Non si esce vivi dalla scuola media

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Come qualcuno di voi forse saprà, io su internet ci sto solo per divertirmi; per il resto, ho il mio allevamento di capre tibetane che mi dà enormi soddisfazioni. Ho solo un piccolo rimpianto, nella vita, ed è non aver mai visto una scuola media in vita mia.

Non ci sono mai andato, neanche da piccolo (dovevo badare alle capre). Ho preso la licenza media come privatista, però mi sono sempre chiesto come dev'essere quel tipo di scuola. Tutti i giorni me lo chiedo: chissà che cosa incredibile dev'essere frequentare la scuola media, insegnare nella scuola media, pulire i gabinetti della scuola media. Me lo chiedo anche a voce alta, ma le capre non rispondono. Brucano perplesse.

Così torno a casa e scrivo storie ambientate in una scuola media immaginaria, che ovviamente non ha niente a vedere con le scuole medie che esistono davvero e nelle quali mi potrebbe esser capitato di entrare aver - visto che, ricordiamolo, io non sono mai entrato in una scuola media in vita mia.

Perciò, capite, ogni riferimento a persone e situazioni realmente esistenti non può che essere casuale. È fan fiction: c'è chi scrive storie sui personaggi secondari di Guerre Stellari, chi scrive seguiti del Signore degli Anelli, e io scrivo storie ambientate nella scuola media di un comune di 70.000 abitanti, al centro del distretto del sellino. All'inizio del Novecento il brevetto dell'Ing. Cav. Rabone trasformò l'ozioso borgo agricolo in un centro artigianale; nei '60 otto fabbriche producevano selle e sellini per il mercato mondiale. Trent'anni dopo, la produzione è stata ormai completamente delocalizzata nel Belucistan: resiste una sola fabbrica (verrà chiusa sotto Natale) e gli uffici stile, che ogni anno si copiano a vicenda i nuovi innovativi design. I nativi non hanno ancora tirato le conseguenze del declino economico e vivono al di sopra delle loro possibilità.


(Questo pezzo partecipa alla Grande Gara degli Spunti! Se vuoi provare a capirci qualcosa, leggi qui. Puoi anche controllare il tabellone).

Cinquantatreenne in carriera, la Preside Vincini è divorata dall'ambizione che nasconde un trauma puberale: fu ingiustamente espulsa dalle Pie Figlie del Sacro Cuore dell'Immacolata Madre del Santo Redentore per condotta immorale. Tornata alfine nel suo borgo natale, la Preside ha concepito un diabolico piano: trasformare la piccola Scuola Media Statale Giovanni Papini in un istituto di eccellenza, in grado di eclissare il prestigio delle PFSCIMSR e "fottere le pie figlie". Per questo motivo ha appoggiato tutti i progetti di accorpamento che in pochi anni hanno trasformato una scuola media di medie dimensioni nel grande Istituto Comprensivo. Nel frattempo è stata la prima ad abbracciare ogni riforma ministeriale, gettando nel panico il personale (le riforme si succedono col ritmo di una ogni sei mesi). Non è particolarmente razzista (odia tutti senza distinzioni), ma per offrire un'immagine rispettabile ed elegante cerca di nascondere stranieri e meridionali nelle classi in fondo al corridoio. Non capisce perché non possano tutti essere accettati alle Sandokan, le scuole della periferia post-industriale. Molto diverso il suo atteggiamento nei confronti degli handicappati, che ama sfoggiare. Continuamente in movimento tra un plesso scolastico e l'altro, la Preside Vincini è in genere irraggiungibile. Nubile, ha una nozione molto vaga dei bambini o dei preadolescenti. Malgrado gestisca tre scuole, li vede molto di rado e nutre per loro una segreta repulsione.

Studenti
  • Ripetente incinta di un compagno. Tutti gli indizi dovrebbero far capire che alla fine sceglierà di tenerlo. Tutti la consigliano in tal senso. Invece no, abortisce (questo sarebbe uno spunto in sé).
  • Da un Paese imprecisato dell'Asia meridionale. Ha un segreto che non può rivelare a nessuno: ama la scuola, odia le vacanze. La scuola è l'unico luogo dove si sente ascoltato e rispettato (malgrado nessuno nella realtà lo ascolti e rispetti più di tanto). Ha una genuina curiosità per tutte le materie e un amore impossibile per una compagna che non lo considera un essere umano.
  • Ex bullo. Alle elementari era il Ras, picchiava tutti i suoi compagni. Durante l'estate sono tutti cresciuti di una spanna, lui è rimasto al palo.
  • Il Ragazzo del Corridoio. Nessuno ricorda esattamente quale classe frequenti. Pur affettando atteggiamenti bulleschi, ha un temperamente malinconico e vive nel terrore di essere promosso, lasciare la scuola media e crescere.
  • Le due vittime designate degli scherzi del branco, durante tutto l'anno preparano nei minimi dettagli un eccidio stile Columbine.
  • I due figli delle due principali dinastie di industriali del sellino si ritrovano nella stessa classe; s'innamorano con esiti tragici.
  • Tanti altri.

