Amico Abbecedario

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(L'ho trovato. Il primo titolo stagionale sul caroscuola. E dal momento che gli editori scolastici non hanno difficoltà a rivendervi gli stessi libri dell'anno scorso, giusto con qualche errorino in più o in meno per far vedere che sono "aggiornati"; e che i giornalisti non hanno problemi a riscrivervi più o meno lo stesso pezzo di dodici mesi fa... beh, anch'io posso benissimo copiare di pacca il post dell'anno scorso. Per quel che mi pagano).

Settembre ha il profumo dei quaderni nuovi

Io non pretendo certo che abbiate letto gli articoli di quest'anno sul caroscuola, identici in tutto e per tutto a quelli dell'anno scorso. Del resto, cosa c'è da dire? Purtroppo i prezzi aumentano, e aumenterebbero anche se l'editoria scolastica non fosse quella turpe banda di parassiti e grassatori che è sempre stata e sempre sarà almeno finché non riuscirò a lavorare per loro e smetterò di dirlo ad alta voce.

Nel frattempo vorrei soltanto lanciare un appello a chi si trova nella spiacevole situazione di aver figliato qualche anno fa: sembrava che il bambolotto vi sarebbe rimasto appeso al collo per sempre e invece eccolo qua! cammina parla e ora pretende di andare a scuola e bisogna anche svenarsi per corredarlo di libri e quaderni. Così siete appena tornati dalle vacanze, neanche il tempo per leggere il tradizionale articolo sul caroscuola, e via! In fretta, prima che arrivi l'estratto conto con tutti i vostri bagordi agostani dettagliati voce per voce, via, all'ipermercato più vicino! Perché ho sentito dire che c'è lo sconto sui quaderni.

Ecco, per l'amor di Dio e vostro, non fatelo. Non comprate quaderni al buio. È carta sprecata, fidatevi.
Perché vedrete che poi si arriva al 15 settembre, e si scopre che il/la maestro/a o professore/ssa è uno di quei biechi individui a cui non va bene niente, mai! Il quadernino piccolo è troppo piccolo, quello A4 è troppo grande! La spirale no, le anelle solo a distanza continentale (gli anglosassoni usano un formato diverso), i quadretti di 0,5 cm. mentre voi avete fatto una scorta da 0,4 da qui all'università – sul serio, non buttate via i vostri soldi, aspettate.

Se poi vi considerate tipi sensibili, potete anche esercitarvi a comprendere l'insegnante. Magari è uno/a che ha la pretesa antistorica di controllare i compiti a casa, e come fa? Ritira i quaderni. A cinque o sei persone alla volta? Andrà a finire che quei cinque o sei no lavoreranno più per un mese, tanto la prof mi ha già beccato. Eh, no, meglio controllarli tutti e 25. Certo, e andare in giro per i corridoi con 25 quaderni sottobraccio, è in questo modo che il docente difende la sua dignità. Oppure presentarsi in classe col carrello. O ancora introdurre il concetto di quaderno ad anelli con fogli staccabili, ma è già settembre inoltrato, e la famiglia previdente aveva riempito la cantina di quadernoni e quadernini a fogli non staccabili che nessuno correggerà mai.

Generalizzo, certo. Ma ho ancora nel cuore il mio primo giorno di scuola alle elementari, i miei bellissimi quaderni di Superman e di Batman (eroi in calzamaglia che andavano molto in voga a quei tempi), e la maestra che mi raggela dicendomi: questi non si possono usare. Insomma, è una storia antica. La grande distribuzione lo sa, e ne approfitta. Vi vende la sensazione di essere genitori previdenti scaricandovi pacchi di carta che v'ingombreranno la mensola alta del garage fino alla consumazione dei giorni. Non cascateci. Il vero risparmio è comprare all'ultimo momento solo quello che l'insegnante vuole. Si salva pure un po' di foresta.

Detto questo, i prezzi aumentano. Aumenta tutto, a partire dalle materie prime: aumenterebbe anche se possedessimo la bacchetta magica per eliminare quelle tenie didattiche degli editori scolastici, con le loro pregiate ristampe patinate e colorate, in cui si cambia tutto purché restino gli errori di stampa dell'anno prima. In effetti la bacchetta magica ce l'avremmo: coi soldi che una famiglia spende in libri ci si potrebbe comprare un laptop, installare il wifi a scuola e lavorare direttamente su wiki. In qualche scuola già succede, e forse, chissà, un giorno anche in quella dei vostri figli (dipende anche da voi! Andate alle riunioni!) Certo, i laptop dopo un po' si scassano, ma se per questo anche i libri: già da oggi, se un ragazzino riuscisse a conservare un laptop per almeno tre anni, la convenienza ci sarebbe eccome. Anche la diffidenza di una classe insegnante un po' attempata è destinata a squagliarsi al sole di fronte alla possibilità di somministrare verifiche on line che si correggono da sole (tutta roba che esiste già, eh? Non sto inventando niente).
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