Anche tu ti svegli un po' 5Stelle? RIMEDIO INFALLIBILE! cLICCA QUI!!!!

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Certe mattine uno rischia davvero di svegliarsi a Cinque Stelle. Se dovesse succedere anche a voi, non preoccupatevi. C'è un rimedio imbattibile. Garantito.

Può succedere a chiunque. Magari il giorno prima ha sentito dire a Di Maio che Grillo e Casaleggio si vedranno meno: vuoi vedere che è finita la fase dei guru e degli imbonitori? Sarebbe veramente una buona notizia. Nel frattempo la trattativa sulle riforme si è arenata, com'è destino che si areni qualsiasi cosa si faccia in streaming (ormai credo sia un dato acquisito: chiedere lo streaming è un modo molto lungo e cortese per dirti di no. Come sentirsi dire "sei il mio migliore amico" negli anni '90, ecco, probabilmente oggi le ragazze ti fissano uno streaming). Quello che si è chiarito oltre ogni benevolo dubbio, è che Renzi preferisce fare le riforme con Berlusconi. Un po' perché preferisce davvero Berlusconi, lo trova più affidabile e addomesticabile (non sarebbe il primo a sbagliarsi su entrambe le cose); un po' perché Berlusconi è un'ottima scusa per fare riforme un po'... come definirle? Se diciamo "autoritarie" rischiamo di offendere il Presidente della Repubblica, quindi meglio non usare la parola.

Allora mettiamola così. Tra un annetto o due, quando le riforme saranno a regime, l'Italia rischierà di trovarsi a completa disposizione di qualsiasi padroncino possa permettersi di investire in campagna elettorale il necessario per conquistare neanche il quaranta per cento dei consensi (anche meno se trova dei partner). Tanto basterà a riempire l'unica Camera di nominati che gli dovranno tutto; per eleggere un presidente della Repubblica di suo piacimento, e controllare di conseguenza i due terzi della corte costituzionale che se interpellati potranno testimoniare che la riforma è buona. Tutto questo ovviamente non verrà via gratis; servirà qualche soldino: neppure tanti in questi tempi di disaffezione elettorale.

Certo chi gestirà un vecchio partito senza più finanziamenti o rimborsi pubblici partirà un po' più svantaggiato rispetto a chi, poniamo, sarà riuscito a conservare una concentrazione mediatica. Berlusconi sarà anche finito, ma non si capisce perché dovrebbe finire il berlusconismo - gli interessi che rappresenta non sono scomparsi con una sentenza o una sconfitta elettorale. Magari non succederà: ma dovesse succedere, cosa avranno da dire gli aedi e i cantastorie che oggi sciolgono canti alle illuminate riforme renziane? Probabilmente alzeranno le spalle e diranno: non avevamo scelta, le riforme andavano fatte con Berlusconi. Non c'era alternativa. Cioè, sì, c'era Di Maio in streaming, ma non era un'alternativa. (Continua sull'Unita.it, H1t#241).

Insomma, quando si scopriranno le magagne delle riforme, Berlusconi sarà un ottimo alibi. Benché molte di queste magagne abbiano un sapore decisamente renziano (l’ossessione per l’ubiquità dei sindaci). E di noi cosa sarà? Ci sarà spazio per chi ha continuato a criticare Renzi anche nei giorni del trionfo? Magari no, magari saremo tutti risucchiati nei Cinque Stelle. Se nel frattempo smollassero la Casaleggio Associati eil suo ridicolo marketing 2.0, se diventassero un movimento serio, radicato tra i cittadini… perché no?
Può succedere a tutti: una mattina ci si sveglia e ci si scopre a Cinque Stelle. Poi, come tutte le mattine, si dà un’occhiata a internet…

…Certe mattine uno rischia davvero di svegliarsi a Cinque Stelle. Se vi succede non preoccupatevi. Andatevi a leggere qualche tweet dei Cinque Stelle veri. Vi passa all’istante, garantisco.http://leonardo.blogspot.com
Comments (74)

Leonardo T wrote ...
Beh, se mi leggi da anni sai che non curo i commenti a tempo pieno.
Sai anche che la rete antisciocchezze ha maglie molto larghe, e qui sopra c'è una gran mole di esempi.
7/29/2014, 11:55:00 PM

Marzia wrote ...
Ehi Leonardo, grazie per la considerazione...
7/29/2014, 10:47:00 PM

Marzia wrote ...
Leo, io voto pd e ti leggo da un bel po' di anni
In questo caso devo dire che hai uno strano criterio di distinguere tra cosa è una sciocchezza, per usare un eufemismo, e cosa non è una sciocchezza.

Se però sei orgoglioso di quello che ha vergato Bruno nel tuo blog...contento tu...
7/29/2014, 1:46:00 PM

Anonymous wrote ...
Re Carlo tornava dalla guerra
lo accoglie la sua terra cingendolo d'allor.
Al sol della calda primavera
lampeggia l'armatura del Sire vincitor.

Il sangue del Principe e del Moro
arrossano il cimiero d'identico color
ma più che del corpo le ferite
da Carlo son sentite le bramosie d'amor.

"Se ansia di gloria, sete d'onore
spegne la guerra al vincitore
non ti concede un momento per fare all'amore.
Chi poi impone alla sposa soave
di castità la cintura, ahimé, è grave
in battaglia può correre il rischio di perder la chiave".

Così si lamenta il re cristano
s'inchina intorno il grano, gli son corona i fior.
Lo specchio di chiara fontanella
riflette fiero in sella dei Mori il vincitor.

Quand'ecco nell'acqua si compone
mirabile visione il simbolo d'amor
nel folto di lunghe trecce bionde
il seno si confonde ignudo in pieno sol.

"Mai non fu vista cosa più bella
mai io non colsi siffatta pulzella"
disse re carlo scendendo veloce di sella;
"Deh, cavaliere, non v'accostate
già d'altri è gaudio quel che cercate
ad altra più facile fonte la sete calmate".

Sorpreso da un dire sì deciso
sentendosi deriso re Carlo s'arrestò;
ma più dell'onor poté il digiuno,
fremente l'elmo bruno il sire si levò.

Codesta era l'arma sua segreta
da Carlo spesso usata in gran difficoltà
alla donna apparve un gran nasone
un volto da caprone, ma era Sua Maestà.

"Se voi non foste il mio sovrano"
-Carlo si sfila il pesante spadone-
"non celerei il disio di fuggirvi lontano;
ma poiché siete il mio signore"
-Carlo si toglie l'intero gabbione-
"debbo concedermi spoglia d'ogni pudore".

Cavaliere egli era assai valente
ed anche in quel frangente d'onor si ricoprì;
e giunto alla fin della tenzone
incerto sull'arcione tentò di risalir.

Veloce lo arpiona la pulzella
repente una parcella presenta al suo signor:
"Deh, proprio perché voi siete il sire
fan cinquemila lire, è un prezzo di favor".

"E' mai possibile, porco d'un cane,
che le avventure in codesto reame
debban risolversi tutte con grandi puttane!
Anche sul prezzo c'è poi da ridire
ben mi ricordo che pria di partire
v'eran tariffe inferiori alle tremila lire".
7/28/2014, 4:28:00 PM

Leonardo T wrote ...
Uhm.
Ma tu il mio blog lo frequenti, quindi è importante capire chi sei, no?

Più che altro hai minacciato una denuncia, e quindi vorrei semplicemente capire se devo prenderti sul serio. Il fatto che tu insista a non compiere un semplice passo (diffida firmata) è già una risposta sufficiente.

Se non ti è chiaro se vuoi te lo riscrivo in capslock.
7/28/2014, 12:50:00 PM

Leonardo T wrote ...
Guarda, io idealista non credo di esserlo più stato dalla terza elementare; filogovernativo forse sei mesi con Prodi; la sai 'o sordato 'nnamurato?
7/28/2014, 12:48:00 PM

Leonardo T wrote ...
Scusa, è rivolto ai "renziani", cosa c'entriamo noi?

Ma ti capita mai di leggere questo sito prima di commentare? A volte aiuta a non perder tempo.
7/28/2014, 12:39:00 PM

Anonymous wrote ...
Canzone del maggio
Fabrizio De Andrè

[...]
E se nei vostri quartieri
tutto è rimasto come ieri,
senza le barricate
senza feriti, senza granate,
se avete preso per buone
le "verità" della televisione
anche se allora vi siete assolti
siete lo stesso coinvolti.

E se credente ora
che tutto sia come prima
perché avete votato ancora
la sicurezza, la disciplina,
convinti di allontanare
la paura di cambiare
verremo ancora alle vostre porte
e grideremo ancora più forte
per quanto voi vi crediate assolti
siete per sempre coinvolti,
per quanto voi vi crediate assolti
siete per sempre coinvolti.


---
Che brutta fine avete fatto da idealisti a Governativi delle peggio leggi silenzia-democrazia, pro casta, pro corrotti e corruttori.
on il vostrosilenzio, con il vostro assenso....
--
per quanto voi vi crediate assolti
siete per sempre coinvolti.
7/28/2014, 12:38:00 PM

Anonymous wrote ...
Io sono l'autore del posto che vuoi cancellare.
FAccio solo notare che ne tu LeonardoT nè Bruno hanno risposto NEL merito delle questioni....

-..
Svicolare, lasciar cadere la questione, spostare il focus di interesse, dimostrazione per fallacia, scivolamento etico dialettico.

Nessunodei due ha risposto nel merito.
Cosa vuole dire?
Che non simao degni di una risposta nel merito perchè ledomande sono scomode?
Perche decidi che non sono degne di essere prese in considerazione?
Perchè per non rispondere a domande scomode basta una battuta e spostare il focus da unaltra parte?
..
Faccio solo notare che non avete risposto.
7/28/2014, 12:30:00 PM

Anonymous wrote ...
Leonardo forse non hai ancora capito che non è importante chi sono io ma chi frequenta il tuo blog e soprattutto cosa viene scritto sul TUO blog.
Ti è chiaro?
7/28/2014, 11:41:00 AM

Leonardo T wrote ...
Se lo ricopi una terza volta cancello tutto, stai spammando.
7/28/2014, 8:48:00 AM

Leonardo T wrote ...
Guarda, anonimo, non è difficile: ti ho chiesto di spiegare chi sei (anche in privato) e su quale base intendi denunciarmi.
Fino ad allora non posso proprio prenderti sul serio, mi spiace.
7/28/2014, 8:47:00 AM

Anonymous wrote ...
Guarda Leonardo, non è difficile, provo a rispiegarti il problema.

Qui c'è qualcuno che ha dato dei cerebrolesi a 20 milioni di persone.
Sempre qui c'è qualcuno che ha il diritto/dovere di cancellare le sciocchezze. Ma quella non la cancella. Ergo, non la considera tale.
Poi c'è qualcuno che dice "avrei insultato" e non "ho insultato". E' un problema non avere consapevolezza delle proprie azioni, non credi?

Ma il più grosso problema è non avere capito quale sia il problema e quali siano le responsabilità.
7/28/2014, 8:40:00 AM

Piero wrote ...
Questo intervento dell'anonimo qui sopra che ti riporto qui sotto come lo valuti?


Tutta questa distriba sugli insulti di GENTE PD contro i M5S dimostra involontariamente solo una cosa:

IL Re è nudo:
le polemiche fatte da tutto l'establishment PD contro il PRESUNTO linguaggio volgare del M5S è puramente STRUMENTALE.

E' l'unico modo che ha Renzi (e i renzianidell0ultima ora.. vedi #Picierno80Euro che prima di salire con Renzi sulla Borsa di GUCCI, lo insultava alla stessa maniera con cui oggi lo difende, insultando tutti quelli che non la pensanocome renzi e come lei).

ORa è l'unico modo per mettere all'angolo i 5Stelle poichè il PD ha raggiunto il controllodei media tradizionali. Addirittura manda in onda le pubblicità "progresso" a favore dell'Europa, come fossero dei DOGMI da far imparare ai bambini a scuola.

Ma a parte questo.
I piddini insultano. Non c'è nessuna diversità nè morale nè ideologica.
Il mantra dell'insulto 5Stelle è solo strumentale a non sdcendere nel MERITO e nel CONTENUTO delle questioni mosse dal M5S (e da DArio Fo'- premio Nobel).

GLi intellettuali organici al potere PD devono fare mille giravolte per giustificare cosa:

- SENATO non elettivo diventa discarica di ogni corrotto/corruttore a livello Regionale. Stopp a tutte le inchieste della magistratura sugli scandali REGIONALI.IMMUNITA' dei senatori non eletti e inviati per sfuggire le indagini. Stop ad ogni spiraglio di inchieste sulla corruzione tra politica e imprenditoria cirminale.

-CAMERA che rimane una camera di NOMINATI, senza il contrappeso odierno dei senatori eletti. Vedi sopra.

Preisdnete del Consiglio che DE FACTO direttamente o indirettamente NOMINA sia i DEPUTATI sia i SENATORI. In quest'ultimo caso è la casta/partito che sugerisce al Presidente i consiglieri Regionali che stanno per essere indagati e li fa spedire al SENATO.

- Poi dal COMBINATO DISPOSTO di cui sopra avviene uno STOP alle inchieste di mafia/camorra/ndrangheta, visto che l'80% degli affari di tali S.p.a. avvengono a livello locale/regionale e le collusioni sono scoperte indagando anche i politici regionali.
(vedi Lombardia, Veneto, etc). Basta indagini sui politici locali. Stop a indagini sulla corruzione. Stop alle indagini sulla mafia, gli appalti e i concorsi pubblici.

-Decreto POLETTI: tutto quello che una persona di SINISTRA dovrebbe abiurare.

Adesso voi Renziani, difendetemi tutto questo senza dire che Grillo è un cialtrone, un buffone, o che gli utenti di internet insultano e voi andate da mamma a piangere.
PEnsate un pò anche all'italia, fuori dai vostri salottini digitali...
7/28/2014, 7:35:00 AM

Bruno wrote ...
Perché ancora non ne ho incontrato uno capace di fare domande intelligenti
7/28/2014, 7:17:00 AM

Piero wrote ...
Bruno, ti posso chiedere perché hai una così bassa considerazione dei 5stelle?
7/28/2014, 12:35:00 AM

Leonardo T wrote ...
Ma quali responsabilità? Non si sa nemmeno chi tu sia e quale sia il problema.
Se vuoi spiegarmi quali responsabilità ci sono da prendere, scrivimi pure: l'indirizzo è qui a fianco.
7/28/2014, 12:22:00 AM

Anonymous wrote ...
cvd
non sei in grado

"Io l'avrei insultato" o io l'ho insultato?
Cosa fai? Dopo aver lanciato il sasso ora nascondi la manina....dai sii adulto, prenditi le tue responsabilità
7/27/2014, 11:46:00 PM

Bruno wrote ...
Magari Leo, magari...in questa domenica di fine luglio sto a casa a lavorare.

"Adesso voi Renziani, difendetemi tutto questo senza dire che Grillo è un cialtrone, un buffone, o che gli utenti di internet insultano e voi andate da mamma a piangere."

Cosa devo rispondere?
Ti rendi conto che quello che sta facendo da giorni 'sto casino perché io l'avrei insultato mi sta dicendo di rispondergli invece di lamentarmi, io, che gli utenti di internet insultano e di andare, io, da mamma a piangere?

Siamo alla dissociazione cavolo, qualcuno che gli vuole bene è il momento che intervenga.
7/27/2014, 5:39:00 PM

Leonardo T wrote ...
Magari è solo uscito. (Ho sentito dire che) le persone normali a volte la domenica lo fanno.
7/27/2014, 5:06:00 PM

Anonymous wrote ...
Bruno, perchè invece di insultare non rispondi?
Forse che non sei in grado?
7/27/2014, 4:25:00 PM

Anonymous wrote ...
Tutta questa distriba sugli insulti di GENTE PD contro i M5S dimostra involontariamente solo una cosa:

IL Re è nudo:
le polemiche fatte da tutto l'establishment PD contro il PRESUNTO linguaggio volgare del M5S è puramente STRUMENTALE.

E' l'unico modo che ha Renzi (e i renzianidell0ultima ora.. vedi #Picierno80Euro che prima di salire con Renzi sulla Borsa di GUCCI, lo insultava alla stessa maniera con cui oggi lo difende, insultando tutti quelli che non la pensanocome renzi e come lei).

ORa è l'unico modo per mettere all'angolo i 5Stelle poichè il PD ha raggiunto il controllodei media tradizionali. Addirittura manda in onda le pubblicità "progresso" a favore dell'Europa, come fossero dei DOGMI da far imparare ai bambini a scuola.

Ma a parte questo.
I piddini insultano. Non c'è nessuna diversità nè morale nè ideologica.
Il mantra dell'insulto 5Stelle è solo strumentale a non sdcendere nel MERITO e nel CONTENUTO delle questioni mosse dal M5S (e da DArio Fo'- premio Nobel).

GLi intellettuali organici al potere PD devono fare mille giravolte per giustificare cosa:

- SENATO non elettivo diventa discarica di ogni corrotto/corruttore a livello Regionale. Stopp a tutte le inchieste della magistratura sugli scandali REGIONALI.IMMUNITA' dei senatori non eletti e inviati per sfuggire le indagini. Stop ad ogni spiraglio di inchieste sulla corruzione tra politica e imprenditoria cirminale.

-CAMERA che rimane una camera di NOMINATI, senza il contrappeso odierno dei senatori eletti. Vedi sopra.

Preisdnete del Consiglio che DE FACTO direttamente o indirettamente NOMINA sia i DEPUTATI sia i SENATORI. In quest'ultimo caso è la casta/partito che sugerisce al Presidente i consiglieri Regionali che stanno per essere indagati e li fa spedire al SENATO.

- Poi dal COMBINATO DISPOSTO di cui sopra avviene uno STOP alle inchieste di mafia/camorra/ndrangheta, visto che l'80% degli affari di tali S.p.a. avvengono a livello locale/regionale e le collusioni sono scoperte indagando anche i politici regionali.
(vedi Lombardia, Veneto, etc). Basta indagini sui politici locali. Stop a indagini sulla corruzione. Stop alle indagini sulla mafia, gli appalti e i concorsi pubblici.

-Decreto POLETTI: tutto quello che una persona di SINISTRA dovrebbe abiurare.

Adesso voi Renziani, difendetemi tutto questo senza dire che Grillo è un cialtrone, un buffone, o che gli utenti di internet insultano e voi andate da mamma a piangere.
PEnsate un pò anche all'italia, fuori dai vostri salottini digitali...
7/27/2014, 11:28:00 AM

Anonymous wrote ...
Immenso Compagno Bruno che si immola per salvare il prof.
Se dovessi avere bisogno di qualcosa per le spese legali...fai sapere.
7/27/2014, 10:47:00 AM

Bruno wrote ...
Io! io!
Denunciate me!
L'ho scritto io, la responsabilità è mia.
La mia mail non è lì accanto ma la trovate facile, fatemi scrivere dall'avvocato così gli do direttamente tutti i dati e ci rispamiamo la trafila del rintracciarmi, ché già i tempi della giustizia sono quelli che sono.

Però fatelo eh, non facciamo che sono le solite sparate come se ne leggono a centinaia ogni giorno e poi ce ne fosse uno che denunci sul serio.
E mi raccomando, dall'avvocato fatevi spiegare bene cosa succede se si perde, non che poi ve ne uscite con e non lo sapevo... e mi scusi avvocato... e non possiamo chiudere con una stretta di mano... e adesso chi lo dice ai miei, eh.
Quelle sono stanze nelle quali si entra attraverso la porta della scelta ma si può uscire solo dalla porta delle scelte altrui.
E so di cosa parlo, quindi chiudete qua 'sta buffonata senza spaccare le palle per giorni a mezza rete o mandatela avanti nell'unica maniera in cui deve andare avanti.

P.S. Un suggerimento: se stai per querelare qualcuno per diffamazione contro ignoti e mentre lo minacci di farlo gli dai dell'idiota personalmente, di strada verso la vittoria ne fai proprio pochina.
Vedi di valutare bene tu, perché 'ste cazzate costano molto più di quanto si immagini quando si fa il gradasso sull'internét e io a oggi ho sempre vinto senza nemmeno bisogno di arrivarci in aula.

Per me 'sta buffonata si chiude qui o prosegue solo se ricevo comunicazione ufficiale diretta fuori da qui.
Voi fate quello che volete, la figura del cialtrone rientra tra le libertà garantite e con quel "E' ancora in tempo" direi che la state esercitando tutta.
7/27/2014, 4:24:00 AM

Anonymous wrote ...
Tondelli, cancellare l'idiozia scritta significa prendere le distanze, non cancellare significa condividere.
E' ancora in tempo, veda di valutare bene
7/26/2014, 10:29:00 PM

Leonardo T wrote ...
Ma non fate prima tutti con un bel alt+f4? Che io sappia funziona ancora.

Ps: le diffide mi piacerebbe riceverle firmate. Altrimenti è oggettivamente difficile prendervi sul serio. La mia mail è qui di fianco.
7/26/2014, 9:02:00 PM

Marzia wrote ...
Leo, l'anonimo qui sopra ha ragione.
O cancelli le cazzate di Bru o è inutile che ti arroghi il diritto di cancellare le "sciocchezze" se poi non lo fai
7/26/2014, 4:53:00 PM

Anonymous wrote ...
Tondelli, di chi è il blog?
Chi deve vigilare?
E' sicuro che non cancellando la seguente frase

"provare un minimo di attrazione per il carrozzone M5S è (per me) possibile solo in due casi: se si è cerebrolesi O se si è intelligenti ma colpiti dalla sindrome del pesce rosso"

Lei e il signor Bruno rischiate una denuncia?

Così giusto per metterLa al corrente.
Cordiali saluti

Un simpatizzante del m5s
7/26/2014, 12:58:00 PM

Alessandro wrote ...
Nessuna scenata, anche perché il primo a doverti scusare sei tu che lasci che a casa tua si offenda.
E poi fate i pistolotti contro grillo che offende?
Ma vi rendete conto?
Questa è una cosa intelligente, cosa rispondi?

Bruno chiedi scusa per quella battuta infelice
7/25/2014, 6:04:00 PM

Leonardo T wrote ...
Le scenate e i chiedimi scusa li andate a fare sul blog dell'asilo per favore? Se non sei cerebroleso dimostralo scrivendo cose intelligenti.
7/25/2014, 4:05:00 PM

Alessandro wrote ...

Devi sapere che io parlo solo con le persone educate e rispettose. Dimostrami di essere tale almeno chiedendo scusa per la cazzata sui cerebrolesi

Poi non ho problemi a risponderti sulla pina o su quello che vuoi.
7/25/2014, 3:05:00 PM

Bruno wrote ...
Oh, Alessa', rieccoti.
Meno male, stavo in pensiero.

Ti ho chiesto...'spetta che guardo...2 giorni fa, se puoi spiegarmi quel fatto là della Picierno
Avrai avuto da fare e lo capisco, ma ora che sei di nuovo qui non è che rispondi alla mia domanda?

Io alle vostre rispondo.
Dico anche solo per cortesia reciproca, sarebbe una bella novità veder accadere la stessa cosa.
Anche perché sei tu che ti sei rivolto a me per poi scomparire quando a tanta attenzione ho offerto altrettanta attenzione.
E non è bello, eh.

(spero non te ne abbia a male se la tua intimazione a stare zitto non la eseguo proprio alla lettera precisa precisa)
7/25/2014, 1:17:00 PM

Alessandro wrote ...
Dai Bruno, non è bello dare dei cerebrolesi/pesci rossi a qualcuno, hai detto una cazzata, chiedi scusa e stai zitto.
7/25/2014, 8:08:00 AM

Bruno wrote ...
"Può sempre chiedere al Bruno che ha paragonato i 5s a cerebrolesi"

'ccipicchia, uno si allontana un giorno e guarda che casino.

Vabbé, vediamo di dare una mano, mi ricito:
"provare un minimo di attrazione per il carrozzone M5S è (per me) possibile solo in due casi: se si è cerebrolesi O se si è intelligenti ma colpiti dalla sindrome del pesce rosso"

Nell'augurarmi che la solita necessaria ora di sostegno sia stata utile a evidenziare con maggior chiarezza il mio aver offerto due ipotesi alternative per riferirsi alla qualità intellettuale della base m5s, mi metto come sempre a disposizione per offrire (gratis!) un'ora supplementare nel caso in cui qualcuno non si ritenesse suffcientemente coincidente con la seconda da capire da solo il perché si sia autonomamente iscritto nell'elenco degli appartenenti alla prima tanto da sentirsi insultato personalmente.
7/25/2014, 7:28:00 AM

Leonardo T wrote ...
Ma con "colleghi intellettuali barbuti" chi intendi esattamente, son curioso.
7/24/2014, 11:36:00 PM

Anonymous wrote ...
Perché invece di insultare me non te la prendi con la tua dirigenza e con i tuoi colleghi intellettuali barbuti che hanno teorizzato la vostra superiorità morale?

Lasciare quegli insulti scritti da Lord Bruno significa come minimo condividerli....
Ma non erano i grillini che sapevano solo insultare?
7/24/2014, 10:37:00 PM

Alessandro wrote ...
"Quel giorno non ci saranno più partiti, ma un unico movimento"
Questa è appunto la visione malata di quello psicopatico che gioca con la buona fede di milioni di babbei che credono che il "movimento unico" al governo garantirà la miglior efficienza di governo.
C'è sempre anche questa componente tecnicistica dietro a tutti i regimi totalitari, che riduce la politica a mero effetto di uno strumento tecnico (in questo caso il voto "virtuale" di chi si iscrive, su temi decisi da chi gestisce il sito... geniale).

In realtà la politica (la democrazia) cercano di usare gli strumenti più idonei per agire, che possono anche cambiare ed evolvere, ma non si esaurisce in questi. La democrazia non è un semplice voto, per capirsi, ma è un insieme di strutture democratiche che interagiscono (dai tre poteri in giù).

Casaleggio sta pescando nella destra nera e disorganizzata mentalmente, ha capito che basta un pò di bava da parte del suo sbavatore brandizzato per conquistarli.

Questo qui definisce il partito verde italiano un partito elitario ancorato al passato, benissimo (potrei anche essere daccordo), ma è per questo che il M5S è finito per appoggiare in europa il carbone, il nucleare, la tav, gli inceneritori ecc.??
7/24/2014, 8:56:00 PM

Leonardo T wrote ...
Prova con "tormentoni imparati a memoria sul Giornale", "dico sciocchezze e poi me la prendo con chi mi dà dello sciocco, è l'unica mossa che ho imparato in quarant'anni", o anche solo "mentecatto".
7/24/2014, 8:23:00 PM

Anonymous wrote ...
Leonardo, non sono il tuo motore di ricerca e non ho più molto tempo da perdere.
Ti scrivo però qualche parola chiave al riguardo: "questione morale" "salotti" "onanismo intellettuale"

Buona ricerca
7/24/2014, 7:48:00 PM

Marco wrote ...
Questo comunicato di Kraxi ha messo un punto definitivo alla questione e sta facendo il giro delle agenzie di tutto il mondo.
Anche la stasi e il kgb stanno aggiornando i loro archivi in tempo reale.....
7/24/2014, 7:13:00 PM

Leonardo T wrote ...
Una lesione cerebrale corrisponde a una inferiorità antropologica? L'"antropologia" è una quantità che può aumentare o diminuire? Spiegati bene per favor.
7/24/2014, 3:22:00 PM

Anonymous wrote ...
Può sempre chiedere al Bruno che ha paragonato i 5s a cerebrolesi
7/24/2014, 3:07:00 PM

Alessandro wrote ...
Ti sei dimenticato di dire che i ladri e puttanieri hanno continuato a fare i ladri e i puttanieri nonostante la FERMA E INTRANSIGENTE OPPOSIZIONE DELLA SINISTRA CHE MAI E SOTTOLINEO MAI E' SCESA A COMPROMESSI.
Ecco, così la tua analisi è completa.
7/24/2014, 12:11:00 PM

Mike wrote ...
Poi, comunque vai a vedere un tweet come questo e anche il PD non è che ci faccia una bella figura:

https://twitter.com/dariofrance/status/491660318855426048

iPhone5S16GB: Francia 709€ (copia privata 8€) Germania 699 (cp 36€) Italia ora 732 (cp 4€). Apple fa pagare cp solo ai suoi clienti italiani

Forse il Dario l'unica IVa che conosce è quella che ha partecipato ad una dozzina di festival di Sanremo?
7/24/2014, 11:59:00 AM

Leonardo T wrote ...
Guarda che anche in Piazza San Sepolcro dicevano "siamo un movimento non un partito". Anche Bossi lo diceva. Lo dicono più o meno tutti quelli che fondano un partito.

Tu pensi che il M5S sarà per sempre controllato da attivisti con la fedina immacolata, ma nei fatti non è già così; non è mai stato così. Già a Bruxelles c'è gente che pasteggia coi tuoi soldi, e qualche anno fa vendevano per corrispondenza il dvd in cui si spiegava come fare le previsioni dei terremoti. Roba abbastanza criminale, secondo me.

Tu guardi al futuro perché non hai scelta - non conoscendo il passato: è una cosa che puoi correggere leggendo un po'.
7/24/2014, 11:54:00 AM

Leonardo T wrote ...
Qui capisco soltanto una cosa: hai letto per vent'anni di una roba che doveva chiamarsi "rivoluzione liberale" e spazzar via "la scuola del PCI".

Per fare questa famosa rivoluzione dovevi votare dei puttanieri un po' ladri, e lo hai fatto.

Purtroppo, una volta votati, hanno continuato a fare i ladri e i puttanieri, chi l'avrebbe detto? Anzi hanno approfittato della loro posizione per ladreggiare e puttaneggiare un po' di più - inaudito.

La cosa ti ha deluso, e così hai cercato qualche nuova favola. Ed ecco la "democrazia dal basso". L'importante è continuare a credere che il nemico fosse gargamella, barca a vela, rigor montis, eccetera.

Sentiti libero di accusare tutti e tutto tranne te.
7/24/2014, 11:50:00 AM

Leonardo T wrote ...
Io devo ancora capire cosa significhi, "superiorità antropologica".
7/24/2014, 11:45:00 AM

Anonymous wrote ...
Se non ricordo male avevo letto la storia di un rabbino che aveva fatto un favore al Sacro Romano Imperatore. A quel punto l´imperatore (all' epoca giuridicamente parlando il vertice del potere secolare della cristianitá) aveva fatto conte il Rabbino, ma poichè nel Medioevo gli ebrei non potevano possedere terra lo aveva nominato Conte della Luna, dandogliela in feudo. Forse il sito in questione è di un discendente del Rabbino (teoricamente parlando avrebbe delle ragionevoli basi giuridiche)
7/24/2014, 10:44:00 AM

Anonymous wrote ...
Un partito presente sul territorio con una sede: ho presente benissimo, si chiamano comitati d'affari e si spartiscono fette di potere come tutti i partiti.
La cosa ridicola con voi piddini è che non riuscite proprio a fare il balzo mentale, è inutile, è troppo difficile per voi. Quando immaginate il futuro che vorreste per il M5S è sempre un futuro da partito, nel tuo caso rimpiangi che il M5S non sia diventato un partito ambientalista, inseguendo i sogni perduti di un gruppo elitario e nostalgicamente legato al passato come i Verdi. Grazie tante, noi guardiamo al futuro!
Noi non siamo un partito, siamo un movimento e non abbiamo strutture di partito. Nonostante i partiti tradizionali cerchino di ostacolarci, il nostro programma è chiaro: in futuro i cittadini potranno votare da casa su qualsiasi proprosta di legge, basterà che si iscrivano al movimento.
Quel giorno non ci saranno più partiti, ma un unico movimento che deciderà attraverso votazioni on-line la gestione dello stato, che non sarà più corrotto in quanto gli attivisti del movimento lo controlleranno ed eviteranno infiltrazioni di politici. Perché gli attivisti del movimento saranno cittadini, con fedina penale immacolata e senza legami coi partiti.
Questo progetto è chiaro e l'abbiamo detto mille volte, ma voi continuate a pensare che siamo un partito tradizionale, con le sue sedi, i suoi politicanti e le sue ruberie.
7/24/2014, 10:43:00 AM

Kruaxi wrote ...
'Purtroppo' sono un appassionato di astronautica fin da ragazzo… le prove tali non sono, sono ASSOLUTE evidenze che solo una persona ignorante, od in malafede, può considerare altro. E… per favore… non citiamo Kaysing… Ho letto il suo demenziale libercolo ancora in inglese, alla fine degli anni 70, ed è un'accozzaglia di stupidaggini. Peraltro il povero (è deceduto, anziano, alcuni anni fa… no, la CIA non l'ha eliminato) Kaysing, definito nella controcopertina del suo romanz… ehm… del suo 'libro', un 'ingegnere aerospaziale', faceva di mestiere l'impaginatore di depliant… Ha finito i suoi anni facendo il, peraltro nobilissimo, mestiere di 'allevatore di gatti'…
Chi dice che non ci sono 'prove' (mi viene l'orticaria) non sa davvero NULLA.
Ho letto i commenti sull'Unità… da rabbrividire… ma è stata colonizzata dai grillini !?
7/24/2014, 9:50:00 AM

Alessandro wrote ...
Sai che vuol dire essere presenti sul territorio? Avere una sede in ogni comune? Avere delle elezioni interne? Avere rapporti con i sindacati, le associazioni ecc.? Non sono cose che può fare uno solo, per quanto bravo, su internet. Casaleggius dice cose simpatiche tipo: "non mi interessa il parlamento, il mio interlocutore non è il parlamentare è il popolo" come se lui potesse parlare direttamente con "il popolo" e il popolo dire la sua, modello nerone al colosseo. Come considera i parlamentari di altri partiti allo stesso modo considera i suoi: zero. Per questo fatica a diventare i loro coordinatore a Roma, quelli sono dei software creati da lui e dovrebbero solo fare il lavoro per cui sono stati scritti: ovvero confusione. Nel momento in cui acquistano una loro vita coordinata vengono cancellati.

Cominciano a sentirsi marionette, mi correggo, ma quello che non hanno capito è che fuori dall'essere marionette, dall'essere software, il M5S non esiste. Senza Casaleggio e Grillo prendono lo 0,1% se va bene.

A volte mi dico: che occasione persa! il M5S poteva essere il partito ambientalista più forte d'Europa, assieme ai verdi europei, avrebbe dato forza a politiche alternative alla TAV, ai combustibili fossili, ai traspori su gomma, agli inceneritori, al nucleare, al cemento. Era partito così Grillo e ha tradito tutto grazie al suo compare-padrone cibernetico. Ma poi mi auto correggo e penso che senza quel compare-padrone non sarebbero andati da nessuna parte e quindi a meno di pensare che quello sia una potenziale brava persona non posso rassegnarmi a pensare che anche grillo in fondo cercava solo visibilità e i suoi adepti sono solo una manica di imbecilli.

PS: Voi berlusconiani che provate a dissuadere dal votare PD con le ragioni di un pazzo fascista cibernetico davvero pensate di farcela?
7/24/2014, 9:26:00 AM

Anonymous wrote ...
Era da un po' che mancavo da questo blog. Ecco che il signor Bruno, piacere di conoscerLa, rilancia con arroganza la tematica della superiorità antropologica. Ovviamente non censurata ma avallata, immagino con vivo compiacimento, da parte del padrone del vapore. Signor Leonardo, complimenti per il lavoro davvero ottimo sui suoi adepti.
7/24/2014, 8:56:00 AM

Anonymous wrote ...
@Alessandro
Sostituisci "Casaleggio" con "Dalema",
sostituisci M5S con PD,

ecco che per magia tutto il ragionamento fila liscio..

Solo che Casaleggio non fa accordi con Berlusconi, Santanchè, Alfano e Verdini.
Alla fine una differenza rimane.
7/24/2014, 12:21:00 AM

Anonymous wrote ...
Alessandro, se ci pensi bene, siamo tutti delle marionette
7/23/2014, 9:29:00 PM

Alessandro wrote ...
Casaleggio ha il merito di aver creato in pochissimo tempo un partito con un blog e un grande attore, un po' lo ha fatto ne sono convinto perchè vuole sperimentare un possibile futuro in cui grossi settori della vita sociale migrati sul web (es. politica), saranno manipolabili da una sola persona.

Il M5S imploderà presto in assenza di una gerarchia democratica e di un rapporto con il territorio, ma rimarrà ai posteri questo fatto estremamente sperimentale.

Giustamente i parlamentari 5S che ora sgobbano e danno l'anima, vedono il loro lavoro vanificato dai diktat che ricevono sopra di loro, agiscono a random con il panico di esser buttati fuori, cercano di raggiungere obbiettivi costruttivi, fanno anche proposte sensate, ma non si rendono di essere marionette in un gioco che non prevede la loro partecipazione alle scelte.
7/23/2014, 7:32:00 PM

Sai Baba wrote ...
Bruno, guarda mi sei simpatico e ti voglio ancora aiutare.

La risposta era b.
7/23/2014, 5:23:00 PM

Bruno wrote ...
Il pensarci bene non è azione che dipende dal tempo che impieghi per farlo, ma dalla qualità del pensiero.
Per questo per risponderti non serve spenderne più di quello che serva a leggere il tuo commento, che la risposta la contiene già nell'assenza di una terza opzione che contempli la qualità dell'elettore.

Questo è il perché milioni di pesci rossi abbiano seguìto Sai Baba, perché sono milioni quelli che coprirebbero d'oro chiunque si presenti loro con un progetto di società nel quale il loro ruolo da male si fa cura senza alcun bisogno di un processo di mutazione nel passaggio tra i due stadi.

Tu la qualità e conseguente responsabilità dell'elettorato non l'hai proprio istintivamente vista apparire nella mente quando hai pensato alle risposte multiple.
Sei perfetto come elettore di Sai Baba, funziona proprio così, lui è a te che si rivolge.
7/23/2014, 5:13:00 PM

Anonymous wrote ...
Bruno, chiediti perché milioni di pesciolini rossi/cerebrolesi danno i voti a mamma ebe. Da questa prospettiva non credo che sia troppo lusinghiero il bilancio della politica degli ultimi anni.

Ti voglio aiutare.

In sintesi, di chi è la responsabilità del successo di mamma ebe?

Ti voglio ancora aiutare con le risposte multiple.

a) di mamma ebe e del suo programma politico

b) di una classe politica che ha perso di anno in anno e di giorno in giorno la sua credibilità creando non un vuoto bensì una voragine.

Pensaci bene, non voglio che tu mi risponda ad minchiam.
7/23/2014, 4:13:00 PM

Bruno wrote ...
Update:
La cronaca come al solito mi supera a destra e quindi oggi, cvd, ai 3 che smentiscono i 3 in forma incrociata, si aggiungono gli attori che mancavano: i parlamentari e il figlio di uno dei due comici.

I parlamentari della Commissione Difesa avviano il voto web per chiedere un parere sulla rappresentanza militare senza l'avvallo del Duo Sai Baba/Mamma Ebe.
A occuparsi della questione arriva l'attore mancante nella pantomima: il figlio di Mamma Ebe, giusto per rimarcare che la nuova politica vuole prima di tutto risolvere il problema dei conflitti di interesse e del familismo verticistico.
Che nella comunicazione ufficiale è corso in Parlamento per "Installare App", dichiarazione che aprirebbe la via a un fiume di ironie che per brevità mi risparmio.
I Parlamentari oppongono il diritto di rivolgersi alla base in maniera indipendente dal vertice e confermano l'avvallo del sempre misterioso Staff, che sarebbe della C&A ma non la C&A, che in questa nuova puntata è identificata nel figlio del suo fondatore andato a verificare e che quindi non ha avvallato affatto.

Domani vediamo chi si aggiunge, magari la cugina di Di Maio ha qualche direttiva da dare/smentire/pretendere/negare pure lei e perché privarla del diritto di farlo, è il movimento della gente per la gente in mano alla gente, del resto.

Questa roba qui, intendevo questa roba qui.
7/23/2014, 3:36:00 PM

Claudio B. wrote ...
@Anonimo
Nel 2007 una sponda giapponese fotografò il luogo dell'allunaggio americano; nel 2009 anche una sonda indiana fotografò lo stesso luogo.
Quindi quando sostieni che "non c'è nessuna prova del fatto che sulla Luna ci siamo andati davvero" non sei nel giusto.
Poi esistono tante altre prove indirette, ma direi che le missioni lunari nipponica e indiana siano la prova definitiva.

Per quel che riguarda invece Renzi che ci "comanda a bacchetta", basterebbe leggere il pezzo di Leonardo che stiamo commentando per sentire una voce critica. Non pretendo la Luna (visto che di essa discutiamo), ma giusto che tu legga il pezzo che stiamo commentando, nulla di più.
7/23/2014, 3:16:00 PM

marcell_o wrote ...
immagino che essere "all'avanguardia nell'industria spaziale" possa implicare anche avere sistemi di controllo per capire se *davvero* gli americani siano scesi sulla luna
comunque no, non mi hai convinto: continuerò a definire la cosa semplicemente arroganza e scemenza
comandare a bacchetta? bue... cornuto... asino...
7/23/2014, 2:27:00 PM

Bruno wrote ...
@Alessandro:

Ho detto che nella base PD ecc ecc?
Mi indichi dove?

Nel frattempo potresti anche spiegarmi quali siano le colpe della Picierno e in che modo queste la rendano paradigma della base che sostiene il PD?
Lo chiedo seriamente, perché non la conosco così bene da capire come mai sia utilizzata continuamente come caso negativo del PD, ma dato che vedo il suo nome ritornare con una certa frequenza come esempio del quale la base pd dovrebbe in qualche maniera vergognarsi al pari di un Sibilia, e il tuo averla tirata fuori come risposta al mio discorso conferma l'abitudine, mi interessa capire cosa mi sia perso di lei.

@Riccoespietato:

E' un riferimento alla proverbiale memoria breve.
L'immagine del pesce rosso è quella che si usa quando si vuole trasferire l'idea del reset quotidiano della memoria.
In questo caso è usato insieme a "cerebrolesi" non perché abbinato ma come alternativa, come variante della quota non-cerebrolesa dei simpatizzanti M5S che certamente ci sono come in qualsiasi altra base.
Sta a dire:
provare un minimo di attrazione per il carrozzone M5S è (per me) possibile solo in due casi: se si è cerebrolesi O se si è intelligenti ma colpiti dalla sindrome del pesce rosso e per questo incapaci di ricordarsi ogni giorno ciò che è stato il giorno prima, ma a volte un'ora prima, se non addirittura cinque minuti prima, non di rado in contemporanea, come il caso da me citato relativo ai tre vertici che riescono a smentirsi tutti e tre contemporaneamente e non su un episodio marginale di un giorno X ma sul ruolo che reciprocamente hanno in termini di guida e riferimento del partito.
7/23/2014, 2:23:00 PM

Alessandro wrote ...
Parli seriamente?
7/23/2014, 2:19:00 PM

Anonymous wrote ...
Tu le definisci semplicisticamente arroganza e scemenza, ma la verità è che non c'è nessuna prova del fatto che sulla Luna ci siamo andati davvero.
Leggiti l'illuminante libro di Bill Kaysing in merito: è del 1976, quindi di tempi non sospetti.
Qui si tratta di tenere sveglio lo spirito critico. Neghi forse che in quegli anni l'URSS fosse all'avanguardia nell'industria spaziale? E che gli USA, per paura di prendersi un missile sul capo, dovessero a tutti i costi inventarsi qualcosa per salvare la faccia?
Ormai la guerra fredda è finita, stiamo scoprendo la verità su Ustica, perché non dovrmemo scoprire anche la verità sul fatto che non siamo mai andati sulla Luna? Ah, ma la semplice accettazione acritica della verità è un dogma per voi piddini: tenetevi Renzie, allora, e siatene fieri quando vi comanda a bacchetta!
7/23/2014, 12:58:00 PM

Anonymous wrote ...
Un pezzo illuminante, tipico del buon PDino: si sostiene Renzi ma lo si attacca anche, così che in futuro si possa dire "Io ero contro".
Tipico della scuola del PCI che ha affossato le riforme liberali per decenni solo per tenere in ostaggio il paese, quella scuola che ha solo saputo dire di no a tutto, che ha impedito le riforme, la rivoluzione liberale che sognavamo vent'anni fa e ne scopre il valore solo adesso quando ormai è troppo tardi, quando la storia è andata avanti e il vero futuro è la democrazia dal basso.
La verità è che siete tutti uguali, tutti finti, ma vedrai che alla fine gli italiani capiranno e anche Renzie sarà spazzato via dalla storia. E i vari Bersani-Gargamella, D'Alema in Barca a Vela, Prodi-Mortadella, Rigor Montis saranno un triste ricordo.
7/23/2014, 12:38:00 PM

Leonardo T wrote ...
E io che c'entro, scusa.
7/23/2014, 12:18:00 PM

Anonymous wrote ...
Guarda Leonardo io non ho fatto altro che usare la stessa metodologia di analisi del tuo illuminante pezzo
7/23/2014, 10:53:00 AM

Anonymous wrote ...
(gentilmente, mi chiariresti la metafora "pesce rosso"? io so poco dei costumi dell'animaletto - e l'abbinamento a "cerebrolesi" non sembra lusinghiero - ma quel poco che ne so non sarebbe disdicevole.
grazie...)
7/23/2014, 9:45:00 AM

Anonymous wrote ...
Di peggio potrebbe esserci chi confonde il particolare col generale.
Siccome la mia prof d'inglese era un'incapace, allora tutti gli insenanti d'inglese lo sono, anzi, diciamo tutti gli insegnanti che si fa prima.

Bella quella lista di etc perché non contiene nessun altro nome. Se tu volessi fare una critica seria dovresti prendere TUTTI gli amministratori PD, calcolare la % dei condannati e poi calcolare la % di quanti fra questi non sono stati buttati fuori dal partito con disonore.
Poi fai la stessa cosa coi forzisti, controllando quale sia la % di condannati e poi vedere se anch'essi sono stati espulsi con disonore o se invece sono stati portati in gloria.
Sei capace di portare singoli esempi tipo Cuffaro o Penati: con un singolo esempio si riesce anche a dimostrare che la somma è uguale alla moltiplicazione ( 2 x 2 = 2 +2). Ma che mi dici della massa? Di tutti quegli amministratori che lavorano in silenzio e non fanno notizia?
O mi calcoli i valori complessivi, oppure il tuo è il solito qualunquismo di chi contesta i mutamenti climatici con l'argomento "veramente a casa mia fa freschino".
7/23/2014, 9:39:00 AM

Anonymous wrote ...
L'ingenuità o gli orsoni, i penati, gli errani etc. etc. etc. etc. etc. etc. etc. etc. etc. etc. etc. etc. etc. etc. etc. etc. etc. etc. etc.

Cosa è peggio?
7/23/2014, 8:41:00 AM

Alessandro wrote ...
Nella base del pd ci sono invece solo e soltanto teste pensanti plurilauerate che ogni anni ambiscono al nobel.
Mai che si parli qui dell'ottima pina picierno, siete troppo umili e modesti per ostentare le vostre cavalle di razza, vero?
7/23/2014, 8:02:00 AM

Bruno wrote ...
Il problema M5S, quello che finché non risolto lo renderà sempre appetibile solo per cerebrolesi o wannabe pesce rosso, è che negli stessi giorni in cui un Di Maio annuncia che il duo Comico sarà meno presente, uno dei due comici annuncia che dato che lui è stanco l'altro prende casa a Roma per gestire da vicino la questione, mentre sopra a entrambi cala il sacro verbo del misterioso Staff che li smentisce entrambi dicendo che “Non è vero. Semplicemente tornerà ad essere più presente per aiutare il coordinamento tra i parlamentari”.
Di Maio smentisce sia il duo comico che lo staff, il duo comico smentisce sia Di Maio che lo staff, lo staff smentisce sia Di Maio che il duo comico.
Sotto questa roba qui la meravigliosa base uebbe, che come gli animaletti con la testa a molla che si tenevano sul cruscotto fa Sì Sì Sì con la testa indipendentemente da cosa stia facendo l'auto in quel momento.
Se procede fa Sì Sì Sì perché procede, se si ferma fa Sì Sì Sì per inerzia, se prende una buca fa Sì Sì Sì per il balzo, qualsiasi cosa faccia l'auto fa Sì Sì Sì con la testa.

Il problema dei Sibilia non è che credano che l'allunaggio sia una ricostruzione in studio, ma che sono parlamentari, votano, si trovano il potere di essere determinanti grazie a quella che è una delle due cose che l'M5S vanta come il suo più grande plus e cioè il criterio di selezione.
In Commissione Cultura e Istruzione ci hanno messo uno con la terza media.
Sibilia non è un incidente di percorso, è perfettamente coincidente con i contorni del partito.
Berlusconi la Minetti l'ha messa lì perché aveva quelle tette, non ha mai nemmeno provato a dire che fosse la soluzione ai disastri del paese, gli piaceva e l'ha messa in regione.

Un movimento che mi dice che Sibilia è la soluzione al problema politico/etico/economico della nazione o mente o è scemo.
Se mente allora meglio sì berlusconi, almeno è uno solo e sai che comanda.
Se è scemo allora meglio berlusconi per quel fatto là del professor Cipolla.
7/23/2014, 2:46:00 AM

marcell_o wrote ...
anch'io ho sentimenti contrastanti:
vorrei che la maggioranza coinvolgesse il m5strilli per le riforme e un attimo dopo leggo qualcosa che mi fa sperare che renzi li sfanculi in diretta streaming
l'uscita di carlo sibilia a proposito dell'allunaggio è davvero imbarazzante... non riesco a immaginare quanta scemenza o arroganza occorra per scrivere un tweet del genere
7/22/2014, 11:40:00 PM

Claudio B. wrote ...
Conosco un sito web israeliano (ma non c'entra nulla coi post precedenti di questo blog) dove è addirittura possibile comprare appezzamenti di terreno sulla Luna!

Insomma, all'esatto opposto rispetto al tweet citato in fondo al presente articolo ;)
7/22/2014, 11:36:00 PM

Non è Israele; sei tu.

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"Ma la Siria? E l'Iraq? Non muoiono dei bambini anche là, da mesi? Perché non te n'è mai fregato nulla? Che cos'hanno di speciale quelli palestinesi? Cosa c'è di speciale nei bombardamenti di Israele per farti indignare come non ti hanno mai indignato le armi chimiche di Assad o le stragi in Egitto?"

Caro sostenitore di Israele che me lo domandi, su un blog o su un social network, un giorno sì e un giorno pure; e quando non lo chiedi a me lo stai domandando a qualcun altro che spaccia morticini siriani per palestinesi... io so che a nulla valgono le mie obiezioni: potrei dirti che non è vero che non m'è mai fregato nulla; non è vero che Assad non mi ha sconvolto e indignato. Anche se è vero che di Siria e di Iraq, e delle centinaia di altre crisi in giro per il mondo ho discusso di meno, litigato di meno. Ho un'attenzione selettiva? Probabilmente: e credo che ce l'abbiamo tutti. Ci sono mille motivi storici e culturali per cui un cittadino italiano di media cultura può sentirsi più vicino a Israele e alla Palestina che non a tanti altri Paesi che passano guai anche peggiori, vicini e lontani. E poi c'è un altro motivo, banalissimo: su internet si discute, si approfondisce, ma soprattutto si litiga.

Da che navigo in rete non mi è mai capitato di litigare con sostenitori di Assad o dell'ISIS. Non frequentiamo le stesse compagnie, non leggiamo gli stessi giornali, non seguiamo gli stessi opinionisti, insomma non abbiamo nulla da dirci. Nessuno mi ha mai taggato in una discussione sulle armi chimiche di Assad. Nessuno si è mai sentito in dovere di obiettare che sì, Assad è un genocida, però anche i suoi nemici... Nessuno ha mai tentato di spiegarmi quanto fossero giuste le rivendicazioni degli integralisti. E invece con Israele succede, puntualmente.

Tanta gente in buona e meno buona fede si sente in dovere di avvertirmi quotidianamente che sì, Israele ha i suoi difetti, ma Hamas è molto peggio (come se non lo sapessi). Qualcuno si sente in dovere di spiegarmi che sì, Hamas non riesce ad ammazzare nessuno, ma se fosse in grado farebbe un massacro (vero; però non ce la fa). Qualcuno deve continuamente ripubblicare la nuova versione del solito foglietto in cui gli israeliani sparano per difendere donne e bambini e invece i palestinesi li mettono in mezzo, come se non l'avessi visto migliaia di volte in vent'anni. Il tutto deve essere necessariamente condito con qualche sberleffo ("pacifinto", "sinistroide") e soprattutto quell'accusa di antisemitismo che ormai è una moneta di latta, tanto è inflazionata. Nel frattempo gli antisemiti veri minacciano e uccidono ebrei anche in Europa, e in rete c'è chi ogni tanto mi accusa allegramente di collaborare con loro. Per capirci: l'istigazione all'odio razziale qui da noi è un reato. Se davvero siete convinti che io stia diffondendo contenuti antisemiti, forse dovreste prendervi la responsabilità di denunciarmi alle autorità competenti. L'altra possibilità è ammettere che state, francamente, esagerando.

Caro lettore o interlocutore filo-israeliano: se davvero vuoi sapere qual è il motivo per cui discuto più di Israele che di Siria, più di Palestina che di Iraq, ebbene... il motivo sei proprio tu. (continua sull'Unita.it, H1t#240)

Sei tu che mi accusi di non capire (quando va bene), e di essere in combutta con degli assassini (quando sei un po’ più nervoso). Sei tu che mi inviti ad approfondire il problema, a studiarlo meglio, a cercare di esporre con più chiarezza le mie ragioni, onde evitare l’accusa di intelligenza con Hamas o la Jihad o direttamente con Hitler che controllerebbe il complotto antisemita da una base lunare. Sei tu che non lasci passare un giorno senza spiegare i motivi per cui Israele fa quello che fa, e non ti accorgi che in questo modo dai davvero l’impressione di avere bisogno tu per primo di ripeterteli ogni giorno, quei motivi. Se fossero motivi convincenti forse non ci sarebbe bisogno di tutto questo sforzo che, fin qui, non ha molto giovato alla tua causa.
Ora tu risponderai che anche i filopalestinesi si comportano così. Sì, qualcuno lo fa. E infatti ce n’è che non sopporto: ogni volta intervistano Vattimo sull’argomento ho l’istinto di impugnare un Uzi. E allora mettiamoci d’accordo almeno su questo: non c’è un altro conflitto che rovesci in rete tante quantità di cattiva fede, di foto false, di argomenti fallaci, da una parte o dall’altra. Temo che sia proprio questo ad attirarmi: non la sorte dei palestinesi o degli israeliani, che dalla nostra attenzione selettiva non hanno tratto finora molti benefici (anzi, forse la ribalta mondiale li ha danneggiati). Mi interessa il fatto che tutti mentano, che tutti si sbaglino, e che molti lo facciano volentieri, e di proposito. Mi interessano le leggende, e c’è chi ne fabbrica in continuazione. E a furia di sentirmele raccontare, e di cercare di smontarle, ho sviluppato una specie di competenza.
Molte cose probabilmente non le ho mai capite e forse non le capirò mai, ma è da anni ormai che ne sento parlare, che leggo, che discuto. Tutto quello che so l’ho imparato proprio mentre litigavo, on line e fuori. Certo, ci sono tante ragioni storiche e culturali per cui Gaza e Gerusalemme possono sembrarci più vicine di altre città martoriate del mondo. Ma forse non avrei mai davvero cominciato a interessarmi a Gaza o Gerusalemme se tanti anni fa, durante un’assemblea studentesca, un ragazzo vestito più o meno come me (jeans, camicia), non avesse preso la parola per accusare Arafat. Era un periodo abbastanza tranquillo, nessuno stava discutendo di Palestina, non era senz’altro all’ordine del giorno di quella precisa assemblea; e il ragazzo lesse un suo comunicato in cui spiegava che Arafat voleva sterminare gli ebrei. Tutti. Voleva riaprire i forni. Ecco, non ho più la minima idea di chi fosse quel ragazzo: probabilmente andò a studiare in un’altra città e ci perdemmo di vista.
Però ricordo perfettamente me che lo guardavo e pensavo: noi due non stiamo vivendo sullo stesso pianeta. Non avevo particolare simpatia per Arafat – non l’ho mai avuta, tutto sommato, ma questa storia che volesse riaprire Buchenwald, ecco, non l’avevo mai sentita. Si doveva essere aperto un portale interdimensionale, da qualche parte, e io o lui senza volere eravamo finiti in un mondo parallelo: forse ero io che senza saperlo quel mattino mi ero risvegliato in un universo in cui Yasser Arafat era un nazista genocida. Appena potei andai a controllare – no, non risultava. La storia era più o meno quella che ricordavo io: il leader dell’OLP era senz’altro responsabile della morte di molti nemici ebrei, ma questa cosa di riaprire i forni, insomma, era del tutto inedita. Dunque era quel ragazzo, vestito più o meno come me, a venire da un’altra dimensione. Avrei dovuto avvertirlo in qualche modo, e invece lo persi di vista. Forse si era richiuso il portale. Per qualche altro anno non ci pensai più.
Qualche anno dopo arrivò internet. Fu uno choc. Il varco interdimensionale si riaprì e cominciai a leggere di palestinesi nazisti. Era qualcosa che sfidava le mie certezze, che mi incuriosiva. A distanza di anni è ancora così. Perché non m’interesso anche della Siria, di Boko Haram, dei pirati somali? Perché sono un maledetto superficiale, probabilmente. Ma vi garantisco che se un gruppo di sostenitori della pirateria somala mi segnalasse ogni giorno delle notizie sull’umanità degli abbordatori, sulle giustezza delle loro rivendicazioni, sulla moralità dei loro abbordaggi, ecco, io resisterei qualche settimana, e poi comincerei ad interessarmene morbosamente.
“Hai paragonato Israele ai pirati somali, sei antisemita”.

(PS: questo pezzo si può commentare solo su facebook, sulla pagina dell'Unità o in fondo a questa. Vediamo come va).
Comments

Come valutare il Cattivo Insegnante

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In quattro giorni ha fatto dietrofront. Ancora una settimana fa sembrava che Roberto Reggi volesse raddoppiare l'orario degli insegnanti italiani, senza spenderci un soldo di più. Ai microfoni di "Repubblica" prometteva scuole aperte fino alle dieci di sera, anche in luglio: scuole piene di vita e di voglia di fare e di manodopera sottopagata. Poi, appena gli è capitato di incontrare davvero qualche insegnante, si è rimangiato tutto. "Chiedo scusa, è stata una stupidaggine". Ovviamente le trentasei ore sono da intendersi come un tetto facoltativo; ovviamente chi lavorerà di più guadagnerà un po' di più; ovviamente la trasformazione delle scuole in centri estivi richiede una discussione più aperta, insomma se ne parlerà ancora un po' prima di lasciar perdere.

In sostanza Reggi non ha fatto che eseguire - con più rapidità, bisogna ammetterlo - il solito schema dei Grandi Riformatori della Scuola Italiana: (1) lanciare idee irrealizzabili, dichiarare guerra a un fronte immaginario di insegnanti sfaccendati, (2) aspettare che qualcuno reagisca protestando; (3) rimangiarsi quasi tutto; (4) non cambiare quasi niente; (5) incolpare delle proprie incapacità gli insegnanti che non avrebbero capito la potenza visionaria delle sue idee. Fanno più o meno tutti così; la Moratti ci mise degli anni, Reggi quattro giorni. Non so cosa sia meglio, ma fin qui è la stessa scenetta. E d'altro canto non è che si possa fare molto di più, finché nella scuola non si decide di investire sul serio.

Su un punto Reggi non cede, ed è la valutazione. Proprio perché bisogna ridare dignità agli insegnanti, Reggi crede che sia venuto il momento di valutarli. Ma come? "La valutazione dovrà essere dunque un risultato che deriva da molti elementi". Giustissimo, ma quali? Per aiutare il ministro a trovarli, ho provato a guardare la questione da un punto di vista un po' diverso dal solito: quello del Cattivo Insegnante. Tutti sappiamo che esiste; ma perché non riusciamo a snidarlo?

C'è un problema. Rispetto agli insegnanti più o meno bravi, il Cattivo Insegnante ha una specie di vantaggio evolutivo. Non deve preoccuparsi, come i colleghi, di entusiasmare gli studenti, confortare i genitori, aiutare i colleghi, soddisfare i dirigenti. Il Cattivo Insegnante deve solo sopravvivere. Mentre gli altri insegnanti si aggiornano, correggono, organizzano progetti, si arrischiano a scortare gli studenti in pericolosissime gite d'istruzione, il Cattivo Insegnante deve soltanto preoccuparsi di difendere il suo habitat dai predatori. Questo lo rende molto più resistente a tutte le minacce esterne, le tempeste e le mareggiate che periodicamente si portano via qualche bravo insegnante stanco e sfiduciato - nel frattempo, all'ombra della macchinetta del caffè il Cattivo Insegnante nidifica. Mettiamoci dunque dalla sua parte. Il Cattivo Insegnante sa che Roberto Reggi vuole eliminarlo. Come può reagire? (Scopriamolo sull'Unita.it, H1t#239)

Se Reggi vuole premiare la genuina voglia di lavorare di chi è pronto a raddoppiarsi l’orario settimanale, il Cattivo Insegnante può benissimo correre dal Dirigente a chiedere le 24 ore, o addirittura le 36. Tanto lui in quelle ore fa poco o nulla: chiacchiera dei fatti suoi, legge il giornale. Per alcuni insegnanti la lezione è molto faticosa, per lui no. Anche questo è un vantaggio evolutivo: se Reggi vuole premiare chi lavora di più a contatto con gli studenti, fatalmente selezionerà quelli che in questo contatto sprecano meno energie. Naturalmente quelle ore in più il Cattivo Insegnante le toglierà a docenti migliori di lui - mors tua vita mea, vedi che anche il latino alla fine a qualcosa serve.
Oppure Reggi potrebbe introdurre i questionari che si usano in altri ambiti di lavoro, anche nell’amministrazione pubblica: agli utenti (in questo caso studenti e genitori) si potrebbe chiedere di valutare il servizio offerto. Non sarebbe una cattiva idea, e il Cattivo Insegnante sa già come volgerla a suo favore: trasformandosi nell’amicone degli studenti e alzando i voti a tutti. Manipolare i genitori non è così difficile – specie se intorno a te hai insegnanti più o meno bravi che a volte somministrano insufficienze o minacciano bocciature. Al Cattivo Insegnante basta ricevere la mamma o il papà ogni tanto e confermare che i colleghi si sbagliano, che il ragazzino è un genio incompreso, inespresso, ecc.
E se Reggi volesse insistere sulla vecchia strada della valutazione, con le prove Invalsi? È da un po’ che non se ne parla più, addirittura quest’anno in prima media le prove non sono state fatte. È vero che costano molto, e se le si volesse usare davvero per la valutazione degli insegnanti (come aveva proposto la Gelmini) succhierebbero tutti i fondi destinati a premiare i migliori. Ma fingiamo che i soldi ci siano: a quel punto al Cattivo Insegnante non resta che trasformarsi in un allenatore. Comincerà a somministrare simulazioni di prove invalsi a settembre, e proseguirà fino a giugno; sacrificherà volentieri tutto il resto del programma, visto che l’unica cosa da cui dipende la sua sopravvivenza è il buon risultato dei suoi ragazzi. Se comunque non riuscisse ad allenarli bene, può sempre falsificare qualche risposta in fase correzione, visto che dopo tanti anni la prova Invalsi (concepita per essere analizzata e valutata da un computer) continua a essere corretta a mano dai docenti. Molti degli stessi docenti continuano a lamentarsi della cosa; a sentirsi umiliati da un test che li trasforma in “compilatori di crocette”. Il Cattivo Insegnante no: se lo Stato gli fornisce un’opportunità in più di truccare le carte a suo favore, tanto meglio.
Il Cattivo Insegnante, insomma, non vede l’ora che la valutazione arrivi nelle scuole. Purché sia una valutazione semplice, imposta dall’esterno con la forza, da politici poco esperti di complessità scolastiche. Purché sia uno slogan, insomma. http://leonardo.blogspot
Comments (14)

Anonymous wrote ...
Ma infatti una categoria degna di questo nome avrebbe proposto in maniera corporativa un sistema di autovalutazione serio 30 anni fa. Gli insegnanti invece no, preferiscono aspettare che venga dal ministero, che sia imposta a forza, per poi potersene lamentare liberamente.
Proposte invece, per la valutazione, ne abbiamo?
Kimboz
7/14/2014, 11:16:00 AM

Alessandro wrote ...
La formazione dell'insegnante era più dura a tutti i livelli, una terza media di 60 anni fa corrispondeva ad una terza superiore di oggi... Inoltre era più costoso studiare, quindi c'era anche una maggiore selezione sulla motivazione e l'impegno (anche se a scapito dell'ugaglianza sociale).
Inoltre le dinamiche di insegnamento sono cambiate moltissimo, oggi sono più complesse, anche perchè, dalla prima media in poi, vedono la presenza di molti più studenti demotivati e con difficoltà di apprendimento.

Ci sono medici nel pubblico inadeguati o nulla facenti (non si parla dei medici privati che se sono incapaci perdono i clienti), però in generale non sono diventati medici perchè non sono riusciti a fare altro, come ripiego.
Chi conosce la siss, soss ecc. non può paragonarle a una preparazioni alla didattica, i docenti e i programmi sono puramente teorici. Come può insegnare a tenere una classe di adolescenti un docente universitario che non ha mai messo piede in una classe di adolescenti? E' come se un medico imparasse ad operare ascoltando teorie sulle operazioni e non mettendo mai piede come assistente in una sala operatoria. Nella sis, l'affiancamento in aula durava qualche mese, il che è ridicolo, dovrebbe essere di due anni almeno, con tanto di valutazione sul campo nel secondo anno, (se sei negato a tenere la classe non ti laurei come insegnante).

Il mestiere del docente rimane un mestiere improvvisato, da autodidatta, per questo è considerato qualcosa che tutti potrebbero fare con un pò di pazienza.

Conoscere la grammatica italiana non corrisponde a saper insegnare la grammatica italiana, è un'altra cosa, come per un medico conoscere l'anatomia non è saper operare, sono discipline diverse.
Discorso ancor più valido per le materie tecniche, dove ingegneri e architetti si improvvisano insegnanti senza avere la più pallida idea di cosa significhi stimolare l'emotività nell'apprendimento.
Costoro, meglio se con un'altra professione aggiuntiva, dovrebbero poter insegnare per poche ore all'anno in quanto esperti del settore.

Riguardo alla rigità del sistema mi va bene che un'ipotetica laureata in "Insegamento della lingua italiana e delle materie letterarie e storiche" possa fare la bibliotecaria con l'aggiunta di una specializzazione in gestione della biblioteca e addestramento pratico alla catalogazione, ma non mi va bene che una laureta in lettere generica possa andare ad insegnare, soprattutto alle medie o elementari. Anche i contenuti degli esami di letteratura dovrebbero essere specifici per gli insegnanti, essere più esaustivi sui potenziali programmi target e meno concentrati su temi iper-monografici a scapito di tutto il resto...

Temo che a livello politico sia convenuto squalificare la categoria docenti per togliergli potere.
7/12/2014, 5:03:00 PM

Anonymous wrote ...
Sì, direi di sì, ahimè... Prima la formazione degli insegnanti semplicemente non esisteva, ora invece sì (diciamo esiste a singhiozzo, parlo delle varie SISS, TFA ecc.). Sono scuole come ne esistono negli altri paesi europei (ad esempio la Germania), che dopo la laurea ti preparano all'insegnamento, con la bella differenze che in Germania quando frequenti queste scuole per diventare insegnante, ti pagano, in Italia invece sono gli iscritti alla scuola a pagare delle tasse e anche belle salate! Quindi caso mai la formazione negli ultimi anni è migliorata (dato che prima non c'era proprio e ti buttavano in classe senza che tu una classe non l'avessi mai vista prima!).
E poi non concordo sul fatto di una formazione che escluda altri sbocchi. Perché se mi laureo in lettere non dovrei poter fare il bibliotecario o l'impiegato in qualche azienda o ente locale? Vogliamo aggiungere altre rigidità al sistema italiano? Non ce ne sono già abbastanza di rigidità?

E per quanto riguarda i medici, di fatto c'è anche un altro tipo di valutazione. Se un medico non ti convince, tu semplicemente, di solito vai da un altro (almeno quando è possibile, ma quasi sempre lo è). Se un dentista non lavora bene, perde clienti...
Quindi ben venga anche la valutazione di dirigenti e insegnanti, in cui coinvolgerei sia i genitori sia gli studenti (ma non solo loro... ovviamente).
In ogni scuola lo sanno tutti chi lavora e chi no... non ci vorrebbe mica poi tanto a scoprirlo. E quelli che non lavorano di solito sono veramente pochi...
7/12/2014, 10:03:00 AM

Bruno wrote ...
Vado un po' a spanne, giusto i macro-contorni:

Il sistema di valutazione dei medici si chiama ECM, acronimo di Educazione Continua in Medicina.
E' una legge che risale al governo D'Alema del '99, ministro della Sanità Rosy Bindi.

Praticamente invece che tenere come perno la formazione, si è pensato di legiferare tenendo come perno la valutazione, rendendola obbligatoria.
Il sistema ECM prevede in sostanza un sistema di accredito di un numero minimo annuale stabilito di crediti formativi che ciascun medico deve ottenere, ogni anno, per poter continuare a praticare.
La gestione (concessione) dei crediti è affidata al pubblico come al privato e viene praticamente svolta attraverso i convegni o i corsi di formazione che i medici devono frequentare, alla fine dei quali ricevono un formulario di valutazione il cui risultato viene convertito nei crediti necessari per fare la somma annuale.

Il vantaggio del sistema è che ciascun medico può autonomamente selezionare i corsi e i convegni più in linea con la propria disciplina, sia in termini di numero (quante volte all'anno ci va) che di approfondimento (valuta in base alla propria esperienza la qualità di chi li organizza)
Non c'è in sostanza un unico esame annuale, ma un numero annuale di crediti da ottenere.
Come arrivarci è a discrezione di ciascun medico, l'importante è che la somma finale sia la soglia stabilita dal ministero.

Lo svantaggio del sistema è che questa forma di valutazione ha creato un vero e proprio mercato dei convegni (sto tagliando via con l'accetta eh) dal momento che quelli che prima di quel decreto erano semplici convegni delle farmaceutiche e delle strutture sanitarie ai quali i medici erano incentivati a partecipare attraverso l'investimento sulla logistica (i famosi viaggi alle Barbados) sono diventati occasioni per incentivare i medici attraverso una più o meno larga "tolleranza" nella concessione della valutazione finale.
I medici sono oggi costretti ad andarci, in sostanza, e non serve più spendere milioni per portarli al mare per una settimana insieme alle segretarie, ma per convincere un medico a partecipare a uno piuttosto che all'altro si è un po' allentata la rigidità di valutazione.

C'è però un vantaggio innegabile portato alla formazione da questo sistema: i convegni e i corsi di formazione, essendo fatti prima di tutto a scopo commerciale (quantomeno quelli privati) sono effettivamente gestiti e organizzati da chi fa ricerca attuale, ampiamente finanziata e non di rado anche piuttosto innovativa.

Ma qui aprirei il delicatissimo capitolo delle Big Pharma viste come il demonio e andrei abbondantemente OT.

Se interessa, la pagina di WPedia riassume molto (più) brevemente (di me) il funzionamento:
http://it.wikipedia.org/wiki/Educazione_Continua_in_Medicina

Mentre qui c'è il DL229, l'articolo che interessa è il 16 (bis, ter e bla bla bla):
http://www.camera.it/parlam/leggi/deleghe/99229dl.htm
7/12/2014, 12:36:00 AM

uq. wrote ...
In realtà non ricordo un'epoca in qui la formazione dei docenti fosse dura. Un tempo semplicemente non esisteva. Concorso, e poi dentro.

Forme di valutazione, o per meglio dire controllo, dell'operato dei medici esistono eccome, da quanto mi consta, anche se non so esattamente come funzioni. Non è che puoi lasciare bende nella pancia della gente o asportare organi sani impunemente e allegramente.
7/11/2014, 7:00:00 PM

Alessandro wrote ...
Mi ripeto, ci sarà un motivo del perchè un insegnante non è considerato alla pari di un medico? Si chiede la valutazione dei medici? Ci vorrebbe! ma nessuno osa parlare dei medici con quella superiorità irrisoria con cui si parla degli insegnanti.

Questo motivo è dato dalla difficoltà della formazione teorico/pratica e dal duro praticantato, ... ai tempi in cui anche la formazione per docenti era dura, la figura del professore era più importante.

Chi decide di fare l'insegnante deve poter intraprendere un percorso che lo prepari adeguatamente a quel lavoro, che gli dia un ruolo sociale e che selezioni solo i più motivati, anche per evitargli l'avvilente sofferenza di graduatorie chilometriche in giro per lo stivale.

Questo cambio di mentalità eliminerebbe molti docenti improvvisati e la maggior parte del bisogno di valutazione ex post (dopo che il danno è fatto, perchè un insegnante che non c'ha voglia non lo butti più fuori).

Chi vuole insegnare lingue straniere si iscriverà alla facoltà di Insegnamento delle lingue straniere, con specialistica nell'infanzia, nell'adolescenza e per gli adulti, con numero chiuso, con tirocinio pratico in classe di anni, ecc... lì si che può avvenire la valutazione! e costui non potrà accedere ad altri concorsi pubblici che non siano l'insegnante. Idem per tutte le materie.

E chi vuole insegnare italiano e storia, andrà nell'università specifica e non potrà più fare concorsi pubblici per bibliotecario, impiegato ecc. perchè per quelli dovrebbero essere 5 anni di un'altra facoltà.

Sparo cazzate?
7/11/2014, 5:45:00 PM

Emilio Ciuffoli wrote ...
Tutto molto bello, pero` tutte le critiche che ho sentito dagli insegnanti rispetto ai possibili metodi di valutazione erano sempre, benche` condivisibili, distruttive e mai costruttive.
Come anche tu dicevi, tempo fa, il fatto che gli insegnanti non siano valutati va principalmente a discapito degli insegnanti. Non solo vengono trattati allo stesso modo gente che si impegna e lavora e gente che non lo fa (ergo, le risorse usate porteranno meno benefici alla societa`), ma la cosa danneggia molto anche il vostro potere contrattuale. Ogni volta che protesterete contro un aumento delle ore o simili, ad ogni sciopero la gente vi potra` rinfacciare (GIUSTAMENTE) che sulla vostra categoria non c'e` il minimo controllo sul rendimento. Va principalmente a vostro vantaggio trovare un modo per valutare le prestazioni degli insegnanti.
7/11/2014, 2:17:00 PM

Alessandro wrote ...
ahaha suvvia, pensavo fosse chiara la componente precox! :)

però è innegabile che anche ci fossero soldi non si saprebbe bene come affrontare il tema della valutazione:

chi valuta chi e cosa?
chi prepara e aggiorna chi, come e quando?
è possibile o no licenziare dipendenti che stanno facendo danni?

almeno in campo teorico dovrebbe essere possibile proporre delle novità, invece non ne sento

in ogni caso una riforma a costo (forse basso) pre-valutativa (ma selettiva) anche se di lungo periodo potrebbe essere quella della preparazione degli insegnanti per contrastare il fenomeno del RIPIEGO

fare l'insegnante è una missione e dovrebbe esserci una preparazione specifica e una selezione alta come per fare il medico, da qui potrebbe anche aumentare anche la considerazione che la società ha verso gli insegnanti e relativi stipendi.

ricordiamoci che in italia non esiste nessuna facoltà universitaria che prepara all'insegnamento delle varie materie in modo esclusivo mentre in molti paesi esiste, da noi uno che impara a fare il commercialista, è considerato automaticamente capace di "insegnare" economia (e persino altre materie) e che dire di archietti con studio privato che insegnano tecnologia!

in italia fare l'insegnante è una questione di auto-apprendimento RIPIEGOOOOOO (le famose scuole di specializzazione di un annetto o due altro non sono che esamifici abilitativi tenuti da gente che non ha alcuna esperienza di pedagogia sul campo, totalmente teorici, assolutamente impreparati non solo ad insegnare a degli adolescenti e quindi anche ad insegnare come insegnare)

e poi dovrebbe esserci una specializzazione sulla fascia di età di insegnamento perchè chi può essere portato ad insegnare a dei bambini può essere negato con gli adolescienti o adulti e viceversa. e tener conto che con più l'età è bassa con più la difficoltà di insegnamento e la Responsabilità è alta...

quindi bisognerebbe eliminare la gradatoria unica per tutte le scuole, affinchè nelle graduatorie specifiche possano inserirsi solo quelli che hanno una preparazione specifica

in poche parole fare l'insegnante dovrebbe diventare una scelta di vita

diciamoci la verità, quanti che non sapevano che lavoro fare dopo la laurea hanno finito per fare l'insegnante? finchè si accetta che l'insegnante possa essere una figura improvvisata e di ripiego non ci si potrà aspettare alcun finanziamento
7/11/2014, 12:01:00 PM

Anonymous wrote ...
geniale. e a costo zero, soprattutto.
(i "meta-insegnanti" potrebbero entrare sfondando le finestre come i pre-crime? perpiacere...?)
7/11/2014, 10:16:00 AM

Anonymous wrote ...
Tu così vuoi una strage....
7/11/2014, 7:04:00 AM

V.P. wrote ...
trovo interessanti i 5 punti de "il solito schema dei Grandi Riformatori della Scuola Italiana". bisognerebbe cercare di completarlo con ciò che fanno o non fanno i sindacati della scuola.
7/11/2014, 6:21:00 AM

Alessandro wrote ...
metterei una web cam che registra a random qualche giornata in classe senza che si possa sapere quando e il cui contenuto rimane segreto alla scuola stessa

poi manderei dei controllori (meta-insegnanti di un'altra provincia) alla fine di quinta elementare, terza media, quarta superiore, a fare colloqui personali con i ragazzi su come si trovano con i vari insegnanti, farei un colloquio con gli insegnanti e valuterei con un test semplice e una interrogazione gli studenti, che costituirà punteggio importante per la loro pagella.

poi visionerei le registrazioni di qualche giornata in classe, per vedere se l'insegnante parla a vanvera, se legge il giornale, se non sa tenere la classe, se non sa coivolgere, se non si prende cura di chi resta indietro ecc ecc. ma anche gli sudenti, per vedere le loro problematiche sul campo e il loro comportamento

a questo punto dovrei avere qualche strumento per valutare il binomio insegnante-alunno, ma non darei nessun premio agli insegnanti bravi, licenzierei semplicemente quelli che hanno sbagliato lavoro e il cui binomio insegnante-alunno non esiste
7/10/2014, 11:59:00 PM

uq. wrote ...
I possibili problemi con la valutazione sono evidenziati molto chiaramente. Adesso rimane da capire come affrontarli e superarli e arrivare ad una scuola migliore.
Il punto è che per poter parlare di "scuola migliore" si rende necessario poterla rilevare e descrivere. In altre parole, valutare. E valutare tutto, direi.
Mi sembra peraltro che tutti quanti siano d'accordo che qualche forma di valutazione o quantomeno di diagnosi di una scuola ci voglia.
Come si fa?
7/10/2014, 10:14:00 PM

Piero wrote ...
Tutto abbastanza condivisibile...

Se non che, ipotizzando un cattivo insegnante costretto a triplicare l'orario di lavoro, a relazionarsi con gli studenti e ad addestrarli al superamento dei test (nel cui caso qualcosa lo deve pure insegnare - il teorema di Pitagora o lo sai o no, non puoi simulare di saperlo), ipotizzando un pessimo insegnante che si dia così tanto da fare per ben figurare nelle valutazioni, guarda guarda che forse non incomincia a fare davvero il suo lavoro...
7/10/2014, 8:13:00 PM

La riforma coi fichi secchi

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"I soldi non ci sono. Ce ne saranno pochi anche in futuro". Questa è in fondo l'unica cosa importante che ieri il sottosegretario all'istruzione Roberto Reggi ha rivelato a Repubblica. Tutto il resto - le 24 ore, le 36 ore, le scuole aperte tutto a luglio e fino alle sei di sera (ma perché non le dieci) - è puro spettacolo, come ormai è tradizione quando al Ministero provano a ritoccare i contratti degli insegnanti: proposte pirotecniche, qualche settimana di fuochi artificiali, poi il fumo e il chiasso si dirada e a settembre si riapre più o meno la stessa baracca. Magari stavolta sarà diversa; ma francamente non vedo come.

La scuola italiana è il carrozzone che è: non sono qui a difenderla, ma non credo che si possa migliorare a costo zero. Immagino che anche Reggi e il suo ministro lo sappiano benissimo; non sono dilettanti. Ma se i soldi non ci sono, che altro possono fare? L'unica è raccontare e raccontarsi che da qualche parte del carrozzone ci siano enormi rubinetti di denaro o di forza lavoro lasciati aperti; clamorosi sprechi a cui rimediare con tanta buona volontà... e senza investirci un mezzo euro in più. "La scuola italiana costa 55 miliardi l'anno, bisogna usare meglio quello che c'è". Come si fa a usare meglio? Si tengono tutti gli insegnanti a scuola tutta la settimana. Geniale, no? Come mai nessuno ci aveva pensato prima?

In effetti, qualcuno ci avevano già pensato. Finché non si era accorto che la cosa non era né sensata né fattibile. Sulla Repubblica di ieri si menziona una "colossale rivolta del mondo della scuola" che avrebbe impedito al ministro Profumo di aumentare l'orario settimanale degli insegnanti a parità di salario. Faccio appello alla buona memoria dei lettori: Profumo lanciò la sua proposta nell'autunno di due anni fa. Voi ricordate una qualche colossale rivolta, nel mondo della scuola o altrove? Non si riuscì a fare nemmeno uno sciopero unitario. Non furono le barricate dei supplenti storici ad affondare la proposta di Profumo; essa svanì "all'apparir del vero", nel momento in cui si passa dagli slogan al malinconico calcolo dei costi e dei benefici. Poi Monti andò a piagnucolare da Fazio che i poveri docenti non volevano lavorare due ore in più a settimana - dopo avermi chiesto un'ora al giorno senza contrattazione - che brutta figura che le hanno fatto fare professor Monti, che brutta fine.

Ma insomma il copione ormai è questo: (continua sull'Unita.it, H1t#238) si butta lì qualche proposta immaginifica e irrealizzabile a costo zero; si terrorizza qualche decina di migliaia di lavoratori; e se poi non si riesce a concludere nulla, al primo svogliato sciopero a singhiozzo si darà la colpa al “corporativismo della classe docente”. Poi magari mi sbaglio, e ne sarei felice, ma insomma: se i soldi non ci sono, non ci sono.

Se non hai un solo soldo in più, non puoi tenere le scuole aperte fino a sera, con quello che costerebbero alla collettività in termini di luce e riscaldamento. Non puoi chiuderci i ragazzi fino al trenta di luglio, anche se sei convinto che ai genitori piacerebbe – ma voi avete mai conosciuto un genitore a cui davvero piacerebbe? e ai ragazzi meglio non chiedere. Non puoi farlo perché, banalmente, nel 90% delle scuole in luglio fa veramente troppo caldo, e il riscaldamento globale non gioca in nostro favore. E siccome non hai un solo soldo in più per ventilarle… a proposito, e i bidelli? Anche a loro hai intenzione di raddoppiare l’orario gratis? Sono già sotto organico, ma puoi sempre raccontare ai giornali che invece da qualche parte ci sono hangar interi di bidelli sfaccendati che finalmente verranno impiegati al 100%. Poi, quando si tratterà di fare i conti, dirai che ti hanno frainteso, che non hanno capito l’ottimismo, non hanno voluto sottoscrivere il “patto della qualità”, qualsiasi cosa sia.
Non puoi rendere “obbligatoria la formazione”; primo, perché una formazione obbligatoria esiste già, anche se il livello è scadente; secondo, perché non hai intenzione di metterci un soldo in più. Non puoi aumentare la paga ai docenti senior, visto che ancora non esistono; è un bel lapsus,  i docenti senior furono un’effimera invenzione dell’era Gelmini. Se il senso è che vuoi dare un gruzzolo al preside, che avrà piena facoltà di spartirlo tra i docenti di cui si fida, ok, la cosa si fa interessante: ma prima di correre a lavare la macchina del mio dirigente vorrei capire una cosa, la solita: da dove prendi i soldi?
Non puoi tenere tutti i docenti a scuola per 24 o 32 ore alla settimana, perché un qualche aumento dovresti riconoscerlo. Non si capisce nemmeno cosa dovremmo fare a scuola tutto quel tempo – ovvero, sì, si capisce: vorresti non pagare più le supplenze, che danno lavoro ai precari ma costano un sacco. E siccome non puoi costringerci a fare supplenze gratis (suona male), spari questa cosa delle trentadue ore di permanenza nell’edificio scolastico. A fare cosa? preparare lezioni? correggere compiti? In quali ambienti? Vuoi imporre un orario di ufficio senza ufficio? Hai presente quanti soldi abbiamo fatto risparmiare allo Stato, fin qui, portandoci il lavoro a casa? Correggendo sulle nostre scrivanie, con i nostri computer, connessi a spese nostre? O vuoi fornire una postazione a tutti i docenti a costo zero? E così via.
Mi dispiace suonare così gattopardesco: in realtà io credo che la scuola si potrebbe cambiare in tanti modi. Fino al trenta luglio no, ma a giugno si potrebbe ancora far lezione - magari sostituendo la disagevole pausa pasquale con una vacanza di primavera all’europea. Si potrebbero incentivare gli insegnanti che si aggiornano. Tante cose, si potrebbero fare. Ma servono i soldi: e i soldi, ce l’hai detto, non ci sono.
Non che avessimo molti dubbi, però la franchezza si può apprezzare. Avevamo ancora nelle orecchie gli annunci di Renzi ai tempi della campagna per le primarie: “Un paese civile deve ripartire dalla scuola“. Si vede che non siamo un paese così civile, tutto sommato. Avremo altre priorità.http://leonardo.blogspot.com
Comments (14)

Anonymous wrote ...
Caro collega, tutto vero..tutto giusto ...o quasi.
Nella mia scuola sono state finalmente piazzate le LIM ma solo una decina, su 100, docenti le ha utilizzate per il buon motivo che una parte non ha voluto imaparare ad usarle ed una parte non sa usare il computer (e se ne vanta). I libri in adozione hanno tutti il supporto informatico.
I nostri alunni hanno un pc a disposizione al 99% ma, è ovvio, gli devi insegnare ad usare il CDrom e, è ovvio, prima te lo devi studiare tu.
Io insegno Inglese ed i miei alunni sono stati entusiasti di scoprire che gli odiosi esercizi si possono fare in mille modi diversi, che il programma te li corregge e ti spiega anche la grammatica tutte le volte che vuoi e dove vuoi.....se vuoi.
Hanno anche scoperto la meraviglia del vocabolario su CDrom e capito quanto Google traduttore sia utile ma molto limitato.
Per quanto riguarda un'organizzazione migliore del tempo scuola, propongo l'abolizione degli esami di terza media. Il mese di giugno si potrebbe così utilizzare per il recupero degli alunni in difficoltà anche con il supporto del tutoring degli alunni disponibili. Noi abbiamo un'ala siberiana (fresca d'estate) poichè nella mia cittadina fa caldo già a fine marzo.
L'aggiornamento deve essere obbligatorio e riconosciuto. Sono 25 anni che mi aggiorno a mie spese in una scuola di lingua inglese riconosciuta da tutti tranne che dal nostro Ministero.
Ciao.
7/6/2014, 4:29:00 PM

Anonymous wrote ...
Per i PON si spendono milioni di euro, non poche centinaia. Certo non tutti i corsi attivati sono fuffa.
7/4/2014, 11:41:00 PM

Anonymous wrote ...
Ha ragione Leonardo, fare migliorie a costo zero è impossibile, la sola idea di migliorare/cambiare qualcosa implica una qualche spesa. Corsi demenziali pomeridiani rappresentano sprechi di qualche centinaio di euro e sono comunque casi rari, io mai sentiti ne visti.
Di cose da migliorare ce n'è tantissime, prime tra tutte la selezione degli insegnanti, poi la valutazione sugli insegnanti.
Poi il fatto che ci siano classi con più di 20 ragazzi è assurdo, altro che inclusione! Si parla a volte di 30 ragazzi, dove chi resta indietro non avrà mai la possibilità di essere seguito.
Poi il problema genitori, che col fatto di criticare sistematicamente gli insegnanti distruggono i figli oltre che il loro stesso ruolo di adulti, anche i genitori dovrebbero andare a scuola di come fare i genitori, perchè non sanno più farlo.
Ci vorrebbero più ore, più insegnanti, più attività, più tutto e quindi più soldi.
7/4/2014, 9:13:00 PM

Anonymous wrote ...
nella mia scuola c'era il corso di ludomatica, 2 ore a settimana al pomeriggio in aula informatica con Call of Duty
Matteo Z.
7/4/2014, 7:59:00 PM

Anonymous wrote ...
Troppo grande la responsabilità che hanno gli insegnanti e sono troppi gli insegnanti che si adagiano.
Io credo che ogni anno si debbano fare dei colloqui psicoattitudomotivazionali per capire in che mani vanno gli alunni.
Troppo spesso sono nelle mani di prof in fase di born out conclamato e nessuno si accorge o, peggio, fa finta di non accorgersi di nulla.
7/4/2014, 2:06:00 PM

Anonymous wrote ...
dove andremo a finire, signora mia.
il bridge.
ai miei tempi briscola&tresette li imparavamo da soli (peer education?) senz'altro aggravio per le finanze pubbliche che lo stipendio del prof di religione, che forniva il tempo e il luogo e l'occasione.
7/4/2014, 8:46:00 AM

Anonymous wrote ...
Non so che dirti. Credo che la legge si riferisca agli esercizi commerciali. Quando era organizzato nel mio liceo, correva l'anno 2003 o 2004. Su Google pare che ancora lo si insegni in altre scuole, per es. http://www.itccaruso.it/progetti-pon-e-por.html
7/4/2014, 2:43:00 AM

Bruno wrote ...
Edit: volevo dire un -locale- pubblico, non luogo.
7/4/2014, 2:03:00 AM

Bruno wrote ...
Il bridge insegnato a scuola?
Ma non c'è una legge che vieta il "giuoco delle carte" in qualsiasi locale pubblico?

Anzi, siamo nell'epoca di internet e quindi invece di limitarmi alla domanda, appena finito di scriverla mi sono andato a cercare la risposta, che a questo punto condivido dato che, appunto, conferma il mio dubbio:
http://it.wikipedia.org/wiki/Tabella_dei_giochi_proibiti_nei_locali_pubblici_italiani

la scuola non è, a norma di legge, un luogo pubblico?
7/4/2014, 2:02:00 AM

Anonymous wrote ...
La peer education l'ho fatta io e tanti altri. A distanza di anni non vedo perchè fondi pubblici siano stati dati per questa attività. Per il bridge la stessa cosa: si può imparare a giocare anche con corsi privati e non necessariamente con i fondi pubblici. Lo sviluppo cognitivo poteva essere garantito anche dallo studio di funzioni e calcolo di integrali.

Ripeto, questa è la mia esperienza. Se lei ne ha tratto beneficio, e ritiene che siano stati soldi ben spesi, non le voglio far cambiare idea.
7/4/2014, 12:34:00 AM

Marzia wrote ...
Informati sull'utilità del bridge a livello di sviluppo cognitivo e su cosa è la peer education. Dopodichè, sono sicura, ne troveresti il senso.
Sui bidelli hai ragione.
7/3/2014, 5:19:00 PM

Anonymous wrote ...
Due osservazioni, da incompetente in materia:
- i PON sono una fonte di spreco, dalla mia esperienza. Nel mio liceo c'era il corso di bridge e un corso di peer education, di cui a distanza di anni faccio fatica a trovare il senso. Non conosco la realtà di tutte le scuole, ma se fosse dappertutto così, sarebbero soldi risparmiabilissimi.

- i bidelli che ruolo hanno oggigiorno? a quanto so non fanno più le pulizie (affidate a ditte esterne) e si limitano a passare le carte del preside nelle aule. Si risparmierebbe qualcosa evitando gli appalti per le pulizie e ritornando a vedere i bidelli a mantenere pulita la scuola?
7/3/2014, 3:06:00 PM

Bruno wrote ...
Certo che vista da fuori una frase come
"Si potrebbero incentivare gli insegnanti che si aggiornano"
suona proprio malissimo.

Senza entrare nel merito di cosa sia l'insegnamento sotto l'aspetto procedurale e contrattuale, quel concetto lì spazza via l'idea che l'insegnamento come ogni altra professione sia una scelta nella quale l'incentivo all'aggiornamento dovrebbe essere la propria voglia, chiamiamola consapevolezza della implicita necessità, di essere sempre un passo avanti alle persone che si ha il compito di formare.

Non lo so, non ho mai avuto per le mani il futuro di decine di persone, ma ho sempre pensato che insegnare sia un lavoro bellissimo perché concede la possibilità, io la vedo a forma di privilegio, di rendere possibili le persone che saranno.

Come si può pensare che quando si detiene un privilegio quale è quello di avere la responsabilità della qualità futura di persone future che praticheranno un mondo futuro, tra il mondo quelle persone e chi deve fare da ponte tra i due, il terzo sia l'unico a dover essere economicamente motivato a proiettare anche e prima di tutto sé stesso ogni giorno verso il giorno dopo?
Non dovrebbe essere il senso stesso di quello che tanti anni prima si scelse di fare?
Non dovrebbe essere implicito nel ruolo, nel significato, soprattutto nella responsabilità che si è scelto di prendersi?

Io poi riconosco di saperne proprio poco di questo mondo e per questo ne faccio un discorso puramente immaginario, perché il mio unico riferimento reale fu quell'amore di mio zio che, per insegnare le scienze ai suoi ragazzi, mi chiese di insegnargli (a lui) le basi del montaggio video perché aveva deciso di far fare ai suoi ragazzi lezione in una maniera diversa, nuova prima di tutto per lui, che li coinvolgesse direttamente.
E quando quell'amore di zio lì morì il giorno del funerale in fondo alla chiesa c'erano dei ragazzi che non erano di famiglia, nessuno li conosceva, ma piangevano come lo fossero e allora ricordandomi quelle domeniche a spiegargli-come-spiegare il montaggio video il dubbio ha lasciato il posto alla certezza: erano i suoi studenti e secondo me erano anche i peggiori, i più difficili da tenere buoni, da stimolare, e quel giorno erano lì, da soli, senza appelli a imporgli la presenza, a salutare quello che probabilmente guadagnava proprio poco, sicuramente non più di quell'altro professore che gli stessi ragazzi prendevano a male parole, ma per loro era di più ed erano lì a dirglielo, a dirgli grazie e a dirgli ci mancherai.

Non so, ho divagato come sempre, ma secondo me l'insegnamento è una cosa bellissima, un privilegio prima che un lavoro.
7/3/2014, 1:53:00 PM

Renatino wrote ...
Questa del link qui sopra è la riforma che volevo fare io...tanto di cappello a matteuccio nostro
7/3/2014, 11:50:00 AM

L'imbarazzante sexy barbecue M5S

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Abbiamo cliccato Beppe Grillo per voi. 

Salve a tutti, bentornati alla saltuaria rubrica che vi mostra cosa c'è davvero nella meravigliosa colonnina destra del sito di Beppe, risparmiandovi dozzine di clic, di stupidi video pubblicitari, di stupidi video nemmeno pubblicitari, eccetera. Visto che il giornalismo sta per morire - Grillo ne è entusiasta - vale la pena di scoprire assieme cosa ci aspetta dopo il funerale: cosa sarebbe l'informazione se rimanesse a gestirla Casaleggio? Ecco qua.



Donne seminude e non solo! Imbarazzi! Davvero incredibile che nessuno ne parli. Ma di cosa? Dunque (clic), pare che nel 2012 il gruppo dirigente del PD di Napoli invece di farsi vedere a Occupy Scampia sia andato a una festa che si chiamava "People party", organizzata da Lorenzo Crea (capo ufficio stampa e portavoce del gruppo regionale del Partito democratico). Si trattava, secondo il sito casaleggiano TzeTzè, di un "party trash con ragazze seminude". Wow. Ce le fa vedere? La tizia sgranata nella foto è forse un assaggio? No. Se clicchi sulla notizia, parte un video sulla Minetti. Giuro. Non è neanche un video in senso stretto, è una famosa intercettazione della Minetti con un fermo immagine della Minetti - seminuda, almeno? No, neanche. Ovviamente la Minetti non è del Pd, non parla né di Scampia né del People Party, insomma "i dettagli" un par di ciufoli. Ché io in linea di massima in questi giorni di vacche magrissime potrei anche capire la necessità di intercettare sempre di più il target dei guardoni annoiati da youporn, e tuttavia mi domando fino a che punto una strategia del genere funzioni: cioè quante volte lo puoi fregare un guardone cliccatore compulsivo? Quante volte gli puoi permettere "ragazze seminude e non solo" e poi mostrargli uno scatto stravisto della Minetti vestita? Quante, prima che ti mandi nel luogo tanto caro ai 5Stelle, Fanculo? Poi sicuramente Casaleggio è un genio della comunicazione e ha capito cose che io no; e tuttavia, boh.


Nei momenti di stanca, quando gli streaming non vanno esattamente come dovrebbero andare, alla Casaleggio la buttano sull'alimentazione. Il modo migliore di curare la tosse è mangiare l'ananas. Cinque volte più efficace. Chi lo dice? Degli studi. Quali studi? Non lo dice. C'è solo il nome di un sito web, molto in fondo, che dice che l'ananas è una fonte di vitamina C: l'avreste mai detto? Vi passo comunque la ricetta che, secondo "gli studi", aiuta a sciogliere il muco nei polmoni: ananas, miele, pepe di cayenna e sale. Sappiatemi dire. (Continua sull'Unita.it, H1t#237). 


Di questo avete probabilmente sentito parlare. L’ostilità di Beppe Grillo ai POS è di vecchia data: due anni fa organizzò persino un sondaggio on line sull’argomento. Vinsero, neanche a farlo apposta, i difensori del contante. “Studiosi e dirigenti della banca centrale tedesca“, scrisse al tempo “dimostrano in modo inconfutabile che, rispetto ai pagamenti elettronici, il contante è: più comodo, più veloce, più accettato, più rispettoso della privacy, più economico, più trasparente“. Ah, se lo dice la Banca Centrale Tedesca…

Come nel caso delle donne seminude, anche stavolta cliccando non arrivi in nessun circo. Non sapremo nemmeno mai da dove è tratta l’immagine in questione. L’articolo di Tzetzè a cui rimanda il link spiega che gli elefanti vengono addestrati con un uncino metallico che fa parecchio male. C’è anche un video dove si vedono – da lontano – elefanti pungolati, ma mai al circo.

Vi può venire il cancro. Maddai. Beh, almeno stavolta nel pezzo di lafucina.it (l’altro sito casaleggiano a cui puntano i link di beppegrillo) c’è la fonte: Cesare Gridelli, oncologo presso l’Ospedale San Giovanni Moscati di Avellino. Ha scritto un libro in cui si spiega che carne e pesce alla brace aumentano il rischio di tumori. Però se mangi frutta e verdura gli antiossidanti riducono l’assimilazione di sostanze tossiche. E vai.

Perché non li chiamano – no, scherzo – ma fino a un certo punto, visto che su Tzetzé la deputata Giulia Sarti ammette “è vero non ci sono arrivati molti inviti“. Ma voi ve n’eravate accorti che avevano smesso di andarci? Io non saprei, non guardo un talk più o meno da quando è cominciato il mondiale. Magari succede anche ai 5stelle, e questo spiegherebbe il mistero.
Anche se in realtà non c’è nessun mistero. Non hanno smesso di andare in tv. Hanno soltanto diradato le presenze perché sono stanchi. “Abbiamo avuto talmente tanto lavoro tra ballottaggi, tra organizzazione di azioni in Parlamento, mille cose [...] Mentre negli altri partiti ci sono persone che fanno esclusivamente quello, magari non vengono in aula tant’è che sono state pure richiamate certe deputate del PD perché andavano sempre in televisione poi al momento del voto in aula non c’erano. Noi facciamo tutto”. Va bene. Nel frattempo mi giunge notizia che a Bruxelles i 17 eurodeputati si porteranno un “gruppo di comunicazione” di 24 elementi, tra cui qualche dipendente della Casaleggio. Chi li pagherà? Non sono un po’ tanti? Ma parliamo piuttosto di cibi velenosi.

È il sale. Ma non faceva bene ai polmoni? Eh, ma fa male alle arterie. “Se assunto in quantità smodate” – grazie al Grillo, anche la tachipirina se ne prendi un chilo ti uccide, un giorno di questi mi aspetto il titolo STA NEL TUO CASSETTO DEI MEDICINALI MA È UN VELENO. Gli antichi greci avevano una parola per questa cosa, credo. E ora siete pronti per la tresca della settimana? Vai col momento Novella2000:

Beccati! In una riunione! Chissà che combinavano. E adesso? Se clicchi arrivi su un video che ti mostra quante auto blu erano parcheggiate su un marciapiede nei pressi di Palazzo Madama il giorno della fiducia, 24 febbraio. E che c’entra? Non si sa. Più in basso ci sono ampie citazioni da un pezzo di Carlo Tecce sul Fatto Quotidiano. Il succo è che Renzi sapeva che la proposta di riforma del Senato sarebbe passata con la reintroduzione dell’immunità. Interessante – ancorché ovvio – ma noi volevamo le foto di Renzi e della Boschi beccati. E invece niente. Per fortuna che la notizia successiva è una “verità”.

La “verità” di Di Maio consiste in un messaggio da lui pubblicato su facebook che coincide perfettamente con un post di Beppegrillo.it. Dunque, o Di Maio è un autore di Beppegrillo.it (non ci sarebbe niente di male), o è uso copiare pari pari i pezzi di Beppegrillo.it sulla sua bacheca facebook (e anche qui non c’è niente di male). Poi Beppegrillo riprende il pezzo copiato da Beppegrillo e lo chiama “verità di Di Maio”.

Si chiama Chiara Gagnarli e ha firmato un’interrogazione parlamentare per esortare il governo a diffondere l’iniziativa di alcuni supermercati inglesi che hanno tolto snack e caramelle dagli scaffali più vicini alle casse. Per ora la “battaglia” non è neanche una proposta di legge: è un invito a diffondere un’iniziativa. Sacrosanta, per carità. Ne approfitto per segnalare un fatto buffo: i link falsi. Per esempio, in fondo a questa notizia sul sito di Beppe si legge “www.linkiesta.it”: però se clicchi sopra la scritta www.linkiesta.it, non vai sull’inkiesta, bensì su Tzetzè. Si vede che la gente non è poi così entusiasta di cliccare su tzetzè: al punto che bisogna mascherarlo un po’.
Si chiama Marinaleda, è un comune dell’Andalusia di 2600 abitanti. Non è vero che l’affitto sia a 15 euro: con 15 euro al mese la casa è tua – ma devi costruirtela. Non è neanche esattamente vero che tutti guadagnino 47 euro al giorno “non importa quale sia la posizione”: 47 euro è il salario della  Coperativa Humar, che dà comunque lavoro alla maggior parte della popolazione. Fonte Wikipedia, e questo per stasera è tutto.
No, aspetta, c’è un post scriptum. Proprio mentre scrivevo questo pezzo, qualcuno su facebook mi ha segnalato un fotomontaggio di Renzi al volante che contratta con una prostituta (“ma allora é identico a Berlusconi 100%“). Il maldestro tizio che l’ha concepito e postato per ora non sembra essersi reso conto del guaio in cui si è cacciato (“solo gli stupidi come tè non hanno ancora capito che i miei fotomontaggi rispecchiano la realtà“, ecc.). Il suo account è pieno di orrendi fotomontaggi sullo stesso argomento: Renzi-diavolo, Renzi-killer, Renzi al cesso, ecc. ecc. Immagino che Grillo, se interpellato, prenderà le distanze. Ma la responsabilità di aver formato una sottoclasse di web-attivisti isterici, di averli svezzati a vaffanculi e photoshop, è tutta sua. 
Comments (21)

Turycell wrote ...
"Pharmakos", in greco, significa sia "veleno" che "rimedio".
7/9/2014, 6:18:00 PM

Anonymous wrote ...
A quale parola greca ti riferivi, se non era una battuta?
7/3/2014, 3:45:00 PM

Anonymous wrote ...
Buone notizie anche per Bruno!
Pare che si possa a breve stampare anche lo spumantino con cui brindare alla prossima vittoria del bomba
7/1/2014, 10:23:00 PM

Anonymous wrote ...
...e le truppe cammellate del pd? si potranno fare anche le truppe cammellate in un futuro prossimo?
7/1/2014, 9:25:00 PM

Bruno wrote ...
Certo che si possono fare le dita nuove!
La D indica proprio l'inventore noto per essersi amputato mentre cercava di aprire una scatoletta di tonno con una matita copiativa, da lì il soprannome Beppe 3Dita.

Sulle zinne non so, mi pare ci abbia provato Woody Allen ma con risultati che gli sono sfuggiti di mano.
7/1/2014, 8:07:00 PM

Anonymous wrote ...
Ci ringrazierete perché in 3d potrete fare anche le salsicce alla festa dell'unità
7/1/2014, 7:23:00 PM

Anonymous wrote ...
...anche le zinne?
7/1/2014, 4:58:00 PM

Anonymous wrote ...
Davvero con una stampante 3D si possono fare le dita nuove?
Ficata! E perché alla ASL non ce lo dicono?
Mi sa che anche le ASL son tutte controllate dalla Ka$ta!
7/1/2014, 3:13:00 PM

Bruno wrote ...
Certo dalla foto dell'ananas viene fuori l'annuncio dell'eliminazione del bisogno di una farmacia per curare la tosse, ma conoscendo il qi medio dello strillino d'ordinanza che in quanto tale è solito ripetere acriticamente ogni cosa gli arrivi dal sacro blog, saranno chilometriche le file di strillini che in farmacia ci dovranno comunque andare per garze e disinfettante per dita mozzate.

Questo finché al prossimo giro di importanti "Non ci puoi credere clicca qui" non gli verrà spiegato che con una stampante 3D potranno farsi autonomamente quante dita vogliono, così da risolvere anche il problema della digitazione di migliaia di commenti al giorno vs la ridotta velocità di scrittura.
7/1/2014, 1:48:00 AM

Alessandro wrote ...
partiti padronali sono quelli in cui il leader (il tuo Lord) non viene eletto all'interno del partito, ma è il fondatore stesso che si autoproclama capo del proprio partito per acclamazione implicita e inutilemente formalizzabile dei suoi fedeli o sodali (vedi statuto M5S)
6/30/2014, 9:19:00 PM

Anonymous wrote ...
Lo dice anche Pippo, ora ti è chiaro che il vecchio nostro pd è diventato un partito padronale come gli altri?

http://www.unita.it/politica/da-matteo-una-gestione-br-al-limite-dell-autoritarismo-1.577869
6/30/2014, 3:24:00 PM

Claudio B. wrote ...
Questo non è un giornale, ma il blog di un privato cittadino che tratta gli argomenti che gli pare (purché nei limiti imposti dalla legge).
Il blog è però collegato al sito web dell'Unità dove guarda caso proprio oggi Toni Jop ha pubblicato un lungo articolo circa le irregolarità in sede MOSE & affini.
Non posto il link in quanto il proprietario del Blog non ha molta simpatia che si usino i commenti per fare spam (anche qui il blog è suo e, come il corpo, se lo gestisce lui ;) ), ma credo che una volta saputo che c'è non sia difficile da trovarsi se si ha un minimo di buona volontà.
6/30/2014, 3:07:00 PM

Anonymous wrote ...
Comunque il discorso è sempre quello: a grillo viene controllato ogni singolo pelo dell'ascella più e più volte...a orsoni, che a giudicare dal nome di peli ne dovrebbe avere, nulla.
La cosa buffa poi è sentire il Nostro fare ironia sulla faziosità dei vari altri giornali...quando qui....
6/30/2014, 2:59:00 PM

marcell_o wrote ...
@sergio
per me "quotidiano vero" nel senso di giornale su carta che esce tutti i giorni
sai quelle robe noiose (con articoli lunghi) che trovi in edicola e paghi, però il giorno dopo puoi incartarci il pesce
se poi la domanda è: quale sito di quotidiani è migliore di quello di beppe strillo?
mm... tutti, o quasi
trovo più equilibrati, meno sfacciatamente fregaroli perfino ilgiornale.it e liberoquotidiano.it, almeno quelli partono da notizie vere e poi le manipolano, su quello di beppe strillo per lo più ci sono non-notizie, come novella 3000 e chi
6/30/2014, 1:55:00 PM

Anonymous wrote ...
comunque #grillomerda
6/30/2014, 1:47:00 PM

Alessandro wrote ...
Bell'articolo Leonardo... e ti rendi conto del FALSO giornalismo anche semplicemente dallo stile tipicamente mimetico degli "articoli", sempre palesemente richiamanti a fatti diversi dall'oggetto del titolo (tecnica pubblicitaria ben conosciuta), esagerati, fuori tono, manipolatori, puerili, superficiali, raffazzonati, denigratori...
Il cartaceo resta e rimarrà sempre un punto di riferimento circa la responsabilità giornalistica, non tanto e non solo penale, ma anche qualitativa, non fosse altro per il carattere "reale" del supporto e anche se la versione cartacea, depositata e registrata fosse solo una.
Un augurio all'Unità di grande futuro.
6/30/2014, 11:28:00 AM

Claudio B. wrote ...
Quindi secondo te postare un link a "sexy barbecue del PD" che in realtà porta ad un vecchio video della Minetti sarebbe cosa buona e giusta, mentre chi fa notare che la faccenda è ridicola starebbe agendo contro voglia?
Se ti può consolare, anche secondo me quel pezzo del sexy barbecue che porta alla Minetti meritava solo di essere preso in giro.
Secondo te, invece, era fatto bene? Anche tu avresti intitolato "sexy barbecue del PD" un video della Minetti? Cioè, parliamone...
6/30/2014, 10:11:00 AM

Sergio wrote ...
marcello, illuminaci
qual è un quotidiano vero?
6/30/2014, 9:35:00 AM

marcell_o wrote ...
per anni, tante persone a modo che conosco hanno frequentato il blog di beppe strillo rilanciandone a volte le tematiche, lanciandone le tematiche, linkandolo a più non posso
personalmente non m'è mai piaciuto, questo miscuglio tra frammenti di verità (magari fuori contesto) con gossip e puttanate vere e proprie condite da abbondante enfasi (come fa il fatto quotidiano, in modo solo appena più giornalistico, qualunque cosa voglia dire)
quindi anch'io credo che tutto il sistema beppe strillo-casaleggio sia una fabbrica di click
chiunque sia "cresciuto" frequentando il sito di beppe strillo (chiunque frequenta verissimo, pomeriggio cinque, novella 3000 o chi) può riportare danni seri, soprattutto se non hanno mai iniziato a leggere un quotidiano vero (sai, quelli che vanno sui blog a dire che i pezzi sono troppo lunghi...)
comunque, lavorando come grafico pubblicitario, odio (sì, odio) questo genere di manipolazione (o tentata manipolazione) tipica delle televendite, oltretutto questi siti sembrano impaginati da scimmie addestrate
6/30/2014, 9:29:00 AM

Anonymous wrote ...
Si vede e si sente che oramai questi pezzi li fai controvoglia...la sola spiegazione è che ti pagheranno piuttosto bene all'Unità....in ogni modo ti pago un caffè con paypal per l'abnegazione
6/30/2014, 8:29:00 AM

Anonymous wrote ...
ecco qua, puntuale come un orologio svizzero, l'ennesimo pezzo contro Grillo
Ti possiamo chiamare Leonardo Travaglio?
6/30/2014, 7:38:00 AM

Di Calderoli (non si butta via niente)

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Speravo non arrivasse mai quel giorno, e invece eccomi qui a cantare le lodi dello statista più abile e improbabile d'Italia, Roberto Calderoli. Cosa mi sta succedendo? E siamo sicuri che sia un problema solo mio?

Nei mesi scorsi mi è capitato più volte di criticare, dal mio trascurabile punto di vista, le bozze di riforma del Senato e del Titolo V della Costituzione portate avanti dal governo e dalla ministra Boschi. Sia nella loro versione marzolina - quando il Senato per un po' fu ribattezzato Assemblea delle Autonomie, senza che si capisse bene su cosa avrebbe legiferato e perché - sia quella bozza successiva in cui, siccome la sproporzione tra regioni più o meno popolate non sembrava sufficiente, qualche buontempone aveva deciso di nominare senatori i sindaci dei capoluoghi di regione. Un nonsense completo che sembrava aggiunto apposta per essere cassato in un secondo momento, e infatti è andata così. Il testo che oggi fa ancora discutere, principalmente per la questione dell'immunità, è comunque molto migliorato. Non è il mio testo ideale, ma mi riconcilia col partito che ho votato alle europee. Non fosse che molti di questi miglioramenti si devono al fatto che ci abbia messo le mani Roberto Calderoli.

Proprio lui, il leghista col maialino al guinzaglio. L'unico ministro al mondo a essersi dovuto dimettere per aver causato una sommossa popolare mostrando una maglietta in tv. Pare che sappia scrivere le leggi meglio dei ministri PD. Questa per la verità non è del tutto una sorpresa... (continua sull'Unità, H1t#236).

Chi segue più da vicino la cronaca parlamentare ci raccontava già da anni di un Calderoli paziente diplomatico, assai diverso da quello che poi alle feste leghiste chiamava la Kyenge “orango tango“. Da cui l’orribile dubbio: è migliorato Roberto Calderoli, o siamo peggiorati tutti, al punto che persino il vecchio suino ormai ci fa la figura di statista? Nel nuovo testo non esiste più quel bizzarro club dei ventuno amici del Quirinale, nominati dal presidente della Repubblica, che avrebbero potuto fare da ago della bilancia in situazioni molto delicate (per esempio la rielezione del Presidente stesso). Ora sono soltanto cinque, una quota molto più accettabile. Ma ce lo doveva spiegare Roberto Calderoli che ventuno erano un po’ troppi?
Nel nuovo Senato non entreranno più i sindaci dei capoluoghi di regione, grandi o piccoli che siano. Si reintroduce finalmente il concetto di proporzionalità: le ragioni più popolate avranno più rappresentanti di quelle meno popolate. Sembra una banalità, ma c’è voluto un emendamento di Calderoli. E della Finocchiaro, certo. Ma fa più effetto pensare che a sventare ogni sospetto di incostituzionalità sia intervenuto proprio Roberto Calderoli.
Persino il suo punto di vista sull’immunità è tutto sommato condivisibile: se i deputati, in quanto eletti dal popolo, godono di un trattamento speciale, non si capisce perché non dovrebbero goderne anche i senatori. Avrebbe davvero più senso eliminare l’immunità per gli uni e per gli altri. Nel frattempo la reazione populista è già scattata, ma era inevitabile: i sindaci-senatori restano una pessima idea. Renzi ci tiene tanto, un po’ perché non ha mai smesso di sentirsi sindaco, e un po’ perché vuole risparmiare sugli stipendi. Il senato che ne risulterà però sarà formato da politici eletti da altri politici: l’obiettivo ideale di tutti i savonarola anti-casta.
Queste e altre obiezioni, fin qui, non avevano smosso il governo. Renzi aveva un progetto preciso – di questa riforma si parlava già ai tempi della prima Leopolda – e, soprattutto, ci aveva “messo la faccia”. La proposta alternativa di Chiti è stata liquidata quasi come un atto di sabotaggio. Non restava che sperare in Calderoli – e Calderoli non ci ha deluso. Ora la legge proseguirà il suo percorso. Se un Berlusconi incattivito dai suoi incidenti giudiziari facesse mancare la maggioranza la legge potrebbe passare comunque con un referendum confermativo. E io mi troverei nella situazione di votare una riforma del Senato e del Titolo V non perfetta ma accettabile – salvo che non lo era, finché non ci ha messo le mani Roberto Lanciafiamme Calderoli.
Sono davvero a questo punto? Ed è un problema solo mio? http://leonardo.blogspot.com
Comments (38)

Anonymous wrote ...
Alessandro for President!
6/29/2014, 9:58:00 AM

Alessandro wrote ...
Che sia conseguente con "quanto detto" da grillo non dubito, dubito però del processo democratico che ha fatto emergere e prevalere la posizione antieuropea nei 5S. Chiaro che si tratta di una mossa populista per poter fare un'opposizione più dura e pura, detta anche vuota e stupida, del tutto velleitaria pur nei suoi 7 punti contrastanti e in ultima analisi estremanete conservatrice, direi neo-reazionaria
6/29/2014, 12:37:00 AM

Claudio B. wrote ...
La posizione del M5S all'interno del parlamento europeo è purtroppo conseguente con quanto già sostenuto da Grillo in passato.
Grillo non è mai stato un sostenitore dell'Unione Europea, al contrario il suo pensiero è di tipo sovranista, che rifiuta ogni condivisione di poteri a livello federale. La scelta di allearsi con chi ritiene che l'Unione vada semplicemente sciolta e che divisi saremo più forti, ciascuno entro le proprie frontiere e privilegiando politiche nazionalistiche, è solo la logica conseguenza.
Purtroppo neanche il PD è stato mai molto caldo circa la costruzione di una repubblica federale europea e si è limitato a dichiarazioni di intenti che rinviavano al futuro. Prodi è stato uno dei pochi veri federalisti del PD, ma ormai c'è stato il ricambio generazionale.
Meglio comunque l'europeismo "freddino" della sinistra di chi al contrario rema esplicitamente contro e vorrebbe un ritorno al glorioso secolo XIX, dove le cancellerie "forti" dettavano legge sulle politiche degli stati minori e quando erano in disaccordo ricorrevano all'opzione militare.
Già personaggi come Altiero Spinelli avevano visto la follia di tale disegno e proposto come unica via d'uscita la costruzione di uno stato unico, democratico e federale, ma ci muoviamo con estrema lentezza e ad ogni crisi ci rendiamo conto che non siamo ancora uno stato unico, ma un guazzabuglio rissoso, nave senza nocchiero in gran tempesta, dove ognuno rema per conto proprio in una direzione differente.

PS: in fase di pubblicazione mi era sparito il testo esattamente come a Bruno, ma un uso preventivo del ctrl-c/ ctrl-v mi è stato d'aiuto ;)
6/27/2014, 5:55:00 PM

Alessandro wrote ...
articolo sul cos'è l'UKIP http://espresso.repubblica.it/palazzo/2014/06/19/news/m5s-e-ukip-di-nigel-farage-ecco-l-eurogruppo-tra-ex-neonazisti-euroscettici-e-anti-immigrati-1.170107
6/27/2014, 1:33:00 PM

Alessandro wrote ...
Cara Marzia, ti ripeto, nel PD non girano frottole che uno vale uno o ideologie aberranti (utilizzate sempre dai partiti di destra) come la democrazia diretta (vedi farage), "uno" vale per l'incarico per cui è stato eletto all'interno dell'organigramma trasparente del partito.

PS: Farete una brutta fine se non vi date delle regole organizzative e una struttura gerarchica democratica.

PS2: Il M5S ha contribuito alla costituzione di un gruppo "anti-europeo" in europa che senza di esso non avrebbe potuto formarsi, un gruppo che voterà per il nucleare, per gli ogm, per la tav, per gli accordi pro-stati uniti (TTIP), contro i limiti alle emissioni e che spingerà i socialisti alle larghe intese con i popolari (responsabili della crisi economico/ambientale). Non importa che i parlamentari 5S (poverini) voteranno diversamente dal loro gruppo, la loro sola appartenenza ha già creato danni per tutte le battaglie ambientali.
6/27/2014, 1:31:00 PM

Marzia wrote ...
Ehi Alessandro e se ti dicessi ognuno vale uno e il bomba vale per tutti?
6/27/2014, 12:20:00 AM

Alessandro wrote ...
Solo dei veri o finti creduloni pensano che lo streaming di un incontro ufficiale significhi trasparenza, quello che deve essere trasparente è il sistema di delega alla rappresentatività e il M5S sta a zero su questo perchè semplicemente non crede nella rappresentatività, ognuno vale uno e il lord conta per tutti.
6/26/2014, 8:51:00 PM

Bruno wrote ...
Vi avevo risposto, ma dopo aver premuto pubblica non è comparso nulla.
Attendo un po' per vedere se è finito da qualche parte, nel caso cercherò di riscriverlo, nei limiti della (mia) memoria.
6/26/2014, 6:40:00 PM

Claudio B. wrote ...
Refuso: "...coloro che non vanno *a votare* come disgustati..."
6/26/2014, 3:06:00 PM

Claudio B. wrote ...
Le motivazioni per l'astensione sono molteplici, complesse e non necessariamente sono indizio di disgusto.
Quando giunsi in Germania rimasi esterrefatto nel sentire numerosi miei colleghi che si disinteressavano alla politica e al voto con la seguente motivazione "Tanto sia che vinca la destra, sia che vinca la sinistra i nostri diritti verranno rispettati e chi vincerà si occuperà di far funzionare le cose al meglio"
Rimasi esterrefatto e anche un po' inorridito da tale modo di pensare in quanto mia nonna mi aveva insegnato che le dittature nascono proprio dall'abbassare la guardia, dal convincersi che tanto non c'è nulla di cui aver paura e che tutto andrà per il meglio. Però non è che il mio essere inorridito cancelli la cosa: esistono paesi in cui alcune persone non vanno a votare in quanto hanno grande fiducia nella democrazia.
Poi ovviamente ci sono gli anarchici che contestano il sistema alla radice, quelli che ritengono che facciano tutti schifo, quelli che l'unica cosa che domandano alla politica è vedere lo sport senza royalties, ecc... Di fronte a tali tanti e opposti motivi, ritengo sbagliato bollare TUTTI coloro che non vanno come disgustati dalla plutocrazia, esattamente come sarebbe sbagliato sostenere che siano tutti testimoni di geova che attendono la fine del mondo da un giorno all'altro.
6/26/2014, 3:03:00 PM

Marco wrote ...
@Bruno
art. 48 "Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico." recita tra le altre cose la costituzione che il tuo Renzi vuol cancellare nella sostanza e che gli italiani hanno ormai dimenticato dopo il ventennio berlusconiano che ci ha abituati a considerare normale dialettica democratica il pensiero piduista.
No. Non è come dici. L'astensione significa ben altro quando arriva ai livelli americani in cui è arrivata anche in Italia: significa che il cittadino non ha alcun interesse ad andare a votare. Sceglierebbe fra uguali (nel nostro caso (Renzi Grillo Berlusconi) il cui ultimo pensiero è il bene comune e la cui missione è il liberismo e cioè la libertà di pochi ricchi di sfruttare tutti gli altri.

@Leonardo T
L'indice di astensione è un buon modo per capire quanto la democrazia sia degenerata in potere dei ricchi. Che è esattamente il problema di molti paesi cosiddetti democratici e sempre più effettivamente plutocratici.
Mentre invece le percentuali di partecipazione del 99% sono un indice evidente di dittatura.
6/26/2014, 2:20:00 PM

Claudio B. wrote ...
@Bruno
Ho letto la tua ultima "lenzuolata" e devo dire che mi sento di condividerla: il fatto che esista la possibilità di delegare, di far scegliere gli altri, è ciò che ci rende liberi.
Un tempo se non si andava a votare per più di tre volte consecutive scattavano conseguenze penali, oggi invece siamo siamo noi che, in piena libertà, decidiamo fra scegliere (votare), oppure delegare gli altri (non votare).
Il non-voto è una scelta che può essere dettata da vari fattori, dai Testimoni di Geova che ritengono inutile votare un governo visto che tanto il mondo sta per finire, sino a coloro che non si intendono di politica e fanno decidere a chi è più esperto di loro, esattamente come per fare un impianto elettrico si rivolgono ad un elettricista, eccetera...
La scelta di non far nulla e di delegare agli altri è una scelta ammessa dall'ordinamento democratico, ma ovviamente non è una scelta "purificante": se uno decide in piena coscienza di far decidere agli altri, poi deve esser pronto ad affrontare le conseguenze del proprio gesto, come di qualunque altro gesto della propria vita.
"Non hai riparato gli argini? E mo' ti becchi l'alluvione" - "Sei andato in stazione senza consultare gli orari? E' andata bene: c'è un treno in partenza" - "Hai fatto decidere gli altri? E mo' ti becchi il governo che hanno scelto per te"
6/26/2014, 11:01:00 AM

Bruno wrote ...
Io credo, senza volermi fare portavoce di Leonardo ma solo come dialogo sugli spunti che lanci, che in quel "Gli astensionisti non contano" non ci sia l'idea che hai sintetizzato tu in quest'ultimo commento e cioè la volontà di "non accorgersi" di quella fetta di popolazione che non vota, ma semplicemente che li si considera come loro vogliono essere considerati e cioè "non contati".
Se ne rispetta la scelta, in sostanza, essendo l'astensionismo una scelta autonoma e personale e non una condizione che l'astensionista subisce e che per questo dovrebbe essere compensata da una qualche forma di diversa o addirittura superiore considerazione rispetto a chi un voto sceglie di esprimerlo.

L'idea che in una vera democrazia ci si debba preoccupare che tutti partecipino tradisce un'idea paternalista (e anche parecchio moralista) della figura dello Stato, che in quel disegno rivestirebbe una sorta di figura educatrice/tutelare nei confronti del cittadino dipinto con i contorni di quel famoso "bambino di terza media nemmeno troppo intelligente" con cui Berlusconi sintetizzò la sua idea di cittadino elettore.
L'astensionismo è una scelta, null'altro che una forma di partecipazione tra quelle che lo Stato mette a disposizione.
Non di rado contiene una volontà ed esprime un giudizio né più né meno di quello espresso nel voto di chi decide di partecipare.
C'è il voto, c'è la scheda bianca, c'è l'annullamento, c'è l'astensione.
Chiunque di noi ha la possibilità, nonché la totale libertà, di avvalersi di quella che ritiene migliore e non sta scritto da nessuna parte che una (qualsiasi) di quelle forme di espressione debba esere considerata sintomo di un difetto nel meccanismo.
Il meccanismo funziona benissimo, tanto è vero che mette appunto a disposizione lo strumento astensione proprio per chi non volesse avvalersi dei restanti tre, quindi non solo funziona bene ma oltretutto è pensato proprio per non lasciare nessuno senza possibilità di esprimersi, considerando appunto l'astensione come una forma di espressione di volontà.
La volontà di non essere contati, appunto.
Non capisco come in questo senso l'astensione possa quindi rendere più sottile il confine tra plutocrazia e democrazia, essendo al contrario la forma massima di espressione democratica: "Sei così libero che sei libero persino di far fare agli altri"
E' se io mi avvalessi di quel diritto e qualcuno si arrogasse il diritto di venirmi a rieducare alla partecipazione, che penserei di trovarmi davanti a qualcosa di meno democratico di chi al contrario mi lascia libero di operare qualsiasi scelta, dandomi il solo onere di farmi poi carico delle conseguenze.

E forse il problema oggi sta proprio in quell'idea di onere.
Perché troppi oggi si sono svegliati dopo anni di astensionismo, per tornare con la faccia di chi è convinto che il non aver votato sia sinonimo di deresponsabilizzazione rispetto ai disastri che si candida a curare oggi che, bontà sua, ha deciso di ripartecipare.
L'unica cosa sulla quale andrebbe fatta una rispolverata di educazione, se proprio vogliamo trovarne una che spetterebbe alla collettività intesa non come stato-cittadino ma come ciascuno di noi con i propri amici/familiari, è infatti quest'idea che il non voto equivalga alla non responsabilità.
Forse bisognerebbe spendere tempo a spiegare agli astensionisti che la loro scelta li rende responsabili dell'esito delle votazioni, e figure politiche vincenti conseguenti, né più né meno di chi il voto lo esprime.
Che quest'idea oggi molto in voga secondo la quale se non hai votato per vent'anni non sei responsabile di chi questi vent'anni ti hanno consegnato come governi è, questa sì, sintomo del fatto che la democrazia funziona benissimo ma forse è un processo non così chiaro a tutti.
6/26/2014, 4:24:00 AM

Leonardo T wrote ...
Ok, spiegalo a tutti i paesi in cui l'astensione è a livelli superiori al nostro. Saranno tutti meno democratici di noi.
Invece in Nord Corea vota il 99% - di sicuro non sono plutocratici.
6/26/2014, 3:39:00 AM

Marco wrote ...
E anche sul fatto che gli astensionisti non contano andrebbe fatta una riflessione. In una vera democrazia ci si preoccupa che tutti partecipino e che si tenga conto onestamente dei problemi e delle soluzioni che ciascuno esprime. In una elezione che vede quasi metà degli elettori non partecipare è evidente che c'è qualcosa che non funziona bene nel meccanismo della rappresentanza. Non accorgersi di chi non partecipa è un bel passo verso il confondere la plutocrazia con la democrazia.
6/26/2014, 12:49:00 AM

Marco wrote ...
Nessuno mi paga per intervenire e se ti dispiace che intervenga basta che tu lo dica, caro Leonardo, e tolgo il disturbo. Certo quello che conta è il rispetto della forma, ma quando questo si fa in modo che la sostanza sia un tradimento della democrazia, prima o poi il sistema democratico stesso crolla. Quel che ha fatto e sta facendo Renzi con il sostegno sempre più acritico del PD è di aver usato consensi avuti per altri scopi per instaurare il suo regime. Un regime che al momento è solo un roboante vuoto di parole, ma che prepara con l'italicum (più fascista della legge Acerbo) e con le riforme costituzionali il regime liberista che, già sogno di Berlusconi, cancellerà welfare e diritti.
6/26/2014, 12:19:00 AM

Claudio B. wrote ...
Caro Marco, non so cosa tu intenda per "illegittimità democratica".
A me Renzi non piace, però il Parlamento gli ha dato la fiducia e in Italia è questo l'unico modo per diventare presidenti del consiglio, almeno sino a che la Costituzione non cambierà. Possiamo contestare Renzi circa le sue proposte politiche, ma sostenere che la fiducia del Parlamento sia un "illeggittimo democratico" mi sembra un argomento senza senso.
I cittadini eleggono i parlamentari, i quali danno la fiducia a chi ritengono di darla, così dice la Costituzione. Forse un giorno il pres. del consiglio sarà eletto in maniera diretta (come i sindaci), ma al momento i governi nascono e muoiono in Parlamento, non nelle urne.
6/25/2014, 11:07:00 PM

Marzia wrote ...
Ehi Alessandro, quando ci fate vedere tutti gli streaming registrati di questi ultimi venti anni?
Ne vedremo delle belle non trovi?
6/25/2014, 10:15:00 PM

Alessandro wrote ...
tipo lo striming con farage?
o la discussione in diretta o registrata per decidere quali erano i 7 punti del programma del movimento e perchè?
ecc...
6/25/2014, 7:04:00 PM

Leonardo T wrote ...
Marco, qui sei tra adulti: esiste soltanto la legittimità formale. Il resto sono chiacchiere: se nessuno ti paga per farle, non cominciare nemmeno.
6/25/2014, 6:18:00 PM

Bruno wrote ...
Quell'articolo non smontava proprio nulla, era (è) la solita sequenza di follie con le quali Scanzi ormai delizia un pubblico che ha bisogno di leggere quegli articoli, almeno quanto la sua agenzia ha bisogno di un pubblico da mostrare come dote alle trasmissioni in cui lo piazza.

Già chiamarlo articolo è una forzatura giustificata solo dal fatto che compare su un giornale (a sua volta definibile tale solo perché così si è registrato in tribunale), sostenere poi che smonti punto per punto le argomentazioni di Leonardo è possibile solo definendo argomentazioni una serie di nomignoli storpiati e di ipotesi fantasiose spacciate per ricostruzioni reali.

Stiamo parlando di un articolo comparso su una testata nazionale nel quale si usa "Sciolta Civica" per riferirsi a un partito.
Giusto per dare due contorni di questo articolo dal quale Leonardo si terrebbe lontano per timore del confronto.
6/25/2014, 6:15:00 PM

Leonardo T wrote ...
Non l'ho letto.
6/25/2014, 6:15:00 PM

Bruno wrote ...
In tutto questo l'elemento "dimissioni irrevocabili" di Letta lo vogliamo inserire, o facciamo che non conti nulla e quindi non citiamolo nemmeno?
6/25/2014, 6:09:00 PM

Marzia wrote ...
L'idea dello streaming non è male così i cittadini vengono resi partecipi delle decisioni che li riguardano.
6/25/2014, 6:04:00 PM

Marco wrote ...
Renzi non è stato eletto in parlamento. È stato eletto segretario del PD in elezioni di partito. In base al risultato di tali elezioni, le cosiddette primarie che nulla hanno a che fare con l'ordinamento democratico italiano e poco anche con la democrazia, ha scalzato Letta mentre gli giurava fiducia e sostegno... Potrei continuare con molti altri fatti a mostrare come la legittimità formale che, come ho già rilevato, è sempre stata rispettata, corrisponde esattamente ad una illegittimità democratica. Il tuo Renzi si comporta di fatto come un dittatore e il tuo PD (compreso quello di Bersani, Mineo e Civati) si comporta di fatto come un gruppo di sudditi scodinzolanti. Purtroppo.
6/25/2014, 6:03:00 PM

Anonymous wrote ...
Leonardo tu sei intelligente e sai bene che non era un link ad minkiam bensì un articolo che smontava punto per punto certe tue considerazioni
6/25/2014, 4:29:00 PM

Anonymous wrote ...
pienamente daccordo e mi devo ricredere anche sui 5 strilli che mi pare abbiano detto cose condivisibili
6/25/2014, 4:12:00 PM

Leonardo T wrote ...
L'antispam falcia i link senza accompagnamento, mi spiace. Del resto se vogliamo leggere il Fatto sappiamo tutti dove trovarlo.
6/25/2014, 3:26:00 PM

Alessandro wrote ...
Mi scuso per OT
Con tutto il rispetto per le bindi le finocchiaro i d'alema e i veltroni a cui noi tutti dobbiamo fare un monumento...è un piacere respirare un po' di freschezza dallo streaming di matteo deborah roberto e alessandra...non so se qualcuno è d'accordo
6/25/2014, 2:49:00 PM

Anonymous wrote ...
Noto con rammarico che qui un articolo di scansi sull'argomento non è gradito...
6/25/2014, 9:18:00 AM

Anonymous wrote ...
E da quando in qua Renzi è stato eletto in maniera illeggittima?
Io sapevo che il parlamento può dar la fiducia al presidente del consiglio che desidera, evidentemente però mi sbagliavo: per diventare presidenti del consiglio non occorre la fiducia del parlamento, bensì qualcosaltro che adesso Marco ci dirà, citando il passo della Costituzione che lo dice.
6/24/2014, 9:07:00 PM

Leonardo T wrote ...
No, gli astensionisti non contano.
6/24/2014, 7:37:00 PM

Marco wrote ...
Guarda Leonardo che anche nella versione Calderoli questa riforma del Senato resta una grande porcheria.
Tutte le tue considerazioni sulla legittimità solo "formale" di questo presidente del consiglio e di questo parlamento eletto con il porcellum restano valide. Resta vero soprattutto la sostanziale illegittimità democratica tanto del modo come Renzi ha preso il potere, tanto delle riforme della Costituzione copiate da quelle volute dalla P2 e da Berlusconi. Non si tocca la Costituzione con il 23% reale dei consensi (contano tutti gli elettori, anche quelli schifati da Renzi, Grillo e Berlusconi che sono rimasti a casa) ad elezioni, quelle europee, che non implicavano certo il consenso alle riforme istituzionali.
6/24/2014, 7:24:00 PM

uq. wrote ...
Un articolo di cui condivido molto. Intanto per la valutazione corretta di Calderoli: becero, ma non stupido o impreparato. Si tratta di una combinazione in cui il positivo non elide il negativo (gli insulti razzisti rimangono insulti razzisti), però capire che il personaggio è questo permette di rimanere ancorati alla realtà.

Se alla fine si arriva ad una conclusione accettabile anche per chi all'inizio era fieramente contrario a questa riforma, vuol dire che il percorso e le modalità con cui questo percorso è stato fatto erano corretti e bisognerà riconoscerlo a Renzi.

Insomma (facendo le corna e sperando che vada tutto bene), Renzi avrebbe ottenuto alla fine di modificare l'assetto costituzionale riuscendo a far contenti anche oppositori inizialmente tetragoni, di farlo senza colpi di maggioranza e in tempi relativamente brevi.

Sarebbe un trionfo, per l'Italia in primo luogo.
6/24/2014, 1:54:00 PM

Claudio B. wrote ...
In effetti la riforma del Senato mira al monocameralismo.
Fra il bicameralismo perfetto italiano classico ed il monocameralismo portoghese esistono numerose sfaccettature, ad esempio in Germania le due camere hanno competenze diverse, fra loro complementari; il progetto Boschi è semplicemente monocameralista.
Posso capire che in un'ottica monocameralista l'immunità vada solo ai deputati, visto che sono gli unici che si occupano di far le leggi.
Poi potremmo domandarci se il monocameralismo sia una cosa giusta o no e se l'immunità sia una cosa giusta o no, ma condivido il punto di vista di Bruno circa la logica interna del provvedimento.
6/24/2014, 12:30:00 PM

Anonymous wrote ...
Rileggiti l'articolo, qual è il punto che non ti è chiaro?
6/24/2014, 12:19:00 PM

Alessandro wrote ...
Hanno "lasciato" a Calderoli il compito di redimersi...
Da anni sono convinto che faccia parte della tattica legislativa proporre appariscenti storture, la cui correzione lascerà spazio di azione-immagine a qualcuno durante la discussione, ma non toccherà i fondamenti dell'intento, in questo caso un maggioritario spinto.
Quello che è cambiato dopo le europee è che chiunque si mostri costruttivo verso Renzi non apparirà per nulla impopolare e viceversa. E partiranno da lì per contrastarlo. Diranno: noi abbiamo contribuito ma lui continua a sbagliare su questo e quest'altro... E nel frattempo lui se li magna.
6/24/2014, 11:12:00 AM

Bruno wrote ...
"se i deputati, in quanto eletti dal popolo, godono di un trattamento speciale, non si capisce perché non dovrebbero goderne anche i senatori."

Semplicemente perché non si sta riformando il Senato, ma il Bicameralismo.
Questa che sembra una sottigliezza formale, è in realtà la sostanza che non capisco perché non venga affrontata con la semplicità che permette.

Non si è deciso di intervenire sul Senato in quanto tale, si è deciso di eliminare il bicameralismo lasciando il potere legislativo a una sola delle due camere.
La riforma del senato non è l'obiettivo, è la conseguenza.
Quindi l'obiettivo della riforma non è il Senato ma il concetto di Parlamento, fino a oggi bicamerale e da domani monocamerale.
Messi a posto i birilli ne deriva che l'immunità così come pensata dai costituenti e cioè come forma di protezione a tutela della separazione dei poteri giudiziario/Legislativo, non dovrebbe più coprire i senatori nemmeno se lasciata così com'è oggi, dato il suo essere appunto stata inserita in costituzione per tutelare il parlamento (e le sue funzioni) del quale il Senato non sarebbe più componente.

Quindi o si riforma l'immunità nel suo complesso eliminando il confine scritto in quel "parlamentare" che ne circoscrive la peculiarità, oppure eliminando il bicameralismo decade automaticamente la tutela per chi parlamentare non lo sarà più.
E i Senatori non saranno più parlamentari, motivo per cui qualcuno ha pensato non sia più nemmeno necessario che resti una camera a elezione diretta.

Sarò banale io, ma a me la cosa sembra di una semplicità elementare.
Quindi immagino mi sfugga qualcosa, dal momento che è evidente la questione non sia così semplice come appare a me.
Il punto è: cosa mi sfugge?
6/24/2014, 3:43:00 AM

UKIP - sezione Italia

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Settantotto per cento, un plebiscito. Quando giovedì finalmente Beppe Grillo ha chiesto ai suoi grandi elettori di scegliere il gruppo europarlamentare di preferenza, ventitremila hanno indicato la loro preferenza per l'UKIP di Farage - l'opzione sulla quale Grillo si giocava ormai la sua credibilità di leader. Come sempre il bilancio della democrazia interna è piuttosto avvilente: malgrado il Movimento continui a selezionare i suoi grandi elettori col contagocce (soltanto 87.656 iscritti hanno maturato la facoltà di voto) anche qui l'astensione è altissima; più della maggioranza degli aventi diritto non ha votato. L'esclusione dei Verdi Europei dalla competizione, con ragioni più o meno pretestuose, può avere allontanato qualcuno dal voto; e tuttavia quel 78% ci conferma che non c'è un M5S al di fuori di Grillo. È ormai un ricordo la fronda che in passato disattese le sue volontà, votando per esempio l'abolizione del reato di clandestinità, o costringendo il Capo Politico a uno sgraditissimo incontro con Renzi. Il Movimento che riparte dopo la delusione delle europee è più grillino che mai: se a Grillo va a genio l'UKIP di Farage, che UKIP sia. Ma cos'è l'UKIP, alla fine?

Cominciamo da cosa non è: l'UKIP non è un partito fascista, come molti hanno scritto in questi mesi, anche per l'oggettiva difficoltà nel tradurre in italiano un certo tipo di istanze che sono una novità quasi assoluta. Per la verità un nome esiste - sovranismo - ma è molto brutto e il correttore automatico lo segna ancora come un errore. I sovranisti esistono in tutta Europa; partendo da posizioni diverse (l'UKIP per esempio non nasce all'estrema destra, ma da una scissione del partito conservatore) arrivano più o meno allo stesso risultato: il rifiuto del progetto di unificazione europea. Per i sovranisti non è che un complotto cosmopolita ordito dai nemici dei popoli: banche, multinazionali, massoneria, ecc. Bisogna mandarlo a monte, tutti assieme. Se questa è la piattaforma, l'alleanza con Grillo non dovrebbe stupire. Né dovrebbe sorprendere che Paolo Becchi, ideologo del Movimento a fasi alterne, la presenti come una battaglia di sinistra addirittura ("La sfida del futuro è tra sovranità e internazionalismo negativo"), o che un mese prima della consultazione Grillo abbia già fornito all'ufficio stampa dell'UKIP il piedistallo del suo blog, perché in fondo chi meglio dell'UKIP può spiegare ai lettori quanto bravo e buono e non razzista o fascista sia l'UKIP? (continua sull'Unita.it, H1t#235)

Perfino la promozione del blogger Claudio Messora, che lascia l’ufficio Comunicazione M5S a palazzo Madama per Bruxelles, e che a qualche malfidato poteva sembrare una rimozione dopo le imbarazzanti vicende di qualche mese fa, assume un significato diverso; Messora sarà anche una catastrofe con twitter, ma la sua passione per Farage è sincera e relativamente antica – lo intervistò già più di due anni fa, quando in Italia era un perfetto sconosciuto. La storia d’amore tra M5S e UKIP non è insomma un colpo di fulmine: i segni erano nell’aria già da anni, ma forse abbiamo preferito ignorarli nella speranza che il Movimento diventasse più simile a come lo avremmo voluto: più progressista, più ambientalista, più europeo. Magari a un certo punto ha quasi rischiato di esserlo; ma alla lunga ha vinto la tendenza incarnata da Messora: complottismi assortiti e nostalgie d’un mondo che fu, al tempo in cui il Regno Unito era un Impero, e l’Italia… già, l’Italia, che nostalgie dovrebbe nutrire?
In effetti, uno dei motivi per cui il sovranismo ci ha messo molto ad attecchire qui da noi è la mancanza di un nobile passato da proiettare: il benessere drogato dall’inflazione degli anni Ottanta? Il boom degli anni Cinquanta? Più indietro c’è solo il fascismo, ma è una nicchia di mercato già occupata e sfruttata fino alla noia. Nel frattempo persino la Lega si improvvisa sovranista, smette la camicia verde e le pretese scissionistiche e riscopre il tricolore contro l’euroburocrazia. Una virata spettacolare di cui è responsabile Matteo Salvini, che lavorando a Bruxelles per tanto tempo magari ha fiutato l’aria prima dei cerchi magici  padani.
Se Grillo e Salvini hanno qualcosa in comune con Farage, non è il razzismo o un presunto fascismo, ma proprio la nostalgia. Si stava meglio prima. Ovviamente ognuno pensa a un “prima” diverso: Grillo e Salvini sognano il ritorno dell’Età dell’oro della Piccola Media Impresa; Farage immagina un Regno Unito riconvertito all’industria, di nuovo sbuffante carbone e vapore di petrolio dalle sue mille ciminiere. Se queste nostalgie abbiano ancora senso, in un mondo che va verso l’emergenza ambientale globale, è una domanda che va girata ai loro elettori. http://leonardo.blogspot.com
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"Vuoi più bene alla Boschi o a Mineo?"

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A conti fatti forse Matteo Renzi mentiva. Due settimane fa, ricordate? Quando festeggiò la vittoria alle europee ribadendo che non si era trattato di un referendum sul governo. "Non lo considero un voto sul governo, non lo considero un voto su di me". Una magnanima affermazione che ha avuto senso appena per il tempo dei festeggiamenti. È bastato che il primo nodo venisse al pettine (il dibattito sulla legge elettorale), perché gli elettori del PD scoprissero di non aver votato semplicemente per Matteo Renzi - il che ci potrebbe anche stare, via - ma proprio per la bruttissima legge elettorale su cui Matteo Renzi, a dispetto di ogni ragionevolezza e obiezione di incostituzionalità ha pervicacemente deciso di mettere la propria faccia.

Dunque, se Corradino Mineo, senatore del PD ritiene - come ritengo anch'io, per quel che vale - che quella proposta di legge sia davvero brutta, non solo il suo parere in commissione smette di essere interessante, ma diventa addirittura un tradimento a una volontà che gli elettori avrebbero espresso: "non ho preso il 40,8 per cento per lasciare il paese in mano a Corradino Mineo", pare abbia risposto Matteo Renzi. Onde evitare che il Paese intero rimanesse ostaggio del senatore regolarmente eletto Mineo, quest'ultimo è stato subito sostituito in commissione, con una procedura forse irregolare - ma forse sulla schede delle europee accanto al simbolo del Pd c'era la domanda: vuoi le riforme di Matteo Renzi, o preferisci lasciare il Paese in mano a Corradino Mineo? Io francamente non ricordo di aver letto così, ma forse andavo di fretta... (continua sull'Unita.it, H1t#234)



Quando ieri tredici senatori del PD hanno protestato per la sostituzione di Mineo in Commissione auto-sospendendosi, Luca Lotti (sottosegretario alla presidenza) ha rincarato la dose: “Tredici senatori non possono permettersi di mettere in discussione il volere di 12 milioni di elettori”. Per la verità a votare PD sono stati soltanto undici milioni e duecentomila: e sulla scheda non c’era scritto: “che ne dite di sostituire il senato con un dopolavoro di sindaci – ma non tutti i sindaci, soltanto alcuni scelti un po’ a caso – integrato da un club degli amici del presidente della repubblica? Sì o no?” Si tratta evidentemente di dettagli, inezie: undici milioni abbondanti di italiani hanno votato il PD, e pare che votare PD significhi anche questo. Non un referendum su Renzi, non un referendum sul governo, ma un referendum sul dopolavoro dei sindaci dei capoluoghi di provincia. Potevano almeno dircelo – no, dovevamo capirlo da soli.
A Lotti fa eco Ivan Scalfarotto: “è a quel quarantuno per cento di elettori che i nostri 14 colleghi dovranno spiegare le ragioni del proprio gesto”. Ecco, se posso dire la mia, molto umilmente: contatemi fuori. C’ero anch’io in quel 41%. Ho votato PD per motivi che nulla avevano a che fare con la riforma elettorale; mi dispiace, mi dispiace veramente, ma continuo a trovare le bozze della ministra Boschi una peggio dell’altra. Non ho votato per Matteo Renzi, che sulla scheda non c’era; non ricordo che ci fosse nemmeno una domanda del tipo “vuoi più bene alla Boschi o a Corradino Mineo”. Ho votato Cécile Kyenge per quanto di buono è riuscita a fare nel poco tempo in cui è stata ministro – prima che Renzi la sostituisse; ho votato altri due candidati perché li ritenevo eccentrici rispetto alla maggioranza renziana del PD. Mi riconosco nella minoranza del PD e credo che la proposta Chiti sia molto più interessante, nonché meno esposta a rischi di bocciatura da parte della corte costituzionale.
In breve, ho votato il PD perché il PD non è soltanto Matteo Renzi; se Matteo Renzi non è più d’accordo, vorrà dire che non voterò più PD. Potete cominciare a segnare: undici milioni e duecentomila meno uno. Grazie. http://leonardo.blogspot.com
Comments (16)

Pitd wrote ...
Perche' non scrivi un post sugli ndr di questo articolo? So che e` un argomento che ti appassiona...
http://www.corriere.it/politica/14_giugno_15/legge-elettorale-grillo-casaleggio-pronti-vedere-renzi-23109fb6-f46f-11e3-8a74-87b3e3738f4b.shtml
6/15/2014, 5:24:00 PM

Leonardo T wrote ...
Credo di aver messo in conto anche il fatto di trovarmi qui a scrivere una cosa del genere.
6/15/2014, 5:15:00 PM

Anonymous wrote ...
Il tuo pensiero si può così sintetizzare: a prescindere, la sinistra è il bene assoluto e gli altri sono il male assoluto. In linea con questo blog del resto.
6/15/2014, 4:49:00 PM

atlantropa wrote ...
Sì, però come caspita si fa a dire che hai "votato PD perché il PD non è soltanto Matteo Renzi"?
Matteo Renzi — anzi solo Matteo; mentre Mineo è Mineo; anzi: se avesse due cognomi lo si chiamerebbe col secondo — può anche sembrarti preferibile rispetto a quelli delle sirene e degli rfid, al mafioso di Arcore, alla sgnagherata combriccola Spinelli-Tzipras, agli xenofobi ed alla destra-destra; e dunque del tutto razionalmente puoi votarlo perchè in quanto alternativa migliore; ma non puoi dire razionalmente che il PD non è soltanto Matteo Renzi.
A meno di non voler farci credere — in maniera ingannevole, imho, dacchè non penso affatto che possa essere il caso — di essere rimbecillito.
6/15/2014, 4:48:00 PM

Waiblingen wrote ...
“Il Gruppo riconosce e valorizza il pluralismo interno nella convinzione che il continuo confronto tra ispirazioni diverse sia fattore di arricchimento del comune progetto politico”.

Art. 2 comma 3: ” Il Gruppo riconosce e garantisce la libertà di coscienza dei senatori …”

Art. 2 comma 5: “Su questioni che riguardano i principi fondamentali della Costituzione Repubblicana e le condizioni etiche di ciascuno, i singoli senatori possono votare in modo difforme dalle deliberazioni dell’Assemblea del Gruppo ed esprimere eventuali posizioni dissenzienti nell’Assemblea del Senato a titolo personale, previa informazione al Presidente.”

Inoltre nel Regolamento del Gruppo non è previsto che un senatore possa essere sostituito d’imperio in un incarico di Commissione già affidato, essendo previste eventuali altre sanzioni, secondo una procedura ben determinata

Felice Casson
6/15/2014, 1:10:00 PM

Alessandro wrote ...
I momenti in cui il centro sinistra ha governato sono stati quelli dove l'Italia ha avuto un miglioramento, l'opposto è successo col centro destra che oltre al peggioramento economico ha creato un bel pò di leggi porcata. Inoltre le migliori figure istituzionali sono state espresse e portate avanti dal centro sinistra, al contrario del centro destra e oggi del M5S che presentano figure infime e di quart'ordine.

... E sono le persone che fanno la storia di un paese. In mano a tremonti non si sarebbe entrati nell'euro, per merito di partiti come FI e M5S ancora oggi non si riesce a costruire uno strumento centrale di governo economico europeo che ci farebbe ragionare come un'unica nazione e spegnerebbe le competizioni interne ai nostri mercati, facendoci pagare interessi tra noi e interne anche ai settori produttivi.
6/15/2014, 12:30:00 PM

Anonymous wrote ...
...no perché scrivere un po' di fregnacce va bene ma a tutto c'è un limite...
6/15/2014, 12:38:00 AM

Anonymous wrote ...
Ale, 75% del tempo all'opposizione?
Sicuro sicuro sicuro?
6/15/2014, 12:34:00 AM

Alessandro wrote ...
Intendi 20 anni dal 1994 al 2014?
Ti avviso che che il PD è nato nel 2007, sei sicuro di aver votato PD da 20 anni? Io credo che stai facendo un po' di confusione. Forse non avevi l'età per votare e non ti ricordi bene, oppure confondi il PD con l'Ulivo, ma cmq non si poteva votare Ulivo, dovevi scegliere uno dei suoi partiti.
In ogni caso in questi 20 anni il centro-sinistra è stato per il 75 % del tempo all'opposizione, pensare che le cose vanno male soprattutto perchè c'è una cattiva opposizione è la tipica malattia grillina, non vorrei che alle prossime elezioni la tua confusione aumentasse a causa di ciò.
6/14/2014, 6:03:00 PM

Alfredo wrote ...
Si ok però io sono 20 anni che voto pd turandomi il naso...non ne posso più!
E' molto forte il senso di nausea
6/14/2014, 2:34:00 PM

Alessandro wrote ...
Nemmeno io ho votato il PD alle europee, perchè c'erano proposte, non antieuropeiste, altrettanto, se non più valide, del PD. Ma alle elezioni nazionali voterei ancora PD anche se la legge elettorale facesse così schifo, anzi proprio perchè farà schifo, sarà ancora più importante votare con intelligenza e non sprecare i voti con movimenti qualunquisti o incapaci. Non scherziamo. Non capirò mai perchè oltre ai partiti non si sia coinvolta una piccola commissione di costituzionalisti il più possibile super partes, che evidenziasse a monte le storture e che non toccasse a una minoranza interna di kamikaze tenere alta la bandiera della ragione. Ma forse lo capisco, era necessario dare in pasto a B una porcata, col quale alleggerirgli l'uscita di scena e poi farsi bocciare la legge dalla corte costituzionale con un parlamento, appunto, più razionale. Me la spiego così. Inoltre resta l'ipotesi distruzione del tavolo da parte di B, poco prima delle elezioni.
6/14/2014, 1:19:00 PM

Anonymous wrote ...
Scusa Leonardo, ma che Renzi avrebbe usato i voti ricevuti come più gli avrebbe fatto comodo era ovvio. Anche per questo alle europee non ho votato PD. Tu sei un ragazzo sveglio, davvero non l'avevi messo in conto? Davvero adesso ti scandalizzi? Solo adesso cominci a contemplare la possibilità di non votare più PD?
Amedeo
6/14/2014, 1:22:00 AM

marcell_o wrote ...
tutte le tue obiezioni alla riforma del senato del testo approvato dalla maggioranza del pd mi paiono reali, così pure le obiezioni di mineo al comportamento della boschi nella gestione di tutta la vicenda
premesso questo penso che un membro di una commissione parlamentare dovrebbe esprimere il punto di vista del partito che rappresenta, non il suo
non può utilizzare il potere derivato dall'essere determinante per costringere il partito nel quale è in minoranza a cambiare posizione
comunque anch'io non ho approvato la proposta di riforma del senato, votando pd
6/13/2014, 10:43:00 PM

Anonymous wrote ...
Leonardo, sono quello di prima che ha scritto questo messaggio qui sotto e Le devo delle scuse. Complimenti per il suo articolo, condivisibile fino all'ultima riga. E io che credevo che non volesse toccare l'argomento Mineo...mi scusi ancora...

Si ricorda signor Leonardo quando le parlavo di "svolta autoritaria" nel pd?
Ora le è più chiaro il concetto?

Mi ha dimostrato di avere molto chiaro il concetto e mi ha dato una bella lezione facendomi capire che solo gli stupidi non cambiano mai idea.
Grazie!

Z.


6/13/2014, 9:02:00 PM

Marco Leon wrote ...
Grazie Leonardo per aver scritto con chiarezza quanto antidemocratica sia la vincente leadership di Renzi. Peccato che il PD non esista più e solo 13 senatori abbiano avuto il coraggio di esprimere un po' di solidarietà al pericolosissimo Mineo, reo di non essersi accorto che l'attacco alla Costituzione di Renzi-Berlusconi era nel programma PD delle elezioni europee.
L'unica osservazione da fare alle tue considerazioni è a proposito del 41%. Sarebbe il caso di ricordarsi che corrisponde al 41% dei votanti e a circa il 23% degli elettori. O anche quelli che sono rimasti a casa sono per la legge elettorale fascista e per il senato non elettivo?
6/13/2014, 8:21:00 PM

Anonymous wrote ...
Condivisibile fino all'ultimo diacritico.

In fondo, si nasce ribelli 101 e si diventa stalinisti, compiaciuti della propria incompetenza.

Perché non era prioritario mettere le mani sul Senato senza guanti né bisturi.

Renzi poi, ha annunciato alla Nazione cosa andava a fare in Vietnam, Cina e Kazakistan? O ci dobbiamo accontentare di battute e pacche sulle spalle nelle adunate con "imprenditori"?

Se questo è uno statista.

Lepidia
6/13/2014, 7:55:00 PM

Fuori format

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Dunque il M5S ha perso perché è andato in tv o perché non c'è andato abbastanza? I deputati m5s alla Camera (o perlomeno il loro Staff Comunicazione) la pensano in un modo, Casaleggio in un altro. La verità non l'ha in tasca nessuno: invece nel cestino di molti opinionisti che in questi giorni ci hanno spiegato per filo e per segno gli errori di Grillo e i successi di Renzi, ci sono le bozze di articoli in cui venivano illustrati gli errori di Renzo e si salutava la vittoria di Grillo. Materiale buttato giù appena una settimana fa, ora inservibile.

La politica non ha l'aria di una scienza esatta. L'unica evidenza a nostra disposizione però sembra parlar chiaro: quando Grillo si negava alla tv ed espelleva chiunque si esponesse alle telecamere, il MoVimento vinceva. Oggi che Di Battista e Di Maio sono diventati volti televisivi, e Grillo si abbassa persino a comparire a Porta a Porta, il MoVimento cala. Forse non ha tutti i torti Casaleggio, dopotutto: il M5S è nato fuori dai riflettori e in tv non funziona.

Allo stesso tempo, è comprensibile che i parlamentari m5s insistano sulla tv. Anche se per ora il bilancio è negativo, è solo grazie alla tv che i più intraprendenti deputati e senatori a cinque stelle sono usciti dall'anonimato. Non è una questione di vanità, anche se guardando Dibba qualche dubbio viene. Se non vuole continuare a dipendere da Beppe Grillo, e dalla sua non sempre lucida foga oratoria, il M5S deve riuscire a trovare e imporre facce nuove. La Rete, al di là dei proclami, non riesce a selezionare e dare forma a veri e propri personaggi: se oggi Dibba può vantarsi di avere trecentomila amici su facebook, è grazie alla celebrità che si è conquistato mettendosi in favore di telecamera ogni volta che ne ha avuto l'occasione.

La tv ha ancora un ruolo centrale nella creazione del consenso (continua sull'Unita.it): ce lo dimostra l’assiduità con cui anche Renzi si è fatto intervistare negli ultimi giorni della campagna. Lo stesso Berlusconi non si è risparmiato, ma lo specchio televisivo comincia a essere impietoso nei suoi confronti (e dire che è passato appena un anno da quella sua straordinaria calata a Servizio Pubblico). Quanto a Grillo, la sua visita da Vespa forse è stato l’episodio più significativo di quest’ultima campagna elettorale.

È il caso di ricordare che sullo stesso set Berlusconi ha realizzato i suoi exploit più memorabili (il contratto con gli italiani, e quell’indimenticabile “abolirò l’ICI” al termine di un confronto con Prodi). Un successo da Vespa può fare davvero la differenza: Grillo lo sapeva, ed evidentemente quella differenza gli interessava. Porta a Porta poteva essere l’occasione di parlare a un bacino elettorale diverso da quello dei suoi tour di comizi, ma strategicamente cruciale: i moderati delusi da Berlusconi, tentati dall’astensione, incuriositi da Renzi.
Col senno del poi è facile concludere che il tentativo è fallito miseramente, dandoci l’opportunità di misurare l’ingenuità del vecchio attore che riteneva di poter calcare la scena televisiva improvvisando gli stessi numeri da repertorio che porta in giro nei comizi. Un professionista consumato dovrebbe ricordare che tv e piazza funzionano in modi diversi, e che aggirarsi per lo studio gettando i cameraman in confusione crea più ansia che empatia; ma forse questi ultimi tempi il professionista si è consumato più del necessario. Eppure c’è stato un tempo in cui Grillo riusciva a comunicare anche senza urlare: un tempo in cui gli bastava gettare un’occhiata nel silenzio per catturare l’attenzione del telespettatore. Forse, se si fosse un po’ calmato, e avesse risposto alle domande non perfide di Vespa ostentando il suo buon senso con inflessione genovese, qualche voto moderato avrebbe potuto conquistarlo. Molte repliche di Vespa erano inviti in tal senso: siediti, calmati, spiega agli italiani cosa faranno di pratico i tuoi onesti al governo.
Grillo, per quanto fosse probabilmente consapevole  della necessità di smorzare i toni, non è riuscito a controllarsi. Era impossibile non ripensare a quel famoso incontro con Renzi in cui gli bastò sedersi a un tavolo e subire un paio di repliche per andare in confusione. L’embargo tv imposto da Casaleggio fino all’anno scorso forse era anche un sistema per nasconderci la situazione: l’unico vero personaggio televisivo del M5S, in tv non ci riesce più a stare. Gli altri, per quanto volonterosi, non riescono a far sentire la loro diversità in un circo di talk che a ogni personaggio trova subito la sua gabbia. Forse il problema non è tanto se andare in tv o no, ma: cosa ci andiamo a fare? Replicare i vecchi numeri evidentemente non basta: il pubblico da casa ha gusti diversi. Se davvero l’obiettivo è ancora il 51%, Grillo & co. dovranno farci i conti.http://leonardo.blogspot.com
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Grillo, dentiere, algoritmi, cazzate

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Quante balle ha sparato Beppe Grillo ieri sera a Porta a Porta? Difficile contarle; anche perché, come ogni predicatore professionista, sa mescolare con sapienza verità sacrosante e sciocchezze allucinanti. Qui mi soffermo su due proiettili enormi che Vespa, con tutta la sua studiata diffidenza, gli ha lasciato sparare senza opporre la minima obiezione. Il primo è la tirata sulle stampanti 3d, un tormentone dell'ultima tournée a quanto pare. Come ha osservato la settimana scorsa Michele De Salvo, quando parla di stampanti 3d Grillo non sa semplicemente cosa sta dicendo: non solo dà numeri a caso e contrabbanda notizie false, ma smentisce platealmente le sue stesse premesse, passando nel giro di pochi secondi dal lamento per una "crescita che toglie posti di lavoro" all'elogio per uno strumento che, se davvero producesse dentiere e mattoni come sostiene Grillo, i posti di lavoro non li aumenterebbe senz'altro, anzi.



La seconda è una storia più vecchia: il politometro, quel fantasioso strumento che dovrebbe misurare la corruzione dei politici e consentirci di recuperare le risorse di cui si sono impadroniti - prima di rimandarli a casa. Grillo ha spiegato che il sistema è ormai operativo, che si tratta di un algoritmo o qualcosa del genere: in sostanza, ha rispolverato l'antica bufala dello Zip war aiganon, scoperta due anni fa da Francesco Lanza. Si tratta di una delle più impressionanti supercazzole mai inscenate da Grillo per il suo pubblico: come scriveva Davide De Luca un mese fa "Un “algortimo” non può svolgere la funzione indicata da Grillo. I dati che questo “algoritmo” dovrebbe “intersecare” non sono pubblici ed ottenerli è un reato. È impossibile nell’ordinamento di qualunque democrazia espropriare il denaro di qualcuno senza un processo. Altre mille cose non tornano nel video, come il fatto che quando Grillo gira lo schermo del tablet verso la telecamera per mostrare il famoso algoritmo, sul desktop non si vede assolutamente niente". In questi mesi lo Zip war aiganon è diventato in rete un esempio quasi proverbiale della spregiudicatezza con cui Grillo confeziona e vende il nulla: eppure Vespa, lasciando cadere uno spunto così promettente, ha dimostrato di non averne mai sentito parlare (continua sull'Unita.it, H1t#232)

La dentiera 3d e lo Zip war aiganon sono due casi interessanti che dimostrano, purtroppo, il contrario di quel che Grillo stesso propugna in ogni suo intervento: la vittoria del dibattito in Rete contro la propaganda in tv. Fin qui è l’esatto opposto: ogni volta che la tv ce lo mostra mentre dice una cosa falsa, la Rete prontamente accorre a smentirlo, con dovizia di documentazione. E però tutto questo dibattito rimane confinato entro una cerchia ristretta di lettori: il bacino di utenza di Grillo non ne viene minimamente scalfito, e Grillo può continuare a urlare le stesse balle al prossimo comizio, in favore di telecamera. È una lotta ancora impari – e perduta, probabilmente. Ma qui per quel che si può si combatte ancora.

PS: oggi ricorre il 570simo anniversario della morte di Bernardino da Siena, geniale predicatore quattrocentesco che per tante cose sembra anticipare Beppe Grillo. Gli auguriamo una vita ancora lunga e piena di soddisfazioni, come fu quella di Bernardino, e migliaia di altre piazze gremite da incantare. Non ce ne voglia però se nei parlamenti preferiamo mandare gente un po’ meno estrosa, un po’ più preparata.http://leonardo.blogspot.com
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Il complotto contro un uomo ridicolo

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Dopo tanto tempo ho provato a rivedere il vecchio video del vertice di Bruxelles (23 ottobre 2011), e devo dire che non ho cambiato idea: per me la Merkel e Sarkozy non stavano ridendo di Berlusconi. La giornalista, che aveva appena chiesto ai due leader se si sentivano rassicurati dalle riforme promesse dal governo italiano, non aveva rivolto la domanda a nessuno dei due in particolare. Sarkozy era già pronto a rispondere, ma voleva attendere che la collega terminasse di ascoltare la traduzione simultanea: così si voltò verso di lei e sorrise.

Quello che accadde davvero a quel punto - e che comprensibilmente Berlusconi non vuole sentirsi dire - è che risero i giornalisti. Non risero perché pilotati da un complotto ordito a Berlino o a Strasburgo. Non risero della situazione italiana, delle tre manovre promesse e rimangiate durante una psicotica estate trascorsa ad abolire province e ritoccare aliquote sui giornali del mattino, per rimangiare tutto nei talk della sera. Risero perché il re era nudo, perché Berlusconi era ridicolo. Oggettivamente, lo era: non è improbabile che a scatenare quella libera risata internazionale abbia concorso più Ruby Rubacuori che tutti i severissimi editoriali dell'Economist o del Wall Street Journal. Quel che importa è che B. ormai fosse un oggetto impossibile da gestire senza riderci su: all'estero soprattutto, fuori dal cono d'angoscia dello spread. Se anche ci fu un complotto, come racconta l'ex ministro del Tesoro USA Geithner, fu un complotto per convincere le istituzioni italiane a liberarsi di un capo del governo incapace e screditato. Dal mio antiberlusconiano punto di vista, avrei preferito un complotto più efficiente e tempestivo. Una nazione può permettersi di avere politici non all'altezza, se ha i conti in ordine; o può avere i conti nel caos, se ha leader carismatici e autorevoli. Nell'autunno 2011 stavamo precipitando con una squadra di pagliacci in cabina di comando (Continua sull'Unita.it, H1t#231).

