Secoli di secoli di frrrrrrrrrrrr
12-01-2011, 18:59arti contemporanee, dialoghi, essere donna oggi, pubblicità, vita e mortePermalinkAttenzione: Questo pezzo contiene lessico piuttosto esplicito. I minori possono leggerlo solo se accompagnati.
Toc toc.
“Chi osa bussare alla Cripta del Creativo?”
“Dunque, ecco io... avevo un appuntamento, rappresento un consorzio di pellai...”
“Parola d'ordine”.
“Chi mi ama mi segua”.
“Puoi entrare”.
“Grazie. Dunque, non so se ci siamo presentati al telefono, io... vengo a nome di questo consorzio di pellai che vorrebbe rilanciare la propria immagine e così... avevamo pensato di rivolgerci al Sommo...”
“Guarda, personalmente a me non fotte una sega di chi sei e cosa vuoi. Basta che tu abbia portato ciò che ci occorre. Hai il sangue?”
“Ma certo, ecco qui. Sette litri di sangue di vergine”.
“Bella tanica. Sicuro che è di vergine?”
“Eh, mi fa una bella domanda”.
“Perché se non è di vergine poi succedono i casini. Gruppo sanguigno?”
“Ecco, appunto, io... non volevo rischiare, e così ho preso un misto”.
“Mmmh. Ce lo faremo andar bene. Seguimi nel fondo della cripta, occhio al...”
“Ouch!”
“...Terzo capitello a destra, vedo che lo hai già incontrato”.
“Certo che fa freddo qui”.
“La temperatura ottimale per la conservazione. Eccoci arrivati. Il Sommo è lì, oltre la soglia di questo portale funerario. Sei pronto a incontrarLo?”
“Ho i brividi”.
“È comprensibile. Dunque, per prima cosa: non parlare e non Lo guardare negli occhi finché non Gli avrò somministrato il sangue. Solamente dopo, forse, potrai parlare. Ehi, ma ti senti bene?”
“Io... cerchi di capirmi, l'immagine del mio consorzio dipende da questo meeting”.
“Fidati di noi, sei in buone mani. Ora entriamo”.
Screeeeeeeeeeeeeeeeak
“Dio mio”.
“Dio non c'entra molto, come puoi ben capire. Non guardarLo!”
“Ma... non mi sembra che respiri”.
“Sssssssssssssst! Non ne ha bisogno! Ora Gli apro la bocca... uff, non viene. Certi giorni è proprio duro... Senti, dammi una mano”.
“Eh? Cosa devo fare?”
“ReggiGli la testa mentre cerco di aprirGli la bocca... su”.
“Ma non morde?”
“In linea di massima no”.
“Dio mio, chi potrebbe crederci, io sto... sto tenendo in mano la testa del Maestro”.
“Dio non c'entra niente, ribadisco. Ecco, ora infilo l'imbuto, tu versa pure dalla tanica”.
“Sette litri di sangue? Ma non sborderà?”
“Eh, anche a me sembrava strano le prime volte. No, è insaziabile. Guarda come va giù, non ne lascia un goccio”.
“Certo che è una dieta costosa, eh”.
“Vale tutti i soldi che è costata, come ben sai. Ecco”.
“Sta... sta cambiando colore!”
“Allontanati, adesso può mordere”.
“Si sveglia?”
“Non è mai veramente sveglio, e non è mai veramente... in sonno”.
“Wrgrwgrgrgrggrgrg”.
“Sta parlando! Cosa dice?”
“Nulla di intellegibile per ora. Parla tu”.
“Ma cosa Gli devo dire?”
“Adulalo. È assai sensibile ai complimenti”.
“Sì, dunque, ehm.... O Maestro, o Luce dell'italico ingegno”.
“Wgggrrrgrgrgrgrgrgr”
“Vado bene?”
“Vai, vai, ti ascolta”.
“O Creativo dei Creativi, anzi, unico Creativo Italiano, del passato del presente e del futuro; nulla esisteva prima di Te, nulla sussiste dopo di Te, se non copiato da Te...”
“O Sommo Maestro, fosti tu e tu solo a rivoluzionare la pubblicità italiana, con quel cartellone di cui ancora oggi tutto il mondo parla, la campagna per i jeans... tu solo sapesti trovare l'immagine adatta al prodotto”.
“WrrgrgrgrgrgrgrgrgcccccCULO!”
“Vai bene, vai bene, lo hai svegliato.”
“CULO! grgrgrgr CULO! CULO!”
“O Maestro, come possiamo ricordare una per una le tue geniali innovazioni... le centinaia di campagne in cui tu mostrasti al mondo le...”
“wrgrrgrgrggrg PUPPE!”
“Le nuove frontiere del comunicabile”.
“TETTE!”
“...Sì, anche quelle, sì”.
