Il rassegnatore

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Salve, sono l'Insegnante Statale Rassegnato.

Può effettivamente darsi che in un passato più o meno remoto io abbia ricevuto una formazione ideologica, e che la ostenti ancora con gli amici al bar, o in qualche blog che fa tanto alternativo, ma in classe no. Non si fa politica in classe. Neanche in cortile. Neanche nel parcheggio. Neanche a cento metri dal parcheggio. Una volta magari volevo cambiare il mondo, poi a un certo punto è come se il mondo mi abbia detto: Lascia Faccio Io! e abbia cominciato a restringersi, restringersi, al centro di tutto un bilocale più servizi, un unico posto fisso in tutto l'universo: la Cattedra. Ma è una sola! Aggrappati, aggrappati, tutto intorno è caos...
Scusate, non è niente.
Un po' di panico, poi passa.
Salve, sono l'Insegnante Statale Rassegnato e non vorrei fare politica a scuola. Specie in tempo di elezioni, eh no. Io sono un pubblico ufficiale, credo nelle regole, insegno il rispetto per la Costituzione, finché si può, e se da domani si riparte con lo Statuto io insegnerò il rispetto per lo Statuto Albertino. E se dopodomani volete le XII tavole, perché no, viva i classici, ristudiamoci queste XII tavole. Sul serio, non è un problema. Volete che metta gli studenti non ariani in un banco a parte? Basta avvertire, mi mandate una circolare, io lo faccio. Salve, sono l'Insegnante Statale Rassegnato. Sono tuttavia un po' preoccupato per questa cosa dei libri.

È successo che ieri non sono riuscito a entrare in Segreteria perché era ostruita da tre cataste di libri odorosi di tipografia (ah, l'odore della pressa). Si chiamano “Guida alla nuova scuola secondaria superiore”, e sono stati stampati dal Ministero dell'Istruzione. Sono da distribuire a tutti gli studenti di terza media, che l'anno prossimo vanno alle superiori. Dentro è spiegata per filo e per segno tutta la riforma Gelmini. Fantastico, no? Il Ministero che spiega la riforma ai ragazzi con un libro. Che è un regalo. Con dentro tanti schemi e disegnini. In quadricromia – certo, costa un po' di più, ma si tratta di informare sulle nuove scuole, vuoi fare economia su una cosa del genere? Salve, sono l'insegnante Statale Rassegnato.

Quando sono riprese le lezioni in settembre ho spiegato ai miei studenti di terza che era un momento importante per loro, che dovevano scegliere la loro scuola, il loro futuro, era la prima volta che erano chiamati a una scelta del genere.
E loro: “Sì, vabbè. Quali sono le opzioni?”
E io: “Ehm... ancora non si sanno bene, anche perché c'è una riforma in corso, e quindi... può darsi che qualcosa cambi... comunque tra un po' arriverà un bel libretto che stampa tutti gli anni la Provincia, con tutte le scuole e tutti gli orari delle scuole, vedrete...”

A dicembre è arrivata una lettera della Provincia: Caro insegnante, si ricorda quel bel libretto che facevamo tutti gli anni per orientare gli studenti di terza? Ci hanno tagliato i fondi, non lo faremo più. Organizzavamo anche degli incontri. Non li organizzeremo più. In sostanza: si arrangi.

Nel frattempo in tv il mio ministro diceva che la Riforma era pronta. Gli studenti mi chiedevano: Allora, come saranno le scuole il prossimo anno? Io non lo sapevo. Bisogna aspettare che pubblichino la riforma, spiegavo. E loro: ma la Gelmini ha detto che è pronta. E io: sì, ma sul sito non c'è ancora niente, bisogna avere un po' di pazienza, comunque ho una buona notizia: il termine per presentare la domanda è posposto di un mese. Wow. Ma il mese passò in un soffio e la riforma non era ancora pronta. Però sui giornali la Gelmini diceva che era pronta. Ma sul sito non c'era niente. Solo un bel pdf colorato con dei quadri orari che forse erano definitivi e forse no. E il termine fu posposto a un altro mese.

E fu dicembre, e fu gennaio. Vennero i genitori a ritirare le pagelle, ci chiesero insomma, a che scuola superiore devono iscriverci i nostri figli? Perché non ce lo dite? Volete mantenere la suspense fino all'ultimo? “Eppure in tv hanno detto che”... noi non sapevamo cosa dire: non ci era ancora arrivato niente di definitivo. La riforma era sempre in discussione, sospesa da qualche parte tra Camera Senato Consiglio di Stato e quant'altro. Ma la faccia davanti a questo ritardo non ce la mettevano i deputati o i senatori o i consiglieri. Ce la mettevo io.