Per capire quanto pericoloso e incompetente fosse B. l’Europa ci ha messo vent’anni e una crisi sistemica. Finché le cose non sono andate troppo male, i suoi colleghi erano pronti a tollerarlo anche mentre faceva le corna nelle foto ufficiali; al Partito Popolare Europeo i suoi voti non dispiacevano affatto. Ma verso l’autunno 2011 Berlusconi guidava a vista un governo in stato confusionale; a fine agosto Sacconi si era sbagliato a fare i conti e aveva proposto di tagliare a militari e laureati la reversibilità degli anni di studi e di leva. Poco prima Tremonti aveva deciso di abolire tutte le province piccole tranne Sondrio. Proposte deliranti che lasciavano chiaramente intuire il panico e l’insipienza di chi le dettava. Chi avrebbe comprato i nostri titoli di stato? Bruxelles non avrebbe dovuto preoccuparsi della catastrofe della quarta economia europea?
Come siano andate le cose non lo sapremo mai. Senza perdersi in dietrologie, non si può non rilevare come Geithner abbia scelto di lanciare il suo retroscena nel momento più delicato di una campagna elettorale europea. Il fatto che nel nostro piccolo orto italiano le sue rivelazioni offrano a Berlusconi il destro per gridare al golpe ci distoglie forse dal quadro generale. E il quadro generale che ci dipinge Geithner è quello di un’Europa asservita a una Germania arcigna, “tirchia”, risoluta a non riaprire il “libretto degli assegni” per aiutare le fragili e irresponsabili economie mediterranee; disposta persino a far cadere leader democraticamente eletti (benché universalmente screditati). Più che aiutare un Berlusconi “radioattivo”, Geithner sembra voler regalare argomenti a chi lamenta l’egemonia tedesca nel continente (suggerendo anche un euroleader alternativo alla Merkel: Mario Draghi). Non è un affatto un quadro irrealistico, bisogna ammetterlo. Ma come sempre è interessante il paradosso: mentre ci racconta di un Obama monroviano, assolutamente indisposto a sporcarsi del “sangue” di Berlusconi (“Non possiamo avere il suo sangue sulle nostre mani” diceva Geithner), l’ex ministro sta facendo, nel suo piccolo, esattamente quello che Obama non avrebbe voluto fare: sta intervenendo. Ci sta suggerendo che un’Unione più solida rischia di essere asservita alla Germania; ci sta spiegando come dovrebbe funzionare la BCE; ci sta mettendo in guardia dai vertici comunitari che tramerebbero contro i leader eletti dal popolo. Le forze che si oppongono all’integrazione europea non possono che ringraziare. http://leonardo.blogspot.com
Comments (14)

Anonymous wrote ...
E la personalizzazione dell'ultimo partito e /o movimento italiano che non era ancora personalizzato non ti sembra una buona ragione per essere pessimisti?
Troppi uomini col Sole in tasca generano siccità.
5/19/2014, 10:31:00 PM

Anonymous wrote ...
Io non sarei così pessimista, ora c'è il bomba che risolve ogni dibattito interno con un ..."ghe pensi mi"
E via a tutta velocità....
5/19/2014, 10:18:00 PM

Anonymous wrote ...
Il PD aveva dei problemi già prima di nascere, li avrà per tutta la propria vita e li trasmetterà ai propri eredi. Gli unici partiti che non hanno problemi sono quelli che non hanno dibattito interno: ad esempio l'unico problema che ha avuto Forza Italia è stato scegliersi l'inno, al resto ha pensato tutto il Padrone.
5/19/2014, 7:31:00 PM

Anonymous wrote ...
@Anonimo 18.59

A quando la soluzione per risolvere il problema pd?
5/19/2014, 7:32:00 AM

Anonymous wrote ...
Ale, ma tu davvero daresti il tuo voto a questo signore qui sotto?

http://gruppodinterventogiuridicoweb.wordpress.com/2013/07/09/cafonate-a-ponte-vecchio/
5/19/2014, 1:02:00 AM

Alessandro wrote ...
La mia idea è che non ci sono altre idee e non possono esserci, perchè quelli che votano (ancora) M5S sono per la maggior parte gli stessi che votavano (o avrebbero votato se avessero avuto l'età) Berlusconi... AN, la Lega, PRC... Persone la cui unica scelta è di appoggiare una qualunque opposizione al centro sinistra, fosse anche mussolini redivivo. Ora sono contro B magari proprio perchè lo vedono piegato e in mezze trattative di fronte a Renzi. Se non ci fosse Lord-Blog, sarebbero berlusconiani di ferro.
5/18/2014, 2:27:00 PM

Anonymous wrote ...
Quindi secondo voi la soluzione per risolvere il problema Berlusconi è lamentarsi che 20 anni fa non fu fatta la legge?
Il non aver fatto la legge a tempo debito fu un errore madornale, ma oltre ad andare dai vari D'Alema, Amato, Salvi & ecc. e rimporverarli, dovremmo anche trovare una soluzione, altrimenti ci riveliamo incapaci quanto loro.
Un buon sistema sarebbe che PD e M5S si mettessero d'accordo, ma come sappiamo questo non è possibile.
Altre idee?
5/17/2014, 6:59:00 PM

Anonymous wrote ...
Non faresti nulla di utile nulla ne 20 anni fa ne 2000
5/17/2014, 6:00:00 PM

Anonymous wrote ...
Caro anonimo hai sbagliato la contro domanda, tu cosa faresti 2000 anni fa?
5/17/2014, 5:59:00 PM

Anonymous wrote ...
Caro anonimo ingenuo o finto ingenuo con la barba vera, hai sbagliato la domanda.

Mi dovresti chiedere cosa avrei fatto 20 anni fa, non ora coi buoi fuori dalla stalla.
Iniziare da una legge seria sul conflitto di interessi?
E magari farla rispettare in maniera altrettanto seria?

Capisco però che sia una cosa brutta tra amici...nevvero?
5/17/2014, 1:43:00 PM

Anonymous wrote ...
E quindi cosa proponi in concreto?
Il PD potrebbe rompere con Alfano, ma poi il M5S sarebbe disposto ad un'alleanza di governo? Non credo, in tal caso l'unica conseguenza sarebbero le elezioni anticipate con il parlamento diviso 1/3, 1/3 e 1/3 esattamente come adesso.
Altre proposte? Visto che ti lamenti del fatto che viene permesso a Berlusconi di maramaldeggiare, dicci nel concreto cosa faresti tu per bloccarlo, magari a noi non è venuto in mente.
5/17/2014, 12:40:00 PM

Gustavo wrote ...
Il complotto contro un uomo ridicolo....che però ha maramaldeggiato per 20 anni... e gli viene permesso di continuare a maramaldeggiare nonostante la condanna.

Siamo sicuri sicuri che Lui sia il più ridicolo....?
5/16/2014, 4:06:00 PM

chiarapetrucci wrote ...
Le risatine, quanti ricordi! e ricordo anche (settembre 2009 , mica 2011) il tassista russo ad Amburgo che diceva “Entschuldigung” ogni volta che, saputeci italiane, nominava Berlusconi ?*

5/16/2014, 2:18:00 PM

Alessandro wrote ...
Condivido Leonardo...
rilevo che dai sondaggi europei, per pochissimo i popolari rischiano ancora di vincere sui socialisti e tutto rimanere uguale. in generale aumentano le forze antieuropee e depotenzianti dell'idea di europa, così care agli americani, aumenta anche l'estrema sinistra... A fronte di questa situazione rimpiango che il Sel non sia andato a collocarsi in pieno nel partito socialista e che in generale, i partiti di centro destra risultino ancora maggioritari. Il centro sinistra sembra andar bene quando c'è stabilità economica, quando c'è crisi e paura, non sa intercettare i voti dei disperati, per loro appare troppo conservatore e impastoiato con il centro destra, dal lato invece di chi sta bene, appare troppo riformista e rischioso di destabilizzare i loro privilegi.
L'Italia è un pò diversa da questo quadro complessivo, c'è un renzi che almeno come immagine si è smarcato molto dal solito centro sinistra, appare più innovatore rispetto al B invecchiato e in difficoltà e appare più stabile e sicuro per le fasce abbienti.
Lord blog farnetica la sua guerra da tutte le piazze, cercando di rastrellare i voti persi da B e dalla Lega, che oggettivamente stanno perdendo pezzi e anche questo aiuta il PD che rischia di stravincere le elezioni nel confronto interno.

Voterei volentieri i verdi che hanno candidati molto competenti in europa, ma guarderò bene chi sono i singoli candidati nella mia sezione, non escludo di non dare una mano al PSE.
5/16/2014, 12:33:00 PM

Il Signor G invecchia

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Tra tante cose che Primo Greganti potrebbe aver fatto nell'ultimo anno - la magistratura accerterà - ce n'è una sulla quale mi posso già esprimere con una relativa sicurezza: in febbraio dovrebbe aver compiuto settant'anni. All'età in cui tutti ci auguriamo di aver tirato finalmente i remi in barca, il signor G è ancora saldamente attaccato a un telefono da cui passano affari. La sua tenuta in fondo non ci stupisce - non nel paese in cui un 77enne ex presidente del Consiglio non esclude di ricandidarsi, dopo aver estinto la sua pena in una casa di cura dove abitano ospiti anche più giovani di lui.

È forse più sorprendente rendersi conto che nel nel 1993, quando fu arrestato con l'accusa di aver intascato una tangente da un miliardo e 200 milioni di lire, Greganti non ne aveva ancora compiuti cinquanta. Un giovanotto, diremmo oggi. Un funzionario nazionale del PDS, con un ruolo delicato e responsabilità pesantissime: la sua età nel '93 era una non-notizia. A voler cercare il bicchiere mezzo pieno - arte in cui conviene allenarsi - il suo arresto significa che il passaggio generazionale è ostruito anche tra i tangentari. Ci sbagliavamo a immaginarcelo come un mondo di lupi senza scrupoli, un mondo in cui se chini la testa qualcuno è pronto a staccartela. Evidentemente per costruire il know-how di un G. o di un Bisighini servono decenni di relazioni. Eppure G. e Bisighini (e Scajola) hanno in comune di aver cominciato relativamente giovani. In seguito, evidentemente, nessuno è riuscito a scalzarli.

Ora Matteo Renzi promette una task force (continua sull'Unita.it, H1t#230)succede, in casi come questi, di promettere qualcosa in inglese. L’inglese è più succinto, consente ai giornali di usare un carattere più grosso (task force in italiano sarebbe una commissione straordinaria, non suona davvero altrettanto bene). Speriamo che sia la volta buona; sarebbe bello poter pensare che anche le mazzette siano una questione generazionale, una triste abitudine dei nati negli anni Quaranta e Cinquanta. Renzi è del 1975, forse ne siamo fuori. Io però devo confessare una cosa orribile.

Se finalmente arrestassero un tangentaro della mia età, ne sarei quasi sollevato: significherebbe che anche noi siamo in grado di delinquere. Che non siamo una generazione di marziani ancora completamente impermeabili al tessuto sociale che non ci sta assorbendo. Mentre i nostri genitori e nonni continuano a intascare buste per noi. Come se non ne fossimo capaci. E forse davvero non ne siamo capaci. Ma anche l’onestà dovrebbe essere una scelta, non il posto in cui ti rassegni a sedere perché gli altri sono già tutti occupati. http://leonardo.blogspot.com
Comments (6)

eligio de marinis wrote ...
La prova che a lavarsi con l'acqua della pozzanghera in cui si è caduti è esercizio un filino sterile http://machittevole.blogspot.it/2014/05/exposizione-al-ridicolo.html
5/15/2014, 2:01:00 AM

Bruno wrote ...
Le relazioni per costruire le quali sono necessari decenni di tessitura non sono quelle con le persone protagoniste dirette del passaggio di denaro, ma quello che potremmo chiamare "l'indotto".
Se è infatti relativamente facile raggiungere ruoli dai quali si gestisce un potere che genera scambi di denaro, basta essere nominato assessore e già puoi trovare qualcuno interessato a persuaderti, così tanto che in alcune zone d'italia il ruolo di assessore è già di suo un punto d'arrivo che soddisfa parecchie persone, quello che è molto difficile e lungo da costruire è lo scudo di protezione intorno.

E' la costruzione della rete di copertura, necessaria quando la pratica in questione è alta, che richiede non tempo in quanto tale, ma passaggi di carriera progressivi e successivi in ognuno dei quali si deve avere tempo e modo di assicurarsi la persona giusta.
Solo quando hai ALMENO uno nei servizi, ALMENO uno in parlamento, ALMENO uno in uno dei principali quotidiani, ALMENO uno in magistratura, ALMENO uno in banca, ALMENO uno negli appalti, puoi arrivare ad essere un nome a cui ci si rivolge quando serve UN Greganti.
Non sei tu (Greganti) che hai il potere di gestire quello che hai gestito, è chi aveva bisogno di qualcuno con le relazioni che hai tu che è interessato alla tua opera.
Non ti proponi, vieni chiamato a.
Vedila come una professione, potrebbe svolgerla chiunque, semplicemente ci si costruisce una competenza e poi si aspetta che arrivi qualcuno al quale serve.
E per costruirsi la "professionalità" necessaria per gestire quello che (pare) abbia gestito lui, dimensione per misurare la quale non bisogna contare i soldi ma la catena di nomi che per ovvi motivi copre, non ci metti dieci anni né basta essere nominato assessore o ministro.
5/13/2014, 1:22:00 AM

Alessandro wrote ...
Non so, sembra strano, in effetti c'è questo dubbio, dagli anni 70 siamo più onesti oppure non si sono ancora liberati i posti da ladro?

PS: lo zoccolo duro se G avesse ipoteticamente rivelato nomi di eventuali dirigenti PDS coinvolti in mazzette sarebbe stato contento, fidati
5/13/2014, 12:38:00 AM

Anonymous wrote ...
Se il signor G avesse parlato ora non avremmo più neppure lo zoccolo duro che va a cuocere le salsicce alle feste...
5/12/2014, 10:39:00 PM

Elvetico wrote ...
Bella, bravo.
5/12/2014, 5:42:00 PM

Anonymous wrote ...
Pensavo esattamente le stesse cose. Evidentemente sono specializzazioni verticali molto difficili da acquisire.
Anche il primo arresto, sostenuto senza proferir parola, mentre intorno a lui rinnegamenti, suicidi, lacrimoni e bave alla bocca dipingevano un quadro nauseante, probabilmente gli ha creato un bel curriculum.
5/12/2014, 5:14:00 PM

Carta Forbice Sasso MatteoRenzi

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Leggendo che per rimontare nei sondaggi a Berlusconi era bastato denigrare un po' i tedeschi, ho sentito in me qualcosa di assolutamente nuovo; una specie di torva soddisfazione. Non mi era mai capitato, ma per la prima volta ho scoperto di tifare un po' per l'orribile B. Non tanto: appena un po'. Non vorrei mai che vincesse le elezioni; ma preferirei che non le perdesse troppo. Cosa mi sta succedendo?

In parte è l'esito di una certa insofferenza nei confronti di chi anche stavolta lo dà per finito - e nel frattempo non si è nemmeno preoccupato di ostacolare la macchina di guerra mediatica che ogni volta, puntualmente, gli regala una rimonta. Il conflitto di interessi che regala a Berlusconi quasi metà dell'offerta televisiva generalista non sarà risolto nemmeno in questa legislatura, ci mancherebbe altro. A chi come me continua a pensare che B. debba gran parte del suo successo alla tv in fondo fa piacere notare che il problema c'è ancora (e ci sarà anche quando B. finalmente si ritirerà: volente o nolente ha degli eredi). Ma non è solo questo. Il fatto è che se Berlusconi recuperasse un po', magari riuscirebbe a levare qualche voto a Grillo. O a Renzi. E mi sorprendo a pensare che forse è meglio così.

In effetti, cosa mi posso aspettare da queste elezioni? Le riforme di Renzi non mi piacciono: le trovo dilettantesche e pasticciate. Non credo che abbia ambizioni autoritarie, ma chi le ha potrebbe in un futuro non remoto trovarsi molto avvantaggiato dalla sua pazza legge elettorale che regalerebbe il parlamento a chi si aggiudica appena il 37% dei seggi. Tutto questo è molto pericoloso e mi porta, certe sere, a invocare la forbice di Grillo. (continua sull'Unita.it, H1t#229)

E tuttavia Grillo, se vincesse davvero, sarebbe persino più pericoloso: il referendum per uscire dall’Euro, per dirne una, è una proposta semplice semplice per creare il caos tra i risparmiatori e accelerare l’apocalisse a cui lui e Casaleggio tengono molto. A quel punto non mi resta da sperare che la forbice grillina sia resa inservibile da un colpo ben assestato del sasso di Berlusconi.
Berlusconi poi non ha più un futuro che non coincida col suo personale: un suo successo non farebbe che allungare l’agonia in cui ha abbandonato l’Italia in questi vent’anni, per cui mi auguro che sia intercettato dalle carte di Renzi – per quanto dilettantesche e pasticciate.
Tra carta, forbice e sasso il gioco va avanti, e non posso dire di tifare davvero nessuno dei tre. Ma spero che perdano un altro po’ di tempo senza combinare niente di grave, in attesa che arrivi qualcosa di meglio. E qualcosa di meglio potrebbe pure arrivare. http://leonardo.blogspot.com


Comments (14)

Alessandro wrote ...
posto che
- la regola del voto intelligente rimane: "votare il partito che secondo noi è il più capace a governare" quello delle elezioni europee rimane un voto atipico, perchè non si elegge un parlamento che eleggerà un governo effettivo, ma un parlamento che discuterà all'inifinito e non potrà decidere nulla di strategico verso il resto del mondo... una sorta di giustificazione al "dare un segnale"... ma illusoria, ha senso infatti votare almeno per un partito che faccia parte di un gruppo europeo e che questo abbia a cuore l'Europa;
- non ha senso votare un partito anti euro, anti europa, sarebbe come votare alle politiche italiane un partito contro l'Italia... alle regionali un partito contro la regione, alle comunali un partito contro il comune (libertà alle contrade!)
- la soglia del 4% è sicuramente anticostituzionale

anche un voto che rischiasse di non superare la soglia avrebbe senso, se ci si crede, e il gruppo Verde europeo lo vedo come il miglior gruppo, in quanto a ideali, coerenza e competenza
5/5/2014, 10:15:00 PM

Aiace wrote ...
Non credo ci siano leader politici in giro che realmente pensano che “divisi saremo più forti”. Le questioni che alcuni pongono sono altre: come viene usata la “forza” europea?; di che tipo di forza si tratta?; a quanta gente conviene, dentro ogni singolo stato, andare avanti in questo modo?
Io non credo a Grillo, per carità, ma non credo neanche a quelli (sono tanti e fortissimi) che hanno contrabbandato questo tipo di Europeismo e che sembrano disposti a tutto pur di vincere la loro guerra.
5/5/2014, 9:29:00 PM

Leonardo T wrote ...
Non so chi tu sia e che questione personale dovrebbe esserci tra noi, ma è facile che un link a tzetze finisca nello spam. Non prendertela.
5/5/2014, 4:22:00 PM

Gianni wrote ...
Straquoto Marcello! Prima del voto rifare le primarie renzi vs bersani (e sperare che vinca p.g.)?
Secondo voi coi tempi ci staremmo?
5/5/2014, 8:14:00 AM

marcell_o wrote ...
grande è la confusione sotto il cielo, ma la situazione non mi sembra eccellente...
continuo a pensare che utilizzare le elezioni europee come un maxisondaggio (costoso tra l'altro) sia una grossa stronzata
forse il problema è proprio questo: man mano che l'europa prende forma acquista più consistenza come capro espiatorio
a proposito di voto direi che sento già lo smaronamento del post elezioni europee: ci vorrebbe una congiunzione astrale, un allineamento planetario, una cosa qualunque che dica a berlusconi "sei finito", a grillo "hai rotto il cazzo" e a renzi "basta dilettanti, fai venire uno che sa quello che dice", ma purtroppo non so come si possano tradurre queste frasi in percentualese
però tra un disastro futuro e un disastro sicuro subito preferisco il primo, quindi hasta la victoria compañero renzi!
5/4/2014, 11:05:00 PM

Anonymous wrote ...
Non fare l'hidalgo e scegli il gusto gelato che ti piace di più.
5/4/2014, 5:57:00 PM

Claudio B. wrote ...
Mi trovo perfettamente d'accordo. Qui si tratta di scegliere fra diverse idee di Europa che ci vengono proposte dalle liste, che non per nulla fanno riferimento ad un candidato che riassuma tale programma: Schulz, Junker, Verhofstadt, Tsipras, Bové, eccetera...
Questa volta mai come in passato, il movimento politico che vorrebbe far ritornare il potere ai singoli stati nazionali sciogliendo de facto l'unione sta prendendo piede. La domanda da porsi è: siamo d'accordo col fatto che divisi saremo più forti (idea di Grillo, Le Pen, Farage, De Wever...) oppure al contrario riteniamo che sia il caso di rinforzare le strutture comunitarie, magari andando verso una sorta di Stati Uniti d'Europa? E se così fosse, preferiamo accostarci a questi S.U.E. da un'ottica socialdemocratica basata sul welfare oppure da un'ottica liberale?
Non è una scelta innocente, un modo di dare un segnale a Tizio o a Caio perché dalla visione che sceglieremo dipende il nostro futuro.
5/4/2014, 1:22:00 PM

Mike wrote ...
Io vedo un metaproblema in questa discussione. Stiamo parlando di elezioni europee ed in alcuni casi di elezioni regionali o comunali.
Personalmente io votero` due partiti diversi ad europee e regionali, ed alle regionali faro` voto disgiunto, visto che per tutta una serie di motivi ritengo che i candidati migliori da votare si trovano in partiti diversi ed inoltre un partito che ha un ottimo programma a livello locale magari a liverro di parlamento europeo non mi sembra il massimo.

Se si continua a ragionare delle europee come una sorta di sondaggio per la politica romana, e si paensa che a Strasburgo ci sia il cimitero degli elefanti dove mandare i politi bolliti, e` ovvio e naturale che poi i paesi che mandano gente furba possano senza problemi decidere le politiche che loro fanno piu` comodo a discapito dell'Italia. Se poi l'unica cosa che viene in mente ai nostri politici e dire che i tedeschi sono brutticattivi, beh e` come lamentarsi che le Ferrari perdono contro le Mercedes dopo aver messo un motore della Panda 45 trovato in un magazzino nelle monoposto.
5/4/2014, 12:02:00 PM

Sergio wrote ...
Ho capito che non ti sono simpatico e ne fai una questione personale.
D'ora in avanti li posterò in forma anonima così li lascerai
5/4/2014, 9:51:00 AM

Shad Derow wrote ...
Beh, sì, era chiaro che stavi cazzeggiando: non c'è altro modo per associare il PD e Renzi al saluto a pugno chiuso. :)
5/3/2014, 8:48:00 PM

Bruno wrote ...
Tutto ok non fosse che:
che a guardare l'immagine che hai scelto per il post, salta subito all'occhio che secondo il marcatissimo simbolismo che trasferisce, al confine con la logopedia, Berlusconi non dovrebbe essere il sasso ma la carta, mentre renzi il sasso.
E questo mica per differenti predisposizioni, ma semplicemente perché quelle 3 mani sono esattamente il "saluto" d'ordinanza di ciascuna delle 3 aree politiche d'appartenenza, salvo il V di vittoria del M5S che dovrebbe stare più a destra del saluto romano "carta" ma che sta lì solo perché è ancora valida quella bufala del suo essere né uno né l'altro e quindi in mezzo.

Oltretutto riassegnando le simbologie il tutto si avvicina ancora di più alla metafora, dal momento che V "forbice" grillo si sta pappando i voti di saluto romano "carta" berlusconi e considera vero e proprio nemico il pugno chiuso "sasso" della sinistra.

Tutto ciò per passare un po' il sabato cazzeggiando tra un lavoro e l'altro, naturalmente.
5/3/2014, 7:35:00 PM

Piero wrote ...
Tipica posizione da sinistra italiana: tifare perché nulla cambi. Che poi, proprio come lei rileva in questo post, le forze che frenano o impediscono in Italia qualsiasi tipo di riforma sono (aimé) la maggioranza. Nella sua ottica, non resta che tifare per loro.
5/3/2014, 4:27:00 AM

GP wrote ...
Se poi veramente sei serio quando scrivi che c'è ancora tempo da perdere io non lo so che pensare.
5/2/2014, 10:23:00 PM

Anonymous wrote ...
guarda che se ci riveli cos'è quel "qualcosa di meglio potrebbe pure arrivare" non è che ci togli la suspense ...
5/2/2014, 8:48:00 PM

Abbiamo cliccato beppegrillo per voi!

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Sarà capitato anche a voi di ritrovarvi su beppegrillo.it per un qualsiasi motivo, anche solo per contare quanti fotomontaggi di Matteo Renzi contiene in questo momento (in questo momento, per esempio, quindici: non sto scherzando, quindici). E sarà capitato anche voi di dare una rapida occhiata alla colonna destra, con quegli strilli caratteristici che non usano mezze misure per titillare la vostra curiosità (guarda cos'è successo! tizio ha distrutto caio! Non abbiamo parole! clicca!) Siccome però il clic conduce quasi sempre ad altri clic che rimandano a una delusione, ho pensato di risparmiare tempo e fatica a molti lettori inaugurando la saltuaria rubrica Abbiamo cliccato beppegrillo per voi: basta leggere qui sotto e saprete tutto quello di cui si parla in questo momento nella colonna destra di beppegrillo.it, senza bisogno di ulteriori clic. Comodo, no?



Clicchiamo e finiamo sul sito casaleggiano Tzetzé. Scopriamo così che un tizio di Termoli ha commentato su facebook un messaggio di Laura Boldrini suggerendo di essere pronto per "fare un macello". "Sono il prossimo che farà qualche pazzia...- ha scritto Felice Ferucci - Orfano da venerdì, senza lavoro da mesi (per assistere la mia mamma) una casa (fortunatamente mia, ma ancora per poco visto che non posso pagare nulla), prossimo ad andare a mangiare alla Caritas, oltretutto iscritto alle categorie protette ma un cazzo niente, in Molise per uno di 43 anni come me, anche se invalido, non c'è possibilità di lavoro..". Il commento si chiude così: "Ora dimmi tu cara Boldrini, secondo te sono prossimo a fare un macello?"

Non potendo saperlo, e non riuscendo a decifrare l'"ironia" e il "sarcasmo" del messaggio, la Boldrini avrebbe segnalato la cosa alla polizia. In realtà no: se si legge la notizia fino all'ultima riga, si scopre che "Laura Boldrini non c'entra, che non è lei e che lei nemmeno legge i commenti"; è la polizia a passare "al setaccio, con l'aiuto di un sistema computerizzato, le migliaia e migliaia di messaggi scritti sulla pagina del presidente della Camera", e a selezionare tra i tanti il messaggio di un tizio di Termoli che - particolare non secondario - ha precedenti penali.  Dunque, insomma, una notizia c'è: la polizia dà un'occhiata a chi commenta i messaggi della presidente della Camera, e magari li incrocia con il casellario giudiziale. Non dovrebbe farlo? Quanto ci costa? Non si potrebbe inserire un dispositivo che ci aiuti a riconoscere l'"ironia" e il "sarcasmo" nel messaggio di un 43enne con precedenti penali che minaccia la presidente di "fare un macello"? Potremmo aprire un dibattito. Ma prima torniamo un attimo allo strillo su beppegrillo.it, per favore. C'è scritto "Pazzesco, Laura Boldrini ha mandato la polizia a casa di un cittadino". È vero? No, se leggi fino in fondo la notizia scopri che no: non è stata la Boldrini.

Il tizio è stato denunciato? È indagato? Tzetzé non ce lo dice. Ah, ha già ripreso a commentare i messaggi della Boldrini.






Vale la pena di notare la par condicio sulle facce buffe: beppegrillo.it non fa sconti a nessuno. Puoi anche essere un eroe del Movimento Cinque Stelle, ma se finisci sulla colonna destra ci finisci con una faccia buffa. Detto questo, cos'è successo a Luigi Di Maio? Ha trovato una spilletta del Movimento Cinque Stelle appesa sopra lo specchietto retrovisore, e ha scattato la foto. Sì, stavate per perdervi questo fondamentale scoop. (Continua sull'Unita.it, H1t#228)




Il celebre attore è ovviamente Ivano Marescotti, vittima della par condicio: aveva una parte non secondaria in una fiction girata due anni fa e andata in onda per la prima volta a pasquetta. Nel frattempo Marescotti si è candidato alle europee (lista Tsipras), e quindi a norma di legge non poteva comparire in tv. Malgrado le sue proteste, la Rai ha mandato in onda una versione della fiction censurata di ogni fotogramma in cui compariva Marescotti. Non si poteva semplicemente mandare in onda la fiction in un altro periodo (chiede l’attore)? In effetti. Ma perché “i 5 stelle avevano ragione”? Perché quello che vale per Marescotti vale anche per Renzi, che voleva giocare alla Partita del Cuore in diretta Rai. Niente da obiettare. Quindi, insomma, per i 5 stelle è stato giusto tagliare le parti di Marescotti? Non è molto chiaro, e in effetti molti commentatori cinquestellati si lamentano della censura. Ma è la par condicio: esattamente la stessa regola che il MoVimento invocava contro Renzi calciatore…







Farà sicuramente molto discutere. Mentana ha annunciato in diretta tv: “Se siete interessati alla Pasquetta, guardate un altro notiziario”. Tutto qui, discutetene (no, in effetti cliccando trovate anche i preziosi commenti di “alcuni utenti su Twitter”).
Io davvero certe volte la strategia di Beppegrillo.it non la capisco. Qui ci sono rivelazioni shock! Il Partito Democratico è finito! Una notizia del genere, invece di stare in cima al sito, è relegata sotto l’annuncio di Mentana che non vuole parlare della pasquetta. Evidentemente per il lettore-tipo di Beppegrillo va tutto bene così: per trovare le rivelazioni shock bisogna prima scavare sotto un po’ di cazzate. Ma veniamo alla rivelazione shock. È una lettera aperta a Matteo Renzi datata 16 aprile – una settimana fa – in cui Francesco Ribaudo, deputato del PD critica aspramente la gestione del PD siciliano, invitando ripetutamente il segretario a non fidarsi del suo referente in Sicilia, Davide Faraone. Shock! La notizia è effettivamente interessante, anche se si trovava già da qualche parte in rete da una settimana (qui su trinacrianews).
L’accusa più circostanziata che Ribaudo rivolge a Faraone (e al presidente della regione Crocetta) è lo stravolgimento delle liste elettorali per le europee, con l’esclusione immotivata di Antonello Cracolici, che era stato votato dall’Assemblea Regionale; un brutto precedente. Questa è la rivelazione shock, e quindi adesso il PD è finito. Ok. Per Beppegrillo, quando un deputato di un partito scrive a un segretario per lamentarsi di come è stata fatta una lista elettorale, il partito finisce; scoppia, implode, evapora, muoiono tutti, roba così. Che possano esistere altre forme di dialettica interna, anche spiacevoli, non è contemplato. Se succedesse una cosa del genere nel M5S… ma non potrebbe succedere, per via che nel M5S un segretario eletto non c’è: c’è un capo politico che ha registrato il marchio e se non sei d’accordo te ne devi andare. In questo modo il partito, pardon, il MoVimento non esplode.

So che non state nella pelle, ebbene, durante la diretta di Otto e Mezza Renato Brunetta ha ricordato a Lilli Gruber di essersi dimessa in anticipo dall’europarlamento. Lilli Gruber si ricordava benissimo dell’episodio (nel 2004 aveva sconfitto Berlusconi nella sua circoscrizione), e ha ammesso senza scomporsi di essersi dimessa, udite udite, sei mesi prima della scadenza naturale del suo mandato, appena in tempo per non percepire l’europensione. Senz’altro non sarebbe stato impossibile trovare una sua foto meno paperesca, ma siamo pur sempre su beppegrillo.it.


Ho visto il filmato per voi e posso tranquillizzarvi: Travaglio non sputa in faccia né ai telespettatori (e perché avrebbe dovuto, poveri telespettatori?) né a nessuno. Travaglio afferma pacatamente che gli italiani che votano 5 stelle “sperano di avere in Parlamento un’opposizione irriducibile fatta di persone che non hanno mai fatto politica e che vanno lì a fare le pulci ai professionisti della politica”; plaude ai giovani pentastellati nei consigli comunali che filmano gli inciuci. Non saprei dire quanti inciuci siano emersi negli ultimi anni grazie ai filmati dei giovani che non hanno mai fatto politica ma che evidentemente sanno fare le pulci, in ogni caso Travaglio la pensa così e lo dice – per ora – senza sputare.

Io non so se sia per imperizia dell’addetto ai fotomontaggi o per qualche astruso calcolo, fatto sta che in questa immagine Grillo è molto più buffo di Renzi – potrebbe benissimo essere un’immagine messa in giro dai comunicatori di Renzi, anche loro non esattamente campioni di raffinatezza. Comunque cliccando si finisce su un altro articolo di Tzetzé, una breve antologia di risposte a un acuminato tweet renziano (“I comici milionari dicono che 80 euro sono una presa in giro. Se provassero a vivere con 1200 euro al mese non lo direbbero“). Il tono più o meno lo dà la prima risposta: “rendendo un salario medioalto ti sei dimenticato cosa significa vivere cn 400 euro al mese. con 80 euro nn ci fai NIENTE!” Si può essere più o meno d’accordo, tranne con chi si lamenta che con 80 euro ci paghi giusto l’idraulico che ti ripara un rubinetto. Hai detto niente. O ti si rompe un rubinetto al mese?







Oddio, povero Travaglio, che ti è successo? Era un attimo fa che eri qui a sputare ai telespettatori. No, è successo che Giuliano Amato ha fatto causa al Fatto Quotidiano: vuole 500.000 euro per “una inspiegabile campagna diffamatoria condotta a decorrere dal settembre 2013 con il pretesto della nomina a giudice della Corte Costituzionale”. E Travaglio? Travaglio, nella colonnina destra, rappresenta il Fatto. Lo incarna. Se succede qualcosa al Fatto, succede a lui.







Cos’avrà mai avuto il coraggio di fare? Luna Berlusconi ha inaugurato due club di Forza Italia in onore di Dudù. Fine della notizia. Sì, stavate per perderla, no, non c’è bisogno di ringraziare.

Agorà (Rai3) ha divulgato un sondaggio Ixé in cui il PD è al 32% e il M5S al 25%. Il Fatto invece ha pubblicato un sondaggio di Scenaripolitici.com in cui la forbice tra PD e M5S è di un punto, anzi mezzo. Tra un mese sapremo quale dei due sondaggi era più imbarazzante. Per ora, l’unica statistica di cui mi fido è quella che mostra come storicamente i sondaggi pre-elettorali in Italia non ci prendano mai. E questo è tutto. Alla prossima. http://leonardo.blogspot.com





Comments (11)

Anonymous wrote ...
Ma sul serio non ci arrivate che sta facendo il contrario?
Sergio vuole portare click a Tze Tze, Leonardo glie li toglie.
4/25/2014, 10:20:00 AM

Anonymous wrote ...
Leo, ad essere onesti onesti però è vero che avevi censurato tze tze e ora lo riproponi tu in pompa magna
4/24/2014, 10:33:00 PM

giorgian wrote ...
Non m'insultare Cronaca Vera che io ci sono cresciuto, lo sbirciavo sempre quando andavo dal barbiere e ti posso dire che il livello era nettamente più alto. E, soprattutto, Cronaca Vera non fingeva di fare niente di diverso da quello che in effetti faceva.
4/24/2014, 2:54:00 PM

sergio wrote ...
Come vuoi, qui il capo sei tu.
4/24/2014, 2:46:00 PM

Leonardo T wrote ...
Questa tua storia dell'ossessione, non trovi che la stai ripetendo un po' troppo spesso?
4/24/2014, 2:38:00 PM

Leonardo T wrote ...
Grazie, e non te la prendere. http://xkcd.com/1357/
4/24/2014, 2:32:00 PM

sergio wrote ...
Non più di una settimana fa avevi censurato un mio link proprio di tze tze dicendomi che avrei fatto propaganda (non ho ancora capito per chi ma neppure tu ...) e ora ci fai una rubrica e pubblicità sopra?
Sei troppo divertente!
4/24/2014, 12:47:00 PM

Grande Capo Estiqaatzi wrote ...
Esticazzi...
pensare che Leonardo avere grande bravura e potere entrare in tribu Cherooke di Grande Capo Estiqaatzi.
4/24/2014, 11:20:00 AM

Anonymous wrote ...
Leonardo, si può almeno dire che sei ossessionato da beppe grillo?
Come dice renzi, lascialo cuocere nel suo brodo....o ti serve scrivere per avere più contatti, più commenti e più pubblicità sul tuo blog?
Come vedi anche io sono caduto nella tua rete.
Obiettivo raggiunto.
Bravo!
4/24/2014, 11:16:00 AM

GAB wrote ...
Quoto in pieno
4/24/2014, 9:18:00 AM

marcell_o wrote ...
il tuo è un servixio davvero utile: io non vado mai sul sito di beppestrillo né su dagospia perché li trovo volgari, con titoli fantasiosi e notizie taroccate e non voglio contribuire al loro successo neanche con un click
mi ricordano quel giornalaccio che una volta andava tanto "cronaca vera" pieno di notizie inventare e sanguinolente o - diciamo così - notizie reinterpretate
4/24/2014, 8:18:00 AM

L'anno prossimo a Grillandia

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Buona Pasqua; chissà se arriveremo alla prossima? Nessuno può saperlo, tranne forse Beppe Grillo, che ieri scriveva così:

Tra un anno di Berlusconi rimarrà il ricordo, di Napolitano neppure quello, Renzie sarà ricordato come uno zimbello, come il dito inserito in un buco della diga prima della crepa definitiva, si apriranno finalmente processi come MPS e i nomi della trattativa Stato-mafia saranno espulsi dalle Istituzioni. Nuovi moralisti si stracceranno le vesti.

Nessuna invasione di cavallette, perlomeno fin qui. Va bene, mettiamo un segnalibro: tra un anno, più o meno verso Pasqua, verificheremo cosa sarà rimasto di Berlusconi e Napolitano; a che livello sarà la reputazione di Renzi; a che punto sarà quel processo MPS che nelle fantasie grilline doveva portare alla sbarra tutto il partito democratico e, perlomeno fin qui, non lo ha fatto. E controlleremo quanti "nomi della trattativa Stato-mafia" saranno emersi e conseguentemente espulsi dalle istituzioni.

Grillo non spiega in che modo tutto questo possa succedere; quale sarà la scossa che creerà la "crepa definitiva"? Un successo del M5S alle europee? Non cambierebbe i rapporti di forza in parlamento e non farebbe che rinsaldare l'asse Renzi-Berlusconi. L'esito naturale delle inchieste in corso? La rivoluzione sarebbe in pratica demandata alla magistratura, in cui evidentemente si conserva una fiducia incrollabile. O forse Grillo si aspetta ancora, con impazienza crescente, una catastrofe economica: d'altro canto la profezia, intitolata La frana #franatutto, comincia così: "Non la sentite la frana? Sta venendo giù tutto. Mafie, partiti, corrotti, corruttori, piduisti, lobbisti, banchieri. Sono i detriti della Seconda Repubblica, la parte più infame della Storia d'Italia. Viene giù tutto insieme come in quegli smottamenti improvvisi che travolgono in pochi secondi ponti e strade in apparenza indistruttibili..."

Ok, siamo per essere travolti. A questo punto però è interessante andarsi a leggere cosa scriveva Grillo un anno fa (continua sull'Unita.it, H1t#227)

Non è un’operazione semplicissima: l’indice dell’archivio è uno degli elementi meglio nascosti del suo blog, e magari c’è un motivo. Il 21 aprile di un anno fa Grillo scriveva “Entro alcuni mesi l’economia presenterà il conto finale e sarà amarissimo. Dopo, però, ci aspetta una nuova Italia”. Campa cavallo. A questo punto faccio anch’io la mia previsione: da qui a un anno molte cose cambieranno, ma Grillo sarà ancora in qualche piazza o qualche teatro, e sicuramente sul suo blog, ad annunciare che la fine dei tempi è vicina e un’altra Italia è alle porte. Questione di giorni, di mesi, eccetera.
Il ricorso all’apocalisse non è una novità per un predicatore come Grillo. Semmai un segno di continuità con alcuni maestri rivendicati – su tutti Savonarola. È normale che Grillo spinga su questo pedale, anche perché alla fine è l’unico pedale che ha: come puoi spiegare al tuo popolo e a te stesso che ogni tuo sforzo per creare un movimento politico alternativo si è rivelato perfettamente funzionale alla creazione di un asse stabile tra centrosinistra e centrodestra? Come puoi evadere dal ruolo di spauracchio che ha dato a Renzi e a Berlusconi la scusa migliore per sedersi allo stesso tavolo e dividersi il futuro? In tanti abbiamo sperato che Grillo, e che soprattutto i suoi uomini, riuscissero a evitare il tranello e s’inventassero qualcosa di diverso. Era una speranza sciocca, questa sì decisamente travolta tra la primavera del ’13 e questa. Ora a Grillo non resta che urlare, sempre più forte, che la fine dei tempi è vicina: che tutto sta per crollare; dovesse succedere davvero, dargliene atto sarà l’ultimo dei nostri problemi. http://leonardo.blogspot.com
Comments (26)

Anonymous wrote ...
Cioè, proponi di aprire un video di contenuto e durata ignoti? Un commento che è una contraddizione in termini. Chi vuole "andare a fondo" non può fare a meno di impiegare oculatamente il proprio tempo e questo link vi si candida proprio male.
4/24/2014, 5:48:00 PM

Anonymous wrote ...
Adesso vogliono fare il tribunale politico a Pizzarotti, poverino, cercano di intimidirlo e di metterlo all'angolo, mi fa quasi pena... Ma non può continuare a dare l'avvallo ad una banda di squadristi e deficenti 2.0
4/23/2014, 5:51:00 PM

Bruno wrote ...
Yes
4/21/2014, 6:08:00 PM

Anonymous wrote ...
Woody Allen?
4/21/2014, 9:32:00 AM

Bruno wrote ...
Claudio:

Non mi spingo a temere una legiferazione apposita, l'esempio del maltolto era più una sintesi di quella che io considero una deriva persino peggiore, proprio perché è sociale ed è già in atto senza bisogno di governare o di essere direttamente responsabili di leggi e provvedimenti.
Non conta in sostanza se arriveranno o meno a governare, conta che la divisione della società in vittime e carnefici, necessaria a veicolare l'intero impianto retorico di Grillo, ha fatto presa e sta operando cambiamenti nei discorsi e (quindi) nelle azioni dei singoli, prima che in quelle di una maggioranza parlamentare.
Ed è una deriva pericolosossima perché ha come linea di demarcazione il denaro, la leva più grezza ma purtroppo efficace che ci possa essere.
Il concetto di Ingiustizia sociale è talmente aleaorio che ci sarà sempre (persino in società al confine con la perfezione dal momento che chiunque avrà sempre qualcuno che ha più di lui) qualcuno pronto a seguire chi gli promette di elevarne la condizione, figurati quando quella promessa è fatta in cambio di nulla.
L'M5S è pericoloso socialmente, non politicamente, perché ha fatto diventare virtù ciò che fino alla sua comparsa era un vizio e cioè l'idea della vendetta, portandola a essere fine e non (più) mezzo.
Convinci dei poveracci privi di strumeni critici, prima che di un lavoro e di un futuro, che la vendetta è sinonimo di giustizia e avrai devastato una società, perché la trasformerai in una società di uomini che, convinti di avere ciascuno un corrispondente "agiato" su cui rivalersi, concentreranno ogni loro pensiero e ogni loro azione alla costante ricerca di quel personale nemico.
Una volta che avrai fondato l'inero discorso politico sul concetto di vendetta, è chiaro che lo strumento più adatto a creare le condizioni per consumarla sarà la delazione.
Che non a caso è il motore che garantisce la tenuta dei MeetUp e ne stabilisce le appartenenze.
Per esserne espulsi non è necessaria prova di reato, è sufficiente che la maggioranza sia concorde nel ritenerti orientato a commetterlo e tutto senza che la procedura preveda regole o passaggi, ma solo il pensiero della maggioranza vincente.
Stiamo parlando di quello che nei peggiori regimi porta il nome di Processo Politico, durante il quale il reato attribuito non era necessariamente un'azione ma era sufficiente fosse il non allineamento al pensiero della maggioranza che altro non è che il terzo elemento pericoloso e cioè il concetto di Morale.

Aggrega qualche centinaio di migliaia di acritici intorno alla prospettiva della vendetta sociale, dagli potere di delazione sui propri compagni, convincili che l'idea di Morale sia un concetto politico da difendere a qualisasi costo e avrai fatto alla società dei danni per riparare i quali serviranno decenni, che nel frattempo tu sia o meno riuscito ad andare al governo.

Anonimo1:
Quello in teoria dovrebbe essere compito della Costituzione, perché quello di cui parli tu sono Valori, mentre la politica dovrebbe limitarsi ad amministrare.
In un mondo ideale nel quale il difetto umano non intervenisse nell'azione politica lasciandole quindi il solo compito di amministrare, quelle garanzie che tu chiedi alla politica non avrebbero bisogno di essere né difese né garantite, perché sarebbero semplicemente già scritte nella costituzione.

Anonimo2:
"sparisci, sgorbio" (cit)
4/21/2014, 12:14:00 AM

Alessandro wrote ...
l'uso della figura retorica della "fine del mondo" "bancarotta" ecc. è molto efficace, più efficace della figura della semplice crisi (utilizzata di solito da tutti i partiti di opposizione) in quanto permette di unire la RABBIA verso coloro che l'hanno causata: tutti i politici (lasciamo stare che anche i 5S da qualche anno sono anche loro politici e quindi corresponsabili e collusi con tutte le istituzioni, oppure che tutti i politici siano cmq stati eletti sempre dai cittadini quindi anche i cittadini sono colpevoli e andrebbero giustiziati) alla PAURA.

rabbia e paura è quello che da sempre i peggiori movimenti politici cercano di instillare nei cittadini perchè sono due emozioni irrazionali che hanno la caratteristica di potenziarsi e giustificarsi a vicenda e toglire capacità di raziocinio, in loro presenza si tende ad affidarsi a leader che appare più forte o quello che urla più forte, il più rabbioso e che sembra incutere terrore al "nemico", quindi capace di esorcizzare il terrore che si vive in sè.

mi piaceva grillo, lo ammetto, ma ha totalmente distrutto le speranza di moltissime persone oneste, che lentamente e inesorabilmente stanno per essere eliminate dal movimento
4/20/2014, 7:24:00 PM

Alessandro wrote ...
L'anonimo ha detto che le coop rosse sono un competitor di Grillo, (Grillo è una cooperativa?) Questa risposta demenziale, ma anche quando ha detto che era originale e si poteva cercare nel web la sua battuta sui chip e non trovarla, quando semplicemente l'ha copiata due righe più su proprio dallo stesso commento a cui rispondeva (col classico specchio riflesso di memoria puerile), sono prove della "missione" che hanno, o in senso secondo religioso/settario o in senso contrattualistico direttamente a libro paga marketing virale... A seconda della situazione o sono dementi per missione o sono dementi per creare disturbo ad arte e anche scarsità di tempo per argomentare.
4/20/2014, 6:57:00 PM

Anonymous wrote ...
@Bruno
Tu devi essere un bersaniano di ferro che si è trasformato in un renzino doc, comunque piddino della prima ora che vuole mantenere lo status quo.
Statale anche tu?
4/20/2014, 11:17:00 AM

Anonymous wrote ...
Apprezzo molto la tua risposta.
Io però, forse ingenuamente, ho sempre pensato che lo scopo della politica fosse quello di garantire gli stessi diritti e gli stessi doveri a tutti i cittadini. (politici inclusi)
4/20/2014, 9:53:00 AM

Claudio B. wrote ...
@Bruno
Una risposta interessante. Credo tu sia riuscito a mettere in luce quello che molti temono del M5S: il proclamare che esiste una parte di nazione "nemica" contro la quale tutto è lecito.
L'atteggiamento giacobino tipico del M5S è esattamente questo; il giorno in cui i pentastellati dovessero andare al governo grazie all'Italicum, faranno leggi speciali in cui, individuato il "nemico", gli saranno espropriati i beni e redistribuiti alla parte "amica".
Ma chi è questo "nemico"? Nessuno sarà al sicuro, visto che chiunque sia dipendente pubblico o abbia in passato collaborato con un ente pubblico potrà essere accusato di essere un "politico ladro".
Sto prendendo alla lettera le parole di Grillo quando disse che ci volevano i processi di piazza contro la casta: prendendo alla lettera le sue parole esce fuori un atmosefera di terrore.
L'unica speranza è che l'Italicum non divenga legge dello stato, in modo da impedire al M5S di avere la maggioranza assoluta in parlamento anche se non è maggioranza assoluta nel paese.
4/20/2014, 9:42:00 AM

Bruno wrote ...
Sì, poteva sembrare un appunto ma in realtà voleva essere solo una sottolineatura
4/20/2014, 12:14:00 AM

Bruno wrote ...
Pur avendo come regola quella di non replicare a chi entra in argomento A tirando fuori argomento B, quel che comunemente viene riassunto in "E allora le foibbe?", farò eccezione e rispondo comunque alla tua domanda sul PD anche come gesto di cortesia in risposta al tuo avermi risposto comunque su Grillo anche se solo come gancio per il successivo " Eh ma il PD?":
Io non credo esistano partiti che hanno come finalità quella di aiutare il popolo, per il semplice fatto che non li considero entità esterne ad esso.
I partiti SONO il popolo tanto quanto chi fa qualsiasi altro mestiere. Per svolgere la funzione legislativa era necessario delegarne una parte a occuparsi di quello mentre tu fai il tuo mestiere e io il mio, enrambi in qualche maniera utili al resto della nazione che ci sta intorno né più né meno di quanto faccia un politico.
Ho della politica un'idea piuttosto tecnica, in sostanza, nonostante non mi sia oscura la deriva che il tutto nei decenni non poteva che prendere essendo strumento di estremo potere in balìa della variabile umana.
Tutta 'sta manfrina per dire che no, non penso affatto che il PD abbia come finalità quella di aiutare il popolo e nemmeno mi aspetto che l'abbia.
E questo per l'altro elemento del mio "tecnicismo" che mi tiene in equilibrio il baricentro e cioè la mia ferma convinzione che il popolo non sia (appunto) un'entità esterna che va aiutata, ma null'altro che persone tanto quanto i politici e che come loro sono responsabili dell'intera baracca.
Fatta eccezione per i casi estremi, se tu lavori è perché hai percorso la tua vita in una maniera che ti ha messo nelle condizioni di lavorare sotto ogni tempesta, non lavori perché qualcuno ti da lavoro.
Se dai da mangiare ai tuoi figli è perché li hai fatti quando nelle condizioni di garantire loro la sussistenza, non perché ne hai fatti 3 da disoccupato e adesso lo stato ti deve dare i sussidi.
Se sei in grado di sopravvivere a una crisi è perché ti sei costruito gli strumenti necessari per superare quella crisi, non perché qualcun altro interviene per darti la salvezza dalla crisi.
Questo non significa che non ci siano situazioni nelle quali il supporto è necessario e la responsabilità non è personale, o non interamente tale, e certamente compito della politica è anche di predisporre quei supporti.
Ma da qui a pensare che una nazione sia un capo di calcio nel quale di qua tutti i cittadini di là i politici che devono far vincere loro il campionato ce ne passa.

Per chiudere, non penso quindi che un partito debba avere come fine quello di aiutare il popolo, ma certo credo che ci siano partiti che abbiano più convenienza di altri a farlo e tra l'M5S e il PD sono abbastanza sicuro che sia il PD quello che ha più convenienza, soprattutto considerando che per "popolo" si intende TUTTO il popolo, a differenza di un M5S che tra i suoi valori fondanti ha quello di aiutarne solo una parte non solo a scapito della restante, ma proprio e addirittura direttamente prendendo a quella restante parte il "maltolto" da trasferire a chi lo vota.
C'è una profonda differenza in questi due concetti di popolo e anche il PD più precario, opportunista, arraffazonato e berlusconiano che si possa immaginare, sarà per me sempre preferibile a chi mi dice che esiste nella nazione una parte di persone che non hanno nulla per colpa dell'altra contro la quale è quindi lecito, fin'anche legittimo, scatenarla.

So che scrivo molto, ma quella domanda lì o si risponde argomentandola, per rispetto a chi l'ha posta chiunque sia, o si replica sempre e solo con slogan e onestamente per quello c'è già l'area commenti del Fatto Quotidiano.
Spero la risposta ti sia gradita se non nel contenuto, almeno nell'accuratezza di quel rispetto.
4/19/2014, 11:45:00 PM

marcell_o wrote ...
era quel che volevo dire: il mondo finisce proprio dove non te lo aspetti o mentre guardi da un'altra parte o ti occupi di complotti inesistenti
per dire in colombia succedono delle cose, in ucraina succedono altre cose. in congo, in india...
ma son tutte cose che i media inventano per oscurare beppestrillo e il m5strilli, giusto?
4/19/2014, 8:26:00 PM

Anonymous wrote ...
Appurato- e sono d'accordo con te- che grillo non ha creato il m5s per aiutare il bobolo, tu credi veramente che invece il pd voglia farlo?
4/19/2014, 8:25:00 PM

Bruno wrote ...
Cosa c'è da spiegare nel concetto di vantaggio reciproco?
Non sarebbe la prima volta che due elementi che vedono il rispettivo peso misurato su quanto dipingano l'altro come avversario, si trovino seduti a un tavolo per capitalizzare, oltre ai risultati di quella propaganda, anche il valore della loro somma.
E mica è roba chissà quanto sofisticata o che le v non vi dicono, eh.
Stiamo parlando di marketing elementare, di Coca e Pepsi che fanatizzando i propri acquirenti ottengono insieme il risultato di sottrarne la somma ad alternative terze.
L'MSP sponsorizza gli spazi/eventi fiorentini e ha interesse a riempirli, chiunque ci sia sul palco.
Grillo ha interesse a pagare meno possibile quel palco, da chiunque arrivino i soldi che non ci mette di tasca sua.

Poi c'è la "gente", che indaffarata a cercare i grandi gombloddi mondiali di quelli sotto il naso manco s'accorge e così assume le caratteristiche ideali per diventare pesce da cui possono mangiare sia Grillo che MPS mentre fiera si presta felice al gioco che la vede essere pure orgogliosa di pagare per vederlo sbraitare da un palco che la loro missione è quella di andare a scoprire a chi dia i suoi soldi l'MPS.
A lui.
E a chi li prende?
A quelli che lui gli porta dentro i palazzetti.

Pensa che involuzione della capacità di analisi umana sta riuscendo a creare, prima, e monetizzare, poi, Grillo.

Ovvio che tutto questo è comprensibile a patto che io stia parlando con uno che non crede veramente che Grillo l'M5S l'abbia inventato per aiutare il bobolo e salvare la democrazia del paese che ama, perché se sei sempre l'animo là sopra dei due euro renzino piddino trollino, ho solo per l'ennesima volta buttato via del gran tempo.
4/19/2014, 7:50:00 PM

Anonymous wrote ...
Spiegati meglio.
4/19/2014, 6:22:00 PM

Bruno wrote ...
Beh in Ruanda e nei Balcani non sarà finito il mondo, ma un bel pezzo di umanità (nel senso filosofico del termine) ha certamente visto il suo punto di non ritorno.
4/19/2014, 5:53:00 PM

Bruno wrote ...
Evidentemente hanno più da guadagnarci che da perderci.
Entrambi, dico.
4/19/2014, 5:51:00 PM

marcell_o wrote ...
appuntamento a fra un anno... oh, se poi il mondo finisce prima, be': ci si trova prima nell'aldilà
ormai so' davvero 'na setta, che palle!
statisticamente dovrebbe fa 'na brutta fine: tutti i guru fanno 'na brutta fine, se dici che il mondo finisce, ecco ora finisce, attenzione che è proprio la fine, ecc.
quanto può durare?
vinci le elezioni e fai il disastro annunciato?
è una possibilità
d'altra parte l'incapacità della politica produce l'antipolitica
l'inconsistenza dell'antipolitica produce lo agonfiamento di se stessa
e così via
è già qualcosa che il ciclo si ripeta senza guerre mondiali
70 anni fa il mondo stava finendo davvero, in ruanda il mondo stava finendo, nella ex jugoslavia il mondo stava finendo
in sintesi: un'altra occasione sprecata
4/19/2014, 4:28:00 PM

Anonymous wrote ...
Non sapevo di questa cosa. E' vergognoso.

E' vergognoso che Mps e coop rosse si propongano di sponsorizzare il tour di Grillo. Non solo finanziano il più pericoloso competitor ma pagano anche per essere messi alla berlina.
Non solo è vergognoso, ma è anche molto buffo.
4/19/2014, 4:00:00 PM

Bruno wrote ...
Guarda, te la faccio semplice:
Argomento: MPS e Coop rosse sponsor della tappa fiorentina del tour elettorale M5S.
Hai qualcosa da dire?
Dilla.
Non hai nulla da dire?
Non dire nulla.
4/19/2014, 3:15:00 PM

Anonymous wrote ...
Bruno, tu credi invece di aver scritto qualcosa di originale?

Comunque io l'ho personalizzata. Quella dei due eurini so che è molto gettonata. Ti sfido invece a trovare in rete il collegamento che ho fatto io del chip che a voi viene riprogrammato a pagamento...se trovi un messaggio uguale ti passo i due eurini per la tua prossima riprogrammazione!
4/19/2014, 2:54:00 PM

Bruno wrote ...
Tu sei consapevole che questa originalissima battuta "rispondi a tutto beghetti" la si può leggere identica dalle 10 alle 15 mila volte al giorno ovunque si incontri un M5S, sì?
O quando l'hai scritta l'hai percepita a forma di asso calato implacabilmente?

C'avessi messo anche "Sveglia!" alla fine, saresti passato nella fascia delle 25 mila volte al giorno.

Continuo sempre a conservare la curiosità di sapere se quando lo fate avete l'impostazione e la faccia di chi ugualmente si sente unico in grado di essere così definitivo e schiacciante.

(adesso prassi vuole che tu mi risponda col level 2: "piddino renzino" e nessun riferimento all'argomento del mio commento, quindi fai in fretta così via il dente via il dolore)
4/19/2014, 2:44:00 PM

Anonymous wrote ...
A noi il chip l'hanno impiantato gratuitamente, voi invece per riprogrammarlo ogni volta dovete cacciar fuori due eurini.....
4/19/2014, 9:54:00 AM

Bruno wrote ...
Per la questione MPS la base fanatica è al momento in attesa di nuove istruzioni circa il viral da far girare in rete.
Il chip non è programmato per decodificare autonomamente la presenza della Fondazione MPS sul manifesto della tappa fiorentina del tour elettorale della settimana scorsa, proprio sopra l'altro sponsor UniCoopFirenze.
Cooperative rosse e MPS come sponsor di "Te la do io l'Europa" nella città di Renzi hanno suggerito di fare temporaneamente caciara su qualsiasi altra cosa, il paniere è ampio, un cataclisma globale oggigiorno non si nega a nessuno e pialla qualsiasi argomento complesso e a rischio di autogoal.
Si attendono istruzioni.
4/19/2014, 1:55:00 AM

Anonymous wrote ...
https://www.youtube.com/watch?v=g4MhaNBAZN4

Vedi Leonardo, a volte c'è la volontà di andare a fondo a volte no.
4/19/2014, 12:30:00 AM

Il gioco della torre

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Ovviamente non posso sapere cosa si siano detti con esattezza Matteo Renzi e Silvio Berlusconi al telefono; mi è impossibile misurare l'imbarazzo con cui il presidente del consiglio avrà parlato di riforme costituzionali con un avversario politico condannato in via definitiva, e che senza la disponibilità dello stesso Renzi sarebbe ormai da considerare al termine della sua traiettoria politica. L'Italicum, per come se ne parla sui giornali, continua a sembrarmi un buffo paradosso: i leader delle due principali coalizioni si stanno mettendo d'accordo per escludere qualsiasi possibilità di mettersi d'accordo da qui in poi. Qualsiasi rischio di Grosse Koalition dev'essere per sempre scongiurato: dunque la maggioranza dell'unica camera eletta dal popolo dev'essere riservata alla prima forza politica che si aggiudichi il 37% dei suffragi - poco più di un terzo. Tutto questo è democratico? Se ne può discutere - secondo me no - ma l'ultima parola non spetta comunque a noi (la corte costituzionale però si è già espressa un sistema che praticava distorsioni inferiori).

Proviamo invece a vedere cosa può succedere, caso per caso. Mettiamo che una coalizione raggiunga il 37%: in questo momento l'unica che sembra avere qualche chance di farcela sembra il centrosinistra a trazione renziana. Sarebbe, nel caso, il risultato più positivo dalla nascita del PD. I sondaggi per ora non autorizzano una previsione del genere, ma se togliamo "centrosinistra" e mettiamo "Matteo Renzi", l'indice di popolarità aumenta: bisognerà anche vedere se molte promesse lanciate negli scorsi mesi si realizzeranno.

Fin qui comunque i sondaggi (che sbagliano sempre) ci raccontano di un elettorato spezzato in tre parti più o meno uguali: centrosinistra, centrodestra e m5S, per ora rispettivamente prima seconda e terzo (si dà per scontata un'alleanza tra Forza Italia e NCD che conviene terribilmente a entrambi i partiti). In questa situazione, com'è noto, l'Italicum prevede un secondo turno che assume le forme di un pazzo gioco della torre: agli elettori della terza forza (nel caso più probabile, il Movimento Cinque Stelle) verrà chiesto chi buttare giù: Renzi o Berlusconi? Molti probabilmente si asterranno; tra i restanti è difficile immaginare una prevalenza berlusconiana. Renzi quindi dovrebbe vincere: a quel punto si troverebbe la Camera ai suoi piedi... (continua sull'Unita.it, H1t#226)

Anche il nuovo inquilino del Quirinale sarebbe scelto da un’assemblea allargata ma con una decisiva maggioranza di centrosinistra. Renzi in sostanza avrebbe briglia sciolta per cinque anni, persino in materia di ulteriori riforme costituzionali. Al 65-70% degli italiani a cui non piacerà, quali spazi resteranno per esprimere il proprio dissenso? Qualche trasmissione in tv – dove peraltro si è già notata una certa sollecitudine nei confronti di Renzi e di chi spande il suo verbo. La piazza? Con molta cautela, visto che la polizia è già piuttosto cattiva adesso. I giornali? Difficilmente i fondi per l’editoria resisteranno alle future spending review. Internet, certo; se chi ci governerà sarà tanto buono da lasciarcela. Ricordiamo che in passate legislature la Camera lasciò passare più di una legge per limitare la libertà di espressione; leggi che nella maggior parte dei casi non sopravvissero un successivo vaglio del Senato, ma in futuro questo passaggio non ci sarà.
Insomma, l’Italicum è un sistema che regala il Paese a chi si aggiudica un terzo dei voti,lasciando frustrati gli altri due terzi; Renzi poi può prendersela con chi lo accusa di una deriva autoritaria, ma dovrebbe riflettere su cosa succederà dopo una sua vittoria. Nei cinque anni successivi non potrebbe che coagularsi un fronte antirenziano che, se riuscisse a esprimere un leader, si aggiudicherebbe senz’altro le elezioni successive; Renzi magari non cova ambizioni autoritarie, ma l’anti-Renzi prossimo venturo potrebbe: e l’Italicum gli conferirebbe enormi poteri.
Questo nel migliore dei casi. C’è poi la possibilità che alle prossime elezioni politiche la coalizione di centrodestra, un po’ demotivata dalle disavventure del suo anziano leader, si sgonfi ulteriormente e venga sorpassata dal M5S. A quel punto sarebbero gli elettori berlusconiani a salire sulla torre per scegliere chi buttare giù: non è affatto escluso che affossino Renzi. Grillo e i suoi collaboratori si ritroverebbero padroni d’Italia: un’eventualità che Renzi e Berlusconi dovrebbero fare il possibile per evitare, e invece il sistema che stanno regalando al Paese presenta questa non piccola falla. La terza possibilità (ballottaggio tra M5S e centrodestra) è abbastanza implausibile, ma anche in questo caso Grillo ha qualche chance di vincere; chance che in un sistema proporzionale non avrebbe mai, vista la sua allergia alle alleanze. Il fatto che molti grillini preferiscano un sistema più proporzionale non è né un caso né un paradosso: Grillo prima di vincere vuole convincere gli italiani. Berlusconi e Renzi si accontentano di un 37%. Non è banale chiedersi chi sia il più saggio – è il gioco della torre che spetta a ciascuno di noi. http://leonardo.blogspot.com
Comments (11)

Anonymous wrote ...
Hai sentito l'intervista di Mentana a Bersani nel programma Bersaglio Mobile?

http://www.la7.it/speciali-mentana/video/renzi-non-far%C3%A0-l%E2%80%99errore-di-usare-il-nome-sul-simbolo-11-04-2014-130008

Parlava anche di questo ed e' stato un piacevole ritorno.
4/17/2014, 11:15:00 AM

u. wrote ...
Nell'analisi si prende in considerazione il ballottaggio come esito più probabile. Se non ricordo male, da queste parti un sistema elettorale a doppio turno con ballottaggio era molto ben visto.
Tutti gli esiti previsti in conseguenza di tale ballottaggio sembrano avere un che di apocalittico. Eppure sono gli stessi che si sarebbero ottenuti con un doppio turno bicamerale (a meno di non immaginare il caso tanto infausto quanto improbabile di un Senato ed una Camera con maggioranze solidissime, ma diverse).
Per avvalorare la tesi apocalittica, si immagina che il vincitore delle elezioni si produca immediatamente in leggi fascistoidi senza che nessuno dica niente, e che la polizia torni a fare squadrismo in grande stile (su scala -presumo- molto più ampia dei miserabili picchiatori di questi giorni) e che la stampa sia strozzata nella culla.
Io trovo tutto questo estremamente improbabile, ecco.
4/17/2014, 6:00:00 AM

Bruno wrote ...
"agli elettori della terza forza (nel caso più probabile, il Movimento Cinque Stelle) verrà chiesto chi buttare giù: Renzi o Berlusconi? Molti probabilmente si asterranno; tra i restanti è difficile immaginare una prevalenza berlusconiana"

Ma come può essere che nonostante tu viva il web in maniera piuttosto lucida e competente, abbia potuto produrre quell'ipotesi, possibile solo escludendo l'unica certezza trasversale a qualsiasi analisi sul contorno e cioè il fatto che per il M5S il PD ha ormai assunto i caratteri di quella che può ragionevolmente definirsi "Ossessione"?
Venderebbero la madre pur di sconfiggere il PD, nelle loro semplificazioni eletta a madre di tutti i mali del globo, figurati se non sarebbero (saranno) in grado di trasferire in blocco i loro voti su Berlusconi sapendo che così facendo ne determinerebbero la fine politica.

Se ce l'hanno tanto con il PD mica è per chissà quale analisi politica, storica o tattica, ma molto banalmente perché a oggi è l'unico elemento che impedisce loro di dire realizzata la profezia del guru secondo il quale il M5S avrebbe determinato la fine dei grandi partiti.
Fniché ne sopravvive anche solo uno la profezia resta sullo scaffale delle boiate, mentre eliminato anche quello il guru potrà dirsi dio e raccogliere i successi.
E il PD non è mai stato sul filo del rasoio a un passo dallo scioglimento come lo è da quando l'ha preso in mano Renzi e le sue scommesse.
Grillo lo sa, sa che questa volta se crolla il castello crolla il partito, non ha mai vista così vicina la realizzazione di una profezia e per questo gli ha scatenato contro l'intera artiglieria chiedendo alle truppe di non avere altro obiettivo che non sia l'eliminazione del PD attraverso qualsiasi mezzo, sia esso il bordello in parlamento, il martellamento dei giornali messi alle costole di Renzi, la propaganda su qualsiasi provvedimento del governo e, quindi, alle elezioni, anche la vittoria di Forza Italia.

Non dimenticare che hanno una base leghista, quelli de "Se serve per realizzare i nostri progetti ci alleiamo anche con il diavolo".
4/17/2014, 1:38:00 AM

Anonymous wrote ...
Alessandro, io non sono di ruolo, mi puoi ugualmente dire cosa ti ha fatto l'italiano per essere maltrattato così?
4/16/2014, 9:24:00 PM

Alessandro wrote ...
E' una vera porcheria la soglia di sbarramento per le Europee già in vigore...

L'italicum tuttavia dà il potere "nazionale centrale" (che non è poi molto) al vincitore italiano, anche rivincesse berlusconi ha già governato 20 anni pazienza, vincesse il M5S, sarebbe finalmente l'ora in cui esplodono e si spappolano in mille pezzi, vincesse il PD, anchesso avrebbe l'occasione di dare il meglio o il peggio di se stesso...

io continuo a interpretare l'intalicum come "maggiore responsabilità" in questa fase, se poi pensiamo che potrebbero proebire il web, allora diventiamo grillini
4/16/2014, 5:56:00 PM

Mike wrote ...
E' per contrappasso con la Megaditta ItalPetrolCemeTermoTessilFarmoMetalChimica che era in realtà il palazzo della regione Lazio.
4/16/2014, 10:13:00 AM

Anonymous wrote ...
Secondo me è un messaggio subliminale sul m5s
4/16/2014, 7:24:00 AM

Leonardo T wrote ...
Mi piaceva la foto.
4/15/2014, 11:32:00 PM

Anonymous wrote ...
Veramente b. ha un nonno originario di sampierdarena
4/15/2014, 11:12:00 PM

Mauro wrote ...
Come mai la foto del "Matitone" di Genova? Nè Renzi né Berlusconi sono genovesi e non si sono incontrati a Genova.
Saluti,
Mauro.
4/15/2014, 9:01:00 PM

Marco Leon wrote ...
Analisi corretta e perfino amichevole nei confronti di Renzi, che io fatico a mettere fra i democratici visto il modo con cui ha conquistato la poltrona di presidente del consiglio: tradendo i compagni di partito (#stai sereno Enrico) e tradendo gli elettori della segreteria ("Mi candido a fare il segretario del PD e non farò mai il premier senza passare per il voto").
Ad aggravare la svolta autoritaria che le riforme istituzionali volute da Berlusconi e Renzi vogliono attuare, bisogna aggiungere che questo parlamento, eletto con legge anticostituzionale, si arroga il diritto di cambiare la Costituzione.
Se davvero le riforme costituzionali sono così importanti ed urgenti perché non si forma una assemblea costituzionale eletta con metodo proporzionale in modo da rappresentare tutti gli italiani e non solo gli amici di Renzi e Berlusconi?
4/15/2014, 6:50:00 PM

La fabbrica delle bufale

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Qualche giorno fa un parlamentare - non ha importanza di che partito - ha esordito un discorso col memorabile sfondone Sarò breve e circonciso, reso celebre (credo) da Diego Abatantuono in Eccezziunale veramente. La gaffe è stata coperta dagli organi di stampa con molta più attenzione di quanta non meritasse, mettiamo, l'Accordo Commerciale Transatlantico. Ne riparlo soltanto perché domani è il primo aprile, e molti lo celebreranno pubblicando qualche bufala pescata in giro. È una tradizione ormai antica, e forse meno inutile di quanto sembri: un'occasione per esercitare la nostra capacità di distinguere il falso dal vero, e per identificare chi tra i nostri Amici o Contatti non ne è in grado: sono quelli che domani rilanceranno la bufala più smaccata senza accorgersene. E tuttavia.

E tuttavia proprio qualche giorno fa leggevo da qualche parte uno studio(*) che, partendo dall'impressionante mole di dati che mettiamo su internet, cercava di dimostrare da dove nascono le teorie del complotto. È una domanda interessante, anche perché chi se la pone rischia di ricadere nei confini della sua stessa ricerca (non si tratterà per caso di un complotto?)

Lo studio in questione ovviamente non commetteva quest'errore, anzi difendeva un'ipotesi affascinante: i complotti nascerebbero dai malintesi. Ogni tanto qualcuno su internet scrive una storia smaccatamente falsa, volutamente paradossale (ad esempio un popolo rettile extraterrestre ha invaso la terra secoli fa e si nasconde tra noi); qualcuno la legge, la apprezza, la segnala ai suoi contatti; la storia si propaga finché non incontra esponenti di quella minoranza statistica che non riesce a capire la differenza tra cronaca e fiction. Purtroppo sono più di quelli che crediamo, e se a loro manca il senso critico, non manca tuttavia l'energia per indignarsi e trasmettere la loro indignazione: una volta arrivata fino a loro, la storia si spoglia di tutti quei tratti che ci consentivano di identificarla immediatamente come finzionale, e viene irradiata sotto forma di storia vera, da condividere con chi non crede alla realtà ufficiale!!1!

Per intenderci: se oggi Jonathan Swift pubblicasse Una modesta proposta, tra qualche mese qualcuno su internet comincerebbe a parlare di un complotto di massoni irlandesi infanticidi e antropofagi. L'informazione arriverebbe a loro in modo talmente indiretto che sarebbero incapaci di riconoscere la fonte originaria anche se gliela mettessimo sotto il naso: costretti a leggere il testo di Swift, direbbero che beh, sì, è chiaro che Swift scherza, ma... sta soltanto coprendo qualcuno che i bambini li vuole cucinare lo stesso, ne ho sentito parlare su facebook.

Non so se le cose vadano sempre così; ma in certi casi mi è capitato di assistere a qualcosa di simile (continua sull'Unita.it, H1t#225).

C’è un gruppo cospicuo di persone, su internet, convinto che ai concessionari di slot machine sia stata “scontata” una multa di cento miliardi. Questa multa non esiste: chiunque può controllare; è vero che per una serie di infrazioni riscontrate la procura aveva quantificato un danno di 98 miliardi, ma alla fine la Corte dei Conti ha inflitto multe per 2,9 miliardi (poi ulteriormente ridotte a 600 milioni). A un certo punto qualcuno – un giornalista, probabilmente – ha iniziato a chiamare la differenza tra i 98 miliardi inizialmente richiesti della procura e i tre miliardi della sentenza uno “sconto”. È soltanto un modo di dire, che identifica un certo atteggiamento nei confronti della giustizia (l’assunzione acritica del punto di vista dell’accusa); una definizione insidiosa, perché gli “sconti di pena” esistono e sono una cosa ben diversa. È triste constatarlo, ma molti lettori non sono equipaggiati per capire la differenza. Hanno letto “sconto” e hanno capito: sconto. Da cui la legittima domanda: chi è che sconta le multe per cento miliardi? Perché già che c’è non ci sconta le cartelle equitalia? Segue l’ondata di indignazione, cavalcata con molta sapienza, tra gli altri, da Grillo e dal Fatto Quotidiano.
In questo caso nessuno si è inventato niente: è stato sufficiente distribuire una metafora a un pubblico che non sa leggere tra le righe. Purtroppo è un pubblico un po’ più folto di quanto non crediamo noi irradiatori di messaggi scritti, già frustrati dalla consapevolezza di poter comunicare soltanto col 53% dei nostri compatrioti in grado di leggere e scrivere. Stima fin troppo ottimistica, che include ancora quella percentuale che leggere sa, ma non tra le righe. Un disagio linguistico che forse non abbiamo ancora studiato abbastanza: la condizione di chi, per esempio, non è in grado di decodificare i messaggi ambigui o ironici, per limiti cognitivi o culturali. La situazione in cui negli USA, al varo di un progetto sanitario denominato Children’s Health Insurance Program (CHIP), qualche voce critica lo ha magari scherzosamente definito intrusivo come un vero e proprio “chip” da iniettare sottopelle, e qualcun altro ci ha creduto – e dopo qualche anno anche questa leggenda è sbarcata nel parlamento italiano.
Qualcosa di analogo può essere capitato allo sventurato parlamentare “breve e circonciso” – ammesso che non si tratti di un più banale lapsus. Un bel giorno, tanti anni fa, Diego Abatantuono o chi per lui inventa un gioco di parole, fondato peraltro sull’idea che il termine “circonciso” sia di uso abbastanza comune: se non sai cosa vuol dire non è divertente. Per molto tempo il gioco di parole rimane davvero divertente: milioni di fruitori lo citano alla noia. Molto presto probabilmente smette di essere divertente in quanto tale e diventa divertente in quanto citazione. Il che significa purtroppo che molti non ridono più per la battuta ma perché ridono gli altri (è la cosiddetta “soglia Ricci”, che i miei coetanei riconoscono perché divideva quelli che ridevano alla prima puntata di ogni stagione di Drive In da quelli che ridevano dalla seconda in poi; la differenza tra chi trova divertente una battuta e chi trova divertente un ritornello). Trent’anni dopo l’espressione è di uso talmente comune da potersi quasi definire una polirematica: sicché può capitare che la ripeta acriticamente anche chi non conosce il senso di “circonciso”. Questa gente vive tra noi: cerca di leggere gli stessi quotidiani e siti che leggiamo noi, ma non è un caso che si incazzi di più, o che rida più sguaiatamente alle battute, proprio come chi intuitivamente cerca di mascherare la sua incapacità di capirle.
Questa gente esiste, e oggi pubblicherà contenuti ridicoli, esponendosi al pubblico ludibrio. La questione però è molto meno divertente di quel che sembra, e forse dovrebbe stimolare un dibattito sull’atteggiamento di chi divulga notizie in rete: quanto è giusto usare l’ironia in un contesto in cui il 20% non la capisce? È chiaro che chi sta qui per far satira continuerà a farla, ma chi invece si veste di una relativa serietà fino a che punto può permettersi di usare un linguaggio figurato? Anche chi accusa Napolitano di golpe probabilmente all’inizio stava scherzando; se dopo qualche mese però si trova costretto a chiedere un procedimento di impeachment, è evidente che qualcosa sta sfuggendo di mano pure a lui. Disseminare storie false su internet è un passatempo che con gli anni mi sembra sempre meno divertente e sempre più pericoloso. È pieno di bambini, qui, e in generale di gente che si beve troppe cose. Oltre a ridere di loro, bisognerebbe preoccuparsi di fornire a loro anche qualche strumento.
(*) La cosa buffa è che non la trovo più. L’ho letta più di una settimana fa e google non mi aiuta. Possibile che me la sia inventata? Al massimo sarà la mia bufala del primo aprile.
Comments (40)

Piero wrote ...
Ottimo articolo. Davvero ottimo. Però non credo che il parlamentare pentastellato abbia usato "circonciso" come una polirematica. Più probabilmente per un misto di ignoranza ed emozione (quello era il suo primo intervento alla camera) ha pasticciato con due termini, circoscritto e conciso. Per la fretta ne ha fatto una sintesi.
4/4/2014, 12:08:00 PM

giorgian wrote ...
Io noto anche un fenomeno un po' più sottile, e in qualche modo più triste: la tendenza a scambiare dubbi e ipotesi per certezze.

Ad esempio, ho imparato che se aspetto alla fermata insieme ad altri, non posso chiedere: ma il bus arriva? Non è che c'è un problema, che so, un incidente?, perché c'è il rischio che si diffonda la voce che il bus non arriva perché c'è stato un gravissimo incidente.
E, se sento correre una voce nella folla e voglio scoprire se è vero, devo stare attento alle domande che faccio, perché rischio soltanto di amplificare la voce:
- ma è vero che il bus non arriva perché c'è stato un incidente?
- hey, avete sentito che ha detto? Il bus non arriva, c'è stato un incidente!
4/4/2014, 11:15:00 AM

Leonardo T wrote ...
Capisco benissimo la tua urgenza di tornare: chi si mette nella tua situazione cerca sempre più disperatamente di rovesciare il punto a suo favore. È una condizione emotiva simile a chi butta via i soldi nelle slot.

Tornando sul punto: ovviamente la cosiddetta "Sinistra" non può argomentare nulla, non avendo mai definito una "superiorità antropologica", che sarebbe peraltro una contraddizione in termini. Feltri non trova spiegazioni perché la cosa che crede di vedere non esiste: del resto se l'è inventata lui (anche per giustificare il suo complesso di inferiorità, ma questo ci porterebbe lontano).

Come ti accennavo più sopra - e te n'ho fornito una pronta dimostrazione - il ritornello "superiorità antropologica" è nato nella pubblicistica di centrodestra. Se hai letto un po' di questo, saprai benissimo il perché la definizione di Feltri non può che essere tautologica: la sinistra si sente superiore perché si sente superiore. "È così è basta".

Però tutto questo non ha tantissima importanza: perché non mi spieghi tu cosa significa, per te, "antropologicamente superiore"? Magari tu ce l'hai, un significato non tautologico. Sarebbe molto interessante.

Per quanto mi riguarda, non credo che tra me e te vi siano differenti livelli di antropologia, anche perché non saprei proprio in cosa consisterebbero. Le differenze tra persone sono innumerevoli, e ci rendono tutti in un certo senso unici: siamo diversi per estrazione sociale, condizione famigliare, educazione, cultura, inclinazioni, e tantissime altre cose ancora. Ma tra queste non riesco davvero a capire in cosa consisterebbero le differenze "antropologiche". Pensi di essere più o meno "antropo" di me? Pensi che qualcuno al mondo pensi di esserlo?

Un aiutino: neanche Feltri crede davvero nelle sciocchezze che scrive. Tu forse sì, lui no.
4/3/2014, 1:22:00 AM

Anonymous wrote ...

- A me sembra che possa bastare: da oltre mezzo secolo Vittorio Feltri scrive che la sinistra si sente antropologicamente superiore alla destra. Perché? Non lo spiega. E in effetti, non è vero: ma è una cosa che Feltri scrive ormai da cinquant'anni.

"Non sente nemmeno l'esigenza di argomentare. È così e basta."

Leo, non è riferito a Feltri, non è Feltri che non sente l'esigenza di argomentare bensì la Sinistra ....11!11....


"È convinta, e lo dice senza vergognarsene, di essere antropologicamente e moralmente superiore alla destra. "

Leo, leggi bene. Feltri dice che la sinistra è superiore antropologicamente o Feltri dice che la sinistra è autoreferenziale e si autodefinisce superiore senza neppure argomentare? Sono due cose molto diverse....

Una curiosità, dimmi che insegni matematica e non italiano....ti prego...
4/2/2014, 7:44:00 PM

Heavymachinegun wrote ...
Leo ma ancora stai a perdere tempo con questa storia dell'antropologicamente superiore?
Questi anonimi non sanno bene cosa vogliono dire, e la confondono con la superiorità intellettuale.

È ovvio che Leonardo è intellettualmente superiore all'anonimo, in quanto capace di scrivere un bellissimo post con idee originali e intelligenti sulla realtà che ci circonda.
Invece l'anonimo è intellettualmente inferiore, in quanto capace di scrivere solo un commentino striminzito che ripete ad nauseam, ridacchia, e linka.
4/2/2014, 4:31:00 PM

Leonardo T wrote ...
La prendo come una rinuncia: non hai trovato nulla - a parte quella intervista in cui Bersani conferma che non esiste. Ok.

Ti posso mandare un articolo da cui si desume che la paternità di questa espressione è di destra? Certo che posso.

Digito su google "vittorio feltri" "superiorità antropologica".

In 0,23 secondi il motore di ricerca mi procura 173 risultati, il primo dei quali è un articolo del Giornale dove Vittorio Feltri, per esempio, scrive:

"Da oltre mezzo secolo mi occupo di cronaca e ho sempre constatato che la sinistra è affetta da una malattia grave: il razzismo culturale. È convinta, e lo dice senza vergognarsene, di essere antropologicamente e moralmente superiore alla destra. Perché? Perché sì. Non sente nemmeno l'esigenza di argomentare. È così e basta."

A me sembra che possa bastare: da oltre mezzo secolo Vittorio Feltri scrive che la sinistra si sente antropologicamente superiore alla destra. Perché? Non lo spiega. E in effetti, non è vero: ma è una cosa che Feltri scrive ormai da cinquant'anni.

Come ti ho scritto sopra: un ritornello di destra, spacciato da giornali di destra.

Mi hai chiesto una prova; ti ho portato una prova.

Ciao, è stato divertente.
4/2/2014, 3:35:00 PM

Anonymous wrote ...
Veramente ti ho già lasciato diversi articoli (anche qui sopra) che trattano l'argomento. E, se sai usare internet, ti basta cercare, ma temo che ti manchi la voglia.

Mi puoi ora tu mandare un articolo da cui si desume che la paternità di questa espressione è dei giornali di destra?
Grazie

Resto in attesa.
4/2/2014, 2:22:00 PM

Leonardo T wrote ...
Anonimo, la questione si può risolvere molto facilmente: mostraci dove Scalfari Serra o Berlinguer definiscono questa misteriosa "superiorità antropologica".

Se davvero hanno "concepito" e "divulgato" quest'espressione senza senso, non dovrebbe essere molto difficile per te mostrarci articoli in cui Serra o Scalfari concepiscono e divulgano.

Io resto in attesa.
4/2/2014, 2:00:00 PM

Alessandro wrote ...
la superiorità antropologica sembra alludere alla superiorità razziale all'interno del genere umano (antropos), era un concetto caro ai nazisti e ai fascisti e ancora oggi un pò ai nazionalisti di ogni paese, i quali spesso confondono pure le razze con le nazioni...

quella a cui questi troll grillini (ex berlusconiani) fanno riferimento è la "superiorità morale" della sinistra, alla quale però si oppongono con la loro "superiorità amorale" rabbiosa o sputacchiante
4/2/2014, 1:04:00 PM

Anonymous wrote ...
Leonardo: E siccome "Superiorità antropologica" è un tormentone nato sui quotidiani di centrodestra, una risata finta mi pare più che appropriata.

Questo è un esempio perfetto per il tuo pezzo. Bravo Leonardo!
Scrivere una cosa falsa (in buonafede si intende): attribuire la paternità di questa espressione ai giornali di destra.
Pochi qui credo avranno voglia di verificare e prendono per buona la tua notizia (falsa) con tanto di risate finte. E la tua notizia magicamente diventa vera, per i tanti creduloni.

La realtà è invece un'altra. Basta avere il tempo e la voglia di leggere l'intervista di Scalfari a Berlinguer. Basta avere il tempo e la voglia di leggere sempre Scalfari, Serra e l'intellighenzia tutta (per definizione di sinistra) su questo tema.

Buona lettura.

4/2/2014, 1:01:00 PM

Anonymous wrote ...
https://en.wikipedia.org/wiki/List_of_Irish_Americans#Presidents

"his maternal ancestors came to America from Ireland "
4/2/2014, 12:55:00 PM

Anonymous wrote ...
Qualcuno spieghi a Leonardo e a nodwarf che il concetto di "superiorità antropologica di sinistra" è stato concepito e divulgato da "politici" e "intellettuali" di sinistra.
Mi spiace ma io non ci posso fare nulla.

@nodwarf "Tasso di scolarizzazione molto basso"? Quindi punti il dito contro gli insegnanti incapaci di fare quello per cui vengono pagati?
4/2/2014, 12:25:00 PM

nodwarf wrote ...
Qualcuno spieghi all'anonimo che nessuno ha mai sostenuto che chi vota PD sia antropologicamente superiore agli altri .
Al massimo si può sostenere, con ragionevole certezza data da osservazioni empiriche, che la maggior parte degli italiani che ha votato berlusconi per vent'anni abbia un tasso di scolarizzazione molto basso.
4/2/2014, 9:30:00 AM

Anonymous wrote ...
Ma che due scatole con questa superiorità antropologica, non se ne può proprio più! Non importa se il pezzo parla del ladrone buono, delle bufale del primo aprile o del sesso degli angeli: ci deve essere qualcuno che ribadisce "Bersani una volta disse che non è esistita una superiorità antropologica"
Un giorno l'umanità arriverà su nuovi pianeti, ma quel giorno arriverà un qualcuno che dirà "Voi ve lo state dimenticando, ma nel XXI secolo Bersani disse che la superiorità antropologica era finita".
4/2/2014, 8:46:00 AM

Anonymous wrote ...
In che senso Barack Obama sarebbe di origini irlandesi?
4/2/2014, 8:42:00 AM

Anonymous wrote ...
Insomma insomma... il privato in Italia è quello che non fa investimenti in ricerca & sviluppo e per essere competitivo abbatte i costi di produzione. Poi però i prodotti scadenti non li compra nessuno e allora se la prende con Roma Ladrona che gli soffoca lo sviluppo.
4/2/2014, 8:38:00 AM

Anonymous wrote ...
Sicuro sicuro sicuro che nessuno l'ha mai rivendicata e nessuno l'ha mai spiegata?
Prova a chiedere a Scalfari o a Serra....tanto per citarne due....

Buono studio e buona giornata!
4/2/2014, 7:40:00 AM

Leonardo T wrote ...
Capisco che l'espressione "superiorità antropologica" sia molto importante per voi: e tuttavia nessuno l'ha mai rivendicata, nessuno ha mai spiegato cos'è.

Spiegatemelo voi, io imparo volentieri: come si fa a essere superiori a qualcun altro in modo antropologico?
4/1/2014, 10:44:00 PM

Anonymous wrote ...
Devi fartene una ragione.
La superiorità antropologica fa parte della autoreferenzialità che da sempre contraddistingue il pd.
Tutto qui.
Alla prossima.
4/1/2014, 10:08:00 PM

Anonymous wrote ...
Se Bersani dice che non c'è più, significa che prima c'era...eh eh
Basta saper leggere e saper comprendere un testo, credo che rientri nel programma di III elementare...eh eh...
4/1/2014, 9:50:00 PM

Leonardo T wrote ...
In quel brano - a cui tu tieni molto - il termine "antropologicamente" ricorre soltanto in senso negativo: Bersani dice che non c'è una superiorità antropologica.
E quindi rimane il dubbio: ammesso che sia mai esistita: che cos'era? Riesci a spiegarla con parole tue? Dopo molti mesi che te lo chiedo, mi sembra che la risposta sia no.

E siccome "Superiorità antropologica" è un tormentone nato sui quotidiani di centrodestra, una risata finta mi pare più che appropriata.
4/1/2014, 9:05:00 PM

Leonardo T wrote ...
Domanda legittima, a cui il pezzo - se ti va di leggerlo - risponde.
4/1/2014, 9:00:00 PM

Anonymous wrote ...
Un po' si nasce...molto però dipende dal partito per cui si vota..eh eh eh..

http://www.italiaoggi.it/giornali/dettaglio_giornali.asp?preview=false&accessMode=FA&id=1727713&codiciTestate=1&sez=hgiornali&testo=&titolo=Per%20Bersani%20il%20Pd%20non%20è%20più%20antropologicamente%20superiore
4/1/2014, 8:46:00 PM

Anonymous wrote ...
scusa Leonardo ma cosa c'entrano le persone che non conoscono la parola "circonciso", quelle che credono ai rettiliani e il parlamentare M5S che commette una gaffe (circonsiso invece di conciso)?
Matteo Z.
4/1/2014, 7:54:00 PM

Leonardo T wrote ...
Ma come fai a saperlo? Hai letto "attentamente" qualcosa che ho scritto io? Non si direbbe.

Come si può essere superiore in senso "antropologico" o in modo "antropologico"? Si diventa più umani di altre persone? Si nasce così? È contagioso?
4/1/2014, 7:36:00 PM

Anonymous wrote ...
Basta leggere attentamente quello che scrivi.
La tua idea non è una tra le tante ma la tua idea è sempre quella giusta. Le altre sono necessariamente sbagliate.
Più uno si discosta più viene definito sempliciotto.
Tu hai sempre ragione, anche quando sbagli ad usare i verbi.
Auguri!
4/1/2014, 7:06:00 PM

Alessandro wrote ...
Il discorso dell'anonimo qui sopra è ineccepibile.
Se poi si ha la coda di paglia, è ovvio che brucia più facilmente.
4/1/2014, 6:10:00 PM

Anonymous wrote ...
caro amico anonimo,
epifanizzati*, acciocché si possa votare per te; ti prego.
questi dipendenti pubblici imbolsiti - mentre la classe produttiva vera, da marchionne passando per lapo fino all'ultimo idraulico clandestino o semi.

loro lo sanno tutti se esordire è transitivo; o non sarebbero dove sono. il mercato non perdona.

* io lo posso di', nun essenno stipendiato e men che meno professore...
4/1/2014, 5:10:00 PM

Leonardo T wrote ...
Nulla di personale, ma?

Vuoi privatizzare gli insegnanti? In Italia a dire il vero il privato ha exploit inferiori al pubblico, perché non nazionalizzare le scuole private?
4/1/2014, 4:04:00 PM

Leonardo T wrote ...
Ecco un'altra polirematica che, a smontarla, non ha molto senso. Come si fa ad avere una "superiorità antropologica"?
4/1/2014, 4:02:00 PM

Anonymous wrote ...
"un complotto di massoni irlandesi"

Preparati ad aprire gli occhi:

http://imgur.com/a/4sdip/
4/1/2014, 3:35:00 PM

Claudio B. wrote ...
"Esordire", dal Latino "ex + ordiri" (1) , della stessa radice di "orior" (sorgere, nascere), indica il principiare un qualcosa e sebbene nella maggior parte dei casi sia intransitivo in quanto il suo complemento oggetto è sottinteso (iniziare un discorso, una carriera), se ricondotto al significato originario di principiare in senso lato credo si possa accettare la sua transitività come un pleonastico rafforzativo analogo ad "a me mi" (usato ad esempio da Boccaccio).

Nel caso però l'espressione "esordire un discorso" venisse rifiutata e bollata come ipercorrettismo che sostituisce la forma "iniziare un discorso", occorre essere coerenti e rifiutare il trattino fra "grammar" e "nazi", che costituisce una forma pseudogenitiva sul modello delle lingue germaniche e che pertanto non abbisogna di trattini.

Il vaniloquio sui marginalia: che cosa sublime! ;)

(1) http://www.etimo.it/?term=esordire&find=Cerca
4/1/2014, 2:40:00 PM

Anonymous wrote ...

Nulla di personale ma chi ha il posto garantito tende ad adagiarsi, non ha nessuna motivazione a riconoscere e correggere i propri errori, tanto lo stipendio arriva comunque. Nel privato invece se non hai o se non raggiungi un certo livello di preparazione, non credo che lo stipendio arrivi a lungo.

Nulla di personale ma è bene ricordare che gli insegnanti hanno la responsabilità di generazioni di giovani. Poi non lamentiamoci se vengono su come dei pecoroni che non sanno leggere, non sanno scrivere e non sono quindi in grado di sviluppare alcuna capacità critica nei confronti di qualsiasi bufala giri internet.
4/1/2014, 2:01:00 PM

Leonardo T wrote ...
Da oggi lo è.
4/1/2014, 12:58:00 PM

Lele wrote ...
Prof. Leonardo - perdoni ma non riesco a resistere al mio lato grammar-nazi -, ma "esordire" è anche transitivo?
4/1/2014, 12:08:00 PM

Claudio B. wrote ...
Un'interessante teoria del complotto è quella del "duos habet et bene pendentes" (con piccole variazioni di testo); essa si è diffusa perché chi la diffonde si sente inconsciamente gratificato, sentendosi più furbo della Chiesa Cattolica.
Circola voce che al momento dell'elezione del Pontefice vi sia un funzionario addetto a verificare che il nuovo Papa sia veramente maschio e che, dopo averne palpato le parti virili, pronunci a tutto il Conclave la frase di rito "duos habet et bene pendentes".

Ma veniamo alla teoria del complotto: esistono wikipagine in numerose lingue (ES, NL, CZ...) che descrivono tale frase, ma manca quella italiana. C'è di peggio: andando a spulciare in cronologia notiamo che la pagina "duos habet et bene pendentes" (o sue variazioni) è stata creata numerose volte e sempre misteriosamente cancellata. Ecco che si scatena il complotto: la Chiesa Cattolica non vuole far conoscere questo passaggio imbarazzante dei propri riti e cancellerebbe sistematicamente la pagina, ma siccome noi siamo gente astuta e che ne sa una più del Diavolo, possiamo leggere l'informazione in altre lingue.

In realtà la spiegazione è assai più semplice: la wikipagina italiana che narra del fatto non si limita alla frase di rito, ma include dettagli di come la leggenda sia nata e le sue varie versioni, precisamente la leggenda della Papessa Giovanna, ed è sotto tale titolo che la troviamo. La nuova pagina "duos habet et bene pendentes" viene quindi sistematicamente unificata a "Papessa Giovanna" del quale è un corollario.
Però la sodddisfazione del poter dire "Che vergogna! In Italia la Chiesa censura tutto! Ma noi possiamo leggere la pagina in Spagnolo e sapere la verità!" fa sì che la leggenda continui a vagare per la rete. Perchè si sa, la Chiesa Cattolica in Spagna non ha mai avuto molto potere... o no? ;)

Visto che questo blog di tanto in tanto si diletta a ragionar di santi mi sembrava un interessante contributo... o forse faccio anch'io parte del complotto criptocattolico (e il fatto ch'io sia agnostico è solo un astuto travestimento).
4/1/2014, 10:36:00 AM

Anonymous wrote ...
Io credo che chi ha una superiorità antropologica la debba mettere al servizio di chi ha meno strumenti. Credo che sia un dovere e sociale e civile.
L'onanismo intellettuale praticato davanti allo specchio credo sia una scelta tendenzialmente sbagliata.
4/1/2014, 8:31:00 AM

Anonymous wrote ...
1 Aprile 2014

"Vedrete, agiremo subito
Ce l'hanno chiesto i cittadini»

Vi dico subito che stavolta non è il Bomba..

Chi è?
4/1/2014, 8:01:00 AM

Tomma wrote ...
Forse questo potrebbe essere l'articolo di cui parli

http://www.npr.org/blogs/health/2014/03/19/291405689/half-of-americans-believe-in-medical-conspiracy-theories

anche se non sembra che parli del ruolo di Internet nella diffusione/creazione di budale. Qui il link all'articolo vero e proprio (a pagamento)

https://archinte.jamanetwork.com/article.aspx?articleid=1835348

Ps: bell'articolo!
4/1/2014, 1:14:00 AM

Anonymous wrote ...
"Non so se le cose vadano sempre così; ma in certi casi mi è capitato di assistere a qualcosa di simile"...per esempio con gli elettori del pd, ancora non del tutto consci di essere al governo con berlusconi da almeno 2 anni e di non trovarlo poi così incredibile dopo i 20 precedenti....
4/1/2014, 12:24:00 AM

La repubblica basata sul dopolavoro

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Ce l'hanno fatta - o quasi. Servirà una rilettura alla Camera. Intanto Renzi e Delrio possono già festeggiare: il Senato ha votato il maxiemendamento, gli italiani non voteranno più per un solo consigliere provinciale. Siccome però le strade provinciali non spariranno improvvisamente dalle città che collegano, e le scuole provinciali continueranno ad aprire ogni mattina, è lecito domandarsi cosa abbiamo veramente abolito, mercoledì sera. Renzi va veloce e ci ha già dato una risposta: tremila indennità.

Da qui in poi le strade saranno gestite gratis, da sindaci eletti da altri sindaci, che nel tempo libero invece di fare volontariato per la Caritas lo faranno per l'Area Metropolitana o per l'Area Vasta - dovrebbero chiamarsi così. Anche la gestione delle scuole sarà affidata agli stessi nobili volontari. Anche la pianificazione territoriale (la cura dei corsi d'acqua, possibilmente in anticipo sulle inondazioni), la tutela e valorizzazione dell'ambiente, la pianificazione dei servizi di trasporto (le autocorriere) la raccolta ed elaborazione dati ed assistenza tecnico-amministrativa agli enti locali, la gestione dell'edilizia scolastica, il controllo dei fenomeni discriminatori in ambito occupazionale e la promozione delle pari opportunità. Pur lavorando pro bono, di un qualche budget dovranno disporre. Tagliare fondi alla tutela dell'ambiente o all'edilizia scolastica non sembrava una buona idea: l'unico taglio possibile era l'indennità a chi prende le decisioni, e Renzi e Delrio lo hanno fatto.

Anche Grillo può festeggiare: queste 3000 indennità non sarebbero mai cadute senza quell'incessante campagna anti-province di cui anche il M5S si è fatto promotore in questi anni, conquistando nei fatti un'egemonia culturale. Se la prossima riforma costituzionale prevede il raschiamento del termine "provincia" dal Titolo V, è grazie a lui e a tanti altri tribuni come Di Pietro, il cui partito fu il primo, qualche anno fa, a presentare la medesima proposta di revisione costituzionale. Questo è interessante, perché un'altra delle idee forti di Grillo è che i politici siano nostri dipendenti. E però si tratta di dipendenti che non meritano di essere pagati, perlomeno a livello provinciale: le scuole ce le devono gestire gratis, le strade anche. Il sistema non selezionerà i più capaci? Non è evidentemente un problema. Per ora è più forte l'immagine ideale del nuovo politico à la M5S: un tizio pieno di tanta buona volontà che magari non sa quello che vota e a volte in effetti combina tanti disastri ma... per quel che paghi cosa ti lamenti?

La stessa cosa potrebbero dirci i sindaci metropolitani o i presidenti delle future aree vaste, quando un fiume strariperà, o una strada si dimostrerà inadeguata al traffico... (continua sull'Unità, H1t#224), o l’ala di una scuola verrà giù a causa di usura: per quel che pagate di cosa vi lamentate? Non è che manchino i soldi per riparare argini o tetti, ma… non riusciamo a capire dove spenderli, non riusciamo a organizzarci: abbiamo tante cose da fare, tante riunioni… e poi diciamola tutta: se fossimo davvero bravi a gestire queste cose avremmo fatto carriera nel settore privato, quello dove se sai gestire le cose qualcuno ti paga uno stipendio vero.

Questa invece è solo politica, e la politica a livello provinciale la fanno i sindaci nel dopolavoro. Perlomeno nel Ddl Delrio c’è scritto così. L’idea portante è sostituire gli eletti dal popolo con gli eletti dai politici. E non pagarli. Come si finanzieranno? Non saranno maggiormente esposti alla tentazione di fare la cresta al budget, di lasciarsi corrompere da qualche impresa affamata di appalti?
Anche escludendo gli scenari più pessimisti, rimane un sospetto: ma che tipo di amministratore locale hanno in mente Renzi e Delrio? Un’assemblea provinciale di sindaci, un senato di sindaci, un sindaco-tipo continuamente diviso tra tavoli e riunioni, uno con un biglietto di treno in tasca tutti i giorni. Uno che ha fretta, che non si può fermare e concentrare su qualcosa. Uno, in sostanza, come Renzi e Delrio, sempre in fuga in avanti. Non li vedremo mai fermi a un tavolo, avranno sempre qualcuno che ha bisogno di loro al telefono. Magari ogni tanto gli capiterà anche di transitare in gran fretta su una strada provinciale, e di accorgersi che il manto lascia a desiderare. Speriamo. http://leonardo.blogspot.com
Comments (30)

Anonymous wrote ...
Deridere un comico non mi sembra una cosa poi così assurda.
E anche criticare Renzi è cosa ottima.
3/30/2014, 10:27:00 PM

Anonymous wrote ...
In effetti a guardare altri paesi europei di dimensione paragonabile all'Italia come ad esempio Francia, Germania o Polonia, tutti hanno una gerarchia amministrativa organizzata su tre livelli. Invece paesi piccoli come ad esempio l'Olanda o la Slovenia hanno solo due livelli.
Evidentemente nella testa di Renzi l'Italia somiglia più alla Slovenia che alla Francia.
3/30/2014, 6:16:00 PM

Sergio wrote ...
Non aveva detto che non voleva propaganda di nessun tipo nel suo blog?
E questa qui sopra cosa è?
Sig. Leonardo, mi faccia il piacere....
3/30/2014, 9:40:00 AM

Anonymous wrote ...
http://www.linkiesta.it/movimento-cinque-stelle-antidemocratico

Dedicato agli amici grillini in ascolto
Meditate...meditate..
3/29/2014, 6:49:00 PM

u. wrote ...
L'unica mia preoccupazione è per quegli istituti che dipendono dalle province e che potrebbero vedersi danneggiati dalla competizione dei sindaci: orchestre, musei o altre cose del genere. Però si tratta per ora di un rischio teorico, soprattutto se si arriva all'abolizione totale (anche se io preferirei il dopolavoro all'abolizione totale), nel qual caso l'amministrazione passa a qualcun altro e amen.

L'analisi proposta sarebbe più convincente se l'amministrazione provinciale fosse efficiente. Di fatto non lo è.
Per quanto riguarda l'edilizia scolastica, ad esempio, la sola idea che debba essere gestita da un'istituzione così ampia sarebbe ridicola se non vi fossimo assuefatti. Ma che l'edilizia scolastica sia uno strazio lo sanno tutti e ce lo ripetiamo da decenni.
E non solo perché i soldi sono pochi. Immaginiamo che due scuole, boh, in provincia di Savona. La provincia ha soldi per 20 banchi richiesti sia da una scuola di Savona sia da una di Finale. La provincia li dà alla scuola di Savona, e Finale si tiene i cocci vecchi.
E morta lì.
Se la cosa fosse gestita dai comuni, entrambi i comuni provvederebbero alle proprie scuole (con una pressione ben più forte da parte dell'elettorato!), usando fondi destinati ad altro ("concittadini di Finale, quest'anno meno luminarie a natale, ma banchi più nuovi per i nostri studenti!"): totale 40 banchi. La differenza sta nel fatto che la Provincia ha molto meno interesse a sacrificare altre voci di bilancio.

Idem le strade. Se tra due paesini la strada fa schifo, ci si rivolge alla Provincia, che forse la rinnova e forse no, tanto che le importa? (generalmente l'elettorato è abbastanza concentrato nel capoluogo). Se invece la cosa viene rimessa ai comuni, la pressione è molto più forte (anche se non si coordinano, perché a) mezza strada è meglio di nessuna strada rinnovata e b) perché c'è pressione a tenere bene la strada da parte dei cittadini di entrambi i comuni).

I miei sono ragionamenti astratti, ma che tanto strade quanto edifici scolastici facciano schifo è di un'evidenza solare.

Per difendere il territorio poi servono tecnici competenti che possano operare su livello ben più ampio. E infatti la difesa del territorio, oggi, fa schifo, di nuovo.
3/29/2014, 8:39:00 AM

marcell_o wrote ...
ci sono decine, centinaia di incompetenti e ladri ben retribuiti che non fanno quello per cui sono stati eletti e altri decine, centinaia che invece fanno o provano a fare quello per cui sono stati eletti
- proposta del m5strilli: sostituiamoli tutti con degli incompetenti più giovani che restituiscano parte dello stipendio
- proposta di renzi: facciamoli eleggere da altri come loro, però gratis

immaginare un sistema di selezione delle persone che faccia funzionare meglio le cose no, invece che trasparenza aggiungiamo meccanismi opachi e sistemi di nomina anziché elezioni, mah...
3/28/2014, 9:12:00 PM

Anonymous wrote ...
Ma è vero che la riforma del lavoro è stata ripresa paro paro da fi?
3/28/2014, 9:08:00 PM

Paolo wrote ...
Dai Leo, G. ha ragione
è evidente che grillo lo sfotti e renzi lo critichi. e non c'è nulla di male
3/28/2014, 6:16:00 PM

Leonardo T wrote ...
Temo che la differenza di tono sia soprattutto nella tua testa. Non c'è nessun livoroso scherno nel chiedere a Grillo se si lava ancora i panni con la biowashball, non c'è nessuna particolare affettuosità nel far presente che la riforma di Renzi non porterà nessun tipo di miglioramento nell'amministrazione di strade o scuole.

Anche se sì, su una scala quantitativa i grillini mi sembrano mediamente un po' più fusi di testa dei renziani. Ma non sei su un blog renziano, e se leggessi con un po' più di attenzione potresti rendertene conto (non credo che tu ne abbia l'intenzione).
3/28/2014, 4:27:00 PM

Anonymous wrote ...
Tu continua pure a guardare youdem - ens
3/28/2014, 1:04:00 PM

Anonymous wrote ...
Le iene quelle che curano il cancro con le verdure crude, ok, ME LO GUARDO SUBITO.
3/28/2014, 11:33:00 AM

Anonymous wrote ...
Esempio in cui chiudi un pezzo su grillo con scherno.

"Ma quando sei lì sul palco che dici "siamo in guerra", ma non ti scappa mai da ridere? - Sì, ogni tanto ti scappa, si vede.
Ma tu delle scie chimiche cosa pensi? Dai, seriamente.
Non hai mai avuto la sensazione che la cosa che stava montando - che tu stavi montando - stesse diventando fuori controllo? E come l'hai superata?
Pensi che potrà mai esistere un MoVimento senza di te?
Ma i tuoi vestiti, li lavi ancora con la Biowashball?"

Esempio di una chiusura di un tuo pezzo su renzi che termini con affettuosa benevolenza.

"Non li vedremo mai fermi a un tavolo, avranno sempre qualcuno che ha bisogno di loro al telefono. Magari ogni tanto gli capiterà anche di transitare in gran fretta su una strada provinciale, e di accorgersi che il manto lascia a desiderare. Speriamo."

Che finali diversi, eppure si capisce bene che in entrambi i casi non condividi affatto il loro modo di agire...
E' lapalissiano, non capisco le tue difficoltà ad ammetterlo....non dirmi che vuoi passare super partes...


G.
3/28/2014, 10:57:00 AM

Anonymous wrote ...
tutto vero, professore, ma:

i politici eletti, molti e (ben) retribuiti - uno per tutti: alemanno - lo fanno meglio?

...le scuole cominceranno a crollare da quando saranno gestite dai dopolavoristi - finora mai successo?
3/28/2014, 10:44:00 AM

Anonymous wrote ...
No, mio nonno.
3/28/2014, 9:14:00 AM

MIKE wrote ...
www.youtube.com/watch?v=f1GPTsBYgVk

Vediamo se si riescono a mettere i video nei commenti
3/28/2014, 8:55:00 AM

Leonardo T wrote ...
A questo punto sono curioso: il "blogger" sarei io?
3/27/2014, 9:04:00 PM

Anonymous wrote ...
@anonimoimmaginogrillino

Come spieghi il fatto che quel video non andato in onda su italia1 sia reperibile sul blog di grillo? Frutto dell'intesa tra beppe e silvio?
3/27/2014, 8:16:00 PM

Remo wrote ...
Hai ragione: c'è proprio da chiedersi come sinora hanno tirato avanti gli altri paesi con solo tre livelli di enti territoriali.
3/27/2014, 7:42:00 PM

Aldo wrote ...
Il video non fa che confermare quello che già sapevamo, sono le lobbies a ungere e a comandare
3/27/2014, 7:29:00 PM

Anonymous wrote ...
Magari tira giù il video e ripubblicalo su youtube, allora lo guarderò.
Andrea B.
3/27/2014, 7:13:00 PM

Anonymous wrote ...
Quanta acredine H.
Mica dicevo a te.
Se non hai capito che mi riferivo al blogger, conviene anche a te fare un controllino
#staisereno

G.
3/27/2014, 7:01:00 PM

Anonymous wrote ...
Leo, se vuoi colmare le tue lacune in fatto di videpoker...

http://www.beppegrillo.it/2014/03/il_video_de_le_iene_che_non_e_mai_andato_in_onda.html#videoiene
3/27/2014, 6:49:00 PM

Anonymous wrote ...
G, ma curati. Questo è un blog che ha sempre criticato Renzi (anche per motivi risibili), questo è un post che critica nel merito una legge voluta da Renzi.
L'affettuosa benevolenza te la sei immaginata, come lo scherno e il livore.
Saluti agli infermieri.

H.
3/27/2014, 6:41:00 PM

Anonymous wrote ...
E chi vuole la moglie ubriaca dei paesi suoi, spesso non rompe la botte piena davanti ai buoi, e i cocci sono suoi.
Così è se vi pare.
3/27/2014, 6:34:00 PM

Anonymous wrote ...
Se una cosa la dice grillo, e giù scherno e livore
Se la stessa identica cosa la dice renzi, affettuosa benevolenza

G.
3/27/2014, 4:08:00 PM

Aiace wrote ...
E' la solita storia. Vincono sempre quelli più lesti a gettare bambini dalle finestre mentre son tutti imbambolati a guardare l'acqua sporca.
Parafrasando un altro noto proverbio: bambino buttato capo ha.
E come se non bastasse, mentre il bambino si sfracella sul marciapiede, in genere l'acqua sporca finisce quasi tutta sul pavimento.
Chi vuol esser lieto sia.
3/27/2014, 3:55:00 PM

Anonymous wrote ...
ma esiste qualcuno più conservatore di Leonardo ?
Matteo Z.
3/27/2014, 3:04:00 PM

Anonymous wrote ...
Renzi va veloce....e il muro si avvicina
3/27/2014, 12:43:00 PM

Anonymous wrote ...
Leo, tutto condivisibile quello che scrivi.
Devi però toglierti quella sudditanza psicologica mista a timore reverenziale che hai nei confronti dei politici in genere.
Ci sono quelli che lavorano bene ed è giusto vengano pagati bene e ci sono quelli (purtroppo molti e trasversali) incapaci e/o ladri che vanno allontanati dalla cosa pubblica.
3/27/2014, 10:54:00 AM

Anonymous wrote ...
A sentirli parlare, due emeriti provinciali.

Lepidia
3/27/2014, 10:44:00 AM

Il partito amatoriale

Permalink
Sei un sostenitore, un attivista, un portavoce, un affezionato elettore o semplicemente un qualsiasi cittadino o cittadina? Sei un grafico o aspirante tale? Credi come noi nel creative commons, nella libera circolazione e nel libero uso delle idee?
Cerchiamo te.
(http://www.beppegrillo.it/movimento/parlamento/2014/03/contest-grafico-m5s-camera.html)

È possibile che la prima (o la seconda) forza politica in Italia non abbia i soldi per pagare dignitosamente un grafico? È plausibile che un movimento che mobilita migliaia di persone in tutta la penisola, e che in virtù della generosità di attivisti e simpatizzanti può permettersi di rifiutare i rimborsi elettorali, sia costretto per rinnovare la farraginosa grafica del suo sito a varare un "contest" - ovvero a farsi regalare dai concorrenti il materiale riservandosi di "avviare una eventuale collaborazione" col vincitore? ("Tutti i contributi utilizzati saranno considerati ceduti a titolo gratuito": e perché dovreste assumerci, dopo averci saccheggiato?)

Non è possibile. E infatti non è così. I soldi per rifare un sito, per la precisione il "restyling grafico di M5S Montecitorio", ci sarebbero. Se i deputati non vogliono autotassarsi, potrebbero chiederli a Grillo, che dopotutto qualche soldo col blog lo porta a casa; o alla Casaleggio Associati. Il vecchio trucco del contest, già sperimentato da centinaia di enti locali desiderosi di farsi un logo o un sito a costo zero, non è ispirato da semplice tircheria (anche se sullo stereotipo del genovese Grillo ci marcia da una carriera). Il fatto è che il M5S non cerca professionisti, ma dilettanti allo sbaraglio. Ai deputati cinque stelle non serve un bel sito con una grafica accattivante, ma una pagina web sgraziata con fotomontaggi orrendi. Il sito di Beppe è fatto così, ed è di gran lunga il blog più letto in Italia: perché cambiare?

(continua sull'Unità, H1t #223)

È vero che è molto brutto, ma pare che si tratti di una bruttezza funzionale: se fosse più gradevole non avrebbe la stessa forza. Su Rivista Studio un mese fa Roberto Marone definiva la grafica di Beppegrillo.it un “unicum nel panorama della propaganda di tutto l’occidente”:
“un uso spintissimo del fotomontaggio per irridere chiunque e qualsiasi cosa, come un ariete per veicolare qualsiasi messaggio e sminuire qualsiasi avversario. Perfetto, e potentissimo. L’uso di grafiche prodotte da chiunque, e in qualsiasi circolo della penisola, senza alcuna cura, griglia grafica, o criterio di omologazione, in una sorta di “va tutto bene”. [...] È come se tutto fosse consegnato a un’apparente amatorialità, in cui qualsiasi stilema dell’alfabeto visivo si presenta grezzo e lasciato al caso. Una sorta di aggregatore di amateur politico, sgranato ma vero, brutto ma reale. Dove quindi persino l’immagine, solitamente studiata, è dal basso e quindi pericolosamente coincidente con un del basso.
Eppure, nonostante questo, nonostante tutto, è un alfabeto perfettamente riconoscibile, graniticamente identitario, e quindi perfettamente funzionale. Genera appartenenza, visite, condivisioni, e coincide con una propaganda in cui l’a-professionismo è un diritto e il manifesto del mio pensiero è lo stesso manifesto della tua pizzeria. Perché il messaggio è che può fare comunicazione chiunque, può essere della partita chiunque e, quindi, può fare politica chiunque”.
Chiunque può fare politica: chiunque può fare comunicazione (compreso Messora o Casalino, o Nik il Nero: personaggi improbabili, e proprio per questo a loro modo irresistibili), chiunque può fare il restyling di un sito. I professionisti hanno tutto il diritto di risentirsi e protestare. Che senso ha destinare la diaria a un fondo per le piccole e medie imprese, e poi pretendere di non pagare il grafico, che nella maggior parte dei casi è piccola impresa pure lui? Ma è proprio questa contraddizione la forza del M5S: da una parte il rovesciamento del rapporto tra politici e cittadini (“i politici sono nostri dipendenti”), dall’altra la de-professionalizzazione: ai nostri dipendenti non è più richiesta nessuna esperienza o competenza, e guai a chi pensa di far carriera e metter da parte qualcosa.
Qualcuno avrà già scritto che Grillo, a modo suo, non fa che proseguire la tendenza alla precarizzazione delle figure professionali: anche i politici devono diventare CoCoPro, lavoratori a progetto. E abbiamo visto con quanta rapidità sia disposto a licenziarli se non gli servono più. In questo senso, più che lo stereotipo del ligure micragnoso, ha senso rispolverare quello del piccolo imprenditore del nord, sempre arcisicuro della potenza delle sue visioni anche se nel 2014 non capisce l’inglese e il suo sito internet ha la stessa grafica dal 1998. Se fallirà, sarà sempre a causa degli altri: le banche cattive, lo Stato vampiro, eccetera. http://leonardo.blogspot.com
Comments (21)

Anonymous wrote ...
Del partito dei professionisti io ricordo sempre con piacere questo video
http://www.youtube.com/watch?v=FfkVRqBylpc
3/24/2014, 7:30:00 PM

Anonymous wrote ...
Grande beppe a bersaglio mobile!
3/21/2014, 11:12:00 PM

Alessandro wrote ...
Concordo con l'anonimo

Se Leonardo avesse le stesse capacità critiche che ha nei confronti di grillo, anche nei confronti del pd, sfornerebbe un paio di pezzi al giorno
3/21/2014, 1:37:00 PM

Sergio wrote ...
alè alè alè pd pd
alè alè alè pd pd
tutta la curva

alè alè alè pd pd
alè alè alè pd pd
3/21/2014, 1:04:00 PM

Anonymous wrote ...
@Alessandro

proprio non ti va giù che qualcuno che vota pd può anche fare autocritica
non sia mai
dagli addosso a silvio (e abbiamo visto i sublimi risultati)
ora dagli addosso a beppe (e stiamo vedendo i sublimi risultati)
Se vi fa star meglio continuate pure: si chiama coazione a ripetere
3/21/2014, 12:05:00 PM

Aiace wrote ...
In effetti, lavorare gratis per un partito politico e' quello che legioni di italiani hanno sempre fatto con molto zelo. Che gli venisse chiesto oppure no. E non mi riferisco alle piadine e alle salamelle ma al fiorente scambio tra servizi/beni e clienti/incarichi/appalti.
Adesso sarebbe interessante sapere con quale spirito stiano andando in guerra queste ultime legioni e, soprattutto, con quale spirito saranno utilizzate.
L'improvvisazione, comunque, funziona perfettamente, in quanto in sintonia con la natura del movimento e con i fini dei suoi capi.
3/21/2014, 10:32:00 AM

Alessandro wrote ...
Personalmente non mi interessa nulla se il blog di grillo faccia schifo o meno, è una macchina guadagna soldi eccezionale, e guadagna pure qualche voto, vi sfido a fare alttrettanto... anche se il grosso dei voti li fa grillo nelle piazze e nella sua geniale "assenza" televisiva

Che decidano di lanciare un concorso mi sembra tutto sommato in linea con il loro stile, che il sito abbia pure uno stile frugale e un pò caotico mi pare pure fondamentale, la loro idea di democrazia dal basso è tutta lì, un pò di caos in un sito internet.
3/20/2014, 11:48:00 PM

Alessandro wrote ...
Direi che questo anonimo ha qualche problema di identità, usa il noi contro di noi, un raffinato espediente neo-dialettico... ahahaha... roba da panico!
3/20/2014, 11:39:00 PM

AleG wrote ...
Non esageriamo. Leonardo.blogspot è graficamente un tantino frugale, certo non ricercato, ma comunque non di cattivo gusto. Direi che quello di Grillo sia infinitamente peggiore. Se poi consideriamo la differenza di mezzi a disposizione...
3/20/2014, 9:18:00 PM

Anonymous wrote ...
Io non ho paura di nulla.

Spero solo che Renzi possa fare ripartire l'Italia
Dico solo che mi fa ridere il solito atteggiamento di derisione e scherno nei confronti degli altri che poi regolarmente ci battono alle elezioni o comunque non abbiamo mai i numeri per governare.
E' sempre lo stesso film...prima con il berlusca e ora con grillo.
E ci crediamo pure furbi
3/20/2014, 7:26:00 PM

marcell_o wrote ...
io son grafico (ma immagino cambierebbe poco se fossi salumiere o avvocato)
che un partito politico chieda a qualcuno di lavorare gratis mi pare proprio da stronzi. un partito politico dovrebbe far lavorare qualcuno molto bravo, pagandolo il giusto
come farebbe per qualsiasi altra cosa, oppure beppe strillo quando deve mettere le gomme da neve fa girare la voce per trovare un gommista del m5strilli, lo stesso farà per le pulizie in casa o per andare a mignotte...
anch'io ho lavorato gratis per sistemare un po' il sito e la comunicazione del mio gruppo sportivo o per la sezione locale di un sindacato
che è un po' diverso da quel che chiede beppe strillo
3/20/2014, 6:04:00 PM

Amedeo P. wrote ...
Sì, con tutto l'affetto e la stima, effettivamente... Testata e scelta del font per i titoli gridano vendetta.
3/20/2014, 5:10:00 PM

Anonymous wrote ...
per curiosita' sono andato a vedere l'ultimo pezzo sul 'solito movimento'... il piu' recente e' datato 7 marzo... 13 giorni fa.
ha resistito per novecento ore.

non era neanche un pezzo concentrato sul 'movimento': parlava anche di Renzi e Berlusconi.

rigiro la domanda al trollino: di cosa hai paura?
3/20/2014, 4:46:00 PM

Anonymous wrote ...
Leo, non so se te ne rendi conto ma sei finito in un loop senza fine.
Non resisti più di 72 ore e senti un bisogno fisico di sfornare l'ennesimo pezzo sul solito movimento....e se lo ignorassimo per un po'....
O è troppo grande la paura?
3/20/2014, 2:19:00 PM

MakB wrote ...
La leggibilità di questo blog, che non ha la pretesa di cambiare l'Italia, è infinitamente superiore a quello del Grillo pieno di "clicca qui e clicca qua che devo guadagnare"...
3/20/2014, 1:50:00 PM

Anonymous wrote ...
Resta da aggiungere che http://www.leonardo.blogspot.it è un tragico pulpito dal quale giudicare la bellezza di un layout.
3/20/2014, 12:22:00 PM

Bruno wrote ...
La differenza è che né il PD né SEL hanno nel programma l'abolizione della salamella o il referendum per stabilire se il pizzocchero possa esser essere definito tale anche quando al posto del bitto ha la fontina.

Secondo me un Movimento che ha in programma l'abolizione del copyright e quel programma lo stampa su fogli in testa ai quali compare il logo del quale l'inventore del gioco si è intestato in esclusiva il copyright e che vuole aiutare i piccoli imprenditori schiacciati dalla concorrenza cinese non pagando inconsapevoli ragazzini italiani per i servizi che chiede, ha qualche problema che temo prima o poi mostrerà la sua reale dimensione (un filo più grande dell'immagine di un sito) soprattutto in termini di qualità interne dei pilastri fondanti e non certo degli infissi della veranda..

Fino a quel giorno potrete anche continuare a rispondere "E ALLORA IL PD?" a qualsiasi argomento vi si proponga, ma la situazione resta quella qualsiasi sapore abbiano le salamelle alle feste del piddì.
3/20/2014, 11:30:00 AM

Anonymous wrote ...
la differenza forse è che le salamelle della festa dell'unità sono buone, la grafica del m5s fa cagare.
3/20/2014, 9:39:00 AM

delio wrote ...
pure friggere le salamelle o cucinare i pizzoccheri gratis è un modo per contribuire alla causa, e il pd o sel lo usano eccome, anche se ci sarebbero lavoratori disposti ad occuparsene professionalmente. questi qua invece non fanno feste ma hanno un sito in cui fanno analogamente lavorare gratis i loro sostenitori. qual è la differenza?
3/20/2014, 7:25:00 AM

Bruno wrote ...
Art 5 dello statuto M5S
"Il patrimonio dell'Associazione è costituito da:
...
- da sovvenzioni dello stato, della Regioni o da Enti sovranazionali
- da eventuali proventi derivanti dalla fornitura di servizi
L'associazione non ha fini di lucro e persegue i propri scopi grazie all'attività prestata volontariamente dai propri soci
[…]donazioni, elargizioni, erogazioni liberali, [...] in favore dell'Associazione costituiranno un fondo autonomo di proprietà dell'associazione medesima la cui amministrazione e gestione competerà al presidente."

Donazioni e elargizioni di esclusiva gestione del presidente che quindi gestisce a sua discrezione fondi da attività politica derivanti da canali diversi dal blog sui quali i soci non possono mettere becco.
Inoltre è Associazione senza fini di lucro che incassa proventi derivanti da fornitura di servizi (quali?) (a chi?) (fattura?) e che essendo no profit non può redistribuire tra i soci ma li deve mettere nel fondo a disposizione dell'Associazione per l'attività della stessa, cioè sempre a disposizione esclusiva di Grillo che potrà decidere a quali aziende rivolgersi per quell'attività e quindi, in soldoni, a chi darli.
O non darli, come ad esempio un ragazzo che rifà l'intera immagine del brand, dato che il concorso non è per il solo logo o sito ma per tutti i materiali, web, video, cartaceo ecc
Si genera così una macchina da soldi potente quanto elementare, dal momento che il patrimonio gonfia sia incassando i fondi pubblici nazionali+regionali+sovranazionali, che facendosi pagare per i servizi ma non pagando chi li presta.

A monte di tutto c'è poi quello che ammetto essere un dubbio dato da non approfondita questione: avendo iscritto il M5S come Associazione No profit e non come partito, credo venga meno l'obbligo di gara d'appalto, obbligatoria in caso di soldi pubblici, per la selezione di quelle aziende (ehm) esterne alle quali ci si rivolge per quanto necessario allo svolgimento dell'attività politica.

Diciamo che l'idea che il blog sia solo la punta dell'iceberg è un dubbio dal quale non è così difficile farsi sfiorare
3/20/2014, 5:22:00 AM

Bruno wrote ...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
3/20/2014, 5:14:00 AM

Aboliamo subito la Camera delle Autonomie

Permalink
Renzi va veloce. Riforma la legge elettorale, ci alza lo stipendio, saluta Hollande, è già dalla Merkel. Non tutto riesce al cento per cento, ma l'impressione è comunque di una notevole vitalità. Qualche cosa ovviamente finisce per sfuggire all'attenzione generale: ad esempio la settimana scorsa è stato presentato il testo della riforma costituzionale. Sui giornali se n'è parlato, ma non tantissimo; il dibattito sul Jobs Act e sulla relativa copertura ha distolto subito l'attenzione, e comprensibilmente. È comunque un peccato che sia già trascorsa una settimana: Renzi ce ne aveva offerte due per discuterne, dopodiché il testo dovrebbe arrivare in parlamento. Purtroppo, è un testo che lascia tantissimo a desiderare.

Renzi propone di sostituire il Senato con un'Assemblea delle Autonomie. Visto che si va di fretta, propongo di accelerare ulteriormente, e sono già qui per chiederne l'abolizione. Tanto - legge alla mano - quell'Assemblea non servirebbe a molto. Non voterebbe la fiducia al governo, non avrebbe la facoltà di proporre disegni di legge suoi: e allora che farebbe? Bisogna dire che il testo non è molto chiaro, e che certe frasi sembrano messe lì giusto per tenere lo spazio, in attesa che qualche emendamento chiarisca il pensiero dell'estensore: ad esempio è difficile immaginare che questa Assemblea, per quanto autorevole, partecipi "alle decisioni dirette alla formazione e all'attuazione degli atti normativi dell’Unione europea" (art. 55): a Bruxelles potrebbero rimanere perplessi di un'Assemblea italiana che improvvisamente si riservi di partecipare alla formazione delle direttive UE. L'assemblea svolgerebbe poi "attività di verifica delle leggi dello Stato e di valutazione dell’impatto delle politiche pubbliche sul territorio" (art. 55), ma non è ancora chiaro con che strumenti. Avrebbe facoltà di riesaminare qualsiasi disegno legge approvato dalla Camera (art. 70), dopodiché a quest'ultima spetterebbe comunque l'ultima parola: nel migliore dei casi l'Assemblea sarebbe percepita come un organo autorevole, in grado di esercitare una specie di moral suasion; nel peggiore, verrà dipinta come un organo della casta con facoltà di rallentare l'approvazione di leggi non gradite.

Anche perché - e qui sta un po' il punto - l'Assemblea delle Autonomie non sarebbe eletta direttamente dal popolo... (continua sull'Unita.it, H1t#222).

Al suo interno, solo i ventuno presidenti di Regione (più i due delle province autonome di Bolzano e Trento) sarebbero espressi dai cittadini. Gli altri membri dell’Assemblea vi entrerebbero per cooptazione. Ovviamente il testo all’art. 57  non dice così. Dice che saranno ammessi due membri di ogni consiglio regionale, eletti dal consiglio stesso; tre sindaci per regione, eletti da un’Assemblea di tutti i sindaci della regione medesima. Questo è quello che dice il testo della riforma.
Quello che molti cittadini capiranno è: in quell’Assemblea non ci vanno i politici votati da noi, ma i politici votati dai politici. A un politico detestato dai cittadini – per qualsiasi motivo, mettiamo che sia al centro di uno scandalo ambientale anche se è riuscito a scampare condanna e interdizione – basterebbe farsi eleggere in un piccolo comune per diventare poi eleggibile, grazie alla solidarietà dei colleghi, nell’Assemblea. Chi ha scritto questo testo evidentemente sottostima la scarsa fiducia degli italiani nei confronti del proprio ceto politico.
Poi c’è il problema dello squilibrio tra regioni più o meno popolate. Non è una questione da poco. Per ora l’Art. 57 prevede che tutte le regioni siano rappresentate da uno stesso numero di rappresentanti: il presidente della giunta regionale, i due membri del consiglio regionale, i tre sindaci eletti da tutti gli altri sindaci. Fanno sei per regione. Però le regioni italiane sono molto diverse tra loro. Per esempio, la Val d’Aosta fa 128.000 abitanti: all’Assemblea porterebbero un rappresentante ogni 21.000. Non male. In Lombardia ci sono quasi dieci milioni di abitanti; è giusto che siano comunque rappresentati da sei membri, uno per ogni milione e seicentomila lombardi (più di dieci Valli d’Aosta messe assieme)? D’accordo, ho accostato proprio la regione più piccola e la più popolosa; ma se guardiamo il quadro complessivo l’iniquità è comunque lampante, e complessivamente penalizza proprio le più dense regioni del nord (e comunque: perché i calabresi devono avere lo stesso numero di rappresentanti dei siciliani se sono meno della metà?)
Non so se altrove in Europa esistano assemblee democratiche così insensatamente squilibrate. L’unico esempio che mi viene in mente è oltre l’Atlantico: il Senato americano che accoglie due rappresentanti per ogni Stato, che sia desertico o completamente invaso da un tessuto urbano. Non dico che l’esempio statunitense non sia interessante; ma è il complesso risultato di un processo bicentenario che non avrebbe molto senso imitare qui da noi – se ai newyorkesi non interessa essere rappresentati trenta volte meno degli elettori del Wyoming, buon per loro; ma non credo che basterà additare il loro esempio ai veneti per convincerli a contare la metà della metà dei friulani. Siccome non possiamo tutti prendere la residenza in Molise o in Basilicata per dare più peso ai nostri voti, forse è meglio abolire semplicemente l’Assemblea delle Autonomie.
Tutto qui? No, c’è di peggio. Volendo abolire il Senato, Renzi e il suo staff hanno dovuto rassegnarsi a sopprimere anche la figura dei senatori a vita; nasce forse da qui la proposta compensativa di una quota di membri dell’Assemblea nominati direttamente dal Presidente della Repubblica “per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario”: non a vita, ma soltanto per un settennato. Non è una bruttissima idea, salvo che la quota-Quirinale è fissata a… ventuno. Lombardi, campani e laziali – venti milioni di abitanti, un terzo degli italiani – esprimeranno diciotto rappresentanti; il Presidente ne potrebbe scegliere fino a ventuno. E forse Renzi e i suoi collaboratori non si rendono conto del ginepraio che stanno seminando intorno al Quirinale, destinato a germinare nel momento in cui si tratterà di scegliere uno scienziato invece di un altro, un artista invece di un altro, un musicista invece di un regista – per non parlare dei letterati (sul serio, non parliamone). È pur vero che si tratterebbe di una carica onorifica e poco più, una specie di feluca dell’Accademia d’Italia. E d’altro canto ventuno voti in più o in meno potrebbero avere il loro peso in una delle non rarissime situazioni in cui l’Assemblea conterà davvero: ad esempio, l’elezione del Capo di Stato. Un Presidente che pensasse alla sua rielezione potrebbe essere tentato a usare il suo pacchetto di feluche in questo senso.
A tutte queste obiezioni, nei prossimi giorni, sentiremo rispondere che comunque l’Assemblea non ha molti poteri (il che sarebbe un buon argomento per chiuderla subito), e soprattutto che costerà poco: e quindi pazienza se vi si accede per cooptazione, e senza rispettare nessuna proporzionalità geografica. Il risparmio è un argomento forte di questi tempi, e tuttavia l’idea di presidenti e sindaci obbligati a viaggiare su e giù per l’Italia almeno una volta al mese, in Frecciarossa, senza indennità, lascia abbastanza scettici. Non hanno tutti la fretta e la buona fede di Renzi. D’altro canto non è nemmeno vero che l’Assemblea sia del tutto inutile: in pochi, determinati momenti, diventerà decisiva. Oltre a votare ogni sette anni per l’inquilino del Quirinale, i membri avranno voce in capitolo al pari dei deputati su tutte le leggi di revisione costituzionale. Il che significa che, una volta istituita l’Assemblea, sarà molto difficile abolirla. Meglio farlo subito, al volo, e non pensarci più. http://leonardo.blogspot.com
Comments (8)

Anonymous wrote ...
Hey sei diventato una maschera http://www.ilpost.it/2014/03/17/foto-purim-ebrei-festa/
3/19/2014, 7:03:00 AM

Franz wrote ...
Io lo dicevo che si doveva andare in Europa a battere i pugni sul tavolo ma qui nessuno mi dava retta!
3/18/2014, 6:34:00 PM

Alessandro wrote ...
Hanno voglia di darsi più poteri, perchè con gli intricati sistemi di garanzia, riesame, controllo ecc. bloccano ogni cosa...
Può anche essere una bella scusa, ma molta gente è pronta a vedersi togliere ampi spazi di scelta, non li percepisce nemmeno, i partiti e il dibattito pubblico sono diventati mera apparenza. Il ventennio berlusconiano ha fatto tabula rasa, ci ha mostrato che è possibile approvare leggi assurde solo per se stessi, che è possibile far eleggere le proprie prostitute... La democrazia è vuota.
Pensiamo a come è stato eletto Renzi e ancor peggio ai milioni che votano Grillo, un fascista che "se ne frega"...
Molta gente è già prontissima a rinunciare anche alla libertà, almeno un 30% in ogni nazione più o meno, in cambio di una qualche rivoluzione.
Non scandalizziamoci se gli attuali governi cercano un pò più poteri, siamo solo all'inizio.
3/18/2014, 12:13:00 PM

Anonymous wrote ...
C'è da notare l'articolo che prevede la possibilità per il Governo di predisporre un testo di legge che il Parlamento può approvare o respingere in blocco, ma non modificare di una virgola.
3/18/2014, 11:03:00 AM

Anonymous wrote ...
"Poi c’è il problema dello squilibrio tra regioni più o meno popolate." [...] "Non so se altrove in Europa esistano assemblee democratiche così insensatamente squilibrate.". Nella Camera dei Cantoni svizzera ogni cantone ha 2 rappresentanti (1 ogni semicantone). Ma anche nel Bundesrat tedesco la proporzionalita' e' minima (ogni Land ha un minimo di 3 ed un massimo di 6 rappresentanti). Saluti dalla Germania. Claudio
3/18/2014, 10:36:00 AM

MIKE wrote ...
Mah, a me sembra che abolire il senato o trasformarlo sia una cosa che in questo momento non è così fondamentale. Se il parlamento l'unica cosa che fa è approvare decreti legge illeggibili, mentre le proposte di legge non vanno assolutamente avanti è dovuto a due fondamentali motivi.

Il primo è quello dei regolamenti delle due camere che rendono lentissima la discussione e l'approvazione delle leggi, fra l'altro permettendo un facile abuso dei regolamenti con prcedure formalmente corrette ma che in realtà vanno contro il buon senso.
Il secondo è che l'attuale legge elettorare, che riempie il parlamento di nominati rende irresponsabili gli eletti di quello che fanno rispetto agli elettori.

Per spaccare tutto io farei la legge elettorale del senato che prevede che l'elezione dei rappresentanti di una regione o di una provincia autonoma al senato avvenga in contemporanea con le elezioni regionali.
3/18/2014, 10:12:00 AM

Leonardo T wrote ...
Io l'ho trovato sul sito del PD (https://s3.amazonaws.com/PDS3/allegati/Riforma%20Senato%20e%20Titolo%20V.pdf).

(Ormai do per scontato che tutto sia reperibile, ma in effetti non è sempre così).
3/18/2014, 9:39:00 AM

Anonymous wrote ...
Un link al testo?
C'ho provato, ma non l'ho trovato, né qui né altrove; pare che in Italia i giornalisti siano allergici ai link alle fonti (sarà un'eredità cattolica per cui ci sintetizzano le cose perché non siamo capaci di leggerle?). Ma come si capiscono i commenti ad un testo che non si conosce?
grazie
3/18/2014, 9:10:00 AM

Tre geni (pure troppi)

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Stasera volevo scrivere un pezzo sull'astuzia di Berlusconi, che appena quattro mesi fa sembrava all'angolo, un pregiudicato ormai fuori dal senato e succube dei falchi del suo partito; e oggi è lo statista che con Renzi ha scritto la legge elettorale, e si trova nella vantaggiosissima situazione di sostenere il governo senza averne l'aria. Ufficialmente è all'opposizione - e non mancherà di farlo presente ai suoi elettori alla prima misura minimamente impopolare; in realtà ha addirittura un ministro nella squadra di governo (Federica Guidi allo sviluppo economico). E la sua influenza rimane forte anche sul Nuovo Centrodestra, un partitino che sa di non avere un futuro oltre la legislatura, se non torna all'ovile del vecchio centrodestra di Arcore. Dividere il partito in due e appoggiare Renzi contro Letta sono state due mosse spregiudicate ed efficaci, che ci hanno restituito il Berlusconi dei tempi migliori; volevo scrivere un pezzo così, ma mi ha preso la tristezza.

Allora ho pensato di scrivere un pezzo sulla furbizia di Matteo Renzi, che prima si è imposto all'attenzione mostrandoci una nuova legge elettorale che sembrava già pronta (e ideale per farlo vincere); poi appena i sondaggi hanno iniziato a dare segnali non buoni, ha cambiato completamente tattica accettando improvvisamente l'offerta berlusconiana di un patto di legislatura. A questo punto la legge elettorale però smetteva di essere una priorità, anzi: tirarla per le lunghe è il sistema più sicuro per assicurarsi che Berlusconi non gli stacchi la spina, visto che probabilmente può. E però ormai la legge elettorale l'aveva promessa, ce l'aveva mostrata, e allora che ti fa? (Continua sull'Unità, H1t#221La taglia in due: la parte sulle Camere si vota subito, la parte sul Senato… con calma, magari nel frattempo si prova ad abolirlo, il Senato. A questo punto la legislatura è davvero blindata: per quanto possano andare bene o male i sondaggi, finché c’è un Senato e la legge elettorale vigente, il PD rimane l’ago della bilancia. Qualsiasi maggioranza uscisse al Senato, avrebbe bisogno del Pd (a meno che Grillo non si mettesse d’accordo con Berlusconi, ma è abbastanza inverosimile). Dividere la legge elettorale in due è una mossa bizantina ma astuta; e mentre la ammiravo, mi ha preso di nuovo la tristezza.

Mal che vada, mi son detto, posso scrivere del genio di Beppe Grillo, che invece di perdere tempo a organizzare un movimento di base, ha lasciato che la base si organizzasse da sé e ha perso una mezza giornata a brevettare il marchio. Adesso può epurare e licenziare chi vuole: la democrazia diretta è tanto bella ma comunque il marchio è suo. E siccome il suo obiettivo è monopolizzare l’opposizione, speculando un po’ sul malcontento popolare, non ha nessuna necessità di tenersi cari i suoi uomini migliori; è l’esatto contrario, può licenziarli tutti e tenersi gli invasati – finché non gli ruberanno la scena, poi licenzierà anche quelli. Nuove leve di signor-nessuno disposti a sobbarcarsi l’incarico parlamentare non gli mancheranno mai; la paga va in gran parte restituita ma il lavoro alla fine non è difficile: si tratta di inveire alla maggioranza mentre la maggioranza fa quel che deve e vuole fare. È il caso di notare che mentre Renzi e Berlusconi a ogni mossa si giocano il destino politico, Grillo può davvero fare quel che gli pare: guadagnare o perdere anche dieci punti in percentuale non gli cambierebbe la vita.
Alla fine ho scritto un pezzo in cui elogio i tre geni della politica italiana, e a questo punto mi coglie il dubbio: se sono tutti e tre tanto astuti; se tutti e tre stanno traendo vantaggio dalla situazione, chi è che invece ci sta rimettendo? Chi è il pollo che siede al loro tavolo? È un pensiero inquietante, ed è ora di coricarsi. Magari evitando di passare davanti a uno specchio. http://leonardo.blogspot.com
Comments (42)

Alessandro wrote ...
ammetto che la situazione dell'italicum è pericolosa, però non abbiamo scelta, è inutile la mediazione con chi non può mediare per natura, nel dopoguerra i partiti venivano da una guerra di resistenza combattuta e vinta assieme, ora ogni piccola lobby pensa solo a ritagliarsi la sua fetta di potere all'interno dei governi, non stiamo parlando di tornare al fascismo dove un solo un piccolo "movimento" decideva per tutti sulla base dell'efficienza e dell'amor di patria, ma di dare la possibilità al partito maggioritario di fare scelte secondo un disegno vagamente omogeneo.
Il proporzionale rappresenta tutti e non fa governare nessuno, nessuno ci mette la faccia, oggi servono politici che si prendano più responsabilità, non meno.
3/10/2014, 12:08:00 AM

Alessandro wrote ...
dico che a volte quando a dei ragionamenti si risponde con degli infantilismi o deviazioni continue dal tema (vedi la tipologia rudimentale di non-risposta così ben descritta da Bruno) è perchè si viene percepiti, in quanto di sinistra oppure anche semplicemente non-populisti automaticamente come dei moralisti... ovviamente è un pre-giudizio e non è una giustificazione al non ragionare.. è una sorta di riflesso condizionato che fa riferimento ad idiosincrasie ataviche che forse definirei "anti-intellettualistiche" (vedi i vari modelli futurista, fascista, berlusconiano)

berlinguer non faceva del moralismo ovviamente, i suoi erano sempre dei discorsi politici articolati, il fatto che l'onestà fosse diventata una "questione morale" era più dovuto ai tempi che cominciavano a degenerare e che contribuivano a svuotare di contenuto partiti nati da ideologie al tramonto

ps: non so cosa intendi per "noi di sinistra"... ancor meno per superiorità antropologica
3/9/2014, 11:47:00 PM

Anonymous wrote ...
@Ale
Premetto che non sono l'anonimo grillino di prima
Se ho capito bene da quello che scrivi è come se noi di sinistra avessimo una sorta di superiorità antropologica.
Possiamo dire che questo concetto affonda le sue radici nella superiorità morale di Berlinguer?
3/9/2014, 3:35:00 PM

Marco Leon wrote ...
Per impedire che la Corte Costituzionale si appresti a bocciare anche il porcellum italicum si stanno organizzando per fare di nuovo più o meno le stesse riforme costituzionali che il referendum del 2006 ha bocciato. Ma loro insistono perché questa volta il PD è passato con la destra e dunque il referendum non si ripeterà. Tutto questo lo fa un parlamento eletto con il porcellum e dice di farlo per riportare fiducia nella politica!
3/9/2014, 2:28:00 PM

Marco Leon wrote ...
Caro Alessandro,
perché dovrei desiderare di provare a bere un vino adulterato?

Dal maggioritario è impossibile far ritorno al proporzionale senza una rivoluzione.
Ci sono voluti otto anni perché la Corte Costituzionale intervenisse per cancellare il porcellum. L'ansia della terna a cui tutti son devoti è adesso di farlo velocemente tornare in vita con il nome di porcellum italicum che segni il passaggio da un maggioritario fanfarone a un maggioritario cattivo (listini più corti e più selezionati dalle segreterie del leader, sbarramenti impossibili da superare a qualsiasi onesta novità, premio di maggioranza che permette ad una piccola DC di comandare da sola!)

Vuoi provare il cancro o preferisci starne lontano?
3/9/2014, 2:24:00 PM

Alessandro wrote ...
ripeto: quello che stiamo vivendo ora non è completo maggioritario e sono daccordo che è pessimo, come tutte le cose fatte a metà, ma perchè non provare davvero il maggioritario prima di valutare un ritorno al proporzionale?
3/9/2014, 2:11:00 PM

Marco Leon wrote ...
Caro Alesssandro, il fatto che fossimo stufi della DC non dice niente del sistema proporzionale che non aveva nessuna colpa delle preferenze degli italiani per quel partito ed anzi aveva il merito di costringere la DC ad accordarsi con qualche altro.

Invece, con il maggioritario, potresti trovarti una DC che dura in eterno.

Pensa se Berlusconi fosse stato un politico di qualche valore anziché un corruttore e un corrotto. Sarebbe ancora lì al posto di comando. Non che sia tanto lontano, ma se la sua immagine ha perso un po' di smalto non è stato merito del PD, ma demerito del leader del PDL.

Comunque se guardi bene vedrai che Renzi sta costruendo una nuova DC e la stessa cosa stanno facendo gli eredi di Berlusconi.

E lo possono fare perché la via della truffa (il premio di maggioranza e lo sbarramento alla rappresentanza delle minoranze) sembra l'unica via praticabile ai parlamentari eletti con il porcellum che siedono sui banchi del Partito che si definisce Democratico. Dunque?
3/9/2014, 1:53:00 PM

Bruno wrote ...
@Gianni:

Al di là dell'opinione personale che ciascuno può legittimamente avere su qualsiasi cosa, trovo sempre di una tenerezza rara questa abitudine diffusa di guardare le proprie azioni vedendoci la forma di azioni che non possono che compiere tutti.
Lo specchio è certamente un problema per chi come me ama anche la forma nella scrittura e per questo gli piace scrivere cose che prima di tutto gli piace anche rileggere, mica no, ma io posso ancora stare seduto sulla serenità di chi quando ci si guarda, qualsiasi sia il numero di volte che lo fa, ci continua a vedere comunque sempre solo una persona, sé stesso.
Il giorno che guardandomi inizierò a vederci riflessa anch'io laggente, allora sì inizierò a preoccuparmi.

Di me e poi dellaggente.
3/9/2014, 1:43:00 PM

Alessandro wrote ...
scusate la ridondanza, ma provatevi ad immaginare che voi del M5S vincevate o vincerete le elezioni (cosa che vi impegnate a non raggiungere per fortuna):
1) pensate davvero di non dover scendere a patti con nessuno nel governare? per far quello serve una dittatura assoluta.
2) Pensate davvero che sia democratico eleminare i partiti? solo le dittature lo hanno fatto.
3) Pensate che negli USA dove non c'è finanziamento pubblico ai partiti non ci sia corruzione? Pensate che la casaleggio spa non influenzi il M5S, che non abbia conflitto di interesse?
3) chi mettete a presidente del consiglio?
4) chi mettete a fare i ministri? li scegliete con il curriculum? chi di voi li sceglie?
6) che ne è stato di stiglitz, gabanelli, rodotà, sonia alfano ecc...? chi ha deciso che andavano bollati come eretici con i quali non aver più nulla a che fare? la base?
5) perchè la piattaforma di casaleggio non è opensource? casaleggio non crede nell'intelligenza collettiva?
ecc...
3/9/2014, 12:35:00 PM

Alessandro wrote ...
Sbaglio o il proporzionale l'abbiamo provato ed eravamo stufi della DC che governava sempre servendosi una volta di uno una volta dell'altro?

Il bipolarsimo contiene elementi di falsità estrema, tipo creare due movimenti all'apperenza opposti e in pratica molto contigui e ora permettere l'esistenza di un enorme movimento di protesta totalmete antidemocreatico.

In ogni caso questo bipolarismo non l'abbiamo mai veramente provato, prima di tornare alla DC, proviamolo con convinzione!
3/9/2014, 12:12:00 PM

Alessandro wrote ...
ecco.. già mi immagino la TAV e gli inceneritori di sicuro non li ferma il PD... ecc... il PD il PD il PD...
il PD non è perfetto ma sta governando la nazione, lo sta facendo molto meglio di Berlusconi e Monti e alternative non ci sono... per ora, quindi PURTROPPO TAV e inceneritori passano in secondo piano perchè chiunque capisce che un paese nel caos, in bancarotta e fuori dall'euro (il programma macro economico di grillo) è un inferno pre-fascista, nonostante sia senza TAV e inceneritori.

PS: (tav e inceneritori sono semplici esempi di punti condivisimoli del M5S)
3/9/2014, 11:59:00 AM

Alessandro wrote ...
E tu e tu e tu... ahahaha
E il PD il PD il PD...

Questa che apparantemente corrisponde allo "specchio riflesso" di infantile memoria, per non parlare delle successive battutine, in realtà nasconde un'altra cosa.
Il fatto che la sinistra in generale (forse anche fuori Italia) viene percepita come moralista. Ovvero che ama far la morale, proporre ragionamenti, analisi, educare e dichiararsi dalla parte del più debole, ma che perciò si sente in diritto di sentirsi moralmente superiore anche se disposta a parziale autocritica.
L'effetto di questa percezione (che ha sicuramente basi di verità) è far leva da parte dei movimenti di protesta sul grosso punto debole dell'elettore di sinistra, il dare il voto per dare un segnale (il famoso segnale al PD) e insistere sulle contraddizioni del PD, sui suoi difetti, più che analizzare i punti positivi del loro stesso movimento (che sicuramente ci sono).
Con qualcuno funziona.
Non qui sembrerebbe.

Davvero, ditemi qualcosa che ha fatto il M5S, non qualcosa che non ha fatto o che non gli hanno fatto fare (come a berlusconi) o che ha impedito di far fare concretamente (tipo TAV, inceneritori, ecc). Facciamolo questo elenco! Secondo me nulla, ma può essere che mi sbaglio, ma non penso che citare 2 o 3 cose vi porti via troppa energia, al limite mettete un link :)
3/9/2014, 11:45:00 AM

Marco Leon wrote ...
Caro Claudio, hai ragione, con il proporzionale le cose non cambierebbero radicalmente, semplicemente comincerebbero a cambiare in meglio e mi accontenterei. Dei danni provocati dalla terna di geni della politica che attualmente ci fa tristezza non ci si libera in due e due quattro: in Italia ci sono ancora i nostalgici di Mussolini, quindi avremo per lungo tempo anche i nostalgici di Berlusconi e dei suoi emulatori Grillo ed ora Renzi.
Quello che sarebbe importante capire, ma a capirlo dovrebbe essere chi è attualmente seduto sugli scranni del parlamento, è che il sistema maggioritario non fa funzionare meglio la politica e la democrazia.

La mediazione in politica è sempre necessaria con qualsiasi sistema e quindi quello che viene venduto come il principale vantaggio del maggioritario è in realtà una illusione.

E se con il maggioritario è facile trasformare i cittadini in tifosi di questo o quel leader, con il proporzionale questo è impossibile,

Sulle primarie aggiungerei che con il sistema proporzionale non avrebbero alcun senso. E questo non escluderebbe che i partiti mettessero in campo forme di consultazione dei loro elettori, tali da favorire e promuovere la partecipazione alla elaborazione delle idee e delle proposte politiche su cui impegnarsi e lavorare insieme.
3/9/2014, 10:36:00 AM

Gianni wrote ...
@Bruno

Le tue sono lenzuolate di fuffa, è ovvio che alla terza riga uno si ferma.
Io ho avuto la pazienza di andare avanti ma oltre al tuo compiacerti e guardarti allo specchio mentre scrivi non c'è altro.
3/9/2014, 9:14:00 AM

Claudio B. wrote ...
Non so, non ho tutte queste certezze e non sono convinto che se si votasse col proporzionale le cose cambierebbero radicalmente.
Sulla carta il proporzionale resta secondo me la migliore forma di sistema elettorale possibile, ma continuo ad essere pessimista circa l'ondata di emotività che ha colpito la nostra penisola negli ultimi anni.
Guarda la situazione presenteattuale: l'unica possibilità per formare un governo con gli attuali numeri è un patto di governo fra due delle tre forze dominanti, è evidente, basta conteggiare i senatori. Eppure esiste un'intera forza politica che bolla tale ovvietà come abominio e trae molti dei propri consensi esattamente da questo punto. Perché le cose dovrebbero di punto in bianco cambiare? Mettersi d'accordo resterà per molti un abominio, se lo si è urlato per così tanto tempo.

Quanto alle primarie, esse sono una cura palliativa, che spostano il problema e fanno nascere le cosiddette "truppe cammellate", ma certo meglio le primarie di nulla, almeno uno può cercare di influenzare una parte delle liste bloccate.
Se da un lato le primarie cercano di evitare che i candidati siano interamente calati dall'alto, dall'altro non si può decidere ogni cosa con le primarie, in una logica plebiscitaria continua che annula ogni forma di corpi intermedi. I corpi intermedi esistono in ogni sistema proprio per armonizzare la gestione.
E' un po' come la recente moda degli streaming: sulla carta servono per rendere certe decisioni trasparenti, di fatto però fanno sì che le decisioni si prendano altrove.
3/8/2014, 8:51:00 PM

Marco Leon wrote ...
Caro Claudio non mi sembra tanto serio rinunciare ad una cosa buona perché gli italiani "non capiscono". Certo comunque che vent'anni di berlusconamento hanno ottenuto un bel po' di risultati negativi: abbiamo dimenticato cosa vuol dire democrazia e tutto il PD è oggi su posizioni assurdamente di destra in economia e sul merito della legge elettorale e nessuno se ne accorge.
Seconda considerazione. Se si votasse oggi con il sistema proporzionale i risultati sarebbero molto diversi da quello che prospetti e questo per la semplice ragione che gli elettori capiscono la differenza tra sistema maggioritario e sistema proporzionale. Si avrebbero in campo soltanto partiti veri e si potrebbe scegliere i deputati sulla base di quello che si conosce di loro anziché sul fatto che appartengono alla squadra del cuore.
E' il sistema maggioritario dove una minoranza comanda sulla maggioranza ad essere sbagliato. E le primarie, qualcuno dovrebbe dirlo, non sono una bandiera della democrazia, sono un tentativo riuscito male di attenuare l'antidemocraticità del maggioritario.
3/8/2014, 8:27:00 PM

Claudio B. wrote ...
Temo che andare a votare con la legge proporzionale non sia una soluzione, e lo dico a malincuore perché in altri paesi (es: il Belgio, la Germania...) il proporzionale bene o male funziona.
Nei paesi in cui il proporzionale funziona, c'è una piccola differenza rispetto all'Italia, una differenza piccolissima ma non trascurabile, ossia le persone sanno distinguere fra alleanza e accordo di governo: ci si allea con persone che la pensano in maniera simile, si fa un accordo di governo anche col proprio peggior nemico, ma per realizzare un certo progetto.
In Italia non è così, la differenza non viene semplicemente compresa: a me sembra di una semplicità sconcertante, ma probabilmente a forza di vivere fra la Mosa ed il Reno mi sto deitalianizzando: negli USA non capiscono che il ketchup sugli spaghetti fa schifo, e in Italia non capiscono che un accordo di governo non è un'alleanza. Paese che vai, usanza che trovi.
Dicevamo dell'Italia: se si votasse col sistema proporzionale, avremo un parlamento grosso modo 1/4 a Berlusconi, 1/4 al PD, 1/4 al M5S e 1/4 ripartito fra minori quali SEL o i centristi. In una situazione simile sarebbe necessario un patto di governo fra più forze, siccome però gli italiani non sanno distinguere fra patto di governo e alleanza, griderebbero all'inciucio e non cambierebbe nulla rispetto ad oggi.
3/8/2014, 7:21:00 PM

Anonymous wrote ...
Mi dispiace averti deluso ma da un automa cosa potevi pretendere....
Toglimi una curiosità, sei tu l'idraulico di Alessandro?
3/8/2014, 5:51:00 PM

Bruno wrote ...
Può andar bene anche per gli appassionati di birdwatching che, immagino, siano incuriositi dalla capacità degli stormi di effettuare volteggi matematicamente regolati sia che siano composti da 10 uccelli che da 10 mila.
Ma io l'ho fatta a te e l'ho fatta riferita a una peculiarità esclusiva del commentatore M5S che non è individuabile nel commentatore PD che ne avrà altre altrettanto interessanti ma non questa della quale parlo io.
Quindi no, la mia analisi può essere estesa al birdwatching ma non al commentatore PD e in ogni caso anche mi avessi chiesto "Ma tu sei appassionato di Birdwatching?" ti avrei ugualmente detto che non rispondi.

Ho scritto che tu posti migliaia di commenti?
Ho scritto che "Abbiamo rinunciato a 42 milioni - Firmato Anonimo" lo puoi leggere migliaia di volte al giorno uguale alla lettera e ho chiesto se Anonimo, nel fare sua la goccia necessaria per fare migliaia il totale, sente di aver fornito un contributo personale che lo gratifica in quanto singolo pensatore o se si rende conto dell'aspetto ridicolo del fatto che se apro a caso un blog adesso e ci trovo a caso lo stesso commento con la stessa firma, non ho alcun modo di sapere se sia lui o uno qualsiasi degli altri migliaia.

E non ti ho chiesto PERCHE' tu abbia risposto ad Alessandro in quel modo, né mi interessa saperlo.
Quello è il contenuto (politico) io ho fatto una domanda di forma (sociologia).

Quindi no, non hai risposto e non hai risposto per la terza volta.
E non ho altre domande da farti così come non ho motivo di spostare alcun argomento visto che a me non interessava quello di cui stavi parlando ma ti ho fatto una domanda su un aspetto che ho colto e che interessava me.
Non essendo sotto esame non c'è bisogno di spostare argomenti, c'è chi parlerà della malvagità di Grillo, chi dei 42 milioni, chi di sociologia e che io abbia fatto la stessa cosa non è altro che il quinto asso e cioè quello "Specchio riflesso" che puntuale arriva e che è per me punto oltre il quale chiudo ogni volta il tentativo per manifesta incapacità dell'interlocutore.

Trovati qualcosa da fare da qui alle 18, perché non è mica un impegno e nessuno ci impone di star qui a parlare di "qualcosa".
3/8/2014, 5:45:00 PM

Anonymous wrote ...
Se ci pensi bene tu hai fatto la stessa cosa. Hai spostato l'argomento con una tua analisi sociologica, che può andare bene per noi che, al momento, abbiamo fiducia nel m5s ma può andare bene, sempre se ci pensi bene, anche per chi vota pd
Io non posto migliaia di commenti, casualmente sono capitato qui e ho deciso di rispondere a Alessandro che a mio parere ha scritto delle cose a difesa del pd molto più ridicole delle mie.
Spero di averti risposto. Se vuoi farmi altre domande sono qui fino alle 18 circa
3/8/2014, 5:31:00 PM

Bruno wrote ...
Nemmeno a quelli in divisa è obbligatorio fornire documenti d'identità, figurati a un commentatore.
Finché non istituirete la polizia politica virtuale che imponga qualifica prima di parlare, tocca che accettiate il confronto sugli argomenti e non su chi li propone.

Io ti ho fatto una domanda.
Hai una risposta?
La ascolto.
Non ce l'hai?
Pace.
La risposta è "Tu voti PD?"?
E' una domanda inutile che mi da più ragione di una qualsiasi risposta cretina e in ogni caso è il quarto asso che per limite di caratteri avevo dovuto togliere dalla domanda dopo la serie "20 anni - Informati - 42 milioni", quindi in linea con la tesi che la fa da base, alla quale quindi non può essere risposta.

Ce l'hai una risposta?
Una risposta al punto, non uno spostare il punto come da domanda su cosa voti io o su cosa abbia detto un altro commentatore.
Si-No.
E' facile.

Se non ce l'hai e in alternativa vuoi sapere cosa pensi io di ciò che ha detto Alessandro, mi dici che non sai rispondere alla mia domanda e si passa ad altro con chi ha voglia di parlare con te d'altro.
3/8/2014, 5:20:00 PM

Anonymous wrote ...
Bruno, esci allo scoperto come ho fatto io.
Tu voti pd?
Quello che ha scritto Alessandro, cosa ne dici?
3/8/2014, 5:08:00 PM

Bruno wrote ...
Lo vedi?
Non ce la fate proprio.

Voi esistete come interlocutori e per questo avete spazio e modo per martellare, solo perché il resto del mondo ha ancora quella cosa che si chiama speranza e per questo continua a darvi corda e spazio.
Il giorno che tutto il resto del mondo, siano "piddini" "trollini" "renzini" "berluschini" e tutto il cucuzzaro getterà la spugna e accetterà la realtà, vi riconoscerete dal fatto che sarete quelli in giro per le strade che parlano con semafori, pali della luce e centraline elettriche.
E magari quel giorno capirai il senso della domanda che ti ho fatto nella quale era piuttosto inclusa la certezza che non avresti risposto, subito dopo l'altra certezza inclusa e cioè che sia già tanto se l'hai letta.

Bon, che ti devo dire, andate "avanti così" "a riveder le stelle" e ori settebello e napola.
Se lo fate immagino sia gratificante.
3/8/2014, 5:01:00 PM

Anonymous wrote ...
Bruno, io in realtà non esisto, sono un automa, una marionetta nelle mani di casaleggio associati.
La nostra missione è diffondere il verbo per fare entrare altri adepti nella setta.
A dirla tutta sono molto invidioso della vostra intelligenza, della vostra capacità critica e della vostra libertà, amici piddini. Ti prego però questa ultima cosa non dirla al guru che se no mi espelle e mi costringe all'autodistruzione.
3/8/2014, 4:53:00 PM

Bruno wrote ...
@Anonimo:
Di tutti i tuoi contributi l'unico superfluo è il primo nel quale ti dichiari M5S.
Non è necessario, andate in giro con un marchio di fabbrica talmente ossessivo da collocarvi quasi nel campo dell'autismo, con rispetto parlando per un disturbo che cito solo come riferimento tecnico.
Al primo contributo hai tirato fuori la carta "20 anni e continuate a votarli"
Al secondo è uscita la carta "E allora il PD?" con l'aggiunta, per ottimizzare i tempi e dato che con il primo avevi solo scaldato il motore, delle altre carte che puntuali escono in sequenza "Informati non sulla tv di regime!" e "42 milioni restituiti!"

Davvero non è necessario che vi qualifichiate come M5S, si capisce, soprattutto per esclusione: non potete essere altro.

Io poi mi chiedo come questo autismo di massa dopo quasi un anno nel quale qualsiasi pagina web si apra, qualsiasi social, qualsiasi blog, a qualsiasi ora del giorno e della notte in qualsiasi giorno dell'anno puntando a caso il dito sul monitor si trovi un commento di quel carnet là sopra e nessun tipo di elaborazione personale che anche solo aggiunga una virgola all'elenco, non abbia ancora mostrato il suo unico risultato possibile e cioè l'essere l'unico ostacolo alla possibilità di essere percepiti come gente pensante.

Al di là delle posizioni politiche personali, al netto del giudizio su questo o su quel provvedimento, il mio dubbio è tecnico:
come è possibile che migliaia, non due o tre ma nel web siete migliaia, di persone non percepiscano l'aspetto ridicolo che la ossessiva ostentazione di quei tre slogan come unica forma di contributo personale ai dibattiti, stampi addosso a chiunque ne firmi la milionesima pubblicazione?
Cioè voi davvero quando scrivete che il M5S ha rinunciato a 42 milioni di euro pensate di aver scritto una cosa che nessuno aveva ancora pensato di mettere sul tavolo del confronto?
O che Renzi abbia prima detto no alleanze e poi sì alleanze ancora nessuno l'abbia fatto notare e quindi facciamolo noi oggi così la gente lo vede?
O che rispondere sempre, qualsiasi argomento vi si proponga, con la replica di cosa hanno fatto gli altri o spostando sempre il punto verso qualsiasi altro punto basta che non sia il punto contestato, sia uno strumento di confronto talmente efficace da vincere il ruolo di quello che è l'unico usato, sempre, comunque, in risposta a qualsiasi domanda?

E, sommando i dubbi di cui sopra, davvero quando vi si oppone il dubbio (…) del pensiero unico voi non siete in grado di vedere che non è tale perché non si legge ciò che sui siti di informazione vera veramente leggete voi, ma molto banalmente perché si legge ...voi e questo appunto autistico modo di martellare i co*lioni alla gente che, nonostante la palese inutilità del tentativo, ugualmente da circa un anno prova a imbastire uno straccio di confronto con chiunque di voi capiti a tiro sperando che almeno per la legge dei grandi numeri prima o poi qualcuno in grado di rispondere in maniera diversa dovrà pur esserci?

Cioè voi davvero tutto questo non lo percepite?
Quando entri qui, dico a te anonimo (ma è un te impersonale perché tanto ci si può mettere qualsiasi nome), e a chi cerca di spiegarti l'aspetto malvagità di Grillo, su tua richiesta tra l'altro, un tema che puoi contestare ma è comunque diverso, rispondi con la sequenza d'ordinanza "20 anni - Informati! - 42 milioni" percepisci il contributo come un punto a favore della tesi che vi vede dotati di intelligenza e capacità critica?
Cioè lo fate con la faccia di chi cala ogni volta l'asso che nessuno aveva inteso fosse nascosto nella manica, opppure l'aspetto ridicolo vi è noto ma ugualmente trovate in questo un aspetto di efficacia talmente universale da farvi scegliere ugualmente di non produrre altro, da un anno, migliaia di volte al giorno, tutti nella stessa identica maniera?

Davvero lo chiedo.
E' una curiosità sociologica, non politica.
3/8/2014, 4:42:00 PM

Aldo wrote ...
@Alessandro

A giudicare da quello che scrivi tu devi essere un ultrà piddino: qualunque porcheria sempre e comunque forza pd
Dall'altro lato, scusa se te lo dico, ma la tua capacità critica lascia alquanto a desiderare

P.S.
Non mi stupisce che tu non voglia fare mea culpa: è proprio di chi non riconosce gli errori commetterli di nuovo...e voi in quanto a coazione a ripetere non avete nulla da imparare da nessuno.
Avanti tutta con le larghe intese....
3/8/2014, 3:58:00 PM

Aldo wrote ...
...beh poteva trovare il modo di farsi dare i 42 milioni dalle marionette...non credo ci voglia molto per convincere delle marionette no?
3/8/2014, 2:56:00 PM

marcell_o wrote ...
scusa marco leon, ma scrivilo te, no?
immagino che potresti tranquillamente aprire un blog e scrivere quel che ti pare
tu invece potresti immaginare che altri, senza essere stipendiati dal pd o da chissà chi, non ha fretta di andare a votare con quel che resta della legge elettorale per avere un parlamento superfrazionato che non combina niente e un governo che boh... forse ci vorranno mesi e mesi per formarlo
3/8/2014, 2:52:00 PM

Alessandro wrote ...
In generale non bisogna farsi distrarre dalla sostanza direi: fare il mea maxima culpa risolve problemi? No. E mi pare Bersani si sia fatto da parte... putroppo.
Vi concedo che grillo è più malvagio che stupido. Ha capito che non può gestire tutti quei voti e cerca di perderne un pò, per non rischiare di governare. Per i soldi poi meglio non taccora quel tasto, non è certo lui ad aver restituito 42 milioni di euro, ha costretto le sue marionette a farlo, eppure ne ha parecchi di milioni, potrebbe anche lui tenersi uno stipendio da portavoce di 3mila euro... e magari pubblicare i conti!
3/8/2014, 2:41:00 PM

Alessandro wrote ...
Renzi è andato al governo in seguito ad una votazione democratica del proprio partito, alle dimissioni spontanee del precedente Presidente, al conferimento dal parte del presidente della Repubblica e alla votazione di entrambe le camere, RENZI non ha fatto alcun colpo di stato, è semplicemente stato ELETTO, questa è la sostanza. Aveva detto che voleva andarci in seguito alle votazioni, ma era implicita la necessità di cambiare la legge elettorale. In ogni caso non ha tradito nessuna promessa, anzi sta solo cercando di mantenerla. E speriamo anche per te che qualcosa faccia, perchè partiti alternativi PURTROPPO al PD per ora non esistono.
3/8/2014, 2:19:00 PM

Aldo wrote ...
@Alessandro

Malvagio è chi dice mai al governo senza le elezioni, basta inciuci della vecchia politica, basta indagati al governo, berlusconi sarà il primo ad essere rottamato, enricostaisereno....mi fermo qui?
3/8/2014, 1:09:00 PM

Anonymous wrote ...
Mi pare che a consenso non sia andato malaccio fino a questo momento quindi stupido forse non è il termine più appropriato.

Piuttosto mi pare che il pd non abbia brillato per intelligenza parlando solo di come ha gestito le ultime elezioni che avrebbe dovuto stravincere. Un mea culpa mea maxima culpa..mai?

Anzi grillo forse ha preso più di quello che si aspettava e di qui la fatica a gestire un movimento che dalla culla ha iniziato a muovere i primi passi più velocemente di quel che aveva in mente. Non mi pare che il movimento sia morto in culla, tutt'altro.. Sicuramente questa è la tua speranza ma non corrisponde alla realtà.

Anche sul termine malvagità faccio fatica a capire cosa intendi.
Siccome tu sei una persona intelligente ti invito a documentarti in modo serio su quello che hanno fatto e stanno facendo i grillini.
Non mi dire che credi alla propaganda politica della tv che ci vuole fare il lavaggio del cervello dicendoci che i grillini sanno fare solo ostruzionismo...e sanno solo distruggere....

Ti faccio questa ultima domanda. Cosa c'è di malvagio nell'aver rinunciato a 42 milioni di euro ?
3/8/2014, 12:13:00 PM

Alessandro wrote ...
Altra cosa: la stupidità è anche nel pretendere che tutti i senatori parlino come automi, come in una setta, il satanismo deriva dall'immaginario di grillo e casaleggio, fatto di imminente guerra mondiale, apocalisse della civiltà, futura imposizione dell'identità schedata digitalmente (vedi gaia) morti, marci, i sacrifici umani degli espulsi, ecc...

