28-05-2003, 03:36concerti, musica, u2Permalink
Quale mente insana, in quale condizione di stress psicofisico, ha partorito la pur lodevole iniziativa musicale nota nel mondo come Pavarotti & Friends?
La redazione di Leonardo tentò di fornire una risposta due anni fa.
Prendetela con le molle. Del resto noi, snob come siamo, abbiamo smesso di presenziare da molti anni, e andiamo in giro dicendo che le edizioni migliori restano quelle dei primi anni Ottanta. A quei tempi la diretta tv non c’era, il Maestro era già celebre ma meno pingue, e la Carlucci ancora studiava dizione. Ma erano anni di fermento per la musica, e in piazza Novi Sad non passavano i dinosauri imbalsamati d’oggi, bensì i nomi più in vista del nuovo pop internazionale. Come possiamo dimenticarci il primo duetto con George Michael?
George: And I never gonna dance again
Guilty feet they've got no rhytm
Though it's easy to pretend
I know you're not a fool
I should have known better than to cheat a friend
And waste a chance that I've been given
So I never gonna dance again
The way I dance with you
Luciano: Oimé, e non danzerò mai più
Nell'orma dei passi colposi
Finger già facile fu
Ma con te giammai!
Con te persi un amico che il fato mi dié
E nel pensier io mi torturo
So I never gonna dance again
Come danzai con te
E quello con Serge Gaisburg? Qui Luciano prendeva il posto di Jane Birkin o Brigitte Bardot, riuscendo nell’impossibile impresa di non far rimpiangere né l’una né l’altra:
Pavarotti: Deh! Ché t'amo, io t'amo, oh se t'amo!
Gainsbourg: Moi non plus
Pavarotti: O mio divino!
Gainsbourg: L'amour physique est sans issue
Pavarotti: Tu vai, tu vai e tu vieni
Tra le mie reni
Tu vieni e tu vai
Tra le mie reni
E poi… ti ritrai
Gainsbourg: Je vais, je vais et je viens
Entre tes reins
Je vais et je viens
Et je me retiens…
Pavarotti: No… adesso… vien! (Acuto)
Il primo incontro con Bono… era l’84, mi pare, e il ragazzo aveva ancora quell’aria da scaricatore dei docks di Dublino con l’hobby del rock. Forse fu proprio l’accorata interpretazione del Maestro a conferire a Domenica, trista domenica lo status di inno internazionale.
Pavarotti: Non posso credere alle nuove
Né chiuder gli occhi miei e fingermi altrove
Ahi, quanto / dureremo in questo pianto?
Ahi quanto/ ahi qua… a … a… a… nto
Bono: Tonight we can be as one,
tonight, tonight
Insieme: Domenica trista, domenica trista.
Notevole anche la Non ti (scordare di me) in coppia con Jim Kerr. Ma le vere scintille, Pavarotti le provocava a contatto col pop elettronico. Ricordate la voce del Tenore impastarsi a meraviglia col falsetto di Jimmy Sommerville in Tell me why? (Io e te insieme pugnam pel nostro amor…). La sua versione di Just can’t get enough dei Depeche Mode mantiene a distanza di anni tutta la sua carica vitalistica e trasgressiva:
Luciano: Ognor ti penso, e cresce in me il desio
Dave: And I just can’t get enough, I just can’t get enough
Luciano: Soltanto in te trova conforto il pensier mio
Dave: And I just can’t get enough, I just can’t get enough
Luciano: D’amor io brucio, siccome pira ardente
E bruciando pur non ne ho bastante – mai.
Qualche concessione al passato il Maestro doveva pur farla. Memorabile la sua versione di Light my fire, supportata dai tre Doors superstiti:
Sai ch’io non sarei sincero
Sai ch’io sarei ben bugiardo
Se or io ti dicessi, invero
Che non possiam salir più in alto
Orsù amor appicca il foco
Orsù amor appicca il foco
Di quella pira orrendo… foco!.
Passato e moderno. Sulla passerella i fantasmi dei Doors lasciavano lo spazio ai Clash all’apice della fama:
Diletta mia, mi devi dir
Debbo partirmene o restar?
S’io vado, vi saranno guai?
S’io resto, un doppio amante avrai?
Deh dimmi, mia diletta, inver:
debb’io partirmene o restar?.
E i Police:
Pavarotti: Ogni tuo sospir
Ogni tuo pensier
Ogni tuo piacer, ogni tuo voler
Io ti scruterò
Sting: Every single day
Every word you say
Every game you play
Every night you stay
I'll be watching you
Pavarotti: Che, non lo sai?
Ti posseggo, ormai,
e reclamo inver
ogni tuo pensier.
Purtroppo tutto quello che ci resta di quegli anni felici sono un pugno di ricordi. Niente registrazioni, mp3, foto, niente. Dobbiamo affidarci alla nostra memoria, lacunosa e non sempre degna di fiducia. Ma saremmo grati se qualcuno ci volesse segnalare altri duetti storici del Maestro. A maggior gloria sua e dei suoi amici, la cittadinanza riconoscente.
