TIBET E INDIA-
Il tintinnare della campanelle è un suono ricorrente nei templi induisti. Serve ad attirare l'attenzione del dio, spesso distratto, al quale si rivolge la preghiera: Are Rama.
Sulla fronte portano il “tilaka” che non è una benedizione, come comunemente si crede, ma un segno che ha una funzione identificativa e protettiva. La sera, accendono fuochi per le strade per scaldarsi. Per scrivere lettere d'amore chiedono consiglio ai poeti. Ti salutano con un leggero inchino dicendo "namaste" che significa “Riconosco il divino che c'è in te”. E’ la gente delle grandi valli del Tibet. Si definiscono "una tenera radice tra due macigni", l'India e la Cina. Due vicini scomodi.
Dall'altra parte dell'Everest, esiliati dalla loro terra, i profughi tibetani edificano gli stupa, li profumano con lo zafferano ed innalzano l'Om Mane Padme. Sulla cima disegnano gli occhi sempre aperti del principe Siddharta che hanno visto la verità e il suo naso che rappresenta l'unità. Li ornano con il profumo delle spezie e le coloratissime bandiere. Il vento che le agita, porta le preghiere al cielo
Camminando per le strade che portando da Bhaktapur alla valle di Kathmandu, sotto l'immensa catena dell'Himalaya, non posso fare a meno di pensare che da qualche parte, tra queste strette gole dove il massiccio dell'Everest sovrasta l’orizzonte, si nasconde la mia Shangri La.
Nella riva destra del sacro Bagmati, i fuochi non si spengono mai e accompagnano l'anima dei defunti nel ciclo infinito della reincarnazione. Da Kathmandu, le anime scendono lungo il fiume dei morti. Un mio amico nepalese si è stupito quando ho raccontato dei nostri cimiteri. "Ma sul serio voi, in Europa, edificate città ai defunti?”
I fiumi che scendono dall'Himalaya si aprono in profondi laghi nelle valli nepalesi prima di raggiungere le foreste dell’India.
Ho girato nel Rajasthan, nell'India nordoccidentale. Ho girato, ma non sono riuscito a comunicare con la sua strana gente, che vive su assurde strade, tra opulenti palazzi e città di spazzatura.
CENTRO AMERICA
Ya se mira el horizonte! Nel Messico rebelde tra los zapatistas del Chiapas del sub comandante Marcos.
Otro mundo es posible! E non si costruisce sbarrando con una croce una scheda elettorale, ma con un percorso diverso, capace di costruire una Otra Campaña
Con le brigate mediche di Ya Basta al caracol del subcomandante Marcos: La Realidad
Con gli zapatisti da Città del Messico a San Cristobal de Las Casas, da Oventic a La Realidad, per il primo festival intergalattico della Digna Rabia, la rabbia degna
All'ombra del Salvador del Mundo, all'indomani delle prime elezioni libere, nella terra di Radio Venceremos. Siamo a San Salvador
Dalla vicina Repubblica Dominicana dove si sta preparando il colpo di Stato militare, arrivano a Sensuntepeque camion pieni di contadini. Servi della gleba che portati come bestiame a votare per l’Arena
Ho trascorso un inverno in Costa Rica, il Paese delle incantevoli spiagge, dei grandi parchi protetti e dei coloratissimi fiori, dove i "ticos" ti salutano dicendo "Pura vida" e i cartelli stradali ti avvertono di tsunami e coccodrilli. Ho vissuto a nel piccolo paese di Montezuma che guarda verso l'isola dei Morti.
LONTANO ORIENTE
Di città con palazzoni lucicanti circondati da strade luride, piene di topi morti e gente stravaccata a dormire, ne ho viste parecchie. Ma come Jakarta, la capitale dell'Indonesia… direi che lo stile Dragan se lo sposa benissimo. Come dire che se New York 'è la Grande Mela, Jakarta è il Grande Durian. Puzza compresa…
Dalla magica Bali al mar della Sonda. Navigando isola dopo isola, nel sud dell’indonesia, c’è un villaggio di pescatori dove si cacciano le balene con la fiocina di bambù. Siamo a Lamalera, a poche miglia marina da Timor Est. Più a est, verso la Malesia, ancora isole incantate dove gli indigeni costruiscono villaggi rituali e si tingono le labbra di rosso con il betel
Poco prima delle Olimpiadi del 2008, sono stato in Cina, giusto in tempo per vedere le devastazioni che il Governo perpetrava a Pechino, spianando i quartieri popolari per innalzare grattacieli. Ho viaggiato dalla Città Proibita alla Grande Muraglia (quella vera)
AFRICA EQUATORIALE
Nel parco del Virunga, nel Congo orientale, vivono gli ultimi gorilla dalla schiena argentata che furono descritti da Diane Fossey. I ranger pagano un duro contributo di sangue ai cacciatori di frodo per difendere i grandi animali dai bracconieri. Negli ultimi 10 anni ne sono stati uccisi 114. Come dire, più di uno al mese.
