Vieni anche tu
31-03-2013, 01:50autoreferenziali, coccodrilli, concerti, musica, OttantaPermalink
30-08-1981
Enzo Jannacci, che a tutti ricorda com'è giusto Milano, per me è curiosamente legato alla piazza Grande di Modena, a un pomeriggio che i miei mi dissero: andiamo a un concerto, e non l'avevano mai fatto. Era la prima volta. Non lo fecero mai più, fu quindi anche l'ultima. Ma non credo che sia colpa mia, per quel che mi ricordo mi comportai bene.
Non conoscevo Jannacci - a parte Vengo anch'io No tu no che poi chissà dove avevo sentito. Ma non avevo nemmeno mai visto piazza Grande, forse era la prima volta che ci andavo. Ovviamente mi sembrò immensa, enorme il Duomo e altissima la Ghirlandina, che forse imparai per l'occasione che si chiamava così a causa di ghirlande che devo ancora capire dove siano, e mia madre disse che papà era andato fino in cima. Lo ammirai molto, e non ci sarei salito per i successivi 25 anni.
Non saprei dire se fossi seduto. In piedi per un'ora e più mi sembra improbabile. Però ricordo che Jannacci lo vedevo e non lo vedevo, dietro a braccia e teste. Rammento una manciata di canzoni, che poi sono quelle che conosco meglio di lui, per cui il ricordo potrebbe anche essere stato fabbricato a posteriori: Vengo anch'io sparata quasi subito, Faceva il palo, Quelli che, che per me poi era "oh yeah" e in un qualche modo avevo già sentita anch'essa, chissà come. E Giovanni Telegrafista: quella proprio la ricordo bene; non l'avrei più riascoltata per decenni, però quell'ultimo verso "Alba, è urgente" lo rammento proprio come lo cantò Jannacci in Piazza Grande. Molti anni dopo decisi che era la canzone più bella di EJ, una spanna su tutte le altre: ieri sera ho scoperto che il testo è la versione italiana di una poesia brasiliana, un po' m'è dispiaciuto. Un dispiacere insensato, la canzone non è meno bella se non è del tutto sua.
Quello di Enzo Jannacci fu il mio primo concerto. Qualche tempo dopo lo riconobbi vestito tutto di nero con un suo amico che ancora non conoscevo: citavano i Blues Brothers ma non potevo sapere nemmeno di loro. Ero piccolo, di tutto il grande puzzle culturale intorno a me possedevo solo una o due tessere, e Jannacci era una. Ne sono abbastanza fiero, mi sembra d'avere almeno cominciato con i pezzi giusti, e sono molto riconoscente ai miei genitori che non andavano mai da nessuna parte, ma quando venne Jannacci in Piazza Grande mi ci portarono. E al mio capo scout che almeno una volta all'anno, davanti al fuoco, ci cantava Prete Liprando e il giudizio di Dio, la sapeva a memoria e la cantava benissimo (che pieèèèèdi lunghi!) Fino a qualche tempo fa non si trovava nemmeno su Emule, Prete Liprando.
Così ieri sera mi sembrava di aver perso una persona un po' più importante di altre. Mi sono messo a chiedere in giro su internet se qualcuno sapeva quando Enzo Jannacci avesse fatto un concerto in piazza Grande a Modena: perché non ne avevo la minima idea. E mi hanno risposto in due: 30 agosto 1981. Quindi avevo otto anni. Devo essere stato un bambino paziente. Devono essere stati pazienti anche i miei genitori. Li ringrazio ancora una volta.
Enzo Jannacci, che a tutti ricorda com'è giusto Milano, per me è curiosamente legato alla piazza Grande di Modena, a un pomeriggio che i miei mi dissero: andiamo a un concerto, e non l'avevano mai fatto. Era la prima volta. Non lo fecero mai più, fu quindi anche l'ultima. Ma non credo che sia colpa mia, per quel che mi ricordo mi comportai bene.
Non conoscevo Jannacci - a parte Vengo anch'io No tu no che poi chissà dove avevo sentito. Ma non avevo nemmeno mai visto piazza Grande, forse era la prima volta che ci andavo. Ovviamente mi sembrò immensa, enorme il Duomo e altissima la Ghirlandina, che forse imparai per l'occasione che si chiamava così a causa di ghirlande che devo ancora capire dove siano, e mia madre disse che papà era andato fino in cima. Lo ammirai molto, e non ci sarei salito per i successivi 25 anni.
Non saprei dire se fossi seduto. In piedi per un'ora e più mi sembra improbabile. Però ricordo che Jannacci lo vedevo e non lo vedevo, dietro a braccia e teste. Rammento una manciata di canzoni, che poi sono quelle che conosco meglio di lui, per cui il ricordo potrebbe anche essere stato fabbricato a posteriori: Vengo anch'io sparata quasi subito, Faceva il palo, Quelli che, che per me poi era "oh yeah" e in un qualche modo avevo già sentita anch'essa, chissà come. E Giovanni Telegrafista: quella proprio la ricordo bene; non l'avrei più riascoltata per decenni, però quell'ultimo verso "Alba, è urgente" lo rammento proprio come lo cantò Jannacci in Piazza Grande. Molti anni dopo decisi che era la canzone più bella di EJ, una spanna su tutte le altre: ieri sera ho scoperto che il testo è la versione italiana di una poesia brasiliana, un po' m'è dispiaciuto. Un dispiacere insensato, la canzone non è meno bella se non è del tutto sua.
Quello di Enzo Jannacci fu il mio primo concerto. Qualche tempo dopo lo riconobbi vestito tutto di nero con un suo amico che ancora non conoscevo: citavano i Blues Brothers ma non potevo sapere nemmeno di loro. Ero piccolo, di tutto il grande puzzle culturale intorno a me possedevo solo una o due tessere, e Jannacci era una. Ne sono abbastanza fiero, mi sembra d'avere almeno cominciato con i pezzi giusti, e sono molto riconoscente ai miei genitori che non andavano mai da nessuna parte, ma quando venne Jannacci in Piazza Grande mi ci portarono. E al mio capo scout che almeno una volta all'anno, davanti al fuoco, ci cantava Prete Liprando e il giudizio di Dio, la sapeva a memoria e la cantava benissimo (che pieèèèèdi lunghi!) Fino a qualche tempo fa non si trovava nemmeno su Emule, Prete Liprando.
Così ieri sera mi sembrava di aver perso una persona un po' più importante di altre. Mi sono messo a chiedere in giro su internet se qualcuno sapeva quando Enzo Jannacci avesse fatto un concerto in piazza Grande a Modena: perché non ne avevo la minima idea. E mi hanno risposto in due: 30 agosto 1981. Quindi avevo otto anni. Devo essere stato un bambino paziente. Devono essere stati pazienti anche i miei genitori. Li ringrazio ancora una volta.
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