Il MoVimento Irresponsabile Italiano

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"Il MoVimento 5 Stelle non è un partito, non intende diventarlo e non può essere costretto a farlo". Così Grillo sul suo blog. L'indignazione è tale che non gli consente di spiegarsi meglio: cosa significa diventare un partito? In che modo il disegno di legge Finocchiaro-Zanda lo obbligherebbe?

Se si tratta di depositare uno statuto, Grillo ci ha già pensato da qualche mese, depositandone uno a Camera e Senato, alla chetichella, lo scorso 18 dicembre. Quando l'Huffington Post ci mise le mani, in piena campagna elettorale, molti gridarono al complotto: Grillo aveva davvero intestato il Movimento a sé stesso e al nipote Enrico, senza informare i seguaci? La realtà era molto più banale: per presentare le liste è necessario depositare uno Statuto, e quindi Grillo ne butto giù uno, in fretta e furia. Non è dunque una questione di forma: uno statuto già c'è e si può benissimo modificare. Il problema non è il passaggio tra "movimento" e "partito": nessuno chiede al M5S di diventare un partito - ammesso che sia definibile la differenza. Il disegno di legge però prevede che il M5S si doti di una personalità giuridica, il che equivale a un'assunzione di responsabilità che nessuno al M5S può accollarsi. Men che meno Beppe Grillo, che non è stato eletto da nessuno: eppure lo statuto depositato lo riconosce titolare del marchio e presidente dell'"Associazione Movimento Cinque Stelle". La responsabilità di quello che l'Associazione dice o fa potrebbe essere sua, ma la responsabilità è la cosa a cui Beppe Grillo tiene meno in assoluto.

Fin qui Grillo ha sempre nascosto la mano dopo ogni sassata (continua sull'Unita.it, H1t#180).

Ha dichiarato davvero alla stampa estera che l’Italia avrebbe dovuto uscire dall’euro? Sì, ma non significa che il M5S sia contro l’Euro: decideranno gli italiani. Con un referendum, ovvio. Qual è la posizione del M5S sui diritti di cittadinanza? Non si sa, decideranno i cittadini. Nel frattempo il M5S non può considerarsi responsabile se sul blog di Beppe Grillo esce un pezzo razzista, che strumentalizza un orribile fatto di cronaca per demonizzare lo ius soli. Probabilmente neanche Grillo ne è responsabile, non lo è nessuno. Sono pezzi che si scrivono da soli, e poi se la gente li commenta non è mica colpa di Grillo o del suo movimento – in ogni caso, decide sempre il popolo. Con una consultazione, magari on line. Purtroppo a queste consultazioni partecipano in pochi, anche rispetto agli elettori m5s, ma questo accade a causa dei malvagi hacker, eccetera.
Grillo minaccia di non presentare il M5S alle prossime elezioni, se il disegno di legge passerà. Mi piacerebbe che almeno stavolta un esponente del M5S gli facesse presente che questo tipo di decisioni non dovrebbero spettare solo a lui: ci vorrebbe almeno una discussione, magari un bel referendum tra iscritti, eccetera. Altrimenti non resta che pensare che le cose stiano proprio come sono scritte nello statuto depositato pro forma il 18 dicembre: il Movimento è roba sua, il marchio è roba sua, e il fatto di presentarlo o no dipende solamente da lui. Si capisce che il ddl Finocchiaro-Zanda non gli piaccia: prevede consultazioni primarie per ogni candidatura, dal sindaco al presidente di regione. Persino il candidato m5s a un eventuale collegio uninominale dovrebbe essere espresso mediante primarie, e non digitali, non per scherzo: primarie vere. Personalmente non sono entusiasta all’idea  di imporre le primarie per legge, ma almeno non sono titolare di un marchio né di un movimento che fa il venti per cento e più. Grillo sì, e non mi stupisce che veda il ddl come fumo negli occhi. Con una regolamentazione del genere probabilmente Favia & co. l’estate scorsa gli avrebbero portato via il M5S bolognese. Tutti immaginiamo che prima o poi il M5S dovrà affrancarsi dal suo creatore, ma magari il creatore trova che sia un po’ troppo presto.
C’è un’altra possibilità: magari è veramente stanco. Magari non è un bluff, e davvero non intende ripresentare il suo marchio. Non cascherà il mondo: i delusi e gli arrabbiati che hanno votato M5S troveranno un altro marchio e un altro imbonitore. Per quel che ha fatto fin qui – salvare Berlusconi e spostare il Pd nel vecchio alveo della Democrazia Cristiana – è difficile immaginare che il prossimo sia peggio. http://leonardo.blogspot.com
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