Tomaide e Abbondio

Permalink

14 aprile: Santa Tomaide d'Alessandria, vergine e martire (♱476)

Oggi li chiamiamo femminicidi e alla fine non li trattiamo molto diversamente: ne discutiamo, cerchiamo di esecrare gli assassini, di ricordare le vittime, di dare un senso al loro sacrificio. Per molto tempo questo compito, che oggi spesso è demandato ai cronisti di nera, se lo è assunto la Chiesa. Nell'Alessandria d'Egitto del quinto secolo – forse la città più grande del mondo – Tomaide è una ragazza che resiste alle avances pesanti del suocero. Quest'ultimo è un pescatore già anziano che in quello che oggi i giornalisti definirebbero "raptus omicida" la taglia a metà. Poi diventa cieco e si costituisce (verrà decapitato). Tomaide diventa immediatamente oggetto di venerazione, il che ci fa capire come il concetto del martirio si stesse allargando; Tomaide in effetti non è morta per difendere la fede cristiana, che ad Alessandria è maggioritaria (se non praticamente obbligatoria, a quasi un secolo dall'editto di Tessalonica). Non lotta nemmeno per offrire la sua verginità a Dio, visto che era già sposata. Tomaide lotta per lo stesso motivo per cui lotterà Maria Goretti un millennio e mezzo dopo, per lo stesso motivo per cui lottano le ragazze in ogni epoca e di ogni religione. Le martiri della violenza sessuale sul calendario non sono numerose, ma ricorrenti, e illustrano la posizione della Chiesa sul problema (che non fu la stessa nei secoli, e variava col variare delle nozioni; Agostino ad esempio, contemporaneo di Tomaide, nella Città di Dio sembra rifiutare l'idea che la violenza si possa consumare senza che la donna sia almeno in parte consenziente, una concezione quindi molto più antica dei blue jeans attillati: solo morendo la vittima poteva insomma dimostrare la sua contrarietà all'atto). 
Anche Tomaide divenne famosa per un olio, che in quel caso non distillava dalle ossa, ma era semplicemente l'olio che veniva usato per alimentare il lume sulla sua tomba, dopo che il corpo fu traslato a Costantinopoli. L'olio di Tomaide serviva ad allontanare le tentazioni carnali: e se mi chiedete come si faceva a ottenere olio da un lume, che l'olio in effetti lo brucia, non so che dirvi, non saprei proprio come ricavarlo. Saprei invece come usarlo.


Anonimo
15 aprile: Sant'Abbondio, mansionario (VI secolo)

Il patrono di don Abbondio è un santo che apparentemente non gli somiglia, un presbitero umile ma che svolge con grande dignità le sue funzioni di mansionario presso la basilica vaticana (quella vecchia, poi distrutta nel Rinascimento per far posto al guazzabuglio barocco). Il mansionario è un viceparroco senza incarichi amministrativi: in sostanza deve dire messa e amministrare i sacramenti. Un giorno una ragazza disabile, che in quella chiesa è una presenza fissa, le si para davanti: sostiene di avere avuto, a forza di preghiere, un'udienza in sogno con San Pietro in persona, e che San Pietro le ha detto per la guarigione di rivolgersi al mansionario. Eh, beh, se te l'ha detto San Pietro... Abbondio, che fino a quel momento non aveva mai pensato di poter fare un miracolo, senza fare una piega prende la mano della ragazza e la guarisce. L'episodio, riportato da Gregorio Magno nei suoi Dialoghi, è manifesto della santità cattolica: Dio concede la grazia attraverso tutta una gerarchia di intermediari, uno in cielo (Pietro) e uno in terra (Abbondio). Questo è tutto quello che sappiamo del santo di oggi, che a volte viene confuso col vescovo patrono di Como, nato a Tessalonica e morto nel 499: ma è probabilmente un Abbondio diverso (molte pagine web sostengono che il vescovo sia "morto sul rogo", non si capisce per quale motivo, visto che il Cristianesimo era ormai religione di Stato da un secolo). Abbondio il mansionario è il patrono di tutti i dipendenti a cui un boss chiede di fare qualcosa di impossibile e loro, senza scomporsi più di tanto, lo fanno, o almeno ci provano. In fondo anche Manzoni chiede al suo don Abbondio di mostrare coraggio in un mondo di gangster: salvo che il suo Abbondio invece di essere un santo è un uomo come noi.
Comments