Art. 140: la generazione di Cacciari e Serra ha...
30-05-2016, 01:55costituzione, generazione di fenomeni, RenziPermalink"Qui non si parla di assetto dello Stato, qui si parla di noi!" |
"Abbiamo provato a riformare le istituzioni per quarant'anni, e non ci siamo riusciti. La strada della grande riforma sembra un cimitero pieno di croci, i nostri fallimenti. Adesso Renzi forza, e vuole passare", dice Cacciari (senza menzionare, non si sa se per dimenticanza o dispregio, la non irrilevante riforma del 1999). "Non abbiamo la faccia", noi sinistra, noi classe dirigente del Paese, noi italiani senzienti e operanti tra i Sessanta e il Duemila (e rotti) per giudicare con la puzza sotto il naso il lavoro di un governo di giovanotti avventurosi e forse avventuristi", conferma Serra. E così, insomma, anche questo referendum non sarà l'occasione di parlare della riforma in sé, del senato pleonastico o dell'abolizione delle province e tutte le altre cose un po' strane e noiose, ma un'altro episodio della biografia di una generazione, la solita.
Non è che Cacciari e Serra escludano categoricamente quel che alcuni costituzionalisti denunciano, ovvero che la riforma, abbinata al nuovo sistema elettorale, possa creare un presidenzialismo di fatto: non spendono una sola riga per smentire la possibilità, o per relativizzare il rischio. No, il rischio c'è, ma voteranno Sì lo stesso, perché... perché hanno fretta, la stessa fretta espressa a suo tempo dal presidente Napolitano; e perché è una buona occasione per ricordare a tutti che la Loro Generazione Ha Perso: un messaggio da mandare a tutti i coetanei che li hanno delusi, che hanno perso tempo colle bicamerali e chissà quanti altri sassolini nelle scarpe.
Dove non si capisce per quale motivo una qualsiasi persona più giovane di loro dovrebbe non dico condividere i loro argomenti, ma trovarli degni di nota. Quando si parla di una riforma della costituzione, si parla del nostro futuro: di come abbiamo intenzione di modellarlo. Abbiamo cura della nostra repubblica? Teniamo più alla governabilità o alla democrazia? Vogliamo difenderla dagli assalti periodici degli aspiranti Uomini della Provvidenza, che non saranno necessariamente affabili e umani come Matteo Renzi? Se abbiamo delle responsabilità, le abbiamo nei confronti di chi verrà dopo di noi; quanto alle beghe generazionali, son cose interessanti da scrivere nei libri che i vostri coetanei, assetati di autocritica quanto voi, correranno a comprarsi: oppure da discutere in privato, possibilmente senza disturbare figli e nipoti che farebbero un po' di fatica a capirle, e sarebbe una fatica abbastanza inutile. Avete sessanta o settant'anni, si è capito: il futuro vi interessa relativamente, sta bene: ma perché agli altri dovrebbe interessare di più il vostro passato? Fallimentare o no, è passato.
Io capisco che Cacciari e Serra ci tengano tanto, a ribadire che D'Alema o Veltroni o altri compagni di classe e di strada erano degli inetti; allo stesso tempo non credo sia un motivo sufficiente per votare e imporre ai loro discendenti una riforma brutta e pericolosa. Se proprio ci tengono, se proprio credono sia necessario e significativo, si potrebbe aggiungere una postilla alla Costituzione, magari un articolo finale che reciti: la generazione di Serra e Cacciari ha perso. Basta una riga, e non c'è bisogno di creare un senato di dopolavoristi o sbilanciare l'equilibrio dei poteri. Se sul serio l'autobiografia è l'unica cosa che vi interessa.
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