Catone in segreteria
20-02-2009, 00:01Berlusconi, castrazione, Pd, Sanremo, tormentoniPermalink
che tu sia verde o rosso, bianco o nero, Diesse o Margherita, maschio o femmina, o altro, c'è un solo consiglio che mi sento di darti.
Qualsiasi saranno le cause su cui ti spenderai (ecco, magari non spenderti più di tanto contro i rincari a Sky), qualsiasi saranno le parole che sceglierai di usare, io ti propongo semplicemente di terminare con un ritornello semplice e riconoscibile. Come Marco Porcio Catone, te lo ricordi quando al ginnasio si tirava fuori Marco Porcio Catone? le matte risate.
Va bene, caro futuro Segretario del PD, che tu abbia fatto il ginnasio o no; Marco Porcio Catone era quel vecchio senatore Romano col pallino di Cartagine. Che era già stata sconfitta non in una, ma in ben due Guerre Puniche; umiliata e sottomessa. Ma questo non era abbastanza per Marco Porcio Catone. Lui sapeva che per quanto la si potesse umiliare e sottomettere, Cartagine era lì, al centro del Mediterraneo, in una posizione strategica per il traffico marittimo. E quindi sarebbe tornata grande prima o poi. Sicché c'era soltanto una cosa da fare se si aveva a cuore il futuro di Roma: distruggere Cartagine.
I colleghi senatori lo prendevano per matto e rimbambito; e in effetti lo era; ma lui non demordeva e di qualsiasi cosa parlasse in aula terminava sempre con lo stesso ritornello: bisogna distruggere Cartagine. Sul serio, peccato non avere i resoconti stenografici:
FLACCO: “Chiedo al Senatore di avviarsi alla conclusione, grazie”.
CATONE: “Certo. E quindi, senatori, terminando il mio intervento sull'esigenza di migliorare la viabilità sulla Via Salaria, vi rammento che occorre distruggere Cartagine”.
Se poi non ti ricordi come andò a finire, caro futuro Segretario del PD, non c'è problema, te lo rammento io: dai e dai, alla fine il vecchio Catone li convinse. Trovarono un pretesto, fecero una terza guerra punica, distrussero Cartagine e sulle rovine sparsero il sale. Potenza dei ritornelli.
E quindi, caro futuro Segretario: quando t'inquadreranno e ti chiederanno di dire la tua sugli stupri, la criminalità, la crisi dei consumi, degli impieghi, dei parcheggi, la mafia, la camorra, i rifiuti, i malati terminali, gli atei, i gay, Sanremo, la commissione vigilanza, gli stupri... tu di' quello che devi dire, Futuro Segretario, e non aver paura di essere franco e sincero. Però cerca di mantenere l'attenzione fino alla fine, e alla fine piazza una frase che sarà sempre la stessa, la tua Delenda Carthago, e potrebbe suonare così: chi ha corrotto David Mills?
Per farti degli esempi:
“Segretario del PD, La Russa propone la castrazione chimica per gli stupratori, lei cosa ne pensa?”
“Per castrazione chimica s'intende una cura ormonale temporanea che di solito si scambia con uno sconto di pena, e che aumenta l'aggressività dei pazienti. Solo a La Russa potrebbe venire in mente di aumentare l'aggressività dei maniaci sessuali, magari facendoli uscire di galera un po' prima. Propongo una cura a base di sviluppina per il nostro Ministro della difesa, e nel frattempo mi domando: chi ha corrotto David Mills?”
“Segretario del PD, le è piaciuta la canzone di Povia?”
“Mah, la melodia mi sembra di averla già sentita... quanto al testo, è la storia di una persona che a un certo punto cambia il suo orientamento sessuale. Spero che in Italia si continui a garantire il diritto degli individui a interrogarsi sulla propria identità sessuale, e a cambiarla, e già che ci sono mi domando: chi ha corrotto David Mills?”
Rideranno di te? Lasciali ridere. Ma non dar loro respiro. Questa domanda dev'essere la prima cosa che si ricordano al mattino. L'ultima cosa che si ripetono alla sera. Deve echeggiare nei loro sogni: chi ha corrotto David Mills? Finché un giorno, in un attimo di debolezza, proveranno a risponderti. Ma tu sai, ma noi sappiamo, che nessuna risposta li renderà liberi.
“Segretario del PD, come andranno le Europee?”
“Forse perderemo. Nel qual caso per Bruxelles partiranno altri allegri aeroplani imbottiti di leghisti che non capiscono l'inglese che i loro figli imparano all'asilo. Se è un modo per liberarsi dagli incapaci, pazienza. Ehi, a proposito, who corrupted David Mills?”
Che tu sia come quella canzone che al primo ascolto sai, che non potrai liberartene senza fartela piacere.
parla a voce bassa, spiega cosa vuoi
20-07-2007, 09:54forze dell'ordine, Il G8 di Genova 2001, karaoke esistenziale, musica, tormentoniPermalinkOra però, fornirgli il pezzo già montato...
guido
Vizi italiani (2): pappagalli
11-07-2007, 12:10essere donna oggi, frangetta, Moretti (Nanni), snobismi, tormentoni, tv, vizi italianiPermalinkNon scriverò tormentoni
Non scriverò tormentoni – ops.
La ragazza automatica
Dopo tanto, il video originale di Frangetta non lo avevo ancora visto. È carino.
Per i non iniziati: il pezzo è stato diffuso su internet, mesi fa,
Scrivo-una-“Frangetta”
La-mando-a-Radio-DeeJay
...Finché non è piaciuto anche a Linus, di radio Dj, che lo ha trasformato in un tormentone del suo programma, ed è arrivato al punto di lanciare una simpatica iniziativa: “mandateci le vostre frangette. Come parlano le ragazze snob di Roma, Torino, Bologna, Catania, Castellamare di Stabia?”. Linus è simpatico, e quello che ha fatto è molto interessante, ancorché perverso. Da buon intrattenitore italiano, ha ragionato così: se una cosa è divertente, moltiplichiamola per cento e sarà divertente cento volte; non solo, ma occorre tener presente del localismo italiano, perché i romani non ridono come i milanesi o i fiorentini o i goriziani. Tutti si devono sentire protagonisti, tutti hanno una parlata divertente. E non va sottovalutato il risultato finale: un atlante d’Italia dei ritrovi delle ragazze snob.
Ne è nato un vero e proprio genere letterario, che se in realtà ha smesso subito di essere divertente, ha continuato a lungo ad essere interessante; vedasi per esempio questo intervento di Roberto Moroni che confrontando la versione originale con la copia romana, definisce i ritardi dell’ironia romanesca (ancorata al vernacolo) rispetto al cosmopolitismo milanese.
E allora che male c’è nella proliferazione di frangette? Beh, è un paradosso enorme. La canzoncina nasceva per irridere l’omologazione culturale di un gruppo di persone, e si è trasformata in un tormentone super-omologato, con tanto di bollino di radio dj e varianti regionali. Ora la ragazza automatica potrebbe concludere il pezzo così: Scrivo-una-frangetta. La-mando-a-radio-Dj.
Sarà che sono un ingenuo, che mi ostino a credere che la parola serva a cambiare le persone. Persino una canzoncina come questa, secondo me, avrebbe dovuto servire a smuovere la coscienza delle frangette. È la stessa folle idea che aveva Flaubert, mentre redigeva il dizionario dei luoghi comuni. Lui li enumerava tutti per consumarli, per impedire alla gente di usarli più. Ecco. Io credevo che la Frangetta originale servisse a far sì che le frangette smettessero di comprare Taschen come se fossero soprammobili. Ma in Italia non funziona così. In Italia le ragazze che ancora non si sentivano abbastanza frangette si sono messe ad ascoltare la canzone prendendo appunti sugli occhiali grossi e sui registi importanti da scaricare. Siamo un popolo di pappagalli. È sempre così.
Moretti-Ricci-De Beauvoir
Viene sempre in mente la stessa scena di Ecce Bombo: “Come campi?” “Faccio cose, vedo gente”. Il pubblico ride. Ma era una scena drammatica, di un film malinconico e moralista. La ragazza-automatica di quei tempi non portava la frangetta, viveva di espedienti e non aveva progetti per il futuro: Moretti la descriveva perché voleva consumarla, distruggere il modello, impedire che altre ragazze cominciassero a vivere così. E invece è stato ridotto a un tormentone, pure lui: ci siamo sorbiti trent’anni di ragazze divertenti che ti dicevano “faccio cose, vedo gente”, con la scusa dell’autoironia. L’autoironia. Ma essere autoironici a diciott’anni e un po’ come studiare sodo per diventare sfigati da grandi.
