L'uninominale morbido
03-01-2014, 16:26autoreferenziali, costituzionePermalink
Oggi non ho ancora dato un'occhiata a un quotidiano, ma sono sicuro che sui più prestigiosi ci sono schede approfondite su tutti e tre i sistemi elettorali proposti da Renzi, con un'analisi attenta dei pro e dei contro. Qui invece trovate il sistema elettorale che proporrei io, se avessi una qualsiasi voce in capitolo. Potrebbe anche essere più bello di così, ma questa è la versione che potrebbe passare senza necessità di revisioni costituzionali (credo. Poi magari dopo dieci anni la corte costituzionale si accorge che non va, son cose che capitano).
Il sistema è già apparso su questa pagina un mese fa, ma avevo appena iniziato a pensarci (no, in realtà ci penso da una vita). Ho anche approfittato di qualche suggerimento dei lettori.
1. Ancora bicameralismo perfetto, per ora. (così non dobbiamo modificare la Costituzione, poi si vedrà). Si divida la popolazione italiana in 630 circoscrizioni elettorali per la Camera dei Deputati e in 315 circoscrizioni per il Senato.
2. Le primarie sono raccolte di firme. Su ogni scheda si trovano tre nomi - non necessariamente associati a simboli di partito (ma aiuta ai fini del raggiungimento del premio di maggioranza, come vedremo). Sono i tre cittadini che sono riusciti a raccogliere più firme autenticate dei cittadini di quella circoscrizione nel mese precedente all'apertura dei seggi. Ogni cittadino può firmare soltanto per un candidato alla Camera e per un candidato al Senato. Gli elenchi delle firme sono pubblici, ma contengono dati sensibili, nello spirito della normativa sulla privacy. (In soldoni: un magistrato può chiedere di sapere per chi hai firmato, un giornalista no).
3. L'uninominale morbida. Sulla scheda a dire il vero compariranno i tre nomi due volte: la prima in grande (prima scelta), la seconda in piccolo (seconda scelta). L'elettore può:
Il sistema è già apparso su questa pagina un mese fa, ma avevo appena iniziato a pensarci (no, in realtà ci penso da una vita). Ho anche approfittato di qualche suggerimento dei lettori.
1. Ancora bicameralismo perfetto, per ora. (così non dobbiamo modificare la Costituzione, poi si vedrà). Si divida la popolazione italiana in 630 circoscrizioni elettorali per la Camera dei Deputati e in 315 circoscrizioni per il Senato.
2. Le primarie sono raccolte di firme. Su ogni scheda si trovano tre nomi - non necessariamente associati a simboli di partito (ma aiuta ai fini del raggiungimento del premio di maggioranza, come vedremo). Sono i tre cittadini che sono riusciti a raccogliere più firme autenticate dei cittadini di quella circoscrizione nel mese precedente all'apertura dei seggi. Ogni cittadino può firmare soltanto per un candidato alla Camera e per un candidato al Senato. Gli elenchi delle firme sono pubblici, ma contengono dati sensibili, nello spirito della normativa sulla privacy. (In soldoni: un magistrato può chiedere di sapere per chi hai firmato, un giornalista no).
3. L'uninominale morbida. Sulla scheda a dire il vero compariranno i tre nomi due volte: la prima in grande (prima scelta), la seconda in piccolo (seconda scelta). L'elettore può:
- esprimere sia la prima che la seconda scelta (purché su due candidati diversi)
- esprimere soltanto la prima scelta (la seconda scelta sarà considerata voto nullo)
- nel caso (piuttosto bizzarro) in cui un elettore esprima soltanto la seconda scelta, il voto sarà conteggiato come prima scelta. Magari gli scrutatori possono metterlo a verbale: in ogni caso non è possibile esprimere soltanto la seconda scelta.
- scheda bianca o nulla, come da che mondo è mondo.
4. Il primo spoglio. Al termine della consultazione, gli scrutatori rovesciano le urne e cominciano a conteggiare le prime scelte. Se uno dei tre candidati supera il 50%+1 dei suffragi, è eletto senza riserve.
5. Il secondo spoglio. Se nessuno dei tre candidati supera il 50%+1, il candidato che ha ottenuto il numero inferiore di prime scelte viene "eliminato". Le schede che lo indicavano come prima scelta vengono ri-spogliate, ma stavolta vengono assegnate ai candidati indicati in seconda scelta. Il candidato che in questo modo ha ottenuto più suffragi viene eletto "con riserva".
6. Se un partito ha superato il 55%. Se un partito ha ottenuto più del 55% degli eletti, ovvero 346 deputati e 173 senatori, non scatta alcun premio di maggioranza: lo spoglio è finito, un partito ha vinto le elezioni e gli altri hanno perso.