In Uganda c’è un parco, il Rhino Sanctuary, dedicato agli ultimi rinoceronti del Paese - quei pochi sopravvissuti alla follia di Idi Amin. Ippopotami invece, che non hanno un corno appetibile dai cacciatori, ne ho trovati un sacco viaggiando dalla sorgente del Nilo Bianco sino alle cascate Murchison.
Queen Elizabeth Park, tra i laghi George ed Edward. Non siamo a Londra ma in Uganda. Un safari fotografico tra facoceri e altre bestiacce.
In viaggio sulla terra d'Africa, dal Ruanda all'Uganda e al Congo. Strade rosso fuoco, profumatissimi mercati s cielo aperto, enormi masse d'acqua in perenne movimento, e, soprattutto, la fantastica gente che incontri.
Ballano. I batwa, che altri chiamano i pigmei, ballano. Lo fanno quando arriva un visitatore ma anche senza bisogno di trovare scuse. Ogni tanto, escono dalle capanne, posano la vanga e ballano.
SUD AMERICA
Viaggio in Argentina, tappa a Buenos Aires, al coloratissimo Caminito ed a Montevideo, in Uruguay, dall'altra parte del rio de la Plata.
Da Buenos Aires a Bariloche, da Bariloche sino a El Maiten per l'inaugurazione della "sorellina di Radio Sherwood”: radio Petu Mogeleiñ. Siamo nel cuore della Tierra Mapuche. Chi gli ha rubato la terra sotto ai piedi, li chiama "el pueblo desaparecidos". Ma loro sono ancora presenti. E resistono.
Sulle orme di Chatwin e Sepulveda, dal passo Garibaldi sino al canale di Darwin, nel cuore della Terra del Fuoco
Il nome Patagonia contiene tutte le suggestioni della parola avventura. E' il viaggio per antonomasia
In Brasile per documentare le violenze prima dei Mondiali di calcio: dalla favella di Rocinha ai terreni occupate dai Sem Terra.
Il petrolio sta distruggendo l'Amazzonia. Da Quito e le sue cattedrali, sino ai villaggi dei popoli resistenti come i waurani, attraverso un Toxi Tour nell'immensa foresta amazzonica.
AFRICA SUBSAHARIANA
Oltre le mura della Fortezza Europa, nei Paesi subsahariani dove l'Occidente esporta ed impone le sue frontiere. A Niamey, capitale del Niger, e poi lungo la mitica "route" verso nord, sino all'incredibile Agadez, la porta del Ténéré, il deserto che solo i tuareg riescono ad attraversare e dove si riuniscono per eleggere i capi tribù.
Nel 2017, il dittatore Yahya Jammeh ha lasciato il Gambia sulla spinta di una rivolta popolare supportata dalle forze armate senegalesi. Gli attivisti sono stati rimessi in libertà e il Paese è impegnato a darsi una nuova costituzione. Ma prima di arrivare in Gambia per raccontare il Paese, sono passato per il Senegal, dalla sabbiosa Dakar alla vitale Saint Louis, passando per il Lago Rosa dalle acque bollenti, Touba, la città sacra dei marabutti, e la splendida isola di Gorée dal terribile passato, sino al delta del Sine Saloum per "saltare" in Casamance, la piovosa terra di indipendentisti.
Sulle strade del Burkina Faso, la "terra degli uomini integri", come ha voluto chiamare il suo Paese Thomas Sankara, l'uomo di cui oggi è vietato anche pronunciare il nome. Dal villaggio di Tangaye sino alla città delle sette moschee di sabbia, Banì, appena abbandonata dai fascio islamici dell'Isis. Quindi verso la reggia dei kassenà e le sue tragiche miniere di oro, sino all'ovest del Paese, a Kuoduoduo e i suoi laghi di ninfee, ippopotami e coccodrilli sacri. E ancora, una partita di calcio tutta femminile, la scuola di ballo in strada di Kuodoudou e i fantastici percussionisti di Tangaye.
PRIMAVERE ARABE
Nella Kasbah di Tunisi, Imed ha realizzato il suo memoriale del Mediterraneo, raccogliendo le scarpe dei dispersi in mare. Più sud, ai confini con la Libia, nelle spiaggie di Zarzis, troviamo il cimetière des inconnus dove sono sepolti i migranti annegati durante la traversata.
