Nessuno vi ascolta, nessuno vi tocchi
15-10-2024, 19:44Israele-PalestinaPermalinkScusate.
Perché un giorno sarà finita; e probabilmente siete tra quelli che sperano che finisca presto: muoia chi deve morire, e finalmente potremo parlare d'altro. Ecco.
Lo credete davvero?
Che potrete mai più parlare d'altro, e che qualcuno vi starà a sentire?
Che leggeremo i giornali in cui avete scritto che no, non era proprio un genocidio; finché non avete dovuto scriverci che sì, era un genocidio ma perfettamente giustificabile, anzi completamente imputabile alle vittime, alla loro disumanità irreducibile, alla loro pretesa di difendersi o nascondersi e addirittura – oscena bestemmia – fare prigionieri?
Sul serio pensate che vi ascolteremo un'altra volta, anche solo un'altra volta mentre spiegate quali popoli hanno il diritto di difendersi e quali no; quali uomini e donne vanno aiutati a resistere e quali no; quali possono lottare per i loro diritti e quali devono bruciare perché a quanto pare gli è capitato di nascere sui diritti degli altri; sul serio credete che ci serva ancora il vostro ragguaglio su quali esseri umani sono da considerarsi autenticamente umani, e quali tutto sommato no?
E che da questo punto in poi ci interesserà mai qualcos'altro di voi; i vostri libri, i vostri film, i vostri concerti? Da un punto di vista abbastanza distante probabilmente sì, avrebbe senso separare gli artisti dalle volonterose trombette di Netanyahu; e quindi quando tutto questo finirà (presto!) noi potremmo raggiungere quella giusta distanza e non pensarci sostanzialmente più, come vorreste non pensarci più anche voi.
E a quel punto non avreste paura a girare per strada, che qualcuno vi veda e vi chiami coi nomi che meritate.
Ma forse a questo punto in quei begli insediamenti vista mare, che i coloni stanno già lottizzando, vi conviene opzionare un attico. E procurarvi tutta la servitù e la security che vi sarà necessaria, perché, mi rincresce, ma il giorno in cui potrete uscire per strada senza paura, senza vergogna, potrebbe non arrivare mai.
C'è stato un massacro, e lo sapevate sin dall'inizio; e sin dall'inizio avete scelto da che parte stare. Questo vi definirà, da qui in poi. Non una parola, non un discorso, non una canzone, niente potrà cambiare quello che è successo. C'è stato un genocidio, e lo avete invocato, giustificato, difeso, festeggiato. Se credete di poter convincere qualcuno del contrario, non succederà. Non avete convinto nemmeno voi stessi.
Perdonate se il tono vi sembra minaccioso, ma la vostra paura non dipende da me. Non dipende realmente da nessuno, se non da voi. Nel momento in cui potevate scegliere tra vittime e assassini, avete scelto gli assassini; d'ora in poi rivolgetevi a loro. Spiegate a loro cosa è bello, cosa è giusto: magari vi troveranno interessanti.
Dopo di che, non è che siccome i giapponensi hanno stuprato nanchino, al punto da far inorridire persino il personale del consolato nazista, allora le bombe atomiche non sono state a loro volta una delle pagine più buje della storia. L'ucraina ha un belò problema "nazismo". Che è talmente "statistico" che si fa fatica a trovare una pietra di paragone — a meno di non essere ballerine, nel qual caso va bene tutto, da d'annunzio al sottoscritto. Questo problema era ben rintracciabile persino sulla "stampa libera" (prima della pasticciata rimozione/negazione, dopo lo scoppio della guerra tra il bene e il male), ed è tutt'ora denunciato da una pletora di intellettuali ucraini, che dell'invasione russa hanno un'opinione non meno negativa della tua. Insomma, i nodi vengano al pettine se c'è il pettine.
In Italia, i comportamenti di tipo fascista sono all'ordine del giorno (aggressioni omofobe, razzismo delle forze dell'ordine, vittimizzazione secondaria da parte dei media verso chi subisce stupro, schiavismo verso gli immigrati, ecc...).
Di fronte a fenomeni SISTEMATICI, per te sono più gravi SINGOLI EPISODI.