“CHIAPPE! Werrghgewheg. CHIAPPE!”
“O Maestro, passano gli anni, eppure il tuo sguardo puro sul mondo non si appanna e ci regala sempre nuove...”
“TETTE!”
“...Formidabili campagne, tra le quali vorrei ricordare quella meravigliosa elaborata più di dieci anni fa per Famiglia Cristiana”.
“CHIAPPE!”
“...E quella ancor più geniale, elaborata dieci anni dopo, per l'Unità”.
“O Maestro, così pura e originale è la tua arte, che tu riesci a trasformare in un capolavoro anche un'affissione di cibo per cani, mostrando...”
“PUPPE!”
“Che il tuo genio non decade con gli anni. Ebbene, è a te – e a chi altri? – che ha pensato il mio consorzio, o Sommo”.
“CU-LO! TET-TE! CU-LO! CU-LO! TET-TE!”
“Maestro sì, forse siamo stati troppo impudenti a ricolgerci a Te, che hai lavorato con i più grandi maestri del....”
“CULOTETTECULOTETTECULOTETTECULOTETTECULOTETTECULOTETTE CULOTETTECULOTETTECULOTETTECULOTETTECULOTETTECULOTETTE CULOTETTECULOTETTECULOTETTECULOTETTECULOTETTECULOTETTE ”
“...d'altro canto, o Sommo, che dovevamo fare? Rivolgerci a un giovinastro? a un cialtrone dilettante che senz'altro avrebbe copierebbe una Tua idea?”
“IDEA?”
“Sì, capita”.
“TETTE!”
“... e quindi insomma, Maestro dei Maestri, Tu solo hai parole di successo sempiterno, ed è Te pertanto che prostrati supplichiamo di rinnovare la nostra immagine”.
“IMMAGINE?”
“Sì”.
“TETTE-TETTE-TETTE-TETTE!”
“TETTE!”
“PUPPE!”
“CHIAPPE!”
“CHIAPPE-CHIAPPE-CULO-CULO”.
“Insomma Maestro, io non so se ti rendi conto di quanto mi costa questo meeting, in termini di sangue di vergine al litro”.
“WRG? RGR?”
“Ops”.
“GRGRGGRGRGRGRGRG!”
“Il fatto è che... insomma, Maestro, io credo tantissimo in Te... Possibile che Tu non abbia un'altra idea, qualcosa di veramente nuovo? Sono realmente venuto qui soltanto per sentirti dire Culo e Tette? Per carità, non dico che siano brutte idee, ma...”
“Wrrrhgrgrgrggrrgrgrgrgrf f ff f ff”
“Non lo so. Mi sa che lo hai offeso”.
“Ah sì?”
“Nessuno gli aveva mai osato rispondere come gli hai risposto tu. Hai avuto del coraggio”.
“Rrgrgrgrgrf f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff”
“Si sta addormentando, forse”.
“No. Mi sembra piuttosto che... elabori”.
“Elabora?”
“f f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff”
“Sicuro che non stia per esplodere?”
“No”.
“f f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f fff”.
“Maestro, ti scongiuro, perdonami per la mia impudenza... non esplodere... non lasciare il mondo orbato di Te, unica fonte di creatività... che mondo triste resterebbe... un mondo senza colori, senza culi, senza tette, senza...”
“f f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f ff f fRRRRRRR! FRRRRRRRRRRRR!”
“Maestro, stai forse cercando di dirci qualcosa?”
“f f ff f fFFRRRRRRREGNA! FREGNA! FREGNA!”
“Dio non c'entra niente. Dio non c'entra niente”.
“FREGNA! FREGNA! FREGNA! FREGNA!”
“Ha avuto un'idea. Nuova. E io c'ero. L'ho visto”.
“FREGNA! FREGNA! FREGNA! FREGNA!”
"Sei davvero fortunato. Non è capitato a molti".
“FREGNA! FREGNA! FREGNA!”
“FICA! FREGNA! FICA! FREGNA!”
“FREGNA! FREGNA! FREGNA!”
“FICA!”
“PATONZA!”
“PASSSSSERA!”
“FREGNA! PELOSA! FREGNA! GLABRA! FREGNA! NEGRA! FREGNA! ALBINA!”
“FICA GRINZOSA! FICA SPANATA! FICA QUALSIASI!”
“FICA! FREGNA! FICA! FREGNA!”
“E mediante questa accorta strategia mediatica, noi presto raggiungeremo la...”
“FREGNA! FREGNA! FRFRFRRRRRRRRRRRRRR!”
“IDEA?”
“FREGNA!”
“VITA?”
“FREGNA!”
“SECOLI!”
“FREGNA! SECOLI! FREGNA! SECOLI! FREGNA! SECOLI! FREGNA! SECOLI! SECOLI NEI SECOLI DI FREGNA! FREGNA FREGNA FRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr
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