7. Il premio di maggioranza... se invece, come è molto probabile, nessun partito arrivasse al 55%, le cose si complicherebbero un po', vista la difficoltà di far convivere il premio di maggioranza con l'uninominale. Al senato poi c'è il problema del regionalismo che complicherà ulteriormente le cose (e in ultima analisi è responsabile della suinità della legge Calderoli). Ma vediamo alla Camera. Se nessun partito dovesse arrivare a quota 346, il partito che è comunque arrivato primo totalizzandone almeno 283 (il 45%) ottiene i seggi necessari ad arrivare a 346. A chi li toglie? A chi era stato eletto con riserva, ricordate? conteggiando la seconda scelta degli elettori.
Facciamo l'esempio peggiore: il primo partito (PP) ha 'vinto' soltanto in 283. Gli devono essere attribuiti 63 seggi.
- Si prendono in esame le circoscrizioni in cui il primo spoglio non ha dato nessun vincitore.
- Si trovano le 63 circoscrizioni in cui il candidato del PP aveva ottenuto il risultato migliore, pur senza raggiungere il 50%+1.
- Si attribuiscono questi seggi ai candidati del PP.
La filosofia è la seguente: nei casi in cui i cittadini di una circoscrizione non sono riusciti a mettersi d'accordo in prima battuta, la scelta viene demandata alla collettività, che premia il partito che ha preso più voti a livello nazionale.
Se nessun partito arriva a 283 (45%), scatta un premio inferiore, che porta il primo partito a 316 (50%+1), e si fa un governo di coalizione.
8. E in Senato?
In Senato sarebbe bello se si potesse fare l'identica cosa che alla Camera, con gli sbarramenti e i premi alle stesse percentuali. Temo che non si possa a causa della riforma pseudo-regionale che già rese bizantina la legge Calderoli. In sostanza o si cambia la Costituzione o si applica il premio su base regionale. Ci devo ancora lavorare.
Difetti:
- Il clientelismo si trasferirà dal voto alla firma: dal voto di scambio alla firma di scambio. Ma almeno le firme sono tracciabili (però non pubblicabili). Diciamo che sarà più facile notare i fenomeni di clientelismo: con un sistema elettorale mica li si combatte, al massimo li si fa emergere.
- Alcuni candidati che sembravano eletti (con riserva, conteggiando la seconda scelta degli elettori) avranno l'impressione di essere scalzati. E però non è che avessero vinto davvero: per vincere bisognava prendere il 50%+1 della prima scelta, o far parte del partito che è arrivato primo su base nazionale.
- Forse i posteri giudicheranno con severità la violenza che facciamo alla democrazia infliggendo premi e sbarramenti (oppure ci chiameranno pazzi per via che facevamo votare gli analfabeti e gli ottuagenari). Però cercate di capirci, posteri, di governi instabili non ne possiamo più. Se ne riparla dopo che qualcuno riesce a finire una legislatura normale.
Devo dire che più mi addentro in questa follia, più capisco come deve essersi sentito Calderoli.
Se nessun partito arriva a 283 (45%), scatta un premio inferiore, che porta il primo partito a 316 (50%+1), e si fa un governo di coalizione.
8. E in Senato?
In Senato sarebbe bello se si potesse fare l'identica cosa che alla Camera, con gli sbarramenti e i premi alle stesse percentuali. Temo che non si possa a causa della riforma pseudo-regionale che già rese bizantina la legge Calderoli. In sostanza o si cambia la Costituzione o si applica il premio su base regionale. Ci devo ancora lavorare.
Difetti:
- Il clientelismo si trasferirà dal voto alla firma: dal voto di scambio alla firma di scambio. Ma almeno le firme sono tracciabili (però non pubblicabili). Diciamo che sarà più facile notare i fenomeni di clientelismo: con un sistema elettorale mica li si combatte, al massimo li si fa emergere.
- Alcuni candidati che sembravano eletti (con riserva, conteggiando la seconda scelta degli elettori) avranno l'impressione di essere scalzati. E però non è che avessero vinto davvero: per vincere bisognava prendere il 50%+1 della prima scelta, o far parte del partito che è arrivato primo su base nazionale.
- Forse i posteri giudicheranno con severità la violenza che facciamo alla democrazia infliggendo premi e sbarramenti (oppure ci chiameranno pazzi per via che facevamo votare gli analfabeti e gli ottuagenari). Però cercate di capirci, posteri, di governi instabili non ne possiamo più. Se ne riparla dopo che qualcuno riesce a finire una legislatura normale.
Devo dire che più mi addentro in questa follia, più capisco come deve essersi sentito Calderoli.
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