Poi mi viene in mente un altro italiano con la barba, Ricci. Lui secondo me ha cominciato con le migliori intenzioni. Voleva far ridere la gente sui fatti del giorno, non c’è missione migliore, anch’io ne sono convinto. Poi ha notato che la maggior parte del pubblico non rideva perché capiva le battute: rideva per simpatia, per imitare gli altri. La maggior parte in effetti non capiva nulla e rideva perché aveva paura che gli altri non se ne accorgessero. Al punto che rideva anche se lo sketch non era divertente, in effetti bastava una risata finta a farli scattare. Insomma, a un certo punto Ricci ha capito che gli italiani sono un popolo di pappagalli.
E ha tratto le sue conseguenze. Tormentoni facili da memorizzare e ripetere, e risate, risate finte ovunque. Se ogni tanto c’è anche una battuta, il comico te la spiega due volte. Se c’è una situazione buffa, te la ripete tre o quattro volte, perché è sicuro che la prima non ci arrivi. Se c’è una candid camera con un cane che salta per prendere un bastoncino e sbatte la testa contro un ramo, lui non si fida: qualcuno del pubblico potrebbe non capire che è divertente, meglio doppiare il cagnolino con una voce (dialettale, s’intende) che dice “Ahia che male”. Persino le tette devono essere molto evidenti, perché gli italiani fanno persino fatica ad arraparsi, e anche in quello si fidano molto del giudizio di chi hanno intorno. Persino il pupazzo è grosso, e di colore rosso acceso, perché i pappagalli reagiscono soprattutto ai colori.
Infine mi viene in mente qualcosa che non c’entrerebbe nulla con Ricci e Moretti; una vecchia prefazione a un romanzo della De Beauvoir che non ho in casa, e che diceva, se ricordo bene: state attenti. Voi questo romanzo lo leggete come una delle pietre miliari dell’esistenzialismo, e della questione femminile eccetera: ma al tempo serviva anche come manuale pratico sui locali da frequentare nel Quartiere Latino. Insomma, non c’è niente da fare. Ci sono persone – non necessariamente stupide – che leggono i libri, come noi. Che ascoltano la musica, come noi. Che vanno al cinema, magari con noi: ma tutto quello che ne tirano fuori è un campionario di vestiti da indossare, di locali da frequentare, di atteggiamenti da assumere. Esistono, queste persone. E molto spesso sono ragazze. Anche simpatiche. Ma un po' automatiche. Non so perché, ma accade, e me ne cruccio.
http://images.google.it/images?q=Taschen&sourceid=navclient-ff&ie=UTF-8&rlz=1B2GGFB_itIT218IT218&oe=UTF-8&um=1&sa=N&tab=wi
Salvo
scusate i vari orrori.
Leonardo, sarai mica Savonarola?
Dunque. Tanto per cambiare ti assecondo, perché poi non mi sembrava il tuo post così anti-eretico. Il contrario.
La satira (che poi è paradosso) la comprendi così bene che noti il rovesciamento del fine frangettifero.
L'omologazione di chi condanna l'omologazione. La divisa da anticonformista. Per dirla coi fratelli Marx: La divisa da poliziotto in borghese.
Ebbene questa cosa, caro Leo, accade da sempre. Tu citi Flaubert, ma ancora oggi tutti lo leggono alla rovescia. Sarebbe davvero fuori dal coro colui (ma soprattutto colei) che difendesse Emma Bovary dal tribunale del lettore. Tanto che ci si mise Gustave...
Ricordo quando facevo il militare. Il gioco dei nonni preferito era ancora fare il verso a FULL METAL JACKET (film che probabilmente non avevano mai visto per lo più) ma che fico costruire nuovi soldati "palla di lardo". Il film più antimilitaresco che si possa immaginare ha creato solo amore per la guerra e il nonnismo.
Kubrick non è mai stato fortunato con i messaggi.
Penso poi a tutte le varie opere di denuncia per le violenze sessuali, i crimini, la mafia, la droga (davvero crediamo cha roba come Alpha Dog riesca a condannarla?)
Insomma come vedi, il campo dell'ironia è forse quello meno dannoso. Hai ragione, la gente ride per le risate degli altri. La solita ansia di essere accettati. Mi viene in mente l'episodio di J.K.J. in 3 uomini in barca (o era in quelli a zonzo). Quando un paio costringono a ridere tutta una platea fingendo di capire cosa stia suonando e cantando il vecchio austrungarico al piano (ovviamente una tragica storia).
Accade così che il vero offeso sarà l'autore frainteso. Ma poi, se avrà tanto inaspettato successo, farà come il mitico Peter Sellers nella Pantera Rosa.
"Primula...come ha fatto a fare tutti quei colpi?"
E lui, arrestato e condannato da innocente, si guarda intorno in mezzo ai fans assiepati e urlanti ai finestrini del cellulare:
"le dirò... non è stato facile"
FINE
Il dizionario dei luoghi comuni di Flaubert ci parla della necessità dell'ironia, contro i mali inevitabili del prendersi troppo sul serio, dell'aver assorbito questa serietà senza "conflitto". Ai luoghi comuni, è risaputo, si accompagnano i mali comuni: dire chi viene prima chi viene dopo è come interrogarsi sulla famosa questione dell'uovo e della gallina.
Oggidì va di moda la volontà di gabbarsi da sé, perché di tutto si può parlare (ma non di censura) ma fino a un certo punto. In televisione, si può fare intrattenimento "serio", ma basta che sia intrattenimento e che, soprattutto, il gioco valga la candela: se si deve far ridere, si faccia ridere; se si deve fare un quarantotto, si abbia quantomeno la certezza di farlo.
Negli ambienti più colti, o più "alti", se vi piace di più, l'ironia si volge spesso contro i tesori di un tempo passato: tesori che sono o che dovrebbero essere alla portata di tutti; il romanzo storico, il cinema e la letteratura engagé ecc ecc. E' come se l'unica attività realmente appagante non fosse quella di andare a lanciare pietre contro i monumenti gloriosi, e che l'unica arte (nel senso etimologico del termine) non sia quella di lanciarne "in un certo modo" e "con un certo effetto".
A metà strada fra questi due modi dell'ironia, serpeggia l'indignazione. Chi la pratica sa che si tratta di un vizio di pochi, dunque di un privilegio: il monito costante che si rivolge a se stessi e agli altri è quello di spegnere la televisione, di non andare o di non mandare in libreria a comprare e addirittura a leggere i libri che leggono "tutti" e che vincono i soliti premi.
Poi, si sa come va a finire: mancano le alternative; quindi bisogna ripetere quello che hanno già scritto e detto altri. Ma ahinoi neppure questo è possibile: c'è infatti chi potrebbe criticarci, noi critici, per essere venuti a meno a quello che è il fine ultimo della nostra attività, nonché l'alimento della nostra indignazione: produrre conoscenza. Per uno che era partito dalle più nobili premesse, sentirsi dare del papagallo del retrogrado dell'accademico del fascista, è quanto di più indegno ci possa essere.
FIRE IS BURNING (Tautological Mix)
Accumulo massa.
Vado avanti.
Vado e torno.
Occupo spazio.
Perdo tempo.
Sono vivo.
Voglio prodotti.
Compro prodotti.
Faccio prodotti.
Faccio cose.
Facevo altre cose.
Farò cose nuove.
Poi morirò.
Vado via.
Mi muovo.
Sto fermo.
Dormo anzi no riposo.
Sto cantando.
...
Faccio elenchi.
Faccio liste.
Assorbo nozioni.
Dico parole.
Dico frasi.
Sono un animale razionale.
Faccio gesti.
Ho dei peli.
Ho la pelle.
Sono nudo.
Mi metto i vestiti.
Mi tolgo i vestiti.
Faccio la doccia.
Mi lavo i denti.
Mi faccio la barba.
Uccido gli insetti.
Morite bastardi.
Faccio un lavoro.
Guadagno denaro.
Spendo denaro.
Da capo.
Faccio un lavoro.
Guadagno denaro.
Spendo denaro.
Morite bastardi.
...
Sono un organismo complesso.
Sono un mammifero.
Sono una quadrupede.
Sono sapiens.
Sono sapiens al cubo.
Penso dunque sono.
Sono, esisto.
Ho degli orifizi.
Respiro.
Mangio cibo.
Digerisco cibo.
Bevo liquidi.
Faccio la pipì.
Faccio la cacca.
Faccio tanta cacca.
Uh il ciclo della vita.
Ho un organo sessuale.
Mi riprodurrò.
La mia specie si evolve.
La mia specie è eterna.
La mia specie governa il mondo.
Morite bastardi.
...
Ho un'anima anzi no una psiche.
