La nostra strada


Il Silk Road Race non è un rally come tutti gli altri. Di arrivare primi, non gliene frega niente a nessuno. Inoltre, non so se lo avete intuito, più che gente da Citius! Altius! Fortius! noi siamo per il Lentius! Profundius! Suavius! proposto da Alex Langer!
Anche la strada non è obbligatoria. Basta solamente partire da Lainate di Milano il 28 luglio di sera e arrivare a Dushanbe entro tre settimane per partecipare alla festa finale che si terrà il 19 agosto nella capitale del Tajikistan.
Gli itinerari possibili, a meno che non vogliate passare per Città del Capo, sono sostanzialmente tre.

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Prendere la strada del sud e attraversare la Turchia e l'Iran, oppure dalla Turchia entrare in Armenia e in Azerbaijan e, da qui, prendere il traghetto a Baki per il Turkmenistan.
Noi della Gengis Khar, abbiamo scelto la strada del nord che attraversa la Moldavia, l'Ucraina, costeggia il mar Nero sino alla Russia del sud, passando per Volgograd e Astrakhan. Da qui entreremo (sempre che ci vada bene) nel Kazakistan per attraversare il grande deserto di Kyzylkume scendere da est sino al mare di Aral. Dalle sponde del "mare interno" ci attende l'Uzbekistan e la mitica città di Samarcanda. Quindi il Tajikistan e Dushanbe, la nostra meta finale.
Una curiosità. Per tutta la strada, non avremo nessuna assistenza dall'organizzazione. Né meccanica né logistica. Bene così. Altrimenti, dove starebbe il divertimento?

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