Lo streaming dell'incoscienza

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Caro grillino che vieni spesso qui a commentare: non pretendo di convincerti che l'espulsione dei senatori m5s non allineati non sia stata proprio il massimo della democrazia. Anche perché, diciamolo, il problema della democrazia interna non esiste soltanto nel M5S. Ma caro grillino, prova per una volta a metterti in uno come me. Mettiamo che io sia molto scontento della direzione che sta prendendo il PD, che aveva iniziato a governare coi berlusconiani per far fronte a un'emergenza e adesso ci sta prendendo gusto e punta alla fine della legislatura. Mettiamo che Renzi mi abbia deluso coi suoi voltafaccia, anche se ad essere onesto mi piaceva poco anche prima. Mettiamo che io non condivida né i suoi obiettivi, né i suoi metodi, né le sue giacche: forse sarebbe ora che smettessi di votare il Pd. Bene. Per votare chi?

Mettiamo che una sera io avverta una tentazione all'improvviso: votare il Movimento Cinque Stelle. Perché no? Alle europee, magari, per dare un segnale. O per vedere che combinano. È vero, in passato sono stato molto critico della gestione di Beppe Grillo, ma nel frattempo il movimento è cresciuto, ora finalmente c'è una piattaforma e funziona. E si può sempre dare un'occhiata a quel che fanno, per esempio si sono le riunioni dei gruppi parlamentari in streaming... (continua sull'Unità, H1t#220)

Con questo streaming non ci arrivate, al 51%


Caro grillino, mettiti nei miei panni. Deluso dal Pd, mi connetto alla riunione dell’altra sera per vedere come discutono i parlamentari Cinque Stelle. Capito nel mezzo di una rissa tra gente che dopo un anno di lavoro parlamentare a malapena si conosce. Nessuno ha chiaro cosa abbiano fatto questi quattro per essere espulsi. La maggior parte prende parola per chiedere chiarimenti – non c’era modo di reperire le informazioni sulla piattaforma? Lo streaming ogni tanto si interrompe, e a quel punto molti oratori preferiscono interrompersi perché probabilmente temono che altrimenti nessuno li sentirà, fuori da quella sala: ammesso che qualcuno stia tenendo un verbale, chi se lo leggerà? Se non sei in streaming, non esisti. E lo streaming va e viene – e sì che i mezzi non mancano, non dovrebbero mancare: visto che si tratta della democrazia diretta, forse varrebbe la pena trattenere qualche soldo in più e garantire ai cittadini un servizio più professionale. Purtroppo la professionalità non si addice al M5S: chi fa le cose per bene rischia di sembrare più simile a un politico della ka$ta che a un dilettante eletto dal popolo.
Intanto l’assemblea va avanti. Qualcuno prende la parola e domanda di sospenderla perché è stata convocata senza rispettare il regolamento. Non si capisce perché si debba votare l’espulsione di tutti e quattro i senatori in blocco. Chi è che decide tutte queste cose? Dopo il voto ci sarà una consultazione sulla piattaforma: è prevista dal regolamento? Boh. Non si capisce niente. Che cosa hanno fatto di così terribile i quattro dissidenti, a parte esprimere riserve sul comportamento del portavoce Beppe Grillo? È pur vero che espulsioni e scissioni capitano in tutti i partiti, e non è detto che gli altri siano più democratici del M5S. Però, caro grillino, sii onesto: pensi che il brutto spettacolo di questi giorni possa aver convinto anche solo un indeciso o un deluso del Pd a votare per voi?
Poi a un certo punto si fa sentire il portavoce: e in un italiano confuso spara due o tre palle, una più grossa dell’altra. Le “svariate segnalazioni dal territorio” degli attivisti dei meetup che si sarebbero lamentati con lui perché questi quattro senatori “non si vedevano”, certo. Le accuse di aver tramato per un’alleanza con Letta (???); la misera frecciata sui ventimila euro al mese, l’annuncio di una nuova “battaglia” che dovrebbe giustificare la porcata appena commessa. Il M5S potrebbe anche avere un buon risultato, ma quale sarà l’effetto pratico? Mandare a Bruxelles qualche decina di dilettanti come quelli che si stavano scannando l’altra sera? In ogni caso, tra il 25% delle politiche e il 51% che è l’obiettivo di Grillo, c’è uno scalino enorme. Su quello scalino ci sono milioni di potenziali elettori come me, che in Renzi magari non si riconoscono – ma non basta per convincerci a votare per voi. Ci vuole qualcosa di più. Qualcosa che gli ultimi streaming, vi assicuro, non ci stanno mostrando. E finché non si arriva al 51%, il destino di un M5S anche in crescita è quello di costringere i suoi avversari ad allearsi contro di lui: l’esatto contrario di quello che vorrebbe Grillo, forse (forse invece preferisce così, può sbattere fuori chi gli pare e il risultato non cambia).
Ma anche se un giorno arrivasse al 51%, pensate che a quel punto il parlamento funzionerebbe così? Un’assemblea permanente di sconosciuti che chiedono delucidazioni su un ordine del giorno dettato da Beppe? http://leonardo.blogspot.com
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