Da Tunisi al sud della Tunisia dove sono scoppiate le Primavere, sino al campo profughi di Ras Jadir, ai confini tra la Tunisia e la Libia, con la carovana di Uniti per la Libertà.
Alle sponde del lago Van, sotto la catena del monte Ararat. Tra terremoti e oppressione turca. Non c'è pace per il popolo curdo. Siamo nello Stato che per la Turchia non esiste. Siamo nel Kurdistan
Nel cuore dell’Iraq curdo, viaggio nell'antica città di Erbil per la Baghdad Marathon.
In Algeria, dalle sponde del Mediterraneo al deserto del Grand Erg, dove le donne possono scoprire solo un occhio.
La primavera non è ancora arrivata in Palestina, divisa in due e circondata dal muro di Israele.
In viaggio in Libano #OverTheFortress con il progetto Fragile Mosaico. Ecco Beirut durante le elezioni del maggio 2018 e, nella sua prima periferia, quello che rimane del campo palestinese di Sabra e Chatila. Poi a sud, sino a Tiro ed i confini con Israele, e poi a nord, verso la valle della Bekaae e i campi profughi di Tal Abbas con l'Operazione Colomba ai confini con la Siria.
VENEZIA E LE ALTRE
La città in cui vivo, Venezia, è talmente bella che non ho mai il coraggio di fotografarla. Qui ho cercato di darle luce con scatti in hdr, sino renderla splendente
Non so se ci trovo l’arte. Non ho ben chiaro neppure cosa sia l'arte. Ma certo mi ci diverto un sacco, tutte le volte che ci vado! Questa è la Biennale 2011 Uno dei posti più belli al mondo per far foto in allegria!
Un grande parco nel centro storico di una città italiana… probabilmente la cosa più incredibile che abbia mai visto. L’occasione giusta per divertirsi un po' con gli effetti speciali e colorare di stranezza gli alberi di Ferrara
Non sempre ho voglia di portare la reflex con me. Ma in fondo, la migliore macchina fotografica è quella che hai sempre con te. Come il cellulare che è anche pieno di app con filtri che ti regalano l’illusione - e niente di più - di essere un artista. Ecco Parigi vista con l’hipstamatic
A spasso tra l'aretino e la val d'Orcia, con le colline d'Umbria all'ultimo orizzonte. Ma che splendore la Toscana!
Capito in Tunisia solo quando ci sono rivoluzioni o social forum ma non dimentico mai quanto è bella Tunisi e la sua costa mediterranea.
Mi chiedessero una città in cui vorrei vivere, risponderei Porto, col suo splendido litorale atlantico e il suo incantevole entroterra.
Venezia vista dall’hipstamatic. Questa mi viene facile. Ogni tanto ho voglia di scattare una fotografia passeggiando sotto casa.
AFRICA MERIDIONALE
Nel deserto del Namib, tra Usakos e Swakopmund, ai piedi della granitica catena dei monti Pontok, c'è un posto magico. Qui si innalza la montagna che i colonizzatori tedeschi hanno chiamato "testa a ogiva”: lo Spitzkoppe. Per i boscimani è la Montagna Sacra. Il primo essere umano che ne violò la cima fu un soldato coloniale della Imperiale Schutztruppe nel 1904. L'uomo, per una scommessa, vi salì per accendere un fuoco sulla vetta. Non fece più ritorno e il suo corpo non fu più ritrovato
Nel nord della Namibia, ai confini con l'Angola, dove le acqua cadono nella spaccatura delle Epupa Falls, vivo il “popolo rosso”: gli himba
Il primo navigatore che raggiunse il capo di Buona Speranza, fu il portoghese Bartolomeo Diaz. Lo doppiò in una giornata serena ma le acqua erano ugualmente talmente agitate che lo chiamò Capo Tempestoso. Non viene difficile credere che su queste acque un marinaio olandese si giocò anima e vascello a dadi col diavolo. Dalla Table Mountain, la montagna dalla cima piatta che fa continente da sé, a Robben Island, l'isola prigione la prigione di Nelson Mandela. Da Cape Town agli estremi confini d'Africa e al suo mare in perenne tempesta
Dai confini con l'Angola all'Orange che segna il confine con il Sudafrica, attraverso i deserti della Namibia
Safari fotografico nelle savane dell'Okavango, il fiume che non arriva mai al mare. Ecco le fiere d’Africa
Paesaggi ed incontri tra due cascate, le Vittoria e le Epupa, sulle strade rosso bruciato del Botswana
GENTE RIBELLE
Centinaia di persone in Punta della Dogana per dire difendere la laguna dei dogi. No alle Grandi Navi, no a quelle specie di speculazioni edilizie galleggianti. Brutte, sporche e puzzolenti. Fuori le Grandi Navi da Venezia.
