Per amore, solo per amore
04-07-2008, 11:48Berlusconi, società dell'avanspettacolo, tvPermalinkForse non lo sai, ma anche questo è conflitto di interessi
"Tu tuut... tu tutt... Attendere prego... La stiamo collegando col servizio Arci in linea! Il nostro amico Arci risolve i problemi dei telefonatori anonimi dal 1925! Confessare il vostro problema dopo il Bip. Bip!"
"Dunque, ecco, io sono un imprenditore di successo..."
"Complimenti!"
"Eh? Ma credevo ci fosse la segreteria".
"Ma no, stavo facendo il cretino, come al solito. Dunque lei è un imprenditore di successo. In che ramo?"
"Televisivo. Possiedo tre emittenze nazionali".
"Però!"
"Eh, modestamente..."
"Chissà quanta gnocca".
"Guardi, è proprio questo il problema".
"Vorrebbe smettere?"
"Ah, no, questo mai. Però vede, comincio ad avere un'età..."
"Se non funziona più il viagra c'è la pompetta..."
"Ma come si permette? Io ho ancora il vigore dei miei vent'anni. E' che... da un punto di vista meramente fiscale ormai ne ho più del triplo e vorrei lasciare la mia azienda ai figli, che sono giovani e se la meritano".
"Più che giusto".
"Il problema è che... vede, in tutti questi anni mi sono abituato proprio bene a..."
"A gnocca".
"Mi bastava affacciarmi alla finestra e smack! Da tutte le parti. Uno finché non possiede tre emittenti nazionali non ci crede. Di qua, di là, di su, di giù... la sera le trovavo nei cassetti. Tutte a chiedermi un posticino in tv".
"E lei glielo dava".
"Io credo nella gioventù, vede. Così ho cercato di dare a tutte queste giovani più stimoli possibile. Le ho spinte in tutti modi, davvero. E un po' mi piacerebbe continuare a farlo. Ma se lascio il posto ai miei figli... lei capisce... diventa imbarazzante".
"Raccomandare ai figli tutte queste ragazzine".
"Poi loro lo raccontano alla mamma... non che mi faccia paura la madre, eh. Però poi lei scrive ai giornali... una pena... insomma, il mio problema è questo".
"Potrebbe offrire a queste ragazzine altre cose in luogo di un contratto tv. Lei è molto ricco, immagino".
"Sì, ma i soldi non sono tutto".
"Macchine, case, gioielli... usi un po' la fantasia".
"No, vede, lei non capisce. Tutti i ricconi sono in grado di comprare la macchinina nuova all'amante. Ma la tv è un'altra cosa. La tv è un sogno".
"Si spieghi meglio".
"La ragazzina che viene da me, lei... lei non è ancora persuasa a un destino di mantenuta di alto bordo... è convinta di avere delle capacità, capisce? delle doti. Magari è convinta di essere una ballerina nata perché si è diplomata con 9 in ginnastica".
"Comincio a capire".
"Io nelle ragazze cerco questo, il sogno. Cioè, non voglio che pensino Mi sto sbattendo il vecchio per la grana, capisce? E' più una cosa del genere Mi sto sbattendo questo storico scopritore di talenti perché lui ha visto una luce dentro di me che forse neanch'io. Ci passa una bella differenza, mi consenta".
"Bene, a questo punto potrebbe provare a rivolgersi alla concorrenza. C'è sempre bisogno di qualche scambio di favori..."
"Non creda che non ci abbia pensato. Il problema è che io non ho concorrenza".
"E' un monopolista?"
"No, non proprio, siamo in due... Io e lo Stato".
"Bene, e allora si rivolga allo Stato".
"Cioè, secondo lei io dovrei alzare la cornetta, telefonare a un dirigente statale di nomina parlamentare, e chiederle di sistemarmi qualche squinzia? Non credo di avere una faccia tosta del genere".
"Beh, a questo punto... ha mai pensato di entrare in parlamento?"
"Io? In parlamento?"
