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Idomeni, #OverTheFortress

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Non si fa mai. Non si comincia mai un articolo con una dedica, giusto? Ma questa volta cominciamo a raccontare cosa sono andati a fare più di 250 ragazze e ragazzi in quel mare di fango e di tende rabberciate che è il campo profughi di Idomeni, mentre tutti gli altri italiani festeggiavano in tranquillità la loro pasqua, con una bella dedica. Anzi, due. A tutti quelli che: “ma perché non ve li portate a casa vostra?” Ed anche a quelli che: “fanno i profughi e ci hanno lo smartphone”.
E cominciamo a raccontare partendo da un appello. Quello #OverTheFortess lanciato dal Progetto Melting Pot Europa a “marciare” verso i confini tra la Grecia e la Macedonia per portare solidarietà e generi di prima necessità ai profughi fermati alla frontiera. L’appello gira per i centri sociali di tutta Italia, sui siti delle associazioni che si battono per i diritti dei migranti e arriva anche oltralpe dove viene raccolto dai Giovani Verdi Europei che si mettono in marcia su una rotta alternativa, scendendo verso Idomeni da nord, lungo quei Balcani che, appena una ventina di anni fa, furono teatro di una guerra che l’Europa ha dimenticato troppo presto. Gli italiani si danno appuntamento ad Ancona per la mattina del venerdì di pasqua, ed arrivare ai confini da sud, dopo aver attraversato l’Adriatico in traghetto assieme ai furgoncini dove è stipato il materiale raccolto. Continua