Le persone che confondono aneddotica e statistica sono quelli che giocano alla lotteria perché "in TV hanno raccontato di un tizio che ha vinto, dunque il prossimo potrei essere io", quelle persone che quando vengono portate statistiche sulla scuola pubblica rispondono "ma il mio prof di scienze delle medie era diverso", quelle persone che quando si parla dei pericoli legati all'eccesso di velocità rispondono "io guido piano"... in pratica, delle persone che sono incapaci di leggere la realtà.
Continua dunque a cercare di combattere la statistica con l'aneddotica: otterrai sicuramente grande soddisfazione personale, ma oltre a quella non otterrai altro.
Che poi come osservato più volte a te della gente che sta male non te ne frega nulla né sei interessato a csmbiare le cose: per te è più importante enunciare i tuoi principi senza cambiare il mondo di una virgola. Come detto altrove, non sei altro che un tronfio reazionario che, con scuse risibili, trova sempre un sistema per far sì che chi è sfruttato resti tale e io francamente di discutere con un reazionario che giustifica il comportamento dei dittatori perché i veri problemi per lui sono altri mi sono anche rotta le scatole.
Fascista è chi il fascista fa: dovendo scegliete fra uno stato che, con mille difficoltà, stava cercando di costruire una democrazia e la dittatura fascista di Putin, tu trovi la giusta scusa per condannare la democrazia e appoggiare l'aggressione della dittatura fascista. Dunque sei fascista dentro. E con i fascisti come te non ci si parla.
Vattene dunque per la tua strada oppure rispondi, come vuoi; io non sprecherò oltre tempo a risponderti.
Zelensky negli ultimi 3 anni è stato ovunque (sai com'è, sta solo cercando di raccattare soldi e armi per affrontare una guerra: bazzecole!), parlando con politici di ogni colore e di ogni forma (l'ho già scritto che sta cercando disperatamente soldi e armi ovunque?), ma la tua pistola fumante è che oltre ad aver parlato con chiunque, ha forse parlato anche con uno di estrema destra.
Che scoop veramente incredibile, non ci posso proprio credere!
Però adesso occorre essere coerenti: se la punizione per il fatto che Zelensky ha chiesto soldi anche alla destra è la distruzione di Adviivka, allora il convegno dei pro-vita di Verona patrocinato da gente che adesso siede nel governo dovrebbe portare almeno alla distruzione di Faenza, mentre il ministro della cultura italiano che al primo evento internazionale fa l'apologia di Julius Evola dovrebbe portare almeno alla distruzione di Foggia.
Su chi vuoi iniziare a tirare le FAB plananti?
Sul resto, se sei coinvolta a livello personale, a fortiori non voglio entrarci. Ovviamente slava pernacchia al primo che capita, immagino sia liberatorio.
Però il problema dell'ucraina col nazismo però resta lì, indifferente a qualsivoglia vicenda personale. Sappiamo (grazie a un professore ucraino) che il servo del popolo su per giù un anno fa andava in canadà a incassare una standing ovation insieme a un eroico waffen ss della diaspora. Sappiamo (peraltro a partire da una chiamata tra l'allora ministro degli esteri estone (!) e la tizia che scaldava la poltrona a kallas) che cecchini nazisti hanno sparato sui loro "commilitoni" in piazza, per catalizzare il redde rationem nel febbraio 2014. Che d'annunzio ci inventiamo a 'sto giro?
Prima scrivi varie volte che gli ucraini sono in gran numero nazisti, poi cancelli tutto negandolo e, nello stesso post, lo riaffermi, sostenendo che
"L'elemento nazista è stato cruciale nel cambio di regime"
Quindi la maggioranza degli ucraini è nazista quando caccia via i fantocci di Putin ma allo stesso tempo non lo è, però lo è anche in un paio di tuoi interventi che sfortunatamente non possiamo più leggere poiché li hai cancellati (ma che strana coincidenza).
Nel frattempo i vari giornalisti che vanno in Ucraina (Cristiano Tinazzi, Alex Orlowski, Stefania Battistini, David Maria De Luca, ecc) raccontano di gente che stava cercando di costruire una democrazia, ma che si è vista invasa da un dittatore che non era d'accordo. Potresti contattarli e dire loro che si sono sbagliati e che non hanno capito nulla: in verità era pieno di nazisti.
Oppure puoi contattare Marco Setaccioli, che recentemente è stato a Butcha a raccogliere documentazione del massacro ivi perpetrato dai soldati russi.
Tinazzi e Setaccioli li puoi contattare agevolmente via Twitter, mentre Orlowski tramite il suo canale Telegram: cosa aspetti?