E poi la boiata di "Ridare ai cittadini le istituzioni" questa formula talmente vuota e priva di senso che soltanto degli ipnotizzati possono credere nasconda qualcosa dietro.
3/8/2014, 11:55:00 AM

Alessandro wrote ...
Non ero io l'anonimo qui su...
La stupidità di Grillo è che con un pò più di tolleranza e un briciolo di finta democrazia nell'utilizzo del blog/piattaforma (gli articoli, le posizioni, le condanne, le consultazioni/sondaggi, dovrebbero essere decisi dagli eletti non da "Lord Blog" SOLO) potrebbe aumentare il consenso.
La malvagità è che con il 2 o 3 % i verdi hanno vinto alcune belle battaglie in Italia, poche ma le hanno vinte (negli anni 80/90) e sono arrivati a mettere un ministro dell'ambiente al governo (anche se poi non ha fatto molto) mentre lui ha letteralmente ucciso nella culla un movimento che ha preso il 25% !!!! Bloccando ogni possibilità di trattativa e condannando tutte le speranza che c'erano ( NO TAV in primis) all'impotenza più assoluta. Ha ucciso ogni speranza di poter far qualcosa per il solo scopo di mantenere il controllo del movimento nelle sue mani.
3/8/2014, 11:44:00 AM

Anonymous wrote ...
Carissimo Alessandro, vedo che non abbiamo argomenti.

Del resto tu sei quello che sono 20 anni che chiami lo stesso idraulico per un rubinetto che perde.
L'idraulico nel frattempo ti ha devastato non solo il bagno ma l'intera casa. il preventivo è aumentato del 18.000% dopo il solo primo mese.
Ah, il rubinetto ovviamente perde ancora.
Tu cosa fai dopo venti anni? Chiami ancora lo stesso idraulico!!!
Complimenti!
3/8/2014, 11:21:00 AM

Anonymous wrote ...
Se non ti accorgi da solo della malvagità di grillo...
3/8/2014, 11:12:00 AM

Anonymous wrote ...
Se non vedi da solo la stupidità di grillo...
3/8/2014, 11:11:00 AM

Marco Leon wrote ...
Son passato davanti allo specchio e mi son visto spennacchiato. Uno dei polli sono io, non c'è dubbio. E non vedo vie d'uscita da questa cheba dove sono rinchiuso insieme a tantissimi altri polli. La terna di geniali politici Renzi, Grillo, Berlusconi, uno più astuto nell'altro nel sostenersi reciprocamente a nostro danno, sa usare la comunicazione e ha i media che le assicura tutto lo spazio che desidera.
Noi polli invece stiamo stretti stretti e ogni nostro singolo lamento si confonde con il coccodè giulivo della terna.

Ma una via d’uscita ci sarebbe se ci fosse qualche democratico rimasto fra i parlamentari del Partito Democratico. Qualche onorevole che abbia studiato la storia, che abbia a cuore la democrazia e che si ricordi che è stato eletto “senza vincolo di mandato” per fare il bene di noi polli “popolo sovrano”.
Invece che adeguarsi alla fretta della terna di ripristinare il porcellum, questi parlamentari potrebbero creare le condizioni per andare subito a votare con la legge elettorale proporzionale che la Corte Costituzionale ci ha lasciato uccidendo il primo porcellum.
La terna senza porcellun italicum non sopravvivrebbe neanche un minuto.
Il nuovo parlamento eletto senza trucchi maggioritari sarebbe costretto a lavorare con metodo democratico anziché con metodo mediatico e gli stessi media sarebbero costretti a prendere atto che informare è più faticoso di spettacolarizzare, ma più produttivo.

Caro Leonardo, anche tu sei un pollo rinchiuso in questa gabbia, ma hai la testa fuori e puoi scrivere su l’Unità, dunque per favore scrivi che la gabbia si può aprire e che i polli popolo sovrano possono essere liberati.

Scrivi che un partito che si chiama democratico deve vergognarsi di aver fretta a ripristinare il porcellum italicum più sporco e più pericoloso del primo porcellum.

Scrivi che non c’è alcuna urgenza di fare nuove leggi elettorali.

Scrivi che la legge elettorale, grazie alla Corte, ce l’abbiamo già. E non è un porcellum ma è una bella legge elettorale proporzionale con le preferenze.

Scrivi che c’è urgenza invece che i tre furbi la smettano di far danno e c’è urgenza di restituire dignità alla politica e quindi di andare subito alle elezioni.

Scrivi che la democrazia richiede impegno ed è lenta e faticosa, ma è meglio delle tifoserie elettorali che avvantaggiano le veloci decisioni delle terne geniali dei politici che abbiamo (e che ci danno tanta tristezza).
3/8/2014, 11:06:00 AM

Anonymous wrote ...


Carissimo Alessandro, faccio parte della setta satanica a 5 stelle, potresti spiegare meglio in cosa consiste la stupidità e la malvagità di grillo?
3/8/2014, 9:17:00 AM

atlantropa wrote ...
Divertente (a suo modo).
3/8/2014, 12:57:00 AM

Alessandro wrote ...
Non è che con la tristezza si cambia l'Italia.
Renzi è l'unico che sappia comunicare e assumere un ruolo di leader. Ci mette la faccia e la motivazione. Speriamo che la sua squadra abbia successo e anche non l'avesse speriamo il PD possa vincere da solo le prossime elezioni.
Il problema non mi pare nemmeno la furbizia di berlusconi, mi sembra chiaro che sta arrampicandosi sugli specchi, simulando ammirazione per renzi.
E il problema non mi pare nemmeno la furbizia di grillo, bensì la sua stupidità e malvagità. Il M5S sembra sempre più una setta satanica e non penso sia destinato a crescere.
3/7/2014, 11:45:00 PM

Anonymous wrote ...
"mi ha preso la tristezza" riassume perfettamente il mio stato d'animo quando leggo della politica italiana.
Ormai vivo altrove, ma tant'è la tristezza mi piglia ancora.
3/7/2014, 8:58:00 AM

Lo streaming dell'incoscienza

Permalink
Caro grillino che vieni spesso qui a commentare: non pretendo di convincerti che l'espulsione dei senatori m5s non allineati non sia stata proprio il massimo della democrazia. Anche perché, diciamolo, il problema della democrazia interna non esiste soltanto nel M5S. Ma caro grillino, prova per una volta a metterti in uno come me. Mettiamo che io sia molto scontento della direzione che sta prendendo il PD, che aveva iniziato a governare coi berlusconiani per far fronte a un'emergenza e adesso ci sta prendendo gusto e punta alla fine della legislatura. Mettiamo che Renzi mi abbia deluso coi suoi voltafaccia, anche se ad essere onesto mi piaceva poco anche prima. Mettiamo che io non condivida né i suoi obiettivi, né i suoi metodi, né le sue giacche: forse sarebbe ora che smettessi di votare il Pd. Bene. Per votare chi?

Mettiamo che una sera io avverta una tentazione all'improvviso: votare il Movimento Cinque Stelle. Perché no? Alle europee, magari, per dare un segnale. O per vedere che combinano. È vero, in passato sono stato molto critico della gestione di Beppe Grillo, ma nel frattempo il movimento è cresciuto, ora finalmente c'è una piattaforma e funziona. E si può sempre dare un'occhiata a quel che fanno, per esempio si sono le riunioni dei gruppi parlamentari in streaming... (continua sull'Unità, H1t#220)

Con questo streaming non ci arrivate, al 51%


Caro grillino, mettiti nei miei panni. Deluso dal Pd, mi connetto alla riunione dell’altra sera per vedere come discutono i parlamentari Cinque Stelle. Capito nel mezzo di una rissa tra gente che dopo un anno di lavoro parlamentare a malapena si conosce. Nessuno ha chiaro cosa abbiano fatto questi quattro per essere espulsi. La maggior parte prende parola per chiedere chiarimenti – non c’era modo di reperire le informazioni sulla piattaforma? Lo streaming ogni tanto si interrompe, e a quel punto molti oratori preferiscono interrompersi perché probabilmente temono che altrimenti nessuno li sentirà, fuori da quella sala: ammesso che qualcuno stia tenendo un verbale, chi se lo leggerà? Se non sei in streaming, non esisti. E lo streaming va e viene – e sì che i mezzi non mancano, non dovrebbero mancare: visto che si tratta della democrazia diretta, forse varrebbe la pena trattenere qualche soldo in più e garantire ai cittadini un servizio più professionale. Purtroppo la professionalità non si addice al M5S: chi fa le cose per bene rischia di sembrare più simile a un politico della ka$ta che a un dilettante eletto dal popolo.
Intanto l’assemblea va avanti. Qualcuno prende la parola e domanda di sospenderla perché è stata convocata senza rispettare il regolamento. Non si capisce perché si debba votare l’espulsione di tutti e quattro i senatori in blocco. Chi è che decide tutte queste cose? Dopo il voto ci sarà una consultazione sulla piattaforma: è prevista dal regolamento? Boh. Non si capisce niente. Che cosa hanno fatto di così terribile i quattro dissidenti, a parte esprimere riserve sul comportamento del portavoce Beppe Grillo? È pur vero che espulsioni e scissioni capitano in tutti i partiti, e non è detto che gli altri siano più democratici del M5S. Però, caro grillino, sii onesto: pensi che il brutto spettacolo di questi giorni possa aver convinto anche solo un indeciso o un deluso del Pd a votare per voi?
Poi a un certo punto si fa sentire il portavoce: e in un italiano confuso spara due o tre palle, una più grossa dell’altra. Le “svariate segnalazioni dal territorio” degli attivisti dei meetup che si sarebbero lamentati con lui perché questi quattro senatori “non si vedevano”, certo. Le accuse di aver tramato per un’alleanza con Letta (???); la misera frecciata sui ventimila euro al mese, l’annuncio di una nuova “battaglia” che dovrebbe giustificare la porcata appena commessa. Il M5S potrebbe anche avere un buon risultato, ma quale sarà l’effetto pratico? Mandare a Bruxelles qualche decina di dilettanti come quelli che si stavano scannando l’altra sera? In ogni caso, tra il 25% delle politiche e il 51% che è l’obiettivo di Grillo, c’è uno scalino enorme. Su quello scalino ci sono milioni di potenziali elettori come me, che in Renzi magari non si riconoscono – ma non basta per convincerci a votare per voi. Ci vuole qualcosa di più. Qualcosa che gli ultimi streaming, vi assicuro, non ci stanno mostrando. E finché non si arriva al 51%, il destino di un M5S anche in crescita è quello di costringere i suoi avversari ad allearsi contro di lui: l’esatto contrario di quello che vorrebbe Grillo, forse (forse invece preferisce così, può sbattere fuori chi gli pare e il risultato non cambia).
Ma anche se un giorno arrivasse al 51%, pensate che a quel punto il parlamento funzionerebbe così? Un’assemblea permanente di sconosciuti che chiedono delucidazioni su un ordine del giorno dettato da Beppe? http://leonardo.blogspot.com
Comments (87)

Anonymous wrote ...
Quanto hai ragione anonimo.
Il fatto è qui sono tutte vedove di bersani ....che ora si spintonano per salire sul carro di renzi...fino alla prossima fermata...
E' quest'acqua qua....
3/15/2014, 10:04:00 PM

Leonardo T wrote ...
Il problema non è essere un blog di sx o di dx: il problema è saper leggere.
Magari su google riesci a trovare anche la differenza tra "danno erariale" e "effettivo ammontare della multa inflitta dalla corte dei conti".

Però se in quanto lettore di sx pensi che Striscia la notizia sia un'ottima fonte, boh, che dirti.

Ribadisco: per me "scie chimiche" e "98 miliardi" sono due query che mi visualizzano più o meno lo stesso livello di cialtroneria.
3/12/2014, 9:11:00 AM

Anonymous wrote ...
Quel sergio trattato con atteggiamenti che vanno dalla sufficienza alla presa per il culo ha semplicemente ragione. La Boccetta, 98 miliardi, 98 miliardi striscia la notizia: non è così difficile inserire queste query su google. Cercatele.
Mamma mia come siamo ridotti se anche i lettori di un blog che dovrebbe essere di sx si comportano come il forza italiota medio.
3/12/2014, 8:06:00 AM

Anonymous wrote ...
...e se i bambini avessero inneggiato a Silvio?
3/6/2014, 3:50:00 PM

Leonardo T wrote ...
"VIERI CERIANI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Signor Presidente, in primo luogo sembra opportuno precisare che la problematica a cui si riferiscono gli onorevoli interpellanti è tuttora sub iudice in quanto sono ancora pendenti, dinanzi al giudice amministrativo, i giudizi promossi dai concessionari contro taluni dei provvedimenti di irrogazione delle penali adottati dall'ex Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato e, dinanzi al giudice contabile, i giudizi d'appello instaurati avverso la sentenza n. 2152 del 2010 di primo grado della sezione giurisdizionale per il Lazio della Corte dei conti, che condanna i concessionari alla corresponsione dei danni che sarebbero stati arrecati all'erario.
Ciò premesso, è opportuno proporre una ricostruzione circostanziata delle vicende di fatto e di diritto.
Il giudizio di responsabilità promosso dalla magistratura contabile e conclusosi in primo grado con la citata sentenza n. 2152 del 2010, scaturisce dalla contestazione di specifiche penali contrattuali conseguenti ad inadempimenti, o meglio ritardati adempimenti, riscontrati a carico di tutti i concessionari in fase di avvio del comparto. In effetti, gli inadempimenti in parola, si sono concretizzati in ritardi nel completamento, entro i termini indicati dalla convenzione in concessione, di alcune attività che comunque sono state poi messe in essere, nonché nel mancato rispetto di taluni livelli di servizio relativi a strumentazioni che comunque erano funzionanti. Non si sono, pertanto, realizzati inadempimenti di natura fiscale, né violazioni idonee a produrre effetti negativi sull'entità del prelievo erariale dovuto dai concessionari per gli apparecchi con vincite in denaro, muniti di nulla osta a loro intestato, o sulla regolarità e liceità del gioco, considerando che non è venuto meno il costante monitoraggio dei flussi di denaro derivanti dalla raccolta di gioco. Il monitoraggio è stato comunque assicurato attraverso le letture dei dati contabili e di gioco registrati dai contatori degli apparecchi.
In ogni caso, nei confronti delle medesime inadempienze effettivamente appurate a carico dei concessionari, l'ex Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato ha assunto tutte le iniziative contemplate dalla convenzione di concessione giungendo all'erogazione di ben quattro tipologie di penali, secondo le modalità e i termini previsti dalla medesima convenzione, anche a seguito dei due interventi di revisione del testo convenzionale succedutisi nel 2008 e nel 2010, assentiti dalla Sezione III del Consiglio di Stato dapprima con il parere n. 3926 del 2007 e successivamente con il parere n. 4408 del 2010.
A questo proposito l'Agenzia delle dogane e dei monopoli sottolinea che i due interventi di revisione in questione hanno modificato l'impianto originario convenzionale delle penali irrogabili ai concessionari, improntato sulla quantificazione delle penali in misura fissa, attraverso la previsione di soglie massime, la parametrazione delle sanzioni alla effettiva gravità delle inadempienze e all'introduzione di un «tetto» volto a contenere, entro i confini del sinallagma convenzionale, le somme richiedibili a titolo di penale per gli inadempimenti riscontrati in ciascun anno." http://leg16.camera.it/410?idSeduta=0734&tipo=stenografico#sed0734.stenografico.tit00070.sub00130
3/6/2014, 2:03:00 AM

Leonardo T wrote ...
E ci mancherebbe: dirottare una discussione off topic per una settimana non è sufficiente. Hai anche bisogno di un supplemento di ricerche e te lo devo fare io.

Visto che tu ritieni che da qualche parte qualcuno stia imboscando 98 miliardi - 98 miliardi che nessun giudice ha stabilito che le concessionarie dovessero pagare: era il danno erariale (conteggiato con regole che poi sono state riviste), non la multa - magari l'onere della prova spetterebbe a te: vorresti essere tanto sollecito da dimostrarci che invece da qualche parte ci sono?

E se sei in grado di dimostrare una cosa del genere, più che scriverne qui in calce a un pezzo che scrive di altro, perché non scrivi a repubblica, corriere, che ben felici ti pubblicheranno uno scoop del genere; perché non chiami la guardia di finanza immediatamente?

Mi ritrovo a doverti ripetere la stessa metafora di sei mesi fa: se lasci una macchina in divieto di sosta, e un vigile - ottemperando al regolamento di quel comune - decide di farti una multa al minuto, in capo a 24 ore tu potresti avere multe per diecimila euro. Questo non dimostra automaticamente che tu abbia in tasca diecimila euro; non hai maturato diecimila euro lasciando la macchina in divieto di sosta. I 98 miliardi si basavano sulla misurazione del tempo in cui le macchine erano state staccate dal sistema di rilevazione (il che è illegale, da cui la multa); non significa che nel frattempo quelle macchine avessero generato 98 miliardi di profitto. E tutto questo si legge nei documenti che tu hai lincato.

Quanto all'affermazione sui pochi maledetti e subito, vedi il pezzo dell'Espresso che tu hai lincato: "
Vista l'enormità delle cifra, assai comoda per manovre politiche di ogni tipo, l'idea di una sanatoria che potesse sbloccare subito parte dei fondi in cambio di una riduzione della multa girava da tempo."

Esistono lobbisti? Sì. Esistono colleghi di partito che presentano interrogazioni parlamentari basate su articoli di quotidiano scritti male e interpretati peggio? Sì. Esiste la spectre dei concessionari? Non risulta dalla roba che hai cercato tu in due ore, mi dispiace.
3/6/2014, 2:00:00 AM

Guglielmo wrote ...
La propaganda è quella che sta facendo Renzi coi bimbi figli della lupa nelle scuole.
Se va nella scuola di mio figlio quel giorno lo tengo a casa
Siamo tornati all'Istituto Luce
3/5/2014, 7:47:00 PM

Anonymous wrote ...
Ciao Leonardo, sono sempre l'anonimo delle interrogazioni, anzitutto ti tranquillizzo: seguo il tuo blog da molto prima che comparisse lo spazio "tengo famiglia" e continuerò a farlo che, sebbene la tua svolta super piddina da quando scrivi sull'unità (cos'è un paio d'anni?), sono affezionato alle tue storielle e a delenda Cologno...
immagino sia frustrante dover rispondere a persone che non solo non ci mettono la faccia, ma neanche il nome, di questo mi scuso. Alle volte ho firmato "leoman", ma di solito mi avvalgo dell'anonimato; è che siamo omonimi e sono un po' paranoico ad usare google account più del necessario, oltretutto credevo fosse importante il messaggio non il messaggero. detto questo, non credo di aver buttato 2 ore della mia vita a cercare documenti, è stato interessante e alla fine ho ottenuto la tua versione al netto delle sterili correzioni ortografiche:
1 - "98 miliardi non ce li ha nessuno",
2 - "sta passando l'idea di prenderne anche meno ma subito (idea che non piace nemmeno ai concessionari), invece di un po' di più ma dilazionati nel tempo"
puoi corroborare queste affermazioni con qualche documento?
conosco le tue critiche al PD, si riassumono in:
1- si ostinano a giocare pulito contro un signore che gioca sporco (Veltronismo)
2- si ammazzano di strategie fallimentari (D'Alemismo).
entrambe ottime obiezioni, ma limitate alla sfera "politica" del PD, se vuoi superficiale.
ora, senza ricorre a sciocche iperboli eg."c'è una spectre dei concessionari che ha corrotto legislatore, esecutivo e giudiziario, e continua a tramare affinché i concessionari affamino il popolo italiano", mi spieghi perché sarei uno sciocco a credere che in un partito generalista (che ha incamerato comunisti, socialisti e democristiani) esistono correnti che perseguono interessi lobbisti di vario tipo tenendo all'oscuro anche colleghi di partito (che appunto sono costretti a presentare interrogazioni parlamentari)? grazie. Leoman
3/5/2014, 2:49:00 AM

Anonymous wrote ...
"Detto questo (e già stiamo parlando con uno che cerca di fare il furbo, molto invano): tu hai passato due ore della tua vita a cercare una pistola fumante che non c'è; non hai pensato che se ci fosse l'avrebbe già trovata qualcuno che ci dedica molte più ore al giorno, tutti i giorno."

"tutti i giorno"...?...????
Perché ti ostini a maltrattare l'italiano? Cosa ti ha fatto?
3/4/2014, 11:50:00 PM

Anonymous wrote ...
Buon natale!
3/4/2014, 9:33:00 PM

Leonardo T wrote ...
È un bel film, molto più interessante dei vostri straordinari scoop sul pd.

(Il giorno che magari vi capiterà di leggere un mio post, per caso, non necessariamente sui lego, e troverete delle critiche al pd, ne resterete molto sorpresi; eppure qui si critica il pd da quando è nato. La differenza è che non si fanno accuse gravi a vuoto, non si inventano scoop che non esistono).

Anonimo, se non vuoi sembrare Sergio, potresti evitare di scrivere negli stessi orari, commettendo gli stessi errori ortografici (anche cambiare l'ip potrebbe aiutare).

Detto questo (e già stiamo parlando con uno che cerca di fare il furbo, molto invano): tu hai passato due ore della tua vita a cercare una pistola fumante che non c'è; non hai pensato che se ci fosse l'avrebbe già trovata qualcuno che ci dedica molte più ore al giorno, tutti i giorno.

Tu ti chiedi "perchè" (con l'accento sbagliato), ma nei documenti che tu stesso linkavi c'è più di un perché, senza bisogno di scomodare piovre o collusioni: 98 miliardi non esistono, non ce li ha nessuno, è inutile chiederli. Anche per raccogliere 2,7 miliardi ci vuole tempo: sta passando l'idea di prenderne anche meno ma subito (idea che non piace nemmeno ai concessionari), invece di un po' di più ma dilazionati nel tempo. Sono trattative normali tra debitori e creditori: c'è una lobby ma la sua capacità di influenzare la legislazione è parziale come quella di qualunque altra lobby; e soprattutto non ha senso confondere legislatore, esecutivo, giudice e procura, come fate tu e Sergio (negli stessi orari).

Oppure hai ragione: c'è una spectre dei concessionari che ha corrotto legislatore, esecutivo e giudiziario, e continua a tramare affinché i concessionari affamino il popolo italiano che da parte sua non avrebbe nessunissima voglia di giocarsi stipendi e pensioni; e però servono prove e mi dispiace se credi di averle trovate, perché non è così.

Adesso se vuoi puoi salutare e dirmi anche tu che non torni più: tanto tra un mese ti riattaccherai di nuovo con questa storia delle slot, sarà la terza o quarta in sei mesi. Tanto tempo da perdere.
3/4/2014, 8:49:00 PM

Leonardo T wrote ...
Sergio, davvero, nessuno ti trattiene.

Quindi adesso mi stai dicendo che non hai fatto propaganda, ma semplicemente scritto "cose non vere"?

Ammesso che m'interessi la differenza: perché dovrei lasciarti scrivere cose non vere sul mio sito? Ne rispondo persino, pensa.

Hai capito almeno che quei famosi 98 miliardi di multa non esistono; che hai confuso il danno erariale con la multa? Perché fin qui mi sembri davvero vittima di un'operazione di (bassa) propaganda.
3/4/2014, 8:36:00 PM

L. wrote ...
Ha ragione Sergio!
Altrimenti dovremmo dire che tutti i bambini (che dicono le bugie) fanno propaganda!
3/4/2014, 7:57:00 PM

Sergio wrote ...
Ignorante! (Nel senso che ignori). Citrullo! (Nel senso di citrullo)

Non ha ragion d'essere la propaganda senza un obiettivo specifico!

Tu confondi "dire cose non vere" con "propaganda".
"Dire cose non vere" può far parte della propaganda ma NON è propaganda.

Se hai la pazienza di leggere oltre le prime tre righe e di saper cogliere il significato del testo magari impari delle cose per te nuove.

http://www.treccani.it/enciclopedia/propaganda_(Enciclopedia-delle-scienze-sociali)/

Mi sembra tutto poco costruttivo quindi ora davvero vi saluto.
3/4/2014, 6:36:00 PM

Alessandro wrote ...
Certo che è interessante, ma sarebbe propaganda anti pd e qui è proibita severamente dall'amministratore.
Per questo Sergio è stato censurato e temo che anche questo mio messaggio non lo leggerete mai....

Checcefrega poi dei 2.7 miliardi quando possiamo giocare coi LEGO.....
3/4/2014, 6:22:00 PM

Anonymous wrote ...
Si fa propaganda quando si spacciano dati falsi per dati veri.
Se io sostenessi che esiste un sistema per avere dei cerchi che sono rotondi e allo stesso tempo quadrati, starei facendo propaganda.

Sergio ritiene che senza un movente definito non possa esistere la propaganda, come quel tipo che sparò ad un altro e di fronte all'accusa di omicidio rispose "Finché non dimostrate che qualcuno abbia tratto vantaggio dalla morte della persona cui ho sparato, non potete accusarmi di omicidio"
"Si, ma intanto le hai sparato"
"D'accordo, ma voi non sapete dirmi chi ne abbia tratto vantaggio, dunque l'accusa è nulla"
3/4/2014, 5:59:00 PM

Anonymous wrote ...
Cioè ancora non hai capito cos'è la propaganda? E per chi l'hai fatta?
In che lingua esattamente te lo devono spiegare, citrullo?

Su *tutte* le pagine di questo blog c'è scritto "Puoi scrivere quello che vuoi, ma se è una sciocchezza magari la cancello." Anche qui, in che lingua te lo devono tradurre?
3/4/2014, 5:45:00 PM

Sergio wrote ...
Così va meglio. E' un tuo diritto cancellare quello che non ti aggrada.
E' una sciocchezza dire che lo cancelli perchè è propaganda.
Ancora non hai saputo dirmi per chi avrei fatto propaganda.
Credo che non perderò più qui il mio tempo, troppa chiusura mentale.
Tante belle cose.
3/4/2014, 5:36:00 PM

Anonymous wrote ...
sono l'anonimo del primo marzo, ore 16:23 (quello che ha segnalato le interrogazioni parlamentari), premetto che non conosco Sergio e non ho neanche visionato il video della discordia. Più che altro per curiosità mi ero messo a spulciare documenti per vedere com'era andata a finire la storia della multa, ci ho perso anche un paio d'ore, ve li ho riportati pari pari e mi avrebbe fatto piacere leggere una discussione nel merito, che consideravo possibile data la, solitamente, alta qualità delle argomentazioni presenti qui. purtroppo vi siete limitati agli sfottò e a deviare il discorso da un fatto, secondo me, importante: la sentenza è di 2.7 miliardi perchè il governo ha ritenuto urgente rivedere le clausole contrattuali delle concessionarie, che erano favorevoli allo Stato, andando di fatto a ridurre l'importo della multa (inserendo presunti limiti di ragionevolezza). La domanda è: "perchè?" a chi fa comodo che le concessionarie risparmino soldi? il fatto che il primo firmatario della richiesta di revisione sia uno del PD, non frega nulla a nessuno? il fatto che a chiedere una verifica siano altri deputati del PD non è strano? a me sembrava interessante, evidentemente non lo è, parliamo invece del film LEGO quello si...
3/4/2014, 5:25:00 PM

Leonardo T wrote ...
Temo che qualsiasi discorso sia "più grande di me": penso che continuerò a scrivere quel che mi pare e a cancellare qualche commento troppo sciocco. Sergio/anonimo se ne farà una ragione.
3/4/2014, 4:13:00 PM

Leonardo T wrote ...
Boh, la notizia è 'Casaleggio ha visioni apocalittiche'? Ma ormai quel video l'hanno visto tutti.
Cioè se c'è qualcuno qui dentro che pensa che infilare un link al cinquantesimo commento sia fare "cronaca", temo che ci sia un problema molto a monte.
3/4/2014, 4:11:00 PM

Anonymous wrote ...
Quindi, se ho ben capito, in nome del diritto di cronaca il proprietario di un blog dovrebbe far sì che nei commenti si pubblichi qualunque cosa.
Mi dai l'indirizzo del tuo blog, per piacere, così vengo subito a spammare gli articoli che mi interessano? Ad esempio dei dati paleoclimatici ottenuti col carotaggio in Antartide ne vogliamo parlare? E non mi dire che non c'entrano un tubo: stai opprimendo il mio sacrosanto diritto di cronaca.
3/4/2014, 1:53:00 PM

Anonymous wrote ...
Leonardo, la prossima volta basta che dici che ti vanno bene tutti i link tranne quelli che cominciano con tze tze.
Il consiglio è di evitare di pontificare su discorsi molto scivolosi e probabilmente più grandi di te (diritto di cronaca, propaganda...)
3/4/2014, 1:04:00 PM

Anonymous wrote ...
Caro Sergino, ho visionato il video e devo dire che è un caso ai limiti...difficile dire dove finisce il diritto di cronaca e dove inizia la propaganda.
3/3/2014, 8:42:00 PM

Anonymous wrote ...
Ora stai parlando con me, lascia stare Grillo.

La tua idea dei politici, forse neanche troppo lontano dalla realtà, è che siano degli automi. La mia idea è che invece dovrebbero essere delle persone dotate di libero arbitrio e capacità critica.

Ora i finanziamenti pubblici ci sono? Si
Che bisogno c'è di ricevere donazioni? Nessuna
Se ricevo donazioni da x mi sento libero di prendere decisioni a sfavore di x? Non completamente

Ora arriviamo al punto della mia precedente domanda.

Chi c'è a capo delle slot?

a) le suore orsoline
b) persone legate alla malavita

Se la risposta è a tutto bene.
Se la risposta è b credo ci sia qualche problema.

A te la risposta
3/3/2014, 11:24:00 AM

Sergino wrote ...
---Casaleggio chi, il fine stratega che ha pubblicato questa roba? https://www.youtube.com/watch?v=sV8MwBXmewU----

Questo filmato che qualcuno ha postato e tu hai lasciato e di cui già ti avevo chiesto conto in che ambito lo facciamo rientrare?
3/3/2014, 10:02:00 AM

Anonymous wrote ...
Sergino il tuo "diritto di cronaca" significa che hai il diritto di pubblicare qualsiasi cosa, senza prima verificare che se sia vera, su qualsiasi blog?

Ed è previsto da qualche legge o normativa? Ce la fai vedere?
3/3/2014, 1:39:00 AM

Leonardo T wrote ...
Se cosa nostra avesse una ragione sociale, non vedo come si potrebbe impedirglielo.
Siccome però è un'organizzazione illegale, ravvedo qualche problema.
Bisognerebbe fare in modo che tutto fosse assolutamente trasparente, e che le donazioni comunque non potessero sorpassare una determinata cifra. E - ti ripeto - fosse per me le proibirei (ovvero le ridurrei di molto): preferisco il finanziamento pubblico.

Ma Grillo lo odia. Preferisce che le lobby finanzino i partiti, evidentemente.
3/3/2014, 12:54:00 AM

Leonardo T wrote ...
Non te la prendere.

propaganda: Azione che tende a influire sull’opinione pubblica e i mezzi con cui viene svolta. È un tentativo deliberato e sistematico di plasmare percezioni, manipolare cognizioni e dirigere il comportamento al fine di ottenere una risposta che favorisca gli intenti di chi lo mette in atto. (http://www.treccani.it/enciclopedia/propaganda/)

Alla prossima.
3/3/2014, 12:21:00 AM

Anonymous wrote ...
Se arrivassero donazioni da parte di cosa nostra ?
3/2/2014, 11:44:00 PM

Sergio wrote ...

Io ho solo linkato un video sull'imbarazzo di politici di tutti gli schieramenti sul trattamento in favore delle slot (tze tze riprendeva un video di la7)
Il mio è diritto di cronaca
Hai confermato i miei sospetti.
Non sai il significato di propaganda
Studia

3/2/2014, 10:31:00 PM

Leonardo T wrote ...
Interessante: perché un politico dovrebbe rifiutare donazioni? La politica costa.
Mi viene in mente solo un motivo: perché lo Stato lo proibisce e prevede finanziamenti pubblici.
Ma Beppe non li vuole i finanziamenti pubblici. Quindi vuole che i partiti continuino ad accettare soldi dalle lobby.
Poi, chiaramente, vuole continuare a recitare la parte dell'indignato e lucrarci un po' di biglietti e accessi sul suo blog. Ci guadagnano tutti.
Magari speri di farci pure qualche centesimo tu.
3/2/2014, 10:16:00 PM

Leonardo T wrote ...
Veramente è tre giorni che te lo spiego, caro Sergio.

- Hai linkato un contenuto di tzetze che faceva propaganda, sparando una cazzata enorme (lo sconto sui 98 miliardi).
- Ti è stato chiesta una fonte: hai fatto finta di niente, hai ammesso di non saperne nulla, e infine ti sei sdoppiato con un alter-ego che ha segnalato tante interrogazioni parlamentari dove... si scopre che non c'è mai stata nessuna multa di 98 miliardi.

Non mi sto facendo beffe di te, più di quanto tu non ti stia facendo beffe su te stesso.
3/2/2014, 10:14:00 PM

Anonymous wrote ...
Per gli psicofarmaci generici?
3/2/2014, 9:47:00 PM

Anonymous wrote ...
E io che credevo di risolverlo qui nel tuo blog...accipicchia!

...magari però si può iniziare a risolvere iniziando a rifiutare "donazioni" dalle lobby..?
O gli hanno puntato una pistola alla testa per obbligarlo a ricevere le donazioni?
3/2/2014, 8:42:00 PM

Anonymous wrote ...
Sergio il tuo è un classico caso di propaganda a tua insaputa!
Di cose buffe se ne leggono in questo blog e questa è una delle tante.
Credo che Leonardo si voglia fare beffe di te. Non ho capito quale era il video ma doveva essere pesante per essere censurato perché in genere il buon Leo lascia tutto.
Comunque hai ragione, è ridicolo essere "accusati" di aver fatto propaganda senza specificare per chi.....ma vedi qui come ti dicevo il blog è padronale e il padrone ha sempre ragione senza dare tante spiegazioni.
3/2/2014, 8:40:00 PM

Sergio wrote ...
Si però non ho capito per chi sto facendo propaganda.
3/2/2014, 7:26:00 PM

Leonardo T wrote ...
Sergio, hai linkato un pezzo di tzetze con una notizia non vera. È propaganda, cerca di non farlo più.
(Sono tre giorni che te lo dico, eh).
3/2/2014, 5:25:00 PM

Leonardo T wrote ...
Il problema del condizionamento delle lobby non si risolve sparando cifre a caso sui siti degli altri, mi dispiace. La ciarlataneria non ha mai risolto niente.
3/2/2014, 5:23:00 PM

Anonymous wrote ...
Tra tutti questi anonimi fai una discreta confusione...ma non è questo il problema più grosso.
Il problema più grosso è il forte condizionamento delle lobby colluse col malaffare sui politici, ridotti spesso a marionette, ma questo tu non lo vuoi vedere. Mi dispiace per te. Forse un giorno lo capirai, ne hai i mezzi.
3/2/2014, 3:29:00 PM

Sergio wrote ...
Mi sto facendo una cultura su questo argomento e ringrazio tutti.
Appurato -da te- che avrei fatto propaganda, mi puoi dire per chi?
Grazie
3/2/2014, 1:41:00 PM

Leonardo T wrote ...
Sì, sarà la quarta volta in tre mesi che piazzi gli stessi link, si è capito.
C'è una lobby che finanzia, tra le altre, anche la fondazione di Letta. Ciò è perfettamente legale, come ci siamo già detti fin qui: e sarà sempre più normale man mano che si aboliscono i finanziamenti ai partiti, come tanto vorrebbe Beppe Grillo (ma anche Renzi).

Poi, alla quarta volta che linki un pezzo, magari potresti anche leggerlo bene e scoprire che il "condono della vergogna" è un modo di far cassa nell'immediato, non esattamente uno sconto (e infatti i concessionari non è che festeggino).

Infine non capisco l'ironia sulle scie chimiche: uno che viene qui e si inventa una multa di 98 miliardi la sta sparando più o meno altrettanto grossa. Gli sciachimisti sono altrettanto matti, ma meno insistenti.
3/2/2014, 10:31:00 AM

Anonymous wrote ...
Che ci sia un nesso tra le "donazioni" a letta e il condono della vergogna?
Nooooooooooooooooo.....è tutta colpa delle scie chimiche!


http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/05/22/politica-e-gioco-dazzardo-m5s-finanziamenti-alla-fondazione-di-letta/602879/

http://espresso.repubblica.it/palazzo/2013/08/30/news/slot-il-condono-della-vergogna-1.58294

3/2/2014, 10:22:00 AM

GAP wrote ...
Mi sembra inutile discutere con Sergio... non so se hai notato il suo comportamento compulsivo: è lo stesso di un giocatore che continua meccanicamente a infilare il gettone e abbassare la leva. La sua speranza di vincere qualcosa (in questo caso la discussione) non ha nulla di razionale... prima o poi sa che riuscirà a vincere e a ottenere indietro quello che le macchinette gli hanno ingiustamente estorto.
3/2/2014, 9:56:00 AM

Leonardo T wrote ...
Ma se c'è scritto ovunque due miliardi e rotti, forse non serve "saper tutto" per concludere che la corte dei conti stabilì proprio due miliardi e rotti.

Vi siete inventati 97 miliardi di bufale, a me sembrano tante.

Allora, forse, dico forse, sarebbe meglio lasciar perdere quei siti (tzétzé) e quegli organi di stampa che, come dire, non hanno una grossa considerazione per il vostro senso critico.
3/2/2014, 9:03:00 AM

Leonardo T wrote ...
Mi sono limitato a osservare che quasi sempre il suicidio è la soluzione sbagliata (soluzione che lascia famigliari e creditori nei problemi che tu hai creato). Nessuna volontà di schernire chi comunque non ha più possibilità di offendersi.

Trovo abbastanza ridicolo, viceversa, chi li incensa semplicemente perché hanno commesso un gesto disperato: e naturalmente incensa gli imprenditori italiani, sempre geniali e vittime di un potere che non li capisce. È una strumentalizzazione del dolore che, come tutte le strumentalizzazioni, fa molto schifo: e un po' tristezza per chi non ha di meglio da fare almeno il sabato sera.

Non è che devi uscire per forza, se ti sei già giocato la paghetta coi videopoker. Puoi anche spegnere il tuo costoso device e guardarti un film.
3/2/2014, 8:49:00 AM

Anonymous wrote ...
http://espresso.repubblica.it/palazzo/2013/08/30/news/slot-il-condono-della-vergogna-1.58294

Ho trovato questo, non so se è attinente.
3/2/2014, 8:40:00 AM

Anonymous wrote ...
Tu che sai tutto, dicci a quanto ammonta la multa e quanto è stato pagato.
3/2/2014, 8:35:00 AM

Anonymous wrote ...
Potrebbero averti messo le ganasce perché guidi di merda e sei un potenziale assassino.
Mi spieghi chi avrebbe scontato "quelli delle slot"? Se guidi come leggi i commenti, viva le ganasce.
3/2/2014, 12:42:00 AM

Anonymous wrote ...
Il succo è: non c'è mai stata una sentenza di 98 miliardi: ve la siete inventata.
98 miliardi erano il danno erariale quantificato dalla procura, non la multa inferta, che non è stata "scontata".

Chi continua a ripetere la bufala dei 98 miliardi fa semplicemente propaganda: spero che Sergio a questo punto abbia capito.
3/2/2014, 12:40:00 AM

Paolo wrote ...
Qualcuno qui è in grado di spiegarmi perché a me per una multa per eccesso di velocità non pagata nei termini mi hanno messo le ganasce all'auto e mi hanno poi quadruplicato la multa e a quelli delle slot fanno sconti del 60%?
3/1/2014, 8:54:00 PM

Anonymous wrote ...
Leonardo ora è al ristorante...ma che fatica riuscire a trovare un tavolo, dunque ci risponderà più tardi. La prossima volta forse andrà alla caritas che c'è meno fila....
I ristoranti sono infatti sempre pieni di imprenditori che fino all'aperitivo piangono miseria e poi gozzovigliano.
Alcuni imprenditori, da consumati attori quali sono recitano la parte di piangere miseria fino a darsi fuoco. C'è chi, dotato di particolare acume, si diverte un sacco a schernirli. Contento lui.....
3/1/2014, 8:03:00 PM

Anonymous wrote ...
rimando il link alla risoluzione in commissione presentata da Nannicini http://documenti.camera.it/apps/commonServices/getDocumento.ashx?sezione=lavori&tipoDoc=sicross&idlegislatura=15&ramo=CAMERA&stile=9&idDocumento=7-00254
3/1/2014, 6:51:00 PM

Anonymous wrote ...
mi correggo, l'interpellanza non è caduta nel vuoto, la minuta stenografata della seduta parlamentare è consultabile qui (pagina 96) http://leg16.camera.it/410?idSeduta=0734&tipo=stenografico#sed0734.stenografico.tit00070.sub00130
il succo è che: il danno quantificato dai Monopoli e dalla Finanza era di 98 miliardi, considerati irragionevoli dalle concessionarie (mavà..) ma anche da vari deputati, tra cui un certo Nannicini PD che sprona il governo "ad adottare tutte le necessarie iniziative, anche di carattere normativo, al fine di assicurare il perseguimento dell'interesse pubblico all'espletamento del servizio" cioè non far fallire le concessionarie di slot, ref. http://banchedati.camera.it/SindacatoIspettivo_X/pdfStampa.aspx?ft_cid=14645&tipo=0
rendendo la pena ragionevole... viene istituita un'apposita commissione che ridefinisce il danno erariale rif. http://documenti.camera.it/leg16/resoconti/commissioni/bollettini/html/2010/10/13/06/allegato.htm (pagina 147).
La cosa buffa è che da una parte ci sono deputati del PD che chiedono al governo di cambiare i contratti stipulati con le concessionarie per ridurre la multa, dall'altra altri deputati PD chiedono al governo il perchè di questi cambiamenti, mah.
3/1/2014, 5:45:00 PM

Anonymous wrote ...
una sentenza che chieda 98 milardi alle concessionarie di gioco d'azzardo non esiste; ne esiste una che ne chiede 2.7 miliardi ed è consultabile qui https://servizi.corteconti.it/bds/doVisualizzaDettagliAction.do?sptomock=&materia=RESPONSABILITA%27&id=12142638&cods=12&sezione=LAZIO&esito=1&numero=214%20%20%20%20%20%20%20%20&anno=2012&pubblicazione=20120217&mod=stampa&rigenera=SI

Sergio ha ragione quando dice che un potere legislativo è intervenuto per diminuire la penale, difatti anche alcuni deputati del PD concordano con lui chiedendo, attraverso un'interpellanza parlamentare, verifiche presso il Ministero delle FInanze, http://banchedati.camera.it/sindacatoispettivo_16/showXhtml.Asp?idAtto=63544&stile=6&highLight=1&paroleContenute=%272%2F01767%27+%7C+%27INTERPELLANZA+URGENTE%27 interpellanza ovviamente caduta nel vuoto
3/1/2014, 4:23:00 PM

Anonymous wrote ...
Sergio, credo che tu stia andando contro un muro!
Non so se sei nuovo ma sicuramente non hai capito una cosa fondamentale.
Il blog è di leonardo e quindi leonardo ha sempre ragione!
3/1/2014, 2:03:00 PM

Sergio wrote ...
Ti ho già detto che non sapevo nulla dell'intera vicenda e non so nulla della sentenza. Il video mi sembrava emblematico della ignoranza e della confusione (bene che vada) che regna in generale in parlamento.
Ora mi puoi spiegare per chi avrei fatto propaganda?
3/1/2014, 11:16:00 AM

Leonardo T wrote ...
Ma invece di prendertela, perché non ci segnali la famosa sentenza dei 98 miliardi? Hai già avuto tanto tempo a disposizione.
2/28/2014, 5:36:00 PM

Sergio wrote ...
Che cazzo c'entra la caritas?
Sicuri sicuri sicuri di stare bene?
Io ho solo chiesto per chi avrei fatto propaganda?
2/28/2014, 5:15:00 PM

Charles-Louis wrote ...
Sergio, ma quando a scuola insegnavano la separazione dei poteri tu eri già in fila alla Caritas?

Un giudice stabilisce una multa e il parlamento vota per "scontarla"? Sicuro sicuro sicuro?
2/28/2014, 3:56:00 PM

Sergio wrote ...
Per chi ho fatto propaganda?
2/28/2014, 3:22:00 PM

Claudio B. wrote ...
Va bene, allora non votare se preferisci così e la cosa ti fa stare meglio; io proverei profondo disagio, ma d'altronde ciascuno ha i propri tabu: i cattolici hanno i tabu sessuali e la gente come me... quelli sull'astensionismo ;)

PS: carina quella della BICicletta, quasi quasi me la rivendo...
2/28/2014, 2:09:00 PM

Leonardo T wrote ...
Molto bene: se non hai inventato nulla segnala pure la sentenza che ha imposto alle concessionarie di pagare 98 miliardi.

Se ne parlavano "dei politici di tutti gli schieramenti" sarà ancora più facile trovarla.

In effetti non capisco cosa tu stia aspettando.

Oppure ti stai inventando una cosa non vera, e quella sarebbe propaganda. Non vedo l'ora che tu dimostri il contrario.
2/28/2014, 1:24:00 PM

Sergio wrote ...
Cerca di essere preciso. Io non ho inventato nulla, in quel video pericoloso e quindi censurato, ne parlavano dei politici di tutti gli schieramenti su la7.
Io non ne sapevo nulla fino a ieri l'altro.
In che senso avrei fatto propaganda?
2/28/2014, 7:24:00 AM

Anonymous wrote ...
Fino a prova contraria ti stai inventando una multa da 98 miliardi. In che grado di giudizio sarebbe stata inflitta?
2/28/2014, 1:58:00 AM

Sergio wrote ...
Leonardo in che senso avrei fatto propaganda?
2/27/2014, 11:41:00 PM

dink wrote ...
1) Votando delego e non votando delego lo stesso: lo vedi pure te che è la stessa cosa?
2) Ah, sì, se ci deludono votiamo qualcun altro, me l'hanno raccontata per anni, finché non mi hanno deluso tutti e poi non ne rimase nessuno... da votare.
3) Kant/Kafka era solo una battuta, te lo dico prima che mi tiri fuori pure l'imperativo categorico
4) No, non invitavo Leonardo a non votare, gli stavo gentilmente suggerendo una soluzione al suo dilemma politico, si vede che ci sta troppo male a votare ancora PD... poi faccia pure come crede.
5) Sì, se faccio una scelta è perché la ritengo giusta, senza dover immaginare cosa accadrebbe se facessero tutti come me: per la cronaca, fare tutti la stessa cosa si chiama conformismo e in politica porta direttamente alla dittatura.
6) Cosa accadrebbe mandando una massa di SELlini in Europa? Non so, s'andrebbe tutti in BICicletta?
2/27/2014, 11:01:00 PM

Leonardo T wrote ...
Non chiedere perdono: trova, per favore, la sentenza che poi il potere legislativo avrebbe "scontato".
2/27/2014, 10:22:00 PM

Sergio wrote ...
Perdonami Leonardo ma in che senso avrei fatto propaganda?
2/27/2014, 7:19:00 PM

Claudio B. wrote ...
Penso che ci siano delle imprecisioni nel tuo modo di vedere le cose.
Innanzi tutto votando deleghi oppure no? Io credo di si, e anche tu lo affermi nella prima riga, ma poi alla riga 7 affermi che gli ultimi tre governi non siano stati eletti... dimenticando che i governi non sono mai eletti: noi votiamo i nostri rappresentanti (tu no, per tua scelta) affinché diano o levino la fiducia ai governi che verranno proposti e se ci rappresentano male alle elezioni successive votiamo qualcun altro (tu no, per tua scelta).

Kant sosteneva che quando facciamo una scelta dobbiamo valutare cosa accadrebbe se tutti gli altri facessero la stessa scelta, ecco dunque il perché della mia etichetta "alla Kant".
Tu non voti e nel tuo post delle 9:03 inviti Leonardo a non votare, salvo però augurarti che la maggioranza non segua il tuo esempio. Io trovo tale comportamento molto incoerente: se fai una scelta è perché la ritieni giusta... oppure no? Oppure è come rubare, che uno lo fa ma spera che gli altri non lo facciano?

Io alle prossime elezioni europee ho scelto di votare SEL e mi sono posto la seguente domanda: cosa accadrebbe se altri seguissero il mio esempio e mandassimo al parlamento europeo una massa di SELlini? Le loro idee non mi dispiacciono, in fondo non sarebbe male... quindi ho deciso per SEL.
2/27/2014, 4:56:00 PM

Leonardo T wrote ...
Sergio, per favore: niente propaganda, niente link senza nulla da aggiungere, niente bufale di cui tra l'altro si è già parlato (mi segnaleresti la sentenza in cui si chiedevano 98 miliardi alle concessionarie delle slot? Temo che tu abbia letto male, o una fonte un po' imprecisa).
2/27/2014, 4:37:00 PM

Sergio wrote ...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
2/27/2014, 4:14:00 PM

dink wrote ...
Ah, certo, perché votando mica delego alcunché, secondo te votare mi consentirebbe di gestire personalmente la cosa pubblica: in quale paese accade questo esattamente? Comunque non ritengo assolutamente che non votare migiori le cose, né desidero la maggioranza assoluta del "non-voto": penso semplicemente che le cose rimarrebbero così come sono (pessime e sempre peggio), quindi tanto vale non partecipare a questo gioco scemo, soprattutto dopo 8 anni di legge elettorale incostituzionale, di parlamento di fatto esautorato, di tre governi NON eletti da chicchessia, di strame di ogni regola democratica. Ah, quando un governante eletto dal popolo ha il 95% di consensi si trasforma sempre (se non lo è già) in dittatore (di destra, di centro, di sinistra che sia, o tutti e tre come il governo attuale), il tuo concetto di democrazia non è kantiano, è kafkiano...
2/27/2014, 3:56:00 PM

Aiace wrote ...
Io sono convinto che dietro la loro apparente (e apprezzabile) fede nella necessità e immediata realizzabilità di un "nuovo ordine mondiale", si nasconda una consistente componente psicologica nichilistica.
Sembrerebbero segretamente affascinati dall'idea che, non essendo stato possibile, fino ad oggi, realizzare compiutamente l'ideale democratico, allora è bene abbattere tutto e sperare in una futura rinascita o una rapida estinzione.
Pseudo-eroismo tragico.
2/27/2014, 2:38:00 PM

Claudio B. wrote ...
Le opinioni sono diverse, ma personalmente ritengo che chi sceglie volontariamente di non votare stia delegando agli altri la gestione della cosa pubblica e che pertanto non sia autorizzato poi a lamentarsi visto che il suo gesto equivale ad affermare "scegliete voi per me, io mi fido e qualunque scelta voi facciate a me va bene".
Se il non votare ti fa sentire meglio rispetto la tua scelta, ma sicuramente non la condivido.

Io cerco di adottare un voto "alla Kant", ossia mi pongo la domanda: cosa accadrebbe se una fortissima maggioranza di persone facesse la mia stessa scelta? Quindi possiamo rigirare la domanda in "Cosa accadrebbe se il PD avesse il 95% dei consensi? E se li avesse SEL? E se li avesse il M5S? E se li avesse Monti? E se il 95% della gente non andasse a votare?" In base allo scenario che preferisco, voto, spesso non senza sofferenza.

Tanto per fare un esempio, i Testimoni di Geova non votano e la loro risposta alla domanda è grosso modo riassumibile in "Le istituzioni repubblicane sono inutili, visto che tanto il Mondo sta per finire: se nessuno andasse a votare la gente se ne renderebbe conto appieno e si preparerebbe al meglio alla Fine dei Tempi".

Non credo che tu sia un TdG, ma suppongo tu abbia buone ragioni per credere che se nessuno andasse a votare le cose migliorerebbero.
2/27/2014, 2:26:00 PM

Cachorroquente wrote ...
"E' anche vero che queste espulsioni non portano voti ma sicuramente epurano."

Utilizzo del verbo "epurare" con accezione positiva. Siamo messi benissimo. Caro Francesco, lo dico senza punte di retorica, spero proprio che tu sia molto, molto giovane.
2/27/2014, 2:18:00 PM

Alessandro wrote ...
Ma oltre ad apparire dubbia l'efficacia, perchè di fatto il M5S sta rafforzando il PD e forza italia facilitandogli la convivenza tra loro... è penoso e direi potenzialmente criminale che non abbiano un'idea di futuro. Credono che il mondo finirà presto, questa è la realtà altrimenti non crederebbero a uno che dice "via i partiti" senza proporre niente di più democratico. Propone invece palesemente qualcosa di meno democratico. ... Abbattare tutti i partiti autoproclamandosi "onesti" e "incompetenti" ("poi spariremo) equivale a dire spingere l'Italia verso un idea di neofascismo. Come Rodotà spiegava prima di rimanere ammaliato dal Colle, la democrazia diretta, altro non è che il grimadello con cui ogni dittatura è riuscita a insinuarsi nell'immaginario collettivo. Via i partiti, potere alla gente, erano anche i motti tali e quali di Hitler e Stalin.
2/27/2014, 1:17:00 PM

Aiace wrote ...
Mi pare che la frase di Luigi di Maio sia troppo lunga.
Se Luigi di Maio volesse trasmettere un messaggio comprensibile (anche se non completamente credibile) dovrebbe dire: "Questo movimento ha una precisa missione: abbattere i vecchi partiti". E forse si potrebbe anche sostituire la parola "precisa" con la parola "unica".
Questo si capisce (anche se l'efficacia dell'azione appare dubbia), il resto mica tanto.
2/27/2014, 12:07:00 PM

Alessandro wrote ...
Luigi Di Maio: Questo movimento ha una precisa missione: abbattere i vecchi partiti, ridare le istituzioni ai cittadini e poi scomparire".

Questo è l'IDEALE politico da perseguire con purezza. Ma non si capisce cosa vuol dire "ridare" (un volta lo erano? quando? e in che modo lo si fa?) "ai cittadini" (chi sono i cittadini? i partiti non sono costituiti da cittadini? come devono organizzarsi i cittadini senza i partiti? è possibile un parlamento senza partiti? è possibile una politica senza ideali, fatta solo da tecnici? è possibile la democrazia digitale a livello nazionale se non funziona nemmeno in nel movimento che la promuove?)
2/27/2014, 11:16:00 AM

Alessandro wrote ...
Il M5S è strutturato in modo da non essere democratico a livello nazionale. Arriva a poter gestire un gruppo a livello comunale con un pò di condivisione, se va bene. E' volutamente così oppure è un esito dovuto al fatto che è un partito appena nato.

Ma mancano tutte le gerarchie intermedie, che sappiano raccogliere non solo le istanze dei singoli cittadini del quartiere, i sogni e le allucinazioni di singoli internauti, ma anche quelle a livello provinciale e regionale delle associazioni di categoria, dei sindacati, delle grosse aziende, ecc. E a livello nazionale mancano team in grado di mettere insieme queste istanze e craere proposte CONDIVISE per le scelte economice, industriali, istituzionali ecc...

Quello che sta facendo Grillo è tenere il movimento non solo fuori da ogni decisione, ma anche impedirgli di avere decisioni proprie, perchè non accetta che il movimento si sviluppi autonomamente, si autogestisca, si auto organizzi... E' la sua creatura e non vuole lasciarla andare, ma dovrà anche capire che la sua creatura è esplosa, è diventata gigantesca e non ce la fa più a tenerla per manina...

La cosa più orrenda è che proprio chi predicava la trasparenza fa tutte le riunioni a porte chiuse, utilizza la piattaforma di casaleggio che non garantisce trasparenza... i parlamentari non hanno nessuna possibilità di consultare i cittadini o chicchessia organizzazzione se non passando da Casaleggio, che decide lui quando e come fare i sondaggi in rete, per le scelte marginali ALLUCINANTE !

Un brutto incubo figlio di una disperazione creata ad arte.
2/27/2014, 10:52:00 AM

Anonymous wrote ...
Nella mia personalissima e -mi auguro- limitata esperienza il grillino medio non pensa di ottenere il 51% prendendo elettori al PD (che sono tutti della ka$ta e quindi corrotti ed indegni di partecipare al m5s) ma conquistando un numero imprecisato di voti dalla "gente", quella pura e genuina, incontaminata dalla politica cattiva... Pertanto non c'è nessun bisogno di mostrare assemblee di qualità in streaming, tanto le guarda solo chi si interessa già di politica (e quindi non è un potenziale elettore) o chi è già grillino (e quindi ci vede solo un altissimo esercizio democratico).
2/27/2014, 10:51:00 AM

mozart2006 wrote ...
Sono giorni che leggo che, alla prova dello streaming, Renzi ha perso. Direi che forse è stato un giudizio frettoloso. Renzi con i fatti di ieri ha blindato una maggioranza congelando 10-15 senatori, che non lo appoggeranno ma non potranno dimettersi, se non col voto favorevole del PD. Se vanno a casa e non si presentano piú in aula, per dimostrare che non prendono il gettone di presenza a tradimento, Renzi ha una maggioranza di ferro. E non ha fatto niente per averla, ha fatto tutto Beppe Grullo. Un vero genio della politica.
Ps: il casus belli su Orellana (perché gli altri si erano già espulsi da soli) nasce da un post di un dipendente della Casaleggio: o è un agguato da mafiosi o è un palese caso di conflitto di interessi. E questi dovevano essere quelli nuovi…
2/27/2014, 10:43:00 AM

Anonymous wrote ...
Salve Leonardo, premetto che sono un iscritto al movimento, relativamente allo streaming concordo con lei, è stato uno spettacolo mediatico penoso sia dal punto di visto del contenuto sia da quello tecnico, se non ci sono garanzie tecniche è meglio non fare alcuno streaming ma ho apprezzato la genuinità del tentativo. E' anche vero che queste espulsioni non portano voti ma sicuramente epurano. In ogni caso questi dilettanti allo sbaraglio, come li dipinge lei, in un anno sono cresciuti moltissimo, lo chieda ai cronisti parlamentari se ha la fortuna di conoscerne uno, a differenza di altri gruppi hanno provato a fare uno streaming di una riunione interna anche se con problemi tecnici evidenti, negli altri gruppi probabilmente qualcuno non sa manco cos'è uno streaming... Il Mov. per crescere adesso deve fare semplicemente quello che fa ogni giorno e che in Italia mancava da parecchi anni, chiamasi: Opposizione. Per prendere consensi piddini dal PD non deve fare nulla, ci penserà il PD stesso che negli ultimi anni ha dimostrato in assoluto autosufficienza, costanza, lungimiranza e generosità nel regalare propri elettori alle altre forze politiche o all'astensionismo. La saluto.
2/27/2014, 10:30:00 AM

Aiace wrote ...
Condivido l'analisi sul M5S.
Sono sempre più convinto che si tratti di un fenomeno basato su un paio di buone intuizioni ma ampiamente sopravvalutato e condannato alla rovina da una leadership fallimentare (oltre che da un altro paio di intuizioni molto meno buone).
Per quanto riguarda la questione della democrazia (interna o esterna che sia), mi pare che potrebbe sfuggirti un elemento importante: il fatto che Grillo e i grillini affermino di puntare alla democrazia diretta, non vuol dire che quello sia il loro vero e/o imprescindibile obiettivo. Inoltre mi sembra evidente che la democrazia interna NON sia una loro esigenza in questa fase (e se per qualcuno di loro lo fosse, direi che quel qualcuno non ha capito bene quale sia il vero punto centrale della questione).
Ragionando su possibili alternative al PD ostaggio di Renzi: togliersi il vizio di votare?; votare per SEL?; votare per Grillo, nonostante tutto, tanto per votare contro Renzi? (ma sarebbe veramente un voto contro Renzi?); sperare nella formazione di un nuovo gruppo parlamentare, composto da "civatiani" e grillini delusi, e nella successiva formazione del relativo partito? (ma sarebbe veramente un modo per indebolire il PD ostaggio di Renzi?).

2/27/2014, 9:32:00 AM

marcell_o wrote ...
mah...
a giudicare dalla confusione la situazione dovrebbe essere eccellente, tuttavia...
in sé l'idea di "costringere" con la trattativa un partito a venire a patti m'era sembrata una buona idea. il m5strilli poteva trattare col pd su mille cose, una più utile dell'altra
non ho il minimo dubbio che se avessero trattato con bersani ora la legge sul finanziamento pubblico sarebbe migliore, per esempio, ecc.
per me, ora, renzi e questo pd è l'unica barriera che potrebbe impedire a berlusconi di tornare a governare
gli strillini li vedo come una delle possibilità che berlusconi ha per tornare al governo
il governo renzi mi fa sognare? certo che no!
la gestione "familiare" del m5strilli mi fa paura? sì, attualmente vedo con maggiore preoccupazione un ipotetico governo m5strilli che un minchionissimo governo renzi
2/27/2014, 9:09:00 AM

dink wrote ...
" forse sarebbe ora che smettessi di votare il Pd. Bene. Per votare chi?"
Nessuno. Smetti semplicemente di votare, io l'ho fatto dal secondo mandato di Prodi e sto benissimo così.
2/27/2014, 9:03:00 AM

Dernham wrote ...
La verità è che così facendo spingono gli indecisi e i non-renziani a confluire verso l'altro partito, quello del caimano. Secondo me il vecchio insetto è al soldo del caimano proprio per sottrarre elettori alla sua controparte.
2/27/2014, 8:46:00 AM

I poteri forti, avercene

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Ma quindi dietro Renzi ci sono i famosi poteri forti? L'industria, le banche? De Benedetti muove i fili? Della Valle appoggia Renzi? Non tocca davvero a me rispondere: non mi sorprenderebbe, ma non ne ho la minima idea. Do per scontato che chi ha potere e influenza in Italia si muova sempre - non solo in questo caso - per difendere i propri interessi. Ma c'è davvero tutto questo potere? C'è davvero tutta questa influenza?

Non so se qualcuno si ricorda Mario Monti: fu uno stimato professore chiamato ad amministrare quel che restava dell'Italia dopo quattro anni di allegra gestione Berlusconi-Tremonti. Io lo rammento soprattutto per una frase che disse in parlamento mentre si insediava. "Di poteri forti, lo dico con molto rispetto, in Italia non ne conosco; magari l’Italia avesse un po’ di più qualche potere forte". Più tardi la politica italiana lo avrebbe risucchiato nel suo vortice di mediocrità, ma quando diceva queste cose Monti era ancora un economista brillante, che aveva lavorato in Europa e coi veri "poteri forti" aveva avuto a che fare. Forte di questa esperienza, concludeva: avercene. La ricorrente diceria sui poteri forti è in fin dei conti rassicurante, come tante altre leggende metropolitane: sottende che là fuori ci sia comunque Qualcuno molto Forte che si preoccupa per noi. Non è un caso che spesso sia la stessa gente che aspetta gli alieni. Non c'è nulla di irrazionale, peraltro, nell'immaginare enormi concentrazioni di potere: nel vasto mondo ce ne sono senz'altro, così come probabilmente esistono altre forme di vita nell'universo.

L'irrazionale sta nell'immaginare che gli alieni si stiano dando la pena di attraversare milioni di anni luce per lenire la nostra solitudine; nel credere che i veri poteri forti si stiano davvero dando pena per quel che succede in Italia (continua sull'Unità, H1t#219).

 Quando l’evidenza quotidiana ci suggerisce l’esatto contrario: se qualcuno davvero così forte si fosse interessato a noi, non ci troveremmo in questa situazione. Se avessimo avuto poteri realmente forti, e realmente avveduti, non ci saremmo tenuti Berlusconi per così tanto tempo. E invece Berlusconi salì al potere nel 2001, dopo il primo tentativo del ’94, forte dell’appoggio di Confindustria. I poteri forti credevano in lui: pensavano che la sua strategia di attacco frontale ai sindacati avrebbe portato a un salutare rinnovamento. Si è visto poi come sono andate le cose. Eppure i poteri forti non hanno smesso di scommettere su di lui, fino al 2011. Un “potere” che si fa infinocchiare da un personaggio del genere è davvero così “forte”?

Nel frattempo alcuni rappresentanti di questi Poteri ci hanno semplicemente mollato, come si abbandona il cavallo zoppo: chi aveva una fabbrica di proprietà, ha delocalizzato la fabbrica e a questo punto ormai anche la proprietà. I padroncini si fanno sentire soltanto per avvertire i nostri figli di farla finita con la presunzione di essere ceto medio, e rassegnarsi a mansioni più umili, meccaniche. Qualcun altro appoggia Renzi; ma è davvero necessario immaginare una diabolica trama di banchieri e CIA? Non assomiglia molto di più alla puntata disperata di un giocatore che non ha più niente da perdere, e non sa più cosa inventarsi? Magari esistessero poteri un po’ più forti in Italia, un po’ più smaliziati: magari qualche mossa ogni tanto l’azzeccherebbero, e non darebbero l’impressione di puntare gli ultimi spiccioli a casaccio.http://leonardo.blogspot.com
Comments (14)

Qoelet wrote ...
Ciao u.qbal, non ti preoccupare, ora il tuo Renzi aggiusterà tutto
2/24/2014, 5:23:00 PM

F.G. wrote ...
@Matteo Z, ti senti più sereno se invece di chiamarli poteri forti le chiamiamo lobby?

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/02/22/governo-renzi-tra-confindustria-e-coop-lesecutivo-nasce-nel-segno-delle-lobby/890634/
2/23/2014, 1:00:00 PM

Anonymous wrote ...
http://dinicola.blogautore.espresso.repubblica.it/2014/02/20/renzi-la-furbetta-pensione-da-dirigente/

...e questo sarebbe il nuovo?
Auguri!

F.S.
2/20/2014, 5:14:00 PM

Anonymous wrote ...
... ah anonimo , tu salutami i rettiliani ...
Matteo Z
2/20/2014, 9:54:00 AM

MIKE wrote ...
Un potere forte in Italia c'è. Si chiama criminalità organizzata. Il fatto è che per un Messina Denaro che va in giro ad ordinare ammazzamenti vari ci sono migliaia di piccole e grandi connivenze il cui scopo è fare soldi senza guardare oltre il proprio naso e per questo creare una rete di favori e complicità.
Chi fa parte di questa criminalità organizzata a volte è in contatto con quella che spara, ma molto spesso invece non ha necessità di essere violenta.
Eleggere incapaci? Sono capacissimi a fare in modo di riempire le tasche proprie e quelle dei loro amici.
Infrastrutture a caso? Di nuovo, basta che arrivino i soldi in tasca a Mario Moretti e compagnia, che poi si facciano lavori per togliere i binari e non per fare nuove linee è un particolare secondario.
Stessa cosa per le città abusuve e le speculazioni edilizie.
La burocrazioa complessa serve per porter favorire gli amici e fare scappare i non amici.

2/20/2014, 8:43:00 AM

u. wrote ...
Ahahahahah.
2/20/2014, 8:43:00 AM

Anonymous wrote ...
Da diverso tempo te lo dico ma non ti entra in zucca.
La colpa, u, è solo e soltanto tua che hai sbagliato a votare.
2/20/2014, 8:29:00 AM

u. wrote ...
Ce lo ordina qualcuno di eleggere incapaci?
Ce lo ordina qualcuno di avere treni balordi, strade dissestate aeroporti a caso?
Ce lo ordina qualcuno di non fare manutenzione idrogeologica e ritrovarci con l'acqua al collo ogni due settimane?
Ce lo ordina qualcuno di costruire intere città abusive?
Ce lo ordina qualcuno di non costruire un trasporto pubblico decente?
Ce lo ordina qualcuno di avere dirigenti pubblici pagati meglio del Presidente USA?
Ce lo ordina qualcuno di avere la burocrazia più involuta, complicata ed inefficiente d'Europa?

Non sai quanto mi farebbe comodo sapere che siamo colonia, che è colpa di qualcun altro a parte noi, che siamo delle povere vittime.

Ma veramente mi ricordi un omino di Altan "Vorrei sapere chi è il mandante delle cazzate che faccio".

O anche mi ricordi Homer Simpson, capace di sfasciare tutto un momento, e indignarsi profondamente il momento successivo.
2/20/2014, 7:50:00 AM

Anonymous wrote ...
...ah marcè....quando incontri babbo natale salutami le renne....
2/20/2014, 7:49:00 AM

marcell_o wrote ...
'sta cosa dei poteri forti mi fa un po' ridere
è un po' come quelli che credono agli alieni, agli alieni che hanno colonizzato la terra in epoca precolombiana, ecc.
che ci sia gente che esercita il potere di cui dispone per i cazzi propri mi pare il minimo, solo che non formano un circolo unico che detta le direttive
se così fosse avrebbe combattuto berlusconi e gli avrebbe fregato le tv oppure il contrario, lui avrebbe fregato la fiat e rcs a quegli altri, ecc.
ci saranno pure i poteri forti, ma sono tanti e ognuno si fa i cazzi propri: chi cerca di pompare soldi pubblici e poi trasferisce produzione all'estero, oppure immagina un piano per la rinascita dell'italia e recluta personalità per una loggia segreta, o magari si occupa di droga e riciclaggio e fattura svariati miliardi l'anno, oppure è a capo di un grande gruppo editoriale che appoggia un partito che perde le elezioni o non le vince o non riesce a far durare i governi...
insomma se esistono so' davvero tutti geni!
personalmente credo che il vero potere forte in italia è l'essere mezze seghe! gente che vorrebbe fa' questo e quello e non combina un cazzo
quindi se i poteri forti so' italiani siamo a cavallo: quanti danni pò fa, una mezza sega?
2/19/2014, 11:15:00 PM

Anonymous wrote ...
Non aver coscienza che l'Italia è una colonia che riceve ordini....è abbastanza grave oltreché ridicolo
2/19/2014, 10:07:00 PM

duffy wrote ...
gente che dovrebbe leggere, e rileggere finoa capir qualcosa, Il pendolo dei Foucault, o Il cimitero di Praga, o magari Nascita dei comploti for dummies
2/19/2014, 9:28:00 PM

Anonymous wrote ...
se De Benedetti e john Elkann (per fare due nomi ) sono poteri forti siamo messi bene, il primo ha l'azienda Sorgenia a un passo dal fallimento il secondo è sotto tutela di Marchionne ( il quale non è un potere forte dato che se ne frega di quello che succede in italia ) e si deve acconterare di giocare con la Juve

Matteo Z.
2/19/2014, 8:25:00 PM

Anonymous wrote ...
Ma secondo te, se uno fa parte dei poteri forti, li ostenta?
Quando passi dal bosco salutami cappuccetto rosso e la nonna.....
2/19/2014, 6:20:00 PM

In che guaio ti stai cacciando, Matteo Renzi

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Tre giorni fa Matteo Renzi non voleva andare a Palazzo Chigi. "Chi me lo fa fare", diceva ai giornali. Eravamo in tanti, con lui, a non capire il senso di un'operazione che sembrava ancora il parto allucinato di qualche commentatore politico in crisi d'astinenza da retroscena. In seguito ha evidentemente cambiato idea. Non c'è niente di male nel cambiare idea; succede a tutti tranne ai cretini. Il problema è che giorno dopo giorno, dichiarazione dopo dichiarazione, Renzi si è messo da solo nella situazione in cui qualsiasi passo farà oggi sarà un passo falso. Se Letta cadrà, si ritroverà addosso i panni di D'Alema del '98: gli saranno rinfacciate quotidianamente le promesse tradite di ridar voce ai cittadini e chiudere con gli intrighi di palazzo. È una prospettiva deprimente, ma lasciare Letta al suo posto dopo averlo apertamente sfidato sarebbe una sconfitta ancora peggiore e Renzi non se la può permettere. Si è esposto troppo. In fondo fa parte del suo stile: chi lo ha scelto come segretario del Pd aveva in mente probabilmente qualcosa del genere. Un giovane all'arrembaggio del palazzo che non si fa scrupoli a dire quel che pensa, anche se in tre giorni gli può capitare di pensare cose assai diverse: Renzi è fatto così, lo abbiamo scelto così, inutile prendersela con lui.

D'Alema era diverso - e nessuno sembra avere nostalgia per i suoi tempi: nemmeno D'Alema stesso. Anche a lui capitò, nel '98, di cambiare idea; forse una maggiore esperienza gli suggerì di non strombazzare prematuramente sui giornali "chi me lo fa fare": purtroppo la Storia ci insegna che c'è sempre qualcuno che riesce a farci fare qualcosa, il Quirinale o la Nato o la crisi o la Ue. Le trattative che intavolò in quei giorni con Scalfaro, Ciampi e Cossiga, rimasero quasi del tutto riservate: D'Alema non passò per una banderuola. In compenso non poté più scrollarsi di dosso l'immagine di segreto tessitore di trame. Ecco un rischio che Renzi e Letta non corrono: tra una conferenza stampa e una riunione in streaming, abbiamo finalmente la possibilità di assistere al parto di un progetto politico in diretta. Purtroppo, come tutti i parti non è un bello spettacolo: c'è il sangue, gente che urla e maledice i propri affetti; forse era meglio restare in sala d'attesa a riflettere (continua sull'Unita.it, il sito di un quotidiano che ha compiuto 90 anni, e non li dimostra).

Forse è un po’ presto per azzardarsi a dire che si stava meglio prima: quando i lunghi coltelli si snudavano di notte, i panni sporchi si lavavano in riunioni a porte chiuse, e al mattino vincitori e vinti rilasciavano ai giornali dichiarazioni unanimi. Una delle conseguenze forse non previste dell’aver mandato giovani quarantenni al potere è questa drammatizzazione della scena politica: sempre meno simile a un salotto di anziani che confabulano mentre Vespa annuisce e aspetta il momento giusto per chiamare la pubblicità, sempre più affine a un reality di Maria De Filippi con giovani uomini e giovani donne che parlano prima di pensare, poi in esterna cambiano idea e si fanno le piazzate. Lo stesso Enrico Letta che di fronte al baratro convoca una conferenza stampa e tira fuori dal cassetto un programma di governo pieno di buoni propositi fin qui non realizzati, che figura ci fa? È inevitabile immaginarsi un ospite di C’è posta per te che promette al partner che d’ora poi si comporterà bene e non sarà più geloso e distratto mentre la busta, implacabile, si richiude su di lui. Chiudi, Maria, è finita.
Si poteva fare di meglio? Sembra proprio di sì. Forse Renzi e Letta avrebbero dovuto parlarsi di più; forse le trattative per allargare la maggioranza avrebbero dovuto restare in un primo momento riservate, quanto basta per evitare la corsa al totoministri sui quotidiani (ammesso che sia possibile fermarne la deriva retroscenista). Forse la direzione del PD dovrebbe essere un luogo dove ci si confronta, in modo anche duro, finché non si trova una sintesi; non una videoconferenza in cui tutti fanno il proprio numero e il segretario si riserva il diritto di ribattere in conferenza stampa. Forse Renzi dovrebbe riflettere un po’ di più prima di affermare qualcosa di cui si potrebbe pentire il giorno dopo, e non dare l’impressione di arrivare a Roma ogni tanto come un fulmine distruttore, dal momento che in gioco c’è anche la sua credibilità. Ma si può chiedere a Renzi di essere un po’ meno Renzi? http//leonardo.blogspot.com
Comments (20)

Anonymous wrote ...
u., atlantoptra ti ha detto di stare sereno...proprio come matteo ad enrico tre giorni fa...io inizierei a preoccuparmi...
2/15/2014, 12:04:00 PM

atlantropa wrote ...
Ehi, u., stai sereno!
Innanzitutto non è vero che non mi piaci.
Certo non mi piace la maniera in cui difendi (quasi) sempre e comunque il tuo beniamino, però (a) non sei l'unico e (b) su altre cose mi sei sembrato lucido (non, però, sugli ogm).
Direi che non andiamo d'accordo essenzialmente politicamente, il che non è poco ma non siamo più negli anni '70; forse se in Italia ci fosse appena un po' più di pluralismo, non ci saremmo mai ritrovati a pensare di votare per lo stesso partito, e dunque a discutere in questo modo "feroce" perchè nessuno vuol mollare il brano che ha in bocca.

Mi dispiace se risulto ridicolo, fosse anche solo ai tuoi occhi; ho sempre pensato che qui da Leonardo ci si potesse confrontare senza l'idea di un pubblico che legge ed alza le palettine coi voti popolari, e dunque senza autocensurarsi; sta' pur sicuro che quando mi renderò conto di essere ridicolo saprò tacere per sempre.

La metafora è sbagliata, o meglio vale solo fino ad un certo punto; mi sembra che su questo convieni anche tu — e infatti io dicevo a Sandro che (imho) era lui a non capire.

Non mi pare di sbracarmi in lodi sperticate verso chiunque dica il contrario di ciò che dici tu, nè questa volta nè in generale; ma forse hai in mente un riferimento che non riesco a cogliere.

In ogni caso, pace.
2/14/2014, 6:02:00 PM

u. wrote ...
Qualcosa nel mio commento ti ha fatto credere che non veda che i rischi sono assolutamente reali?
Puoi citarmi dove faccio intendere che tutto questo è un gioco tanto per perdere tempo?

Nel frattempo: non ti piaccio? Mi sta bene. Non sono quasi mai d'accordo con te, non vedo quindi perché dovrei. Però se eviti di renderti ridicolo e di appesantire la conversazione in maniera inutile fai un favore a te e a tutti.
2/14/2014, 5:24:00 PM

Anonymous wrote ...
Ci credi se ti dico che non avevo dubbi.....
2/14/2014, 5:07:00 PM

atlantropa wrote ...
Al texas hold'em ti giochi soldi tuoi (fittizi peraltro); vai all in, perdi, sei fuori. Qui invece Renzi per beccarsi la scoppola definitiva (magari!) deve far danno ad una pluralità (che si chiami PD o Italia).

Quello che dice u. e che tu trovi così di buon senso non è diverso dal "fatelo provare" della Zanicchi (che forse non a caso ora, a quanto pare, vorrebbe provare pure Renzi); per carità, basta intendersi sul significato di buon senso (altrove common sense).
2/14/2014, 4:25:00 PM

u. wrote ...
Atlantropa non ama i miei commenti ed è contento come un bambino quando qualcuno trolla.
Niente di che, Sandro.
2/14/2014, 4:25:00 PM

Sandro wrote ...
Mi aiuti tu a capire?
2/14/2014, 3:23:00 PM

atlantropa wrote ...
Sandro, sei l'unico che non ha capito.
2/14/2014, 2:41:00 PM

Sandro wrote ...
Ehi anonimo te l'ha detto il dottore di frequentare questo blog?
Chi sei qui tu per decidere quali metafore vanno bene e quali no?
L'unico che può dire qualcosa al riguardo è Leonardo. Ti è chiaro?
Invece di vomitarci addosso la tua insofferenza cerca di ascoltare anche gli altri che magari impari qualcosa.

Sandro
2/14/2014, 2:32:00 PM

Leonardo T wrote ...
Preferivo l'antropologia.
2/13/2014, 11:22:00 PM

Anonymous wrote ...
Signori, questa è la democrazia.
2/13/2014, 10:08:00 PM

Anonymous wrote ...
"se Renzi si mette alla guida di un governo che non sarà in grado di far nulla ...come potrà evitare che fra un anno tutti gli diano la colpa "
l'ipotesi che il governo Renzi potrà fare molto, e TUTTO quello che farà sarà inviso a quasi tutti gli italiani (eccetto il Pregiudicato e la sua corte dei miracoli), non ti sfiora la mente?
Insomma, se è così convinto di poter fare più di Letta è perchè qualcuno (indovina chi) gli ha garantito che glielo permetterà.
2/13/2014, 9:16:00 PM

Claudio B. wrote ...
Francamente non capisco.
Il problema del governo Letta è stato l'immobilismo. Una delle cause dell'immobilismo è il fatto che il governo è supportato da una maggioranza assai eterogenea, con idee e valori diversi (tanto per fare un esempio, ricordate come Alfano è subito saltato su sentendo parlare di diritti per le coppie di fatto?).

Renzi ha deciso che poteva dare tutte le colpe a Letta, e fin qui la strategia è chiara, accusandolo di immobilismo e facendo capire che quando ci sarà lui allora sì che le cose funzioneranno. E quindi cosa fa? Va a mettersi nella posizione di Letta, in modo da essere a sua volta paralizzato da veti incrociati.
Io non capisco, probabilmente mi sfugge qualcosa, ma se Renzi si mette alla guida di un governo che non sarà in grado di far nulla esattamente come il governo Letta (mica son cambiati i numeri in parlamento), come potrà evitare che fra un anno tutti gli diano la colpa della cosa?
Ma forse sono io che non ci arrivo...
2/13/2014, 8:42:00 PM

Bokassa wrote ...
Io spero sinceramente per Renzi che sia un infiltrato, perché se crede di guadagnar qualcosa andando al posto di Letta é il più grande gonzo del quartiere.
2/13/2014, 7:27:00 PM

Anonymous wrote ...
Forse l'anonimo alludeva al fatto che le metafore pokeristiche avrebbero discretamente, sommessamente, spappolicchiato i coglioni.
2/13/2014, 6:47:00 PM

Sandro wrote ...
Le parole di u. mi sembrano di assoluto buonsenso.
Se non sei d'accordo prova ad argomentare anonimo, se ne sei capace.
2/13/2014, 6:02:00 PM

Anonymous wrote ...
ste cazzate ma lasciale ad adinolfi
2/13/2014, 5:20:00 PM

u. wrote ...
Renzi probabilmente ha fatto all in: doveva essere il rivoluzionario della politica italiana, la situazione si stava impantanando, la minoranza lo stringeva, e forse ha pensato che sarebbe riuscito a far di più, con maggiore stabilità, da Presidente del Consiglio che da segretario extraparlamentare.
Mi auguro sinceramente che riesca a fare quel che ci vuole, anche se non riesco bene ad immaginare come: Letta si è rivelato veramente incapace, ma non era tutta sua responsabilità, quell'immobilismo stolido.
2/13/2014, 5:15:00 PM

Anonymous wrote ...
Chi era qui che parlava di democrazia nel Pd?
Tutti allineati a lisciare il pelo del nuovo capo....
Che tristezza sentire anche gente di una certa età che pesa le parole per non urtare la sensibilità del nuovo ghe pensi mì in salsa toscana e non più brianzola...
Che tristezza
2/13/2014, 4:32:00 PM

marcell_o wrote ...
io penso ci siano tante cose (molte delle quali decisamente naturali) che andrebbero fatte senza mostrarsi al mondo mentre si fanno (quasi tutto quel che avviene in camera da letto, in bagno, in sala parto, negli incontri bersani-m5 strilli, ecc.)
altra cosa saggia sarebbe pensare prima di parlare, voglio dire se non sei un concorrente o un ospite di maria de filippi (tendo a confondere le due categorie), è chiaro che giornali e tv si divertono, ma te (nel senso di matteo renzi) che ci guadagni?
oh, io ho votato bersani (la volta prima), famo a capisse...
certo alle prossime elezioni penso mi darò delle martellate sulle mani, così, tanto per farmi passare la voglia di votare, anche se alle europee ci sono le preferenze
2/13/2014, 2:14:00 PM

Lord Grillo ha detto stop

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C'è chi dice che siamo alla barbarie. C'è chi ribatte che ci siamo sempre stati. Una delle tendenze più interessanti del blablà mediatico-parlamentare degli ultimi giorni è il tentativo di trovare antecedenti nobili alle scemenze che diciamo o facciamo: ad esempio "Boia chi molla" dovrebbe cambiare del tutto sapore se invece di essere stata pronunciato da un qualunque fascista fosse un motto della Repubblica Partenopea del 1799 - anche se probabilmente non è vero. Il turpiloquio in parlamento diventa accettabile se si riesce a dimostrare che anche Sandro Pertini ha chiamato ai suoi tempi "carogna" e "porco" un presidente di Senato: e tuttavia la fondazione che porta il suo nome nega che sia successo... ma Vito Crimi conferma di avere trovato la citazione in un libro di parolacce parlamentari. Nel frattempo Beppe Grillo è già oltre: ieri salutava i lettori nella sua homepage con un discorso del... 20 aprile 1653. È la celebre sfuriata con cui Oliver Cromwell sciolse quel che restava del parlamento inglese. Direttamente dal sito di Beppe, un documento sempre attuale:
"È tempo per me di fare qualcosa che avrei dovuto fare molto tempo fa: mettere fine alla vostra permanenza in questo posto, che avete disonorato disprezzandone tutte le virtù e profanato con ogni vizio; siete un gruppo fazioso, nemici del buon governo, banda di miserabili mercenari; scambiereste il vostro Paese con Esaù per un piatto di lenticchie; come Giuda, tradireste il vostro Dio per pochi spiccioli. Avete conservato almeno una virtù? C'è almeno un vizio che non avete preso? Il mio cavallo crede più di voi; l'oro è il vostro Dio; chi fra voi non baratterebbe la propria coscienza in cambio di soldi? È rimasto qualcuno a cui almeno interessa il bene del Commonwealth? Voi, sporche prostitute, non avete forse profanato questo sacro luogo, trasformato il tempio del Signore in una tana di lupi con immorali principi e atti malvagi? Siete diventati intollerabilmente odiosi per un'intera nazione; il popolo vi aveva scelto per riparare le ingiustizie, siete voi ora l'ingiustizia! Basta! Portate via la vostra chincaglieria luccicante e chiudete le porte a chiave. In nome di Dio, andatevene!"
Come quasi tutti i discorsi memorabili, è una ricostruzione a posteriori: non esistono trascrizioni, e a detta dei testimoni, Cromwell parlava a braccio. Secondo alcuni storici fu persino meno diplomatico di così: definì Henry Vane il Giovane un ciarlatano ("jugler"), Henry Martin e Sir Peter Wentworth due magnaccia ("whoremasters"), Thomas Chaloner un ubriacone "drunkard". Non siamo ai livelli dello pseudo-Pertini, ma è pur sempre l'Inghilterra della rivoluzione puritana.

Peraltro a quel punto Cromwell avrebbe potuto dire o fare quel che voleva: i parlamentari stavano davvero lasciando i loro seggi, non perché colpiti al cuore dalle furenti parole del Beppegrillo del Seicento, (continua sull'Unità, H1t#217ma perché nel momento in cui Cromwell si era alzato per interrompere la seduta un plotone di moschettieri era entrato nella sala e li stava circondando. In effetti quella che può sembrare la nobile tirata di un cittadino oppresso da un parlamento corrotto e impresentabile, è viceversa il primo proclama di un dittatore militare insofferente nei confronti di un’assemblea che aveva già purgato l’assemblea di metà degli eletti, e che ancora non riusciva a controllare. Henry Vane stava per far passare una riforma elettorale che avrebbe ridisegnato in modo razionale i distretti e avrebbe reso possibile una consultazione realmente repubblicana. Cromwell non sembrava interessato (“Henry Vane, Henry Vane! Dio mi liberi da Henry Vane!”): irruppe nel parlamento coi moschettieri e invitò i rappresentanti a lasciare il posto a “uomini più onesti”.

Gli “uomini più onesti” si riunirono il quattro luglio. Non ci fu nemmeno bisogno di elezioni: ogni congregazione religiosa mandò una lista di uomini di fiducia al Consiglio di Stato, che si riservò la facoltà di sceglierli. Tra loro c’erano anche i Cinque Corone, o Quintomonarchisti, una corrente fondamentalista che riteneva l’apocalisse imminente. Gesù sarebbe tornato nel 1666, ed era necessario fargli trovare un’Inghilterra perfettamente cristiana. Cromwell, che si riteneva in contatto diretto con Dio, non era del tutto insensibile al messaggio dei quintomonarchisti (ma forse semplicemente si barcamenava tra le correnti come tutti i politici), e salutò l’alba del nuovo parlamento come il “giorno del potere di Gesù Cristo”. Tempo tre mesi e anche questo parlamento di invasati gli venne comunque a noia: tanto da fargli ammettere in privato che ai pazzi di adesso preferiva i servi di prima. Comunque riusciva a manovrarli quanto bastava perché fossero loro stessi a implorarlo di scioglierli: cosa che fece in dicembre; e il Commonwealth inglese finì lì. In italiano suona come “bene comune”; i latini la chiamavano Res Publica. Cromwell era indeciso se farsi incoronare re, e succedere a Carlo I a cui aveva fatto tagliare la testa nel 1649. Un brutto precedente. Alla fine si contentò della carica di Lord Protettore a vita. Convocò e sciolse altri tre parlamenti, e morì cinque anni più tardi: non prima di aver nominato successore il suo primogenito incapace. A quel punto, se doveva essere monarchia, tanto valeva tenersi l’originale (purché fornisse precise garanzie): nel 1660, sette anni dopo il famoso discorso, Londra salutava il ritorno del sovrano legittimo, Carlo II. Costui per vendicare il padre si contentò di alcune teste, tra le quali quella del povero Henry Vale; anche Oliver Cromwell fu decapitato post mortem. Nel 1666 Gesù Cristo non si fece vedere; in compenso a Londra ci fu la peste e il Grande Incendio.
Tutto questo non è che abbia molto a che vedere con Beppe Grillo; lui ha solo citato un brano famoso, copiato e incollato su internet milioni di volte; presente in centinaia di siti e blog diversi, in centinaia di date diverse, ma quasi sempre salutato come “straordinariamente attuale”. Il fatto che lo abbia pronunciato un dittatore feroce, l’imperialista che estese il dominio inglese su Scozia e Irlanda, è a portata di clic; e forse dovrebbe anche far parte del bagaglio culturale di ogni lettore italiano di media cultura. D’altro canto non ha veramente importanza chi fosse e perché parlasse così. Era arrabbiato; ce l’aveva con un parlamento che non si sbrigava a fare quel che voleva lui, ovvero sciogliersi: e questo è tutto quel che importa sapere. Ci vediamo nel 1666. http://leonardo.blogspot.com
Comments (12)

Anonymous wrote ...
WWWWOOOOOOOOOOOWWWWWWWW
FANTASTICA!
2/7/2014, 3:20:00 PM

Anonymous wrote ...
...è che quello che è stato già detto da qualcun altro (ossia: tutto) ti lascia solo due* strade: la citazione o il plagio.

* a essere fiscali, tre; ci sarebbe anche il silenzio. per chi apprezza.
2/7/2014, 12:24:00 PM

dory wrote ...
grafica splendida, sì.il pezzo di più.
questa continua appropriazione di frasi o discorsi, avulsi dal contesto in cui sono stati fatti, sta diventando più sfinente di quel poveraccio di oscar Wilde buttato a casaccio nelle bacheche di FB
2/7/2014, 11:05:00 AM

Anonymous wrote ...
NOOOO
Nuova grafica! Bellissima!
2/7/2014, 12:16:00 AM

Anonymous wrote ...
E' una barbaria!
2/6/2014, 10:19:00 PM

Ale wrote ...
mi ricorda questa scena
http://www.youtube.com/watch?v=Xq7zu2K2wFU
2/6/2014, 8:16:00 PM

Anonymous wrote ...
Bravo Franz puoi passare a incassare
2/6/2014, 6:39:00 PM

Franz wrote ...
Bravo Leo anche in questo pezzo si vede la tua intelligenza e la tua onestà intellettuale! Condivido parola per parola!
2/6/2014, 6:27:00 PM

MargA wrote ...
hahah hai storpiato i nomi CHE RIDEREH
2/5/2014, 7:46:00 PM

Gio wrote ...
Leo, cambia disco, questo oramai è rotto! Altrimenti rischi di fossilizzarti come jobs e la oppio
2/5/2014, 6:13:00 PM

Anonymous wrote ...
In sé, il discorso è bello.
2/5/2014, 5:10:00 PM

marcell_o wrote ...
tutti a casa, la gente è stufa perché...
(mettere una risposta a caso)
molti, a cominciare da grillo, parlano a nome della gente, talvolta lo fanno in modo talmente disinteressato che loro sanno cos'è il bene della gente, malgrado la gente non lo sappia (perché evidentemente non si informa)
leggo di gente che trova intollerabile essere costretto a cambiare password ogni mese (un indice di vero stalinismo) e però non sembra, negli ultimi millanta anni, aver trovato altrettanto intollerabile un uomo solo al comando come berlusconi...
lo stesso vale per certi strillini:
trovano intollerabile che la maggioranza di governo non voglia far decadere un decreto, ma non trovano niente da dire se un tizio qualunque (uno vale uno?) decida che non ci sarà il m5strilli, alle prossime europee, in sardegna... e tutti quelli che avevano lavorato nel movimento?
sapere che una cosa fa schifo non significa saperla fare meglio
in buona sintesi:
il governo fa schifo, ma non mi sembra una ragione sufficiente per votare forza nuova e simili
2/5/2014, 11:07:00 AM

Un altro autolesionista alla guida del PD

Permalink
Ci voleva forse Matteo Renzi per farci capire che un accordo con Berlusconi sul sistema elettorale non è affatto difficile: basta dargli tutto quello che vuole. Quando presentò il suo accordo "prendere-o-lasciare" alla direzione del PD, chi si ostinava a vedere il bicchiere mezzo pieno notò che almeno non erano previste le candidature multiple - almeno quelle. Almeno non avremmo rivisto i notabili dei partiti in cima ai listini di tutti i collegi, pronti a lasciare il posto ai perfetti sconosciuti in coda. Ognuno può avere un'idea diversa su dove passi il confine tra decenza e indecenza, ma almeno c'è consenso sul fatto che le candidature multiple stiano al di sotto della linea. Meno male.

Un paio di giorni dopo il NCD - la filiale di Berlusconi presso il governo - ha presentato un emendamento che reinseriva le candidature multiple. Quando Alessandro Gilioli, giornalista dell'Espresso, ha provato a chiederne conto a Renzi su twitter, ne ha ricevuto una risposta davvero interessante. La domanda era: ti impegni a evitare le candidature multiple? La risposta eccola qui.


Insomma, sì, può darsi che lo stiano fregando: è una possibilità, lui non ci si immola; quello che può fare è garantire che lui, cmq, non li fregherà MAI. Se la coalizione di centrodestra riuscirà in questo modo a produrre liste più appetibili agli elettori, pazienza: Matteo Renzi non potrebbe mai abbassarsi a un trucchetto simile.

Questa forma malintesa di fair play, (continua sull'Unita.it, H1t#216) per cui lasci che il tuo interlocutore ti boicotti la legge elettorale e non approfitti nemmeno dei trucchi che lui si sta permettendo, è una delle cose meno nuove di Matteo Renzi: un atteggiamento che prima di lui fu di Veltroni e persino di D’Alema. L’antiberlusconismo “agonistico” di chi ritiene che per quanto disonesto, per quanto infido, per quanto pregiudicato, Silvio Berlusconi vada battuto sul campo: non importa se il campo è in discesa per lui e in salita per noi. È un atteggiamento che fin qui non ha pagato, ma Renzi ritiene di avere delle cartucce che i suoi predecessori non avevano, e magari le ha davvero. Io spero che le abbia.

Cito un vecchio pezzoEsiste un antiberlusconismo agonistico, non mi viene in mente un altro aggettivo con cui definirlo: è l’antiberlusconismo di quelli che B. lo vogliono “battere alle elezioni”: sottointeso, ad armi pari. In realtà si sottointende un’enormità, perché B. non usa armi legali: ha a disposizione un patrimonio immenso, accumulato con metodi discutibili, come per esempio la corruzione (possiamo dirlo ormai, ci sono le sentenze). Dispone di una corazzata mediatica un po’ ammaccata ma ancora senza rivali per potenza di fuoco in Italia, e lo si è visto in campagna elettorale: B. non è riuscito a vincere, ma riesce ancora ad evitare che vinca qualcun altro. Cosa significa “batterlo alle elezioni”? Con che risorse, visto che lui ne ha di enormi? Con che televisioni? Non si sa, non si è mai capito. Gli antiberlusconiani agonistici sono di solito tipi sportivi, pronti a gettare il cuore oltre all’ostacolo: prima o poi, lasciano intendere, gli italiani tiferanno per loro, ammireranno la loro sportività, il fair play del galletto che sfida la faina al giro dell’aia. Finora son tutti finiti male (Occhetto, Rutelli, Veltroni), però magari questa volta chissà.
In questi giorni Renzi ci ha spiegato che questo sistema non lo vogliono soltanto lui e Berlusconi, ma anche i due milioni di elettori delle primarie: in realtà erano un po’ meno di due milioni, e c’è anche quel milione scarso che non votò per lui, ma questi son dettagli. È difficile immaginare che gli elettori di Renzi in dicembre avessero in mente una situazione del genere, con Berlusconi in grado di tagliarsi il sistema elettorale a seconda delle sue esigenze (norme salva-Lega incluse).Molti, senz’altro, votarono Renzi perché si fidavano di lui. Molti probabilmente si fidano ancora. Tanti altri speravano in un uomo nuovo, lontano dagli atteggiamenti autolesionistici che avevano fin qui danneggiato il PD. Ecco, sull’autolesionismo la sensazione è che ci sia ancora molto da lavorare. http://leonardo.blogspot.com
Comments (93)

Flavio wrote ...
c'è qualcosa di male a voler difendere la vita?
2/6/2014, 12:42:00 PM

Anonymous wrote ...
se metti il link al posto del permalink tra un po' clickando leggeremo un post antiabortista o qualche consiglio per vincere a poker, ma forse e' meglio cosi'.
2/6/2014, 10:39:00 AM

Flavio wrote ...
A tal proposito mi sembra interessante e condivisibile questo intervento dell'Adinolfi

http://marioadinolfi.ilcannocchiale.it
2/5/2014, 8:03:00 PM

F.G. wrote ...
Con lo sbarramento così alto b. ha ottenuto il suo scopo
Tutte le pecorelle smarrite torneranno all'ovile.
La sinistra quando smetterà di lavorare per b.?
2/3/2014, 5:55:00 PM

Anonymous wrote ...
gnurent
2/1/2014, 11:47:00 PM

Leonardo T wrote ...
Sì, ovviamente, 43% nel 1933, scusa.
1/31/2014, 9:50:00 AM

Heavymachinegun wrote ...
(P.S. Leo, Hitler avrà preso il 43% nel '33, forse. Nel '43 aveva ben altro da fare...)
1/31/2014, 9:08:00 AM

Claudio B. wrote ...
Generalizzare è sempre una cosa sbagliata, ma una sensazione che ho avuto (e come me altre persone che hanno avuto rapporti con la Germania) è che fra italiani e tedeschi esista una differenza sostanziale nel rapporto con l'ordine costituito.

L'italiano medio non si fida del governo, di qualunque colore esso sia. Se il governo propone X, l'italiano dice "condivido la logica che c'è dietro, ma sicuramente mi vorranno fregare in qualche modo" oppure "non condivido la logica che c'è dietro e a maggior ragione mi vorranno fregare".
Il tedesco medio invece si fida della struttura. Se il governo propone X allora il tedesco dice "condivido la logica che c'è dietro e ne sono contento" oppure "non condivido la logica che c'è dietro, ma sicuramente sapranno quello che fanno".

Non voglio tracciare giudizi su quale atteggiamento sia più sano: hanno entrambi pregi e difetti. Gli italiani sempre diffidenti della cosa pubblica (e quindi quando invii loro le precise istruzioni su come fare una certa cosa fanno sempre di testa loro) e i tedeschi che invece tendono ad affidarsi (e quindi rispettano pedissequamente le istruzioni, nel bene e nel male).

Interesante però notare come nel caso di grandi intese il tedesco reagisca con "ottimo: prenderanno il meglio del pensiero di destra e di quello di sinistra e ne avremo vantaggio tutti" mentre l'italiano reagisca con "oh poveri noi, combineranno il peggio dei due schieramenti! E ovviamente ci fregheranno, questo va da sé".
Forse si tratta di uno di quei famosi esempi di profezie che si autoavverano, ma effettivamente le grandi intese in Italia non sembrano aver portato a molto (in compenso i governi in cui c'era solo B. hanno fatto danni e basta).

1/30/2014, 11:43:00 PM

Anonymous wrote ...
percettori di enormità su http://leonardo.blogspot.com!
1/30/2014, 11:12:00 PM

u. wrote ...
Hai percezione dell'enormità di quello che hai scritto?
1/30/2014, 8:20:00 PM

Heavymachinegun wrote ...
Sì vabbé, allora Stalin? Lo sai quanti MILIONI di morti? :-)
http://www.youtube.com/watch?v=LUGX9_2qLSk
1/30/2014, 8:05:00 PM

t.f. wrote ...
...e le foibe?
1/30/2014, 8:02:00 PM

Claudio B. wrote ...
Il fatto che in Turchia o in Liechtenstein abbiano uno sbarramento al 10 e all'8% non vuol necessariamente dire che sia una cosa positiva.
Se è per questo a Bologna alle lauree hanno l'abitudine di cantare "dottore del buco del c.", ma se uno lo fa ad una laurea a Pisa non è che ci faccia un'ottima figura ;)
Tornando in argomento, questa legge ha tantissime cose che non mi vanno giù. Un altro esempio è il radicamento del parlamentare col territorio che l'ha eletto: il Porcellum coi suoi listoni l'aveva abolito... questa legge lo ripristina? Non lo so, ma non mi sembra.
1/30/2014, 7:56:00 PM

Leonardo T wrote ...
Hitler nel '43 prese il 43% e dovette allearsi con un altro partito di destra che faceva l'8.

Se non ci fosse stato quel partito, magari un'altra coalizione lo avrebbe messo all'opposizione (ci sarebbe stata la guerra civile, ma pazienza).

Invece secondo i nuovi teorici della "maggioranza relativa" Hitler avrebbe dovuto fare il cancelliere e nominare soltanto ministri nazisti.

L'hai voluta tu, eh.
1/30/2014, 7:47:00 PM

Heavymachinegun wrote ...
Andiamoci piano con le analogie. Gli italiani sono italiani, i tedeschi son tedeschi. Guarda, io ho vissuto un periodo in Germania. Una volta uno mi disse che avevano grossi problemi a sensibilizzare l'opinione pubblica perché era considerato "maleducato" scendere in piazza a protestare: si calpestano le aiuole.

Gli italiani sarebbero capaci di protestare se NON gliele fanno calpestare, le aiuole. Secondo me in Germania il consenso addirittura aumenta se fanno la grosse koalition. Ma l'Italia è tutto un altro paio di maniche, fidati.

Basta, è tardi, son stanco. Mettiamola così, la pensiamo in modo differente. Per te l'antipolitica cresce se il governo si basa su maggioranza relativa, per me cresce con inefficienze e inciuci.

Siccome ogni discussione che si rispetti su Internet finisce tirando in ballo Hitler, lo faccio io e la chiudiamo qui:

Hitler.
Fine.
1/30/2014, 7:42:00 PM

Leonardo T wrote ...
ma figurati.
1/30/2014, 6:08:00 PM

u. wrote ...
Ah, scusa! E io mica avevo capito che stavamo parlando della Germania...mi imbarazza un po' ora aver citato i governi di larga intesa italiani, come se c'entrassero qualcosa.
1/30/2014, 5:25:00 PM

Leonardo T wrote ...
Senz'altro questo il motivo per la crisi tedesca: l'incertezza dominante degli ultimi anni di grosse Koalition ha devastato il tessuto sociale.

Se solo fossero stati così democratici da trovare un kavillo per dare tutto il potere ad Angela Merkel, allora sì.
1/30/2014, 4:52:00 PM

Heavymachinegun wrote ...
Che ti devo dire? Per me è il contrario. È l'inciucio che deve succedere solo in casi emergenziali. Perché? Perché la rapida perdita di consenso (che tu chiami "mera curiosità") fa sì che i partiti facciano a gara a chi si sfila per primo. Questo rende il governo traballante e di corto respiro, sempre sull'orlo della crisi.

Il perenne stato di inciucio corrisponde ad un perenne stato di incertezza politica. Questo ha effetti devastanti su vari aspetti, in primis sull'economia. Per esempio, sai dire in che direzione andranno le riforme economiche italiane da qui a un anno? No, perché vai a sapere quanti governi nasceranno e crolleranno di qui ad un anno.
1/30/2014, 4:47:00 PM

u. wrote ...
Il primo capoverso è proprio quello scatto inutile di cui la discussione, finora, proprio non aveva sentito la necessità.

Curioso che l'accusa a Renzi sia di scendere a patti con Berlusconi, salvo poi inneggiare all'inciucio.

Sulle larghe intese e su come valutarle direi che possiamo basarci sugli ultimi due governi: Monti qualcosa ha provato a fare ed è naufragato nei "vorrei ma non posso". Letta non si è neanche avvicinato al "vorrei" e ha abolito l'IMU (richiesta di Berlusconi), ha combinato un casino con quattro o cinque ministri, ha rispedito una bambina in Kazakistan, voleva grattare soldi agli insegnanti, e altro ancora.
Le larghe intese mostrano ad oggi un bilancio veramente luminoso.
Auspicare larghe intese come fai significa ammettere prioritariamente che il PD non può ambire neanche ad essere maggioranza relativa. L'impressione è che non si voglia nemmeno tentare di vincere le elezioni, ma perderle abbastanza bene da poter, forse, mettere un po' i bastoni tra le ruote a Berlusconi e Grillo.
1/30/2014, 4:36:00 PM

Anonymous wrote ...
Vero. Cercando meglio ho trovato che anche il Liechtenstein ha l'8%. (siamo in buona compagnia). Allora aggiungo che il vero scandalo sono le candidature multiple su cui la consulta si era già pronunciata negativamente.
1/30/2014, 3:59:00 PM

Leonardo T wrote ...
A me sembra che tu abbia perso completamente la tramontana, e non so se sia il trasporto per Renzi o cosa.
Prova a immaginare l'ultima tua frase con "Berlusconi" al posto del candidato.
A furia di chiamarlo "inciucio" l'avete presa per una cosa contro-natura: non lo è. Il governo di minoranza, viceversa, è una cosa che deve succedere solo in casi emergenziali.
Il fatto che un governo formato da partiti diversi cali nei sondaggi è una mera curiosità: la maggioranza la fanno gli eletti senza vincolo di mandato.
Sei succube di un'ideologia per cui l'origine di tutti i mali sarebbero le larghe intese (come se stessimo pagando anni di disastri combinati da governi di larghe intese), e quindi qualsiasi violenza alla democrazia "ha un senso". Non è così. L'unico senso è che Renzi non riuscirebbe a governare venendo a patti con qualcuno, perché non ne è capace: o vince tutto o perde tutto. Preferirebbe perdere tutto che venire a patti con qualcuno. Purtroppo le conseguenze le pagheremmo tutti.
1/30/2014, 3:54:00 PM

Claudio B. wrote ...
Attenzione prima di dire che un qualcosa non ha eguali nel mondo: il mondo è grande e ad esempio in Turchia lo sbarramento è al 10% (1).
A parte questa precisazione, a me uno sbarramento così alto non piace per nulla.
Personalmente spero che alle prossime elezioni SEL faccia il pieno di voti di tutti i delusi del PD e che non venga "fatta fuori", il problema è che con uno sbarramento alto è assai probabile che tali voti vengano dispersi.

(1) http://en.wikipedia.org/wiki/Elections_in_Turkey
1/30/2014, 3:47:00 PM

Heavymachinegun wrote ...
Non mi linkare Grillo per favore. Grillo parla di regime come B. parla di toghe rosse. Siamo d'accordo che la forza di Grillo stia nell'antipolitica, ma l'antipolitica riguarda gente che non fa un cazzo e scalda le sedie in parlamento. Non riguarda "il regime". Quella è fuffa retorica per scrivere qualcosa sul blog.

Per quanto riguarda Renzi ho capito perfettamente cosa intendi. Ma la cosa è più complessa. Bisogna distinguere il voto dal consenso. Il voto è solamente una misura indiretta del consenso.

Non è detto che se un candidato prende "solo" il 37% dei voti, vuol dire che ha esattamente il 63% del dissenso. Come non è vero che se io faccio l'inciucio tra due forze che hanno il 30% faccio automaticamente il 60% di consenso. Il fatto stesso di inciuciare diminuisce automaticamente il consenso. Ecco perchè hanno senso le democrazie con la maggioranza relativa.
1/30/2014, 3:35:00 PM

Anonymous wrote ...
Ma che senso ha scannarsi sulla riforma elettorale se ancora non si sa in che modo verrà modificata la costituzione? Abolizione del senato, camera delle autonomie... Di fatto se passa la legge elettorale e poi cade il governo non cambierebbe niente a parte che si è fatta fuori Sel. Il vero scandalo è lo sbarramento dell'8% che non ha eguali al mondo.
1/30/2014, 3:25:00 PM

Leonardo T wrote ...
Mah, http://www.beppegrillo.it/google_cse.html?q=regime&x=-1008&y=-9

Voi state pensando che l'unico difetto di Renzi sia la gente che non apprezza le straordinarie innovazioni di Renzi: e che una volta ridotti in minoranza (ovvero in silenzio), il popolo si scioglierà nell'amore per Renzi dimenticando le antiche ruggini antipolitiche.

Purtroppo, se a Renzi capitasse di governare col 37%, alla maggioranza di quel popolo girerebbero le palle anche di molto, e l'antipolitica nasce anche così. La democrazia è un sistema in cui governa chi ha la maggioranza assoluta, non relativa. Non è una differenza da poco.
1/30/2014, 2:43:00 PM

Heavymachinegun wrote ...
Ma guarda che l'antipolitica non parla affatto di regime. L'antipolitica parla di gente che non fa un cazzo e scalda le sedie in parlamento.
1/30/2014, 2:33:00 PM

Leonardo T wrote ...
Sono onorato che tu sia pronto a difendere il mio diritto fino alla morte: non credo di meritare tanto.
Mi basterebbe che tu non mi disturbassi più - io non vengo nel tuo blog a postare i miei contenuti o dirottare le discussioni.
1/30/2014, 2:08:00 PM

Anonymous wrote ...
Franz
1/30/2014, 1:51:00 PM

Leonardo T wrote ...
Quando al governo ci sarà un tizio che rappresenta meno del 40% dell'elettorato pensi che l'antipolitica si sgonfierà? avranno viceversa ottimi motivi per parlare di regime.
1/30/2014, 1:35:00 PM

Leonardo T wrote ...
Interessante. Chi l'ha detta?
1/30/2014, 1:34:00 PM

Anonymous wrote ...
Disapprovo quello che dici ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo.
1/30/2014, 1:26:00 PM

Heavymachinegun wrote ...
> Chi aveva dei grossi dubbi sulle capacità di Renzi di negoziare, li ha confermati.
Ma avuto dubbi sul fatto che Renzi non fosse un negoziatore. Mai stato. Nemmeno come sindaco di Firenze.

> E però se questa legge è una merda, è una merda: Bersani non l'avrebbe mai fatta, Renzi sì.
Mai avuto dubbi sul fatto che Bersani non l'avrebbe mai fatta. Bersani non avrebbe fatto niente.

> Io spero che vinca le elezioni (le alternative sono orribili).
Io spero che vinca le elezioni e basta.
1/30/2014, 1:19:00 PM

Heavymachinegun wrote ...
La legislatura può durare anche meno di tre mesi se vuoi, ma l'inciucio durerà all'infinito. L'antipolitica ringrazia.
1/30/2014, 1:08:00 PM

Anonymous wrote ...
Leo, quanta nostalgia nelle tue parole per il tuo conterraneo:"è quest'acqua qua"
Se Renzi continua così tempo tre mesi e ci diventi grillino con tanto di tze tze qui a "destra".
1/30/2014, 12:51:00 PM

Leonardo T wrote ...
È il mio blog: non decidi tu su cosa si discute. Non è censura: puoi aprire il tuo blog e io non verrò a postare quel che mi pare. Sei un maleducato, e non hai necessariamente il diritto di parola in casa mia.
1/30/2014, 12:48:00 PM

Franz wrote ...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
1/30/2014, 12:44:00 PM

Leonardo T wrote ...
Non è un'etichetta tipica di Grillo: la troverai quasi dappertutto. La gente non vuole farti pubblicità gratis, in linea di massima.
1/30/2014, 12:38:00 PM

Leonardo T wrote ...
La legislatura può durare ancora tre mesi; una "singola legge elettorale" può incidere sulle prossime dieci legislature.
1/30/2014, 12:36:00 PM

Leonardo T wrote ...
Evidentemente Bersani non era peggio di Berlusconi.
Inoltre i renziani dopo la sconfitta di Bersani sapevano benissimo di dover subentrare, e non avevano interesse a boicottare il governo Letta.
E però se questa legge è una merda, è una merda: Bersani non l'avrebbe mai fatta, Renzi sì.

Chi aveva dei grossi dubbi sulle capacità di Renzi di negoziare, li ha confermati: prima ha proposto un mazzo di tre opzioni diversissime (che è già un invito all'avversario a scegliere quella che più gli aggrada), poi ha esibito l'accordo con Berlusconi, per pura ripicca con quella parte del PD (elettori inclusi) che queste cose non le digerisce; poi ha presentato una cosa "prendere e lasciare" in direzione, con annessa scenata a Cuperlo. Poi ha ammesso che si potevano fare emendamenti. Poi ha chiesto al pd di ritirare gli emendamenti, da bravi. Poi si è accorto che invece Berlusconi non li ritirava e si è tutto arrabbiato: ma come, un Berlusconi che non rispetta i patti con Matteo Renzi, neanche fossero i patti con un pieddino qualunque. E così via.

Io spero che vinca le elezioni (le alternative sono orribili), ma lo trovo abbastanza ridicolo. La penso così, non prendertela.
1/30/2014, 12:33:00 PM

Franz wrote ...
Da quando Grillo è il tuo Modello?
1/30/2014, 12:33:00 PM

Heavymachinegun wrote ...
Esatto. Qual'è il problema?
1/30/2014, 12:21:00 PM

Heavymachinegun wrote ...
Punti di vista. Per me c'è una netta differenza tra "sostenitori naso-turati" e "minoranza del PD". Se uno ha bisogno di turarsi il naso non è più "del PD".

Sai chi invece mi ricorda di più una "minoranza PD"? I renziani quando erano minoranza. Quando Renzi prese il 35% tutti si aspettavano scismi, correntismi, disastri, "naso-turatismi" ad oltranza.

Invece niente. Il perfetto naso-turato ci avrebbe schiacciato un bel "Bersani è peggio di Berlusconi". Ma niente. Proprio antidemocratici questi renziani.
1/30/2014, 12:19:00 PM

Leonardo T wrote ...
Non sono un grande ammiratore di Franceschini, ultimamente. Non mi va di fare pubblicità gratis, è molto più semplice.

Dal blog di Beppe Grillo:
Non sono consentiti:
- messaggi non inerenti al post
- messaggi privi di indirizzo email
- messaggi anonimi (cioè senza nome e cognome)
- messaggi pubblicitari

...direi che può bastare, no?
1/30/2014, 12:14:00 PM

S.L. wrote ...
"Il pd partito democratico".......ahahahahhahaahhahahhahah
Questa è una favola buona per i bambini dell'asilo!
S.L.
1/30/2014, 12:13:00 PM

Franz wrote ...
Complimenti per l'apertura mentale!
Forse pensandoci bene però sei stato coerente: hai semplicemente cancellato una sciocchezza detta da franceschini.
Grande Leo schiena dritta che non guarda in faccia a nessuno!
1/30/2014, 12:02:00 PM

Leonardo T wrote ...
Si rovescia l'argomento: per evitare l'inciucio si fa l'inciucio sulla legge elettorale?
1/30/2014, 11:30:00 AM

Leonardo T wrote ...
Se votare il Pd è la migliore delle scelte a mia disposizione, lo voto senza turarmi il naso.
Se votassi Sel e Sel non passasse la soglia, avrei buttato via un voto, e allora sì, sarei frustrato.
I "falsi sostenitori naso-turati" (che bella espressione, mette insieme Montanelli con qualcosa di più antico) sono, semplicemente, la minoranza del Pd, che è ancora un partito democratico. Dovrai farci l'abitudine, non è che prima nessuno criticasse Bersani o Veltroni.
1/30/2014, 11:28:00 AM

u. wrote ...
Quoto Heavymachinegun
1/30/2014, 11:24:00 AM

Heavymachinegun wrote ...
Non ho detto che la frustrazione sta nella legge. La frustrazione sta nel tuo "annusare merda", ma votare ugualmente PD.

Il "naso-turatismo" di alcuni (sedicenti) sostenitori del PD non ha un corrispettivo negli altri partiti. Fa più danni un falso sostenitore naso-turato che 100 astensionisti. È sempre lì a criticare dall'interno, a dire "è ancora peggio del Porcellum", "è ancora peggio di Berlusconi". Poi arrivano le politiche e gli scatta ancora il tic di votare PD.

Perché? Perché? Io ti libero da questa patologia! Vola dalle braccia del tuo Vendola! Sentiti libero! :-)
1/30/2014, 11:22:00 AM

Leonardo T wrote ...
Non è un problema di virgole: è una legge orrenda, simile a quella che abbiamo già se non peggiore.
Per favore, non cominciare a proiettare sugli altri "coscienze", "frustrazioni", ecc. ecc.: quando è merda è merda, e chi ha la coscienza pulita e il naso buono te la sa indicare.
1/30/2014, 10:49:00 AM

Heavymachinegun wrote ...
La legislatura può durare anche meno di tre mesi se vuoi, ma l'inciucio durerà all'infinito. L'antipolitica ringrazia.
1/30/2014, 10:41:00 AM

Heavymachinegun wrote ...
Ti sbagli, è il problema principale. È questo che ti crea frustrazione, non il fatto che nell'Italicum ci sia o no questa o l'altra virgola.
1/30/2014, 10:33:00 AM

Leonardo T wrote ...
La legislatura può durare ancora tre mesi; una "singola legge elettorale" può incidere sulle prossime dieci legislature.
1/30/2014, 10:28:00 AM

Heavymachinegun wrote ...
E io che ho detto? Scendere a patti con B. per l'intera legislatura per evitare di farlo per una singola legge.
1/30/2014, 10:26:00 AM

Leonardo T wrote ...
Quello che tu chiami "coscienza" è l'ultimo dei miei problemi; per me è importante solo la possibilità di incidere concretamente sul risultato finale.
1/30/2014, 10:26:00 AM

Heavymachinegun wrote ...
Ma che importa se passa la soglia o no? Fregatene! L'importante è votare quello che si vuol votare o astenersi, in modo da avere la coscienza in pace. Almeno smetti con questo tuo continuo lamento per ogni minima virgola.
1/30/2014, 10:18:00 AM

Leonardo T wrote ...
Quando ci saranno le elezioni deciderò quale sarà la cosa più sensata: il problema di votare Sel è sempre che si rischia di non passare la soglia.
1/30/2014, 10:07:00 AM

Leonardo T wrote ...
La cosa più logica è rispettare il risultato delle elezioni: se ognuno ha un terzo, nessuno ha vinto. Nemmeno in Inghilterra (Cameron deve governare coi liberali) o in Germania (grosse Koalition).
1/30/2014, 10:05:00 AM

Heavymachinegun wrote ...
Leo, perché alle prossime politiche voterai PD? Il PD non è il (più) tuo partito, o sbaglio? Perché non voti SEL, o non stai semplicemente a casa? Il bello è che accusi di autolesionismo gli altri...
1/30/2014, 9:51:00 AM

Heavymachinegun wrote ...
Quindi la cosa più logica è un'alleanza PD-Forza Italia? Scendiamo a patti con Berlusconi per non scendere a patti con Berlusconi?
1/30/2014, 9:44:00 AM

Leonardo T wrote ...
Sì, per esempio il tuo commento l'ho scritto io.
1/30/2014, 9:38:00 AM

Leonardo T wrote ...
Io spero che Renzi lo sia, non ci guadagno niente se Renzi perda. Per adesso si è fatto infinocchiare come un Veltroni qualunque, o un D'Alema qualunque, ecc.
1/30/2014, 9:37:00 AM

Leonardo T wrote ...
Quindi non ha senso fare una legge elettorale che fa schifo.

Se l'elettorato è diviso in tre, la cosa più logica è un'alleanza tra due su tre.
1/30/2014, 9:35:00 AM

Leonardo T wrote ...
Non ho la minima idea di che contenuto fosse. Mi domando quanto resisterebbe un mio commento su beppegrillo o tzetze se lo usassi per linkare un mio contenuto: credo molto meno, e giustamente.

In un piccolo blog come questo vale lo stesso principio dei blog grossi: pubblicità gratis non si fa per nessuno. Invece di piagnucolare alla censura, puoi aprirti un altro piccolo blog e segnalare là i tuoi contenuti.
Ciao.
1/30/2014, 9:33:00 AM

Anonymous wrote ...
Hai dimenticato "a fenomeno"

Leo, ti è mai capitato di scrivere in forma anonima nel tuo blog?
1/30/2014, 8:04:00 AM

Franz wrote ...
Ah allora non era tze tze che ti dava noia era proprio il link in sé
Bene bene censuriamo pure le menzogne spudorate dei nostri politici difendiamo anche noi nel nostro piccolo lo status quo vero Leonardo?
Del resto siamo al 94 posto come libertà di informazione subito dietro al Congo, anche in un piccolo blog come questo ci vogliamo adeguare
1/30/2014, 7:42:00 AM

cragno wrote ...
Bah, per una volta voglio fare un po' di bar sport anch'io: Berlusconi è vecchio e incandidabile e Renzi, a cui verrà attribuita dall'elettore medio la vittoria se passerà la legge elettorale volerà nei sondaggi. Ho l'impressione che nessun commentatore voglia accettare che Renzi possa essere più abile di B nello scontro diretto, chissà perchè
1/30/2014, 1:41:00 AM

Anonymous wrote ...
ciao, vedo che proprio non ti entra in testa:
se vinci col 35%, il 65% non ti sopporta.
l'alternativa è andare a votare subito col mattarello.
1/30/2014, 12:37:00 AM

Anonymous wrote ...
Analisi perfetta!
1/29/2014, 10:58:00 PM

Waiblingen wrote ...
Tutti i politici in tutto il mondo libero sono criticati qualsiasi cosa facciano e dicano. Ciò che conta politicamente è la quantità delle voci critiche, l’elettorato cui appartengono e forse la qualità delle stesse. Renzi, per bizzarro che a taluni possa sembrare, non fa minimamente eccezione.

Se Renzi fu molto criticato quando andò ad Arcore, ed è stato molto criticato ora che ha accolto B. nel PD, è innanzitutto e per lo più perché a sinistra, e in zona Grillo-Fatto, non si vuole che Renzi tratti con B. Per esempio perché è autolesionistico trattare con i bari, secondo la tesi del post presente. Non importa che nel casinò ci sia la sorveglianza: chi bara non entra, perché le probabilità che ha di vincere sono maggiori di quelle degli altri giocatori. A volte, banco incluso.

Tuttavia si può pensare senza la minima ombra di una qualsivoglia contraddizione che Renzi dovesse vedere B. nel primo caso e dovesse trattare con B. nel secondo caso. E contemporaneamente ritenere sommamente sconveniente tanto la modalità del primo randevu: vai in privato, è un argomento forte per chi dirà che avete inciuciato; tanto del secondo: offri una platea para-istituzionale – e in ciò istituzionalmente e moralmente riabilitativa - come la sede del tuo partito a un nemico politico sleale e temibile che dalle istituzioni è stato appena espulso, con appena venti anni di ritardo.

Detto altrimenti: se proprio ti dovevi vedere con B. la prima volta, dovevi farlo in una sede istituzionale. E se proprio dovevi trattare con B. la seconda volta, ci dovevi trattare per interposto Verdini, come di fatto è successo. Risparmiando alla sinistra, la tua parte politica, il teatrino della ’profonda sintonia’ e della ’sudditanza culturale’. Ad uso degli elettori di centro destra che miri a blandire. Con il rischio di perdere a manca quello che raccatti a dritta.
1/29/2014, 10:52:00 PM

u. wrote ...
Se il PD non prende più voti degli altri non c'è modo che vinca, e non c'è legge elettorale che tenga.
E per quanto possa ad alcuni fare schifo, questa legge fa vincere chi prende più voti, come tutte le altre (oddio, no, quelle maggioritarie no).
E infatti le critiche di queste ore si appuntano sulla rappresentatività, sulla tutela dei piccoli partiti, sulle liste bloccate, ma nessuna può trovare un'alternativa al fatto che chi prende più voti governa.
Non solo: il problema grosso del Porcellum erano le liste infinite, e sono state emendate (e i nomi vengono indicati sulla scheda, anche se si tratta di un promemoria, più che altro); era il premio di maggioranza senza soglia, ed è stato emendato; erano i premi su base regionale del Senato, ma l'idea è di abolirlo, in un processo che si avvia con questa legge.
L'alternativa è il niente di niente.
1/29/2014, 9:10:00 PM

Anonymous wrote ...
Non sono sicuro che i pentastellati voterebbero Renzi.
I militanti M5S non andrebbero a votare, mentre coloro che alle ultime elezioni hanno votato M5S provenendo da partiti come la Lega, un komunista non lo votano di certo.
1/29/2014, 9:03:00 PM

Anonymous wrote ...
mah, un renziano potrebbe ribattere che dato nesssun partito arriverà al 35-37% con il secondo turno tra Renzi e la marionetta di Berlusconi i grillini si tureranno il naso e voteranno PD e Renzi avrà una maggioranza parlamentare che non dovrà elemisinare voti dagli eletti all'estero o dai senatori a vita.
ps1: ovviamente se al 2 turno partecipasse Grillo quasi certamente avrebbe la vittoria già in tasca
ps2: potresti specificare che le candidature multiple (sembra) saranno ammesse al massimo per 5 collegi
Matteo Z.
1/29/2014, 7:26:00 PM

Leonardo T wrote ...
Se Renzi perde per il pd è una catastrofe. Il punto è che questa legge elettorale è molto brutta, e Renzi cercando di venderla come un miglioramento rispetto al porcellum non ci fa una bella figura.

Credo che l'ultima cosa di cui abbia bisogno Renzi sia il codazzo di yesmen che sta trovando geniali tutte le cazzate che fa.
1/29/2014, 7:20:00 PM

u. wrote ...
Se l'elettorato è diviso in tre terzi più o meno simili, è inevitabile che alla fine un terzo debba prevalere sugli altri. Il ballottaggio sarebbe la soluzione migliore, ma non crediamoci che il premio di maggioranza sia poi chissà che forzatura: il problema è un elettorato diviso in tre, e non c'è legge elettorale che possa accontentare tutti in uno stallo del genere.
1/29/2014, 7:14:00 PM

Leonardo T wrote ...
Bersani una porcata così non l'avrebbe mai fatta: c'è un motivo per cui di riforma elettorale si parla da anni e non si arriva mai al dunque. L'unico modo di accordarsi con Berlusconi è concedergli quello che vuole. Bersani s'è tenuto il porcellum e, se guardi il numero di deputati che ha preso il Pd, ha avuto assolutamente ragione.
1/29/2014, 7:12:00 PM

Leonardo T wrote ...
Un accordo con Berlusconi si fa per Realpolitik. Se hai abbastanza pelo sullo stomaco per accordarti su di lui su una legge elettorale, non puoi fare il santino un attimo dopo e accettare che tutti possano fregare l'elettore tranne tu. A meno di non essere molto sicuri di vincere, molto innamorati di sé stessi.
1/29/2014, 7:10:00 PM

Leonardo T wrote ...
Lo spam no, dai. Se uno ha voglie di leggere tzetze va su tzetze.
1/29/2014, 7:05:00 PM

Claudio B. wrote ...
Io non critico il fatto che Renzi abbia incontrato Berlusconi: alle volte in politica il fine giustifica i mezzi e se incontrare Berlusconi fosse stato un modo per portare a casa una legge elettorale quantomeno passabile, chi se ne frega se per farla si è dovuto incontrare Berlusconi.

Ma la legge elettorale ottenuta mi sembra quasi peggiore del porcellum: è una legge che potrebbe potenzialmente consegnare il Governo ad una forza che ha preso circa 1/3 dei voti, il che significa che il Governo ha contro circa 2/3 degli elettori.
L'unica cosa che si era riusciti ad ottenere era l'abolizione delle candidature multiple, che probabilmente rientreranno.
Poi cos'altro? Sarà prevista una zoccolata sulle gengive ad ogni elettore? No, perché di questo passo mi aspetto di tutto...
1/29/2014, 7:02:00 PM

Anonymous wrote ...
Bravo Mentana!
Figura pietosa per Franceschini. In questi casi non so se è meglio pensare all'ignoranza o alla malafede
1/29/2014, 4:26:00 PM

Franz wrote ...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
1/29/2014, 2:46:00 PM

Anonymous wrote ...
cito nipresa.tumblr:

Matteo Renzi ha invitato Sauron a Granburrone per decidere che fare dell’Anello (“tranquillo Matteo, lo porto io a Monte Fato, sono di strada”)
1/29/2014, 2:39:00 PM

Bokassa wrote ...
Mi sembrerebbe molto più sensato riticare Renzi perché invece di dare una garanzia reale (impedire a chiunque di fare scempiaggini con le candidature multiple) si limita a dire che non le farà lui, come se qui l'obiettivo fosse fare bella figura e non dare al paese una buona legge.

Criticarlo perché, dato che la legge consente di fare porcherie, non fa porcherie anche lui, beh, mi sembra discutibile.

Ps: e ribadisco che ho di Renzi la stessa stima che avrei di un bambolotto cicciobello. Non é questo il punto.
1/29/2014, 1:20:00 PM

u. wrote ...
Eh no. Cambiarlo seriamente. Peccato che mr. Status Quo abbia di fatto un vero e proprio potere di veto, quindi la via è stretta ed è solo una: riuscire a cambiare la legge elettorale, vedere di togliere il Senato e poi giocarsela alle elezioni.
Di certo veri cambiamenti non ne vedremo prima di una nuova legislatura. Questa è, se va davvero bene, la premessa.
L'impressione però è che molti nel pd preferiscano fermarsi un giro, eliminare Renzi e riprovare come si sempre fatto (e perso).
1/29/2014, 7:29:00 AM

cragno wrote ...
Certo, a dire che Renzi è autolesionista dopo aver sostenuto Bersani ci vuole un discreto coraggio
http://leonardo.blogspot.it/2009/09/lultimo-emiliano.html
1/29/2014, 2:25:00 AM

Leonardo T wrote ...
Il modo di cambiare lo status quo è consentire allo status quo di continuare a fare quello che gli pare? Mmmmmm.
1/28/2014, 10:07:00 PM

Sandro wrote ...
Renzi aveva detto che entro febbraio avrebbe fatto la nuova legge elettorale.
Non aveva detto in nessun modo che sarebbe stata migliore del porcellum.
1/28/2014, 9:46:00 PM

u. wrote ...
In ogni caso, il PD i trucchetti di Berlusconi non li può usare, perché è il PD che vuole cambiare lo status quo, che invece va benissimo a Berlusconi.
1/28/2014, 8:30:00 PM

u. wrote ...
Vediamo come procede. A me le candidature multiple non piacciono e preferirei che gli togliessero il sonno, però se si dovesse perdere per strada questa cosa e un partito politico volesse farne uso, se ne assumerebbe la responsabilità di fronte ai propri elettori.
Però preferirei si evitasse.
La mia impressione però è che qualsiasi cosa Renzi faccia e dica, la si voglia interpretare come un fallimento, cosa possibilissima, perché in una trattativa non si porta mai a casa tutto, e quindi diventa facile attaccarsi a quel manca.

E questo è già successo: quando Renzi andava ad Arcore era criticato perché andava da Berlusconi; ora che Berlusconi è venuto nella sede del PD, Renzi è criticato perché porta il Caimano nel sancta sanctorum.

In ogni caso: Verdini aveva trattato su una cosa, Berlusconi se l'è rimangiata. Chi criticava Renzi per aver trattato direttamente con Berlusconi si è sbagliato.
1/28/2014, 8:28:00 PM

Anonymous wrote ...
"quello che può fare è garantire che lui, cmq, non li fregherà MAI. "
con le garanzie di uno che si fa eleggere segretario dicendo Berlusconi game over e andandolo a tirar fuori dal gabbio dopo due settimane ci si può fare la birra.
1/28/2014, 7:47:00 PM

Leonardo T wrote ...
Beh, il masochista almeno un po' ci gode.
1/28/2014, 7:10:00 PM

Pitd wrote ...
Mi piace molto che usi correttamente il termine "autolesionismo" invece di "masochismo". Bravo, saro` sempre tra i tuoi ammiratori.
1/28/2014, 7:03:00 PM

Attento con quell'asse, Matteo Renzi

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Ormai non se lo ricorda più nessuno, ma il primo programma politico condiviso on line non lo produsse il M5S, bensì lo staff di Matteo Renzi. Ancor prima delle artigianali piattaforme on line di Grillo, ci fu il "wikiprogramma" lanciato alla prima Leopolda, che nei fatti non era un wiki e non lo diventò mai - dettagli. Sono passati più di due anni, e siamo tutti in attesa di conoscere i termini della legge elettorale che Renzi e Berlusconi hanno deciso per noi. Nemmeno Enrico Letta ne sa di più; Renzi con una battuta ha detto che per sapere qualcosa dovrà chiedere a zio Gianni - insomma, per ora il grande vecchio di Forza Italia conosce più dettagli del presidente del consiglio che è compagno di partito di Renzi. Che dire: meno male che io a questa cosa della democrazia-diretta-on-line non ci ho mai voluto credere, sennò sarei parecchio deluso.

I renziani invece molto delusi non sembrano; si vede che non ci avevano creduto molto nemmeno loro. Meglio così, lasciamo questi specchietti alle allodole grilline e facciamo finta di essere uomini di mondo. È abbastanza chiaro che dovesse finire così: in una situazione di stallo a tre, vincono i primi due che si mettono d'accordo su una legge per fregare il terzo. Se avevamo nutrito qualche illusione che tra i primi due non ci fosse Berlusconi, la caparbietà con la quale Grillo ha escluso i suoi da ogni trattativa ce le stroncò nella culla in primavera. D'altro canto per quale motivo al mondo Grillo dovrebbe fare l'unica mossa che non gli conviene? Occorre sempre ricordare il suo vantaggio sui due avversari: lui non ha bisogno di vincere. Che prenda più o meno del 25%, il suo core business è l'opposizione ringhiosa: quaranta deputati più o in meno non gli cambiano più di tanto la situazione, anzi, meno sono e meglio si controllano. Alla fine dei conti il suo ruolo è perfettamente complementare a quello degli altri due. Quello tripolarismo che ci sembrava così precario in febbraio sta rivelando un insolito equilibrio, e non è detto che nuove elezioni non lo confermino. È chiaro che sia Renzi che Berlusconi vorrebbero aggiudicarsi un super-premio di maggioranza e governare da soli, ma è abbastanza possibile che si ritrovino di nuovo a convivere al governo col terzo soddisfatto che abbaia. Spero come sempre di sbagliare, ma se una cosa conviene a tutte le parti in gioco, perché non dovrebbe accadere?

Tutto ampiamente prevedibile, tranne i dettagli: l'oltraggiosa liturgia di Berlusconi nella tana del nemico... (continua sull'Unita.it, H1t#215).  Fino a qualche mese fa lo avremmo considerato l’ennesimo errore tattico di una segreteria PD. Adesso però c’è Renzi e non ha senso prendersela con lui: una sbruffonata così è perfettamente nel suo stile. A gli elettori del PD che lo hanno voluto segretario non era dato sapere, in dicembre, se avrebbe sostenuto Letta o se lo avrebbe impallinato; l’unica cosa sicura era lo stile-Renzi, dal protagonismo in similpelle alla tendenza a conferire con Berlusconi tête-à-tête; e lo stile-Renzi ha vinto su tutte le obiezioni col 73%.
Ora sappiamo che Renzi manterrà in vita il governo Letta, per un anno almeno. Dovrà difenderlo, qualsiasi cosa accada – e di cose ne stanno accadendo: alcune magari sono sciocchezze pompate dai media, ma se i media si comportano così non si capisce perché dovrebbero cambiare atteggiamento da qui a un anno. Nel frattempo dovrà difendere Berlusconi mentre riscrive diversi articoli della Costituzione con lui. Questo significa, a spanne, seppellire qualsiasi possibile intervento sul conflitto d’interessi, un argomento a cui Renzi non è mai stato appassionato. Sarà un anno molto lungo, e Renzi deve gran parte del suo successo al fatto di essere un uomo nuovo: tra un anno lo sarà molto meno. E a quel punto magari si voterà, con un sistema elettorale che Berlusconi ha potuto scegliere con comodo. Con la Mediaset tutta ancora saldamente nelle mani del presidente di Forza Italia. Ok, siamo uomini di mondo, se Renzi ha offerto tutto questo a Berlusconi, avrà senz’altro ottenuto qualcosa in cambio. Qualcosa che al momento ci sfugge: la Lega su un piatto d’argento? Briciole. La benevolenza della stampa berlusconiana? Sai che roba – e poi durerà solo finché lo vuole il padrone. La stabilità? Ma non era venuto a rottamare? E quali garanzie hai di vincere tra un anno quello che temi evidentemente di non portare a casa in maggio col Mattarellum?
Spero di sbagliarmi. Davvero. Ma c’è solo una persona in Italia che può ficcarsi in una situazione del genere e credere di spuntarla con le sue sole forze, e gli elettori del PD lo hanno voluto a guida del PD. Forse era inevitabile, ma è inutile prendersela con lui. http://leonardo.blogspot.com
Comments (46)

Leonardo T wrote ...
Ma infatti, che altro vuoi che si faccia nei salotti snob di sinistra: si intingono biscottini pregiati nel tè equosolidale e si partoriscono sintagmi senza senso. Che bella vita!!!!1111
1/23/2014, 4:04:00 PM

Paolo wrote ...
La cosiddetta "superiorità antropologica" è stata partorita nei salotti snob di sinistra non so esattamente chi ne abbia la paternità. Il concetto affonda evidentemente le sue radici nella questione morale di berlinguer.
1/23/2014, 8:26:00 AM

Leonardo T wrote ...
Non saprei, dimmi tu.

Io credo che chi ha votato Grillo abbia fatto una cazzata, embè? Se lo dico sono un intellettuale snob. Accidenti.
Però è curioso: tu credi la stessa cosa di me che ho votato pd. Ne consegue che tu ti senti antropologicamente superiore a me, qualunque cosa ciò significhi (come si fa a essere superiori a qualcuno in "modo antropologico"?)

"Che opinione hai di chi legge il fatto?"

Ci scrissi un post una volta, perché non lo leggi?
Guarda, ti copio la prima riga:

Caro lettore, che magari vieni dopo aver sentito "le risate choc" di Nichi Vendola sul Fatto Quotidiano, vorrei premettere una cosa:

Io non credo che tu, mediamente, sia un coglione.

Invece chi ha confezionato le "risate choc" di Nichi Vendola sul Fatto Quotidiano, cosa pensa di te?


Poi va avanti per tante, tante righe, e la conclusione è: il Fatto non ha una grande opinione dell'intelligenza del suo lettore medio. Il Fatto, mica io.
Se al Fatto trattano i propri lettori come deficienti, è cosa che spiace per primo a me. Non so se si sentano superiori ai loro lettori in modo antropologico, anche perché non ho la minima idea di cosa significhi.
1/22/2014, 10:20:00 PM

Nessuno wrote ...
Mi sembra che poco tempo fa a qualcuno che ha detto di aver votato grillo gli hai detto che ha fatto una cazzata immane e che è bene che se ne renda conto....
Deduco che se non è lobotomizzato sicuramente la tua opinione è che non è persona illuminata...così va meglio..è più rassicurante?
Che dire di chi legge il fatto? Che opinione hai di chi legge il fatto?

Ora possiamo portare la discussione a questo punto.

E' meglio essere considerati lobotomizzati o coglioni?
1/22/2014, 4:41:00 PM

Leonardo T wrote ...
Mi è chiaro che tu non abbia mai letto molto di me, e che tu mi stia appioppando tesi che non sono mai state le mie. Nel caso, non si tratta di inferiorità antropologica, ma di banalissima disonestà intellettuale: troppa fatica capire cosa scrive una persona, appioppiamogli le idee del primo che gli somigli, boh, una cosa che forse una volta scrisse Serra andrà bene.

Anche l'antipatia a pelle contro gli intellettuali, "uomini perbene di cultura e di pensiero" (ma dove sarebbero) è una corrente che parte da lontano; anche qui l'antropologia non c'entra nulla.

Questo blog esiste da molti, molti anni, e ci sono scritte tante cose: ma non c'è scritto da nessuna parte che chi vota Berlusconi sia un lobotomizzato, un ignorante, un disonesto. Semplicemente perché non lo penso. Non mi pare che lo pensi nemmeno Serra, ma non è che abbia importanza.

Qui sopra si è parlato tanto di berlusconismo e sono state suggerite tante chiavi di lettura, ma nessuna includeva la lobotomia. Quanto a ignoranza e disonestà, oltre a essere distribuite con maggiore varietà, non sono che descrizioni morali di fenomeni che hanno una ben più interessante consistenza economica, storica, sociale (antropologica no, non credo che ci siano delle tribù antropologicamente definibili nell'Italia del XXI secolo: una boutade di Pasolini da cui non riusciamo a liberarci).

I tuoi "cfr. leonardo.blogspot.com" sono semplicemente disonesti: non stai discutendo con me, ti stai facendo un fantoccio con le mie forme e ci sputi sopra. Non mi bagni. Da lontano sei solo una persona che sputa a un fantoccio.
1/22/2014, 2:15:00 PM

Nessuno wrote ...
A me non risulta un tormentone del bagaglino, ma potrei sbagliarmi. A me risulta che la superiorità antropologica di sinistra, sia stata teorizzata da Michele Serra, ma potrei sempre sbagliarmi.
Se non ho capito male suona più o meno così: se voti Berlusconi (oggi anche Grillo cfr.leonardo.blogspot), sei un lobotomizzato, un ignorante, un disonesto.
Se voti contro Berlusconi (oggi anche contro Grillo cfr.sempre leonardo.blogspot), ovvero la sinistra, sei un intellettuale, un uomo perbene di cultura e di pensiero.
Ti è più chiaro ora?
Tu lo leggevi Michele Serra?

Il bagaglino lo vedevo poco.
Apprezzo di più Bombolo, so tutte le sue battute a memoria.

Nessuno

1/22/2014, 12:47:00 PM

Leonardo T wrote ...
Non cambio nessuna carta in tavola: finché non ti trovi un nick non so chi sei, e in effetti non sei nessuno.
Né hanno molto senso le parole che usi: cosa significa per te "superiorità antropologica"? Il fatto che tu non riesca a spiegarlo mi sembra emblematico.
"Il senso va oltre le parole" non significa nulla: qui dentro hai soltanto le parole: se non le sai usare non c'è modo di capire cosa tu voglia dire.
Se quello che vuoi dire è "barbapapà, baffino, uolter", mi sa che c'è un grosso fraintendimento: qui dentro si sono sempre criticati molto, anche se a quei tempi i soprannomi li usava il bagaglino.
Ora che ci penso, "superiorità antropologica" potrebbe essere stato un tormentone del bagaglino. Tu lo guardavi il bagaglino?
1/22/2014, 12:52:00 AM

Guglielmo wrote ...
@Alessandro
"E fin che farà comodo resterà lì. E faranno restare lì anche i suoi figli per un pezzo (senza farli scendere in politica, semplicemente consentendogli il loro monopolio), perchè chiunque andrà al governo avrà un 'arma fantastica per poter controllare un impero privato di comunicazione."

Secondo te negli 8 anni in cui la sinistra è stata al governo ha controllato un impero privato di comunicazione intendi mediaset?
Questa è la più bella di tutte!
1/22/2014, 12:25:00 AM

Anonymous wrote ...
Solo un paio di cose.

Capisco che tu possa fare confusione tra i vari anonimi ma non trovo corretto cambiare le carte in tavola. Non ti fa onore.
Non è vero che vengo qui da molti giorni a pappagallinare "superiorità antropologica". Qualcuno ha tirato fuori i termini incriminati poi sei tu che ossessivamente ne hai chiesto il significato. Io ho solo provato a spiegartelo. Il problema è che io provo a farti capire il senso che va oltre le parole, ma tu non oltre non ci vuoi andare.
Liberissimo di avvitarti come meglio credi.

"Perché "antropologica"? Perché non "lossodromica" o "pimpinella"?"

In conclusione questa è una domanda che non devi fare a me ma ai tuoi padri fondatori, a barbapapà, a baffino a uolter...ecc. che sicuramente non conoscono l'antropologia.
Ma nulla da rimproverare loro come fini strateghi politici.



1/21/2014, 11:09:00 PM

Leonardo T wrote ...
Ah, tu pensi che il senso del titolo sia che la colpa è di Grillo.

Ma al pezzo sotto il titolo hai dato un'occhiata? curiosità.
1/21/2014, 10:46:00 PM

ken wrote ...
Aspetta che te la spiego.

Renzi ha ricevuto Berlusconi e hanno deciso la nuova legge elettorale, tu scrivi un post che si intitola "Prendersela con Renzi, troppo facile" e dai la colpa a Grillo.

Esattamente, in cosa stai sforzandoti tantissimo di credere? Forse nel fatto che, nonostante tutto, esista ancora un motivo per scrivere sull'Unita'?
1/21/2014, 9:29:00 PM

Leonardo T wrote ...
Non mi interessa andare oltre le parole: le parole sono tutto quello che ho.

Non me la sto prendendo con te: da molti giorni tu vieni qui a pappagallinare "superiorità antropologica", e non si è ancora capito cosa intendi dire. Se conosci un po' l'antropologia sai che non si tratta di un'espressione sensata: infatti chi conosce l'antropologia non la usa.

Perché "antropologica"? Perché non "lossodromica" o "pimpinella"?

Se tutto quello che stai cercando di dire è dirigenti-piddini-cattivi-è-tutta-colpa-loro, ok, scrivilo pure così.
1/21/2014, 9:19:00 AM

Anonymous wrote ...
Leonardo, tu che sei intelligente devi capire quando è necessario andare oltre le parole, oltre gli ossimori.
Non devi poi prendertela con me, non ho inventato io l'espressione "superiorità antropologica".
Non devi neanche prendertela con me se in questi 20 anni i dirigenti piddini, chi più chi meno, hanno più che altro praticato autoerotismo in virtù di questa presunta superiorità antropologica mentre il paese lentamente ma inesorabilmente stava andando allo sfascio.
Capisco però che per te sia più comodo prendertela con me o avvitarti sul non sense e sugli ossimori.

P.S.
L'intervista che hai letto è quella in cui Bersani fa mea culpa per l'atteggiamento di superiorità che ha da sempre caratterizzato la sinistra?

1/21/2014, 8:35:00 AM

ken wrote ...
Mi sa che non hai capito la domanda.
1/21/2014, 4:30:00 AM

Leonardo T wrote ...
Conosco l'intervista, e ti garantisco che non ha nessuna importanza.
Nemmeno quello che tu pensi ha molta importanza: mi interessano invece le parole che usi, proprio perché non hanno nessun senso. Cosa vuol dire "superiorità antropologica"?
1/21/2014, 1:49:00 AM

Anonymous wrote ...
Non è importante quello che penso io.
Importante è l'intervista a cui più volte ti ho rimandato che tu però preferisci ignorare.
1/21/2014, 12:20:00 AM

Alessandro wrote ...
Faceva comodo all'alta borgesia, ad ampi settori della chiesa, a molte lobby, come quella degli avvocati, ecc... e faceva comdo anche a tutti quei politici che dovevano riciclarsi... e faceva comodo a tutti quegli imprenditori e politici sul filo dell'illegalità e faceva comodo pure alla mafia... e agli evasori di tasse ecc... e faceva comodo anche agli americani...
1/21/2014, 12:01:00 AM

Leonardo T wrote ...
Non hai nemmeno mai iniziato.
Però guarda, è molto semplice: vorrei che mi spiegassi cosa significa, per te, "superiorità antropologica": perché per me si tratta di una specie di ossimoro.
1/20/2014, 11:55:00 PM

Anonymous wrote ...
Se ti interessa davvero come dici cercati l'intervista di Bersani al Corriere della Sera sull'argomento
Non posso continuare a fare il motore di ricerca
1/20/2014, 11:09:00 PM

Leonardo T wrote ...
Che consisterebbe in...
1/20/2014, 10:14:00 PM

Anonymous wrote ...
Il piccolo veniale errore di 20 anni fa è aver considerato la televisione un elettrodomestico alla stregua della lavatrice.
Del resto degli illuminati dirigenti piddini chi poteva mai immaginare che la lavatrice lava i panni e la tv invece fa il lavaggio del cervello....
L'aver sottovalutato il problema credo abbia a che fare con la presunta superiorità antropologica...
1/20/2014, 9:50:00 PM

u. wrote ...
Genesio

Fondamentalmente a permetterlo sono stati quelli che ora si vergognano di Renzi, che fanno i duri e puri e che fino a ieri governavano con lui.
1/20/2014, 5:57:00 PM

Anonymous wrote ...
Bravo Bokassa, la rana ha dimostrato la sua stupidità in tutte le sue varie forme, proviamo col grillo.....
1/20/2014, 5:08:00 PM

Anonymous wrote ...
Cambiano i protagonisti, a parte uno, ed è il solito film da 20 anni a questa parte.
1/20/2014, 4:53:00 PM

Bokassa wrote ...
La rana continua a imbarcare lo scorpione, stupendosi del risultato.
1/20/2014, 4:02:00 PM

marcell_o wrote ...
prima di tutto quelli che l'anno votato
*soprattutto* quelli che l'anno votato e anche quelli che si sono astenuti
e quelli che continuano ad astenersi (in parlamento e fuori)
poi, poi, nel senso poi anche quelli che non sono stati bravi abbastanza a impedirgli di fare il cazzo di comodo suo
1/20/2014, 3:48:00 PM

Leonardo T wrote ...
Buffa la cosa sul fatto che dovrei provare la "nausea": ci si aspettano emozioni, non riflessioni.
Io temo semplicemente che sia una mossa sbagliata.
1/20/2014, 3:39:00 PM

Leonardo T wrote ...
Probabilmente B. non ci mandava il Brunetta o qualche altro giullare: mica è scemo.
1/20/2014, 3:38:00 PM

Leonardo T wrote ...
Ma mi fai degli esempi di livore impiegato bene?

(Il tuo fin qui lo hai proprio buttato via, per esempio).
1/20/2014, 3:36:00 PM

Leonardo T wrote ...
Temo che Renzi possa spaccarsi il grugno: non sarebbe una buona notizia per nessuno.
1/20/2014, 3:34:00 PM

Leonardo T wrote ...
Quindi il progresso sta nel fatto che Renzi non lo promette nemmeno più? Ok.
1/20/2014, 3:33:00 PM

Genesio N. wrote ...
Vedi Marcello, il cazzo di comodo suo ha continuato a farlo anche dopo la latitanza di Craxi...e chi ha permesso che ciò accadesse?
1/20/2014, 2:38:00 PM

Guglielmo wrote ...
@Alessandro
"Ma è un anomalia dovuta al fatto che un uomo potentissimo era anche ricattabilissimo e faceva comodo."

A chi faceva comodo e perché faceva comodo?
1/20/2014, 1:29:00 PM

marcell_o wrote ...
'sto momento è 'na vera tristezza...
questo governo, renzi che incontra berlusconi nella sede del pd...
ma che si può fare?
se l'unico grande partito dell'opposizione è disposto al dialogo sulla legge ci devi parlare, se il capo di questo partito è berlusconi devi parlare con lui, ma non è che sarebbe andata meglio se avesse abdicato in favore della figlia... sarebbe stato solo più ipocrita
mi piacerebbe che renzi non si sentisse un uomo solo al comando, secondo me dovrebbe sentirsi il leader di un grande partito democratico (come aggettivo intendo)
comunque rassicurare qualcuno che non si procederà in modo punitivo a distruggere o smembrare aziende non sembra una cosa cattiva, lasciare che qualcuno continui a fare il cazzo di comodo suo, come ai tempi di craxi sì, questo è cattivo
1/20/2014, 1:19:00 PM

Alessandro wrote ...
@ Leonardo, il mio paragone era forse vago, ma ora non c'è in ballo il conflitto di interesse, bensì un progetto alla luce del sole di riforma elettorale, di riduzione dei parlamentari e di abolizione delle provincie... E' vero che "riaccreditare" berlusca sembra essere un pauroso autogol... ma in questa fase sono anche disposto a credere che a bloccare le riforme è più facile possa essere un letta/alfano in cerca di barcamenarsi al governo che un berlusca a un passo dai domiciliari e rimasto solo con Santanchè, Capezzone, Verdini, Brunetta (i politici più odiati d'italia).
Ma poi "riaccreditare" cosa? Se Berlusconi non avesse lasciato lui il governo qualche mese fa oggi anche Letta farebbe accordi con lui o chi per lui.
E se alla fine Renzi riuscisse a portare a casa qualche buon risultato (speriamo) non penso che Berlusca se ne potrà avvantaggiare più di tanto, la sua immagine dietro delle sbarre, in casa altrui, all'inseguimento delle proposte renziane come un cagnolino scodinzolante...

Il conflitto di interesse che ha ancora berlusconi è un'anomalia paurosa, ma è stata avvallata da tutti, compreso monti, ve lo ricordate il commissario paladino contro le posizioni dominanti in europa? Prodi? Letta? E' il simbolo di uno spappolamento istituzionale completo, di mancanza di democrazia, e purtroppo non c'è nessuno nella posizione di poter criticare Renzi, su questo ci sarebbe stato da fare continui scioperi della fame dal 92 fin qui... Il fatto che lui potesse essere eletto era anticostituzionale. Ma è un anomalia dovuta al fatto che un uomo potentissimo era anche ricattabilissimo e faceva comodo. E fin che farà comodo resterà lì. E faranno restare lì anche i suoi figli per un pezzo (senza farli scendere in politica, semplicemente consentendogli il loro monopolio), perchè chiunque andrà al governo avrà un arma fantastica per poter controllare un impero privato di comunicazione.
1/20/2014, 12:33:00 PM

Mike wrote ...
Appunto. In questo modo si è ritada visibilità al pregiudicato. In Forza Italia ci sono altre persone che potevano partecipare all'incontro: sarebbe semplicemente bastato che Renzi avesse parlato con il Brunetta o la Carfagna
1/20/2014, 11:13:00 AM

Ale wrote ...
Io trovo desolante quanta energia è dedicata esclusivamente allo spartirsi le poltrone. Se avessero voluto fare qualcosa di buono in parlamento avrebbero potuto già farlo, e cambiare il peso di qualche partito in finale non altera l'inettitudine generale.
1/20/2014, 10:10:00 AM

Luigi wrote ...
Ma stiamo scherzando!
Solo in Italia e solo il pd invita in sede un pregiudicato (sai cosa vuole dire???) per fare accordi elettorali!
Capisco che dopo 20 anni di pastette Leonardo oramai sei un uomo di mondo abituato a tutto, ma ogni tanto un po' di senso di nausea non lo provi?
Ti farebbe bene, credimi.
1/20/2014, 9:21:00 AM

Anonymous wrote ...
Hai uno strano concetto di "alla luce del sole".
In campagna elettorale ci dicevano che avrebbero risolto il conflitto di interessi, abbiamo visto come!
1/20/2014, 9:02:00 AM

u. wrote ...
Quel che non mi è chiaro è quali fossero le alternative. La legge elettorale va fatta, Grillo non ci sta ed in ogni caso una legge sulla competizione elettorale è bene che sia discussa con tutti (a meno di non voler fare come Berlusconi che si ritagliò il Porcellum a suo comodo). Né si vede come sarebbe possibile votare a maggio con il Mattarellum, che non è stato riesumato dalla Consulta.

La parte per cui il programma di Renzi sarebbe dovuto essere wiki è un'invenzione, per amor di chiarezza.

In ogni caso, la chiosa è giusta: vedremo. Se le cose dovessero andar bene vorrei vedere se qualcuno riconoscerà di aver mal impiegato il proprio livore.
1/20/2014, 8:23:00 AM

Anonymous wrote ...
"PROFONDA SINTONIA"

Ti è chiaro il concetto " è tutta 'na pappa"?
1/20/2014, 8:10:00 AM

ken wrote ...
Mi sfugge sempre di piu' in cosa credi, o in cosa stai cercando disperatamente di credere, Leonardo.
1/20/2014, 3:39:00 AM

Leonardo T wrote ...
Ammesso che ci sia stato un incontro occulto tra i dirigenti DS di allora in cui Berlusconi fu ufficialmente rassicurato (e ho forti dubbi che sia andata in questa versione da Diabolik che viene propinata in rete), in che senso stavolta sarà "alla luce del sole"? Convocherà una conferenza stampa in cui spiegherà che mediaset non si tocca? Qualora lo facesse, sarebbe più "alla luce del sole" di Violante che lo disse in parlamento?

Appena gli tocchi il business B. fa cascare tutto: era "alla luce del sole" al tempo della bicamerale ed è "alla luce del sole" adesso. A meno di non vestire occhiali da sole per avere più carisma e sintomatico mistero.
1/20/2014, 2:36:00 AM

Alessandro wrote ...
Sarebbe stato l'accordo di sabiniana memoria, di cui parlò Violante in parlamento, le rassicurazioni sul conflitto di interesse, di cui non si è mai saputo nulla se non il loro effetto...
1/20/2014, 2:08:00 AM

Leonardo T wrote ...
L'accordo "di nascosto" sarebbe stato la bicamerale? Bastava leggere i giornali.
1/20/2014, 2:03:00 AM

Alessandro wrote ...
Io non ho votato Renzi ma speravo... e spero ancora in lui... non l'ho votato come spiegai anche qui perchè penso che solo gli iscritti debbano votare un segretario. Detto ciò Renzi spera in una legge che spinge al bipolarismo e strozza i piccoletti, comprese eventuali frange di vecchio PD che già mostrano segni di volersi scollare... non potranno più, pena la scomparsa definitiva... fa paura... fa paura l'accordo con berlusconi, anche se meglio averlo fatto alla luce del sole pittosto che di nascosto "alla violante"... io sono dell'opinione che visto che vogliamo ancora provare il maggioritario, meglio provarlo fino in fondo, le vie di mezzo sono dannose. per me l'italia è un paese da proporzionale, però vogliamo provare l'america e proviamo, mandiamo i comunisti e ex in esilio a schiarirsi le idee, (che li potrebbe fare bene oggi) mandiamo definitivamente a quel paese quel ridicolo tentativo alfaniano/finiano/casiniano di abiurare ad anni e anni di berlusconismo schifoso in modo viscido e codardo... e speriamo di sconfiggerlo davvero, non solo la persona
1/20/2014, 1:23:00 AM

La democrazia dalle 10 alle 17.

Permalink

Oggi i senatori a 5 stelle voteranno in aula a favore dell'abrogazione del reato di clandestinità. È una scelta abbastanza coraggiosa e sorprendente (anche se l'emendamento lo avevano presentato proprio due di loro: ma Grillo non era stato molto contento). Per quel che mi riguarda, è anche la scelta giusta. E tuttavia il mio pensiero va agli iscritti del movimento a tutto il 30 giugno 2013, che ieri sera rincasando dal lavoro hanno dato un'occhiata al mondo su internet e in pochi secondi hanno scoperto che:

1. Il loro MoVimento aveva indetto una "votazione online sul reato di clandestinità", aperta anche a loro, proprio per decidere cosa far votare ai senatori m5s oggi. Chi l'aveva decisa? Grillo? Casaleggio? L'intelligenza collettiva del portale? Mistero.
2. La votazione era già conclusa. Si era potuto votare dalle dieci del mattino alle cinque della sera. Chi è arrivato tardi (il 69% degli aventi diritto) è da considerarsi astenuto.
3. Avevano vinto gli abrogazionisti, con il 31% dei voti degli aventi diritto (24.932 su 80.383). I favorevoli al mantenimento del reato di clandestinità che sono riusciti a votare entro le cinque sono appena 9.093 (l'11%).

Per ora insomma si tratta di una democrazia diretta con orari d'ufficio, (continua sull'Unita.it) che per mesi interi non ti consulta su nulla e poi nel giro di poche ore ti chiede un parere, e se in quel momento non sei connesso, ciao. Vi accederà più facilmente chi lavora davanti a un terminale connesso alla rete: più impiegati che artigiani. Questo potrebbe anche aver determinato l’esito sorprendente della consultazione. Come ricorda Carlo Gubitosa, Grillo qualche mese fa raccontava che l’80% degli elettori m5s era favorevole al mantenimento del reato, che lui e Casaleggio avevano fatto dei “sondaggi” (a che titolo? con che soldi? Non si sa). Vale la pena di ricordare che elettori e iscritti non sono proprio la stessa cosa: il rapporto è ancora di uno a cento. Otto milioni di persone hanno votato per il M5S, ottantamila hanno il diritto di esprimere il loro parere se Grillo glielo chiede sul portale. Di questi hanno votato soltanto venticinquemila: gli altri non erano interessati al quesito, o non se ne sono accorti in tempo.

In futuro magari si potrà sviluppare un’app che, quando Grillo ti chiede un parere, ti manda una scossa sul cellulare – tanto quello ormai al lavoro lo teniamo acceso tutti. Ci abitueremo prestissimo: invece di una partita a candycrush o di una foto al piatto di portata, voteremo per l’abrogazione di questo e l’introduzione di quello. Ti stai facendo la doccia, senti un bip – è Grillo che ti chiede di votare per l’inasprimento delle pene riguardanti l’abigeato. Un occhio a wikipedia, un clic veloce, fatto. La banda naturalmente la deve offrire lo Stato. http://leonardo.blogspot.com


Comments (23)

Anonymous wrote ...
“Se noi vogliamo essere ancora presenti, ebbene dobbiamo essere per le cose che nascono, anche se hanno contorni incerti, e non per le cose che muoiono, anche se vistose e in apparenza utilissime.” (Aldo Moro)
1/14/2014, 8:34:00 PM

Anonymous wrote ...
Solito disco!
Piddini che dicono che sono belli e bravi solo loro...e guai a fargli notare le contraddizioni altrimenti si innervosiscono.
Leo, giusto per cambiare un po', perché non scrivi un pezzo dei tuoi in difesa della Nunzia Boccia?
1/14/2014, 7:43:00 PM

Anonymous wrote ...
le regole stanno scritte, vai a leggerle ignorante!
1/14/2014, 3:26:00 PM

Anonymous wrote ...
Dividi et Impera.....hahahahahaha....
1/14/2014, 3:14:00 PM

Leonardo T wrote ...
Non costa meno, non è più rispettoso tirare una monetina?
1/14/2014, 3:14:00 PM

marcell_o wrote ...
hai ragione: truccare elezioni primarie per il segretario pd è possibile, magari sarà faticoso con milioni di elettori, migliaia di seggi, scrutatori, volontari, ecc.
commissioni di controllo, candidati contrapposti...

pensa a come dev'essere difficile invece quando non si sa chi vota, chi conta i voti e chi eventualmente controlla chi conta i voti... sarà difficilissimo e democratico
comunque - spero tu non resti traumatizzato - i militanti del pd (io non sono tra questi) possono partecipare a tutte le assemblee, i congressi di sezioni e tutto quel che prevede la vita di un partito (la maggior parte di questi momenti sono aperti ai non iscritti, certo, bisognerà alza' le mani dalla tastiera)
se pensano che qualcuno imbrogli possono rivolgersi a vari organismi di garanzia, ecc.

ma spe'
sbaglio o non ho letto nella tua replica chi decide su cosa e quando si vota?
chi conta i voti?
chi controlla quello che conta i voti?
e soprattutto:
la maggioranza di cosa renderebbe obbligatorio per i parlamentari m5strilli rispettare quel voto?
le procedure stanno scritte da qualche parte sul non statuto oppure le regole se le inventa beppe strillo alla bisogna?
1/14/2014, 3:12:00 PM

Anonymous wrote ...
Tu l'hai detto......
1/14/2014, 3:11:00 PM

Anonymous wrote ...
Mio caro Lei, l'app del movimento ce' gia', come la discussione di tutte le proposte di legge presentate dal M5S, e a riguardo degli "orari d'ufficio", gli smartphon sono oramai in possesso di tutti, quindi tutti in pausa pranzo possono connettersi (se ancora non hanno scaricato l'app) e partecipare, Voi invece che avete? (apparte le mani legate e la coscienza deontologica sporca)? Best Regards.
1/14/2014, 3:07:00 PM

Anonymous wrote ...
Marcello, tempo al tempo, per m5s il pd è un modello a cui tendere.
In soli tre anni è però impensabile raggiungere tali livelli di perfezione.

Il pd interpella sempre la sua base su cosa si vota e su quando si vota.
Il pd mai non ha rispettato gli impegni presi con i suoi elettori.
Mai una truppa cammellata per i tesseramenti. Mai alle primarie che qualcuno possa votare più volte....
1/14/2014, 1:58:00 PM

nodwarf wrote ...
A quelli che volevano mandare tutti a casa tutti a casa e che adesso, che a casa non ci è andato nessuno, si trovano all'opposizione insieme a Berlusconi e Bossi ci hai già pensato tu ?
1/14/2014, 1:32:00 PM

marcell_o wrote ...
chi decide su cosa e quando si vota?
chi conta i voti?
chi controlla quello che conta i voti?
e soprattutto:
la maggioranza di cosa renderebbe obbligatorio rispettare quel voto?
1/14/2014, 12:53:00 PM

Leonardo T wrote ...
Sviluppa meglio il paradosso: sei a favore del vincolo di mandato? Sei contro?
È meglio prendere ordini da Beppe o dai primi ventimila che sono riusciti ad attaccarsi al server, e che per una pura coincidenza potrebbero persino rappresentare le opinioni di otto milioni di elettori?
1/14/2014, 11:58:00 AM

Anonymous wrote ...
Ti dico solo che è uno molto ma molto importante di un partito che si definisce democratico.
Ora lo cogli il paradosso?
1/14/2014, 11:18:00 AM

GAB wrote ...
Chisenefrega?
1/14/2014, 11:00:00 AM

Anonymous wrote ...
"Sono stanco di andare in parlamento per alzare la mano a comando".

Chi è?
1/14/2014, 10:47:00 AM

Anonymous wrote ...
ti arriva una mail ogni volta che devi votare su qualcosa
1/14/2014, 10:43:00 AM

marcell_o wrote ...
a proposito:
quand'è stata (e con che risultato) la votazione che autorizza/delega grillo a chiedere l'impeachment di napolitano?
quand'è stata (e con che risultato) la votazione che autorizza/delega grillo a non presentare liste del m5strilli in sardegna?
ecc.
1/14/2014, 10:42:00 AM

shampo64 wrote ...
veramente sei cosi ignorante che non ti sei accorto che " l'app" che già

in primis ti arriva una mail che ti avvisa della votazione
secondo c'è l'app che comunicava l'apertura del voto http://www.beppegrillo.it/movimento/parlamento/app-parlamento-5-stelle-android.html

terzo... te la prendi che pochi hanno votato ... ma ti ricordo che anche molti hanno votato per dire si all'acqua pubblica ma il referendum e nel cassetto
anche che i contributi pubblici ai partiti >( rimborsi elettorali chiamali come vuoi) sarebbero stati abrogati nel 93 ....
1/14/2014, 10:11:00 AM

Anonymous wrote ...
"Sono stanco di andare in parlamento per alzare la mano a comando".

Chi si è espresso in questi termini?
Un deputato grillino pentito? Una olgettina annoiata?

Con la risposta alla domanda avrete il Modello di democrazia h24.
1/14/2014, 9:12:00 AM

marcell_o wrote ...
l'importante è NON discutere e confrontarsi né (dionescampi) discutere con gli altri partiti o parlamentari: si presenta una proposta in parlamento e ciccia!
se va bene va bene sennò 'sti cazzi!
qual è il prossimo problema da non risolvere?
ma soprattutto: chi scrive le domande e chi decide l'orario di votazione?
chi ha contato i voti?
era prevista una forma di controllo?
è prevista una forma di contestazione se qualcuno del m5strilli volesse contestare i risultati?
1/14/2014, 9:02:00 AM

Anonymous wrote ...
Qual è e la quale era la linea di grillo?
Quale linea ha prevalso?
Vogliamo ancora sostenere che è un partito padronale?
1/14/2014, 8:47:00 AM

Anonymous wrote ...
Beh, è un inizio! Ed è meglio iniziare ad abituarsi a piccole dosi per non incorrere in traumi dopo la dittatura morbida del ventennio pdl- pd-l
1/14/2014, 8:30:00 AM

Anonymous wrote ...
Agli elettori che hanno votato il PD per liberarsi di Berlusconi e si ritrovano compagni di merende di Al Fano ci pensi mai?
1/14/2014, 3:50:00 AM

La faccia che abbiamo perso su facebook

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La violenza politica in Italia è ai minimi storici. Sembra incredibile, in un momento tanto difficile, in cui gli uomini politici godono di universale discredito. Eppure tutti i "muori" o i "crepate" che ci è capitato di leggere in calce agli articoli on line di alcuni quotidiani non ci devono far scordare che oggi i politici non li ammazza più nessuno. Ancora trent'anni fa non era così. Oggi, nel mezzo della crisi economica più grave dalla fine della guerra, qualche centinaia di dimostranti con forconi di cartapesta e qualche cartello trucido ci fanno sudare freddo. Quarant'anni fa in mezzo a cortei di migliaia di persone non era difficile intravedere qualche p38. Silvio Berlusconi, il più amato e detestato degli italiani, in un ventennio di bagni di folla ha rimediato appena un treppiede e un duomo in miniatura. Quindi? Quindi niente, forse tra la violenza verbale che ha trovato sfogo su internet e la violenza vera, quella che rende i politici bersagli di aggressioni o attentati, non c'è correlazione. Se ci fosse, potrebbe persino essere inversa: da quando la gente si sfoga su internet, ai politici non spara più nessuno.