"Ci pensi bene. Ha tre emittenze nazionali. Se si candida, è persino capace di vincere. E a quel punto, può mettere qualche amico nei posti gusti... e raccomandare chi gli pare".
"Ma è sicuro che con tre emittenze nazionali io mi possa candidare?"
"Lei lo faccia. Prima che si accorgano che non può, avrà già accumulato un vantaggio per cui dovranno venire a patti con lei".
"Ma mettiamo che vincessi... io poi cosa ci faccio lì? Non è mica il mio mestiere. Io faccio spettacolo, scopro i talenti..."
"Può darsi che una volta al governo si trovi più a suo agio di quanto non creda. In fondo la politica funziona un po' come lo spettacolo, non trova? Non deve fare altro che scoprire nuovi talenti, gente che piaccia al popolo".
"Sì, però io di solito scoprivo le ragazzine. Mica ci posso mettere le ragazzine nei ministeri, no?"
"Quelle un po' cresciute, magari. Sui trent'anni. Faranno un figurone".
"Lei dice?"
"Ma sì, quelle che ormai in tv stanno strette... o per qualche motivo non hanno sfondato come era giusto... le riveste un po' e poi zac! A giurare a Palazzo Chigi! Certo, non è come ballare o recitare, ma i riflettori ci sono".
"E poi sono belle docili... insomma, fanno tutto quello che gli si chiede..."
"Lo vede che l'idea un po' la solletica?"
"Beh, io adesso... non lo so, devo pensarci..."
"Ecco, bravo, ci rifletta bene. Tut tut, tut tut. Il Servizio Telefonico Arci le invia i suoi più distinti saluti. La tariffa è di cento euro al secondo più iva. Tut tut, tut tut".
"Arci, cosa stai facendo? Uno dei tuoi scherzi al telefono?"
"Stavo risolvendo i problemi della gente".
"Che gente?"
"Un tale che ha tanta gnocca a mano che non sa dove piazzarla".
"Ecco un problema che io non saprei risolvere. Tu cosa gli hai suggerito?"
"Di fare lo Statista".
"Mah, che cazzata".
"La Storia giudicherà".
"Spero abbia meglio da fare".
"Tu tuut... tu tutt... Attendere prego... La stiamo collegando col servizio Arci in linea! Il nostro amico Arci risolve i problemi dei telefonatori anonimi dal 1925! Confessare il vostro problema dopo il Bip. Bip!"
"Dunque, ecco, io sono un imprenditore di successo..."
"Complimenti!"
"Eh? Ma credevo ci fosse la segreteria".
"Ma no, stavo facendo il cretino, come al solito. Dunque lei è un imprenditore di successo. In che ramo?"
"Televisivo. Possiedo tre emittenze nazionali".
"Però!"
"Eh, modestamente..."
"Chissà quanta gnocca".
"Guardi, è proprio questo il problema".
"Vorrebbe smettere?"
"Ah, no, questo mai. Però vede, comincio ad avere un'età..."
"Se non funziona più il viagra c'è la pompetta..."
"Ma come si permette? Io ho ancora il vigore dei miei vent'anni. E' che... da un punto di vista meramente fiscale ormai ne ho più del triplo e vorrei lasciare la mia azienda ai figli, che sono giovani e se la meritano".
"Più che giusto".
"Il problema è che... vede, in tutti questi anni mi sono abituato proprio bene a..."
"A gnocca".
"Mi bastava affacciarmi alla finestra e smack! Da tutte le parti. Uno finché non possiede tre emittenti nazionali non ci crede. Di qua, di là, di su, di giù... la sera le trovavo nei cassetti. Tutte a chiedermi un posticino in tv".
"E lei glielo dava".
"Io credo nella gioventù, vede. Così ho cercato di dare a tutte queste giovani più stimoli possibile. Le ho spinte in tutti modi, davvero. E un po' mi piacerebbe continuare a farlo. Ma se lascio il posto ai miei figli... lei capisce... diventa imbarazzante".
"Raccomandare ai figli tutte queste ragazzine".
"Poi loro lo raccontano alla mamma... non che mi faccia paura la madre, eh. Però poi lei scrive ai giornali... una pena... insomma, il mio problema è questo".