Ho dei sentimenti.
Ho dei valori.
Ho dei pensieri.
Ho dei ricordi.
Dimentico i ricordi.
Ho dei nuovi ricordi.
Dimentico i nuovi ricordi.
Mi scrivo le cose su foglietti.
Perdo foglietti.
Ricevo ordini.
Ricevo disordini.
Sono membro di una società.
Sono membro di una gerarchia.
Ho un presidente.
Ho una padre.
Ho una madre.
Ho degli amici.
Ho delle amiche.
Incontro gli amici.
Ho dei capelli.
Lavo i capelli.
Taglio i capelli.
Ho una pettinatura.
Perderò i capelli.
L'acqua bagna.
Il fuoco brucia.
L'acqua bagna.
Il fuoco brucia.
L'acqua bagna.
Il fuoco brucia.
Ora smetto.
Prometto che smetto.
Dai smetto.
Andate in pace.
Miic, Benty, diciamo che io mi ostino a concepire socraticamente la fase ironica come fase distruttiva: l'idea di fondo è che se prendi in giro gli atteggiamenti di una persona, la costringi per forza a cambiare atteggiamento. E' appunto l'idea di Flaubert quando ebbe l'idea incredibile di scrivere il dizionari dei luoghi comuni: non un pamphlet per ridersi addosso, ma un libro che amputasse la banalità dalla lingua dei lettori. "Dovrebbe essere fatto in modo che, una volta letto, non si osasse più parlarne, per la paura di farsi sfuggire una delle frasi contenute".
Insomma l'ironia dovrebbe dovrebbe preludere a una fase successiva, in cui si rimettono insieme i pezzi e si crea qualcos'altro. Poi, è vero, arriva il postmoderno, che trasforma l'ironia nel fine ultimo del discorso: prenderti in giro non serve più a trasformarti in qualcosa di diverso, ma a identificarti come un soggetto, un target, un elemento prendibile in giro in un determinato modo. Lo stesso soggetto accetta di buon grado la presa in giro perché gli conferisce un'identità, e presto si passa a prendersi in giro al quadrato, al cubo, finché in tutti questi elementi si distillano nella Spocchia, che è l'approdo estremo dell'ironia contemporanea. La fase in cui hai elementi per prendere in giro chiunque (te stesso incluso), ma ne sei anche un po' stanco e preferisci startene zitto.
Lara, non mi pare di avere avuto un atteggiamento protezionista: le frangette esistono, non mi metto certamente a fare una petizione per chiudere i siti che le contengono, però mi incuriosiscono come fenomeno di emulazione. Mi sembrava molto paradossale il fatto che una canzone anti-omologazione avesse dato vita a un fenomeno di emulazione: in effetti è molto postmoderno. Poi non c'è nulla di male nella proliferazione, anzi è divertente ascoltarne un po' e andare a cercare quella della propria città. La lieve sensazione fastidiosa che se ne trae è quella di avere una generazione di ragazze che dice Guardami, sono proprio omologata come piace a te.
Poi io sono convinto che la maggior parte delle frangette siano state scritte da ragazzi cornuti e rancorosi - ma questo vale per il 50% della letteratura mondiale.
Baci e complimenti per il blog
Lara
C'è un'età in cui si può iniziare a essere autoironici? Prima, ciccia?
Già che riscrivo per errata corrige continuo: lo scemo ddelle vignette trova una sua esemplificazione in quelle trasmissioni del dopo TG, quelle coi pacchi, mi pare. Prima Bonolis, venti milioni di spettatori, si grida al MIRACOLO ! Poi, disastro, se ne va e arriva Pupo. PUPO ! Ventun milioni ! Va Pupo(!) e arriva davvero uno scemo qualunque (nel senso che ancora non so nemmeno chi sia) Diventa famoso ! Lo intervistano tutti i giorni, gli chiedono dei massimi sistemi...
Ah, Leona', quell'immagine di Totti madonna pellegrina è bellissima ! (ho notato che curi molto bene la scelta delle immagini) Ciao.
"Buonasera, sono uno scemo qualunque" e così continuava per un paio di vignette. Poi cambiava in:
" Buonasera, sono uno scemo qualunque ma ora mi conoscete" e poi ancora:
"Buona sera, sono uno scemo qualunque ma ora mi conoscete bene"
Quindi, finalmente:
"Buonasera, ora sono il vostro scemo qualunque preferito"
Seguivano ulteriori progressi che non ricordo.
Insomma, l'apparizione pubblica e poi la reiterazione già garantiscono il successo, di QUALUNQUE COSA O PERSONA.
Sembra una legge di natura, non necessariamente italiana però.
Se la frangetta ha usufruito di un congruo numero di ripetizioni inevitabile l'imitazione.
Ho letto che i produttori americani, maestri nel confezionare film di cassetta, aborriscono dalle novità nelle trame, perchè il pubblico si aspetta sempre le stesse cose e se non gliele dai è un flop.
Nei sequel badano bene a riprodurre esattamente la struttura che ha costituito il successo del primo film perchè il pubblico NON VUOL ESSERE SORPRESO, ma ama la ripetizione.
Caro Leonardo, se semo fatti così che ce vuoi fà, come diceva di noi la buonanima: "Un popolo di pecore non puoi cambiarlo in vent'anni"
Ora lui voleva trasformarci in eroi, effettivamente difficile, ma trasformarci in individui dotati d'indipendenza di pensiero è impossibile.
Ed ecco, in quel "mi dicono" che ho buttato lì, quasi in automatico, c'è già quello che volevo dire, quella che è una cifra del tempo in cui viviamo: il non prendersi sul serio, lo smorzare le denunce, il rifiutare, per motivi estetici, il sentimento dell'indignazione. Il pezzo di dj frangetta non aveva intenti pedagogici, né era un'accorata messa alla berlina della condizione umana delle giovani fighette metropolitane: era un'autocitazione, un gioco interno allo stesso gruppo sociale che descriveva e prendeva in giro. E infatti, decine di blogger hanno scritto la loro frangetta, ognuno adattandola al proprio gruppo di riferimento, ognuno pensando un po' anche a sé stesso. Così, la stessa ragazza può mettere occhiali grossi e scaricare registi e comprare Taschen e contemporaneamente scrivere una frangetta che prende per il culo tutti questi atteggiamenti. Io non sono così sicuro che l'autoironia sia un atteggiamento così da sfigati, neanche a diciott'anni. Se penso a qualcuno che non è autoironico mi viene in mente, oggi come oggi, il tifoso di calcio, il comunista italiano, il teodem.
Però lo ammetto, l'autoironia può essere sterile e autoconsolatoria. Io, per dire, prendo per il culo Veltroni spesso e volentieri, ma so di essere profondamente intriso di veltronismo, e quei due tre post bonariamente sfottenti non mi aiutano a sfuggirne, e nemmeno a capirci di più. E anche Moretti, quando fa quella battuta sul sentirsi parte di una minoranza: se ci pensi è una frase pesantissima, disperata, potenzialmente persino fascista o almeno antidemocratica; ma siccome Moretti la fa in un contesto autoironico, con l'automobilista che riparte mandandocelo, ecco che diventa una battuta da citare e ricitare, tra noi, un po' credendoci e un po' no. Mi dispiace, c'è forse da excruciarsene, ma è una cifra di questo tempo, o almeno della classe culturale di cui io e te facciamo parte; e non mi sembra nemmeno la peggiore.
(scusa il commento eterno)
Autoclip
La prima volta che vidi L'Odio (il film, intendo), ero con un mio amico, e a un certo punto mi resi conto che il mio amico credeva che si trattasse di un film storico, sul serio, una ricostruzione degli anni '70.
Non aveva tutti i torti, perché in fin dei conti è un film in bianco e nero, e il bianco e nero mette sempre della distanza tra noi e le immagini. E all'inizio, se ricordo bene, c'è un bel reggae su scene di barricate. Il reggae, le barricate, ci sembravano cose lontane. Il bianco e nero ci aiutava a tenerle lontane.
Io, parlando di Genova, vorrei sforzarmi di non patinare nulla, di non virare tutto in bianco e nero, di non mettere nessuna cornice: perché queste cose sono successe a noi, proprio a noi, che eravamo pigri e accaldati tre anni fa, proprio come stasera. Ed è vero che sembrava il Cile, ma sembrava anche, terribilmente, un qualsiasi pomeriggio afoso di luglio, e si poteva essere incerti se andare alle barricate o andare al mare. Ed è vero che c'erano barricate e striscioni e scritte ai muri, ma sugli stessi muri, ovunque, sorrideva indifferente Megan Gale, proprio come stasera. Ed è vero che si cantava Manu Chao e Bella Ciao, ma la canzone che più si sentiva dalle finestre rimaneva sempre...