Quella che si scatena su Internet, più che violenza, è maleducazione. È comunque irritante, quando non lascia semplicemente sbigottiti: il buon padre di famiglia che, tra un commento sulla partita e un autoscatto-ricordo della settimana bianca, sente la necessità di infilare qualche augurio di morte a Bersani, non sta offendendo tanto Bersani quanto sé stesso. Non dovrebbe essere difficile da capire. (continua sull'Unità, H1t#213)

 Quando mi capita di spiegarlo a scuola, perlomeno, mi sembra che il messaggio passi con facilità: non fare su Facebook nulla che non faresti davanti a un giornalista o in una caserma di carabinieri – dal momento che sia l’uno che gli altri, se vorranno cercare informazioni su di te, ti troveranno lì. Il tredicenne medio questa cosa la capisce. La mia speranza a questo punto è che la spieghi anche ai genitori: molti di loro evidentemente persuasi che i social network siano bolle di non-realtà dove è sospeso non solo il codice penale, ma anche il più elementare buon senso: quelle per cui non si mette il proprio nome e cognome e il visino sorridente accanto a un augurio di morte.
Quando qualche tempo fa diversi quotidiani on line (compresa l’Unità) decisero di trasferire i commenti dei propri articoli su Facebook, la parola d’ordine era “Metterci la faccia“.  La scelta aveva anche un senso economico, ma fu in molti casi giustificata come un modo di responsabilizzare il commentatore. Facebook è la piattaforma sociale che più di tutte ha scommesso sul desiderio dell’utente di uscire allo scoperto, rivelando nome e cognome e tanti altri dati più o meno sensibili. Quello con Facebook era una specie di patto col diavolo: si sarebbe preso i nostri dati sensibili, ma almeno ci avrebbe reso impossibile scannarci a vicenda in calce a un pezzo su un quotidiano. Chiedere ai commentatori di registrarsi su Facebook significava dare un volto a una pletora di commentatori anonimi che – si pensava – non si sarebbero più attentati a scrivere cose sciocche o volgari. Chi mai vorrebbe associare il proprio nome e il proprio volto a parole sciocche e volgari?
Ora lo sappiamo: anche una volta abolito l’anonimato, le idiozie e la volgarità restano dove sono. Facebook ci ha tolto un po’ di privacy (e magari se l’è rivenduta alla NSA o chissà a chi altri), ma non ci ha resi più gentili. Ci abbiamo messo la faccia, l’abbiamo persa. http://leonardo.blogspot.com
Comments (44)

Franz wrote ...
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/01/11/violenza-sul-web-altro-che-interent-gli-insulti-arrivano-dal-cellulare-del-ministro/839026/

Questa Leonardo come la commentiamo?
1/12/2014, 6:32:00 PM

Anonymous wrote ...
Cerca bene!
Ti voglio aiutare perchè la tua è una curiosità sana che non va mortificata. Se non ricordo male, una intervista di Bersani sull'argomento al Corriere della Sera di qualche tempo fa.
1/9/2014, 8:04:00 PM

Anonymous wrote ...
sappiamo che hai scritto un fracco di cazzate, puo' bastare.

(VOGLIAMO I CAPTCHA!!!)
1/9/2014, 4:57:00 PM

u. wrote ...
Nessuno può sapere se ho alzato veramente i toni, visto che Leonardo ha cancellato i miei commenti.
1/9/2014, 4:31:00 PM

Leonardo T wrote ...
Purtroppo cercando su internet si scopre che è una formula molto usata dal pubblicismo di centrodestra (il Foglio e compagnia).

Infatti non significa nulla.

Razzismo nei confronti di che razza? "Essenza", "dna", ovvero?
1/9/2014, 3:59:00 PM

Anonymous wrote ...
Con questa tua "non risposta" noto con piacere che hai mostrato grande senso dell'umorismo.
Il pesce in barile ti fa un baffo!

Ora passiamo alle cose serie.
Registro ancora una volta con dispiacere che preferisci non esprimerti su certi temi un po' scomodi. Ti auguro di poterlo fare più avanti. Ancora sei giovane.

"Antropologicamente" ha a che fare con l'essenza dell'uomo, in qualche modo con il suo dna. Se poi ci aggiungi superiore siamo in pieno nel razzismo. In genere però per mascherare in modo ipocrita questo razzismo i più "furbi" mettono antropologicamente "diverso".
Se poi sei curioso di sapere chi ha usato questo termine che ti sta ossessionando da diverse ore fai una ricerca in internet. Senza offesa mi sembra di aver fatto a sufficienza il motore di ricerca.


1/9/2014, 3:55:00 PM

Leonardo T wrote ...
Grazie per la definizione di antropologico. Dunque cosa significa per te "antropologicamente superiore" o "inferiore"?
1/9/2014, 3:13:00 PM

Anonymous wrote ...
Mi armo di pazienza. Ricapitoliamo e vediamo di provare a fare un po' di chiarezza.

F. fa una battuta simpatica e neanche troppo lontana dalla realtà.
Tu pensi che sia io e butti a caso, per far ridere ?! suppongo, "in senso antropologico? ".
Ti grazio, non voglio qui discutere del tuo senso dell'umorismo.
Proseguiamo. Io decido comunque di rispondere. Poi il termine "antropologicamente solletica la tua curiosità" allora io, nonostante non sia un motore di ricerca, ti allego un articolo per provare a farti capire il significato dell'avverbio in questione.
Ecco alcune righe.
(..) di politico pulito, di uomo dello stato senza macchie, persino antropologicamente inadatto all’intrallazzo, rischia di non essere così diverso da tutti gli altri suoi colleghi.(...) ( retroonline.it).

Credo (credevo..sigh) di aver risposto alla tua curiosità, di averti fatto capire il significato di antropologicamente. Invece no! Decidi di regalare al blog la perla qui sopra.

Rovesci il tavolo e nel trambusto cambi completamente le carte.

Mi dici: "Non ti sto chiedendo di cercare informazioni sull'antropologia" (?) .Leo, ma che articolo hai letto?

Poi. Ti piacerebbe sapere cosa significa per me (?????????) antropologia?

L'antropologia è lo studio dell'uomo, del suo comportamento, delle sue caratteristiche. Questa definizione è ovviamente universale. Vale per me, vale per te, vale ovviamente per tutti.

Siccome tu sei troppo intelligente per fare una domanda del genere, i casi sono tre.
O ti ha spiazzato il fatto di aver trovato l'avverbio in un articolo o ti ha spiazzato l'articolo in sé o ti hanno spiazzato entrambe le cose. Hai sentito così la necessità di spostare l'attenzione ma in modo troppo grossolano.

Allora io prima di chiudere ti faccio un paio di domande semplici semplici per vedere se hai letto e soprattutto se hai compreso l'articolo.
Acclarato che non vi è reato nel ricevere soldi dalle lobbies, ti sembra opportuno riceverli?
Se decidi di accettarli, con quale serenità prendi poi decisioni che riguardano le lobbies stesse?



1/9/2014, 2:32:00 PM

marcell_o wrote ...
ecco, a proposito... il 16 gennaio è san marcello...
voglio dire... dopo tutti questi anni...
comunque il post sui flame (contro le vecchie zie) mi ci ha fatto rimaner male, forse è l'età: da giovani si litiga per un nonnulla, poi (dopo un miliardo di litigate sempre uguali) si finisce a fa' la vecchia zia
che tristezza... (per me voglio dire)
1/9/2014, 2:03:00 PM

Anonymous wrote ...
e comunque se la provincia del tardo seicento dell'oro quando poi andava in Emilia con uno che la lingua la metteva sul silenzio dei silenziatori che vendeva... (Scusate, volevo venire anche io a dire delle cose a caso, che mica uno si creda di avere il monopolio solo perché si firma con una U)
1/9/2014, 1:36:00 PM

Claudio B. wrote ...
Se i post grammaticali me li ricordavo, quello della vecchia zia me lo ero completamente dimenticato: male, male! Devo ripassare il corpus leonardiano, ché la mia ragazza di tanto in tanto mi ci interroga sopra!

E non è una battuta, ogni tanto mi domanda "Ha scritto qualcosa di interessante quel tuo amico?"
"Ma guarda che non è un mio amico! Nemmeno conoscente: seguo solo il suo blog con interesse e..."
"Vabbè, chiamalo come vuoi, ma dimmi se ha scritto di qualche santo"
1/9/2014, 10:07:00 AM

Leonardo T wrote ...
Cioè: mi hai scritto alle otto meno un quarto per ricordarmi che l'ultima parola è la mia?

Sei interessante come quelli che telefonano per dirti che non ti telefoneranno più.

Quando mi trovi il parere sensato di qualche abitante dell'appennino emiliano interessato alla tua provincia trasversale te le pubblico volentieri (è da 15 giorni che ciurli nel manico): la tua lagna sul perché non ti pubblicano la lagna è meno interessante, fidati.
1/9/2014, 8:03:00 AM

u. wrote ...
Com'è comodo rispondere cancellando i commenti altrui.
Te l'avevo detto: l'ultima parola è la tua, e lo accetto, è un gioco tutto tuo.
Se fossi tanto troll come dici tu, potresti lasciare i miei messaggi e far capire a chi ti legge a cosa stai rispondendo.
Invece ti ritagli il diritto di togliere la parola e rispondere a chi hai silenziato.
E' da questo che ricavi la sensazione di saper argomentare?
Ci rivediamo la prossima volta che scrivi qualche fesseria. Spero che nel frattempo l'ortografia o le idee dei tuoi commentatori non ti tormentino troppo.
E respira.
1/9/2014, 7:47:00 AM

Leonardo T wrote ...
http://leonardo.blogspot.it/2009/10/flame.html
1/8/2014, 11:59:00 PM

Leonardo T wrote ...
Non ti sto chiedendo di cercare informazioni sull'antropologia: mi piacerebbe sapere cosa significa, per te, antropologia.
1/8/2014, 11:43:00 PM

Anonymous wrote ...
Ti ho già detto che non sono un motore di ricerca!
Ma siccome ti vedo desideroso di imparare ti allego un interessante articolo dove viene usato l'avverbio che tanto solletica la tua curiosità.

http://retroonline.it/24/10/2013/attualita/enrico-letta-piace-giocare-dazzardo/

1/8/2014, 11:24:00 PM

Leonardo T wrote ...
Sì, appunto, è l'avverbio che continua a solleticare la curiosità. Antropologicamente in che senso?
1/8/2014, 11:08:00 PM

Leonardo T wrote ...
Io lascio tantissimi commenti critici nei miei confronti: tu semplicemente non stai più scrivendo assolutamente nulla che non sia un tentativo di offendere chi ti ospita.

Hai avuto molto tempo per spiegare le tue ipotesi sulla provincia appenninica e su tante altre cose: ti sono state sollevate molte obiezioni. Adesso sei al gnegnegne. È un decorso tipico, non te la prendere.
1/8/2014, 11:07:00 PM

Anonymous wrote ...
Hai ragione Claudio
Ricorda la rissa mussolini belillo da vespa quando si parlava di violenza sulle donne
http://www.youtube.com/watch?v=HCbw_9vBDZ4

L. e u. abbassiamo i toni e fate la pace!
1/8/2014, 9:44:00 PM

Claudio B. wrote ...
Mettersi a litigare nei commenti ad un pezzo on-line dove si analizzano i meccanismi che ci spingono a litigare on-line è ... come dire... ridicolo?
E soprattutto litigare di grammatica: suvvia, prendiamola con ironia!
Se da queste parti non piace l'Italiàno Rivoluzionàrio con gli accenti, mi potrei rivolgere a quelli de @L_Apparato (1) per sentire cosa ne pensano in merito (magari mi spediscono anche a me a Novosibirsk)
Passo e chiudo, che a me non mi piacciono i flame (2).

(1) per chi non li conoscesse: https://twitter.com/L_Apparato
(2) e in questo caso "a me mi" è pleonastico rafforzativo :P , anzi pleonàstico rafforzatìvo!
1/8/2014, 9:07:00 PM

Anonymous wrote ...
Vedi Leonardo, io non sono il tuo motore di ricerca
In ogni modo non credo che ci voglia Sherlock Holmes per capire che è l'esatto contrario di antropologicamente superiore
1/8/2014, 8:59:00 PM

u. wrote ...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
1/8/2014, 8:53:00 PM

Leonardo T wrote ...
E antropologicamente inferiore significherebbe...
1/8/2014, 8:33:00 PM

Leonardo T wrote ...
Il cafone può benissimo andare a inventarsi regole grammaticali altrove.
Oppure tornare qui da anonimo, cercando di dissimulare la sua cafonaggine.

Fa comunque piacere il coming out del troll: era qui per farmi arrabbiare. È così che funziona. L'orografia emiliana, gli enti amministrativi, l'ortodattilografia: tutta fuffa.
1/8/2014, 8:32:00 PM

Claudio B. wrote ...
Convertitevi all'Italiàno Rivoluzionàrio! Ónde aiutare i non madrelìngua, introducete gli accènti! Le nuòve rególe sono semplicìssime: si accenta tùtto trànne i vèrbi (la cùi coniugazióne determina di per sé l'accènto), gli artìcoli, le preposizióni articolàte e tùtte quélle paròle contenènti una sóla vocàle che non erano accentàte nell'Italiàno Clàssico. Òcchio alla distinzióne fra acùti e gràvi, mi raccomando!
È attualménte allo stùdio un sistèma di ségni diacrìtici per distinguere le "s" e "z" sórde da quélle sonòre.
Una minóranza in séno al Comitàto Linguìstico Rivoluzionàrio chiede di accentare ànche i verbi ónde rimuovere quélla che éssi definiscono "una discriminazióne retàggio del passàto".
1/8/2014, 8:06:00 PM

Claudio B. wrote ...
Il fatto è che negli ultimi tempi ho tirato talmente tanti di quegli accidenti a certe lingue di fonetica non chiara che mi sono posto la domanda se prima di insultare la doppia o in blood, door e book che si pronuncia in tre stramaledettiss...ehm... in tre modi diversi, la mia madrelingua fosse del tutto fonetica.
Siccome purtroppo non lo è, ho ripescato una vecchia proposta di riforma della lingua che (con innocenza mista ad incoscenza) avevo elaborato assieme ad alcuni compagni di scuola ai tempi del liceo.
Ah bèi tèmpi quàndo eravamo gióvani e sognavamo di cambiare il móndo, non soltànto attravèrso lo svilùppo sostenìbile e la crìtica al neoliberìsmo, ma ànche e soprattùtto attravèrso l'introduzióne degli accènti!
La rivoluzióne passa ànche da quéste pìccole còse...
1/8/2014, 7:35:00 PM

Anonymous wrote ...
Intendi antropologicamente?
Allora ti rispondo sì (con l'accento va bene prof.?).
Però in questo caso, permettimi, (le virgole vanno bene o le ho buttate a caso?) ma devo dire antropologicamente inferiore.

Credo che questo scambio sia utile a tutti!
Il prof. Leo ci insegna la forma e noi gli insegniamo un po' di contenuti sui quali è molto carente.
1/8/2014, 7:33:00 PM

u. wrote ...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
1/8/2014, 7:20:00 PM

Claudio B. wrote ...
@Leonardo Aspetta, c'è un equivoco: quello della provincia appenninica trasversale ero io. E in effetti devo riconoscere che non stava molto in piedi come esempio perché è più facile percorrere una valle che scollettare di valle in valle. Vi sono però altri casi in Italia ove separare la parte "urbana" da quella "rurale" potrebbe avere senso, ma adesso non voglio perdermi in una digressione sulle province contenuta in una digressione sulla grafia della nostra lingua.

@u. Perfettamente d'accordo che la lingua scritta sia una questione di uso e di abitudine, ma di solito i grammatici cercano di razionalizzare onde evitare una Babele pazzesca come accade ad esempio con quel guazzabuglio pazzesco che è la lingua Inglese, dove lo stesso suono si scrive in più modi e lo stesso dittongo scritto si pronuncia in tanti modi diversi, esempio classico: "ea" in spread, read (simple past) , read (part. past), lead, leaf, leave, bread, eccetera...
Tornando all'Italiano, sebbene esso non sia una catastrofe come l'Inglese, ha però alcuni problemucci da risolvere. Primo fra tutti l'accento che non viene mai indicato, mentre sarebbe di grande utilità introdurre un bell'accento obbligatorio sulle forme nominali del discorso, in modo da riprodurre il testo orale in maniera più fedele. Altro problema è che coi simboli "s" e "z" indichiamo in realtà quattro diversi fonemi, ossia [s], [z], [ t͡s], [d͡z]. In molti vocabolari la distinzione fra sorde e sonore è indicata da un puntino e non avrei problemi a introdurre tale segno diacritico anche lingua scritta comune: se la differenza di suono esiste... scriviamola!
Poi ci sono dei regionalismi col raddoppio di certe consonanti, la trasformazione di np o nm in mp o mm (es: Sampiero, Sammarino), o peggio ancora alcuni giochetti che noi toscani facciamo con le postalveolari fricative/ affricate che mandano in crisi chi non è madrelingua (ricordo un'amica francese che in buona fede scrisse "trescento" perché tutti a Pisa lo pronunciano così) , ma se si va nei dialetti non se ne esce più ;-)
1/8/2014, 6:55:00 PM

Leonardo T wrote ...
Ma in senso antropologico o no?
1/8/2014, 6:42:00 PM

Leonardo T wrote ...
"Poi che è successo?"

È successo che hai saltato un esame di storia della lingua, forse? Però ti lamenti che non sei tu di ruolo; sei quello lì, mi pare.

Il fatto che tu lo dica dimostra, peraltro, che non conosci il mio atteggiamento su tutte le questioni un po' ortodattilografiche.

http://leonardo.blogspot.it/2010/09/contra-probvum-et-probolinos.html
http://leonardo.blogspot.it/search/label/ipercorrettismo
Per carità, non è assolutamente necessario conoscere i miei pareri a riguardo (tanto più che ne ho scritto tantissimo); ma tu poi pretendi di giudicarmi. E - guardacaso - mi attribuisci un atteggiamento poliziottesco che è l'esatto contrario del mio.

Inoltre affermi che non so rispondere alle critiche: dopo essere venuto qui a pontificare per una settimana su un argomento che palesemente non conoscevi (l'orografia emiliana); dopo avere ignorato tutte le mie obiezioni - forse perché non avevi nemmeno gli strumenti per capirle.
Dopo essertene andato perché non avevi nulla da rispondere. Dopo tutto questo, io sarei quello che non sa rispondere alle tue critiche.7


Me l'hai trovato qualcuno prima di te che abbia parlato di una provincia "trasversale" appenninica come di qualcosa di anche solo lontanamente fattibile e utile? Magari qualcuno c'è: per me è una pazzia che può venire in mente soltanto a qualcuno che non conosce il territorio, ma magari mi sbaglio. Però ho la sensazione che a te dell'argomento non freghi più nulla.

Non offenderti se in seguito sarai trattato con una pazienza anche inferiore: è probabilmente quel che cercavi dall'inizio.
1/8/2014, 6:17:00 PM

u. wrote ...
In realtà la logica (ma sarebbe sufficiente dire "la coerenza") nel parlare di una lingua rischia di non essere un argomento. Anzi, nel parlare dell'arbitraria ortografia di una lingua, visto che "se stesso" e "sé stesso" sono assolutamente identici, e si può discuterne solo perché all'italiano è capitato il fortunato accidente di essere una lingua anche "scritta".

Se c'è, io amerei molto che mi si spiegasse la ragione per cui "po'" va scritto con l'"apostrofo", "gran" senza niente e "piè" con l'accento, laddove son di fatto tutte apocopi della stessa razza;

Oppure la ragione per cui le parole in"-azione" si scrivono con una z: mai notato che si scrive con una z ma si pronuncia con due?

Oggi, per dire, il plurale di roccia è rigorosamente "rocce", ma nei ancora nei poeti di primo '900 capita spesso di leggere "roccie", e la cosa non scandalizzava nessuno (come, ma non solo, in Campana, "Non so se tra roccie il tuo pallido / Viso m'apparve", in La Chimera). Poi che è successo?

E' soltanto una questione di uso, di abitudine e anche di discriminazione sociale. L'ortografia è solo un accumularsi di norme che il tempo fa diventare "leggi", che poi trovano i loro scrupolosi poliziotti, veri e propri Javert incattiviti che pensano che la cultura passi da queste fesserie.

Un po' come fa Leonardo quando non sa rispondere alle critiche.
1/8/2014, 4:50:00 PM

marcell_o wrote ...
non ci sarà più bisogno di votare:
si cede a beppe strillo l'utilizzo esclusivo del logo della repubblica italiana e ci pensa lui a fare governo, parlamento, corte costituzionale, csm, formazione della nazionale di calcio e di rugby, ecc.
si stanno organizzando le olimpiarie, per votare gli atleti da mandare alle olimpiadi invernali (potranno votare tutti gli iscritti registrati entro il 28 febbraio 2010)
1/8/2014, 1:36:00 PM

F. wrote ...
Io allora rilancio e dico Stoccolma!
Comune denominatore degli elettori di lega pd pdl è sicuramente la sindrome di Stoccolma
1/8/2014, 1:22:00 PM

Anonymous wrote ...
E con quale legge elettorale votiamo una volta che sono andati tutti a Kasa (paese della Svezia) ?

http://en.wikipedia.org/wiki/Kasa,_Sweden
1/8/2014, 11:19:00 AM

Paolo wrote ...
Eccole le larghe intese della kasta!
Tutti a kasa!
http://www.repubblica.it/cronaca/2014/01/08/news/ricostruzione_l_aquila_arresti_e_perquisizioni-75374370/?ref=HRER1-1
1/8/2014, 9:32:00 AM

Claudio B. wrote ...
E' vero che la lingua la fa chi la parla e non i grammatici, ma a me sembra più logico scegliere di accentare "sé" sempre oppure di non accentarlo mai... accentarlo un po' e un po' mi sembra bizzarro.
Quindi ewwiwa "sé stesso" unito con "parlare fra sé e sé" oppure "se stesso" unito con "parlare fra se e se" (io opto per la prima, ma facite vos).
1/7/2014, 9:58:00 PM

Anonymous wrote ...
mi pare che la pezzopane si è subito scusata però
1/7/2014, 7:53:00 PM

Franz wrote ...
Ma secondo voi è in qualche modo paragonabile all'episodio della Pezzopane?

http://www.abruzzoweb.it/contenuti/berlusconi-sanguinante-pezzopane-pd-mette-like--su-facebook-e-scoppia-bufera/533829-4/
1/7/2014, 6:38:00 PM

Anonymous wrote ...
e.c.: "...poco!"?
1/7/2014, 6:13:00 PM

Anonymous wrote ...
...scusate tanto, ma:
qual è l'articolo del codice penale (mi accontento anche dell'articolo del galateo, tempo di saldi) che proibisce i concetti
"ben ti sta"
e
"...poco!"
(io personalmente nel caso specifico - più che altro per indifferenza - mi dissocio, ma comunque)

(è stato altresí osservato che se succede a haider è satira, se succede a bersani è odio/livore)
1/7/2014, 6:12:00 PM

Aiace wrote ...
Anche secondo me Facebook è servito più a far "perdere facce" che a moderare il processo di alienazione degli utenti di internet.
Comunque qualche effetto positivo sui meno alienati mi sembra di intravederlo. Hai visto mai che la doppia funzione (alienazione/massificazione) di FB possa servire come fase di passaggio verso una futura, comunque complicatissima, marcia di ritorno verso la pur scomoda realtà.
Sulla violenza fisica ci andrei cauto: immagino che il momentaneo calo di oggi andrà comunque pagato, domani o dopodomani, con gli imprevedibili effetti di un livello di alienazione mai sperimentato prima.
1/7/2014, 1:22:00 PM

Anonymous wrote ...
noto che continua la tu apersoale battaglia verso l'ipercorrettivismo della forma 'se stesso'.
1/7/2014, 1:22:00 PM

marcell_o wrote ...
secondo me c'è in giro qualcosa tipo un vento di pazzia che scuote anche le persone più miti e ragionevoli
quella roba che fa di una vecchietta al volante una potenziale serial killer, se appena pensa di aver subito un torto: all'interno dell'abitacolo si sente immune e protetta e soprattutto libera di usare espressioni che fuori dalla macchina la farebbero arrossire
che forse è quel che fa lo schermo del piccì: ci fa sentire sicuri e protetti, solo che non ci protegge da noi stessi e, come sempre, qualcuno si farà male
1/7/2014, 10:03:00 AM

Grillo e l'interprete impazzito

Permalink
"A gennaio presenteremo l'impeachment contro Napolitano, spero che come Cossiga si dimetta prima". È probabilmente l'affermazione più rivelatrice sfuggita a Grillo nel suo discorso alla nazione. Grillo, si sa, ha cominciato a fare i discorsi di fine anno ben prima che Napolitano. All'inizio (su Tele+, nel 1998) era considerato uno show di satira, poi l'abitudine gli ha un preso la mano e ora risulta più serioso e retorico del presidente vero.

Grillo sa benissimo di non avere nessun appiglio concreto per incriminare Napolitano. Lo ha anche ammesso coi suoi, l'impeachment è una "finzione politica" (Il Fatto, 30/10/13): "Non possiamo dire che ha tradito la Costituzione. Però diamo una direttiva precisa contro una persona che non rappresenta più la totalità degli italiani. Noi siamo la pancia della gente", eccetera. D'altro canto, prima o poi Napolitano si dimetterà: lui stesso ha sempre ammesso che il suo secondo mandato non arriverà alla scadenza naturale (il 2020!). Potrebbe anche essere questione di mesi, se ci si mettesse d'accordo sulla legge elettorale. In ogni caso, in qualsiasi momento accada, Grillo potrà vantare coi suoi di avere causato le dimissioni col suo impeachment. La finzione politica non ha altri scopi che non siano elettorali: Grillo deve dimostrare di aver fatto qualcosa di concreto - a parte riportare per qualche mese i berlusconiani al governo. Per inciso: se Napolitano davvero non gli fosse piaciuto, avrebbe potuto chiedere ai suoi di votare Romano Prodi il 19 aprile scorso. Ma probabilmente a questo punto starebbe chiedendo l'impeachment anche di Prodi (o di Rodotà, o della Gabanelli).

(continua sull'Unità, H1t#212).

Grillo forse chiede aiuto



Liquidato così il 2013, Grillo ha voluto cominciare il 2014 con un sussulto di follia, nominando persona dell’anno Thamsanqa Jantjie, il finto interprete che ha movimentato la cerimonia funebre di Nelson Mandela mimando tra gli altri il discorso di Obama senza conoscere né l’inglese né il linguaggio dei segni. I commentatori di Grillo sono rimasti un po’ perplessi, a riprova di quanto ormai sia diventato serio il suo blog: anche l’elezione della “persona dell’anno” ormai è una cerimonia ufficiale che serve a mettere sotto i riflettori un problema. La persona del 2012, per dire, era “il piccolo e medio imprenditore italiano”, trafitto in copertina come un San Sebastiano; nel 2011 era stato nominato Alberto Perino, “leader dei NoTav”: niente scherzi, insomma. Forse anche Grillo si sta annoiando della funzione sempre più para-istituzionale che si è ritagliato.
O forse si è riconosciuto. Catapultato in seguito a vicende complesse tra un pubblico sempre più arrabbiato e ingovernabile e un sistema politico che non capisce, Grillo da mesi sta gesticolando senza sapere nemmeno lui, esattamente, cosa vorrebbe e cosa otterrà. Come Thamsanqa Jantjie, a questo punto forse comincia ad avere allucinazioni – o forse le ha sempre avute: default, crollo dell’eurozona, locuste, cavallette. Forse eleggere uno schizofrenico incompetente a persona dell’anno è il suo modo per chiedere aiuto a tutti noi: salvatemi da me stesso. http://leonardo.blogspot.com
Comments (17)

marcell_o wrote ...
anselmo, vista da questo punto di vista il discorso cambia, tuttavia quel che volevo dire è che il diavolo sta nei dettagli
per esempio: la legge elettorale... è una stronzata o un tecnicismo o quel che ti pare, ma siamo sicuri che il rapido e progressivo imbarbarimento, proprio in un momento in cui sembrava andare diversamente, non sia proprio frutto di questa legge del cavolo?
eppure l'idea iniziale era di togliere le prefrenze per evitare il voto di scambio...
voglio dire: uno ha buone intenzioni, scrive una legge a cazzo di cane, un furbastro intruglia tutto e noi siamo qui con la peggiore legge elettorale di un paese occidentale
altro argomento:
mi sa che bisognerà attrezzarsi a discutere come si deve, perché a forza di vaffa 'sta cosa s'è persa. esempio: se abiti in val di susa hai gli incubi con i treni superveloci, se abiti a bracciano i treni superveloci li trovi nei sogni più belli...
per dire io, così all'improvviso, se me lo chiedi sarei favorevole alla tav (per le merci e le persone) molto più, per dire, dei mille aeroporti coi voli lowcost che inquinano come e più di quelli veri
per dire
1/3/2014, 2:13:00 PM

Dink wrote ...
Non voto nemmeno Grillo se è per questo, ho imparato la lezione...
1/3/2014, 12:59:00 PM

Anonymous wrote ...
La tecnica di Grillo di appropriarsi dei fatti dipingendoli come fossero merito suo è vecchia e consolidata`. Leonardo dice che quando Napolitano si dimetterà, Grillo potrà dire "E' merito mio".
Per fare un altro esempio, ricordo che quando un governo di centrosinistra abolì i costi di ricarica dei telefonini (subito reintrodotti da Berlusconi, ulteriore riprova che destra e sinistra non sono uguali), Grillo disse che era merito della sua petizione on-line che circolava da 4 o 5 anni.
1/3/2014, 12:54:00 PM

Anselmo wrote ...
Marcello, famo a capirci! Io non ho votato beppe strillo, sono uno dei tanti delusi pd che non si vuole rassegnare ad andare a votare turandosi il naso.
Mi hai risposto non rispondendo e ponendo altre questioni a cui purtroppo non ti so dare delle risposte.
1/3/2014, 12:39:00 PM

marcell_o wrote ...
anselmo, secondo me il vero problema sono le cose da fare e come farle
la libertà di stampa è un problema in italia, ma non è certo aumentando le tariffe postali o togliendo quei pochi spicci ai giornali che aumenterà...
ma diciamo che da questo punto di vista beppestrillo ha davvero poco da insegnare agli altri: una stronzata è una stronzata, anche se la si dice gratis (o con introiti non chiarissimi)
ecc.
insomma che volemo fa' questa industria?
con questa sanità?
scuola?
infrastrutture?
trasporti?
immigrazione?
ti prego:
non mi tirare fuori il programma in 20 punti e io non ti dirò cosa farne
1/3/2014, 12:23:00 PM

Anselmo wrote ...
Marcello condivido riga per riga quello che tu scrivi, ma sai qual è il vero problema?
A parte Leonardo, che ha la Verità nella tasca del suo giubbino, nessuno di noi sa cosa EFFETTIVAMENTE hanno fatto i vari gruppi parlamentari fin qui.
Perché in Italia non ci sono organi di informazione ma di PROPAGANDA.
Quindi mi vien da chiederti. Tu saresti in grado di documentare seriamente le cose che dici?
1/3/2014, 10:56:00 AM

Anonymous wrote ...
Bravo W.A.! Con la stampa dalla loro parte hanno provato a far scoppiare lo scandalo mps per due noccioline due, dove lo scandalo non c'era.
Tu con le tue due righe li hai ridicolizzati senza appello!
1/3/2014, 10:46:00 AM

marcell_o wrote ...
io non capisco 'sta cosa di alcuni strillini di voler convincere alcuni votanti pd con insulti e altro a votare m5strilli alle prossime elezioni...
personalmente conosco alcuni convinti votanti del m5strilli convinti e motivati come e più di prima delle elezioni, voglio dire: non li capisco, ma li vedo e all'interno di certi ragionamenti mi sembrano coerenti e so che se si votasse oggi voterebbero ancora m5strilli di slancio, senza dubbio
conosco anche altri, ormai, ex votanti, niente di strano. immagino non sia perché hanno adorato il pd al governo con berlusconi, né perché adorano il governo letta, né perché qualuno li stipendia per aver cambiato idea: avevano idee sul m5strilli che non corrispondevano alla realtà (qualunque essa sia)
ho detto tutto questo per dire che non è insultandomi che cambierò idea
quel che vedo è beppe strillo che, per eccesso di polemica o cinico calcolo elettorale, addomestica la realtà o almeno ci prova
la proposta di impeachment per napolitano è ovviamente ridicola e impraticabile e lui lo sa bene
questo e altri fatti non fanno miracolosamente diventare onesti e specchiati tutti gli amministratori di centrosinistra, non è questo, per quel che mi riguarda mi attengo al principio di precauzione: voto un partito (un programma, un candidato premier o governatore o sindaco) che mi soddisfa in parte e ne vorrei davvero uno che facesse cose a me gradite, ma se l'alternativa è un amanica di incompetenti onesti (fino a prova contraria) e inconcludenti...
preferisco (guarda te che esempio) un amministratore di condomio che *forse* fa la cresta sul gasolio piuttosto che un amministratore potenzialmente onesto che non fa accendere il riscaldamento e manda a puttane la caldaia solo perché non ha la minima idea di cosa sia una caldaia e come funzioni un condomio e cosa sia un regolamento condomianiale ecc.
peronalmente non mi fido di beppe strillo e del m5strilli e attualmente mi vedrei costretto a continuare a votare il pd per semplice mancanza di alternative (quindi sì, continuerei a votare il meno peggio perché mi piace l'idea di andare a votare invece di avere un capo o un non-capo che mi indica cosa e come difendere o azzannare)
1/3/2014, 10:46:00 AM

Albert wrote ...
Leo, per zittire questo blog infestato da grullini, fai una bella tabella con le cose promesse dal pd e quelle mantenute, verifica che le cose che Letta dichiara corrispondono alla realtà...ecc.
Così poi le chiacchiere stanno a zero!
1/3/2014, 10:41:00 AM

Anonymous wrote ...
ma soprattutto, LOL:

http://www.repubblica.it/politica/2014/01/02/news/ex_senatrice_fi_nel_capitale_dell_unit_fatto_per_salvare_democrazia_cdr_ad_va_sostituito-74988036/?ref=HREC1-13
1/3/2014, 10:37:00 AM

mozart2006 wrote ...
Siete morti, siete finiti amici di Gargamella e i millemila triliardi del MPS dove li avete messi? A morte la KA$TA, l' euro e la Kulona! :D
1/3/2014, 10:33:00 AM

Federico wrote ...
Meno male che il programma di Grillo è pieno di cosucce di sinistra...
1/3/2014, 10:03:00 AM

Dino wrote ...
Io a distanza oramai di un anno non mi capacito di come abbiamo fatto a perdere le elezioni. Eppure il nostro leader ripeteva in ogni suo intervento pubblico " ohi ragassi...è quest'acqua qua"
E' proprio vero che siamo un paese di pecoroni...
1/3/2014, 9:54:00 AM

Dink wrote ...
È vero, ci sono cascato anch'io quando votavo L'Ulivo convinto che avrebbe risolto il conflitto di interessi e fatto altre cosucce di "sinistra"...
1/3/2014, 9:32:00 AM

Anonymous wrote ...
Mentre il PD prometteva cose non vere, che è infinitamente meglio.
1/3/2014, 1:20:00 AM

Leonardo T wrote ...
Perché prometteva cose non mantenibili, come tutti quelli che tendono a vincere le elezioni in Italia da un po' di tempo in qua.
1/3/2014, 12:57:00 AM

Anonymous wrote ...
Leonardo, oramai è più che un sospetto che grillo non ti è molto simpatico.
Non sarebbe però più utile domandarsi perché a febbraio ha preso più voti di tutti?
1/3/2014, 12:00:00 AM

Abolire le province è così sciocco

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Proviamo con un esempio, stavolta. Dalle mie parti è stato il Natale più caldo del secolo. È probabilmente un record destinato a infrangersi presto, conviene prepararsi. Temperature miti a Natale significano poca neve sull'alto appennino, precipitazioni piovose un po' dappertutto, fiumi in piena (noi ne abbiamo due abbastanza pericolosi), ponti da chiudere al traffico, e rischi di inondazioni. Per fortuna ci sono le casse di espansione, i bacini artificiali da allagare quando i fiumi arrivano a livello di guardia. E però non sono mai stati collaudati. Pare. In Regione dicono che non c'è problema, ed è sicuro che funzioneranno; anche l'Agenzia interregionale del Po è dello stesso parere, e quindi ce le teniamo così. Nel frattempo dall'altra parte dell'Appennino una procura sta indagando su tredici funzionari accusati di disastro e omicidio colposo, perché? Perché non avevano collaudato una cassa di espansione. Sembrava funzionante. Poi un giorno il Magra ha straripato e ad Aulla sono morte due persone. Più i soliti milioni di euro di danni. Collaudare la cassa d'espansione sarebbe costato meno, ma è un'operazione complessa e non del tutto priva di pericoli, che arreca disagio alla popolazione, e così alla fine non è mai la priorità di nessun funzionario o politico.

Se i politici tendono a non pensare più di tanto al territorio, non è per miopia o egoismo; semplicemente, il territorio non vota (continua sull'Unita.it, H1t#211).

Votano i cittadini, e i cittadini sono sempre più concentrati nei centri. Del dissesto territoriale si accorgono soltanto quando arriva la piena. Una possibile soluzione poteva passare per il potenziamento dell’ente provinciale, che ha le dimensioni ottimali per occuparsi dei problemi relativi al territorio e alla viabilità. I comuni sono troppo piccoli, le regioni troppo grandi. La provincia era perfetta: sicuramente qualcuna avrebbe potuto essere accorpata, ma in generale è l’entità territoriale che permette di gestire un fiume, una valle, una catena montuosa; l’unica in cui gli amministratori potrebbero trovare l’equilibrio tra le esigenze del centro urbano e quelle del territorio circostante.
Avremmo dovuto potenziarla. Invece a un certo punto qualcuno ha cominciato a dire che andava abolita, e a furia di ripeterlo ci abbiamo creduto tutti. Quella che resterà in piedi col decreto Delrio sarà una specie di dopolavoro dei sindaci, dove la bilancia penderà ancora di più dalla parte di chi rappresenta i centri urbani più popolati. Questi sindaci-volontari dovranno preoccuparsi di inezie come il dissesto idrogeologico praticamente gratis. Bisogna infatti risparmiare, tutte le forze politiche ci tengono molto a risparmiare e pare che il modo migliore sia non pagare lo stipendio ai politici che devono vigilare sul territorio. Non è ancora ben chiaro quanto risparmieremo: vedremo.
Intanto, solo per la piena del Magra, nel 2011, abbiamo buttato via centosettanta milioni – nulla che Berlusconi non potesse risolvere ritoccandoci le accise sulla benzina. Magari capiterà anche a Letta. Però vuoi mettere la soddisfazione di non votare più per i consiglieri provinciali. http://leonardo.blogspot.com
Comments (43)

Leonardo T wrote ...
Ah, perché tu mi avresti risposto nel merito? Deve essersi smarrita la risposta.

Mi par di capire che tu non abbia ancora trovato qualche associazione interessata a un progetto di "provincia trasversale" che unisca valli longitudinali non collegate tra loro.

A questo punto il consiglio è correre subito a brevettare la cosa, cioè ci pensi? Hai avuto tu per primo l'idea che risolverà per sempre i problemi della gestione degli enti locali. Devi solo trovare qualcuno che la sappia scrivere in italiano e il gioco è fatto.

Ti riassumo la discussione: io stavo proponendo un'unità di territorio, che unisca comunità che sono interessate alla gestione degli stessi problemi. (Ad esempio, un fiume che nasce a monte e scende a valle).

Tu ritieni che i territori siano semplicemente degli insiemi di posti dove vivono abitanti e che vadano adeguati agli abitanti. Ritieni ad esempio sia più sensato, per via delle famose "economie di scala" mettere tutti gli abitanti di montagna insieme.

Risultato: un'enorme "provincia trasversale" che (sto cercando di spiegartelo da un po', ma temo che tu non mi abbia ancora seguito) non ha nemmeno un'asse di traffico che colleghi i centri più importanti.

Sarebbe poco popolata e dovrebbe gestire una grande porzione di territorio. D'altra parte anche se gli amministratori combinassero alcune magagne, non pagherebbero per i risultati (ad esempio: inquini un fiume: a valle scompaiono i pesci).

I soldi sarebbero pochi (per esperienza "economie di scala" significa tagli lineari), i centri abitati lontani e separati: facile immaginare rivalità, per la gestione del budget. Nota che a gestire questa mega-provincia dovrebbero essere sindaci, cioè persone elette per gestire le priorità dei centri abitati, non dei territori; e nel loro dopolavoro. Nota che l'abitante di Castelnuovo non ha effettivamente nessun interesse a migliorare la viabilità delle strade che dal Mugello portano a Forlì. (Perché ho la sensazione che se tra un toponimo e l'altro aggiungessi Gioiosa Jonica non te ne accorgeresti?)

Forse, dico forse, è per tutti questi motivi che nessuno ha mai proposto una cosa del genere?

A tutte queste obiezioni tu finora non hai risposto con niente; sei più interessato a giustificare i tuoi errori di ortografia elementare con la scusa che sono abitudini. Cioè ci mancherebbe anche che tu debba rinunciare alle tue abitudini da cialtrone per adeguarti agli standard di una conversazione.

Intervieni su un argomento che non conosci; presenti un esempio che non conosci; ti difendi falsificando le opinioni del tuo interlocutore. Se quello te lo fa notare, è il professorino che sbrocca. Sei uno spinoff di Fanelli, confessa.
1/4/2014, 12:45:00 PM

Anonymous wrote ...
Ora il mio timore è che ci metta alla gogna per aver osato mettere in discussione il Pensiero Unico...

...altra cosa buffa da notare è che se sei d'accordo con lui passano in cavalleria a senza h...vocali e consonanti buttate a caso....frasi iniziate e mai finite...
1/4/2014, 10:28:00 AM

uq. wrote ...
La verità che è Leonardo Tondelli si trolla da solo. La cosa divertente è non assecondarlo, basta rispondere nel merito e lui sbrocca del tutto. Se poi uno rilegge con calma, si rende conto che gli improperi, le acidità e le invettive sono tutte da una parte sola.

Adesso il problema è Modenesi con la M maiuscola, che una cosa che io faccio per abitudine, è vero, anche se si dovrebbe fare soltanto con i popoli antichi (e non mi riesce di capire perché i moderni no). Però è un mio errore, sì...Credo che sia legittimo permettere a Leonardo Tondelli di pascersi di questa soddisfazione.

Nel frattempo abbiamo capito che la soluzione di tutto è dare più soldi alle Province. Una soluzione da genio della lampada.

PS: non ho messo le virgolette quando ho scritto non rispondo "su mi dolgo il capo"...oddio, dovevo mettere le virgole anche adesso! E cosa penserà di me Leonardo prof. Tondelli?

Buonanotte...
1/4/2014, 2:39:00 AM

Anonymous wrote ...
uq., per quel che può valere, hai tutta la mia solidarietà!

Pensa che parlando delle slot e delle lobby che le controllano, di cui non sapeva molto (ma guai a farglielo notare!?), ha comunque voluto avere l'ultima parola e non ha mancato di dirmi che ho la rogna.
Poi mi ha dato dell'incivile perché avevo preteso che non offendesse!!!???
Un comportamento davvero curioso!

La mia impressione, mi potrei anche sbagliare, è che voglia non tanto approfondire e magari ascoltare le opinioni altrui sui diversi argomenti in uno scambio alla pari, quanto fare il maestrino e imporre il proprio pensiero.
1/3/2014, 10:44:00 PM

Leonardo T wrote ...
"Potenziamo l'ente locale preposto. Ok. Come?"

Nel modo più banale: aumentando il budget e le competenze. Togliendole alle regioni, che (salvo quelle a Statuto Speciale) sono enormi raggruppamenti di territori ammucchiati per motivi statistici.

"Mai capitato di sbagliare un copia incolla?"

Migliaia di volte. Adesso senti questa: più sopra hai scritto "Modenesi" con la m maiuscola. Lo hai fatto più di una volta. Ora, per favore, dimmi che è una svista dovuta a un copia-incolla, e non alla sciatteria di uno che non conosce le norme di ortografia più elementari.

E poi, naturalmente, via di virgolettati falsi: è l'unico modo che hai per controbattere. Stai falsificando l'opinione del tuo interlocutore: non puoi fare diversamente, visto che non ti puoi abbassare a cercare di capire il tuo interlocutore.

E ora invito il lettore a un viaggio nel consiglio di una "provincia trasversale" come se la immagina Uqbal: il sindaco di Bobbio saluta i suoi consiglieri comunali, monta sull'elicottero diretto a Montefiorino, dove si è deciso di tenere la riunione bimestrale.

All'ordine del giorno c'è il fiume da manutenere: chi sarà stavolta il nominato? Quest'autunno chi allaghiamo: i modenesi o i fidentini?

"Ehi, la Halliburton ha detto che ci fa il tre per due sulle grandi opere e l'elicottero in omaggio".
"Wow, viva le famose economie di scala".

Fine.

Ora, prima di trollare oltre, mi presenti un montanaro emiliano-romagnolo che sia interessato al tuo incredibile progetto? Altrimenti non mi resta che pensare che la "provincia trasversale" sia stata ideata da te, primo in Italia a concepire un'idea così alta di programmazione efficiente.
1/3/2014, 10:29:00 PM

uq. wrote ...
Ah. Potenziamo l'ente locale preposto. Ok. Come? Il problema delle casse come andava risolto: cosa sarebbe servito, di diverso? Un commissario provinciale in più? Un intervento della polizia provinciale? Forza!

Non rispondo su mi dolgo il capo. Mai capitato di sbagliare un copia incolla? Evita di esporti al ridicolo arzigogolando sui refusi. Non insisto sul punto perché non voglio passare anche io da dodicenne.

Nel frattempo noto come tu fossi partito da: "Ehi, in E.R., o quantomeno a Modena, nessuno collauda le casse" per arrivare "Ehi, ma noi qua siamo tanto ben amministrati!".

PS: le virgolette sono una sintesi e non vanno intesi come citazioni precise. Sapevatelo, altrimenti Leonardo Tondelli si arrabbia (oddio, si arrabbia comunque, eh).
1/3/2014, 7:00:00 PM

Anonymous wrote ...
Leo, ci genuflettiamo di fronte a cotale sapienza e indulgenza.

1/3/2014, 6:36:00 PM

Leonardo T wrote ...
a) L'ER ti serviva come esempio. Di cosa? Di un territorio male amministrato? Non è poi così male amministrato, anche se può migliorare. Vedremo se migliorerà abolendo gli enti intermedi; secondo me poteva migliorare aumentando il loro potere contrattuale (e trasformando la Regione, piuttosto, in un ente di secondo livello). La prossima volta forse è meglio se dai un'occhiata all'esempio che scegli, visto che stai immaginando una "provincia trasversale" che al momento si può percorrere soltanto in elicottero.

b) "Mi dolgo il capo" cosa significa? Tu parlare mia lingua? È proprio necessario rimarcare le tue lacune?

c) Vedo che continua a sfuggirti il punto: i fiumi sono fatti in un modo per cui se nel Frignano non badano al Panaro, il Panaro diventa un problema per chi abita nella bassa. Quindi è interesse di tutta la provincia interessarsi al proprio fiume. Questo è quello che si cercava di spiegare quando si parlava di "unità di territorio". Alcune province sono costruite attorno a un fiume, altre in una valle, altre in un'area costiera. Fino all'esplosione di qualche anno fa avevano tutte un senso.

Cosa importa a Modenesi e peri-modenesi di tutte le problematiche dei montanari? Niente, direi.

Il punto è proprio che non riesci a capirlo: ti sfugge il senso di una collettività legata a un territorio. Se la montagna frana a valle, è un problema per chi abita in montagna e per chi abita a valle. Per te "montagna" e "valle" sono generi merceologici. Ragioni come un tizio della grande distribuzione: mettiamo tutto il genere "montagna" insieme, così spuntiamo anche gli sconti, grazie alle "famose economie di scala e con una programmazione efficiente". È indicativo che tu non sappia flettere il verbo "dolere" ma sia pronto a piazzare sintagmi come "economie di scala" e "programmazione efficiente". Non c'è nessuna ignoranza che non si possa rischiarare con un po' di neoliberese a casaccio.

Non stai vendendo zucchine ai grandi magazzini, sciocchino. Stai organizzando un territorio. La comunità che ha interesse alla cura del Taro è la comunità della valle intorno al Taro. Gli abitanti dell'appennino romagnolo hanno altre priorità. È così difficile da capire? Sì, perché c'è un problema ideologico in mezzo.

Ora, se tu volessi rileggere il pezzo con calma, ti accorgeresti che si presenta un problema (negligenza nell'amministrazione del territorio) e si suggerisce una soluzione (potenziamento dell'ente locale preposto). Non si difende lo status quo - il commentatore più sopra lo stava difendendo, però uno strano status quo deprovincializzato.

Tu invece continui a fraintendere il problema e a suggerire una soluzione (il conferimento dei poteri ai sindaci nel loro dopolavoro) che non potrà che favorire gli interessi di chi abita nei centri più popolati. Ma l'interesse collettivo degli abitanti di un territorio non è necessariamente l'interesse degli abitanti dei centri più popolati. Non ci sono moltissimi modi per scrivere una cosa che hai deciso di non capire.

PS: Ma tu dove lo faresti il capoluogo della provincia montuosa emiliana? Castelnuovo o Pavullo? Pensi di collegarli con una metropolitana? Hai almeno capito che non esistono collegamenti che non passino per i rispettivi capoluoghi, e che al momento l'unica viabilità possibile (e perfettibile) è quella lì?
1/3/2014, 4:59:00 PM

uq. wrote ...
Mi dilungo, anche se qua vado un po' a tentoni: mettiamo di avere tre valli parallele in cui bisogna fare tre collaudi diversi. Ogni provincia deve fare un suo bando e spuntare certi prezzi (semplificando); una provincia "trasversale" fare un bando solo, con maggiore potere contrattuale. Non solo: non è detto che i tre collaudi siano ugualmente urgenti e necessari; una provincia potrebbe decidere di fare due collaudi su tre e rimandare o annullare quello non necessario, mentre una provincia-valle dovrebbe comunque farlo o cmq deve avere degli uffici e del personale dedicato, laddove una provincia trasversale potrebbe usare meno personale (anche questa è economia di scala).

E stiamo parlando soltanto delle casse di espansione; delle quali so poco, effettivamente, ma mi interessa di più il senso del ragionamento, che io sin dall'inizio non avevo ristretto a queste benedette casse.

In ogni caso, facciamo il punto: le casse non sono state collaudate, ma tu te la prendi con me perché rilevo il fallimento delle istituzioni che non hanno fatto nulla per il problema da te stesso sollevato;

Lamenti il centralismo -e lo rinfacci a me che voglio potenziare i comuni-, ma giustifichi le province con l'idea che abitanti "lontani" possono imporre decisioni che i locali non vorrebbero prendere. All'anima del decentramento!

Sostieni che secondo te non è che vada tutto bene così, ma quando ti si suggerisce che forse si possono rivedere i confini, il numero e la struttura delle Province, parti in quarta.

E' curioso.

PS: per la "sagoma" sugli investimenti infrastrutturali, come le ferrovie. Le autostrade, le ferrovie e gli aeroporti si fanno scala provinciale? Le FS rendono conto alle Province? Che potere contrattuale ha una Provincia nei confronti di Moretti?
1/3/2014, 4:11:00 PM

uq. wrote ...
Con questo rabbioso intervento (ti ringrazio di non avermi deluso) hai dimostrato

a) che tu conosci l'Emilia Romagna meglio di me. E' un risultato ma non me ne compiacerei, perché l'E.R. mi serviva più come esempio che altro. Però ti credo di credermi che non sono così all'oscuro come credi di concetti come Val Padana, Appennino e bacino idrografico.

b) che aver scritto ente amministrativo invece di "ente di secondo livello" è una colpa che suscita in te rabbie veramente eccezionali. Mi pento e mi dolgo il capo.

c) In secondo luogo: è possibile che queste famose casse di espansione non siano state collaudate perché ai Modenesi di città e a tutti che abitano la parte pianeggiante della pianura non importa niente (nella loro scarsa lungimiranza, è chiaro)?

Modena e i comuni circonvicini più grossi a valle da soli vanno per i 400.000 abitanti: Modena più Castelfranco, Finale, Carpi, Formigine e altri ma escludendo Sassuolo, Fiorano e altri vicini ai monti -che cmq non fanno parte della comunità montana, si noti.

Tutta la Comunità Montana di Frignano quanti ne ha, 30.000? Tra Modena e i montanari a chi importa delle casse di espansione? I fatti cosa suggeriscono? I fatti dicono che le casse non sono state collaudate e suggeriscono che agli abitanti della pianura non importi.
Cosa importa a Modenesi e peri-modenesi di tutte le problematiche dei montanari? Niente, direi.

Da quel che si evince dai tuoi interventi, sembri pensare che i Modenesi dovrebbero essere favorevoli ai collaudi, tanto mica sono le loro le case che devono essere allagate. Peccato che non essendo noi in Cina, i danneggiati dal collaudo dovrebbero essere risarciti. I modenesi e vicini hanno voglia di accollarsi questa spesa? Ne dubito (e infatti non lo hanno fatto, dato da cui continui a voler prescindere).

I montanari in comunità così frazionati non potrebbero, neanche volendo. Una provincia trasversale invece potrebbe, per via delle famose economie di scala e con una programmazione efficiente.
1/3/2014, 4:11:00 PM

Leonardo T wrote ...
Cioè tu per "amministrativo" intendi ente di secondo livello: purtroppo è una distinzione nota soltanto a te - e sconosciuta ai compilatori di dizionari della lingua italiana - ma chi te lo fa notare è rabbioso, infantile, ecc.

Noto che insisti a parlare di Emilia-Romagna - regione che peraltro non appare tra le peggio amministrate al mondo, ma non sarà senz'altro a causa delle province. Perché non la guardi su una cartina fisica, intendo una vera? Non credo che tu l'abbia mai fatto.

Sennò l'idea di "un'istituzione sola che li raggruppasse insieme" ti apparirebbe in tutta la sua demenzialità. Ma tu hai capito come fa un abitante di Santa Sofia ad arrivare a Castelnuovo ne' Monti? Ora te lo spiego, e se non ci credi verifica pure su google maps: no, non segue il tuo ditino che si sposta in linea d'aria.

Purtroppo, a causa di una imperfezione naturale dell'orografia nota col nome volgare di "montagne", l'abitante non può perforare cinque o sei valli appenniniche, ma è costretto, pensa che roba, a passare da Forlì e a prendere l'unica direttrice, la ss9 o la linea ferroviaria o autostradale che sono parallele: fino a Reggio, che è l'hub naturale per tutti gli abitanti di quel rettangolino che si chiama provincia di Reggio e che tu non capisci perché abbia senso.

Questo è forse il motivo per cui in tanti secoli non ci sono poi stati tanti abitanti di Santa Sofia smaniosi di raggiungere Castelnuovo (malgrado la sua posizione così centrale in un eventuale raggruppamento di tutto l'appennino emiliano, che tu primo al mondo stai proponendo: si vede che prima di eravamo tutti imbecilli da alcuni secoli in qua). Invece da Santa Sofia avevano tutti voglia di andare a Forlì o Faenza: perché? Perché non era ancora arrivato Uq a spiegargli col ditino sulla cartina che i loro veri interessi stanno cinque o sei valli longitudinali più a ovest, nell'appennino reggiano.

Analogamente, a un modenese se c'è una piena del Taro non gliene può fregar di meno; così come a un parmense non interesserà poi troppo il cattivo stato delle casse di espansione a monte di Modena. E a un montanaro, pensa un po' delle casse di espansione che stanno nel suo territorio potrebbe anche interessare molto poco, visto che servono a evitare alluvioni a decine di chilometri più a valle. Purtroppo è la terza volta che te lo spiego, il che ti sembrerà infantile e rabbioso: a me sembra invece che tu non abbia la voglia o la necessità di capire.

Ma non ti senti in confidenza un po' sprecato a dare lezioni di geografia umana nei commenti di questo umile blog? Perché non sei negli uffici che contano a suddividere l'italia in dieci territori rettangolari come il Colorado? Non sarebbe tutto molto più razionale? Anche il fango verrà utile: in fin dei conti non è che un sistema per pareggiare valli e montagne. In the long run sarà tutto pari.
1/3/2014, 12:48:00 AM

uq. wrote ...
@Leonardo

E' evidente che abbiamo idee della buona educazione abbastanza diverse, ma non è una sorpresa e quindi pazienza. Se ti fa piacere tenere la conversazione su piano infantile, prego, il blog è tuo, l'ultima parola tua di default.

Ma: oggi per le Province abbiamo bisogno di elezioni e abbiamo un Consiglio. Con il progetto Delrio invece non ci sarebbero elezioni e la Provincia si ridurrebbe ad una sorta di coordinamento intercomunale. Questo è quel che intendo io per amministrativo al posto di politico e che mi sta benissimo.

E a me basterebbe questo, ma Delrio intende questa soluzione come ponte verso la totale abolizione. Che mi lascia qualche perplessità ma non mi fa stracciare le vesti.

Se ti fa piacere, puoi non considerare le mie obiezioni, però mi sembra che quella di Claudio VdA rimane in piedi, così come quella dell'anonimo del 28/12, 14.13 e di Delio, che ti fa notare, senza parlare di "sciocchezze", che il tuo è un completo non sequitur.

Come lo è quello di accusarmi di centralismo, visto che di fatto la proposta che ti ho linkato devolve ai comuni e alle città metropolitane molte responsabilità, mentre quella di Delrio dà peso ai comuni.

In ogni caso, questo l'hai scritto tu: "Ovviamente chi vive nei grossi centri riuscirà a imporre le proprie priorità". E' esattamente ciò che determinano le province: privilegiare i grossi centri capoluoghi. Ragion per cui a chi vive nei capoluoghi, importa poco degli argini dei fiumi a monte, importa poco delle mulattiere (nelle regioni di montagna), importa poco delle strade che non portano ad altri capoluoghi, importa poco in generale di ciò che finisce per essere provincia remota. Remota e separata, perché è chiaro che tutti gli abitanti del sud delle province dell'Emilia Romagna sarebbero maggioranza in un'istituzione sola che li raggruppasse insieme, mentre ora sono frazionati, e meno incisivi, nelle diverse province.

Attendo fiducioso una risposta rabbiosa.
12/31/2013, 11:13:00 PM

Leonardo T wrote ...
Claudio, in determinate situazioni la provincia rurale potrebbe avere un senso (quanto alle province urbane, si faranno le città metropolitane, alcune delle quali non sono "metropoli" nel senso che si dava alla parola).

Ma metti appunto l'appennino emiliano: è costituito da valli longitudinali. Non si possono mettere assieme. Ad esempio, per un abitante di una valle l'ospedale di riferimento, il più vicino a cui arrivare via gomma continuerà a essere quello del capoluogo di provincia, non quello di un'altra valle magari più vicina in linea d'aria). La suddivisione tradizionale era 'organica': metteva insieme paesaggi diversi con interessi in comune. Poi gli interessi sono diventati contrastanti, ma ancora oggi è interesse dei modenesi curare le vie d'acqua del Frignano, non quelle di altre valli. Se passa tutto a Bologna, le necessità del Frignano saranno ancora meno difese.
12/31/2013, 9:53:00 PM

Leonardo T wrote ...
Uq, io credo che tu non dovresti affatto ignorare il tono polemico, e accettarlo: stai scrivendo grosse sciocchezze, te lo si fa notare.

Trasformazione "in enti amministrativi invece che politici", per esempio, non significa nulla; a meno che tu non abbia deciso che d'ora in poi in italiano un "ente amministrativo" non è più amministrato da politici eletti dai cittadini. Prova a spiegarti in italiano: chi ci vuoi a decidere le cose negli uffici provinciali? Dei sindaci nel dopolavoro, dei galoppini degli uffici regionali, dei prefetti, chi?

"Se i modenesi e gli abitanti di Pievepelago hanno interessi diversi" = non hai letto bene e, ovviamente, non hai capito.

"l'attenzione al territorio è funzionale al benessere delle persone": per stare attento al territorio devi creare disagio a un sacco di persone; devi ledere gli interessi di tantissime persone. Per collaudare una cassa d'espansione devi allagare le abitazioni di gente che c'è andata ad abitare dentro. Lo puoi fare se c'è una collettività vasta che riesce a imporre le sue priorità su quelle di comunità più ristrette. È il motivo per cui tutte le nazioni dell'Europa occidentale con dimensioni paragonabili all'Italia hanno enti di secondo livello elettivi; un'altra possibilità è che non sei ancora arrivato tu a spiegare le cose ignorando il tono polemico di chi ti manda a quel paese.

"Ovviamente gli investimenti infrastrutturali non hanno nulla a che vedere con questa discussione": che sagoma. Prima arrivi dicendo che i trasporti pendolari non si fanno più su ruota, che è una cosa che fa troppo middle age, penso che dalle tue parti ci si esprima così... quando ti si fa umilmente notare che non è previsto lo scavo di nessuna subway per Piandelagotti, e che nei prossimi trent'anni si continuerà a partire e arrivarci via corriera, giù la serranda: tutto questo non ha niente a che vedere con la discussione: come no; nessun esempio pratico ha nulla a che vedere con la discussione.

Passa un buon anno imparando cose.
12/31/2013, 9:43:00 PM

Claudio B. wrote ...
Mi intrometto nella discussione con un contributo, senza alcuna pretesa che esso sia risolutivo.
La contrapposizione fra grossi centri e territorio formato da paesucoli potrebbe essere armonizzata creando due "enti provinciali": la provincia urbana e la provincia rurale. Non è un'idea originale, visto che alcune realtà tedesche funzionano esattamente così, con competenze e poteri differenziati a seconda del territorio.
In tale ottica, si potrebbero ridisegnare le province e ritagliarle sul territorio: l'Emilia da questo punto di vista sarebbe perfetta, con una bella provincia urbana lungo la direttrice della via Emilia e una provincia rurale nella zona appenninica, aventi compitenze e mansioni differenziate, vista la diversità dei territori. La provincia non farebbe più riferimento ad una "capitale provinciale", ma ad un territorio con delle specifiche.
Concludo che la mia vuole essere una riflessione, non una bacchetta magica che tutto solve ;)
Buon anno.
12/31/2013, 12:22:00 PM

uq. wrote ...
La risposta è a Leonardo.

A parte il tono inutilmente polemico o offensivo che ho imparato ad ignorare (altrimenti non commenterei oltre). Il tema m'appassiona, solo che non sono un ingegnere.
Un problema tipicamente italiano è quello dello sprawling, ovvero il fatto che lo sviluppo edilizio ha colonizzato le campagne senza soluzione di continuità, deturpando il territorio e rendendolo ingestibile (se si vuole, un altro fallimento delle Province come organo politico piuttosto che amministrativo).

Ma il punto è un altro: se i modenesi e gli abitanti di Pievepelago hanno interessi diversi, a che serve tenerli insieme in un'istituzione che risulterà sempre penalizzante per una delle parti in causa o paralizzata dalle divergenze? Nella tua impostazione strapaese contro stracittà à la Maccari la campagna è perdente, come i fatti da te citati confermano. Ed è invece proprio il problema che io segnalavo nei post precedenti.

Sulla contrapposizione persone-territorio tralascio di insistere perché è ovvio che interessano le persone, e che l'attenzione al territorio è funzionale al benessere delle persone. Il punto è capire cosa si adatta meglio a cosa.

Ovviamente gli investimenti infrastrutturali non hanno nulla a che vedere con questa discussione (e in ogni caso, le ferrovie non sono gestite a livello provinciale, visto che le ex-concesse sono per la maggior parte interprovinciali).

La cosa buffa e che ti rende il peggior troll di te stesso, è che per darmi dello sciocco non ti sei accorto che nella proposta linkata le province ci sono, eccome se ci sono, e che il mio punto è la loro trasformazione in enti amministrativi invece che politici.

Beh, buon anno.
12/31/2013, 11:22:00 AM

uq. wrote ...
La differenza è che se c'è un problema da qualche parte puoi telefonare invece di mandare un messaggero a cavallo.
Non pare, ma fa molto.
12/31/2013, 11:01:00 AM

atlantropa wrote ...
Vabbe', ma tu ragioni proprio come un vecchio rottame analogico-partitocratico.
Innanzitutto che caspita di nome è Pievepelago?, solo per rispondere sinceramente alla domanda "di dove sei?" un pievepelagese deve spendere in media dagli 8 ai 20 giorni della sua vita; darwinianamente è destinato all'estinzione.

Prova a ragionare in modo più smart.
Intanto aboliamo le province.
Se poi un fiume esonda, aboliamo i fiumi.
Se la popolazione si accentra, aboliamo la popolazione, o i centri.
Se poi nel processo qualcosa va storto, riavviamo.
Male che vada ripristiniamo le impostazioni di fabbrica.
Il back-up ce l'han già fatto quelli della NSA.
12/30/2013, 7:35:00 PM

atlantropa wrote ...
Aboliamo tutto, province, senato, camera, nazione.
Ribattezziamo il tutto come Firenze.
E diamo pieni poteri alla sua giunta comunale.
Così risolviamo anche il problema di capire cosa minchia è 'sto fantomatico "sindaco d'Italia", e risparmiamo anche un po' d'inchiostro, bit e polpastrelli.
12/30/2013, 7:05:00 PM

Leonardo T wrote ...
Io trovo che le province abbiano poco peso contrattuale, e non riescano a imporre le proprie priorità (che sono invece importanti). Trasformandole in un dopolavoro per amministratori di livello inferiore (perché la cosiddetta abolizione consiste in questo) i problemi aumenteranno.
12/30/2013, 3:15:00 PM

Leonardo T wrote ...
No, mi spiace; ma ti voglio lo stesso bene, e spero che un giorno tu possa capire il senso di quel pezzo di tanti anni fa che continua a darti il tormento.
12/30/2013, 3:13:00 PM

Leonardo T wrote ...
Per non saper leggere e scrivere, ne scrivi di cose.
Quella più sciocca è che le province si debbano adattare alle persone. Sta in calce a un pezzo che dice l'esatto contrario: le province si devono adattare al territorio. Lo so che ti dispiace, ma il territorio ha priorità che non sono le tue, e se non le rispetti smotta tutto quanto.

Il tuo punto di vista mi sembra quello solito del residente dei centri che non capisce a cosa serve la provincia perché a lui non serve: il problema è "l'utente di Modena" che fa prima ad andare a Reggio.
Ti sfugge tipicamente il fatto che l'organizzazione provinciale non serve a risolvere problemi a chi abita nei grossi centri serviti dalle direttrici nazionali; il problema non è l'utente di Modena, ma quello di Pievepelago. Tu non hai la minima idea di dove sia: non è il tuo problema, probabilmente è il suo. Dai per scontato che presto o tardi dovrà convergere verso un centro più grosso, così nel tuo modello funziona tutto bene.
In realtà se c'è una tendenza da combattere è quella verso l'accentramento della popolazione: anche il territorio sta meglio, se un po' di gente continua ad abitare a Pievepelago o Piandelagotti. Questa gente, storicamente, converge verso Modena perché la geografia è fatta così: se l'Italia l'avessi creata tu probabilmente l'avresti fatta più razionale, è un grosso problema. Ah, non ci sono collegamenti ferroviari da Pievepelago, e per il momento sarà un po' complicato farli, visto che la tendenza è quella di accelerare soltanto il trasporto ferroviario tra i centri medio-grossi. Quindi sì, le direttrici del traffico tra i piccoli centri continueranno a essere quelle provinciali, e il traffico continuerà ad andare su gomma perché investimenti infrastrutturali non se ne faranno: soltanto che i politici che dovranno prendere le decisioni non saranno più eletti dai cittadini della provincia, ma da quelli di una regione che comprende territori diversissimi con priorità diversissime. Ovviamente chi vive nei grossi centri riuscirà a imporre le proprie priorità, e tu festeggerai mentre ti piove il fango addosso. Tutto va sempre per il meglio nel migliore dei mondi possibili.
12/30/2013, 3:10:00 PM

Leonardo T wrote ...
Ho presentato un problema (le casse d'espansione, anche quando ci sono, non sono state collaudate); non mi sembra di aver detto che tutto va bene così. Trovo che le province dovrebbero essere un centro di organizzazione più forte.
12/30/2013, 2:59:00 PM

Leonardo T wrote ...
E però i fiumi scorrono ancora tutti più o meno negli stessi letti.
12/30/2013, 2:57:00 PM

Anonymous wrote ...
Le Province? Preferirei piuttosto organizzare il territorio in Comunità di Fedeli.

Con Fede scolpita nella Pietra, naturalmente.
12/29/2013, 2:15:00 PM

Anonymous wrote ...
Forse si potrebbero fare un passo in avanti se oltre ad abolire le province e togliere alcune (in)competenze alle regioni, si riorganizzasse e potenziasse (con i soldi risparmiati?) l'azione delle autorità di bacino? Forse una parte della riorganizzazione potrebbe consistere in una “difesa” delle autorità di bacino dalla logica clientelare, e in una più efficiente individuazione di standard e responsabilità?
12/28/2013, 3:10:00 PM

uq. wrote ...
Aggiungo una cosa: non vedo perché profilassi pubblica, caccia e pesca, banchi e infissi scolastici e parchi naturali abbiano bisogno di un centro di elaborazione politica piuttosto che banalmente amministrativa (visto che la parte politica si realizza a livello nazionale e regionale).

PS: io sono contrario alla provincia di Monza, è chiaro. E trovo che i mali di Monza siano estendibili ad altre province, tutto là.
12/28/2013, 2:51:00 PM

uq. wrote ...
Gli strumenti amministrativi e le esigenze del territorio sono cambiati dai tempi di Napoleone (che non ha fatto in tempo a vedere gli effetti della ferrovia, che in Francia debutta nel 1823).
12/28/2013, 2:42:00 PM

uq. wrote ...
La provincia come "un insieme di terre raggiungibili con un trasporto interurbano" è una cosa che non esiste.
Le linee di forza del trasporto non sono quelle provinciali, e i pendolari italiani, di nuovo, non ne tengono conto. Il fatto che le amministrazioni provinciali sembrino avere il tuo stesso identico approccio è una delle ragioni per cui il Trasporto Pubblico Locale (che da un pezzo non è più solo corriera) è così poco efficiente, tale per cui (esempio a caso, tanto per dare un'idea) uno in Versilia probabilmente trova un sacco di collegamenti per Carrara e l'interno, ma se deve andare a La Spezia, s'attacca.
Guarda la forma delle province dell'Emilia-Romagna: striscioline verticali infilzate dalla via Emilia. Un utente di Modena fa molto prima, e ambisce, ad arrivare a Reggio Emilia o a Bologna, o uno di Parma ad arrivare a Reggio, mentre dei collegamenti con il resto della provincia se ne fa poco. E se mi chiedi dove devono andare i parmensi meridionali, è probabile che abbiano più interesse ad andarsene in Liguria che a Parma. Ovviamente questi sono soltanto esempi improvvisati per dare un'idea, ma l'Italia è piena di questi casi (i casi delle province nell'hinterland delle grandi città sono un esempio tipico).

Sono le province a doversi adattare alle persone, non viceversa. Ciò detto, meglio dell'abolizione può essere una riorganizzazione radicale che preveda una maggiore articolazione (comuni, città metropolitane, province autonome, province metropolitane e Roma).

Per la scelta delle scuole: alle famiglie non importa sapere in quale provincia sono, ma se sono raggiungibili comodamente da casa o dal posto di lavoro, il che ci riporta a quei flussi di cui sopra. Il punto vero però è che alle Province non spetta tanto decidere chi deve andare a scuola o dove, ma provvedere all'edilizia scolastica e alla fornitura di suppellettili varie...ti pare siano efficienti?
12/28/2013, 2:38:00 PM

Anonymous wrote ...
a dire il vero sei tu che stai dicendo che va bene tutto così comè.
Il fatto non si riesca a gestire tutto a meraviglia potrebbe anche essere dovuto ai troppi enti che si devono occupare della questione, e i tanti rivoli in cui è facile spartire le responsabilità una volta che accadono i drammi.
12/28/2013, 2:13:00 PM

Anonymous wrote ...
lo hai scritto apposta questo post per farmi venire a farti gli auguri?
12/28/2013, 2:02:00 PM

delio wrote ...
a me non è ben chiaro come un collaudo fatto per conto della provincia di massa e carrara - un collaudo non fatto che ha creato morti - possa essere usato come un argomento *contro* l'abolizione delle province.
12/28/2013, 2:02:00 PM

Leonardo T wrote ...
Ed eccoti qui! Buon anno!

(Stavo quasi in pensiero).
12/28/2013, 1:59:00 PM

Anonymous wrote ...
Alla fine è uscita che i fessi in realtà erano dei furbastri travestiti in quanto si che facevano le casse d'espansione, ma mica si proccupavano davvero che funzionassero
12/28/2013, 1:56:00 PM

Leonardo T wrote ...
Non è che tu non sappia leggere o scrivere: però prendi lo status quo come perfetto (il fatto che la tendenza sia accentrare a livello regionale o addirittura sopraregionale ti "fa capire" che "tutto sommato" questa tendenza sia giusta).

È tutto giustissimo, tutto perfetto, epperò le province esistono: perché abolirle se va tutto bene?

Oppure sta andando tutto un po' meno bene (la cadenza quasi mensile con cui avvengono disastri naturali potrebbe causarti qualche dubbio), ma allora forse regioni e agenzie interregionali non riescono a gestire tutto così bene,
12/28/2013, 1:51:00 PM

Anonymous wrote ...
Ti ricordi quando scrivevi

....Quello che distingue davvero le due regioni è, come dite voi, la "politica". In una delle due governano i... non so come si chiamino, sono un Fiume e non leggo molti giornali, li chiamerò i Fessi. A un certo punto persino i Fessi hanno capito che le inondazioni in autunno e in primavera non erano più emergenze, ma un problema cronico. E hanno pensato di risolverlo alzando gli argini, scavando nuovi canali, costruendo casse di espansione e allargando quelle esistenti.....

....Anche nell'altra regione è piovuto. Ma gli argini erano più alti, le casse di espansione pronte ad accogliermi; così ho esondato appena un po'.....
12/28/2013, 1:51:00 PM

Leonardo T wrote ...
Mi sembra il vecchio progetto della fondazione Agnelli: se si ingrandiscono le regioni ha un senso anche ingrandire le province. Sennò entrambe le cose non hanno senso: e non stiamo andando verso una razionalizzazione, stiamo andando verso una centralizzazione regionale.

La provincia di Monza è il peggiore esempio che si possa fare: non ha senso, era Milano che doveva diventare da tempo area metropolitana.

Io sono un insegnante e credo proprio che la dimensione provinciale sia quella ottimale per gestire la distribuzione del territorio degli istituti: l'abitante di una provincia sceglierà la sua scuola tra quelle della provincia, non del comune o della regione. La "provincia" è un insieme di terre raggiungibili con un trasporto interurbano (la corriera al mattino).
12/28/2013, 1:48:00 PM

Leonardo T wrote ...
Insomma funziona tutto bene secondo te (ma non grazie alle province). E però ogni anno buttiamo via miliardi a causa di smottamenti o alluvioni.

Se prendi il caso del Magra (o del Secchia o del Panaro) hai un fiume di medie dimensioni che attraversa una o due province. Alcune si potrebbero accorpare, ma la provincia è nata in epoca napoleonica proprio come insieme di territorio amministrabile.

Invece le regioni erano raggruppamenti di province a scopo statistico, e dal 1970 in poi hanno iniziato a centralizzare competenze che non necessariamente sanno gestire. Perché a Bologna i consiglieri ravennati o piacentini dovrebbero interessarsi di una cassa d'espansione modenese? Cosa gliene viene banalmente in tasca? Non ho niente contro i piacentini, ma non capisco perché i miei rappresentanti debbano mettere voce nei fatti loro, e i loro nei fatti miei.
12/28/2013, 1:41:00 PM

uq. wrote ...
g) organizzazione dello smaltimento dei rifiuti a livello provinciale. Non saprei, qui forse la Provincia serve. Ma una Provincia profondamente ridisegnata.

h) servizi sanitari, di igiene e profilassi pubblica, attribuiti dalla legislazione statale e regionale. Perché?

i) compiti connessi alla istruzione secondaria di secondo grado ed artistica ed alla formazione professionale, compresa l'edilizia scolastica, attribuiti dalla legislazione statale e regionale. Qualunque insegnante sa che ciò è privo di senso, anzi crea un mondo burocratico parallelo surreale.

l) raccolta ed elaborazione dati, assistenza tecnico-amministrativa agli enti locali. Ah beh.

In ogni caso, esiste un progetto di revisione di Province e Regioni molto dettagliato e interessante, che non le annulla ma le diminuisce drasticamente e ridisegna tutta l'architettura delle istituzioni da comune a regione:
http://www.cityrailways.it/storage/pdf/R1202_enti_territoriali_propostaV2.pdf
12/28/2013, 11:08:00 AM

uq. wrote ...
Le funzioni delle province sono queste:

a) difesa del suolo. E' ciò di cui si discute qua e a cui ha obiettato Pietro.

b) tutela e valorizzazione delle risorse idriche ed energetiche. Ovvero fiumi, laghi, e altri specchi d'acqua. Quanti acquedotti sono intra-provinciali? Quanti impianti elettrici rispettano i limiti provinciali? L'Acquedotto Pugliese, per dire, è presente da solo in tre regioni.

c) valorizzazione dei beni culturali. Perché? Boh. Chiese, musei, centri storici interprovinciali ne conosco pochi. Il famoso coordinamento si fa sicuramente meglio in Regione. Come di fatto già avviene.

d) viabilità e trasporti. La fruizione di strade e TPL extra-urbano se ne frega dei limiti provinciali, e anzi è danneggiata moltissimo dal fatto che ogni Provincia si considera un'isola. Monza e Milano sono province diverse e sono collegate dal tram. Idem per la metro interprovinciale di Napoli.

e) protezione della flora e della fauna parchi e riserve naturali; Stato e Regioni vanno benissimo.

f) caccia e pesca nelle acque interne; comuni e consorzi di comuni vanno benissimo.
12/28/2013, 10:50:00 AM

uq. wrote ...
A me le obiezioni di Pietro sembrano sensate, per non saper né leggere né scrivere.
Nel caso specifico di Modena le autorità preposte citate sono due: Regione e Agenzia Interregionale. Il fatto che la seconda sia addirittura interregionale fa capire che tutto sommato non è quella della Provincia la scala giusta.
Provincia di Modena che peraltro esiste e non sembra aver avuto alcun ruolo in questa pianificazione territoriale.
Siccome vorrei entrare nel merito (sia pure senza avere certezze granitiche per le quali non ho competenza) vediamo gli ambiti di intervento delle Province. Però lo faccio in altri post, perché altrimenti diventa così lungo da andare nello spam.
12/28/2013, 10:42:00 AM

pietro wrote ...
A me sembra sciocco pensare che un ente con angusti confini, come la provincia possa gestire fiumi torrenti e canali, che notoriamente se ne fregano di simili astrazioni politiche, nel nord ovest italiano esistono enti ( non so quanto funzionino nel resto d' Italia ) che gestiscono decentemente questo genere di problemi, si chiamano consorzi di bonifica, http://it.wikipedia.org/wiki/Consorzio_di_bonifica
Il sistema di fiumi, torrenti e canali artificiali della pianura padana ha uno sviluppo di 10 mila km, e apparentemente funziona bene.
Da questo punto di vista sostenere che enti come le provincie, che non hanno mai dimostrato interesse e capacità di affrontare problemi in cui sono assolutamente incompetenti servano a qualcosa mi sembra surreale.
In realtà le provincie sono troppo piccole e i fiumi se ne fregano dei confini tra una provincia e l'altra, dare in mano ai politici locali certe cose è il miglior modo di polverizzare le responsabilità , così poi quando capita qualcosa non è colpa di nessuno.
Se il politico locale non pensa a certe cose è SOLO perchè LUI non ha nessuna responsabilità PERSONALE quando succede qualcosa.
12/28/2013, 9:16:00 AM

pietro wrote ...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
12/28/2013, 9:11:00 AM

Non te lo clicco il video, Beppe.

Permalink
Dieci giorni dopo aver esposto Maria Novella Oppo alla gogna, Grillo dimostra di non aver capito (o di aver capito benissimo, e di voler perseverare) lanciando su facebook una corsa all'insulto più sessista nei confronti di Laura Boldrini. Nulla da aggiungere a quello che ha scritto Marina Terragni; vorrei concentrarmi su un dettaglio secondario: il fatto che anche stavolta Grillo faccia saltare il tappo dicendosi "senza parole". La stessa espressione è una protesta di innocenza (Grillo è talmente indignato che non è in più grado di dire niente) e un invito al massacro (ditelo voi, commentatori inazzati! riempite il vuoto lasciato da Beppe!) E naturalmente c'è l'invito a cliccare un video. Sempre così: non ho parole, clicca il video. Sta diventando un ritornello.

Tra i motivi pre-politici della mia avversione per Grillo c'è il fatto che lui voglia farmi cliccare sui video. Anche il suo blog ha la colonnina destra morbosa, come tutti i siti che cercano di tirare due spicci. Per inciso: non è vero che Grillo faccia i milioni col blog. Se ci tenesse proprio ai milioni Grillo ricomincerebbe a farsi pagare i biglietti ai palazzetti invece di comiziare in piazza gratis: e scriverebbe più libri e inciderebbe più dvd. Coi blog, anche zeppi di inserzioni, ti rifai più o meno delle spese. Grillo non fa politica per guadagnarci, e però neanche vuole perderci troppo; ultimamente la sua colonnina si è fatta più agguerrita, con una strategia cattura-attenzione elementare quanto efficace. È tutto un 'Siamo senza parole! Clicca qui, guarda il video!' Non hanno mai parole. Hanno solo video. Adesso vado di là e copio-incollo i primi titoli che trovo, giusto per dare un'idea (continua sull'Unita.it, H1t#210)

MOVIMENTO 5 STELLE, CENSURATA PURE QUESTA NOTIZIA
Censurata anche questa notizia. Non ne parla nessuno. Abbiamo il video. Guardate cos’è successo. …
Non ho la minima idea di cosa sia, e un po’ di curiosità mi sarebbe anche venuta, però cliccando compare una pubblicità che dura 46 secondi e non si può chiudere. Anche dopo averla guardata per 46 secondi della mia vita, non si chiude lo stesso: forse pretendono che la segnali a qualcun altro via twitter o fb, c’è il logo sopra. Mboh, lascio perdere. In questo modo forse do una mano alla “censura”, ma d’altro canto immagino che se fosse una cosa davvero importante l’avrebbero messa nei titoli veri.
GIULIA INNOCENZI E IL SESSO 4 VOLTE AL MESE
Ecco cosa ha scritto Giulia Innocenzi a proposito del sesso 4 volte al mese: (Clicca…
Questa trovata è particolarmente penosa.  Di questo famoso contratto “sesso 4 volte al mese” ne hanno parlato un po’ tutti, oggi, ma solo a casa Casaleggio è venuto in mente di associarlo nel titolo al nome di una giornalista donna che è anche un volto televisivo. Ovviamente chi non ha ancora sentito la notizia assocerà la Innocenzi al “sesso 4 volte al mese” e correrà a cliccare: e ogni clic sono eurocentesimi, butta via. Immagino che dall’altra parte ci sia semplicemente un contenuto visuale o testuale in cui l’Innocenzi commenta la notizia, ma anche stavolta non sono andato oltre.
COLOSSALE FIGURA DI M…. DELLA RENZIANA!
Preparatevi perché questa è incredibile. Guardate cos’ha combinato la renziana Marianna Madia…
Ha sbagliato ufficio e ha parlato col ministro sbagliato, boh. Fossero questi i problemi della Madia. Poi per carità, è una notizia pure questa, però… “preparatevi perché questa è incredibile“. Ché io me lo immagino sempre questo lettore medio di beppegrillo che prima di ogni clic dà una controllata alla pressione per non sforzare troppo le coronarie.
MILENA GABANELLI SMASCHERA L’INGANNO
Ultim’ora direttamente da Milena Gabanelli. Governo smascherato. Ecco cosa stanno facendo: (Leggi…
Oh, per una volta si legge invece di guardare. Vado a cliccare e non finisco in una pagina di Report o comunque gestita da Milena Gabanelli, ma in un altro sito pieno zeppo di pubblicità video, dove si riporta una notizia (“la Commissione Bilancio ha stralciato quella parte della cosiddetta “web tax” che riguarda l’e-commerce”), segnalando che “lo scrive sul proprio profilo Facebook, Report, il programma di Milena Gabanelli”. C’è il link diretto? Certo che no.
TUTTO INTORNO A LEI!
Mariarosaria Rossi, assistente personale di Silvio Berlusconi. Diffusa questa imbarazzante notizia. …
Tutto così, sempre così. Incredibile, colossale, clicca. Siamo senza parole, guarda il video. Per molti questa è l’esperienza quotidiana con internet: tant’è che appena escono dal sito di Beppe cercano di riprodurla su altri siti. Ad esempio vengono qui nei commenti e si portano sempre delle verità importantissime che però ti possono comunicare soltanto attraverso i video. Guarda che ti sbagli, guarda il video.
Ora, per carità, sono sicuro di sbagliarmi tantissime volte. Ma i video non li guardo quasi mai. Niente di personale, ma mi annoio mentre si caricano. L’idea di restare fermo mentre i video mi spiegano una cosa, senza poter scorrere con lo sguardo e cercare i punti salienti (come faccio quando leggo un testo più o meno rapidamente) mi rende nervoso. Se proprio ci tieni al mio parere, fammi un riassunto. Sono abituato a leggere e a scrivere, e anche internet mi piaceva di più quando era tutta così: scrittura, lettura, di nuovo scrittura. A quel tempo lui i pc li spaccava, ricordate. Veniva dalla tv.
Poi un giorno è arrivato su interneta casa mia. E si è portato tutti questi noiosissimi video. E la sua corte di videoamatori. Perché la gente si annoia. La gente vuole vedere i video. Con tanta pubblicità intorno. Almeno Berlusconi se ne stava nell’altro scatolone, e per escluderlo bastava una pressione sul telecomando. http://leonardo.blogspot.com
Comments (36)

Anonymous wrote ...
Col blog ci guadagni eccome se hai il numero di utenti che ha Grillo.
I contenuti adesso sono anche bloccati se usi adblock o simili...
3/10/2014, 6:06:00 PM

Leonardo T wrote ...
Beh, se uno è davvero convinto che i commenti siano premiati con "dindini nel conto corrente", forse non dovrebbe commentare più.
12/23/2013, 2:40:00 PM

Anonymous wrote ...
http://www.corriere.it/cronache/13_dicembre_22/i-teorici-cospirazione-500-contro-scie-chimiche-e36c0ea6-6aec-11e3-b22c-371c0c3b83cf.shtml

Leo è a modena, tu ci vai?
dai che poi ci fai un resoconto.....
12/22/2013, 2:26:00 PM

Anonymous wrote ...
Da ieri per vedere i video devi disbilitare Adblock (col cazzo! io non guardo i video piuttosto)
12/22/2013, 2:09:00 PM

AAITV wrote ...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
12/22/2013, 2:06:00 PM

Anonymous wrote ...
Comunque di tutta sta storia rimane sempre un dubbio: e se avessero alterato i campioni?? Purtroppo non abbiamo idea di dove possano arrivare le case farmaceutiche per tenersi il mercato.....
Gio
12/22/2013, 11:15:00 AM

Anonymous wrote ...
Dal Corriere:
Jennifer Lawrence
"Beccata in albergo con molti sex toys" | Video
12/22/2013, 1:57:00 AM

Gustavo wrote ...
Ragazzi, questo non vi porta via molto tempo, è da vedere assolutamente.....
http://www.youtube.com/watch?v=uLUJf9CpHPI
12/21/2013, 6:30:00 PM

Anonymous wrote ...
...e più dindini vanno nel conto corrente....
qui si va un tanto al chilo...in confronto pomeriggio 5 è un programma di approfondimento politico...
12/21/2013, 6:04:00 PM

Leonardo T wrote ...
Alla larga. Qua è come al circo, più gente entra più bestie si vedono.
12/21/2013, 1:47:00 AM

Leonardo T wrote ...
Se posso interloquire, non mi paghi abbastanza.
Se ogni tanto ti senti un po' preso per il culo, pensa che praticamente lo faccio gratis, offre la casa.
12/21/2013, 1:46:00 AM

Leonardo T wrote ...
Aggiungo: prima di usare "antropologicamente" in una conversazione, date un'occhiata a "antropologia" su un buon vocabolario.
12/21/2013, 1:35:00 AM

dulcamara wrote ...
Uscitene e fatevi una vita. Usatelo per scaricare i film dei vanzina da torrent: in questo modo danneggerete berlusconi che li produce. Usate facebook per rimorchiare e non per indignarvi di tutto. Postate gattini. Scrivete mail a parenti e amici, non litigate con sconosciuti, o se lo fate fatelo per divertirvi. Togliete beppegrillo.it e ilfattoquotidiano.it dai preferiti, internet è grande. Metteteci il sito di "le scienze" e ogni tanto passate a dare un'occhiata. Non usate explorer, è lento e macchinoso.
Le foto di 4chan sono divertenti ma dopo un po' rompono l'anima. Un troll non è una persona che non ama beppe grillo: è un tizio a cui di beppe grillo non frega niente, in media.
Che altro? ah, sì, le forme verbali do, sto, sta, sa, eccetera non vogliono l'accento. E nemmeno lo vuole il cognome Fo, di Dario Fo. Il sito della crusca lo spiega bene.
12/21/2013, 12:23:00 AM

Anonymous wrote ...
Ci puoi dire almeno come fai ad esprimere idee tue?
Tu che conosci internet dagli albori dacci qualche dritta per usarlo in maniera consapevole e non ebete.
12/20/2013, 11:56:00 PM

dulcamara wrote ...
non capisco perchè devi trovare un'etichetta per qualcosa che esce dai tuoi schemi. Pensa liberamente!
12/20/2013, 11:43:00 PM

Anonymous wrote ...
ho capito sei alfaniano!
Uno l'abbiamo trovato!
Ce ne mancano due e poi abbiamo tutto l'elettorato del ncd al gran completo....
12/20/2013, 10:43:00 PM

dulcamara wrote ...
no, sono un cavourriano di corrente quintino sella.
12/20/2013, 10:29:00 PM

Anonymous wrote ...
Scusate ma qui nessuno-neppure marcello- dice che la bordini (questa volta il poro fidanzato non c'entra) dall'alto del suo ruolo non avrebbe dovuto fare uno spottone al pd....sempre che dulcamara non smentisca la cosa con fonti che solo lui ha perché qui è il più skillato....
12/20/2013, 10:01:00 PM

Anonymous wrote ...
a dulca allora sei un berlusconiano...fratello.....
12/20/2013, 7:55:00 PM

Claudio B. wrote ...
@dulcamara Se citi i paralipomeni, potresti proporre una zucchificazione del divo Beppe ;)
12/20/2013, 7:44:00 PM

dulcamara wrote ...
alfredo, del PD ci sarà tua sorella, io odio i grillini come semplice persona dotata di un QI a tre cifre. Cosa che mi permette di esprimere idee mie, e non prese alla lettera dagli strepiti isterici di un comico in disarmo. Tuttavia riconosco che l'idea di tagliare l'ADSL ai grillini non è malvagia, anche se per sicurezza gli taglierei pure il telefono, e nel caso dei più convinti, le mani perchè non possano nemmeno usare il codice morse se non battendo testate sul muro.

riccoespietato, non saprei dalle tue parti cosa vuol dire il mio nick, io l'ho preso da un'opera lirica. Se una parola come skillato ti sconvolge così, aspetta di sentire questa: paralipomeni!
12/20/2013, 7:36:00 PM

Antonio wrote ...
Comunque Leo o scrivi contro grillo e il blog si rianima o altrimenti è deserto.....in qualche modo lo devi ringraziare:)
12/20/2013, 7:33:00 PM

Antonio wrote ...
Ci scommetto tutto quello che volete che tra poco salta fuori un anonimo grullino con la storia della serracchiana che ha preso un volo di stato per andare a ballerò....
12/20/2013, 6:44:00 PM

Genesio wrote ...
dulcama' perché non organizzi dei corsi dei formazione per niubbi grullini così da renderli skillati...faresti un sacco di soldi...e così starebbero al loro posto risultando molto meno fastidiosi....
12/20/2013, 6:29:00 PM

Anonymous wrote ...
dulcama',

...io la penso come te, a grandi linee.
poi, il fatto di pensarla come uno capace di scrivere "skillato" mi fa sospettare di avere torto; grazie dell'avvertimento.

(bel nick...! se sapessi che significa dalle mie parti...)
12/20/2013, 5:58:00 PM

Anonymous wrote ...
caro Marcell_o, sono lo spiritosone delle 10:25, quello che paga con le proprie tasse 3.6 milioni di euro all'Unità (quotidiano di Gramsci e ora di Renzi sic.) e quindi in parte lo stipendio di Leonardo, che da quando scrive per il suddetto giornale è irriconoscibile; ma i bimbi crescono, la famiglia si allarga e ognuno è libero di portare a casa la pagnotta come meglio crede. tu, caro Marcell_o, non eri incluso, quindi rilassati e torna al tuo nulla.. Buone feste!
12/20/2013, 5:40:00 PM

Alfredo wrote ...
...evvai ! Grande dulcamara che alle 13.48 di venerdi 20 dicembre 2013 certifichi che noi del pd siamo antropologicamente superiori anche su internet!
Io andrei casa per casa a tagliare la linea adsl a tutti i grillini così la smettono di disturbare....
12/20/2013, 2:26:00 PM

dulcamara wrote ...
Caro Leonardo, io appartengo alla tua stessa generazione (forse tu hai un paio di anni in meno di me) e coi computer e i blog ho iniziato a smanettare ormai una quindicina di anni fa. Questo mi fa guardare ai miracolati di internet, e ai grillini in particolare, come a eterni niubbi che su internet non dovrebbero stare perchè disturbano e non sanno comportarsi ammodo. Cercare di fare un discorso generalista che tenga conto del fatto che sono tutte persone, esseri umani, non funziona: perfino stare in rete comme il faut richiede una briciola di competenza, e se non ce l'hai è meglio che ti tolga di mezzo.

Per questo mi stupisco del tuo stupore, perchè anche tu che ti muovi sulla rete da parecchi anni dovresti riconoscere chi è questa gente: sono i fessi che cliccano sugli eseguibili cercando di vedere Belen nuda. Grillo non ha fatto altro che raccoglierli sotto la sua bandiera, e gli va dato atto di esserci riuscito e di continuare a tenerseli con dei metodi di marketing virale che però adesso sono un bel po' obsoleti. "Questo non te lo faranno mai vedere" e simili boiate sono stucchevoli mezzucci che un utente minimamente skillato della rete dovrebbe beccare a colpo d'occhio. Immagino quindi che tu lo sappia benissimo, ma che per un articolo sull'Unità ti sia dovuto trattenere per non essere compreso solo dal circoletto dei nerd.
12/20/2013, 1:48:00 PM

marcell_o wrote ...
ahahah divertente, anonimo delle 12:42
ma sei tu quello che mi paga lo stipendio? non ti offendi vero se vado a prendere un caffè?
12/20/2013, 1:13:00 PM

Anonymous wrote ...
marcello,... prima parli dei 5s 2,5 milioni di fondo di solidarietà poi passi al pd "sono una manica di incompetenti e inconcludenti" poi torni a parlare dei 5s "hanno restituito parte dello stipendio"...
E' faticoso seguire il filo del tuo discorso....
12/20/2013, 12:42:00 PM

marcell_o wrote ...
2, 5 milioni di fondo di solidarietà alle imprese?
o mio dio! siamo salvi!
sono una manica di incompetenti & inconcludenti, ma hanno restituito parte dello stipendio!
ora sì che la merkel ci prende sul serio e l'europa pure e finalmente stronchiamo anche il tarffico di cocaina

ps se intendi dire che il governo letta fa schifo: siamo d'accordo!
se intendi dire: è necessario il governo letta?
tu che dici?

ps2 vorrei ringraziare lo spiritosone anonimo delle 10:25 perché mi paga lo stipendio... visto che ti trovi, non potresti alzare il mio e diminuire quello di quadri, dirigenti e amministratore delegato? sì, lo so che è una società privata, ma visto che paghi te...
12/20/2013, 11:51:00 AM

Gu wrote ...
Io credo che lo spiritosone delle 9.02 ci voglia far riflettere che in realtà leonardo continua a guardare il dito e mai la luna
Mi spiego: la notizia importante è i titoli di tze tze o il fatto che i 5s abbiano rinunciato a una parte cospicua dello stipendio per creare un fondo di solidarietà per le imprese?

INFORMATI!!!11!!
SVEGLIA!!1!!1!

Tu Marcello cosa ne pensi?


12/20/2013, 10:34:00 AM

Anonymous wrote ...
https://adblockplus.org et voila, così smetti di concentrarti sulle pubblicità di grillo e magari ti dedichi a leggerne gli articoli, ora ti saluto perchè voglio controllare le altre boiate pazzesche che scrivete a mie spese... buone feste!
http://www.governo.it/DIE/dossier/contributi_editoria_2012/comma2.pdf
12/20/2013, 10:25:00 AM

marcell_o wrote ...
anonimo delle 9:02 sei uno spiritosone
anch'io non clicco quasi mai sui video e mai su quelli che portano al blog di beppe strillo
ho il sospetto che, a forza di guardare video, qualcuno abbia disimparato a leggere, voglio dire: stando a certi commenti se ne può ricavare la stessa impressione
penso che alcuni commentatori seriali (che non sprecano neanche una frazione dis econdo per scrivere il nome o il nick) vadano talmente veloci nella lettura che capiscono fischi per fiaschi
esempio:
pare che la boldrini ha presto 'sto volo di stato senza aggravio di spesa e c'è gente che continua a chiedere chi ha pagato il biglietto
quindi immagino che 'sti commentatori anonimi e seriali zompettino da un blog a un quotidiano online lasciando un commento qui, un po' di turpiloquio là, un link da un'altra parte oppure una richiesta di altri argomenti
però (a forza di sfotterli) sta diminuendo la frequenza degli:
INFORMATI!!!11!!
SVEGLIA!!1!!1!
ecc.
occupandomi di pubblicità da un po' mi pare di capire che l'idea di beppe strillo di far passare tutto e solo dal suo blog non sia casuale, e così continuerà ad essere quando sarà pienamente operativo il sistema operativo (ahahah) del m5strilli
12/20/2013, 9:40:00 AM

Anonymous wrote ...
Guardate qui sotto cosa non si fa per raccattare 2 voti in più alle prossime elezioni...non ho parole....

http://www.beppegrillo.it/2013/12/vittoria_m5s_ab.html
12/20/2013, 9:02:00 AM

Paolo wrote ...
Leo basta che installi un softwarino (scaricabile gratuitamente) che "riconosce" i visitatori (in base alle loro pagine visitate precedentemente) del tuo blog.
Basta che imposti alcuni siti come sgraditi (ad es. blog grillo, il fatto, ecc.) e gli viene impedito di commentare nel tuo blog.
12/20/2013, 8:34:00 AM

Il lapsus divino

Permalink
Il due per mille non frega il cittadino... l'otto per mille invece sì?


"Il sistema del due per mille non frega il cittadino". "Se il cittadino non opta, quindi non sceglie Stato o partiti, il contributo, il due per mille stesso, rimane allo Stato". Così ha detto Enrico Letta e senz'altro è una buona notizia: per molto tempo abbiamo temuto che anche il due per mille di chi non intendeva scegliere (il cosiddetto "inoptato") sarebbe stato distribuito ai partiti. Non è così: eravamo i soliti prevenuti, il sistema del due per mille non fregherà il cittadino.

Ma perché ci era venuto un dubbio del genere? Semplice: avevamo pensato di applicare al nuovo "due per mille" lo stesso sistema che funziona per l'otto per mille con cui si finanziano le confessioni religiose. Nel caso dell'otto per mille infatti l'inoptato viene ri-distribuito secondo un criterio proporzionale: la confessione che ha ottenuto il maggior numero di "preferenze" ottiene la fetta più grande. Se si considera che più o meno il sessanta per cento dei contribuenti non esprime nessuna preferenza, ne risulta che il 37% dei contribuenti che scelgono la Chiesa cattolica riescono a dirottare su di essa l'85%... (continua sull'Unita.it, h1t#209) (dati del Senato relativi al 2007): più del doppio. Per contro l’Assemblea di Dio e l’Unione delle chiese metodiste e valdesi hanno deciso di rinunciare alla loro quota di inoptato.

Ma a quanto pare il due per mille non funzionerà così. Mentre si affannava a spiegarcelo, Letta si è lasciato scappare un lapsus: il due per mille non frega il cittadino. Che equivale a un’ammissione: l’otto per mille invece sì. Non importa quante volte ce lo siamo detti e ripetuti negli ultimi 25 anni: sentirselo confermare da un presidente del consiglio fa comunque piacere. Specie se il presidente in questione è di area cattolica. Non sarebbe fantastico se non si trattasse di un lapsus, ma l’annuncio di una riforma della legge 222/1985 che assegni a ogni confessione soltanto l’otto per mille che i contribuenti scelgono di destinare? Lo Stato ne ricaverebbe una cifra intorno ai seicento milioni di euro, non esattamente bruscolini. La Chiesa cattolica viceversa si ritroverebbe un po’ più povera, ma papa Francesco senz’altro non se ne lamenterà – del resto chi mai vorrebbe arricchirsi fregando i cittadini? http://leonardo.blogspot.com


Comments (17)

Anonymous wrote ...
qual è il movente di grillo? qual è il suo obiettivo?
12/15/2013, 9:55:00 PM

marcell_o wrote ...
all'anonimo delle 9:46
non t'è proprio possibile immaginare un diverso punto di vista senza scomodare le categorie filosofiche come "fette di mortadella sugli occhi"?
ricordati tu piuttosto la cronologia dei movimenti, prima che grillo cominciasse a dare benedizioni e poi dispensasse il suo simbolo e poi cominciasse a dare patenti di ortodossia (e a revocarle)
12/15/2013, 9:51:00 PM

Goffredo wrote ...
Ma è vero che tutti i partiti hanno preso finanziamenti illegittimi in questi ultimi 20 anni?
12/15/2013, 9:20:00 PM

atlantropa wrote ...
Perfetto, se tutti abbiamo capito come funziona il meccanismo dell'8 per mille siamo a cavallo; di solito la questione è poco chiara, o almeno così mi è sempre parso ogniqualvolta mi sia capitato di discuterne.

Dunque, dal mio punto di vista i livelli problematici sono diversi.
1) Innanzitutto non mi piace l'idea di fondo, ossia che una fetta, per quanto "piccola", del gettito fiscale sia destinata alle confessioni religiose (o eventualmente allo stato); certo, sussidiarietà, centri sociali, scout, volontari e quant'altro; ma si tratta comunque di enti che si organizzano come meglio credono, e talora si esprimono in maniera "eversiva", penso alle varie "obiezioni di coscienza", ai pro-life nelle strutture sanitarie pubbliche (non entro nel merito, chè tanto lo ha già fatto Leonardo altrove).
2) Il punto chiave, hic et nunc, è ovviamente la destinazione dell'inoptato; qui sono d'accordo con lo spirito di quanto dice Leo nel pezzo, ma il fatto è che per risolvere questa cosa è necessario prima venire a capo di (1).
3) Trovo problematico a margine quel che ne consegue, ossia che io con la mia firma possa muovere i "soldi altrui", o viceversa che altri decidano la destinazione dei "miei soldi". Se per il finanziamento dei partiti questo può essere inevitabile, dato il requisito della segretezza del voto, e la non-schedabilità dei cittadini, ma per le religioni, che peraltro rivendicano una dimensione pubblica e palese, trovo che ciò non abbia molto senso.

A margine, restano altre questioni aperte.
Ad esempio si dice che la Congrua, e quindi l'8 per mille siano dei risarcimenti per gli espropri dei beni ecclesiastici; ma un risarcimento si fa fissando un valore da risarcire e restituendolo in maniera dilazionata secondo certe condizioni fino all'estinzione del debito; qui, invece, l'estinzione non è proprio prevista; ma un credito infinito è un sopruso bello e buono, così come un debito inestinguibile è una truffa (e poco conta che sia stato lo stato stesso a disporli).
Poi mi dispiace che l'indignazione stia "montando" in conseguenza della crisi; come per gli f35, che non andrebbero acquistati in quanto arma di offesa, e non in quanto la nostra partnership al progetto dà benefici marginali, o perchè abbiamo pochi soldi, così il dirottamento dell'8 per mille non dovrebbe esistere anche se l'Italia fosse un immutabile Eldorado; e non dovrebbe esistere in quanto truffa (già detassando donazioni volontarie erogabili da parte del singolo contribuente in sede di dichiarazione dei redditi, come mi pare già si faccia altrove, lo stato farebbe una concessione sin troppo larga).
Resta da capire il margine d'azione.
Credo che se la legge sia emendabile unilateralmente dallo stato sia di per sè controverso; bisognerebbe innanzitutto cercare di capire come stanno le cose, perchè se ciò che conta è solo la legislazione interna in quel caso c'è margine teorico per agire, e pratico per sollevare la questione, iniziare a far pressione. Magari un referendum sarebbe comunque bocciato, in quanto si parla di tasse, ma almeno il problema potrebbe essere messo in agenda; ed è proprio questo il punto. Il fatto che Leonardo ne parli, e che scelga di farlo sull'Unità, è già qualcosa.

[non posso rileggere, ho scritto di getto, vogliate perdonare tutti i pasticci disseminati qua e là]


PS per C: il comico è milionario ma è pure genovese.
12/15/2013, 4:25:00 PM

Anonymous wrote ...
Lodevole, ma non dimostra che "per fare politica non c'è bisogno dei soldi".

C.
12/15/2013, 4:02:00 PM

Anonymous wrote ...
Sarà pure un comico milionario ..mi duole dirlo ma mi sembra l'unico ad aver rinunciato ai 46 milioni di euro di rimborsi elettorali, o sbaglio?
12/15/2013, 3:33:00 PM

Anonymous wrote ...
Intendi il movimento del comico milionario?

C.
12/15/2013, 3:00:00 PM

Anonymous wrote ...
Marcello, c' è un partito/movimento che da qualche anno sta facendo politica senza soldi?
Togli le fette di mortadella che hai sugli occhi....
Ricordati che per fare la buona politica non c'è bisogno degli sghei..
12/15/2013, 9:46:00 AM

marcell_o wrote ...
volevo dire: cosa ne sarebbe ora dell'italia se vent'anni fa i partiti, tutti, si fossero trovati senza soldi improvvisamente?
12/15/2013, 8:59:00 AM

marcell_o wrote ...
il meccanismo m'è molto chiaro, quando hanno firmato i nuovi patti col vaticano io c'ero e leggevo il giornale e votavo (non craxi)
se vogliamo l'8 x 1000 è il degno erede della decima sempre voluta e pretesa dalla chiesa
nella discussione sul finanziamento ai partiti non dovremmo confondere i piani: tra chi commette reati (mazzette & tangenti), chi utilizza male il finanziamento (sempre reato, ma forse meno grave) e chi vuole che i partiti siano finanziati alla luce del sole (per esempio col 2 x 1000)
ora concentriamoci, chiudiamo gli occhi e immaginiamo cosa ne sarebbe ora dell'italia senza finanziamento pubblico e con berlusconi pieno di sghei...
fatto?
al confronto la corea del nord sembra un paradiso...
12/15/2013, 8:54:00 AM

atlantropa wrote ...
@primo anonimo
In realtà mi sono limitato a dire che tutti ragliano che quell'articolo passò coi voti dei comunisti, ma omettono che una maggioranza per approvarlo ci sarebbe stata comunque; ovviamente non era certo il punto del mio intervento, ma mi sembra un dettaglio non da poco, ed ho voluto farlo notare.
[quanto a cambiare un articolo della Costituzione, mi pare che non sia roba banale, pure se dal giorno dopo inizi a cospargerti di benzina e a darti fuoco]

@secondo anonimo firmato C.
Certo, assolutamente, firma meno del 40%, per cui la firma di Marcello sicuramente sposterà nel senso che dici tu.
Volevo, però, sottolineare il meccanismo, che sarebbe iniquo (in un senso o nell'altro) anche se si esprimessero tutti: non si tratta di destinare il proprio 8 per mille a Tizio o Caio ma di esprimersi su come l'8 per mille del gettito complessivo andrebbe ripartito; tra le altre cose, è proprio per questa ragione che lo stato non può trattenere per sè il contributo di chi non firma: il singolo contributo è indisponibile.
Su ogni accordo tra Stato e Chiesa (Chiesa, non Santa Sede o Vaticano) riconducibile al Concordato, non è possibile alcun referendum, nè una modifica unilaterale da parte del nostro legislativo; mi piacerebbe sbagliarmi, ma temo che in questo faldone rientrino sia l'8 per mille, sia insegnamento della religione cattolica.
Quanto ad eventuali modifiche, credo che l'unica cosa modificabile sia il numerino; poichè l'x per mille nasce in conseguenza del fatto che alla stragrande maggioranza di preti e suore di guadagnarsi il pane col sudore della rispettiva fronte ingozza poco, attualmente dovrebbe essere meno del 4; in teoria, sempre se ricordo bene, ci sarebbe una commissione apposita col compito di accordare periodicamente quella cifra; tuttavia a causa di impicci vari (ivi compresa una folgorazione sulla via di Damasco) non lo ha mai fatto.
12/14/2013, 4:54:00 PM

Anonymous wrote ...
@atlantropa:

1) E' vero che uno non decide per la propria percentuale di irpef, ma è anche vero che molte persone non effettuano alcuna scelta quindi è come se marcello decidesse per se e per qualcuno che non sceglie. Il suo voto in pratica, in questa specie di grosso sondaggio di opinione sui cui si basa l'8 per mille, vale più di uno. E' probabile infatti, a meno che non sia molto ricco, che la sua opzione tolga alla chiesa cattolica più di quanto sperava!

2) Non ne sono sicuro, ma il concordato prevede solo che una frazione del gettito irpef vada alla chiesa. Il meccanismo di ripartizione delle scelte non effettuate dovrebbe essere previsto solo dalla legge italiana e quindi liberamente modificabile.

C.
12/14/2013, 3:21:00 PM

Franz wrote ...
So già Leo che non sarai d'accordo ma ogni tanto bisogna dare qualche merito anche a grillo che ha fatto sentire il fiato sul collo a renzi che a sua volta ha fatto sentire il fiato sul collo a letta...che infatti ha anticipato tutto con tweet in pompa magna per non lasciare meriti a matteo....
12/14/2013, 2:49:00 PM

Anonymous wrote ...
è vero che sarebbe passato comunque, ma un articolo passato di stretta maggioranza, e con una forte opposizione che avesse lottato per la sua abolizione dal giorno dopo il voto, molto probabilmente oggi non ci sarebbe più, per cui la scelta di Togliatti rimane indifendibile.
12/14/2013, 2:23:00 PM

atlantropa wrote ...
Marcello, temo che ti sbagli; per come l'ho capita io funziona così: l'8 per mille dell'intero gettito viene ripartito secondo le indicazioni lasciate nelle dichiarazioni. In altre parole tu con la tua firma non decidi dove va l'8 per mille delle tue tasse, il tuo 8 per mille; esprimi una preferenza per la ripartizione dell'intero gettito.
Volendo semplificare, quandanco avessero firmato tutti, se sei povero ti sarà andata di lusso, se sei ricco altri avranno deciso la destinazione delle tue tasse, se sei medio non si sa.

Sempre per come l'ho capita io, si sbaglia anche Leonardo, nel senso che il meccanismo dell'8 per mille è considerato parte di un qualcosa di equipollente (in base a non so quale sentenza) ad un trattato internazionale, su cui (a) in base all'art. 75 il popolo bue non può avere voce in capitolo, e (b) non può essere oggetto nemmeno di una revisione unilaterale da parte del Parlamento, per via del vergognoso art. 7 (quello che tutti si beano di ragliare che passò coi voti dei comunisti, senza però specificare che sarebbe passato comunque).
12/14/2013, 2:09:00 PM

Gu wrote ...
...se il lapsus fosse molto più terreno e si riferisse al fatto che sono 20 anni che i partiti prendono ( ...e fregano i cittadini....) i finanziamenti in barba ad un referendum il cui esito è noto a tutti?
12/14/2013, 1:58:00 PM

marcell_o wrote ...
per me così è giusto, a parte eventuali dettagli...
la cosa più odiosa dell'8 x 1000 è proprio quella. io sono ateo e me ne frega un c... niente della religione, ma in questi anni ho sempre messo la firma su ebrei o valdesi (come minoranze) così non vanno alla chiesa cattolica neanche di ritorno
sospetto che per cambiare la legge bisogna rimettere mano ai patti e...
12/14/2013, 8:15:00 AM

Il rogo della fototessera

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Pensa che buffo se beppegrillo.it mi accusa
di avergli rubato l'immagine.
In principio ci fu quella foto, che a voi magari dice nulla, e a me è familiare come un qualsiasi oggetto domestico che incroci il mio sguardo ogni giorno; capita infatti che io e Maria Novella Oppo condividiamo la stessa colonnina dei blog dell'Unità, il che per me è un onore. A un certo punto ci fu chiesto di metterci la faccia, che per chi vorrebbe nascondersi dietro i propri contenuti è sempre un passo piuttosto imbarazzante da compiere (eppure sta diventando una cosa normalissima, da facebook in poi).

Parlo per me: poche cose mi costano fatica come riuscire a trovare una faccina da accostare alle cose che scrivo. Per prima cosa bisogna evitare di montarsi la testa, e quindi niente trucchi o parrucchi; un autoscatto deve bastare, salvo che è impossibile ottenerne uno decente. Non c'è una sola espressione che vada bene. Puntellare la testa con la mano è un trucco troppo abusato. Se fissi la webcam sembri un fanatico. Se guardi da un'altra parte si capisce che sei timido. Per carità non fingere pensieri profondi, diventi ridicolo. Dovresti invece lasciar intendere che ti diverti, ma poi la volta che dovrai commentare un disastro o un terremoto il tuo sorrisetto scemo sarà il tuo troll peggiore. Ma alla fine una faccia uno deve pure averla, anche se qualsiasi faccia ti diventa odiosa dopo una settimana.

Quando toccò a Maria Novella Oppo, secondo me non si preoccupò un decimo di quanto mi preoccupai io. Vogliono una faccia? Ecco la mia faccia. Virata in bianco e nero, non so perché, sembrava una fototessera: un corpo estraneo nell'homepage dell'unità - e dire che probabilmente la Oppo è la firma che abbiamo visto in prima pagina più spesso negli ultimi dieci anni. Al contrario di tutti noi, la Oppo non ammiccava, non forava l'inquadratura, non affettava pose asimmetriche, né si faceva esplodere il naso da un grandangolo. Il suo avatar era allo stesso tempo il più formale di tutti e il meno disciplinato ai nuovi codici non scritti della Grande Conversazione 2.0. Un volto che diceva: se volete vedermi eccomi qui, non appartengo visibilmente a questo mondo che chiamate internet, e nemmeno me ne vergogno, perché dovrei? Nulla di veramente fastidioso, se non sei Beppe Grillo (continua sull'Unità, H1t#208)

E Grillo impazzì per uno sguardo



Ho una teoria. Secondo me la Oppo avrebbe potuto scrivere cose assai più feroci sul M5S, e Grillo non l’avrebbe nemmeno notata; non sarebbe mai diventata la prima e per ora l’unica giornalista lapidata in effigie dai suoi commentatori, se non fosse stato per quella foto in bianco e nero. A parlar male del M5S siamo in tanti, sull’Unità e altrove: non sempre abbiamo i migliori argomenti, ma probabilmente non c’è uno solo di noi che non faccia incazzare Grillo e il suo staff. La Oppo non è la più cattiva, né la più metodica, né la più influente: perché partire proprio da lei? Non credo che sotto ci sia un piano. Grillo è un temperamento sanguigno che ogni tanto, di fronte a fortuite sollecitazioni, passa dall’Incazzoso Stabile all’Incazzato Esplosivo. Può essere una parola di troppo di un giornalista o di un politico; stavolta secondo me è stata una foto. Non importava realmente cosa stesse dicendo la Oppo, ma come osava dirlo con quella faccia lì? Ah, ma adesso glielo faccio vedere io, gliela faccio… Qui abbiamo visto una volta di più come Grillo sia un incredibile barometro dell’umore dei suoi lettori, che potevano reagire alla ripubblicazione della foto alzando le spalle, e invece si sono gettati a migliaia a inveire contro una persona di cui non si sono nemmeno presi la briga di leggere alcune righe. Non stavano sputando su un articolo fazioso, ma su una foto. Perché? Cosa aveva di tanto odioso questa foto?
Banalmente, si tratta di una donna. Lo abbiamo visto ieri, quando Grillo ha voluto dimostrarsi incurante delle critiche esponendo un nuovo giornalista alla gogna: stavolta Francesco Merlo, del quale curiosamente non ha trovato “foto disponibili” (perché quella della Oppo invece non è copyright dell’Unità? Strano). Anche Merlo è stato subissato da commenti feroci, ma la violenza espressa dai leoni da tastiera è stata molto inferiore a quella scatenata sulla Oppo. Forse perché stavolta non c’era un viso su cui sputare. O forse perché Merlo è un uomo e questo molti leoni lo sentono, e calano subito la criniera senza nemmeno accorgersene. Mentre la Oppo, con quella montatura d’occhiali per niente autoironica, col riflesso del flash sulla fronte, in un qualche modo deve essere sembrata il ricettacolo ideale di frustrazioni accumulate per decenni. Spero che non si offenderà, ma secondo me in quella foto hanno visto una maestra: e molti di loro hanno conti in sospeso con le ex maestre, lo si desume facilmente dalla loro ortografia.
Negli ultimi due giorni abbiamo letto parecchie critiche alla gogna montata da Grillo, anche da voci molto più vicine al M5S. Persino diversi commentatori di Grillo hanno chiesto di chiudere la rubrica, che sarebbe controproducente (ma temo che Grillo se ne intenda più di loro). Non mi pare però che nessuno abbia toccato l’argomento del sessismo. Prima che come giornalista, la Oppo è stata offerta alla mira dei commentatori in quanto donna. Contro di lei abbiamo rivisto la stessa aggressività greve e minchiona che fino a qualche mese fa si sfogava sui giornali di centrodestra nei confronti di Rosy Bindi. Contro questi frustrati che spesso non si vergognano di mettere nome e cognome, Beppe Grillo non ha detto beo, come sempre: non mi pare che nemmeno li cancelli. Li lascia dov’è e magari in seguito lo sentiremo dire che se non fosse per lui sarebbero anche più cattivi, voterebbero Alba Dorata e magari ieri sarebbero scesi in piazza coi forconi: meno male che c’è lui che li ospita nel suo blog, nel suo parco a tema antika$ta. Io credo che si sbagli: che il suo blog abbia una funzione più catalizzatrice che catartica, e che tutta la rabbia che coltiva e protegge giorno dopo giorno, un giorno più brutto degli altri potrebbe rivolgerglisi contro. Il mesto destino di un suo predecessore, il signor Bossi, dovrebbe essergli di monito. http://leonardo.blogspot.com
Comments (34)

Antonio wrote ...
Io seguo da sempre le rubriche della oppo e di jop. Mi sembra che siano sempre articoli misurati nei toni e imparziali nelle analisi. Attaccare la oppi ci vuole un bel coraggio...
12/21/2013, 6:48:00 PM

Anonymous wrote ...
....che stupido che sono...tu il mattone lo volevi usare per costruire una casa e mentre lo trasportavi ti è caduto accidentalmente da un cavalcavia...ora tutto mi è chiaro!
Caso chiuso, grazie!
12/15/2013, 3:53:00 PM

Leonardo T wrote ...
Mah, in base al tuo ragionamento, siccome lanciare un mattone dal cavalcavia è omicidio colposo, è omicidio colposo anche maneggiare un mattone da qualsiasi altra parte del mondo.

Poi sono curioso: dov'è che si controlla che la folla non linci lo zoo di 105 aizzata dai miei commenti incivili? Basta google, bisogna citofonare all'Nsa? Non so chiedo.
12/15/2013, 11:31:00 AM

Anonymous wrote ...
giorgio non ha tutti i torti...effettivamente l'atteggiamento non è molto dissimile...
12/15/2013, 10:29:00 AM

Giorgio wrote ...
"Perché non giudichi semplicemente le cose dall'effetto che hanno? Lo Zoo è stato subissato di commenti diffamatori e sessisti?"

Quindi in base al tuo ragionamento se io lancio un mattone dal cavalcavia dell'autostrada nell'ora di punta è grave, se lo lancio quando passa poca gente è la cosa più normale del mondo.

"A me non risulta" Leo, ci vuoi far credere che sei andato a controllare?

12/14/2013, 8:20:00 AM

Leonardo T wrote ...
La Oppo non è una mia collega, "superiorità antropologica" è un sintagma privo di senso che i poveri di argomenti affibbiano a chiunque in qualsiasi caso (se persino usare l'epiteto "testa di cazzo" diventa una prova di siffatta superiorità).

Perché non giudichi semplicemente le cose dall'effetto che hanno? Lo Zoo è stato subissato di commenti diffamatori e sessisti? A me non risulta.
12/13/2013, 11:50:00 PM

Anonymous wrote ...
Bravo atlantropa un + sul registro!
12/13/2013, 11:21:00 PM

Giorgio wrote ...
Voglio subito rasserenarti. Credevo fosse implicito. Tutta la mia solidarietà alla tua collega che deve essere libera di scrivere ciò che vuole senza essere messa alla gogna.

Poi ti ringrazio perchè ho imparato un paio di cose.

1. Conosci personalmente tutte le persone anche occasionali che ti leggono e che ti scrivono e quindi sei sicuro che nessuno e sottolineo nessuno andrebbe ad organizzare bukkake in giro (forse questa tua sicurezza deriva dalla superiorità antropologica di sinistra di cui qui tanto si parla...?)

2.Se c'è qualcuno che ha più responsabilità di te non ne consegue che tu ne hai di meno ma comunque ne hai...ma le tue si annullano e quindi puoi scrivere in un blog aperto a tutti come se parlassi liberamente nel salotto di casa tua. Molto semplice.
12/13/2013, 9:22:00 PM

Leonardo T wrote ...
Il fatto che la mia "piazza" sia frequentata soltanto da poche persone, e che queste persone non interpretino un mio commento come un invito al bukkake su una signora che fa il suo mestiere, è tutt'altro che accidentale.

Quindi no, non mi sono messo sullo stesso livello di Beppe Grillo, che parlando a milioni di persone ha, banalmente, più responsabilità del sottoscritto; così come un direttore di quotidiano ne ha più di un utente su facebook. Molto semplice.

E c'è un altro punto sostanziale, al quale mi pare tu non ti voglia rassegnare: La Oppo non incita al rogo degli zingari, lo Zoo ogni tanto sì. La Oppo non scrive cose false, lo Zoo ogni tanto le dice. La Oppo non è una testa di cazzo.
12/13/2013, 11:38:00 AM

Giorgio wrote ...
Tu hai diritto di esprimere quello che pensi di loro. Il problema è che qui non sei nel chiuso di casa tua. Forse non te ne rendi conto ma ti sei messo esattamente sullo stesso livello di chi critichi. Ed è quindi molto singolare oltre che contraddittorio, prendine atto. La differenza sta infatti solo nella piazza. La tua è frequentata da poche persone e l'altra da milioni.

P.S.
Per favore non buttarla in caciara, li hai insultati per idee diverse dalle tue sulla protesta dei forconi.
Non si stava parlando né di zingari né di rane.
12/13/2013, 8:56:00 AM

Leonardo T wrote ...
Non stiamo parlando di semplici insulti, ma dell'esposizione al pubblico ludibrio di una persona che esprimeva le sue opinioni. A essere interessante non è tanto l'atteggiamento di Grillo, quanto la reazione scomposta dei suoi lettori e commentatori.

Quanto alle teste di cazzo, che posso dirti: càpita che ve ne siano: che passino il tempo a spacciare bufale sugli zingari e a suggerire la loro combustione. Hanno il diritto di essere razzisti? Boh, forse. Hanno il diritto di titillare il razzismo degli ascoltatori affermando cose false? Mah, non lo so. Ho diritto di esprimere quel che penso di loro? Lo spero.

Non ti chiedo di subissarli di minacce o di inveire contro di loro: tu sai che io li considero t.d.c., e siamo a posto così.

http://www.giornalettismo.com/archives/1057657/lancor-piu-incredibile-risposta-dello-zoo-di-105-in-merito-al-razzismo-contro-gli-zingari/

http://coserosse.net/c/?p=1238
12/13/2013, 1:12:00 AM

Anonymous wrote ...
Leo, la Oppo ha il diritto sacrosanto di esprimere la propria opinione senza essere insultata e allo stesso modo quelli della radio 105 hanno lo stesso sacrosanto diritto di esprimere le loro opinioni senza essere insultati.

Chi insulta la Oppo è (fascista) contro la democrazia? Anche chi insulta i 105 è (fascista) contro la democrazia?
12/12/2013, 11:41:00 PM

Leonardo T wrote ...
Ok, non accettarlo.
Ve la state prendendo molto per la cosa, ma vi garantisco che è un'opinione largamente diffusa.
12/12/2013, 10:27:00 PM

Anonymous wrote ...
Leonardo, è inaccettabile mettere alla gogna chi non la pensa come noi.
12/12/2013, 8:07:00 PM

Marika wrote ...
Ma ti sembra normale dare delle teste di cazzo a chi non la pensa come te?
12/12/2013, 6:21:00 PM

Leonardo T wrote ...
Grazie Atlantropa, ma è troppo tardi
12/12/2013, 4:45:00 PM

Leonardo T wrote ...
Altrimenti?
12/12/2013, 4:45:00 PM

Anonymous wrote ...
Leo si è accorto di aver tirato un mattone contro una vetrina e dopo averla rotta cosa fa....si nasconde e scappa come fanno i bambini....
Dai Leo cancella quelle righe in cui dai delle teste di cazzo a quelli di 105 e chiedi scusa...

f.
12/12/2013, 7:41:00 AM

Luigi wrote ...
Marcello, Claudio.... vi augurate la morte rapida di qualcuno?
Ho capito male vero?
12/11/2013, 11:11:00 PM

Giuseppe Piana wrote ...
OT:
Intanto sulla gioiosa piattaforma...
http://www.beppegrillo.it/listeciviche/forum/2013/12/lotta-contro-materassi-ad-acqua.html
12/11/2013, 8:40:00 PM

Giuseppe Piana wrote ...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
12/11/2013, 8:24:00 PM

Vincenzo wrote ...
Beh Leo- niente di assordante o imbarazzante- credo però che sarebbe interessante una tua risposta al quesito di giorgio qui sopra....
12/11/2013, 7:49:00 PM

Leonardo T wrote ...
Se lo dici tu.
12/11/2013, 6:22:00 PM

Anonymous wrote ...
Tra l'assordante e l'imbarazzante il silenzio del sig. Leonardo che preferisce non rispondere a questa richiesta di chiarimento
12/11/2013, 2:45:00 PM

Anonymous wrote ...
bell'articolo

Alessandro
12/11/2013, 1:49:00 PM

Claudio B. wrote ...
Attenzione che la speranza di vita è in continuo aumento!
(soprattutto per la gente ricca)
12/11/2013, 12:48:00 PM

Anonymous wrote ...
Scusa Kruaxi, non ho seguito tutta la vicenda mi puoi dire quali sarebbero i passaggi in cui "grillo ha urlato, ordinato ai suoi di crocifiggerla, di insultarla riguardo l'aspetto fisico, di inventarsi aggettivi sempre nuovi per offenderne la dignità in quanto persona (e donna) prima ancora che 'presunto' avversario politico.
Nella miglior tradizione di Goebbels e della sua genia, peraltro."
12/11/2013, 8:15:00 AM

Kruaxi wrote ...
Uhm… Leonardo ha espresso, seccamente non lo nego, una sua opinione su alcune persone: non ha lavorato di fioretto, ripeto.
Grillo ha preso una persona, senza dubbio a lui ostile, l'ha messa in una gogna sulla pubblica piazza ed ha urlato, ordinato, ai suoi di crocifiggerla, di insultarla riguardo l'aspetto fisico, di inventarsi aggettivi sempre nuovi per offenderne la dignità in quanto persona (e donna) prima ancora che 'presunto' avversario politico.
Nella miglior tradizione di Goebbels e della sua genia, peraltro.

Poi, inevitabile, sarò anche partigiano… però lo preferisco all'essere un qualunquista destrorso alla 105 od un minion devoto a 'Grillissimo me'...
12/11/2013, 2:16:00 AM

Gu wrote ...
..evabbè...allora è diventata una moda...
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/12/10/pd-nicodemo-alla-comunicazione-un-sincero-democratico-che-insulta-i-giornalisti-sgraditi/808216/
12/10/2013, 6:47:00 PM

Anonymous wrote ...
Un comune denominatore potrebbe essere il disprezzo per chi ha idee diverse dalle tue?
12/10/2013, 4:40:00 PM

atlantropa wrote ...
Il prof sei tu, ma nell'ultimo paragrafo non dovrebbe essere "li lascia lì dove sono"?; se puoi, fai sparire questo commento senza lasciarne traccia.
12/10/2013, 4:40:00 PM

Kruaxi wrote ...
Curioso, io non ci trovo alcuna similitudine...
12/10/2013, 3:41:00 PM

Giorgio wrote ...
Qualcuno mi può spiegare la differenza tra quello che ha fatto grillo e dare delle teste di cazzo a quelli dello zoo di 105?
Grazie
12/10/2013, 2:45:00 PM

marcell_o wrote ...
ho visto il video (la versione breve) dove amici della oppo "recitano" un po' degli insulti apparsi nei commenti al post ul blog di grillo...
oh, certo... mi si dirà che grillo non è responsabile dei pensieri e delle parole dei commentatori... ma se io avessi quel potere (il potere di scatenare un linciaggio mediatico) avrei timore a usarlo, voglio dire: cercherei di usarlo bene e con giudizio
fortunatamente la gran parte sono "leoni da tastiera", ma saranno feroci davvero quando si rivolteranno contro di lui
ma va detto che non essendoci nessuna procedura democratica dentro il m5s non è previsto che gli capiti quel che è successo a bossi, ma insomma grillo è vecchio, vecchio, vecchio... quindi basta resistere, resistere, resistere
12/10/2013, 9:14:00 AM

Non ti do del coglione; ti propongo un referendum

Permalink
Beppe Grillo non vuole uscire dall'euro. Perlomeno, se volesse uscirne lo dichiarerebbe pubblicamente - non gli sono mancate le occasioni - e non l'ha mai fatto. Però Beppe Grillo vuole vincere le prossime elezioni; per vincere gli servono anche i voti degli euroscettici; e quindi ha approfittato di questo terzo v-day per ricordarci che vuole il referendum sull'euro. Purtroppo si tratta di una boiata pazzesca, che offende chi la propone (per finta) e chi finge di crederci o ci crede davvero. Vediamo il perché.

Non è tanto la cattiva fede di chi propone qualcosa di palesemente incostituzionale: per fare un referendum sull'Euro bisogna prima modificare la Costituzione, e Grillo lo sa benissimo (non è più un novellino). Ma andiamo oltre, come dice lui. Capita a tutti in campagna elettorale di promettere la luna, lui promette un referendum sulla luna, è già più fattibile, no? In realtà no; se uscire dall'euro non è necessariamente una cattiva idea, farci un referendum è l'idea peggiore che possa venire in mente a un politico, anche populista.

Proviamo a immaginarci la situazione: in Italia, da domani, si passa alle lire. In attesa del meraviglioso impulso all'economia, le fughe dei grossi capitali le diamo per scontate: ma guardiamo i nostri poveri stipendi, che da domani in poi saranno pagati in lire. In giro però ci sono ancora molti euro, che all'estero continueranno ad avere corso. Ci si aspetta che queste lire perdano abbastanza velocemente valore rispetto all'euro; ci si aspetta anche che certe spese (benzina, riscaldamento...) comincino a salire vertiginosamente. Calato in una situazione del genere, credo che anche l'elettore del M5S reagirebbe come reagirei io: ci precipiteremmo al primo sportello bancario e cercheremmo di farci dare più euro possibile, da ficcare nei nostri materassi o da qualche altra parte. Probabilmente qualcuno sarà stato più lesto di noi e ci avrà lasciato le briciole: tanto peggio. Nei prossimi mesi il mio salario perderà potere d'acquisto, ma gli euro che sarò riuscito a procacciarmi prima dell'esaurimento dei bancomat varranno sempre di più: saranno un bene rifugio. Anche se ufficialmente verranno vietati, è facile immaginare che i bottegai li apprezzeranno: come apprezzano i dollari i negozianti di tutto il terzo mondo. Io stesso cercherò di farmi pagare qualche lavoretto in euro, tengo famiglia. (Continua sull'Unita.it, H1t#207)

 Parte dei miei risparmi in valuta forte, del resto, li dovrò spendere per rendere la mia casa più sicura, con inferriate e magari munendomi di qualche arma da fuoco a scopo dissuasivo, visto l’importanza strategica che avrà da qui in poi il mio materasso. Insomma se vogliamo immaginarci un’Italia post-euro, dobbiamo guardare a certi turbolenti Paesi eternamente in via di sviluppo, ai margini del benessere. Forse è il nostro destino in ogni caso, ma perché accelerarlo?
Uscire dall’euro, ammesso sia possibile, è tecnicamente molto complicato. Gli economisti ne discutono; addirittura l’anno scorso è stato l’argomento del prestigioso premio Wolfson. I candidati al premio dovevano trovare il modo migliore di gestire la transizione economica di uno o più membri dell’Unione dall’euro a una valuta nazionale. Lo studio che si aggiudicò il premio di 250.000 sterline prevedeva che la decisione fosse presa a porte chiuse dai funzionari del Paese uscente: gli altri Paesi, e le organizzazioni monetarie internazionali, dovrebbero essere informati con tre soli giorni d’anticipo. A quel punto non ho capito bene come si potrebbe tenere mantenere l’informazione riservata anche solo per altre 24 ore; in ogni caso si dovrebbe arrivare a un annuncio ufficiale al venerdì, onde evitare l’assalto agli sportelli che creerebbe ovviamente il panico.  Questa a quanto pare è la proposta più realistica di “transizione” dall’euro che un economista si è azzardato a proporre: si basa sulla segretezza assoluta e sulla necessità di tenere chiuse le banche per due o più giorni. Grillo invece propone il referendum. Non è neanche sicuro che l’euro sia così male, però vuole che ne discutiamo per mesi: che litighiamo, che ci spaventiamo, che ci incazziamo, e che in mezzo a tutto questo magari cominciamo a tirar fuori dalle banche i nostri euro, e a nasconderli da qualche parte nel caso in cui il referendum si facesse davvero. Il referendum poi non si farà mai – bisogna modificare la Costituzione, hai voglia! Servono due terzi del parlamento, certo Beppe, hai un buon venti per cento, se lo triplichi ci sei quasi. Però nel frattempo è importante che ne discutiamo, che ci incazziamo, che ci spaventiamo. Così ci sentiamo vivi, come si deve sentire lui quando ne spara una di quelle grosse. http://leonardo.blogspot.com
Comments (56)

Leonardo T wrote ...
Purtroppo oltre a essere il padrone di questo blog (come più volte hai ribadito) ho ormai una decennale esperienza di troll passivoaggressivi. E scrivi ad capocchiam e però non ti ho mai offeso. E non ne sai un cazzo e guarda che non volevo offenderti...

Rilassati.

Tu credi in una cosa che probabilmente non esiste (il tesoretto delle slot) e non hai portato nessuna reale prova dell'esistenza di questa cosa. Anche perché probabilmente prima di portarla qui ti recheresti in procura. O forse sono anche loro finanziati dalla snai, boh.

Non do del coglione a chi non la pensa come me. Tu non è che "non la pensi come me": tu credi a una cosa senza avere le prove. Lo facciamo tutti - c'è gente che crede nell'Immacolata. E tuttavia non va quasi mai nei blog degli altri a dire 'Informatevi prima di scrivere ad capocchiam, l'immacolata concezione esiste e ne ho le prove'.

Non ti ho dato del coglione. Ti ho fatto notare che al Fatto pensano che tu sia così dabbene da credere che la Cancellieri abbia scritto "x", perché "x" è virgolettato in uno dei loro titoli. Cosa pensa il Fatto di te?

Quando sono in difficoltà, fidati, non la tiro così lunga.
12/9/2013, 12:17:00 AM

Anonymous wrote ...
Prima di chiudere questa polemica mi permetto di segnalarti alcune cose su cui puoi riflettere. In modo che né tu né io abbiamo perso tempo.

- Non tutti siamo esperti o informati su tutto. Non c'è nulla di male. Prima di scrivere ad capocchiam è sempre meglio informarsi per non incorrere in topiche grossolane.

- Sei il padrone di questo blog e fai quello che credi ci mancherebbe. Io non credo però di averti mai offeso e se l'ho fatto mi scuso. Tu in più occasioni in modo elegante, te lo riconosco, mi hai dato del coglione. Dare del coglione a chi non la pensa come te è una cosa che non passa mai di moda evidentemente. E' buffo però che ci indigniamo quando lo fanno certi politici e/o comici/politici e poi lo facciamo molto "naturalmente" e "serenamente" noi per primi nel nostro quotidiano. Se ci pensi, con le debite proporzioni l' ATTEGGIAMENTO è IDENTICO.

- Quando sei in difficoltà preferisci non rispondere e spostare l'argomento piuttosto che ammettere di esserti sbagliato. (Ad es. differenza tra sentenza e sconto, responsabilità o meno del governo, opportunità o meno di ricevere soldi dalle lobby e mettere l'accento subito sul fatto che non è reato...non sia mai criticare i politici del nostro schieramento!!!...)

- Su Berlinguer se credi ne parliamo seriamente. Liquidarlo come hai fatto tu in quelle due righe qui sopra mi sembra a dir poco superficiale. E ti confesso però che fa specie perché scritte da uno che non ha esitato a difendere vendola e la cancellieri solo per citare la cronaca recente.
12/7/2013, 1:55:00 PM

Leonardo T wrote ...
Beh, le accettava dall'Urss: e sapeva bene cosa stava succedendo in Afganistan e altrove. Era un bravo politico, non il santino che ve ne siete fatti chiacchierandoci sopra per trent'anni.
12/7/2013, 2:07:00 AM

Anonymous wrote ...
Parto dalla fine del tuo penultimo post ringraziandoti per la stima che mi dimostri in ogni occasione. Ho quindi seguito il tuo consiglio e mi sono documentato.

Prima una breve premessa: il punto di queste mie umili e demagogiche considerazioni che o non capisci o non vuoi capire è il seguente.
Lasciando stare la reale entità della multa, perché drenare soldi sempre alla "gente comune" (anziani, disoccupati, esodati...) quando puoi prelevare a "gente non cristallina" (vedi link qui sotto) che minimo minimo ha EVASO? http://www.libera.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/5743

Sarò un coglione ma ho sempre avuto una forte avversione nei confronti di chi è forte con i deboli e debole con i forti

Sicuro che Letta non abbia deciso nulla? Sicuramente non c'entra con la sentenza...ma magari c'entra qualcosa con lo sconto (così correggimi se sbaglio, ti dovrei aver dimostrato di aver capito la differenza tra sentenza e sconto)...allora mi sa che anche l'Espresso ci tratta da coglioni...
http://espresso.repubblica.it/palazzo/2013/08/30/news/slot-il-condono-della-vergogna-1.58294

"- Tuttavia ammetto sia disturbante sapere che i nostri politici vengono lobbizzati anche dall'industria dell'azzardo. Sei consapevole che però questo non è illegale, e che i finanziamenti di privati diventeranno sempre più importanti se si eliminano le forme di finanziamento pubblico ai partiti?"

Ti risulta che io sia contro il finanziamento pubblico? Mi fa piacere che tu ammetta che è disturbante che i nostri politici vengano lobbizzati. Mi intristisce che neanche una riga dopo, con enorme sollievo, tu li assolva dicendo che non è reato. Certo che non è reato ma è la cosa più inopportuna che un politico possa fare perché poi con che "serenità" prende decisioni su società da cui ha in prima persona ricevuto soldi?

Tu sei di una generazione più giovane di me e non posso certo fartene una colpa se non hai conosciuto direttamente dei giganti della politica. Sicuramente avrai sentito parlare però di Berlinguer...credi che avrebbe accettato le donazioni di cui stiamo parlando?

Una persona qualunque
12/6/2013, 9:18:00 AM

Leonardo T wrote ...
Mi sembra una domanda retorica; mi sembra di capire che ti sta bene che il Fatto ti racconti delle fregnacce, visto che sei convinto che lo facciano tutti.
Non è così; altre persone, cresciute nel tuo stesso ambiente, sanno distinguere tra una fregnaccia e una notizia verosimile. Ce n'è un po' in tutti i giornali - ed è una cosa su cui battiamo da anni in blog come questi - ma se sei allenato le sai distinguere. Anche Repubblica e il Corriere virgolettano cose mai dette: quando succede lo si fa notare.

Non esiste un quotidiano perfetto; ne esistono alcuni che tendono a fregare sistematicamente un lettore-tipo a cui, evidentemente, le cose stanno bene così.
12/6/2013, 12:34:00 AM

Anonymous wrote ...
Non hai risposto alla mia domanda più importante: mi consigli un giornale libero che fa informazione e non propaganda?

Leonardo
12/6/2013, 12:04:00 AM

Leonardo T wrote ...
E' un giorno intero che prometti di chiuderla qui: nessuno davvero ti trattiene.

Mi piacerebbe però che prima di andartene tu avessi trattenuto qualche nozione.

- Hai citato un virgolettato della Cancellieri preso dal Fatto Quotidiano: hai capito che il Fatto Quotidiano se lo è inventato?

- Hai capito la differenza tra "sconto" e sentenza?

- Nel pezzo di lettera 43 (il solito centone di illazioni) c'è scritto che Lottomatica e Sisal finanziano Vedrò, la fondazione di Letta. Ti è chiaro che la sentenza che ha comminato una multa proviene dal potere giudiziario e non da quello esecutivo, che insomma Letta non c'entra niente?

- Tuttavia ammetto sia disturbante sapere che i nostri politici vengono lobbizzati anche dall'industria dell'azzardo. Sei consapevole che però questo non è illegale, e che i finanziamenti di privati diventeranno sempre più importanti se si eliminano le forme di finanziamento pubblico ai partiti?

- Mi fa piacere che tu abbia capito che il discorso è molto complesso. Perché non cominci a studiarlo sul serio, invece di credere a qualsiasi cazzata ti vendono in rete? Sessant'anni fa ti saresti bevuto l'Arma segreta di Mussolini; vent'anni fa il milione di posti di lavoro. Fai molto bene a non firmarti, sei esattamente una persona qualunque.
12/5/2013, 11:21:00 PM

Anonymous wrote ...
Azz...scusa se abbiamo urtato la tua sensibilità però anche tu non potevi darci prima questo link autorevolissimo ...che ci mancava solo che chiudesse con un premio ai signori del gioco d'azzardo che guadagnano troppo poco...
Comunque il discorso è molto complesso, bisogna conoscere un po' di cose e avere la pazienza di informarsi..la chiudiamo qui.
E in fondo credo che sia meglio prendere i soldi dalle tasche di pensionati precari ecc. mi avete convinto.
12/5/2013, 5:49:00 PM

Anonymous wrote ...
Ancora con questa cazzata delle slot?

B A S T A

http://dailystorm.it/2013/09/11/gioco-dazzardo-ecco-perche-100-miliardi-di-multa-erano-troppi/
12/5/2013, 5:23:00 PM

Anonymous wrote ...
Si capisce da quello che hai scritto che non hai letto l'articolo (che non è del Fatto!!!! http://www.lettera43.it/politica/camera-la-lobby-politica-che-appoggia-le-slot-machine_4367596288.htm
....).
Nessuno ha fatto un esposto...ne sei sicuro?
Ne riparleremo tra una decina d'anni sai come vanno le cose in Italia...vedi la legge elettorale ....
Comunque sappi che un po' coglione sono, lo confesso, perché mi capita di leggere anche il Fatto ...ti posso chiedere un ultimo favore?
Mi consigli un giornale che fa informazione libera e non propaganda?
12/5/2013, 4:49:00 PM

Leonardo T wrote ...
Quello che tu chiami "sconto" è la multa inflitta dalla corte dei conti. Quello che tu chiami "debito" è quanto avevano chiesto i pm.
Se un pm ti porta a processo per avere scritto scemenze su un blog, e chiede diecimila euro di multa; e il giudice stabilisce che ne devi pagare cinquanta, non ti hanno fatto uno "sconto".
Finché continui a paragonare la situazione a una cartella esattoriale di Equitalia, temo che tu non ne esca fuori. Stai accusando la Corte dei conti di corruzione per aver comminato, a tuo avviso, una pena lieve? Fa' un esposto. Buffo, non lo sta facendo nessuno.

Guarda che al FQ sanno benissimo di non avere in mano niente: c'è una sentenza e in questo momento a fare ricorso sono alcune concessionarie. Sanno anche che la Cancellieri non ha mai affermato la cosa che hanno virgolettato. Però... pensano che tu ci cascherai: un ministro che mette in discussione una sentenza del consiglio di stato, certamente.

Da cui la vecchia domanda: il Fatto cosa pensa di te?
12/5/2013, 4:01:00 PM

Anonymous wrote ...
Le concessionarie del gioco d’azzardo devono circa 98 miliardi di euro allo Stato italiano per tasse inevase. La Corte dei Conti, però, le ha condannate a rimborsacene solo 2,5: in pratica uno sconto del 97,4%.
Chissà se Equitalia è disposta a concederlo anche a un privato cittadino, quando riceve la sua bella cartellina esattoriale. Chissà? Vedro'....
Tu cosa ne pensi? Se un cittadino non ha i soldi gli dicono ok ti facciamo uno sconto in base al tuo reddito o gli pignorano la casa?...e magari gli portano via il 75% dello stipendio per i successivi 45 anni?

Veramente ti avevo messo l'articolo della cancellieri perché so che per te ogni sua parola è oro colato...l'articolo del vecchio finanziere in pensione che vuota il sacco da un manicomio criminale è questo qui sotto...se hai due minuti puoi leggerlo e capire meglio come stanno le cose. Perché ricordo bene che non ne sapevi mezza sull'argomento....e non è una colpa sia chiaro...è però buffo che tu voglia pontificare senza conoscere le cose e per "partito" preso.
Se pensi poi che la fonte non sia attendibile si può sempre denunciare l'autore dell'articolo per diffamazione...

http://www.lettera43.it/politica/camera-la-lobby-politica-che-appoggia-le-slot-machine_4367596288.htm

Perché i grandi capi si accontentano di prendere una miseria...non potevano rateizzare la multa e prendere un tot all'anno per i prossimi anni o abbiamo paura di mettere in ginocchio il fondamentale settore delle macchinette mangiasoldi/mangiapensioni?....dai basta non ti voglio mettere più in difficoltà.
Il blog è tuo ed è giusto che sia tu a dettarne la linea...
Un saluto anche ad Alessandro



12/5/2013, 3:02:00 PM

Leonardo T wrote ...
L'umiltà è un'ottima cosa. L'altra volta se non sbaglio la tua fonte era un finanziere in pensione.

Stavolta è un pezzo del prestigioso quotidiano il Fatto Quotidiano, che però riprende l'intervista di un altro quotidiano, il Secolo XIX. Domanda. Perché non hai citato direttamente il Secolo XIX?

Forse perché non contiene il virgolettato sparato nel titolo del Fatto? Il ministro Cancellieri: “Recuperare i 98 miliardi delle slot per sicurezza e ricerca” La Cancellieri (che è ka$ta o fonte attendibile a seconda della convenienza, vedo) ha veramente detto “Recuperare i 98 miliardi delle slot per sicurezza e ricerca”.

Pare proprio di no: http://www.youtube.com/watch?v=AkPvRNAjlNE
Qui si sente solo la risposta (non la domanda, che è montata in seguito), con una risata finale che potrebbe anche voler dire, eh eh, magari li potessimo tirar su quei soldi lì.

Peraltro se invece di venir qui, a cambiare argomento, citando "fonti" di seconda o terza mano che non spiegano un granché, fossi rimasto nello spazio dei commenti di quel pezzo del FQ, a quest'ora magari avresti un paio di nozioni in più sulla vicenda, visto che - a differenza che qui - i commentatori del FQ sono spesso più informati degli estensori degli articoli. Non ci vuole molto.

Ricapitolando: il pm ha chiesto 98 miliardi, il consiglio di Stato ha detto 2,5. La Cancellieri in un'intervista ha detto che le piacerebbe destinare soldi in ricerca e sicurezza. Piacerebbe anche a me: se mi intervisti te lo dico.
12/5/2013, 12:11:00 PM

Anonymous wrote ...
Leo, come funziona .. che siccome qui sei il padrone del vapore ti puoi permettere interventi fumosi :) senza che nessuno ti dica nulla....?

Hai tu una fonte più attendibile della mia che stima nel giusto modo il giro d'affari? Documentala!
"è abbastanza improbabile che abbiano...." il tuo pressapochismo rasenta il maanchismo..:)

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/09/19/cancellieri-98-miliardi-dalle-slot-a-sicurezza-e-ricerca/356837/
Cosa ne dici?

Sui santini io in tutti questi anni non sono mai intervenuto, li leggo con interesse e basta...non mi sento di intervenire tanto per intervenire..
Ribadisco..facciamo che si scrive se si sanno le cose altrimenti si abbia l'umiltà di ascoltare gli altri o di documentarsi...
12/5/2013, 8:33:00 AM

Leonardo T wrote ...
La tua fonte non è attendibile; hai ampiamente sovrastimato il giro di affari; è abbastanza improbabile che abbiano in cassa l'equivalente di più finanziarie. Ma puoi sicuramente pensare che da qualche parte ci sia un tesoro nascosto che risolverebbe tutti i problemi.
12/5/2013, 12:41:00 AM

Anonymous wrote ...
Alessandro, ti stai documentando.....??
..dai valà... dai retta ad un demente e ascolta un consiglio.
Non è necessario scrivere nel blog se poi non si sa argomentare altrimenti non ci fai una bella figura..un po' come il buon Leo che si è fatto trovare impreparato sul multone da 98 miliardi alle slot poi scontato del 98%. Prima diceva che la fonte non era attendibile..poi che il giro d'affari non poteva essere così alto...poi che poverini (notoriamente sono dei senzatetto a gestire le sale da gioco i videopoker...ecc.)una multa così alta non potevano pagarla....


Signori, facciamo che si scrive se si sanno le cose altrimenti si abbia l'umiltà di ascoltare gli altri o di documentarsi...
12/4/2013, 10:26:00 PM

Anonymous wrote ...
..sappiamo che a marcello ci piace de magnà...soprattutto quando va in sicilia...poi magari scopriamo anche che è il capo dei rettiliani....
12/4/2013, 8:02:00 PM

Anonymous wrote ...
Lascia stare Alfonso. Il marcello è ben noto. Ha così tanta paura di essere considerato complottista che ogni volta che sente parlare di segreti di stato, servizi deviati o massoneria si chiude a riccio e rifiuta il tutto. La storia italiana e del mondo è bella lineare, chiara e senza segreti. Lui è contento così.
12/4/2013, 7:14:00 PM

Anonymous wrote ...
Alessandro, io sono il demente di prima.
Per la cronaca ho sempre votato a sinistra e nell'ultimo periodo non ho votato.
Siccome pur essendo demente cerco di ragionare con la mia testa in base alla realtà dei fatti ora vorrei sapere su quali basi dici che grillo e il m5s non fa nulla di buono non promuove nulla di costruttivo.
Immagino che per dire una cosa del genere-tu che non sei demente come me-avrai dei riscontri sulle attività svolte dal m5s nei comuni e a roma.
Mi puoi motivare con dati alla mano il nulla di buono e il nulla di costruttivo dei cittadini che sono entrati nelle istituzioni?
Ti ringrazio
12/4/2013, 12:43:00 PM

Anonymous wrote ...
perchè tutte le volte che si critica qualcuno si risponde con critiche a qualcun'altro? è un atteggiamente demente, malato o manipolatorio

il fatto che si spinga sempre il discorso a "con me o contro di me", in un immaginario di perenne crisi imminente (la bancarotta dell'italia doveva arrivare nel 2012, poi a ottobre 2013 dovevamo essere commissariati) ci porta ad immaginarci la politica come scelta di voto e sempre davanti ad una scelta capitale... ma la democrazia non è solo votare, perchè grillo non discute MAI? perchè non promuove MAI una discussione aperta e non la fa MAI rendere visibile?

si critica grillo perchè pensa solo al "potere personale di urlare" e non fa nulla di buono, non promuove nulla di costruttivo...

Alessandro
12/4/2013, 12:39:00 AM

Ale wrote ...
Anche l'autarchia è una boiata, significherebbe tornare al medioevo.

Mentre la svalutazione è un furto. Se io oggi ti presto un panino con la promessa che domani me ne restituisci due, e poi ribattezzi un quarto di panino "panino" per restituirne addirittura meno sei un delinquente.

Finanziare il debito con altro debito è da sprovveduti (ma siamo in questo circolo dai tempi del Regno di Sardegna).

Borghi parte dal presupposto che chi ha soldi da parte li ha già in valuta estera (quindi nessun problema), o può riconvertirla in valuta estera prima dell'eventuale passaggio alla lira, o gli mantengono il conto corrente in doppia valuta, tra l'implausibile e l'assurdo.

Bagnai fa voli pindarici e finisce col paragonare mele e pere, per quanto accademico titolato non mi convince, sembra volersi ritagliare un habitat tra gli antieuropeisti (magari la cosa gli fa vendere libri). Per una critica tecnica ci ha pensato Bisin.
12/3/2013, 8:53:00 PM

Anonymous wrote ...
Comunque è vero ci sono sempre le vittime, solitamente povera gente e non si trovano mai i responsabili e se si trovano si dà loro una buonuscita milionaria o una promozione.
12/3/2013, 7:59:00 PM

Alfonso wrote ...
Vede Sconosciuto, il problema è proprio questo. Che lei si considera un coglioncello -sembra anche che se ne vanti- e come tale viene trattato.
Io al contrario di lei non voglio perdere la capacità di indignarmi di fronte ai soprusi alle ingiustizie e agli omicidi.


La camorra ha avvelenato un intero territorio, tutti sapevano e nessuno è intervenuto. Chi doveva intervenire? Io? Lei che si considera un coglioncello? Forse non eravamo tra i primi. Forse qualcuno dello Stato? Direi di si. Non sarebbe almeno ora il caso di individuare e processare i responsabili?
O passo per giustizialista?



Le faccio un altro esempio.
Va a fuoco un capannone. Tutti sanno delle condizioni in cui lavorano e vivono queste persone. 7 morti. Tutti in prima fila a piangere.
Un giornalista chiede al governatore cosa ha fatto. La risposta è stata. "Ho scritto."
All'obiezione del giornalista che magari i giornalisti scrivono ma i governatori fanno, il governatore si incazza come una biscia.
Il sindaco dice "bisogna fare". Ma a chi si rivolge?
Chi deve fare i controlli?

Chi dovrebbe avere una maggiore attenzione verso le fasce più deboli e verso i lavoratori sfruttati? Io ? Lei che si considera un coglioncello?
O una parte politica che nella sua bandiera ha queste persone?
Cosa mi dice ?
12/3/2013, 5:02:00 PM

LoSconosciuto wrote ...
"Bravo Unknown! Tutti colpevoli nessun colpevole!
Complimenti!
Ah giusto per dare a Cesare quel che è di Cesare sarà lei un puparo, sarà lei un furbetto,sarà lei un coglioncello saputo.
Io sono una persona onesta e perbene e pur con tutti miei difetti cerco di essere un buon esempio per i miei figli.
Complimenti ancora"

Questi sì che son signore argomentazioni... mi son sempre chiesto, ad esempio, quelli che dicono "quelli come me e i miei genitori che si sono sempre alzati ogni mattina per andare a rompersi la schiena..." e di solito lo dicono parlando di, che ne so, romeni che ruberebbero case o robe simili: ma che lavoro fanno? Mi piacerebbe, ogni volta, chiederglielo. Perchè poi magari non lavorano in miniera, come sembrerebbero far credere... Magari sono impiegati. come moltissimi. Roba dignitosissima, ma banale e che non ti rompe troppo la schiena. Solo che uno, per sfuggire alla banalità, magari la spara un po' grossa.
Ad esempio lei, che mi dice essere una persona onesta e perbene (onesta sappiamo cos'è, più o meno, perbene è un po' un casino... lo usavano molto i fascisti, come aggettivo, farei attenzione) perchè me lo dice? Chi lo mette in dubbio?
Io non sono cesare. Non sono un puparo. sono sicuramente un coglioncello saputo.
Embeh?

PS: almeno i figli li ha, oppure sono solo una figura retorica?
Ma poi: ha capito cosa intendevo dire, oppure ha passato tutto il tempo solo a cercare provocazioni?

ciao Alfonso! :)
12/3/2013, 3:26:00 PM

Anonymous wrote ...
Non sappiamo quale sia il disegno del comico....è invece molto chiaro il disegno dei compagnucci della parrocchietta

http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/12/03/ex-onorevole-pd-un-errore-prendere-i-soldi-dai-riva/798884/
12/3/2013, 3:02:00 PM

Anonymous wrote ...
Alessandro, compromessi tipo quelli di Vendola?
12/3/2013, 2:59:00 PM

Alfonso wrote ...
Bravo Unknown! Tutti colpevoli nessun colpevole!
Complimenti!
Ah giusto per dare a Cesare quel che è di Cesare sarà lei un puparo, sarà lei un furbetto,sarà lei un coglioncello saputo.
Io sono una persona onesta e perbene e pur con tutti miei difetti cerco di essere un buon esempio per i miei figli.
Complimenti ancora
12/3/2013, 2:46:00 PM

Anonymous wrote ...
certo, importante e doveroso, far emergere, le bugie sulla democrazia interna, le contraddizioni e la malafede di grillo, non si sa mai che qualcuno di sinistra o semplicemente democratico lo scambi ancora per un cominco onesto, prestato alla politica e in contatto con i migliori esperti per l'economia e l'ambiente...

alessandro

ps: non so quale sia il suo disegno ultimo, ma di certo non è il miglioramento, economico o dell'ambiente, perchè se quelli fossero stati i suoi obiettivi avrebbe accettato dei compromessi pur di ottenerli, invece nulla, a lui interessa solo il "potere personale di urlare". condivido con leonardo
12/3/2013, 2:23:00 PM

Anonymous wrote ...
Ad una svalutazione del 30 % non corrisponde un' inflazione del 30%
12/3/2013, 1:23:00 PM

marcell_o wrote ...
ochei, mi sforzo:
ottimissimo il fatto che grillo sottragga voti ai simil "albadorata", ma si può dissentire da quel che dice, immagino
avremo meno nazisti (in alcuni casi certi leghisti si possono effettivamente equiparare) in parlamento e il livello di incompetenza e di folklore non cambia di tanto
12/3/2013, 9:56:00 AM

marcell_o wrote ...
unknpun non sono io, ma approvo (nel senso che anch'io distinguo la vita dai telefilm, per dire io adoravo xfiles, ma la realtà è un'altra cosa)
12/3/2013, 9:49:00 AM

LoSconosciuto wrote ...
Signor Alfonso, ma che noia... ma secondo lei la vita funziona come nei telefilm, che se Carmine Schiavone parla di determinate cose, è direttamente il capo del governo a dire "che si metta il segreto di stato"? Ma suvvia, torniamo nella realtà... che poi, secondo lei che tipo di segreto c'era sulle rivelazioni di Schiavone? Detto questo, è una vergogna che non scoppi un enorme casino intorno a quella storia, ma è anche una vergogna che un famoso libro del 2006 (non carmine schiavone, ma un famosissimo libro) parlasse delle stesse cose e non sia scoppiato allora un casino... (sa di che libro parlo?).
Insomma, la cosa sconcertante non è l'eccezionalità del male, ma la sua banalità, come sempre. Magari si potessero cercare e trovare "grandi manovratori" e altri pupari... basterebbe dargli due schiaffoni e forse le cose si sistemerebbero. Invece purtroppo siamo tutti pupari, siamo tutti furbetti, siamo tutti coglioncelli saputi, e tutti assieme riusciamo a fare un gran casino; per poi lamentarcene.
Complimenti
12/3/2013, 8:40:00 AM

Alfonso wrote ...
Signor Marcello ecco due altri aiuti per indovinare il personaggio misterioso. Gli piace la mortadella ed è avvezzo alle sedute spiritiche....chi è?
12/3/2013, 8:04:00 AM

Anonymous wrote ...
hahaha , mitica serie di commenti, bravi tutti :D
per quanto riguarda grillo, ha stufato, ma sta rubando voti ai leghisti e ai forzisti più che alla sinistra, quindi ben venga grillo e i suoi referendum bufala, le sue frasi demenziali sull'euro, le sue sbuffonate da post-attore neo-vate, sempre meglio di calderoli o di un criminale con manie di onnipotenza...

alessandro
12/3/2013, 1:03:00 AM

C.M. wrote ...
Grazie mille!
12/2/2013, 6:47:00 PM

Anonymous wrote ...
In realtà è "consolante" vedere che anche Grillo si pone il problema di come finanziare il debito pubblico. Infatti sul suo blog propone la creazione di eurobonds. Come si faccia ad emettere eurobonds e allo stesso tempo uscire dall'euro, purtroppo, lo sa solo lui.
12/2/2013, 6:45:00 PM

Leonardo T wrote ...
Ti scuso.
12/2/2013, 6:28:00 PM

Leonardo T wrote ...
Sul referendum la fonte è la costituzione della repubblica italiana.
L'articolo di Bootle che ha vinto il Wolfson lo trovi qui: http://www.policyexchange.org.uk/images/WolfsonPrize/wep%20shortlist%20essay%20-%20roger%20bootle.pdf ; Bagnai (che trovi linkato nel commento sopra) la trova una delle proposte "più sensate" di smantellamento dell'euro.

Sul fatto che il prezzo delle materie prime aumenterà con la svalutazione non saprei proprio cosa citarti: siccome i prezzi sono in dollari (o in euro) mi sembra autoevidente.

Sul fatto che l'inflazione dovrebbe arrivare in tempi medio-breve al 30-40% rispetto all'euro, la fonte è proprio il blog di Grillo: io ovviamente spero che sbagli; neppure lui del resto mi sembra davvero così ansioso di mollare l'euro.
12/2/2013, 6:26:00 PM

Alfonso wrote ...
Signor Marcello se è in difficoltà non esiti a chiedere. Le do un piccolo aiuto il nome è Romano....
12/2/2013, 6:21:00 PM

Leonardo T wrote ...
Beh, Bagnai nel libro conferma che la decisione andrebbe presa segretamente, meglio alla vigilia del week-end, eccetera.
Ma lui lo sa che c'è un posto dove si può scaricare il suo libro gratis? Perché a me non sembra una cosa tantissimo onesta.
12/2/2013, 6:10:00 PM

Anonymous wrote ...
Leo scusa ma ci riprovo. Ho trovato molto interessante il tuo pezzo, ci puoi dare dei riferimenti bibliografici da cui hai attinto per approfondire l'argomento?
Grazie
C.M.
C.M.
12/2/2013, 5:44:00 PM

Anonymous wrote ...
Ma... siamo mica matti? Confrontare l'Italia col Regno Unito non è che stia molto in piedi. Nel caso del Regno Unito, è uno stato sufficientemente forte da poter decidere se e quanto svalutare, invece l'Italia non potrebbe prendere tale decisione in autonomia ma sarebbero i mercati a prenderla per lei. Vi ricordate l'Argentina, che si svincolò dal cambio fisso peso-dollaro, ma poi non fu più in grado di controllare la propria svalutazione?
Poniamo che l'Italia decida di svalutare la Nuova Lira del 20%, siccome però il debito pubblico è in Nuove Lire, nessuno si fida più a comprarlo, quindi i tassi di interesse devono andare alle stelle, conseguentemente serve una nuova svalutazione per poter pagare gli interessi sul debito e così di seguito, senza sapere se e quando ci si fermerà.
Ma evidentemente chi pensa che tale fenomeno si possa controllare, ritiene che l'Italia senza l'Euro avrebbe credibilità sufficiente per convincere gli investitori a comprare il proprio debito pubblico e cita in merito il Regno Unito, ci manca solo la considerazione che questi figli di Albiona andavano in giro nudi a caccia di marmotte quando noi già s'accoltellava un Giulio Cesare, e poi siamo a posto!

Giovanna
12/2/2013, 5:44:00 PM

Leonardo T wrote ...
L'uscita dall'euro è già stata studiata: sappiamo che qualsiasi decisione di uscire dall'euro che non sia presa in relativa segretezza sarà un'uscita a "casaccio". Quel che propone Grillo non è uscire dall'euro, ma discuterne e litigarci un po' su, ovvero creare caos e insicurezza.

Parte del caos deriva dal giocare sulle definizioni. Il referendum del 1989 era consultivo, e ovviamente previsto dalla Costituzione (a meno di non pensare che la corte costituzionale si sia fatta sfuggire un quesito referendario così). Grillo vuole fare un referendum consultivo, non vincolante, su una decisione presa 15 anni fa? E' da un po' che non chiediamo agli italiani se vogliono la Repubblica e i Savoia, già che ci siamo possiamo accorpare i quesiti.

Ma comunque perché non farlo subito, perché non raccogliere le firme. Se poi si scoprirà che la cosa non è fattibile pazienza, non sarebbe la prima volta che Grillo fa raccogliere firme inutilmente. Stavolta invece la tattica è urlare ad alta voce che lo vuole fare. E poi vuole anche l'impeachment. Va bene, sì.
12/2/2013, 5:00:00 PM

Leonardo T wrote ...
Meglio prendere sul serio un anonimo che ha già deciso quanto si svaluterà la lira rispetto al dollaro. Per la verità Grillo parlava del 30%-40% rispetto all'euro, ma l'anonimo se ne intende senz'altro di più (ci vuol poco).

L'anonimo poi evidentemente ritiene che UK e Italia abbiano la stessa necessità di importare materie prime.
12/2/2013, 4:48:00 PM

Anonymous wrote ...
Marco, ma stai scherzando? non prenderai davvero sul serio quel che scrive Leonardo di economia?

La nuova lira svaluterebbe di circa 20% rispetto al dollaro. Più o meno la stessa svalutazione che ha fatto l'Inghilterra nel 2008. Pensi davvero che gli inglesi non riescano più a comprare le materie prime? O che nessuno accetti in pagamento la sterlina perché ha svalutato? La vera differenza è che, proprio perché ha svalutato, oggi la disoccupazione giovanile in IT è quasi il doppio di UK (21% in UK contro 39% in IT). E il reddito pro capite è più alto in UK. Invece noi utilizziamo la stessa moneta della Germania che è troppo rivalutata per noi e troppo svalutata per la Germania. Così compriamo merci tedesche e le nostre fabbriche chiudono.
12/2/2013, 4:12:00 PM

Alfonso wrote ...
Marcello, vedo che le piace scherzare. Io non sono un grillino ma a proposito di cosa ci nasconde il governo una interrogazione parlamentare la farei sulle rivelazioni secretate ( Terra dei Fuochi) del Pentito di Mafia Carmine Schiavone datate 1997.
Mi sa dire chi era a capo del governo nel 1997?
12/2/2013, 2:40:00 PM

Pietro Cadelli wrote ...
le materie prime si quotano praticamente tutte in dollari.
12/2/2013, 2:16:00 PM

Mu Gen wrote ...
Nel 1989 in Italia si svolse un "referendum d'indirizzo", possibilità non prevista dalla Costituzione, quindi si chiede semplicemente di seguire lo stesso percorso per un altro "referendum d'indirizzo".
L'uscita dall'euro andrebbe studiata e pianificata, lo scenario descritto in questo articolo descrive una scomparsa dell'euro "a casaccio", ipotesi assolutamente infondata.
12/2/2013, 12:25:00 PM

marcell_o wrote ...
c'è chi ha la possibilità di fare i governi per provare a far funzionare le cose e lo fa, altri non lo fanno: so' scelte
certo, c'è chi va al governo a fare altro, ne convengo

12/2/2013, 11:47:00 AM

Anonymous wrote ...
..facciamo funzionare le cose..."ma, pensa te, si fanno i governi apposta".

Se arrivasse un ipotetico alieno di cui parli sei proprio sicuro che si farebbe l'idea che si fanno i governi per far funzionare le cose?

12/2/2013, 11:34:00 AM

marcell_o wrote ...
leggendo questo mi sono chiesto: cos'altro ci nasconde il governo letta? non c'è un grillino che fa un'interrogazione parlamentare?

2 dicembre 2013
Roma, convegno sugli ufo: "Gli alieni sono tra noi"

Il Centro ufologico nazionale (Cun) ha organizzato a Roma un convegno internazionale per focalizzare l'attenzione sul "cambio di paradigma in merito alla vita aliena e al problema Ufo." Esperti e appassionati si sono riuniti per approfondire le "verità indicibili, tenute nascoste dai governi e i piani segreti del Pentagono, per far fronte a una ipotetica invasione aliena." E agli scettici dicono: "Svegliatevi, le prove dell'esistenza degli alieni sono inopinabili"

sto a scherza'
12/2/2013, 11:03:00 AM

marcell_o wrote ...
un'idea potrebbe essere:
visto che il titanic affonda buttiamoci a mare (almeno moriremo velocemente senza agonie inutili)
l'alternativa potrebbe essere:
basta con le cazzate e facciamo funzionare le cose (ci vorrà tempo e voglia, ma, pensa te, si fanno i governi apposta)
12/2/2013, 10:56:00 AM

Anonymous wrote ...
D'accordo Marco sul tuo ragionamento però qui il titanic sta affondando e noi non abbiamo neppure l'orchestrina.
Quale può essere una exit strategy?
12/2/2013, 10:39:00 AM

Anonymous wrote ...
Grande Leonardo.
Tornare alla lira vorrebbe dire non poterla usare per comprare cose (materie prime, semilavorati, prodotti tecnologici, farmaceutici, prodotti alimentari, risorse naturali come gas, petrolio, ecc) dall'estero. Perché tutti i "fornitori" esteri, ovviamente, NON vorrebbero essere pagati in lire (ossia una moneta che a quel punto diventa poco predicibile riguardo a future svalutazioni e poco stabile) ma in dollari. Con tutti i problemi e gli svantaggi del caso.

