Oggi a Gaza, domani a chi
19-03-2025, 02:39Bibbia, guerra, Israele-PalestinaPermalink![]() |
Mondoweiss |
Nei giorni peggiori temo che sia solo l'inizio: che i tabù infranti a Gaza quando l'artiglieria ha cominciato a bersagliare ospedali e scuole non siano che i primi bagliori di una nuova era di massacri abbacinanti. Che la Palestina sia soltanto il punto nevralgico dove prima che altrove l'edificio umano manifesta le sue crepe. E no, nessuno si domanderà come sia potuto succedere, perché succederà ancora e ancora in Cisgiordania o in Yemen e in tanti altri luoghi, finché magari non succederà a noi, se non ci saremo trovati un padrone abbastanza potente. Ma se già oggi per molti di noi è normale che sia successo, perché le prossime generazioni dovrebbero trovarlo illogico, o sbagliato? Chi di noi ha assistito a tutto questo lamentandosene, passerà per un pazzo o un inetto. Chi corregge il beffardo si attira insulti, chi riprende l'empio riceve affronto.
Non so che dire, ma credo che siamo a un bivio importante. Ci sono stati in passato massacri peggiori che Gaza, ma nessun massacro è stato così ben documentato, e a volte mi domando se non sarà davvero questo a perderci definitivamente. Perché dovremo scegliere: o cancellare tutto, dimenticare, per poi magari riscoprire quanto accaduto tra una generazione, quando vergogna e sensi di colpa saranno scesi entro limiti accettabili – o normalizzare tutto, come i ragazzi israeliani che fanno i balletti scemi su tiktok, come tutti i ragazzi del mondo, ma sui ruderi dei bombardamenti, indossando la biancheria di profughi e di morti, e irridendo il loro accento. Non riesco sinceramente a pensare a qualcosa di più osceno, ma è perché sono stato cresciuto in un certo modo, in particolare con un rispetto per la vita umana che in questi giorni mi sta paralizzando. Se fossi un giovane israeliano non potrei permettermelo, se fossi un giovane israeliano dovrei salvare la mia nazione dal perfido nemico stupratore e rapitore, e se anche solo per un istante pensassi a lui come a un essere umano, quel dubbio mi travolgerebbe, in certi casi potrebbe uccidermi. Se fossi un israeliano che telecomanda droni assassini su una popolazione inerme concentrata in quella che il mio governo aveva definito una safe zone, che potrei pensare? Devono essere bestie, altrimenti non mi sarebbe concesso ucciderli. E per essere sicuro che siano bestie, devo allenarmi a trattarle come tali. Sarà questo il nostro futuro?
In fondo non è troppo diverso dal nostro passato. Per quanto terribilmente aggiornata, la violenza degli israeliani è socialmente molto simile a quella scatenata dagli imperi coloniali, soprattutto nelle zone dove gli europei cercavano di radicarsi. Per questo il paragone più preciso non è quello abusato con la Germania nazista, ma l'apartheid sudafricano, e forse la questione irlandese. Così, nei giorni migliori mi ricordo che anche l'apartheid sembrava invincibile, e per decenni l'Ulster è rimasta una piaga aperta. Forse un giorno anche a Gaza tutto questo sembrerà assurdo come dovrebbe sembrarci il passato. L'empio sarà preso nelle proprie iniquità, tenuto stretto dalle funi del suo peccato. L'empio fa un'opera illusoria, ma chi semina giustizia ha una ricompensa sicura.