I want your Sex (2010)
09-06-2010, 02:03scuolaPermalinkT'avessi preso prima
Del resto è facile criticare: ma mettetevi voi, nei panni del Ministro Maria Stella Gelmini. Vi danno da gestire un baraccone che non funziona (la scuola italiana) e vi tagliano pure il budget. Voi che fareste?
Da due anni a questa parte il ministro Gelmini sta ricorrendo all'unica strategia che le è consentita: il bluff. È un bluff ridicolo, che qualsiasi adulto sgamerebbe, ma dovete tener conto che il pubblico della Gelmini è costituito in gran parte da minorenni. Credono in qualsiasi cosa. A settembre, almeno. E quindi a settembre il Ministro Maria Stella Gelmini dice che tutti gli studenti con un'insufficienza in qualsiasi materia (compresa condotta) saranno bocciati. Tutti? Tutti.
L'anno scorso andò nello stesso identico modo. All'inizio dell'anno scolastico arrivò questa circolare che in sostanza diceva 'con un 5 sei spacciato'. Gli insegnanti erano perplessi. Poi progressivamente si resero conto che il vero senso della circolare era 'alzate quei maledetti 5'. In pratica il 6 politico, questa famigerata pratica egalitaria adoperata soltanto in qualche scuola metropolitana nel biennio 68-69, veniva dall'onorevole Gelmini introdotta per legge in tutte le scuole di ogni ordine e grado. Questo però ai ragazzi non era il caso di dirlo. Se si erano spaventati, tanto meglio. Certo, era solo una circolare-bluff: non avrebbe ridato la vista ai ciechi, né il sostegno ai dislessici a cui era stato tagliato; non avrebbe restituito il corso di alfabetizzazione agli stranieri... però qualche normodato, preso dal panico, avrebbe anche potuto trovare una motivazione per mettersi a studiare. Del resto dopo qualche mese arrivò la solita circolare riparatrice: avevamo detto che bastava un 5 per bocciarli? Ma poveri ragazzi, non se lo aspettavano, sono cresciuti nel lassismo sessantottino, diamogli almeno un anno per abituarsi. Facciamo che quest'anno si boccia solo chi ha la media inferiore al 6. Se poi in media infiliamo condotta ed educazione fisica (e qualcuno avrà provato a inserire anche religione), al 6 si arriva facilmente. L'alternativa è trattenere nelle scuole della Repubblica centinaia di migliaia di persone senza aver stanziato un solo soldo in più per ospitarli: ma in molte aule siamo già oltre la soglia di agibilità: aule omologate per 25 ragazzi che ne contengono tutti i giorni 28-30. Ogni tanto crolla una scuola (due anni fa a Torino) senza nessun bisogno di terremoti: l'usura è più che sufficiente. Insomma, se l'anno scorso le bocciature alla fine non sono aumentate, non c'è bisogno di scomodare il magistero di Don Milani, quanto piuttosto le norme di sicurezza: gli insegnanti non bocciano perché non hanno le risorse, in primis i metri quadri di aula necessari.
Il teatrino si è ripetuto puntuale a settembre: la Gelmini ha fatto sapere che quest'anno si faceva sul serio, quest'anno davvero per essere bocciati bastava un 5... ma ha stanziato qualche soldo in più? No? E allora era chiarissimo, già a settembre, che si trattava di un bluff. Prima o poi sarebbe uscita una circolare riparatrice, o almeno una dichiarazione consolatrice. Eccola qui, proprio nella settimana degli scrutini.
Chiaro? Una cosa sono gli annunci, un conto è la normativa. In particolare la normativa è un caos, con circolari contraddittorie e confuse che mandano in confusione gli insegnanti più scrupolosi [no, non è il mio caso]; gli slogan per contro sono molto chiari, perché sono rivolti ai ragazzi. A settembre vi avevamo detto che con un 5 bocciavamo? Paura, eh? Ma no, era uno scherzo. Però magari qualcuno c'è cascato e ha studiato. Gli altri comunque li promuoviamo lo stesso, con tanto buon senso, ad alzata di mano. A proposito, alla fine il prof di religione è rimasto agli scrutini. Sì, la sua mano alzata vale quanto quella del prof di italiano e latino, quanto quella della prof di matematica e fisica. Insomma, vi conveniva tenervelo caro – ah, siete di quelli che escono dall'aula? Embè, son cazzi vostri, cani infedeli.
A questo punto è già più o meno chiaro cosa succederà a settembre, quale terribile annuncio il Ministro farà a insegnanti e alunni... e sorge spontanea la domanda: ma sul serio i ragazzi sono così fessi da cascarci ancora? Può anche darsi. In fondo sono ragazzi, ogni anno ne arrivano di nuovi, ed è giusto che credano alle favole, compresa quella paurosa del ministro cattivo che ti boccia col 5. Questo fino alle medie, almeno.
Alle superiori probabilmente i più furbi hanno già capito l'antifona. Sanno che sin da settembre possono permettersi di ignorare due, tre materie a scelta: l'importante è riuscire a far alzare abbastanza mani in sede di scrutinio finale. Che dire di studenti così, che arrivano alla maturità classica senza sapere una parola di greco, o alla scientifica senza conoscere il calcolo infinitesimale? Che sono furbi, hanno imparato come funzionano le cose, e quindi in fondo meritano di passare più dei fessi che ancora perdono tempo con gli integrali e l'aoristo. Finito il tempo di credere alle favole, comincia quello di raccontarle agli altri. Non è questa in fondo, la maturità?
Del resto è facile criticare: ma mettetevi voi, nei panni del Ministro Maria Stella Gelmini. Vi danno da gestire un baraccone che non funziona (la scuola italiana) e vi tagliano pure il budget. Voi che fareste?