C’e solo una cura io so che lo sai | 2. Italiano. Percosso con pugni in faccia e calci alla schiena prima di entrare in cella, e poi in cella con pugni alle costole |
è una stanza vuota io mi fiderei | veniva ancora percosso all'interno della cella a opera di agenti che stringevano più forte i laccetti ai polsi, lasciati ingiustificamente mentre si trovava all'interno della cella |
Bravo, puoi capire cose che non vuoi | 5. gli afferravano le dita della mano sinistra e poi tirando violentemente le dita stesse in senso opposto in modo da divaricarle, riportava lesioni: ferita lacero contusa di 5 cm. tra il terzo e quarto raggio della mano sinistra |
sei il tuo guaritore sei nel tuo mondo... | minacciato: "Se non stai zitto, ti diamo le altre" mentre gridava per il dolore in seguito alla mancata anestesia durante la sutura della lacerazione "da strappo" alla mano. |
RIT. Dammi tre parole: sole, cuore e amore dammi un bacio che non fa parlare | 42- Minacciata col manganello contro la bocca ferita, con la cantilena "Manganello, manganello", e derisa per la paura dimostrata |
è l’amore che ti vuole prendere o lasciare stavolta non farlo scappare | 81. Subiva minacce anche a sfondo sessuale da persone che stavano all'esterno: "Entro stasera vi scoperemo tutte". |
Solo le istruzioni per muovere le mani non siamo mai così vicini aaah, ahhh | 36. Costretta a rimanere, senza plausibile ragione, numerose ore in piedi, con il volto rivolto verso il muro della cella, con le braccia alzate oppure dietro la schiena |
Parla a voce bassa spiegami che vuoi sai ne è pieno il mondo di mali come I tuoi | Percossa ripetutamente con manganellate alla testa e alle spalle, caduta a terra, percossa con calci alla schiena e al petto, presa per i capelli e sollevata, calciata in mezzo alle gambe, sbattuta contro un muro, |
slacciati la faccia ha rabbia il gatto che gioca con la buccia e gira in tondo | manganellata ancora e presa a calci al petto e al ventre, successivamente trascinata per i capelli lungo alcune rampe di scale, colpita ancora da tutti i lati con manganelli |
RIT. Dammi tre parole: sole, cuore e amore dammi un bacio che non fa parlare | Uno due tre viva Pinochet |
è l’amore che ti vuole prendere o lasciare stavolta non farlo scappare | (trauma toracico addominale, fratture costali con pneumotorace a destra e contusione polmonare, trauma cranico, contusioni multiple, lesioni gravi per il conseguente indebolimento del 30% della funzione respiratoria e della locomozione del braccio e del collo) |
Solo le istruzioni per muovere le mani non siamo mai così vicini aaah, ahhh | 49. Costretto a marciare nel corridoio della caserma e ad alzare il braccio destro in segno di saluto nazista |
Tra la terra e il cielo e in mezzo ci sei te | Carlo Giuliani è stato ucciso da un sasso scagliato da un manifestante, che ha deviato una pallottola sparata in aria da un carabiniere su un defender in movimento |
a volte è solo un velo un giorno, un fulmine | Carlo Giuliani, il mattino del 20 luglio, voleva andare al mare |
se hai dato, dato, dato avuto, avuto, avrai oggi è già piovuto dove sei, dove sei, dove sei.. | Sin da bambino ho guardato video musicali, e a volte, quando ascolto una canzone, gioco ad associare le immagini, è come se montassi un video dentro la mia testa. |
RIT. Dammi tre parole: sole, cuore e amore dammi un bacio che non fa parlare è l’amore che ti vuole prendere o lasciare stavolta non farlo scappare Solo le istruzioni per muovere le mani non siamo mai così vicini | Il mio video personale di questa canzone finisce con le immagini di Carlo, che il 20 luglio alla fine decide di andare al mare, si tuffa, nuota, e vive, vive e prende il sole insieme a noi |

(2 – gli anni dell’Ulivo)
Prolisso, inconcludente, insomma saltate
Nel 1995 Gloria cominciò a dipingere i pannelli del ristorante tipico modenese, con quei trompe-l’oeil che erano la sua specialità. Ci chiese di aiutarla, più per la compagnia che per le nostre capacità.
A quel tempo noi due prendevamo molti treni assieme, perché la sua Accademia e la mia Facoltà erano nelle stessa città, anzi nello stesso spiazzo, e quindi l’accompagnavo fino all’ingresso, parlando dei vecchi tempi. Lei si era appena messa con Giorgio, e secondo me non poteva durare, ma non glielo dissi mai. Feci bene.
In quel periodo, del resto, ero pieno di amiche e confidenti, per le quali facevo cose ora difficilmente spiegabili, come quella volta che mi spinsi fino al Festival di Reggio a trovare la Simona che lavorava come cassiera (quella sera Capossela cantava Non è l’amore che va via), e magari dissi pure una frase del tipo “Passavo di qui per caso, vuoi uno strappo a tornare?” Anche lei era in una fase tormentata e una sera ci sbronzammo a brachetto.
Che fossero compagne di università, o ex compagne di liceo, oggettivamente io mi fermavo a salutare un sacco di ragazze carine, e, benché non battessi chiodo, intorno a me si stava creando un’aura leggendaria. Me la fece notare Giai una sera, mentre curiosavamo in uno stand. Giai aveva sentito parlare di una Banca Etica e voleva metterci dei soldi. Un signore con una grande barba bianca ci spiegò che la Banca non esisteva ancora, bisognava raccattare tot miliardi con una sottoscrizione. Giai sottoscrisse. Io non avevo un soldo.
Io studiavo, macinavo esami, e intanto scrivevo nel giornalino del Circolo, quello di Glauco e Ric. Ma quei due li vedevo sempre meno, si stavano preparando al progetto Erasmus. Come tutte le mie amiche carine, del resto: tutti non facevano che parlare di quando sarebbero partiti per l’erasmus, lasciandomi solo.
Invece l’anno dopo ero meno solo che mai. Era successo di tutto nel frattempo. L’Ulivo aveva vinto le elezioni, d’accordo. E il partito stava cambiando nome, ma questo non interessava veramente nessuno. La vera novità era la mia ragazza. Essa mi voleva bene. Essa veniva a trovarmi in gelateria. Essa amava me e le cose che scrivevo nel mio giornalino. Anche quando stroncavo questi scrittori giovani e minimalisti. Che pena, ‘sto minimalismo! Ma leggetevi Lauzier! (Lauzier l’avevo scoperto sugli scaffali del Festival, mi ero letto tutto il Ritratto di Artista senza pagare).
Devo dire, per puro amore di cronaca, che la mia ragazza non era la sola, che c’era un gruppetto di giovani che quel giornalino a mille lire lo comprava, e lo leggeva abbastanza volentieri. Non erano tante: alcune decine di persone che si conoscevano, quasi tutte per interposta persona e quasi nessuno per nome, e finivano per salutarsi a furia di vedersi sempre negli stessi posti, in particolare al Festival, nello Spazio Giovani. Tra questi c’era una banda di filosofi un po’ più giovani di me, come Johnny, che cantava hardcore melodico in un complesso, e Ivo, a cui una sera chiesi la differenza tra Jungle e Trip Hop (c’era molta differenza).
Il 1996 fu l’ultimo anno di Modena Nord, il Festival si trasferiva a Ponte Alto, quasi un’altra città. Io credevo che nulla sarebbe stato come prima.
Nel 1997 ero disperato. La mia ragazza mi aveva lasciato per un giovane scrittore minimalista. Non riuscivo a stare fermo, ero tarantolato. Andavo a Ponte Alto tutte le sere. Del resto da fare ce n’era.
Facevo volontariato nella piadineria della Pubblica Assistenza. Facevo volontariato nello stand del Commercio Equo e Solidale (dove avevo ritrovato il tale dalla barba bianca, Mario Cavani). Perfino nel bar del Florida, perché? Niente, qualcuno me l’aveva chiesto. Meglio stappar birre tra la salsa e il merengue che restare nel chiuso della mia stanza, con la tesi a mezzo, un virus nel pc e mille vermi nei pensieri.
“O, middai una bud?”
“Pronta la bud… la bad”.
Una sera, non so se sotto l’influsso del ritmo cubano o friggendo una salsiccia, ebbi nel mio piccolo l’equivalente della mela di Newton: i significanti visivi nelle tavole parolibere potevano essere distinti in fonogrammi, spaziogrammi e tassogrammi.
“Forse ci sono anche gli psicogrammi”, spiegai a Glauco che era lì vicino, “non so, ci devo pensare”.