Ma tanto lo so che non lo farai, poiché sei veramente un individuo ridicolo ed io mi sono stufata di discutere con te: meriti solo di essere spernacchiato.
PRRRRRRRRRRRRRRRRRRR!!!!
(Questa pernacchia era in ricordo delle macerie di Vuhledar, da cui venivano alcuni miei parenti)
PS: ero convinto che una figura come kallas fosse così tragicamente misera da non poter realmente piacere ad alcuno. Se mi sbagliavo, slava nato.
In Italia c'è un pesante clima di razzismo e omofobia: nei media, fra le forze dell'ordine, negli atteggiamenti dei cittadini comuni...
La vittimizzazione secondaria ad opera dei media è qualcosa di comune, vi sono ministri della repubblica che si vantano di rendere la vita impossibile a chi fugge dalla guerra, c'è gente come Vannacci che pubblica un libro razzista che diventa un best seller, le aggressioni omofobe sono all'ordine del giorno, ecc.
Io me ne sono andata dall'Italia proprio perché come donna lesbica non vedevo per me futuro in un paese così pesantemente misogino, razzista e omofobo, in perfetta continuità col proprio passato di culla del fascismo.
Tu, in scienza e coscienza, credi genuinamente che la maggioranza degli ucraini sia nazista, nonostante alle ultime elezioni parlamentari il primo partito fossero i liberali (43%), il secondo gli euroscettici (13%), seguiti dai conservatori (8%) e dai popolari (8%).
In fondo c'è gente che non crede nell'evoluzione, perché no dovrebbe esserci gente che crede che un partito liberale (con un leader di origine ebree, fra parentesi) non possa essere nazista?
Dopo i Testimoni di Geova ecco a voi i Testimoni del Nazismo, con Atlantropa Gran Sacerdote.
Chi altro è nazista, nella tua religione? Guy Verhofstadt? Christian Lindner? Kaja Kallas?
(*) Propaganda che non capisco come faccia ad arrivare, visto che per prevenire l'esiziale esposizione, la democratica commissione europea aveva disposto l'oscuramento preventivo di ogni media russo — al punto che si doveva usare il vpn pure per vedere le foto delle stazioni del metrò di mosca — e di lì a cascata fino a cacciare i gatti russi dalle gare di gatti. Questo putin è demoniaco, lo rinnegho al grido di slava ballerini.
Forse si è reso conto che abbracciare in pieno la propaganda della dittatura putiniana* non è che fosse il massimo 😀
*che, ricordiamolo, uccide giornalisti, perseguita gli omosessuali, incarcera gli oppositori, vara leggi dove se il marito picchia la moglie e colpa della moglie, spezza le reni a stati limitrofi, ecc... mica per caso il fascista sarà Putin? 😜
Ovviamente Ludmila non è rappresentativa di tutto il popolo ucraino esattamente come non lo sono i miei parenti, però vedo che una cosa li accomuna: non solo non sono nazisti, ma cercano anche disperatamente di difendersi da un invasore che, con la scusa di denazificarli, li sta sterminando.
Però se Putin grida "ucraini nazisti, poveri russi sfruttati" per giustificare la proprja invasione,
subito molti italiani (invece di andarsi a vedere i risultati elettorali e scoprire che i neonazisti in Ucraina stanno al 2%) si affrettano a credergli perché si sa, i dittatori sono un'ottima fonte di notizie, o no? Forse è per questo che Putin fa uccidere i giornalisti: a cosa servono, se le notizie le diffonde già lui? 😉
(Ci sarebbe un tizio bizzarro che ogni tanto appare e gli dà dell'antisemita, ma sembra una di quelle persone frustrate e complottiste che pur di far parlare di loro darebbero dell'antisemita a Primo Levi, del fascista a Che Guevara e del comunista a Giulio Andreotti)
Se dopo due anni la mia opinione su una situazione è cambiata, potrei essere cambiato io, ma siccome ho un'età, più facilmente sarà cambiata la situazione.
(Comunque non ho cambiato idea sul fatto che i russi non abbiano il diritto di devastare l'Ucraina).
Nel 2022, nel momento in cui i russi invadono a sorpresa l'Ucraina e altrettanto sorprendentemente gli ucraini li respingono, io sostengo che gli ucraini si stiano difendendo da un invasore imperialista. Credo ancora che le cose stessero così.