Da due anni a questa parte il ministro Gelmini sta ricorrendo all'unica strategia che le è consentita: il bluff. È un bluff ridicolo, che qualsiasi adulto sgamerebbe, ma dovete tener conto che il pubblico della Gelmini è costituito in gran parte da minorenni. Credono in qualsiasi cosa. A settembre, almeno. E quindi a settembre il Ministro Maria Stella Gelmini dice che tutti gli studenti con un'insufficienza in qualsiasi materia (compresa condotta) saranno bocciati. Tutti? Tutti.
L'anno scorso andò nello stesso identico modo. All'inizio dell'anno scolastico arrivò questa circolare che in sostanza diceva 'con un 5 sei spacciato'. Gli insegnanti erano perplessi. Poi progressivamente si resero conto che il vero senso della circolare era 'alzate quei maledetti 5'. In pratica il 6 politico, questa famigerata pratica egalitaria adoperata soltanto in qualche scuola metropolitana nel biennio 68-69, veniva dall'onorevole Gelmini introdotta per legge in tutte le scuole di ogni ordine e grado. Questo però ai ragazzi non era il caso di dirlo. Se si erano spaventati, tanto meglio. Certo, era solo una circolare-bluff: non avrebbe ridato la vista ai ciechi, né il sostegno ai dislessici a cui era stato tagliato; non avrebbe restituito il corso di alfabetizzazione agli stranieri... però qualche normodato, preso dal panico, avrebbe anche potuto trovare una motivazione per mettersi a studiare. Del resto dopo qualche mese arrivò la solita circolare riparatrice: avevamo detto che bastava un 5 per bocciarli? Ma poveri ragazzi, non se lo aspettavano, sono cresciuti nel lassismo sessantottino, diamogli almeno un anno per abituarsi. Facciamo che quest'anno si boccia solo chi ha la media inferiore al 6. Se poi in media infiliamo condotta ed educazione fisica (e qualcuno avrà provato a inserire anche religione), al 6 si arriva facilmente. L'alternativa è trattenere nelle scuole della Repubblica centinaia di migliaia di persone senza aver stanziato un solo soldo in più per ospitarli: ma in molte aule siamo già oltre la soglia di agibilità: aule omologate per 25 ragazzi che ne contengono tutti i giorni 28-30. Ogni tanto crolla una scuola (due anni fa a Torino) senza nessun bisogno di terremoti: l'usura è più che sufficiente. Insomma, se l'anno scorso le bocciature alla fine non sono aumentate, non c'è bisogno di scomodare il magistero di Don Milani, quanto piuttosto le norme di sicurezza: gli insegnanti non bocciano perché non hanno le risorse, in primis i metri quadri di aula necessari.
Il teatrino si è ripetuto puntuale a settembre: la Gelmini ha fatto sapere che quest'anno si faceva sul serio, quest'anno davvero per essere bocciati bastava un 5... ma ha stanziato qualche soldo in più? No? E allora era chiarissimo, già a settembre, che si trattava di un bluff. Prima o poi sarebbe uscita una circolare riparatrice, o almeno una dichiarazione consolatrice. Eccola qui, proprio nella settimana degli scrutini.
Maturità, Gelmini rassicura
"Con un 5 non si boccia nessuno"
Il ministro dell'Istruzione precisa: "Una norma voluta per restituire rigore alla scuola, ma se c'è una insufficienza spetta al consiglio di classe, con buon senso, valutare l'opportunità di ammetere o meno lo studente all'esame di Stato"
"Con un 5 non si boccia nessuno"
Chiaro? Una cosa sono gli annunci, un conto è la normativa. In particolare la normativa è un caos, con circolari contraddittorie e confuse che mandano in confusione gli insegnanti più scrupolosi [no, non è il mio caso]; gli slogan per contro sono molto chiari, perché sono rivolti ai ragazzi. A settembre vi avevamo detto che con un 5 bocciavamo? Paura, eh? Ma no, era uno scherzo. Però magari qualcuno c'è cascato e ha studiato. Gli altri comunque li promuoviamo lo stesso, con tanto buon senso, ad alzata di mano. A proposito, alla fine il prof di religione è rimasto agli scrutini. Sì, la sua mano alzata vale quanto quella del prof di italiano e latino, quanto quella della prof di matematica e fisica. Insomma, vi conveniva tenervelo caro – ah, siete di quelli che escono dall'aula? Embè, son cazzi vostri, cani infedeli.
A questo punto è già più o meno chiaro cosa succederà a settembre, quale terribile annuncio il Ministro farà a insegnanti e alunni... e sorge spontanea la domanda: ma sul serio i ragazzi sono così fessi da cascarci ancora? Può anche darsi. In fondo sono ragazzi, ogni anno ne arrivano di nuovi, ed è giusto che credano alle favole, compresa quella paurosa del ministro cattivo che ti boccia col 5. Questo fino alle medie, almeno.
Alle superiori probabilmente i più furbi hanno già capito l'antifona. Sanno che sin da settembre possono permettersi di ignorare due, tre materie a scelta: l'importante è riuscire a far alzare abbastanza mani in sede di scrutinio finale. Che dire di studenti così, che arrivano alla maturità classica senza sapere una parola di greco, o alla scientifica senza conoscere il calcolo infinitesimale? Che sono furbi, hanno imparato come funzionano le cose, e quindi in fondo meritano di passare più dei fessi che ancora perdono tempo con gli integrali e l'aoristo. Finito il tempo di credere alle favole, comincia quello di raccontarle agli altri. Non è questa in fondo, la maturità?
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