“Gli psicodrammi?”
“No, niente a che vedere. PsicoGrammi, con la G”.
“Ma dove li hai trovati?”
“Da nessuna parte. Li sto inventando io”.
Funzionarono. Infine, a darmi pace, tornò dalla Calabria Giovanna che, con la scusa che non si trovava più a suo agio col fidanzato, l’undici settembre mi portò sopra l’argine del laghetto artificiale e ruzzolammo fino alle quattro del mattino, quando i custodi videro arrivare un ventiquattrenne con gli occhiali deformati e una scarpa sola.
“Scusate, non avreste una torcia elettrica? Perché ho perso una scarpa”.
Anche col loro aiuto la scarpa non si trovava, così tirai fino all’alba, pensando che Modena Nord, certo, era stata importante, ma anche Ponte Alto sarebbe andata benissimo.
Nel 1998 non avevo più voglia di fare volontariato, per una ragione banale: ero obiettore. Quello che fino a quel momento avevo fatto per amore, ora dovevo farlo per forza, e manco mi pagavano. Per giunta il Commercio Equo e Solidale batteva la fiacca. Tutti gli stand commerciali battevano la fiacca, intorno a noi c’era un gran brontolìo di esercenti. Io sedevo alla cassa e mi leggevo i libri in vendita, in particolare uno tedesco in cui si parlava di “società dei quattro quinti”: un quinto produce, gli altri quattro si passano il tempo come possono, vanno ai concerti, fanno volontariato, fondano riviste, complessi musicali, e intanto consumano. In un altro capitolo spiegava che il novanta e rotti per cento del commercio mondiale è pura speculazione, che per frenare questa speculazione basterebbero piccoli accorgimenti, come una minuscola imposta sulle transazioni di grande entità: un’idea che era già venuta a rispettabili economisti, come il professor Tobin.
In quel momento la radio stava diffondendo un pezzo ipnotico, un po’ curioso, con un chitarrista che sembrava assunto per suonare una sola nota in sordina, un doing! ogni quattro battute, e nient’altro. Era un pezzo del nuovo album di Manu Chao, spiegò il diggei, precisando subito: l’ex voce dei Mano Negra. Toh, pensai, chi non muore si risente.
Mama was king of the mambo
Papa was king of the jungle…
Alla piadineria della Pubblica Assistenza avevamo organizzato un incontro per presentare la nostra rivista, che si chiamava “Energie Nuove” in omaggio a Gobetti, aveva la copertina patinata in quadricromia ed era finanziata dalla Pubblica Assistenza, appunto. Purtroppo la stessa sera c’era la Melandri da una parte e Rigoberta Menchù da un’altra.
Giù allo Spazio Giovani scambiai due parole con un ragazzo francese, che lavorava al Comune. Mi spiegò che si trattava di un progetto chiamato Servizio Volontario Europeo. La parola “Volontario” ormai stava diventando onnicomprensiva, come qualche anno prima la parola “progetto”. Figuratevi un “progetto di volontariato europeo”: praticamente doveva includere tutto, il contrario di tutto e il contrario del contrario di tutto, e ci si poteva girare l’Europa…
Nei mesi successivi girai effettivamente un po’ di Europa, ma dovunque andassi, Manu Chao mi precedeva. Divenne un incubo. Tra l’altro io sono convinto che Clandestino sia un bel disco, ma, come dire, un po’ ripetitivo. E nel 1999 lo ascoltavano tutti: in Italia, in Francia, in Scozia, ovunque tornava di moda. La gente che non mi vedeva da mesi non vedeva l’ora di farmi sentire l’ultimissima novità:
King of the bongo
King of the bongo bong
Here me when I come
L’altra moda del 1999 erano i matrimoni. Si sposò Gloria, con Giorgio, e io tornai in Italia per fare il testimone; si sposò Simona, e come facevo a non tornare di nuovo. Al Festival ci andai un paio di sere, giusto per vedere gli Asiandubfoundation, e constatare che anche senza di me tutto sarebbe rimasto come prima.
Quando tornai nella mia cittadina in Francia, ci fu una specie di fiera, e io invitai fuori una mia collega danese.
C’erano due o tre stand, una lotteria, un tirassegno, l’autoscontro. C’era un concerto gratuito nel parco, e ai bordi del parco un sacco di gente poco rassicurante. Gli stessi ragazzi con cui avevamo a che fare di giorno, la sera ci mettevano soggezione.
Eppure lei era entusiasta. Diceva di non aver mai visto una festa di paese così, con tanta gente fuori, le famiglie, i bambini, e tutto all’aperto. Io facevo sì con la testa, anche se non ci trovavo niente di così straordinario. Poi capii qual era il problema.
Il problema è che sì, quella festa non era male, ma nella mia città, giù in Italia, sarebbe durata venti giorni, e tutti sarebbero potuti entrare, senza aver paura di nessuno. Infatti, in tanti anni non mi era mai capitato di vedere una rissa. Mai una. Ci feci caso, per la prima volta, a mille chilometri di distanza.
(Coraggio, continua)

Il successo dell'estate
Non so esattamente cosa, ma qualcosa di male devo averlo fatto veramente, perché passerò di nuovo l'agosto a Modena, lavorando, senza air conditioning, la casa vuota, tre stereo ma nessuno che funzioni bene.
Mi rassegno ancora una volta a vivere in città il mese del silenzio: chiude la fonoteca, i dj della mia radio preferita vanno in vacanza, sostituiti da tristissime playlist.
(C'è qualcosa di così tetro nelle playlist estive… Le canzoni continuano a ruotarsi come niente fosse, ma sanno già di vecchio. Sono morte. Sono tutti morti lì in radio, la playlist è la marcia funebre, proseguirà per l'eternità coi suoi grandi successi a rotazione).
Insomma non resta che il ronzio del ventilatore, il brontolio dei piccioni, il silenzio. Non fosse che da un'imposta malchiusa, o dall'altoparlante in un parcheggio, sta sempre in agguato il terribile Successo dell'Estate. Probabilmente sapete cosa intendo…
Il Successo dell'Estate è quell'idiota combinazione di note e parole deliberatamente escogitata per entrare nella tua testa al primo ascolto e non lasciarla più. È un virus senza antidoto: non resta che soccombere e canticchiare. L'unico modo di scacciarlo è sostituirla con una combinazione ancor più idiota e penetrante.
Come ogni virus, il Successo ha origini misteriose. Ma chi scriva questa roba? Chi la canta? Non si sa. Personaggi misteriosi che appaiono dal nulla, si fanno un giro al festivalbar e in settembre ritornano dov'erano venuti. Ma chi se lo guarda il festivalbar, con questi caldi?
Il Successo dell'estate non è necessariamente un successo.
L'anno scorso l'hit "Vamos a Bailar / na na na na na na", ruppe le palle in tutti i supermercati per tre mesi buoni con risultati miseri. È il buon senso stesso a suggerire che se tutte le radio italiane programmano lo stesso Successo una volta ogni mezz'ora, dopo due giorni persino il più maniaco degli ascoltatori ha perso ogni velleità di acquistarlo. Che tanto poi i negozi sono chiusi.
Insomma, chi se la compra, questa roba? Gli stessi discografici, per piazzarsi nelle classifiche. Ma chi se le guarda, le classifiche in agosto? I discografici, probabilmente. Ma i peggiori: quelli che si sono comportati così male da dover restare tutto l'agosto in ufficio.
Si parla spesso di 'musica commerciale', come se bastasse produrre musica di bassa qualità per vendere bene. Invece no. Manu Chao vende più di Paola e Chiara, questo potrà anche risultare fastidioso, ma le cose stanno così.
Il Successo dell'estate è un fenomeno strano.
Per esempio, ci sono ritornelli celeberrimi di cui non sono mai riuscito a intendere la strofa. Sei solo al mondo in una striscia d'asfalto arsa dal sole, quand'ecco all'improvviso da una finestra senti sbucare un ritornello: Solo Tre Parole: Sole Cuore Amore (e non c'è più speranza: fossi anche il Maestro Muti, fino a sera la sentirai rimbalzarti in testa). Beh, ma ce l'ha una strofa quella canzone lì? C'è una storia dietro, un contenuto? O circola nell'etere soltanto in forma di ritornello scemo?
Il Successo dell'Estate forse è un segno dei tempi, ma dubito.
L'anno scorso si sentiva nell'aria che qualcosa non andava. Nel silenzio della città udivi come un lamento soffuso e subliminale, una desolata querela: "È un Mondo Difficile". Perché? Non si sapeva, non si capiva.