Marco75
12/2/2013, 10:20:00 AM

Anonymous wrote ...
Leo ho trovato molto interessante il tuo pezzo, ci puoi dare dei riferimenti bibliografici da cui hai attinto per approfondire l'argomento?
Grazie
C.M.
12/2/2013, 9:31:00 AM

Anonymous wrote ...
È vero: il referendum è una boiata pazzesca.

Purtroppo altrettanto si deve dire della descrizione di Leonardo sugli effetti del ritorno alla lira.

Se volete uscire dalle boiate, allora ascoltate il classico Borghi http://www.youtube.com/watch?v=fhzwE1oNA30 oppure leggete il libro di Bagnai (http://www.basilicata5stelle.it/wp-content/uploads/2013/04/Alberto-Bagnai-Il-tramonto-delleuro.pdf).

Se non avete tempo, allora continuate a credere alle boiate.
12/2/2013, 8:04:00 AM

Capitani balbettanti

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Se posso, vorrei dire - a seguito di qualche malevolo commento - che tutto ciò che ho dato ha pagato le tasse. Poi, che altre donazioni possono aver luogo, senza passare per il notaio: Ricerca sul Cancro, Vidas, Bambini nefropatici, Shoah, San Raffaele, scusa mi fermo, sono stati i miei preferiti. Infine un chiarimento su tutta questa gazzarra. Qui dentro c’è stato un terribile schifo, una congiura... (Bernardo Caprotti, 26/11/13, Corriere della Sera)

Qualche giorno fa - Berlusconi non era ancora decaduto, sembrano secoli - sul Corriere è comparsa una letterina del presidente della catena Esselunga, Bernardo Caprotti. Trattandosi della replica a un articolo che lo riguardava, la pubblicazione era un atto dovuto; a sorprendere (ma neanche più di tanto, ormai), è la decisione di pubblicare il testo del biglietto così come è probabilmente arrivato, stile Celentano. Probabilmente in redazione avranno preferito non innervosire ulteriormente il personaggio, e così gli hanno dato spazio esattamente come in un talk show si "passa la linea" a un ospite telefonico, magari un tizio inviperito che ha chiamato perché stanno parlando male di lui.

Risultato: abbiamo assistito in diretta allo sfogo di un capitano d'industria ottantottenne, senza capire molto dei dettagli, ma afferrando la sostanza: il tizio non si può più fidare di nessuno. Gli fanno la guerra i figli; gli fa la guerra la vecchia segretaria e braccio destro; probabilmente gli hanno alzato una trincea persino in ufficio stampa, così è ridotto a scriversi i biglietti da solo. Con qualche effetto perversamente comico: Caprotti afferma di aver fatto cospicue donazioni alla "Shoah": probabilmente non allude a un inverosimile sostegno ai genocidi nazifascisti, ma alla meritoria associazione "Figli della Shoah"; aveva fretta e ha abbreviato, e al Corriere han stampato così.

Di fronte a un episodio del genere - valutate voi quanto buffo o patetico o triste - spunta la solita domanda (spunta sull'Unità, H1t#206)ma succede così anche altrove? O siamo l’unico Paese in cui i capitani d’industria non riescono a padroneggiare la propria lingua madre, né a munirsi di collaboratori che li sappiano assistere? Quando Caprotti definisce il Corriere il “Times del proprio Paese”, mette a fuoco il problema: è immaginabile un testo così involuto sul Times o su qualsiasi altra prestigiosa testata occidentale? Non è una domanda retorica, onestamente non lo so: se qualcuno ha in mente episodi paragonabili me li segnali pure qua sotto. Ma nel frattempo rimane il dubbio di ritrovarsi nel Paese con la classe dirigente e industriale meno colta d’Europa. Altrove almeno una letterina la sanno scrivere – se non lo sanno fare, sanno procurarsi qualcuno che lo faccia per loro; da noi no, non è richiesto, non è necessario.
Nell’era della comunicazione, i nostri capitani balbettano. Chi li rimprovera di non conoscere l’inglese forse non ha afferrato l’entità del problema: neanche in italiano sanno spiegarsi. Sono stupidi? Tutt’altro: intelligenza e cultura sono variabili non correlate, ed evidentemente Caprotti non ha avuto bisogno di particolari competenze linguistiche per mettere in piedi un impero nel ramo distribuzione. Forse davvero quando sei in ascesa la cultura più di tanto non serve. Ma ti assiste nei giorni difficili, quando devi imparare a mollare, e l’istinto non vuole saperne. Ha l’aria di essere la situazione di Caprotti, ed è sicuramente quella di Silvio Berlusconi, che pure può contare su un lessico un po’ più ricco, da piazzista quale è sempre stato. In qualsiasi altro Paese un Berlusconi avrebbe mollato da mesi, senza arrivare all’umiliazione del voto di mercoledì. Non glielo avrebbero consigliato soltanto i collaboratori più fidati: ci sarebbe arrivato da solo, riflettendo sugli esempi che la cultura personale gli avrebbe fornito, su Nixon, su Leone e su tanti altri. Berlusconi invece conosce solo Berlusconi, e magari la Storia gli darà ragione: dopo lo scisma del PdL e la manifestazione autocommiserativa di mercoledì i sondaggi lo vedono in risalita. Si vede che in Italia l’istinto premia ancora. http://leonardo.blogspot.com
Comments (24)

Guerrino wrote ...
Antonello bravo hai scoperto l'acqua calda. E' come dire che fede ha gli occhiali della destra, è ovvio che ognuno tira l'acqua al suo mulino!
12/1/2013, 9:47:00 PM

Antonello wrote ...
Veramente io mi sono solo permesso di scrivere che penso che lei creda nelle cose che scrive al contrario di tante altre persone che prima ascoltano ordini dall'alto. Credevo fosse un complimento, invece è una offesa per Lei?
Ho poi aggiunto che non credo sia offensivo rilevare che guarda alle cose della politica e del mondo in generale con gli "occhiali" della sinistra (come del resto faccio io e credo capiti a molti lettori di questo blog). Mi sbaglio?
Antonello
12/1/2013, 4:13:00 PM

Leonardo T wrote ...
Ma ci mancherebbe anche che tu volessi fare polemiche: hai solo lasciato scritto in giro che mi pagano per attaccare Caprotti.
Non è offensivo, è soltanto sciocco: se mi sentissi offeso da tutte le sciocchezze che si scrivono, passerei giornate molto tristi.

Fa' pur senza il "cordialmente".
12/1/2013, 3:37:00 PM

Antonello wrote ...
Perdonami Leonardo, lungi da me voler fare polemiche ma tu oltre ad insegnare grammatica scrivi anche per l'Unità. Io non credo che scrivi così perchè ti pagano ma sono sicuro che scriveresti queste stesse cose anche senza compenso. Tu come me credi in certi ideali e in certi valori che giustamente difendi e propali.
Non credo che sia offensivo rilevare che guardi alle cose della politica e del mondo in generale con gli "occhiali" della sinistra.
Cordialmente
Antonello
12/1/2013, 1:38:00 PM

Leonardo T wrote ...
Caro anonimo (non sei un genio, ti confermo), il mio "mestiere", quello per cui vengo pagato anche da te, è insegnare un po' di grammatica di base ai preadolescenti. Questo mi rende forse un po' ipersensibile all'esibizione degli errori di punteggiatura e di sintassi su un quotidiano nazionale.

Se Caprotti fosse l'ad della Coop? È sempre la solita domanda che gli anonimi fanno qui ultimamente. Se x fosse Berlusconi? Se io fossi Padre Pio? Se tua nonna avesse le rotelle? Questioni importanti, alle quali è difficile rispondere. Nei fatti l'ad della Coop non ha mai scritto letterine sgrammaticate al Corriere; forse ci tiene alla sua immagine, forse non gliene si è mai presentata l'occasione: non lo conosco, non lo so. Ti posso dire che una letterina del genere mi disturberebbe ugualmente - del resto vado a far la spesa sia alla coop che all'esselunga a seconda della convenienza - perché più che per loro tifo per la lingua italiana. E forse scriverei un pezzo più o meno uguale a questo, visto che l'ho scritto anche quando è stato inflitto un trattamento del genere a Celentano, o al fidanzatino di Noemi (http://leonardo.blogspot.it/2009/05/ortocrazia.html) o a uno studente (http://leonardo.blogspot.it/2007/03/la-scrittura-uninvenzione-senza-futuro.html).

Ti prego notare che in tutti questi casi io ritengo che a Caprotti, o a Celentano, o a Flaminio sia stato fatto un torto, perché davvero, "chissenefrega se non conoscono l'italiano alla perfezione": avranno altre qualità. Ma i giornalisti che ricevono queste lettere l'italiano lo conoscono: non mettono in berlina gli autori delle lettere per sciatteria, ma per dare la stessa impressione di genuinità che si ha davanti allo sfogo di un tizio al telefono o in diretta. Mentre la scrittura dovrebbe essere uno strumento accessibile a tutti. Io la penso così, e tu hai già smesso di leggere.

"Il Flaminio di oggi, che non sa dove mettere l'accento e urla pestando il caps lock, sembrerà a molti più genuino. Soprattutto a chi da anni ha deciso che noi non siamo la nostra foto migliore, ma il filmatino goliardico che abbiamo messo su youtube; a chi vuole le nostre ragazze con l'ombelico in fuori; a chi ci ha insegnato ad applaudire ai funerali. La plebe deve stare al suo posto: si pubblichi senza correggere."
12/1/2013, 10:06:00 AM

atlantropa wrote ...
In effetti non ci vuole un genio, ma un paranoico.
12/1/2013, 4:18:00 AM

Anonymous wrote ...
Beh non ci vuole un genio per capire che il signor Leonardo ha in simpatia una parte politica e quindi la difende a costo di cadere nel ridicolo. (Cancellieri? Vendola?)
E' il suo mestiere e viene pagato per questo.
Se Caprotti fosse l'a.d. della coop qualcuno crede che il signor Leonardo avrebbe scritto un pezzo del genere? Certamente no. Anzi avrebbe elogiato un vero self made man con le scarpe grosse e col cervello fino...e chissenefrega se non conosce l'italiano alla perfezione...ecc.
11/30/2013, 10:52:00 PM

Anonymous wrote ...
Leggi bene. In realtà l'ex segretaria Germana Chiodi sta dalla sua parte ;)

Al
11/30/2013, 1:50:00 PM

atlantropa wrote ...
In realtà ho scelto più o meno a caso dalla voce specifica su en.wiki.
11/29/2013, 9:14:00 PM

Anonymous wrote ...
Ho capito: è un COMBLOTTO DELLA COOP!
11/29/2013, 8:02:00 PM

Anonymous wrote ...
Silvia la risposta alla tua prima domanda è no.
Ora ti faccio io un paio di domande.
Che orientamento politico ha questo blog?
Chi è e cosa ha fatto il capitano balbettante?
11/29/2013, 5:33:00 PM

camillo wrote ...
Sei tornato dopo anni su dubyaspeak.com per copiarle? :)
11/29/2013, 5:16:00 PM

Silvia wrote ...
Ma veramente la sintassi di questo sfogo colpisce così tanto da lasciare in secondo piano i motivi stessi per cui è stata scritta questa lettera?
A me pare che sia più sconvolgente pensare che un ottantenne sia ancora in prima linea a causa dell'incapacità (o presunta tale dei suoi successori). Vedi anche famiglia Berlusconi, vedi tante altre situazioni simili nel nostro Paese.
Una lettera poi che sembra quasi personale, il fatto che poi sia stata utilizzata esattamente come ricevuta non vuol dire che sia nata con intenti di comunicazione istituzionale. Tra l'altro quella frase con l'accostamento al Times sa molto di ironico...
11/29/2013, 4:45:00 PM

giorgian wrote ...
Eh, va beh, ma così sembri proprio Stanis La Rochelle!
11/29/2013, 3:56:00 PM

giorgian wrote ...
Sottovaluti l'arroganza dell'industriale (americano e non) medio.
11/29/2013, 3:50:00 PM

Leonardo T wrote ...
Beh, in effetti no, non ho tutta questa esperienza di industriali americani medi. Però di solito si fanno aiutare dai pr, dai.
11/29/2013, 3:47:00 PM

Leonardo T wrote ...
Ma in effetti George 2 è un caso particolare (figlio dislessico di famiglia importante) che lo rendeva in un qualche modo "italiano", e ricordo di averlo detestato in un modo tutto particolare, come nessun altro presidente straniero: in un qualche modo mi era familiare.
11/29/2013, 3:46:00 PM

Anonymous wrote ...
Siamo l’unico Paese in cui i capitani d’industria sono ancora sul ponte di comando a 88 anni. E che ha un capo dello Stato nato nel 1925.
11/29/2013, 2:07:00 PM

atlantropa wrote ...
"Rarely is the question asked: is our children learning?"
"For every fatal shooting, there were roughly three non-fatal shootings. And, folks, this is unacceptable in America. It's just unacceptable. And we're going to do something about it."
"Our enemies are innovative and resourceful, and so are we. They never stop thinking about new ways to harm our country and our people, and neither do we."
"They misunderestimated me."

Lo so, non era un capitano d'industria, ma capitano (anzi comandante in capo) lo era, e sul Times ci finiva eccome.
11/29/2013, 1:41:00 PM

Bokassa wrote ...
Credo non sia un'impressione: in quasi tutte le classifiche internazionali che riguardino l'istruzione, l'Italia si trova in posizioni imbarazzanti. Ad esempio, secondo l'OCSE - http://www.oecdbetterlifeindex.org/topics/education/ - in Italia solo il 55% degli adulti tra i 25 e i 64 anni ha hatto almeno le scuole superiori - cioé, quasi metà ha la terza media o peggio, e di certo più di metà tra i più anziani del gruppo, diciamo i 45-64enni. Forse la "classe dirigente" (che ha quell'età) se la cava meglio della media, ma non ci spererei troppo.

A titolo di paragone, facciamo leggemente meglio della Spagna (53%) e del Portogallo (32%), che ha valori sudamericani, ma peggio della Grecia (65%). La Francia ha il 71%, il Regno Unito il 75%, la Corea del sud 80% (nonostante abbiano una storia recente di paese sottosviluppato: hanno uno stock di anziani male istruiti, e fanno bene ugualmente), Germania 86%, USA 89%, Giappone 92%. In generale anche i paesi dell'Europa dell'Est se la cavano bene: Russia 91%, rep. Ceca 92%.

Da questo punto di vista siamo a metà strada tra la Francia e il Brasile.
11/29/2013, 12:23:00 PM

Anonymous wrote ...
Davvero un articolo bello e utile se ne sentiva la necessità.
Grazie Leonardo!
Se mi posso permettere, ci manca giusto un paragone tra i capitani balbettanti e i nostri capitani coraggiosi. Avresti avuto così l'opportunità di enfatizzarne le differenze imbarazzanti basate sulla proprietà di linguaggio e di scrittura senza ovviamente fare il minimo cenno sulle storie personali e imprenditoriali.
Ultima considerazione: ci dobbiamo sempre fare riconoscere, solo in Italia vengono accettate donazioni fatte da capitani balbettanti. Se io fossi stato a capo di una delle suddette associazioni avrei rifiutato immediatamente un qualsiasi assegno proveniente dal capitano balbettante.
Mi scuso anche io per il mio italiano zoppicante e ringrazio Leonardo che mi pubblica nonostante la mia zoppia.
11/29/2013, 11:54:00 AM

marcell_o wrote ...
quel che fa impressione è che il tizio potrebbe non fare 'ste figure, avrebbe la possibilità di farsi aiutare/assistere nella stesura di una lettera a un grande quotidiano (anche se ora ospita fabio volo sulle pagine culturali... mi dicono)
sono l'ultimo a poter criticare la scrittura di chiunque altro, l'ignoranza non sempre è una colpa (oltretutto esistono diversi ambiti e tipi di ignoranza/disabilità, la colpa è avere la possibilità e non provare a porvi rimedio
cioè, voglio dire: devo andare alla notte degli oscar e non so annodarmi il papillon? mi faccio aiutare, mica vado in giro col nodo fatto male! piuttosto vado sul red carpet senza papillon
per il mio carattere se fossi stato un "capitano d'industria" e avessi avuto la possibilità di farmi assistere da una segretaria, un ufficio stampa o robe così, avrei senz'altro imparato a scrivermi le lettere
ma sono un grafico: semianalfabeta ero e tale sono rimasto, ma continuo a scandalizzarmi quando, per esempio, il direttore del personale manda delle comunicazioni in un italiano imbarazzante
11/29/2013, 11:23:00 AM

Gu wrote ...
Se questo pezzo non vince il premio Pulitzer la domanda sorge spontanea.
Chi assegna il prestigioso premio riesce a padroneggiare le lingua straniere? Munirsi di collaboratori che li sappiano assistere?
11/29/2013, 10:26:00 AM

giorgian wrote ...
Ma davvero non hai mai sentito parlare un industriale americano medio, uno che con la sua fabbrichetta—che so, di tubi, di chiodi, di laminati plastici—ha sfondato, senza per questo essere costretto a imparare la sua lingua, la letteratura del Paese (o di altri), o qualsiasi altra cosa non strettamente legata al suo business o ai suoi interessi?
Beh, se non l'hai fatto fallo, ti curerà da quest'attacco di severgninismo.
11/29/2013, 9:46:00 AM

La bad company del (nuovo) centrodestra

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Una scissione nel centrodestra era uno scenario che fino a pochi mesi fa nessuno avrebbe osato immaginare. Eppure non è una mossa così illogica, e potrebbe persino rivelarsi vincente. È l'esito delle tensioni scatenate dalla permanenza di questo governo paradossale, sostenuto da due partiti contro la volontà dei loro stessi elettori. Sia Berlusconi sia il suo concorrente più plausibile - Renzi - si trovano nella scomoda condizione di dover preparare una campagna elettorale mentre sostengono un governo impopolare. Entrambi non hanno troppa fretta, e però più tempo passa più rischiano di perdere consensi. Che fare?

In aprile io, per esempio, senza intendermi di politica, suggerivo ai renziani di smarcarsi dal Pd e di lasciare che al governo andassero i rappresentanti del vecchio partito - una specie di bad company del consenso, che avrebbe attirato a sé tutto il malumore per l'accordo con centristi e PdL e per le politiche impopolari che avrebbe avallato. Ovviamente nessuno mi prese sul serio; però cinque mesi dopo qualcosa del genere l'ha combinata Berlusconi: Alfano e i ministri del Pdl vengono esternalizzati, più o meno forzati a costituire un partito che fungerà da bad company. Si accolleranno tutte le responsabilità di un governo che davvero fin qui non ha fatto molto per compiacere l'elettore di centrodestra; e nel frattempo Berlusconi è finalmente libero di sguazzare nell'opposizione, il ruolo che più di tutti gli è congeniale. Sganciata da ogni responsabilità, la nuova Forza Italia può ora andare in cerca di nuovi bacini di consenso: e se si gioca con abilità la carta dell'euroscetticismo, potrebbe recuperare molti astensionisti e persino qualche ex elettore pentastellato o democratico. Quanto al destino elettorale del Nuovo Centrodestra di Alfano, il precedente di Futuro e Libertà è abbastanza eloquente - a meno che lo stesso Berlusconi non decida di tenerli in vita come lista civetta per disturbare i centristi.

Certo, alla nuova Forza Italia - Abbasso Europa servirebbe un leader energico, e il Berlusconi che vediamo in questi giorni non lo è più (continua sull'Unita.it, H1t#205 L’età, la salute, le preoccupazioni giudiziarie, il protagonismo che gli ha impedito in tutti questi anni di individuare e crescere un successore all’altezza (anche in famiglia): tutte cose che cominciano visibilmente a pesare; ora come ora il principale problema della prossima campagna di Berlusconi sembra Berlusconi stesso. La distanza col personaggio che nel ’94 sprizzava ottimismo da tutti i pori è immensa. E però B. è già stato dato per spacciato tante volte: e per quanto azzardate possano sembrare le sue mosse, fin qui sembrano le migliori a sua disposizione.
Tra qualche giorno il parlamento voterà la mozione di sfiducia m5s alla Cancellieri, e Renzi – che si è pubblicamente pronunciato per le dimissioni – si troverà in una situazione imbarazzante: se la ministra otterrà la fiducia, come appare più che probabile, gli sarà rinfacciato di averne chiesto le dimissioni soltanto a parole, mentre nei fatti i parlamentari Pd della sua area continuano a sostenere fedelmente il governo Letta. E in effetti le cose stanno così: criticare la Cancellieri è una mossa elettorale, sostenere il governo è una scelta politica, e Renzi è costretto a muoversi in entrambe le scarpe. Poi succederà qualsiasi altra cosa e nel giro di qualche settimana ci saremo dimenticati anche di questa; ma a lungo andare queste situazioni non possono che indebolire l’immagine del futuro leader di centrosinistra. Non è da tutti essere di lotta e di opposizione: forse non è mai riuscito bene a nessuno. A questo punto però non è più un problema di Berlusconi: lui si è tirato fuori. Buona mossa, bisogna ammetterlo. Magari gli è capitata per caso, magari non si rende conto più di quel che gli stanno combinando attorno: ma la mossa resta buona.http://leonardo.blogspot.com
Comments (47)

Leonardo T wrote ...
No, cordialmente proprio no.
Se tu hai un complesso di inferiorità, io che posso farci? C'è un quotidiano che ti prende per coglione, te lo faccio presente. Scambiare una riflessione con l'arroganza è un vecchio trucchetto da quattro soldi che fino all'altro ieri facevano i berlusconiani: e adesso lo fai tu.
11/21/2013, 1:11:00 AM

Anonymous wrote ...
Come al solito non rispondi!
Ti senti superiore o no rispetto a quelli di centrodestra o ai grillini?
Se tu non lo vuoi dire, lo dico io che ti senti superiore, in maniera molto serena, perche si evince da quello che scrivi, soprattutto da come lo scrivi e dai commenti che scrivi.
Io ho scoperto l'acqua calda...è però buffo che tu voglia fare l'umile quando spruzzi arroganza da ogni poro.
Cordialmente
11/20/2013, 11:05:00 PM

Leonardo T wrote ...
Non è questione di politically correct. È proprio una frase che non ha senso, inventata da qualcuno che t'ha lungamente pigliato per il culo.
11/20/2013, 10:17:00 PM

Anonymous wrote ...
No. Berlusconi sa vincere le elezioni (che non e' cosa da poco, ma non basta). Pero' non e' in grado di gestire il potere. Non riesce a venire a patti con l'opposizione. Non e' in grado di spartire il potere con gli alleati, che infatti ad uno ad uno l'hanno abbandonato tutti, a parte gli ultimi irriducibili.
11/19/2013, 12:31:00 PM

Anonymous wrote ...
...non conoscevo Mujica..non so cosa vuole significare...ma mi viene voglia di andare a vivere in Uruguay...
11/19/2013, 11:37:00 AM

Anonymous wrote ...
Cosa dovrebbe dimostrare questo post su di un blog nella pagina de Il Fatto?

Adriano
11/19/2013, 10:41:00 AM

marcell_o wrote ...
alfonso pepe, alfonso pepe...
non so perché, ma credo che conoscere o meno il mio pensiero sia decisamente irrilevante (è così perfino per me)
tuttavia sì. abbiamo responsabilità anche noi (qualunque cosa voglia dire).
mi faccia capire (signor alfonso) il fatto di non unirmi al coro di "linciamoli tutti" mi fa essere complice della ka$ta o mi fa approvare tutto quel che fa il pd?
il fatto di essere contrario ai linciaggi mi fa automaticamente entrare tra i difensori dello status quo?
mi sono pentito di aver votato pd?
certo, fino a che non ho sentito i commenti di grillo nel dopo elezioni (e crimi... mioddio, crimi! lombardi! nuti!), in quel preciso momento ho capito che votando bersani alle primarie e pd alle politiche avevo contribuito a salvare l'italia dalle possibilità tragicomiche (berlusconi & grillo)
ma non stiamo andando fuori argomento?
11/19/2013, 8:44:00 AM

Anonymous wrote ...
Berlusconi é senza dubbio il politico piú intelligente che c'é in Italia. Non escluderei che in un duello elettorale con Renzi possa anche vincere.
11/19/2013, 6:13:00 AM

Anonymous wrote ...
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/11/18/errani-sulle-dimissioni/782004/

Leo, rispondi tu punto per punto?
11/18/2013, 11:46:00 PM

Alfonso Pepe wrote ...
Signor Marcello, mi piacerebbe sapere qual è il suo pensiero in merito a quello che le ho scritto?
11/18/2013, 11:34:00 PM

f.g. wrote ...
Il tempo è galantuomo, questa è la prova provata che Leo aveva ragione..mi sa che ci dobbiamo tutti scusare con lui
11/18/2013, 6:59:00 PM

Anonymous wrote ...
Evabbè ..io ero tra gli scettici riguardo il fatto...lascio giudicare voi..

http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/01/07/jose-pepe-mujica-presidente-delluruguay-mito/462971/
11/18/2013, 6:12:00 PM

Marione.net wrote ...
Ok, togliamo antropologicamente che non è politically correct...però bando alle ipocrisie, Leo, siamo o non siamo superiori...dai non farmi l'umile che non ci crede nessuno...daje...
11/18/2013, 5:35:00 PM

Leonardo T wrote ...
Il pezzo (fidati, l'ho letto bene) diceva che la Cancellieri ha fatto una cosa discutibile e farebbe bene a dimettersi; e che ci sono un po' troppi forcaioli in giro. Entrambe cose abbastanza ovvie, in effetti.
11/18/2013, 4:45:00 PM

Leonardo T wrote ...
Ecco, mancava giusto l'avverbio "antropologicamente".
11/18/2013, 4:43:00 PM

Alfonso Pepe wrote ...
Signor Marcello, non volevo farla arrabbiare...volevo solo dire che se siamo ridotti come siamo ridotti non credo che si possano incolpare solo gli altri.
Tanto per rimanere nell'attualità, che differenza ci può essere tra la telefonata di ventola e una ipotetica telefonata di vertini....
Le credo quando dice che si fa l'esamino di coscienza tutte le volte...magari anche i politici, tutti, facessero come lei....
11/18/2013, 4:11:00 PM

marcell_o wrote ...
nostri? loro?
io parlo di gente che ha 40-50 anni e che improvvisamente inizia a parlare di politica dopo aver taciuto per decenni e improvvisamente so' tuti uguali
uguali chi?
bersani non è berlusconi, per esempio
ma anche d'alema non è berlusconi o verdini
perfino la melandri (mioddio la melandri!) non è la santanchè o la carfagna
ma forse tu parlavi di elettori?
e in base a cosa acquisti maggiore dignità o autorevolezza se dici:
io non ho mai fatto politica ma...
io non ho mai preso la tessera di un partito ma...

aver dormito per tanti anni non mi pare procuri un grande vantaggio morale

riguardo l'esamino di coscenza... io me lo faccio tutte le volte prima di votare, pensa un po'
11/18/2013, 3:43:00 PM

Alfonso Pepe wrote ...
Signor Marcello, facciamoci ogni tanto un esamino di coscienza, oggi come oggi i nostri sono tanto migliori?

Alfonso Pepe
11/18/2013, 2:31:00 PM

Innocenzo wrote ...
Per Anonimo : quello che dici è vero, e la mia in fondo era una domanda retorica. Però questa difesa ad oltranza di Berlusconi stà portando il paese allo sfascio. Avranno una famiglia pure i suoi elettori, insomma capire che una storia è finita ed evitare di unire i destini di una nazione a quelli di una persona ormai a fine corsa (ci ha quasi 80 anni, fallimenti politici alle spalle, altri processi in arrivo, etc...), non è che richieda un grosso sforzo mentale, dopo 20 anni ci possono arrivare a capirlo anche loro.
11/18/2013, 10:53:00 AM

Anonymous wrote ...
Leonardo: "Sarà anche un pezzo lineare e cristallino, ma c'era scritto che la Cancellieri dovrebbe dimettersi."

Ma tu l'hai letto il tuo articolo? Ti invito a rileggerlo. Sostieni che in qualche modo si dovrebbe dimettere...ma che non sarebbe la fine del mondo se non si dimettesse. Se sostieni entrambe le cose hai il 100% di possibilità di prenderci...sei bravo!
11/18/2013, 9:09:00 AM

marcell_o wrote ...
per tornare in argomento...
non sono del tutto sicuro che (tutti) i peggiori siano rimasti con berlusconi, voglio dire: formigoni? qualgliariello?
purtroppo temo abbiano fatto un gioco delle parti:
- il cazzosichiamanuovo appoggia il governo
- forza italia smette di appoggiare il governo appena può e si prepara a una fantastica campagna elettorale tutta ll'attacco (magari alleata con cazzosichiamanuovo)
quindi resta da sapere chi sarà il prossimo segretario del pd oltre che candidato alla presidenza del consiglio che perderà o pareggerà?
oh, io l'ho detto: se devo scegliere tra berlusconi, grillo e uno qualunque tra renzi-civati-cuperlo per me non c'è storia
parentesi personale:
lavoro nello stesso posto da 25 anni perciò con i colelghi di lavoro ho condiviso molte stagioni politiche (da fine anni 80 a ora ne son successe di cose)... eppure alcuni di quelli che ora son più incazzati NON hanno mai (mai nel senso di proprio MAI) parlato di politica se non da un paio d'anni a questa parte (i primi 15-18 anni di berlusconi so' andati lisci: nessuno di questi s'è mai lamentato)
e tutto quel che sento è so' tutti uguali, so' tutti ladri, ecc.
che palle!
11/18/2013, 8:59:00 AM

Pino Dei Palazzi wrote ...
Chi gli ha lasciato su un piatto d'argento le sue corazzate mediatiche?
11/18/2013, 7:37:00 AM

Anonymous wrote ...
molto semplice: perchè gli elettori del CD votano il Duce Berlusconi e chiunque gli si opponga è un traditore da fucilare a Verona. Ecco perchè chi gli si rivolta contro finisce nel nulla, anche se il Pregiudicato non sprecasse tempo e denaro a usare le sue corazzate mediatiche per demonizzare i reprobi. E' ovvio che alla fine rimangano solo i più impresentabili, sopravvissuti per meriti esclusivi di delinquenza o lecchinaggio. Esattamente come col Duce nella RSI.
11/18/2013, 12:25:00 AM

Leonardo T wrote ...
Non scusarti più, non c'è bisogno.
11/17/2013, 11:21:00 PM

Anonymous wrote ...
Chiedo scusa ma qui sopra veramente ancora si stava parlando di ventola..poi di civati..di renzi ..della cancellieri..poi qui sotto si parla dello scandalo regione emilia romagna..di una possibile invasione della svizzera e delle immancabili scie chimiche...
Non ho capito perché bacchetta solo me...invece di scrivere due righe di risposta...anche evasiva come spesso accade...comunque mi scuso ancora
11/17/2013, 11:16:00 PM

Leonardo T wrote ...
Veramente "qui" si stava discutendo altro; e se continua a copia-incollare in tutte le conversazioni lo stesso commento probabilmente attiverà l'antispam.
11/17/2013, 11:05:00 PM

Anonymous wrote ...
E si sono permessi pure di pubblicarle sottoponendolo ad una gogna mediatica...qui ci deve essere lo zampino delle scie chimiche...
11/17/2013, 10:53:00 PM

mozart2006 wrote ...
Svendola intercettato? Ma come, non si deve intercettare solo il Berlusca? Ma è inaudito, gravissimo, inaccettabile, Napolitano esca subito con un monito, si invada la Svizzera, e Bruxelles che fa, l' ONU, la Corte dell' Aja, l' inondazione, le cavallette!!!
11/17/2013, 10:46:00 PM

Gustavo wrote ...
Scandalo Regione Emilia Romagna: Epifani, Fassino, Delrio e Cuperlo a difesa di Errani.
Alla faccia di chi dice che il pd è dilaniato da correnti interne...dai Leo che ti ho già dato lo spunto per la prossima arrampicata sugli specchi di cui sei maestro...
11/17/2013, 9:43:00 PM

Anonymous wrote ...
Fede, non ti curar di loro ma guarda e passa...ma questa è una citazione troppo elevata...per certa gente...
Tanto noi siamo antropologicamente superiori....:)
11/17/2013, 9:31:00 PM

Anonymous wrote ...
@Federico D'altronde se fossero in grado di commentare il post giusto, forse non leggerebbero il FQ ;)
11/17/2013, 8:33:00 PM

Anonymous wrote ...
Lei si rende conto che cambia continuamente le carte (fatti, situazioni, parole, emozioni...) in tavola a suo piacimento?
Nessuno dice che Vendola ha attentato alla libertà di stampa.
Nessuno dice che non ci sia la libertà di ridere.

Qui si discute sull'opportunità di DERIDERE, non ridere, è molto diverso, un signore che stava facendo domande, non di sport o cinema, ma sui MORTI E SUI MALATI.


Perché vendola dopo aver visto quell'episodio su youtube invece di ridere e condividere la sua risata (per alti fini politici e per il popolo si intende...ah che bella cosa la diplomazia...) con quel tale...non ha TELEFONATO A QUEL GIORNALISTA PER DARGLI LA SUA SOLIDARIETA'?


"La stampa poi dovrebbe provare ogni tanto a fare informazione, non soltanto suscitare emozioni."

Questa è la più bella di tutte..taglia la testa al toro e direi che è anche la degna conclusione!
Non solo non le passa per la testa di dare solidarietà ad un suo collega umiliato e deriso dal potente di turno...ma lo accusa anche di non sapere fare il proprio mestiere...!!! Questo sì è un autentico colpo di classe!
Già che c'è lo contatti per proporgli un corso online a pagamento di giornalismo...così da Lei può sicuramente imparare i segreti del mestiere...
Cordiali saluti e tante belle cose
11/17/2013, 8:25:00 PM

umanile wrote ...
Occhetto che voleva confluire nel P.S.I. Ahahhhahaahhaa, lei è veramente forte!
11/17/2013, 8:00:00 PM

Innocenzo wrote ...
Sono in disaccordo solo su una cosa.
A me sembra che ad ogni giro o scissione, la qualità del personale politico intorno a Berlusconi peggiori. Insomma il Berlusca si tiene sempre la Bad Company.
Poi bisognerebbe chiedere agli elettori del Cd perché continuino fra le 2 parti rimaste a votare sempre per la peggiore.
11/17/2013, 7:09:00 PM

Leonardo T wrote ...
Sarà anche un pezzo lineare e cristallino, ma c'era scritto che la Cancellieri dovrebbe dimettersi.
11/17/2013, 7:04:00 PM

Marione.net wrote ...
Eddai Federì...e fatti na risata....che te fa bene...
11/17/2013, 6:32:00 PM

G.N. wrote ...
Pd, Civati fa esplodere il caso Cancellieri
"Basta ipocrisie, presenterò sfiducia"

Leo, fai così, manda subito a Pippo il tuo pezzo lineare e cristallino a difesa del Ministro...vedrai che, convinto, tornerà subito sui suoi passi...
11/17/2013, 6:25:00 PM

Federico wrote ...
È divertente anche perché è pieno di lettori del fascio quotidiano che non sanno commentare il post giusto
11/17/2013, 6:23:00 PM

Mauro wrote ...
Leo, sveglia! :-)
Renzi non c'entra nulla col PD. Il suo obiettivo è vincere per poi confluire nel PdL.
Come, ai tempi, l'obiettivo di Occhetto era confluire nel PSI... Tangentopoli glielo impedì.
Speriamo quindi in una nuova Tangentopoli.
Saluti,
Mauro.
11/17/2013, 5:52:00 PM

Marco wrote ...
Pensavo fosse un blog serio...invece è troppo divertente!
E i soldini derivanti dalle pubblicità Leo se li merita tutti.

Questo è, a mio modesto parere, lo scambio più bello sul vendolagate.

Cri: Io invece arrivo e ti metto di volata nel mio blogroll. Grazie per la boccata di ossigeno. E' la prima cosa della giornata che non offende la mia intelligenza.

Anonimo: Cri, soffri di agorafobia ed eri bloccata in ascensore fino a due ore fa?

Cri: Sì, con gente con pesanti problemi di flatulenza.

Anonimo:...ma siamo sicuri che delle due situazioni estreme ...la vera boccata di ossigeno sia quella di leggere questo articolo?
11/17/2013, 5:31:00 PM

Anonymous wrote ...
Leo adesso per un post su Vendola improvvisamente sei diventato il nemico (dopo scie chimiche e signoraggio ovviamente ma prima della ragionevolezza).
La bramosia con cui cercano di applicare il più ridicolo degli straw man argument alle tue opinioni sulle capacita dei giornalisti del Fatto nello scrivere quello chei lettori del Fatto (evidentemente) vogliono leggere è ammirevole. Mi domando se applicassero tante energie ad esercitare il pensiero critico, che Paese sarebbe il nostro... Io non perdo le speranze ;)
11/17/2013, 4:36:00 PM

Anonymous wrote ...
Ventola in realtà non sapeva chi stava sfottendo e perché...lasciate al buon Leo un po' di tempo per istruirlo sulle sue reali intenzioni...eccheè...
11/17/2013, 2:10:00 PM

Anonymous wrote ...
Leo, che Vendola stia sfottendo Archinà lo hai capito solo tu. Va bene che io leggo (anche) il Fatto Quotidiano, per cui probabilmente sono un coglione, ma non c'è nessun altro (Vendola compreso) che sostenga questa versione (poi tu sei liberissimo di interpretare le intenzioni di Vendola anche al di là di quello che ne dice Vendola, ma resta un'opinione - secondo me - indifendibile).
Raf
11/17/2013, 1:45:00 PM

Nonno wrote ...
si guarda lo stava proprio sfottendo. domani Vendola pubblicherà le sue scuse ad Archinà allora.
11/17/2013, 12:33:00 PM

Bokassa wrote ...
Forse si fa ancora in tempo a candidare Renzi con Forza Italia. Così il leader giovane per FI c'é, il partito antigoverno per Renzi pure. Due piccioni.
11/17/2013, 12:06:00 PM

Leonardo T wrote ...
Auff. Vendola afferma che aver riso del giornalista è l'unica cosa di cui si vergogna davvero.
Lo "scatto felino" lo aveva fatto con Archinà; ne parla ad Archinà: lo sta sfottendo, bonariamente. E non se n'è pentito.
11/17/2013, 11:47:00 AM

Anonymous wrote ...
Curioso, dopo un post estremamente critico (a dir poco) nei confronti del "Fatto Quotidiano", oggi propugni una tesi esattamente identica a quella che il FQ già da ieri va raccontando e che oggi espone con un titolone in prima pagina!
Raf.
p.s. sull'argomento di ieri ti da' torto anche Vendola stesso: rideva proprio del giornalista! (http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=184489)
11/17/2013, 11:11:00 AM

Dal mercimonio al degrado antropologico

Permalink
Chi ha coniato l'odioso termine "Baby-squillo"? Il nome del titolista che per primo condensò uno scandalo in quattro sillabe probabilmente non lo recupereremo mai. E quando avvenne l'irreparabile battesimo? Una breve ricerca nell'archivio on line dell'Unità porta a un risultato sorprendente. Di "baby squillo" si parlava già nel 1976 - quasi quarant'anni fa. "La violenza quotidiana alleva le baby-squillo", scriveva Massimo Cavallini, e la sua prosa da sola basta a farci sentire la distanza:
"I personaggi si muovono con prevedibile scelleratezza. C'è il grande corruttore, il genio del male che trascina decine di fanciulle sulla via della perdizione, fino al mercimonio del loro giovane corpo: c'è la vecchia "maitresse", rotta ad ogni vizio, incartapecorita nella propria dissolutezza, che accuratamente educa alla professione le neofite del meretricio; ci sono i clienti ricchi ed annoiati, pronti a pagare cifre favolose per rapporti mercenari; c'è il medico corrotto, il "fabbricatore di angeli", che dietro lauti compensi stronca la vita che nasce dall'amore, anche quello a pagamento".
Il pezzo prosegue così per quattro colonne fitte, su un paginone senza foto. In mezzo a tanta retorica irrimediabilmente fuori moda, l'espressione "baby squillo" galleggia come un anacronismo. Oggi facciamo frasi più brevi, abbiamo paura di addormentare il lettore. Ma sempre retorica è; abbiamo semplicemente cambiato il modello. Oggi Marida Lombardo Pijola risponde a Silvia Gigli che sulle colonne dell'Unità le chiede "Come si è arrivati a questo?", spiegando che "negli ultimi vent’anni in Italia i costumi si sono trasformati, c’è stato un degrado sociale, politico, umano e antropologico incarnato da una persona, da un regime e da una tv che ci hanno segnati. I ragazzi sono cresciuti circondati da messaggi precisi sul sesso, lo strapotere del denaro, il disvalore del corpo delle donne. Sono stati accerchiati e martellati da queste informazioni fin da piccolissimi».

Degrado sociale, politico, umano e ovviamente antropologico, qualsiasi cosa ciò voglia dire: tutto questo incarnato da una persona e non c'è nemmeno bisogno di spiegare chi sia. Regime. Tv. Disvalore del corpo delle donne. Il tutto sarebbe una novità degli ultimi vent'anni, insomma niente baby squillo prima del 1997. Prima di allora evidentemente non c'erano "incontri sessuali nei bagni [delle scuole]", niente mamme dietro "che spingono per il successo o il denaro facile" (anche a dire il vero è stata una mamma a scoperchiare il caso, ma passi). Tutto questo non sarebbe che uno dei pesanti lasciti del berlusconismo.

Nel 1976 ovviamente Cavallini non poteva pensarla così. Nemmeno poteva incolpare il web, oggi fonte delle "prime informazioni sul sesso - distorte, parziali o amplificate dal web e senza alcuna mediazione da parte degli adulti". Poteva però già prendersela con una "civiltà fondata sul predominio del denaro", con la Torino bene, la città dove "il più grande quotidiano aveva organizzato una petizione popolare per l'abolizione della legge Merlin. È non è forse un luogo comune  affermare che la prostituzione è il più antico mestiere del mondo?"
"Antico, certo, almeno quanto l'ingiustizia, e oggi molte ingiustizie considerate ineliminabili non vengono più ritenute tali. Cresce ogni giorno il numero di coloro che le vogliono cancellare". 
Bel finale ottimista: ci si prostituisce, ci si è sempre prostituiti, ma se lottiamo insieme un giorno non sarà più così. Se devo essere onesto preferisco questo vecchio tipo di retorica al nuovo, quello che continua ad attaccarsi ai soliti obiettivi polemici (Berlusconi, la tv, e da qualche anno anche il web), senza farci intravedere uno spiraglio; e soprattutto al coro dei terapeuti che spiegano a Silvia Gigli che è colpa "nostra", il pezzo dice proprio così, che puntano il dito contro "noi genitori". "Non diamo loro mai situazioni di affettività". In che senso? I nostri genitori ce ne davano molte di più? (No: e infatti qualcuno faceva sesso nei bagni della scuola anche ai nostri tempi, a volerselo ricordare). "Nessuno si sforza di conoscere il loro alfabeto, di capire il loro linguaggio". Proprio nessuno nessuno? E dire che stanno tutti su facebook, in teoria potrebbero essere la generazione più monitorata della Storia (altrove i ragazzini stanno lasciando Facebook proprio per questo motivo). Ma soprattutto non passiamo mai abbastanza tempo con loro, i terapeuti si lamentano di questo. Abbiamo tutti questi impegni, ad esempio lavorare. Una volta non era così, le mamme avevano più tempo e infatti ci si prostituiva meno. Ci si prostituiva meno?

Nel 1977 sulla Stampa ricompare l'orrenda espressione baby-squillo. Stavolta però lo scandalo è più vasto, coinvolge "una cinquantina di donne" (continua sull'Unita.it...)

 E’ stata scoperta e arrestata l’organizzatrice del giro di «squillo» che da questa città provvedeva ai bisogni dei ricchi «uomini soli» di Milano e Torino. Si tratta di una signora della società «bene», Celestina Gùalandrìs di 45 anni, che in pochi anni ha accumulato centinaia di milioni. La specialità della Gùalandrìs era di arruolare volontarie dai «quartieri alti», cioè mogli e figlie di dirigenti e personalità, disposte a fare le «belle di giorno». [...] La questura ‘ di Torino sta svolgendo indagini supplementari, perché dai « clienti » torinesi erano richieste soprattutto «baby-squillo», ragazze minorenni ancora inesperte. Questi clienti pagavano, oltre le prestazioni, tutte le spese di viaggio e soggiorno delle giovanissime prostitute.
Anche stavolta nessun cenno alle generalità dei clienti: ricchi, soli, anonimi. Viene in mente quella straordinaria scena di Signori e Signore, in cui il direttore del quotidiano locale è costretto a cancellare un cognome per volta dal suo vibrante pezzo di denuncia, a ogni squillo imperioso di telefono.
Ma Signori e Signore non solo è del 1966 (Berlusconi stava cominciando a vendere i suoi primi condomini) ma è ispirato a fatti realmente accaduti anni prima, raccolti e rielaborati da Luciano Vincenzoni, che scrisse il soggetto con Pietro Germi. Tra le tante storie c’è appunto quella di una ragazza di campagna che arriva in città per comprare, mi pare, un tubo di gomma per l’irrigazione; una bella ragazza cresciuta senz’altro senza tv, neanche in bianco e nero, seguita dalla madre 24 ore su 24; poi arriva in città e il suo comportamento non è esattamente quello che sociologi e terapeuti si aspetterebbero. Non lo fa per una borsa, le basta un gelato e poco più; al contrario di tanti moralisti di oggi Germi non si sofferma più di tanto a giudicarla (gli interessa di più osservare i quattro rispettabili cittadini che cercano di sfangarla). Dieci anni dopo invece Carlo Lizzani gira il suo film meno visto, Storie di vita e malavitaRacket della prostituzione minorile, uno sguardo a tutto tondo su un fenomeno che già allora appariva un po’ più complesso di come lo descrivevano i giornali. Tra i vari casi messi in scena da attrici non professioniste, c’è anche la ragazza studiosa che lo fa per ribellarsi alla famiglia: oggi sottolineeremmo la sua arroganza, e allo stesso tempo accuseremmo il padre (e soprattutto la madre) di non capirla, di non sforzarsi di conoscere il suo alfabeto eccetera. Nel ’75 prevaleva un’altra chiave di lettura: la prostituzione giovanile come spia di un disagio sociale e ovviamente politico. In un lungo discorso alla basilica di Massenzio, Berlinguer accusava la classe dirigente di lasciato il Paese in balia di “spinte che disgregano ogni valore morale, ogni principio di convivenza civile: da cui sempre più preoccupanti fenomeni come quelli della delinquenza, della violenza cieca e irrazionale, della droga, della prostituzione minorile, della disperazione”.
La tv aveva due canali, ancora per qualche anno in bianco e nero. Senz’altro organizzare un racket, o anche un semplice servizio di escort, doveva essere molto più complicato, in un mondo senza internet e cellulari. Ma ci si riusciva anche allora. E ci si preoccupava anche allora. La prostituzione esiste da tantissimo tempo, affermarlo è davvero un luogo comune. Ma come scrivevano sull’Unità più di trent’anni fa, non è detto che debba esistere per sempre. Magari esiste anche un modo per ridurla progressivamente, fino a farla scomparire: non saprei proprio indicarlo, ma non posso escludere che ci sia. Non credo che abbia a che fare con internet, cellulari, tv: la prostituzione (anche minorile) è un fenomeno un po’ meno recente. Non è un’eredità di Berlusconi né dei governi centristi degli anni Settanta. Non evidentemente è un segno della decadenza dei costumi, a meno di voler concludere che i costumi decadano continuamente. Forse è un fenomeno che andrebbe studiato con lenti meno appannate da moralismi e sensi di colpa che fin qui, a quanto pare, non sono serviti a molto. http://leonardo.blogspot.com
Comments (53)

Anonymous wrote ...
watchdog ma ti pagando per scrivere 'ste cazzate? cosa c'entra equitalia con una sentenza della corte dei conti?

impara a leggere i pezzi che linki imbecille. oppure continua a non capire un cazzo e votar grillo, grullo.
3/14/2014, 7:01:00 PM

Anonimoi wrote ...
"Fa un certo effetto osservare come spesso tale liberazione sessuale venisse presentata sotto forma di ideale collettivo mentre in realtà si trattava di un nuovo stadio dell'ascesa storica dell'individualismo. Coppia e famiglia rappresentavano l'ultima isola di comunismo primitivo in seno alla società liberale. La liberazione sessuale ebbe come effetto la distruzione di queste comunità intermedie, le ultime a separare l'individuo dal mercato. Un processo di distruzione che continua oggigiorno."
Michel Houellebecq - Le particelle elementari
11/15/2013, 3:26:00 PM

Anonymous wrote ...
Segnalo a tal proposito LOLITE SI MUORE, racconto di Giorgio Scerbanenco del 1963 (nella raccolta CENTODELITTI), che parla appunto di prostituzione minorile. A Milano, nel 1963-
11/14/2013, 3:31:00 PM

dory wrote ...
Leo, infatti lo faceva Germi, ma non lo si fa ora, intendevo questo.

in questi giorni ho letto le teorie più fantasiose possibili sul fenomeno, fra cui anche un enorme femminismo del prostituirsi (ma il femminismo non era quella cosa per cui finalmente si decideva di fare sesso solo per il proprio piacere?) e mi sono convinta che semplicemente quando vengono alla ribalta queste cose un po' di penne più o meno famose decidono a tavolino che loro scriveranno l'analisi più originale dell'universo, perchè loro sì che sono profondi e non scrivono le banalità di Concita De Gregorio.

a me resta la sensazione che questi eventi ricadano banalmente nel "vale tutto", che è uno stile alquanto diffuso, con l'unica aggiunta di attualità data dal fatto che, contrariamente al film di Germi, dove poi socialmente c'era quel tot di ipocrisia e giudizio sociale, oggi non esiste più, nel sesso come in moltissime altre cose.
11/13/2013, 1:22:00 PM

watchdog wrote ...
Non so se hai la patente ma il codice della strada prevede che i vigili o gli ausiliari ti facciano una multa una tantum per il tuo divieto di sosta, a prescindere dal fatto che lasci la macchina lì un minuto o un'ora.
A meno che tu non voglia instaurare un rapporto sado masochistico col vigile in questione. Lui fa la multa, tu ogni minuto corri a toglierla dal parabrezza e poi ti nascondi bene. Lui torna e ti fa la multa di nuovo ....e così per centinaia di volte. Siccome una persona diciamo media, ("normale" suonerebbe un po' offensivo), non si comporta così, la multa per la tua infrazione è una soltanto per un solo parcheggio in divieto di sosta.
Altra cosa è "dimenticarsi" per un paio d'anni (!?) di collegare le macchinette mangia soldi al cervellone del fisco...hai idea di quanti soldi evadi (rubi alla comunità, quindi anche a te, a me e anche a bokassa...) ogni minuto?
Essendoti documentato non ti annoio ancora con le cifre.

Comunque lasciamo stare le cifre e ti aiuto a leggere tra le righe di questa mia umile e demagogica considerazione.
Perché drenare soldi sempre alla "gente comune" (anziani, disoccupati,
esodati...) quando puoi prelevare a "gente non cristallina" che minimo minimo ha evaso?
Non so a te o a bokassa...ma a me la cartellina di equitalia se arriva, arriva sempre con importo e mora, mai con uno sconto del 98%...

http://www.lettera43.it/politica/camera-la-lobby-politica-che-appoggia-le-slot-machine_4367596288.htm
11/13/2013, 9:05:00 AM

Anonymous wrote ...
la cosa più sconcertante sono le trasmissioni tv, che ovviamente si sono tuffate a pesce sulla vicenda, e che tra una fotina pixelata, un filmatino ammiccante e un po' di moralismo apocalittico sembrano aver abbandonato il dialoghismo alla crepet (non sappiamo più ascoltare i nostri bambini) per buttarsi sul sorvegliare e punire. le vostre figlie sono tutte reginette del sesso orale, i vostri bimbi vengono imbottiti di coca da adescatori sporcaccioni, dovete fare qualcosa adesso! e via di esperto che illustra i software da usare per spiare i loro cellulari, seguito una psichiatra che spiega quale inconcepibile follia sia consentire a un sedicenne di navigare su internet senza sorveglianza e da un investigatore privato in grado di scoprire per una modica spesa quali tariffe pratica la vostra piccina. il prossimo passo è il braccialetto elettronico obbligatorio per gli adolescenti
11/13/2013, 1:43:00 AM

Leonardo T wrote ...
E perché l'esempio non sarebbe pertinente? Anche parcheggiare senza scontrino, ove richiesto, è evadere. Fammi una multa al minuto, poi siccome non ho tutti quei soldi (e il mio fallimento non conviene nemmeno a te) un tribunale patteggerà. Ma tu comunque potrai andare in giro a dire che io ho un tesoro nascosto ed è colpa mia se lo Stato spreme la "gente comune".

Se la perdita netta dei giocatori è di 20 miliardi l'anno, dove saltano fuori cento miliardi?
11/13/2013, 1:22:00 AM

watchdog wrote ...
Perdonami Leo ma non hai capito. Le pere e le mele fanno parte comunque dello stesso cesto.
Disconnettere le macchine significa evadere. Evadere è un reato e le cifre sono quelle che hai letto e che ti dicevo io.
Ora io invece di pensare al vigile che fa le multe ogni minuto (l'esempio non è pertinente ) mi interrogherei sul perché questo governo preferisce ancora spremere la gente comune quando avrebbe l'opportunità di riscuotere legalmente un bel po' di miliardi.
Io non ho la risposta...chissà se ce l'ha bokassa?
11/13/2013, 1:06:00 AM

Leonardo T wrote ...
C'è anche un "link dell'unità" che mette assieme il sommerso, il bingo, le slot, ecc. Mentre si stava parlando di videopoker. Più o meno come confondere pere o mele.

Da quel che ho capito, la stima di cento miliardi partiva dal conteggio delle disconnessioni delle macchine. Legittimo, ma è come se un vigile ti facesse una multa per ogni minuto che rimani in divieto di sosta. Dopo mezz'ora ti ha fatto 30 multe. E ha ragione lui: tu eri in divieto di sosta.

L'ironia sugli sciachimisti mi sembra fuori luogo, insomma.
11/13/2013, 12:36:00 AM

Anonymous wrote ...
Raga vediamo di risolvere i problemi uno alla volta per ordine di importanza.

1) Individuare chi ha coniato l'odioso termine baby squillo
2) Cambiare la dieta agli ippopotami per evitare malattie cardiovascolari
3) Contattare una delle aziende italiane che producono armi, comprarne in quantità e poi andare in Congo
4) Portare nei circoli pd una truppa cammellata per ogni tessera stracciata
11/12/2013, 11:51:00 PM

Elio Fante wrote ...
Ma nessuno dice niente del dramma di quei pachidermi in Affrica che mentre noi stiamo qui a discutere di facezie muoiono di sovrappeso? Ma nessuno ci pensa? E che ha fatto il PD per prevenire tale problema? Ma poi ci vogliamo meravigliare che i pachidermi prima di morire giochino coi videopoker o vadano con le minorenni? Voi se foste sul punto di morire di sovrappeso cosa scegliereste? Io nel dubbio straccerei la tessera del PD che fa sempre bene.
11/12/2013, 11:41:00 PM

watchdog wrote ...
Leo Leo...mi sa che tu non hai idea dei soldi che girano nei bingo...nelle slot...? Ti aiuto io....c'è anche un link dell'unità...
http://www.libera.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/5743
hai idea di chi sia a gestirle.... delle verginelle...? leggi bene....
Ora cosa mi dici? Ce l'hanno in cassa, le società di videopoker l'equivalente di quattro finanziarie? Tu che dici ce l'hanno? Ora ti sta venendo un filo di dubbio che-considerato il giro di affari-lo sconto del 99% sia un tantinello esagerato?

11/12/2013, 11:27:00 PM

Robespierre wrote ...
Il che non toglie nulla al fatto che:

1) Il gioco d'azzardo é, in effetti, un problema grave e in crescita;

2) Nessuno ha ancora detto una parola sul ben più grave problema della guerra in Congo;

3) Niente di tutto questo c'entra una mazza con l'argomento dell'articolo.
11/12/2013, 11:16:00 PM

Robespierre wrote ...
Una stima del 2012 (Vedi Tizian e Tonacci, Repubblica, 11/03/2013) dice che la perdita netta dei giocatori - non il totale delle giocate, e gli autori ammoniscono di non confondere le due cose - ammonta a 19,9 miliardi l'anno.

Detto questo, una precisazione: Leonardo, la finanziaria é, grossomodo, la VARIAZIONE di tasse e spese, non il loro totale. Se gli italiani pagassero solo 20 miliardi l'anno di tasse, festeggerebbero. Fanno circa 333 euro a testa.
11/12/2013, 11:10:00 PM

Leonardo T wrote ...
Allora: tu hai lincato un vecchio pezzo che, fondandosi sui calcoli di un colonnello gdf in pensione, stabilisce che le società di videopoker devono allo Stato l'equivalente di quattro finanziarie.

Una persona diciamo media, ("normale" suonerebbe un po' offensivo), non sciachimista, a questo punto si domanda: ce l'hanno in cassa, le società di videopoker, l'equivalente di quattro finanziarie? Tu dici che ce l'hanno?

E da chi l'avrebbero preso? Dalle tasche dei videogiocatori? Accidenti, è veramente un grosso problema il giuoco d'azzardo. Stai dando per scontato che negli ultimi 4 anni gli italiani abbiano speso più in videopoker che in tasse. Conosci molti italiani che hanno speso, negli ultimi 4 anni, più in videopoker che in tasse?

Cioè non ti è venuto neanche un filo di dubbio che 97 miliardi sia una cifra un tantinello esagerata?
11/12/2013, 10:50:00 PM

Bokassa wrote ...
Ma perché non parlare della guerra in Congo, che mi sembra più importante? Cos'é, non ci interessa?
11/12/2013, 10:46:00 PM

watchdog wrote ...
...ah già ..nel frattempo il governo ha fatto un ulteriore sconto...
Come sono umani questi del governo....un occhio di riguardo sempre per i più deboli..
Leo, sei d'accordo su questo sconto di 97 miliardi?

11/12/2013, 10:29:00 PM

mad283 wrote ...
La scena di "Signore e Signori": http://youtu.be/iIhHJ1e-F8E
11/12/2013, 10:27:00 PM

Leonardo T wrote ...
Ma è un pezzo di sei mesi fa... e più o meno siamo al livello delle scie.
11/12/2013, 10:09:00 PM

watchdog wrote ...
Se vuoi dare una occhiata al link

http://www.controcopertina.com/gioco-dazzardo-societa-evadono-98-miliardi-e-ricevono-sconto-del-96/

Se poi bokassa e unknown mi sanno motivare il perché dello sconto del 99% da parte dell'attuale governo li ringrazio fin d'ora tantissimo.
P.S.
Non vale tirare in ballo le scie chimiche o argomentare ad minchiam canis
grazie
11/12/2013, 9:47:00 PM

Leonardo T wrote ...
Anonimo, ma invece di cazzeggiare qua sopra perché non scrivi qualcosa sul problema pressante del giuoco d'azzardo?
11/12/2013, 9:32:00 PM

Unknown wrote ...
scrivere a membro di segugio
11/12/2013, 9:14:00 PM

Bokassa wrote ...
Benaltrismo. Ma é il tuo, non quello di Leonardo.
11/12/2013, 9:12:00 PM

Anonymous wrote ...
beh e allora l'esempio che ho fatto io come si chiama?
11/12/2013, 8:44:00 PM

Leonardo T wrote ...
Scegliere di parlare di un argomento piuttosto che di un altro è uno straw man? Sicuro?

http://en.wikipedia.org/wiki/Straw_man
11/12/2013, 8:40:00 PM

Claudio B. wrote ...
Io non so quali fossero le intenzioni dell'autore, dibattiti sul fenomeno prostituzione, studi e confronti, però io "bignamicamente" io ho capito questo: la prostituzione minorile esiste da lungo tempo, pertanto è inutile cercarne le cause in fenomeni squisitamente recenti.
Ma forse ho capito male.
11/12/2013, 8:39:00 PM

Anonymous wrote ...
....bah..non ne sono sicuro e chiedo conferma...
potrebbe essere ad esempio versare fiumi di inchiostro sull'odioso termine "baby squillo"...senza scrivere mai una riga sullo sconto del 99,3% che è stato fatto a quelle brave persone del gioco d'azzardo....?
11/12/2013, 8:33:00 PM

Claudio B. wrote ...
Cioè, vediamo se ho capito: Leonardo ci tira l'esca scrivendo delle cose che ci interessano e noi da brave prede caschiamo nella trappola leggendole e commentandole
E una volta che siamo caduti nelle sue grinfie cosa ci accade di spiacevole? Io sono alcuni anni che passeggio su questo blog e ancora sono tutto intero (almeno credo).
11/12/2013, 8:32:00 PM

Leonardo T wrote ...
Già, solo menti diabolicamente pubblicitarie potevano partorire le rubriche a cadenza settimanale.

Ma in questo caso lo straw man in cosa consisterebbe, son curioso.
11/12/2013, 7:19:00 PM

Anonimo wrote ...
Siete tutti dei pivelli qui...non avete ancora capito che il buon Leo vi provoca con argomentazioni paradossali?...per attirare gente e poi più contatti ha più sono contenti i pubblicitari del blog. Lo "straw man argument" vi dice nulla?
Lo schema è sempre questo:
Un santino, una o due recensioni di film e uno straw man argument.....un santino, una o due recensioni di film e uno straw man argument....è un loop...cui prodest?
11/12/2013, 6:59:00 PM

Leonardo T wrote ...
Fin qui non mi pare che l'indignazione abbia funzionato come dispositivo d'allarme. È un sistema per vender copie, attirare l'attenzione, magari è anche una valvola di sfogo, ma rischiamo di abituarci anche ad esso (io mi sono abituato da mò, per esempio).
11/12/2013, 6:34:00 PM

Leonardo T wrote ...
No, non è la cosa davvero importante.

Invece per te qual è la cosa davvero importante? Discutere su cosa sia la prostituzione o prendersela con un blog che non scrive quello che vorresti tu?
11/12/2013, 6:31:00 PM

z.i. wrote ...
Caro J.F.L. noi qui nel blog possiamo urlare finché vogliamo tanto nessuno ci sente... il problema è che le organizzazioni criminali hanno punti di riferimento nelle lobbies che hanno agganci nelle più alte sfere.
Ti ricordo però-rifletti bene- che se smettiamo di indignarci è un problema, un grosso problema. Infatti rischiamo di abituarci sempre più allo schifo fino ad arrivare ad un punto in cui non lo riconosciamo più...e quindi neppure lo denunciamo più...

11/12/2013, 6:06:00 PM

Anonymous wrote ...
Volevo solo provare a capire il senso del tuo articolo "minestrone" ma ci rinuncio. Nelle tue "argomentazioni" passi in maniera troppo disinvolta dal libero sesso alla prostituzione "volontaria"/schiavitù e alla prostituzione minorile...come se un imene valesse l'altro...
"Non c'è nulla di irreparabile in quello che è loro successo"....massì hai ragione, non si porteranno i segni tutta la vita.. in fondo sono ragazzate...a 14 anni avere 4/5 rapporti sessuali a pomeriggio con 4/5 persone diverse e così tutti i pomeriggi per dei mesi...è un po' come bere un bicchiere d'acqua.... hai ragione ..chi non ha avuto una madre che invece di dirti di andare a scuola ti diceva di andare a prostituirti?

La cosa davvero importante è individuare il giornalista, lui sì davvero molesto, che ha coniato l'odioso termine baby squillo!
11/12/2013, 5:41:00 PM

Anonymous wrote ...
Forse in Italia non è possibile fare un dibattito serio sulla prostituzione perché si mescolano troppi fattori che dovrebbero rimanere separati.
1) Distinzione fra persone che si prostituiscono volontariamente e persone che vi sono costrette. Al momento in Italia la stragrande maggioranza (credo intorno al 95%) di chi pratica il mestiere è costituito da schiave senza diritti nelle mani della criminalità organizzata, ma se guardiamo all'Europa Centrale scopriamo cooperative di prostitute che pagano regolarmente le tasse e che godono di diritti e assistenza (soprattutto in campo medico, visto che fanno un lavoro a rischio).
2) Distinguere fra vittima e colpevole. Chi subisce un abuso (e la schiavitù sessuale è a tutti gli effetti un abuso) non ne dovrebbe portare le colpe, invece in Italia tendiamo a considerare macchiata per sempre la persona che ha subito un abuso, manco fosse colpa sua!

Mescolando senza motivo (1) e (2), il dibattito diventa impossibile e chi non si scaglia a condannare i costumi depravati dei nostri tempi rimpiangendo una morta età dell'oro viene subito sottoposto al linciaggio mediatico. Perché non si può cercare di ragionare, l'unica cosa che siamo autorizzati a fare è gridare lo schifo.
Gridiamo, gridiamo... e intano il problema resta mentre le organizzazioni criminali ringraziano.

J.F.L.
11/12/2013, 5:27:00 PM

Leonardo T wrote ...
Vanta innumerevoli tentativi di imitazione.
11/12/2013, 4:27:00 PM

Leonardo T wrote ...
Mi sembra che più che il mio "pensiero" ti interessi il mio "schifo" e la mia "critica", insomma se non metto per iscritto un fervorino contro gli "stimati professionisti padri di famiglia" sono probabilmente un amorale.

Perché invece se uno non è padre di famiglia (e magari non è nemmeno stimato o professionista) può andare a minorenni senza incorrere nelle gravi censure dei blogger? È molto importante per te che i blogger censurino chi si comporta male?

Andare a minorenni è ovviamente un reato; avevo poca voglia di ribadire l'ovvio.

"Irreparabile" è tutto ciò che non si può più cancellare: spero che nel 2013 nessuno dia più all'imene una tale importanza, e che tu non ti riferisca alla moralità delle coinvolte. Se tu pensi che siano state abusate, collaborare anche inconsciamente a diffondere lo stigma è un modo di proseguire l'abuso. Proprio perché sono vittime, e non colpevoli, non c'è nulla di irreparabile in quello che è loro successo: purché non incontrino sulla strada qualcuno che pensa 'una volta puttana sempre puttana', o "la verginella è simile alla rosa" ecc. ecc.
11/12/2013, 4:25:00 PM

Lorenzo wrote ...
Beh, qui a Torino le "opere caritatevoli" per assistere le ragazze che venivano in città a cercar lavoro hanno centinaia di anni. E la finalità era proprio quella di ridurre il numero di quelle che finivano a fare il lavoro più antico del mondo (già allora). E mio nonno mi raccontava che da giovane andava con quelli dell'oratorio ad a portare generi di conforto alle povere donne (che da giovani facevano le belle di giorno e da vecchie la fame). Concordo col fatto che ridurre a fenomeni di costume la prostituzione sia veramente fuorviante, in particolar modo perchè la cosa veramente grave non è la prostituzione in se ma lo sfruttamento di ragazzine minorenni (che sarebbe grave anche solo se le sfruttassero per fare tappeti o sfilate di moda)
11/12/2013, 3:41:00 PM

b.t. wrote ...
Ma tu marcello per mestiere più antico del mondo cosa hai sempre inteso...programmatore di computer?
11/12/2013, 3:27:00 PM

cragno wrote ...
Hhmmm, buona l'idea della ricerca dell'uso di un termine negli archivi storici dei giornali online
11/12/2013, 3:10:00 PM

marcell_o wrote ...
il pezzo è interessante perché sembra voler intendere che la prostituzione (anche minorile) non l'ha inventata berlusconi ed esisteva perfino prima del drive in (nel senso di programma tv)
mi pare che il senso del pezzo sia: contestualizziamo il fenomeno, gurdiamolo per quello che è, senza le lenti deformanti della retorica un tanto al chilo
non è che ogni venti-trent'anni il mondo ricomincia da capo...
comunque credo che, mediamente, i ragazzini di oggi sono più seguiti di qualunque generazione precedente, in senso quantitativo intendo, quindi?
penso il fenomeno vada inquadrato a partire dalle semplici regole di mercato: finché c'è qualcuno disposto a pagare per qualcosa ci sarà qualcuno che gli venderà quella cosa
quindi invece che del degrado morale delle figlie dovremmo parlare di quello dei padri, visto che sono loro a pagare per certe prestazioni
11/12/2013, 3:09:00 PM

Anonymous wrote ...
Fammi capire se ho capito bene il tuo pensiero.
Questa vicenda non ha nulla di nuovo rispetto al passato.
E' fisiologico che ci sia una fetta della popolazione (anche ragazzine) che si prostituisce per la legge del mercato.
Quindi non provi pena per le due ragazzine (se non ti piace il termine "irreparabile" legato a chi subisce abusi mi fai sapere quale può essere uno più adeguato), non provi schifo per una delle due madri, e per gli stimati professionisti padri di famiglia che ora si difendono dicendo che non sapevano che erano minorenni.
Ma la tua critica, qui nel 2013, va ai giornali che usano il termine baby squillo per vendere due copie in più.
Null'altro.
11/12/2013, 3:04:00 PM

Leonardo T wrote ...
Non so nemmeno cosa dovrebbe essere successo di "irreparabile", cosa dovrebbe essere considerato "irreparabile".
Spero non sia la verginità, perlomeno io qui nel 2013 preferirei impostare la questione in un modo diverso.
11/12/2013, 2:20:00 PM

Anonymous wrote ...
Uuuuuh.
11/12/2013, 1:38:00 PM

Anonymous wrote ...
Mi sembra molto generico e superficiale quello che scrivi.
In realtà alla base di questi comportamenti devianti c'è un enorme disagio ed è assolutamente vero che gli adulti di riferimento non sono in grado di gestirlo. Sono convinto che se solo ci fosse una maggiore attenzione e un maggiore senso di responsabilità molte di queste situazioni potrebbero essere intercettate e affrontate prima che succeda l'irreparabile.
A scuola ad esempio in che misura ci si preoccupa della crescita cognitiva, e in che misura della crescita come persona nella sua globalità?
Sarà illuminato quel ministro che considererà le life skills come parte imprescindibile di un programma scolastico...
http://www.lifeskills.it/cosa-sono-le-life-skills
11/12/2013, 1:04:00 PM

Leonardo T wrote ...
Guarda, non è che abbiamo cifre precise, ma nel '77 si parlava già di "volontarie dai «quartieri alti», cioè mogli e figlie di dirigenti e personalità, disposte a fare le «belle di giorno»". Quindi sì, negli ultimi 35 anni perlomeno il fenomeno è trasversale: si prostituisce chi è costretta e chi ne ha voglia, il mercato non manca.

Non è che non si parli mai dei clienti; per esempio Germi mi pare trattasse la ragazza con sovrana indifferenza e si concentrava su di loro.
11/12/2013, 11:50:00 AM

Leonardo T wrote ...
E poi c'erano i balletti verdi, circonfusi di una marziana alienità.
11/12/2013, 11:46:00 AM

Leonardo T wrote ...
No, assolutamente, il destino di queste ragazzine non è segnato per nulla, a parte i soliti tatuaggi che sono la cosa più difficile da cancellare (e alcune malattie veneree, che si spera siano state abbastanza furbe da evitare).

Coca nei bagni non saprei, ma purtroppo anche ai nostri tempi nei bagni non c'erano soltanto fidanzatini, e le prestazioni non erano sempre elargite gratis.

Non mi pare di essere così rassegnato; mi limito a constatare che ci si prostituisce un po' da sempre, e che il moralismo serve a vendere un paio di giornali in più, non a capire il fenomeno né a combatterlo.
11/12/2013, 11:46:00 AM

dory wrote ...
c'è una cosa che manca in questo pezzo, ovvero sapere dove si creva la prostituzione minorile di 40 anni fa e dove quella di oggi.
la ragazza di Signore e Signori è appunto la ragazza di campagna, di famiglia certo non ricca e certo non istruita. è ancora così oggi? non lo so, davvero.
magari sono io che percepisco diversamente le notizie e servirebbero statistiche, se ce ne sono.

perchè al di là dell'ultimo caso, a me pare che la differenza rispetto ad un tempo sia che il fenomeno attecchisce non tanto e non solo nelle cosiddette situazioni di degrado, ignoranza, povertà, ma trasversalmente, anche in ambienti o famiglie con un buon lviello di istruzione e di reddito. ed è su questo che mi viene da riflettere. solo riflettere, non ho soluzioni.

una cosa però non vorrei: che dall'idiozia di dare la colpa di tutto a Berlusconi, si passasse al sottovalutare l'importanza degli input mediatici e non su bambini ed adolescenti. sarebbe un errore altrettanto grossolano. anche qui infatti una differenza importante rispetto a 40 anni fa c'è, ovvero che non sono più solo la famiglia e la scuola a "formare" i ragazzi.

una costante c'è, da sempre: degli uomini che vanno con le ragazzine non si parla mai.
11/12/2013, 10:11:00 AM

z.i. wrote ...
Effettivamente sarebbe importante poter riflettere seriamente su cosa spinge queste ragazzine a rovinarsi la vita. Mi sembra che qui però si voglia mettere a fuoco il fastidio per il termine in sé e ci sia poco interesse per cause e...chissà... possibili soluzioni quantomeno per poter arginare il fenomeno. (Leo, è molto diverso, ma molto diverso.. fare sesso nel bagno della scuola coi fidanzatini..e organizzare un giro di prostituzione con tanto di coca... in piena regola). Rassegnazione senso di impotenza e fatalismo caratterizzano tutto il pezzo.
Molto generico e vuoto il "se lottiamo tutti insieme un giorno non sarà più così".
Dall'articolo sembra infatti che il destino di queste ragazzine sia segnato "geneticamente" come per determinate gravi malattie organiche.

z.i.
11/12/2013, 9:50:00 AM

Anonymous wrote ...
io sono per il recupero dell'espressione "balletti rosa", della quale ho un vaghissimo ricordo infantile (se non sbaglio coinvolgevano anche qualcuno di quei calciatori che oggi vengono ricordati come austeri eroi di un paese più serio, mica come quelli di adesso che si tatuano e frequentano localacci)
11/12/2013, 9:37:00 AM

Bokassa wrote ...
Ooh.
11/12/2013, 9:16:00 AM

Anonymous wrote ...
...ma allora quali sono le cause ?
11/12/2013, 8:35:00 AM

Il partito più e meno democratico

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Immaginate un Paese con due partiti. Veramente ce n'è anche un terzo, molto importante, ma il suo proprietario è anziano e non si rassegna a passare la mano, nemmeno ai figli. Gli altri due partiti invece si considerano entrambi a loro modo democratici, anche se questa cosiddetta democrazia non potrebbe prendere due forme più diverse.

Il primo partito è nato un po' prima dell'altro. Riconosce il diritto dei tesserati a esprimere candidature e proposte, ma nei fatti tutte le decisioni vengono prese dal comitato dei fondatori. Prima di poter prendere parte alla discussione i tesserati devono attendere molti mesi. Il secondo partito, anche per volontà di distinguersi, ha aperto le porte a tutti: chiunque può entrare, aderire e votare immediatamente. Ne risulta un certo caos. Li avete riconosciuti? (continua sull'Unita.it, H1t#203)

Il primo è quello nato nel 2005 sotto forma di Meetup Amici di Beppe Grillo, e che oggi chiamiamo Movimento Cinque Stelle. Beppe Grillo ne è presidente, coordinatore e portavoce, e soprattutto possiede il marchio: lo può ritirare a chi vuole quando vuole. Dopo tante insistenze da parte della base, finalmente il movimento si è dotato di una piattaforma digitale, pomposamente definita “sistema operativo” per condividere proposte e iniziative. Per ora però possono accedervi soltanto i tesserati al giugno 2013: una precauzione per evitare le infiltrazioni (anche quando si trattò di nominare un candidato m5s al Quirinale, la consultazione telematica fu ristretta a chi si era tesserato entro il dicembre dell’anno scorso).
Il secondo è il Pd, nato nel 2007, e che da allora non ha praticamente mai smesso di consultare una base magmatica, in perenne evoluzione. All’inizio addirittura il fondatore Veltroni voleva fare a meno di tessere – ma forse aveva in mente un modello plebiscitario, in cui la vittoria alle primarie avrebbe legittimato un leader e il suo staff a prendere qualsiasi decisione ritenesse necessaria. Il leader però era molto meno sicuro del necessario, e la sconfitta elettorale finì per indebolirlo anche agli occhi di chi lo aveva sostenuto. Da lì in poi ha ripreso forza l’idea di un partito radicato attraverso federazioni, sezioni e tesseramenti: senza che l’ideale plebiscitario tramontasse del tutto. Il risultato è il caos di questi giorni, denunciato da Cuperlo e preannunciato da CivatiI vecchi rais delle tessere rialzano la testa, e a contrastarli non esiste nemmeno più quella norma di buon senso per cui durante una campagna congressuale il tesseramento dovrebbe essere sospeso.
Il risultato è paradossale: il Pd ‘verticista’, il Pd ‘baluardo della partitocrazia’, è di fatto il movimento politico più aperto e scalabile che esista in Italia. Al confronto il M5S, con la sua selezione all’ingresso, sembra una setta esoterica. In realtà entrambi i partiti sono meno democratici di quanto li vorremmo. Il M5S non riuscirà probabilmente mai, per costituzione, a liberarsi dal suo padre-padrone; il Pd sta per nominare il suo quinto segretario in sei anni, eppure non riesce a trasformare un’occasione di democrazia in qualcosa di diverso da una guerriglia tra gruppi dirigenti, condotta sezione per sezione.http://leonardo.blogspot.com
Comments (15)

Leonardo T wrote ...
Ok, fammi delle critiche.
11/5/2013, 2:14:00 PM

Anonymous wrote ...
Un vecchio detto è "la differenza fra un dittatore e un rivoluzionario è che il rivoluzionario è una persona che muore un secondo prima di diventare dittatore" (vedasi ad esempio Gesù, Che Guevara, ecc...).
Per Grillo è semplice: lui sin da adesso aspira al 100 % e a spazzare via chi non la pensa come lui, è già dittatore oggi senza mai essere stato rivoluzionario.
11/5/2013, 12:01:00 PM

Anonymous wrote ...
...sarebbe stata interessante una tua risposta alle critiche mosse al taglio che hai dato al tuo articolo....
11/5/2013, 7:39:00 AM

Leonardo T wrote ...
Cioè: se io "polemiche a parte" partecipo a una polemica, ciò sarebbe "un momento di crescita per tutti"?

Spiegala un po' meglio, così è troppo difficile.
11/5/2013, 12:09:00 AM

Anonymous wrote ...
Dai ragazzi, basta provocare Leo, è evidente che non è per il contraddittorio.....
11/4/2013, 9:56:00 PM

Anonymous wrote ...
Leo, polemiche a parte, non mi sembrano pretestuose le critiche che ti sono state mosse. Potrebbe essere troppo facile rispondere solo alle osservazioni "facili". So bene che tu non DEVI nessuna risposta a nessuno, sarebbe però, credo, un momento di crescita per tutti...
Cosa ne pensi....
11/4/2013, 7:38:00 PM

Leonardo T wrote ...
Mi sa che non conosci molti bambini (e neanche molte marmellate).
11/4/2013, 6:43:00 PM

Anonymous wrote ...
"che palle..."

Tipico atteggiamento del bambino che viene sorpreso con le mani nella marmellata.
11/4/2013, 6:40:00 PM

Marione.net wrote ...
...dai Leo che puoi far di meglio....rimetti al suo posto anche anonimo 1...
11/4/2013, 5:30:00 PM

Leonardo T wrote ...
che palle...
11/4/2013, 4:08:00 PM

Anonymous wrote ...
Dire che il PD è nato nel 2007 è come dire che il PDL è nato nel 2009. Giochetti di parole buoni per le platee di pensionati delle vostre sezioni emiliane, forse.
11/4/2013, 8:22:00 AM

marcell_o wrote ...
anonimo 1
due cose:
temere per la democrazia non è esattamente avere paura (chiedi a grillo la differenza)

forse tu non sai cos'è la differenza tra giornalismo e propaganda, di sicuro non sai la differenza tra articolo di giornale e blog
11/4/2013, 6:23:00 AM

Anonymous wrote ...
Tana per Leo!
11/3/2013, 9:17:00 PM

Bokassa wrote ...
Leonardo, in verità credo che tu scambi per apertura quello che é semplicemente un diverso grado di centralizzazione. Nel Movimento comanda il re, nel PD comandano i feudatari.
11/3/2013, 12:22:00 PM

Anonymous wrote ...
Sei sempre geniale! Chapeau!
Perché affrontare semplicemente il "caos" tessere pd...quando si possono prendere due piccioni con una fava?
Primo piccione: tirare in mezzo il m5s (non si sbaglia mai..) e il novello Adolfo ...paura Marcell_o eh..?
Secondo piccione: in questo modo-allargando il discorso alle altre forze politiche- "ridimensionare" il "caos tessere pd"
Leo, so già che non verrà considerato questo mio intervento ma ci provo ugualmente... un giorno ci spieghi qual è la differenza tra Giornalismo e Propaganda? Grazie.
11/3/2013, 11:18:00 AM

Contro la Ka$ta delle placche tettoniche

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Su un sito di petizioni on line è possibile da poche ore combattere una delle piaghe che affligge il nostro pianeta da miliardi di anni, la deriva dei continenti: "Ogni giorno, i continenti si allontanano tra loro. Questo rende più difficoltosa la comunicazione tra le popolazioni, e più dispendiosa l'importazione di tecnologia da Cina e Corea verso l'Italia. Dobbiamo fermare questa degenerazione che appare inarrestabile. Se firmiamo tutti questa petizione, può darsi che Dio ce la mandi buona" Ok, è solo uno scherzo. Da dilettanti. Ma mi è venuta voglia lo stesso di firmare, dopo aver letto l'annuncio del prossimo V-Day, una specie di adunata del Movimento 5 Stelle - salvo che chi lo convoca non è ovviamente il M5S, ma lo staff di Beppe Grillo.

Beppe Grillo non è un dilettante. Nel post in cui invita i suoi lettori incazzati a Genova, ci ricorda le tappe che lo hanno portato convocare la terza vaffa-convention. Ricorda per esempio come "Il secondo [VDay] si tenne a Torino il 25 aprile del 2008 per un'informazione libera senza finanziamenti pubblici e senza l'ingerenza dei partiti. Raccogliemmo 1.400.000 firme. Nessuno ritenne di ascoltare i cittadini". Si dimentica di accennare al fatto che più della metà di quelle firme furono ritenute non valide dalla Corte di Cassazione; un classico quando si pretende di raccoglierle in fretta e furia lontano dalla residenza dei firmatari (ogni firma va verificata presso l'ufficio comunale di residenza). E soprattutto tace sul dettaglio più penoso: le firme richieste da Grillo nel 2008 non avrebbe portato comunque a nessun referendum perché, per legge, non è possibile raccoglierle  nell'anno delle elezioni legislative, e il V2-Day si celebrò proprio dieci giorni dopo le elezioni. Grillo conosceva la legge (continua sull'Unita.it, H1t#202).

Grillo, facciamo qualcosa per la deriva dei continenti?


Grillo conosceva la legge: sapeva benissimo che il lavoro di centinaia di volontari nelle piazze di tutt’Italia non avrebbe portato a nessun esito concreto; sapeva benissimo che stava chiedendo agli italiani una firma inutile. Non erano le firme che gli interessavano, non era il referendum di cui adesso ha smesso di parlare. Grillo voleva soltanto fare incazzare il suo popolo un po’ di più, promettendo qualcosa che l’ordinamento repubblicano non gli poteva consentire; sapendo che tutta la responsabilità per il fallimento della raccolta firme si sarebbe potuta attribuire alle ka$te dei politici cattivi e dei giornalisti faziosi. Una mossa spregiudicata che ci avrebbe dovuto far riflettere sulla sua abilità di demagogo e politico. E invece anche in quell’occasione molti lo liquidarono come un dilettante.
Ma Grillo non è un dilettante. Per questo vorrei rivolgergli una sommessa proposta: al prossimo V-Day, oltre alla lotta contro la finanza o l’euro o gli stipendi di tutti i presentatori Rai che portano ricavi all’azienda, non si potrebbe fare davvero qualcosa di serio contro la deriva dei continenti? Non si può lasciare questa emergenza a quattro gatti on line, ci vuole il know-how di Casaleggio. “Con un unico continente tutto sarà a portata di mano, non ci vorranno né barche né aerei né ponti ma potremmo andare tutti in autostrada da un punto all’altro del mondo senza molta fatica.” Qualcosa per cui vale la pena lottare, io trovo. E che Dio ce la mandi buona… http://leonardo.blogspot.com
Comments (18)

Anonymous wrote ...
È proprio vero! Ormai se non credi che Pasolini fu ucciso da er rana sei un complottista. Sta diventando veramente ridicola sta cosa e non credo sia casuale.
10/26/2013, 2:01:00 PM

Anonymous wrote ...
Quadro perfetto! Bravo u.!
Marcello, il giorno in cui il pd avrà un programma serio e persone per bene che lo metteranno in pratica sparirà la tua paura per il nazismo....e spariranno tanti giullari della politica....
Quindi te la devi prendere con chi permette e facilita la presenza dell'antipolitica.....
10/26/2013, 10:29:00 AM

marcell_o wrote ...
c'è del vero in quel che dici
ma aluni di noi hanno "odiato" berlusconi fin da subito, da quando craxi gli reiterava i decreti per farlo trasmettere in contemporanea
odio il suo tipo di televisione che, secondo me e a causa anche della sua bravura nel rastrellare risorse pubblicitarie, ha impedito la nascita di televisioni migliori
oh, bada bene: senza voler togliere niente al ritardo culturale della sinistra
tutto questo prima ancora che esternasse il suo appoggio a fini candidato sindaco di roma contro rutelli
quelli come me non hanno l'ossessione per berlusconi... è lui che mi sta sulle palle da molto più di vent'anni
poi sono uno i quelli che dice di non lasciare l'iniziativa a berlusconi, cioè non aspettare che lui dica una cosa per dire il contrario
però berlusconi ha fatto danni all'italia, non per omissione o incapacità, li ha fatti per arricchirsi di più e meglio
comunque si può essere nazisti senza costruire forni, no?
10/25/2013, 9:55:00 PM

Anonymous wrote ...
Non sono d'accordo. Era solo un esempio. Non è che io dica entrambe la cosa. La controinfo è un mare: ci sono molti siti che parlano di rettiliani, ce ne sono altri seri che parlano di bildelberg o che per es. ci dicono chi fosse il saggio scià pahlavi che gli americani volevano mettere al potere in iran. L'idiota omplottista crederà a tutto, l'idiota chelasalunga non crederà a niente xkè il tg5 non lo dice: ma sono appunto idioti entrambi, xkè esiste almeno un secondo livello di cose che noi non sappiamo. Voglio dire ti devo parlare di ustica, dell'italicus, dei rapporti con la mafia? Non credo, e qst sono vicende della provincia dell'impero, chissà cosa accade a liv mondiale.
10/25/2013, 6:35:00 PM

Anonymous wrote ...
Ognuno poi ha le ossessioni che si merita....chi ha quella del comunismo...chi ha quella di berlusconi che ora alterna a quella del grillo novello adolfo...
Marcello...non dirlo a nessuno ma pare che siano già in fase di costruzione i forni....ma sono per le brioche...:)
10/25/2013, 5:52:00 PM

Anonymous wrote ...
Veramente... sotto ...(forse ti ha tratto in inganno lo spazio bianco che ho lasciato..) una modesta argomentazione di 6 righe l'avevo messa...ma è sempre meglio dare addosso agli altri...guai fare ogni tanto un po' di sana autocritica.....
E ora tutti a smacchiare il grillo....
10/25/2013, 5:49:00 PM

u. wrote ...
Non è che sia in disaccordo. Grillo merita poca simpatia, sicuro.
Però quest'enfasi e questa rabbia mi ricordano quelle contro Berlusconi. Per alcuni a sinistra il punto fondamentale sembra avere qualcuno cui sbarrare la strada, ovviamente per il bene di tutti.
Il problema è che poi ci si abitua, e non si sa che fare senza un'avversario! Come l'Inigo Montoya de La Storia Fantastica, che passa la vita a vendicare la morte del padre e una volta vendicatosi non sa che fare della propria vita.
A me di Grillo frega poco. Perché so che smetterà di essere dannoso il giorno in cui un partito politico, in primo luogo il PD, avrà un programma serio e il personale politico per attuarlo.
Prima di allora, prendersela con Grillo è solo un modo per non guardare quel che succede all'interno della sinistra, piuttosto che fuori.
10/25/2013, 5:15:00 PM

marcell_o wrote ...
non ho capito:
ci faccio o ci sono?

wow, che argomentazione
ora sì che l'anima nazista di grillo non mi fa più paura, grazie
10/25/2013, 4:48:00 PM

Paolo wrote ...
La tua vena antigrillica ti fa esagerare parecchio.
Più del doppio... non starai gonfiando un pochino i dati? :)
10/25/2013, 10:47:00 AM

foroni wrote ...

grillo novello adolfo, crimi (che passa gran parte della giornata a dormire in treno ..) novello goebbels
marcello, scusa se te lo dico ma è difficile capire se ci fai o se ci sei

Perché ogni tanto non facciamo anche noi un po' di sana autocritica?
Se a febbraio abbiamo perso le elezioni è solo per incapacità nostra
Il giorno in cui ci mostreremo agli elettori come persone serie e competenti prenderemo tutti i voti dell'antipolitica e non solo...se l'avessimo fatto invece di smacchiare i giaguari (con canzoncine annesse...che pena) ora avremmo 16 milioni di voti e forse non dovremmo stare ai diktat di brunetta..che ne dici?
10/25/2013, 10:05:00 AM

marcell_o wrote ...
qualche tempo fa una cara amica m'ha descritto la sua esperienza (una luce che si muoveva nel cielo in modi strani) co gli ufo
per lei non avere una spiegazione logica equivaleva (non so con quali passaggi logici) a trovare perfettamente plausibile l'ipotesi ufo
se ho dubbi su qualcosa oppure ho le prove che la verità proposta non è affatto verità non è che poso far passare delle puttanate alternative per verità
se tu trovi contraddizioni in qualche cosa non è che poi la tua spiegazione, senza nessuna prova, acquista dignità rispetto alle altre
se tu mi dici: gli asini volano e letta prende ordini da confindustria
io potrei, azzardo un'ipotesi, percularti un pochino, indipendentemente da tg5
10/25/2013, 9:48:00 AM

marcell_o wrote ...
temo l'anima nazista di grillo e il fatto che tanti del suo movimento lo seguano in modo, dal mio punto di vista, acritico
e che si scatenano (fortunatamente solo sul web) all'occorrenza come mute di cani feroci, secondo gli obiettivi indicati
ecco, temo questo
siamo sempre il paese che ha avuto un leader socialista che si è trasformato fino a creare una dittatura resistente a tutto (perfino al ridicolo)
siamo nel paese dove berlusconi continua a raccogliere un quarto dei voti, ecc.
e se crimi è diventato capogruppo potrebbe un giorno essere ministro... ridatemi fioroni!
10/25/2013, 9:38:00 AM

Anonymous wrote ...
Vado Ot. Sempre più spesso capita di trovare in rete messaggi che contengono parole del tipo ka$ta o gombloddo! ecc. Ovviamente sono termini usati per perculare chi si beve qualunque cazzata e le esagerazioni della cosidd controinfo. Mi sembre peró che ci sia stata una sorta di deriva: tutto ciò che minimo minimo non è contemplato da repubblica corriere e tg5, qualunque notizia o ricostruzione un po' più complicata subito diviene gomblotto! Ora se dico che il mondo è governato dai rettiliani e dopo che poche persone sono in grado di influenzare il mercato azionario mondiale, l'idiota complottista crederá a entrambe, ma quello che la sa lunga e a cuinonlasifàmica, altrettanto idiota, bollerà entrambe le notizie come cazzate.
Voglio dire, se io parlo del bldelberg ci sarà sicuram l'idiota chelasalunga che dirà "ihhh bildelberg gomblotto1!1!1!" però sono sicuro che cosa ci facciqno i più grandi banchieri e industriali riuniti coi politici a porte hiuse, non me lo sa mica dire. Ma d'altronde non è neanche colpa sua, al tg5 non l'hanno spiegato mica.
10/25/2013, 8:02:00 AM

Anonymous wrote ...
...cosa credevi..che pensasse solo a magnà....
10/25/2013, 12:30:00 AM

Ivo wrote ...
Adesso che so che Fioroni pensa al mio futuro, vado a dormire più tranquillo....
10/25/2013, 12:23:00 AM

Anonymous wrote ...
Cosa temi esattamente?
10/25/2013, 12:10:00 AM

Anonymous wrote ...
Grillo dovrebbe umilmente prendere esempio dai nostri dirigenti che passano più tempo in strada a contatto con la gente che nel palazzo, vedi la Finocchiaro, vedi i D'Alema, i Mussi, i Fioroni......e potrei andare avanti....
10/24/2013, 10:50:00 PM

marcell_o wrote ...
se c'è qualcuno che non ascolta i cittadini (qualunque cosa voglia dire) quello è proprio grillo
usa un sacco di trucchi, espedienti, malafede, ecc.
più passa il tempo e più mi sembra pericoloso
10/24/2013, 9:58:00 PM

Chi ha cambiato idea su Renzi? (Io, no).

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Tra qualche mese - al termine di vicende complesse ma tutto sommato prevedibili - Matteo Renzi diventerà il leader del centrosinistra italiano. Non necessariamente il segretario del PD, ma quasi sicuramente il candidato alla presidenza del Consiglio. A quel punto, se gli capitasse davanti alle telecamere di proporre come nuova lingua ufficiale lo svedese, e l'obbligo di portare la biancheria sopra i vestiti e di cambiarla ogni mezz'ora, io potrei valutare di non votarlo. Forse.

In ogni altro caso lo voterò, perché le alternative saranno ancora Grillo o Berlusconi (o peggio ancora, un grillino e un berlusconino), e io sono persuaso da sempre della necessità di scegliere il candidato meno peggiore. Purtroppo questa mia disponibilità ad accontentarmi di quello che passa il convento è uno dei tratti del mio temperamento che meno condivido con la maggioranza degli italiani: me ne accorgo tutti i giorni, e mi dispiace. Tutto mi lascia intendere che dovrò ancora difendere in logoranti conservazioni pubbliche un principio banalmente aritmetico (se non voti il meno-peggio, vince il più-peggio). Andrà come dovrà andare. Nel frattempo però vorrei salvare un principio: io sono tra quelli che quando si trattò di votare Renzi alle primarie, votò Bersani. Non solo pensavo che Bersani sarebbe stato un presidente del Consiglio migliore, ma ritenevo che avesse più chances di vincere le elezioni. Forse mi sbagliavo. Ma non ho cambiato idea.

Ritengo ancora che in febbraio Renzi non avrebbe vinto le elezioni; che gli eventuali elettori che voleva intercettare al centro non avrebbero compensato la fuga di quelli che se ne sarebbero andati da sinistra. E più in generale continuo a pensare di Renzi le stesse cose che pensavo un anno fa.

Tutto quello che ho scritto di lui - cose anche un po' cattive - mi sembra ancora più o meno valido. Trovavo il suo giovanilismo un po' irritante (e soprattutto osservavo come questa "irritanza" non fosse solo un'idiosincrasia mia, ma fosse condivisa da molte persone a sinistra). Non è che in seguito il giubbotto di Fonzie abbia modificato questa impressione (continua sull'Unità, H1t#201)

La sua proposta di abolire i finanziamenti ai partiti mi sembrava guardare a un futuro un po’ anglosassone in cui sarebbero stati gli sponsor economici a decidere quali candidati finanziare: e già un anno fa non mi facevo molti dubbi sul perché certi ambienti finanziari o industriali avrebbero avuto più interesse alla candidatura di un Renzi piuttosto che di un Bersani. Non mi piaceva il fatto che continuasse a insistere che i finanziatori della sua campagna erano reperibili “su internet”, quando non era semplicemente ancora vero.
Non mi piace il modo in cui molti politici di area cattolica, come lui, cercano di far passare uno smantellamento dello Stato sociale sotto l’etichetta “sussidiarietà”: una proposta demenziale come ilServizio Civile Obbligatorio, fatta l’anno scorso durante la campagna per le primarie, mi sembrava indicativa in tal senso. Spero che nel frattempo abbia cambiato idea sul Servizio Obbligatorio, ma non vedo perché avrebbe dovuto: il sostegno dell’associazionismo cattolico continua a essergli prezioso.
Non credo che potrà mai trattare da pari con Angela Merkel, non per una questione anagrafica, ma perché è succube della stessa visione cristiano-centrodemocratica delle cose: l’Italia deve scontare le colpe dei suoi genitori, lo pensano gli elettori della Merkel e lo pensa anche Matteo Renzi. Lui stesso ci volle rammentare che in tedesco “colpa” è un sinonimo di “debito” (Schuld). E i debiti si pagano.
Per farla breve: tra lui e Bersani continuerei a scegliere Bersani. Bersani però non c’è più, e nessun altro potrà veramente contendere a Renzi la posizione di leader della nuova generazione che si è conquistato (meritoriamente) in questi anni. Ha vinto lui, e se non farà o dirà cose davvero troppo sciocche, io lo voterò. Ma non ho cambiato idea su di lui. E neanche lui, secondo me, ha cambiato molte idee. E allora cos’è cambiato, da un anno a questa parte? Perché tanta gente, che l’anno scorso lo trovava interessante, ora cambia subito argomento? È il destino di chiunque cavalchi la novità: dopo un po’ la tua faccia non è già più così nuova. Ma non è solo questo.
È che Renzi sta scalando il PD, e questo lo può portare ogni tanto su posizioni un po’ a sinistra. Si tratta quasi sempre di un effetto ottico. In certi casi viceversa è il PD che si sta arrendendo a Renzi: ma l’ingresso nelle sue file di alcuni capibastone locali, per quanto giovani o almeno giovanili, lo rende meno digeribile a chi fino a ieri lo avrebbe votato soprattutto perché ieri MR era un corpo estraneo al PD. Tutto questo era assolutamente prevedibile, e in effetti noi lo avevamo previsto. Noi chi?
Noi che avevamo scelto Bersani. Quando ci esibivano i sondaggi in cui Renzi spostava milioni di elettori, restavamo scettici. Forse sospettavamo che la simpatia che molti elettori di centrodestra nutrivano per MR non sarebbe stata abbastanza forte da portarli davvero alle urne. Nei fatti lo staff di Renzi si aspettava un milione di elettori in più alle primarie (su un totale di tre milioni!) Ed era ancora il 2012: Berlusconi e Grillo non avevano ancora scaldato i motori della campagna elettorale. Grillo non aveva ancora promesso un referendum sull’euro. Berlusconi non aveva ancora inviato nelle case la busta per la restituzione dell’IMU. E Renzi non era ancora visto come il leader del PD. Tutti passaggi che avrebbero molto ridimensionato il suo gradimento presso quel bacino elettorale a cui voleva attingere. Questo era più o meno il ragionamento che facevamo un anno fa: non abbiamo cambiato idea. Altri l’hanno cambiata: appena Renzi è diventato il vero candidato, hanno iniziato a storcere il naso. Era prevedibile, lo prevedevamo.
Certo, prevedevamo anche che Bersani potesse vincere le elezioni - più che prevederlo io losperavo – e Bersani le elezioni le ha perse. Quindi stavolta voterò Renzi (alle elezioni, non alle primarie), e spero che vinca. Magari non passerò il tempo a spiegare tutte le cose che non mi piacciono di lui. Le ho scritte tutte qui stavolta, così per un bel po’ siamo a posto. http://leonardo.blogspot.com
Comments (74)

Anonymous wrote ...
L'ipotesi che siamo tutti condannati a morte è una legittima interpretazione della realtà seppure a mio avviso profondamente malata (grillo ad esempio, che è della stessa idea e infatti ha creato un partito che votare il quale significa più o meno non votare, posticipa l'avvento della presunta catostrofe da anni).

Se tutti facessero la scelta di non votare, quale sarebbe il risultato? Domandiamocelo seriamente. Nessun voto. Che il presidente della repubblica forma lui un governo e quindi diventa di fatto un dittatore? Che viene formato un governo sussidiario dai vertici dell'esercito, che comunque sono incaricati di tenere l'ordine in caso di emergenza? Sono ipotesi assurde, ma sono anche le uniche due uniche ipotesi possibili, portando alle sue conseguenze morali la scelta di non votare. Scelta che quindi si rivela assurda.
10/17/2013, 11:41:00 PM

Anonymous wrote ...
Quando le scelte a disposizione sono limitate, "migliore" e "meno peggio" sono sinonimi: se A è migliore di B, significa che B è peggiore di A, ossia che A è meno peggio di B.

Ad esempio potremmo essere condannati a morte e la condanna verrà eseguita attraverso un bel rogo preceduto da una lunga serie di torture sofferenti, ma potrebbe balenare la possibilità, se la scegliamo, di ricevere una pallottola in testa. La pallottola in testa direi che è meno peggio del rogo + torture, ossia costituisce la scelta migliore.

Atteggiamento dell'indignato: "e me la chiamate scelta? Sempre morto finisco, io complice di questo gioco mai sarò quindi rifiuto la scelta e pretendo qualcosa di meglio". L'indignato venne torturato e poi bruciato.
Atteggiamento del piddino: "va bene, ma almeno con la pallottola soffro di meno, quindi vada per la pallottola".
10/17/2013, 4:16:00 PM

Anonymous wrote ...
Votare il meno peggio??????????????????

Dobbiamo superare questo inghippo logico.

Si vota pensando di fare la cosa MIGLIORE.

Procedendo con logica (e morale):

1) si deve votare pensando che il partito a cui si da il voto otterrà la maggioranza assoluta. E' infatti legge morale universale non fare azioni per cui non vorresti che altri facessero lo stesso. Quindi votare per un partito che in sè non riteniamo in grado di governare e di rappresentare la nazione a livello internazionale equivale a volere che non tutti facciano la nostra azione.

2) inutile votare "per protesta" o per "dare un segnale" o non votare, se vuoi dare un segnale o protestare i canali sono altri, scrivi un articolo, fai un blog, parli con i politici, mandi lettere, studi, ti candidi tu stesso... questi atteggiamenti sono solo segno di chi non vuole fare la FATICA di capire qual'è la scelta migliore e assumersene la responsabilità. E rinunciare ad usare con intelligenza un strumento per il quale molti hanno dato la vita.

Dario



10/16/2013, 9:46:00 PM

Anonymous wrote ...
Inteso come capace di apparire con messaggi chiari e forti (slogan che dir si voglia) o generare forte critica (in ogni caso cassa di risonanza)...
essere in prima pagina anche su media ostili in tutto è segno di impatto comunicativo
10/16/2013, 8:58:00 PM

atlantropa wrote ...
Più semplice ci sarebbe rispondere sì o no alla domanda.
10/16/2013, 8:54:00 PM

u. wrote ...
Senti, non è che siccome la cosa è del 2006 il principio cambia. Però, porca miseria, se rompi l'anima a Renzi perché "Eh, le Cayman", e poi accetti i soldi di riva, allora ti esponi alla ritorsione de "Eh, l'Ilva".
Poi boh, io più semplice di così non la so fare.
10/16/2013, 8:31:00 PM

atlantropa wrote ...
Secondo me non ci capiamo perchè io magari sarò troppo terra terra, ma voi state facendo un frittatone.

Per prima cosa la donazione dei Riva risale alle politiche del 2006, e nulla ha a che fare con il PD, tantomeno con le primarie di coalizione dell'anno scorso in cui Renzi le ha prese da Bersani; per cui dire, come ha fatto qualche buontempone, che i Riva danno i soldi ai Bersani e non ai Renzi non ha alcun senso logico.

Sulle questioni pratiche, mi pare riconosca, magari a denti stretti, che Bersani non è accusabile di essere stato compiacente coi donatori delle sue campagne elettorali; se mi dai conferma di questo punto, tanto mi basta.
La questione che Bersani non avrebbe scelto è incomprensibile: c'è una legge e stop, non vedo cosa ci sia da scegliere.

Sulla questione 600 vs 650, mi sembra una situazione di sostanziale parità, e non vedo in base a cosa tu possa affermare che i 50 cartelloni in più spostino decisivamente l'esito delle elezioni; il problema c'è quando si ha 0.6, 6 o 60 vs 650.

Sulle questioni "de principio" ripeto la domanda iniziale: conveniamo che la combo soldi pubblici + soldi privati renda il candidato meno manovrabile rispetto ai soli soldi privati?, sì o no?, se no perchè?, se sì perchè sei per Renzi che dice di no?



PS: non che sia il punto, ma io tutta 'sta trasparenza di Renzi non l'ho vista; nel senso che con riferimento al pieno per il camper di Matteo, ero rimasto al servizio di Report in cui lui sosteneva di non poter fare i nomi dei donatori (che guarda caso corrispondevano al 60-70% dei quattrini) in assenza della liberatoria tal de tali per via della talaltra legge sulle fondazioni; con il piccolo problema aggiuntivo che Report cercava ma non trovava traccia dell'esistenza di tale fondazione; quali novità mi sono perso?
10/16/2013, 6:21:00 PM

u. wrote ...
NOn ci capiamo perché tu stai parlando di effetti concreti: stai dicendo che accettare soldi privati E sostenere la necessità del finanziamento pubblico sono cose che possono convivere finché il politico non diventa primieramente interessante ai soldi privati e quindi ricattabile.

Io invece ragiono su un piano più "di principio" o "astratto": o scegli il finanziamento deve essere privato (ma trasparente e anche con un tetto -Renzi) o scegli quello pubblico (ma allora non si vede a cosa ti serve quello privato). Bersani non ha scelto e vuole entrambe le cose.
Ma non funziona. Aggiungo un altro argomento: se i soldi sono pubblici, vengono dati tanto ad un partito quanto ad un altro, in pari misura; i partiti quindi si confrontano ad armi più o meno pari. Ed è questa la logica del finanziamento pubblico.
Ma se il finanziamento pubblico è uguale per tutti, allora poi il finanziamento privato ti serve per superare l'avversario. Intendo dire: se con i soldi pubblici entrambi i maggiori partiti possono permettersi 600 cartelloni, allora diventa cruciale quel finanziamento privato che ti permette di sopravanzare il tuo avversario anche solo di 50 cartelloni, finendo 650 a 600.

Questa è la ragione per cui accetto Renzi (unitamente al fatto che il finanziamento pubblico deve finire non per ragioni filosofiche, ma perché, semplicemente, i partiti hanno dato prova di non saper gestire efficacemente quelle); ed è la ragione per cui critico Bersani.
10/16/2013, 3:22:00 PM

dory wrote ...
in un commento è scritto che Renzi è l'unica possibilità per il PD di vincere e in effetti al momento parrebbe così.
vi dò una notizia incredibile, ovvero che IO voglio vincere. il PD non è l'Inter, che con Moratti o con gli indonesiani se vince lo scudetto allora vinco io tifosa.
il PD era già il meno peggio con Bersani, ma era un po' peggio del PD di prima e un po' peggio dell'Ulvo.

tutti questi "un po' peggio" alla fine - molto semplicemente - non mi rappresentano tanto quanto M5S, anche se per motivi molto diversi. io alle primarie voterò, perchè se il PD può ritornare ad essere un partito più di sinistra, ci sto a provarci.

ma se il candidato sarà Renzi, perlomeno il Renzi che fino ad oggi si è visto, mi levo il vizio del voto pure io. perchè se vince Renzi, io perdo esattmaente come perdo con Grillo o il PDL (no, ok, con quest'ultima ho esagerato, lo so)
10/16/2013, 1:36:00 PM

Anonymous wrote ...
risultato: il paese in mano ad una sola persona per 20 anni!

Voto della maestra: molto bene!
10/16/2013, 12:33:00 PM

atlantropa wrote ...
A me pare che l'idea (ed anche la pratica) ritenuta problematica sia quella di campagne elettorali basate interamente o quasi interamente sui soldi dei privati. La chiave è "interamente", non "privati".

Tu ripeti: "Bersani incoerente" perchè "privati", ma è un non sequitur; per provare davvero "Bersani incoerente" occorrerebbe il "quasi interamente"; ossia dati alla mano dovresti mostrare come quella campagna elettorale del 2006 si sia giocata decisivamente su quei soldi, che quei soldi per Bersani erano così importanti da renderlo di fatto manovrabile/addomesticabile.
Se non lo fai, se ti limiti a linkare la paginetta di yahoo! notizie che riferisce della donazione, beh... non hai detto nulla.

Onestamente non so come altro spiegarlo.
10/16/2013, 1:00:00 AM

Anonymous wrote ...
Ecco brava Mafalda, non parliamone...
10/15/2013, 9:21:00 PM

Anonymous wrote ...
lavaggio del cervello? mah

facciamo così: 33 % controllo dei mezzi di comunicazione
33 % saper comunicare attraverso i mezzi di comunicazione
33 % saper essere piacevoli e attraenti

chi preferisce cuperlo o civati a renzi sono sicuro che manco li votano
non pensavo, ma sentendo certa gente mi viene vogli di votare alle primarie
10/15/2013, 9:10:00 PM

u. wrote ...
Atlantropa
Io non sto parlando di cronaca giudiziaria né di complotti, ma di opportunità e coerenza politica.
Bersani sosteneva che il finanziamento pubblico (assai generoso, peraltro) serve perché rende liberi i politici...e allora perché prendere finanziamenti dai privati?
Non mi sembra un ragionamento assurdo.
10/15/2013, 9:09:00 PM

Anonymous wrote ...
Questa discussione mi pare agghiacciante.
Mi imbatto in qualcosa che magari sapevo che esistesse, un essere mitologico che non è in grado di seguire una regola semplice quanto basilare.
La regola per cui chi vince le batterie poi fa la finale.

Io non ho mai fatto politica attiva, ma questa volta a quarant'anni suonati ho iniziato. Per Civati. Perché penso ne valga la pena. Ma se vincesse Renzi non sarebbe una catastrofe, non quanto sarebbe catastrofica una vittoria di Cuperlo (che poi vuol dire veramente Crimi ministro tipo dell'Interno).

Mah
Andrea
10/15/2013, 9:01:00 PM

Anonymous wrote ...
...ah popper...qui è tutto inchiostro sprecato!
Qui si equipara il potere mediatico a una azienda di noccioline....
La comunicazione viene vista come un fastidioso orpello...roba da venditori di pentole....massì rimaniamo nei nostri narcisistici solipsismi...e chissenefrega se non arriviamo alla gente..importante è che noi sappiamo di essere antropologicamente superiori....
10/15/2013, 9:00:00 PM

Poppper wrote ...
...la colpa veramente è di chi gliela ha lasciato...ma in fondo hai ragione tu illuminato Carlo...cosa vuoi che sia poter fare il lavaggio del cervello a milioni di persone che poi andranno a votare....è grazie a questa miopia ai limiti con la ipovisione che non si vincerà mai...
10/15/2013, 8:20:00 PM

Claudio B. wrote ...
Apro una parentesi. Giudicare le idee di una persona in base alla sua provenienza geografica è giustificabile quando si hanno 14 anni, ma poi non più perché fortunatamente si cresce.
Esistono però degli stereotipi figli della cultura popolare, ad esempio il milanese che pensa solo ai soldi, il napoletano chiassoso, il ligure tirchio, eccetera. Così se una persona spegne la luce quando esce dalla stanza pensiamo "bravo, non spreca energia", ma se casualmente la persona è ligure, allora qualcuno farà una battuta sul risparmio, mi auguro senza malizia.
Per quanto riguarda la Toscana, alcuni stereotipi classici sono il livornese allegro anche il 2 di novembre, il pisano gretto e ignorante, il fiorentino spocchioso, eccetera. E analogamente al nostro ligure di prima, qualcuno farà una battuta quando vede un personaggio della città X che casualmente assomiglia allo stereotipo della città X.
Ma penso che nessuno da queste parti sia così stupido da avercela con Renzi o da supportare Renzi solo in base alla sua provenienza geografica ;)
... o forse per errore son finito nello spazio dibattiti della Lega? ;)
10/15/2013, 8:19:00 PM

atlantropa wrote ...
In pratica cosa vuoi sostenere?, Bersani ha fatto dei favori ai Riva, sì o no? se sì devi dire quali; se no hai già la dimostrazione che prendere quei soldi non è indice di alcun complotto.
Il resto è fuffa, "casa di Montecarlo", quelle cazzate lì.
10/15/2013, 8:03:00 PM

Carlo wrote ...
"e già un anno fa non mi facevo molti dubbi sul perché certi ambienti finanziari o industriali avrebbero avuto più interesse alla candidatura di un Renzi piuttosto che di un Bersani." Ricordo che il gruppo Monte dei Paschi era vicino al PD di Bersani. Quindi si potrebbe anche dire che "certi ambienti finanziari o industriali avrebbero avuto più interesse alla candidatura di un Bersani piuttosto che di un Renzi."

"il sostegno dell’associazionismo cattolico continua a essergli [a Renzi] prezioso". Per governare, la sinistra ha avuto bisogno del centro, vedi Prodi. A me, che apprezzo Odifreddi, la cosa certo non entusiasma ma la realta' pare quella. Si puo' ovviamente contestare a Renzi il modo di cercarseli i voti cattolici ma non il fatto che se li cerchi.

Criticare Renzi e' ovviamente legittimo, anche senza menzionare le orribile giacche alla Fonzie. Quello che non ha senso e' un partito che da vent'anni non ha saputo elaborare un programma un minimo coerente, e una coalizione in grado di supportarlo; partito che si chiude a riccio quando arriva uno come Renzi, un po' fuori dal coro, che e' riuscito a farsi eleggere andando contro i satrapi che gestivano la politica a Firenze.

Comunque, iniziate pure a storcere il naso, cosi' magari vince Marina e potete dare la colpa a Mediaset.

p.s.: io sono fiorentino e la costa toscana mi garba parecchio. Ma vedo che alcuni qui hanno il dente un po' avvelenato. Forse che le nostre fie son davvero meglio?
10/15/2013, 7:14:00 PM

u. wrote ...
100.000 euro pesano. Se non pesassero, non li prenderesti. Poi il 2006 d.C. non è che sia poi tantissimo tempo fa.
E se al partito vengono dati fior di milioni di finanziamento pubblico, il minimo di creanza sarebbe di non prenderne altri.
10/15/2013, 7:03:00 PM

Anonymous wrote ...
@Mafalda

...per non tornare a parlare dell'orrenda vicenda della non-elezione di Franco Marini.

Mafalda

10/15/2013, 6:50:00 PM

atlantropa wrote ...
Ti dirò: dover scegliere tra il democristiano Letta ed il democristiano Renzi non mi pare 'sta gran libertà…
10/15/2013, 6:49:00 PM

atlantropa wrote ...
Speravo in qualcosa di meglio.
Sui Riva: ti rendi conto che stai parlando del 2006?, di prima del PD veltroniano?
[per fortuna, poi, che tu (tu come chiunque altro) creda o meno che nella circostanza xyz possa esserci stato un illecito non ha ancora rilevanza]

Con soldi pubblici i politici sono più liberi perchè non restano appesi alle donazioni (come avviene ad es. negli USA, dove più volte l'esecutivo si è prestato a far la voce grossa, specie in America Latina, su indicazione delle corporation, o dove i sistemi di spionaggio vengono solertemente messi al servizio del complesso militare industriale).
Ciò non toglie che accettare o meno una donazione lecita è affare di ciascun partito, ed a seconda dei casi ognuno potrà avere la sua opinione (insomma non è che sul tema si possa avere un'unica opinione). Peraltro non accettare la donazione di xyz non è condizione nè necessaria nè sufficiente per non essere amici di xyz, credo che la storia trabocchi di esempi in tal senso.
10/15/2013, 6:41:00 PM

Anonymous wrote ...
Pardon, questo andava qui.

Ma siamo veramente sicuri che si tratti di incapacità comunicativa?
Non sarà che l'immagine negativa dipende soprattutto dal fatto che si sta cercando di salvare tutte le capre insieme a tutti i cavoli?
Se fosse così, il problema non si risolverebbe semplicemente scegliendo il leder più nazional-popolare tra quelli che si sono mostrati più spesso in televisione (Renzi).
Forse con questo sistema elettorale il centrosinistra può vincere solo abbracciando, oltre ad un leader dallo sviluppato istinto populista (Renzi), anche una decisa politica populistico-demagogica (di centro, per così dire) che si mostri alternativa agli altri populismi già consolidati (Berlusconi, Lega, Grillo).
In altri termini, con questo sistema elettorale il centrosinistra vince solo trasformandosi in una nuova DC.
Non male come risultato finale di un travaglio cominciato all'inizio degli anni '90 con la scomparsa della DC.
(H-F)
10/15/2013, 6:07:00 PM

u. wrote ...
Atlantropa, quindi tu non lo voterai? Ci sta, ognuno è libero.
Quel che non capisco è chi dice esattamente quel che dici tu e poi dice: "Beh, lo voterò".
10/15/2013, 5:50:00 PM

u. wrote ...
Leonardo
No, non lo capivo in quei pezzi e continuo a non capirlo. Mi sembra ozioso specificarlo che non lo capivo neanche allora, ma vabbè.
Ma se dovesse fare, che so, una riforma del lavoro alla Ichino (non ci spero troppo ma magari...), cosa dirai? Che farai? Con chi te la prenderai?

Atlantropa
http://it.notizie.yahoo.com/pd-bersani-finanziamento-dai-riva-nulla-di-illecito-113100183.html
Specifico che io non ho ragione di credere che ci fosse nulla di illecito. Non lo credo affatto.
Ma se la ragione che tu adduci per il finanziamento pubblico ai partiti è che con i soldi pubblici i politici sono più liberi, allora non dovresti prendere soldi dai privati. Per coerenza e per dimostrare che che non sei amico di nessuno. Se poi invece li prendi, fai ridere.
Se tu invece fin dall'inizio sostieni che il politico deve campare di donazioni, e rendicontarle, si può non essere d'accordo, ma almeno sei coerente.
10/15/2013, 5:48:00 PM

Anonymous wrote ...
Ma siamo veramente sicuri che si tratti di incapacità comunicativa?
Non sarà che l'immagine negativa dipende soprattutto dal fatto che si sta cercando di salvare tutte le capre insieme a tutti i cavoli?
Se fosse così, il problema non si risolverebbe semplicemente scegliendo il leder più nazional-popolare tra quelli che si sono mostrati più spesso in televisione (Renzi).
Forse con questo sistema elettorale il centrosinistra può vincere solo abbracciando, oltre ad un leader dallo sviluppato istinto populista (Renzi), anche una decisa politica populistico-demagogica (di centro, per così dire) che si mostri alternativa agli altri populismi già consolidati (Berlusconi, Lega, Grillo).
In altri termini, con questo sistema elettorale il centrosinistra vince solo trasformandosi in una nuova DC.
Non male come risultato finale di un travaglio cominciato all'inizio degli anni '90 con la scomparsa della DC.
(H-F)

10/15/2013, 5:44:00 PM

Tafazzi wrote ...
I voti arrivano dal consenso, il consenso arriva dalla propaganda.

..e la propaganda (98%dei media) la abbiamo lasciata al nostro unico competitor....ma questi sono dettagli...

...così giusto per ricordarlo...
10/15/2013, 5:35:00 PM

Claudio B. wrote ...
Bravo anonimo delle 12:11, hai espresso anche la mia risposta.

Aggiungerei però un dettaglio. Nel 1956 il PCI avallò la repressione sovietica in Ungheria, alcuni degli eredi del PCI furono il PDS e poi i DS che confluirono nel PD. Pertanto il PD porta le colpe dell'invasione sovietica del '56 e per tale ragione se due parlamentari PD propongono una legge sul conflitto di interessi il M5S è autorizato ad affossarla: il PD deve scontare le colpe del 1956! Che importa se nel frattempo si fa un favore a Berlusconi.
10/15/2013, 4:59:00 PM

Ernest wrote ...
ho sempre avuto le idee chiare su Renzi... nel senso che non avrà mai il mio voto.
10/15/2013, 4:31:00 PM

Anonymous wrote ...
Impatto comunicativo? Inteso come gruzzolo per comprare metri di scaffale sui media outlet, qualsiasi cosa dica?
10/15/2013, 4:21:00 PM

Anonymous wrote ...
Non solo, ma anche al contrario. Lasciamo i mezzi di comunicazione perchè non ne capiamo il valore. Il valore sociale direi.

Dario
10/15/2013, 3:35:00 PM

Tafazzi wrote ...
..quello che stiamo cercando di farti capire è che già non siamo propriamente dei maghi della comunicazione...in più lasciamo tutti i mezzi di comunicazione agli avversari (che li sanno anche usare..)....è come fare i 100 mt contro bolt e in più lasciargli 50 mt di vantaggio....auguri...
10/15/2013, 3:24:00 PM

marcell_o wrote ...
"Purtroppo la sinistra è piena di gente che non sa comunicare un'immagine positiva di sè e che non sa comunicare alcuna emozione e di elettori che non ne capiscono l'utilità e l'importanza."
è un problema perché?
- non ti fa venire voglia di votarla (la sinistra)
- non fa venire voglia di votarla agli altri (ma tu la voteresti comunque)?

non ho capito una cosa:
il problema qual è?
- a sinistra non sanno raccontare barzellette?
- a sinistra sono troppo teneri con i penati?
- a sinistra non sanno che cazzo fare per la crisi?

metti le croci e poi vedi te se votare berlusconi o grillo (nel primo caso salutami brunetta o tremonti, nel secondo salutami crimi o messora)

solo per amor di polemica:
se il mio treno va verso il precipizio *io* preferisco che a guidarlo sia un macchinista (anche se disonesto e assenteista) piuttosto che un cantastorie puttaniere o un comico sputtanato (anche se votati da tanta, tanta gente onesta)
10/15/2013, 3:16:00 PM

Anonymous wrote ...
Bersani era la versione bonacciona del vecchio dirigente comunista, passerà alla storia come quello del giaguaro

Cuperlo è Bersani 2 (tra l'altro zero possibilità di tenere unito il partito) e non passerà alla storia se non per aver perso primarie o politiche.

Civati ha acquistato un micron di notorietà, solo nella sinistra, perchè una volta i giornali l'hanno paragonato a Renzi.

il curriculum di un leader di successo, lo vedi dall'impatto comunicativo

La funzione di un leader di governo.. deve essere una figura in cui moltissimi possano riconoscersi, in cui possano aver piacere ad identificarsi

Dario

10/15/2013, 3:09:00 PM

Anonymous wrote ...
Dario...è quest'acqua qua....
10/15/2013, 3:04:00 PM

Anonymous wrote ...
UUUUUUUUUUUUUUUUUUUhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh

UUUUUUUUUUUUUUUUUAAAAAAAAAAAAAAAhhhhhhhhhhhhhhh

NON è SCONTATO chi VINCERA'

Molti iscritti (forse l'area ex ds) voteranno più Cuperlo
Molti nelle primarie aperte voteranno più Renzi (che ha un vago appoggio di Repubblica)...

Ma diciamoci la verità: davvero avete idea che Cuperlo se vincesse avrebbe una probabilità su un milione di vincere alle politiche?

Davvero siete convinti che se Renzi perdesse ora potrebbe candidarsi a leader della coalizione. Volete solo indebolirlo un pò per tirarlo più a sinistra?

Non credo che Renzi abbia particolari contenuti politici di pregio, in ogni caso li valuto mille volte meglio di quelli del berlusconismo.

Lui è l'unica possibilità per il PD di vincere. Mi dispiace dirlo, ma bisognerebbe accettarne le conseguenze.

Purtroppo la sinistra è piena di gente che non sa comunicare un'immagine positiva di sè e che non sa comunicare alcuna emozione e di elettori che non ne capiscono l'utilità e l'importanza.

Dario
10/15/2013, 2:54:00 PM

Anonymous wrote ...
I voti arrivano dal consenso, il consenso arriva dalla propaganda.

...così giusto per ricordarlo...
10/15/2013, 1:59:00 PM

Anonymous wrote ...
Forse hai ragione.. però vuoi mettere la soddisfazione di uscire dal Teatro Goldoni cantando l'Internazionale... e immediatamente recarsi al Teatro San Marco per svolgere il I Congresso del Partito Comunista d'Italia.
Se mi dici che al pensiero non ti è venuta la pelle d'oca non ti credo...
10/15/2013, 1:45:00 PM

Mafalda wrote ...
Di Renzi mi aspetto ancora la pubblicazione dei finanziatori tenuti occulti per motivi di privacy. Poi potremmo parlare del Maggio Musicale Fiorentino. E non mi sembra per nulla un primo della classe, nemmeno fra gli scout: si vede che ha letto poco, si affida a spin doctor che traducono (male) dall'inglese e (forse) a Baricco, marina le assemblee del partito (e a quanto pare della sua città) e quindi è fuori tema. Cosa si può pretendere di un eletto di Mike?
10/15/2013, 1:34:00 PM

Anonymous wrote ...
A quella gente, ormai, interessa solo la possibilità di partecipare ad un'eventuale ricostruzione successiva.
A quelli non li recuperi con la storia del meno peggio.
E sono tanti.
(H-F)
10/15/2013, 1:22:00 PM

Anonymous wrote ...
No, un attimo, hai frainteso.
Per quelle persone di cui parlavo io, il meno-peggio non è una sconfitta elettorale del centrosinistra ma il suo crollo definitivo.
(H-F)
10/15/2013, 1:18:00 PM

marcell_o wrote ...
e che so' l'avvocato di leonardo?
mi stai dicendo che forse i disonauri si sono estinti per colpa di bersani?
può essere, che ne so io?
tu hai un'idea complottista di tutto
violante ha detto un sacco di cose e ne dice ancora come capoccione del pd, ma non è l'unico capoccione del pd (ce ne sono tanti)
l'errore "storico" è stato di fare la famosa bicamerale con berlusconi
si è rivelata un modo per guadagnare tempo
alcuni di noi possono dire "l'avevo detto", altri diranno "m'ha fregato"
ochei, quindi?
andiamo avanti o vuoi sapere se io faccio parte del primo o del secondo gruppo?
vuoi sapere se preferisco votare un partito con gruppo dirigente parzialmente corrotto e inane invece di votare un so so cosa composto da un gruppo di deficienti eterodiretti da un duo di nazisti?
prova a indovinare
voglio dire:
- io la scissione del '21 non l'avrei fatta
- non ho apprezzato la cosiddetta svolta di salerno
- ero favorevole al compromesso storico (traumatizzato dal golpe in cile, ero giovane)
- ero tra quelli convinti che la bicamerale non avrebbe condotto a niente
- il mio colesterolo è nella norma e i tigliceridi sono a un livello ottimale (grazie per l'interessamento)
10/15/2013, 12:48:00 PM

Anonymous wrote ...
Un decennio fa il PdL accusò i governi di centrosinistra di essere un regime liberticida, allora Violante rispose che era falso, tanto è vero che non furono toccate le TV di Berlusconi.
Oggi due parlamentari del PD propongono una legge sul conflitto di interessi e viene loro risposto che non si può fare perché un decennio fa Violante aveva risposto quella cosa.
Ci state a prendere per i fondelli o cosa? La legge è stata proposta ADESSO, non me ne frega nulla di quello che accadde 10 anni fa: la volete questa legge oppure accampate la scusa di Violante perché vi manca la VOLONTA' ?
10/15/2013, 12:11:00 PM

quello che scrive VOLONTA' wrote ...
marcell....se sei così bravo..perchè invece di blandire non provi a rispondere?
10/15/2013, 10:45:00 AM

marcell_o wrote ...
ma è ovvio che se il meno-peggio è la sconfitta del centrosinistra (qualunque cosa voglia dire) è andata benissimo negli ultimi 20 anni.
voglio dire: ha governato berlusconi molto comodamente quasi tutto il tempo e il centrosinistra poco e con numeri risibili
quindi "grande è il disordine sotto il cielo, la situazione è eccellente", giusto?
se renzi sarà il prossimo candidato del centrosinistra non voterò renzi, così vincerà alfano? grillo?
avremo un governo con brunetta-gelmini-ecc. o un governo con crimi-nuti?
vai compagno renzi, hasta la victoria siempre!
io spero si faccia un vero congresso e delle vere primarie (a quanto pare il pd è l'unico a farli seriamente)
io ho votato bersani alle primarie e tutt'ora penso che sarebbe un ottimo presidente del consiglio e perfino i parlamentari del m5s sembrerebbero meno minchioni se fossero entrati o sostenessero un governo col pd
ps. comunque sono rimasto un po' deluso da togliatti per la cosiddetta svolta di salerno... sì, lo so che non c'entra niente, oggi: volevo blandire quello che scrive VOLONTA' (se lo scrivevi minuscolo potevi scrivere vo1onta')
10/15/2013, 10:15:00 AM

atlantropa wrote ...
Non so, magari a uno fa schifo proprio l'idea che il partito che vota sia liberale.
Per dire: distruggere il welfare a botte di tagli dracoiniani, o più in piccolo smantellare la progressività fiscale, o ancora più in piccolo sostenere che Confindustria sia un normalissimo "sindacato" in rappresentanza di una "parte sociale", ecco, non mi sembra roba di cui andar necessariamente fieri.
10/15/2013, 10:07:00 AM

Anonymous wrote ...
Per quanto riguarda il banale principio aritmetico (se non scegli il meno-peggio vince il più-peggio), bisogna anche dire che ormai sta diventando consistente il punto di vista di chi si rifiuta di scegliere tra il peggio e il meno-peggio. Si tratta di molti ex elettori del centrosinistra (soprattutto PD), che hanno cominciato a rappresentarsi il meno-peggio come un noto male (un male come tanti altri) e il peggio (ossia il crollo del centrosinistra) come l'occasione per liberarsi del noto male di cui sopra. Poi si vedrà.
Di conseguenza siamo arrivati al punto che per molti ex elettori del centrosinistra (non necessariamente PD) il meno-peggio relativo (ossia il meno-peggio nell'ambito del centrosinistra) non è altro che il peggio assoluto, mentre il peggio assoluto di un tempo (la sconfitta del centrosinistra) ha assunto l'aspetto di un meno-peggio, ossia di un meglio.
E Grillo pesca indisturbato in questo mare...
(H-F)
10/15/2013, 9:16:00 AM

Anonymous wrote ...
Signor Claudio, tutti possiamo sbagliare...la differenza la fa il come!

Lei mi parla di numeri...ma prima dei numeri ci deve essere la VOLONTA'.
Grazie a Violante abbiamo saputo che la VOLONTA' non c'è mai stata!
E' questo il fulcro del problema ed è l'origine di tante nostre campagne elettorali combattute con gli stuzzicadenti contro la corazzata mediaset.
Mi può aiutare a capire perché non c'è mai stata la VOLONTA' ?
"Perché gli è stato promesso che non avrebbero toccato le televisioni"?
10/15/2013, 8:48:00 AM

Anonymous wrote ...
I Veri Profeti diffondono la Parola del Signore.

I falsi si contentano della bio wash ball.
10/15/2013, 7:44:00 AM

Gabriele M. wrote ...
Se MR e' troppo di "destra" si puo' sempre votare Vendola o l'ennesima piattaforma per "l'unita' della sinistra". Inutile fare tanti discorsi: il PD e' un partito riformista e liberale, se cercate massimalismi anti-storici e perennemente fallimentari potete votare altrove (e soffrire, ma tanto lo sapete gia').

ps: io voto Renzi, senza se e senza ma.
10/15/2013, 4:28:00 AM

atlantropa wrote ...
Eccone un altro.
Uqbal, visto che hai fatto i tuoi approfonditissimo controlli mi spieghi, per favore, la storia vera dei soldi dei Riva a Bersani?, e soprattutto: mi spieghi perchè uno che prendesse solo i soldi dei Riva sarebbe meno manovrabile di uno che prendesse pure i finaziamenti pubblici?
Attendo speranzoso.
10/15/2013, 3:18:00 AM

atlantropa wrote ...
Matteo Zallusti, temo che tu stia parlando della campagna elettorale 2006, quando il PD manco esisteva.
10/15/2013, 3:10:00 AM

Anonymous wrote ...
Fammi capire, il guru-profeta-Dio del M5S invece non è bravo lui? Non fa e decide tutto lui? Non è scienziato/santone/economista/biotecnologo/leader/megafono?
10/15/2013, 12:40:00 AM

Claudio B. wrote ...
E' un simpatico errore di sbaglio: mi ricorda il latte a lunga conversazione ;)
10/14/2013, 11:22:00 PM

Claudio B. wrote ...
Io avevo insistito sul fatto che Confalonieri fosse ineleggibile parecchi post fa, comunque va bene, riapriamo l'argomento.
Durante la XIII legislatura il centrosinistra aveva i numeri per fare una legge sul conflitto di interessi, ma si pensava che Berlusconi fosse ormai sconfitto e si sottovalutò il problema.
Durante la XIV legislatura governava B.
Durante la XV legislatura non c'erano i numeri
Durante la XVI legislatura governava B. e poi non c'erano i numeri.
Durante la XVII legislatura (la presente) ci sarebbero i numeri ed in effetti Mucchetti e Zanda hanno avanzato la proposta di legge che renderebbe B. ineleggibile, purtroppo però Grillo ha tuonato contro tale legge, bloccandola di fatto visto che senza M5S non ci sono i numeri in Senato.

La XIII si concluse nel 2001, ossia 12 anni fa e se tu sei qui a lamentarti di fatti accaduti oltre 12 anni fa con dirigenti ormai spariti (Cesare Salvi ve lo ricordate? E Fabio Mussi?), perché non ti lamenti dei ben più attuali fatti di quest'Estate che hanno visto bloccato un buon disegno di legge sul conflitto di interessi? Non è che siccome oltre 12 anni fa la sinistra sbagliò colpevolmente e imperdonabilmente, allora possiamo permetterci di sprecare la nuova occasione... o no?
10/14/2013, 11:17:00 PM

Leonardo T wrote ...
Non sorprende.

Comunque nei pezzi in cui leggevi il MALE trovavi anche scritto che, se Renzi avesse vinto le primarie, avrei votato per lui.

Ma probabilmente non hai letto perché eri distratto dalla scritta MALE.
10/14/2013, 11:08:00 PM

Leonardo T wrote ...
È l'arroganza del due più due, gli italiani non la reggono.
10/14/2013, 11:06:00 PM

Anonymous wrote ...
Claudio Vda, scusa se mi permetto
ma insisti con il fatto che ineleggibile era Confalonieri e non B....ma a maggior ragione allora si doveva fare una legge semplice semplice sul conflitto di interessi

Vuoi fare politica, benissimo! Però prima devi vendere tutti i media che possiedi (...perché lo capirebbe anche un gioppino che coi media manipoli le informazioni crei il consenso e quindi voti...) e non a tuo fratello però....
Sei affezionato e non vuoi vendere? Benissimo, allora non puoi fare politica. Punto.
Ci voleva tanto?
10/14/2013, 10:10:00 PM

u. wrote ...
Si critica Renzi perché è uno che batte molto sulla comunicazione, come a dire che invece bisognerebbe occuparsi dei fatti. Però allora poi le critiche bisognerebbe farle sui fatti, non sugli atteggiamenti, che siano o meno giovanilisti, alla Fonzie, o dall'umorismo facilotto.
Insoma, chi se ne importa se è irritante oppure no, se sono i fatti a contare. Sinceramente io trovo il suo umorismo un po' fastidio, e parla a macchinetta. Ma che m'importa? Sono d'accordo con molte sue idee.

Mi fa anche un po' sorridere l'"ancora" del "quando non era semplicemente ancora vero" (in riferimento alla divulgazione dei dati sui finanziatori): non fai prima a dire che la promessa di essere trasparente l'ha mantenuta (con un ritardo piuttosto lieve rispetto ai tempi promessi)?

Non sapevo poi della storia dei soldi di Riva a Bersani, però ho controllato, è vera. Una cosa del genere, peraltro perfettamente lecita, non toglie qualsiasi forza ai ricorrenti argomenti contro Renzi? ché è di certo peggio pretendere il finanziamento pubblico MA ANCHE i soldi di Riva. E fa ben capire che il finanziamento pubblico non è una maniera di rendere meno influenzabili i politici, ma solo più ingordi. Che poi è il punto di Renzi.

Una cosa veramente non capisco, però: Renzi fino a ieri era il MALE. Non il meno peggio: il MALE. Il fascistoide, quello unfit to lead Italy pt.2, e chi più ne ha più ne metta.
Ora lo si vota. Onestamente sono anche contento di vedere che Renzi trova elettori. Ma quando governerà e farà tutte quelle cose con cui non si è d'accordo? Io questo proprio non lo capisco.
10/14/2013, 10:01:00 PM

Anonymous wrote ...
ehi giorgian con chi ce l'hai?
10/14/2013, 9:40:00 PM

Herr Lampe wrote ...
Com'era quella storia della disperazione?

Ah già.

Herr Lampe

Ps: c'è da dire che l'opzione caramba almeno era più stilisticamente migliore, ma rinnovo i complimenti al blogger, post non condivisibile ma onesto e divertente. Solo l'ironia ci può salvare, pensiamo a Socrate ad esempio. Appunto.
10/14/2013, 9:39:00 PM

giorgian wrote ...
"dovrò ancora difendere in logoranti conservazioni pubbliche un principio banalmente aritmetico"

Quest'errore di battuta t'è scappato assieme alla spocchia e arroganza di cui è fradicia questa frase, che vorrebbe essere ah, se non ci fossi io, ed invece e solo "someone is wrong on the internet" ( http://xkcd.com/386/ ).

Va', conserva e convertili tutti.
10/14/2013, 9:06:00 PM

Anonymous wrote ...
...quanto è attuale il conflitto di interessi...e quella promessa trasversale dell'On. Violante...vedete che alla fine venite sempre da me...
Ma tra i nostri dirigenti nessuno che abbia letto il buon K.Popper..?
10/14/2013, 9:06:00 PM

Claudio B. wrote ...
Proverò a fare un ragionamento. Ammettiamo che nel Febbraio 2013 al posto di Bersani ci fosse stato Renzi e supponiamo che i rapporti di forza fossero gli stessi del Febbraio 2013 reale. Prevengo subito l'obiezione di chi mi verrà a sostenere che con Renzi avremmo stravinto: probabilmente con Renzi avremmo avuto più voti provenienti dall'astensionismo di centro (i delusi di Monti) compensati dalla perdita di voti dovuti alla gente che "io Renzi non lo voto perché è troppo di destra". Quindi più o meno siamo lì.

Nel Febbraio 2013 Bersani cercò disperatamente di formare un governo col M5S andando a proporre loro alcuni punti di convergenza in tema di lavoro e di corruzione oltre che di conflitto di interessi, ma i pentastellati risposero picche. Bersani era lì quasi implorante, disposto a scendere a compromessi, ma Crimi e Lombardi risposero che non siamo mica a Ballarò.

Sarebbe andata diversamente con Renzi? Probabilmente Renzi avrebbe giocato altre carte: avrebbe fatto il giovane, il fighetto, con quella sua aria da primo della classe (l'archetipo del Fiorentino sborone che le fie più belle sono sue - l'hanno scritto prima di me e da toscano della costa condivido al 100%) e cosa credete che avrebbero risposto Crimi & Lombardi a un esponente della partitocrazia incapace di trattare? Le stesse cose che hanno risposto a Bersani.

Mi sbaglierò, ma coi risultati di Febbraio 2013 Bersani o Renzi sarebbero stati uguali, entrambi respinti dai pentastellati e sarebbe comunque uscito fuori un qualche Letta o chi per lui a fare le sue larghe intese.

E per il futuro? Le previsioni son difficili a farsi in quanto avremo due movimenti di voti opposti e contrari: da una parte tutti coloro che hanno votato PD al grido di "mai col Berlusca" e che disgustati dall'inciucio voteranno M5S, dall'altra tutti coloro che hanno votato M5S per dare un segnale e cambiare le cose e che disgustati dall'isolazionismo pentastellato voteranno l'alleato del PD a sinistra (SEL, presumo).
Quale dei due flussi prevarrà? Difficile a dirsi, anche perché c'è un'altra variabile tutt'altro che trascurabile: Mediaset è viva, indomita e in perfetta salute, pronta a supportare con le proprie batterie di fuoco l'erede del Caimano.

Vai Matteo, combatti con tutte le tue forze, ma se i tuoi predecessori andavano incontro a un carro armati di spada, tu ci vai con arco e frecce: un notevole cambio di armamenti, ma temo che sia insufficiente contro l'acciaio del carro armato mediatico.
10/14/2013, 8:37:00 PM

Anonymous wrote ...
Se avessi votato alle primarie, avrei certamente votato per Bersani.
E se non ci fosse stata la "minaccia" di Renzi, avrei votato per Puppato.
Anche oggi, tra Bersani e Renzi sceglierei Bersani, se si potesse scegliere.

Perché sei così sicuro che Renzi sarà il prossimo candidato del centrosinistra alla presidenza del Consiglio?
Spero che si tratti solo di scaramanzia.

Anch'io, in passato, ho sostenuto la filosofia del meno peggio, ma se Renzi dovesse diventare il candidato del centrosinistra mi toglierò il vizio di votare.
E tanti auguri all'Italia berluscogrillista.

(H-F)

p.s. Ti meriti molto più di un caffè (paypal). Ma per quanto mi riguarda dovrai aspettare che io esca dal mio stato di indigenza. Sii paziente.
10/14/2013, 7:54:00 PM

Marione.net wrote ...
Scusate la domanda ingenua..ma che necessità avevano i Riva di finanziare Bersani?
10/14/2013, 6:57:00 PM

Anonymous wrote ...
"anno fa non mi facevo molti dubbi sul perché certi ambienti finanziari o industriali avrebbero avuto più interesse alla candidatura di un Renzi piuttosto che di un Bersani." , faccio notare che i Riva finanziavano Bersani e non Renzi
Matteo Z.
10/14/2013, 6:38:00 PM

Simone wrote ...
Io ho votato Renzi alle primarie ma non ho cambiato idea. Capisco la nuova strategia e capisco la necessità di legarsi a figure del PD locale per garantirsi la vittoria al congresso. Certo, addirittura scegliere Bonaccini (che ritengo un incapace e un intrallazzatore senza alcun talento) mi fa storcere effettivamente il naso, ma lo posso capire. Avrei preferito diversamente, ma comprendo.
L'importante è che Renzi sia in grado di fare, alle elezioni, quello che Bersani non è stato in grado di fare: cambiare il tono della Comunicazione per diventare inclusivo e piacere anche a chi non si considera di Sinistra. Perché il problema è questo: Destra o Sinistra possono essere definizioni ancora valide (non mi interessa più di tanto il dibattito) ma sono macro-categorie utili più per un osservatore esterno o per una parte dell'elettorato. Cerco di spiegarmi: c'è una percentuale di elettori che si riconosce molto nelle categorie "destra" o "sinistra", ma ci sono molti che decidono chi votare solo prima delle elezioni. Tra gli indecisi c'è anche chi non si riconosce affatto in queste categorie, e ne privilegia altre. Ad esempio lavoratore garantito/non garantito, che sta diventando molto più pesante secondo me. E Bersani ha avuto parecchia paura di alienarsi le simpatie dell'elettorato di Sinistra, preferendo IMO appaltare a Monti il voto dei moderati (e sicuramente il motivo principale del crollo di Bersani è proprio il flop di Monti).
Posto che la coperta è sempre troppo corta, considerare gli elettori come blocchi monolitici secondo i nostri schemi di pensiero mi pare il frutto della solita autoreferenzialità di Sinistra. "Io conosco solo gente di sinistra e loro la pensano così, per cui tutti la pensano così". Non è così, dato che non tutti quelli che votano a Sinistra condividono l'attaccamento della Base. Altro fatto: a Sinistra minacciano sempre di non votare il PD ma alla fine lo votano. Chi non è di sinistra non minaccia e non vota a sinistra.
10/14/2013, 5:56:00 PM

P.L. wrote ...
..ohi ragassi...è quest'acqua qua...
10/14/2013, 5:47:00 PM

Leonardo T wrote ...
Di vincere il congresso? o le primarie? No.
Magari alle primarie voto per lui, ma non credo che possa farcela stavolta.
10/14/2013, 5:38:00 PM

Anonymous wrote ...
Ma Civati per te non ha nessuna possibilità?
10/14/2013, 5:13:00 PM

Anonymous wrote ...
Io sono Toscano e Renzi non lo sopporto e l'archetipo del Fiorentino sborone: è bravo lui , fa bene tutto lui, le fie più belle son le sue, se c'è lui ecc..
Se diventa leader del PD mi sa proprio che voterò il M5S.
10/14/2013, 5:11:00 PM

A cosa serve lasciarvi morire

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Il reato di clandestinità a qualcosa serve. Non a eliminare i clandestini (anzi li aumenta), non a risolvere la complicata situazioni delle carceri (che anzi stanno scoppiando, e che hanno attirato l'attenzione delle Corte europea dei diritti dell'uomo). Non a ridurre la microcriminalità; non a dissuadere profughi provenienti da situazioni comunque più disperate, non a evitare che i trafficanti li stivino sui barconi e li lascino alla deriva; non a salvare vite nel Mediterraneo. Il reato di clandestinità non serve a nulla di tutto questo.

Eppure a qualcosa serve: altrimenti Bossi e Fini non ci avrebbero messo la firma, e oggi Beppe Grillo non lo difenderebbe. Il reato di clandestinità serve a vincere le elezioni.  Grillo è persona abbastanza intelligente e pratica per sapere che la criminalizzazione dei profughi non ha nessun'altra utilità, e molti effetti collaterali. Ma tanto gli basta, evidentemente. Nel suo blog lo ha scritto a chiare lettere: se il M5S avesse in campagna elettorale proposto l'abolizione del reato di clandestinità, "avrebbe ottenuto percentuali da prefisso telefonico". Più in là Grillo abbozza l'idea che abolirlo equivalga a inviare un invito "a tutti gli emigranti", che come è noto prima di imbarcarsi danno sempre un'occhiata all'evoluzione della legislazione italiana in materia. È una scemenza a cui non crede lui per primo.

(continua sull'Unita.it)

L’unica vera ragione per salvare il reato di clandestinità l’ha scritta sopra: il M5S non vuole percentuali da prefisso telefonico, il M5S vuole anzi fare il pieno di voti, e non può rinunciare a quella ghiotta fetta di consenso che si ottiene cavalcando un po’ di xenofobia. Magari non è giusto, ma è quello che vuole la gente, e Grillo e Casaleggio lo sanno senza bisogno di astruse piattaforme: è il loro intuito politico l’unico “sistema operativo” del M5S, e se si butta un po’ a destra non è per capriccio né per cattiveria: è proprio che per vincere i voti si devono prendere lì. Grillo ce lo ha sempre detto, che se non ci fosse lui ci sarebbe Alba Dorata: dunque ogni tanto gli toccherà abbozzare qualche passo dell’oca; niente di personale, è solo una questione di target. Ah, nel frattempo altri profughi potrebbero annegare a pochi metri delle coste. Diciamo che la loro vita non è una priorità.
La priorità di Grillo, per esempio, è vincere le prossime elezioni, costi quel che costi. È una notizia; quando mandò a monte la trattativa col PD sembrava rassegnato a una lunga traversata nel deserto. Adesso invece ha fretta, ed è disposto a compromessi che fino a qualche tempo fa lo avrebbero fatto pubblicamente inorridire: difendere la Bossi-Fini, mantenere il sistema elettorale che ha sempre voluto modificare, ignorare la tragedia delle carceri italiane che tempo fa denunciava. Il fine giustificherà tutti questi mezzi? http://leonardo.blogspot

(Questo è il duecentesimo pezzo che scrivo per l'Unità. Niente, così, giusto per dirvelo. Il mondo non sembra molto migliorato in questi quattro anni. Magari è solo una coincidenza).
Comments (30)

Anonymous wrote ...
Ciao, ieri per la prima volta ho sentito dire da un'esponente del c-dx che il reato penale di clandestinita' e' necessario per poter espellere e rimpatriare gli immigrati. Senza di questo, la semplice sanzione amministrativa non sarebbe sufficiente al rimpatrio coatto.
Qualcuno dei lettori sa se le cose stiano esattamente in questi termini?
10/14/2013, 9:48:00 AM

mscaini wrote ...
Oltre a servire a vincere le elezioni, il reato di clandestinità rende gli "irregolari" ancora più ricattabili e utilizzabili da quelle piccole e medie imprese così care al M5S e per procedere al dumping salariale generale. E i sindacati stanno a guardare (i tutori dell'ordine, si sa)
10/13/2013, 1:25:00 PM

Anonymous wrote ...
1) La Bossi Fini aumenta la possibilità che pescherecci privati avvisino e soccorrano barconi in difficoltà, in quanto rischiano di essere indagati per favoreggiamento alla clandestinità
2) La bossi fini rende estremamente complicato essere immigrati regolari, in conseguenza di ciò aumentano e sono aumentati enormemente quelli irregolari, in tutte le loro forme di irregolarità.
3) la bossi fini non è nemmeno efficace con le esplulsioni, in quanto riempie le nostre carceri di immigrati
10/13/2013, 12:16:00 PM

Anonymous wrote ...
a parte gli scherzi: la mia domanda era seria!

Anche leonardo dice che la bossi fini NON RIDUCE gli sbarchi (con annesse tragedie). Ma di certo non li aumenta neanche, no?!
10/12/2013, 10:53:00 PM

Anonymous wrote ...
"MISSIONE CON NAVI E AEREI NEL MEDITERRANEO"- Letta, per far fronte all'emergenza sbarchi, annuncia: "Da lunedì messa a punto di una missione militare umanitaria"

Questo intendevo io con tutto il rispetto per la turco napolitano...ora vediamo se è la solita sparata sull'onda dell'emotività o se per una volta i diritti umani vengono prima degli interessi economici...
10/12/2013, 9:29:00 PM

Marione.net wrote ...
Babonga, basta che su youtube digiti boccia e poi ti sbellichi dalle risate che neanche stanlio e olio
10/12/2013, 12:36:00 PM

Marione.net wrote ...
Claudio, mi era sfuggito, è da apprezzare la tua onestà intellettuale..
Queste sono le enormi contraddizioni che caratterizzano la nostra classe politica di questo triste periodo storico...
10/12/2013, 12:34:00 PM

Anonymous wrote ...
tana libera tutti!
10/12/2013, 12:33:00 PM

Anonymous wrote ...
come a cosa serve...serve ai compagni per invocarla e poi lavarsi la coscienza....
10/12/2013, 12:32:00 PM

Herr Lampe wrote ...
Posso sommessamente far notare che la Turco-Napolitano era incostituzionale?

Quando venne scritta infatti il reato di immigrazione era di tipo amministrativo e non penale (emmmenomale) quindi l'istituzione degli allora CPT violava un principio base: nessuno può essere posto in un domicilio coatto senza giusto motivo.

Ciò detto, per carità, gli attuali e orribili CIE nulla hanno a che spartire con i CPT.

(o no? com'era quella storia del nome e dell'odore della rosa?)
10/12/2013, 6:46:00 AM

Anonymous wrote ...
non capisco: cosa c'entra l'abolizione della bossi fini con le continue tragedie tipo lampedusa?

fritz
10/12/2013, 12:08:00 AM

Anonymous wrote ...
...non volevo polemizzare con te...dico solo che la politica ad oggi è costituita al 98% di chiacchiere e al 2% di fatti...sarà bello il giorno in cui si arriverà almeno al 11% di fatti...ma lo vedo ancora molto lontano purtroppo...
10/11/2013, 5:21:00 PM

Claudio B. wrote ...
Ecco, poi uno legge di queste cose e trova un motivo in più per avercela col Governo Letta e le sue contraddizioni: http://casaeuropa.com.unita.it/mondo/2013/10/11/rafforzare-frontex-l-italia-e-contraria/
10/11/2013, 4:56:00 PM

Claudio B. wrote ...
Che l'ipocrisia di cui si ammantano i nostri politici sia ributtante hai pienamente ragione.
Io personalmente ti posso dire che per cercare di prevenire queste catastrofi mi impegnai in quello che si chiamò Movimento Altermondista (volgarmente detto Noglobal, ma è una definizione che non mi piace per nulla in quanto falsa e fuorviante), che proponeva un nuovo modello di sviluppo, purtroppo a distanza di un decennio mi accorgo che il Movimento Altermondista non è riuscito a creare una nuova classe dirigente, perlomeno in Italia.
10/11/2013, 4:41:00 PM

Claudio B. wrote ...
Ti lamenti che la sinistra non ha fatto nulla.
Ti viene risposto presentando una legge.
Tu rispondi che le leggi sono chiacchiere.
Se per te le leggi sono chiacchiere, allora vattene a vivere dove non esistono le leggi, ma poi non osare lamentarti quando sarai sopraffatto da chi è più forte di te, in barba alle leggi civili che tu ritieni... chiacchiere che non hanno salvato una sola vita.
10/11/2013, 4:37:00 PM

Anonymous wrote ...
..chiacchiere che non hanno salvato una sola vita...come quello del corridoio umanitario di cui si parlava fino a ieri ma domani già lo abbiamo dimenticato e tutto rimarrà come prima...fino alla prossima tragedia con letta che va a rendere omaggio alle bare...poi si dirà che tragedie di questo tipo non devono più accadere....e poi ...rimarrà tutto uguale...
L'unico che almeno è stato onesto è stato alfano che ha detto che queste tragedie si ripeteranno....
Basta lacrime di coccodrillo e ipocrisie.....
10/11/2013, 2:45:00 PM

Claudio B. wrote ...
Alla sinistra va il merito immenso di aver fatto la legge Turco-Napolitano, che non riesco a capire come mai la gente si sia dimenticata, forse perché parlar male della sinistra sempre e comunque aiuta la digestione ;)
10/11/2013, 2:32:00 PM

Anonymous wrote ...
Certo che me la ricordo...forse non mi sono spiegato!
Siamo pronti sempre per partire e aiutare i più forti ad esportare la democrazia dove ci sono, guarda caso, interessi strategici ed economici...
Perchè non si fa una bella "missione di pace" là dove c'è questa povera gente...forse perché non c'è da far la merenda...
La cosa più ributtante di fronte a queste tragedie è l'ipocrisia...
10/11/2013, 2:29:00 PM

Anonymous wrote ...
Uno vale uno, tutti gli altri son nessuno.
10/11/2013, 2:23:00 PM

Claudio B. wrote ...
Qualche tempo fa in UK misero su una piattaforma on-line onde permettere a chiunque di proporre una legge e di iniziativa popolare senza ricorrere all'astruso sistema delle firme cerificate e che abbiamo noi in Italia.
La legge più votata prevedeva l'abolizione del canone per la Formula 1.

Non so se la piattaforma sia stata chiusa subito o... immediatamente ;)
10/11/2013, 2:19:00 PM

Claudio B. wrote ...
Quando ancora si chiamava DS + Margherita, il PD aveva fatto la legge Turco-Napolitano sull'immigrazione.
Te la sei dimenticata? Evidentemente si.
10/11/2013, 2:15:00 PM

Anonymous wrote ...
... va anche detto che fa onore ai parlamentari 5 stelle, tutti, il fatto di aver presentato già ad agosto, la proposta che solo ora è passata di abolire il reato di clandestinità... chissà, se lo avessero abrograto prima, la tragedia non sarebbe avvenuta, perchè i pescherecci si sarebbero fermati...

che poi grillo voglia parlare alla destra e agire come un fascista è un'altra cosa, che testimonia di un paradosso, valido non solo per il M5S:

le persone che si interessano di politica, che si informano e che partecipano a titolo personale o puramente altruistico, non facendo parte di partiti o lobby, sono per la maggior parte di sinistra

provo a buttarla lì: i 2/3

mentre la maggior parte di coloro che non si informano, non partecipano, ecc. sono per la maggior parte qualunquisti.

Il problema della sinistra sta lì, che chi non si informa è più di chi si informa.
Il problema di grillo sta pure lì, la maggior parte dei suoi rappresentanti in parlamento e nei comuni è di sinistra (proveniendo dal volontariato), la maggior parte di chi li ha votati è qualunquista e conservatrice e vota in base a chi urla di più e chi fa lo spettacolo più bello.

Dario
10/11/2013, 12:06:00 PM

Marione.net wrote ...
Perdonami Leonardo, non sono un professore e ho una cultura piuttosto bassa....ma da quanti anni accadono queste tragedie?
Quante volte gli onorevoli pd (ma anche pdl) hanno sbattuto i pugni a Bruxelles per trovare una soluzione condivisa?
10/11/2013, 12:03:00 PM

Babonga wrote ...
Dicendo che essendo un privato cittadino della par condicio me ne frego abbastanza, io quello ho visto e quello ho pubblicato, ma se vuoi mettere su qualcosa di pari facciaculaggine tu, ben volentieri..
10/11/2013, 11:41:00 AM

Anonymous wrote ...
...O forse il dito si mette sulla piaga, mentre è il coltello che si gira nella ferita?
10/11/2013, 11:35:00 AM

Anonymous wrote ...
Mi pare che tu abbia messo il dito nella piaga con grande precisione.
Un sistema di governo interamente basato sul puro populismo demagogico sarebbe in astratto il più perfetto che si possa immaginare, se non fosse che la massimizzazione dei voti comporta molto spesso politiche inaccettabili (ecco a cosa servono gli ideali) o dagli effetti economici disastrosi sul lungo periodo.
Perfino se fosse tecnicamente realizzabile, un'ipotetica piattaforma per la consultazione democratico-diretta permanente on-line di tutti gli elettori (tutti, non solo gli iscritti alla Casaleggio & Associati) sarebbe meglio non usarla.
Ma pare che se ne siano accorti perfino i parlamentari inviati dal sedicente megafono.
(H-F)
10/11/2013, 11:16:00 AM

Marione.net wrote ...
Babonga, per par condicio regalaci qualche perla da youtube anche da parte dell'on. Boccia....
10/11/2013, 10:57:00 AM

Babonga wrote ...
da Youtube: http://youtu.be/N5_rP-uG6ak
Roba vecchia ma diciamo quanto mai attuale, pochi secondi magari estrapolati da un contesto più ampio ma che dicono molto e direi che è una perfetta postilla a questo post.
Complimenti per i 200 post!!!
10/11/2013, 10:51:00 AM

Anonymous wrote ...
Tutto giusto...ma i dirigenti del pd (come quelli del pdl..) cosa hanno fatto in questi anni per evitare questa ecatombe continua. Ah già le passerelle sulle bare.....
Siam sempre lì..a litigare su chi è più bello...ad argomentare in maniera forbita per far vincere le nostre idee...e mentre i nostri politici TUTTI ..sono al calduccio ..gli scafisti organizzando il viaggio delle prossime vittime. Questa signori non è DEMAGOGIA è la TRISTE REALTA'. Cerchiamo di avere il buon gusto almeno di non versare lacrime ipocrite...
10/11/2013, 10:44:00 AM

marcell_o wrote ...
nonostante tu scriva per l'unità (che ti porta fatalmente a essere complice di tutti i segretari del pd - da 200 post in qua - oltre che di tutte le iniziative o mancate iniziative parlamentari e politiche di qualunque parlamentare del pd) il mondo fa schifo uguale o peggio, hai ragione
penso che la bossi-fini sia uno schifo
oddio, in astratto è giusto che uno stato sovrano consideri illegale l'entrata non autorizzata nel proprio territorio e che faccia il possibile per stroncare tale pratica
tuttavia uno strato sovrano deve attenersi alla realtà e alle convenzioni internazionali (per esempio al fatto che c'è in giro tanti poveretti che non amano le guerre e potrebbero invocare il diritto d'asilo, se solo ci fosse modo di cheiderlo)
'sta povera gente salirebbe lo stesso sui cessi di barche anche se gli si promettesse l'ergastolo, forse sarebbero meno, ma neanche tanto.
si potrebbe invocare la logica della riduzione del danno o magari fare politiche e i accordi internazionali per ridurre la pressione a monte
tra lasciare entrare chiunque senza nessun controllo e mettere sotto processo perfino i militari che soccorrono i naufraghi c'è tanta distanza e ampia possibilità d'intervento, per un paese civile
voglio dire: per un paese povero, ma civile
comunque s'è capito che un parlamentare m5s non ha opinioni:
se non è scritto nel programma non si può fare (dire, baciare, lettera o testamento)
mi sfugge però il motivo per il quale grillo può avere un'opinione su qualcosa non scritto sul programma e i parlamentari no...
aspe', ho capito: per tutto quanto non scritto sul programma vale quel che dicono grillo o casaleggio
a propo': m'è sfuggito il commento di dario fo sull'ultima uscita di grillo...
10/11/2013, 9:28:00 AM

Ehi, Grillo, la piattaforma?

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Come andò alle Quirinarie, un grande esempio di democrazia diretta (elaborazione grafica di Paolo Viglione)

Non posso che dare ragione a Claudio Messora, portavoce del M5S quando se la prende coi parlamentari transfughi del MoVimento che hanno già affermato di voler votare stamattina la fiducia al governo Letta: Non dovrebbe essere, questa, una decisione da prendere solo dopo avere ascoltato quello che ha da dire? Giusto. Purtroppo a quel punto potrei girare la stessa obiezione a Messora stesso, che sembra dare per scontato che i parlamentari M5S invece voteranno contro: non dovrebbe essere, questa, una decisione da prendere solo dopo avere ascoltato quello che ha da dire? Anche Grillo in questi giorni sembra piuttosto sicuro che si debba andare alle elezioni: non dovrebbe essere, questa, una decisione da prendere dopo aver consultato gli elettori? Mi sembrava di aver capito che il MoVimento avesse molto a cuore la questione della rappresentanza, al punto da mettere in discussione la costituzione là dove nega un vincolo di mandato per i parlamentari; a questo punto però vorrei che Messora o Grillo mi spiegassero: come fanno a essere sicuri che chi ha votato M5S in febbraio desideri una crisi di governo proprio oggi, e le urne al più presto? Con tutto quello che implica (impossibilità di intervenire su imu e iva, persistenza del porcellum...) No, sul serio, come fanno? Sondaggi? E perché non li pubblicano?

Oppure basta dare un'occhiata veloce ai commenti sul blog, anche se poi Grillo non risponde mai? Ma il migliaio di persone che ha tempo da perdere per commentare lì o su facebook non è necessariamente un buon campione statistico. E allora, davvero, io non mi stupisco che sia Grillo a dettare la linea, e Messora a ripeterla per chi si era distratto, da bravo capoclasse: ogni partito ha un minimo di struttura, di gerarchia, anche se si chiama movimento e ha un non-statuto con un non-leader. L'unica cosa che non capisco è come fa Grillo a sapere sempre qual è la volontà dei suoi elettori... (continua sull'unità.it, H1t#199)

Mi torna sempre in mente quel che successe con le quirinarie, ve le ricordate? Per decidere chi candidare, il Movimento 5 Stelle propose un sondaggio on line. Ottimo. In realtà il sistema si intasò subito e fu necessario ripetere l’operazione, ma lasciamo perdere. Ricordiamo i numeri: alle ultime elezioni hanno votato il M5S 8 milioni e quasi 700.000 elettori, su 34 milioni di italiani recatisi alle urne (gli aventi diritto erano 50 milioni e 450.000). Su questi otto milioni abbondanti, erano ammessi a votare alle Quirinarie soltanto quelli che erano iscritti al M5S più di un anno fa, quasi cinquantamila: neanche lo 0,6 per cento, sei elettori ogni mille. Forse a causa dei disguidi telematici, ci fu un’astensione piuttosto alta, e votarono appena in 28.518 (la fonte è il sito di Beppe Grillo, non vedo perché diffidare), lo 0,32 % degli elettori M5S, lo 0,08% degli elettori in generale, lo 0,05 degli aventi diritto. Vinse la Gabanelli con neanche seimila voti, ma decise di rifiutare la candidatura, e così Gino Strada. Subentrò Rodotà con 4677 voti. Grillo si arrabbia molto quando i sondaggi di Ballarò gli dicono cose che non gli piacciono, ma chiedere a trentamila persone di esprimersi su quello che pensano otto milioni di elettori, che altro è se non un sondaggio, anche un po’ maldestro?
Eppure Grillo e Casaleggio sembrano sicuri che la democrazia diretta sia dietro l’angolo, e Messora conferma:
E’ venuto il tempo di cambiare sistema, di riappropriarsi di se stessi e della propria capacità di decidere. E’ venuto il tempo di restituire il potere decisionale alle uniche intese che possano definirsi davvero larghe: quelle che coinvolgono tutti i cittadini, utilizzando processi e metodi che 65 anni fa non erano disponibili.
Quando ho letto questa cosa mi sono detto: ci siamo, sta per presentare agli attivisti M5S e al mondo la piattaforma di condivisione che finalmente ci restituirà il potere decisionale. 65 anni fa non si poteva; per la verità non si poteva neanche in aprile, ma… adesso sì. Vai, Messora, facci sognare.
Se possono mettersi d’accordo 50 persone nel chiuso di un palazzo, allora possono farlo anche 50mila persone all’aperto. I modi esistono già: consentono di informarsi attraverso la rete, delegare a chi si ritiene competente in materia, ritirare la propria delega, riassegnarla, riprenderla in mano.
Confesso che non ho capito. Dovremmo periodicamente confermare la fiducia al parlamentare che eleggiamo? “I modi esistono già”, scrive; cioè sono già stati adoperati? Quando, dove, con che risultati? Insomma, cari Messora, Grillo, Casaleggio: lo abbiamo capito, voi credete che la democrazia diretta sia possibile, o meglio che le nuove tecnologie rendano possibile una forma più diretta di democrazia. Bene. Io posso essere un po’ scettico, ma a questo punto ho solo una domanda: perché non ce la fate vedere? In altre parole: la benedetta piattaforma per la politica duepuntozero, dov’è? Chi ci sta lavorando? Quando sarà pronta? Come funzionerà? Nel frattempo, con che faccia protestate contro i sondaggi, o date lezioni di democrazia? http://leonardo.blogspot.com
Comments (11)

Claudio B. wrote ...
Uao, sei riuscito ad influenzare addirittura il Grande Megafono? Congratulazioni, anche se ti ha scambiato per giornalista: probabilmente il lavoro necessario per fare 'sta benedetta piattaforma lo assorbe talmente tanto che non ha tempo nemmeno per distinguere un giornalista da un blog di un privato cittadino.
Ma se realizzare questa piattaforma è veramentè così difficile, ho una buona notizia per lui e per tutti i pentastellati: il Partito Pirata tedesco ne ha una simile, è open-source e permette di votare on-line agli iscritti, affidando il controllo di garanzia ad un eventuale ente terzo onde evitare sospetti di frodi.
E' pronta, basta solo scaricarla; inoltre, come ho detto, é pure open-source: cosa volete di più dalla vita?
10/4/2013, 3:55:00 PM

Leonardo T wrote ...
http://friendfeed.com/leonardoblogspot/6d24cfc5/stamattina-su-beppegrillo-e-uscito-un-pezzo-che
10/3/2013, 10:19:00 PM

Anonymous wrote ...
In ogni caso Il SISTEMA OPERATIVO che non si vede ancora non potrà che presentare un problemino:

Il sistema operativo si basa sul riconoscimento dell'identità digitale (certificataa dalla cartà d'identità con la quale si è iscritti)

QUINDI

ogni voto sarà monitorato dal sistema operativo

Quindi non esiste libertà di voto perchè la precondizione stessa del riconoscimento del votante preclude la segretezza e di conseguenza la non influenzabilità dei votanti.

Mi spiace ma la democrazia on-line è e rimarrà sempre VIRTUALE e SIMULATA

Dario
10/3/2013, 3:41:00 PM

diceate wrote ...
http://www.beppegrillo.it/2013/10/che_cose_una_piattaforma_un_portale_no_e_il_sistema_operativo_del_m5s.html
10/3/2013, 3:08:00 PM

Leonardo T wrote ...
Mancaniello, con tanto rispetto, la "purezza di intendimenti" non ha mai scusato nessuna ingenuità, e il m5s ne ha commesse troppe.

Quel che scrive conferma quanto scritto sopra: potevano votare soltanto gli iscritti a tutto il 2012. Tutti gli altri elettori sono da presumere opportunisti che tentavano di salire sul carro del vincitore, e Grillo & co. non si fanno scrupolo di rappresentarli.
Questo che è presentato come un limite politico è soprattutto un limite tecnico: sono bastati in ventimila per far saltare i server alle quirinarie, molti meno dei duri e puri che avrebbero avuto diritto di voto. Se in seguito si vorrà allargare il bacino, gli incidenti aumenteranno, a meno che all'improvviso Grillo e Casaleggio non si dotino di strumentazioni d'avanguardia che fin qui non ci hanno fatto vedere (credo facciano ancora i blog con movable type).