"Potrebbe offrire a queste ragazzine altre cose in luogo di un contratto tv. Lei è molto ricco, immagino".
"Sì, ma i soldi non sono tutto".
"Macchine, case, gioielli... usi un po' la fantasia".
"No, vede, lei non capisce. Tutti i ricconi sono in grado di comprare la macchinina nuova all'amante. Ma la tv è un'altra cosa. La tv è un sogno".
"Si spieghi meglio".
"La ragazzina che viene da me, lei... lei non è ancora persuasa a un destino di mantenuta di alto bordo... è convinta di avere delle capacità, capisce? delle doti. Magari è convinta di essere una ballerina nata perché si è diplomata con 9 in ginnastica".
"Comincio a capire".
"Io nelle ragazze cerco questo, il sogno. Cioè, non voglio che pensino Mi sto sbattendo il vecchio per la grana, capisce? E' più una cosa del genere Mi sto sbattendo questo storico scopritore di talenti perché lui ha visto una luce dentro di me che forse neanch'io. Ci passa una bella differenza, mi consenta".
"Bene, a questo punto potrebbe provare a rivolgersi alla concorrenza. C'è sempre bisogno di qualche scambio di favori..."
"Non creda che non ci abbia pensato. Il problema è che io non ho concorrenza".
"E' un monopolista?"
"No, non proprio, siamo in due... Io e lo Stato".
"Bene, e allora si rivolga allo Stato".
"Cioè, secondo lei io dovrei alzare la cornetta, telefonare a un dirigente statale di nomina parlamentare, e chiederle di sistemarmi qualche squinzia? Non credo di avere una faccia tosta del genere".
"Beh, a questo punto... ha mai pensato di entrare in parlamento?"
"Io? In parlamento?"
"Ci pensi bene. Ha tre emittenze nazionali. Se si candida, è persino capace di vincere. E a quel punto, può mettere qualche amico nei posti gusti... e raccomandare chi gli pare".
"Ma è sicuro che con tre emittenze nazionali io mi possa candidare?"
"Lei lo faccia. Prima che si accorgano che non può, avrà già accumulato un vantaggio per cui dovranno venire a patti con lei".
"Ma mettiamo che vincessi... io poi cosa ci faccio lì? Non è mica il mio mestiere. Io faccio spettacolo, scopro i talenti..."
"Può darsi che una volta al governo si trovi più a suo agio di quanto non creda. In fondo la politica funziona un po' come lo spettacolo, non trova? Non deve fare altro che scoprire nuovi talenti, gente che piaccia al popolo".
"Sì, però io di solito scoprivo le ragazzine. Mica ci posso mettere le ragazzine nei ministeri, no?"
"Quelle un po' cresciute, magari. Sui trent'anni. Faranno un figurone".
"Lei dice?"
"Ma sì, quelle che ormai in tv stanno strette... o per qualche motivo non hanno sfondato come era giusto... le riveste un po' e poi zac! A giurare a Palazzo Chigi! Certo, non è come ballare o recitare, ma i riflettori ci sono".
"E poi sono belle docili... insomma, fanno tutto quello che gli si chiede..."
"Lo vede che l'idea un po' la solletica?"
"Beh, io adesso... non lo so, devo pensarci..."
"Ecco, bravo, ci rifletta bene. Tut tut, tut tut. Il Servizio Telefonico Arci le invia i suoi più distinti saluti. La tariffa è di cento euro al secondo più iva. Tut tut, tut tut".
"Arci, cosa stai facendo? Uno dei tuoi scherzi al telefono?"
"Stavo risolvendo i problemi della gente".
"Che gente?"
"Un tale che ha tanta gnocca a mano che non sa dove piazzarla".
"Ecco un problema che io non saprei risolvere. Tu cosa gli hai suggerito?"
"Di fare lo Statista".
"Mah, che cazzata".
"La Storia giudicherà".
"Spero abbia meglio da fare".
Del resto, a un solo uomo Iddio donò la sapienza: re Salomone. E lui si dissipò in concubine.
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