Quest'anno è tutto diverso, senti nell'aria una maggior concretezza, una sana spigliatezza, insomma un'esigenza di venire subito al sodo. E così tu sei lì, che contempli dalla finestra il tuo angolo di cielo in affitto, quando improvvisamente da un muro troppo sottile irrompe nella tua stanza un invito perentorio: "Ho Bisogno Di Te / Per Fare l'Amore!" Così, su due piedi? Senza neanche un movente? No, anzi, "Per Mettere Al Mondo Un Figlio Migliore". Ma va là, chi ci crede. Lei vuole fare l'amore perché Le garba, signorina. Che male c'è, basta dirlo.
(...come va?
sto cercando di rimettermi a scrivere cose divertenti
apprezzate almeno lo sforzo...)
Kunafa Sweets
In un processo per falso in bilancio la vittima e' il fisco, a prescindere da eventuali parti civili. Il fisco, in democrazia, e' composto in ultima istanza dai cittadini onesti che pagano le tasse e rispettano la legge. Ergo le vittime sono i cittadini onesti che pagano le tasse e rispettano la legge, categoria a cui Silvio chiaramente non appartiene (come dimostrato da varie sentenze durante gli anni).
Chi ha corrotto David Mills ha colpito i cittadini onesti che pagano le tasse e rispettano la legge. I cittadini onesti che pagano le tasse, in un paese normale, non votano per qualcuno che li ha palesemente defraudati piu' e piu' volte...
E invece in Italia si comportano come la moglie che si lascia picchiare dal marito "pur di non rischiare di rimanere sola".
L'Italia e' un bellissimo paese... tanto quanto il Messico, o la Bolivia, o il Cile di Pinochet...
non mi sono studiato tutte le carte del processo quindi potrei dire delle imprecisioni, ma berlusconi eventualmente avrebbe corrotto mills per essere reticente come testimone di un processo per falso in bilancio senza che si sia costituita una parte civile, quindi in tutto questo ancora non riesco a capire chi è la vittima.
ok, detto questo il nocciolo del discorso è un altro:
cosa rende più onorevole la corruzione di schindler rispetto a quella di berlusconi?
il fine, e cosa rende più onorevole il fine di schindler?
il fatto che le leggi e gli ordinamenti vigenti nella germania nazista erano ingiusti.
questo presuppone un senso di giustizia preesistente la legge, nello specifico fu il partito nazista a derubare gli ebrei dei loro averi e delle loro vite, quindi schindler in realtà restitui agli ebrei parte del maltolto usando la corruzione.
la differenza quindi è questa, la corruzione è una violazione delle leggi di uno stato, e la sua dannosità dipende dalla malvagità dello stato e da quanto viola i diritti delle persone.
il furto invece è un atto che ha significato al di fuori dello stato. la gente può derubarsi a vicenda al di fuori dell'ordinamento statale.
tutto sto pippone non è ovviamente per difendere berlusconi, la cui esistenza mi è ormai indifferente.
Adesso non prendere d'acido, però.
Ti si legge sempre con piacere, nei post.
Nei commenti, invece ... un po' più di contegno, via!
E' ovvio che è una frase senza senso (specie se lo dico ad una persona viva).
Vabbè, prova con le persone morte, chi tace acconsente...
La corruzione è furto, nel senso che ti consente di ottenere cose che legalmente non avresti: Schindler lo faceva, probabilmente lo ha fatto anche Berlusconi. Quello che distingue i due casi (e solo fino a un certo punto) è il fine. A meno che Berlusconi non abbia corrotto Mills per salvare vagonate di ebrei dai forni, il che probabilmente cercherai di dimostrare nel prossimo commento.
Adesso probabilmente arriva anche un compare che mi dà del nazista, aspetto solo lui e poi chiudo il thread.
Data una proposizione vera, sostituendo ad uno dei termini un termine sinonimo, la condizione di verità rimane soddisfatta.
Quindi se la corruzione è sinonimo di furto ne consegue che si può dire che Schindler era un ladro senza poter essere smentiti.
Oppure la corruzione non è un furto.
Oppure la corruzione eventualmente fatta da Berlusconi può essere considerata furto mentre quella di Schindler no.
In tal caso però bisognerebbe spiegare perchè, quali sono le differenze tra i due casi.
Non è che uno se ne può uscire allegramente dicendo che la corruzione è un furto senza spiegare; sennò io me ne esco dicendo "Ti rendi conto che corrompere significa uccidere? ti fidi di chi ti ha ucciso?".
E' ovvio che è una frase senza senso (specie se lo dico ad una persona viva).
Il tuo sillogismo: Berlusconi corrompe; anche Schindler lo faceva => continua, dai: Berlusconi eroe? Berlusconi simpatica canaglia? Berlusconi giusto d'Israele?
Se hai studiato Schindler per ridurti a para-ragionamenti del genere, era molto meglio per te restare ignorante.
purtroppo io sono ignorante, probabilmente causa editoria, televisione e istruzione. Però sono pronto ad essere illuminato.
dunque spiegatemelo come se fossi un bambino di due anni.
Oskar Schindler corrompeva funzionari nazisti per salvare ebrei, corrompere vuol dire rubare => Schindler era un ladro. (rimane da spiegarmi a chi rubava, al popolo tedesco?)
In realtà esistono però concetti meno generici, che si chiamano reati. Chi contravviene alla legge deve essere giudicato in maniera adeguata, che sia un politico potente, un capitano d'industria, o un ladro di polli.
Se facessimo rispettare questo semplice principio ci sarebbe ben poco altro di cui discutere qui, sopratutto ci si dovrebbe preoccupare meno di chi sia il malcostume iniziale, se dei politici o dei cittadini, se l'onere del peccato originale sia dell'uovo o della gallina.
Andrea
1. Non dico che B non vada processato.
2. Non ti addosso nessuna particolare responsabilità.
Solo dico che che le responsabilità sono sempre personali e specifiche del singolo fatto.
Lo sfascio dell'Italia (di cui B al potere è solo uno degli effetti) discende totalmente dalla pessima disposizione dell'italiano medio, o (se preferisci) dalla pessima disposizione media degli italiani: sempre pronti a condannare gli errori altrui e ad essere condiscendenti con i propri e quelli di amici, parenti e amici degli amici.
Detto ciò, mi associo alla domanda, ma perché penso che B, come tutti, debba rispondere dei suoi atti, non perché creda che, quando ciò avvenisse, costituirebbe un bagno lustrale per l'Italia tutta.
Dunque scagioniamo pure la Befana e Babbo Natale e domandiamo: « Chi ha corrotto David Mills ? ».
Ma senza farci illusioni e ricordando che il problema nasce da ignoranza e superficialità.
Sofri e Bordone ne hanno parlato a
Condor su Radio 2.
Senza dire che l'idea iniziale è stata tua, comunque.
Stai dicendo che è inutile processare un corruttore, perché in Italia c'è una diffusa disonestà.
Questo ragionamento funziona solo con B: se io parcheggio sulle righe mi fanno una multa, e il vigile se ne fotte alla grande se gli spiego che è inutile addossarmi tutte le responsabilità della diffusa disonestà degli italiani.
Fare colpa di ciò a B e alla classe politica in generale, oltre che ingiusto, è anche dannoso.
Se non si identifica correttamente il problema, non c'è alcuna speranza di risolverlo.
Se assecondiamo il malvezzo di addebitare le responsabilità sempre agli altri, invece di porre i cittadini di fronte alle loro proprie, non facciamo che perpetuare lo status quo.
Marco
"Il nemico non è il povero B, il nemico sono l'ignoranza e la superficialità"
Ho capito. E' un po' come dire: il problema non è il virus, il problema sono questi ignoranti che si ammalano.
Io punterei sulla Befana o su Babbo Natale.
L'italiano medio (che esiste, eccome se esiste) si beve qualsiasi scempiaggine. È ignorante come una capra e superficiale come la schiuma della vasca di un depuratore.
Il nemico non è il povero B, il nemico sono l'ignoranza e la superficialità ... e pure la spocchia populista che alberga in certa sinistra e quella elitista di certa destra.
Detto questo: credo che tu fai lo stesso errore di cui mi accusi pensi sia logico che per i cittadini sia di vitale importanza che i governanti siano integralmente onesti, quindi se vince le elezioni ma è corrotto evidentemente c'è una falla nel sistema di informazione.
Ebbene non è così, tutti praticamente sanno che berlusconi è stato coinvolto in fior fior di processi, ci è caduto un governo nel novantaquattro, e pure lui lo ricorda ogni 3x2 per ricordare che non ha ricevuto alcuna condanna.
Questa della corruzione è semplicemente una carta già giocata, ha avuto un certo effetto e le persone su cui ha avuto effetto già votano a sinistra.