Per quanto riguarda Rodotà... è tutto chiarissimo: non ha vinto le quirinarie, era la terza scelta, lo hanno nominato in 4000, e appena ha aperto bocca per dire qualcosa non gradita a Grillo è stato scaricato con infamia.
10/3/2013, 2:25:00 PM

marcell_o wrote ...
un movimento, un partito o quel che è ha tutto il diritto di far votare chi gli pare e come gli pare
però 30.000 persone che votano su 50.000 aventi diritto che poi sarebbero lo zerononso degli internettauti non si possono chiamre "la rete", per esempio
non si possono sfottere quei 2-3 milioni di minchioni (ops, c'ero anch'io) che si mettono in coda, firmano un foglio, mostrano il certificato elettorale, tirano fuori 2 euro e votano alle primarie del piddì
perfino la lega è più democratica del m5s: c'era un modo per mettere all'angolo bossi (il creatore-fondatore) visto che la sua gestione del partito non era piaciuta, ma se un giorno si volesse votare per mettere in minoranza grillo, perché non piace quel che fa o dice?
ripeto, come fa a sapere che gli 8 o 10 milioni che hanno votato m5s la pensano come lui? o meglio: chi ha votato m5s e non fosse (per carità, è solo un'ipotesi di studio eh) d'accordo con lui come deve fare per farglielo sapere?
ma non era solo il portavoce o il megafono? di cosa esattamente?
10/3/2013, 12:39:00 PM

Leonardo T wrote ...
Io ho sempre inteso che fossero i 50mila iscritti al movimento entro il 2012; hai altre informazioni?
10/3/2013, 1:01:00 AM

tq wrote ...
Ah ok, allora non era per un gioco politico che non dicevi chi fossero quei 50.000 con facolta' di voto, e' proprio perche' non lo sai. Meglio cosi', mi delude meno il pressapochismo della malafede.
Certo che costruire teoremi sul m5s conoscendo cosi' poco le sue basi costituenti e le sue motivazioni non e' che faccia proprio onore.

E quel Rodota' che "non era malaccio" e' lo stesso a cui mi riferisco io?
Io parlo di questo qui:
http://it.wikipedia.org/wiki/Stefano_Rodot%C3%A0
10/2/2013, 11:41:00 PM

Leonardo T wrote ...
Erano meno di 50.000 ed erano, semplicemente, gli iscritti al M5S fino a un momento X deciso da Grillo o Casaleggio.
Il fatto che la Gabanelli sia un nome "migliore di qualunque altro" lo trovo discutibile: preferisco Napolitano. Rodotà non era malaccio ma è stato candidato in modo abbastanza fortuito. Entrambi in seguito sono stati accusati da Grillo di varie cose, quindi adesso molti del m5s non li considerano più "migliori di qualunque altro". Quindi i 50.000 si erano evidentemente sbagliati, anche e soprattutto relativamente a quelli che dovrebbero essere gli scopi del m5s. Che rifiutando Prodi si sono ritrovati al Quirinale Napolitano: manovra non proprio perfetta, secondo me.
10/2/2013, 5:31:00 PM

marcell_o wrote ...
tq
se a te un sondaggio (non particolarmente rappresentativo e senza il minimo criterio di scientificità) sembra un sistema democratico va bene, ci mancherebbe
ma la domanda vera è:
come fa grillo a sapere quello che vogliono i "suoi" elettori?
quelli che non hanno votato per sbaglio m5s ovviamente (quelli, se ho ben capito, devono andare aff... giusto?)
10/2/2013, 10:59:00 AM

tq wrote ...
Bel compitino. Il ragionamento sembra anche filare, se non fosse che non viene in alcun modo considerato come si e' formato quel gruppo di 50.000 persone che aveva facolta' di voto alle quirinarie, e perche' sia stato proprio quello a decidere. Carissimo Tondelli: non lo sai questo, oppure ti sembra solo un dettaglio, magari poco utile a perorare la tua causa?
E non farebbe male nemmeno notare che, invece di un gruppuscolo di politici di vecchia data, sono stati 50.000 signori nessuno a decidere la figura per cui hanno votato i 160 parlamentari del m5s. E che il nome uscito da quella consultazione, pur parziale e imperfetta, era evidentemente migliore di qualunque altro, anche e soprattutto relativamente a quelli che dovrebbero essere gli scopi del pd. Che e' perfino riuscito a non votarlo, e a far rieleggere Napolitano. Eccellente manovra.
10/2/2013, 4:45:00 AM

Non togliete gli spot a Rai YoYo

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Cara Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, forse a tutt'oggi non hai ancora finito di esaminare la bozza del contratto di servizio tra ministero dello Sviluppo Economico e tv pubblica per il triennio 2013-2015. Tra le varie proposte, molto interessanti, c'è quella di eliminare le interruzioni pubblicitarie durante le trasmissioni per bambini di età prescolare. Il che significa che uno dei canali rai digitale di maggior successo, Rai YoYo, tra qualche mese potrebbe andare in onda senza più pubblicità.

Cara Commissione parlamentare, benché il tuo parere non sia vincolante, ti chiedo di pensarci seriamente, e te lo chiedo da genitore di prole in età pre-scolare: sulla carta trasformare Rai YoYo nell'unico canale senza pubblicità di tutto l'etere può sembrare una cosa buona e giusta - e pazienza per quei dieci milioni d'euro all'anno che la Rai perderebbe, bruscolini. La pubblicità è fastidiosa, sobilla appetiti e capricci; e poi i bambini a quell'età sono autentiche spugne, memorizzano gli slogan e li sputano fuori al parco mentre litigano per questioni di priorità intorno all'altalena. E tuttavia sento di interpretare un sentimento diffuso quando ti imploro di non togliere la pubblicità a Rai YoYo. Non è molto evasiva; ci offre un diversivo, un'occasione per accompagnare la creatura al vasino (e magari per cambiare canale in modo non troppo violento). Ma soprattutto è praticamente l'unica cosa che rende Rai YoYo diversa da un dvd di Peppa Pig in rotazione da due anni. Almeno nella pubblicità i prodotti ogni tanto cambiano.

Le puntate di Peppa invece no, sono le stesse tutti i giorni. Da anni. A dire il vero l'estate era iniziata con un grande annuncio: sta arrivando l'ultima serie di Peppa! Sì, quella che su internet chiunque è in grado di scaricare in inglese, a settembre sarà in italiano su Rai YoYo! L'attesa era grande, soprattutto tra i genitori che al sessantesimo passaggio delle stesse puntate si esprimono ormai per citazioni di Peppa Pig. Basta frequentare un po' il parco per rendersene conto... (continua sull'Unita.it, H1t#198).

Basta frequentare un po’ il parco per rendersene conto: non saltate nelle pozzanghere di fango. Non è affatto divertente. Gr, gr, dinosauro. E via dicendo. Ma è la stessa cosa nella sala d’aspetto del pediatra, nel parcheggio dell’asilo, e in tanti altri spazi che i dialoghi di Peppa Pig stanno infestando come spettri. Un enorme esperimento sociale, questo sta diventando Peppa Pig in Italia. Al di là dei pregi del cartone, che è simpatico e ricco di humour, il fatto che Rai YoYo decida scientemente di non mandare in onda altro per ore intere avrà forse ripercussioni su un’intera generazione. Ah, due settimane fa la serie nuova è uscita davvero. Purtroppo siamo anche stati contestualmente avvisati che da lì in poi Peppa avrebbe occupato la fascia serale con una striscia di UN’ORA E TRENTACINQUE MINUTI. Considerate che gli episodi di Peppa ne durano cinque. Che una serie consta di cinquanta episodi. E insomma, due giorni dopo anche la terza serie era già alle repliche, e stiamo già cominciando a impararla a memoria. Per fortuna che ogni tanto c’è un spot di merendine.
Ma questa non è l’unica grande novità di Rai YoYo per la stagione 2013/14. L’altra è… Peppa Pig in inglese, a metà mattina, subito dopo le puntate di Peppa Pig in italiano. Non male come idea, e a questo punto mi sento di avanzare altre proposte per allungare il brodo in modo educativo. Perché non Peppa Pig in inglese ma coi sottotitoli in italiano? Seguita dalla versione italiana ma coi sottotitoli in inglese? Peppa Pig muta coi sottotitoli in italiano e poi in inglese? I sottotitoli senza Peppa, per stimolare la memoria visiva del bambino? E poi Peppa in francese, ça va sans dire, e in tedesco, ma ricordiamoci delle minoranze: Peppa in arabo, cinese, urdu, con e senza i sottotitoli, se ne potrebbero imparare di cose con Peppa Pig. Tanto più che se la Rai toglierà gli spot, avanzerà un sacco di spazio per introdurre sempre nuove versioni degli stessi episodi di Peppa Pig.
Oppure, cara commissione di Vigilanza, si potrebbe continuare ad accettare inserzioni dei gormiti e dei parchi acquatici e destinare quei dieci milioni di euro all’acquisto di qualche nuova serie per bambini. Qualcosa che prima o poi possa prendere il posto della maialina, perché il giorno in cui i cinquenni si stancheranno della milionesima replica non è forse lontano, e a quel punto l’esodo su Boing o Cartoonito o qualche altro succedaneo sarà inevitabile: e quel giorno farà ben poca differenza il fatto che quei canali siano farciti di pubblicità e YoYo no.
Un’altra volta magari sarebbe interessante discutere più a lungo del fenomeno Peppa Pig in Italia; uno dei rari casi in cui la Rai ha azzeccato l’acquisto di un prodotto, e invece di valorizzarlo ha deciso di buttarlo via programmandolo in questo modo massiccio, eventualmente chiudendo anche la porta agli inserzionisti. Ma si è fatto tardi, e qualcuno sta gridando che vuole il telecomando. Cara commissione, da un genitore un’ultima, semplice parola: pietà http://leonardo.blogspot.com
Comments (11)

Unknown wrote ...
Noi siamo usciti dal tunnel emigrando all'estero.
11/26/2015, 11:17:00 AM

Anonymous wrote ...
Propongo di inserire tra un episodio di Peppa pig e l'altro, il pulcino Pio il gattino Virgola.:-D
10/8/2013, 7:56:00 PM

Leonardo T wrote ...
Non scherzare, io quei sei minuti li so a memoria.
Sono lunghissimi.
9/25/2013, 5:16:00 PM

Mike wrote ...
24 canzoni in sei minuti? Cos'è? Una compilation di un'etichetta punk di San Francisco?

http://www.amazon.it/Short-Music-People-Various-Artists/dp/B00000J631

Un'idea per un nuovo cartone animato per bambini, dopo Peppa Pig ed i Rastamouse, Peppa Punk!!!!
9/25/2013, 1:01:00 PM

Anonymous wrote ...
quando capito dai miei nipotini non posso mai scampare all'ascolto del CD delle canzoncine di Peppa Maiale: 24 canzoncine, durata COMPLESSIVA 6 minuti...
Giuliano
9/24/2013, 10:09:00 PM

Anonymous wrote ...
quando capito dai miei nipotini non posso mai scampare all'ascolto del CD delle canzoncine di Peppa Maiale: 24 canzoncine, durata COMPLESSIVA 6 minuti...
Giuliano
9/24/2013, 10:08:00 PM

marcell_o wrote ...
i miei ormai son grandi e grazie a dio ai loro tempi non esistevano canali tutti cartoni
conosco lo sfracassamento, trituramento, sminuzzamento di maroni dovuto a peppa pig. frequento una famiglia con quattro bambi (da 2 a 7 anni)... in certe ore è impossibile resistere a peppa pig, va avanti per ore e vendono anche i dvd...
parte del divertimento, per loro, è indovinare il titolo dell'episodio che sta per cominciare
l'idea di lasciare un po' di pubblicità tra un episodio e l'altro non è del tutto sbagliata
però in linea teorica sarei contrario a fare pubblicità nei programmi per bambini
9/24/2013, 9:39:00 PM

Aru wrote ...
ma piu' che comprare, perche' non sviluppare, creare, inventare nuovi programmi? largo ai giovani?
9/24/2013, 2:04:00 PM

Mike wrote ...
Si potrebbe anche pensare di togliere Rai Yoyo e fonderla con Rai Gulp. Si sopostano gli shonen ed seinen su Rai 4, in modo che un cinquenne non veda che ne so "La foresta delle sirene" o "Tokko" e si spaventi trattandosi di cartoni animati "di paura" pensati per un pubblico adolescente.

Detto questo si libera un canale. Sul digitale terrestre ci mettiamo Euronews mentre sul digitale stellitare ci mettiamo Capodistria, che si sta per spostare sul 16 gradi.



9/24/2013, 11:46:00 AM

Elvetico wrote ...
Dalla Svizzera non capivo tutta questa fissa con Peppa Pig. Ora capisco il dramma.
9/24/2013, 11:18:00 AM

Anonymous wrote ...
Solo dei folli possono piazzare una striscia di 95 minuti ininterrotti di Peppa Pig all'ora di cena. Ho dovuto convincere mia figlia che alle 9 e qualcosa non sono io che cambio canale, ma arrivano proprio gli animali feroci assassini da National Geographic Channel e la Peppa se ne va a letto. Unico aspetto positivo; da quando la cena si apre con il solenne proclama "No pappa, no Peppa!", mangia sempre tutto...
9/23/2013, 11:55:00 PM

Fateci un fischio

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Non credo di poter parlare a nome degli italiani, in fondo non ne frequento tantissimi. Tuttavia se mi volessi azzardare a riassumere in una frase il loro stato d'animo complessivo verso il 17 settembre 2013, credo che la frase sarebbe "Fateci un fischio".

Perché non è che certe questioni non c'interessino, anzi. Mi piacerebbe, sotto questo aspetto, poter rassicurare i politici che vanno in tv a dibattere, e i giornalisti che l'invitano, e che nessuno guarda più - non spaventatevi. Non è che non ci freghi più nulla della sorte del governo, o di quella di Berlusconi. O di Renzi che dice una cosa di Letta che dice una cosa di Renzi. Sono cose che ci appassionano ancora, però... fateci un fischio, ecco, non vi aspetterete mica che stiamo davanti al video impalati tutte le sere ad assistere al dibattito sul voto palese o sulla commissione. È una cosa senz'altro importante, che avrà ripercussioni sulle nostre vite: però nel frattempo dobbiamo viverle, abbiate pazienza, e fateci un fischio quando succede davvero qualcosa. Quando Berlusconi decade. O quando fissano la data del Congresso PD. O quando cade il governo. Nel frattempo non prendetela se cambiamo canale o se addirittura spegniamo e usciamo: non è niente di personale. Voi pretendete di avere qualcosa da dire tutte le sere, avete l'esigenza di sparare un titolo tutte le mattine, e forse a questo punto nemmeno vi accorgete che non sta succedendo niente, quasi niente, da una ventina di giorni: e che le vostre schermaglie in tv sono più noiose del raddrizzamento della Costa Concordia.

Ma davvero vi sorprende che tre talk show di politica non superino il 5% di share? Sul serio pensavate che mostrare la Santanchè tre volte alla settimana avrebbe funzionato? "Sarò forse malato, ma a me, il duello tra Marco Travaglio e Daniela Santanchè è piaciuto moltissimo: non riuscivo a staccarmi dal video", scrive Telese nella sua "apologia del talk show rissoso e inflazionato". Mi piacerebbe rassicurare anche lui: non è malato (continua sull'Unita.it, H1t#197).

Più probabilmente fa parte di un circuito mediatico molto ristretto, e molto autoreferenziale, che con le risse in tv ci campa, o ci vorrebbe campare. In mancanza di meglio, dal momento che i talk show politici non hanno tolto spazio ad altri programmi “più brutti”, come scrive ancora Telese: si sono fatti spazio nella seconda serata semplicemente perché costano poco, pochissimo. I politici sono una delle rare categorie che in tv ci viene gratis: butta via. Minima spesa massima resa: basta non raccontarsi che si sta facendo informazione, o addirittura una specie di servizio pubblico. Si sta semplicemente allungando il brodo, nella speranza che qualche telespettatore assonnato lo trovi comunque un po’ più saporoso di quello della concorrenza, e scelga di addormentarsi sul divano con la tua rissa in sottofondo.
Non è che la tv non aiuti a vincere o perdere le elezioni. Ma non è tramite i talk show, che storicamente hanno sempre funzionato da sfogatoi per un bacino di utenza che non è mai stato maggioritario. Si può loro riconoscere il (de)merito di avere lanciato sulla ribalta nazionale qualche personaggio, che quasi sempre però si è rivelato più bravo a discutere in tv che a combinare cose in parlamento o altrove (il classico esempio è la Polverini, da una poltrona di Ballarò alla Regione Lazio). L’inflazione di programmi del genere me ne ricorda una analoga a metà anni Novanta, quando Mediaset e TMC cominciarono a dar battaglia sul serio alla Rai in un terreno di gioco molto più ambito: il calcio parlato. Da un anno all’altro la seconda serata si popolò di processi e controprocessi, popolati da personaggi che non rifiutavano di incarnare le più trite opinioni da bar; le moviole della domenica furono rallentate per durare fino al martedì. L’irradiazione di tutte quelle ore di chiacchiere non creò in Italia un solo esperto di calcio in più: allo stesso modo, è difficile immaginare che tutti questi duelli verbali a base di Santanchè e/o Travaglio creino un qualche tipo di consapevolezza nello spettatore. Quel che c’è veramente da sapere ogni giorno si riduce a due o tre titoli accessibili da internet: tutto il resto è chiacchiera. Nessun sagace retroscenista da talk show seppe anticiparci la formazione del governo Letta; nessuno è riuscito mai a intercettare la confessione di almeno uno dei famosi 101 franchi tiratori pd che nel segreto dell’urna non votarono Prodi. I talk show non fanno che portare un po’ di bar in tv, per chi comprensibilmente è troppo stanco per uscire o non può permettersi la consumazione: dieci anni fa si parlava di sport, oggi di politica, non è che faccia tutta questa differenza. Poi ogni tanto succede qualcosa davvero: ecco, per favore, quando succederà fateci un fischio. http://leonardo.blogspot.com
Comments (9)

Ernest wrote ...
con questi mi sa che se aspettiamo il fischio non ci lasciano neanche più la sedia e il tavolo... :)
9/20/2013, 2:23:00 PM

Anonymous wrote ...
Come dire: dalla politica al saggio letterario romanzo e film:
Qualcuno Express se il senso dell'umorismo che siamo perduti? E in politica troppo spesso è necessario utilizzare la sottigliezza dell'umorismo per vedere se abbiamo capito la stupidità o l'errore che molte volte noi possiamo incorrere. Non dovrebbe essere una serata divertente sarebbe piccolo graffio sovranamente indiscreta lascia sulla stupidità. L'ostinazione è come il conservatorismo della travolgente forma solo un vago avvertimento si sveglia non approfondire il problema stesso si dilatano solo una situazione complessa che è favorevole alla discussione senza senso o una forma scandalosa di mantenere una situazione tra le mani e su tabelle e non nel posto corrispondente, tanto meno una soluzione che mettono in accordo o avvicinarsi l'accordo base ed elementare ragionamento ciò che è provare. "Non chiedete pere al del Olmo" dice il proverbio...! por Raymond Murdock
9/19/2013, 1:35:00 AM

marcell_o wrote ...
l'articolo di telese è il più scemo del mondo:
se non ti piacciono i talkshow puoi tornare al grande fratello (?!)
ho visto il video di travaglio vs santanchè, che tristezza
i talk show politici sono noiosi e non informano, non aggiungono niente a quanto si legge in giro
devono fare audience e - grazieadio - non fanno più neanche quella
il difetto principale è che sono pallosi: vista una rissa viste tutte
senza informazione a che servono?
a far emergere i minchioni:
senza talkshow dove sarebbero gli sgarbi, le melandri, le polverini, ecc.?
9/18/2013, 11:18:00 AM

Bokassa wrote ...
Quando decade Berlusconi? Quando finisce il governo Alfano? Quando fissano il congresso PD? Mai, finché aspettiamo che ci facciano un fischio.
9/18/2013, 10:04:00 AM

Anonymous wrote ...
I talk show di politica non li ho mai capiti, per cui mi trovo in difficoltà a capirne il declino (se è questo di cui si parla).

In casa l'unico canale ammesso è Rai yoyo e la sera si fa altro che non guardare la tele. Ma anche prima che arrivassero i bambini si guardavano piuttosto dei film.

Devo dire che questi famosi talk show politici sono però un'occasione perduta. A me in teoria non dispiacerebbe seguirli, però solo alla condizione che sia acceso solo un microfono alla volta... e questo temo faccia male all'audience.

Andrea Kimboz
9/18/2013, 10:02:00 AM

Anonymous wrote ...
o un film
9/18/2013, 9:59:00 AM

Bokassa wrote ...
Quando decade Berlusconi? Quando finisce il governo Alfano? Quando fissano il congresso PD? Mai, finché aspettiamo che ci facciano un fischio.
9/18/2013, 9:54:00 AM

LoSconosciuto wrote ...
oh, finalmente una parola chiara sulla marea di parolesudise' che ormai ci invade
9/18/2013, 8:59:00 AM

Claudio B. wrote ...
Combatto il berlusconismo
per mari color del fiele;
un vento di pessimismo
ingravida le mie vele.
9/17/2013, 9:07:00 PM

Difficilis, querulus, laudator temporis acti

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Ma siamo sicuri che sia una tragedia se calano un po' le iscrizioni ai licei classici? In realtà calano anche gli iscritti agli scientifici, ma inevitabilmente si finisce per discutere dei licei classici, e di paventarne la fine, e con essa il crollo della civiltà italiana tutta. Vedi Giorgio Israel sul Messaggero: "Se muore il liceo classico muore il paese". Può anche darsi. Per ora il classico non muore, ha soltanto registrato un calo di iscrizioni a livello nazionale intorno allo 0,6%. È grave? Lo stiamo perdendo? Vogliamo almeno aspettare giugno, e confrontare con il dato dei promossi? Forse l'anno scorso si era iscritto qualche migliaio di studenti in più che a dicembre aveva già capito di aver sbagliato scuola. O magari è la crisi economica che comincia a picchiare davvero, anche sui progetti familiari a lungo termine: se meno famiglie scelgono il liceo (classico o scientifico), è perché non sono più sicure di potersi permettere di mantenere il figlio all'università. Potrebbe trattarsi insomma di una questione economica, ma in rete e sui giornali continuo a leggere allarmi accorati sulla fine della cultura classica  assassinata dal pensiero unico, dalla barbarie tecnoscientifica del 'sapere applicato', eccetera eccetera eccetera.

Chi scrive questo genere di cose continua a difendere la vecchia idea del liceo classico che 'apre la mente', anche se non offre competenze immediatamente spendibili, anzi proprio per questo: un luogo comune contro-intuitivo che però è strenuamente difeso da esperti che molto spesso nei classici per coincidenza ci lavorano. Nessuno sembra voler ricordare che il liceo classico, oltre a essere quella famosa fucina di intelligenze eclettiche che il mondo ci invidierebbe, è stato sempre uno status symbol: ci andavano i rampolli delle buone famiglie, non necessariamente i più dotati o motivati. Gli stessi poi proseguivano attraverso l'università, approdando a un buon posto di lavoro a cui erano destinati, spesso non per i meriti maturati studiando i classici. Se in qualche realtà - specie in provincia - questo tipo di civiltà stesse tramontando, io non la troverei una cattiva notizia. Sono sicuro che di studenti di materie classiche abbiamo bisogno. Ma non di tantissimi. Anzi, meglio se pochi, ma bravi veramente.

Io non credo che il liceo classico 'apra la mente' più di altri indirizzi di studio (continua sull'Unita.it, H1t#196)

Non capisco in che modo lo studio della grammatica e della letteratura latine o greche riuscirebbero a sviluppare le capacità critiche degli studenti meglio di qualsiasi altra materia. E siccome il mio parere lascia il tempo che trova, scomoderò l’auctoritas del professor Alfonso Traina: “Il latino non è più “logico” di qualunque altra lingua. Tutte le lingue hanno una loro “logica”, cioè un loro sistema: formativo è lo studio contrastivo di sistemi linguistici diversi, della lingua madre, per noi l’italiano, e di una lingua seconda, che può essere il latino come il greco antico o qualunque lingua moderna. È lo studio contrastivo a stimolare la riflessione sui meccanismi del linguaggio, la consapevolezza delle relatività delle categorie grammaticali e delle “visioni del mondo” che vi si esprimono. Anzi, a tale scopo sarebbe forse più utile una lingua geneticamente diversa dall’italiano”(¹).
È vero, molti studenti con la maturità classica ottengono ottimi risultati anche nelle facoltà scientifiche, ma trovo più semplice dedurne che si tratti di alunni brillanti, che avrebbero avuto ottimi risultati in qualsiasi cosa si fossero applicati: il fatto che in Italia li si addestri per cinque anni nella traduzione di testi in lingue morte mi sembra una resistenza culturale, forse uno spreco di risorse e di potenzialità. Non penso che il liceo classico favorisca una qualche forma di eclettismo culturale: mi sembra viceversa un indirizzo di studi molto specifico, da cui in teoria si dovrebbe uscire con competenze già molto raffinate. E ho la sensazione che questo non accada più, perché tutti questi latinisti e grecisti in giro non li vedo – d’accordo, non li vedo perché il mercato del lavoro non ne ha bisogno; ma dopo cinque anni di immersione in un mondo così diverso e affascinante, dovrei almeno sentirli scambiare qualche sentenza in latino ogni tanto, quando scrivono sui blog o sui giornali o quando cercano di colpirti con un detto memorabile in tv. Di solito copiano frasi fatte dai titoli di giornale, Cicerone mai: questo è ben strano. Una volta perlomeno non era così.
Credo che per constatare la crisi irreversibile della cultura classica in Italia – molto prima che il liceo accusasse una flessione di iscrizioni – si possa semplicemente dare un’occhiata alle annate della Gazzetta dello Sport e degli altri quotidiani dello stesso settore. Fino al 1985 nei fondi troveremo latinismi a iosa, se non proprio a vanvera, citazioni omeriche a buon mercato e voli pindarici ogni volta che uno scalatore si aggiudicava la tappa. I cronisti della vecchia scuola il latino lo avevano studiato, qualche volta persino il greco, e in un qualche modo erano riusciti a rivenderlo. La generazione successiva non si è mai permessa di scomodare l’Iliade per parlare delle imprese di un centravanti. Forse erano preoccupati di non arrivare al lettore medio? Ma nel frattempo la base dei lettori si era persino ristretta. Comunque è gente che ha sopratutto bisogno di foto grosse e didascalie molto chiare. Il giornalismo sportivo campa da sempre di frasi fatte e retorica a buon mercato: fino a 25 anni fa li rubacchiava anche dalle pagine dei classici, poi ha smesso. Non ci sono più aitanti e indomiti centromediani metodisti, adesso sono tutti top player. Questo non è il motivo per cui il liceo classico è in crisi: diciamo che è un sintomo suggestivo. Può darsi che al classico il latino e il greco si continuino a studiare bene come in passato. La differenza è che non escono più da porte e finestre, verso la piazza; non investono più i lettori casuali che ancora nel 1968 imparavano a dire “Timeo Danaos et dona ferentes” perché lo avevano letto su un fumetto di Asterix(²). È un processo lungo, e oltre a stracciarsi le vesti, i nostri esperti di scuola e didattica potrebbero riflettere sulle implicazionidi aver tolto la storia antica dalla secondaria inferiore: il tredicenne che oggi deve scegliere tra un liceo o un istituto, il più delle volte non sa chi sia Giulio Cesare; pretendere che si innamori del latino così, di punto in bianco, forse è un po’ ingiusto. http://leonardo.blogspot.com
(¹) Latino perché? Latino per chi?, “Nuova Paideia”, II, 5, 1983, poi in Traina-Perini, Propedeutica al latino universitario, Bologna, 1992. Anche se prosegue così: “Ma proprio perché il latino non è che una fase antica dell’italiano, ci aiuta a renderci conto dello strumento linguistico che usiamo. E al limite, a usarlo meglio”.
(²) Asterix il legionario, Milano 1968.
Comments (48)

a.l.73 wrote ...
Gentile Claudio, non è per pignoleria che ribatto, ma perché l'argomento mi appassiona.
In Italia esistono esperimenti d'insegnamento del latino simili al metodo finlandese, ma a quanto so, funzionano per esercizi di conversazione di livello limitato. Alla prova di una traduzione rigorosa di un autore antico di media difficoltà, non credo ci sia molta differenza tra chi ha studiato con l'uno o con l'altro metodo. Se Lei ci pensa, i nostri studenti italiani posseggono l'italiano 'in maniera subcorticale', ma è sempre più difficile che comprendano una pagina di Manzoni, di Leopardi prosatore (per non parlare di Machiavelli o di Boccaccio) e, purtroppo, nemmeno di Pirandello o di Gadda. Ciò non solo per povertà di lessico, ma anche per incapacità di governare strutture sintattiche ampie e complesse. Però tra di loro c'è una differenza tra chi ha studiato latino per 5 anni e chi non l'ha fatto (non è questione di classismo: molti studenti bravi del classico o dello scientifico vengono da famiglie non necessariamente agiate, lo so perché ci insegno).
D'altra parte conosco studiosi inglesi che parlano l'italiano con una certa difficoltà, ma intendono scioltamente Tasso e Ariosto. Inoltre gli stessi mi raccontano che gli studenti inglesi leggono con sempre maggiore difficoltà Shakespeare o Milton o altri. Temo che la distinzione corra tra un livello elaborato e ornato della lingua e un livello elementare. Delle lingue antiche noi studiamo il primo (con fatica, e con successo spesso purtroppo scarso), i Finlandesi il secondo. Può darsi che capiscano Tacito o Cicerone meglio degli Italiani o dei Tedeschi o dei Francesi o degli Inglesi, però nella tradizione degli studi su questi autori non compaiono studiosi finlandesi. Dopodiché credo anch'io che male non farebbe tentare di far parlare e soprattutto SCRIVERE in latino nei licei classici (come si faceva una volta), di riscoprire i metodi di cui Lei parla, che costituiscono senz'altro una propedeutica molto preziosa. Poi però sarà formativa una lettura assidua ed ampia degli autori, che conduca alla familiarità con le lingue anche in assenza di conversazione: ad Oxford, per esempio, fanno così e gli studenti italiani bravi, mi si dice, sono avvantaggiati in virtù del tipo di lavoro che hanno fatto al classico. Sempre che sappiano l'inglese.
9/12/2013, 9:18:00 PM

Anonymous wrote ...
Hai ragione C., in realtà mi sono espressa male. Non ho dato spazio a quella che, credo, sia la cosa più importante.
Io penso che il Liceo Classico trasmetta ai ragazzi un metodo diverso dalle altre scuole e con metodo intendo il modo in cui il ragazzo affronta lo studio e un qualsiasi problema che gli venga posto.
Io non volevo andare a parare sul fatto che al Classico si faccia poca Matematica. Non è la quantità il problema. Il punto sta nel vedere COME reagisce uno studente del Classico di fronte a qualcosa che non conosce affatto e su cui si deve applicare (nel mio caso la Matematica).

Non so se si percepisca la mia difficoltà nell'esprimere questo concetto. Probabilmente sì. La mia professoressa di greco diceva sempre: io quando leggo le vostre versioni intravedo anche le vostre incertezze.
Mi scuso.

Giovanna
9/12/2013, 6:16:00 PM

a.l.73 wrote ...
Forse abbiamo letto due articoli diversi. Israel sostiene che il volgersi di molti alla cultura tecnica in Italia è auspicabile, ma è meno auspicabile che ciò comporti una svalutazione delle forme di sapere più astrattamente speculative (scienze comprese) e che ciò comporti un'incapacità progressiva di godere e di far fruttare il patrimonio storico e artistico di cui il nostro paese è così ricco. La distinzione posta da Israel non corre tra studi classici e tutto il resto, ma tra una concezione meramente "applicativa" dello studio, che riduce la varietà delle discipline degne di apprendimento, e una concezione più ampia e creativa dello studio che assegna ai saperi teorici (classici e scientifici) un ruolo di guida rispetto alle competenze tecniche e alla pratica, alla quale non è negata nessuna dignità. Si tratta, tra l'altro, di uno studioso che proviene dagli studi scientifici e non vedo quale vantaggio intellettuale possa trovare nel sottovalutarli. Francamente io stesso non vedo nessun'utilità di "difendere" oggi gli studi classici arroccandosi a proteggerli (e dire che sono un insegnante di greco e latino) contro le altre forme di sapere o contro la tecnica. Proprio per questo l'articolo di Israel mi è parso particolarmente equilibrato. Forse ho letto male.
9/10/2013, 7:30:00 PM

Heavymachinegun wrote ...
Francamente mi sembra proprio: l'autore tira l'acqua al proprio mulino propagandando vecchie concezioni elitarie sugli studi classici. Il tutto con poca cognizione di causa e un'irritante spocchia da tempi pre-crisi.

Confonde (dolosamente?) lo studio classico con "la teoria" e lo studio scientifico con "la pratica", e poi imposta la facile argomentazione "teoria VS pratica". Questo non ha nessun contatto con la realtà.

Secondo lui gli studi classici danno "persone di ampia formazione e capaci di scelte autonome". Tutti gli altri sono "polli di batteria formati per una sola funzione".

Ma il facepalm mi è partito quando fa gli esempi "concreti". Il triste tecnico intriso di studi scientifici risolve il problema di carburazione allargando il tubo di 2 millimetri. Invece il glorioso letterato cosa avrebbe fatto? Quali incredibili soluzioni avrebbe tirato fuori? Sembra l'inizio di una barzelletta. C'è uno studente scientifico, uno studente ITIS e uno studente classico. Devono risolvere un problema di carburazione...

Il tutto comunque si riduce al solito trappolone del "gli studi classici 'aprono la mente' per fare successivi studi scientifici". Alché una commentatrice (Pat Z) gli ha fatto un lunghissimo commento, ma che stringi stringi si riduce in un: "Lei ha ragionissima. Dove andremo a finire. Però mio figlio che vuole fare l'ingegnere lo mando allo scientifico. Con tutto il rispetto." Risate dal pubblico.

Dài, è ovvio che il suo scopo non è "mettere al bando l'assurda distinzione tra discipline scientifiche e discipline umanistiche." Se Isreali è il campione della difesa degli studi classici non siamo messi granché bene.
9/10/2013, 12:39:00 AM

Claudio B. wrote ...
una roba da facepalm = res horrida relatu
Così, tanto per coltivare il Latino come lingua viva...
9/10/2013, 12:21:00 AM

Claudio B. wrote ...
Boh, io feci cinque anni di liceo scientifico studiando il Latino come una lingua morta, poi in quinta feci uno scambio con la Finlandia e scoprii che i finlandesi (che partono da basi non indoeuropee) capivano il Latino assai meglio di noi semplicemente perché facevano conversazione latina, cosa che nelle scuole italiane non si fa. E sì che la vicinanza lessicale ci aiuterebbe non poco, allo stesso modo come ci aiuta per il Francese o il Portoghese.

Non voglio assurgere la mia piccola esperienza personale a metro universale, ma secondo me una persona conosce una lingua quando non deve tradurre ogni frase, ogni parola, bensì quando riesce a pensare in tale lingua. In pratica quando una persona riesce ad assimilare le strutture logiche dela lingua in oggetto in maniera subcorticale.

Ci possiamo domandare: l'insegnamento delle lingue classiche nelle nostre scuole segue metodi che portano l'assimilazione della struttura a livello subcorticale come si fa con qualunque altra lingua? Se si, bene, altrimenti per me sono un fallimento e il metodo deve essere rivisto.
E se non è possibile fare un viaggio nella Roma antica, possiamo sempre sintonizzarci su quella radio finlandese che trasmette in Latino... possibile che dobbiamo farci insegnare il Latino dai finlandesi? ;)
E senza andare in Finlandia, il Latino è stato lingua di scambio internazionale sino a un paio di secoli fa e lo è tutt'ora nella Chiesa, quindi non vedo perché non si possa fare conversazione latina.
Quindi studiamolo il Latino, visto che sono le nostre radici, ma studiamolo per bene!
9/10/2013, 12:15:00 AM

a.l.73 wrote ...
Francamente non mi sembra: l'autore parla con cognizione di causa, in modo chiaro, concreto e privo di quelle piccole strategie retoriche che di solito si accompagnano fastidiosamente alle "apologie". Il sapere è visto senza preconcetti e barriere nella sua naturale continuità tra teoria e pratica, tra immaginazione e applicazione, tra interesse speculativo e realizzazione dell'utile inteso in ogni sua forma. Infine è messa giustamente al bando l'assurda distinzione tra discipline "scientifiche" ("forti") e discipline "umanistiche" ("deboli"). Forse il tono allarmistico sul declino del liceo classico è esagerato, ma per il resto mi sembra di leggere molti più luoghi comuni e discorsi approssimativi in buona parte di questi post che in quell'articolo.
9/9/2013, 11:24:00 PM

Heavymachinegun wrote ...
Comunque l'articolo di Giorgio Israel sul Messaggero è da facepalm. Si vede chiaramente che vive in un mondo a sé, senza più contatto con la realtà.
9/9/2013, 10:08:00 PM

Anonymous wrote ...
"Nello scientifico, da quanto mi consta, si fanno poca matematica e scienza rispetto ad un industriale qualsiasi...però chiedo conferma. "

sbagliato , io ho fatto l' ITIS e per passare l'esame di Analisi 1 ho dannato un sacco rispetto a amici che avevano fatto lo scientifico ed erano più a loro agio su dimostrazioni e teoremi
Matteo Z.
9/9/2013, 8:57:00 PM

a.l.73 wrote ...
Capisco ed è evidente che ho saltato alcuni passaggi. Da quello che posso constatare, gli studenti di latino cominciano con rosa, ae, ma alla fine del primo anno scolastico trattano già periodi che possono avere un alto grado di subordinazione, mentre noto che, per esempio nello studio dell'inglese, restano più tempo su strutture elementari, magari arricchiscono il lessico e continuano ad esercitarsi su frasi abbastanza semplici. Questa differenza si deve al fatto che studiare una lingua per parlarla e studiarla per leggere testi dall'elaborazione retorica ormai per noi inconsueta sono due operazioni assai diverse; inoltre studiare una lingua direttamente parlandola e studiare una lingua solamente leggendo pone problemi molto differenti (a volte chi è molto bravo in inglese non lo è particolarmente in latino).

"Chi scrive si aspetta che il lettore comprenda...non dopo 10 minuti di elucubrazioni": è vero, ma la memoria del pubblico (colto) antico era molto più allenata della nostra e recepiva con il semplice ascolto molto più di quel che faremmo noi davanti ad un periodo di 10 righe come sono a volte quelli ciceroniani. Noi non possiamo proprio fare a meno di 'elucubrare', tanto più che la conoscenza lessicale di uno studente di latino procede molto più lentamente perché non allenata dalla pratica del parlare, e la consultazione del vocabolario rallenta il lavoro e impone la riflessione: quando leggiamo Plauto abbiamo inizialmente notevoli problemi di comprensione morfologica e idiomatica ma poi tutto è più scorrevole (scriveva commedie, la gente rideva). Per padroneggiare le infinite sfumature del greco di Platone ci vogliono degli anni. Ciò sarebbe contro la sua volontà, ma non esistono viaggi di studio nella Grecia antica per una full immersion (i Romani imparavano il greco presto e bene, come noi potremmo fare con l'inglese, andando ad Atene o con il pedagogo greco, che discorsi). Quindi il nostro modo di studiare le lingue morte è necessariamente condizionato dal fatto che sono morte, è più artificiale, ma anche i loro testi lo erano: probabilmente di Eschilo e Pindaro i Greci capivano quello che un tedesco medio capirebbe di Wagner andando all'opera. Non si tratta solo di due stili di apprendimento diversi, ma anche, all'interno delle rispettive lingue, di oggetti di apprendimento molto diversi.
D'altra parte, se ha ancora un senso fare tanto sforzo per capire Virgilio o Sofocle o Tucidide nell'originale, ci sono pochi altri modi di imparare le loro lingue (lingue letterarie, si badi bene, non parlate). E mi pare che un effetto collaterale di tanto sforzo, come scrivevo prima, sia quello di promuovere, sia pure a mezzo di un lavoro molto artificiale, una mentalità scientifica.
9/9/2013, 7:48:00 PM

Nautilus wrote ...
Ho fatto ingegneria venendo dall'ITI. Per il biennio non ho dubbi: erano nettamente favoriti quelli dello scientifico. Noi dell'ITI così così, migliorando con le materie di indirizzo. Quelli del classico avevano le mani nei capelli, peggiorando quando siamo arrivati alle materie tecniche.
Unico loro vantaggio ma fondamentale era la capacità di studiare senza sosta per parecchie ore al giorno, cosa cui erano abituati mentre chi proveniva dall'ITI no. Era quello il "metodo".
9/9/2013, 7:15:00 PM

Claudio B. wrote ...
Sicuramente un lavoro logico analitico prepara la mente agli studi scientifici, su questo sono d'accordo al 100%.

Non mi è del tutto chiara invece la parte circa la complessità, quella che dice "In cinque anni di traduzione da testi scritti in lingue sì morte, ma spesso attentamente congegnati dai loro autori, profondi nel pensiero, ricchi nelle soluzioni sintattiche e nelle scelte lessicali (altro che i dialoghi con cui si apprendono le lingue moderne: efficaci ma necessariamente elementari almeno agli inizi)"

A quel che mi risulta, il Latino si inizia da rosa rosae, esattamente come il Francese si inizia da je suis, tu est e l'Inglese da my name is. Ogni lingua è semplice all'inizio e complicatissima alla fine, sia essa viva o morta.

Una cosa che non sono del tutto sicuro è se leggere un brano classico formulando ipotesi, riscontrarle attentamente sulla base di regole ecc sia il modo in cui chi scrisse si sarebbe aspettato noi leggessimo.
Non per fare processi alle intenzioni, ma di solito chi scrive si aspetta che il lettore comprenda le frasi mano a mano che le legge, non dopo dieci minuti di elocubrazioni: quello lo fa chi non conosce la lingua.

Good morning, what can I do for you?
Dunque, inizia con un saluto, poi c'è una wh- che introduce una domanda nella quale l'inversione soggetto-verbo non è obbligatoria, allora adesso devo cercare il verbo, ne ho trovati due: can e do. Can è un verbo modale mentre do è un ausiliare, vediamo di capire chi è che regge chi, il soggetto non mi aiuta perché è una prima persona, ma vista la posizione di can direi che è lui che regge, ma cosa ci faccio con quest'ausiliare? Questo significa che do ha la funzione di un verbo semplice, retto dal modale, infine c'è un complemento. Mettendo tutto insieme viene "Buona mattina, cosa posso io fare per te/per voi?" si, direi che mi sta chiedendo se ho bisogno di qualcosa, adesso gli rispondo.

Definitivamente questo NON è il modo di sapere una lingua! :lol:
9/9/2013, 6:38:00 PM

u. wrote ...
Se non fai già l'insegnante, ti direi di farci un pensiero.

Oggi va così, ti meriti i complimenti...

9/9/2013, 4:35:00 PM

u. wrote ...
brà x2!
9/9/2013, 4:32:00 PM

a.l.73 wrote ...
Non poi così lampante, se si considera che gli studi classici (i quali contengono cose assai disparate: dalla linguistica alla storia, dalla filosofia all'antropologia, etc.) sono essi stessi scientifici: muovono da ipotesi, formulano ragionamenti, accettano o respingono tentativi di verifica o di falsificazione. Si dirà che tutto questo concerne soltanto la parte più professionale di questi studi, ma non è esattamente così. In cinque anni di traduzione da testi scritti in lingue sì morte, ma spesso attentamente congegnati dai loro autori, profondi nel pensiero, ricchi nelle soluzioni sintattiche e nelle scelte lessicali (altro che i dialoghi con cui si apprendono le lingue moderne: efficaci ma necessariamente elementari almeno agli inizi), lo studente (serio) è continuamente costretto a formulare ipotesi di senso, riscontrarle attentamente sulla base di regole poste come assiomi, superare a volte le regole stesse comprendendone il limite, sondare le molteplici risorse di senso di una parola combinandole con quelle del contesto e dovendo infine produrre una soluzione espressiva adeguata nella propria lingua. Ma vi pare davvero che questo lavoro, condotto (e guidato) con una certa cura e con continuità, contribuisca tanto poco alla formazione di una mente pronta agli studi scientifici?
9/9/2013, 4:27:00 PM

Heavymachinegun wrote ...
Questo è un orribile periodo storico per chi ha fatto studi classici. Il modello vincente è sempre più quello del nerd, che ne è l'esatto contrario. Lo so perché nel mio lavoro sono circondato da nerd. Non li sopporto più. La loro idea di "bel romanzo" è "mediocre romanzo fantasy con un universo pieno di inutili dettagli tecnici, facente parte di un'enorme saga, così da dimostrare a tutti le mie capacità di perseveranza nella lettura e perciò nello studio".

Non hanno la minima capacità di emozionarsi per una frase, per una parola, per un concetto che non sia tecnico.


Capisco i nervi scoperti con cui ex-studenti del classico affrontano discussioni tipo questa. L'anonima di prima né è un perfetto esempio: giura che i suoi studi classici sono stati importantissimi... per affrontare i suoi successivi studi scientifici. :-) La contraddizione è involontaria ma lampante.
9/9/2013, 3:43:00 PM

Claudio B. wrote ...
Alla fine sempre nani sulle spalle dei giganti restiamo ;)
9/9/2013, 3:18:00 PM

a. l. 73 wrote ...
Insegno latino e greco da diversi anni. Dopo essermi spesso confrontato con ex-allievi, insegnanti, colleghi di discipline scientifiche e a volte anche tecnologiche, l'unica certezza che ho è che quando una disciplina è insegnata con rigore, passione, atteggiamento esigente, gli studenti ne godono come di un patrimonio utile a studiare tutto il resto. Latino e greco non sono lingue più 'razionali' di altre, ma razionale è il metodo con cui sono state studiate per alcuni secoli e questo metodo deve essere messo in luce dall'insegnante. La loro proverbiale attitudine ad "aprire la mente" è direttamente proporzionale alla serietà con cui le si insegna, non è un fatto di magia. Si potrà dire così allora anche della geometria, della biologia e di tutto il resto, ed è vero. Ma se una specificità delle discipline classiche si può raccomandare, oltre al suddetto rigore (che resta però da esercitare ogni volta), è il loro rapporto con le radici della nostra cultura nei vari ambiti in cui essa si è formata e continua a vivere. Difficile negarlo (certo tutto si può negare se uno fa il classico ma lo fa male o ha pessimi docenti). In ogni modo auspicherei un liceo classico con qualche ora di matematica in più: allora sì che sarebbe una scuola davvero completa (anche se le iscrizioni si abbasserebbero per l'intrinseca difficoltà del corso di studi).
P. S.: io spiego sempre che cos'è una lectio difficilior, un'editio princeps, uno stemma, un apparato, etc. Sono peraltro molto lieto che i miei migliori studenti si iscrivano spesso alle facoltà scientifiche, giuridico-economiche o medico-sanitarie.
9/9/2013, 2:32:00 PM

Claudio B. wrote ...
Codnivido il fatto che un bravo insegnante saprebbe rendere interessante qualunque cosa, anche contare i capelli sulla testa dei leoni e raggrupparli in mazzetti da 150 l'uno.
Non sono però sicuro che le materie più applicate siano automaticamente quelle di fascino più "immediato"... dopotutto la Filosofia nasce con domande che tutti si pongono: chi siamo? Da dove veniamo? E perché? A 16 anni un Epicuro o un Talete hanno un fascino enorme.
Leopardi piace anche perché rappresenta appieno la disperazione dell'adolescente brufoloso snobbato dalle compagne... che magari da quell'adolescente sono viste secondo il modello della donna-angelo stilnovista.

Le discipline classiche hanno un fascino immediato, ma è compito del buon insegnante di scienze far emergere il fascino nascosto che risiede nell'esplorazione del mondo naturale o dello sviluppo delle pure idee matematiche.
La comprensione dei processi che avvengono dentro un organismo vivente è oltremodo fascinosa, ma all'inizio può sembrare un semplice fatto meccanico (Gentile docet!).
9/9/2013, 12:57:00 PM

Claudio B. wrote ...
Oddio, U. che mi sottoscrive: mi devo preoccupare? ;)

Ma no che non mi preoccupo, anzi sono contento!
9/9/2013, 12:48:00 PM

Claudio B. wrote ...
La didattica della matematica e delle scienze, a quel che mi risulta, è pari a quello di numerose altre discipline: se gli insegnanti sono bravi è meravigliosa, ma se sono pessimi è la catastrofe.
Tempo fa avevo sentito un'interessante ipotesi: gli insegnanti di lettere di mezza età sono mediamente (e sottolineo mediamente) più bravi di quelli di scienze semplicemente perché i posti universitari di lettere si sono esauriti prima, così tante personalità eccellenti sono andate nella scuola. Teoria interessante che però non ho dati sufficienti per confermare o negare.

Per quanto riguarda i programmi, i brutali programmi cui attenersi, quelli di matematica allo scientifico sono un disastro: possibile che si debba spendere quasi un anno a discutere il segno del polinomio di secondo grado? Possibile che strumenti di base quali derivate e integrali debbano essere introdotti solo in quinta? (quando invece alla Fisica farebbero comodissimo in terza, quando si fa la dinamica). E non mi dite che son concetti troppo difficili: se a 16 anni si è maturi per ragionare di Socrate e di Platone, non vedo perché non si possa capire un rapporto incrementale o un limite. Sono più o meno cinque secoli che usiamo allegramente il concetto di funzione, quindi non è una cosa così orribilmente astrusa.
I ragazzi sono considerati maturi per apprezzare le sottili differenze politiche durante la Rivoluzione Francese, ma non per il fermento scientifico di quegli anni: perché Lavoisier è prodromico a Dalton, come Volta aprì la strada a Faraday... e magari domandarsi come mai nel 1870 con tutto il casino che stava avvenendo a Parigi (ed era un casino bello grosso!) , Schutzenberger decise di non muoversi dal laboratorio e di gettare le basi della moderna Chimica Metallorganica.
Leggere la "Vita di Galilei" di B. Brecht è bellissimo e ogni volta che lo faccio mi commuovo un pochino di più, ma leggerla conoscendo a fondo le teorie del medesimo lo è ancora di più.

Scusate la filippica, ma io ricordo la vastità ed il fascino dei programmi di Storia, Filosofia, Letteratura, ma ricordo anche la limitatezza di quelli di Matematica... mi sembra di avere iniziato a farla solo all'università e tutte le mie conoscenze precedenti sono riassumibili nelle prime settimane di corso giù di lì.

Mi sbaglio? Ho avuto molta fortuna coi miei insegnati di lettere? Non so... forse questo argomento ci infervora tanto in quanto ognuno ricorda i propri vecchi maestri nel bene e nel male e li usa come metro del mondo. Ma se le cose stanno così, allora i finanziamenti alla scuola pubblica dovrebbero essere decuplicati, vista l'importanza che ha per la nostra vita adulta! E non si tratta più di classico o di alberghiero, ma di TUTTE le scuole!
9/9/2013, 12:47:00 PM

Anonymous wrote ...
Suvvia, la scuola la fanno gli insegnanti, non c'è programma che tenga! Un bravo insegnante, che ha passione e capacità rende la lezione utile o inutile. Ma le materie, più o meno applicate di sicuro si applicano meglio alle predisposizioni dell'allievo.

Ci sono studenti che non sanno fare 2 + 2 alle elementari e che continuano a non saperlo alle medie e alle superiori. Non è certo insegnandogli Cicerone o Eschilo che si apriranno la mente. Più facile che si appassionino di più a materie più applicate, come è dimostrato dalle statistiche.

I licei hanno avuto un aumento spropositato di iscrizioni negli ultimi anni, per puro status simbol, ma insegnanti e discipline non lo giustificano. Se ora calano dello 0,6 % è pochissimo, speriamo di più.
9/9/2013, 11:51:00 AM

u. wrote ...
Nello scientifico, da quanto mi consta, si fanno poca matematica e scienza rispetto ad un industriale qualsiasi...però chiedo conferma.

La didattica della matematica e delle scienze, poi, sempre per quel che ne so, in Italia è una mezza tragedia, a detta dei matematici e degli scienziati. Ma ribadisco, parlo un po' per sentito dire.

In ogni caso, la quantità di matematica che si fa al classico è veramente ridicola. Le scuole tentano di farcela rientrare in tutti i modi con l'autonomia e le sperimentazioni, altrimenti la gente si mette a ridere.
9/9/2013, 7:12:00 AM

u. wrote ...
bravo VdA...un brillante percorso netto. Sottoscrivo in toto.
9/9/2013, 7:08:00 AM

u. wrote ...
Reintervengo: una buona maniera per imparare il tedesco è studiare il tedesco, non il latino.
Se il latino (e il greco no?) ti ha aiutato ad imparare il tedesco dopo, è solo per via di quel che diceva il Traina citato da Leonardo: se studi una lingua straniera (quale anche il latino), ti confronti con riflessioni grammaticali che ti tornano utili per qualsiasi lingua.
Avessi fatto il linguistico e studiato inglese, spagnolo e russo, sarebbe stato uguale.
9/9/2013, 7:05:00 AM

u. wrote ...
Però la filologia è stata definita anche "lettura lenta". Rileggi quel che t'ho scritto e vedrai che il fatto che tu abbia imparato tutte quelle cose non è una risposta.
Detto in altre parole: non è quel che ha imparato Paolo che conta, ma quel che più frequentemente succede. Una cosa che al classico non insegnano è che l'aneddotica non funziona.

Cosa vuole vuol dire "un altro liceo che insegni greco"?
Inoltre io non ho detto che insegnare latino e greco sia inutile; ho detto che lo è come lo è ora e che se anche lo si rendesse efficace non sarebbe un'attività tale da porla al di sopra delle altre nelle altre scuole. Perché ci sarebbe anche da dire, riguardo alle altre scuole, che non è che l'unico metro di giudizio possibile sia "quanta filologia mi ha insegnato?".

I difetti del classico erano tali anche quando non c'era internet, e i modi per copiare erano appena appena più laboriosi (senza contare che da Meucci in poi le versioni hanno viaggiato benissimo anche sui fili del telefono, di casa in casa). Tant'è vero che alla maturità poi casca l'asino.

E ribadisco, l'inutilità dell'approccio del classico (mnemonico, prescrittivo, rigido) è stata denunciata tanto, tanto tempo fa.
9/9/2013, 7:00:00 AM

Anonymous wrote ...
Giovanna, non vedo molto metodo scientifico nella tua analisi, l'80 per cento di quelli che conosco, l'atteggiamento di superiorità, l'apertura mentale decretata 'immediatamente'...

C.
9/9/2013, 2:09:00 AM

Leonardo T wrote ...
Non c'è ossessione né livore, è solo l'effetto ottico dovuto al fatto di leggere in breve tempo pezzi scritti in un arco di dieci anni. Dovresti avere le basi ermeneutiche per comprenderlo.

Inoltre, da nessuna parte è scritto che siete "sfaticati, ignoranti, e anche idioti". Non mi ricordo il nome di questa fallacia retorica in latino, ma in sostanza ti stai inventando la tesi dell'interlocutore.

Se hai fatto inglese per tutti i cinque anni, il tuo non era un classico standard: una delle principali critiche che si fanno (e una delle ragioni della flessione di iscrizioni) è il fatto che la lingua straniera viva non sia studiata per tutto il quinquennio.

Perché l'ebraico moderno dovrebbe farmi rabbrividire? Son curioso.
9/9/2013, 1:09:00 AM

Leonardo T wrote ...
Non avevi fatto nulla di analisi al liceo?
Cioè al classico non si fa nemmeno analisi? Ma cosa fate insomma?

9/9/2013, 1:04:00 AM

Anonymous wrote ...
Io ho fatto il classico.
Adesso sono iscritta alla facoltè di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali, corso di laurea Matematica.
Non ero la prima della classe al liceo, i miei voti andavano tra il 6 e il 7, in genere. Qualche 8 in Inglese e poi dall'otto in su per la Matematica soltanto.
Poi sono arrivata all'università. Avevo bisogno di un pò di Matematica pura perché fino a quel momento ero colma di letteratura italiana, greca, latina, inglese. Voglio precisare che non mi dispiaceva per niente la letteratura; semplicemente ho pensato che avrei potuto coltivarla nel privato e cominciare a fare sul serio con la Matematica. In fondo, basta saper leggere per studiare la letteratura, lo stesso NON vale per la Matematica.

Il mondo dell'università mi ha spiazzata completamente e ancor di più la Matematica. Il primo anno ho superato solo 2 esami: Inglese e Logica. Ero circondata da ragazzi provenienti dallo scientifico che dicevano: tutto il programma di Analisi Matematica 1 (lo scoglio del primo anno) io l'ho fatto al liceo, sarà il mio primo esame.
Io non avevo fatto nulla di Analisi al liceo, avevo solo le basi, ben salde aggiungerei.
Ebbene, l'80% dei ragazzi che parlavano in quel modo hanno cambiato facoltà.
Io ho studiato con ragazzi dello scientifico o di altre scuole e la cosa che ho notato immediatamente è che sono poco aperti di mente. Io ci ho messo un anno per ingranare la marcia ma una volta messa...è andata...loro hanno un atteggiamento come di superiorità nei confronti della Matematica e quindi studiano male, credono di possedere il sapere solo perchè hanno fatto qualcosa in più al liceo. Ovviamente, con questo atteggiamento, se una cosa poi non la capiscono è la fine. Entrano in crisi in una maniera tale da spingerli a mollare completamente.
Il classico non è una scuola come tutte le altre. Si acquisisce un metodo di studio che altre scuole non danno ed io l'ho provato sulla mia pelle.

Giovanna.
9/8/2013, 11:54:00 PM

DrBrunvand wrote ...
ΣΤΡΕΨΙΑΔΗΣ Άλλαξε τρόπους γρήγορα και μάθε να πορεύης όπως θα σ' ορμηνέψω εγώ.
9/8/2013, 11:40:00 PM

marcell_o wrote ...
ovviamente la "polemica" ha perso senso:
se leonardo avesse scritto qualcosa di male sull'alberghiero ora ci sarebbe una serie di interventi a difesa dell'alberghiero o il contrario

la frase migliore è:
"Gente, non è colpa mia se non avete avuto buone scuole. La mia era ottima e pubblica."
che dimostra comunque la profonda comprensione dell'argomento in discussione
9/8/2013, 10:11:00 PM

Claudio B. wrote ...
...che studiaI con grandissima passione: ho perso una I (o era forse un 1 romano?)
9/8/2013, 9:35:00 PM

Claudio B. wrote ...
Personalmente ritengo che nella società italiana la pessima eredità di Giovanni Gentile sia ancora presente; Gentile riteneva che solo le discipline classiche aprano la mente, al contrario delle discipline scientifiche che sono semplici materie meccaniche, opache e ripetitive.

Tale eredità, al pari di ogni altro pregiudizio, è diffuso "nella pancia": qualunque persona di mentalità aperta (e non importa se abbia fatto il classico, lo scientifico, l'itis, l'alberghiero o cos'altro) lo ritiene una sciocchezza e risponderà che andare a decifrare il DNA non è meno nobile che rovistare fra vecchi in-folio... però nella "pancia" della società permane tale pregiudizio.
Lo vediamo dai fumosi articoli di chi si straccia le vesti per la morte del liceo classico senza entrare nei dettagli, ma lo vediamo anche da film come "scialla" dove il protagonista si riscatta attraverso le traduzioni omeriche perché si sa: Omero nobilita, capire perché i pianeti non ci caschino sulla testa no.

Il Latino apre la mente? Sicuramente, ma forse un percorso attraverso il pensiero filosofico occidentale da Talete sino ai giorni nostri un pochino di più... e quindi non sarebbe male fare uscire la Filosofia da classico & scientifico per insegnarla anche in altre scuole, ma mi rendo conto ci sia un monte ore da rispettare. E comunque gente come Cartesio e Leibnitz avrebbero avuto serie difficoltà a distinguere la Filosofia dalla Matematica e forse anche dalle Scienze Naturali. Ma sto divagando.

Io ho studiato cinque anni di Latino, domandandomi come mai non si facesse conversazione latina: mi risposero che ero pazzo. Poi andai in Finlandia e scoprii che laggiù capivano il Latino meglio di noi (notare che il Finlandese non è nemmeno indoeuropeo) semplicemente perché lo imparavano come lingua viva, conversavano in Latino e in tal modo restava loro più impresso in mente.

Forse, se effettivamente si vuole studiare il Latino come lingua morta, andrebbe studiato paragonandolo ai suoi "figli", magari limitandosi ai quattro maggiori: Italiano, Francese, Castigliano, Rumeno.

Poi non so, io ho fatto lo scientifico, sebbene a scuola mia si approfondissero soprattutto le materie classiche (che studia con grandissima passione, soprattutto la Storia), probabilmente Gentile mi considerebbe di serie B ;)

9/8/2013, 9:34:00 PM

dariog wrote ...
preferisco lo scientifico :)
cmq sono d'accordo
9/8/2013, 9:08:00 PM

Anonymous wrote ...
Un'aggiunta, poi me ne vado.
Ho controllato alcuni, forse non tutti, i post contrassegnati dal tag "chiudere i licei (con i professori dentro)".
Mi pare che la crociata dell'autore del blog contro i licei, classici specialmente, sia una vera ossessione, degna di miglior causa.
Noi "diplomati classici", apprendo, saremmo sfaticati, ignoranti, e anche idioti. Inoltre non conosceremmo le lingue straniere (tra parentesi, io ho studiato inglese per tutti i cinque anni, e sì, l'esperienza del latino mi è stata utile per il tedesco dei filologici citati nella mia tesi, come mi è utile ora che sono alle prese con l'ebraico biblico e- suppongo di dovermi aspettare un brivido d'orrore- con l'ebraico "moderno").

Apprendo con gioia che l'autore del blog si è laureato in Lettere col massimo dei voti, ma in un'università in cui non esisteva altro che il massimo dei voti, e nessun professore dava meno di 30, il che, bisogna ammetterlo, ne sminuisce un po' il valore...
non so dove si trovi questa università, ma non è quella che ho frequentato io.

Non voglio entrare in psicologismi da quattro soldi per spiegarmi tutto questo livore contro gli studi liceali, classici in primis, ma non credo di dovermi confrontare con le ossessioni altrui: ci sono territori in cui la logica non può addentrarsi, per cui ringrazio l'autore dello spazio che mi ha concesso, e lo lascio alle sue felici illusioni su noi "ignoranti", non prima di avergli ricordato (in risposta al suo elenco di compagni "sperimentali" di successo) che altrettanti, o più compagni di successo ha avuto il sottoscritto.

Ti saluto, con cordialità e anche stima nonostante il tuo astio, e mi firmo:
il solito Paolo rompipalle.

9/8/2013, 6:50:00 PM

Anonymous wrote ...

"Tu ti sei laureato in filologia greca, quindi ti chiedo: nel tuo classico ti hanno mai spiegato cos'è una lectio difficilior, cos'è la tradizione del testo, chi è Pasquali, ti hanno mai messo di fronte a due lezioni diverse e spiegato cosa sono, ti hanno spiegato cosa è un codice, ti hanno mostrato un papiro, detto due parole di paleografia? Menzionato un editio princeps? Illustrato qualche tipologia di errore di copiatura (che pure sono interessanti)? Parlato di tradizione diretta-indiretta?"

Non vorrei deluderti, ma la risposta è sì. Tranne che non mi hanno mai mostrato fisicamente in classe un codice o un papiro (in compenso li abbiamo visti in visite guidate a biblioteche e musei), sai com'è, non tutto è facilissimo da realizzare... ma la risposta a tutte le altre tue domande è: sì.

E non sto bluffando. Ci sarà pure un motivo per cui ho scelto di laurearmi in Filologia Greca... e ovviamente, torniamo al punto di partenza: allo scientifico immagino si ammazzino di esercitazione paleografiche, non parliamo poi degli istitui tecnici, quelli sì che ti formano come filologo...

Quanto alla logica, perdonami, ma è evidente che non hai capito il mio esempio.
Sì, il liceo classico che insegna il greco e il latino: esiste per quello. Lo insegna male? La cura è farlo insegnare meglio, non inventarsi un altro liceo che insegni greco, mi sbaglio?

Per finire, ai miei tempi nessuno usava internet, nell'"ora sperimentale" di informatica ci insegnavano il DOS, e le versioni erano tradotte in classe o a casa, con il Rocci...
come dovrebbe essere, e come sono sicuro che gli studenti bravi fanno ancora.

Gente, non è colpa mia se non avete avuto buone scuole. La mia era ottima e pubblica.

Ciao, Paolo.
9/8/2013, 6:10:00 PM

u. wrote ...
Il classico di certo non ti ha insegnato la logica.

Il Classico non insegna il greco, o le civiltà antiche, meglio degli altri. E' solo l'unico.

Tutto è insegnato in maniera polverosa e asfittica, e il singolo insegnante può intervenire solo limitatamente mettendoci del suo (tra programmi, mont-ore, pagellini, libri di testo balordi -non tutti-, aspettative delle famiglie, dei presidi, ecc. ecc.).

Inoltre, latino e greco sono le materie caratterizzanti. In un discorso sul classico, non ha senso citare la biologia o la chimica o la fisica. Quelle le studi in tutte le scuole.

E non si fa filologia, bensì un po' di storia della letteratura (imparaticcia) e traduzioni (scopiazzate o da internet o dalle balorde note a pié di pagina degli stessi testi, che partono dal presupposto che gli studenti non sono capaci). Ah, beh, si fa tanta inutile inutile inutile grammatica storica, per cui un 14enne sa più del 99% resto del mondo di jod e digamma per il solo fatto che ne conosce l'esistenza, ma a che serve?

Tu ti sei laureato in filologia greca, quindi ti chiedo: nel tuo classico ti hanno mai spiegato cos'è una lectio difficilior, cos'è la tradizione del testo, chi è Pasquali, ti hanno mai messo di fronte a due lezioni diverse e spiegato cosa sono, ti hanno spiegato cosa è un codice, ti hanno mostrato un papiro, detto due parole di paleografia? Menzionato un editio princeps? Illustrato qualche tipologia di errore di copiatura (che pure sono interessanti)? Parlato di tradizione diretta-indiretta?

Non a livello specialistico, certo: a livello anche solo illustrativo. Se lo hanno fatto sono sinceramente invidioso, ma, credimi, nella media tutto ciò non avviene.
9/8/2013, 5:32:00 PM

Anonymous wrote ...
Ah, davvero nel classico non si insegnano le prime basi della filologia? Allora ho sbagliato tutto, dovevo iscrivermi all'Itis, visto che mi sono laureato in filologia greca... (e ripeto, da piùdi un decennio lavoro in tutt'altro settore, per scelta).
E la biologia, non la insegnano? allora sono io che ho dei ricordi confusi, perché mi ricordo distintamente le ore di chimica e quelle di biologia.

Sicuro, ci saranno scuole dove queste materie sono insegnate meglio, ma visto che ci piacciono tanto le civiltà antiche, ne conosci qualcuna che insegna meglio il greco? Dimmela, ché ci iscriverò mio figlio!

Il solito Paolo rompipalle
9/8/2013, 5:09:00 PM

Anonymous wrote ...
Io invece ne conosco moltissimi, che ammettono di non sapere né latino né greco, perchè non ci si sono applicati, non ci erano portati, o non hanno avuto insegnanti validi. Capita. Non sapere la matematica non è qualcosa di cui vantarsi, ma non vedo l'utilità di dileggiare la conoscenza di altre discipline. Mi pare che si voglia sostituire un mito con un altro: certo non è necessario essere tutti classicisti; ma parlare e conoscere l'italiano sì, e l'italiano non è il figlio del latino? o per meglio dire, "latino moderno".
Ed è davvero necessario che siamo tutti matematici?
E tra risolvere la equazioni di secondo grado ed essere matematici, passa la stessa differenza che c'è tra saper parlare l'italiano ed essere classicisti.

Non parliamo poi di alcuni commenti letti in calce all'articolo o post che sia ripreso sull'Unità: c'è chi continua a vedere il liceo classico come un baluardo di privilegi di classe, scordandosi che si tratta di una banale, comune, scuola pubblica alla quale si può iscrivere liberamente chiunque, e che al giorno d'oggi (e anche di ieri, quando l'ho frequentato io) offre esattamente gli stessi sbocchi lavorativi di tutte le altre scuole superiori, cioé nessuno. Comunque nella mia classe c'erano persone di ogni estrazione sociale.
Ma niente, il pregiudizio per cui il latino sia "nemico del popolo" è ancora troppo forte.

Per non parlare del greco; che avranno fatto di male, Sofocle e Platone, da impedirne la lettura ai poveri proletari?

Il Paolo di prima
9/8/2013, 5:02:00 PM

u. wrote ...
Mi urta da morire, ma sono completamente d'accordo con Leonardo.
In realtà, il latino e il greco non sono mai stati ben insegnati a scuola. Pascoli si lamentava già del fatto che alla fine il tutto si limitava ad un imparaticcio sterile e senza particolari pregi.

Le uniche difese della validità (non mai primazia) della cultura classica che mi sento di provare sono queste: a) quella latina e greca sono splendide letterature, vale la pena di conoscerle. b) le civiltà antiche sono complesse ed esotiche: richiedono tanta antropologia, filologia, scienza politica, geografia, con apporti anche di scienze vere e proprie come la biologia (in archeologia soprattutto) che studiarle non fa male.

Ma nel Classico non c'è nulla di tutto questo: solo tanta retorica e spocchia.
9/8/2013, 4:45:00 PM

u. wrote ...
Non è solo questo: i rampolli delle famiglie agiate hanno spesso accesso a strumenti e possibilità culturali che fanno sì che il loro potenziale si esprima al meglio. Non sono affatto più brillanti in sé rispetto ai figli degli altri, ma se hanno dei talenti, si riveleranno (qualsiasi scuola facciano). Nei figli di persone disagiate i talenti restano inespressi.
Quindi non è che sono ciucci e raccomandati, sono spesso bravi e raccomandati, o anche solo bravi e fortunati a nascere in una famiglia che ha dato loro tutte le possibilità educative.
9/8/2013, 4:38:00 PM

Anonymous wrote ...
"perché i "maturati classici" dovrebbero cavarsela particolarmente bene anche nelle discipline scientifiche? "
per lo stesso motivo per cui il figlio ciuccio del medico finisce per fare il medico anche se è, come già detto, un ciuccio in qualsiasi disciplina; siamo un paese medievale e l'appartenenza all'ordine conta di più di qualsiasi merito.
9/8/2013, 12:44:00 PM

marcell_o wrote ...
io sono semi-analfabeta e non faccio testo (e non ne vado particolarmente fiero)
immagino che se il nostro pil fosse sceso dello 0,6% stapperemmo spumante (di quello buono), farei lo stesso se il potere d'acquisto del mio stipendio fosse sceso di una percentuale simile
dove lavoro io ci sono tante donne e le sento parlare di figli e corsi di studi... è indubbio che il classico, per alcune di loro, è davvero uno status symbol ed è altrettanto indubbio che le mamme influenzano pesantemente le scelte dei loro "bambini"
ma secondo me c'è una cosa che può rendere bene la qualità dei frequentatori medi del classico: una parte di loro fa giurisprudenza e poi fa il concorso da magistrato e noi ci divertiamo a leggere i resoconti sui giornali, oppure riesce a farsi raccomandare per scrivere su un giornale e noi ci divertiamo a leggere le stronzate che scrivono
insomma secondo me contano le persone: siamo talmente circondati da mezze seghe che è davvero difficile "attribuire" le colpe
sentire i ragazzotti parlare di storia è imbarazzante: saranno pure nativi digitali... ma sape' 'ndo sta la siria secondo me aiuta
9/8/2013, 12:19:00 PM

Elvetico wrote ...
Da un Paolo a Paolo, a me sembra che Leonardo non stia disintegrando il classico, sta solo dicendo che forse oggi si potrebbe anche uscire dal mito della formazione classica uguale miglior formazione possibile. E te lo dice uno che il classico l'ha fatto.
L'Italia è ancora il posto dove uno va in televisione a vantarsi di non capire una mazza di matematica perché è convinto di risultare più simpatico. Non ho mai visto nessuno ammettere di non saper latino né greco.
9/8/2013, 10:44:00 AM

Anonymous wrote ...
ahi, vademecum tango... ad usum delphini?
9/8/2013, 10:38:00 AM

Andrea wrote ...
Tanti anni fa un compianto quotidiano romano dedicò una paginata di intervista a un calciatore che giocava nella Lazio. Il giovanotto era danese, così l'esperto cronista penso: danese, danese... aspetta, non c'era una cosa famosa con un danese dentro? Così piazzò nell'articolo il suo riferimento colto, definendo il calciatore "pallido discendente di Otello". La cosa piacque al redattore che passò il pezzo, che lo riprese all'inizio del catenaccio sotto il titolo: Il pallido discendente di Otello rassicura i tifosi eccetera eccetera. Insomma, i vecchi giornalisti sportivi sapevano rivendersi le loro versioni di latino, ma un po' di inglese non avrebbe fatto male neanche a loro
9/8/2013, 2:11:00 AM

Anonymous wrote ...
Per caso hai fatto lo scientifico? ;)

Comunque, io ho fatto il classico, senza essere rampollo di buona famiglia, mi sono trovato bene, lo reputo un'ottima scuola, traduco il latino all'impronta pur lavorando in tutt'altro settore, il greco anche, e con la conoscenza del greco antico ho imparato anche quello moderno: in circa due pomeriggi. Non lo dico per vantare me, ma per difendere una scuola che mi sembra tu attacchi con un po' troppa cattiveria.

Poi, permettimi, ma deciditi: o al classico ci vanno i rampolli di buona famiglia, e allora perché i "maturati classici" dovrebbero cavarsela particolarmente bene anche nelle discipline scientifiche? forse essere rampolli di buona famiglia ha qualche legame con il pensiero scientifico?
Oppure chi va al classico è in media uno che se la caverebbe in tutte le discipline, e allora non si spiega perché tanti si ostinino proprio a studiare le inutili "lingue morte" (è un concetto molto discutibile, peraltro visto che, per esempio, correttamente il greco parlato oggi è "greco popolare" contrapposto a "greco classico", non "moderno" contrapposto a "antico" o tantomeno "morto"... basta entrare in una chiesa ortodossa per sentirlo vivissimo).

Permettimi, ma, premesso che hai ragione sul fatto che non occorra stracciarsi le vesti per un calo (presunto) dello 0,6% delle iscrizioni; costa però tanto ammettere che il liceo classico è una buona scuola?

Un Paolo che è arrivato qua tramite l'Unità.
9/8/2013, 1:32:00 AM

Il Partito del Mattone colpisce ancora

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L'abolizione dell'Imu è soltanto un regalo di Letta al suo alleato capriccioso che ha minacciato la crisi tutta l'estate? Un espediente per tenersi in equilibrio ancora per qualche mese? In tanti sembrano pensarla così, forse un po' vittima del partito preso per cui qualsiasi cosa faccia il PD deve in qualche modo essere dettata dall'autolesionismo. Non dico che si tratti soltanto di un pregiudizio, ma ogni tanto si potrebbe anche provare a usare un paio di lenti diverse. Soprattutto dopo aver visto l'affettuosa accoglienza riservata al giovane Letta al meeting di Rimini: segno che qualcuno a cui piace questo governo evidentemente c'è, e non sono zone necessariamente marginali. Certi giorni, è vero, sembra che Letta stia sospeso sul nulla semplicemente perché non soffia un filo di vento; ma forse ci sbagliamo, forse sotto c'è qualcosa che non vediamo ancora bene o che ci rifiutiamo di osservare.

Proviamo a metterla così: in Italia esiste un insieme vasto di elettori - una volta si diceva "classe sociale", ma suona così retrò - accomunati non dal reddito o dall'ideologia, ma dal mattone. Possiedono case, e spesso nient'altro. Per 40 anni a questi padroncini è stato raccontato che sarebbe andato tutto bene: che la lira poteva svalutarsi a tre zeri, ma il mattone sarebbe rimasto sicuro al suo posto, la vera risorsa aurea della nazione. Per 40 anni hanno messo da parte per i figli non libretti di risparmio, non depositi-titoli, ma villette e appartamenti. Per 40 anni hanno scommesso sul cemento, incoraggiati dalle banche, benedetti dai politici. E adesso è finita. Quello che fino a cinque o sei anni fa sembrava meno plausibile dell'apocalisse Maya - la contrazione del mercato immobiliare - è davanti agli occhi di tutti, e forse il primo ad averlo capito fu Berlusconi, già nella campagna del 2006: quello era il vero centro su cui puntare, non le alchimie terziste di Casini o Rutelli; il ventre molle dei padroncini di case (continua sull'Unita.it, H1t#195)

“Abolirò l’ICI”, disse in tv, recuperando cinque punti secchi su Prodi che poi in effetti provò ad abolirla anche lui. Demagogia, senza dubbio, ma non campata in aria, bensì puntata su un obiettivo preciso: caro padroncino di casa, lo so, ti hanno fregato. Hai lavorato per tutta la vita per un terzo piano che non ti restituirà mai gli interessi del mutuo: oppure hai appena ereditato una casetta in un quartiere dove ormai accettano di vivere soltanto immigrati dal sud del mondo; sei stato fregato, evidentemente, ma non da me: io non ti lascio solo. No, non posso fare nulla per ridare valore al frutto della fatica tua o dei tuoi genitori, ma… ti tolgo la tassa. I soldi verrà comunque a prenderteli qualcun altro, magari un sindaco cattivo di qualche altro partito, non io. Io ti voglio bene. Tutto qui, però con Berlusconi funzionava.
Ma perché non dovrebbe funzionare anche con Enrico Letta? Mentre il vecchio capo prosegue la sua lenta spirale discendente, tormentato da magistrati e lacché e incapace di trovare un successore all’altezza – se li è mangiati tutti per strada – il giovane premier manda a dire ai padroncini che quel posto potrebbe benissimo ereditarlo lui. Illuminante una risposta di Franceschini, oggi, a Repubblica: “Secondo lei una famiglia con reddito basso e senza lavoro se le togli una tassa sulla casa in cui abita non dice grazie anche se è di sinistra?” Insomma l’unico proletario che interessa a Franceschini è quello magari senza lavoro, ma con almeno quattro muri di proprietà. Il Pd di Letta, sospinto suo malgrado verso il baricentro dell’offerta politica, mentre gli elettori continuano a spingere verso le estremità – Grillo da una parte, Berlusconi dall’altra – gioca la carta del partito trasversale del Mattone, e prova a rivendersi ai padroncini che magari fino a paio d’anni fa votavano Berlusconi, ma che non hanno ragioni di seguirlo nella sua lotta col fango contro i magistrati. Tutto quel che vogliono è non sborsare del loro per quel fardello di cemento che hanno al collo: che problema c’è? Via la tassa: al massimo si ritoccherà l’IVA, pagherà un po’ di più qualcun altro, e via che si va. Forse se il Pd di Bersani avesse vinto, se fosse riuscito a individuare e puntare su un blocco sociale diverso, ci saremmo almeno risparmiati almeno questa presa in giro. Ma Bersani ha perso, già. http://leonardo.blogspot.com
Comments (7)

Anonymous wrote ...
Sono Alberoni, avrete notizie dal mio avvocato per avermi associato al contenuto di questo post.
9/1/2013, 4:14:00 PM

marcell_o wrote ...
in quello che dici c'è del vero e ovviamente con bersani presidente del consiglio in un governo pd-sel le priorità sarebbero state ben altre
sarebbe stato diverso per un governo pd-sel-m5s... e i cazzari non sarebbero stati quelli del pd
mi piace 'sto governo? no, in niente credo
8/31/2013, 9:02:00 PM

Anonymous wrote ...
Bel pezzo, l'hai scritto tu o hai assunto Francesco Alberoni come negro?
8/31/2013, 8:37:00 PM

Leonardo T wrote ...
Condiscendente?
8/31/2013, 5:55:00 PM

Anonymous wrote ...
Telese (Telese, buon dio!) è ormai meno condiscendente e parruccone di te.
Di questo passo ti sorpasserà Menichini facendoti le corna.
8/31/2013, 12:56:00 PM

Anonymous wrote ...
L'ausiliare di riuscire è essere, non avere. /grammarnazi
8/31/2013, 10:06:00 AM

u. wrote ...
Il PD era troppo occupato a cercare di capire quanto fosse di destra Renzi per accorgersi di quel che faceva Letta.
Povero PD.
8/30/2013, 8:28:00 PM

L'imbarazzo dello spettatore occidentale

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Davanti alle immagini dell'Egitto, il nostro disagio di spettatori occidentali è un po' più imbarazzato del solito - anche se magari non siamo quelli così imprudenti da aver prenotato a Sharm. C'è che stavolta sentiamo che non sarà facile recitare la parte che ci piace di più, quella delle anime belle e solidali che piangono con le vittime e gridano vergogna, e poi magari per qualche mese indossano un nastro - per la Birmania era rosso, per l'Iran verde, per l'Egitto non ci sarà, perché c'è un limite persino all'ipocrisia. C'è che stavolta non ammazzano i nostri, mettiamola così. I 'nostri' hanno manifestato il mese scorso: vogliono un Egitto meno islamico e lo vogliamo sicuramente anche noi, siamo laici. Quelli che si prendono le mitragliate dagli elicotteri invece sono islamici, integralisti, magari anche terroristi, e soprattutto poveri. Se fossimo costretti a scegliere probabilmente sceglieremmo di stare dall'altra parte della mitragliatrice. Fortuna che invece ci basta cambiare canale.

Più di ogni altra cosa noi vorremmo sentirci buoni, e le immagini dal Cairo non ce lo consentono. Vorremmo stare dalla parte dei giusti, e non riusciamo bene a ritrovarla, è seccante. Qualche settimana fa avevamo deciso che stavamo con l'esercito, ma quelli (chi se lo sarebbe aspettato) hanno le armi e le usano. Di solito a questo punto parteggiamo per le vittime, ma sono un po' troppo velati e fanatici, irregimentati da un'organizzazione oscurantista che venerdì li ha adunati in piazza ben sapendo cosa poteva succedere, forse col proposito deliberato di stabilire un nuovo record di martirio di massa da esibire poi in mondovisione.

Forse adesso capiamo come devono essersi sentiti i nostri zii o padri liberali o democristiani quando Pinochet si mise a massacrare comunisti e sindacalisti in Cile: noi abbiamo delle idee, a volte le tiriamo fuori al bar, o sui blog, e per una coincidenza fastidiosa sono le stesse idee con cui si sta coprendo un generale mentre stermina i suoi compatrioti, da qualche altra parte del mondo fortunatamente abbastanza lontana per non sentire gli spari in diretta. Così va la Storia... (continua sull'Unita.it, H1t#194).

 Così va la Storia: noi occidentali la preferiremmo un po’ più pacifica – è veramente scandaloso che ci si scanni ancora per questioni del genere, eppure succede già a ridosso del nostro cortiletto europeo. Noi vorremmo che le elezioni democratiche premiassero sempre i partiti laici e progressisti, ma nei Paesi musulmani succede troppo spesso il contrario; vorremmo che la laicità fosse una bandiera del proletariato, e invece se ne appropriano gli eserciti (un secolo fa in Turchia, negli anni Novanta in Algeria, ieri e oggi in Egitto), mentre la povera gente preferisce farsi guidare dagli imam. Vorremmo che “sinistra” e “destra” avessero il senso che gli diamo in Europa da qualche decennio in qua, perché alla fine è l’unico che comprendiamo, e soprattutto è l’unico in cui riusciamo a trovare un senso morale: da una parte stanno i violenti, i cattivi, i prevaricatori, dall’altra noi. E invece anche stavolta ci ritroviamo i fanatici da una parte e gli stragisti di Stato dall’altra, non è giusto.
Gratta gratta, oltre a tutte le sovrastrutture e i paraventi, quello che ci spingeva ad autoconvocarci a piazza Tahrir (beninteso senza smuovere il sedere dalla postazione internet casalinga) era la cara vecchia solidarietà di classe. Quelli che due anni fa chiedevano più democrazia e meno Mubarak erano esponenti di un ceto medio urbano. Quelli li capivamo, indossavano le nostre stesse magliette e scarpe; gli slogan sui loro cartelloni, opportunamente tradotti, erano gli stessi che avremmo scritto noi. Questi invece che si fanno ammazzare in nome di Morsi e di Allah non li capiamo proprio, e il fatto che possano aver vinto libere elezioni democratiche è incidentale. Forse nel nedio oriente la Storia gira al contrario, o forse è un po’ in ritardo, impantanata tra Vandea e Termidoro: in quei momenti imbarazzanti in cui la borghesia tira giù la maschera, punta l’artiglieria su sanculotti e contadini, e rinnega certe idee estreme come il suffragio universale.
Nel 1976 in Argentina il generale Videla stimò che per “porre fine alla sovversione e all’opposizione politica” e “applicare il piano economico liberista” occorreva disfarsi rapidamente di almeno ottomila oppositori; non c’è che da augurarsi che i generali egiziani abbiano fatto calcoli meno drastici. Forse tra qualche anno l’Egitto sarà un Paese moderno, laico, un faro di progresso per il medio oriente: non vediamo l’ora. Fino a quel momento tocca voltare le spalle e turarsi le orecchie: tanto non è a noi che si chiede aiuto.http://leonardo.blogspot.com
Comments (37)

Anonymous wrote ...
Guarda che si capisce che non riesci a prendere le parti dei Fratelli Musulmani. Sta di fatto che in questi casi, quando si ha di fronte il terrorismo guidato da fanatici religiosi, si prendono le parti dello Stato. Ma quello Stato ha un trattato con Israele. E insomma, a te non pare proprio che ci siano ragioni per difenderlo. Tu guarda la coincidenza.
9/24/2013, 8:01:00 PM

Leonardo T wrote ...
No, mi dispiace, non potrei. Un po' perché non mi ricordo (è passato molto tempo, e in quegli anni non ero sotto osservazione da parte dell'Inquisizione).
E un po' perché, in effetti, nemmeno ora sono sotto interrogatorio.

Ma Zanardo mi sa che anche stavolta non hai capito. Quello che non hai letto qui sopra non è un pezzo che prende le parti dei Fratelli Musulmani. Tu vorresti tanto aver letto un pezzo che prende le parti dei Fratelli Musulmani. Lo desideri con tanta intensità che alla fine ti immagini di aver letto un pezzo sui Fratelli Musulmani.

Davanti a un pezzo che definisce l'impossibilità di prendere le parti dei Fratelli Musulmani.
9/24/2013, 4:54:00 PM

Anonymous wrote ...
Le definisci "vittime". Potresti indicare se e quando hai definito "vittime" i fanatici di Waco?
9/24/2013, 9:27:00 AM

Leonardo T wrote ...
Zanardo, se in questo pezzo tu leggi "così tanta empatia per i Fratelli Musulmani", è evidente che tu non leggi.

Hai già in mente quello che la gente dovrebbe scrivere e/o pensare, e così hai smesso di leggere quello che effettivamente scrivono. È così più o meno da quando ti conosco; per quanto posso te lo faccio presente. Tu poi ti arrabbi, ma che ci posso fare? Stai cercando di fare polemica sui Fratelli Musulmani in calce a un pezzo che non difende i Fratelli Musulmani.

Prova a leggerlo, almeno una volta. Magari è quella buona.
9/24/2013, 12:31:00 AM

Anonymous wrote ...
Veramente nel commento a cui rispondi ci sta solo scritto che quel che succede in Egitto non e' diverso da quel che succede altrove. E l'unica risposta in tema sarebbe: "Si', e' vero, e non ho parlato mai di Waco, USA; o della Corsica; e invece adesso voglio parlare dell'Egitto perche' ecc. ecc."
Ma evidentemente preferisci che siano i lettori a intuire come mai mostri cosi' tanta empatia per i Fratelli Musulmani e non ne hai mai mostrata nessuna per i davidiani. Magari c'entra la bandiera di Israele che i davidiani sventolavano, chi lo sa.
9/23/2013, 8:19:00 AM

Leonardo T wrote ...
Insomma, Zanardo, sei convinto che qui sopra ci sia un pezzo che accusa l'esercito e invoca l'innocenza dei fratelli musulmani.

Cioè: non lo hai letto. AH GIA' MA DIMENTICAVO, SCUSA.
9/23/2013, 3:19:00 AM

Anonymous wrote ...
Oh, dimenticavo. Ecco un altro famoso esempio, sempre tratto dal mondo reale - http://en.wikipedia.org/wiki/Waco_siege Anche qui c'e' di mezzo un gruppo di fanatici religiosi, che si fanno uccidere in nome di Dio.
9/22/2013, 11:48:00 AM

Anonymous wrote ...
E come dovrebbe reagire uno Stato, quando ha a che fare con un gruppo di persone armate che stanno sul suo stesso territorio ed hanno intenti eversivi? Non so cosa succeda nella tua fantasia.
Nel mondo reale succede quel che sta succedendo in Egitto. Quel che e' successo in Francia con gli independentisti corsi e con la OAS. Eccetera.
A te puo' stare simpatica la causa degli uni o degli altri. Puoi provare empatia, a livello umano, per il pastore corso piuttosto che per il barbuto islamista (che stava per mettere in discussione il trattato di pace con Israele, giusto per dire dove tirano empatie e simpatie).
Ma lo Stato opera indipendentemente dalle simpatie.
9/22/2013, 11:39:00 AM

Leonardo T wrote ...
E quindi?
9/21/2013, 6:34:00 PM

Anonymous wrote ...
E sono armati, giusto?
9/20/2013, 9:55:00 AM

Leonardo T wrote ...
E chi li ha definiti "pacifici e buoni"?
Lo vedi che non leggi?
9/20/2013, 12:55:00 AM

Anonymous wrote ...
For the record, i pacifici e buoni Fratelli Musulmani sono gente armata.
http://www.cbsnews.com/8301-202_162-57603604/gunfire-as-egypt-forces-begin-raid-on-muslim-extremist-stronghold-of-kerdasa-near-cairo/
9/19/2013, 11:16:00 PM

Anonymous wrote ...
"il meglio in si può sperare"
>>>
"il meglio in __cui__ si può sperare"
9/16/2013, 9:50:00 PM

Anonymous wrote ...
In certi contesti culturali, una oligarchia o una dittatura illuminate sono il meglio in si può sperare. Purché non siano troppo abili a congelare la situazione e impedire la formazione di una massa critica potenziale di cittadini democratici.
9/16/2013, 9:48:00 PM

dink wrote ...
Tifiamo rivolta nell'era democratica, fedeli alla linea anche quando la linea non c'è, Islam punk, Islam punk, Islam punk und punk Islam...
8/21/2013, 1:16:00 PM

Anonymous wrote ...
@dink
Rivolta contro gli estremisti islamici, contro l'esercito o contro le intromissioni occidentali?
Perché nel primo caso occorre appoggiare l'esercito, nel secondo gli estremisti islamici e nel terzo tutti e due.
8/21/2013, 11:11:00 AM

dory wrote ...
dink, tentiamo di essere meno semplicisti. sai, quando si entra nella logica del "tutti a casa", poi ci si finisce tutti. (ogni riferimento ecc...)
8/20/2013, 7:28:00 PM

dink wrote ...
Tifiamo rivolta (CCCP docet) e basta...
8/20/2013, 2:10:00 PM

Leonardo T wrote ...
Un "noi" indica una categoria (di cui tra l'altro non faccio esattamente parte) e non è necessariamente inclusivo. Il fastidio probabilmente deriva da qualcos'altro.
8/20/2013, 3:50:00 AM

Leonardo T wrote ...
Stanno bruciando anche moschee, Bionda Azzurra, naeanche una riga?
8/20/2013, 3:48:00 AM

Leonardo T wrote ...
No, vorrei vedere come va a finire.
8/20/2013, 3:47:00 AM

Claudio B. wrote ...
In effetti le posizioni degli ultimi commenti sfiorano un po' il tifo da stadio (addirittura c'è qualcuno che accusa quelli di sinistra di problematizzare tutto.
Fa piacere leggere commenti come quello di Dory, che avanza qualche dubbio sacrosanto.
8/19/2013, 10:32:00 PM

Anonymous wrote ...
Il guaio, di voi di sinistra, è che problematizzate tutto fino all'inverosimile, siete troppo affezionati alle vostre logomachie: è per questo che la sinistra, in Italia, sono almeno trent'anni che non conta un cazzo. Non che ve ne freghi realmente qualcosa degli egiziani, poi (o dei palestinesi, dei sudanesi, etc.). Solo che questo probabilmente vi fa sentire migliori degli altri, a posto con la coscienza.
8/19/2013, 8:50:00 PM

dory wrote ...
resto basita a leggere alcuni commenti. ma voi davvero vi sentite così sicuri e conoscitori della realtà egiziana, dei Fratelli Musulmani o dell'esercito o di chi caspio da decidere chi è nel giusto e chi no?

ditemi: che ne pensate della Siria? perchè l'Occidente tendenzialmente condanna Assad. ovvero appoggia i Fratelli Musulmani. come la mettiamo? sono dei terroristi o delle persone che si ribellano a regimi? quando hanno buttato giù Mubarak cos'erano, buoni o cattivi? perchè sono sempre loro, eh? mica altri.

io apprezzo molto questo pezzo di Leonardo proprio perchè mette in luce tutte le nostre (di occidentali) contraddizioni. il tifo da una parte o dall'altra mi sembrano abbastanza presuntuosi.

8/19/2013, 6:38:00 PM

Claudio B. wrote ...
La prossima volta ti suggerirei di scrivere "komunista": con la kappa suona molto più kattivo!
8/19/2013, 4:57:00 PM

Anonymous wrote ...
Non rispondo al bla-bla, ti domando solo: ma che razza di libro comunista hai avuto?
8/19/2013, 4:41:00 PM

Anonymous wrote ...
Quella è gente che vuole le donne velate, che uccide gli omosessuali, che brucia le chiese: neanche una riga sulle chiese bruciate, come mai? Paura delle contraddizioni?
Non è gente che la convinci coi discosi, è gente da cui ti devi difendere in ogni modo.
8/19/2013, 4:40:00 PM

Claudio B. wrote ...
Hai ragione, mi sono sbagliato: le masse contadine hanno sempre avuto a cuore le libertà cosiddette borghesi (lacità, libertà religiosa e di stampa, ecc...).
Potremmo citare come esempio l'entrata trionfale di Carlo Pisacane a Sanza, dove il popolo scambiò gioiosamente "la marra col fucile" nella rivolta contro il governo borbonico, che si concluse con l'istaurazione di una Repubblica.
E anche i fratelli Bandiera: appena sbarcati in Calabria la sollevazione popolare fu spontanea e immediata... adesso non ricordo per quale motivo Pisacane dovette tornare nel Regno delle Due Sicilie se già i Bandiera avevano avuto successo, ma probabilmente sarà stata colpa della CIA.
D'altronde uno dei motti rurali dell'epoca era "la libertà è pane", il fatto che qualcuno ricordi una parola di tre lettere subito prima del verbo deve essere l'influenza di qualche vecchia cantilena.

Aspetta un attimo, se riprendo il mio libro di storia delle superiori leggo che durante la Rivoluzione Francese accadde che una classe sociale (la borghesia) utilizzò un'altra classe sociale (troppo presto per chiamarlo proletariato in senso ottocentesco, chiamiamolo proto-proletariato) per sbarazzarsi dell'allora classe dominante (la nobiltà) .... naaaaaaaa... ma che libro è? L'anonimo mi aveva appena convinto che Napoleone Bonaparte fosse stato uno dei presidenti della repubblica francese, aspetta, fammi cercare meglio che magari mi è sfuggito un passaggio.

;)
8/19/2013, 4:23:00 PM

Anonymous wrote ...
il tuo esercito benvenuto è lo stesso che in 30 anni di legge marziale ha torturato sistematicamente gli oppositori di qualsiasi partito (non solo musulmani) e ha depredato il paese impossessandosi direttamente di ogni struttura produttiva per il proprio profitto. Che differenza c'è tra voi e i leghisti che appena leggono musulmano sbroccano e vomitano bile? Nessuna, siete la stessa cosa.
8/19/2013, 2:30:00 PM

Anonymous wrote ...
"In Egitto c'è il problema dei terroristi islamici"
prima di quelli che tu chiami terroristi islamici (ma loro non hanno fatto sparare alla folla antigovernativa un mese fa, i "difensori del paese" l'hanno fatto eccome!) ci sono stati 30 anni di legge marziale imposta dai "difensori del paese". Informarsi prima di parlare a vanvera, guai, eh?
" e voi rispondete coi mal di pancia per il fatto che l'esercito difende il paese."
l'esercito difende solo sè stessoe il proprio potere assoluto consolidato in 30 anni di dittatura.
8/19/2013, 2:28:00 PM

Anonymous wrote ...
"una parte borghese e minoritaria della società che usa le masse sin quando gli fa comodo, ma quando esse rivelano le proprie idee vandeane"
su quale libro di fantascienza avresti letto che le mase francesi avevano le stesse idee di quelle della Vandea?
8/19/2013, 2:25:00 PM

Anonymous wrote ...
L'unica cosa fastidiosa in questo post è l'uso del "Noi" come io narrante.
Sarebbe forse il caso che Leonardo, stavolta parlassi per te.
Se poi volevi coccolare i lettori che s'erano accollato un colpo di stato e s'erano bevuta la fregnaccia dell'esercito che difende i diritti (in Egitto ma anche altrove, ma c'è qualcuno che può credere a una simile contraddizione in termini?), vedi tu, però quel Noi è fastidioso ché mi fa sentire incluso e non voglio. Smetti per favore? Intossichi chi ti sta vicino... :)

A chi invece seriamente la mena sulle uscite antidemocratiche di Morsi, vorrei chiedere come la pensasse se la stessa cosa fosse successa in Italia dopo una degli incontabili sfregi alla costituzione...

Andrea
8/19/2013, 10:42:00 AM

Anonymous wrote ...
Se quelli che vengono mitragliati sono quelli che vogliono un regime che impicca gli omosessuali e lapida le adultere, ben venga l'esercito, e poche palle!
8/19/2013, 10:06:00 AM

Weissbach wrote ...
OT: Leo, nessun commento sulle recenti manovre per la modifica della Costituzione?
8/19/2013, 7:58:00 AM

Anonymous wrote ...
Cosa fanno gli intellettuali? Esprimono il loro disagio.
Lo esprimono attraverso dei bei giri di parole, facendo citazioni interessanti tipo la Vandea, Pinochet e quell'altro ci schiaffa pure Cicerone.
Ma poi oltre a esprimere il disagio cosa fanno?
Non ci sono conclusioni, solo disagio e commentatori che applaudono al disagio. In Egitto c'è il problema dei terroristi islamici e voi rispondete coi mal di pancia per il fatto che l'esercito difende il paese.
Bravi, continuate a lamentarvi con complicati giri di parole e lasciate che il lavoro lo facciano gli altri!
8/18/2013, 1:26:00 PM

Claudio B. wrote ...
La società egiziana, al pari di tutte le altre società, è complessa e non è riconducibile a due sole parti: la diarchia estrema (noi VS loro, comunisti VS berlusconiani, proletari VS padroni, democratici VS repubblicani, ecc VS etc...) esiste solo in certi filmetti americani.

Di sicuro le due maggiori fazioni al momento in conflitto, ossia golpisti laici e legittimisti islamisti, non mi rappresentano. Ai tempi del crollo di Mubarak mi sentivo rappresentato da frange minoritarie tipo El-Baradei e di sicuro non da Morsi, ma il primo ha perso le elezioni e il secondo le ha vinte per poi essere spodestato da un colpo di stato.

Ho un conoscente di idee fallaciane il quale (beata certezza!) non ha dubbi e gioisce ad ogni morsiano ucciso perché "un estremista di meno: di fronte al pericolo integralista i metodi democratici non funzionano". Io non condivido tale incrollabile certezza (di nuovo buoni VS cattivi) e mi rammento di come sangue chiami sempre sangue e che per ogni militante martirizzato altri dieci se ne creeranno.

Penso che il paragone con la Rivoluzione Francese sia calzante: una parte borghese e minoritaria della società che usa le masse sin quando gli fa comodo, ma quando esse rivelano le proprie idee vandeane, beh... finisce male.

In un certo senso mi sento simile a quei gruppuscoli minoritari presenti nella nostra società (es: i Testimoni di Geova, i Marxisti-Leninisti) che quando viene chiesto loro di prendere una posizione rispondono con un giudizio che contesta le motivazioni del conflitto alla radice, proponendo una società "altra" e completamente staccata da quella che li circonda.
Esistono egiziani che la pensano come noi, che non stanno né con l'esercito né con Morsi, ma sono minoritari, quasi l'equivalente locale dei nostri TdG o M-L. Ininfluenti.

Ai tempi delle guerre civili romane, Cicerone disse che l'oligarchia senatoria era costretta a scegliere quale generale appoggiare nel conflitto, ma che in realtà era una non-scelta visto che si trattava comunque di sottomettersi a Cesare o a Pompeo o qualcunaltro: si poteva optare per il meno peggio, ma sempre di sottomissione si trattava.
8/18/2013, 12:13:00 PM

Anonymous wrote ...
Hai scritto cose che pensavo ma non sapevo esprimere con le parole. Complimenti!
GDJ
8/18/2013, 8:50:00 AM

Tra il Renzi e il fare

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C'è che in agosto la voglia di leggere più in là del titolo è persino inferiore al solito, e così uno al mattino legge "Renzi: prendere voti delusi Pdl" e nemmeno ci clicca sopra. Se ne va in spiaggia e poi, non avendo niente di meglio da pensare, ci riflette: ma che vuol dire?

Apparentemente è chiarissimo: Renzi da qualche parte deve aver detto che vorrebbe prendere voti anche dai delusi del Pdl. Non è una novità, anzi ormai è una rassicurante tradizione: il Papa dice di pensare ai poveri, Berlusconi dice che è onesto, Renzi dice che vuole prendere voti anche ai delusi del Pdl. Sono ritornelli talmente familiari che ormai non ci riflettiamo più. A stento ci ricordiamo che il quadro da qualche mese è cambiato, che il PdL non è più il partito di più di un terzo degli elettori (il 38% nel 2008), ma al massimo di un quinto (il 22% nel 2013). Nel frattempo l'astensione è molto cresciuta, per cui il dato non in percentuale è ancora più impressionante: da dodici milioni di voti a sette, quasi un dimezzamento.

I "delusi del PdL", insomma, se ne sono già andati, e quasi tutti non hanno scelto il PD: M5S e astensione si sono contesi le fette più grosse. Sì, se Renzi avesse vinto le primarie forse sarebbe andato in un modo diverso; non possiamo saperlo, ma soprattutto, Renzi non ha vinto le primarie. Quasi sicuramente vincerà le prossime; ma il rischio a questo punto è quello tipico dei condottieri di eserciti votati alla sconfitta (e il PD ha l'aria di un esercito del genere, non dite di no): prepararsi sempre alla battaglia precedente. Il PdL era la spugna da spremere sei mesi fa, a questo punto è già strizzata al massimo e non può che decomprimersi: per quante possa averne fatte Berlusconi, è difficile immaginarlo sotto una soglia del 15%. E soprattutto, che bisogno c'è di andare a prendere voti fin lì, con tutti i bacini di voti più vicini e comodi da attingere? C'è l'astensione, sia al centro che a sinistra. C'è Grillo che certi elettori sembra voler fare di tutto per perderli... (continua sull'Unita.it, H1t#193)

Ci sono insomma tante opzioni più praticabili che sbilanciarsi a destra – non al centro – ormai chi era al centro se n’è andato da un pezzo: il quinto degli elettori che ha scelto Berlusconi quest’anno è serenamente a destra. Cosa dovrebbe fare Renzi per conquistarli? Qualche battuta sulla Kyenge, pure lui?  Basterà levare l’IMU? Servirà promettere qualche sgravio fiscale, magari ai danni di altre categorie che invece sono deluse dal Pd? O basterà fare qualche sorriso sotto i riflettori? magari è gente che stava con Berlusconi perché sorrideva molto; ultimamente lo fa di meno e quindi sono delusi.
Senz’altro è gente che ha votato Berlusconi fino al marzo 2013: nonostante il fallimento del suo governo, nonostante gli scandali emersi, tra i quali il caso Ruby è il più pittoresco, certo non il più grave. Ma insomma a gente che ha votato un Berlusconi evasore e protettore delle olgettine, Renzi cosa può offrire?
A un certo punto sorge il sospetto che il suo piano per conquistare i delusi del PdL consista esattamente in questo: affermare davanti ai microfoni che li vuole conquistare. Può sembrare un approccio superficiale, ma in fondo in amore e in comunicazione politica le parole sono performative, diventano azioni: non ti amo finché non ho il coraggio di dirti “ti amo”, e non ti conquisto finché davanti ai giornalisti non ammetto che ti voglio conquistare. Va bene.
Ma poi i giornali li leggo anch’io, e il titolo Renzi: prendere voti delusi Pdl dà probabilmente più fastidio a me di quanto piacere non possa dare a un elettore PdL pur sensibile al corteggiamento renziano. È il solito problema, l’antico motivo per cui tanti come me non lo votarono alle primarie: a furia di cercare voti negli altri panieri, uno rischia di perdere i propri. Lo stesso Renzi del resto ne è consapevole, e in questi giorni addirittura è stato rimproverato sul Corriere perché adesso è troppo a sinistra. Mah. Verso sera mi decido a leggere sotto il titolo e scopro che Renzi praticamente ha detto di voler prendere voti da tutti: astensione, grillini, delusi del Pdl. Non è colpa sua se soltanto questi ultimi sono finiti nel titolo. Un’evidente caso di malizia del titolista, insomma. Cosa intendeva fare quest’ultimo? Conquistare un lettore deluso dal Pdl o infastidire un elettore del Pd come me? La seconda, temo.
Un appello a Renzi: va bene, ho capito, vuoi prendere voti un po’ da tutte le parti. È il vecchio mito di Tony Blair (che in realtà vinse anche grazie a un record di astensione). Vuoi vincere conquistando tanti delusi, compresi, perché no? Quelli del PdL. A questo punto, però, forse non vale più la pena di dirlo: fallo e basta. Grazie. http://leonardo.blogspot.com
Comments (24)

Fabio Camilletti wrote ...
(comunque, non è che appena si nomina Renzi scattano le prefiche. A me Renzi non ha da dar niente né personalmente né politicamente, né ho nulla da guadagnare da una sua vittoria alle primarie. Trovo, in generale, che il suo progetto politico susciti isterie immotivate, e me ne chiedo la ragione)
8/15/2013, 2:31:00 AM

Fabio Camilletti wrote ...
Non vedo cosa c'entri. Veltroni non poteva non perdere, nel 2008. Ciò non significa che le sue idee fossero sbagliate. E comunque il mio punto è un altro: Veltroni sosteneva le stesse posizioni di Renzi, ma non è mai stato accusato di essere un infiltrato, e nessuno ha mai detto che piuttosto di avere Veltroni preferiva perdere. Perché?
8/15/2013, 2:23:00 AM

Fabio Camilletti wrote ...
Sul manganellare Renzi a prescindere mi riferisco a un'attitudine generale, di cui il pezzo è uno dei tanti sintomi - più godibile alla lettura di altri, certo meno (o, meglio, per nulla) dettato da questioni di bottega o di corrente; e forse proprio per questo più interessante.
Perché l'argomentazione di fondo è questa: Renzi ha detto di voler pescare dal bacino elettorale dei delusi del PdL; in realtà, a un'analisi più approfondita, ha detto di voler pescare dai bacini elettorali di molte altre forze politiche, incluso il PdL, ma il giornalista ha isolato solo quel passaggio; però a me questa cosa infastidisce, anche se Renzi in realtà non l'ha detta, o non l'ha detta così, perché... boh, mi infastidisce. E il problema, comunque, è Renzi. E tu l'anno scorso mi hai mancato di rispetto, e se non eri nato l'avrà fatto tuo padre, o tuo nonno.
Ora, lo so anch'io che Renzi le cose potrebbe dirle meglio: parlasse di 'vocazione maggioritaria', per dire, s'attirerebbe meno strali, e magari non si sentirebbero commenti da accapponare la pelle come uno che appare in calce a questo stesso articolo su L'Unità ('se per vincere le elezioni mi toccasse di andare a cena con Briatore preferirei perdere!'). E so anche che i 'delusi del PdL', come li mette il post (ma non come li ha messi Renzi) non esistono, in questo momento: ma so anche che la questione, così, è malposta, e che un candidato capace di pescare da larghi settori degli indecisi e degli astenuti (qualunque cosa abbiano votato negli ultimi 15 anni) avrebbe serie possibilità di vincere. Sempre che lo si voglia, eh. O che non si preferisca farsi il vuoto intorno, e risultare maggioranza assoluta in un deserto di astenuti. E' lenta, difficile a realizzarsi, ma in teoria si può fare.

Claudio: capisco il tuo punto di vista. Di mio, posso dire che sono vent'anni che vedo tentativi di ancorare il PD (o DS+Margherita) a sinistra, falliti a causa della cosiddetta sinistra. Colpa del PD, per l'ennesima volta? Può darsi. Ma perdonami se, prima di riflettere su questioni ideali, credo che la priorità sia avere un governo stabile da parte dell'unico partito in grado di garantirlo. E di far sommessamente notare che Bersani, che è molto di sinistra e che è stato giustamente sostenuto da gente molto di sinistra contro l'infiltrato Renzi, ha passato la campagna elettorale a flirtare con il partito di Mario Monti, Pierferdinando Casini e Gianfranco Fini, auspicando e anzi pregando per un'alleanza post-elettorale: che non s'è verificata, principalmente, a causa del tracollo dei suddetti.
8/15/2013, 2:21:00 AM

Leonardo T wrote ...
Vedrò, ma se non passa lo sbarramento è un voto buttato.
8/15/2013, 1:29:00 AM

Anonymous wrote ...
Vendola o in ogni caso la sinistra a sinistra del PD non è più vicina alle tue idee?

A.
8/14/2013, 3:44:00 PM

Anonymous wrote ...
O forse stai interpretando la cosa in maniera un filino rigida...

A.
8/14/2013, 3:43:00 PM

Leonardo T wrote ...
Sì, sono le stesse persone, ma non sono più delusi del pdl, allo stesso modo per cui Balotelli non è più un centroavanti dell'Inter.

Un presidente che dicesse: voglio comprare il centravanti dell'inter, Balotelli, ti suonerebbe strano. Renzi che continua a dire che vuole pescare delusi dal pdl suona altrettanto strano.
8/14/2013, 2:25:00 PM

Leonardo T wrote ...
Per lo stesso motivo per cui ho votato Veltroni e persino Rutelli: perché l'aritmetica elettorale mi forza a scegliere il candidato meno lontano alle mie idee, e Grillo e Berlusconi mi sembrano molto peggiori.
8/14/2013, 2:23:00 PM

Anonymous wrote ...
Perché lo voterai, se non ti piace il suo progetto?

A.
8/14/2013, 9:01:00 AM

Anonymous wrote ...
Ma sono sempre le stesse persone. A dire il vero, mi sembra addirittura ovvio.

A.
8/14/2013, 8:58:00 AM

Leonardo T wrote ...
Camilletti, fammi un favore: conta fino a dieci, rileggi il pezzo, e spiegami dov'è che si "manganella Renzi a prescindere".

Renzi lo voterò, ma questa cosa che basta nominarlo e subito scattano le prefiche è abbastanza avvilente.

Ah, certo che Renzi ha un progetto: magari non è quello che piace a me.
8/13/2013, 11:54:00 PM

Leonardo T wrote ...
Guarda che pretendere "un milione di posti di lavoro" da un politico non è buon senso, è dabbenaggine cosmica.

Temo tu non abbia capito il senso del pezzo: se non hanno votato Berlusconi l'ultima volta, adesso non sono più delusi da Berlusconi. Lo erano l'ultima volta. Adesso sono astensionisti, o grillini, o chissà.
8/13/2013, 11:52:00 PM

Leonardo T wrote ...
Veramente io avevo scritto che sarei andato anche alle primarie pdl, poi le hanno abolite.

Non so esattamente quali siano gli argomenti "eticamente fondamentali" che sto evitando con sfrontatezza pari a quella di Berlusconi: a volte gli argomenti si evitano semplicemente perché non si ha nulla di costruttivo da aggiungere. C'è tanta gente che non scrive sui blog nulla su temi eticamente fondamentali, e tu probabilmente non vai a paragonarli a Berlusconi condannato in cassazione: me sì perché ci ho un blog e non lo uso per parlare dell'etica fondamentale. Boh.

Nel frattempo il Berlusconi a cui mi ha paragonato si ostina a essere spalleggiato e si prende pernacchie da tutti: è una scena che io mi sto abbastanza godendo, finché dura, ma forse mi diverto con poco. Comunque ti dispenso dal leggere i miei articoli inutili (cioè probabilmente tutti).
8/13/2013, 11:49:00 PM

atlantropa wrote ...
Uqbal?
8/13/2013, 10:02:00 PM

Claudio B. wrote ...
Si, indubbiamente servono altri voti, su questo credo di doverti dare ragione senza ombra di dubbio.

Secondo me però tali voti è più facile prenderli dall'astensione che dal PdL: cosi come io non voterei mai a destra, analogamente la stragrande maggioranza degli elettori PdL (i miseri 7 milioni supersititi) si farebbero tagliare un braccio piuttosto che votare un comunista. E dal loro punto di vista Renzi, Civati, addirittura la Bindi sono tutti comunisti mangiabambini tendenti all'anarco-insurrezionalismo con venature trozkyste nei capelli.

Penso che un obiettivo che il centro-sinistra si dovrebbe porre sia quello di cercar di recuperare i delusi che sono confluiti nell'astensione: non è facile perché ci vogliono idee e programmi convincenti, ma credo che sia necessario investire in tale direzione.
8/13/2013, 8:57:00 PM

Anonymous wrote ...
Claudio

Capisco meglio, ma continuo a non essere d'accordo. Nel ragionamento che tu stai facendo, tanti elettori PD dovrebbero passare a SeL, ma anche quando così fosse, sarebbe soltanto un travaso interno alla stessa coalizione che ha già clamorosamente perso.
Non c'è niente da fare: servono altri voti.
Ma questo è il "meno": non serve infatti semplicemente "prendere il potere". Serve fare qualcosa di utile per l'Italia. Ad oggi il PD ancora non sta discutendo di programmi, ma uno che un programma di progresso sociale l'ha presentato c'è: Renzi.
Barca ha proposto un modello di partito, non di governo. Civati propone un modello di fronda intellettuale. La vecchia guardia propone sé stessa, e sono ridicoli.
Sono tutte alternative peggiori a Renzi.

Alpha
8/13/2013, 4:26:00 PM

Claudio B. wrote ...
Dunque, in effetti mi rendo conto di non essermi spiegato in maniera soddisfacente.

Il mio obiettivo è un governo PD-SEL; alle scorse elezioni votai PD in quanto avevo paura che un PD debole fosse costretto ad allearsi con Monti: il mio ragionamento era "più grosso sarà il PD, meno bisogno avrà di Monti per governare".
Col senno di poi, non solo il PD ha avuto bisogno di Monti, ma addirittura di Berlusconi: definirla una catastrofe è dir poco.

Se si votasse domani, il mio obiettivo continuerebbe ad essere un governo PD-SEL, ma prevedendo un tracollo del PD visto che in molti non gli perdoneranno le larghe intese, il mio ragionamento è "più grossa la roba a sinistra del PD, più è probabile che il PD cerchi alleanze in tale direzione piuttosto che verso destra".

Quindi mi sto spostando a sinistra non invocando un'autosufficienza della medesima (modello Ingroia) che francamente ritengo futile, bensì per fornire al PD un alleato a sinistra che sia più papabile di un alleato di centro destra.

Chiedo scusa se mi sono espresso male ;)
8/13/2013, 3:48:00 PM

Anonymous wrote ...
Claudio
In Italia partiti di sinistra che si proponevano di difendere i valori di sinistra in Italia ci sono sempre stati, e molto spesso hanno basato la loro stessa esistenza proprio su questo tipo di critica: "serve più sinistra, e più radicale".
Quando è andata di lusso questi partiti prendevano l'8%. Alle ultime elezioni, quando il PD veniva da un governo Monti considerato molto poco di sinistra e a fronte di un centrodestra completamente screditato che ha perso, come coalizione, un 9 milioni di voti (!), la sinistra pura ha preso il 2.9 con SeL e anche meno con Ingroia.
Mi riesce quindi difficile credere che la soluzione sia quella da te proposta, o che Renzi si stia semplicemente illudendo.
C'è da aggiungere che Renzi, pur non rinnegando parte di quel che Monti aveva fatto, si proponeva di non fare alleanze con Casini e con il centro, al contrario del "socialdemocratico" Bersani. A maggior ragione, criticarlo con tanta virulenza, come se fosse un traditore della sinistra, riesce poco comprensibile.
Sarei peraltro curioso di conoscere l'opinione tua e di Leonardo sulla svolta governista di Fassina. Se Renzi fa male, Fassina dovrebbe far gridare vendetta di fronte a Dio.

Alpha
8/13/2013, 3:19:00 PM

Anonymous wrote ...
"non evinco niente, sulle posizioni politiche di Renzi (che in larga parte sono le stesse di Veltroni)"
il fatto che Veltroni abbia garantito a Berlusconi la maggioranza più schiacciante della storia della repubblica non ti dice niente sulla buona fede di chi continua a riproporre quella linea?
8/13/2013, 2:37:00 PM

Claudio B. wrote ...
Pardon, non sono d'accordo.
Leonardo ha scritto questo articolo il 13 di Agosto perché gli tirava di farlo, esattamente come due giorni or sono gli tirava di pubblicare il mio cuore è un albatro e prima ancora di partire da San Lorenzo per passare agli equivoci storici. Il blog è suo e sceglie lui cosa pubblicare.

In quanto a Renzi, lui presentò il suo programma nei famosi cento punti della Leopolda: ad alcuni piacquero e ad altri no. Io non apprezzai l'idea di accorpare i piccoli comuni, quella di privatizzare pezzi di RAI, l'amnistita condizionata, alcune idee sul lavoro eccessivamente liberiste (per i miei gusti).
I voti persi a sinistra sarebbero quelli di tutte le persone che non hanno mandato giù l'idea di aver votato Bersani coi suoi punti di blanda ispirazione socialdemocratica e si son ritrovati Letta al governo con Brunetta e con un programma neodemocristiano. Spingersi ancora più a destra significherebbe non solo passare sopra le larghe intese, ma considerare naturale l'evoluzione del PD in un partito liberale.
Io non sono liberale, sono socialdemocratico, ecco tutto.
Non si tratta di votare SEL perché si è rimosso il disastro delle larghe intese, anzi, oserei dire che le larghe intese sono uno dei principali stimoli che spinge gente come me verso SEL.
Il PD nacque dall'ambizioso progetto di mettere insieme socialdemocratici e cattolici di sinistra onde governare assieme; mi sbaglierò, ma mi sembra che al momento dentro al PD le idee socialdemocratiche siano all'opposizione.
8/13/2013, 2:23:00 PM

Fabio Camilletti wrote ...
Perché se ne dovrebbero perdere a sinistra (più di quanti non se ne siano già persi grazie a Bersani)? E in cosa consisterebbe, esattamente, lo 'sbandamento a destra'? E' più sbandamento a destra prendere voti da gente che prima votava a destra o fare una campagna sulla difensiva, blandendo Monti, Casini e Fini?
Da questo articolo non evinco niente, sulle posizioni politiche di Renzi (che in larga parte sono le stesse di Veltroni), che dovrebbe far perdere voti a sinistra. L'unica cosa che desta fastidio è che Renzi dichiari di cercare un consenso più ampio. Posto che questa sia una necessità quasi ovvia, mi chiedo che bisogno ci sia di un post del genere il 13 di agosto. L'unica ipotesi che riesco a fare è che il bisogno di manganellare Renzi a prescindere abbia superato la dimensione meramente politica, e che partecipi, oramai, della struttura della nevrosi: si attacca Renzi per non confrontarsi con un trauma rimosso (la sconfitta elettorale, il calarsi le braghe di un onesto amministratore sessantenne davanti a un manipolo di parvenu, l'avere Alfano e Brunetta ministri del proprio governo), riproponendo all'infinito la narrazione gloriosa delle primarie e cementificando la propria identità attraverso Renzi come proprio specchio in negativo.
8/13/2013, 1:43:00 PM

Claudio B. wrote ...
Secondo me certa gente non voterà mai a sinistra: piuttosto che votare dei "comunisti" sono disposti a ingoiare qualunque rospo.
Posso capirli, in fondo non sono poi così diversi da me che non voterei mai a destra e che pur di non votare a destra son disposto a mandar giù certi rospi veramente indigesti.
Dicevamo della gente che mai voterà a sinistra: li si può blandire, sedurre, vezzeggiare, ottenendo come principale risultato di perdere gli elettori di sinistra. Nella migliore delle ipotesi gli elettori di sinistra delusi voteranno qualcosa più a sinistra del PD onde cercare di controbilanciare lo sbandamento a destra (è il mio caso), ma un numero maggiore di essi inizierà a borbottare che "sono tutti uguali" e i loro voti andranno al M5S oppure nell'astensione. In ambo i casi persi per il PD.
Vale la pena di sbandare a destra alla ricerca di una manciata di voti e perdendone molti di più a sinistra? Secondo me no, ma è solo la mia opinione.
8/13/2013, 1:14:00 PM

Anonymous wrote ...
"il PdL non è più il partito di più di un terzo degli elettori (il 38% nel 2008), ma al massimo di un quinto (il 22% nel 2013)." A maggior ragione! Un sacco di gente ha smesso di votare Berlusconi. Vedere di convincerli a votare il PD, ora, dovrebbe essere un'ovvietà. Se ci sono altri modi di vincere le elezioni senza quei voti sono curioso di conoscerli.

Molta gente ha votato Berlusconi e la sua disonestà pensando, ingenuamente a dir poco, che in ogni caso avrebbe portato dei cambiamenti. Meno tasse, un milione di posti di lavoro, infrastrutture. Tutte cose che desidera anche una persona di buon senso, pure di sinistra, che però non vota Berlusconi perché le vede irrealizzabili. Di dirimente rispetto alla sinistra ci sono i diritti civili e l'atteggiamento verso l'immigrazione. Già sul pubblico impiego a sinistra tanti hanno idee che non sono quelle della CGIL. Sull'amministrazione della giustizia, a parte gli interessi di Berlusconi, le differenze non sono sempre così forti a destra e sinistra: tutti sanno che è un disastro.

Se si accetta che il post-berlusconiano non è una bestia selvaggia, ma un interlocutore da convincere, la prospettiva di Renzi ha senso. E quand'anche fosse una bestia selvaggia, rimane che questo è l'elettorato, non un altro, ed è a questo che bisogna chiedere voti.

L'unica è avere un programma concreto le cui promesse siano concrete e credibile. Renzi ha fatto molto in questo senso, e la cosa migliore sarebbe discuterne.

Alpha

(di solito scrivo con un altro pseudonimo che però sto cambiando perché non è più tanto pseudo. Credo di essere riconoscibile)
8/13/2013, 11:19:00 AM

Roberto Rilletti wrote ...
Io invece leggo questo pezzo, vado in spiaggia e penso che la sfrontatezza con cui si evitino argomenti eticamente fondamentali sia pari a quella di un ex premier condannato dalla Cassazione che si ostini a pretendere di essere spalleggiato dal suo (sulla carta) maggiore avversario politico, di fatto alleato storico.
Mi chiedo, come se lo chiedono migliaia di elettori, che cosa aspettino PD e PDL a ufficializzare il partito unico ma la risposta credo sia nelle prebende che in tal modo dimezzerebbero e alla falsa opposizione che vorrebbero garantire ai pochi elettori rimasti che ancora ci credono.
Scusa Leo, ma è l'Ennesimo articolo inutile se nn per i membri del circo stesso, visto il periodo era meglio una guida ai musei o alle differenze tra un voto al PD e uno al PDL, non è mica così chiaro. Forse è necessario colmare due lacune che sono state create non certo da Berlusconi e tanto meno da Grillo. Poi le primarie, Renzi ecc ecc, va bene. Ma solo dopo avere spiegato in Italiano il più lineare possibile l'opportunità di aderire alle primarie del PD e non a quelle del PDL quando ce ne fossero.Ciao
Rillo
8/13/2013, 7:35:00 AM

Invecchiando assieme

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Caro berlusconiano, compagno di un lungo viaggio:

Noi due ci siamo detestati per troppo tempo per non affezionarci un po'. Tanto più che siamo sulla stessa barca, ci siamo sempre stati, anche prima che subentrasse Letta al comando; e se dovremo affondare, affonderemo assieme. Io - contrariamente a quel che credi - non ti considero uno stupido. Per esempio: secondo me non ci credevi nemmeno tu, che sarebbe scoppiata la guerra civile ai primi d'agosto. Persino nel '43 attesero settembre. Caro berlusconiano. A trenta giorni da tutto quello che succederà, non voglio sfotterti o commiserarti; alla fine sarebbe come sfottere o commiserare me stesso. Preferirei sul serio sedermi accanto a te e riaprire l'album delle foto ricordo, dei bei tempi in cui ci incazzavamo ma ci divertivamo anche parecchio. Per esempio, ti ricordi del vulcano?

Quella volta che i suoi vicini di casa a Porto Rotondo chiamarono i vigili perché sembrava divampato un incendio, e invece stava andando in scena l'eruzione di un vulcano con lapilli, lava finta e tutto quanto? Ecco. Caro berlusconiano che magari apprezzavi l'estro con cui si divertiva il miliardario: ma ci hai mai pensato che quel vulcano glielo hai offerto tu, tutte le volte che hai pagato le tasse e invece lui no? E le cene eleganti. Quante volte ti ho sentito dire che ognuno nel suo tempo libero fa quel che vuole, compreso gestire un harem se se lo può permettere, ecco; Berlusconi decisamente se lo poteva permettere, coi soldi tuoi - sì, anche coi miei, d'accordo - ma hai mai pensato ai tuoi? Quando afferma di non aver mai pagato una donna, in fin dei conti non ha tutti i torti. Gliele hai pagate tu... (continua sull'Unita.it, H1t#192).

 Magari sei pure azionista Mediaset. Ecco, ti ha fregato anche lì. Ti ha nascosto un sacco di soldi che ti spettavano di diritto; li ha nascosti a te in quanto azionista e a te in quanto contribuente. E li ha spesi in vulcani finti, feste, olgettine, e milioni di altre bellissime maniere di passare il tempo a spese mie. E tue. Tue. Berlusconi ti ha fregato, dai. Lo sai benissimo. In cuor tuo l’hai sempre saputo, e gliel’hai perdonato. Non mi è veramente chiaro il perché.
Forse perché anche tu al suo posto avresti fatto lo stesso. Sì. Posso capirlo. Però alla fine della fiera al posto giusto c’era lui, e tu eri nel posto della vacca da mungere. Ti ha spremuto i soldi e poi ti ha chiesto il voto per aiutarlo a depenalizzare il falso in bilancio. E chissà, magari rubacchi anche tu. Succede, non voglio fare il moralista. Magari non dichiari proprio tutto, non fai qualche scontrino, eccetera. Va bene. È un buon motivo per farsi fregare volentieri da un professionista per più di vent’anni? Non lo so, chiedo. Pensa a tutte le volte hai imprecato perché i servizi della tua città lasciavano a desiderare. Le scuole fatiscenti, le forze dell’ordine senza benzina eccetera. E intanto lui non sapeva più dove cacciare i soldi, letteralmente. Li infilava nei cd di Apicella che regalava alle ragazze. No, forse non ci faceva nemmeno sesso, con quelle. Non so in che modo la cosa dovrebbe consolarci.
Caro berlusconiano, ti conosco da tanto tempo, e ancora stai sulla difensiva. Hai sempre paura di essere giudicato, di passare per incolto o stupido. Io non ti considero uno stupido, davvero. Non è la stupidità che ti ha portato a pagare per vent’anni un tizio che per te ha fatto poco o nulla. Non ho mai capito cosa sia, in effetti. Giusto ieri uno psichiatra ha affermato che noi italiani siamo tutti malati di masochismo nascosto. Ecco, questa è una teoria interessante. Spiegherebbe anche il perché invecchiando stiamo diventando così simili, io e te. http://leonardo.blogspot.com
Comments (15)

Leonardo T wrote ...
Magari prova a leggere il pezzo qui sopra, che non dice le cose che ci hai trovato tu e Zocca.

Stai stigmatizzando un teatrino di opinioni di cui tu stesso fai parte: non critichi quello che scrivo io, critichi quello che ti aspettavi che scrivessi.
8/13/2013, 11:57:00 PM

uq. wrote ...
Leonardo

Spero che avermi dato del ragazzino ti abbia aiutato ad affrontare la giornata. Se poi magari volessi portare anche qualche argomento serio alla tua stessa discussione, sarei contento di leggerlo.
8/12/2013, 2:18:00 PM

Leonardo T wrote ...
Uqbal, onestamente non mi sembra di stare a scrivere raccontini che attribuiscono torti e ragioni, come invece hai fatto tu nel tuo commento: un colpo al cerchio, un colpo alla botte, e il povero bimbo che piange perché nessuno lo ha portato a scuola. Ormai credo che tu abbia una certa età: puoi andarci da solo.
8/12/2013, 2:21:00 AM

Leonardo T wrote ...
Nel pezzo non c'è scritta la "balla colossale" che ci leggi tu: ci sono molti evasori senz'altro anche a sinistra.

Dopodiché tu stesso spieghi perché alcuni evasori (non tutti) guarderebbero più a destra: votano guardando al portafoglio e non sono dipendenti. Amen.
8/12/2013, 2:18:00 AM

Anonymous wrote ...
Io credo che dovresti fare un bel ripassino di grammatica. Sai...è importante se vuoi esprimere un giudizio e soprattutto se lo vuoi scrivere!!

Buono studio!!
8/10/2013, 8:29:00 PM

uq. wrote ...
Claudio VdA

Berlusconi ha governato male? Ha governato per se stesso? Davvero? Cavolo che sottigliezza, non se ne era accorto nessuno!

Il punto non è, e mi secca doverlo ripetere, il giudizio politico, storico e umano su Berlusconi (il mio è pessimo in tutti e tre gli ambiti -lo dico subito così siamo tutti più contenti), ma capire come mai tanti (anche se sempre meno) abbiano ritenuto che votare a destra fosse meglio che votare a sinistra per risolvere i problemi dell'Italia. Zocca ha fornito una possibile risposta seria.

Problemi, peraltro, che esistevano già e che non sono imputabili a Berlusconi (il quale si è "limitato" a mangiarci e ad aggravarli): giustizia che non funziona, burocrazia cieca e inefficiente, classe politica incompetente, arrogante e corrotta, mercato del lavoro ingestibile, ecc. ecc.

La sinistra in senso lato (includendo amministrazioni locali, governi nazionali, sindacati e partiti) ci ha messo del suo e i problemi non li ha risolti, anzi, spesso li ha aggravati, anche se non quanto Berlusconi e più spesso per accidia ed immobilismo che per tornaconto personale.

Ora qui si preferisce, e il tuo commento va in questa direzione, continuare ancora e ancora a discutere su chi ha torto e ragione (cosa che in sede storica si dovrà pur fare) invece di capire cosa bisognerebbe fare.

Leonardo e i suoi interlocutori stanno cercando di strapparsi l'un l'altro "la ragione" o "la vittoria" anche se nessuno ha mai accondisceso ad ammettere anche soltanto la possibilità che altri possano avere ragione. Come in una famiglia in cui si litiga per ore su chi dovrebbe portare il bambino a scuola e poi alla fine non ce lo porta nessuno.

La cosa ridicola è che i fanatici dell'uno e dell'altro campo, per quanto decisamente troppi, probabilmente non sono la maggioranza. Secondo me c'è tanta gente, a destra come a sinistra, che aspetta semplicemente di poter votare un progetto politico valido, realizzabile e fungibile.
E invece noi, andiamo avanti con l'arte dei pazzi.
8/9/2013, 11:42:00 AM

Claudio B. wrote ...
Chiamatemi pure pazzo, se volete, ma a me è sempre sembrato che l'azione di Berlusconi al governo sia sempre stata volta al proprio interesse particolare attraverso leggi che gli permettessero di salvarsi dai processi. Per realizzare queste leggi aveva bisogno di alleati, pertanto sono state fatte leggi in grado di dar loro contentini: poltrone ai leghisti, appalti ai palazzinari (vedasi l'Aquila), leggi bigotte agli integralisti cattolici (es: fecondazione assistita o legge Fini-Giovanardi sulle droghe).
Nel complesso la macchina statale continua ad abbisognare di soldi per funzionare, pertanto la linea politica tremontiana è stata di racimolarli disperatamente senza pensare al futuro, sono quindi venute le cartolarizzazioni, le riforme Moratti-Gelmini volte a tagliare il budget della pubblica istruzione (scolastica e universitaria), ecc...
Conseguenze sono un aumento della pressione fiscale ed un impoverimento complessivo dei servizi pubblici; nel frattempo la credibilità dell'Italia in ambito internazionale è scesa, con conseguente aumento degli interessi sul debito che è esploso con conseguente ulteriore aumento della pressione fiscale.

Chiamatemi pazzo, ma non ho mai pensato che il blocco del turn-over per la ricerca (tanto per fare un esempio), mi avrebbe fatto risparmiare: al contrario la fuga dei cervelli avrebbe impoverito nel lungo tempo il paese.
Chiamatemi pazzo, ma non ho mai pensato che l'equiparare droghe leggere a droghe pesanti avrebbe aiutato nella lotta alla droga: al contrario le carceri sono esplose, la malavita continua indisturbata e i centri di recupero si son visti tagliare numerosi strumenti di lotta alla dipendenza.
Chiamatemi pazzo, ma non ho mai pensato che la patrimonio s.p.a di Tremonti fosse un buon sistema per nascondere il debito pubblico: un decennio è passato e non ha funzionato.
Chiamatemi pazzo, ma non ho mai pensato che la legge Gasparri aiutasse il pluralismo dell'informazione.
Chiamatemi pazzo, ma non ho mai pensato che un ministro che dice "con la Mafia si deve convivere" fosse un buon ministro.
Chiamatemi pazzo, ma non ho mai pensato che una legge elettorale in cui si vota un simbolo e non delle persone aiutasse a mantenere i parlamentari in rapporto coi propri territori.
Chiamatemi pazzo, ma non ho mai pensato che i condoni tombali aiutassero la lotta all'economia sommersa.

Quindi si, la mia rappresentazione del fenomeno B. è quella di un cancro pericoloso e non riesco a capire come lo si possa votare in buona fede, ma è un mio limite: è probabile che io sia pari a quei vecchi brontoloni che maledicono tutto e che sono incapaci di confrontarsi con la realtà. Non voglio dire che a sinistra sia il paradiso, ma la differenza mi sembra abissale.
Forse è questo il motivo subliminale che mi ha spinto a lasciare la dolce Italia: l'incapacità di tollerare quello che a me sembrava lo sfascio sistematico del paese, ma probabilmente la mia è la visione di un pazzo allucinato dai fumi dell'etere dietilico e dell'acetonitrile ;)
8/9/2013, 10:45:00 AM

uq. wrote ...
Io credo che l'articolo (o post che dir si voglia) e alcune delle risposte in calce (roberto e pindacaro, con quest'ultimo che mi porta a chiedermi se non stia facendo il cretino) ricostruiscano abbastanza fedelmente l'arte dei pazzi in cui ci siamo volontariamente racchiusi in questi venti anni: opposte rappresentazioni caricaturali con scarsa, o nulla, aderenza alla realtà.

Presi da questa commedia, la realtà è andata sempre peggio, e si vede.

La risposta di Zocca invece è una boccata d'aria fresca perché spiega nel merito per quale ragione si possa votare Berlusconi senza per questo essere dei decerebrati.
8/9/2013, 9:39:00 AM

Anonymous wrote ...
articolo veramente pessimo, non da Leonardo. riporta la favola secondo cui chi paga le tasse sta a sinistra mentre gli evasori a destra ( balla colossale) .
cmq le spiego io perchè una parte consistente degli italiani vota B (non io sia chiaro) : pensano che la sinistra al potere porti tasse e favorisca i dipendenti pubblici(che infatti votano a sx) a scapito dei privati e come in ogni parte del mondo votano guardando il portafoglio fregandosene di papi-girl e condanne in evasione fiscale

Matteo Zocca
8/8/2013, 9:09:00 PM

Claudio B. wrote ...
Ogni stagione politica lascia qualcosa in eredità alle generazioni future: venne la costituzione repubblicana (in sostituzione dello statuto albertino), vennero poi le leggi che tutelano i lavoratori, il sistema sanitario nazionale, la scuola pubblica...
Fra le eredità di Berlusconi si ricordano la legge che depenalizza il falso in bilancio, le cartolarizzazioni di Tremonti, la legge Gasparri sulle comunicazioni e il porcellum elettorale.

Ai posteri l'ardua sentenza.
8/8/2013, 7:39:00 AM

tonio pindacaro wrote ...
Caro Anti Berlusconi
Hai poco da sfottere. Tu dici che Berlusconi è tutto quello che hai deto e quello che non hai detto tu lo dicono quelli come te i Komunisti. Si i Komunisti del Kaiser che siete oggi perché quelli di ieri erano molto più seri di te e di tutti quelli attuali che non valgono nulla. Ora vorrei chiederti e spiegarti che Berlusconi è solo più intelligente di te e me messi insieme, questa è la verità. Mi chiedo ancora dove eravate quando lui si è arricchito, o forse come tu vorresti far credere quando lui rubava, i Comunisti quelli veri cosa facevano? Dormivano o rubavano anche loro? Ma non ti sei accorto che quando li sfiora la Giustizia - vedi UNIPOL - CONSORTE - PENATI - MONTE PASCHI SIENA - BOTTEGHE OSCURE e DI PIETRO che si è fermato sul portone ma ti rendi conto che ti stanno prendendo per il Culo da Cinquanta anni? Tu forse non ricordi l'ESPROPRIO PROLETARIO dei TERRENI che doveva essere la Presa del Potere del QUARTO STATO? E non ti sei accorto che invece fu la prima presa per IL CULO?
Svegliati ragazzo perché Berlusconi si è svegliato prima di te e di me. Non ti chiedi come mai a Colaninno gli regalano tutto tutto la OLIVETTI, la TELECOM e poi l'ALITALIA mentre al Berlusca non gli hanno mai regalato nulla. Non ti viene in mente che si sono Mangiati l'IMPERO della FERRUZZI ed a chi è andata? A me no e forse nemmeno a te. Dopo toccava a MEDIASET e BERLUSCONI e lo stavano già facendo,. A quel punto BERLUSCONI glielo ha messo nel CULO a loro e si è buttato in politica. Io ti dico solo più: Mi hanno fatto cantare da bambino BANDIERA ROSSA perché i miei erano Comunisti. Hanno attaccato Chiesa, Famiglia e Stato e non ti sei accorto. Per fortuna io cantavo anche NOI VOGLIAN DIO.
Svegliati ADDORMENTATO o Berlusconi o Benetton, LORO e parlo di VELTRONI, D'ALEMA, FASSINO e tutti gli altri e da una vita che fanno un CAZZO e non hammo mai prodotto un posto di lavoro GNOCCO. Alla faccia mia e Tua perché quelli li manteniamo noi. Berlsca si mantiene da solo. Tonio P.
8/7/2013, 9:26:00 PM

Anonymous wrote ...
Trickle-down economics :D
8/7/2013, 8:10:00 PM

darioG wrote ...
:))
la mia teoria è "speranza di osmosi": lui scopa, io lo voto, per osmosi scopo pure io. (vale per i maschi ovviamente; per le donne, non so, forse un atavico masochismo??)
8/7/2013, 5:18:00 PM

Roberto wrote ...
Ti sbagli non ci assomigliamo per niente , forse ci potremmo assomigliare nel pagare le tasse , cioè tentando di non pagarle, per il resto credo che ti sbagli Berlusconi è uno dei primi contribuenti italiani , e paga piu tasse lui solo che milioni di buste paga e non ho mai pensato di essere io che pagavo le sue feste , mi ha sempre divertito invece e mi sarebbe piaciuto parteciparvi , tu invece pensi che erano soldi tuoi , e fai male erano soldi suoi , solo suoi, quello che sucede è che sei invidioso , e questo è molto brutto, e evidentemente quello che hai scritto e sconcio , per l'immoralita del tuo pensiero, dovresti riflettere se veramente vuoi che ci somigliamo , abbandona l'ideologia che ti domina , è fallita da anni , non vi è ritorno sarebbe come una epidemia di ebola , non sucederá , rifletti e se ti vuoi avvicinare fallo in punta di piedi , il mio pensiero non ha mai ucciso nessuno , il tuo purtroppo e responsabile di milioni di vite
8/7/2013, 4:18:00 PM

Anonymous wrote ...
Caro berlusconiano, compagno di un lungo viaggio:
che fai, ti fermi? eh no, ma così ti prendo e poi il gioco finisce..
s'era detto, tu scappi e io ti rincorro, ma così per scherzo, non ti dovevo prendere sul serio, se ti fai prendere non vale, con chi gioco io adesso? dai facciamo finta che non ti ho preso e ricominciamo tutto da capo..
8/7/2013, 3:09:00 PM

Chi sono io per giudicarvi, depravati

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Non è che uno debba fare il bastian contrario per forza, anche se sui blog funziona. Se papa Francesco piace a tutti, probabilmente ha ragione lui. Essere simpatici non è una virtù secondaria, specie quando si dirige un'impresa che ha obiettivi universali. Se il tema della povertà funziona, se desta l'interesse del pubblico molto meglio della lotta al relativismo su cui s'impantanò Benedetto XVI, tanto di cappello a chi ha saputo annusare il vento nel momento in cui cambiava. Certo, nel frattempo la Chiesa continua a essere un'organizzazione ricchissima e opacissima, ma bisogna aver pazienza, Roma non si è costruita in un giorno e anche il Vaticano non è che si possa riordinare in pochi mesi. Nel frattempo il papa Francesco parla - che altro dovrebbe fare - e gli basta poco più di un "signori e signore buonasera" per incassare il sostegno di intellettuali e laici insospettabili. Bastava davvero così poco per farsi amico un Cacciari? Una bella faccia sorridente e il bagaglio a mano?

Un papa popolarissimo non è una novità; ne abbiamo già avuto uno per più di vent'anni, e sappiamo che lo status di superstar internazionale non ti rende necessariamente più progressista, anzi. Giovanni Paolo II ha organizzato tante adunate e concerti, e su contraccezione o divorzio o qualsiasi altro argomento non ha ceduto un'unghia. Non c'è dubbio che in giro ci sia tanta, tantissima voglia di un papa rivoluzionario, e di rivoluzione in generale. Che in un momento di crisi generale molti laici aprano un credito a un nuovo pontefice non sorprende, la speranza è merce rara. Che ci voglia credere pure qualche gay è comprensibile, non è che debbano essere tutti per forza militanti laici. Ma che abbocchino gli intellettuali, ecco, questo è triste. In fondo a cosa servono, se non a fare un po' di controcanto, a smontare la retorica che trasforma ogni gesto e parola banale in un'epifania?


Che un papa sappia girare intorno ai concetti fino a trasformare una condanna all'omosessualità in una parola buona sui gay, non sorprende (continua sull'Unità, H1t#191): è un vescovo, un prete, un professionista della comunicazione; possiamo persino ammirare il gesto tecnico, come i tifosi che applaudono quando un avversario fa un dribbling favoloso. Ma possibile che non ci sia stato un solo giornalista, un vaticanista, un filosofo, che di fronte alla domanda retorica “chi sono io per giudicare” non gli abbia risposto con l’unica risposta sensata? Chi sei tu per giudicare? Sei il papa, il vicario di Cristo, ciò che leghi resterà legato, ciò che sciogli resterà sciolto (Matteo 18,18), dietro di te c’è l’emblema del Vaticano con le chiavi del paradiso, che significano appunto che sta a te, all’organizzazione che presiedi, stabilire chi ci va e chi no; e di conseguenza chi va all’inferno e chi no. E siccome un tuo predecessore ha fatto scrivere sul Catechismo che le relazioni omosessuali sono “gravi depravazioni” (2357), “la Tradizione ha sempre dichiarato che «gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati», sono contrari alla legge naturale, precludono all’atto sessuale il dono della vita, non sono il frutto di una vera complementarità affettiva e sessuale, in nessun caso possono essere approvati”, beh caro Francesco, non schermirti: se non li giudichi tu, allora chi?

Lo so, tecnicamente il giudizio spetta a Cristo, tu più che un giudice sei un avvocato. Però vale la pena di ricordare che la tua linea di difesa prevede che tutti i gay cattolici del mondo si dichiarino casti (2358: “Le persone omosessuali sono chiamate alla castità”). È sempre stato così, non è cambiato niente. Poteva dircelo anche Ratzinger. Ma se ce l’avesse detto il pastore tedesco, con le medesime parole, probabilmente in prima pagina ci sarebbero andati titoli diversi. È così che funziona l’economia della popolarità, ormai lo sappiamo. Magari nel nostro piccolo possiamo provare a opporci. Non per il gusto di fare i bastian contrari per forza. Ma altrimenti a cosa serviamo? http://leonardo.blogspot.com


Comments (8)

Leonardo T wrote ...
Il bimbo cerca attenzione...
(Chi vuoi che ti legga un compitino in inglese in agosto, Zanardo, eddai).
8/11/2013, 11:22:00 PM

Anonymous wrote ...
Leonardo fornisce sempre spunti interessanti, e' una fonte inesauribile di ispirazione, e io spero davvero che non smetta mai.
http://tinyurl.com/ljq4fro
8/11/2013, 5:20:00 PM

Anonimo wrote ...
papa rivoluzionario mi piace, ragazzi fate casino. notizia.
8/5/2013, 3:46:00 PM

Anonymous wrote ...
Oh anche io ho subito pensato che se il Papa dice "chi sono io per giudicare" equivale a un mega libera per tutti i cattolici di dimensioni mai viste...

Kimboz
8/2/2013, 4:19:00 PM

chiara wrote ...
sì la vocazione del bastian contrario ce l'hai, c'è poco da dire. Poi va bene criticare, per carità, ma se il papa fosse stato più antipatico saresti stato senz'altro più magnanimo.
Detto questo, chi è senza peccato scagli pure la prima pietra.
8/2/2013, 3:13:00 PM

atlantropa wrote ...
Vorrei ricordare come in occasione della tentata inaugurazione dell'anno accademico 200X de La Sapienza da parte di Ratzinger Cacciari fosse tra i più isterici degli indignados.
Direi che al massimo si può parlare di reconquista.
8/2/2013, 1:05:00 PM

Mr Vektriol wrote ...
Commento magnifico,una boccata di aria fresca fra tanti fumi d'incenso. A quando qualche riflessione sul menzionato Cacciari,il filosofo che passerà alla storia per aver distrutto Venezia "Not with a bang but a whimper"?
8/1/2013, 7:35:00 PM

il barbarico re wrote ...
Ho pensato la stessa cosa, quando ho sentito 'di buona volontà' mi sono detto: 'intendi dire casti'?
8/1/2013, 6:36:00 PM

Il volenteroso Grillo della Merkel

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A giudicare dalla frequenza con cui appare nei terribili fotomontaggi del blog, si direbbe che Beppe Grillo ha individuato un nuovo nemico: la cancelliera Angela Merkel. Al di là della fisiologica necessità di additare al pubblico sempre nuovi membri di un complotto mondiale che impedisce ai poveri italiani di svalutare e riempirsi le tasche di provvidenziale carta straccia, Grillo e Casaleggio forse vogliono mostrare di aver capito qualcosa che fino a qualche mese non gli era chiaro: gli interessi della Germania non coincidono esattamente coi nostri. La politica del rigore è un buon affare per Berlino, uno pessimo per noi. Perché, non è sempre stato ovvio?

Forse no. Basti ricordare quello che Grillo combinò in aprile. In una delle sue abituali interviste alla stampa estera, nella quale spesso affronta argomenti che persino sul suo blog maneggia con più cautela, invocò sulle pagine del Bild Zeitung una specie di invasione tedesca. Era solo una provocazione, naturalmente. Però forse lo stesso Grillo non aveva capito cosa stava facendo. Il fatto che i giornalisti stranieri siano meno portati a deformare i suoi messaggi - per professionalità o per lontananza dall'oggetto - non significa che siano semplici veicoli neutri, e decisamente il Bild Zeitung non lo è (continua sull'Unita.it, H1t#190)

È un organo ufficioso di quella maggioranza silenziosa che guarda all’Italia e agli altri PIGS come a parenti poveri da disconoscere al più presto, e che alle prossime elezioni federali di settembre probabilmente voterà per la rigorista Merkel o per qualcosa di ancora meno europeista. Annunciare a un pubblico di questo tipo che l’Italia a settembre sarà fallita, come fece Grillo, significa dare una grossa mano alla campagna elettorale della cancelliera. Poi, certo, la si può irridere con un disegnino sul blog. Resta il fatto che, quando si è trattato di parlare all’elettorato della Merkel, l’italiano Grillo abbia scelto di dire più o meno: lasciateci perdere, noi italiani siamo inaffidabili, meriteremmo di essere invasi e comunque falliremo presto. Magari non se n’è accorto subito – Grillo non si accorge sempre subito di tutto quello che combina.
D’altro canto la sua prospettiva era chiara sin d’allora, e Casaleggio nella sua ultima intervista l’ha ribadita: l’Italia fallirà a settembre, ci saranno moti di piazza, locuste, cavallette, eccetera. Chi vende apocalissi un tanto al chilo perché non dovrebbe desiderare che la Merkel vinca le elezioni? Se invece le perdesse, se il fronte europeo del rigore cominciasse a sgretolarsi, la provvidenziale uscita dall’euro si allontanerebbe, e decisamente Grillo e Casaleggio non vogliono questo. Vogliono cantare sul caos, hanno già le cetre accordate, alla fine non c’è da stupirsi se tra una profezia di sventura e l’altra gli capita di fare un po’ di campagna elettorale pro Merkel, pro rigore, contro l’Italia. http://leonardo.blogspot.com
Comments (21)

Anonymous wrote ...
@heavymachine:acqua,ma acqua...anche perchè fanelli è un liberaiolo meritocratico convinto,che se hai letto cio che ho scritto non corrisponde proprio alla mia parrocchia.
Anonimo esuberante
8/1/2013, 11:54:00 PM

Aru wrote ...
Leonardo,
a volte i tuoi commenti sono piu' fulminanti di lunghi post :-)

grazie
mi hai donato un sorriso.
7/27/2013, 11:32:00 AM

Leonardo T wrote ...
Adesso son curioso anch'io. Anche perché insomma, il levitico non sembrava molto promettente (e in generale il pregiudizio contro l'emissione di seme è già piuttosto diffuso in ambito medico nell'era precristiana).

Dai, che è la volta che mi converto.
7/27/2013, 9:35:00 AM

Aru wrote ...
Divino Zanardo,
dall'alto della tua perfezione morale,
illuminaci sull'arte della masturbazione nella prospettiva ebraica.



7/26/2013, 11:18:00 PM

Leonardo T wrote ...
Magari è un buddista e voleva farti un complimento.
7/26/2013, 5:34:00 PM

Anonymous wrote ...
"Segaiolo", connotazione dispregiativa usata da chi vede la masturbazione come qualcosa di peccaminoso e immorale, tipico dei cattolici insomma che sembrano avere un sottile piacere nel colpevolizzare il corpo, soprattutto quello della donna.
Quello che vedo è che la morale cattolica crea un branco di frustrati sempre pronti all'antisemitismo per sfogare le proprie pulsioni sessuali represse, oppure a dare del segaiolo al prossimo: mi rendo conto che per voi segaiolo ed ebreo possono quasi essere sinonimi, entrambe connotazioni dispregiative partorite dal vostro gigantesco senso del peccato.
Veramente, parliamone.
7/26/2013, 1:42:00 PM

Anonymous wrote ...
mi stavo chiedendo: ma che cazzo c'entra? poi mi sono accorto che era zanardo.

che segaiolo, mammamia.
7/26/2013, 12:16:00 PM

Anonymous wrote ...
E, a proposito di fotografie:

http://tinyurl.com/npaguy7
7/26/2013, 11:04:00 AM

Claudio B. wrote ...
Ah si, qualche volta sono andato sul blog di Uriel Fanelli. Ad esempio aveva fatto un'analisi dell'uso della rete da parte del M5S che mi era piaciuta molto, così l'avevo linkata ad un paio di amici, ma poi lui aveva cambiato l'indirizzo della pagina, non so perché.

Comunque colgo l'occasione per raccontare il mio traumatizzante impatto con la nobile lingua di Mozart & Schiller.
Io non ho studiato tedesco a scuola, ma giunto sul posto da bravo immigrato mi sono messo ad impararlo dalle frasi della gente a giro. Ad esempio quando qualcosa va storto tutti dicono "Sūppăā!" armato di dizionario mi imbatto in Suppe = minestra e rimango perplesso; domandando agli amici mi rispondono che "Sūppăā" si scrive "Super"... ah vabè.
Poi vengono due colleghi nuovi, uno da Lănăvīhā e uno da Mnschengladbasch; abbastanza perplesso me li faccio indicare sulla cartina, scoprendo essere i borghi di Langervehe e Monchengladbach.
E poi la cicliegina: mi alleno a pronunciare il "ch" finale semiaspirato, un po' come la "c" di "chiesa" nel dialetto di San Miniato, a metà strada fra la "iesa" pisana e la "hhiesa" fiorentina, così quando un mio collega mette il latte nel caffè gli dico: "Kafee und Milch" con il mio migliore "ch", al che lui risponde "No, Milch is English: please say Milssssssssch".
Al che decisi che era il caso di fare un corso di tedesco vero, ma ormai molti danni erano fatti.
7/25/2013, 9:04:00 PM

Heavymachinegun wrote ...
Non vorrei sbagliarmi, ma l'"anonimo" di prima mi sembra il sempre-mestruato, lup.man. gran.figl.di.put. Uriel Fanelli, curatore del blog Kein Pfusch (http://www.keinpfusch.net/).

Tono mestruato e perennemente al limite del flame? C'è.
Stile prolisso? C'è.
Vive in Germania e se ne vanta? C'è.
Vomita m***a sull'Italia? C'è
Vive nella Nordrhein-Westfalen? C'è.
Spara sentenze in base a "sondaggi personali"? C'è.

È lui. :-)
7/25/2013, 8:07:00 PM

Claudio B. wrote ...
Ciao anonimo esuberante ;)

Prima i punti di importanza minore.
1) Oggi ho mostrato una bella foto della governatrice del Nordreno-Westfalia a una mia collega chiededendole di dirmi (lentamente) il nome della signora e lei senza esitazioni ha risposto "Annelöre Kròft" : senza aspirare un bel nulla, con una graziosa ö e con la a del cognome trasformata in una o aperta. Insomma: come una mia amica francese scriveva "scento" anziché "cento" perché in Toscana si pronuncia con lo "sc", lo stesso io ho commesso un errore di fretta.

2) In effetti ho dato una controllatina e mi ero clamorosamente confuso col PRL belga: ci vorrebbe una bella lege che obbligasse i liberali ad avere lo stesso colore ovunque, così non ci si confonderebbe. Ma i liberali non approverebbero mai ;)

Ma veniamo alle cose più importanti.

3) Steinbrück ha ricoperto numerosi incarichi politici, sempre in quota SPD, mai in quota democristiana. Quando nel 2005 vi fu il governo di grande coalizione, l'SPD espresse il ministero delle finanze nella persona di Steinbrück. Quindi non è mai stato ministro democristiano, ma esponente socialista in un governo di grande coalizione.
Quanto poi alle sue idee, non è mai stato "rossissimo" e in effetti quando si seppe che sarebbe stato il candidato cancelliere molti ci rimasero male (me compreso). In ogni caso è abbastanza di sinistra da aver più volte proposto misure di interevento nel campo finanziario tipo la separazione fra speculazione e risparmio e simili.

4)Abissali differenze non esisterebbero. La sunnominata donna dal nome sfuggente, Hannelore Kraft, ha da sempre sostenuto (e applicato) un allentamento dei rigori di bilancio in tempi di crisi purché il debito contratto sia investito in attività di ricerca e sviluppo. Se questo non è un segno di differenza... ;)

5)Si parla pubblicamente di un governo "nero-verde"... che piace all'SPD più o meno quanto in Italia piace il governo Letta alla gente di sinistra. La cosa che spaventa molti è il fatto che i Verdi lo abbiano già fatto in alcune realtà locali. Una motivazione in più per votare compatti SPD e impedire derive centriste dei Verdi.

6) Il PD non parla mai di... echissenefrega del PD: il PD è un partito la cui componente socialdemocratica è stata messa a tacere e adesso è dominato dalla sua componente centrista. Francamente non vedo la connessione fra "Il PD non nomina mai l'economia sociale di mercato" e "Un governo di centrosinistra o di centrodestra in Germania non fanno differenze". Ti posso dire che seguo con grande interesse le idee di Martin Schulz, che non è iscritto al PD, ma che viene dall'SPD. Mai fatti paragoni fra PD e SPD. Il giorno in cui il PD assomiglierà vagamente all'SPD sai quante bottiglie avrò stappato? ;)

Insomma, concludendo: forse un governo rosso-verde in Germania non sarà la panacea, ma credo che costituirebbe un netto miglioramento delle condizioni generali europee (sempre che si riesca a farlo) perché porterà avanti idee più "di sinistra"... forse non abbastanza dirà qualcuno, ma perlomeno sarà un passo nella giusta direzione.

Ti sono apparso aggressivo nel mio primo post (nel secondo lo ero, dopo che mi avevi detto che avevo la mente annebbiata dall'essere PD-friendly), potrei dirti che sfogo su questo blog la mia frustrazione nei confronti del pensiero dominante di tipo liberal-conservatore che sta letteralmente distruggendo le idee spinelliane di Unione Europea: non ce l'ho con te, ma con gente tipo i redattori di die Bild e i loro omologhi un po' ovunque.
7/25/2013, 8:04:00 PM

Anonymous wrote ...
@claudio: è tutto molto bello, grazie.
1)la "ha" te l'abbuono, dai. il discorso dei dialetti centra niente giacchè il nome di una lettera non ha niente a che fare con i dialetti(il nome delle lettere dell'alfabeto si articola ugualmente dalla sassonia al bayern), e va da sè che stiamo parlando di tedesco standard, nel quale normalmente si esprime la stampa riferendosi a presidenti di land. però dai, è stata una mia inutile precisazione...

2)il colore dei liberali è sempre e solo il giallo [almeno dal 1972]. insistere sul blu è una diabolica perseveranza. forse non l'hai solo sentito, forse in preda a visioni lisergiche l'hai anche ascoltato, mangiato, vissuto,fumato...e comunque:
http://de.wikipedia.org/wiki/Schwarz-gelbe_Koalition
http://1.bp.blogspot.com/_V3VTe_W0kQo/TI276daISYI/AAAAAAAAAA0/iVEnhWSIsMg/s400/400_F_6215856_PquPJ4NtYfTMXbZypsMMpbrxXFJ51ssG.jpg

3)peccato che non hai contestato i miei precedenti punti 2) (steinbruck ex ministro finanze della merkel) e 5) (verdi in procinto di fare il governo con la merkel medesima) giacchè basati su dati fattuali e dichiarazioni pubbliche:
ehm... erano il punto fondamentale del mio intervento, ma tu preferisci darmi del grillino qualunquista, senza ribattere con la consueta saccenza che anche riccoespietato ha potuto notare...
io non ho detto che destra e sinistra sono uguali, dai su non banalizzare creandoti anche tu gli argomenti di paglia. Ho detto che la formazione delle coalizioni di governo in germania non è così ammantata di manicheismo come qui in italia (perchè non cè un mostro-berlusconi sul quale poter raccogliere facili consensi e costruire carriere politiche), e quindi il duello all'ultimo sangue che descrivi tu tra rosso-verdi e "nero-azzurri" così come le "abissali differenze" non esistono, sempre in virtù del fatto che si parla pubblicamente di futuro governo nero-verde. tale fatto, oltre all'appartenenza del candidato spd al preccedente esecutivo merkel, secondo me smonta la validità della tua lettura. se pensi che non sia così, dimostra che quello che ho detto è falso, con altri fatti o argomenti.
4) aggiungo un ulteriore fatto illuminante in riferimento alla tua sottostante analisi sulla differenza tra destra e sinistra (forse sarebbe meglio parlare di liberal-conservatorismo e socialdemocrazia), su quanto sia figa la seconda e in tutto e per tutto diversa, e finalizzata alla regolazione degli istinti animali del mercato, che sarebbero invece lasciati liberi dai conservatori [per quanto nessuno del pd parla mai di "economia sociale di mercato" come invece fa la merkel, quindi rimarco ancora che le differenze sono molto piu sfumate e cercare di creare immagini semplificatorie e manichee di una realtà piu complessa la considero un'attività ideologicamente disonesta e venata di tendenze demagogiche...e il "grillino" sarei io? ]
il fatto è il seguente:
l'ex cancelliere spd schroeder è oggi giorno a libro paga come consulente di GAZPROM, fatto notorio e pubblico. contestami questo adesso, dimmi che è pagato da gazprom per contenerne gli istinti animali, e soprattutto nega il mio legittimo dubbio (che tale rimane) che non fosse già magari influenzato da una compagnia energetica straniera che tiene per le palle l'europa intera mentre era nel pieno esercizio delle funzioni di premier (ehm, pardon, cancelliere, chissà da dove mi viene questo lapsus...). ecco questa per me è la natura vera della socialdemocrazia in europa oggi, indorare la pillola del liberismo piu sfrenato e rapace e sostenerlo fattivamente, in una maniera che gli spiriti semplici che sentono fumosamente qualcuno parlare di diritti e società solidale vengono irretiti e finiscono per sostenere un apparato che si preoccupa dell'esatto opposto,...e ribadisco che queste sono analisi che colgono il punto:
http://www.internazionale.it/opinioni/wu-ming/2013/07/15/il-partito-del-non-senso/

anonimo esuberante
7/25/2013, 6:32:00 PM

Claudio B. wrote ...
Se hai interpretato il mio intervento come eccessivamente didattico, me ne scuso (lo so bene che non sei un bambino di 10 anni: è da un po' che leggo i tuoi commenti sul blog).

Circa il fatto che debbano essere gli elettori tedeschi a pagare, questa è esattamente la chiave poulistia sul quale lavora die Bild (e prima che il coloristico anonimo arrivi, lo so benissimo che il nome Bild è neutro, ma il giornale si chiama die Bild al femminile).
Vediamo di analizzare i fatti: con gli interessi elevati, i soldi sborsati per salvare la Grecia sono tutti evaporati per pagare gli interessi, e il debito è sempre lì. Risultato: i tedeschi pagano e i soldi sono sprecati. La proposta socialdemocatica è quella di far sì che garanti di parte del debito non siano più i singoli stati, bensì l'Europa nel suo complesso, con i suoi rating alti. Il debito pubblico greco sempre i greci dovranno pagarlo, ma invece di pagare interessi da strozzini, pagheranno interessi minori e ce la faranno a rinfonderlo. Risultato: gli elettori tedeschi non dovranno più sborsare una lira (pardon, un marco).

Purtroppo die Bild lavora su questo equivoco e dice "siccome abbiamo già pagato miliardi e non è servito a nulla (grazie al cavolo: con gli interessi alle stelle son soldi buttati), allora lasciamo che si arrangino".

Quindi per riprendere la tua metafora della benzina, sapendo ch quelli tossici sono i vapori, io mi premunirò con una mascherina, mentre un batiscafo per andare sul fondo di un lago di benzina è perfettamente inutile.

Se ci pensi, la differenza fra destra e sinistra è sempre quella classica: la destra crede che si debba lasciar fare la mercato e poco importa se la cosa genera interessi da urlo, la sinistra invece ritiene che sia compito dello stato correggere le stortue del mercato (e riportare gli interessi sotto controllocon un trucchetto).
Non solo c'è differenza, ma è una delle differenze le più classiche fra destra e sinistra.
7/25/2013, 9:22:00 AM

Anonymous wrote ...
caro claudio,
grazie per avermi spiegato come a un bambino di dieci anni poco intelligente la differenza fra il debito in sè
e l'increscioso fatto che qualcuno lo voglia indietro* o quantomeno lo voglia rinnovato; non ci ero arrivato, da solo.

e - fuor di ironia - grazie per la risposta che riassumo in "I partiti socialdemocratici europei hanno più volte proposto uno spostamento di parte del debito a livello europeo"; ossia, alla fine, che gli elettori tedeschi si accollino tutti o parte dei vapori* dei piigs.

non per diffidare di te, ma la chiave mi sembra essere la parola "europei"; lo avranno auspicato magari in qualche seminario a bruxelles, ma tra il dire e il fare... comunque, vedremo.
(meno male che bild zeitung non ha intervistato te invece di grillo, comunque; merkel prenderebbe il 105%)

* che mo se qua ipoteticamente arivasse quarcuno che vole polemizza' co' i cattolici o presunti tali, su la remissione del debito addio core...
** non è il debito che strozza, sono gli interessi = non è la benzina che brucia, sono i vapori. vero e interessante ma, se non sei né un progettista di motori a scoppio né un pompiere dello spazio profondo, di poca utilità pratica...

7/25/2013, 8:57:00 AM

Claudio B. wrote ...
Ah, dimenticavo, sempre per l'anonimo esuberante: dici di non aver verificato i dati economici: ehm... erano il punto fondamentale del mio intervento, ma tu preferisci guardare i colori.

Mi dispiace molto di non poter scrivere giallo verde blu arancione viola, né di potere inserire disegni di farfalline colorate: sono sicuro che andresti in orgasmo!
7/25/2013, 8:18:00 AM

Claudio B. wrote ...
Caro Anonimo, mi scuso di essermi perso la H di Hannelore... evidentemente a te non capita mai di saltare in continuazione fra 4 lingue (IT, EN, DE, FR), quindi non ti sbagli mai. Facciamo tutti un bell'applauso all'anonimo che non commette mai errori di battitura.
La H si pronuncia aspirata? Dipende dai dialetti, un po' come il ch o la g finale di zwanzig. Ma facciamo un bell'applauso all'anonimo che ci ricorda che la H si pronuncia aspirata (in realtà espirata, ma son dettagli).

Quanto al colore dei liberali tedeschi, se volessimo essere pignoli essi esibiscono sia il giallo che l'azzurro, ma se se ne deve scegliere uno di solito io ho sempre sentito il secondo. Ma facciamo un bell'applauso all'anonimo che invece di concentrarsi sui programmi si concentra sui colori.

Per quanto riguarda il fatto che quello che ci strangola non è tanto il debito quanto gli interessi sullo stesso, tu preferisci rispondere che destra e sinistra sono uguali. Facciamo un bell'applauso all'anonimo che quando va a contrattare un mutuo non si preoccupa degli interessi.

Sei contento che ti abbiamo fatto gli applausi? Spero di si, però per datri ancorra più soddifsazione faccio un altro bel muchiettto di orrori di batittura. Sodisfattttobus? ;)

7/25/2013, 8:10:00 AM

Leonardo T wrote ...
Non so che lucida analisi abbia letto tu: qui di pd non si parla; certo non lo si presenta come "alternativa al governo Merkel" (eh?) e senz'altro non è "il cattivo più cattivo di Berlusconi".

7/25/2013, 1:37:00 AM

Anonymous wrote ...
caro il mio saputo dell'nrw....
1) si chiama hannelore kraft, non a. kraft, quindi con h (che si pronuncia ha,d'accordo, ma aspirandola, e la differenza ti deve essere pur nota, se vivi in nrw)
2) vorrei far notare a chi si fosse messo in collegamento in questo momento e che magari non ha la fortuna di vivere in nrw (e magari non sa neanche che trattasi del nordrhein-westfalen, il land più popoloso della repubblika feterale di tcermania, del quale h.kraft, che vuol dire fiducia, è la riconfermata presidentessa) che il candidato cancelliere del spd altri non è che l'ex ministro delle finanze della stessa merkel nel governo di grande coalizione ed ha un rapporto personale con il denaro alquanto strano (vedi avidità esibita con autocompiacimento), nonchè fama di duro (ovvero stronzo) e sta sul culo al 85% dei propri stessi elettori (secondo un mio recente sondaggio personale).
3)la coalizione della cancelliera è la nero-gialla (union+liberali), i neroazzurri(wtf?) stanno a milano, da quel che ne sapevo.
4) "stando ai sondaggi" al momento la cancelliera vince a man bassa
5)i verdi sono molto indecisi (e se la stanno giocando con grande ambiguità) se fare il governo con la merkel (che li imbarcherebbe volentieri) o con il spd, tantè che al momento la cosa piu probabile è proprio un governo nero verde, giacchè i liberali (gialli) potrebbero rimanere fuori dal parlamento federale e la merkel avrebbe bisogno di una stampella ecologica
6) il combinato disposto di 2) e 5) dà come risultato che "quindi la differenza fra rosso-verdi e nero-azzurri è..." in realtà minima, come ogni mente non abbagliata dall'ideologia pd-friendly può notare. giacchè non si è mai vista alcuna preclusione manichea alla formazione delle coalizioni (vedi la coalizione jamaica [lol]https://it.wikipedia.org/wiki/Jamaika-Koalition)

insomma,buono,dai, potevi fare di peggio... (non ho verificato per esempio i dati economici o le altre robe che hai scritto, però puoi dire di aver raggiunto un rapporto boiate/frasi digitate da giornalismo italiano di alto livello.

en passant..continuiamo su questo blog le autorevoli e lucide analisi, finalizzate a difendere il pd, oltreproiettandolo al tedesco spd, e spacciandolo come alternativa abissale al governo merkel (spacciato come il cattivo piu cattivo di berlusconi, il mostro finale di supermario).
se questa è la capacità di analisi media che gira qua, allora altro che alberto sordi, ci meritiamo le stragi (cit.)
ultima citazione a proposito di socialdemocrazia:" il riformismo è infamia"
e adesso, come dice bucknasty, che parta il maniòmio....
7/25/2013, 1:14:00 AM

Claudio B. wrote ...
Se vince la coalizione rosso-verde non condoneranno certo il debito pubblico ai paesi indebitati, ma vi sarà una svolta a sinistra nella politica europea.
Concretamente, l'SPD ritiene che il rigorismo fine a se stesso sia inutile e che sia doveroso fare investimenti proprio nei momenti di crisi (l'esperienza di A. Kraft in NRW ne è un esempio.
Quello che ci uccide non è tanto il debito pubblico - il Giappone ha una roba superiore al 300% del PIL - quanto gli interessi sullo stesso, ossia il rating dell'Italia. I partiti socialdemocratici europei hanno più volte proposto uno spostamento di parte del debito a livello europeo non per fare sconti ma semplicemente per abbattere gli interessi (che hanno già strozzato la Grecia).
Altro punto interessante è la banca europea per gli investimenti, che al momento investe solo nei paesi aventi rating alto (che quindi ne hanno meno bisogno), mentre dovrebbe usare il fatto di avere le spalle coperte a livello continentale proprio per investire nei paesi a rating basso onde permettere loro di uscire dalla crisi.