Alla fine recuperai il vecchio consiglio della Provincia e spiegai a genitori e ragazzi che era il caso di arrangiarsi: dare un'occhiata ai siti delle scuole, chiedere ad amici e conoscenti, fidarsi un po'. Non è proprio il migliore consiglio da dare a chi sta scegliendo il proprio futuro, ma si sa, un insegnante, quando si rassegna, diventa un insegnante di rassegnazione. E gli studenti imparano: all'inizio mordono il freno, fanno i ribelli, ma se il loro adulto di riferimento china la testa, dopo un po' la chinano anche loro, è una questione d'imprintig. Alla fine l'ultima scadenza arrivò, e quasi tutti avevano scelto. Un po' alla cieca, ma chi non è un po' cieco nella vita. Pensate alle case editrici, che hanno stampato centinaia di migliaia di libri di testo per milioni di euro senza sapere quali saranno i programmi dell'anno prossimo. Salve, sono l'insegnante Statale Rassegnato.

Potrei dare la colpa a questo o quello, ma diciamoci la verità: questa è una crisi seria. Una così non l'hanno vista i nostri genitori. I nostri nonni forse, e strinsero la cinghia. Dobbiamo stringerla pure noi. Bisogna tagliare. Anche la scuola? Magari sì, anche la scuola. Troppi insegnanti, troppi bidelli, troppi libri... a proposito di libri.

Proprio il giorno in cui è scaduto il termine, e gli studenti mi hanno consegnato i moduli firmati, le affrettate ipoteche sul loro futuro in un mondo che ogni giorno sembra un poco più difficile; proprio il giorno in cui sono andato a portare i moduli in segreteria, non sono riuscito a passare, perché la porta era ostruita da queste cataste di libri nuovi, odorosi e fragaranti, e mi sono chiesto, cosa sono? Libri nuovi gratis, per chi? Studenti in difficoltà? “Prenda pure, professore, sono da distribuire in terza”. In terza... Costituzioni gratis? Opuscoli sull'Aids, sulla droga, sull'alcolismo? Tante cose ci servirebbero.

Guardo di sfuggita il titolo: Guida alla nuova scuola second... Guida alla nuova scuola secondaria? A fine marzo? Ne apro uno. Lo riconosco dai disegnini: è lo stesso pdf che stava sul sito del Ministero tre mesi fa. Ho pure provato a proiettarlo in classe. Certo, adesso che è stampato potranno tutti sfogliarlo... per la verità internet ce l'hanno tutti ormai, l'indirizzo del sito glielo avevo dato. Però, si sa, l'odore della carta... Salve, sono l'insegnante Statale Rassegnato.

Non insegno matematica, così non ho proprio le idee chiare. Il libro ha 128 pagine in quadricromia. Distribuito gratis a tutti gli studenti di terza media di tutta Italia, quanti sono? Mezzo milione? Quanto hanno speso al Ministero? Per un libro che a settembre magari sarebbe servito, ma ormai... quante cattedre si potevano salvare? Quanti insegnanti precari si potevano salvare? Eh, però non è giusto pensare solo agli insegnanti e mai ai tipografi. Salve. Sono l'insegnante rassegnato.

Domani entrerò in classe e distribuirò ai miei studenti un libro che ho promesso in settembre, che sarebbe servito fino alla settimana scorsa, e che adesso è solo un pacchettino di carta odorosa e inutile. Loro non mi ringrazieranno, i pacchettini di carta negli zainetti pesano.
Forse mi chiederanno: ma perché è arrivato adesso? Ma non è uguale al pdf? Ma a cosa serve ormai? Ma non è un bello spreco? Chi è che butta via i soldi dei nostri genitori così? E io non potrò dir loro niente, perché non mi viene una sola risposta che non sia politica, e la politica no, siamo anche sotto elezioni, la politica no.

Mi piace pensare che in realtà non mi chiederanno niente. Incasseranno il pacchettino, cercheranno se c'è qualche disegno carino da copiare sulla Smemo, saggeranno la carta per capire se ci viene un filtro, ma non mi chiederanno niente. Perché ormai hanno imparato – magari è la sola cosa quest'anno, ma hanno imparato – a rassegnarsi. E l'hanno imparato da me. Salve.
Sono l'insegnante
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