Però ribadisco, dal momento che non è nei miei sogni avere le finanziarie dei governi prodi, tieniti pure la tua opinione, non ne discuto.
Io almeno faccio così: non considero le persone stupide. Le considero senz'altro poco informate, a causa di una certa concentrazione editoriale che si è creata in Italia, e quindi credo valga la pena di far notare piccole notizie a cui nessuno dà risalto, come ad esempio: lo sai che David Mills è stato corrotto? Secondo te, da chi?
questo elettore medio non esiste. E' una creatura dell'immaginazione inventata per convinverci che non e' giusto che un politico si possa "bruciare" per via di esser stato preso con le mani nella marmellata.
Tanto che in tanti paesi esteri, quando succede, i politici si DIMETTONO, altrimenti i loro partiti perdono una cosa chiamata credibilita'.
lo sapete perche' cio' in Italia non succede? E' semplice: perche' al contrario che in Italia, nei paesi "civili" e' la stampa a controllare la politica.
I pochi giornalisti che ancora denunciano la corruzione vengono allotnati dai media principali, e quindi dall'"elettore medio" che quindi, piu' che non interessarsi, non viene proprio tenuto al corrente di che porcherie gli fan passare sopra la testa. Oppure crede che "cosi' fan tutti" e non c'e' via di uscita.
E quando si gioca al gioco della tivvu indovinate che vince?
edit: mi sono parlato addosso
E' curioso, eh? Che appena ti metti in panni non tuoi ragioni da cretino.
Fa' una cosa: non metterti nei panni non tuoi. Il fatto che un corruttore al governo ti stia bene non significa che debba star bene a un qualsiasi elettore medio.
(Come Berlusconi a furia di urlare alla persecuzione è riuscito sempre a farla franca.)
Questo si capisce perfettamente dal pezzo di Leonardo: ce lo sognamo un segretario pd che parla con altrettanta fermezza e chiarezza di cose che tra moderati progressisti dovrebbero essere ovvie a tutti da un pezzo e poi riesce comunque a farti ricordare: "delenda Carthago".
Pd e antecedenti hanno smesso da un pezzo di parlare per cose concrete perché le cose concrete (welfare, retribuzioni, accesso alla cultura, evasione fiscale, criminalità organizzata) avrebbero richiesto di contrastare una classe sociale (gli imprenditori) con cui non si voleva assolutamente urtarsi e un'ideologia, (liberismo), cui non si voleva opporre o inventare in maniera altrettanto ferma nessun altro modo di vedere il mondo. Quindi: il pericolo n. 1 era sempre "il terrorismo", o addirittura "la violenza", l'unica cosa da fare "difendere le istituzioni" e per il resto lasciare che chi aveva soldi e potere ne facesse quel che voleva, delle istituzioni medesime, usandole per modificare legislazioni come quella sul lavoro o sulle privatizzazioni dei servizi che hanno finito fatalmente col peggiorare la vita di tutti coloro che non facevano parte di quel ceto privilegiato.
tutti gli altri dovevan star zitti e crociare quando era il momento.
Davanti a chi agitava problemi di sopravvivenza, si sono rifugiati nella formula magica: "solidarietà" "inclusione", versione moderna della dama di s. Vincenzo, pensata per i casi limite. Non per la civiltà della vita in comune, per la qualità della vita della media delle persone, a cui bastava dare qualche serie tv e tenerla ben tranquilla a casa (come ben descriveva Leonardo questo inverno). Intanto combattevano il peggior nemico: chi osava dire, in maniera altrettanto velleitaria, ahimè, che forse il miglior amico di chi vive in questo paese non erano gli imprenditori e lo smantellamento dello stato sociale.
Temo sia proprio inutile sperare da costoro concretezza, perché non è nei loro scopi politici.
La paura dell' "antiberlusconismo" - che poi dovrebbe essere chiamato per quel che è: le leggi sono leggi e chi le viola paga, andiamo avanti - rientra in questo quadro. Ma aiuta solo a far pensare chiunque che la salvezza è sempre e solo essere più furbi e più forti. Aumenta il degrado civile. Poi non scandalizziamoci delle ronde!
Mirano, forse, ai voti dei "privilegiati" medii più illuminati: ma un simile ceto in Italia non è mai stato maggioritario, proprio per mancanza di cultura ad hoc, che pd &co non hanno mai saputo sostenere: la gente colta ha troppa fantasia. E questi "privilegiati", anche grazie alla loro politica, stanno scomparendo.
La dama del lago
E chi ha detto che la giustifica?
Mi sono messo nei panni dell'elettore che ha perso il lavoro ed i risparmi e si vede davanti berlusconi che propone soluzioni (del cazzo, ma questo l'elettore medio non lo sa) ed il leader del pd che si preoccupa di una tangente per il processo all iberian, roba che al tizio sopra non lo sfiora minimamente nella sua vita personale.
Il tizio in questione chi voterà? io dico berlusconi.
L'idea che ci si accanisca "troppo" contro le palesi irregolarita' di qualcuno che sconvolge le regole del gioco per vincerlo sembra troppo. Mi viene un parallelo, non so quanto calzante, con il calcio.
Un paio d'anni fa si trovo' una squadra che "rubava" in senso molto lato, con le mani praticamente nel sacco. Intimidazioni e pressioni agli arbitri emersero, insieme ad un giro di soldi che venivano distribuiti tra i vari procuratori dei calciatori.
Quando si faceva notare ai tifosi di questa squadra il fatto saliente si avevano prevalentemente alcune risposte
1) la squadra giocava comunque MEGLIO delle altre (come se l'accusa fosse di giocare "male" e non di barare)
2) chi giudicava non era per se', imparziale (l'attacco al giudice serve sempre a distogliere l'attenzione da altro)
3) C'erano altri che facevano lo stesso, era un SISTEMA che era corrotto, non la squadra. La storia del SISTEMA e' piu' vecchia dell'Italia, e serve chiaramente a dire che se sono colpevolitutti non e' colpevole nessuno, e quindi pari e patta...
Secondo me saltano agli occhi tante analogie con le cose che vengono imputate al Signor B e le critiche che vengono ritorte a chi fa notare che le regole sono state sovvertite e corrotte.
La squadra dello scandalo di cui sopra se la cavo' (siamo in Italia, ricordate) con poco piu' che un buffetto sulla guancia. Berlusconi non voleva neppure quello e quindi legge (lodo?) Alfano...
We need something better.
Or the lousy punchlines of that crooked little man with creepy fake hair will keep on punching us to death.
Oddio, due ipotesi ci sono. La prima è che sei stupido, e la scarto. La seconda è che speri che il tizio che corrompe passi un ossicino da rosicchiare anche per te, e quindi ti dedichi a cercare motivi per cui non dobbiamo preoccuparci della sua corruzione, ma per esempio della disoccupazione al 20% o della guerra atomica.
Ma a questo punto, perché non parlare di disoccupazione all'80%, guerra interplanetaria, e soprattutto orde di rumeni che stuprano? Sono tutti buoni motivi per tenerci un corruttore al governo.
"è vero la disoccupazione è al 20% il pil in contrazione tremenda da anni, l'inflazione è ai livelli della repubblica di weimar, la Cina si è rotta di finanziare il debito statunitense e abbiamo i presupposti per un'altra guerra mondiale ma questa volta con le bombe atomiche, per questi e per altri motivi che anche oggi chiediamo a questa assemblea chi ha corrotto david mills: è questo che interessa al popolo"
Perché poi te la prendi con me, comincia col Telegraph.
quando in un dizionario inglese vedi "also" non significa sinonimo significa "vedi anche" e intendi termini della stessa famiglia semantica. I sinonimi se guardi sono in fondo e riporta debased
Ma, come dici tu stesso, la battuta lasciamola per la fine. Prima dobbiamo occuparci di questioni ben più complicate. Almeno su questo, potremmo essere d'accordo, o no?
Mai parlare di che società vorremmo, di che programma dovrebbe avere la sinistra, della puntuale critica a tutti i provvedimenti governativi, della politica delle alleanze?
Niente, l'unica cosa che apparentemente conta è avere una battuta adeguata. Il fatto che bisogna comprendere è che Berlusconi vince su un piano culturale, come sta tentando di fare anche la chiesa a partire dal caso di eluana. Per questo, l'opinione di Beppe Englaro non mi convince: prima ancora di sapere se la legge deve prevedere il testamento biologico, bisogna convincere la gente che un trattamento medico che serva esclusivamente a prolungare uno stato di coma profondo per 17 anni è una barbarie.