Quindi la differenza fra rosso-verdi e nero-azzurri è abissale: la speranza è che Alternative fuer Deutschland soffi via voti alla Merkel e permetta la vittoria del centrosinistra.
7/24/2013, 9:17:00 PM

Anonymous wrote ...
...ma perché, qualcuno pensa che se vince spd condonano il debito pubblico ai piigs, o qualcosa del genere?
7/24/2013, 7:52:00 PM

Claudio B. wrote ...
Oh si: die Bild Zeitung è tutto tranne che un veicolo neutro.
Lo potremmo definire la versione cartacea del TG4 di Emilio Fede: uno strumento di sottile propaganda che fa leva sulle paure e sul meccanismo di auto-gratificazione: "noi tedeschi siamo bravi e onesti lavoratori, quindi se le cose vanno male la colpa è di qualcuno che vuole rubarci i soldi messi da parte con tanta fatica" questo grosso modo il messaggio inconscio, ed il successo è assicurato.
Conseguenze di tale successo è una mina innescata contro il processo di integrazione europeo e un netto aiuto alle destre.

Die Bild Zeiting è il giornale più diffuso di Germania, letto soprattutto fra le persone con un livello di istruzione minore.
7/24/2013, 5:53:00 PM

(Forza)

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Venerdì qualcuno è entrato nella casa bolognese di Alberto Nerazzini, il giornalista di Report. Gli ha portato via attrezzature audio e video professionali, e i computer vecchi e nuovi: e nessun altro oggetto di valore. Sui giornali non se n'è parlato molto - è quasi comprensibile, siamo in crisi di governo, come d'altronde sempre. E poi forse c'è anche una questione di temperamento. Nerazzini è bravo a fare le inchieste, sfido chiunque a dire di no. Può darsi che non sia altrettanto bravo a trasformare sé stesso in una notizia: altri forse al suo posto avrebbero subito forato il video dichiarando cose altisonanti del tipo Non Ci Arrenderemo Mai. Nerazzini si è limitato ad ammettere di aver perso l'archivio degli ultimi anni di lavoro, e che gli ci vorrà del tempo per ricominciare: se gli volevano tagliare le gambe gliele hanno tagliate. In quest'ultimo periodo era tornato a lavorare nella Locride, stava documentando un processo per 'ndrangheta. Però in questi anni, dalla Sicilia della malasanità alla Lombardia delle cliniche d'oro, di nemici se ne dev'essere fatti parecchi (continua sull'Unità.it).

Anche se è un mio amico, non so proprio cosa potrei consigliargli. Posso solo immaginare come ci si deve sentire nel momento in cui qualcuno ti dimostra che può entrare in casa tua quando vuole, e prenderti quello che vuole. Credo che valga la pena di tenere ancora in giro la notizia: c’è un giornalista, un bravo giornalista, che è stato vittima di un gravissimo atto d’intimidazione. E chiedere a chi passa di qui: ricordate quando Annozero faceva dei reportage coi fiocchi? A volte erano cose di Nerazzini. Vi ricordate certi servizi degli ultimi anni di Report che hanno lasciato il segno? Parecchi li ha realizzati Nerazzini. Fin qui non aveva una scorta, e adesso non ha più i microfoni e le videocamere. Fate girare: più gente lo sa meglio è. Di certo nessuno è indispensabile, ma se si ferma lui ci sentiremo tutti un po’ meno informati, un po’ più poveri. Dopodiché potrebbe anche fermarsi per un po’, ne avrebbe il diritto: negli ultimi dieci anni non è stato fermo un attimo, ne ha appena festeggiato quaranta e il suo ultimo lavoro sulla ‘Ndrangheta è stato trasmesso in Ontario, Canada (i boss cominciano ad ammazzarsi anche là). Cuffaro è in prigione, Don Verzè non c’è più, hai nemici in due continenti diversi: ma hai anche tantissimi amici. Forza.
Comments (10)

Silvia wrote ...
Vai Nerazzini!
8/5/2013, 7:37:00 PM

Anonymous wrote ...
Marchetti

"basta forzare l'account"

certo, dicasi password...
7/23/2013, 4:27:00 PM

Anonymous wrote ...
doveva farsi un backup!
7/23/2013, 4:25:00 PM

Anonymous wrote ...
mah.
se io avessi del materiale delicato ne farei più di una copia; e per ulteriore misura di sicurezza, non lo direi in giro.
e questo signore tutto sembra, fuorché un fesso...
7/19/2013, 5:04:00 PM

Anonymous wrote ...
I cloud non sono sicuri ma una precauzione in più non farebbe male.
7/19/2013, 4:31:00 PM

Anonymous wrote ...
@Leonardo T: sinceramente non vedo molto il nesso fra l'essere giornalisti senza paura e non avere una minima cura dell'archivio, che avrebbe potuto perdere anche per un guasto o per un incendio, visto il modo in cui lo teneva.
7/19/2013, 10:39:00 AM

Leonardo T wrote ...
Sì, certa gente, se fosse veramente prudente, farebbe tutta una serie di cose.
Temo però che certa gente, se fosse veramente prudente, non farebbe il mestiere di Alberto.
7/19/2013, 10:12:00 AM

Anonymous wrote ...
In teoria anche la roba messa su fropbox non e' al sicuro: basta forzare l'account e cancellare tutto da remoto, e poi aspettare che la cancellazione si proaghi ai dischi locali.
7/19/2013, 9:59:00 AM

Mauro wrote ...
La storia di Nerazzini ci insegna comunque, oltre all'immenso rispetto dovuto a chi fa vera informazione, che un backup conservato lontano dall'originale è essenziale per chiunque lavori con materie "delicate".
Saluti,
Mauro.
7/19/2013, 1:53:00 AM

delio wrote ...
tutto giusto. ma figlio mio, dropbox no, eh?
7/18/2013, 9:25:00 PM

Gli eterni messaggiatori al PD

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Io non so se facebook e tutto il resto della socialità internettiana stiano diventando "la" realtà, un posto dove riesci a sentire gli Zeitgeist meglio che al bar (ieri al bar si lamentavano della legge elettorale e all'impunità dei ciclisti urbani). Quel che posso dire è che restano un luogo strano, dove i ragionamenti prendono derive assurde e io ieri sera, dalle reazioni sulla mia bacheca, mi ero quasi convinto che ci fosse stato un golpe in Italia. Invece cos'era successo, esattamente? Tutto e niente. Da un punto di vista tecnico, quasi niente: il gruppo parlamentare PdL alla Camera ha chiesto una pausa di riflessione, che gli è stata accordata ed è durata tre ore: nulla che non si possa recuperare. La pausa ufficialmente serviva ai deputati PdL per decidere se restare nella maggioranza o no - cioè se far cadere il governo o no. Su una cosa tanto importante tre ore di riflessione non è che sembrino tante, anche se siamo tutti convinti che la "discussione" nel PdL si esaurisca nell'aspettare una chiamata del boss appena si è chiarito le idee. Ma anche in quel caso tre ore forse non sono abbastanza

Da un punto di vista mediatico è successa una cosa immensa, perché il PdL aveva domandato una sospensione di quattro giorni, un vero e proprio sciopero del parlamento a causa della tempestività con cui la Cassazione aveva fissato una seduta al boss Berlusconi. A parte la pura comicità di un gruppo parlamentare che protesta perché la giustizia sta diventando troppo veloce, la cosa non sta veramente né in cielo né in terra e soprattutto in nessun manuale di Storia di nessuna nazione: il potere legislativo che sciopera contro il potere giudiziario? Che roba è? E che effetto dovrebbe ottenere? Boh. La sospensione era una proposta irricevibile, marziana, e non è stata ottenuta: però per quattro ore comunque la Camera si è fermata e questo è stato interpretato da un sacco di osservatori - sulla mia bacheca, perlomeno - come una concessione del PD al PdL. Cioè è come se i responsabili del PD avessero detto: quattro giorni no, ma quattro ore sì. Non è andata così ma su Facebook mica si raccontano le cose come stanno: si raccontano come la gente le percepisce, e la percezione generale è stata questa: il PD si è inchinato per quattro ore. Questo ci racconta qualcosa più degli utenti Facebook che del PD: la tendenza generale a spiegare ogni evento come fallimento del PD, errore del PD, défaillance del PD, complotto del PD. E a giudicare non tanto il PD dai fatti, ma i fatti in base a quanto ci parlano male del PD. Anche quando, a veder bene, il PD potrebbe persino averne imbroccata una (continua sull'Unita.it, H1t#188).

Infatti, da un punto di vista politico, cos’è successo? Il PdL, con la sua richiesta marziana, ha dimostrato una volta di più di anteporre il destino giudiziario del boss a qualsiasi altra questione ed emergenza – e non è così che si recuperano i voti persi alle ultime elezioni. Il PD, rifiutando uno scontro diretto, ha dimostrato di non vivere nell’ossessione antiberlusconiana: tanto più che la sospensione non avrà alcun effetto sul calendario della Cassazione, la seduta del 30 luglio resta dov’è. L’atteggiamento conciliante ha anche fornito uno strapuntino in più a chi in vista del congresso ha bisogno di far rimarcare la sua diversità, ed è un bene, visto che alla fine delle larghe intese il prossimo candidato PD dovrà recuperare un po’ di voti anche a sinistra. Insomma il gioco di sponda dei renziani o di Civati ci sta. Alla fine, quando si deposita la polvere, probabilmente i sondaggi (che si sbagliano sempre, comunque) non registreranno nessun incremento di voti per il PdL, visto che storicamente Berlusconi non ha mai guadagnato un voto con la sua eterna lagna sui suoi trascorsi giudiziari. Il PD magari si fletterà un po’, ma deve ancora giocarsi l’asso delle primarie e del nuovo leader; e finché i sondaggi stanno al pareggio, il governo non dovrebbe cadere. Insomma la partita va avanti, ma la sensazione è che le carte le stia dando il PD. Questo sembra a me, da quel che leggo in giro. Tranne su facebook, blog e dintorni.
Lì c’è il golpe, la berlusconizzazione definitiva del PD, la morte del PD, il divorzio dal PD, non voterò mai più PD. Citerò Alessandro Gilioli, non perché ce l’abbia con lui – gli rinnovo la stima – ma perché è una firma autorevole ed è rappresentativa di uno stato d’animo molto condiviso sui social network (almeno sui miei profili). Orbene per Gilioli questo è “peggio dei 101 e perfino del governo di larghe intese”, il Pd è diventato “complice attivo dell’eversione berlusconiana”, “è la prima volta che con un voto formale alle Camere il Pd si schiera con Berlusconi e i suoi eversori contro la magistratura” (anche se il voto formale era su un’altra cosa, vabbe’, formalità), “Insomma, si sono santanchizzati”. In mezzo a tutto questo, la Cassazione continua ad aspettare Berlusconi il 30 luglio e il PdL continua a dare la fiducia a un governo Letta: insomma, non è successo niente. Sì, ma il “valore simbolico” è stato enorme… Boh. Chi lo decide il valore simbolico? In base a che parametri? Temo che un evento sia simbolico nella misura in cui dimostra l’assunto che il PD sbaglia tutto. Ovvero: date le premesse (il PD sbaglia sempre tutto), modifichiamo i fatti (il PD non ha acconsentito a un fantomatico sciopero parlamentare) tanto quanto basta a sentire che abbiamo ragione: il PD sbaglia sempre tutto.
Chi non condivide, ovviamente, è un minimizzatore prezzolato. Sarà forse anche il mio caso: sarà che lo choc delle elezioni mi ha desensibilizzato, per cui ormai possono fare la Santanché vicepremier e non sentirei nessun dolore. Però.
Però non ci sto a sembrare il difensore d’ufficio di questo governo, che ha fatto diverse cose che non mi piacciono. Secondo me ce ne sarebbero di cose da discutere: la vergognosa rendition della signora Ablyazov; l’opacità assoluta con la quale si manda avanti il progetto F35 (non tanto per gli aerei in sé, visto che un’aeronautica militare ce la dobbiamo avere; ma non si capisce quale sia l’indirizzo strategico). E anche nel dibattito interno al PD ci sarebbero tante cose che non mi vanno. Ma invece di parlare di tutto questo parliamo dell’enorme vergogna di uno stop tecnico di quattro ore. Mah.
Io vorrei che Berlusconi fosse condannato in via definitiva (se è realmente colpevole); vorrei che il parlamento durasse un altro po’ e cambiasse la legge elettorale; e vorrei che il PD vincesse le prossime elezioni, dando all’Italia un governo di centrosinistra stabile che in Europa facesse fronte comune con altri governi progressisti contro il rigorismo tedesco. La sospensione di ieri non ha allontanato l’eventuale sentenza definitiva; non ha compromesso la legislatura (anzi il contrario) e dal punto di vista elettorale non porta certo acqua al mulino di Berlusconi; però non ha nessuna importanza, perché i miei contatti su facebook hanno capito meglio di me che si tratta della solita mossa falsa del PD. PD che non voteranno, per dare un messaggio al PD. Il PD poi tutti questi messaggi effettivamente li riceve, e si regola di conseguenza (spostandosi sempre più al centro). E tuttavia sembra che non ci sia limite alla quantità di messaggi che bisogna mandare al PD, e all’importanza che assume mandare messaggi al PD, anche rispetto ad altre priorità meno prioritarie, come dare un governo stabile, sottrarsi alla morsa dell’austerità, studiare misure anti-crisi, ecc.. Tutto questo si potrebbe anche fare, dopo. Prima bisogna mandare messaggi al PD. http://leonardo.blogspot.com
Comments (28)

Anonymous wrote ...
Caro Leonardo, leggendo questi assurdi commenti di gente che non sa nemmeno dove stia di casa la logica più elementare mi viene il dubbio che su internet si esprimano le persone più emotive oltre che decisamente schierate "a prescindere".
Capovolgendo Moretti:"Con questi elettori non vinceremo mai!".
Fortunatamente pare che ci sia una maggioranza silenziosa di gente meno isterica che il PD lo vota lo stesso (con le fatiche del caso) intuendo, magari per istinto, che perso quel partito c'è solo la resa alla destra più becera e non la rivoluzione d'ottobre come sembrano ritenere tanti fessi.
Esclusi i presenti ovviamente...(?)

Nautilus
7/14/2013, 1:41:00 PM

Leonardo T wrote ...
No guarda, proprio non ci siamo.

La fallacia retorica sta nel pensare che un partito debba darsi, come fine, l'opposizione: dev'essere una riflessione che ha fatto la muffa negli anni '70.

Il centrosinistra ha fatto numerosi errori e se n'è parlato: un paio di volte ha pensato che Berlusconi fosse un avversario preferibile ad altri perché già sconfitto. È stato, appunto, un grande errore di valutazione. Ma credere che dietro ci sia un complotto, e che il complotto stia andando avanti da 20 anni, è sullo stesso piano di credere alle scie chimiche: e infatti si fa negli stessi spazi di discussione.
7/14/2013, 11:23:00 AM

Anonymous wrote ...
1) non è stata la legge del 57a non tenere b. fuori dal parlamento ma la commissione parlamentare deputata a , ergo il pd quando avrebbe potuto ( piu di una volta)
2) non penso che l'azione dei 25 pagliacci sia volta a cercare proprio ora, di mandare fuori dal parlamento il maggiore azionista del governo. penso proprio il contrario, ovvero che provino in tutti i modi a salvargli le chiappe.
3) ormai è chiaro che alle tue argomentazioni zeppe di fallacie retoriche non credi neanche tu. è solo un esercizio di retorica non esente da errori, appunto(imposizione del tertium non datur, slittamento del piano di discussione, retroproiezione, ecc...). un gesto estetico e nulla piu. apprezzabile per carità, così come apprezzo con lo stesso spirito ferrara.
7/14/2013, 12:18:00 AM

Claudio B. wrote ...
Non so, anche qui mi sembra che si scontrino i due punti di vista della politica come fine e della politica come mezzo.

Abbiamo una legge che non funziona, quindi le possibilità sono continuare a ribadire un principio bellissimo senza però ottenere nulla (politica come fine), oppure proporre una nuova legge nella speranza che sia più efficace (politica come mezzo).

7/13/2013, 6:23:00 PM

Claudio B. wrote ...
Non mi sembra che il PD proponga il colpo di spugna su Berlusconi, mi sembra piuttosto che il PD stia tirando a campare in attesa del 30 Luglio, sperando che la giustizia faccia quello che la politica non è ancora riuscita a fare: in pratica, visto che il 30 Luglio è dietro l'angolo, alcuni esponenti del PD se la sta tirando un pochino.

Francamente non vedo la politica come un fine, ma come un mezzo per realizzare cose o, nel caso fosse impossibile realizzarle, per contenere i danni.
Alla vigilia delle elezioni lo scenario descritto dai sondaggi era che se il PD fosse stato abbastanza forte avrebbe governato con SEL, se invece fosse stato debole sarebbe stato costretto a fare alleanze al centro.
All'indomani delle elezioni emerse l'inedita possibilità di un'alleanza PD-SEL-M5S per FARE COSE, ma il M5S non era interessato a fare cose, bensì a testimoniare una posizione (politica come fine invece che come mezzo), dunque il PD passò dal "realizziamo il governo di cambiamento" a "conteniamo i danni".

Inutile dire che la scelta del contenere i danni mi abbia addolorato tantissimo e la cosa che più mi fa rabbia è lo strappo con SEL, ma mi rendo anche conto che bisogna essere realisti, le scelte erano
1) governo PD-SEL-M5S
2) grande coalizione
3) nuove elezioni
la (1) è stata bocciata da Crimi e Lombardi, dunque dovendo scegliere fra la (2) e la (3), il PD ha scelto la (2) in quanto meno apparentemente dannosa della (3).

Se Berlusconi venisse condannato (o se scappasse in Costa Rica), la politica attendista del PD si rivelerà un buon contenimento del danno: mancano 17 giorni all'udienza.
7/13/2013, 6:18:00 PM

Leonardo T wrote ...
Ma lo so che cordialmente sarebbe da riferirsi alla tua richiesta; purtroppo in italiano le cose non funzionano così, l'avverbio modifica una frase in cui il soggetto resto io, quindi il cuore è il mio. Prendilo come un lapsus, che ho passato milioni di volte in milioni di interlocutori, poi magari oggi ho voglia di menare il can per l'aia.

Se vai a vedere le discussioni che si facevano qui appena prima delle elezioni (ma vale la pena?) vedrai che lo scenario Pd-PdL non era del tutto escluso, ma era considerato come uno dei peggiori possibili a cui ci avrebbe portato l'astensionismo di sinistra (ivi compreso il voto a Ingroia e co.). Stavamo guardando sondaggi tutti sbagliati, come adesso, ma non è che lo scenario fosse assurdo. Era soltanto molto deprimente. La novità del mese successivo fu che questo scenario diventò l'unico praticabile. Cioè: no, si poteva andare alle elezioni e perderle ancora un po' di più, forse tu avresti preferito un bel monocolore PdL o il caos totale con Grillo.

C'è un limite dato dalla dignità? Non saprei. Dipende da chi decide la dignità: ho la sensazione che per alcuni il PD non sarà mai abbastanza degno di considerazione, e quindi tanto vale fottersene e governare con chi ci sta. Più Gengis Khan che Himmler, ma poi in fin dei conti c'è un sacco di gente che si riempie la bocca di Resistenza e probabilmente nel '43 avrebbe storto il naso a qualsiasi compromesso con Badoglio. Se ne sarebbero rimasti ben appartati in qualche cantina a degustare il loro ribrezzo.

Il "consolidato consociativismo" degli ultimi 20 anni per me è una cazzata di cui vi ha convinto il Fatto, e fa il paio con la cazzata del consociativismo anni '80 per cui alla fine il PCI fu ritenuto colpevole dei danni del pentapartito e Berlusconi passava il tempo a rimproverare i comunisti che erano stati vent'anni al governo. Cambiano i governi, ma la predisposizione del pubblico italiano per credere a qualsiasi baggianata rimane costante e quindi perché non approfittarne.

Come mi sento a difendere un partito che propone il colpo di spugna su Berlusconi? Mi sento come una squadra che sta vincendo (senza meritarlo) e fa melina all'88°: una certa torva soddisfazione. Ti faccio presente che tutte le leggi ad personam di cui si chiacchiera avranno un iter lungo, mentre la Cassazione aspetta Berlusconi il 30.
7/13/2013, 5:42:00 PM

Leonardo T wrote ...
Mi sembra di capire che preferiresti una vecchia legge che non ha mai tenuto B. fuori dal parlamento a una nuova che forse lo farebbe.
7/13/2013, 5:31:00 PM

Anonymous wrote ...
facce ride:

http://www.repubblica.it/politica/2013/07/13/news/ineleggibilit_grillo_epifani-62907480/
7/13/2013, 2:38:00 PM

Anonymous wrote ...
cordialmente significa "con il cuore" ed è da riferirsi alle mia richiesta, che viene appunto "dal cuore", tu poi puoi sentirti libero anche di fare lo stronzo, figurati, il blog è il tuo...ciò detto, non mi pare che tu avresti previsto l'apertura a berlusconi, perchè avrebbe fatto ribrezzo anche a te contemplarla come possibilità, allora, risultando un qualcosa di assolutamente irricevibile. oggi non la trovi poi così assurda. seguire il caro leader nonstante qualsiasi giravolta logica accaduta nell'arco temporale più recente ricorda molto da vicino 1984.
mi sfugge inoltre la portata del tuo ragionamento: se necessario il pd dovrebbe aprire quindi a francisco franco, himmler, gengis kahn, il feroce saladino, [aggiungere villain] pur di avere una maggioranza? cè un limite dato dalla dignità?
e poi continui a sfuggire la questione centrale posta all'inizio della mia domanda che viene "dal cuore" : la legge ad personam sull'incompatibilità avente come primi firmatari 25 fantocci del pd, è riconducibile al plot "è grillo il cattivo che non facendo niente ha combinato il pasticcio, la gente non ha capito il progetto politico di un partito dall'identità ondivaga e sempre meno di sinistra" oppure rientra in un quadro di consolidato consociativismo in corso da almeno 20 anni, del quale gli ultimi accadimenti (mancato voto contrario allo scudo fiscale, elezione del presidente, governo Letta, per citare i primi 3 che mi vengono in mente) costituiscono una probabile conferma? come ti senti a votare e difendere un partito che propone il colpo di spugna su berlusconi e il suo conflitto d'interesse?

7/13/2013, 2:35:00 PM

Leonardo T wrote ...
Mi sembra che tutto sia andato come avevo purtroppo previsto: i "gilioli della situazione" (ma è così difficile scriverlo senza g?" non hanno votato PD per dare un messaggio al PD, il PD non ha avuto la maggioranza e ha aperto non solo ai centristi ma pure a Berlusconi.

Quindi? Quindi se volevate un governo di centosinistra non compromissorio con Berlusconi bisognava votarlo. Invece molta gente ha votato Grillo che voleva un governo PD-PdL. E hanno ottenuto il governo Pd-Pdl, con tutti i compromessi del caso.

Riguardo al tuo uso dell'avverbio "cordialmente": è molto fastidioso, perché significa, letteralmente "in modo cordiale". Ma il soggetto delle frasi sono io. Quindi tu mi chiedi (senza molta cordialità) di fare una cosa in modo cordiale. Non vedo perché dovrei essere cordiale con gente che sbatte la testa contro la realtà da sei mesi e crede che i lividi siano un complotto del Pd.
7/13/2013, 10:55:00 AM

Anonymous wrote ...
Cordialmente, mi puoi commentare questa

http://www.repubblica.it/politica/2013/07/12/news/mucchetti_cambiare_legge_ineggibilit-62858219/?ref=HRER1-1

e dimostrare che è tutta colpa di grillo e di quei grulli che l'hanno votato, e che solo col pd al governo avremo berlusconi in galera e cologno distrutta?
poi cordialmente ritorni a dicembre scorso e riaggiorni i post di quando dicevi che solo votando pd si sarebbe evitata l'alleanza con monti (anche qui grulli i giglioli della situazione...vero?), modificando il nome di monti con quello di berlusconi, poi cordialmente ti guardi allo specchio e vedi se forse non sei stato sopraffatto dagli eventi...
7/13/2013, 12:08:00 AM

Anonymous wrote ...
Arriva per tutti il giorno in cui la parte più interessante del post (non posto) sono i commenti
7/12/2013, 8:12:00 PM

Anonymous wrote ...
Arriva per tutti il giorno in cui la parte più interessante del posto sono i commenti.
7/12/2013, 8:10:00 PM

Leonardo T wrote ...
Se tu vuoi che il PD faccia vera opposizione, in minoranza, se è quella la tua priorità, devi votare PdL.

Se vuoi che Cologno sia distrutta, vuoi che il PdL vada all'opposizione, non il PD.

Se un grillino si alza in piedi in parlamento, Cologno resta dov'è. Anche se si alzano tutti i grillini dal parlamento.
7/12/2013, 4:03:00 PM

Anonymous wrote ...
"il pci di berlinguer era ancora più sbeffeggiato dalla stampa"
non che non se lo meritasse, eh.
Un partita comunista ma filoatlantico, comunista ma "compagni attenti a quelli che parlano di rivoluzione", comunista ma fottutamente borghese si meritava ben di peggio delle beffe. Non è un caso se le cariatidi del PD vengono da quella scuola.
7/12/2013, 2:42:00 PM

Robespierre wrote ...
Mettiamola così: Scilipoti che va a manifestare davanti al tribunale non fermerà nessun processo, ma preferirei comunque non vedere Letta o Bersani che manifestano con lui.

Metaforicamente parlando.
7/12/2013, 2:18:00 PM

Anonymous wrote ...
Io la penso come Giulietti:

http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/07/12/caso-mediaset-la-saggia-scelta-della-saggia-carlassare/653771/

susanna
7/12/2013, 2:02:00 PM

Anonymous wrote ...
http://www.youtube.com/watch?v=0MDyGqHdOIU
7/12/2013, 1:25:00 PM

Anonymous wrote ...
L'ex-elettore del PD passato a M5S o SEL che vuole opposizione a prescindere ricorda un po' la parodia di Bertinotti che faceva Guzzanti:

- Ma cosa farete quando vincerete le elezioni a maggioranza assoluta?
- Mettevemo su un dittatove, magavi uno bvavo, tipo Cossiga, un dittatove savdo, e gli favemo opposizione, 600 contvo 1!
7/12/2013, 1:21:00 PM

enrico wrote ...
Esatto, appunto: non fa vera opposizione alla politica di Berlusconi, tanto è vero che ci sta al governo insieme. E non ha fatto vera opposizione quando ERA all'opposizione. E non l'ha fatta, l'opposizione alla politica di Berlusconi, nemmeno quando era al governo.. non con Berlusconi.
Insomma, Leonardo, non eri tu che scrivevi "Bomb Cologno"? E se si alza in piedi in Parlamento a dirlo un grillino (più o meno, ma il concetto mi sembra quello) cosa c'è che non va? Che così facendo si manda un "messaggio" al PD?
7/12/2013, 12:47:00 PM

Leonardo T wrote ...
Ahem, il pd non fa opposizione, il pd è nella maggioranza che sostiene il governo.
7/12/2013, 11:00:00 AM

Giovanni wrote ...
Ed è questo quello che piace a molti lettori. Un'analisi dettagliata e ragionata.
Torna a chattare su facebuk và
7/12/2013, 9:57:00 AM

enrico wrote ...
A me sembra che il problema non sia "mandare messaggi" al PD, ma non votarlo proprio più, per gli elettori di sinistra, perchè è da tantissimo tempo che non fa più una vera opposizione. Può darsi che la questione della sospensione sia stata solo "tecnica" (davvero?!), ma se molti la vedono in altro modo forse non è solo perchè se lo dicono e lo dicono in Rete. Quella Rete che mi sembra, ultimamente, cioè da quando la usa (male o bene)Grillo, ti sia improvvisamente molto antipatica..
7/12/2013, 9:15:00 AM

marcell_o wrote ...
attenzione a come parli degli f35!
comincio a pensare che la linea al pd la detti tu!
quindi mi aspetto un po' di proteste finché non convincerai il pd a lasciar perdere gli f35
tuttavia l'argomento è:
perché il pd non si scioglie?
perché il pd vuole ancora esistere come partito?
se il pd smettesse di esistere e "inquinare" la vita politica gli italini i sveglierebbero e comincerebbero... a fare che?
il pci sì che...
il pci cosa? il pci di berlinguer era ancora più sbeffeggiato dalla stampa, dai partitini alla sua sinistra, dalle br (vabbe' loro sparavano, più che altro), dagli studenti, dagli intellettuali di un certo tipo...
7/12/2013, 12:25:00 AM

Leonardo T wrote ...
Già.
7/11/2013, 11:35:00 PM

Anonymous wrote ...
Da ciò che hai scritto più volte riguardo gli F35, sembra proprio che non hai ancora visto il reportage di presa diretta:
Prima di riscriverne ti consiglio di vederlo
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-03052556-4a49-4a6d-8249-7c59169b8890.html

Paolo
7/11/2013, 11:20:00 PM

Innocenzo wrote ...
Se gli elettori di sinistra almeno per una volta avessero evitato di mandare un messaggio al PD, mi riferisco alle elezioni di Febbraio, adesso avremmo avuto Berlusconi fuori dai piedi e un governo Bersani che faceva il possibile per uscire da questa crisi, dato che l'impossibile lo fanno solo Berlusconi e Grillo a chiacchiere.
7/11/2013, 8:50:00 PM

Anonymous wrote ...
Non sei capace di un minimo di sintesi nei tuoi articoli!!!
7/11/2013, 7:26:00 PM

Il pauperismo che avanza

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E insomma i parlamentari M5S hanno restituito solennemente un milione e 570mila euro. Complimenti, grazie. Nel frattempo la maggioranza parlamentare - maggioranza che sarebbe stata ben diversa, se il M5S avesse voluto farne parte, ha deciso di proseguire col programma di ammodernamento dell'aeronautica militare che prevede l'acquisto degli F35. Costi stimati: tra i tredici e i diciotto miliardi di euro (ma dilazionati nei prossimi trent'anni); nel 2012 comunque nel progetto F35 il ministero della Difesa ne ha investiti 548,7. Milioni di euro. Quasi cinquecentocinquanta. Se sottrai il milione e mezzo che hanno restituito i parlamentari M5S (grazie!) fanno comunque cinquecentoquarantasette. Son tanti?

Possono sembrare tanti. D'altro canto costerebbe anche rinunciare agli f35 (dopo averci speso tanti soldi) e continuare a manutenere gli aerei che stiamo usando adesso - insomma, l'argomento è un po' populista. Ma il punto forse è questo. Ragioniamo pure populisticamente. Se gli eletti del M5S avessero voluto - se Grillo avesse voluto - oggi in Italia ci sarebbe una maggioranza PD + SEL + M5S. Una maggioranza di questo genere probabilmente non avrebbe più voluto spendere quei 550 milioni - non adesso, non così. Ma i parlamentari M5S non hanno voluto sporcarsi le mani - Grillo non ha voluto - e quindi ciao ciao cinquecentocinquanta milioni. A questo punto c'è bisogno di dirvi, populisticamente, cosa avreste dovuto fare con la vostra mancetta di un milione e mezzo? Dove avreste potuto destinarla, verso quali organi populisticamente designati? (Continua sull'Unita.it, H1t#187).


E allora a cosa serve restituire i soldi, risparmiare sui trasporti, mostrare gli scontrini? Non è più apparenza che sostanza? A che serve fare i francescani coi nostri soldi, mentre ai vertici si lasciano i generali e gli affarratori professionisti?
A proposito di Francescani, caro papa Francesco: è vero. Un prete su una bella macchina non manda un buon messaggio. Però quel che mi dispiace veramente è che quella macchina l’abbiate presa coi soldi dell’otto per mille di chi non voleva destinarvelo (più del cinquanta per cento dei contribuenti), e non ha barrato la vostra casella; e questo grazie a un meccanismo che fa sì che anche con meno del 40% di moduli compilati a vostro favore vi capiti di incassare l’85%. Non è una fregatura? Secondo me è una fregatura, e lo sarebbe anche se con quei soldi ci compraste tante fiat panda a metano. Certo, se andate in giro in audi la gente mormora di più. È tutto qui il problema? La gente che mormora?
Non andò forse così anche col Francesco originale? Era un periodo turbolento, molti contestavano il potere costituito e minacciavano di non pagare più la decima. In Francia i Catari avevano smesso di riconoscere l’autorità del Papa: troppo potente, troppo ricco, troppo lontano. Bisognava dare un messaggio di vicinanza ai poveri, possibilmente lasciandoli poveri come stavano e senza turbare i rapporti di potere. Così arrivò Francesco, col suo pauperismo benedetto da Stato e Chiesa. Lui si spogliava dei beni, la gente lo seguiva, e smetteva di lagnarsi del Clero esoso. Le teste calde potevano comunque andare alle Crociate – ci andò pure lui. Gran bella invenzione, il pauperismo. Mandi in giro un po’ di gente pulciosa, e la plebe si incanta, e il sacchetto della questua per incanto si rigonfia. Nel medioevo, almeno, andava così.http://leonardo.blogspot.com
Comments (4)

P. wrote ...
Ci sei rimasto solo tu a credere che il PD volesse far entrare il M5S nella maggioranza.
Volevano solo i voti esterni. L'hanno ripetuto mille volte. O credevi che stessero lì a dare ministeri al M5S??? HAHAHAAAAA

Ce fai, o ce sei. Non si sa.
7/14/2013, 1:03:00 PM

marcell_o wrote ...
'sta storia di grillo mi fa ribollire ogni giorno.
tra l'altro, per dire, a me sarebbe piaciuto un governo bersani invece di questo democristianissimo governo letta
avrei sopportato perfino il duo di minchioni lombardi e crimi
avrei sopportato grillo a fare la mosca cocchiera...
purtroppo più sento-leggo grillo e più mi sto avvicinando all'idea che (mi fa orrore) questo governo NON sia il male maggiore
sto cercando di impedire al mio cervello (quel che ne resta ovviamente) di formulare il pensiero che un governo con maggioranza pd-sel-m5s avrebbe potuto fare cose peggiori...
so che 'sta cosa riguarda più l'igiene mentale (mia) che il quadro politico, tuttavia odio l'effetto che grillo e certi grillini hanno su di me
7/9/2013, 9:30:00 AM

Leonardo T wrote ...
Basterebbe ascoltare un po' del discorso di Bersani, senza fermarsi al riassuntino del Fatto (http://www.youtube.com/watch?v=0q1hAebD0Yw).

Ma è chiaro che Grillo non avrebbe mai acconsentito a nessun tipo di accordo: è solo un esercizio mentale. Grillo non può assolutamente misurarsi con la realtà: è un comico, un imbonitore, ringhia un po' e alla fine gli f35 li deve lasciar comprare a chi li vuole veramente.

Magari qualcun altro, con un progetto vero, avrebbe potuto polarizzare chi nel pd l'acquisto degli f35 non lo digeriva. Ma non c'è stato qualcun altro: c'è stato Grillo.
7/9/2013, 4:40:00 AM

Anonymous wrote ...
http://tv.ilfattoquotidiano.it/2013/07/08/pd-bersani-mica-io-volevo-far-lalleanza-con-grillo-son-mica-matto/238982/

continui con sta storia di grillo in maggiornaza se solo avesse voluto ma vieni smentito contemporaneamente dal tuo premier designato...non vuoi capire ancora, allora...ma cosè? rimozione? non hai visto la scenetta dell'elezione di prodi? secondo te i 101 avrebbero appoggiato un governo con grillo? non hanno neanche voluto votare prodi...continua a vivere nella favoletta del partito i cui esponenti si vedono in prima fila alle varie marce della pace e poi votano per le "missioni umanitarie" e per gli armamenti, per responsabilità [approprosito, a che livello di dignità umana personale finisce questa scusa della responsabilità? nei confronti di chi,poi, si esercita questa ressponsabilità?]. forse per quanto amano la pace la vogliono anche loro armare. suvvia, sappi riconoscere che sostieni un partito che preferisce al rifinanziamento degli ammortizzatori sociali il finanziamento dell'industria bellica...prenditi anche tu un pò di questa "responsabilità".
anselmo
7/9/2013, 12:29:00 AM

La prof, il copy e la bufala

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Drin Drin

"Pronto".
"Pronto, parlo con la professoressa Firmata?"
"Sì, ma lei chi è, scusi?"
"Sono il padre di Andrea, ha presente?"
"Andrea?"
"Andrea Dignitoso, il suo studente, quello che lavora in pizzeria..."
"Ma chi le ha dato il mio numero?"
"Mi scusi, pensavo che fosse normale in questo periodo per lei ricevere telefonate da parte dei genitori".
"No, guardi, non è normale per niente".
"Ah".
"Tanto più che suo figlio è sotto esame e io sono commissario interno, capisce".
"Ma è proprio per questo..."
"Preferirei che non insistesse".
"Ma è una cosa importante, ne va del suo futuro".
"È meglio che la chiudiamo qui, mi spiace".
"Aspetti. Aspetti un attimo. Non è come crede lei. Mi ascolti solo per dieci secondi".
"Va bene, sentiamo".
"Io vorrei che lei bocciasse mio figlio".
"Prego?"
"Non so se ha sentito il nuovo decreto del governo..."
"Vagamente, ho fatto tardi a scuola".
"I proprietari del ristorante dove Andrea lavora gli hanno assicurato che potevano finalmente assumerlo in maniera stabile grazie alla nuova legge sul lavoro in cui le agevolazioni sono però riservate unicamente a ragazzi senza diploma..."
"Senta, non credo proprio che le cose stiano come dice lei, non ha nessun senso".
"Ma anche sul sito di Beppegrillo è scritto così".
"Ah beh, allora..." (continua sull'Unita.it, H1t#186)

“Ah beh, allora. Comunque non ha nessuna importanza il perché e il percome, lei non può chiedermi questa cosa per telefono”.
“Ma è l’unica possibilità per Andrea di…”
“Di fare il pizzaiolo? Andiamo. Comunque quello che lei sta facendo non ha senso. Non sono mica io che boccio o promuovo i candidati, non è così che funziona“.
“Ah no?”
“Certo che no. C’è una commissione di sette-otto persone, e io sono una sola. Non si ricorda quando l’ha fatta lei la maturità?”
“È… è passato del tempo”.
“Anche se avessi dei numeri, delle pezze d’appoggio per chiedere la sua bocciatura – e non li ho – dovrei convincere queste persone a commettere un falso in atti d’ufficio”.
“Ma se glielo spiega per bene…”
“È uno scherzo, vero?”
“No, non è uno scherzo, è l’unica possibilità per Andrea di…”
“Di fare il pizzaiolo non in nero. Per consentire ad Andrea di realizzare il suo sogno di pizzaiolo regolare io e otto miei colleghi dovremmo commettere un reato. Sta registrando la telefonata, per caso?”
“Io pensavo che a lei stesse a cuore il futuro di Andrea”.
“Auguro ad Andrea un luminoso futuro nel reame della pummarola, però non andrò nel penale per lui. Tanto più che è assolutamente inutile. Se vuole essere bocciato, c’è un sistema molto più semplice”.
“Sì?”
“Non presentarsi all’orale”.
“Ah già, vero”.
“Non mi dica che non ci aveva pensato”.
“No”.
“Lei non è il padre di Andrea”.
“Certo che sono il padre di Andrea”.
“Dev’essere un padre molto distante, che non ha un’idea di come funzioni un esame di maturità. Ci ha parlato negli ultimi due o tre mesi?”
“È sempre molto impegnato… col suo lavoro a nero”.
“Si dice in nero. Da chi ha avuto il mio numero di telefono? Preferirei saperlo da lei piuttosto che mettermi a fare ricerche”.
“Non sto facendo niente di male”.
“Mi sta chiedendo di commettere un reato. Probabilmente sta registrando la telefonata per screditarmi e invalidare l’esame di qualcun altro. Fosse la prima volta che ci provano”.
“Senta, mi deve credere, non sto facendo nulla di tutto questo”.
“D’accordo, facciamo così. Il suo numero ce l’ho in memoria, una controllatina in questura appena ho tempo la farò, se non le spiace…”
“Va bene, va bene, le dirò la verità. Non sono il papà di Andrea. Sono un copywriter”.
“Ah, ecco!”
“Ecco cosa?”
“Ecco perché non si ricorda come è fatta una maturità!”
“Ma no, l’ho data”.
“Sì, sì”.
“Un paio di volte… da privatista… Senta, non volevo istigarla a commettere un reato. Stavo soltanto facendo uno storytelling“.
“Storytelling non è un sostantivo”.
“Eh? Guardi, è una cosa importante… ci abbiamo messo un’ora di lavoro”.
“Accidenti! Facciamo gli straordinari. E il suo “storytelling” prevede insegnanti fessi che si fanno convincere a bocciare i figli da telefonate qualsiasi?”
“Senta, ma lo ha visto il decreto legge? È così surreale che nessuno può essere certo che quanto raccontato non stia capitando o possa capitare da qualche parte in Italia”.
“Io”.
“Io cosa?”
“Io posso essere certa che nessun padre di figlio pizzaiolo, sulla base di un lancio di agenzia che riassume un decreto in poche righe, stia telefonando ai commissari interni per esortarli a commettere un reato bocciando i loro figli. Quando poi domani si scoprirà probabilmente che il decreto dice un’altra cosa, come sempre. Avete buttato via un’ora di lavoro”.
“Io non credo”.
“A chi pensate di darla una storia così? Al Vernacoliere?”
“A tutti i quotidiani, Repubblica, Stampa, Corriere, tutti”.
“Non abboccherà nessuno”.
“Stavolta l’ingenua è lei. Abboccano. È una bella storia, c’è pure la pizza, a chi non piace la pizza. Anche ai bambini”.
“Ma lo sa persino un bambino che per non essere promossi basta non presentarsi”.
“Non dico che ci cascheranno. Ma faranno finta di cascarci. E dopo due giorni ci presenteremo: siamo stati noi, volevamo far presente il problema, ecc ecc.”
“Senta, è vero che il giornalismo italiano è un po’ in disarmo. Ma a questo livello no, non cadranno”.
“Facciamo una scommessa? Hanno la loro ingenuità da coltivare“.
“Va bene, giochiamoci una pizza”.
“Alla bufala”.
“Ovviamente”.
Comments (3)

mozart2006 wrote ...
Ormai in questo enorme palcoscenico di una continua operetta che è diventata l’ Italia contano solo i decibel urlati e le lacrime strappate, per far notizia.
Il vero e proprio contenuto è una convenzione borghese ormai demodé.
7/2/2013, 11:37:00 AM

marcell_o wrote ...
tra i governi che annunciano le cose prima di farle e i giornalisti che le commentano prima di leggerle...
altro che fantascienza!
occupiamoci di cose serie: cerchi nel grano o magari scie chimiche
che strano paese
7/2/2013, 12:17:00 AM

Claudio B. wrote ...
In effetti leggendo la famigerata lettera, essa grondava incongruenze che chiunque sia stato a scuola avrebbe rilevato con facilità: solo una persona notevolmente ignorante e/o incompetente ci poteva cascare.

Numerosi giornalisti ci sono cascati.

E' necessario completare il sillogismo?
7/1/2013, 2:45:00 PM

Piccolo Cesare bavoso

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Silvio Berlusconi è stato tante cose. Negli ultimi anni, tra le altre, un vecchietto bavoso disperatamente intento a dissimulare il proprio decadimento fisico circondandosi di fanciulle graziose e non, maggiorenni e non, disinteressate e non: più probabilmente non. Che per la loro compagnia abbia dovuto promettere e mantenere, insomma pagare, non credo sia materia di discussione: la sentenza arriva a ratificare l'ovvio. Quel che forse la maggior parte degli italiani ancora non sa, o non vuole sapere, è che i soldi per pagare queste graziose signore Silvio Berlusconi li abbia avuti da noi: un lungo drenaggio di risorse mandato avanti durante una trentennale storia di corruzione ed evasione che è materia di processi meno piccanti, ma più cruciali di quello che si è concluso ieri. Si può essere più o meno moralisti, nei confronti di un vecchietto che frequenta compulsivamente prostitute: si può ritenere che sia un suo diritto dissiparsi così, del resto anche il saggio re Salomone eccetera. Ma se lo fa coi nostri soldi, ecco, dispiace un po'... (continua sull'Unità, H1t#184)

Dispiace per i suoi figli, come sempre in questi casi. Non solo quelli legittimi e naturali, ma anche gli eredi politici: anche a loro spettava interdirlo, molto prima che il ridicolo finisse su tutti i telegiornali del mondo. Dispiace per il centrodestra italiano, il più ridicolo d’Europa, costretto ancora oggi a difendere gli sciali di una povero miliardario incapace di intendere, di volere e probabilmente di farsi carezzare gratis. Dispiace per l’Italia, per la sua cultura millenaria che forse non ci aveva ancora presentato una scenetta così patetica, e sì che di imperatori buffi e strani ne abbiamo avuti parecchi: il Berlusconi puttaniere però non ha la follia di Caligola né la grandeur di Nerone, è un povero vecchio bavoso sul quale persino Svetonio farebbe fatica a stendere un paio di pagine interessanti. Dispiace per noi, come sempre alla fine: meritavamo ben altro Cesare, chissà. http://leonardo.blogspot.com
Comments (11)

Anonymous wrote ...
La compulsione lo spinge a mettere le compulsate in varie assemblee legislative: un altro modo di far pagare noi al posto suo e non più piacevole della frode fiscale...
6/30/2013, 2:49:00 AM

Anonymous wrote ...
l'erede politico di Berlusconi è Letta
6/26/2013, 4:27:00 PM

Emanuele Ripamonti wrote ...
Un dettaglio importante ma che pare sfuggire a molti: anche se il tribunale avesse assolto B. dall'accusa riguardo l'aver fatto sesso con una minorenne, lo avrebbe condannato almeno a 6 anni, sulla base dell'art. 317 del codice penale:
"Il pubblico ufficiale che, abusando della sua qualità o dei suoi poteri, costringe taluno a dare o a promettere indebitamente, a lui o a un terzo, denaro o altra utilità è punito con la reclusione da sei a dodici anni."

Che vuol dire che 6 dei 7 anni di condanna (assumendo il minimo della pena!) sono stati inflitti per via della telefonata in Questura con cui ha fatto rilasciare la pseudo-nipote di Mubarak. Telefonata di cui credo sia disponibile la registrazione (e su cui hanno testimoniato coloro che la ricevettero).

Ergo, a differenza di quanto ci vogliono far credere, almeno sei settimi della pena sono stati inflitti per qulcosa di 1) indubbio 2) che non ha nulla a che vedere col moralismo bacchettone.
6/26/2013, 3:10:00 PM

marcell_o wrote ...
secondo me a berlusconi gli rode una cosa:
probabilmente è stato condannato per una cosa che non ha commesso
è possibile che l'operazione alla prostata (mi par di ricordare) l'abbia lasciato non "perfettamente funzionante". me lo fa pensare il fatto che per lungo tempo abbia millantato (e si sa che chi ne parla troppo...)
quindi, secondo me, è tutto vero, tranne che forse non ha trombato con ruby perché il personaggio che s'è costruito non gli consente di dire: ecco il certificato, non trombo da tot tempo perché non posso trombare
però ci sarebbero tutti gli altri reati
a cominciare dall'accaparramento di tv e drenaggio delle risorse pubblicitarie che hanno inibito sul nascere una balbettante democrazia televisiva
e poi corruzione, ecc.
ecco, 'sta cosa mi fa ridere:
ha fatto mille reati e avrà l'interdizione perché è un vecchio bavoso che si strusciava con le ragazzine che gli procuravano quei prosseneti dei suoi dipendenti
(erano anni che volevo lasciare un commento da qualche parte usando il termine prosseneta", finalmente ci sono riuscito!)
6/26/2013, 9:24:00 AM

Leonardo T wrote ...
A me funziona.
6/26/2013, 2:42:00 AM

giorgian wrote ...
Di là è rotto, non si può leggere la seconda parte...
6/25/2013, 9:36:00 PM

Claudio B. wrote ...
@MarcoBi quindi, se ho ben capito, sei daccordo con Leonardo quando dice che a lui interessa sino a un certo punto che B. paghi per fare sesso, ma che è assai più interessato al fatto che i soldi di tali pagamenti siano i nostri.
6/25/2013, 9:07:00 PM

MarcoBi wrote ...
Più che il titolo a colpirmi fu questa frase nel finale: "il Berlusconi puttaniere però non ha la follia di Caligola né la grandeur di Nerone, è un povero vecchio bavoso sul quale persino Svetonio farebbe fatica a stendere un paio di pagine interessanti."
E pensa che mi sono anche dovuto impegnare per riportare correttamente le pendenze penali del nostro.

6/25/2013, 8:50:00 PM

Anonymous wrote ...
Chissà, forse se avessi letto oltre il titolo magari il tuo commento sarebbe parso meno campato per aria. Ti suggerisco anche il passo:
"Quel che forse la maggior parte degli italiani ancora non sa, o non vuole sapere, è che i soldi per pagare queste graziose signore Silvio Berlusconi li abbia avuti da noi: un lungo drenaggio di risorse mandato avanti durante una trentennale storia di corruzione ed evasione che è materia di processi meno piccanti, ma più cruciali di quello che si è concluso ieri. Si può essere più o meno moralisti, nei confronti di un vecchietto che frequenta compulsivamente prostitute: si può ritenere che sia un suo diritto dissiparsi così, del resto anche il saggio re Salomone eccetera. Ma se lo fa coi nostri soldi, ecco, dispiace un po’."
6/25/2013, 7:43:00 PM

MarcoBi wrote ...
Temo che il vecchietto bavoso di cui parli sia la stessa persona che è stata condannata in secondo grado a 4 anni per frode fiscale, falso in bilancio e appropriazione indebita.
Inoltre ha un processo in corso per corruzione e finanziamento illecito ai partiti (corruzione del senatore De Gregorio), ossia avrebbe pagato un senatore per far cadere un governo.
E poi c'è il problema del gigantesco conflitto di interessi con cui da anni condiziona la vita politica e democratica del paese, derivante forse da altri illeciti, purtroppo il processo Lodo Mondadori (corruzione semplice) è caduto in prescrizione quindi non lo sapremo mai.
Personalmente trovo irrilevante la compulsione sessuale rispetto alle illegalità commesse, quindi definirlo solo un povero vecchietto bavoso mi sembra fuorviante.
Ma sono sicuro che l'alleanza PD-Berlusconi sia del tutto estranea alla formulazione delle tue valutazioni.
6/25/2013, 7:32:00 PM

Anonymous wrote ...
secondo me ti sbagli, non meritavamo un altro cesare, la democrazia in italia funziona abbastanza bene e berlusconi è rappresentativo di una larga fetta del paese, spesso della maggioranza. agli italiani che lo votano berlusconi piace, se no dovremmo pensare che sono degli idioti che non vedono quell oche vediamo noi. io penso che siano invece gente con un bassissimo livello di moralità e senso civico.
6/25/2013, 6:37:00 PM

Sartori e i suoi negri

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A quanto pare Giovanni Sartori si è molto arrabbiato col Corriere che ha pubblicato un suo editoriale, piuttosto critico sul ministro Kyenge, a destra e non a sinistra in prima pagina. Pare che la cosa faccia una certa differenza, presso il popolo dei lettori del Corriere di carta. Sartori perlomeno ci tiene ancora molto: dice che non gli hanno fatto uno sgarbo simile in cinquant'anni. Per quanto questa arrabbiatura possa sembrare assurda, io credo che un osservatore spassionato dovrebbe sforzarsi di capire le persone che provengono da una cultura diversa, anche in via d'estinzione, come quella dei lettori del Corriere di carta. Senza questo tipo di comprensione non v'è tolleranza, e senza tolleranza si sa dove andiamo tutti a finire, per cui desidero esprimere la solidarietà a Giovanni Sartori e invitare la maestranze del Corriere di carta a non pubblicargli più gli articoli nei posti sbagliati. O al limite a non pubblicarglieli proprio, specie quando sono inferiori al suo non mediocre standard.

In effetti, era così difficile rimandare il pezzo al mittente, magari con un invito cortese a licenziare il ghostwriter, o, come lo si chiamava ai suoi tempi, il "negro"? Quell'articolo è una cosa avvilente, che offende per primo l'autore che lo firma, e che andrebbe protetto da un abuso così sconsiderato del proprio cognome. Sartori ce l'ha col ministro Kyenge, va bene; la definisce "nera" tra incomprensibili virgolette, manco fosse una brutta parola o una misteriosa citazione; a parte questo, l'estensore dell'articolo chiaramente non sa molto di Cécile Kyenge; se ha letto la sua biografia si è fermato ai titoli di studio.

"Nata in Congo, si è laureata in Italia in medicina e si è specializzata in oculistica. Cosa ne sa di «integrazione», di ius soli e correlativamente di ius sanguinis? Dubito molto che abbia letto il mio libro Pluralismo, Multiculturalismo e Estranei"

Il libro in questione, aggiungo io, è di tredici anni fa e su internette lo trovate a meno di otto euro, affrettatevi. Siamo evidentemente ai limiti dell'autoparodia... (continua sull'Unità, h1t#183)

Siamo evidentemente ai limiti dell’autoparodia e Sartori non se la merita: non ha bisogno di farsi le marchette da solo ed è troppo esperto di mondo per non sapere che i titoli di studio non riassumono le esperienze di vita. Una rapidissima occhiata a wikipedia avrebbe aiutato a farsi un’idea più solida su chi sia la Kyenge e su cosa abbia fatto negli ultimi dieci anni nel campo dell’integrazione: da attivista politica, non da ‘tecnica’, una differenza che Sartori o i suoi uomini di fatica sembrano non saper cogliere – così come non sembrano aver chiaro in cosa consistano le proposte della Kyenge, che non ha mai parlato di ius soli puro. Lo ha ribadito più volte: non è favore di uno ius soli puro. Chissà, forse scrivendolo molto in grosso, per chi comincia ad avere problemi di vista e non va per questo escluso dal dibattito (ci vuole tolleranza):

Cécile Kyenge non vuole applicare lo ius soli puro.


è più chiaro adesso?


Tutto il pezzo del resto sembra scritto, più che da un ghostwriter, da un nemico del professor Sartori deciso a fargli recitare la parte del vecchietto bilioso e fuori del mondo, intento a distruggere improbabili feticci (“il terzomondialismo imperante”?) con vertici di comicità che è difficile immaginare involontaria. Sul serio il prof. Sartori può abbassarsi a scrivere “se lo Stato le dà i soldi si compri un dizionarietto”? Sul serio l’autore del fondamentale saggio Pluralismo, Multiculturalismo e Estranei – € 6,27 (Prezzo di copertina € 13,94 Risparmio € 7,67) può condensare tutte le sue assorte riflessioni sull’argomento nella massima popolare “mogli e buoi dei Paesi tuoi”? Caro autore dell’articolo di Sartori, sul serio: mogli e buoi? Scrivi che l’Italia non è un Paese meticcio; se ne può discutere, ma da quand’è che non entri in una scuola, una fabbrichetta, un bar? Magari per guardare una partita della nazionale? “Quanti sono gli immigrati che battono le strade e che le rendono pericolose?” Più o meno quanti sarebbero gli italiani che le batterebbero al loro posto, visto che la microcriminalità non è particolarmente aumentata. Ostenti disprezzo per “i negozietti da quattro soldi”: è evidente che non hai mai avuto bisogno di fare una spesa rapida sotto casa in certi quartieri; però la libera impresa consiste anche in questo, in migliaia di negozi da quattro soldi con i quali migliaia di famiglie mantengono i figli, provano a far girare l’economia, eccetera. L’Italia non è un Paese sottopopolato, scrivi: magari un occhio alla piramide demografica?
E poi c’è l’India. Non è neanche la prima volta. Evidentemente c’è un collaboratore del prof. Sartori che ha particolarmente a cuore l’India, e cerca di infilarla un po’ in ogni discussione. Con esiti che non sono all’altezza del lato sinistro del Corriere, ma siamo sinceri: anche sul lato destro lasciano perplessi. Sono passati tre anni da quel memorabile fondo che definiva gli indiani «indigeni» come “buddisti e quindi paciosi, pacifici”; in seguito lo studente deve essersi preso una tirata d’orecchi e si è impegnato: ma i risultati sono ancora molto al di sotto della sufficienza. Si continua a considerare il Pakistan una “creazione” britannica: un’idea un po’ eurocentrica, ai limiti della nostalgia coloniale. Alla “signora ministra” viene impartita una mini-lezione sul sultanato di Delhi e sull’impero Moghul: “All’ingrosso, circa un millennio di importante presenza e di dominio islamico”. Prendiamola come un’ammissione: tre anni fa avevamo letto su un fondo firmato da Sartori che in India “le armate di Allah si affacciarono agli inizi del 1500″. Ok, non è mai tardi per correggersi, ma il senso adesso qual è? Siccome un millennio di dominazione islamica in una società rurale e castale non ha (non sorprendentemente) portato all’integrazione, ne deduciamo che l’integrazione è impossibile in Italia ora? Tanto vale rinunciare alla democrazia, visto che nel medioevo non siamo riusciti ad averne una. Qui non è solo una questione di nozioni; nessuna persona con una media cultura in Italia potrebbe scrivere una sciocchezza del genere. Viene il sospetto che Sartori stia delocalizzando i suoi collaboratori un po’ troppo. http://leonardo.blogspot.com
Comments (7)

cachorroquente wrote ...
Penso che il Corriere della Sera, dopo la terza o quarta recidiva nel pubblicare pezzi di Oriana Fallaci con toni da flame nella colonna dei commenti di un video di Youtube, abbia perso ogni residua autorevolezza.
6/23/2013, 4:55:00 PM

Tommaso Leso wrote ...
"[...] e ogni volta più lettori/spettatori sono linguisticamente in grado di decifrarlo e contestualizzarlo senza mediatori." Ecco, anche no. Forse in termini assoluti, sicuramente non i termini percentuali. Ci sarebbe bisogno come il pane di buoni mediatori culturali, tra le elité e la maggior parte degli utenti dell'informazione. Magari però non dovrebbero avere 90 anni.
6/21/2013, 8:54:00 AM

Anonymous wrote ...
Chissà perché Sartori, come Colombo e tanti altri più o meno coetanei, faticano a lasciare "la colonna" e continuano a traghettare fra Italia di oggi e Stati Uniti non-più-quelli-di-una-volta, proprio adesso che i media "globali" ci portano a casa il dibattito aggiornato e ogni volta più lettori/spettatori sono linguisticamente in grado di decifrarlo e contestualizzarlo senza mediatori.

Lepidia
6/20/2013, 5:35:00 PM

Felix Petruška wrote ...
Su un piano puramente fisiognomico: che il muppet a destra corrisponda abbastanza evidentemente a Sartori mi sembra pacifico; ma quello a sinistra? Battista tra qualche anno?
Lui in prima pagina è ben stabile a sinistra. Se l'allegoria era voluta, mi complimento per l'ingegnosità.
6/20/2013, 2:14:00 PM

Tomma wrote ...
Forse la prendi un po' troppo larga, e immagini ghostwriter schiavizzati e delocalizzati dove probabilmente c'è solo un vecchietto presuntuoso e rincoglionito, e una testata talmente codarda da non avere quel minimo di decenza per rimandare con sdegno al mittente un pezzo così ignobile.
6/19/2013, 2:24:00 PM

marcell_o wrote ...
è imbarazzante
forse si dovrebbero lamentare i lettori del corriere o magari chiedere come fare la raccolta differenziata col corriere:
in teoria andrebbe nella carta, ma il testo di sartori... va coi pannolini?
6/19/2013, 9:10:00 AM

Mauro wrote ...
Il problema è che Sartori ormai da decenni è affetto da demenza senile: ricordo ancora quando, circa quindici anni fa, lodò Regno Unito e Germania definendoli paesi monopartitici... dimenticando che non solo in entrambi i paesi vi erano diversi partiti in Parlamento, bensì anche che in entrambi i paesi molti governi (in Germania anzi praticamente tutti) siano stati non monocolore...
6/19/2013, 1:01:00 AM

Il semibluff

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C'è un motivo molto semplice per cui il presidenzialismo potrebbe diventare davvero nei prossimi mesi il nuovo obiettivo del PD, chiunque lo dirigerà: un motivo che non coincide con il solito entusiasmo veltroniano, né con una supposta volontà di arrivare a un compromesso col maledettissimo alleato, Silvio Berlusconi. Il PD potrebbe diventare presidenzialista perché solo col presidenzialismo, forse, il PD potrebbe per una volta vincere. Forse. Meglio largheggiare coi forse. Ma non è una coincidenza che di presidenzialismo e doppio turno si riparli dopo il risultato sorprendente del primo turno alle amministrative: un partito che a livello nazionale sembra aver sbagliato tutto, perdendo elezioni già vinte e subendo l'umiliazione di un connubio con Berlusconi che dovrebbe alienargli la simpatia dei suoi elettori più fedeli, a livello locale continua a vincere. Cosa fa la differenza? Lo sappiamo tutti: i candidati.

Il PD ha dei candidati credibili. Non sempre, ma abbastanza spesso da trovarsi in vantaggio. Il PdL ne ha di meno: il suo fondatore non si è mai posto il problema di selezionare o formare personaggi di reale spessore (che avrebbero potuto eclissarlo). Quanto al M5S, ne fa orgogliosamente a meno e rivendica il dilettantismo dei suoi candidati, che spesso restano sconosciuti anche ai concittadini che li dovrebbero votare: e non sempre un comizio di Beppe riesce a metterci una pezza, né Beppe può continuare a comiziare dappertutto. Alla fine votare un candidato PD è in molti comuni d'Italia un gesto assai meno faticoso che votare il PD in sé, come entità astratta e ormai piuttosto astrusa, sulla scheda delle elezioni legislative. Il PD ha tanti difetti, ma può contare su facce né troppo nuove né troppo impresentabili. Se solo si potessero votare, anche a livello nazionale, le facce e non gli stemmi... Se poi ci fosse il doppio turno, il candidato PD potrebbe profittare della volatilità dell'elettorato a tendenza M5S, che se costretto con una pistola a tempia a scegliere tra un candidato PdL e uno (non troppo d'apparato) del PD, nella maggioranza dei casi sceglierebbe il secondo. O si asterrebbe, ma l'astensione non è una protesta, è una resa. (Continua sull'Unita.it).

Tutto questo porta quasi necessariamente il PD verso un’idea presidenzialista (o semipresidenzialista, non fa tutta questa differenza) che storicamente proviene da tutt’altra direzione: per molti anni la sostenne solo il Movimento Sociale di Almirante, in isolamento non troppo splendido. Poi piacque a Craxi, e Berlusconi la portò in bicamerale, contentandosi alla fine di scrivere semplicemente “Berlusconi” sullo stemma del suo partito con tanti nomi e una faccia sola. Parte dello scetticismo, a sinistra, è ancora di scuola antifascista: la nostra costituzione non sarà la più bella del mondo, ma la centralità del parlamento ha impedito che un altro uomo solo si ritrovasse al potere. Non ha impedito l’ascesa di Berlusconi, ma in un qualche modo è riuscita a contenerlo: anche per la fortunata circostanza che portò al Quirinale, nel ventennio berlusconiano, tre inquilini non berlusconiani (sarebbe potuto andare molto peggio). Se Berlusconi avesse vinto un’elezione presidenziale in quegli anni – e i numeri per vincerla li aveva – si sarebbe trovato investito di un potere assai maggiore di quello che esercitò tra il 2001 e il 2006 e tra il 2008 e il 2011. È difficile immaginare che si sarebbe dimesso da solo due anni fa, nel furibondo autunno dello spread.
Ci sono poi ovviamente presidenzialisti seri, che hanno sostenuto questa idea in tempi non sospetti, e con argomenti non banali. È vero che un parlamento ‘liberato’ dalla necessità di sostenere il premier potrebbe diventare un luogo più produttivo. Ma è difficile immaginare in Italia un cosa come la coabitazione, che anche in Francia è passata di moda da quando si è fatto coincidere il mandato presidenziale con quello parlamentare. Nei fatti un presidente già dotato di grandi poteri, e legittimato da un’elezione diretta (sebbene a doppio turno) potrebbe contare anche su un parlamento compiacente. È un’idea che può affascinare solo chi ha la sensazione di poter vincere, nel momento in cui le personalità del M5S sono ancora allo stato larvale e Berlusconi sembra un po’ spompato – ma è dieci anni che sembra spompato, ed è già sopravvissuto a tre segretari PD. È quasi un bluff: il PD le ha sbagliate quasi tutte, ma se si gioca la carta carisma, forse Renzi (o Letta) possono ribaltare il tavolo. Forse. Forse. Ma è una tattica a cortissimo termine, che nel lungo periodo rischia di lasciarci un sistema fortemente squilibrato, fin troppo adatto alle pulsioni populiste degli italiani, alla loro tormentosa ricerca dell’Uomo Forte. Se almeno fossimo bravi a trovarlo, quest’Uomo: ma da Crispi a Mussolini, da Craxi a Berlusconi a Grillo, sembriamo sempre più affascinati da personaggi che in altri Paesi avrebbero fatto carriera giusto nell’avanspettacolo.http://leonardo.blogspot.com
Comments (8)

Leonardo T wrote ...
Mi piacerebbe avere una classe dirigente preparata e competente; che i partiti fossero intellettuali collettivi in grado di articolare proposte, e non tornei plebiscitari atti a incoronare il prossimo pretendente al ruolo di uomo forte. Niente di difficile da capire fino a qualche anno fa.
6/10/2013, 6:46:00 PM

uqbal wrote ...
Un Parlamento è un Parlamento è un Parlamento.
Se neanche un Presidente che ha a fianco la massima espressione democratica del potere legislativo ti va bene, difficile dire cosa possa piacerti.
6/10/2013, 5:35:00 PM

Leonardo T wrote ...
Se si vota lo stesso giorno per il Parlamento e per il presidente, come in Francia dal 2002, il Parlamento non sarà questo gran contrappeso.
6/10/2013, 10:57:00 AM

uqbal wrote ...
A parte che il post precedente tuo lascia pochi dubbi su quali sia l'argomento principe, e che la conclusione dell'articolo andava esattamente in quella direzione ("Se almeno fossimo bravi a trovarlo, quest’Uomo: ma da Crispi a Mussolini, da Craxi a Berlusconi a Grillo, sembriamo sempre più affascinati da personaggi che in altri Paesi avrebbero fatto carriera giusto nell’avanspettacolo"), forse allora la tua obiezione è che sono i poteri assegnati ad un singola persona, qualsiasi essa sia, sono eccessivi.

Però sarebbero poteri non diversi da quelli della maggior parte delle democrazie sviluppate; sono possibilissimi, anzi necessari, molti contrappesi (Parlamento, Corte Costituzionale, magistratura ordinaria, e tanti altri che possano essere escogitati).

Inoltre, che si sia presidenzialisti o no, è un fatto che i governi della I repubblica (in senso serio, la II non è mai esistita) siano morti di morte naturale una volta sola (Berlusconi 2001-2006), come è un fatto che siano stati spessissimo brevi e sempre impotenti. Come facciamo ad evitare tutto ciò?
6/10/2013, 10:33:00 AM

uqbal wrote ...
Ci sarebbe Errani in Emilia...che, però, checché se ne dica, torreggia su Formigoni (vabbè, torreggerei anche io, ma insomma...).
Il tuo ragionamento, cmq, secondo me regge.
Una delle cose dietro cui Berlusconi si può nascondere è che non lo hanno mai lasciato governare (falso, falsissimo, ma con qualche argomento/scusa reale).
E tutto sommato anche nel PD sono tanti quelli che pensano che la necessità di venire a patti con democristiani o peggio nelle passate coalizioni abbia impedito di impostare e seguire un programma coerentemente di sinistra. E per certi versi hanno anche ragione.
Certo un sistema semi-presidenziale, NON plebiscitario, ti mette di fronte alle tue responsabilità: il governo ce lo avevi tu, cosa hai fatto?

6/10/2013, 10:25:00 AM

Leonardo T wrote ...
No, non è questo l'argomento principe, ma non importa.
6/10/2013, 10:17:00 AM

uqbal wrote ...
Ma quindi l'argomento principe contro il semi-presidenzialismo è che non ti piace chi gli Italiani potrebbero scegliere.
O in altre parole: che un sistema che lasci troppo scegliere agli Italiani è dannoso perché gli Italiani non sanno scegliere.
Ma allora chi deve scegliere per loro?
6/10/2013, 7:16:00 AM

Tomma wrote ...
Sono d'accordo con te su molti punti, specie sui rischi legati all'abitudine degli italiani di invaghirsi di personaggi pessimi e di difenderli per eoni pur di non ammettere di essere stati fregati. Non sono però del tutto convinto che con una forma di governo ad elezione diretta i pessimi di cui sopra non te li levi più di torno: Berlusconi sono quasi 20 anni che ce lo abbiamo tra i piedi (per non parlare degli altri). Il parallelo magari non regge molto, ma fra i presidenti di Regione e i Sindaci eletti direttamente, a parte Formigoni (sono d'accordo, non è affatto poco) di satrapi inamovibili per ventenni mi pare che non ce ne siano stati. Forse, anzi, c'è stato negli anni anche un certo miglioramento: vivo a Roma, e nella traiettoria che unisce Badaloni, Storace, Marrazzo, Polverini e Zingaretti qualche avanzamento ce lo vedo: Zingaretti è meglio di Marrazzo che era meglio di Badaloni; tra Polverini e Storace è dura, ma alla fin fine forse meno peggio Polverini.
6/7/2013, 3:34:00 PM

Il terremoto e le palle di Grillo

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(Stasera, 29 maggio, alle 21 sono al Mattatoio di Carpi, un posto che ha rischiato di chiudere e invece è bello aperto, a leggere pezzi della Scossa, un libretto che ho scritto un anno fa per Chiarelettere).

Il 29 maggio del 2012 fu il giorno più lungo per i terremotati della bassa emiliana, molti dei quali stavano cercando di superare lo shock sperimentato una settimana prima ed erano tornati da poco sul posto di lavoro. Le interminabili scosse tra le nove e le tredici non furono un colpo micidiale soltanto per chiese e capannoni, ma anche per il morale di migliaia di persone. Quello che capimmo il 29 è che non si trattava semplicemente di un terremoto, ma di qualcosa di più lungo e perfido: uno sciame sismico, uno stillicidio di scosse e scossette che poteva rubarci il sonno e la tranquillità ancora per mesi e forse per anni. Proprio come lo sciame del 1570-1574, che aveva terrorizzato Ferrara per più di quattro anni. Quello che facemmo in molti la sera del 29 - piantare una tenda in cortile - nel 1571 lo aveva fatto il duca Alfonso nei giardini estensi. Nulla di nuovo, insomma: quello di Ferrara è uno degli eventi sismici che ci hanno lasciato una più ampia documentazione storica. I documenti, però, ogni tanto qualcuno dovrebbe fare la fatica di andarseli a leggere: sennò restano lettera morta e ci si convince - in barba alle mappe del rischio sismico - di vivere in terre misteriosamente sicure.

Il 29 maggio del 2012 Federica Salsi - consigliere comunale m5s a Bologna, non ancora caduta in disgrazia presso l'entourage di Grillo - segnalava sul suo profilo facebook il vero colpevole dei terremoti in Emilia: il fracking delle compagnie petrolifere in combutta con "Matto Morti". Fonte: un video complottista proveniente da un sito universalmente screditato. La Salsi lo aveva trovato su internet e non si era posta il problema di verificare se effettivamente ci fossero prove di un'attività invasiva come il fracking in Emilia, o in Italia, o in Europa. Fu senz'altro un'imprudenza, da parte di una persona ancora poco esperta di comunicazione. Diverso dovrebbe essere il discorso per Beppe Grillo, che inesperto non è, e che ha avuto tutto il tempo per approfondire il problema - se proprio ci tiene a parlarne. Anche perché nel frattempo è passato un anno e nessuno ancora ha capito o visto dove le compagnie petrolifere avrebbero estratto gas o altro nella bassa emiliana. Negli USA, dove il fracking si fa sul serio, di solito vengono evacuate intere contee.

Nelle dichiarazioni strappate dai giornalisti a Mirandola, e al comizio di Sestri Levante, Grillo ha giocato ancora una volta sull'equivoco tra fracking e stoccaggio di gas. Sono due cose molto diverse: la prima in effetti può provocare scosse - forse anche superiori al grado 5 magnitudo - il secondo no. In ogni caso nella bassa emiliana non risulta né l'una né l'altro (continua sull'Unita.it, H1t#181)

In ogni caso nella bassa emiliana non risulta né l’una né l’altro: è vero che a Rivara la Erg aveva cercato di creare un deposito di stoccaggio, e che il ministero aveva appena dato il via libera alla trivellazione di tre pozzi esplorativi: ma la Regione non aveva ancora dato il via libero definitivo (c’è comunque un’inchiesta in corso). Quanto al fracking, può darsi che in Italia qualche tentativo sia stato fatto: la fisica Maria Rita D’Orsogna, che Grillo citò un anno fa come fonte, ritiene di aver trovato documenti che dimostrano attività simili nelle province di Grosseto, Siena, Foggia e in Sardegna. Di Emilia non parla nemmeno lei.
Ne parlano però gli emiliani, nei bar: c’è chi sostiene persino di avere visto gli americani scappare via e lasciare un enorme accampamento incustodito. C’è chi dice che stanno scavando anche adesso: dove non si sa, ma scavano. Si raccontano tuttora storie enormi, abbiamo avuto un anno per gonfiarle: e Grillo ci ha fatto anche un po’ di campagna elettorale. Almeno ha il buon senso – o la faccia tosta – di ammettere che “non ci sono prove scientifiche”: è tutto un sentito dire, ma lui “ci gioca le palle” che è andata così. Quello che i giornalisti non vi possono dire – perché non ci sono le prove – ve lo dice lui, che di prove non ha mai bisogno. Se in Isvizzera una perforazione ha fatto il 3.6 richter, perché non può essere successo qualcosa del genere in Emilia? Grillo poi non è uno stupido, e probabilmente non gli è ignota l’enorme differenza su una scala logaritmica tra un 3.6 e il 5.9 della botta più forte di un anno fa: ma conosce anche, ahinoi, i suoi polli. Qualche anno fa ci raccontava della pallina che lavava più bianco senza detersivo; del pomodoro geneticamente modificato che secondo lui aveva ucciso 60 ragazzi; della “bufala” dell’Aids, dell’inutilità dei vaccini; di tutta l’energia che rivendeva all’Enel grazie allo strabiliante impianto fotovoltaico che si era messo in casa; tutte queste cose ci ha rivenduto un anno dopo l’altro, senza mai pagarne le conseguenze, perché dovrebbe temere ora per le sue palle o per la sua autorevolezza?
Tanto più che Grillo non fa che raccontarci qualcosa che vogliamo sentirci dire: non siamo una terra sismica. Lo siamo diventati a causa di uomini cattivi (probabilmente americani) e non lo saremo più quando la Gente vincerà le elezioni e li manderà tutti via. A quel punto non ci sarà più bisogno di fare esercitazioni serie e capannoni a regola d’arte, così come non ce n’era bisogno fino a qualche anno fa, perché noi non siamo davvero una terra sismica, è tutto un complotto. Anche i libri di Storia, i terremoti del 1570… è tutta roba vecchia, vecchia, sono tutti morti, morti. http://leonardo.blogspot.com
Comments (5)

marcell_o wrote ...
sereno?
schiacciante vittoria?
non so se mi stai leggendo nel pensiero, ma nel caso stai leggendo male
non so perché, te paoli', ti sei sentito chiamato in causa...
dove ho scritto "certi grillini"
"grillino che sei in agguato"
"mezzasega"?
personalmente non sono contento se quasi metà degli elettori non va a votare. essendo, in una qualche misura, deluso da grillo e dal m5s posso essere solo parzialmente sollevato se questa delusione sembra essere condivisa da altri
queste elezioni insegneranno qualcosa al piddì? lo spero (a giudicare dalle parole di letta non direi)
queste parole insegneranno qualcosa a grillo e al m5s? lo spero (a giudicare dalle parole di grillo e altri non direi)
ma paoli', acuto cinquestelle con apparente scarso senso dell'umorismo, concordo con te nel consigliare di tener d'occhio ognuno l'interno delle proprie mutande (non vorrei sembrare schizzinoso, ma le mutande altrui mi interessano davvero poco)
un'ultima cosa, prima che leonardo ci censuri - giustamente - per tristezza, qualche tempo fa qualcuno ironizzava su bersani che era riuscito nell'impresa di non vincere contro berlusconi in quelle condizioni storiche... per questo ironizzavo col m5s che ha avuto un risultato poco brillante contro alemanno e marino in queste condizioni storiche (ti prego: non dire che è colpa di repubblica o dell'unità)
5/29/2013, 12:53:00 PM

Anonymous wrote ...
professor Paolo Berry, ordinario di Ingegneria e Sicurezza degli scavi all'università di Bologna.
Cioè non esistono rischi ambientali legati all'uso del fracking?
"C'è chi sostiene che usando acqua pressurizzata in prossimità di faglie attive, la sollecitazione potrebbe attivare movimenti sismatici. Ci sono elementi che confermano questa ipotesi, ma non in modo tale di scatenare un sisma disastroso. Tenendo conto che le perforazioni avvengono a sei-settemila metri di profondità. Ma le faglie, per via dei movimenti geo-tettonici, tendono a caricarsi naturalmente di energia che poi sfocia in terremoti dannosi. Dunque perforarle con il fracking potrebbe addirittura contribuire a rilasciare parte di quella energia, evitando catastrofi, come il sempre temutissimo Big One che prima o poi dovrebbe spazzare via la California che sta sulla faglia di Sant'Andrea. Tesi e antitesi, come si vede. Sono stati fatti esperimenti e studi ma la verità è che non esiste un parere scientifico univoco sulla questione".Cosa rispondiamo, allora, a chi è convinto che il recente sisma in Emilia sia una conseguenza di anni di fracking eseguito su quel territorio?
"Che bisogna essere molto cauti e non cedere al facile allarmismo. Anche se le tecniche di microfratturazione idraulica possono generare una micro-sismicità molto localizzata e piuttosto limitata. Sono stati comunque registrati alcuni terremoti, probabilmente indotti, superiori al 5º grado della Scala Richter. Ad esempio nel Rocky Mountain Arsenal, vicino a Denver in Colorado, nel 1967. Dopo l'iniezione di oltre 17 milioni di litri al mese di liquidi di scarto a 3.670 metri di profondità, furono rilevate una serie di scosse indotte localizzate nell'area, con una punta massima di magnitudo compresa fra 5 e 5,5. Questo non significa che le trivellazioni in Emilia abbiano prodotto il sisma. Mi sembra francamente improbabile in quel caso specifico".
5/29/2013, 11:04:00 AM

Leonardo T wrote ...
Siamo a un livello di analisi un po' bassino, eh, quasi quasi vi censuro per tristezza.
5/29/2013, 9:31:00 AM

Paolo wrote ...
Mezzasega... mah. Sai marcy che non mi sembri mica tanto sereno tu con il tuo pd di governo, nonostante la schiacciante vittoria a queste elezioni amministrative? Consiglierei caldamente ciascuno continuare a tener d'occhio l'interno delle proprie mutande, per capire davvero da dove viene la puzza.
5/29/2013, 8:47:00 AM

marcell_o wrote ...
c'è solo una cosa più triste di questo superastensionismo: la faccia come il culo di grillo e di certi grillini
assomigliano tanto ai craxiani quando perdevano...
comunque va bene così, spero solo che il risultato non alleggerisca il peso dalle spalle del piddì
grillino che sei in agguato: sì, alle prossime elezioni spaccherete il culo ai passeri, sì, siamo morti, morti, morti!
ma certo non essere neanche arrivati al ballottaggio a roma contro marino e alemanno... aiutami a trovare la parola giusta... mezzasega?
5/29/2013, 7:35:00 AM

Il MoVimento Irresponsabile Italiano

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"Il MoVimento 5 Stelle non è un partito, non intende diventarlo e non può essere costretto a farlo". Così Grillo sul suo blog. L'indignazione è tale che non gli consente di spiegarsi meglio: cosa significa diventare un partito? In che modo il disegno di legge Finocchiaro-Zanda lo obbligherebbe?

Se si tratta di depositare uno statuto, Grillo ci ha già pensato da qualche mese, depositandone uno a Camera e Senato, alla chetichella, lo scorso 18 dicembre. Quando l'Huffington Post ci mise le mani, in piena campagna elettorale, molti gridarono al complotto: Grillo aveva davvero intestato il Movimento a sé stesso e al nipote Enrico, senza informare i seguaci? La realtà era molto più banale: per presentare le liste è necessario depositare uno Statuto, e quindi Grillo ne butto giù uno, in fretta e furia. Non è dunque una questione di forma: uno statuto già c'è e si può benissimo modificare. Il problema non è il passaggio tra "movimento" e "partito": nessuno chiede al M5S di diventare un partito - ammesso che sia definibile la differenza. Il disegno di legge però prevede che il M5S si doti di una personalità giuridica, il che equivale a un'assunzione di responsabilità che nessuno al M5S può accollarsi. Men che meno Beppe Grillo, che non è stato eletto da nessuno: eppure lo statuto depositato lo riconosce titolare del marchio e presidente dell'"Associazione Movimento Cinque Stelle". La responsabilità di quello che l'Associazione dice o fa potrebbe essere sua, ma la responsabilità è la cosa a cui Beppe Grillo tiene meno in assoluto.

Fin qui Grillo ha sempre nascosto la mano dopo ogni sassata (continua sull'Unita.it, H1t#180).

Ha dichiarato davvero alla stampa estera che l’Italia avrebbe dovuto uscire dall’euro? Sì, ma non significa che il M5S sia contro l’Euro: decideranno gli italiani. Con un referendum, ovvio. Qual è la posizione del M5S sui diritti di cittadinanza? Non si sa, decideranno i cittadini. Nel frattempo il M5S non può considerarsi responsabile se sul blog di Beppe Grillo esce un pezzo razzista, che strumentalizza un orribile fatto di cronaca per demonizzare lo ius soli. Probabilmente neanche Grillo ne è responsabile, non lo è nessuno. Sono pezzi che si scrivono da soli, e poi se la gente li commenta non è mica colpa di Grillo o del suo movimento – in ogni caso, decide sempre il popolo. Con una consultazione, magari on line. Purtroppo a queste consultazioni partecipano in pochi, anche rispetto agli elettori m5s, ma questo accade a causa dei malvagi hacker, eccetera.
Grillo minaccia di non presentare il M5S alle prossime elezioni, se il disegno di legge passerà. Mi piacerebbe che almeno stavolta un esponente del M5S gli facesse presente che questo tipo di decisioni non dovrebbero spettare solo a lui: ci vorrebbe almeno una discussione, magari un bel referendum tra iscritti, eccetera. Altrimenti non resta che pensare che le cose stiano proprio come sono scritte nello statuto depositato pro forma il 18 dicembre: il Movimento è roba sua, il marchio è roba sua, e il fatto di presentarlo o no dipende solamente da lui. Si capisce che il ddl Finocchiaro-Zanda non gli piaccia: prevede consultazioni primarie per ogni candidatura, dal sindaco al presidente di regione. Persino il candidato m5s a un eventuale collegio uninominale dovrebbe essere espresso mediante primarie, e non digitali, non per scherzo: primarie vere. Personalmente non sono entusiasta all’idea  di imporre le primarie per legge, ma almeno non sono titolare di un marchio né di un movimento che fa il venti per cento e più. Grillo sì, e non mi stupisce che veda il ddl come fumo negli occhi. Con una regolamentazione del genere probabilmente Favia & co. l’estate scorsa gli avrebbero portato via il M5S bolognese. Tutti immaginiamo che prima o poi il M5S dovrà affrancarsi dal suo creatore, ma magari il creatore trova che sia un po’ troppo presto.
C’è un’altra possibilità: magari è veramente stanco. Magari non è un bluff, e davvero non intende ripresentare il suo marchio. Non cascherà il mondo: i delusi e gli arrabbiati che hanno votato M5S troveranno un altro marchio e un altro imbonitore. Per quel che ha fatto fin qui – salvare Berlusconi e spostare il Pd nel vecchio alveo della Democrazia Cristiana – è difficile immaginare che il prossimo sia peggio. http://leonardo.blogspot.com
Comments (23)

Leonardo T wrote ...
Per me il PD ha la responsabilità di aver perso le elezioni; dopodiché era inevitabile un compromesso umiliante.

Non è questione di giustificare, non siamo agli esercizi spirituali, perlomeno non dovremmo. Se sono ubriaco e vado a sbattere contro un ostacolo non segnalato, è responsabilità mia e di chi doveva segnalare l'ostacolo.

Non è che ogni volta che uno dice "bisogna segnalare
meglio gli ostacoli" sta difendendo i conducenti ubriachi; non è che se te la prendi con l'alcool stai difendendo il menefreghismo di chi doveva mettere i segnali. Faccio questo esempio perché l'esame di guida lo facciamo tutti a 18 anni, e da lì in poi la nozione di "concorso di responsabilità" dovrebbe esserci chiaro.

C'è poi la coazione a ripetere per cui prima di qualsiasi discorso bisogna criticare le scelte passate presenti e future del pd. È una nevrosi che capisco, ma mi interessa più del M5S. È anche un fenomeno più facile da studiare, visto che, come diceva quello, "è tutto on line". Del Pd invece ci sono cose che non solo non capisco io, ma non ha ancora capito nessuno (chi sono i 101, cosa avevano in testa, ecc.). Non sono un retroscenista, preferisco parlare di cose che credo di aver capito.
5/23/2013, 3:00:00 PM

Anonymous wrote ...
ma Berlusconi non era stato salvato da Travaglio?
5/22/2013, 12:42:00 PM

eliakree wrote ...
Lo sapevo che ti saresti agrappato a "unicamente". :-)

Però allora spiegami che responsabilita ha il PD per te. A me pare leggendo i tuoi post (magari sbaglio), che sostanzialmente tu lo giustifichi come se non si potesse fare altro (per colpa del M5S).
5/22/2013, 9:51:00 AM

eliakree wrote ...
Mi rifervo ovviamente a quando tratti di politica...
5/22/2013, 9:48:00 AM

Anonymous wrote ...
Leonardo! A salvare Belusconi è stato il PD. Questo lo puoi capire anche tu. Per il resto, condivido l'articolo. Ma la conclusione ce l'hai proprio attaccata con lo scotch.
ale
5/21/2013, 10:47:00 PM

Leonardo T wrote ...
Il demonio è negli avverbi, ad esempio "unicamente".
5/21/2013, 5:21:00 PM

Leonardo T wrote ...
È da un mese che non scrivevo un pezzo sul m5s. Non è in nessun caso necessario leggerli.
5/21/2013, 5:20:00 PM

eliakree wrote ...
Comunuqe questa tua frase dice tutto:

"Per quel che ha fatto fin qui – salvare Berlusconi e spostare il Pd nel vecchio alveo della Democrazia Cristiana – è difficile immaginare che il prossimo sia peggio"

Per te le responsabilita delle scelte fatte del PD ricadono unicamente sul M5S. Cioè se il PD fa un governo con Berlusconi e una politica da Democrazia Cristiana, il PD stesso non ne è responsabile, ma è colpa del M5S...

A me sembra un modo molto comodo di negare la relta...
5/21/2013, 5:08:00 PM

atlantropa wrote ...
Basta primarie, basta Veltroni, basta americanate, basta.
5/21/2013, 5:08:00 PM

eliakree wrote ...
Ma sei a libro paga del pd o cosa? Scherzo eh... ;-)

Però oramai attaccare il M5S è una tua ossessione e stai diventando un pò noioso. A me interessa più capire cosa è diventato il PD...

Prova a immaginare che il M5S non esista, magari qualcosa in mente ti viene!

Tipo su quello che dice questo articoletto molto sintetico che ne pensi?

http://malvinodue.blogspot.it/2013/05/da-incorniciare-internazionale-999xx.html
5/21/2013, 5:01:00 PM

Leonardo T wrote ...
Perché no, ne ho solo quattro da gestire.

Temo che leggereste difese d'ufficio del Pd anche in un pezzo sui mammut, visto che questa, per esempio, non è una difesa d'ufficio del Pd.
5/21/2013, 2:34:00 PM

Leonardo T wrote ...
Fidati che può fare di peggio.
5/21/2013, 2:32:00 PM

Leonardo T wrote ...
Capirai che rovina.
5/21/2013, 2:31:00 PM

Leonardo T wrote ...
Piuttosto di fare primarie vere, Grillo chiude tutto. O le avrebbe già fatte.

Io non sono affatto entusiasta delle primarie, tra l'altro; e renderle obbligatorie per legge mi sembra la solita veltronata.
5/21/2013, 2:28:00 PM

efraim wrote ...
Già, MarcoBi, la cosa più triste è questa
5/21/2013, 12:53:00 PM

efraim wrote ...
Se anche Berlusconi è stato spinto nell'alveo della definizione di nipote di Mubarak dalla procura di Milano, allora ok.
Ma dobbiamo credere che sia genuina idiozia? Che non ci sia un piano preciso contro la rispettabilità intellettuale del loro elettorato più fedele a far presentare alla più odiata delle italiane (in quanto "Casta") un ddl per bloccare con pretesti il M5S quando si sostiene che non si deve bloccare l'alleato - salvato da Grillo, of course - con pretesti quali il rispetto della legge?
Poi, sinceramente, ma con tutto il disprezzo che si può avere per il M5S, con che coraggio sostenere che quelli avrebbero problemi a far le primarie? Quelli più del vostro delendo alleato che deve dire ai suoi dipendenti di votare il ddl per farlo passare...
5/21/2013, 12:49:00 PM

MarcoBi wrote ...
In effetti il PDL è un partito con lo statuto e tutto il resto, e B è famoso le sue dichiarazioni altamente responsabili...
Che poi a me dispiace per questo blog, diciamo che la difesa d'ufficio del PD non alimenta molto la creatività.
Ma ti ricordi i post sul mondo parallelo in cui esistono ancora i mammut e veltroni è di sinistra? Forse potresti aprire un altro blog sotto falso nome e scrivere liberamente
5/21/2013, 12:34:00 PM

Anonymous wrote ...
Tutto bene, salvo che il PD nel vecchio alveo della Democrazia Cristiana c'è andato di sua spontanea volontà.
5/21/2013, 11:19:00 AM

Mie wrote ...
"Per quel che ha fatto fin qui – salvare Berlusconi e spostare il Pd nel vecchio alveo della Democrazia Cristiana..."

A me sembra che l'accordo con Berlusconi lo abbia voluto la dirigenza del PD, che si può tranquillamente definire un gruppo di TRADITORI, e che cercano di nascondere il loro inqualificabile comportamento dietro al movimento cinque stelle.

Movimento Cinques Stelle che fa loro paura, in quanto rappresenta un'alternativa, non essendo stati capaci di convincere gli elettori, cercano di fermare i loro avversari con queste leggine, sperando di ottenere qualche cosa. Non lamentatevi se poi le persone decidono che tra Gelmini e Finocchiaro, o tra Letta e Letta non c'è nessuna differenza.




5/21/2013, 9:40:00 AM

Anonymous wrote ...
"Per quel che ha fatto fin qui – salvare Berlusconi e spostare il Pd nel vecchio alveo della Democrazia Cristiana..."

Ma LuiLui? Grillo? Tutto da solo ha fatto tutto questo? Questo qui si che è un genio, altro che Andreotti...
5/21/2013, 9:23:00 AM

GP wrote ...
Condivido quanto scritto nel commento precedente. I principi possono anche essere sacrosanti, ma proporre questa legge è quanto di peggio possa fare il PD in questo momento.
5/21/2013, 8:45:00 AM

Anonymous wrote ...
Leonardo, se hai bisogno di soldi dai ripetizioni ai ragazzini, che scrivendo queste fesserie ti rovini la reputazione...
5/21/2013, 7:24:00 AM

Anonymous wrote ...
Quello che scrivi è quasi tutto condivisibile, ma la mia domanda è se serve a noi lettori dell'UNITA, noi adulti stagionati, che siamo stati nel PCI con Pajetta e Novelli, e poi abbiamo accettato (un po' a malincuore) Fassino, Veltroni, e Bersani e alla fine Chiamparino o Renzi, dire che abbiamo perso la partita contro Berlusconi per colpa di Grillo?
E' stato, c'è anche stato il tradimento del patto elettorale con SEL e l'episodio Prodi. Chiuso l'argomento ci servano da lezione. (Anche perchè quanto è dipeso anche da Ingroia? e da Monti ?) Occupiamoci delle cose da cambiare, scriviamo del senso o meno e del costo del nostro ESERCITO (che oggi ha licenza di sparare a caso! o quasi!), o di come vogliamo sia strutturata e finanziata la scuola pubblica e "l'altra!", degli errori mai esaminati, tragici come si vede oggi, del pacchetto Treu e dei pensieri di Biagi e di tutto quello che purtroppo è venuto dopo, o di una politica della casa di cui non si parla piuttosto che della semplice IMU, e della "Pena e delle carceri" e anche della Giustizia che purtroppo nonostante Caselli e pochi altri, da spazio alle critiche da tutte le parti (prova ad occuparti di uno zingaro povero o di un "barbone" per bene che debba affrontare i giudici per sciocchezze! se vuoi ti racconto storie per scrivere un libro avvincente)
Non è Grillo e suoi denari che cambiano l'Italia o i "suoi" "Grillini", ciò che a mio parere dobbiamo saper affrontare sono le realtà penose derivate al malgoverno di Berlusconi che dobbiamo riparare, dobbiamo dimostrare che sappiamo creare lavoro noi, perchè oggi l'impresa non assume o spesso licenzia e chiude perchè NON SA COSA PRODURRE e non perchè l'operaio costa troppo! (è vero anche questo ma la riduzione del costo di lavoro va molto più a favore dell'impresa che di nuove opportunità di lavoro).
E così via: scrivi tutti i giorni tu, che scrivi bene e che hai ospitalità, di cose concrete della vita e invita positivivamente i nostri a fare cose che si riferiscano alla vita quotidiana della povera gente (che è tanta e che se vedrà il PD dalla sua parte lo voterà in massa, credimi! e abbondonerà il grido di disagio che è venuto da Grillo)
E' che Bersani non ha detto una sola cosa in positico a remidedio della riforma Gelmini, o sull'agricoltura di montagna, o sul turismo (dico cose a caso tra un milione di argomenti) e si è molto occupato di "smacchianti" che non interessano la povera gente.
Se gli altri ragliano lasciamoli raglaure e noi riflettiamo e proponiamo attivamente e positivamente cose concrete da farsi subito
Buon Lavoro
Giorgio
vigieffe@hotmail.it
5/21/2013, 7:09:00 AM

Delenda Cologno XIX

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Mentre aspettiamo una sentenza - l'ennesima - ripetendoci che non è importante, che non cambia nulla, che ci sarà sempre un grado ulteriore o un lodo o qualcos'altro, e che poi la via giudiziaria non è che ci interessi così tanto, non è coi processi che si vincono le battaglie, eccetera... mentre aspettiamo di sapere se Berlusconi farà cadere il governo o no, a questo punto senza nemmeno capire se preferiremmo di no... può essere utile ripassare cos'è l'antiberlusconismo. Perché siamo antiberlusconiani, lo siamo sempre stati, però ultimamente il concetto si è un po' aggrovigliato. La confusione è così grande che abbiamo sentito molti osservatori autorevoli accusare Bersani di aver perso le elezioni a causa del suo antiberlusconismo; e tutto questo mentre un movimento nato dall'antiberlusconismo viscerale e manettaro, un movimento che ha tra le sue parole d'ordine "psiconano" e "al Tappone" e si batte per l'ineleggibilità di B. passava dallo zero al venticinque per cento dei suffragi. E allora? E allora forse esistono tanti antiberlusconismi diversi, e non c'è dubbio che quello di Bersani non sia risultato il vincente.

Esiste un antiberlusconismo morale, anche un po' moralista, che partendo da un assunto sotto sotto reazionario (la decadenza dei costumi, non ci sono più le lucciole, ecc.) prende la figura di Berlusconi e le addossa tutte le responsabilità addossabili. Quando non c'era lui l'Italia era in bianco e nero ma meno sboccata, meno pacchiana, eccetera eccetera (qui il morale vira verso l'estetico: l'altra sera, mentre su canale 5 ci spiegavano di nuovo che Ruby è una pecorella smarrita, su Rai YoYo la fatina della Buona Notte si presentava allo special sulla Festa della Mamma in borghese con tacco 12; non è mica colpa di Berlusconi, però... però certe cose ce le ha portate lui, e adesso non sappiamo più come gestircele, straripano dappertutto, anche in quelle zone che una volta presidiava il Mago Zurlì).

Esiste un antiberlusconismo giudiziario, che in effetti nasce più dalle pagine della cronaca giudiziaria che da quelle politiche; è un fenomeno un po' manettaro, ma almeno ha il pregio di restituire contorni reali al personaggio. Berlusconi può rappresentare tante cose della storia d'Italia, ma quando va alla sbarra è un cittadino come gli altri, che ha commesso alcuni reati. Fin qui sarebbe anche semplice. Il problema è quando ci si sposta sul piano politico. Gli antiberlusconisti giudiziari vagheggiano il giorno in cui un giudice cancellerà B. dalla politica italiana, con un clac di manette o un semplice colpo di martelletto; quel giorno però non arriva mai, e questo li snerva. I più informati probabilmente a questo punto sanno benissimo che non c'è legge sull'ineleggibilità o interdizione dai pubblici uffici che tenga: nessuna legge vieterebbe a B. di continuare a finanziare il suo partito, intestandolo a prestanome o membri della famiglia. A questo punto però l'antiberlusconismo giudiziario è forse prigioniero delle sue cerimonie, dell'attesa del martelletto fatale, della manetta che prima o poi scatterà. È abbastanza improbabile che succeda (se non altro vista l'età dell'imputato), ma nel frattempo l'antiberlusconismo giudiziario continua a vendere bene, in edicola e in libreria.

Esiste un antiberlusconismo agonistico, non mi viene in mente un altro aggettivo con cui definirlo: è l'antiberlusconismo di quelli che B. lo vogliono "battere alle elezioni": sottointeso, ad armi pari. In realtà si sottointende un'enormità... (continua sull'Unita.it, H1t#179).

 In realtà si sottointende un’enormità, perché B. non usa armi legali: ha a disposizione un patrimonio immenso, accumulato con metodi discutibili, come per esempio la corruzione (possiamo dirlo ormai, ci sono le sentenze). Dispone di una corazzata mediatica un po’ ammaccata ma ancora senza rivali per potenza di fuoco in Italia, e lo si è visto in campagna elettorale: B. non è riuscito a vincere, ma riesce ancora ad evitare che vinca qualcun altro. Cosa significa “batterlo alle elezioni”? Con che risorse, visto che lui ne ha di enormi? Con che televisioni? Non si sa, non si è mai capito. Gli antiberlusconiani agonistici sono di solito tipi sportivi, pronti a gettare il cuore oltre all’ostacolo: prima o poi, lasciano intendere, gli italiani tiferanno per loro, ammireranno la loro sportività, il fair play del galletto che sfida la faina al giro dell’aia. Finora son tutti finiti male (Occhetto, Rutelli, Veltroni), però magari questa volta chissà.
Esiste un antiberlusconismo politico, ben rappresentato in parlamento ma abbastanza minoritario nel Paese. Lo professa chi è convinto che Berlusconi, al di là di questa o quella sentenza, sia un vulnus per la democrazia italiana; vulnus però in latino significa ferita: qualcosa che non si rimuove, non si asporta, ma si deve in un qualche modo rimarginare. La politica dovrebbe quindi trovare una via per la riappacificazione tra gli antiberlusconiani e i milioni di persone che in B. hanno continuato a credere per tutto questo tempo, perché poi la politica consiste in questo: nel fare la pace. Sennò è guerra.
Esiste un altro antiberlusconismo, poco conosciuto, che appunto prevede una situazione di guerra civile. I pochi ma affezionati lettori del mio blog lo conoscono con l’espressione Delenda Cologno (Bomb Cologno per gli anglofili). Esso parte da un assunto che tutto sommato condividono tutti gli antiberlusconiani, e ha l’unico torto di trarne le estreme conclusioni: siccome B. è un vulnus per la democrazia, siccome è stato il protagonista non di questo o quel caso giudiziario, ma di una violazione sistematica della nostra costituzione; siccome questa violazione non è l’opera di un singolo uomo, ma di un’azienda che in vent’anni ha caparbiamente difeso una posizione di monopolio evidentemente illegale – non resta che requisire quest’azienda, espellendone la dirigenza. Un atto politico, non giudiziario; preso da leader politici, con il consenso dei loro elettori. Un simile consenso è tutt’altro che fantascienza: basta sommare i risultati elettorali di PD, Sel e M5S per rendersi conto che un fronte antiberlusconiano, in Italia, ci sarebbe. Purtroppo Beppe Grillo ha altre priorità (è molto più ossessionato dalla Rai che da Mediaset), e anche la dirigenza del PD non sembrava entusiasta. Insomma, non dovremmo parlarne più.
Ma io ne parlo ancora. Non sono un antiberlusconiano morale, non credo che sia colpa sua se anche la fatina della buona notte sta sui trampoli con un décolleté innaturale; non sono un manettaro, mi dispiace se in alcuni casi B. ha sfruttato la prostituzione ma non credo che sia questo il vero problema; non sono un antagonista, preferirei che nessun leader gareggiasse con lui in piacioneria o in fundraising o in qualsiasi altra categoria; non credo nella pacificazione, o meglio credo che sia inevitabile, non appena B. sarà in esilio e la sua azienda smontata e rivenduta a imprenditori onesti. Non penso che la mia prospettiva sia realistica, ma ho la sensazione che sia l’unica razionale: ora e sempre, delenda Cologno.http://leonardo.blogspot.com
Comments (82)

Leonardo T wrote ...
Non è così indispensabile una maggioranza forte. Basterebbe un governo ben determinato. Si sarebbe potuto fare anche un mese fa, la maggioranza antiberlusconiana in teoria c'era.

In ogni caso chiunque voglia provarci dovrebbe mantenere la barra del timone antiberlusconiana, mentre qui fuori è pieno di gente che dice che con l'antiberlusconismo non si vincono le elezioni. Poi le vince Grillo.
5/23/2013, 7:56:00 PM

Anonymous wrote ...
Leo, abbi paziena, ma se parli per indovinelli e mezze frasi riuscirò a giungere all'illuminazione in tempo per Natale...
Allora cerco di ricapitolare:
-si manda una forza dell'ordine su mandato non di un giudice, ma del Ministro degli Interni (ovvio, non di QUESTO governo).
Quindi, serve prima una maggioranza forte che abbia vinto le elezioni in maniera incontrovertibile, e poi si può passare a sequestrare l'azienda.
Mi pare che il problema sia nel primo passaggio, non nel secondo
SV
5/22/2013, 9:12:00 AM

Leonardo T wrote ...
Non è che si debba replicare a qualsiasi scemenza. Ho riletto il pezzo, mi sembra molto chiaro. Fattelo spiegare, chettedevodì.
5/21/2013, 11:10:00 PM

Anonymous wrote ...
"Ok, no fundraising, no primarie, no camper. Poi?

Un manuale di latino per le medie può essere un punto di partenza, e anche una penna rossa per rinfacciare puntualmente all'elettorato le sue sviste (ce ne sarà grato). Poi?"

A questo non hai risposto.

Uqbal
5/21/2013, 7:38:00 PM

Leonardo T wrote ...
Nel merito ti ho già risposto; purtroppo manca un'attitudine alla comprensione, mettiamola così.
5/21/2013, 5:27:00 PM

Leonardo T wrote ...
C'è una differenza formale e sostanziale con un semplice intervento giudiziario.
5/21/2013, 5:25:00 PM

Anonymous wrote ...
Leonardo

Ti lagni anche di me. E non rispondi nel merito.

Uqbal
5/21/2013, 3:20:00 PM

Anonymous wrote ...
Ok, si manda una forza dell'ordine su mandato di un giudice per un'ipotesi di reato.
Almeno, in Italia si fa così.
Quindi alla fine questa "opzione putsch" è un sinonimo di Antiberlusconismo giudiziario.
Delusione :-(
SV
5/21/2013, 7:26:00 AM

Leonardo T wrote ...
Qui magari ci lagniamo, ma tu continui a non capire o a fingere, che è un po' peggio.
5/21/2013, 1:14:00 AM

Leonardo T wrote ...
Vuol dire che si manda una forza dell'ordine a sequestrare l'azienda. Sono cose che succedono tutti i giorni. http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/calabria/2013/05/16/Bancarotta-frode-sequestrata-azienda_8714236.html
5/21/2013, 1:10:00 AM

Carlo wrote ...
@Leonardo:

"non si vince al centro, Berlusconi non ha recuperato al centro ma pescando nel bacino degli astensionisti di destra; Grillo non ha vinto al centro ma nel bacino degli astensionisti di destra e di sinistra, e dei delusi del PD che trovavano troppo poco antiberlusconiano."

Mah, per me molti astensionisti sono al centro, gente disincantata da entrambi gli schieramenti e che non riesce piu' a votare il partito che ha sempre sostenuto. Il confronto dei dati di Camera e Senato indica come Grillo abbia preso molti voti dai giovani, i quali non votano Grillo per l'anti-berlusconismo ma per il messaggio anti-casta, che implica anti-berlusconismo ma anche anti-d'alemismo.

Sono d'accordo che se era Renzi contro B., Renzi avrebbe goduto di meno benevolenza mediatica. D'altra parte, Renzi era il meglio, dentro il PD, che si potesse fare in termini di anti-casta. Piu' giovane, mai stato in Parlamento, affermatosi in opposizione alla casta fiorentina. Non sarebbe stato facile per B. convincere i suoi elettori indecisi: forse non avrebbero votato Renzi ma magari si sarebbero astenuti e B. avrebbe preso meno voti.

Comunque, il punto non e' se Renzi avrebbe vinto queste elezioni o no ma come costruire un progetto che possa vincere le elezioni e poi governare. Ripeto, dopo 19 anni non c'e' niente all'orizzonte. E' un fatto poi che una buona parte del popolo italiano e' stata pronta a votare B. pur essendo consapevoli dei suoi conflitti di interessi (per me questo e' un loro limite ma non e' questo il punto). Per te sono tutti vittima di lavaggio del cervello. Per me alcuni lo sono ma molti altri non riescono a votare questa sinistra, vuoi perche' formata da molti ex-PCI vuoi perche' in disaccordo con alcune sue scelte politiche. Quando uno perde, si dovrebbe cambiare strategia. Tu dici che si dovrebbe diventare piu' anti-berlusconiani. Io dico che di anti-berlusconismo ne abbiamo avuto abbastanza, non ha funzionato e sarebbe l'ora di provare qualcos'altro.

Comunque, piu' discutiamo, piu' ci allontaniamo e quindi la mollo qui, magari se ne riparla. Grazie per la chiacchierata virtuale e buona settimana.
5/20/2013, 10:18:00 PM

Anonymous wrote ...
D'accordo con questo tuo post, a parte il lagnarsi.

Uqbal
5/20/2013, 8:49:00 PM

Claudio B. wrote ...
Non riesco a capire come il cosiddetto collateralismo coi sindacati possa essere fattore di sconfitta.
Le unioni dei lavoratori sono state il mezzo per ottenere diritti e se i sindacati fossero più forti non avremmo tutta questa opprimente precarietà.
Per me una sinistra che non avesse fra le proprie priorità la valorizzazione del lavoratore come persona non sarebbe più sinistra e di sicuro non prenderebbe il mio voto.
5/20/2013, 7:50:00 PM

Claudio B. wrote ...
Una maggioranza in parlamento in grado di fare la legge sul conflitto di interessi c'era, e Bersani era pure andato a proporlo a Crimi & Lombardi; purtroppo però il M5S non ci è voluto stare e successivamente una parte del PD ha deciso che siccome era inutile cercare di convincere il M5S, tanto valeva fare la Grande Coalizione perché poco è meglio di nulla.
Avrei preferito un'allanza PD-M5S, ma evidentemente avevo sopravvalutato l'intelligenza di entrambi, soprattutto quella del M5S che si son rivelati un branco di collusi (hanno rifiutato la legge anti corruzione, ergo son collusi coi corrotti).
L'occasione è persa e l'unica cosa che resta è lagnarsi, il che non migliora la situazione.
5/20/2013, 7:40:00 PM

Anonymous wrote ...
Scusa, ma "sequestrare un'azienda" che vuol dire?
Continua a sfuggirmi il senso della proposta...
SV
5/20/2013, 8:01:00 AM

Anonymous wrote ...
Ah, ecco qual era il problema, siamo sempre là...Renzi. Renzi fascistoide, Renzi berlusconiano, Renzi questo, Renzi quello.

Era questo il non-detto di tutto questo discorso. E' questa la ferita che duole. Sopratutto dopo elezioni così brillanti ed esiti così soddisfacenti...accidenti.

Va beh, separiamoci dai renziani. Mettiamo un promemoria sulla scrivania per ricordarci che tutto quello che fa Renzi è sbagliato. Rimane il punto: che si fa per arrivare alla maggioranza? Come si fa per arrivare ad avere in Parlamento quel tot di parlamentari che facciano finalmente una legge seria sul conflitto di interessi? Il putsch della minoranza l'hai già rinnegato, no? Quindi è di maggioranze che parliamo.

Ok, no fundraising, no primarie, no camper. Poi?

Un manuale di latino per le medie può essere un punto di partenza, e anche una penna rossa per rinfacciare puntualmente all'elettorato le sue sviste (ce ne sarà grato). Poi?

Uqbal
5/20/2013, 7:20:00 AM

Leonardo T wrote ...
Sto per esaurire le parole per spiegarmi, temo.

1. Ti lamentavi della lagna. È una lagna programmatica: ho deciso di mantenere una posizione e di ribadirla allo sfinimento. Il riferimento a Catone serviva a esprimere questa ostinazione. Non c'è nulla di male ad avere delle lacune, c'è viceversa molto di male nell'andarne fieri.

2. Gli antiberlusconiani agonistici non vogliono semplicemente governare senza berlusconi: vogliono sostituirsi a lui, imitandone alcune tecniche (ad esempio, Renzi conta sul fundraising: è onestamente convinto che l'imprenditoria italiana un bel giorno preferirà lui a un Berlusconi). È una posizione molto ingenua. Giusto ieri Letta si lamentava che fin qui il Pd ha ottenuto molto di più dal governo del Pdl, eppure tutti parlano delle conquiste del Pdl. Perché "tutti" sono i media, e i media sono orientati da una parte. Renzi potrebbe anche conquistare molti elettori a Berlusconi, promettendo le stesse cose che promette Berlusconi; e poi però dovrebbe pure mantenerle, e a quel punto non è chiaro perché io lo dovrei votare.

Se invece Renzi, promettendo X, una volta al governo facesse Y, e Y fosse il sequestro di Mediaset, ok, perfetto. Ma sarebbe appunto un putsch, se non altro perché non ce lo vedo prima delle elezioni a promettere "votate per me che bombarderò Cologno". No, l'antiberlusconiano agonistico vuole vincere promettendo le stesse cose di Berlusconi ma mantenendole meglio. Vincerà nei limiti in cui a Mediaset e ad altre imprese converrà che vinca.
5/20/2013, 1:32:00 AM

Anonymous wrote ...
Allora, senti, Leonardo, parliamoci chiaro: ammettiamo pure che non abbia mai sentito parlare di Catone il Vecchio...ammettiamo che sia un ignorante e che io mi sia formato sui talk show. E allora? Cambia qualcosa? Cambia i termini del dibattito? Le idee sono meno buone se chi le esprime si presume "abbia delle lacune"? Essù, non posso credere che tu sia così meschino! O sì?

Per il merito: la "maggioranza anti-berlusconiana" va formata. Cioé ci vuole qualcuno che vinca le elezioni e faccia le leggi che vuole, imponendole allo sconfitto Berlusconi. Ma per vincere le elezioni ci vuole qualcuno che ti voti. Alé, ritorniamo all'anti-berlusconismo agonistico, ed è l'esatto contrario di quel che sostenevi prima, quando dicevi che non è possibile vincere le elezioni per colpa dell'indebito vantaggio berlusconiano. E infatti la tua idea era che ci vuole un putsch, anzi, un contro-putsch perché due putsch formano una ragione. Ma il tuo punto di partenza era in ogni caso che una minoranza illuminata si assumesse la responsabilità di salvare l'Italia dalle proprie maggioranze sciagurate ed illegittime, maggioranze inevitabili a causa del lavaggio del cervello.

Ora il tuo putsch si è trasformato nell'energica attività legislativa di una maggioranza sicura di sé. Che è esattamente quel che chiedono gli anti-berlusconiani agonistici: riuscire a formare una maggioranza ampia abbastanza da governare senza berlusconi, senza desistenze, senza i suoi ex-alleati e senza alleati che ti costringano a mercanteggiare ogni giorno ogni passo.

Sono contento che alla fine ritrovi un po' di buon senso.

Uqbal
5/19/2013, 11:55:00 PM

Leonardo T wrote ...
Ma non è "letteratura latina", è banalissima cultura generale; stai rimproverando di essere lagnoso a uno che si sta riferendo a un anziano senatore programmaticamente lagnoso.

Mi sembra che continui a sfuggirti il punto. Un putsch si fa da una posizione di potere. È questo che lo differenzia da una rivoluzione. Da una posizione di potere, un esecutivo sospende determinate garanzie costituzionali, con la motivazione (fondata nel buon senso) che il primo ad aver tradito la costituzione è Silvio Berlusconi ogni volta che, in una posizione di governo, ha anteposto gli interessi delle sue aziende; cioè sempre.

Un esecutivo del genere dovrebbe essere espressione di una maggioranza antiberlusconiana, che nel Paese ci sarebbe anche; il rimpianto che esprimo è questo. Tutto qui, nessuna oscura profezia. Purtroppo sei tu che non capisci, per cui temo di non poter ricambiare il tuo giudizio finale.
5/19/2013, 11:21:00 PM

Anonymous wrote ...
Senti Leonardo, sono IO che ti ho voluto paragonare all'Uticense, sei più contento? Vuoi fare i quiz di letteratura latina? Va bene...me ne ero addirittura scordato che eravamo partiti da Delenda Cologno, capirai (una citazione così sottile, poi? Non era meglio qualcosa dei tuoi santi?).

Ma se ti fa piacere pensare che il tuo interlocutore sia scarso in letteratura latina, va bene, non ti voglio togliere questa soddisfazione, se ti fa sentire meglio.

Mi dispiace anche che ti secchi tanto avere interlocutori che non la pensano come te...forse potresti fare un putsch pure su questo! Dai!

Però non sono io che ti esorto a fare il putsch. Sei tu che ti esorti da solo. Questo l'hai scritto tu, in risposta a me che ti chiedevo cosa bisognava fare:

"Certo. Si tratterebbe di un piccolo putsch." firmato: Leonardo T.

Qualche commento più sotto l'hai già fatto diventare "teorico". Il che vuol dire che non sai nemmeno tu da dove cominciare, e meno male. Però rimane il fatto che quando domani ci sarà un'altra tornata elettorale, quando ci sarà da scegliere un leader, quando ci sarà da stilare un programma politico, tu sarai quello nell'angolo che mugugna e lancia oscure profezie.

Peccato, perché non sei stupido (e poi ne sai tantissimo di letteratura latina, già questo ti rende più simpatico...).

Uqbal


5/19/2013, 7:38:00 PM

Leonardo T wrote ...
Ora che ci penso tu sei lo stesso che quando io espressi scetticismo sulle capacità di Ichino di garantirti ferie e contributi hai cominciato a insistere che te li dovevo dare io, le ferie e i contributi, nei commenti di un blog; e non te ne saresti andato finché non te li avessi dati.

Stavolta invece ti devo fare un putsch, sempre negli stessi commenti. Credo che ci sia un equivoco su quelli che sono i limiti di intervento di un blog, peraltro un blog di una persona che non ha nessun incarico politico: per farti un esempio, se scrivessi di calcio e proponessi il 4-3-3 nel Milan, tu verresti a chiedermi di entrare concretamente al Sansiro e fare la terza punta del Milan? Dai su facci vedere ecc. ecc.

Sui blog ci fingiamo tutti allenatori, è la formula del gioco.

Nella fattispecie, di fronte a un riferimento a Catone che dovrebbe essere nella cultura generale di qualsiasi diciottenne (ti sarai chiesto cosa significhi "delenda"), tu ti sei messo a protestare perché ti sembrava una lagna. È un po' come andare a vedere una cover band degli Iron Maiden e protestare perché suonano molto forte e molto distorto. Non credo che nessun dottore ti abbia obbligato, e se è successo, cambia dottore.

Non mi piace chi ostenta la propria cultura, ma ancor meno chi ostenta le proprie lacune. Capita a tutti di avere dei buchi, per fortuna c'è internet: bastava digitare "delenda" e "Catone", non una gran fatica.
5/19/2013, 5:30:00 PM

Leonardo T wrote ...
Ma cosa stai dicendo? È chiaro che Bersani ha perso, qui si è cominciato a scriverlo il lunedì delle elezioni.

Essere persone perbene non ci impedisce di notare quando lo fanno gli altri, il putsch; e trarne le conseguenze, almeno teoriche.
5/19/2013, 5:20:00 PM

Leonardo T wrote ...
"Prendere" in che senso?
Sarebbe sufficiente sequestrare un'azienda, non sarebbe il primo caso. Ne scriveva Asor Rosa due anni fa, secondo me si potrebbe anche essere più minimali.
5/19/2013, 5:18:00 PM

Anonymous wrote ...
Son delusioni, mi rendo conto (ma è Leonardo che stai sfottendo o me?).

Io, cmq, pensavo si riferisse a Lucano, Pharsalia I 128...

http://it.wikipedia.org/wiki/Victrix_causa_diis_placuit_sed_victa_Catoni

Mi sembra si adatti bene un po' a tutte le parti in gioco...

U.

5/19/2013, 2:45:00 PM

atlantropa wrote ...
Per una volta che ero quasi d'accordo con Uqbal - Cologno di fatto è indistruttibile, dall'esterno; in fondo è il solito problema: come convinci qualcuno a non guardarsi friends o il gioco dei pacchi, ed a leggersi la luna e i falò? - m'ha sbagliato catone.
5/19/2013, 11:37:00 AM

Anonymous wrote ...
Mi iscrivo al "club degli agonisti": secondo me B. lo si batte alle elezioni oppure non si partecipa.
Ma visti gli scarsi risultati, mi piacerebbe capire qualcosa di più di questa opzione del putsch.
Se non ho capito male, una minoranza abbastanza cazzuta dovrebbe prendere B., Fede, Dell'Utri, Galliani, Letta (tutti e 2 per sicurezza), Schifani, La Russa e tutti i vertici del PdL.
Poi?
SV
5/19/2013, 7:08:00 AM

Anonymous wrote ...
Vendola: 10 punti, ma cambia poco.

U.
5/19/2013, 2:42:00 AM

Anonymous wrote ...
Ah, certo, ha vinto Bersani, Vendola non ha perso 20 punti nella sua regione, Rivoluzione Civile ha fatto un buon risultato.

Ma d'altronde sei coerente con te stesso: al centro non si vince, a sinistra non si becca niente, dopo anni di opposizione il PD viene raggiunto da un gruppetto raccattato per strada.

Per forza poi ti serve il putsch. Piccolo, eh, che siamo persone perbene.

Uqbal
5/19/2013, 2:42:00 AM

Anonymous wrote ...
Il putsch, Leonardo, il putsch. Forza e coraggio.

Uno lo ha fatto Berlusconi, ora voglio vedere il tuo. A colpi di letteratura latina? Lo sconfiggerai a botte di catilinarie e poemi epici? Lo ipnotizzerai con un'infilata di Catoni?

Uqbal
5/19/2013, 2:39:00 AM

Leonardo T wrote ...
Ma i putsch non si fanno mica con la bandoliera e il coltello tra i denti, non è mica un fumetto.

"Costituzione più bella del mondo" è una cosa impossibile da scrivere restando seri. Comunque la premessa è che questa famosa costituzione, bellissima o meno, è già stata tradita da Berlusconi. Il putsch l'ha fatto lui.
5/19/2013, 1:54:00 AM

Leonardo T wrote ...
Temo che tu abbia in mente il Catone sbagliato.
5/19/2013, 1:51:00 AM

Leonardo T wrote ...
Fossero questi gli errori.

Quindi il problema non è l'antiberlusconismo, ma il collateralismo coi sindacati? O che un sacco di gente di sinistra non voleva Renzi e non l'ha votato?

Certo che Renzi ha una strategia: ed è sbagliata. Lo mostra la logica, lo mostrano i numeri, lo mostra la realtà: non si vince al centro, Berlusconi non ha recuperato al centro ma pescando nel bacino degli astensionisti di destra; Grillo non ha vinto al centro ma nel bacino degli astensionisti di destra e di sinistra, e dei delusi del PD che trovavano troppo poco antiberlusconiano.

La strategia di Renzi è quella che aveva Veltroni nel 2008: ha perso. Ma volendo anche Rutelli nel 2000: ha perso. La strategia di Renzi ha sempre perso, il che non vuol dire che perderà sempre anche Renzi, perché le cose cambiano. Io penso che questa volta avrebbe perso anche Renzi, perché nel momento in cui B. sarebbe uscito in campo la benevolenza mediatica che finora gli era stata garantita per dividere il PD sarebbe finita, e Renzi avrebbe dovuto difendere lo Stato di Realtà contro due demagoghi che promettevano di non restituire l'imu e di non pagare il debito. Esattamente la stessa posizione in cui si è ritrovato Bersani, con un po' di simpatia in più, ma quella di Renzi è semplicissima da rovesciare in antipatia, per via di una certa stucchevolezza intrinseca.

Le idee di Grillo non è che fino a qualche anno fa non ci fossero: sono incubate nei media, persino in zona RCS (la Casta l'ha scritto Stella, è Rizzoli) e in televisione. E poi, certo, nel blog. Ma tv e giornali hanno fatto da cassa di espansione, mi sembra banale farlo presente.

Comunque te lo devo dire: così come non credo alla buona fede di chi non riconosce l'importanza dei media nell'orientare l'elettorato, non credo nemmeno in chi continua a sostenere che l'unica strategia vincente sia corteggiare gli elettori di centrodestra. Neanche il famoso Tony Blair vinse esattamente così nel '97. Può essere una strategia, ma non è l'unica e in Italia non è mai stata vincente.
5/19/2013, 1:48:00 AM

Carlo wrote ...
(il mio commento e' in risposta a quello di Leonardo del 18 maggio, 20:58, ho sbagliato a postarlo come nuovo commento)
5/18/2013, 11:44:00 PM

Carlo wrote ...
Prima dici che le news content non fanno la differenza, sono i talk show. Poi dici che B. dettava l'agenda sulla criminalita'. Dunque, andatosene Bongiorno, il problema sono le D'Urso che diffondono allarmismo sugli immigrati? In ogni caso, come tu stesso riconosci, non tutto e' determinato dalle D'Urso: per esempio, le idee di Grillo, che fino a qualche anno non c'erano, sono riuscite a farsi strada.

La sinistra poi ha cambiato molte sigle negli ultimi anni, come tradizione dei correntismi della politica italiana. Ma la linea e' sempre stata quella di vicinanza ai sindacati, senza mai seriamente ripensare le politiche industriali e del lavoro. Non e' un caso che come "traghettatore" sia stato scelto Epifani. Ci si poteva invece svegliare prima. In una lettera a Repubblica in risposta a Sandra Bonsanti, Renzi scriveva:

"… A questi elettori – delusi dalla destra – guardo con rispetto. Molti esponenti della sinistra li giudicano con disprezzo (Ma come? Parli con chi ha votato per Berlusconi? Punti all'elettorato che la volta scorsa ha scelto il centrodestra? Ma non ti vergogni?). Qualcuno mi accusa di intelligenza con il nemico perché ho più volte detto che voglio i voti di queste persone, giudicandoli fondamentale per tornare a vincere. Voglio convincerli a stare con noi, perché noi non li deluderemo. E voglio convincerli perché prendere il voto di chi l'altra volta non ti ha scelto significa realizzare un punto che vale doppio. Ma voglio convincerli, più banalmente, perché senza di loro non si vince. Lo dice la logica, lo dicono i numeri, lo dice la realtà. …."

Ecco, Renzi persona puo' non piacere, ma la sua e' una strategia, mentre non lo e' il tirare a campare che va avanti da anni.
5/18/2013, 11:42:00 PM

Anonymous wrote ...
Sì, vabbé, grazie per la supponenza su Catone, mi sento già intimidito. Povero me, non ho mai sentito parlare di storia romana e dei cari vecchi exempla...ti piace immaginarmi così? Che meschino! Cmq starei attento a prendere l'Uticense come modello...

In ogni caso: se nel Paese non ti si fila nessuno, mi spieghi che lo vuoi governare a fare? E Berlusconi bara, e l'altro fa i comizi che finiscono in televisione e quindi tutti lo seguono, e Santoro fa il suo gioco, porcamiseria...ma che elezioni vorresti vincere, tu, quelle in cui non si presenta nessun altro?

Ribadisco: lagna.

Ma immaginiamo pure che fai il putsch. E il Paese che si beve Berlusconi, Grillo, che ha creduto a Bossi, che ha mandato in Parlamento Scilipoti si farebbe governare docilmente da un piccolo golpista? E se poi qualcuno ti fa il contro-putsch, da chi vai a piangere? E se ti sfugge qualcosa di mano? Ma ti rendi conto di quello che dici? Ti ribadisco l'invito del post sotto.

U.
5/18/2013, 11:35:00 PM

Anonymous wrote ...
Leonardo, hai fatto una proposta impegnativa: nientepopodimeno che un putsch. Per rovesciare la Costituzione più bella del mondo. Adesso ti voglio vedere con la bandoliera e il coltello tra i denti.

Forza, fatti avanti, fammi vedere 'sto putsch...stupiscimi...oppure torna su questo pianeta e piantala di sparare fesserie.

Uqbal

5/18/2013, 11:21:00 PM

Leonardo T wrote ...
Prodi ha vinto le elezioni nel 1996 - l'unica volta in cui Lega e Berlusconi non hanno fatto blocco - e le ha pareggiate nel 2006, con un fenomenale recupero di Berlusconi tutto mediatico (la comparsata al Congrsso USA, l'abolizione dell'Ici, ecc.).

Ma anche dopo averle vinte, Prodi ha avuto a che fare con una opinione pubblica plasmata su un'agenda che decideva Berlusconi: ad esempio la famosa emergenza criminalità degli anni '90, che non è mai risultata in nessuna statistica.

È perfino banale notare come in democrazia c'è sempre un avversario, ma con la Dc Berlinguer provò pure a fare il compromesso storico. L'ostilità per la CAF in effetti era già pre-berlusconiana, ma in generale il tuo discorso non tiene. In questi 19 anni la sinistra si è riprogrammata varie volte, ha cambiato sigle e programmi, e ha sempre perso: con Prodi ha pareggiato ma non è riuscita a imporre una sua agenda. Non è che siamo stati troppo antiberlusconiani: non lo siamo stati abbastanza, e nell'unico modo giusto.
5/18/2013, 8:58:00 PM

Carlo wrote ...
Leonardo, Mike Bongiorno e' morto e B. ha vinto lo stesso. Se e' vero che le televisioni aiutano a vincere - neanche io l'ho negato - e' chiaro che non sono condizione necessaria ne' sufficiente dato che anche Prodi ha vinto le elezioni.

Nel frattempo e' chiaro come l'anti-berlusconismo abbia avuto come effetto a sx il rimandare a dopo la vittoria l'elaborazione di un programma per il paese. Dopotutto se l'obiettivo e' eliminare il vulnus democratico, la discussione sul da farsi la si puo' rimandare a dopo. Curioso come sembra che questo sia sempre stato cosi'. Prima c'era la DC, poi Craxi, poi B. C'e' sempre un belzebu' di turno, alla sconfitta del quale tutte le energie vanno dedicate. E nel frattempo gli anni passano, siamo a 19 ora, praticamente una generazione….
5/18/2013, 8:37:00 PM

Leonardo T wrote ...
Uqbal, se ti lamenti della lagna (una lagna al quadrato?) credo che ti sfugga il precedente catoniano. Nulla che un giro su wiki non possa rimediarti (però se nelle scuole non si insegna più nemmeno quello, cosa si insegna?)

Il successo di Grillo è un altro fenomeno molto interessante, che nel mio piccolo mi piace esaminare: ma dire che non è mai passato per un talk show significa non aver mai visto un programma di Santoro negli ultimi 5 anni. Grillo c'era tutte le volte che aveva detto qualcosa, di solito in posizione di antifona. Non andava in studio, ma se per questo nemmeno Berlusconi fino all'anno scorso. Quest'anno il Grillo comiziante è stato mostrato in lungo e in largo in tutti i telegiornali. Il suo modo di occupare la tv è diverso da quello che hanno altri, ma a suo modo è stato piuttosto efficace.

Oppure se vuoi credi pure che la maggior parte degli elettori m5s si legga il suo blog.
5/18/2013, 8:08:00 PM

Anonymous wrote ...
Leonardo, falla corta pure tu, però.

Stai lì a piagnucolare per le tre televisioni di Berlusconi, e hai pure ragione. Poi però piagnucoli anche per il populismo di Grillo, che sarà becero, ma ha ottenuto il suo successo elettorale senza andare ad un talk show che fosse uno, mentre tu e tanti di sinistra stavate a dirvi che contro Berlusconi non c'è niente che tenga (e nonostante un paio di vittorie di Prodi, non ce lo scordiamo...).

Ma va bene. Vuoi fare comunque il colpo di Stato? Va bene, lasciamo stare qualsiasi altra considerazione morale e di buon senso, però fammi capire da dove si comincia. Dimmi cosa devo fare. Scendo in piazza e faccio la guerriglia nei giardini pubblici? Prendo una chiave inglese e vado a Cologno Monzese?

Sai benissimo che stai facendo chiacchiere da bar. Per grazia di Dio, non c'è all'orizzonte alcuna possibilità di putsch, men che meno da parte di una sinistra che non riesce nemmeno ad allacciarsi le scarpe, figurarsi "fare un piccolo putsch".

Capito questo la prospettiva politica che hai da offrire è, semplicemente, la lagna continua.

Uqbal
5/18/2013, 3:15:00 PM

Leonardo T wrote ...
Insomma, c'è sempre da fare qualcosa di diverso, di più profondo, che non ha a che vedere con scuole e biblioteche e televisioni, e non si capisce cosa sia.

L'ho sentita sin dal '94: il problema non è Berlusconi, il problema è più in là, più profondo, più a destra, più a sinistra, nel tessuto sociale, culturale, bla bla bla... e ci siamo tenuti vent'anni di Berlusconi.

A ben vedere anche il giuramento della Pallacorda fu un errore. Anche rovesciando l'ancien régime se ne sarebbe creato un altro, come in effetti andò. Bisognava fare qualcosa di più profondo, di più intelligente, di più complesso, di più chissà. E tenersi Luigi XVI altri vent'anni.

È il discorso di chi in pratica non ha mai fatto nulla, ma non ha mai rinunciato a ribadire che è più intelligente dell'antiberlusconiano medio. Purtroppo, in assenza di parametri oggettivi per valutare l'intelligenza media, farsi fottere da uno come Berlusconi per vent'anni è un forte indizio di fortissima, come dire, miopia.
5/18/2013, 2:16:00 PM

Anonymous wrote ...
"Non ho mica capito il punto. " [ tu guarda che strano]
"La cultura non è fatta di mostre, si sa" [la cultura politica, particolarmente, non c'entra un piffero con il numero di biblioteche o di scuole]
"gli italiani sono mediamente razzisti;" [e la loro -rullo di tamburi- cultura politica (1) non prevede la assunzione di responsabilita']
"estromesso un demagogo occorrerà combatterne altri, quindi?" [quindi non sei capace nemmeno di immaginare che la politica sia qualcosa di diverso da una mobilitazione permanente contro il cattivo di turno e -soprattutto- contro i suoi sostenitori. Una mobilitazione che serve unicamente a fare sentire buoni quelli che rispondono all'appello e che si mobilitano dalla parte giusta. Politica come identita'. Vai un po' a capire come mai, poverino, non hai capito il punto].

(1) quella di una gran parte degli italiani: quelli che oggi votano Berlusconi e domani un qualsiasi altro demagogo che racconti loro le stesse favole.
5/18/2013, 10:44:00 AM

Leonardo T wrote ...
Carlo, l'errore di impostazione (che si fa da 20 anni) è ragionare in termini di "news content": Berlusconi mica vince coi telegiornali o coi talk show, vinceva con Mike Bongiorno e vince con Barbara d'Urso.

Quanto ai talk, è vero che gli spettatori di centrodestra (che non sono sempre stati una percentuale rilevantissima dell'elettorato di centrodestra) preferivano comunque Santoro a Paragone. Ma Santoro o Floris non gli facevano cambiare idea: viceversa offrivano visibilità ad alcuni personaggi dli centrodx (Tremonti, Santanché) e in certi casi li hanno inventati (Polverini). Sono show concepiti per lasciare ciascuno col conforto della propria opinione iniziale, e hanno dato voce a tutti i dissensi che hanno lacerato il centrosinistra. Santoro poi ha incubato il grillismo.

Ho sempre fatto fatica a credere alla buonafede di quelli che "non si vince con le televisioni": neanche i negatori del riscaldamento globale si sono fasciati meglio gli occhi negli ultimi 20 anni. Sono moderato su molte cose, ma su questa mantengo una posizione molto estrema. Sul serio stai chiedendo le "prove"? Da una parte hai una concentrazione mediatica, dall'altra hai un tizio che inventa un partito e in sei mesi vince le elezioni, ma non ti basta. Questo tipo in qualsiasi momento avrebbe potuto acconsentire a un blind trust senza rimetterci, ma non l'ha mai voluto; forse perché il controllo delle trasmissioni gli tornava utile? Ma non ti basta. Si è tenuto Rete4 per 15 anni in barba a una legge dello Stato, finché non ha modificato la legge dello Stato; non ti basta. Appena vinse nel 2001 cercò di estromettere dalla Rai i personaggi che a torto o ragione considerava scomodi (Santoro, Fazio, Biagi, Luttazzi); non ti basta. Non ti basterà mai niente, come quelli che si aspettano sempre che sia trovato l'anello di congiunzione.

Non resta che fare l'esperimento. Smontiamo Mediaset e vediamo se rivince. Ci stai? Per me si può fare anche domani.
5/17/2013, 10:32:00 PM

Claudio B. wrote ...
Aneddoti? Prego? Ma sei sicuro di stare rispondendo a me?
Semmai quello che fa aneddotica sei tu, visto che mi citi un singolo articolo pubblicato sul Journal of the European Economic Association che fra l'altro si riferisce esclusivamente alla situazione immediatamente successiva alle elezioni del 2001.
Però in compenso il controllo dei media in Russia da parte di Russia Unita sarebbe un aneddoto per te... interessante il modo di ragionare degli economisti, adesso inizio a capire perché non ci pigliate mai.

Di solito quando ci si imbatte in un articolo scientifico che afferma una cosa, occorre verificare la letteratura, le fonti ed il contesto... e questo per le scienze esatte. Ma usare un articolo di economia (disciplina assolutamente non esatta) riferito fra l'altro ad un lasso di tempo ristretto per giustificare un'affermazione generica e contraria al buon senso... diciamo che sono scettico.

Se il controllo dei media fosse un fattore del tutto trascurabile ai fini del consenso, perché le dittature cercherebbero sempre di controllare i media?

Comunque direi che non ci schiodiamo dalle rispettive opinioni: io ritengo che chi controlla i media controlli l'opinione pubblica, tu ritieni che l'opinione pubblica sia precostituita e nulla può spostarla né influenzarla.
Punti di vista diversi, mi dispiace... interrompo qui la discussione perché devo andare a fare la valigia, che domani devo partire.
5/17/2013, 8:35:00 PM

Carlo wrote ...
Claudio, di aneddoti ne abbiamo tutti. Sono andato su Google Scholar, ho digitato "italy media bias" e il primo link e' questo:

http://www.cefir.ru/ezhuravskaya/teaching/EXAM_1.pdf

Ti copio l'abstract:

"We first document that after the 2001 national elec- tions, when the control of the government moved from the center-left to the center-right, news content on public television shifted to the right. Using individual survey data, we find robust evidence that viewers responded to these changes by modifying their choice of favorite news programs. On the one hand, right-leaning viewers increased their propensity to watch public channels which, even after the change, remained to the left of private channels. On the other hand, left-wing viewers reacted by switching from the main public channel to another public channel that was controlled by the left during both periods. We show that this behavioral response, which tended to shift ideological exposure to the left, significantly, though only partially, offset the movement of public news content to the right."

Quindi il potere dei media conta, ma non cosi' tanto come uno potrebbe pensare dato che gli elettori sono anche consumatori di media e cambiano le loro scelte in base al prodotto. Dopotutto quanti dei tuoi amici di sx guardano Fede e quanti dei tuoi amici di dx leggono Repubblica? Che e' quello che dicevo io. Io comunque la letteratura in merito non la conosco e sono contento di essere smentito. Ma cosi' come e', la tesi di Leonardo, e tua, non regge.

Tanto per chiarirsi, secondo me il conflitto di interessi c'e' e B. ha fatto danni enormi ma a sinistra ci si racconta che lo scontro e' impari e che, alla fine, se vince B. e' perche' ci fa il lavaggio del cervello. Ecco, secondo me questo e' falso.
5/17/2013, 7:45:00 PM

Anonymous wrote ...
@Carlo , da come scrivi sembra che tu pensi che prima vengano le idee e poi uno si scelga le informazioni in base alle proprie idee.
Come se vi fossero un grande numero di italiani convinti che bisognasse porre un freno a questi comunisti che vogliono mettere le mani nelle nostre tasche e che ci hanno governato per 50 anni: sono loro che hanno fatto entrare tutti gli immigrati che rubano e ci portano via il lavoro, i comunisti che vogliono solo aumentare le tasse e levare i crocifissi dalle scuole.
Questo gruppo di italiani ha fatto zapping finché non ha trovato il TG4 che diceva le stesse cose e si è fermato.
Visto il successo del TG4, la RAI ha messo Minzolini al TG1 a dire le stesse cose, in questo modo quegli italiani di cui sopra hanno iniziato a vedere anche il TG1 visto che riportava le informazioni conformi alle loro idee.

No, non è così che funziona: le idee si formano in base alle informazioni che uno ha, non il contrario.

Cecilia C.
5/17/2013, 7:43:00 PM

Claudio B. wrote ...
I dati per sostenere che il potere mediatico influenzi le persone sono molto semplici.
Nei paesi in cui esiste una persona o un partito che ha una poszione dominante nel campo dell'informazione, tale persona o partito vince regolarmente le elezioni o cumunque riesce a paralizzare la politica quando le perde. Al contrario nei paesi dove non esistono tali posizioni dominanti i vari gruppi politici si alternano alla guida del paese.
Tanto per fare degli esempi, Italia e Russia fanno parte del primo insieme, invece Francia e Spagna del secondo.
5/17/2013, 7:18:00 PM

Carlo wrote ...
La presenti come se B. possa orientare milioni di voti coi suoi media ma non e' chiaro che sia cosi'. Avere una forte presenza nei media non implica cambiare le opinioni dell'elettorato. Chi e' di sinistra guarda rai 3 e/o legge repubblica, l'unita etc. Che dati hai per sostenere che l'effetto dei media di B. sia grande? Forse qualcuno al margine e' condizionato e questo ovviamente puo' pesare in un'elezione con stretto margine di vittoria. Ma non si puo' presentare la situazione dicendo delenda cologno o nulla.

L'Italia non cresce da anni, ci sono molti piu' elettori insoddisfatti che uno avrebbe potuto convicere con un programma piu' articolato invece che mandarli nelle braccia di Grillo. E, certo, votare contro la Kasta, almeno per ora, fa prendere voti. E per questo che un po' piu' di rottamazione avrebbe fatto bene....
5/17/2013, 7:07:00 PM

Claudio B. wrote ...
E' questa la cosa che mi lascia perplesso: a furia di concentrarsi su come danneggiare il PD, siamo riusciti a rimandare Berlusconi al governo.
Quando Bersani si presentò da Crimi & Lombardi proponendo loro una legge anti-corruzione, misure sul lavoro ed una sul conflitto di interessi, costoro potevano scegliere fra due opzioni.
1) Silurare Bersani in modo da mettere a nudo le contraddizioni del PD e rovesciare le carte sul tavolino della storia.
2) Accettare quanto Bersani proponeva e limitarsi a corruzione, lavoro e conflitto di initeressi.

La scelta era ardua, ma alla fine hanno deciso che per il bene dell'Italia era meglio affossare la componente di sinistra del PD in modo da favorire la rinascita di una nuova DC. Obiettivo raggiunto, complimenti al M5S.

Qualche mente machiavellica penserebbe che facendo fuori la sinistra del PD si stava solo facilitando chi invece premeva per l'accordo con Berlusconi e che quindi l'azione di Crimi & Lombardi era volta al suo ritorno, ma queste cose le pensano solo i morti che camminano, i cadaveri putrefatti... favorire la rinascita della DC era un evidente modo per rinnovare il Paese, siamo noi di sinistra che non capiamo perché ancora ragioniamo per vecchi schemi del passato.

Congratulazioni, io non ci sarei mai arrivato, quindi mi affido a voi... a proposito, manca molto alla realizzazione del piano? Che qui ci sarebbero alcuni problemucci da risolvere...
5/17/2013, 7:01:00 PM

Anonymous wrote ...
beh, è inevitabile farlo...quando parli di un grande comico non puoi non citare la sua spalla...
5/17/2013, 5:20:00 PM

Claudio B. wrote ...
Francamente una volta che ci saremo liberati di Berlusconi non è che mi interessi molto quale sia il destino del PD.
Certa gente sembra oppressa da sindrome ossessivo-compulsiva e se non nomina il PD almeno una volta ogni 20 minuti si sente male.
5/17/2013, 5:03:00 PM

Anonymous wrote ...
"il voto contro esiste"...verissimo...molti votano PD turandosi sei o sette nasi unicamente in chiave antinano...il problema è che neanche intercettando parte di questo voto riescono a vincere...
personalmente ho il sospetto che quando ci saremo liberati di Berlusconi il PD prenderà ancora meno voti..
5/17/2013, 3:05:00 PM

Anonymous wrote ...
più che politico, lo definirei di facciata... e sinceramente non mi sembra moralismo/complottismo rivangare i ripetuti assist fatti negli anni a Berlusconi dalla dirigenza pds/ds/pd...
invito poi a riflettere sul "patteggiare"...un gruppo di inetti che patteggia con uno dei più grandi piazzisti/imbonitori degli ultimi anni=sconfitta assicurata...Questo se si vuole prendere per buona la tesi che abbiamo patteggiato...a me sembra più un patto di non belligeranza ( a lui le vittorie e noi continuiamo a galleggiare)...d'altronde un po' di affinità tra le due controparti ci sono..prendiamo la Bossi Fini ad esempio...come non interpretarla come la naturale evoluzione delle legge firmata dalla Turco e da quell'essere che dovremo sucarci x altri 7 anni come pdr... il pdl sembra semplicemente + spudorato/pecoreccio/ignorante ma in linea di massima le sue politiche non sembrano discostarsi molto da qulle degli alter ego del PD
5/17/2013, 3:01:00 PM

Leonardo T wrote ...
Non ho mica capito il punto. La cultura non è fatta di mostre, si sa; gli italiani sono mediamente razzisti; estromesso un demagogo occorrerà combatterne altri, quindi?
5/17/2013, 11:42:00 AM

Anonymous wrote ...
Eddai. "Cultura" non vuol dire "alfabetizzazione". Il libro di Bidussa (che evidentemente non vuoi leggere, e guarda caso l'autore non e' cattolico) si apriva spiegando gia' negli anni Novanta che c'erano piu' mostre d'arte in Italia che in Inghilterra. Non per questo la cultura politica degli italiani era piu' moderna o piu' democratica di quella degli inglesi. Difatti puoi riempire l'Italia di biblioteche e di cineforum, ma la cultura dell'utenza restera' la stessa, se nelle biblioteche gli utenti cercano e trovano solo i libri della Tamaro.
Dire che il berlusconismo e' (diventato) un fenomeno culturale significa che c'e', adesso, una ampia fetta di italiani per la quale la democrazia, intesa come responsabilita' individuale, e' una scocciatura. Italiani che se gli parli di razzismo ti dicono che e' colpa degli immigrati e che loro invece sono buoni perche' un loro parente ha salvato degli ebrei. Italiani cattolici, abituati a regolare i conti con il fisco a colpi di confessione e perdono/condono, per poi tornare a peccare un'altra volta, certi di un altro perdono/condono. Ecc. E questi italiani saranno sempre pronti a fornire consenso a chi racconta favole come quelle che racconta Berlusconi ("sono ricco, votate me e sarete ricchi anche voi e se non lo diventate e' colpa dei giudici comunisti, degli zingari, degli impiegati statali ecc.")
Vuoi decapitare il mostro? Accomodati. Lancia una petizione sul web. Ti risponderanno in tanti, e magari l'idea si fara' strada. Per quel che mi costa metto una firma anche io. Ma credo che il mostro risorgera' comunque, magari con la faccia di Grillo e non quella del Cavaliere. E contando sullo stesso seguito.
5/17/2013, 10:46:00 AM

Anonymous wrote ...
Leo, aggiungerei (o riclassificherei il PD come) l'antiberlusconismo omeopatico: una goccia di Zanda (che ripete la banalità che Berlusconi, a legislazione vigente cioè senza colpi di Stato, è ineleggibile) subito sommersa da una marea di piddini che corrono in TV a dire che così non si fa, bisogna pensare a governare per risolvere i veri probbblemi degli italiani etc.

tibi
5/17/2013, 7:19:00 AM

Leonardo T wrote ...
È una frase infelice (come "saggezza orientale"). Però il caso è un po' diverso da quello della commissione grandi rischi. I condannati se ho capito bene sono quelli che erano consapevoli che la Casa dello Studente non fosse antisismica e non hanno fatto nulla per rimediare; pur sapendo (come dovrebbero sapere tutti all'Aquila, e in Italia in generale) che il rischio sismico c'è ed è anche piuttosto alto.
5/17/2013, 3:52:00 AM

Anonymous wrote ...
"Leonardo è per i piccoli colpi di Stato."

Tipo quello con cui il re spodestò mussolini nel 1943? Allora sono d'accordo con lui.

S.
5/16/2013, 7:46:00 PM

Leonardo T wrote ...
Uqbal, la premessa è che un piccolo colpo di Stato lo fece già B. candidandosi, in palese violazione del pluralismo eccetera eccetera. Un golpista non si batte alle elezioni, in linea di massima.
5/16/2013, 7:40:00 PM

Leonardo T wrote ...
La cultura non è una sostanza immateriale; si fa con determinati mezzi (i media, appunto).
È una banalità osservare che in Italia non c'è stata pluralità e che invece dovrebbe esserci. Dire che la questione invece è "culturale" significa poco o nulla (bisogna aumentare le biblioteche? perché no? migliorare le scuole? certo).
5/16/2013, 7:37:00 PM

littlerome wrote ...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
5/16/2013, 7:33:00 PM

Anonymous wrote ...
Leonardo è per i piccoli colpi di Stato.

Mi basta.

Uqbal
5/16/2013, 7:20:00 PM

Claudio B. wrote ...
Uqbal ha scritto "ci vuole talento per attribuire all'Anonimo lo sterminio degli Amerindi".

Io avevo scritto una cosa diversa, ma evidentemente il mio Italiano è troppo difficile, quindi semplificherò.

Berlusconi mooooooooooooolto più potente nella comunicazione.
Anonimo: e allora? Mica è una buona ragione per essere sconfitti.

Spagnoli moooooooooooooooolto più potenti di Amerindi.
Analogia: e allora? Mica è una buona ragione per essere sconfitti, quindi lo sterminio degli Amerindi non è esistito.

Se ancora non ti è chiaro, sappi che non ho intenzione di puntualizzare ancora perché più chiaro di così ci sono solo i disegnini.
Saluti & baci.

5/16/2013, 6:44:00 PM

Anonymous wrote ...
In altre parole, stai invocando la azione esemplare ("servira' da monito") e/o la censura. In questo caso ho davvero brutte notizie per te: il demagogo trova comunque modo di parlare alle masse. Anche se gli impedisci di andare in TV.
Il berlusconismo e' un problema di cultura, non (piu' e non solo) di politica.
5/16/2013, 5:52:00 PM

Anonymous wrote ...
E' demenziale che si sia trasformata la politica in un referendum permanente su Berlusconi, e nel frattempo ci si rifiuti di comprendere la profondita' della trasformazione che il berlusconismo ha portato nella cultura.
Al posto di Berlusconi ci potrebbe essere Susanna Tamaro o Giovanni Rana. Chiunque racconti agli italiani la favola del "io sono ricco, se votate me diventerete ricchi anche voi" unita a un "non e' mai colpa vostra se le cose vanno male" piu' una filippica contro un qualsiasi gruppo sociale percepito come privilegiato: giudici comunisti, insegnanti, impiegati statali, zingari, la-casta, i gianpippetti [ecc. ecc.] che-non-mi-lasciano-lavorare. Chiunque, letteralmente. Sparare sul quartier generale non serve a nulla, nel giro di pochi anni ci si troverebbe a fare i conti con un altro demagogo, con lo stesso consenso o magari piu' esteso.
Capirai quindi che grande vittoria sostituire un demagogo con un altro.
5/16/2013, 5:48:00 PM

Leonardo T wrote ...
Occorrerà quindi vigilare affinché nessun altro demagogo abbia lo spazio che è stato colpevolmente a B. in questi anni. E i precedenti contano: smontare Mediaset servirebbe, oltre a ripristinare la pluralità, a monito per chiunque mediti di riprovarci. I trust passano, ma una seria legge antitrust ti può durare per generazioni.
5/16/2013, 5:44:00 PM

atlantropa wrote ...
Mentre voi provate a ragionare con Uqbal, io sommessamente "esigerei" un pezzo sul terremoto "non imprevedibile".
5/16/2013, 5:40:00 PM

Anonymous wrote ...
In caso interessi la mia opinione, io ritengo che anche levando a Berlusconi le sue disproporzionate forze, l'Italia restera' sempre terreno di conquista per demagoghi che promettono alla piccola borghesia di poter diventare ricchi senza sforzo.
As simple as that.
5/16/2013, 5:32:00 PM

Leonardo T wrote ...
Uqbal, dici che Berlusconi è un problema per la democrazia; poi soggiungi che bisogna batterlo alle elezioni. Quindi la democrazia funziona; se funziona B. non è un problema, è un legittimo contendente. Mi sembra che ci sia una contraddizione.

"Se parli sempre di Berlusconi..." ma è Berlusconi che parla e fa parlare di sé. Ha avuto contendenti che parlavano d'altro (Veltroni) e altri che lo marcavano più stretto: nessuna differenza apprezzabile.

"devi convincere la gente non tanto a non votare Berlusconi, ma a votare per te." Belle parole; e mentre ci riflettiamo Grillo vince con un programma anticasta, mandando al parlamento sconosciuti. La gente non ha votato per Crimi; ha votato contro la Ka$ta. Il voto contro esiste, funziona, fa vincere le elezioni o le fa perdere.

"Il fatto che un nuovo movimento sorto dal nulla abbia preso una valanga di voti con pochissimi mezzi dovrebbe far capire..." io ci capisco soltanto che demonizzare l'avversario funziona; ma tu sostieni l'esatto contrario. Che Grillo abbia promesso cose più concrete di un antiberlusconismo alla massima potenza faccio fatica a crederlo.

"Una minoranza, per riuscirci, dovrebbe diventare anti-democratica." Certo. Si tratterebbe di un piccolo putsch. Peraltro è tipico delle rivoluzioni strappare il tessuto costituzionale precedente. Si parte da una constatazione fin banale (B si è pulito il culo con la costituzione per 20 anni) e se ne tirano le conseguenze.

"Ma le elezioni si vincono se hai un programma politico, delle idee, una chiara visione del futuro." Oppure se prometti di restituire l'Imu, e puoi contare sulla grancassa di tv e quotidiani. Oppure fai come Grillo: anche lui ha vinto le elezioni. Aveva un programma politico? Delle idee? Una chiara visione del futuro? Secondo me non ha neanche una chiara visione di quel che è successo nel mese di marzo, però chissà, magari mi sbaglio.
5/16/2013, 5:20:00 PM

Anonymous wrote ...
Vedi che ci vuole talento per attribuire all'Anonimo lo sterminio degli Amerindi...complimenti.

Ma tanto per sapere, e non diversamente da come ti ho chiesto più sotto...come si rimuove questa posizione dominante? Guerriglia? Telefonate anonime? Fialette puzzolenti?

Uqbal
5/16/2013, 5:17:00 PM

Anonymous wrote ...
@Claudio

Ah, quello dell'enormità. Beh, cos'è che è più facile e diretto che vincere le elezioni?

Uqbal
5/16/2013, 5:15:00 PM

Claudio B. wrote ...
Mediaset ha una posizione dominante nel campo del controllo dell'informazione, in tal modo può indirizzare direttamente o indirettamente il voto di milioni di italiani.
Leonardo sostiene che occorra rimuovere tale posizione dominante se si vuole battere il padrone di Mediaset.
L'anonimo delle 14;38 sostiene che tale idea sia una cazzata: evidentemente la disparità abonorme delle forze in campo non costituisce per lui un problema.

Nel XVI secolo gli eserciti europei disponevano di polvere da sparo e i nativi americani di archi e frecce, e infatti furono sbaragliati.
Probabilmente l'Anonmo delle 14;38 ritiene che l'annientamento di Incas, Maya e Atzechi sia una cazzata: la disparità abnorme delle forze in campo non poteva costituire un problema.

E così si scoprì che l'Anonimo era in realtà Maurizio Gasparri.
5/16/2013, 4:55:00 PM

Claudio B. wrote ...
Battere Berlusconi alle elezioni attraverso un programma, evitando di nominarlo in continuazione ma presentando una proposta alternativa.
Leonardo ha raggruppato tale tipo di anti-berluconismo nella categoria "agonistico".
5/16/2013, 4:43:00 PM

Anonymous wrote ...
Berlusconi è un problema per la democrazia. Sono d'accordo.
Il problema è che i problemi di una democrazia li devi risolvere con i metodi della democrazia. Non altri. Se vuoi evitare che Berlusconi governi, devi governare tu. Per fare questo devi vincere le elezioni.
Vincere le elezioni vuol dire a sua volta che devi convincere la gente non tanto a non votare Berlusconi, ma a votare per te. Devi lavorare su quello che tu sei, su quello che vuoi e su quello che hai da offrire agli elettori. Invece se parli sempre di Berlusconi, alla gente rimarrà in testa Berlusconi.
Però Berlusconi ha truccato le carte con Mediaset, si dirà. Vero, però è da vent'anni che andiamo avanti così. Bisognava pensarci prima, ora si può solo farsene una ragione e vedere di sconfiggerlo nonostante questo ingiusto handicap. Il fatto che un nuovo movimento sorto dal nulla abbia preso una valanga di voti con pochissimi mezzi dovrebbe far capire che non tutti i giochi sono fatti.
Non solo: spargere il sale su Cologno, abbattere la torre di Sauron, ecc. ecc...ok, tutto bello, ma chi dovrebbe farlo? Una minoranza, per riuscirci, dovrebbe diventare anti-democratica. Dovrebbe eliminare Berlusconi da un Paese che Berlusconi lo vuole. Perché ammaliato, ipnotizzato, stupido, ignorante, quel che si vuole, ma rimane il fatto che tale minoranza si troverebbe a governare un Paese contro il Paese stesso.
Una maggioranza invece può esistere solo se si vincono le elezioni. Ma le elezioni si vincono se hai un programma politico, delle idee, una chiara visione del futuro. A quel punto, Berlusconi è un problema decisamente meno gigantesco, e diventa anche più facile da risolvere.

Tutto lì. Adesso Leonardo può decidere di mettermi nella categoria che preferisce. Veda lui.

Uqbal
5/16/2013, 4:10:00 PM

Anonymous wrote ...
Perche', ovviamente, tu sei convinto che il berlusconismo possa essere sconfitto una volta che si sono ristabiliti "gli standard di legalita' e di decenza", vale a dire quando la competizione tra parrocchie verra' giocata secondo le regole.
Ecco, sei convinto di una cazzata. Ma tieniti la convinzione, ti evita di approfondire.
5/16/2013, 2:38:00 PM

Leonardo T wrote ...
Più che finto, è un antiberlusconismo tutto politico che esprime una forte esigenza di pacificazione, avvertita molto più dai vertici che dalla base (anzi la base proprio non ci sta, non sente la stessa esigenza).

Un moralista si straccerà le vesti, lamenterà il complotto dell'eterno D'Alema, la storica ammissione di Violante, ecc. Ma la politica consiste nel patteggiare. Il problema è che si sono fatti fregare più volte, e anche stavolta si sono trovati (ci siamo trovati) in un cul de sac niente male.
5/16/2013, 2:33:00 PM

Leonardo T wrote ...
Il punto non è abolire l'azienda; è garantire il pluralismo e il rispetto di standard di legalità e di decenza. Vale ovviamente anche per tutte le Chiese.
5/16/2013, 2:27:00 PM

Anonymous wrote ...
l'opzione PD (magari non tutto) finto antiberlusconiano, non ti sfiora minimamente?
5/16/2013, 11:10:00 AM

Anonymous wrote ...
Insomma, esiste una azienda, che si occupa (anche) di comunicazione e che somministra agli italiani per via televisiva una serie di messaggi che li porta poi a votare un certo partito politico con a capo un certo individuo.
Questo e' un problema. Aboliamo quindi la azienda.
Se al posto di azienda ci mettiamo la Chiesa? Vogliamo negare l'influenza che i cattolici dentro la RAI hanno avuto nel formare il voto degli italiani?
In sintesi, il progetto "Delenda Cologno" significa decapitare la parrocchia avversaria. Chissa' come mai ho l'impressione che non funzionera'.
Per costruire una opposizione ed una alternativa a Berlusconi occorrerebbe partire dalla comprensione di cosa sia il berlusconismo, vulgo "perche' laggente lo vota". E' un lavoro faticoso e lungo e si capisce che lo vogliano fare in pochi. Comunque la migliore analisi del berlusconismo la ha scritta David Bidussa, eoni orsono, quando il fenomeno era al suo inizio, nel suo "Il mito del bravo italiano", chissa' se lo hai letto (ah no, scusa, l'autore non e' cattolico).
5/16/2013, 11:05:00 AM

Claudio B. wrote ...
Sempre Delenda Cologno, anche se temo che questa perifrastica passiva abbisognerà ancora di troppo tempo prima di diventare una perifrastica attiva.
Nel frattempo saranno guai.
5/16/2013, 10:21:00 AM

Alice wrote ...
Ora e sempre d'accordo sul delenda Cologno.
5/16/2013, 10:13:00 AM

Claudio B. wrote ...
Ho letto il tuo post sino alla fine, soffermandosi sulle analisi comparate dei diversi tipi di antiberlusconismo presenti in Italia.
Quanti faranno altrettanto e quanti invece salteranno subito a (errate) conclusioni?
A breve lo vedremo...
5/16/2013, 8:37:00 AM

Il nostro assai mediocre Belzebù

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Festeggiare la morte di un nemico è sempre di cattivo gusto; se il nemico poi muore molto anziano, nel suo letto (lo si è visto di recente con Mrs Thatcher) è soltanto un po' stupido. C'è stato un periodo in cui Andreotti era il personaggio più simile a un nemico che riuscivamo a trovare nel panorama politico. Erano tempi più tranquilli, di riflusso; ci si arrangiava un po' con quel che c'era ed è finita che ci siamo inventati un Andreotti ben più interessante di quello che probabilmente è morto ieri. Un grande vecchio, burattinaio e tessitore di trame occulte ma chiacchierate un po' ovunque, disponibile al dialogo con qualsiasi potenza demoniaca, inclusa la mafia e il terrorismo, purché non si trattasse di salvare un rivale politico. Ce lo siamo immaginati così, per mancanza di meglio e per presunzione di meritarci un nemico alla nostra altezza, che supponevamo rilevante.

Il tempo ci ha dato torto da un pezzo: Giulio Andreotti probabilmente è stato un nemico molto mediocre. Mediocre la sua azione di governo, che si può sintetizzare in un mesto tirare a campare all'ombra incerta di questo o quella maggioranza; mediocre la sua diplomazia, e il solo fatto che a volte ci si scopra a rimpiangerla dice tutto sul baratro nel quale siamo caduti; mediocre soprattutto il suo personaggio pubblico, in tutti i suoi tentativi pre-berlusconiani di apparire simpatico sui media: le sue battute modeste, le sue comparsate televisive indigeste, il suo cameo in uno di quei pesantissimi film '80 di Sordi che chissà poi se ci meritavamo sul serio. Mediocre la sua prosa, le sue noiosissime rubrichine sull'Europeo e TV Sorrisi e Canzoni (per Beniamino Placido era il peggior scrittore italiano vivente), mediocri i ghost writer che si sceglieva e a cui commissionava brutti libri uno dei quali, Onorevole stia zitto, anticipò la moda degli stupidari: era il blob di tutte le scemenze trascritte in parlamento da Giovanni Giolitti in poi. Sulla carta un'idea geniale, ma davvero troppo in anticipo sui tempi: nessuno aveva ancora pensato di portare in parlamento cappi o mortadelle. E ora vi racconterò una cosa che su wikipedia non c'è: ve lo ricordate Nick Kamen? (Continua sull'Unita.it, H1t#178)

Non c’è da vantarsene, insomma era un modello che in uno spot della Levi’s si era spogliato in mutande ed era diventato un divo musicale per mezza stagione, più in Italia che altrove. Due o tre anni dopo fu premiato dal presidente del Consiglio Giulio Andreotti, a Domenica In. Qualcuno alla presidenza si inventò un premio e glielo fece consegnare, questo me lo ricordo solo io che imperdonabilmente quel giorno ero a casa davanti al televisore. Cosa per cui non so darmi pace, tanto che tuttora ogni volta che penso ad Andreotti non mi viene subito in mente Totò Riina, come a tanti, ma Nick Kamen; la sola idea che un premio a Nick Kamen in fase declinante potesse avvicinare qualche tipo di elettorato a Giulio Andreotti basta e avanza per liquidare una stagione di assoluta mediocrità – ma se preferite immaginarlo al centro di oscure trame atlantiche e trattative Stato-Mafia, se la cosa vi fa sentire più importanti, liberi di farlo. Non sapremo mai come siano andate le cose: a questo punto dipende unicamente da noi scegliere se raccontare la storia di un genio del male travestito da mediocre o viceversa. Per me viceversa.
Possiamo anche cambiare argomento, come si fa ai funerali di gente che non visitavamo da parecchio. Sono passate due settimane, ormai, e ancora non si è capito chi fossero i cento grandi elettori PD che bocciarono Prodi e fecero dimettere Bersani. Forse a questo punto non lo sapremo mai; probabilmente si sommarono tendenze diverse, di gente che magari non aveva capito esattamente la posta in gioco, o puntava su Rodotà, magari in buona fede. E magari davvero c’è ancora qualcuno in parlamento che gioca ancora a dalemiani vs veltroniani, sono vizi difficili da perdere. Nel frattempo però è nato in alcuni un sospetto, cresciuto man mano che il caos iniziale lasciava intravedere una forma sempre più definita: reincarico a Napolitano e grandi intese con Enrico Letta; vuoi vedere che quei cento lo sapessero sin dall’inizio? Vuoi vedere che non si trattasse di un progetto già definito, da menti finissime e tessitori invisibili a qualsiasi retroscenista? Insomma, sta’ a vedere che Enrico Letta è il nuovo Belzebù. Per immaginare una cosa del genere non servono prove, né indizi: basta la voglia di crederci, di immaginare che dietro tutto il casino ci sia un Grande Disegno; qualcosa insomma all’altezza delle nostre pretese, che restano ancora piuttosto in quota. L’alternativa è accettare l’idea di un Paese mediocre, al termine di una fase di espansione effimera, senza guide più che mediocri, e prospettive più profonde di un tirare a campare. Meglio di no, meglio immaginarsi vittima di qualche oscura trama. Ce la meritiamo. Ci meritavamo Andreotti, ci meritiamo Enrico Letta. RIP. http://leonardo.blogspot.com
Comments (50)

Leonardo T wrote ...
(Assioma di Estraneita') Ogni argomentazione contraria alle sue non e' inerente al discorso e non c'entra un tubo.

Anche stavolta, farai finta di non aver letto e ripartirai rinfacciandomi l'antisemitismo andreottiano.

(Assioma di Berija) Se una argomentazione contraria e' una buona argomentazione, allora e' propaganda.

Quando accusi l'interlocutore di fare propaganda.

(Assioma di Stalin) Se qualcuno ha molte buone argomentazioni, va attaccato ed eliminato sul piano personale.

Dal tuo accanimento ad personam deduco di avere qualche buona argomentazione.

(Assioma del Complotto) Se esistono fonti autorevoli che dicono qualcosa di avverso , sono corrotte e comprate da interessi sordidi.

In realtà hai smesso da parecchio di leggere fonti autorevoli.

(Assioma del Retroscena) Se fatti evidenti gli danno torto, la verita' sta solo nei retroscena.

Del tipo: la Palestina è stata appena riconosciuta dall'Onu, ma tu festeggi il trionfo del sionismo, ci dev'essere in mezzo qualche retroscena che mi son perso per via che ho assolutamente sempre di meglio da fare.

(Assioma di Apparenza) Il cretino considera la forma piu' importante della sostanza.


(Assioma di Superficialita') Il cretino non esamina mai i contenuti reali, ma solo una versione limitata agli aggettivi usati nelle frasi.

(Assioma di Staticita') Il cretino rimane sulle stesse posizioni per anni ed anni, o sostiene sempre di non aver cambiato idea sin dalla nascita.

C'è una certa fissità, diciamo.

(Assioma di Allineamento) Il cretino usa sempre i termini piu comuni gia' apparsi sui media di massa per discutere.

Sionismo, antisemita, bla bla.


(Assioma di Petralcina) Il bene ed il male sono sempre personalizzati dal cretino in una persona buona ed una malvagia, entrambi leader o profeti.

Una cosa tipo Fanfani vs Jabotinski


(Assioma di Antinomia) Qualsiasi argomento usiate, esso e' valido come contrario. Allora l'antifascismo e' fascista perche' non tollera opposizione, e ogni ragionamento puo' essere applicato al ragionamento stesso dimostrando il contrario: essere di destra significa in astratto essere di sinistra, e cosi' via.

Tipo prendere una stroncatura di Andreotti e leggerla come un'elegia di Andreotti; una rassegna parodica di gaffes di San Pietro come un'agiografia, ecc.

(Assioma di Tifoseria) Per il cretino, esistono sempre e solo due categorie politiche irriducibilmente nemiche che rappresentano problemi , per quanto complessi. Secondo il cretino ogni filosofia della storia e' di destra o di sinistra, eccetera.

Vedi l'intercambiabilità con cui assegni patenti di cattolicesimo o di comunismo: per te è la stessa sbobba, non c'è possibilità di far caso alle differenze (nonché al fatto che io, per esempio, non sia né cattolico né comunista).


(Assioma di Scleronomia) Per il cretino, il contesto temporale non conta. Cesare era di sinistra e Mario di Destra 2000 anni prima che l'idea nascesse, etc etc.

Se ricordo bene hai ancora dei conti in sospeso con alcuni predicatori del Quattrocento.


(Assioma di Moderazione) Il cretino pratica sempre qualche forma di moderazione del linguaggio.

(Assioma del Maestro) Il cretino accetta sempre acriticamente la lezione di un maestro, la quale spiega tutto.

Nel tuo caso potrebbe essere una comprensibile deformazione personale.

(Assioma del Principino) Per quanto di umili origini e di modi sgradevoli , il cretino odia la "volgarita'".

Il tuo arricciare il naso all'odore di campagna.
5/18/2013, 12:21:00 AM

Leonardo T wrote ...
(Assioma di Lamentela) Il cretino appartiene o rappresenta una minoranza di persone vittime e perseguitate.

È una cosa che fai notare a ogni commento che scrivi.

(Assioma di Magia) Il cretino sostiene che cambiando il linguaggio si cambi la realta' sociale.

(Assioma di Molestia) Il cretino sostiene che la verita' di una proposizione non dipenda da cose insignificanti come la "logica", ma possa essere misurata dal fastidio che da'.

La tua idea che la locuzione "Stato ebraico" dovrebbe darmi fastidio.

(Assioma di Nobilita') Il cretino si presenta sempre con una crociata nobile da sostenere, tipo salvare le balene, salvare i gay, salvare le balene gay.

E tu sei saltato sul carro del sionismo.

(Assioma di Satanismo) Il cretino sostiene sempre che coloro che non la pensano allo stesso modo siano nemici della sua causa.

X non credo che Israele debba necessariamente restare uno stato a maggioranza ebraica da qui all'eternità: antisemita!!!!111!


(Assioma di Banalita') Il cretino reagisce sempre allo stesso modo di fronte agli stessi stimoli, per quanto ripetuti.

Ahimè, anche tu sei molto prevedibile.