Nei mesi successivi, svanita (come quasi sempre svanisce) la speranza di una guerra lampo, non soltanto io ma chiunque ha modo di notare come il governo ucraino si affidi sempre di più agli aiuti dei paesi Nato, al punto da farmi fortemente dubitare che, senza il sostegno non dichiarato ma effettivo della Nato, la guerra sarebbe finita da un pezzo (con un'importante cessione territoriale ai russi).
Non è il primo caso in cui una lotta anti-imperialista è sostenuta dal blocco avverso, ma proprio perché nel frattempo di ucraini (e di russi) ne muoiono a milioni, è lecito domandarsi quale sia la responsabilità di noi occidentali nel conflitto. Complice anche un senso di onnipotenza che porta soprattutto gli americani (e gli israeliani) a imbarcarsi in avventure che di solito finiscono male, ma siccome finiscono abbastanza lontano, e a pagare le maggiori conseguenze sono i locali (iracheni, afgani), non producono sufficienti lezioni da cui imparare. Fino a che punto possiamo sostenere gli ucraini senza evitare che proprio in virtù del nostro sostegno si autodistruggano? A me sembra un interrogativo importante.
A Gaza la situazione è molto diversa, ma l'interrogativo è simile: qual è la nostra responsabilità? Come abbiamo potuto lasciar succedere una cosa del genere? Fino a che punto il senso dell'impunità di Israele dipende dal nostro fattivo sostegno? Io credo che Israele si sia intrappolato in una situazione che si poteva risolvere solo con la pulizia etnica; ma non lo abbiamo per caso aiutato a intrappolarsi, non lo stiamo ancora facendo? E dopo aver permesso una situazione del genere, con che faccia possiamo chiedere ai cinesi di non assimilare in modo violento uiguri o tibetani? Per me l'utopia del diritto internazionale finisce con Gaza; se tra qualche mese o anno non ci sarà un processo con qualche capro espiatorio alla sbarra (visto che alla sbarra dovrebbe andarci un intero Paese), sarà abbastanza chiaro che anche in Occidente l'unica logica che vige è quella del più forte, e le manfrine su diritti umani e democrazia sono una semplice trovata pubblicitaria. Il solo fatto che i grandi teorici dell'esportazione della democrazia oggi non ne parlino più... a proposito, di che parlano? Del fatto che l'Occidente non deve avere sensi di colpa. Dove una volta l'Occidente era definito dalle democrazie che ospitava (e doveva esportare): oggi dal suo retaggio coloniale, di cui deve smettere di vergognarsi perché la vergogna è da perdenti.
Scusate la scorrettezza politica, per citare le parole del santo Padre, ma mandare il gruppo Wagner a denazificare l'Ucraina non è come "mandare Cristiano Malgioglio a debellare la frociaggine nei seminarî" (la virgolettatura me la sono inventata, non ditelo a Leonardo) ma il linguaggio è, ahimé, quello del Santo Padre)?
Non ha studiato molto, ma ha vissuto parecchio (come le altre, del resto).
Liudmila viene da un paesino vicino a Leopoli (quello che un tempo era Impero Austro Ungarico). In questi anni mi ha raccontato tantissimo del suo paese, della sua infanzia, del mondo in cui è vissuta.
Mi ha raccontato della lingua e delle tradizioni ucraine (nei momenti di sconforto si recitava poesie di Puškin, come io mi canticchio Lieder di Schubert); dei natali, con le loro tradizioni complicatissime e ricchissime, (con i video di youtube che li raccoglievano), mi ha raccontato delle difficoltà di essere credente (ortodossa) all'epoca in cui, quello che è l'attuale Leader della Razza Moscova Panslava - che si appoggia al Patriarca Cirillo di Mosca e di tutte le Russie e capo della Chiesa ortodossa russa - i credenti e i religiosi li perseguitava un pochino, appena appena, e non essere ateo era come essere non-pagano sotto Nerone o non-cristiano davanti a Torquemada (ma, si sa, Kiyv val bene una messa). Mi ha raccontato di quando da ragazzina andava in Crimea a lavorare come cuoca in un convitto e si faceva anche un po' di mare, di come i suoi genitori e i nonni si ricordassero così vividamente dell'Holodomor, in cui fratelli, genitori, figli, che, se non erano morti di fame (si ricordava tutti i nomi!) erano stati fucilati dalle guardie rosse di Mosca perché avevano nascosto delle bucce di patate! Non sapevano, poveri ignoranti, che si stavano inventando tutto, perchè l'Holodomor non è mai avvenuto, si scopre ora: è stata un'invenzione dei RUSSOFOBI così come l'Olocausto lo è stata dei germanofobi. Mi ha raccontato di come il Socialismo fosse la negazione del NAZIONALISMO, "proletari di tutto il mondo unitevi!", e l'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche fosse stata voluta da Lenin come "libera scelta" cui le repubbliche potevano liberamente aderire o uscire, ben diversa dal ruolo di "paesi vassalli", cioè servi, nell'impero Austroungarico, Zarista, Inglese, etc… (E quindi di come il nazionalismo russo sia la negazione dell'URSS che esso stesso rimpiange).
