molti più voti? I voti non puzzano.
Cosa gli offrirete?
Nulla che non abbia già proposto lui: un Partito del Popolo. Ma del Popolo veramente, nel senso che aveva la parola nella Cina di Mao: via le vecchie consorterie, solo lui, la piazza e un microfono. È tempo di svelarvi il Terzo Segreto di Pulcinella: se c'è qualcosa che ha sempre invidiato alle sinistre, sono quelle belle piazze piene di gente che viene da tutt'Italia mettendo i soldi del viaggio di tasca sua. Con tutta la sua organizzazione e il suo capitale, delle chiassate tanto bene organizzate non è ancora riuscito a combinarle. Bene, questa è appunto la vostra specialità. Senza di voi lui sarà sempre un Peronista fallito. Ma con voi...
Cosa chiederete in cambio?
Siate realisti: chiedete l'impossibile. Ormai sono finiti i tempi grami in cui eravate fidanzati con quel tirchio di Prodi. Ora uscite col Golden Boy, dovete solo chiedere. Se lo conoscete appena un po', sapete con che gioia soddisfa i desideri di chi lo ama. Per cui: pensioni più eque? Certo. Riaggiustare lo scalone? Anzi, aboliamolo. Io mi spingerei più in là: tutti i precari assunti a tempo indeterminato entro il 2009. Si può fare! Vi ricordate il milione di posti di lavoro? È poco, buttiamone sul tavolo almeno un paio, e naturalmente meno tasse per tutti! E i rifiuti, in Germania col Pendolino! E la scala mobile? Si potrebbe riavviare. Parlategliene.
Non abbiate paura. Non è quel liberista che sembra – fosse per lui, non avrebbe liberizzato nemmeno una cabina telefonica. In fondo è un monopolista nato, uno che se fosse nato qualche migliaio di km più a est sarebbe diventato un meraviglioso funzionario del partito comunista jugoslavo o ungherese. È una vita che le sue aziende sguazzano in un mercato privo di concorrenza sfornando prodotti scadenti: pensate solo alla roba che trasmette Canale5. Non è francamente squallida? Canale5 è la cosa più simile alla Trabant che sia mai stata prodotta in Italia. Un imprenditore tanto insofferente della concorrenza quanto poco interessato alla qualità dei suoi prodotti non può essere un vero liberista.
Viceversa, se c'è qualcuno che potrebbe cominciare un processo di ri-nazionalizzazione, quegli è lui. Dovete soltanto fargli capire che, una volta diventato Presidente del Popolo, le espressioni “Stato” e “Mia azienda” diventeranno sinonimi. E da quell'orecchio ci sente, credetemi. A quel punto, proponetegli di nazionalizzare la luce, il gas, l'acqua. Vedrete che non resterà insensibile.
E se ci tenete ancora alla lotta anti-globalizzazione, senz'altro Berlusconi vi lascerà degli spazi che Veltroni non si potrebbe immaginare - tanto più che avrete alleati importanti. Lo avete mai sentito Tremonti, quando parla della Cina o del WTO? Più o meno è sulle stesse posizioni di Caruso, ma non semina piantine a Montecitorio, lui.
Più ci ripenso, e più mi sembra fattibile. L'avete letto Scalfari, domenica? Il patto tra operai e borghesia? Ebbene, se l'Italia dev'essere salvata da un patto così, perché devono essere proprio Veltroni e Montezemolo a farlo? Perché non possono essere Giordano e Berlusconi? Giordano conosce senz'altro meglio gli operai, e Berlusconi i borghesi.
Questo è l'unico vero cambiamento. Superare le divisioni, gli inutili rancori, i processi in prescrizione. Una grande riconciliazione nazionale tra due forze importanti del nostro Paese che hanno capito che il futuro dell'Italia è cosa troppo seria per lasciarla ai veltroncini. E allora, coraggio, ancora un piccolo sforzo. La seconda repubblica sta finendo. O era la terza. Chi se ne frega. Dalle sue ceneri deve nasce qualcosa di veramente nuovo. Vieni avanti, Teopop.
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