scoprire che Luttazzi è volgare

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Se ha da esser merda, ridateci Luttazzi!

Rincasando presto, sabato sera speravo di vedermi un po’ di Luttazzi. Non che mi piaccia sempre, questo Decameron, eh. Però è pur sempre Luttazzi.
Invece c’era una replica di una replica di Sex in the city, con le solite tre eleganti sciamannate che maneggiavano falli di gomma in un bar californiano. Del resto alle undici e mezzo di sera i bambini non dovrebbero stare davanti alla tv, per cui una scenetta con falli di gomma in un luogo pubblico non fa una grinza. Non faceva neanche molto ridere, ma se per questo a volte nemmeno Decameron.

Il giorno dopo ho visto altra tv: quel tipo di tv domenicale che si guarda di sguincio mentre si visitano i parenti. Tutta roba che i bambini – per fortuna – evitano come la peste, ed è per questo che Dio o un suo profeta ha creato la playstation, i Gameboy, le carte di Dragonball, o qualsiasi altro passatempo che ti impedisca di stare davanti al televisore mentre la Ventura urla che se il Torino va in Uefa si farà un altro tatuaggetto… e poi fa vedere il suo sexy car wash. Il sexy car wash di Simona Ventura, su un canale di servizio pubblico, più o meno alle 4 del pomeriggio, non è molto divertente (ma se per questo neanche a volte neanche Luttazzi). Non è neanche molto sexy (non più di un paio di falli di gomma branditi in un bar).

Potrei andare avanti a lungo con una serie di cose diseducative e volgari che mi capita di vedere al pomeriggio, o nel prime time. È un discorso che di solito evito, perché poi mi date del bacchettone, e non è vero. È solo che lavoro coi ragazzini, per cui se gli tarpate la pre-adolescenza con il sexy-car-wash di Simona Ventura, poi le loro turbe interiori me le sgrugno io.

Verso sera ho scoperto che Luttazzi era stato licenziato da La7. Mi è dispiaciuto. Ma non ditemi che lo hanno licenziato perché era volgare. La tv italiana è volgare, ormai, per costituzione. Se Simona Ventura alle 4 della sera può fare un sexy car wash, cosa vi aspettate da un Luttazzi confinato alle 11.30, con un contratto che prevedeva totale libertà artistica?

C'è chi dice che alla 7 possano fare quello che gli pare, perché è un canale privato e i privati son padroni a casa loro. Probabilmente si sentono anche spiriti liberali, mentre lo dicono. Per la verità, quando metti sotto contratto un artista, sei vincolato dallo stesso contratto che vincola lui. Non mi stupirei se alla fine della fiera Luttazzi dovesse intascare una congrua penale. Buon per lui - anche se io preferirei vederlo in tv.

A me Luttazzi piace, tranne quando si mette a fare l’artista contemporaneo. Lo sapete più o meno cosa intendo per artista contemporaneo, vero? Un bambino viziato che cerca attenzione gridando ai quattro venti cacca piscia sperma. Ecco, quando fa così non mi sembra di stare più sul divano di casa mia, ma al Guggenheim di Bilbao mentre guardo una videoinstallazione, e mi annoio. Detto questo, mica pretendo che chiudano il Guggenheim di Bilbao. C’è gente che viene a vedere le videoinstallazioni da tutto il mondo, e beati loro. Allo stesso modo c’è gente che quando Luttazzi dice cacca e piscia si diverte. Che problema c’è? Ripeto, alle 11 e mezza i bambini dovrebbero stare a letto. Onestamente non capisco perché tre sexy-sciamannate possano brandire falli di gomma in una sit-com sofisticata, e Luttazzi non possa dire cacca e piscia in un programma di satira un po' artistica. In Italia ci sono sette canali in chiaro, dovrebbe esserci spazio per tutti.