Le figlie, grandi, si son sposate; mi ha mostrato (una volta si faceva con le diapositive) le foto dei nipoti, a casa sua, nelle feste, ai matrimonî; mi ha mostrato la foto del nipotino grande, ormai militare; mi ha fatto ascoltare in diretta le notizie di quando la caserma di suo nipote è stata bombardata dalla Federazione Russa, e lui per puro caso era fuori (gli altri sono morti quasi tutti)…
Mi ha raccontato della corruzione – molto simile alla nostra – nel suo paese prima della guerra, dei problemi della gente – simili ai nostri. E dei parenti morti sotto le bombe.
Non so. Sono stato per dieci anni con una altoatesina di madrelingua tedesca, e conosco – come storico – MOLTO bene i fatti che hanno portato all'occupazione italiana – e all'italianizzazione forzata – di quell'ampia parte di Alto Adige che era di madrelingua tedesca, e ai pacchetti del governo italiano che hanno ampiamente favorito e sostenuto quella provincia.
E purtuttavia, se la Grande Germania-Austria-Ungheria decidesse di inviare un convoglio di migliaia di carri armati, soldati, missili e artiglierie, accompagnate da migliaia di aerei e droni – nei territori che giustamente loro spettano, di fronte all'imporsi delle altre potenze regionali, per riprendersi il Lombardo Veneto, e bombardassero Milano, Venezia, magari al periferia di Roma, ammazzando qualche centinaio di migliaia di persone per riprendersi ciò che la storia aveva loro dato… Beh, credo che capirei Liudmila, e la sua ansia per i nipoti ammazzati dai liberatori Russi…
In effetti noi ci preoccupiamo di questi conflitti, appunto, non tra i combattenti e i morti apparenti, ma tra le forze oscure che vi stanno dietro, mentre cinesi e indiani si occuperanno dei PROPRI territori contesi: per un cinese e un indiano saranno più importanti le scaramucce nell’Aksai Chin e nell’Arunachal Pradesh, e il destino di popolazioni di origine non cinese in Cina, come gli uiguri o i tibetani, di quanto lo siano i russofoni in Donbass, gli ucraini nei territori "liberati" dalla Federazione Russa o i non-ebrei in Israele e nei territori da questo "liberati". Sbaglio? Non ho capito cosa intendevi?
Riassumendo: non sei né il Foglio ("Putin cattivo, Netanyahu buono"), né il Fatto ("Putin buono, Netanyahu cattivo"): perché rispetto all'invasione dell'Ucraina e a quella di Gaza, dopo un po', usi due logiche diverse e assolutamente contraddittorie? Come facciamo a prendere sul serio le tue affermazioni su un conflitto se vengono regolarmente contraddette nell'altro? E, soprattutto, per quando dobbiamo aspettarci un invertimento di rotta, e quindi i palestinesi di Gaza e i soldati che li massacrano sono egualmente colpevoli, perché alla fine la ragione e il torto non stanno mai dalla stessa parte, ma sono equamente divisi tra stupratore e stuprato? (Questa è una mia metafora, non una virgolettatura, mai sia.)
Ciao, continuerò a leggerti, prendendoti magari meno sul serio, finché ti contraddici in continuazione. Tranne le dette recensioni, per ragioni di gusto personale.
(Scusa la lunghezza, le parole sono importanti - ogni parola è importante, e va motivata.)