La redazione di Leonardo tentò di fornire una risposta due anni fa.
Prendetela con le molle. Del resto noi, snob come siamo, abbiamo smesso di presenziare da molti anni, e andiamo in giro dicendo che le edizioni migliori restano quelle dei primi anni Ottanta. A quei tempi la diretta tv non c’era, il Maestro era già celebre ma meno pingue, e la Carlucci ancora studiava dizione. Ma erano anni di fermento per la musica, e in piazza Novi Sad non passavano i dinosauri imbalsamati d’oggi, bensì i nomi più in vista del nuovo pop internazionale. Come possiamo dimenticarci il primo duetto con George Michael?
George: And I never gonna dance again
Guilty feet they've got no rhytm
Though it's easy to pretend
I know you're not a fool
I should have known better than to cheat a friend
And waste a chance that I've been given
So I never gonna dance again
The way I dance with you
Luciano: Oimé, e non danzerò mai più
Nell'orma dei passi colposi
Finger già facile fu
Ma con te giammai!
Con te persi un amico che il fato mi dié
E nel pensier io mi torturo
So I never gonna dance again
Come danzai con te
E quello con Serge Gaisburg? Qui Luciano prendeva il posto di Jane Birkin o Brigitte Bardot, riuscendo nell’impossibile impresa di non far rimpiangere né l’una né l’altra:
Pavarotti: Deh! Ché t'amo, io t'amo, oh se t'amo!
Gainsbourg: Moi non plus
Pavarotti: O mio divino!
Gainsbourg: L'amour physique est sans issue
Pavarotti: Tu vai, tu vai e tu vieni
Tra le mie reni
Tu vieni e tu vai
Tra le mie reni
E poi… ti ritrai
Gainsbourg: Je vais, je vais et je viens
Entre tes reins
Je vais et je viens
Et je me retiens…
Pavarotti: No… adesso… vien! (Acuto)
Il primo incontro con Bono… era l’84, mi pare, e il ragazzo aveva ancora quell’aria da scaricatore dei docks di Dublino con l’hobby del rock. Forse fu proprio l’accorata interpretazione del Maestro a conferire a Domenica, trista domenica lo status di inno internazionale.
Pavarotti: Non posso credere alle nuove
Né chiuder gli occhi miei e fingermi altrove
Ahi, quanto / dureremo in questo pianto?
Ahi quanto/ ahi qua… a … a… a… nto
Bono: Tonight we can be as one,
tonight, tonight
Insieme: Domenica trista, domenica trista.
Notevole anche la Non ti (scordare di me) in coppia con Jim Kerr. Ma le vere scintille, Pavarotti le provocava a contatto col pop elettronico. Ricordate la voce del Tenore impastarsi a meraviglia col falsetto di Jimmy Sommerville in Tell me why? (Io e te insieme pugnam pel nostro amor…). La sua versione di Just can’t get enough dei Depeche Mode mantiene a distanza di anni tutta la sua carica vitalistica e trasgressiva:
Luciano: Ognor ti penso, e cresce in me il desio
Dave: And I just can’t get enough, I just can’t get enough
Luciano: Soltanto in te trova conforto il pensier mio
Dave: And I just can’t get enough, I just can’t get enough
Luciano: D’amor io brucio, siccome pira ardente
E bruciando pur non ne ho bastante – mai.
Qualche concessione al passato il Maestro doveva pur farla. Memorabile la sua versione di Light my fire, supportata dai tre Doors superstiti:
Sai ch’io non sarei sincero
Sai ch’io sarei ben bugiardo
Se or io ti dicessi, invero
Che non possiam salir più in alto
Orsù amor appicca il foco
Orsù amor appicca il foco
Di quella pira orrendo… foco!.
Passato e moderno. Sulla passerella i fantasmi dei Doors lasciavano lo spazio ai Clash all’apice della fama:
Diletta mia, mi devi dir
Debbo partirmene o restar?
S’io vado, vi saranno guai?
S’io resto, un doppio amante avrai?
Deh dimmi, mia diletta, inver:
debb’io partirmene o restar?.
E i Police:
Pavarotti: Ogni tuo sospir
Ogni tuo pensier
Ogni tuo piacer, ogni tuo voler
Io ti scruterò
Sting: Every single day
Every word you say
Every game you play
Every night you stay
I'll be watching you
Pavarotti: Che, non lo sai?
Ti posseggo, ormai,
e reclamo inver
ogni tuo pensier.
Purtroppo tutto quello che ci resta di quegli anni felici sono un pugno di ricordi. Niente registrazioni, mp3, foto, niente. Dobbiamo affidarci alla nostra memoria, lacunosa e non sempre degna di fiducia. Ma saremmo grati se qualcuno ci volesse segnalare altri duetti storici del Maestro. A maggior gloria sua e dei suoi amici, la cittadinanza riconoscente.
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