A Gradisca di Isonzo c'è un lager. Inutile, ingiusto, inumano, costoso e vigliacco. Un lager dove si trovano uomini in gabbia. Uomini che non hanno fatto niente... una vergogna chiamata Cie.
L'altra faccia della globalizzazione al Social Forum di Tunisi dopo le rivoluzioni di Primavera e il corteo finale per le strade della capitale.
Da Mestre ad Orte per dire No all'ennesima devastazione del territorio. Viaggio in bicicletta con gente di quella che non molla mai.
Sì scrive acqua ma si legge "democrazia". E non c’è altro futuro che nelle rinnovabili. Perché solo un pazzo, o un economista, può credere che da un pianeta finito si possano estrarre risorse infinite. Impressioni fotografiche di una stagione esaltante. Quella dei Quattro Sì
Nel Brasile che si prepara ai Mondiali, gli indigeni guaranì occupano il Museo Do Indio, a due passi dal Maracanà di Rio e si preparano a resistere allo sgombero con una danza di guerra. A San Paolo intanto, studenti e professori scendono in piazza.
ISOLE MEDITERRANEE
Tra rigurgiti xenofobi e slanci ambientalisti, la Corsica gioca la carta dell'indipendentismo.
A sud, dove sbarcano i migranti, nella Lampedusa della sindaca Giusy Nicolini per scrivere una Carta per i diritti di tutti.
Patria dei cavalieri dell'ordine degli Ospitalieri e baluardo della cristianità dai tempo delle Crociate. Un peso che si sente ancora oggi. Tante chiese monumentali che non restituiscono neppure una brezza di spiritualità, a Malta e Gozo, e che illustrano efficacemente quale sia stato il ruolo tutto temporale della religione cattolica in questo Paese che respinge i migranti.
La Sardegna è un'isola ma i sardi non lo sanno, o fingono di saperlo. Il mare che la circonda è ignorato e le panchine guardano sempre verso i monti. Ma il mio cuore sardo si chiama Cala Gonone, un'isola in un'isola.
A Creta d'inverno. quando le resse di turisti che affollano le spiaggia sono lontane, per conoscere la sua meravigliosa gente, visitare le sue città e paesi, visitare le sue fortezze e monasteri, ammirare le sue montagne imbiancate dalla neve, godere del suo mare cobalto.
Da tutte le case si vede almeno un pezzettino di mare, all'isola d'Elba!
Dopo tanti anni, ho fatto ritorno in Grecia: la bizantina Mystras nel cuore dell'antica Morea, Atene con i suoi quartieri anarchici sotto il Partenone, Tinos, regina delle Cicladi e l'azzurro mar Egeo che l'abbraccia.
MEDIO ORIENTE
Dalla montuosa Tabriz dove tessono i tappeti più belli del mondo all'isola di Kisk dove gli iraniani vanno a fare il bagno e ad immergersi. Nell'anno 1385, secondo il calendario di questi luoghi, ho viaggiato in questa terra che un tempo chiamavano Persia e mi sono innamorato della sua fantastica gente e delle sue donne costrette a velarsi.
Non poteva mancare una visita a Persepolis, la città morta degli immortali, i diecimila guerrieri che componevano la guardia scelta del Re dei Re. E qui, lo stile Sin City è perfetto. O no?
La chiamano la "piccola Roma" dell'Iraq. Al Kosh è un cittadella fortificata cristiana tra curdi e sunniti. Siamo ad un tiro di cannone da Mosul. E con questo ho detto tutto
Tra gli adoratori dell'Angelo Pavone: gli yazidi iracheni. Siamo nel santuario di monte Lalish, dove i fedeli pregano il diavolo
Viaggio in Giordania, dal deserto di Wadi Rum dove si ergono i Sette Pilastri della Saggezza all’incredibile città perduta di Petra.
Ad Erbil, la grande statua dello storico Mubarek Ahmed Sharafaddin guarda dall'alto della Cittadella la piazza della sua città piena di gente e di fontane zampillanti. Siamo in Iraq e la guerra non è ancora finita.