A caldo, nel marzo del 2022, riguardo a cosa dire ai propri allievi, Leonardo Tondelli scrive:
"…e a parte questo, per quel che mi riguarda, dopo aver lungamente studiato e ponderato, mi prendo la responsabilità di dirvi che questa è una guerra imperialista e che la Russia non ha alcun diritto di devastare l'Ucraina."
https://leonardoblog.org/2022/03/, mercoledì 16 marzo 2022: "Vogliono sapere chi è il Buono (i ragazzi)"
È decontestualizzato? Non mi pare. Sarebbe come chiedere a qualcuno se il 1° settembre 1939 la Germania e il 17 settembre l'Unione Sovietica abbiano davvero aggredito la Polonia, o se la situazione "è più complicata". Certo, c'è di mezzo il trattato di Versailles, l'occupazione del bacino della Ruhr, la rivoluzione di ottobre e il patto Molotov-Ribbentrop, come minimo. Questo significa che la Polonia non sia stata invasa militarmente?
Due anni dopo, come tanti altri italiani, la tua visione è completamente cambiata. Non c'è più un paese sovrano e un'aggressione militare, ma un gioco di potenze esterne in cui il paese sovrano non esiste (molti parlano ormai di "guerra per procura") e il cosiddetto paese invasore sta difendendosi in qualche modo dall'ingerenza di potenze straniere nei suoi sacrosanti diritti.
Nell'Aprile 2024 Leonardo Tondelli scrive:
"Persino quello tra Nato e Ucraina, dal punto di vista di cinesi e indiani, è un conflitto poco più che regionale, tra vecchie superpotenze rancorose…"
https://leonardoblog.org/2024/04/ "Israele uccide chi vuole, quando vuole, ovunque vuole; e dovremmo smetterla di farci domande" Posted on 5 aprile 2024
Non posso certo citare e ridiscutere ogni singola parola che hai scritto nel tuo blog, e non avrebbe senso.
Ma se le parole hanno un peso, davanti ai fatti di una guerra in corso, parlare di "conflitto tra NATO e Ucraina (???)" mi sembra un'affermazione forte, diciamo pure CONTROFATTUALE, che andrebbe quantomeno dimostrata.
Se poi, come altri hanno notato, si è trattato di un "refuso", e forse volevi dire "tra NATO e Federazione Russa", e rileggendolo non te ne sei accorto (quindi era un lapsus Freudiano), nondimeno stai dicendo che l'Ucraina non esiste, è una provincia della Federazione Russa che non ha voce in capitolo, e senza la pressione della NATO gli ucraini, posto che possano definirsi tali, rinuncerebbero volentieri alla propria lingua, cultura, nazione per abbracciare i carri armati della Federazione Russa.
Siccome però non sono Dio o Alessandro Orsini, e quindi magari sono io che mi sbaglio, ho provato ad applicare la tua logica anche al conflitto in corso a Gaza, visto che hai scritto moltissimo su entrambi, e mi aspetto che anche qui la tua visione si evolverà, guardando dietro ai fatti apparenti.
Secondo questa logica stringente, è altrettanto corretto dire che questo conflitto non sia tra Israele e i palestinesi di Gaza, ma al limite tra Israele e l'Iran che appoggia chi vuole schiacciare i diritti di israele o, seguendo le tue parole un po' contorte, tra l'Iran e i palestinesi (come dire: "tra Nato e Ucraina"); in quanto l'esercito israeliano, come quello russo, sarebbe costretto a uccidere un paio di decine di migliaia di persone non perché aggredisca un altro paese, ma perché sia "costretto" da potenti giochi internazionali cui non può opporsi.
"Scusa, Leonardo, una cosa non capisco: questa del "virgolettare", che mi hai attribuito e mi attribuisci, e che trovo piuttosto offensivo. Per me le parole sono importanti. Sempre.
Se riguardo a un tuo cambio di visione (se non addirittura "narrazione", questo termine sì virgolettato) sull'attuale guerra in Europa non potevo citare TUTTI i tuoi Longform, mi sono limitato a due tue affermazioni in proposito, a distanza di due anni, che mi avevano molto colpito. Ho letto tutti i tuoi post (a parte le recensioni di Battiato e delle Solite Stronze, per ragioni di gusto personale) e, se qualcosa mi ha colpito, è forse perché do importanza alle tue parole e non penso che alla fine tutto sia uguale al contrario di tutto. Ma la mia memoria non è un calcolatore elettronico.