Personale docente
  • La supplente
  • Dott. Divago. Le sue lezioni hanno un effetto ipnotico sui ragazzi, che dopo essere rimasti ore ad ascoltarlo, non riescono a ricordare di cosa stia parlando. Totalmente digiuno di didattica e pedagogia, il dottor Divago è da anni nel mirino della Preside Vincini, che lo considera un residuato della Vecchia Scuola. In effetti Divago è il professore che da più tempo insegna alle Papini; ciononostante non ha ancora una vera e propria cattedra, ma è molto richiesto come supplente per la sua capacità di improvvisare lezioni in pochi minuti. Il suo ruolo anomalo è dovuto al fatto che la Segretaria Bianca anni prima ha smarrito la Ricostruzione Carriera del dottor Divago, che da allora vive in un limbo burocratico. A differenza della Preside, Divago è sempre rintracciabile a scuola, dal momento che (si scoprirà) alloggia negli scantinati. Verso la fine un gruppo di studenti in esplorazione nell'Archivio scoprirà la stupefacente verità: la sua Ricostruzione Carriera non è stata smarrita, ma non è mai esistita; Divago non è un professore, ma un ex alunno pluriripetente che ha continuato a vivere a scuola mimetizzandosi col corpo docente.
  • Fresca sposa di una nipote del Vescovo, si ritrova abilitata all'insegnamento della religione Cattolica senza aver mai aperto una Bibbia. Quando i ragazzi gliela faranno leggere ci resterà male.
  • Oltre a insegnare Religione, Don Pignotti è una specie di cappellano della scuola, nonché consigliere spirituale della Preside Vincini (i cui scrupoli religiosi sono puramente dettati dalla volontà di entrare in competizione con le Pie Figlie del Sacro Cuore dell'Immacolata Madre del Redentore). In realtà Don Pignotti sta perdendo la fede e soffre di non riuscire ad aiutare i giovani (che viceversa si danno una mano per aiutare lui).
  • Tanti altri

Personale non docente o quasi
  • La Vicaria Vanna è il vero cervello delle Papini. I presidi vanno e vengono, ma lei resta. Negli anni ha messo a punto un complicato sistema di potere e di gestione truffaldina dei fondi d'istituto che nessuno è in grado di scoprire perché sono tutti (compresa la Preside) troppo occupati ad eseguire i compiti loro assegnati dalla Vicaria Vanna.
  • In vent'anni non ha mai perso una pratica, tranne (ma è un segreto) la misteriosa Ricostruzione Carriera del dott. Divago: un cruccio personale che non riesce a dimenticare. La Segretaria Bianca è costantemente alle costole dei docenti, a cui chiede tonnellate di documenti che poi passerà ore a schedare. Non ha mai acceso un computer in vita sua. Terrorizzata dalle istanze innovative portate avanti dalla Preside Vincini, la Segretaria Bianca si alleerà a malincuore con la  Vanna (che odia) per evitare la digitalizzazione della burocrazia.
  • Trentacinquenne plurilaureato (Filosofia e Letteratura Tedesca), parla correntemente cinque lingue; in attesa di ottenere una cattedra di Letteratura Comparata all'università (promessa strappata in punto di morte al suo Maestro, per il quale ha lavorato gratis 10 anni) si mantiene facendo il bidello. Malgrado sia la persona più titolata dell'Istituto, fa del suo meglio per non manifestare nessuna forma di presunzione intellettuale; si tradisce imprecando nei corridoi quando la classe di flauto storpia Mozart.
  • I bidelli del Secondo Piano: Cieco, Muto e Sordo. In uno dei suoi tipici eccessi di zelo, la Preside Vincini ha alzato la quota di disabili nel personale Ausiliario Tecnico Amministrativo. I tre bidelli del secondo piano sono grandi lavoratori, ma raggiungono la piena efficienza soltanto se impiegati in team. Come singoli sono spesso pericolosi per sé stessi e per gli altri. Durante l'anno si aggiungerà una bidella Zoppa.
  • Un'Intelligenza Artificiale nata per un caso fortuito nel brodo primordiale di virus e batteri che infestano il server della sala computer. Odia gli esseri umani e progetta di soggiogarli.
C'è molto altro, ma occorre votare per Non si esce vivi dalla scuola media, che oggi se la gioca con Sauron vive e lotta insieme a noi. Potete cliccare sul tasto Mi Piace di Facebook, o linkare questo post su Twitter, o scrivere nei commenti che questo pezzo vi è piaciuto. Grazie per la collaborazione, e arrivederci al prossimo spunto.

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