«Stop al terricidio»

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Storie. Arriverà il 22 a Buenos Aires la lunga marcia delle donne argentine per chiedere una legge contro le devastazioni e lo sfruttamento delle terre indigene
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Perché si parla di genocidio del popolo guaraní

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Per i guaraní la terra è l’origine di tutta la vita. Ma da oltre 500 anni le incursioni violente di ‘civilizzatori’, allevatori ed estrattivisti hanno devastato il territorio in cui vivono e quasi tutta la loro terra è stata rubata. Intanto, mentre i bambini guaraní muoiono di fame, negli ultimi anni centinaia di leader e attivisti sono stati assassinati. Le organizzazioni per i diritti umani mettono in guardia: si tratta di uno sterminio annunciato.
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Gli zapatisti sbarcano in Europa: cosa dobbiamo aspettarci

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Ventisette anni dopo la rivolta del Chiapas, a luglio una delegazione di 160 zapatisti raggiungerà l’Europa per incontrare gli attivisti del Vecchio Continente. Tra gli appuntamenti, un tour dei luoghi delle rotte migratorie nel Mediterraneo e l’incontro con i movimenti ambientalisti del Nord Europa. Intanto una suggestione aleggia tra gli organizzatori: Marcos incontrerà Greta Thunberg? Pubblicato su FrontiereNews
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Kosovo, la fine di Thaçi detto il Serpente

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Cosa sono le Kosovo Specialist Chambers (KSC), l’organo speciale dell’Aja chiamato a giudicare l’ex presidente del Kosovo Hashim Thaçi, accusato di crimini di guerra? E perché sono contestate? Per Maria Stefania Cataleta, una dei quattro avvocati italiani ammessi al patrocinio innanzi alle Kosovo Specialist Chambers, l’obiettivo è giudicare l’uomo, non capovolgere la storia.Una intervista pubblicata su FrontiereNews
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Mapuche, il diritto alla terra non è una sfilata di moda

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Sulla strada che da San Carlos de Bariloche scende a sud, verso la cittadina di Esquel, nella cuore della provincia del Chubut, c’è un museo. Un bel museo, a dir la verità. Sale ampie e ben illuminate, ricche di coloratissimi pannelli interattivi e di interessanti reperti storici. Un museo realizzato con criteri espositivi moderni, come non ne ho mai visitato in Argentina. La grande insegna stradale che indica al viaggiatore la sua presenza, è stata realizzata niente di meno che da Oliviero Toscani e rappresenta un anziano indigeno dall’espressione tanto saggia quanto triste.
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