NEL GRANDE NORD
Ho trascorso un mese in Islanda e me ne sono innamorato. Forse per questo, ho scattato più foto, agli infiniti paesaggi di quest'isola e alla sua meravigliosa gente, che nelle lunghe estati trascorse in Sudamerica. Ecco quindi qualche immagine del mio recente viaggio in questa mitologica Thule e della sua meravigliosa terra, delle sue acque gelide, dei suoi mari artici, dei suoi fumosi vulcani, delle sue nevose montagne, dei suoi brillanti ghiacciai, delle sue piccole città. Senza dimenticare gli incredibili incontri che non mancano mai di stupirti quando viaggi lungo la Hringverug.
La passione per il freddo nord che mi ha regalato l'Islanda, mi ha spinto questo inverno a cercare di conoscere la Svezia dove ho realizzato anche un libro fotografico sul mio viaggio da Göteborg a Stoccolma, da Stoccolma a Göteborg. Cercando raggiungere il faro più a sud dell'isola di Öland, mi sono trovato in mezzo ad un "clima fuori dei gangheri". Una situazione talmente strana che ho provato a farci un video!
Da Helsinki a Capo Nord, da Capo Nord ad Helsinki. Fotografie di una mitica estate sulle strade della Finlandia, delle isole Aland, della Lapponia, della Norvegia dagli indimenticabili fiordi. Un Paese di gelide acque e foreste sconfinate, di case rosso fiammante che si specchiano sui laghi, di chiese dalle strane architetture (e sempre vuote), e di moderne città disegnate da urbanisti che hanno fatto la storia dell'architettura.
OCEANI
Tutto come quel settembre del 1835, quando su queste acque navigò il il Beagle con un giovane naturalista a bordo che avrebbe cambiato la storia della scienza. Rotta per le Galapagos, dalla isla Española alle isla Genovesa. Rotta per le isole lontane
Se vi piacciono gli animali… queste isole sono il posto giusto! Ecco tartarughe, iguane e altre stranezze. Il Paradiso terrestre doveva essere così: pieno di esseri viventi che camminavano senza timore alcuno fianco a fianco con Adamo ed Eva. Anche adesso, a ripensarci, mi pare impossibile
Sulla costa dell’Ecuador a Salango. Una “comuna” di pescatori lotta contro lo sfruttamento industriale del loro mare e contro una inquinantissima fabbrica che gli è stata “regalata” dai “compagni” cinesi.
A sud, a sud, ancora più a sud… tra vulcani attivi e ghiacciai eterni, tra montagne invalicabili e mari in perenne tempesta, sorge la città di Ushuaia. Siamo sul canale che fu attraversato dal Beagle.
NEL CUORE D'EUROPA
Verso il campo di Idomeni ed i nuovi muri d'Europa con la carovana #OverTheFortress.
Un lungo viaggio nei Balcani: da Trieste a Saranda, lungo la costa adriatica orientale per tornare a casa lungo i Balcani interni.
Sulle strade di Bosnia per un progetto di cooperazione. Da Mostar a Srebrenica. Luoghi dove la fine della guerra non ha portato la pace
Un tuffo tra le verdi vallate d'Austria. Dalla Carinzia a Salisburgo, da Innsbruck al Brennero, tra vette innevate e case con gli ornamenti in legno.
Il Portogallo si tuffa nell'oceano ma ha il cuore in Europa. Da Lisbona sono sceso lungo la costa dell'Alentejo sino alla regione dell'Algarve che si specchia sull'Africa e poi sono risalito per quella terra carioca di magia che è l'interno dell'Alentejo, ai confini di Spagna
SILK ROAD RACE - Un rally sulla Via della Seta
Da Milano a Dushanbe, dall’Italia al Tagikistan. Un viaggio indimenticabile sull’antica Via della Seta a bordi di una scassatissima Ford Escort che perdeva la marmitta per strada, fermandoci a dare spettacolo in strada vestiti da santoni indiani come Mattacchioni Volanti. Assiema ad un gruppo di amici matti come me, ho partecipato al Silk Road Race del 2012. Queste sono alcune immagini di quell’avventura che ci ha portato attraverso i Balcani sino ad attraversare le porte di Ferro, e poi nei campi di girasole della Romania, da Bucarest a Odessa. A ancora Volgograd che un tempo si chiamava Stalingrado, i deserti del Kazakistan e il mare d'Aral che non c'è più sino al cosmodromo di Bayqoñyr da cui Jurij Gagarin volò nello spazio. E ancora, la mitica Samarcanda ed infine Dushanbe, la capitale del Tagikistan ai piedi di quelle montagne che sono chiamate “il tetto del mondo”. Settemila chilometri dopo.
Questo è il blog che ho tenuto durante il viaggio.