Un teoria molto avallata ieri è che Luttazzi non abbia detto semplicemente 'cacca piscia', ma ‘cacca piscia Giuliano Ferrara’. La cosa ha spinto per esempio Luca Sofri a scrivere una difesa un po’ contorta del direttore di rete che lo ha licenziato. Lui trova “eticamente apprezzabile e nobile difendere qualcuno della propria "famiglia" nel momento in cui viene attaccato, per di più da un altro della famiglia con l'atteggiamento del bambino che umilia il nonno”.
La metafora familista è indicativa – e un po’ fastidiosa. Ferrara non è un nonno, Luttazzi non è un bambino. Sono due professionisti, e solo uno dei due è intoccabile, qualsiasi cosa faccia o dica.
La sua decisione di arrivare in una casa nuova (dove hanno scelto di invitarti quando non ti invitava nessun altro) e sputare in faccia a uno degli ospiti è provocatoria e aggressiva nei confronti dei padroni di casa prima che degli ospiti.

Ancora: La7 non è una casa ospitale, ma un canale tv con le sue regole. Ferrara non è un ospite (né tantomeno un nonno saggio), ma un contrattista: e anche Luttazzi. Quest’ultimo è provocatorio e aggressivo per mestiere, e se non ti piacciono le provocazioni e le aggressività, si può sempre cambiare canale, no? qual è il problema?

“Luttazzi fa leva sull’aggressività”, continua Sofri. Embè? Da quando in qua nella tv italiana è vietato far leva sull’aggressività? Nessuno ne parla mai, ma Criminal Minds, il telefilm che in questo momento ha due prime serate su Rai2, è violentissimo. Arti staccati, giocattoli realizzati in costolette umane: con la scusa di dare la caccia ai serial killer immaginari, gli autori della serie danno fondo a un immaginario da serial killer. Se ora io facessi una raccolta di firme sostenendo che Criminal Minds in prima serata è diseducativo, probabilmente Sofri mi riderebbe dietro, come a un vecchio arnese del Moige. Un telefilm americano in prima serata non fa leva sull’aggressività, ma dai. Sono cose che si dicevano negli anni Ottanta. Solo Daniele Luttazzi, in terza serata, fa leva sull’aggressività. Solo lui – ah, e forse Sabina Guzzanti quando girava con la sciabola.

Insomma, in un mondo in cui la volgarità e l'aggressività sono la moneta comune, sembra che solo a Luttazzi non sia concesso di essere aggressivo, o volgare. Sarebbe, dice Sofri, come se Giannelli disegnasse domani in prima pagina sul Corriere una vignetta in cui il vicedirettore del Corriere sodomizza una delle commentatrici del Corriere, e lei dice "dai, che divento caposervizio!".

Che dire? La prima pagina del Corriere è esposta in tutti i chioschi d'Italia, mentre Luttazzi faceva un programma alle undici e mezza: non mi sembra la stessa cosa. Ma questo non è nemmeno così importante. Probabilmente Sofri si è lasciato sfuggire quella prima pagina di Libero in cui, all’indomani delle dimissioni di Prodi, un Berlusconi-tappo-di-sughero si dirigeva verso le chiappe-mortadella di Prodi, con un chiaro intento sodomita: il tutto in bella vista in tutte le edicole della Repubblica. Però si sa, Feltri è Feltri. E meno male. Perché se invece fosse Luttazzi, sarebbe insopportabilmente volgare. Istigherebbe alla violenza contro Prodi, Berlusconi e probabilmente anche contro i sodomiti.

All’indomani si è tutto schiarito: la battuta anti-Ferrara era solo un pretesto, il vero problema è che la puntata in onda sabato sera avrebbe parlato di Ratzinger. Evidentemente anche Ratzinger fa parte di quella “famiglia” un po’ allargata di cui parlava Sofri. Poco male, non resta che trovare qualcuno ancora non imparentato con la grande famiglia di La7. Giuliano Ferrara no, Ratzinger no, chi resta? Ne restano pochi, a dire il vero. Pochi ma buoni, per esempio... Maometto! Ecco, non ci resta che disegnare vignette con la barba del profeta e ridere a crepapelle.



Ahah, la bomba nel turbante, che ironia. E mentre rido, mi gusto anche tutta la libertà di questo Occidente senza censure. Sperando che nessun nipote del cugino dei dirigenti di La7 non sia… aspetta, c’è Afef.
Neanche Maometto, insomma.
Oh, beh.
Ci terremo i falli in gomma.
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