Ho fatto una citazione a memoria, "questa guerra della Nato CONTRO l'Ucraina" ed era sbagliata, o perlomeno imprecisa, e tutti me l'hanno fatto notare. Così, sarà che ho una formazione da storico, ma mi sono permesso di fare una ricerca precisa su TUTTI i post del tuo blog, conservati da Google, questo sì un calcolatore elettronico più efficiente del mio, e, ben lungi dal vigolettare, ho COPIAINCOLLATO, come si dice oggi, ciò che avevi detto tu. E, a mio parere, non decontestualizzando le tue parole.
Le virgolette nella citazione e la formattazione della nota sono più o meno le stesse che consigliava Umberto Eco in "Come si fa una tesi di Laurea", Milano, Bompiani, 1977. Si parla di un fatto piuttosto incontrovertibile: Un paese ne invade militarmente un altro, riconosciuto internazionalmente e di cui ha ufficialmente accettato i confini. Per di più senza dichiarare guerra, ma considerandolo un suo diritto personale, chiamandola "Operazione militare speciale" e dicendo al resto della comunità internazionale di non impicciarsi.
"Virgolettare" significa qualcosa di preciso: attribuire all'interlocutore parole che non ha mai usato. Per quanto i giornalisti italiani tendano a trovarla una cosa normale, in linea di massima no, non puoi attribuire all'interlocutore parole che non ha usato. È un espediente che di solito rivela la malafede di chi vi ricorre.
Non mi preoccupo se anche non mi leggi più, sai quanta gente non mi legge.
Leonardo, le solite stronze... se sono chiacchiere, rimangano tali...
Non ti preoccupare: almeno per i santi, ti leggeremo lo stesso: lì sei divertente e, di solito, COERENTE. Un abbraccio a te e a tutti i tuoi lettori e commentatori.
Bandera è un tizio di cui all'ucraino medio frega meno che nulla, ma col fatto che vi sono alcune strade dedicate a lui e ogni tanto vi era un evento commemorativo, la propaganda filoputiniana l'ha subito identificato come "eroe nazionale ucraino".
Già basterebbe la formula di "eroe nazionale" a capire che la narrazione fa abbastanza acqua: chi è l'eroe nazionale italiano? Garibaldi? Giulio Cesare? Berlusconi? E chi è l'eroe nazionale francese? Napoleone? Robespierre? De Gaulle? E quello tedesco? E quello austriaco? E quello spagnolo?
Il giorno però in cui una forza ostile decidesse di denazificare l'Italia, avrebbe assai più materiale da additare come fascisti: non solo un comandante della seconda guerra mondiale, ma poeti studiati a scuola, filosofi, addirittura colui che ha disegnato la scuola italiana moderna.
I gruppi tipo Azov o Casapuond o Alba Dorata o i Reichsürrger esistono ovunque, solo che quelli ucraini contano più degli altri in quanto un dittatore ha deciso di denazificare il paese.
La differenza fra Italia e Ucraina è che a livello elettorale in Ucraina i fascisti sono trascurabili e il governo li impegna in azioni suicide sperando che muoiano tutti, mentre in Italia c'è un ministro della cultura che va alla fiera del libro di Francoforte a parlare del pensiero solare di Julius Evola (filosofo di estrema destra convinto che il pensiero solare mediterraneo avrebbe sconfitto obbrobri moderni come liberalismo, socialismo e democrazia).
La differenza fra ucraini e italiani è che i primi hanno Bandera, ma poi al governo ci vanno i liberali, mentre i secondi hanno D'Annunzio e poi eleggono in massa Vannacci.
Chi è più fascista come popolo? Sicuramente gli italiani, direi.
La domanda che potremmo porci è come mai gli estremisti di destra ucraini abbiano un peso specifico superiore a quelli italiani o francesi.
Alle ultime elezioni parlamentari ucraine, le forze di estrema destra erano intorno al 2%; a quelle italiane e francesi superavano invece 1/3 dei votanti.
Come mai i quattro gatti degli Azov contino moooooolto di più dei loro omologhi occidentali è sempre stato un mistero per me.
Pardon: due gatti, visto che durante la battaglia di Mariupol Zelensky fece in modo di non far arrivare aiuto alcuno agli Azov, nella speranza che i russi li uccidessero tutti. Invece gli Azov si sono barricati ad Azovstahl e qualcuno è sopravvissuto.