Non basta dire che non dev'essere imposto a tutti, ma bisogna anche affermare che, violando la natura, è una vera barbarie. Una volta chiarito questo, possiamo accettare anche il testamento biologico, tanto per essere tolleranti.
Se io dovessi tradurre questo post in inglese, userei il verbo to bribe che è sicuramente quello più preciso, ma qua il verbo to corrupt è quello corretto.
(e comunque non direi che autoreggente Franceschini ha seguito il consiglio di leo, e questa mi pare la cosa davvero grave)
Leo non intendeva coniare una frase inglese per anglofoni, ma una frase inglese per italiani.
Uno slogan. Una cosa tipo "Two gust is megl che one".
Ma non funzionerebbe comunque.
Magari poi si sbaglia il webster, e ha ragione un anonimo commentatore.
Ho già scritto che il punto non è trovare la parola più precisa (come se quando parliamo in italiano scegliessimo sempre la più precisa), ma quella più omnicomprensibile, che se siamo in Italia è senz'altro quella di origine latina. Non so te, ma ho in mente qualche decina di persone che pur avendo studiato inglese, se dicessi "who bribed Mills" senza sottotitoli, risponderebbero "Huh?"
appunto se guardi sul Webster non c'è nessun riferimento a mazzette etc ma a corruzione morale in un senso molto largo puo significare come lo intendi tu ma il termine piu appropriato è bribe
transitive verb1 a: to change from good to bad in morals, manners, or actions ; also : bribe b: to degrade with unsound principles or moral values2: rot , spoil3: to subject (a person) to corruption of blood4: to alter from the original or correct form or version the file was corruptedintransitive verb1 a: to become tainted or rotten b: to become morally debased2: to cause disintegration or ruin
Caspita.
Sembra uno sketch dei Monty Python.
il gruppo su facebook ci voleva! :-)
Per l'azione criminosa consistente nel convicere qualcuno a violare la legge o dichiarare il falso in cambio di denaro o di favori di qualche natura, esistono termini diversi. Il "suborned" suggerito da qualcuno è effettivamente un termine che alle orecchie di un avvocato anglosassone suonerebbe esattamente come il crimine di corruzione in questione.
Non è bello fare i radical chic anglofoni e poi incazzarsi quando ti viene fatto notare che sei meno anglofono di quanto credevi.
Non mi importa come si dice in inglese, sta di fatto che qualcuno è stato corrotto ma il corruttore "non esiste". Solo in Italia...
Il Gran Vermo gli italiani lo amano, come amavano l'altro Vermo di 70 anni fa, ma nè allora nè oggi ci si deve stancare di urlare quanto fanno schifo Lui e loro.
chi è il più spocchioso del reame?
Essa serve per lo più a veicolare messaggi, che possono anche consistere nel "ahò quanto so' bravo coll'inglese", ma di solito no.
Nello fattispecifico, potevo usare "bribed" o forse anche "suborned", ma se sto parlando a degli italiani, e il messaggio non è "sono più bravo di voi", ma "io e voi sappiamo più inglese di un eurodeputato leghista media", preferirò senza dubbio il sinonimo di origine latina. Che è un sinonimo: lo dice il Webster, lo usa Mark Twain, non rompete i coglioni. Non siete più simpatici di quelli che ti perseguitano perché vorrebbero in "obiettivo" una quantità di b" diversa da quella che ci mettete voi; quelli che si eccitano togliendo l'accento da "sé stesso".
Anonimo Diversamente Spocchioso
Anche il webster che citi, conferma un certo grado di rovina nel termine inglese di corrupt. Mentre "bribe" va appunto a chi è abituato ad essere comprato e quindi è già corrotto.
A meno che tu non intenda dire che Mills era uno stinchissimo di santissimo, e che c'è stato qualcuno che ha voluto rovinarlo a bella posta. Allora, se fosse così, che caccio, è una roba brutta.
Altro Anonimo Diversamente Spocchioso dall'Anonimo Spocchioso Prima
Un po' come chiedere al naziskin che ti sta sprangando a morte fra gli applausi generali
"Chi ti ha fatto quel taglio di capelli?"
E adesso chi lo spiega a Mark Twain?
E a quelli del Webster?
"who BRIBED David Mills" se dici "corrupted" lasci intendere che Mills era un bravo ragazzo che è stato trascinato in bische e bordelli da cattive compagnie
Tieni la palla e mettili sulla difensiva.
ma chi legge i giornali o i blog? una minoranza.
chi ha condannato david mills?
"COMUNISTA!", ti risponderanno.
ahimè.
Marco
Shine forth upon our clouded hills?
And was Jerusalem builded here
Among these dark Satanic mills?"
william blake-Jerusalem
la dama del lago
io so' 40 anni che chiedo chi ha buttato pinelli dalla finestra...
La dama del lago
Geppo
...
...
... ho rovinato la suspance?
Paolo
http://chihacorrottodavidmills.blogspot.com
Geniale e chihacorrottodavidmillslevole
Ma...chi ha corrotto David Mills?
a) Carthago-Berlusko non è stato sconfitto due volte, bens' ha vinto lui... Semmai, la sua Carthago personale è il comunismo, e lui infatti continua a ripetere: Comunismus delendus est... E la cosa funziona!
b)Sappiamo tutti perfettamente chi ha corrotto Mills. Il problema è che chi ha corrotto Mills si è fatto una legge che impedisce di punirlo, fino a che sta dove sta.
c)I catoniani all'opposizione si erano già visti; e ripetevano: 'Conflictum Interessium delendum est', solo che poi nihil fecerunt...
Bravo Leonardo
comunque entro un paio di mesi inizieranno a ripeterci che berlusconi nel caso mills è stato assolto,come già ripetono per tutti i casi caduti in prescrizione o per le assoluzioni perchè il fatto non costituisce più reato
Grazie per il consiglio/ispiraizone.
Aloha
carboncopy.hobix.com/archives/kate%20bush%20-%2001%20-%20wuthering%20heights.mp3
chi ha corrotto david mills?
http://chihacorrottodavidmills.blogspot.com
Certo ci vorrebbe uno con una bella faccia tosta davanti alle telecamere...
E allora butto li una provocazione. Disegnamo il nostro animale da campagana elettorale (perchè, sad but true, le elezioni vanno vinte.. altrimenti non fai niente!):
- Noto, perchè la sciura non vota chi non conosce
- Un drago davanti ai microfoni e alle telecamere. Esperto del dibattito pubblico e soprattutto televisivo.
- Giovane... ma siamo in italia quindi magari neanche tanto. Diciamo di aspetto giovane, e magari con un cerone a cui ormai ci si sia abituati.
- Con un certo odio, magari personale per il nano.
- Corretto e disponibile, ma in realtà con l'aria del leader dispotico che sa tenere tutti i sottoposti per le palline. Se lo avesse già dimostrato in aziende, o che so, giornali o testate giornalistiche meglio...
- Di risaputo orienamento centro-sx ma in realtà amico di tanti.
- Ben introdotto dove conta e magari bensposato nella nobiltà.
- Laico, forse, ma sposato in chiesa.
- Disoccupato, così da non alimentare conflitti d'interesse.
Dai che ci siete...
Enrico Mentana candidato premier!
No? Vi sembra clamoroso?
Giulio
È un ottimo nome per un gruppo di Facebook.
2- è vero, come ha scritto non so più chi, che gli italiani lo sanno e gli sta bene. Ma comunque non se ne puo' parrlare, potrebbe delegittimare il Suo potere, qualcuno potrebbe farsi qualche domanda del genere "ma va bene così?".
3- se aspettiamo che sia uno del pd stiamo freschi. depidizziamoci, DEVE esserci qualcos'altro.
per favore dai
attenzione perché nel lavaggio macchina è scarsissimo. confonde lush con bush, tanto per parlare solo di detersivi.
E ricordatevi: "Chi ha corrotto David Mills?"
Nota: io ho iniziato con le BBS eppoi ho frequentato solo NG fino ad un paio di anni fa quando ho cominciato a frequentare qualche FORUM eppoi, aumentando la 'dose' quotidiana, ho cominciato a fequentare 1 BLOG: quello di carlo bertani...poi Grillo, Franceschetti (veramente atipico) ed adesso, da qualche settimana, Leonardo...avrei già deciso di smettere ma chiedo:
cosa è un TUMBLR ? quanto 'sballa', può essere nocivo per chi ha superato i 47 anni?
salvatemi, vi prego!
ciao
RA
E gli piace così com'è.
E' questa l'orrenda verità.
Sanno benissimo com'è, e gli piace così.
No, perché ai miei tempi (quando si saltavano i fossi per il lungo) se qualcuno ti lincava gratis tu di solito dovevi come minimo lavargli la macchina.
Chiara