Papi Silvio è innocente, Papi Silvio è indecente

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Potrei anche non ricordarmi bene; è passato del tempo e un mondo di cose più serie a cui pensare. Comunque:

La sera del 27 maggio 2010, una signora che credo si chiami Michelle Conceicao - e che in seguito ammetterà di essersi prostituita - sta scrollando nervosamente la rubrica del suo telefono, alla ricerca di un numero che corrisponda al nominativo PAPI SILVIO BERLUSCONE. Si tratta del cellulare del presidente del consiglio dei ministri, on. Silvio Berlusconi. Però se mi chiedete se sia un reato dare il proprio numero di telefono a una prostituta - anche solo lasciare che il vostro numero finisca sulla sua rubrica - beh, no, non è un reato, ci mancherebbe, no.

Michelle Conceicao sta cercando l'on. Silvio Berlusconi perché ha un problema: una sua conoscente, Kahrima El Mahroug, è trattenuta presso una questura, sospettata di furto. Non ha i documenti con sé. In questo caso chi non si adopererebbe per un'amica. La Conceicao non è forse, propriamente, un'amica di Kahrima (verranno violentemente alle mani qualche giorno dopo), ma comunque cerca di avvertire la persona più potente che conosce: e si dà il caso che abbia in rubrica una persona davvero molto potente. Papi Silvio Berluscone.

Anche Silvio Berlusconi non è, propriamente, un 'amico' di Kahrima El Mahroug: l'ha vista a qualche festa - il che non costituisce reato. Ovviamente sa che frequenta Michelle, evidentemente sa che mestiere fa Michelle; ma non sa (questo è cruciale) che Kahrima è minorenne. Quando riceve la telefonata, Berlusconi potrebbe fare compiere tanti passi per aiutare questa ragazza; il passo che decide di compiere è far chiamare la questura per informare il personale che Kahrima non dev'essere arrestata: ragioni di Stato. Si tratta infatti della nipote di Hosni Mubarak, allora presidente egiziano. Tutto questo costituisce reato?

No, se in quel momento Berlusconi è davvero convinto che Kahrima sia la nipote del presidente di un Paese amico. Infatti in tutti i gradi del processo ha dovuto sostenere questa versione: quella sera ne era convinto. Anche i parlamentari della maggioranza che lo sosteneva dovettero affermarlo, in una votazione che rimane a verbale. Per tutti loro Kahrima è stata, per qualche tempo, una probabile nipote del presidente egiziano Hosni Mubarak. Per questo motivo era meglio che uscisse dalla questura al più presto, accompagnata da Nicole Minetti. Quest'ultima, poi, pur sapendo ormai che Kahrima è minorenne, decide di affidarla alla Conceicao, forse non la più affidabile tra le tutrici.

In seguito Berlusconi fu accusato di avere avuto rapporti sessuali con Kahrima, detta Ruby; addirittura di aver commesso l'odioso reato di favoreggiamento della prostituzione nei suoi confronti. Per difendersi raccontò diverse cose, che ora forse non risultano: depilatori laser e altre sciocchezze. Raccontò - e la cosa è discutibile in sé - che non avrebbe mai potuto intrattenere relazioni con prostitute, in quanto fidanzato: e in capo a un paio d'anni in effetti una fidanzata spuntò. Tenere nascoste le fidanzate è forse un reato? Ma ci mancherebbe altro. E millantare di averne una quando non è vero? Per carità, toccherebbe aprire carceri contigue a ogni bar sport. Cerchiamo di essere persone serie.

Dunque può benissimo darsi, come ha stabilito il giudice in appello, che Berlusconi non abbia commesso nessun reato. Probabilmente non è un reato fare pressioni per liberare una persona, se tu pensi che quella persona sia la nipote di un importante alleato del tuo Paese. Non è un reato lasciare un numero privato a una prostituta; non sarebbe nemmeno un reato andarci a letto - a meno che non si tratti di minorenni - ma Berlusconi dice che non lo sapeva - e comunque non risulta che ci sia mai andato. Fine. E la famosa persecuzione giudiziaria? Pare che non esista; forse bastava trovarsi dei buoni avvocati, e dopo vent'anni di procedimenti a suo carico B. finalmente li ha trovati. Bene. Tutto qui?

No.

Berlusconi è innocente. Va bene. Non ha mai incoraggiato una minorenne a prostituirsi. Può darsi. E però rimane, per sempre, Papi Silvio Berluscone. Il presidente del consiglio che una prostituta milanese poteva chiamare quando voleva. Il punto di riferimento della corte dei miracoli delle olgettine e dei loro vari impresari. Non dev'essere processato per questo. Non costituisce reato. È semplicemente un dato imbarazzante, che ne avrebbe determinato la fine politica, in altri Paesi - no, aspetta, anche in questo Paese, se invece di chiamarsi Silvio Berlusconi si fosse chiamato, poniamo, Sircana o Marrazzo. Se a sua disposizione non avesse avuto, oltre a buoni e meno buoni avvocati, la potenza di fuoco di tre emittenti televisive e decine di quotidiani compiacenti. Sappiamo poi, ormai, che parte di quelle emittenti e quella compiacenza se l'è guadagnata illegalmente. Ma cerchiamo di essere persone serie davvero.

Fa molto caldo oggi, trovate? potrei anche pensare di uscire da casa in mutande. Non sarebbe necessariamente un reato. Ma non lo farò. Non aspetterò nemmeno che sia un giudice a stabilire, tra qualche anno, se è o non è un'offesa al pudore. Non credo che sia il giudice a dover stabilire cosa sia o non sia decente: in certi casi il buon senso dovrebbe essere sufficiente, oltre che necessario. Un presidente del consiglio che mantiene le Olgettine; uno che se Michelle Conceicao lo chiama perché ha un problema scatta subito sull'attenti e mobilita il capo di gabinetto di Palazzo Chigi; uno che adopera per certe missioni Nicole Minetti; uno che sostiene di aver potuto scambiare Ruby Rubacuori per una nipote di Hosni Mubarak (personaggio peraltro odioso); uno che, dopo aver saputo che Ruby è minorenne, lascia che sia affidata a Michelle Conceicao; uno così non è decente. È in mutande per strada, se non peggio. Un giudice può anche stabilire che non sia un reato, ma non è questo il problema. Quel signore in mutande non si sta comportando in modo degno del suo ruolo, né, soprattutto, ragionevole. Sembra un maneggione ormai alla mercé delle necessità quotidiane della costosa corte dei miracoli che sta finanziando. Non dovrebbe avere responsabilità di governo. Non dovrebbe essere ancora nelle condizioni di dettare riforme costituzionali.

Riforme, peraltro, che tradiscono ancora lo stile con cui si comportò quella sera: scritte con una certa sventatezza, una certa indecenza, una decisa sfacciataggine. Uno che ti racconta che la tal ragazza è la nipote del faraone, e pretende che tu la bevi, la prossima volta ti racconterà che per un governo democratico può bastare il 37% del parlamento, e se non la bevi si offenderà. Ci scusi tanto, Papi Silvio, ma continuiamo a non fidarci di lei.
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