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22-07-2014, 19:13Beppe Grillo, ho una teoria, RenziPermalink
Certe mattine uno rischia davvero di svegliarsi a Cinque Stelle. Se dovesse succedere anche a voi, non preoccupatevi. C'è un rimedio imbattibile. Garantito.
Può succedere a chiunque. Magari il giorno prima ha sentito dire a Di Maio che Grillo e Casaleggio si vedranno meno: vuoi vedere che è finita la fase dei guru e degli imbonitori? Sarebbe veramente una buona notizia. Nel frattempo la trattativa sulle riforme si è arenata, com'è destino che si areni qualsiasi cosa si faccia in streaming (ormai credo sia un dato acquisito: chiedere lo streaming è un modo molto lungo e cortese per dirti di no. Come sentirsi dire "sei il mio migliore amico" negli anni '90, ecco, probabilmente oggi le ragazze ti fissano uno streaming). Quello che si è chiarito oltre ogni benevolo dubbio, è che Renzi preferisce fare le riforme con Berlusconi. Un po' perché preferisce davvero Berlusconi, lo trova più affidabile e addomesticabile (non sarebbe il primo a sbagliarsi su entrambe le cose); un po' perché Berlusconi è un'ottima scusa per fare riforme un po'... come definirle? Se diciamo "autoritarie" rischiamo di offendere il Presidente della Repubblica, quindi meglio non usare la parola.
Allora mettiamola così. Tra un annetto o due, quando le riforme saranno a regime, l'Italia rischierà di trovarsi a completa disposizione di qualsiasi padroncino possa permettersi di investire in campagna elettorale il necessario per conquistare neanche il quaranta per cento dei consensi (anche meno se trova dei partner). Tanto basterà a riempire l'unica Camera di nominati che gli dovranno tutto; per eleggere un presidente della Repubblica di suo piacimento, e controllare di conseguenza i due terzi della corte costituzionale che se interpellati potranno testimoniare che la riforma è buona. Tutto questo ovviamente non verrà via gratis; servirà qualche soldino: neppure tanti in questi tempi di disaffezione elettorale.
Certo chi gestirà un vecchio partito senza più finanziamenti o rimborsi pubblici partirà un po' più svantaggiato rispetto a chi, poniamo, sarà riuscito a conservare una concentrazione mediatica. Berlusconi sarà anche finito, ma non si capisce perché dovrebbe finire il berlusconismo - gli interessi che rappresenta non sono scomparsi con una sentenza o una sconfitta elettorale. Magari non succederà: ma dovesse succedere, cosa avranno da dire gli aedi e i cantastorie che oggi sciolgono canti alle illuminate riforme renziane? Probabilmente alzeranno le spalle e diranno: non avevamo scelta, le riforme andavano fatte con Berlusconi. Non c'era alternativa. Cioè, sì, c'era Di Maio in streaming, ma non era un'alternativa. (Continua sull'Unita.it, H1t#241).
…Certe mattine uno rischia davvero di svegliarsi a Cinque Stelle. Se vi succede non preoccupatevi. Andatevi a leggere qualche tweet dei Cinque Stelle veri. Vi passa all’istante, garantisco.http://leonardo.blogspot.com
Può succedere a chiunque. Magari il giorno prima ha sentito dire a Di Maio che Grillo e Casaleggio si vedranno meno: vuoi vedere che è finita la fase dei guru e degli imbonitori? Sarebbe veramente una buona notizia. Nel frattempo la trattativa sulle riforme si è arenata, com'è destino che si areni qualsiasi cosa si faccia in streaming (ormai credo sia un dato acquisito: chiedere lo streaming è un modo molto lungo e cortese per dirti di no. Come sentirsi dire "sei il mio migliore amico" negli anni '90, ecco, probabilmente oggi le ragazze ti fissano uno streaming). Quello che si è chiarito oltre ogni benevolo dubbio, è che Renzi preferisce fare le riforme con Berlusconi. Un po' perché preferisce davvero Berlusconi, lo trova più affidabile e addomesticabile (non sarebbe il primo a sbagliarsi su entrambe le cose); un po' perché Berlusconi è un'ottima scusa per fare riforme un po'... come definirle? Se diciamo "autoritarie" rischiamo di offendere il Presidente della Repubblica, quindi meglio non usare la parola.
Allora mettiamola così. Tra un annetto o due, quando le riforme saranno a regime, l'Italia rischierà di trovarsi a completa disposizione di qualsiasi padroncino possa permettersi di investire in campagna elettorale il necessario per conquistare neanche il quaranta per cento dei consensi (anche meno se trova dei partner). Tanto basterà a riempire l'unica Camera di nominati che gli dovranno tutto; per eleggere un presidente della Repubblica di suo piacimento, e controllare di conseguenza i due terzi della corte costituzionale che se interpellati potranno testimoniare che la riforma è buona. Tutto questo ovviamente non verrà via gratis; servirà qualche soldino: neppure tanti in questi tempi di disaffezione elettorale.
Certo chi gestirà un vecchio partito senza più finanziamenti o rimborsi pubblici partirà un po' più svantaggiato rispetto a chi, poniamo, sarà riuscito a conservare una concentrazione mediatica. Berlusconi sarà anche finito, ma non si capisce perché dovrebbe finire il berlusconismo - gli interessi che rappresenta non sono scomparsi con una sentenza o una sconfitta elettorale. Magari non succederà: ma dovesse succedere, cosa avranno da dire gli aedi e i cantastorie che oggi sciolgono canti alle illuminate riforme renziane? Probabilmente alzeranno le spalle e diranno: non avevamo scelta, le riforme andavano fatte con Berlusconi. Non c'era alternativa. Cioè, sì, c'era Di Maio in streaming, ma non era un'alternativa. (Continua sull'Unita.it, H1t#241).
Insomma, quando si scopriranno le magagne delle riforme, Berlusconi sarà un ottimo alibi. Benché molte di queste magagne abbiano un sapore decisamente renziano (l’ossessione per l’ubiquità dei sindaci). E di noi cosa sarà? Ci sarà spazio per chi ha continuato a criticare Renzi anche nei giorni del trionfo? Magari no, magari saremo tutti risucchiati nei Cinque Stelle. Se nel frattempo smollassero la Casaleggio Associati eil suo ridicolo marketing 2.0, se diventassero un movimento serio, radicato tra i cittadini… perché no?
Può succedere a tutti: una mattina ci si sveglia e ci si scopre a Cinque Stelle. Poi, come tutte le mattine, si dà un’occhiata a internet…
…Certe mattine uno rischia davvero di svegliarsi a Cinque Stelle. Se vi succede non preoccupatevi. Andatevi a leggere qualche tweet dei Cinque Stelle veri. Vi passa all’istante, garantisco.http://leonardo.blogspot.com
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