– Il 90% degli ebrei non è "sionista" nel modo in cui intendi tu, che del resto ti intendi molto poco di sionismo. E comunque le percentuali non contano, controlla Genesi 18,32: c'è speranza per tutti. Anche tu: non devi andare in fondo per forza; in qualsiasi momento puoi denunciare quello che Israele sta facendo. Perderai molti amici (forse anche un lavoro) ma incontrerai altre persone che stimeranno il tuo coraggio.
– "Essere ebrei significa...": ma che ne sai? Perché qualcuno dovrebbe prendere lezioni di "cosa significa essere ebrei" da te? Tu hai hai scelto di stare coi vincitori, il tuo "ebraismo" per ora coincide in questo: e nel trovare belle parole per giustificare questa scelta. In altri periodi storici ne avresti fatta un'altra, e dentro di te lo sai benissimo.
– Se hai perso un posto all'università, forse eri semplicemente scarso, chiunque ti conosce un po' nota che hai difficoltà a interpretare testi complessi. Ma è vero di altri universitari, quindi forse eri soltanto poco introdotto. Non posso saperlo, ma non mi sembra comunque un buon motivo per ritrovarti qualche anno dopo a tifare per un genocidio, a un continente di distanza. Che i palestinesi debbano pagare anche per le tue frustrazioni professionali mi sembra grossa.
– E invece sì, tutta questa crisi vi trova impreparati psicologicamente: e le figure che fai di continuo, anche adesso, lo dimostrano. Avete perso la testa, ma è il meno.
– Il pezzo che ho citato di Electronic Intifada (e che tanto fastidio ti dà), citava testualmente un corrispondente Ynet che citava fonti interne all'apparato di sicurezza israeliano. Forse nei computer di EI troveranno queste fonti. Nel frattempo tu sei sicuro che la perquisizione sia avvenuta a norma di legge: o forse non te ne frega niente, sei garantista e pannelliano solo quando rientra nei tuoi interessi.
Andrea, c'è molta ruggine tra noi, ma da parte mia non c'è odio, né minaccia. Se davvero stai vincendo, come posso farti paura? Quello che ti spaventa davvero, non sono io. Forse è la tua coscienza: devi fare pace con quella. Là fuori massacrano una popolazione: in qualsiasi momento puoi dire che non lo accetti, che è un errore, che non avviene nel tuo nome: e allora il tuo nome forse varrà qualcosa. Per adesso no, ma non dipende certo da me.
apprezzo la sincerita'. Finalmente hai ammesso che per te gli ebrei (il 90% degli ebrei sono sionisti, inutile fare distinguo) hanno diritto di esistere solo in quanto vittime. Che posti di fronte alla scelta tra morire o ammazzare noi (e solo noi! tu questo non lo chiedi a nessun altro, men che meno ai palestinesi) dovremmo farci ammazzare. E perche'? Per risultare popolari tra te e i (pochi) lettori che ti prendono sul serio?
D'altra parte -purtroppo- si confermano le tue grosse difficolta' cognitive.
Essere ebrei significa sapere che, dall'oggi al domani. il tuo vicino puo' diventare un assassino e -dopo il fatto- ci sara' sempre un papa a trovare giustificazioni. Si vive, si cresce, si viene educati, con questa convinzione. Si impara anche a riderne. Capisci perche' le tue minacce sembrano flatulenze durante una tempesta? Dicono solo di te - e quel molto fa schifo- e i lettori ebrei, israeliani, sionisti fanno semplicemente spallucce. O risate, come ai tempi in cui fornivi il materiale per il maestro Leonardo.
Certo, essere popolari tra i pochi privilegiati che frequentano universita' puo' essere di qualche aiuto. Non lo saremo piu'? E pazienza, non lo siamo mai stati. Storicamente parlando, i pochi decenni di pausa nella storia della intolleranza antisemita, tra fine della WWII e la Guerra dei Sei Giorni sono stati una eccezione. E per cui, il fosco futuro che minacci non ci trova affatto impreparati, ne' psicologicamente, ne' storicamente e nemmeno (ah, come ti piace parlare di servitu') sociologicamente.
Oggi la polizia ha perquisito la casa di Asa Winstaley, il direttore di Electronic Intifada, la tua fonte preferita di leggende metropolitane sui soldati ebrei che uccidono civili. Ed hanno sequestrato pure diversi computer. Chissa' quante cose interessanti si trovano.
Ciao, eh.
È però più comodo pensare che un governo goda sempre del 100% dei consensi: su tali basi, essendo tu residente in Italia, sei meloniano o salviniano?