(Assioma di Salotto ) Il cretino pretende di essere un raffinato intellettuale , secondo una rappresentazione triviale e stereotipata del termine.

Quei momenti Pico de' Paperis in cui ti metti a contare i tuoi titoli.

(Assioma di Politica) Il cretino tenta sempre di esibire gli assiomi precedenti per cercare consenso , come se aspirasse a presentarsi alle elezioni.

Qui c'è quell'interessante proiezione per cui hai deciso che io rappresento il Pd (???) e che quindi il Pd deve perdere ecc.

(Assioma di Simmetria) Il cretino si lega sempre con un altro cretino gia' presente.

Anche se col tempo, bisogna dire, stai diventando un solitario.


(Assioma di Nemesi) Il cretino trova sempre un altro cretino gia' presente col quale litigare.

Forse in questo caso il cretino sarei io, e in effetti è un po' cretino litigare con te.


(Assioma d'America) Qualsiasi cosa pensi, il cretino sostiene di essere stato il primo al mondo a pensarla, scoprirla, dirla, scriverla o farla.

Le tue fondamentali ricerche.


(Assioma di Totalita') Quello che pensa il cretino lo pensano "tutti".

Questo tuo aspirare a rappresentare una moltitudine di lettori correligionari che non si sono mai palesati (a differenza di alcuni che condividono nei tuoi confronti giudizi piuttosto severi).


(Assioma di Nullita') Se la pensi come la pensi tu, "nessuno" la pensa come te.

(Assioma di Stalingrado) Il cretino non si ritira mai da una discussione, e la porta avanti all'infinito.

E direi che lo stai dimostrando, già da prima di conoscermi: c'è un democristiano-antisemita immaginario con cui litighi da una vita, forse Fanfani.
5/18/2013, 12:21:00 AM

Leonardo T wrote ...
Da quel poco che ho letto, hai deciso (in mancanza di migliori interlocutori) che io sono stato un democristiano e quindi dovrei soffrire perché è morto Andreotti nel suo letto.

Oltre all'intrinseca insensatezza (se fossi un democristiano dovrei essere piuttosto contento, Andreotti è morto anziano, assolto, e la Dc è appena risorta), c'è quel piccolo particolare che nel mio pezzo c'è scritto l'esatto contrario; da cui il solito dilemma: o non sei più in grado di leggere un testo molto semplice o sei in assoluta mala fede.

In nessuno dei due casi vale la pena mettersi a discutere. Io un'idea me la sono fatta da tempo: Zanardo non è un cretino, ma finge benissimo. Però ti ho sempre concesso il beneficio del dubbio: forse davvero soffri di un disturbo che ti fa vedere democristiani dove non ci sono e antisemitismo nei fondi del caffè. Nulla che non sia già stato a suo tempo codificato nel DMS.

Molto spesso ti senti obbligato a informarmi che ti diverti. È un'informazione pleonastica: trollare è una cosa che si fa solo per divertimento, nessuno ti paga e (nel tuo caso) nessuno ti legge a parte la vittima designata, il quale anche lui quasi sempre ha tantissime cose più interessanti da fare. Lo so che ti diverti, ed è triste constatare che non riesci a trovare altri divertimenti. È primavera, dovresti uscire più spesso, eccetera.

Non avrei neanche dovuto mettermi a scrivere, ma stasera scuriosavo da Fanelli e ho trovato una cosa interessante, che credo possa servirti: l'identikit del cretino di internet. Io, ribadisco, sono convinto che tu non lo sia: e però l'identikit ti calza alla perfezione, al punto che viene il sospetto che tu sia stato tra i suoi case studies. Senti un po':
5/17/2013, 11:41:00 PM

Anonymous wrote ...
Te lo ho gia' detto: non prendertela. E' morto il filo-arabo Andreotti, il sionismo ha vinto. Due sconfitte in un colpe solo. Il che succede, a voi cattolici o ex tali, piu' o meno in tutti i periodi dell'anno. Dovresti averci fatto l'abitudine, ormai.
Ma continua a sperare nei benefici della crisi economica decennale, anzi no: secolare.
5/16/2013, 2:44:00 PM

Leonardo T wrote ...
Ma quindi è già quel periodo dell'anno?

Ahi ahi ahi.
5/16/2013, 2:34:00 PM

Anonymous wrote ...
2


L'avversione per Israele, per questa folle situazione nella quale gli ebrei decidono da soli del proprio futuro, e' una delle cose che hai in comune con Andreotti e con il mondo che gli ha dato consenso per tutti questi decenni. Ritieni, come loro, che la nascita di Israele sia stato un errore. Un errore che andrebbe corretto. Ricacciando gli ebrei in giro per il mondo alla merce' di popoli e poteri e religioni piu' forti di loro. Siccome non succede, ti consoli con queste fantasie sulla crisi iniziata una generazione orsono ma che solo adesso porta la gente in piazza, amvedi che crisi lunga. Epocale, direi.
CL, poi, ha cambiato idea, guarda caso quando Andreotti e' uscito di scena assieme a quei settori della Curia che ne condividevano le prospettive (a sentire loro, i valori). E quando anche quei settori della Curia sono andati in pensione, sono migliorate le relazioni tra Chiesa ed Israele, che poi sono quelle tra mondo cattolico e mondo ebraico. Mai visto prima: adesso ci sono ebrei che insegnano Scritture ebraiche nelle Universita' vaticane. Ebrei con passaporto israeliano (e no, nessuno sente la disperazione dei bambini palestinesi, perche' questo succede).

Come vedi, ripeto, non ho alcuna voglia di litigare. Vedo il mondo in maniera diversa da come lo vedi tu, ed esprimo opinioni diverse dalle tue. Il fatto che uno le esprima non significa necessariamente che stia aggredendo te. Chissa' come mai vivi cosi' male che ci siano persone dalla cultura e opinioni diverse dalle tue. Forse sei amareggiato perche' continui a -come si dice- scommettere su cavalli perdenti, vedi la tua ultima infatuazione per Bersani. O forse e' il contrario: continui a scommettere su cavalli che sai essere perdenti perche' alla fin fine ti piace mostrare al mondo, o ai lettori di questo blog che del mondo sono una porzione, che tu sei un tizio amareggiato e deluso e che ci sono poche possibilita' di fare del mondo un posto migliore, visto che la' nel mondo e soprattutto la' in alto, nei posti di potere, ci sono tante persone cattive, che sono quelli che non leggono il tuo blog. Un profilo un po' alla Michele Serra, autocompiaciuto e lagnoso.
Pero' divertente: accanto alla prevedibile (e prevista) sconfitta nel medio periodo, ci stanno i sogni di rivalsa sul lungo periodo, la "implosione" di Israele, la crisi economica. Roba che sta in piedi solo a continuarsela a ripetere, alla Gaber: la rivoluzione oggi no, domani nemmeno... Che dire, da qualche parte uno deve avere delle speranze, no? pero' ma guarda come e' cattivo il mondo, le cose vanno in maniera diversa.

Sempre li' si torna: l'uscita di Andreotti dalla scena politica coincide con la perdita di influenza della Chiesa. E, in generale, con il lungo processo attraverso il quale le parole "italiano" e "cattolico" si avviano a non essere piu' sinonimi. Un processo che non e' che ti veda proprio entusiasta, visti i peana che regali ai lettori in lode di Rosi Bindi. E anche perche', come detto, sei un cattolico di campagna, e chi e' diverso da te ti terrorizza, se non puoi tenerlo sotto controllo. E di nuovo si pensa a quel tuo passaggio sulla ebraicita' dubbia degli immigrati sovietici, chissa' chi credi di essere per giudicare chi e' ebreo e quanto lo e'.

Sei, in altre parole, uno sconfitto che si consola con fantasie di onnipotenza. E per esorcizzare la sconfitta racconti di aver sempre saputo che il tizio non era cattivo, e nemmeno buono, era solo un mediocre. E quando i capi sono dei mediocri, allora arrivano le sconfitte. Certo, se a guidare il cattolicesimo politico italiano, all'epoca, ci fosse stato un personaggio eccezionale, tipo Rosi Bindi, come sarebbe diverso il mondo, e che posto meraviglioso sarebbe l'Italia, e magari pure le chiese non sarebbero vuote....

E il bello e' che ci credi davvero.
5/16/2013, 9:01:00 AM

Anonymous wrote ...

1

No, guarda, ti sbagli proprio. Non ho nessuna voglia di litigare. Sto solo esprimendo delle opinioni diverse dalle tue. E nella fattispecie ti sto mettendo davanti al fallimento del cattolicesimo politico, di cui Andreotti era rappresentante. Un fallimento che digerisci male, perche' (appunto) sei cattolico e quella ideologia (o visione del mondo) che fallisce e' anche la tua, specie con riguardo al Medio Oriente.

A differenza di te, io non cerco di sminuire Andreotti dicendo che era un personaggio mediocre. Era un politico. Non un idealista, certo, ma aveva idee precise e, a sentire lui, persino dei valori. Sicuramente aveva il consenso degli italiani, di quelli cattolici in particolare, che lo votavano (o che comunque votavano chi con lui si alleava). Cattolici, non devi vergognarti, proprio come te.

Come molti democristiani, pensava che trasformare gli italiani in proprietari della propria casa li avrebbe tenuti lontano dal comunismo. Questa non e' mediocrita'. E' anzi una politica che ha funzionato, limitando il consenso al PCI (e soprattutto alla CGIL); persino la Thatcher la ha fatto propria, decenni dopo.

Andreotti, inoltre, riteneva che la politica estera italiana andasse condotta in sintonia con il Vaticano. Era filo arabo, e anziche' far chiudere le "ambasciate" dell'OLP in Italia, e' stato regista di una politica estera all'interno della quale la cooperazione con i palestinesi era non solo legale (sarebbe stato possibile renderla illegale) ma addirittura esentasse, vale a dire incoraggiata. Avrebbe potuto chinare il capo davanti alle pressioni americane che volevano altro, soprattutto verso la Libia. Non lo ha fatto. E tu, cittadino italiano, hai potuto fare il tuo viaggio in Palestina, e Fulvia la odalisca in Egitto. E l'Italia ha avuto il suo primo morto ebreo dopo il 1945; gli assassini sono a piede libero. Adesso tu racconti che hai sempre pensato che fosse un mediocre; era invece solo filo-arabo, come te, ma si capisce che tu preferisci che di questo non si parli. Perche' sono posizioni sconfitte.

E' ovvio che CL e il Vaticano non hanno fatto gran conto sulla "implosione" di Israele, qualunque cosa significhi. Non lo ho nemmeno scritto e tu lo riassumi cosi' perche' (ma che novita') sei in malafede.

Io ho scritto che ritenevano che fosse un errore la nascita di Israele, proprio come lo ritieni tu, che sbrodoli sciocchezze come quella dello "Stato confessionale", e proprio non ce la fai a riconoscere agli ebrei il diritto di auto-definirsi come pare a loro (che fatica scrivere "Stato ebraico", vero? pare perfino legittimo, quando uno lo scrive....). E poi che scandalo, vogliono persino decidere loro chi e' ebreo e fanno entrare "sovietici dalla ebraicita' dubbia". Che uno se lo vede proprio il prof. Leonardo Tondelli nel ruolo di quello che decide chi e' veramente ebreo e chi no. Chissa' come fa, magari li interroga sulla vita dei santi
5/16/2013, 9:00:00 AM

Anonymous wrote ...
"Il bene da una parte, il male dall'altra, piccole cose per lettori molto semplici che non devono affaticarsi troppo. "
---
"forse non è nemmeno giusto che lo sia."

Sei un cattolico di campagna. Tanto prevedibile da risultare divertente.
5/16/2013, 12:27:00 AM

Leonardo T wrote ...
Guareschi è uno scrittore gradevole, ma i racconti di Don Camillo sono veramente fastidiosi (tutt'altra cosa i film). Il bene da una parte, il male dall'altra, piccole cose per lettori molto semplici che non devono affaticarsi troppo.

È vero, la storia la possono fare sia persone eccezionali sia mediocri (la banalità del male ecc.). Andreotti non mi è mai sembrato nulla di eccezionale In effetti non si capisce esattamente su cosa tu voglia litigare stavolta.

Se io fossi stato al posto di Andreotti probabilmente non avrei premiato Nick Kamen. Come vedi non è una domanda difficile, è solo poco interessante.

Non credo proprio che tra CL e Curia si pensasse a un'implosione dello Stato di Israele negli anni Ottanta: sono favolette per bambini di ogni età, che non riescono ad assorbire ragionamenti più complessi. Invece non è detto che Israele sarà sempre uno stato confessionale, e forse non è nemmeno giusto che lo sia.

Nel frattempo in Israele c'è gente che protesta, perché (come un po' dappertutto nei Paesi ricchi) la classe media si sta impoverendo: una cosa che si notava già nel 2002, toh, son passati dieci anni.
5/15/2013, 9:24:00 PM

Anonymous wrote ...
Il tuo omonimo Pier Vittorio diceva che quando un emiliano scrive fa sempre fatica a liberarsi del fantasma di Don Camillo, ed in effetti e' una fatica che tu nemmeno provi a fare. E' divertente leggerti, Leonardo, perche' per quanto ti sforzi di non apparire un piccolo borghese cattolico di campagna, continui immancabilmente a offrire ai lettori saggi di una visione guareschiana del mondo.

Tutto questo insistere sulla mediocrita' di A. non ti fa fare bella figura. Se al posto di A. ci fosse stato, per dire, un personaggio eccezionale e non mediocre, cosa sarebbe cambiato? La storia non la fanno gli individui. Che un personaggio eccezionale e non mediocre possa cambiare il corso della storia e' anzi un pregiudizio caratteristico della piccola borghesia, quella che fornisce il consenso oggi a Berlusconi e l'altro ieri a Mussolini.

Ora non correre a piangere dagli amichetti dicendo che ti ho dato del berlusconiano o del fascista, Io sto solo dicendo che sei un piccolo borghese con fantasie interclassiste e dovresti fare pace con la tua origine, anziche' cercare di negarla spacciandoti per qualcosa di altro. Difatti, nel tuo caso, le fantasie sull'uomo eccezionale che fa di meglio di quello mediocre, ti servono anche per evitare di rispondere alla domanda: "E se tu fossi stato al suo posto, cosa avresti fatto?". Che e' una domanda che mette in crisi i moralisti, e particolarmente quelli cattolici ("e che ne so io, mica sono un personaggio eccezionale, io sono un povero cristo").

Ovviamente io non ho scritto che la politica di Andreotti fosse guidata *esclusivamente* da ragioni religiose. Ho scritto che (come te) era filo-arabo, e considerava lo Stato ebraico il risultato di un errore colossale a cui occorreva porre rimedio, ricacciando gli ebrei nello stato di minoranza indifesa, legati da vincolo di gratitudine verso i non ebrei. Ed e' ozioso chiedersi se queste siano posizioni politiche o religiose, o un misto di tutti e due. Sono, adesso, soprattutto posizioni sconfitte, perche' la storia (le masse, le classi, i popoli) e' andata in un altra direzione, mandando Andreotti in soffitta, assieme alle tue previsioni che tanto ti imbarazza ricordare.

Dimenticavo: anche le tue previsioni sballate, p. es. quando immaginavi una crisi-economica-decennale si basavano sul pregiudizio religioso, sulla convinzione che la creazione dello Stato ebraico fosse un errore , convinzione condivisa da Andreotti, dai settori vaticani vicini a lui e dal mondo cattolico che lo sosteneva, p. es. CL negli anni Ottanta.

Ma tali previsioni, che piu' le si legge piu' fanno ridere, sono anche basate sulle tue fantasie da piccolo borghese, del genere: "la storia mi dara' ragione e lo Stato ebraico finira', gia' si vedono i segni della crisi". Chissa' se ti sei accorto che non sta andano in quel modo.
5/15/2013, 7:16:00 PM

efraim wrote ...
Pensa: ho sempre usato Mussolini come figura archetipica della mediocrità e, con Hitler, come illustrazione della dicotomia (scusa la scurrilità) fra merda e stronzo. Proprio vero che certi giudizi, inclusi i miei, servono solo, senza riferimenti kantiani e postkantiani, a enunciare/evidenziare le carenze (del)le ideologie. Non mi interessa disquisire di differenza fra medietà e mediocrità, né ragionare sulle prosperità e crescite delle italie sotto i vari gioghi.
Mi interessa notare solo che, se colpa ha avuto Andreotti supponendo che volesse operare a fin di bene, come per un D'Alema, è stata la più infantile: quella di voler giocare col fuoco e di non rendersi conto delle conseguenze delle proprie azioni.
Se oggi può apparire mediocre a un Leonardo non è perché questi non pensi che fosse colluso con la mafia, con progetti controinsurrezionali ipotetici e eversivi concreti, P2 o non P2: è perchè a tutto questo ci si è assuefatti, compresa la corte dei miracoli, o menglio dei dannati di cui si circondava. Gli sbardelli i salvolimi etc. cosa sono se non i prototipi degli scilopiti e degli utri? Certo, altra caratura morale, probabilmente al servizio convinto di una funzione storica non del tutto campata per arcate siliconate come quelle ventilate dai capezzoni e dalle santedeché, ma incistati di metastasi alfaniche che ora deflagrano in tutto il loro purulento onore...
Non voglio certo sostenere che costruire un benessere nazionale senza paragoni nella storia passata, presente e futura a colpi di acuti dosaggi e contrappesi fra avidità corrotte e criminali sia stato un bene e dubito anche del male minore - è roba che ho sempre combattuto e continuerò a fare - ma non negherei che ci sia stata genuina (quanto malvagia) grandezza.

In altre parole, Schettino sarà ricordato nella storia più di altri ammiragli ma non lo definirei per questo più grande di uno che, pur facendo in modo di far naufragare in futuro la nave (e non farlo chissà se sarebbe stato possibile, se l'avrebbero assunto un tal ammiraglio gli armatori), offre ai suoi ospiti una bella crociera (mi fermo qui, ma ci sarebbe una mole di fatti che posso solo trattenermi dal cominciare ad accennare...)
5/15/2013, 1:38:00 PM

Leonardo T wrote ...
Mah, dire che Andreotti ha "sempre vinto contro il PCI" significa aver dato uno sguardo, molto, molto distratto a quel capitolo di storia contemporanea. È la DC che ha (quasi) sempre vinto contro il PCI, in una situazione di stallo geopolitico internazionale (lo stesso PCI si sarebbe trovato in una situazione difficile se mai avesse vinto, e i suoi dirigenti se ne rendevano conto bene sin da Salerno). Quanto ad Andreotti, che nella DC non ebbe mai nessun incarico importante, era il referente di una corrente minoritaria, anche se utilissima in certi contesti (Sicilia). Godeva di una modesta popolarità, negli anni Ottanta, grazie a una certa benevolenza mediatica; e anche un po' in mancanza di figure un po' più interessanti. Craxi era già più popolare di lui (e non ha mai "vinto" né contro la DC né contro il PCI).
5/14/2013, 5:27:00 PM

Leonardo T wrote ...
Sarà stato uomo di genio, raffinatezza, acume, ecc. ecc., ma la sua azione politica è stata assolutamente mediocre; non lascia dietro di sé nulla che non sia la conservazione del potere tra '70 e '90. Mussolini ha scritto anche poesie, ecc. ecc.
5/14/2013, 5:22:00 PM

Leonardo T wrote ...
Pensare che dietro ad azioni di Andreotti ci possano essere state "ragioni religiose", quelle naïveté.
5/14/2013, 5:21:00 PM

Anonymous wrote ...
Adesso non mettere il muso, non prendertela. E' solo morto Andreotti. Era il leader della corrente filo-araba della DC. E' stato il regista di una politica estera senza la quale, per dire, e' difficile immaginare il soggiorno di Fulvia di Feo in Egitto o il tuo viaggio in Palestina. Per realizzare questa politica doveva tenere una posizione mediana, senza gli sbandamenti pro-arabi alla Mattei e senza gli atlantismi eccessivi, alla Cossiga, e ci e' riuscito distribuendo vittime e protezioni (cosi' funziona in politica) in ambedue gli schieramenti. E' stato un personaggio medio, non mediocre. I mediocri non restano al potere cosi' tanto. Lui ci e' rimasto anche perche' una parte consistente di italiani, cattolici come te, ce lo voleva e lo votava. Ed e' uscito di scena quando il cattolicesimo ha iniziato a perdere fedeli, e le chiese a svuotarsi. Intanto, ti prego di notare, sta prosperando quello Stato ebraico la cui proclamazione per lui (come per te) era stato un errore a cui era doveroso porre rimedio. Per ragioni religiose, prevalentemente. Una religione sconfitta. Che e' stata anche la tua.
A lungo andare, Andreotti e' stato sconfitto. Come te, che di politica mediorientale non parli piu', e ti incazzi quando qualcuno ricorda le tue previsioni sballate.
5/14/2013, 4:17:00 PM

efraim wrote ...
Leonardo, e con questo chiudo: c'è una persona che ho considerato maestro, un certo Fred Licht, che fu curatore del patrimonio del Guggheneim di Venezia. Non sto a raccontare, ma uomo di tali integrità, sensibilità, intelligenza e correttezza conginute non l'ho mai conosciuto.
Ebbene, nella sua posizione ha avuto modo di conoscere, anche bene, molte figure di primo rilievo nazionale e internazionale e su molte mi ha dato pareri sempre rispettosi per quanto, nautralmente, talvolta caustici e taglienti. Mi scandalizzò profondamente la sua profonda ammirazione per Andreotti, considerato uomo di genio, raffinatezza, acume, capacità di ascolto e quant'altro senza paragoni.

Mi sa che ti sei proprio incartato su una weltanschaung poco corrispondente al reale, per quanto coerente con opinioni che ti ostini a ritenere valide. Parere mio, naturalmente, democraticamente (in particolar se partitamente) anche trascurabile se vuoi.
5/12/2013, 5:07:00 PM

Heavymachinegun wrote ...
"Sará stato anche cosí mediocre come dice Lei, ma ha sempre vinto lui contro il PCI e la sinistra del tempo! E senza molte difficoltá. Quindi quelli che sono stati sconfitti da un mediocre come dobbiamo chiamerli?"

Secondo me è diventato una specie di procedimento retorico questo qui sopra. Dovrebbe essere codificato e studiato. Dopo la "reductio ad hitlerum", la "confrontatio ad sinistram". Ovvero difendersi da un'accusa non dimostrando il contrario, ma rivolgendola anche all'avversario.

È l'argomento preferito da opinionisti mediocri che difendono (male) un leader mediocre di un paese mediocre. Ha un sapore infantile, da scuola media. Come quando il maestro riprende Pierino perché sta copiando e questi indica il compagnetto un po' sfigato due banchi più in là e strilla: "ma anche lui copia!"
5/10/2013, 11:50:00 PM

Leonardo T wrote ...
(Ciao, stavo quasi in pensiero).

Andreotti ha fatto molto male all'Italia. La mediocrità è una delle cose peggiori che ti possano capitare, e lo sai bene.
5/10/2013, 4:09:00 PM

Anonymous wrote ...
Nella impossibilita' di trovare qualcosa di buono nel cattolico Giulio Andreotti, l'ex cattolico Leonardo Tondelli ci dice che dopotutto non ha fatto poi cosi' male all'Italia.
E non provate a pensare qualcosa di diverso, che e' peccato e poi non lo si puo' provare.

(certo, per l'ebreo Sharon le cose sono diverse...)
5/10/2013, 12:14:00 PM

Anonymous wrote ...
Le foto della domenica sportiva erano in bianco e nero e molto sgranate.
5/10/2013, 10:00:00 AM

Anonymous wrote ...
...ma non mi dica: nella sua provincia profonda non si prendeva la domenica sportiva?
5/9/2013, 8:01:00 PM

Dreiser Cazzaniga wrote ...
Ci sono anche rispettabili signori che votano a sinistra perché detestano B. e si danno subito pace senza proprio nemmeno una flebile protesta se poi la sinistra con B ci fa la Grosse Koalition, con Andreotti ci fece la "Fermezzza", con Cossiga la repressione, con Monti la definitiva abolizione dello statuto dei lavoratori e cosí via.
Dreiser Cazzaniga
5/9/2013, 7:26:00 PM

Tomma wrote ...
Ci sono rispettabili e anziane persone che, quando le forze residue ancora le assistono, rivendicano orgogliosamente e nostalgicamente quanto di buono fece il fascismo, e dunque le loro buone ragioni per avervi aderito. Altre che non si danno pace che il fine e simpatico statista che hanno votato per, boh? 30?, 40 anni?, fosse in rapporti amichevoli con la mafia, e sentono incontenibile l'esigenza di difenderlo, per proteggere la propria dabbenaggine di 30 anni prima. Perché mai sorprendersi del fatto che Berlusconi continua a prendere il 30%?
5/9/2013, 1:02:00 PM

Anonymous wrote ...
Io sono d'accordo con la commentatrice che dice che a volte il dito è più interessante della luna. Non denigrate Nick Kamen: per noi poveri ragazzini gay della provincia profonda degli anni '80 era una delle rare occasioni per ammirare un bel ragazzo in mutande!
5/9/2013, 10:43:00 AM

Dreiser Cazzaniga wrote ...
Sará stato anche cosí mediocre come dice Lei, ma ha sempre vinto lui contro il PCI e la sinistra del tempo! E senza molte difficoltá. Quindi quelli che sono stati sconfitti da un mediocre come dobbiamo chiamerli?
Dreiser Cazzaniga
5/9/2013, 8:55:00 AM

Leonardo T wrote ...
Beh, in due righe dai per scontate sentenze che non sono mai state scritte e sentimenti di parenti di vittime. Mica male.
5/9/2013, 1:07:00 AM

Leonardo T wrote ...
Le tue verità "abbastanza evidenti ed eclatanti", finché non saltano fuori i dati reali, sono congetture che peraltro non ti preoccupi neanche di comunicarci per esteso: sai chi è stato e cosa aveva in mente? Dietro c'era un disegno solo o ce n'erano di più? Tu sai che Letta non ha votato per Prodi?

Fare di tutta l'erba un fascio è l'esatto contrario: la mia mediocre esperienza delle cose mi dice che di solito in un gruppo di persone sono frequenti i disaccordi e i malintesi. Però sul serio, se sai come sono andate le cose faccelo sapere.

Bersani è stato un buon negoziatore, che alla fine però si è dato un paletto molto rigido: mai con Berlusconi; finché la corda non si è spezzata. Onestamente questa rigidità da parte sua non me l'aspettavo, ma non mi sembra un motivo per stimarlo di meno.

Se ricordo bene questa cosa della sua abilità di negoziatore saltò fuori ai tempi della campagna di Renzi; Renzi stesso ha ammesso in seguito di essere un negoziatore pessimo (non riesce non dico a intervenire a una direzione, ma a restare fisicamente nella stanza). Purtroppo finché è così non sarà mai molto di più di un uomo immagine, che magari è quello che ci è bisogno visto che le elezioni il pd le perde sulla comunicazione, non sui programmi o sulle qualità dei leader. La melina di Bersani sulla legge elettorale, alla prova dei numeri, ha funzionato; la presenza del pd in parlamento è sovradimensionata rispetto ai voti che ha preso (che poi abbia preso pochi voti, quella è la vera responsabilità di Bersani; non di essere un buon negoziatore).

Bersani è stato irriso universalmente per aver mostrato disponibilità e buona volontà nel tentativo di negoziare coi m5s (però ne ha dimostrato definitivamente l'inettitudine a sedersi a un tavolo); gli stessi, una settimana dopo, si sono lamentati del fatto che il pd non voleva accettare candidati proposti dal m5s. Poi c'è stata la candidatura di Marini, e forse quello è stato il vero errore; ma io continuo a essere un po' scettico sul fatto che Marini fosse il vero nome, si era alla prima votazione e si poteva andare avanti per tutta la settimana. Da Prodi in poi il segretario praticamente non era già lui, e si è visto il risultato.

Non credo che ci sia stata nessuna trama alle sue spalle; era molto indebolito dal fatto di essere stato sconfitto alle elezioni, e di fatto una parte del partito non lo seguiva più (se mai lo ha seguito).

Continuo a pensare che sarebbe stata la persona adatta per contrattare in Europa (l'idea di Renzi al suo posto continua a darmi i brividi). Ma se si trattasse solo di questo, mi pare che anche Letta si stia muovendo bene.
5/9/2013, 1:00:00 AM

Anonymous wrote ...
Avevo capito Leonardo, non mi riferivo a te ma ai tuoi chiosatori - a volte insopportabili.
5/8/2013, 8:44:00 PM

Anonymous wrote ...
anch'io onestamente ci ho letto di striscio la difesa d'ufficio del pd:
"gente che magari non aveva capito esattamente la posta in gioco, o puntava su Rodotà, magari in buona fede. E magari davvero c’è ancora qualcuno in parlamento che gioca ancora a dalemiani vs veltroniani" ....e per giunta con la stessa strategia retorica evidenziata da Placido nella prosa andreottiana: il minimizzare, il reinterpretare riduttivamente verità abbastanza evidenti ed eclatanti. e in più il livellare e fare di tutta un erba un fascio: chi ha impallinato prodi è perchè era un inguaribile idealista che ha votato rodotà (certo come no) e ha sortito lo stesso effetto di chi gioca alla guerra per bande (per carità ipotetica, è tutta roba da complottisti). e poi la mazzata finale, è colpa del volgo che prima ha votato i grillini e adesso [retro-]pensa, come anche sostiene bizzarramente uno che non ne sa niente, ovvero civati, che ci sia una consistente parte del pd che guarda a destra (complottismo della peggior spece). elaborati il lutto come vuoi, ma prova solo ad immaginarti letta che vota per prodi. un'ultima richiesta, come era la storia che bersani sarebbe stato un ottimo negoziatore e lo avremmo dovuto mandare in europa a contrattare? me la rifai? [non è riuscito neanche a mettere insieme i voti per prodi dentro al suo partito, ma forse potresti evitare di ammettere la sua (e di riflesso la tua) dabbenaggine dicendo che è stato vittima di una trama alle sue spalle... ].
Graziano
5/8/2013, 8:30:00 PM

Anonymous wrote ...
"orchestrato tutta" no, "dato seguito e attuato gran parte della" si. per chi ha parenti che sono morti in una delle stragi fa poca differenza...
5/8/2013, 8:04:00 PM

Silvia wrote ...
Mi associo.
5/8/2013, 5:54:00 PM

Tomma wrote ...
Orde di giustizialisti de noantri invocano la tumulazione della salma di Andreotti a Regina Coeli. Mai sentito parlare di giudizio storico, o anche quello si estingue con la morte?
5/8/2013, 5:20:00 PM

Tomma wrote ...
Leonardo, la vena dei tuoi ultimi post mi piace da matti: sono dell'idea che amarezza e rassegnazione offrano un punto di vista molto più lucido rispetto alla passione. Alla fine, come ci invitava a fare Grillo, ce ne stiamo andando tutti affan**lo, ma almeno noi rassegnati lo facciamo con lucidità.
5/8/2013, 5:18:00 PM

Leonardo T wrote ...
Nel mio piccolo il mio è un giudizio riferito al personaggio pubblico; magari in privato era persona di grande spessore e cultura, ma pubblicava brutti libri e premiava Nick Kamen.
5/8/2013, 1:02:00 PM

Anonymous wrote ...
Parlate di Andreotti come se lo aveste conosciuto personalmente. Aveva l'abitudine di confidarsi con voi? 'Era grigio, era mediocre', 'No, non lo era', etc. Ma che cazzo ne sapete. Era un uomo politico, per quanto vi riguarda, e si formula un giudizio politico. Il resto riguarda i suoi familiari, e gli storici. E NON la magistratura: la morte estingue la persona in relazione al diritto (ricordo ai giustizialisti de noantri).
5/8/2013, 10:07:00 AM

Anonymous wrote ...
no so' che ruolo Andreotti abbia avuto nella strategia della tensione, e di sicuro era una persona troppo grigia per poter essere simpatica o brillante. Ma Andreotti non era mediocre
5/7/2013, 11:00:00 PM

marcell_o wrote ...
io ho sempre considerato andreotti una specie di belzebù... ma col passare degli anni ho pensato che fosse molto più "diabolico" cossiga (faccio una certa fatica a scriverlo senza k)
e sì, mi sono avvicinato molto al tuo punto di vista, perciò mi stupisco di leggere che ti si da del venduto, del giulianoferrarar, dell'infame, dello stupido (ho letto i commenti anche dall'altra parte)
fai un pezzo su un famoso e controverso politico da un punto di vista storico-politico più che politico-giudiziario e ti si accusa di boh...

dimmi la verità:
tu sai tutto di ustica e dell'italicus e di piazza fontana e non lo riveli per sostenere il governo letta, maledetto piddimenoellino!

5/7/2013, 3:51:00 PM

Heavymachinegun wrote ...
Leo sei un ganzo.
5/7/2013, 2:22:00 PM

Leonardo T wrote ...
Boh, non saprei. Se qui ci hai letto una difesa d'ufficio del PD, probabilmente la troveresti anche in una recensione di Soderbergh o nella vita di Santa Eufrosina, quindi...
5/7/2013, 2:05:00 PM

Leonardo T wrote ...
Cari parenti delle vittime di stragi famose, Andreotti era un mediocre ed è abbastanza implausibile che abbia orchestrato tutta la strategia della tensione. Condoglianze, ecc.
5/7/2013, 2:04:00 PM

Leonardo T wrote ...
In effetti ultimamente lo trovo abbastanza brillante, e sto un po' riconsiderando il girovita della Merkel. Addio.
5/7/2013, 2:02:00 PM

Heavymachinegun wrote ...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
5/7/2013, 1:53:00 PM

Heavymachinegun wrote ...
Andreotti è uno dei responsabili dell'attuale arretratezza culturale ed economica italiana. Con il suo motto "meglio tirare a campare che tirare le cuoia" alla fine abbiamo centrato entrambi gli obiettivi. :D

Comunque penso che l'abitante della Seconda Repubblica avesse un po' bisogno di dietrologia. La vita politica reale era così mediocre e statica che era meglio inventarsene una di fantasia, dove tutti gli avvenimenti erano collegati e "mysteriosi" (cit). È vero che l'Italia aveva il partito (sedicente) comunista più potente del blocco occidentale, e questo attirava senza dubbio le intelligence di entrambi i blocchi. Ma probabilmente hai ragione tu nel dire che Andreotti fosse sopravvalutato come "eminenza grigia". Aspettiamo di aprire i famosi archivi...
5/7/2013, 1:51:00 PM

walter wrote ...
Mi ricordi un po' giulianone ferrara, quando fece la scelta di campo di stare col PSI, scoprì troppo tardi che non si poteva tornare indietro per non perdere ulteriore credibilità, e si trovò a sostenere tesi sempre più inverosimili, in cui ovviamente non credeva ma che erano l'unico modo per sembrare vivo.
si comincia così, forse andreotti non era poi tanto mafioso, forse i 101 parlamentari si sono solo distratti, poi ti ti ritrovi tra qualche anno a ridere alle barzellette del nano...
5/7/2013, 12:34:00 PM

Anonymous wrote ...
Straordinario l'articolo di Beniamino Placido, con il ricordo di Belzebù Figlio di una Maria e Precursore degli Amici dell'altra!

Lepidia
5/7/2013, 11:30:00 AM

Anonymous wrote ...
E chi se ne frega di Andreotti? W Nick Kamen! La pubblicità in cui infilava i jeans in lavatrice, i miei compagni di liceo che si pettinavano come lui, noi ragazzine che lo adoravamo. E pazienza se era un fenomeno solo in Italia e solo per poco tempo. Avevamo quattordici anni, che vuoi che c'importasse. Erano i fantastici anni ottanta. Io di questo articolo avrò guardato il dito invece che a luna, ma dove sta scritto che la luna è più interessante?
5/7/2013, 11:08:00 AM

Anonymous wrote ...
Un nemico mediocre? Dillo ai parenti delle vittime di stragi famose, di mafia/stato, che dopo decenni non hanno un briciolo di verità o di scuse, ufficiali od ufficiose. O forse è meglio definirlo "un mediocre" per bilanciare il fatto che la sua opposizione fosse in realtà assolutamente - quella si - mediocre?
Sorvoliamo sulla conclusione del parallelo Andreotti / Letta, quantomeno risibile, e riassumibile nello storico quanto banale "Francia o Spagna purché se magna".
5/7/2013, 9:13:00 AM

Bokassa wrote ...
Ti assicuro che nessuno pensa ai Piddini come a geni del male.
Ce la facciamo a fare un articolo senza infilarci di straforo la difesa d'ufficio del partito democratico?
5/7/2013, 8:56:00 AM

Anonymous wrote ...
andreotti era un mafioso, se tutto quello che ti viene in mente pensando ad andreotti è Nick Kamen sei un perfetto elettore PD-L.
continua così...
5/7/2013, 8:14:00 AM

Anonymous wrote ...
E' morto di gioia per aver visto rinascere la DC
5/7/2013, 12:47:00 AM

Elaborare il PD

Permalink
La prima fase è la negazione.
Non è vero che abbiamo perso. Per esempio, alla Camera abbiamo vinto noi, guarda che premio di maggioranza che abbiamo. E comunque siamo il primo partito, nella prima coalizione. Certo, ci aspettavamo un risultato migliore, ma considerata la situazione generale, la crisi, l'antipolitica... Non si può proprio dire che abbiamo perso. Altri hanno perso più di noi.

La seconda fase è la rabbia.
Bersani vaffanculo hai sbagliato tutto. Quei giaguari e quei tacchini. Dimettiti! Ah se c'era Renzi. E poi Grillo, ma che vuole, che pretende. È un nazista! anzi peggio, coi nazisti è più facile regolarsi.

La terza fase è la contrattazione.
Aspetta, possiamo ancora metterci d'accordo. Non abbiamo perso finché possiamo metterci d'accordo. I grillini in fondo sono brava gente... (l'elaborazione continua sull'Unita.it, H1t#177).

Offriamogli un programma di massima e andiamo. Dai che si può fare. Dai che va a finire che rendiamo Berlusconi ineleggibile. Vogliono lo streaming? E diamogli lo streaming, che problema c’è.
La quarta fase è la depressione.
Ma porcaputtana, ma quelli sono veramente ipnotizzati. Danno solo retta al guru. Non li smuovi, non c’è niente da fare. Non c’è più niente da fare. Adesso si va a votare il presidente della repubblica e rimedieremo l’ennesima figura di merda. E poi? Non c’è più niente da fare. Colpa nostra? Può darsi. Anche loro. Anche di tutti. Ma non importa. Ormai non c’è più niente da fare. Governissimo e fine della sinistra.
La quinta fase è l’accettazione.
Ma quindi ci prova Letta? Beh, mica male. Cioè, per un governissimo davvero niente male, non c’è neanche la Gelmini. E niente leghisti, qualcuno sente la mancanza dei leghisti? Mi ero dimenticato quanto sapevano essere felpati i democristiani, nel fotterti, è una cosa impari ad apprezzare col tempo (ora capisco meglio mio padre). E poi ci sono tante donne, un paio non nate in Italia, la Bonino che sta bene su tutto, ma sai che alla fine mi sta simpatica anche la berlusconiana all’agricoltura? Ma sì dai, in fondo è una di famiglia.
E adesso cosa? Ma niente, l’ex Margherita si è presa il PD, Renzi darà una ritinteggiata blairiana e proverà a vincere le prossime elezioni (appena Berlusconi si stancherà o qualche giudice gli causerà problemi o avrà sondaggi abbastanza favorevoli). Nel frattempo magari qualche esponente del PD uscirà e formerà qualcosa di diverso; o confluirà in SEL che potrebbe diventare un partito un po’ più importante. Ma comunque perdente. Quindi, insomma, siamo nella merda. Ma non è la merda peggiore che poteva capitare, abbiamo Enrico Letta a palazzo Chigi. Voglio dire, siamo stati a tanto così da avere suo zio al Quirinale. O peggio.
(L’elaborazione del lutto in cinque fasi è un popolare modello teorico elaborato dalla psichiatra svizzero-americana Elisabeth Kübler-Ross. Io sono già alla quinta fase, e voi?) http://leonardo.blogspot.com
Comments (36)

atlantropa wrote ...
Appunto: il tuo giudizio.
Ma allora di' che non hai gradito lo stile, non pretendere di parlare di squadrismo...
5/10/2013, 2:00:00 AM

Anonymous wrote ...
Mi spiego meglio: se tu Bersani stai sentendo quel che dice la tipa, non ti accorgi/non vuoi accorgere della gravità di quel che sta dicendo e la vai ad abbracciare, il mio giudizio su di te sarà severo.

In ogni caso, non stiamo giocando a poker e cosa c'entrino la Libia e gli OGM non lo so, ma forse è il caso che mi fermi qui.

U.
5/9/2013, 8:07:00 PM

atlantropa wrote ...
Quindi in mano non hai nulla, non una dichiarazione di Bersani che accusi la figlia di Ichino di essere raccomandata, nè una di sostegno integrale alle dichiarazioni dell'altra tizia, semplicemente immagini l'abbraccio di Bersani come una rivendicazione di paternità di quell'accusa, ed in base a questa tua fantasia lo accusi di squadrismo.
[sinteticamente: stai bluffando e non hai manco una coppia - dove l'ho già vista? era la Libia? o forse gli OGM?]
A questo punto forse ti converrebbe dichiarare che non sapevi cosa volesse dire squadrismo.
5/9/2013, 4:49:00 PM

atlantropa wrote ...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
5/9/2013, 4:48:00 PM

Anonymous wrote ...
Vabbè, adesso cominciamo, sia con la malafede sia con la prolissità.

Ma proviamoci. Atlantropa, immaginami come oratore ad un comizio pubblico. Immagina che stia parlando in diretta sulla tv del partito, presenti i giornalisti ecc. ecc.: "Salve signori, io sono precario e ho un sacco di problemi, non come Altantropa che invece se la spassa perché gode di un sacco di raccomandazioni!".

Ti sembra normale? Quella parte di mondo che non se ne è neanche accorta fa male a non accorgersene. E magari tanta parte di mondo non se n'è accorta, ma qualcuno che poi il PD non lo ha votato sì.

Magari qualcun altro si è accorto che Bersani balbettava sull'MPS, che in Sicilia ha fatto un governo con Lombardo, che su Penati è stato quantomeno timido...tutte cose in cui Ichino, che basta menzionare per farvi sbottare, non c'entra niente.

Poi, per quanto riguarda Bersani: wow, ha preso gli stessi voti delle Europee! Wow, peccato che queste fossero le elezioni al Parlamento.

Ti fornisco anche la prova di cui mi accolli giustamente l'onere. Adesso stiamo avendo un governo di centro-sinistra finalmente libero dalle pastoie berlusconiane e in grado di affrontare la crisi? Bersani è premier? Abbiamo Fassina ministro del lavoro? O è andata un po' diversamente?

Contra facta non valet argumentum diceva uno che dovrebbe piacere a Leonardo.

Se non vuoi dare retta a me, Altantropa, lo ha detto bene Leonardo: Bersani ha perso (e Bersani stesso non è stato capace di dirlo invece). Il resto sono chiacchiere. A fronte di due governi mostruosamente impopolari, di un avversario politico alle prime elezioni e di un altro implicato in processi con minorenni, Bersani con 4 anni di preparazione alle spalle non è riuscito a vincere. Scusami tanto se non sono contento. E scusami se ho il realismo per dire: cari amici piddini, che vi lamentate di Letta? Dopo che Bersani ha portato il PD al suo minimo, pensavate che le cose potessero andare come volevate o come volevo anche io?

Beh.

U.

PS complimenti per lo j consonantico. Se però a scuola siete ancora a Pirandello, mi sa che 'sti esami li vedo male.
5/9/2013, 2:52:00 PM

atlantropa wrote ...
Sì, Leo, Ichino è boh... imbarazzante?, insomma uno che sta in un partito e intanto scrive il programma di un partito avversario schiude orizzonti inesplorati di squallore.

Però prima che si apra un dibattito sui mirabolanti successi della flexicurity nel tale quartiere periferico di Copenaghen, vorrei sapere da Uqbal se ha qualcosa di concreto per sostenere che l'abbraccio di Bersani alla "sciagurata" è collegato all'accusa di nepotismo alla figlia di Ichino, o se viceversa è una sua estrapolazione spannometrica - nel qual caso, peraltro, sarebbe paradossalmente incorso nello stesso errore che egli ravvisa nell'accusa della "sciagurata" alla figlia di Ichino...
5/6/2013, 10:20:00 PM

Leonardo T wrote ...
Uqbal, esiste anche un mondo reale dove la furiosa polemica sulla lesa maestà alla dinastia Ichino non l'ha notata quasi nessuno.

Comunque ha vinto al centro, Ichino è al centro, se le sue visioni fossero in qualche modo realizzabili se ne dovrebbe nei prossimi mesi parlare. Oppure non se ne parlerà esattamente come non se ne parlava quando governava Monti, anche lui al centro; forse perché è roba inconsistente, il sospetto viene.

Bersani ha fatto campagna elettorale dicendo che non voleva allearsi con Berlusconi; ha perso: ci alleiamo con Berlusconi. Molto semplice: e Bersani, che ha perso, non c'è più.
5/6/2013, 5:42:00 PM

atlantropa wrote ...
Non son mica d'accordo, spesso manco sui dati di partenza.

Punto primo, non condivido mica la filastrocca "Bersani ha sbagliato tutto"; di che stiamo parlando?, del fatto che in campagna elettorale non abbia detto balle?, che non abbia riempito il programma dei nonsensi nandomericoniani cari a Renzi o delle "promesse" populiste berlusconiane?, che non abbia detto a sufficienza "straw man", "fact checking" o "storytelling"?, o del fatto che dopo le elezioni non ha saputo mandare un avvertimento ai suoi?, magari avvelenandone un pajo, e spedendone le teste ai rispettivi capicorrente?

Sui fantastiliardi di voti persi, a me risulta che Bersani abbia ottenuto lo stesso risultato percentuale delle europee 2009, ossia la consultazione con il medesimo corpo elettoral temporalmente più vicina all'inizio della sua segreteria: ha preso un partito al 26% e lo ha restituito al 26% - pur essendo nati nel frattempo terzo e quarto polo. Dove sarebbe l'emorraggia?

Se vuoi sostenere che aver insistito sull'idea di "mandare a casa" Berlusconi abbia fatto perder voti al centro-sinistra, non credi che dovresti portare qualche argomento nel merito? [l'onere della prova!] io per ora so solo di diversi ultras renziani che, pur essendosi moralmente impegnati a votare comunque per la coalizione, non hanno saputo reggere al dolore per la sconfitta del loro "carismatico" beniamino, ed hanno votato altro - tu, in particolare, per la neoDC.

A quanto pare a Bersani non perdoni diverse cose; molte delle quali, però, stanno solo nella tua testa - il balletto delle regole, o l'obbligo di umilianti giustificazioni scritte sono come l'arbitro che Moggi avrebbe chiuso negli spogliatoj, ossia una balla.
Dici poi che Bersani sarebbe colpevole di squadrismo nei confronti di Ichino. Ajutami a capire. Io so che c'è una tizia, precaria nell'editoria, che ad un'assemblea del PD tiene un intervento sulla precarietà; parla per 8 minuti, oserei dire con le lacrime agli occhi; ad un certo punto, usa qualche decina di secondi per denunciare un presunto caso di nepotismo nell'editoria, quello di Giulia Ichino. Alla fine dell'intervento Bersani, così riportano i giornali, l'abbraccia. Ora io non ho altro materiale, ma tu che sei sicuramente documentatissimo, potresti produrre qualcosa a suffragio dell'idea che l'abbraccio bersaniano sia una ricompensa per l'aver fatto il nome del nemico?, altrimenti il tuo mi pare un ennesimo processo alle intenzioni - anzi, a meno di non voler credere che l'intervento fosse stato concordato, direi: alle preterintenzioni.
5/6/2013, 2:41:00 PM

Anonymous wrote ...
Atlantropa

Cerchiamo di essere precisi. Sì, Berlusconi è tutto quel che dici, e non volerci governare era un ottimo proponimento PRIMA delle elezioni . Aver sbagliato tutto prima e dopo le elezioni ha portato a rendere Berlusconi ancora importante. Io questo a Bersani non lo perdono.

I nostri meravigliosi concittadini non hanno rivotato in massa Berlusconi (anche se di voti ne ha presi comunque troppi, secondo me): il PDL ha perso 6.000.000 di voti. Solo il fatto che Bersani sia riuscito a perdere 3.500.000 di voti rispetto al 2008 (quando Veltroni aveva comunque PERSO) ha permesso a Berlusconi di sopravvivere.

Quello spot Bersani non lo ha visto, non conosce i Queen? Oh, povero caro! Peccato che in quanto candidato leader e padrone della faccia che era su tutti i manifesti PD il responsabile ultimo della campagna elettorale fosse lui. Quello spot non ha spostato 15 voti? E mi sa che hai ragione, infatti il PD ha perso clamorosamente. Era meglio se li spostava, quei 15 voti.

Se non ti ricordi l'occasione, se non ti ricordi il perché e il percome la figlia di Ichino è stata sottoposta ad un linciaggio mediatico, lascia perdere, non ti esporre a difese di ufficio gratuite che peraltro nessuno ti chiede.

In ogni caso la sciagurata iscritta al PD ne ha dette tante di cose; tra le altre, che una sua collega, la figlia di Ichino, aveva un contratto a t.i. che non meritava e che aveva ricevuto solo in virtù del proprio cognome. Bersani non si è neanche reso conto della gravità di quel che è successo, o, peggio, ha ritenuto che attaccare un politico attraverso la figlia non sia così grave. Complimentissimi. Google Ichino-chiara di domenico e vedrai che ti rinfreschi la memoria.

In ogni caso, mettiamola così: va bene, lo spot cretino non dipende da Bersani, gli Italiani sono stupidi, sputtanare la gente che lavora è ok, è tutto bello e tutto giusto. Allora il PD può esprimere il governo che vuole o affrontare serenamente le elezioni? E questa la situazione?

U.
5/6/2013, 7:52:00 AM

atlantropa wrote ...
Uqbal,
a me risulta che la linea di Bersani sia sempre stata grosso modo: "Berlusconi non deve governare mai più perchè fa danni"; in particolare quella del dopo elezioni è stata grosso modo: "no ad un governo con Berlusconi"; per anti-berlusconismo, invece, che io sappia solitamente si intende il sostenere che Berlusconi sia feccia, amorale, un delinquente, un mafioso, un puttaniere, uno che per i suoi interessi personali ha affossato l'intero paese, una persona priva di cultura democratica e istituzionale, una fonte di imbarazzo per l'Italia, etc (curiosamente, nel fare questo elenco, è interessante notare come "essere anti-berlusconiani" coincida per molti versi con il "dire cose vere su Berlusconi").

In molti pensavano — pensavamo — che dopo l'ultimo esecutivo Berlusconi fosse realmente finito; i nostri meravigliosi concittadini, invece, l'hanno rivotato in massa, chi abboccando alla storia che era stato un'opposizione interna alla maggioranza dell'euro-tecnocrate neodemocristiano, chi per interesse, chi per incapacità di intendere e di volere; ma appunto: il motivo per cui Berlusconi non è finito è l'esistenza di questi signori qui, non certo quella di Bersani [lo spot imbarazzante che citi (e che peraltro dubito sia stato suggerito da Bersani, che forse i Queen manco li ha mai sentiti nominare) avrà spostato quanti voti?, 15?, non mi sembra un argomento].

Sulle primarie, onestamente non ho idea delle regole utilizzate a Roma per il candidato sindaco, ma se anche fossero state diverse da quelle per il leader della coalizione quale sarebbe il problema?, l'importante è che volta per volta vi siano delle regole ben definite a priori — con buona pace di Sofri minor, che, in un frangente particolarmente isterico, è arrivato a sostenere che se la finale dei mondiali di calcio finisce in pareggio a quel punto le due squadre possono liberamente accordarsi di non battere i rigori, e di assegnare la coppa a birra e salsicce (o magari in base a chi ha più capelli in testa, o la parlata più toscana) — ed accettate da tutte le parti.

Da ultimo, se capisco bene ciò che dici, Bersani sarebbe disonesto perchè ha abbracciato una iscritta al PD al termine di un intervento in cui, immagino tra le altre cose — non riesco a trovare da nessuna parte il testo integrale, ma insomma: o sta tizia ha parlato per 5 secondi, oppure è materialmente impossibile che abbia detto solo quello — si era chiesta come mai la figlia di Ichino sia stata assunta giovanissima in Mondadori. Della vicenda, e di ciò cui rimanda, so troppo poco per dire la mia; però sarei interessato a chiederti in prestito il libro per decrittare i messaggi in codice contenuti negli abbracci di Bersani; è che vorrei ancora capire se l'abbraccio ad Alfano conteneva già rassicurazioni sulla vicepresidenza del governo Letta, o si limitava a garantirgli un ministero chiave...
5/5/2013, 8:17:00 PM

Anonymous wrote ...
Atlantropa

Vedi, non è che io sto dicendo che stare in un governo con Berlusconi sia bello (che io non la vedo la Biancofiore? Che non lo vedo io Micciché? E Alfano?). Non lo è. Sto dicendo che per evitare di arrivare a questo punto sarebbe stato il caso di fare una campagna elettorale non basata soltanto sul "Berlusconi è finito". Magari sarebbe stato il caso di dire qualcosa più del tipo "faremo questo, faremo quello, attiveremo questa politica, attiveremo quella politica".
Niente. Zero. Nisba.
E per ironia tragica, quello che aveva puntato tutta la mobilitazione sul cacciare Berlusconi (ricordi lo spot sullo smacchiare il leopardo? Io ho ancora i brividi...) ha portato il PD a doverci fare un governo. Complici ovviamente la stupidità del M5S e l'incapacità di Bersani di far alzare le chiappe ad un partito di scemi come il M5S, però rimane il fatto che l'anti-berlusconismo di Fassina, Bersani e il resto della dirigenza ha portato il pd ad dover ingoiare 'sto rospo. Ora è dura lamentarsi, perché chi si lamenta come Leonardo sembra pensare che ci siano altre cose possibili da fare, e invece non ci sono. Ora c'è un governo, se fa un decimo di quel che serve è tutta grazia di Dio, il PD dovrebbe fare alla svelta a riorganizzarsi. Ma non sembra che sia quel che sta avvenendo.

Curiosa la tua citazione delle primarie: io pensavo all'episodio della figlia di Ichino, ma forse avevi la coda di paglia. Ricordami una cosa, cmq: per le primarie a sindaco di Roma si sono usate le stesse regole delle primarie per il candidato leader?

U.
5/5/2013, 6:34:00 PM

atlantropa wrote ...
Uqbal,
ma se io dico "non mangerò mai una pizza con le banane" sono contro le banane?, se dico "non indosserò mai un bikini" sono contro i bikini?, no perchè questa è la tua argomentazione circa l'anti-berlusconismo di Bersani.

Poi vabbe', la reticenza sull'onestà di Bersani da te la comprendo, del resto sei uno di quelli che dice che alle primarie c'è stato il "balletto delle regole", quindi chissà cos'altro gli metti in conto... in fondo siamo il paese in cui milioni di persone continuano a credere che Moggi chiudeva gli arbitri negli spogliatoj.
5/5/2013, 2:15:00 PM

Anonymous wrote ...
Leonardo

Sì, vabbé, l'antiberlusconismo sarà in fantasma in cui crediamo in tre, però in questi tre ci devi mettere Bersani, che ha tentato di formare il governo al motto di "Mai con Berlusconi". Non è mica che me lo invento io... Ora, col governo Letta, mezzo PD è preda delle convulsioni (nemmeno poi incomprensibili, da diversi punti di vista) perché ora il governo lo si è fatto con Berlusconi. E neanche questo me lo invento io.

Poi, se vuoi saperlo, io credo che Bersani non abbia perso per l'antiberlusconismo, ma per l'antiberlusconismo non accompagnato da uno straccio di idea. Bersani quindi è stato onesto (ma nemmeno tanto, in diverse occasioni), ma incapace.

Se pensi che per farsi votare in Italia sia necessario diventare dei piccoli Berlusconi o Grillo, vuol dire che non hai nulla da dire alla politica. E non capisco perché attribuisci gratuitamente questa intenzione ad altri (ma poi "credete", "ditelo"...ma chi sono questi "voi"? Con chi ce l'hai? Io sono uno e parlo per me. Sembri uno che ha appena visto V per Vendetta e si è comprato la maschera, quando ti esprimi così).

E' un peccato che una persona intelligente come te diventi così settaria quanto parla di politica.
5/5/2013, 8:22:00 AM

Leonardo T wrote ...
Uqbal, il "vecchio antiberlusconismo" è un fantasma in cui credete in tre. Non è quella cosa per cui si perdono le elezioni in Italia, direi. Tanto che troverai in giro gente che con aria saputa sostiene esattamente il contrario: Bersani doveva antiberlusconare un po' di più. Ecc. ecc.

Partendo da discorsi del genere, "mantenere la lucidità" mi sembra già una prospettiva utopica. Ridurre i fantasmini, magari, con molta gradualità e molta attenzione, chissà.

Poi appena ci sarà un leader di sinistra che prometterà esattamente gli stessi sogni di Berlu o di Grillo non c'è dubbio che la maggioranza degli italiani lo voterà. Se si tratta di questo, ditelo subito, senza tante lezioncine a Bersani che è stato semplicemente onesto.
5/5/2013, 2:05:00 AM

Leonardo T wrote ...
Credo che ci sia un equivoco, e che continuerai a trovarmi nel torto. Francamente preferirei che nel vuoto ci saltasse chi lascia scritto di averne voglia, così poi qui chi resta si organizza.
5/5/2013, 2:00:00 AM

Anonymous wrote ...
ciao leonardo, io più che altro ti lurko e lo faccio da mò. Ci sono un sacco di robe che scrivi che sento mie, penso per una questione anagrafica ma anche e sopratutto di sensibilità. Per cui è stato abbastanza duro doverti leggere nel periodo, diciamo dalle elezioni alla fiducia al governo Letta. E' stato duro perchè, improvvisamente, eravamo assai distanti e tu avevi torto come solo chi non vuol vedere le cose può averne. In sintesi avevi torto perchè mi pareva di capire che la situazione odierna ti era preferibile a un salto nel vuoto. Ora, prendila come una mia fantasia (che poi magari non avevi nemmeno torto, è tutto un film che mi sto vedendo da solo) ma secondo me quello che scrivi adesso è diverso da quello che scrivevi settimane fa. Sarà che stai cominciando ad elaborare l'inculata, o magari sono io che non riesco a mollare la lettura del tuo blog, boh, la voglio vedere così
5/2/2013, 3:43:00 PM

Anonymous wrote ...
Bersani ha perso alle elezioni portando avanti il vecchio antiberlusconismo (anche se nessuno, men che meno Renzi, proponeva patti con Berlusconi), poi si è preso la tranvata con il M5S, poi si è ulteriormente disintegrato con l'elezione del Presidente della Repubbica.

A quel punto Bersani ha fatto quel che avrebbe dovuto fare molto prima e si è dimesso. Con lui tutta la dirigenza. E' chiaro che a quel punto la linea politica, gli slogan e le azioni da intraprendere non sarebbero state più le stesse, altrimenti non serviva che si dimettesse mezzo partito.

Sul piatto c'erano nuove elezioni, e i casini conseguenti ad un nuovo stallo o ad una vittoria di Berlusconi (!) o un governo di larghe intese.

E' stata scelta la seconda. Letta è quello che meglio rappresenta la continuità con Monti (è quello del biglietto sul "miracolo", se qualcuno se lo ricorda). E' un bene, un male? Allo stato può decidere lui, in qualche misura, cosa essere.

Rimane il fatto però che una volta persa la guerra non si possono più dettare condizioni ("governo io!", diceva Bersani e s'è visto quanto ha governato), quindi bisogna ingoiare e cercare di mantenere la lucidità.

L'anno di Monti ha dimostrato quanto inconcludenti possano essere i partiti, PD compreso. Ora il PD può decidere se imparare qualcosa da questi ultimi due anni oppure continuare a raccontarsi che il problema sono i democristiani, la mancanza di sinistrità, il Paese strutturalmente di destra (quello che ha tolto 6 milioni di voti a Berlusconi), Beppe Grillo (che però non ha tre televisioni), gli influssi astrali, l'afa o il maltempo.

A me sembra che nel PD molti siano pronti a radicalizzare lo scontro invece di chiedersi quale proposta politica può risanare il Paese.

Uqbal
5/1/2013, 9:25:00 AM

Tagliatore wrote ...
Caro Tondelli, sembra incredibile ma c'è ancora qualcuno che ci fa i patti.

Ne consegue che Santoro è in buona compagnia ;-)

4/30/2013, 6:30:00 PM

damned wrote ...
'in fondo è una di famiglia'
lol non vorrei ai più fosse sfuggita la sagace battuta :)

oggi son partiti con grandi promesse e col volemose bene, poi mancanza di soldi da una parte e processi dall'altra la butteranno in caciara come al solito...
4/29/2013, 11:08:00 PM

Anonymous wrote ...
Anch'io la penso così.
4/29/2013, 10:14:00 PM

atlantropa wrote ...
A spanne, ma secondo me la tua premessa è sbagliata.
Nella prima repubblica l'affluenza alle urne era tra l'80 ed il 90%, ed il sistema era proporzionale puro; in pratica le maggioranze parlamentari erano espressione di oltre il 40% della popolazione in età di voto.
Ora invece l'affluenza è calata sotto l'80%, ed il "vincitore" quasi mai ha beccato più del 45% dei consensi; dunque con la ""seconda"" repubblica le maggioranze parlamentari sono raramente state espressione di più di un terzo della popolazione.
Dunque a me pare che il sistema fosse molto più democratico ai tempi del pentapartito rispetto ad ora - salvo dimostrare che il nuovo sistema ha permesso di correggere enromi errori sistematici del vecchio (chessò, che ha tirato fuori un 10% della popolazione, il che vuol dire qualcosa come 4-5 milioni di persone, dal giogo del voto clientelare, o una roba del genere; ma viste certe facce in Parlamento francamente ne dubito).
4/29/2013, 7:17:00 PM

asdf wrote ...
Sono arrivato talmente tante volte alla fase cinque che ormai mi si sento a casa. Anzi, inizio ad avere il sospetto che alla maggior parte degli elettori del Pd vada bene così. Qui in rete ci scrivono solo quelli incazzati che però sono statisticamente rilevanti. Loro scrivono e poi il Pd vince in Friuli. Mi sa che in fondo ormai a noi elettori del Pd vent'anni di guerra con quelli del Pdl ci hanno sfiancato. Questa specie di tregua ci fa riposare come una vacanza che arriva proprio al momento giusto. Temo che questo governo durerà molto più a lungo di quanto possiamo sospettare. E probabilmente alla fine il Pd vincerà pure le elezioni.

Vediamo come vanno le elezioni a Roma. Ma se vince un simpatico pesce lesse come Marino, vuol dire che ho ragione io
4/29/2013, 2:43:00 PM

tore wrote ...
SEL ha dimostrato di essere un partito più serio di tutti gli altri che stanno in parlamento, messi insieme, e di molto (e dire che i suoi difetti li ha eccome). Vincente, perdente, boh... non e` a causa di SEL che rischiamo un governo Grillo nel prossimo futuro, e non e` per colpa loro se un patrimonio consistente di storia della sinistra sta finendo giu per lo scarico. La migliore elaborazione per me e` farla finita con il PD per come e` stato e com'e`.
4/29/2013, 12:55:00 PM

Claudio B. wrote ...
Io invece dalla fase 4 sono tornato indietro alla fase 2: la rabbia.
Questo è successo quando mi son trovato davanti Alfano ministro dell'interno, cosa che si sarebbe potuta evitare se solo il M5S non avesse fatto da stampella a Berlusconi.

Ma alla rabbia si accosta anche una riflessione storica.
Ogni volta che in Italia la sinistra ha una qualche remota possibilità di andare al governo, subito si scatena un bailamme per fermarla. Nel 1978 furono le Brigate Rosse, nel 2013 è Beppe Grillo: epoche diverse ma identico obiettivo (raggiunto).

Nel PD esisteva una componente "bersaniana" che piuttosto che andare al governo con Berlusconi si sarebbe fatta tagliare un braccio ed una componente "lettiano-dalemiana" che invece voleva le larghe intese.
All'indomani delle elezioni la componente bersaniana era maggioritaria, tanto è vero che Bersani andò da Crimi & Lombardi proponendo loro di governare insieme partendo da una legge anti-corruzione, misure sul lavoro e conflitto di interessi.

Siccome però il M5S voleva fare da stampella di Berlusconi, ecco Grillo fare di tutto per uccidere la componente bersaniana e dai che ti ridai alla fine c'è riuscito. Che il suo obiettivo fosse mandare Berlusconi al governo col senno di poi appare evidente: quando Bersani proponeva al M5S di governare insieme lui rispondeva "voi DOVETE fare l'inciucio"; quando Bersani si dimise il M5S era in sollucchero perché finalmente la componente del PD ostile al Cavaliere era stata sconfitta e i quattro gatti inciucisti poteva finalmente tornare alla ribalta.

Sembrava un'impresa impossibile, ma alla fine il M5S ce l'ha fatta: umiliando Bersani e facendogli terra bruciata inotorno, è riuscito a riesumare la minoranza del PD favorevole alle larghe intese e alla fine ecco di nuovo il PdL al governo.

Quindi dalla disperazione si ritorna alla rabbia, ma non una rabbia cieca bensì una rabbia lucida che permette di ricollegare gli eventi: ogni volta che in Italia c'è il rischio che la sinistra vada al governo, ecco che qualcosa si muove per bloccarla. Nel 1978 furono le Brigate Rosse, nel 2013 il M5S... nel 2048 chi sarà?
4/29/2013, 12:34:00 PM

Bokassa wrote ...
Non si chiama caos, si chiamano elezioni.
Dire che il presidente vuole favorire le larghe intese é un po' una forzatura, dato che é stato messo lì da gente che voleva farle anche prima.
Il presidente può sciogliere le camere, se non lo scegli apposta per andare a letto con Alfano.
4/29/2013, 12:15:00 PM

marcell_o wrote ...
bokassa...
non so te ma se tutti perdono le elezioni e il presidente non può sciogliere le camere?
diciamo che bersano ha non-vinto, pdl e m5s le hanno perse
se il presidente della repubblica pensa di favorire un governo di "larghe intese" che sistemi delle cose è nel pieno dei suoi poteri discrezionali
il governo attuale (che io schifo abbastanza, come certe inevitabili cure o certe schifose medicine) è espressione di partiti che sono la maggioranza in parlamento
precipitare un paese nel caos non mi pare una soluzione migliore
personalmente spero si vada a votare presto con un governo legittimamente in carica
per dire: sarei ben più preoccupato se ad organizzare le prossime elezioni fosse un ministro dell'interno grillino...
ochei: è una battutaccia
personalmente non vedo altra soluzione, oggi
se grillo voleva fare un governo col pd poteva telefona' a bersani, invece che sproloquia' coi giornalisti
non gli piaceva bersani? 'sti cazzi: il capo degli avversari lo scelgono gli avversari, hai presente?
voterò ancora pd?
boh
pdl-lega-destra-ecc: no
m5s: no
ingroia-verdi-idv_ecc. no
4/29/2013, 11:56:00 AM

dory wrote ...
saltata la fase tre, che non ci ho creduto nemmeno un istante, alla cinque devo ancora arrivarci.
anche perchè stare via durante il weekend e come primo ministro in tv al ritorno vedersi Alfano non è che aiuti, eh?

passo alla fase sei direttamente: mi disinteresso di congressi, dichiarazioni, titoli e articoli. aspetto qualche legge o manovra e guardo al PD come ci guardavo alla sua nascita, ovvero chidendomi come mai potessero pensare anime e teste così diverse di restare unite.
4/29/2013, 11:25:00 AM

Bokassa wrote ...
Marcell_o,

so che può sembrarti strano, ma in democrazia chi non vince le elezioni non governa. Funziona così. Non funziona che ti metti d'accordo col partito avversario per spartire i ministeri.

E sì, ho ben presente che nel nostro paese per oltre quarant'anni un certo gruppo di partiti é rimasto costantemente al potere, al prezzo di cooptare il proprio avversario meno lontano ogni volta che si perdevano consensi.
Due cose mi sembrano chiare: in primo luogo, che questa sia una forma ben limitata e degradata di democrazia, dato che impedisce nei fatti il ricambio pacifico della classe dirigente (perché a questo servono le elezioni: a cacciare gli incapaci senza che si faccia male nessuno); in secondo luogo, che questa pratica sia stata un potentissimo incentivo alla spartizione predatoria delle cariche pubbliche, alla occupazione abusiva della Stato da parte dei partiti, alla corruzione aperta e sistematica.

Fine del delirio, andate in pace.
4/29/2013, 10:40:00 AM

Anonymous wrote ...
@marcell_o

Si può dire anche in un altro modo: chi al governo con Alfano (La Russa, Santanchè, etc.) e chi all'opposizione con SEL.
4/29/2013, 9:11:00 AM

marcell_o wrote ...
anonimo i colpevoli di cosa?
a conti fatti bersani ha non-vinto le elezioni, le ha provate tutte per fare un governo e far eleggere una persona decente al quirinale, non c'è riuscito e s'e tolto di mezzo
il vicesegretario del pd, avuto l'incarico ha fatto l'unico governo possibile
la stragrande maggioranza (tiro a indovinare, eh) dei votanti pd e dei votanti m5s avrebbero voluto un altro governo, ma nessuno dei due "partiti" ha i voti per fare il governo che avrebbe voluto (purtroppo erano due idee di governo diverse, non coincidenti)
quindi, come direbbe rossella, domani è un altro giorno: chi al governo con alfano (p&%€#) e chi all'opposizione con la lega
4/29/2013, 12:30:00 AM

Anonymous wrote ...
insomma no nè successo niente di così grave da non poterlo accettare, non ci sono colpevoli o è comunque pretestuoso cercarli e ogni tentativo di reazione è solo un riflesso post-mortem.

Buona notte e buona fortuna, leonardo.
4/28/2013, 7:14:00 PM

marcell_o wrote ...
io mi so' distratto: ho passato giorni ad aiutare un trasloco continuando a lavorare e a fare le mie corse...
quindi ho risparmiato la vita che solitamente passo su internet (alla fase quattro) e ora sono sereno e disintossicato pieno di fiducia verso il mondo e penso che sarà un ottimo governo
certo, alle volte provo a immaginare come sarebbe stato un governo pd-m5s, con tante facce nuove, senza brontosauri, penso ai provvedimenti che potevano già essere in cantiere, ecc.
ma poi passa e penso che va bene così, data la situazione di partenza (nel sendo di risultato delle elezioni) non si poteva fare di meglio
una sola richiesta per i tuoi autorevoli commentatori m5s:
non si potrebbe almeno per un po', ripassare le 5 fasi di leonardo?
secondo me siete ancora alla fase 1, l'accettazione della sconfitta
sì, certo è tutta colpa di bersani, e l'inciucio, ecc. ecc.
ma vogliamo andare oltre la fase 1?
4/28/2013, 5:45:00 PM

Anonymous wrote ...
Bene. Passata la sbornia elettorale, riappare il Leonardo lucido e acuto che conoscevo. Bentornato.
4/28/2013, 11:46:00 AM

Anonymous wrote ...
lo so. siccome non ho votato non-idiota - o magari anche per altri motivi - google pensa questo di me.
che abbia ragione?

sob.
4/28/2013, 11:00:00 AM

Leonardo T wrote ...
Non vediamo tutti le stesse pubblicità, sono profilate a seconda degli utenti (io per esempio vedo molti dentifrici).
4/28/2013, 10:12:00 AM

Anonymous wrote ...
la pubblicità di scientology mi sembra davvero azzeccata. una alternativa onesta e allettante...
4/28/2013, 9:39:00 AM

Grillo, o dell'egemonia

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L'egemonia culturale, scriveva il direttore, ce l'ha chi riesce attraverso pratiche quotidiane e credenze condivise, a imporre i propri punti di vista fino alla loro interiorizzazione. L'egemonia culturale, oggi, nella politica italiana, ce l'ha il Movimento Cinque Stelle. Vale la pena di riconoscerglielo, anche perché è l'unica cosa che ha: non ha la maggioranza, non ha un quotidiano, ha una webradio scalcinata e un sito che si pianta appena c'è un po' di traffico, eppure ce l'ha fatta. Ce l'ha fatta nel momento in cui intorno ai palazzi di Roma è cominciato a risuonare la domanda #RodotàPerchéNo, e non c'era nessuno che riuscisse ad articolare una risposta. E sì che risposte ce n'erano, e avrebbero dovuto essere comprensibili e condivisibili: ma niente da fare, non si sono sentite. L'unica cosa che abbiamo sentito per quattro giorni è stata la domanda: perché no Rodotà? che riecheggerà ancora probabilmente stamattina nei bar, negli uffici e sulle panchine di mezza Italia. Mentre nessuno si farà la domanda, ugualmente interessante: perché Prodi no? Perché a Grillo non andava bene? L'egemonia è tutta qui: si tratta di due domande equivalenti, ma una è sulle bocca di tutti, l'altra rimane una chiacchiera per addetti ai lavori.

Il PD - ammesso esista ancora - ha tanti problemi. Quello della comunicazione non è secondario (continua sull'Unita.it)

È un partito che spende una parte rilevante delle sue risorse per comunicare, e non riesce a evadere dalle narrazioni che gli altri mettono in giro su di lui. Per aver detto in campagna elettorale una semplice cosa di buon senso (non si governa col 51%), Bersani è stato dipinto come l’inciucista alleato di Monti e non è riuscito a scrollarsi di dosso questa immagine in nessun modo. Dopo la sconfitta, mentre tutta l’Italia invocava una soluzione rapida, Bersani veniva deriso a ogni tentativo di dialogo con le controparti; irriso perché non si dimetteva, neanche ci fosse dietro di lui la fila per sedersi su una seggiola su cui  alla fine, chiunque salirà, dovrà reinventare il partito o liquidarlo. Tant’è che già si parla di non accogliere le sue dimissioni: probabilmente ne parlano anche i franchi tiratori che l’altro giorno hanno impallinato Prodi (a proposito, a questo punto ci piacerebbe che si palesassero, e ci spiegassero perché e per chi hanno agito; un minimo di chiarezza sarebbe un atto dovuto, e difficilmente potranno arrecare più danni di quanti ne hanno fatto venerdì).
Il PD – ammesso esista ancora – deve porsi il problema: perché non riesce a condividere i propri punti di vista non dico con la base, ma nemmeno con molti dei suoi dirigenti? Una scelta incomunicabile, perché francamente indigesta (ad esempio la candidatura di Marini) è una scelta ancora praticabile? E se sono gli altri a raccontare la nostra storia, cosa possiamo fare noi per reagire? Qualsiasi cosa sarebbe meglio del silenzio.
Per esempio: prendere il video in cui il Santone, nel suo camper, ci avvisava che votando il suo candidato (in quel momento era ancora la Gabanelli) chissà, forse si sarebbe potuto collaborare, ma sì, perché no. Prendere quei pochi secondi di cialtronaggine totale che nell’immaginario collettivo hanno risvegliato l’idea di un possibile governo PD-M5S, metterli davanti al naso di tutti, elettori del PD e del M5S, tutti, e chiedere: ma voi la comprereste un’auto da un tizio così? Uno che a un colloquio informale pretende di sorvegliare i suoi emissari con la webcam, e poi quando all’ultimo momento vede che ce ne andiamo abbassa il prezzo? Ma non lo vedete che vi sta tirando il pacco? E cosa credete che ci sia nel pacco? Cosa avrebbe fatto poi, un altro sondaggino per nominare i suoi ministri?
Non avremmo convinto tutti, ma era meglio del silenzio. Meglio del povero Orfini catapultato in tutti i programmi perché, per sua ammissione, “non ci voleva andare quasi nessuno”. Certo, se è per questo Grillo non ci manda nessuno, e vince. Se lo può permettere. Si chiama egemonia, purtroppo. Dovremmo saperne qualcosa. http://leonardo.blogspot.com
Comments (53)

Anonymous wrote ...
Da lurker che legge Leonardo da qualche anno mi duole tanto ricordare la nota canzone di Fiorella Mannoia.... "Come si cambiaaa, per non morireeee...."
4/23/2013, 3:03:00 PM

ken wrote ...
Quoto Paolo al 100%, tristemente.
Leonardo, giuro che non capisco come diavolo sia successo che ci siamo persi per strada la tua capacita' di analisi, che da tanti anni ho imparato a stimare grazie a questo blog.
Ti hanno rapito gli alieni?
4/23/2013, 1:09:00 AM

Anonymous wrote ...
http://www.huffingtonpost.it/ivan-scalfarotto/perche-non-ho-votato-rodota_b_3114657.html?utm_hp_ref=italy

spiegato bene mi pare

fritz
4/23/2013, 12:55:00 AM

Anonymous wrote ...
Leonardo sul serio non hai capito che il PD non ha scelto Rodotà perchè altrimenti sarebbe stato esplicito veramente a tutti che il PD non è un partito di sinistra bensì un'accozzaglia di persone di identità diverse unite solo dalla brama di potere ? Ti sei proprio inZucconizzato...
4/23/2013, 12:34:00 AM

Anonymous wrote ...
Il problema è che i miei voti, le coalizioni di centro-sinistra li sputtanano da tempo. Anche qui in Comune o in Regione, dove vincono, ma non fanno certo cose degne davvero di nota. A livello nazionale, è davvero una vergogna.
Io non mi aspettavo dal PD una vittoria - si era capito che non avrebbero avuto i numeri.

Però, da ignorante, certo... nessuna di queste era praticabile??
- Trattare con il M5S sul serio, e lasciar perdere insulti striscianti e meno striscianti lanciati per mesi, se non anni, non era possibile? (Non cominciamo con il 'ha cominciato Grillo'. Ovvio che ha cominciato Grillo. Grillo è espressione in questo momento dell'incazzo. Il PD si pone come il partito della ragione: che si comporti come tale. E invece no. Grillo=Mussolini è un vero capolavoro. Grandi presupposti per una trattativa)
- Cosa ha offerto il PD al M5S? Gli sentivo chiedere "Cosa volete?" ma non ho sentito offerte concrete, davvero solide. Il PD aveva bisogno del M5S più che il contrario, e quindi mi spiace, ma nella logica politica, è il PD che ha fallito nel conquistare l'appoggio di cui aveva bisogno
- Di fronte al muro opposto dal M5S: perché non hanno passato a Grillo e soci la patata bollente? Che facesse un esponente del M5S il capo del governo e che andasse il M5S a elemosinare in giro i voti per la fiducia, appurato che il PD non li aveva, quei voti
- Discutere delle elezioni del Presidente della Repubblica in anticipo??????? Non ritrovarsi a far le riunioni di notte?!?!?!?!?!?! Questo non era possibile? Ma che organizzazione hanno, questi qui!?!??!?!?

Quello che avrei voluto io, con i dati immutabili delle elezioni, sarebbe stato uno dei 3 tentativi di cui sopra. Ma Bersani (che poveretto, a me lui piace pure) no, lui doveva vincere a tutti i costi, quando anche era chiaro che non aveva vinto per niente. Ora il PD ha fatto il suo gioco: facciamo due anni di governo tecnico, poi Berlusconi fa cadere il governo il giorno che i sondaggi gli danno la vittoria per certo in mano, e no, non si candida di nuovo... aspetta che Napolitano si dimetta o muoia, e poi si fa eleggere lui presidente. Scommettiamo? Tutte le grandi strategie, le ragioni e i capolavori del PD, a questo ci hanno portato.

E sì, temo di sì, se continua così voterò di nuovo M5S. Sto osservando con curiosità Vendola, ma non mi illudo.

Trovare le soluzioni è il loro lavoro. Io posso dare uno stimolo, esprimere una preferenza, ma a questo punto, se dobbiamo fare tutto dalla 'base', quelli che li paghiamo a fare???
4/23/2013, 12:23:00 AM

Libero wrote ...
Volevo proporti anche una questione: la circolazione massiva della questione Rodotà,e cioè la creazione di un'egemonia culturale da parte di Grillo, come ben dici tu, non si sposa male con le problematiche che tracciavi un paio di post prima di questo sulla ridotta circolazione degli argomenti pro Rodotà, perlopiù in "una bolla intorno a me che scrivo e voi che leggete"?
4/23/2013, 12:12:00 AM

Libero wrote ...
Mi pare che la tua argomentazione lambisca il problema ma non lo affronti, Leonardo.
#perchénoRodotà è riuscito a circolare e diventare la questione centrale nel dibattito perché, a differenza dell'ipotetico #perchénoProdi, pone la questione in termini di scelta di un personaggio irreprensibile e di area progressista ad un partito che, volente o nolente, su questi due temi (onestà e progressismo) si rappresenta come competitore di M5S, o anzi il peso massimo da sfidare.
La domanda su Prodi invece è una domanda tutta interna al PD, non pone problematiche ad osservatori esterni, o peggio indifferenti, alla sorte del PD. Forse aggrava la situazione.
#perchénoRodotà mette in crisi il PD, intercetta dei temi chiave e irride i tatticismi politici. Tu stesso quando motivi sui perché del rifiuto della candidatura di Rodotà, non fai altro che spiegare le motivazioni tattiche del PD (peraltro scarsine,SEL già al primo giorno suggerì di incalzare in contropiede) che sono quelle stesse che lo inchiodano alla domanda elusa su Rodotà. Le domande perciò non sono equivalenti: una rivolge lo sguardo verso l'ombelico di chi la pone (o avrebbe potuto porre), l'altra allarga l'orizzonte e diventa egemonica. Così si fa. E mi duole dirlo.
4/23/2013, 12:05:00 AM

marcell_o wrote ...
ops... chissà cos'è successo in friuli-venezia giulia?
mi sa che nonostante gli sforzi di grillo la figura di merda della classe politica ha coinvolto anche il m5s...
mi sa che tutta o quasi l'astensione in più viene da grillini, qualcuno di quelli a cui grillo ha detto di aver sbagliato a votare m5s... gli hanno dato retta, mi sa
4/22/2013, 9:51:00 PM

Anonymous wrote ...
Il M5S si vende come macchina vota&schiaccia. I rulli li fornisce di volta in volta il committente, a seconda dal vaso di coccio che si vuole schiacciare.
Dopo il NO sistematico ad ogni offerta di cambiamento (l'abbiamo visto tutti, c'è lo streaming), al momento di votare il PDR è intervenuta la lista dei top ten (messa a punto dal Marketing B&C, altroché dagli iscritti, tanto chi va a controllare?). La trappola era che tutti fossero più o meno di csx e non ci fosse un economista, ambientalista, NO TAV, proRifiuti Zero o compagno di camper del M5S: serviva a zavorrare eventuali "colpi d'ala". Non a caso alla fine il primo era Rodotà (il più divisivo di tutti) e l'ultimo Prodi.

Che età aveva la media dei M5S nel 1992? Quanti libri di Rodotà hanno letto? Sentite le sparate di Grillo, davvero condividono le idee in materia di fine vita, laicità, diritti della persona, pacifismo, ecc. oggetto di tanti articoli di Repubblica e Micromega? Al momento non possiamo saperlo, visto che parlano via portavoce.

Nel frattempo, a qualsiasi intellettuale farebbe piacere essere tanto amato, e Rodotà non è stato una eccezione. Meno male che di fronte all'adunata di piazza si è tirato indietro. Meglio tardi che mai.

Questo combinato disposto ha "incrociato" (per caso o in maniera deliberata, per fortuna o per bravura) le divisioni interne al PD, che fanno capitolo aparte.

Personalmente non le immaginavo così gravi e le ritengo comunque inaccettabili, come svendere le partite della squadra del cuore.

Marini e Prodi sono cattolici adulti (io invece adulta ma non credente) che meritavano ben altro. Nemmeno di Matteo Renzi, che non frequenta il partito e preferisce i finanziatori segreti, mi sarei aspettata tanto. Aspetto il nome degli altri 100...

Lepidia
4/22/2013, 9:29:00 PM

Leonardo T wrote ...
Perché Prodi no è una domanda che si sarebbe dovuta fare prima di votarlo, quando era il candidato di tutto il PD all'unanimità. Quel voto è stata una cosa vergognosa, ma tra le due cose non ci può essere un rapporto di causa ed effetto.
4/22/2013, 8:00:00 PM

Leonardo T wrote ...
(Con calma cerco di rispondere a tutti).

1. Il criterio di priorità di Fabio non esiste, non è così che funziona una trattativa (che in realtà non c'è mai stata, a parte lo streaming). Sia di Rodotà sia di Prodi si parlava da mesi ed erano entrambi ottimi nomi. Su Rodotà il PD era più spaccato che su Prodi.

2. Ce ne sarebbe da discutere, ma - limiti miei - non mi pare che Grillo ne abbia parlato molto quando si trattava di spiegare perché no. Ma in generale la cosa interessante è che era il PD a giocare in difesa, a dover spiegare il perché: nessuno ci si aspettava da Grillo dei perché razionali.

Su Rodotà, che ripeto, era un ottimo nome, è prevalsa nel PD l'idea che Grillo non poteva vincere. Non aveva voluto nessun dialogo (il bluff finale non è roba che un adulto possa prendere sul serio) e quindi non poteva portare a casa nessun risultato. Rodotà era papabile finché non è diventato la bandiera del M5S: da quel momento in poi eleggerlo sarebbe stato ammettere che il M5S è un interlocutore, e non lo è più. Io l'avrei pensata in un altro modo, ma non sono un politico. Anche perché a questo punto Grillo porta a casa un risultato assai più succoso, che è la fine politica di Bersani.
4/22/2013, 7:58:00 PM

efraim wrote ...
Misteri. Sicuramente non penso che tu possa averlo cancellato; ti stimo, anche se non riesco a capire come tu possa ancora pensare che la dirigenza del PD sia sufficientemente composta da nemici di Berlusconi. Certo che, se le cose andassero in generale come a spoglio quasi ultimato in Friuli, allora davvero non è cambiato nulla. Né la tua opinione, né quella degli italiani, né il presidente della repubblica, né la morte di cui sta morendo il paese, comunque la si voglia interpretare. Surreale, ma corretto, in un paese in cui l'unica idea di cambiamento è far fuori la casta (non che questa si possa dimostrare più competente e positiva invece che nociva di gente eletta a sorte, non con certezza, e sicuramente è prevalentemente attaccata a poltrone con funzioni prevalentemente parassitarie, ma altrettanto certamente è un capro espiatorio rispetto ai problemi reali che nessuno ha alcuna idea per affrontare - e in fondo mi son fatto fregare anch'io da queste distrazioni; mea culpa)
4/22/2013, 7:22:00 PM

Anonymous wrote ...
Siccome, nel contenuto, io avrei postato un commento quasi uguale a quello di Fabio,ti domando: perchè non rispondi?
4/22/2013, 6:31:00 PM

Anonymous wrote ...
IL problema non è D'Alema...lui è UN problema...uno dei tanti...ma il fatto che sia sempre "molto presente"...beh, mi sembra un dato di fatto...se ad ogni totopresidente/totopremier/totoinciucio salta fuori il suo nome un motivo ci sarà o sono io paranoico? sbaglio o il suo nome è ancora in grado di creare correnti? sbaglio o il nuovo pseudoleader(leggi lo stupidotto arrivista fiorentino) dopo averlo accusato per mesi insieme a tutta la classe dirigente attuale si è recato scodinzolando da lui ( forse a stilare insieme il progetto x affossare bersani e co)...
ecco secondo me il quadro è il seguente:
pdl:partito di berluscones acritici che scodinzolano ad ogni cenno del capo supremo...
5star: ingenui (anzi, alcuni proprio pirla) neofiti -salvo rare eccezioni- che attendono con impazienza che venga loro impartita la comunione digitale dal pope di santa chiesa di casaleggio
tristi realtà di partito ma quantomeno monolitiche ( o comunque + omogenee del PD)
ecco, appunto cosa è il PD?
i dalemiani - Gli stronzi-
i Renziani - gli arrivisti ignorantelli-
i Cattorimastoni - o rompicazzo-
i bersaniani - gli sfigati destinati a prendersela nel..
i veltroniani - stronzi maanche arrivisti ignorantelli manche rompicazzo ma anche destinati a prendersela nel...
e sicuramnete dimentico qualche altra inutile componente
beh...che dire un bel mix 'sto partito..
deve essere x questo che nelle elezione del PDR era il primo partito ma sembrava contasse meno della SVP...
deve essere x questo che adesso tale partito candida la Serrachiani...una che ha fatto carriera unicamente per aver alzato un pelino la vocina contro la dirigenza del partito ( x il resto, politicamnete non sembra valere molto...e neanche culturalmente..)...ma allora perchè non candidare Pino, il mio barbiere??lui, solo negli ultimi gg non vi dico quante ne ha dette sulla diirigenza PD!!!!
4/22/2013, 5:54:00 PM

Giacomo B wrote ...
Paolo, tu vedi una giravolta di Bersani nella trattativa sul pres. della Rep. ... io fin da dopo le elezioni ho sentito parlare Bersani della necessità di trovare un'ampia convergenza sul nome del Presidente. La fermezza era sul governo, mi pare, e sul non accettare lo scambio Quirinale-Governo. Poi è chiaro che la trattativa si fa con chi è disposto a farla, non con chi la rifiuta e chi candida apposta Rodotà per spaccare il partito (vedi i commenti di Becchi felice che il M5S è riuscito a distruggere il PD).

Che poi la strategia di Bersani sia stata nel suo complesso ondivaga e in fin dei conti completamente insensata nel suo voler conciliare l'inconciliabile è un altro discorso ...
4/22/2013, 5:35:00 PM

Leonardo T wrote ...
Posso capire tante critiche al PD, però di fatto hai già smesso di votarlo per "suonargli la sveglia".
Tu non lo hai votato e il PD ha perso le elezioni. Il PD ha ovviamente delle responsabilità, però non puoi pretendere che realizzi il programma che aveva proposto agli elettori: non ha la maggioranza in senato, ce l'ha alla camera solo per una bizzarria del porcellum, non può.
Quindi cosa vorresti: camere sciolte ed elezioni la settimana prossima sempre col porcellum? Giusto per curiosità. Voterai M5S? Li vuoi al governo? Capisco l'umanissima necessità di individuare le responsabilità, ma le soluzioni?
4/22/2013, 5:29:00 PM

Leonardo T wrote ...
(Nell'antispam non c'è niente).
4/22/2013, 5:24:00 PM

Leonardo T wrote ...
Io non sono ancora sicuro che Marini fosse il vero nome; di solito se ne bruciano due o tre prima di trovare quello vero.
4/22/2013, 5:22:00 PM

Leonardo T wrote ...
Mah, io non vedo in che modo impallinare Prodi potesse convenire a Renzi. Era la sua occasione di mostrarsi come il salvatore del partito, ed è andata come andata: dietrologia per dietrologia, mi sembra più probabile che siano stati i suoi avversari.
4/22/2013, 5:18:00 PM

Claudio B. wrote ...
Già, perché no Prodi? Vorrei che uno di questi raffinati strateghi che ha detto "si" a Prodi in maniera palese ma "no" in maniera segreta mi venisse a spiegare che senso ha avuto la sua mossa, quale coerenza nel suo gesto, quale messaggio ha mai voluto lanciare se non di essere un idiota patentato che per una stolida ripicca decide di sfasciare tutto.
Questa era l'ultima possibilità per l'Italia, ce la siamo giocata e adesso basta. E' la fine per l'Italia perché non c'è più alcuna speranza di invertire la sistematica distruzione di scuola e università: chiunque voglia avere una formazione decente dovrà andare Oltralpe e Oltralpe resterà, le nuove classi dirigenti saranno composte da arrivisti che domineranno un popolo di ignoranti e la balcanizzazione della penisola sarà completa.
Così come i marines passeggiavano fra le rovine dell'antica Babilonia, ormai terra di preda e di conquista, presto accadrà lo stesso fra i ruderi dei Comuni e del Rinascimento... ma cosa vuoi rapinare in Italia visto che petrolio non ce n'è? Forse verremo colonizzati da qualche multinazionale venuta a fare i soldi a palate col geotermico, soldi che non resteranno sul territorio così come le ricchezze petrolifere dell'Iraq non vanno certo agli iracheni. Forse qualche nerd cercherà di fare scudo agli Uffizi, come coloro che protessero il museo archeologico del Cairo durante le violenze degli anni passati, poi passerà qualcuno col kalashnikov e fra i danni collaterali vi sarà qualche crosta quattrocentesca, mentre dei contractors si arrotoleranno le sigarette con le pagine dell'Orlando Furioso, che tanto è in Italiano, una lingua di barbari che nessuno studia più.
4/22/2013, 5:07:00 PM

Leonardo T wrote ...
A me sembra di avere scritto sin dal giorno seguente le elezioni che il PD era da rifare da capo. Non ho insistito più di tanto perché, davvero, mi interessa più il fenomeno del grillismo (e sui fallimenti dell'attuale dirigenza non ho niente di originale da dire), e perché non mi andava di gettare fango su Bersani in un momento in cui nessuno tecnicamente poteva prenderne il posto.

Poi va bene tutto, ma questa idea per cui D'Alema è "sempre in prima fila" è smentita dalla cronaca, dalle premesse, dalle conclusioni; è perfino consolatoria. Magari il problema avesse una faccia e magari fosse la faccia di D'Alema.
4/22/2013, 5:00:00 PM

Anonymous wrote ...
esatto!!
e il problema è che se ti azzardi a criticare (e particolarmente se lo fai da sinistra) ....vanno in loop con "così fai il gioco di grillo" che ha sostituito l'ormai datato refrain "così fai il gioco di Berlusconi"...
dunque facciamo un pò il riassunto delle varie reazioni alle critiche...
"squadristi"..."squadristi di sinistra"..."antidemocratici".. "fasciocomunisti"....
"siete peggio di Belusconi"..."non capite le priorità del paese"..."fate il gioco di Grillo" etc.. etc..
ecco forse l'unica cosa per cui stimo un minimo (ma proprio un minimo) Bersani è che si è defilato ( sperando davvero e nn come Veltroni ed il baffetto) con la faccia e l'atteggiamento di chi pensa di aver fatto una clamorosa figura marrone e che la colpa è solo sua e della cricca dirigente...molto meglio del Paraculismo d'alemiano x cui si sbaglia sempre ma...beh c'è sempre un ma e lui è sempre in prima fila...molto meglio del maanchismo Veltroniano del "ho perso ma ho anche vinto" o del "non mi hanno capito ma mi capiranno"...meglio di fenomeni cattocarsici che quandro sembrano scomparsi....ZAAAC rieccoli...
adesso, vedremo se almeno nell'uscita di scena riuscirà a conservare un pò di coerenza...
4/22/2013, 4:17:00 PM

efraim wrote ...
Ti auguro che tu ci riesca, naturalmente :)
4/22/2013, 3:48:00 PM

dory wrote ...
l'egemonia culturale riesci ad averla se sai comunicare qualcosa di chiaro e condivisibile a livello generale. questo è il pre requisito. se non superi quello, in pochi staranno ad ascoltare se poi dici cose sensate o minchiate tipo l'uscita dall'euro di Grillo.

l'egemonia culturale il PCI l'aveva pur stando all'opposizione, perchè influenzi di più la vita di un paese se sei un'opposizione seria piuttosto che un partito che governa ma ondivago o cialtrone. le leggi su divorzio e aborto sono passate in anni di totale DC, negli anni dell'Ulivo non siamo riusciti a far passare manco i DICO.

hanno ragione Claudio e Marcello, al primo vero urto, ovvero il M5S, quel soggetto politico mai nato che era il PD è andato gambe all'aria.
perchè no Prodi? bisognerebebro chiederlo ai 101 che hanno preferito la loro guerra tra bande ad un futuro.


4/22/2013, 3:47:00 PM

eliakree wrote ...
Quindi alla fine di questi giorni convulsi dove il PD ha dato prova delle sue divisioni interne e della sua incapacita ed impotenza politica l'unica cosa che ha da dire Leonardo al riguardo è che il problema è stato di comunicazione e ovviamente attaccare per l'ennesima volta il M5S. Il PD non comunica bene e gli italiani stupidini sono soggiogati da quel cattivone di Grillo, che sembra diventato il problema principale dell'italia (sembra che per Leonardo oramai - o per meglio dire per l'ennesima volta - con Berlusconi un governo di qualche tipo si possa anche fare...) l'ostacolo che ha impedito al competente, saggio e responsabile PD di governare , riformare e salvare l'italia...

Bersani ha fatto una campagna elettorale insipiente, dopo le elezioni non ha azzeccato una mossa politica che sia una, il gruppo dirigente ha mostrato la sua autoreferenzialità, la sua incapacita, i suoi vecchi rancori; il fondatore del PD, Prodi, è stato silurato dal suo stesso partito...ma mannaggia non ci fossero stati quei Grillini! gli italiani non fossero cosi stupidi! Allora si che il PD avrebbe, come meritava, governato più che bene l'italia...

Basta Crederci!
4/22/2013, 3:25:00 PM

Anonymous wrote ...
a questo aggiungerei anche l'assoluta incapacità politica dei vertici PD che si èscontrata con una decisamente inattesa tattica da vecchi lupi di mare della politica di grillology...Rodotà ( candidatura non nata ieri sul web...orsù siamo seri il 95% dei grillini non ha minimamente idea di chi cazzo sia...però da mesi "qualcuno" in rete continuava spingere su tale nome) era il candidato perfetto x mettere in difficoltà il centro sx....così come lo sarebbe stato Zagrebelski...e Grillo lo sapeva...nel candidare rodotà e nel votarlo in maniera compatta il partito dei dilettanti allo sbaraglio si è dimostrato molto + abile politicamnete dei navigati dirigenti pd...insomma il partito del comico contro una comica di partito...
4/22/2013, 3:20:00 PM

marcell_o wrote ...
sono sicuro che tu sai quale termine 0 verbo userebbe borrelli in questa occasione... del resto sai un sacco di cose (io personalmente non so cosa possa significare *avallare i prodromi*)
ma credo che lui non lo disse per *avallare* qualcosa...

immagino volesse dire di *resistere* a qualcosa
che è esattamente quel che cercherò di fare io: resistere (nel senso di sopravvivere) al prossimo governo

per dire: io sto qui (su 'sta terra) dal fanfani II (grazie wikipedia), ci ho le spalle larghe
4/22/2013, 3:05:00 PM

Paolo wrote ...
Giacomo, ho già argomentato sopra. La mia opinione (ribadisco) è che:
"Bersani per settimane ha detto che non aveva alcun senso per il pd cercare un accordo con il pdl. Questo ha detto, con una chiarezza sconvolgente. E questo è quello che la sua base tutto sommato condivideva".

Dal tuo post sembra che l'attuale vergognoso arroccamento sul vecchio, anzi sul decrepito, fosse ampiamente nell'aria e nella coerenza dei fatti. Io penso proprio il contrario: è emerso solo dopo una serie di eventi ben precisi, e ha stravolto quello che si diceva fino al giorno prima.
Non è attaccarsi alle date, è voler individuare e ribadire (almeno) due fasi estremamente diverse nella strategia di bersani.

Tu leggi i giornali nel modo che ti pare, ma la verità è che la segreteria bersani si è autodistrutta.
E lo ha fatto proprio partendo con decisione in una direzione per poi rinnegarla (12 giorni fa, non settimane) e trovandosi sbatacchiata tra un norodotà e un siprodi che ormai non lasciava più scampo: la strada era già stabilita, era quella verso il pdl, esattamente il contrario di quello che avrebbe voluto lui.
Il grande napolitano...
La linea decisa da bersani...
Bah.
Io mi sto ancora chiedendo con curiosità cosa gli ha fatto cambiare idea (e temo che lo scopriremo presto), e tu mi vieni a raccontare che non ha mai cambiato idea?
4/22/2013, 3:02:00 PM

efraim wrote ...
Non credo che Borrelli adopererebbe questo termine per avallare i prodromi di un governo con Berlusconi; di sicuro non lo farebbe Gherardo Colombo...
4/22/2013, 2:24:00 PM

efraim wrote ...
Non so perché: avevo fatto un commento di sommo apprezzamento a questo (a parte una virgola sui 5S) ed è sparito. Non sto a ribadirlo oltre: complimenti Paolo!
4/22/2013, 2:22:00 PM

marcell_o wrote ...
il disastro di oggi parte da lontano
penso da quando s'è tentata la scorciatoia dell'unione tra cattolici ed ex comunisti
molte cose non sono mai state chiarite e molte brutte abitudini sono rimaste o sono peggiorate
alle volte quando unisci due cose diverse invece che veder limare i rispettivi difetti li vedi amplificarsi, è successo con i cattolici ex dc e sicuramente sarebbe successo coi grillini (troppo ideologici e schematici rispetto ai pragmatici pd! lo so, sembra una battuta eh?) in un eventuale governo pd-sel-m5s
quindi, come in lombardia, avremo un governo più reazionario di quel che molti di noi pensano di meritare, e di quel che - forse - sarebbe stato possibile
ma insomma, s'è passati quasi indenni attraverso gli anni di piombo e i maledetti governi cossiga, s'è sopravvissuti ai governi forlani, goria, craxi, berlusconi, ancora poco e va via monti, si sopravviverà anche al prossimo: resistere! resistere! resistere!
4/22/2013, 2:12:00 PM

Anonymous wrote ...
beh... "trovare l'accordo su un presidente della Repubblica condiviso e che Silvio Berlusconi percepisca come di "garanzia"...non è che sia una cosa che fa molto onore a Bersani ed ai vertici del PD...una dirigenza che continua ad essere la caricatura di se stessa, ricordando, per l'ennesima volta, il Guzzanti/Rutelli del "Berluscò ricordati degli amici"...
poi parlando di coerenza Bersaniana...beh...mesi a difendere la coalizione con Vendola salvo poi prendere una strada che già sapeva avrebbe rotto tale alleanza...mesi a dire no all'inciucio salvo poi riproporlo sotto mentite spoglie, arrampicandosi sugli specchi e attorcigliandosi alla semantica per trovare nuovi termini per la porcata verso la quale puntava...se poi c'era già il progetto di un intesa col pdl perchè bersani sarebbe andato ad umiliarsi in diretta web davanti ai due ignorantelli telecomandati? forse perchè in quanto leader (?!?!?) PD doveva garantire almeno una pessima figura ogni tot giorni??
poi scusate, ma gli ultimi gg sono il chiaro segnale che coerenza e progettualità non sono cose note presso i palazzi pddini...tutti allo sbando...tutti contro tutti, senza sapere bene cosa fare...
e intanto il cainano dopo Occhetto,Rutelli,Veltroni si è fagocitato un altro leader avversario (questa volta con l'aiuto del suo alter ego gggiovane ed in versione 2.0)
4/22/2013, 1:57:00 PM

Claudio B. wrote ...
Il PD è moribondo e il suo progetto è fallito.

Lo dico con amarezza in quanto ci ho creduto e ho fatto di tutto per difendere l'idea che il compito della sinistra non fosse quello di sbraitare a prescindere rimanendo in un'eterna opposizione, ma quello di cercare di andare al governo, di fare accordi, di cambiare qualcosa, meglio un uovo oggi che una gallina domani.
Tale progetto è fallito, ucciso sia dal M5S che quando Bersani è andato a proporre loro misure di rinnovamento loro gli hanno risposto a pesci in faccia (evidentemente preferivano Monti), ma è stato ucciso anche da chi ha preferito affossare la candidatura di Prodi per beghe interne, da chi ha rifiutato Rodotà perché troppo di sinistra, insomma: il PD è collassato soprattutto perché le sue diverse anime non hanno saputo trovare una sintesi.

Non si vota una persona, si vota un programma, e i punti che Bersani portava avanti erano punti di sinistra: misure sul lavoro, misure anti-corruzione, conflitto di interessi, investimenti sulla ricerca, garanzie sociali. Fose per questo tutti erano contro di lui.
Non avremo più un'occasione simile in quanto nessuno degli altri programmi in gioco è così a sinistra: non lo è Renzi, che strizza d'occhio al liberismo e che vuole privatizzare il privatizzabile; non lo è il M5S il cui programma prevede un'allegra miscela di utopie mescolate con punti estremamente reazionari; non lo è Monti che è un conservatore; non lo è Berlusconi che è un bancarottiere. SEL? Sarebbero interessanti, ma son 4 gatti e contano come il 2 di briscola.

Sono profondamente deluso, il PD ha fallito il proprio compito storico e in Italia non sarà più possibile intavolare un qualcosa di socialdemocratico per almeno 20 anni, nel frattempo la situazione economica peggiorerà ancora e le sistematiche fughe di cervelli renderanno impossibile la nascita di una nuova classe dirigente più istruita in quanto rimarranno solo gli arrivisti e gli incapaci.

E' molto doloroso assistere alla progressiva marginalizzazione e scomparsa della propria cultura, perché questo è il destino dell'Italia nei prossimi anni, ma occorre anche farsene una ragione: l'Italia ha perso l'ultima occasione e adesso è condannata alla progressiva marginalizzazione e poi a scomparire. Occorre solo attendere che Berlusconi dia l'ultimo colpo di piccone...
4/22/2013, 1:19:00 PM

Anonymous wrote ...
Probabilmente lo avrete già letto, ma posto il link perchè ultimamente non si vedono in giro considerazioni così chiare, oneste e di sinistra (se si può ancora dire "di sinistra"):
http://www.repubblica.it/politica/2013/04/22/news/lettera_rodot-57201730/?ref=HREC1-1
Tra l'altro è la risposta ad un articolo di Scalfari di rara presunzione e maleducazione.
Leonardo ti seguo da circa 2 anni, mi sei sempre sembrato una persona lucida e intelligente, ed ancora lo penso, anche se ultimamente non ti capisco.
Ritornando sui 100 traditori, io rimango dell'idea che c'è lo zampino di Renzi, ha sempre lavorato per la convergenza con il pdl, alla sua affermazione di votare per Prodi non ci credo, semplicemente perchè tutto il suo agire fino a quel momento era stato in direzione contraria. Scusa se ribadisco le mie convinzioni su Renzi ma, ancora una volta, mi sembra che nel PD si fa di tutto pur di non vedere l'evidente.
Angelo Brolis
4/22/2013, 1:13:00 PM

Giacomo B wrote ...
Bella argomentazione, complimenti, ti ho smentito su tutta la linea e ti attacchi alle date ... in realtà la cosa del pres della rep. l'aveva detto anche prima, mi scuserai se non ho tempo da perdere per cercare altre fonti per chi, di fronte all'evidenza, si arrampica sugli specchi...
4/22/2013, 12:30:00 PM

Anonymous wrote ...
Il PD è morto e anche Leonardo non si sente tanto bene...

Dink
4/22/2013, 12:28:00 PM

Paolo wrote ...
Ah ok, quindi "per settimane" si intende 10-11 giorni. A 42 giorni dal voto. L'importante è essere chiari.
4/22/2013, 12:18:00 PM

Giacomo B wrote ...
Bersani ha ripetuto per settimane la linea della ricerca di un Presidente della Repubblica "condiviso" con il Pdl.
Il discorso di un accordo con il Pdl, non sul governo, ma su riforme e presidente della Repubblica era in piedi eccome ...


8 Aprile
Bersani parla di «Larghissima condivisione sulle riforme e nella scelta del nuovo capo dello Stato»
Corriere http://www.corriere.it/politica/13_aprile_08/leader-accerchiato-difende-la-linea-guerzoni_655dad76-a00d-11e2-b85a-0540f7c490c5.shtml

Il Sole 24 Ore - 8 Aprile
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-04-08/bersani-insiste-doppio-binario-135506.shtml?uuid=AbyzqElH

Pier Luigi Bersani, a 42 giorni dal voto che ha certificato la non-vittoria del Pd con la mancanza di una maggioranza in Senato, torna a riproporre lo schema del doppio binario. Ossia al centrodestra la guida della convenzione per riforme, al Pd la guida di un governo di cambiamento che partirebbe con la non ostilità del centrodestra. Il tutto dopo aver trovare l'accordo su un presidente della Repubblica condiviso e che Silvio Berlusconi percepisca come di "garanzia".
4/22/2013, 11:58:00 AM

marcell_o wrote ...
fra un mese si vota a roma
ri-vincerà alemanno o vincerà m5s, se si andrà al ballottaggio saprò per chi tifare
tra i due spero per il secondo (mm... io non abito a roma, ci lavoro) così avremo finalmente la possibilità di vedere una vera amministrazione m5s (sì, lo so che c'è già a parma... ma le notizie che mi giungono non sono conformi alla vulgata grillina)
staremo a vedere, mi chiedo quanto ci metterà il neosindaco m5s a dire che roma è una città complicata e che...
ma peggio di alemanno sarà difficile
4/22/2013, 11:51:00 AM

Paolo wrote ...
Bersani ha ripetuto per settimane cosa? Alla faccia dello stravolgimento della realtà per giustificare le scelte più assurde! Bersani per settimane ha detto che non aveva alcun senso per il pd cercare un accordo con il pdl. Questo ha detto, con una chiarezza sconvolgente. E questo è quello che la sua base tutto sommato condivideva.
Poi sono successe alcune cose nel gruppo dirigente del pd, e parecchie di queste hanno a che fare proprio con la posizione di bersani rispetto al pdl. Poi bersani ha incontrato berlusconi in privato, e presumibilmente gli è stato ricordato che ci sono buoni motivi per non inimicarsi troppo il caimano (ipotizzo affari del tipo mps ma potrebbe esserci molto ma molto di più che permette al b. di tenere b. per le palle). Ed è rispuntato marini e la rosa dei decrepiti. E infine quello che poteva sembrare un ultimo rigurgito di dignità con prodi, ma in realtà era solo strategia per mettere la parola fine a qualsiasi tentativo di accordo con i grillini. Sapevano benissimo che lo avrebbero trombato, i vecchi avvoltoi, e una volta trombato il messaggio sarebbe stato chiaro e definitivo. Nessuno si sogni di toccare i vecchi apparati, le vecchie logiche, le vecchie cariatidi coinvolte.
4/22/2013, 11:38:00 AM

Ernest wrote ...
si vero il discorso sull'egemonia culturale. Bastava dare una risposta su Rodotà, ma chiaramente non si può dire che all'interno del partito hai dei democristiani che nn lo vogliono... su Prodi avrei dei motivi a partire dallo smantellamento delle industrie del paese fatto anni fa.
4/22/2013, 11:30:00 AM

aerdna wrote ...
Leonardo, per l'amor di Dio: "di Grillo non ci si può fidare". Ma perché, di Berlusconi sì? Da Grillo non compreresti un'auto usata: da Berlusconi invece sì? Quale divinità ha potuto accecare i dirigenti del PD da farli andare da Berlusconi con una "rosa di candidati" tra i quali Marini!? Perdonami l'enfasi, ma sono davvero sgomento.
4/22/2013, 11:24:00 AM

Mike wrote ...
Perchè Prodi no?
Se è stato impallinato dallo stesso PD che anzichè continuare a votarlo compatto come è successo per Rodotà lo ha semplicemente mollato dopo una sola votazione.
Quindi la domanda di perchè Prodi no bisogna farla alla dirigenza del PD.



4/22/2013, 11:20:00 AM

Giacomo B wrote ...
L'egemonia culturale non è solo di Grillo, anzi, lui è solo l'ultimo di una lunga storia. L'egemonia culturale è quella dell'ossessione per l'"inciucio". Bersani ha ripetuto per settimane che avrebbe cercato un accordo con il Pdl per il presidente della Repubblica. L'accordo nella giornata di mercoledì scorso è andato in porto. A questo punto è scoppiata la rivolta, su una decisione ampiamente preannunciata ... con una base già predisposta da anni e anni di antiberlusconismo è stato un gioco facile DISTRUGGERE la segreteria Bersani, che stava solo cercando di fare politica. Quanto a Rodotà non ha certamente un profilo di mediatore, di abile diplomatico come il grande Napolitano. A me sembra piuttosto un intransigente idealista, non era la persona giusta per la linea decisa da Bersani, molto semplice.
4/22/2013, 10:40:00 AM

nike wrote ...
Una cosa è certa che adesso Berlusconi avrà qualche problema nelle sue arringhe di comizio:con chi se la prenderà e contro chi lotterà dato che è stata data prova con queste ultime vicende del PD, che i comunisti non esistono proprio? Perchè il PD non ha votato Prodi o Rodotà compatto? Perchè uno era troppo "comunista" e l'altro era una spina troppo grossa nel c.. fianco di Berlusconi. E'tutta qui la vicenda, e bene che si sia suicidato un partito che l'unica missione che gli si chiedeva oramai era quella di mettere all'angolo Berlusconi.
Egemonia di Grillo? Non credo proprio, ma considerando che un terzo dell'Italia vota ancora per il pdl, tutto ci si può aspettare, anche che andranno a votare in massa per un altro cazzaro. L'errore è stato quello di di menarla con il gesto di responsabilità che doveva essere eleggere un Presidente che non fosse inviso al pdl, Berlusconi non se lo sarebbe fatto questo problema.
Hanno vinto con pochissimo margine, ma potevano sfruttarlo meglio,dovevano votare Rodotà per il cambiamento o essere compatti su Prodi e questo è quanto.
4/22/2013, 10:27:00 AM

Paolo wrote ...
Devo dirtelo, negli ultimi post ti trovo osservatore molto meno lucido e obiettivo rispetto a quanto ti ho sempre trovato. Altrove ho parlato di paraocchi. Non intendo essere offensivo, solo mi piacerebbe ritrovare quel Leonardo che era sempre capace di farmi notare qualche aspetto o qualche punto di vista che mi sfuggiva, di metterlo in fila con le altre evidenze e di guardare le cose in modo interessante.
Oggi invece mi sembra che tu stia continuando a difendere un'impostazione che è nata limitata e che si sta dimostrando sempre più limitata. Parlo della tua percezione di cosa è il PD e di cosa è il M5S.
È che avevo l'impressione che tu non fossi uno che ha bisogno di evidenze assolutamente indiscutibili e lampanti per mettersi in discussione, ma che ti bastano pochi indizi per costruire un ragionamento logico, spesso lungimirante. Oggi sembra che finché non ti prendono e ti mettono sopra a un satellite, non ci vuoi nemmeno pensare che la terra possa essere rotonda...
4/22/2013, 9:53:00 AM

Anonymous wrote ...
Io sarò matto, ma alle elezioni ho votato M5S alla camera, per suonar la sveglia alla sinistra, e ho votato Vendola, il meno peggio nella coalizione, al senato, sperando comunque che ci potesse scappare un governo di centro-sinistra con un forte M5S all'opposizione, oppure addirittura una mezza coalizione. Non è andata così, peccato.
Mi lascia perplesso però continuare a leggere, qui, e su tanti giornali, delle gran tirate di quanto Grillo sia sbagliato, dittatoriale, e sostanzialmente la rovina dell'Italia. Del PD si dice per gioco che sia bravissimo a far l'analisi della sconfitta: ma siamo sicuri?
Perché a me il PD sembra bravissimo (come le sue varie forme precedenti) a dar la colpa agli altri: Berlusconi, le televisioni, Grillo, internet, il vaffanculo, la crisi, gli italiani persino! che son così stupidi da non votare in massa Bersani e quindi adesso c'è tutto 'sto casino!
Ho molti dubbi sul mio voto dato a Grillo; non sono nemmeno sicuro che lo voterò di nuovo. Ma di sicuro, questa è stata l'ultima volta che ho votato un partito alleato al PD (il PD, quello mai votato e mai lo voterò, però in passato avrei accettato di far coalizione...)
Lo dico venendo e continuando a stare a sinistra, e da libero professionista invece dovrei andarmene a votare il Berlusca tutto contento, farmi abbassare un po' le tasse, evaderne altre, e che gli altri si fottano... Mi turo il naso, voto Vendola... e il PD pareggia (non perde, pareggia!) e manco l'analisi del pareggio riesce a fare!
Adesso se la prende con il guardialinee Grillo, ieri con l'arbitro Berlusconi... ma oh! il dubbio, non gli viene che non sanno giocare a pallone!?!?

Insomma, per quel che vale il mio piccolo voto... lo dico qui, ma temo che in tanti abbiano già fatto questa scelta, e la faranno anche molti di più in futuro: mai più PD, mai più partiti alleati con il PD!!
almeno, fino a quando non cambierò idea :-)
Leonardo, continuerò a leggerti, perché i tuoi pezzi mi son sempre piaciuti molto, saranno almeno sette o otto anni che ti seguo quasi tutti i giorni. Ma cavolo, quando ti arrampichi sugli specchi per proteggere il PD, sembri mio papà (che non è un argomento convincente, ma forse mio papà è come tuo papà, emiliano, cattolico, ex-DC o ex-PCI, ora convergente al centro, generoso, onesto, compassionevole, e con culo seduto bello comodo, sulle fortune degli anni settanta e ottanta, che non se ne accorgono, ma hanno gestito bene i conti di casa, lasciato che lo stato invece andasse in vacca, e ora quel che ci lasceranno i nostri genitori tornerà allo stato per risanare il debito!!).
4/22/2013, 9:39:00 AM

efraim wrote ...
E poi, per sintesi e per l'appunto: http://loredanalipperini.blog.kataweb.it/lipperatura/2013/04/22/correva-lanno-2009/
4/22/2013, 9:39:00 AM

Anonymous wrote ...
Tu dici egemonia culturale io, che sono una mente semplice, parlo di fiducia; Grillo nei suoi spettacoli ha urlato un paio di verità in mezzo a un mare di balle, ha confermato alcune cose che molti sentivano come importanti e da allora si fidano di tutto ciò che dice senza alcun approfondimento. Questa tendenza, credo, ci deriva almeno in parte dagli anni di B. Conosco moltissimi miei coetanei (24) che per anni per sentirsi nel giusto non dovevano fare altro che elencare tre o quattro motivi per cui B. era il male; non c'è mai stato bisogno di articolare critiche più complesse e, disabituati al senso critico, ora prendono le loro opinioni dall'unica persona della quale credono di potersi fidare.
4/22/2013, 9:19:00 AM

Anonymous wrote ...
Perché Prodi no? Te lo dico io, qualora l'avessi dimenticato: perché Prodi non aveva dietro neanche i suoi, che infatti l'hanno impallinato, mentre i grillini (che secondo te appena arrivati a Roma sarebbero corsi a vendersi al miglior offerente) il loro candidato l'hanno votato compatti, mi pare.

tibi
4/22/2013, 7:26:00 AM

efraim wrote ...
Guarda, Leonardo, penso che Grillo abbia l'egemonia culturale perché è l'unico che, se proprio non ha ideologia, prende qualunque idea piaccia e venga considerata di valore da gruppi e gruppetti i più eterogenei, magari ampi, ma soprattutto che dimostrano di avere dei valori e magari dei valorosi fra i propri membri. Insomma, se una cultura è fatta di valori, Grillo è l'unico che almeno sembra portatore di una cultura. Il PD nasce dal connubio di due culture geneticamente di specie diverse, dunque dal matrimonio sterile, almeno presso i propri elettori (nella prassi parlamentare sicuramente un democristiano di sx - come il cattolicesimo di base, un po' teologia della liberazione che in piccola parte lo votava ma che comunque tale corrente era messa lì per intercettare, genere che però si è estinto - aveva sicuramente molti più punti in comune, inclusa la laicità che al PD manca, con un comunista, nel senso del partito). Il Partito Comunista poteva avere un'egemonia culturale quando aveva un'ideologia, o comunque un'impalcatura coerente di idee che orientavano la prassi. Oggi che finalmente si stanno avverando le previsioni marxiane (mondializzazione, concentrazione dei capitali, caduta tendenziale del saggio di profitto...) e che, a parte che sarebbe altro che un problema con l'Europa, un partito comunista avrebbe gioco facilissimo a esistere, non può, per via dell'89, per via del fatto che il mercato produrrà lo sfruttamento fino all'alienazione e magari alla macellazione, ma lo stato affidato al partito è pure peggio - e come negarlo - e un ripensamento efficiente ed efficacie delle strutture collettive non si è mai voluto fare, né dar spazio all'ipotesi. Comunque troppo lungo e temo inutile. Quel che serve è notare che per avere un'egemonia culturale devi avere una cultura. Una cultura forte. Ancor più che delle idee riconoscibili, comunque importanti, che sappiano attrarre le menti, dare speranza, far ipotizzare cambiamenti. Dei valori non negoziabili - c'è chi riesce a marciare su valori fuori dal tempo - meglio con un'impalcatura coerente, se si vuol resistere alla prova dei fatti, ma anche no, se ci si vuol ritagliare un ruolo di opposizione. E su questo Grilla ha gioco facile. Ma cosa offre il PD di tutto questo? Quali sono le sue parole chiave e chiare? Accoglie al suo interno esponenti di (quel poco della società civile) che ne incubano? No, lascia che Grillo metta il cappello su qualunque idea che possa parere sensata, portatrice di speranza o anche solo forte (inclusa quella dell'inciucio, ché è da metà degli anni '90 che in molti, anche gente che è stata organica al centrosinistra, si ritiene per logica necessità che almeno D'Alema sia uomo, come dire, contiguo alla P2 - cosa avvvenuta magari così come accade a molti leader di movimenti di opposizione: ovvio che il nemico fa ottenere risultati a chi più gli è contiguo - e ci si chiede come possa tenerselo un partito che si proclama alternativo a Berlusconi e come possano non chiedergliene conto gioranlisti non importa se di sinistra, ma amanti della verità. Perché guarda che è su questo che sta crollando il PD. Giusta o sbagliata che sia, è idea antecedente a Grillo, radicata e fondata; ci scommetterei che buona parte dei voti lasciati dal csx a Grillo o astensione e del non sfondare di Vendola - in quanto alleato del PD - sia dovuta a questa convinzione. Sapendolo, una dirigenza che avrebbe tenuto più alla propria sopravvivenza che a quella di Berlusconi, avrebbe dovuto escludere la cosa. Poi tu mi dici: Grillo è un bluff, poi ti frega. Più che plausbile, anche se c'è qualche elemento che può farlo dubitare. Ma Berlusconi scusa?)
4/22/2013, 7:19:00 AM

Fabio wrote ...
1) Innanzitutto, essendo Rodotà un uomo della cosiddetta sinistra, ed essendo stato proposti prima di Prodi, è il PD che deve rispondere perché no a Rodotà, prima di rilanciare con un altro nome.

2) Le ragioni per il no a Prodi sono molteplici, ed hanno a che fare con il suo passato, la distruzione del tessuto industriale pubblico (IRI in primis), le sue responsabilità nella disgraziata gestione dei rifiuti in Campania (ordinò lui di poter bruciare ecoballe illegali negli inceneritori e ripristinò i CIP6 abrogati durante il suo mandato proprio dalla sua coalizione, il tutto a fine mandato). E' stato persino chiamato in causa da Walter Ganapini quando questi ha denunciato il coinvolgimento dei servizi segreti e della presidenza della repubblica (ovvero, Napolitano) nella gestione dei rifiuti. E' tutto su wikileaks, gli dia un'occhiata.

Potrei continuare per minuti e minuti.

Ora, perché no a Rodotà?
4/22/2013, 6:45:00 AM

Andrea wrote ...
Ma la domanda "Perche' Prodi no?", ugualmente interessante, e' stata lanciata dal PD stesso (#prodipercheno) e non e' rimasta inascoltata, anzi ha ricevuto parecchie risposte.
4/22/2013, 6:19:00 AM

Vota anke tu gli Amici di Beppe

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I dieci candidati al Quirinale del Movimento Cinque Stelle sono una notizia. Mostrano che almeno una parte del MoVimento è molto più incline alla collaborazione con il PD dei suoi rappresentanti eletti e dei suoi megafoni. Anche se per la verità ne sappiamo molto meno di quel che sembra.

Per esempio non sappiamo quanti hanno votato davvero, e quanti rivoteranno oggi: i responsabili, chiunque essi siano, non ce l'hanno voluto dire. Il blog di Beppe Grillo viceversa è stato estremamente preciso sul numero degli aventi diritto, gli iscritti al Movimento "al 31 dicembre 2012 con documenti digitalizzati". 48.282. Più o meno gli abitanti di Civitanova Marche. Vale la pena di ricordare che alle ultime elezioni hanno votato per il Movimento 8 milioni e 690mila cittadini italiani: per farci un'idea, sono gli abitanti di tutte le Marche, più tutta la Toscana e quasi tutta l'Emilia-Romagna. Di questi, soltanto uno ogni 180 era ammesso a votare. Parlare di democrazia diretta con questi numeri ha un po' l'aria di una presa in giro.

Ma quanti di questi "ammessi" hanno realmente votato? Sarebbe lecito supporre che lo abbiano fatto quasi tutti, visto che si erano preoccupati per tempo di digitalizzare i documenti. Però Grillo non ce lo vuole dire, il che non è che si presti a molte interpretazioni. O i voti sono stati più numerosi degli aventi diritto - il che invaliderebbe la consultazione, e fornirebbe l'ennesima dimostrazione dell'inettitudine informatica dei leader del M5S - o sono molti meno. Fingiamo comunque che abbiano votato "quasi in cinquantamila", come dice Grillo contraddicendosi da solo, e diamo per buoni i suoi risultati. Anche così, però, non sappiamo quasi nulla. Certo, sappiamo che c'è Prodi (ed è una notizia) accanto a Rodotà e alla Gabanelli; ma non sappiamo quanti voti hanno preso, nemmeno in percentuale. Grillo non ce lo sta dicendo, e non è un piccolo dettaglio (continua sull'Unita.it, H1t#175).


Il talent-show del MoVimento


Chiunque abbia un po’ di dimestichezza coi sondaggi – e una consultazione su un campione di 50.000 persone può essere equiparata a un sondaggio – sa che i risultati non sono mai a pari merito. È cioè altamente improbabile che i dieci vincitori abbiano ottenuto più o meno lo stesso numero di preferenze. Di solito in un sondaggio di questo tipo tre o quattro nomi si spartiscono il grosso della torta, lasciando il seguito alle briciole. Per fare un esempio possiamo guardare i numeri del sondaggio SWG di qualche giorno fa che dava la Bonino in testa (col 16%): dopo di lei veniva Gianni Letta (con la metà dei consensi, l’8%), poi Berlusconi Prodi e Rodotà a pari merito (7%); Monti (5%); Napolitano (4%); la Severino, Zagrebelsky (3%); Grasso e Pera (2%). Questi ultimi sono decimi a pari merito, e con un ottavo dei consensi che aveva la Bonino. C’è una bella differenza. Viene spontaneo immaginare che altrettanta differenza ci sia tra il primo e il decimo classificato nella consultazione M5S, ma Grillo e Casaleggio non ce lo vogliono dire. Magari Prodi ha preso un ottavo dei voti di Imposimato. Magari Grillo straccia tutti al 90%. Magari no. Non si sa. Ma perché non si sa? Chi lo ha stabilito? In che assemblea del MoVimento si è deciso di procedere in questo modo? E c’era lo streaming?
Più che un esperto di democrazia, chiunque abbia deciso di far funzionare le cose in questo modo sembra esperto di talent show: gli unici spettacoli in cui non vengono mai divulgate le percentuali del televoto, per evitare di ammazzare la competizione quando sin dalla prima puntata qualche concorrente comincia a imporsi con l’80%. Il pubblico ha già scelto, ma lo spettacolo deve continuare; e poi chissà, magari tra qualche puntata, con qualche accorgimento degli autori e della regia, il pubblico potrebbe cambiare anche idea. Le “quirinalie” del MoVimento funzionano un po’ così. Oggi si dovrebbe fare il secondo turno, dove chi ha preso magari l’1% se la gioca ancora alla pari con chi ha preso forse il 30%.
Qualcuno lo ha chiamato ballottaggio, ma quest’ultimo di solito soddisfa la banale logica binaria che prevede che il vincitore sia eletto da almeno il 50% più uno degli elettori. Dunque al secondo turno non possono essere ammessi che due contendenti. Se invece ne ammetti dieci, puoi essere ragionevolmente sicuro che nessuno otterrà il 50% più uno. Il vincitore potrebbe essere viceversa incoronato da una percentuale risibile, anche intorno al 15%: meno di settemila voti. Più o meno gli abitanti di Staranzano (Gorizia, hinterland di Monfalcone). Democrazia diretta? Ne siete sicuri? http://leonardo.blogspot.com
Comments (5)

Aru wrote ...
@ Leonardo
Gabanelli... giornalista.
una volta scrivevi di giornalisti/ blogger al potere in italia.
Una certa italia, forse, vuole proprio questo.

o forse nella fase della indignazione,
grillo o la gabanelli rappresentano una forma di denuncia, indignazione, accusa.
Forse a certi italiani piace questo: indignarsi, denunciare.
risovere i problemi, entrare nel concreto dei problemi e` una altra storia.
Sinceramente vedo solo una continua discesa verso la superficialita` culturale.

Sempre che le elezioni M5S siano reali, scevre da errori o manipolazioni.
4/17/2013, 2:29:00 AM

LoSconosciuto wrote ...
veramente a me pare che tutti diano per scontato che NON accetti... magari invece accetta. Diciamo che forse la cosa più furba che potrebbe fare sarebbe dire "grazie, no". In questo modo eviterebbe di NON essere eletta (perchè mi pare difficile che venga realmente eletta) e si terrebbe comunque il notevole onore di essere stata proposto come candidata.
In più, proprio a volersi immolare, aiuterebbe a far avanzare di una casella Rodotà... e quello si che o verrebbe eletto anche dal PD o provocherebbe comunque grossi maldipancia
4/16/2013, 5:51:00 PM

Claudio B. wrote ...
Tutti danno per scontato che Milena Gabanelli accetti l'investitura...

...secondo me è lì con qualche amico fidato a discutere il da farsi.

A questo punto non resta che attendere e vedere.
4/16/2013, 4:41:00 PM

marcell_o wrote ...
tanto per non generalizzare, come fanno sempre loro... il livello medio, a partire dai portavoce... mio dddio!
speriamo che grillo abbia detto alla lombardi la verità su babbo natale e la cicogna... sennò saranno guai
per il sempreaaddormentato crimi non c'è speranza
4/16/2013, 2:26:00 PM

LoSconosciuto wrote ...
e infatti ha vinto la gabanelli. persona che mi piace molto, che conduce un programma che seguo da tanti anni.
Però però però qualcosa non mi quadra: ma come, proprio i 5 stellati, che sono scafatissimi e han buttato nel cesso la TV, ne' ci vanno ne', immagino, la guardano - o se la guardano non credono a nulla - proprio loro che la RAI è un covo dei partiti... mi vanno a scegliere la conduttrice di un programma d'inchiesta che spesso, tra l'altro, manda in onda inchieste fatte da altri?
Ma alla fin fine, la media dei grillini, come la media di noi tutti, non sarà composta da ingenui influenzabili?
4/16/2013, 2:18:00 PM

Anonima parlamentari

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Ieri gli iscritti al Movimento 5 Stelle ("al 31 dicembre 2012") hanno votato on line il loro candidato alla presidenza della Repubblica. È solo il primo turno; lunedì avverrà un "ballottaggio" tra i dieci nomi più votati - il che significa che probabilmente il vincitore della competizione non avrà la maggioranza assoluta dei consensi nemmeno tra gli elettori m5s. È comunque un po' presto per fare previsioni: per ora tra i nomi più frequenti sui social network ci sono per lo più persone che hanno fatto altri mestieri (Gino Strada, Milena Gabanelli), figure che ci dicono molto dell'immaginario grillino (la centralità del videogiornalismo, l'antagonismo barricadero) ma che è difficile immaginare realmente candidati al Colle. Va da sé che qualcuno voterà direttamente Beppe Grillo: non ci è dato sapere quanti, né se a Grillo interessi o serva un trampolino del genere. Si vedrà più avanti.

Per adesso è interessante osservare il modo in cui il MoVimento punta, consapevolmente o meno, a una repubblica di fatto presidenziale, aggirando la Costituzione. Non c'è bisogno di abrogarla là dove prevede che il presidente sia nominato dal parlamento; è sufficiente trasformare il parlamento in una semplice assemblea di esecutori della volontà popolare, pronta a esprimersi in ogni momento attraverso sondaggi on line sulla piattaforma del MoVimento. Qualcosa di simile ai "grandi elettori" che vengono eletti dai cittadini americani in occasione delle elezioni presidenziali, e ai quali, salvo imprevisti, non viene chiesto che votare esattamente il candidato indicato dai cittadini. È in questo modo che assume un senso anche la boutade di Grillo sull'aspirazione del M5S a raggiungere "il 100% dei consensi": il MoVimento non è un partito - e infatti coi partiti non dialoga - il MoVimento è la piattaforma in cui in futuro i cittadini voteranno le loro leggi ed eleggeranno i loro rappresentanti, compreso il Presidente, senza passare attraverso i partiti. Anche se per ora la piattaforma non è ancora pronta, Casaleggio ci sta lavorando ma è molto impegnato; comunque adesso si prova a eleggere l'inquilino del Quirinale e vediamo come va.

È curioso notare come Grillo, che accusa gli altri partiti di aver trasformato i parlamentari in "figure di cartone", in sostanza consideri i senatori e i deputati non molto più che pigia-bottoni, dai quali non pretende nessuna competenze o professionalità: e infatti dopo due mandati li vuole fuori dai piedi. Dal suo punto di vista non ha tutti i torti, un pigia-bottoni non diventa più bravo dopo cinque anni passati a pigiare bottoni; può però abituarsi agli ozi romani e farsi fotografare alla buvette (continua sull'Unita.it, H1t#174).

In questo programma di superamento e aggiramento delle istituzioni repubblicane  il MoVimento rivela un certa continuità con il passato che pretende di distruggere, e in particolare il berlusconismo. È berlusconiano il tentativo di trasformare l’Italia in una repubblica presidenziale de facto, mutando le elezioni legislative in referendum sulla sua persona (agli italiani era chiesto di barrare o no una croce sul simbolo “Berlusconi presidente”). È sua in fondo anche la concezione del parlamentare come dipendente, da gratificare minacciare o licenziare, e perché no sostituire con qualche elemento strappato alla concorrenza. A questo modello aziendalista Grillo si è ispirato, sostituendo l’immagine del Boss con quella del popolo: i parlamentari, ci ha spiegato, sono nostri dipendenti: non di Berlusconi (e nemmeno di Bersani), ma nostri. Non ci resta che votare e fidarci di Beppe, che più che megafono in questo momento sembra incarnare la figura di un bizzoso amministratore delegato.
In fondo il grillismo è una delle conseguenze del porcellum, la legge elettorale voluta da Berlusconi e che nessun contendente è mai riuscito a cambiare. Abolendo le preferenze, attribuendo ai vertici di partito la totale responsabilità sui nomi da mettere in lista, il porcellum ha eliminato ogni residua necessità di individuare candidati credibili, radicati in un territorio. Proprio nel momento in cui la fiducia nei confronti dei partiti toccava il punto più basso, questi ultimi hanno tolto l’ultima possibilità per l’elettore di segnalare il proprio disagio nei confronti di un candidato indigesto. Il porcellum ha creato le premesse per il successo di un partito di anonimi pigia-tasto: tra i peones di Grillo e quelli di Berlusconi, abbiamo pensato tutti, magari ci sarebbe stato addirittura un salto di qualità – che finora, purtroppo non si è veduto. Ma in un certo senso il M5S è il partito che meglio di tutti incarna la filosofia del porcellum: non si votano le persone, si vota un simbolino che è proprietà di qualcuno che sceglie per te le persone. Se poi è tanto onesto e gentile da aprire consultazioni on line per comporre le liste, tanto meglio, ma non è che faccia molta differenza: in un modello del genere, il candidato ideale non ha né personalità né dubbi, è un automa autorizzato a pigiare determinati tasti durante determinate votazioni. Fa un po’ paura, ma ha un senso. Potrebbe persino funzionare.
Il partito degli anonimi ha però un punto debole: non può, per definizione, esprimere candidati credibili alle cariche più importanti. Lo si è visto al momento di individuare i presidenti delle camere, e ancor più durante le tragicomiche consultazioni in cui il M5S ha reclamato un incarico di governo senza spiegare chi, in concreto, avrebbe voluto mandare a Palazzo Chigi. Dietro all’enigma surreale c’è una banalissima ammissione di inadeguatezza: il partito di anonimi non ha nessun candidato credibile. Non li ha nemmeno per il Quirinale: Grillo in un primissimo momento aveva buttato lì Dario Fo; pretattica o semplice ingenuità? Non lo sapremo mai: c’è da sperare che i suoi iscritti siano un po’ meno confusi di lui.
Nel frattempo Bersani e Berlusconi negoziano. In discussione non può che esserci la riforma elettorale: tutto il resto potrebbe anche essere rimandato dopo nuove elezioni, ma il porcellum va cambiato, a parole sono d’accordo tutti. Personalmente – per quel che conta – avrei preferito che l’accordo lo avessero fatto Pd e M5S, ma le possibilità erano scarse fin dall’inizio. A questo punto la logica, e la pragmatica, ci suggeriscono che due grandi partiti su tre si mettano d’accordo su una legge elettorale disegnata in modo da sfavorire il terzo. E siccome il terzo è un partito di anonimi, è lecito supporre che la prossima legge rimetterà in primo piano le personalità dei candidati. Sarebbe una buona notizia, credo, persino per molti elettori M5S. http://leonardo.blogspot.com
Comments (12)

marcell_o wrote ...
la "sana democrazia diretta, assembleare e permanente" è un'illusione ottica
chiunque ha partecipato a un'assemblea condominiale, universitaria, sindacale sa che democrazia e assemblea sono due cose (di fatto) inconciliabili, almeno per la stragrande maggioranza che (per qualunque ragione) non partecipa all'assemblea
oltretutto ci sono molte tecniche di condurre le assemblee
mi chiedo (nel senso che continuo a non capire) cosa ci sia di più democratico nel far votare 20-30 mila iscritti anziché i rappresentanti di milioni di elettori
magari a ricreazione me lo spiega magnetico, se ce la farà a smettere di scaccolarsi
4/13/2013, 9:39:00 PM

Tomma wrote ...
Sì, però non c'è solo il berlusconismo, nell'idea che i parlamentari pigia-bottoni. Io ci vedo anche tanta della deriva corporativ-sindacalista della politica nella seconda repubblica, e in particolare della sinistra. Cioè, così come è passata l'idea che i sindacati proteggano i loro iscritti (a prescindere dal lavoro), è passata quella che il dovere dei politici sia quello di tutelare gli interessi dei loro elettori (o del loro "blocco sociale di riferimento"), di qui la definizione di politica come di "composizione di interessi". Coverrai che il passo è abbastanza breve, da qui al pigia-bottoni: non è richiesto che il politico abbia un progetto politico complessivo, una ideologia (come si sarebbe detto nel XX secolo) o una "vision" (come ci è rimasto di poter dire nel XXI), deve fare il lobbista del suo elettore. Uno poi, al limite, può lavorare di proiezione e di identificazione: tipo l'operaio che vota Berlusconi perché sogna di fare i soldi anche lui, o l'imprenditore che vota PD perché crede nel welfare (o perché era di sinistra al liceo e non vuole sentirsi di aver cambiato casacca dopo aver fatto i soldi). Ma questo non toglie che Berlusconi farà gli interessi di chi ha soldi e non vuole pagare le tasse, e il PD cercherà di conservare fare quelli di chi ha potere contrattuale (cioé dipendenti e pensionati) nel rispetto dei diritti acquisiti (e nell'indifferenza del mondo che cambia, ma questa è un'altra storia).
Obbiettivamente, una volta accettata questa prospettiva, la Repubblica (non il giornale) è un'ostacolo giurassico ad una sana democrazia diretta, assembleare e permanente, e finché sopravvive ci si mandano quei pigia-bottoni che dici tu.
Credo si capisca come la penso invece io, ma non voglio dilungarmi. Quindi mi limito a segnalare che secondo me il problema è proprio nello svilimento della politica a rappresentanza e composizione di interessi, quali che siano.
4/12/2013, 3:17:00 PM

Anonymous wrote ...
Intanto, indipendentemente dai motivi (puro mktg, voglia di suspense, manipolazione) siamo a #REVOTATE PER IL MIO PRESIDENTE, MI RACCOMANDO. Seguirà dibattito come ai tempi di Bush vs Gore? Lepidia
4/12/2013, 3:14:00 PM

Tommaso Leso wrote ...
Per quello dice dei candidati, e non dei leader.
4/12/2013, 11:36:00 AM

Anonymous wrote ...
Bersani ha detto che mai e poi mai farà un governo con Berlusconi, ha poi proposto al M5S una legge anti-corruzione e alcune leggi sul lavoro.

Ovviamente quei collusi del M5S hanno rifiutato in quanto sono pagati da Berlusconi, ma fortunatamente Bersani tiene duro e non si allea col Caimano, rimanendo fedele al Manifesto di Parigi sottoscritto assieme ai socialdemocratici tedeschi e francesi.
4/12/2013, 11:25:00 AM

Anonymous wrote ...
Secondo me ultimamente stai prendendo una brutta piega. Prima Bersaniano di ferro e ora accetti addirittura l'alleanza con Berlusconi.
4/12/2013, 11:10:00 AM

Mauro wrote ...
Io ho lanciato (a tutti, non sol al M5S) una proposta: Carlo Rubbia (http://pensieri-eretici.blogspot.de/2013/04/spammiamo-per-la-presidenza-della.html).
Saluti,
Mauro.
4/12/2013, 11:03:00 AM

Anonymous wrote ...
"è lecito supporre che la prossima legge rimetterà in primo piano le personalità dei candidati"

Ma Grillo, di personalità, non ne ha pure troppa? Non parlo di capacità politiche, ma di carisma, almeno secondo i suoi elettori.
4/12/2013, 9:43:00 AM

Tommaso Leso wrote ...
Sempre pieni di stile.
4/12/2013, 9:39:00 AM

magneTICo wrote ...
ma non ti preoccupare: quando farai l'esame di terza media capirai...
4/12/2013, 9:28:00 AM

marcell_o wrote ...
ultimamente scrivi delle cose molto condivisibili, sagge direi. banali perfino
per me che sono d'accordo ovviamente
continuo a non capire tante cose e purtroppo leggere cose sensate non aiuta a capire come va l'italia
continuo a non capire come non sfruttare la possibilità di voltare pagina davvero, di "costringere" il piddì a cambiare davvero, ecc.
invece no: si fanno votare 20 o 30.000 persone e si spaccia per democrazia... il che è logico per grillo ('ndo sta scritto che lui è democratico?), mi sembra meno logico per gli altri
quindi no, non capisco perché uno dovrebbe preferire lamentarsi mentre altri fanno le cose invece che partecipare a farle le cose, escludendo il più stronzo degli altri due...
4/12/2013, 8:49:00 AM

Paolo wrote ...
Il passo da pigia bottoni per conto del partito (che ormai è acclarato di quali interessi si occupa, e (hint) non sono quelli dei cittadini da un bel pezzo) a pigia bottoni per conto dei cittadini che si esprimono sul web è indubbiamente in avanti.
Certo ora siamo in una fase in cui pigiano i bottoni per conto del capo, che non fa molta differenza rispetto ai partiti. Ma credo che tutti i sostenitori del movimento stiano aspettando di vedere il gioco, di veder evolvere questa fase che è (penso io) dovuta a un risultato elettorale non atteso e non preparato.
Ma checché ne dicano tutti, te compreso, ritengo che quella grillesca sia una fetta di elettori molto critici, molto più di quelli che hanno votato b. (e lo voteranno sempre perché è lui) o b. (quell'altro, perché non si può votare altro che la sinistra).
In sostanza sono certo che il voto grillino si sposterà altrove con molta più facilità, se non verranno mantenute le promesse di Grillo, rispetto a quanto _incredibilmente_ dei pacchetti del 25 percento di elettori non si sono azzardati a spostarsi da chi, ormai è un fatto certificato dalla storia, le promesse si guarda bene dal mantenerle.
4/12/2013, 8:39:00 AM

10.000 aborti, il Bilderberg e un pazzo scatenato

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Mara Carfagna la vorrebbe al Quirinale. Micaela Biancofiore è d'accordo. Ma la vera notizia è che un terzo degli italiani, secondo un sondaggio IPR Marketing, vorrebbe Emma Bonino presidente della Repubblica. Quattordici anni dopo la campagna "Bonino for president", che portò una lista radicale alle elezioni europee oltre l'otto per cento (record assoluto), la Bonino gode ancora di una capitale di fiducia e di stima che nessun politico di primo piano oggi in Italia potrebbe vantare. Peccato che al Colle non si salga coi sondaggi: ben pochi degli inquilini precedenti avrebbero vinto una simile gara di popolarità. Le possibilità che Emma Bonino non sia anche stavolta un nome da bruciare in fase di pre-tattica sono abbastanza esigue. Ed è un peccato.

Anche chi non nutre particolare simpatia per il personaggio non può negare che la Bonino abbia tutte le carte in regola per aspirare alla prima carica della Repubblica: ha le competenze, un alto senso delle istituzioni maturato in decenni di esperienza in Italia e soprattutto all'estero; ha combattuto battaglie radicali ma conosce l'arte del compromesso; e ha sempre preferito tenersi ai margini del teatrino mediatico della politica italiana: il che potrebbe essere poi il vero motivo per cui molti italiani la preferiscono ad altri politici e politiche che conoscono meglio. Ciononostante è davvero difficile che questo parlamento la nomini presidente, per almeno tre motivi talmente ovvi che molti osservatori non si preoccupano nemmeno di metterli nero su bianco. Facciamolo qui. Se tra un mese scopriremo di esserci sbagliati, saremo i primi a esserne contenti (continua sull'Unita.it, H1t#173)


Bonino al Colle? Tre motivi per cui sarà difficile


1. L’annosa polemica sull’aborto
Nel 1975, molto prima che l’aborto diventasse legale, la Bonino si autodenunciò per aver eseguito, presso il Centro di sterilizzazione e di informazione sull’aborto da lei fondato, qualcosa come diecimila interruzioni di gravidanza. È un dato molto facile da recuperare in rete, che in un qualche modo sembra rimosso dal dibattito, nel momento in cui per esempio viene celebrato in una chiesa il rito funebre per Mariangela Melato e molti si stupiscono che all’amica Emma Bonino un sacerdote cattolico impedisca di parlare. Ci si sarebbe dovuto stupire del contrario, considerando che per un cattolico praticante l’aborto rimane un omicidio. Certo, ormai neppure gli esponenti parlamentari più integralisti si fanno sfuggire cenni a una possibile modifica della legge 104; in compenso si parla con sempre più insistenza di “valori non negoziabili”, anche tra i cattolici del PD che sono ben rappresentati in parlamento (rispetto all’elettorato di riferimento; questa almeno è l’impressione). Secondo questi valori, Emma Bonino era e resta una stragista; non una mera esecutrice di ordini, ma una teorica dello stragismo di Stato. C’è da chiedersi se il Papa le stringerebbe la mano, e il Papa per altro è nuovo di zecca, per adesso lo amano tutti (ne parlano bene perfino su beppegrillo.it). Peraltro i cattolici hanno la sensazione che il Quirinale stavolta tocchi a loro: Berlusconi certo esagera quando dice che gli ultimi due presidenti sono stati di sinistra; ma Ciampi e Napolitano sono stati presidenti laici di un paese in cui la Chiesa cattolica continua a considerarsi una comunità maggioritaria. È davvero molto difficile che dopo di loro i cattolici del parlamento si rassegnino a votare l’abortista Emma Bonino. Niente di personale – probabilmente la stimano più di tanti confratelli esponenti di partiti avversari – ma la prospettiva di un settennato ancora più laico dei precedenti non deve esaltarli.
2. Il Bilderberg club
Nel novembre 2011, mentre Monti muoveva i primi passi da Presidente del Consiglio incaricato, in un clima di generale benevolenza, il blog di Beppe Grillo fu uno dei pochi a esprimere subito dei dubbi: 
Mario Monti sarà anche bravo, sarà un economista di valore, sarà tutto quello che vuoi. E’ certificata, però, la sua appartenenza a certe associazioni sulle quali non mi esprimo. Cito il Bilderberg Group, ad esempio. Ecco, sapete chi fa parte del Bilderberg oltre a Monti? Tale Emma Bonino. E sapete quale è stata la prima senatrice ad abbracciare Monti oggi in Senato? Emma Bonino.
La partecipazione di Emma Bonino a qualche dibattito del Bilderberg Group potrebbe essere considerata una semplice curiosità, se il club in questione non fosse un incubo ricorrente di tutti i complottisti nostrani, molti dei quali hanno nidificato nel Movimento Cinque Stelle. Chi sostiene che la Bonino possa essere un nome meno indigesto degli altri per i parlamentari m5s, in quanto “meno partitocratico”, forse dovrebbe dare un’occhiata più attenta a quello che si dice e si scrive nell’entourage grillino: il Bilderberg club è la Casta delle Caste, l’affiliazione equivale più o meno al marchio della bestia.
Sicuramente non tutti gli eletti m5s la pensano così, ma finora quel che pensano gli individui è stato ahinoi piuttosto irrilevante. Grillo ha già il suo daffare a conciliare pretese di trasparenza assoluta e controllo totale dei suoi parlamentari; nel frattempo deve difendere sul blog una strategia che al grido di “tutti a casa” per ora ha ottenuto soltanto la sopravvivenza del dimissionario Monti; l’elezione di uno dei pochissimi bilderberg italiani al Quirinale sarebbe un altro boccone amaro da far inghiottire a una base un po’ disorientata. Insomma, se servissero voti m5s, la Bonino non sembra il nome più adatto. Sarei anche in questo caso felice di sbagliarmi.
3. Marco Pannella
Emma Bonino è l’unica personalità che è riuscita in un qualche modo a brillare di vita propria all’interno di una “galassia” radicale che negli ultimi vent’anni è stata cannibalizzata dal suo demiurgo. Ma nel momento in cui salisse al Quirinale, Marco Pannella potrebbe costituire una fonte inesauribile di imbarazzi per la Presidente. Non si tratta semplicemente di tener conto delle mattane di un personaggio ormai incontrollabile (ieri pare che abbia scassato uno studio radiofonico). Sotto i riflettori finirebbe tutta la storia di un partito che a un certo punto si è trasformato in una lista personale, continuando a percepire rimborsi dallo Stato (a cui vanno poi aggiunti i finanziamenti per la radio). Qualche magagna è già saltata fuori (una segretaria assunta in nero per dodici anni); se ne emergessero delle altre, Emma Bonino si troverebbe in una situazione difficile. Dopo aver pubblicamente chiesto scusa all’ex presidente Leone per aver cavalcato la campagna per le sue dimissioni, la Bonino potrebbe sperimentare un beffardo contrappasso. Lei stessa probabilmente ne è consapevole, il che potrebbe spiegare l’apparente indifferenza nei confronti della campagna che anche stavolta Pannella cerca – sempre più faticosamente – di montare in suo favore.
Questi sono solo tre degli ostacoli che si frappongono tra il Colle ed Emma Bonino. Ripeto, sarei contentissimo di scoprire che sono soltanto immaginari. Sarebbe la dimostrazione che l’Italia è un paese laico che ha ormai assorbito la lunga controversia sull’aborto; che il M5S non è in balia di una cerchia di paranoici convinti di essere vittima di un complotto dei poteri forti mondiali; e che Pannella non è più in grado di fare danni. Tre buone notizie in una, insomma. E poi sì, avremmo un presidente donna, il che dopo 60 anni di uomini certamente non guasta. http://leonardo.blogspot.com
Comments (7)

marcell_o wrote ...
la famosa campagna alle europee con la bonino all'8% fu pagata miliardi avuti da berlusconi
personalmente ritengo i tuoi motivi molto plausibili, alcuni li condivido e altri no
si potrebbe cominciare a candidare qualcuna al di sotto dei 70-80 anni (per questioni di natura) e sopra i 50 (per questioni di legge) e magari anche non diventata famosa per i talk show, qualcuna con delle qualità a-televisive, non contro-televisive, ma indipendenti dalla televisione
dovendola tenere al colle per 7 anni valere qualcosa le servirà
4/7/2013, 7:48:00 PM

toyg wrote ...
Nope. Di comici ce n'è abbastanza in rete...
4/5/2013, 10:50:00 PM

toyg wrote ...
Me piasce :D
4/5/2013, 10:49:00 PM

Anonymous wrote ...
lacava, ce vonno 50 pirulotti. ferilli sarebbe la donna giusta, senonché lei si cala gli anni, e magari se si sa ci resta male.

:-)
4/5/2013, 6:19:00 PM

Anonymous wrote ...
Ma quale quarantenne, manco le basi... votato grillo per caso?
4/5/2013, 5:28:00 PM

toyg wrote ...
Ma veramente Bonino si è lasciata usare come scudo umano da Pannella per decenni, decenni durante i quali i radicali hanno fatto le peggiori porcate pur di sopravvivere (accordandosi con i craxiani, con i post-craxiani, con i berlusconidi, con i piddini, con tiziocaiosempronio, sempre alla ricerca dello scranno per il loro esibizionistico ras) e Bonino era coinvolta in tutte le scelte, eccome se lo era. Bonino va bene nei sondaggi perché di solito è mediaticamente sottoesposta rispetto alle alternative; appena è trattata allo stesso modo (e.g. dopo l'irripetuto exploit alle Europee, e ribadisco *irripetuto*), la gente si è stancata molto in fretta anche di lei.

Io invece sarei tentato di mandare un "giovane" quarantenne, come simbolo del cambiamento etc etc, senonché poi diventa senatore a vita e non ce lo leviamo più dalle balle. Quindi, l'unico vero candidato è Giulio Andreotti.
4/5/2013, 3:00:00 PM

Anonymous wrote ...
Lontano dalle TV (o quasi) ci sono milioni di donne. Perché non Chiara Saraceno, attiva nell'Università, competente in materia di equità e welfare state? L'essere laica è LA garanzia, almeno fino a quando la CdelV non avrà traslocato...

Lepidia
4/5/2013, 1:13:00 PM

Revolution will be video-made

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Se fosse confermata, la scelta di Grillo e di Casaleggio di portare "Nik il Nero" a Palazzo Madama confermerebbe la centralità all'interno del M5S di una figura 'professionale' che fin qui abbiamo tutti colpevolmente snobbato: no, non il camionista (anche se Nik è famoso per autoriprendersi mentre guida), ma il videomaker. Insomma il tizio che si fa i video in casa e poi li mette sul suo canale Youtube.

Così raccontava Nik qualche mese fa a Linkiesta: "Ho da sempre una grande passione per la telecamera, e quindi ho pensato di rendermi utile con qualche video. Avrei voluto fare il videomaker di professione. Ci ho anche provato per cinque o sei mesi, ma non tiravo su abbastanza soldi, e così sono dovuto tornare a fare il camionista. Il primo video che girammo col gruppo fu sul detersivo alla spina. Poi ne abbiamo fatti tantissimi di denuncia; direi ormai circa 350. Il 60% sono finiti dal mio canale YouTube direttamente sul blog di Beppe Grillo, che li apprezza molto". Nik - se la notizia è vera - dovrebbe arrivare al Senato come consulente di un portavoce del capogruppo, o qualcosa del genere, ma in sostanza per fare i video; con la stessa professionalità con cui ha curato in questi anni il suo canale Youtube. Prima di lui c'era Daniele Martinelli (continua sull'Unita.it, H1t#172).

Prima di lui c’era Daniele Martinelli (che forse è stato sollevato forse no, intorno a Grillo c’è la stessa trasparenza del Cremlino ai tempi di Andropov), e che parlava di sé stesso in questi termini: “sono un professionista della comunicazione nato sulle macchine da scrivere, passato attraverso le redazioni radiofoniche e televisive in cui si doveva saper fare tutto: scrivere testi, condurre, cimentarsi in regia, usare la telecamera, sistemare le luci, l’audio, montare i servizi con metodo lineare, non lineare e poi digitale… Tutti questi lavori messi insieme hanno creato la recente (non per me) figura del videomaker. Che nell’accezione più moderna del termine significa esercitare attività di video-giornalista INDIPENDENTE”.
La stessa attività di “video-giornalista indipendente” esercita – con qualche successo in più – il consulente del portavoce del capogruppo alla Camera, Claudio Messora. La nomina dall’alto di Messora e Martinelli (e poi di Nik) è stata interpretata da molti anche all’interno del Movimento come un tentativo di assistere ‘dall’alto’ ai gruppi parlamentari abbandonati un po’ a sé stessi: la famosa “cinghia di trasmissione”. Qualcuno li ha persino chiamati commissari politici: è un po’ presto per capire se svolgano davvero una funzione del genere. Per ora è più interessante notare da dove Grillo e Casaleggio peschino i loro cosiddetti fedelissimi: dalla Rete, naturalmente, ma nello specifico da Youtube. Messora, Martinelli e Nik hanno biografie diversissime (e affascinanti) che convergono soltanto nel momento in cui vengono attirati nell’orbita di Beppegrillo.it in qualità di “videomaker indipendenti”, produttori di migliaia di ore di materiale video che qualcuno ha pur visto e molti avranno semplicemente linkato e, avrebbe detto Petrolini, “piacciato”. Il modello a cui tutti e tre guardano è ovviamente il video-giornalismo d’inchiesta di Report o quello dei reportage della factory di Santoro: i risultati poi sono davanti a tutti, se qualcuno ha voglia o tempo per andarseli a vedere.
Ma l’importanza di questi videogiornalisti fai-da-te non andrebbe sottovalutata: si è detto a lungo che Grillo ha vinto rinunciando alla tv e lavorando sulla Rete. Possiamo aggiungere che Grillo ha portato in rete un linguaggio televisivo, scimmiottato alla benemeglio da volontari generosi ma non professionisti. Il suo blog non avrebbe avuto il successo che ha avuto senza i materiali video di cui ha sempre fatto un larghissimo uso. Basti pensare che  fino a qualche anno fa la rubrica più seguita era la predica settimanale di Travaglio, davanti a una camera fissa: per un vecchio utente di internet uno spreco di tempo e memoria, dal momento che ci si mette molto meno tempo a leggere un testo a video: ma l’utente-tipo di Beppegrillo preferisce guardarsi la clip, anche se tutto quel che c’è da vedere è la faccia di Travaglio che legge. In fondo succede la stessa cosa ogni giovedì da Santoro, dev’essere un format rassicurante. Quando si arriva a Nik il discorso è diverso: lui mica legge, e probabilmente i discorsi che fa davanti alla sua webcam non riuscirebbe a metterli giù su un foglio (non in modo altrettanto incisivo). Il video a un certo punto diventa una scorciatoia per spiegarsi e capirsi meglio. È il caso di Nik, ma anche dei portavoce grillini alla Camera e al Senato. Non solo si spiegano attraverso video, ma sono convinti che tutti dovrebbero fare così, che sarebbe tutto più chiaro se tutti facessero così: niente verbali scritti che sono noiosi, tutto in streaming, ore di streaming. Il grillismo non è solo una sfida alla democrazia. È anche una sfida alla civiltà della scrittura.http://leonardo.blogspot.com
Comments (7)

Alice wrote ...
Hai visto l'intervista di Grillo alla giornalista turca in cui diceva che in futuro non ci servirà più saper leggere e scrivere, perché "andremo a icone" "come i cinesi"?

- facepalm -
4/1/2013, 12:17:00 AM

Anonymous wrote ...
Leonardo,
...ma per caso hai scommesso con qualcuno che saresti riuscito a farmi diventare grillino?
...no perché... stai vincendo!

sai, le figure professionali prima (e per "prima" intendo dai primi anni settanta fino a ieri mattina) le selezionavano così: il parente o amico o portaborse entrava al giornale, poi passava in rai e rifiniva la sua gavetta a spese pubbliche; così quando il Capo arrivava al potere, aveva già maturato dieci anni di "professionalità" da sfoggiare.

io guardo poco la televisione, e meno ancora su internet; ma se ai grillini in senato serve qualcuno che sappia puntare una telecamera, nik il nero va bene come chiunque altro, forse meglio.
3/30/2013, 11:48:00 AM

Nishanga wrote ...
ahhh signora mia non ci sono piu`i commentatori di una volta..
e manco i boss di ´na vorta.. tutta colpa dei comunisti se so´magnati la sua verginita`e chi mai avrebbe potuto solo immaginare..fijo..

#t´amero`pessempre ..ma ogni volta ´sto sturbo e i santi, ´sti commenti mo`Grillo e il link al giornale dovelometti?? Abbasta ciau
3/30/2013, 10:44:00 AM

Vagabond wrote ...
sinceramente, questo mi ricorda un po' il Reverendo Parris in "The Crucible", quando, a qualsiasi azione intrapresa da John Proctor e compagni, rispondeva: "This is a clear attack upon the court!" Sinceramente dal punto di vista culturale ritengo che la cultura visuale e la scrittura possano e debbano coesistere molto bene, e anzi,l'attacco al mondo della scrittura l'avranno fatto per primi gente come Safran Coen e Danielewski - entrambi non mi piacciono - creando orribili ibridi mashed-up. L'uso dell'immagine a se' stante e il recupero di una buona tradizione orale, sia di lettura che di retorica, a mio parere sarebbe cosa dunque buona e giusta, pero' il mash-up, come dire, stona sempre. Quindi si' a Werner Herzog e ai suoi mediometraggi sulle esplosioni dei pozzi di petrolio, e si' anche a Travaglio che si legge da solo per farsi capire meglio; no a video blatanti che alternano immagini di impatto con parole altisonanti. Ma piu' che i film maker, sarebbero da accusare i principali telegiornali nazionali, non ti pare?
3/30/2013, 6:16:00 AM

marcell_o wrote ...
non so se grillo sta facendo scelte (che lui ritiene siano) competenti o sta semplicemente (come un socialista dei vecchi tempi) premiando la fedeltà...
non so quale delle due mi faccia più orrore
in ogni caso il deficit di democrazia (all'interno del movimento) è davvero enorme
un'ultima cosa:
ora chi glielo spiega a questi che le leggi vanno scritte, controfirmate con la penna da napolitano e poi pubblicate sulla gazzetta ufficiale su carta?
chi glielo dice che non si potranno fa' in streaming?
ci sarà qualcuno di loro che negli ultimi anni ha letto un giornale o una rivista? voglio dire a parte "macworld" o "tutti i trucchi per ps3"...
non è che qualcuno potrebbe mettersi a leggere e poi mettere su youtube "fahrenheit 451", magari qualcuno di loro ci trova di che riflettere
3/29/2013, 9:13:00 PM

Anonymous wrote ...
A professò...nik è proprio quello che - dovunque andrai- te lo ritroverai sempre fra i piedi
3/29/2013, 5:35:00 PM

Il Navigante wrote ...
Dove ci stanno portando questi pazzi ?? alla bancarotta ....

http://unafinestraperta.blogspot.it/
3/29/2013, 11:26:00 AM

Le cinghie di Grillo

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"Personalmente ritengo che se devo dibattere, dibatto sui fatti, possibilmente in spazi dove non ci siano più di 3-4 persone con le quali valga la pena discutere. Pd e Pdl, francamente, se ne vadano a fanculo." Così scriveva Daniele Martinelli una settimana fa, dopo aver abbandonato una diretta tv. Ieri è diventato il portavoce ufficiale dei deputati M5S. Lo hanno scelto Grillo e Casaleggio per le sue doti di comunicatore - cioè, lui è uno di quelli che nell'entourage di Grillo ha doti di comunicatore ("se devo dibattere, dibatto sui fatti, possibilmente in spazi dove non ci siano più di 3-4 persone"). Figurati gli altri.

"Da domani, non parlerò più con nessuno. Non prendetevela con me." Così scrive sul suo blog (Byoblu) Claudio Messora, dopo una prima faticosissima giornata da portavoce ufficiale dei senatori M5S, esasperato dal modo in cui le sue parole sono state distorte dalla stampa. Anche lui è stato scelto da Grillo e Casaleggio per le sue doti di comunicatore - è uno dei pochi esponenti m5S ad avere familiarità con video e microfono. Purtroppo queste doti le ha usate spesso per comunicare complotti mondiali a base di massoneria e commissione Bilderberg: tesi care a molti lettori affezionati di Byoblu o Beppegrillo.it, ma che al di fuori della cerchia dei fedeli possono anche suscitare imbarazzo e ilarità. E poi c'è quella cosa dei vecchi post (poi cancellati) in cui si scusava di aver votato Berlusconi, vecchie beghe con Anonymous, e tante altre cose che pian piano spuntano fuori, in una piccola macchina del fango o, come la chiama lui, con un'espressione di rara icasticità, "l'esercito degli spalamerda": è da questi particolari che giudichi un comunicatore.

Martinelli e Messora dovevano essere "la cinghia di trasmissione tra un capo che si trova al di fuori del parlamento e i cittadini portavoce" (continua sull'Unita.it, H1t#171).

Così nelle parole del professore Paolo Becchi, ormai accreditato come l’ideologo di beppegrillo.it. Per Becchi l’episodio increscioso della spaccatura sulla nomina del presidente del Senato fu un segno “di immaturità politica, ma, non dimentichiamolo, sono i primi passi di un bambino che procede ancora a tentoni”. Forse è per quello che Grillo e Becchi hanno tanto insistito per avere lo streaming: sono come quei genitori ansiosi che appendono la webcam alle sbarre del lettino. Quello di Becchi può sembrare un paragone irriguardoso – l’avesse fatto un blogger dell’Unità, apriti cielo – ma finché i parlamentari continuano a lamentarsi perché sono stanchi, hanno fame, non sanno ancora bene dove dormire, devono prendere decisioni troppo difficili, i compagni gli fanno gli scherzi telefonici e non voglionostringere la mano alla zia - viene il sospetto che Becchi non abbia tutti i torti: c’è come una fase orale collettiva che ci auguriamo finisca presto, per il bene della nazione e anche un po’ del MoVimento. Nel frattempo il “capo” ha imposto la webcam e la sua cinghia, coi suoi uomini. Lo ha fatto di imperio, senza consultare la base, del resto è un’emergenza. Quando sarà pronta la piattaforma liquida in grado di gestire la democrazia diretta, tutte queste decisioni verranno senz’altro prese dalla base. Però la piattaforma non è ancora pronta, Casaleggio ha un sacco di impegni, insomma per adesso decidono loro. E sia.
Ma almeno decidono bene? Al netto delle idee, Martinelli e Messora sono le persone giuste per comunicare tra cittadini, Grillo e gruppi parlamentari m5s? Uno dopo una giornata di lavoro ha già fatto sapere che non parlerà più. L’altro, fosse per lui, eviterebbe i dibattiti con più di quattro persone. Finora, più che mostrare la loro competenza, hanno preferito farci sapere che non costeranno un solo euro al contribuente: bene, ma non è un modo per mettere le mani avanti? I servizi gratuiti sono quelli che tolgono all’utente la facoltà di lamentarsi. Io se fossi un elettore m5s credo che sarei disposto a pagare qualcosa per evitare che i miei eletti continuino a fare brutte figure. Dopotutto sono miei dipendenti, li ho scelti perché facciano un lavoro all’altezza, e invece adesso salta fuori che sono dilettanti e che non mi posso neanche lamentare perché comunque costano poco e in più la cinghia è gratis. Sempre ammesso che costino davvero poco, e che qualche loro prossimo infortunio non ci costi invece tantissimo.http://leonardo.blogspot.com
Comments (10)

Vagabond wrote ...
http://sempreincontatto.blogspot.com/2013/03/totalitarismo-4-dummies.html ecco, un contributo.
3/21/2013, 10:49:00 PM

Anonymous wrote ...
Non fare l'insegnante non è la fine del mondo, ma almeno non ci espone al rischio di avere avuto allievi come quel-Crimi-lì. Lepidia
3/21/2013, 7:15:00 PM

Anonymous wrote ...
Insomma, dopo aver perso un sacco di tempo dietro alle cazzate di Berlusca, ora perderemo un sacco di tempo dietro alle cazzate dei grillini. E per lo stesso identico motivo.
accà
3/21/2013, 10:32:00 AM

SantiagoG wrote ...
Ciao,
Sono Santiago, aka anonimoconiglio, colui che ha scritto il post linkato sulle sue beghe con Anonymous (grazie del link).

Una cosa riguardo la faccenda dei "titoli" di cui tanto si lamenta byoblu in questi giorni.

Ricordo molto bene la vicenda di Anonymous su cui Byoblu è stato coinvolto due mesi fa.

Anzi, dire che "è stato coinvolto" è un errore perché il fatto è stato sollevato da lui, che in modo molto curioso pubblicò un post coinvolgendo, nel titolo, il collettivo anonymous, collettivo che sino a prima non aveva mai inviato una mail ad un blogger, una mail con una retorica e un tono molto diverso dai soliti (infatti poi è arrivata la smentita ufficiale).

Quando assieme a mazzettam gli abbiamo fatto notare che il suo titolo fosse fuorviante, e che oltre a ciò il suo comportamento da pseudo-giornalista non rispettasse neanche un minimo la deontologia del mestiere, il signore Byoblu scatto in un attacco d'orgoglio 2.0 rivendicando il suo status di blogger (e quindi non giornalista), attaccando sul personale e bloccandomi.

Lui che tanto ora si lamenta dei titoli fuorvianti mi disse:
"non lo sai a cosa servono i titoli? A riassumere. E ad attirare. L'articolo poi te lo devi leggere."

È bastata la parola "deontologia" per farlo apparentemente arrabbiare così tanto.

La vicenda ha delle parti oscure e poco trasparenti che spiego meglio nel post. dopotutto, è molto facile fare un post sulla base di mail anonime.

Quello di cui non mi capacito è la presunzione di una persona che quando gli si fa notare di stare sbagliando blocca i rapporti e ora che gli viene somministrata la stessa dose della sua medicina si arrabbia e continua a bloccare i rapporti. In che modo un atteggiamento del genere può essere ritenuto da "bravo comunicatore" mi sfugge davvero tanto.

È questa la politica del merito di cui tanto si è riempito la bocca Grillo?

Sono sostanzialmente d'accordo col pezzo.

Anzi, io trovo che il M5S abbia fatto delle istituzioni un reality.

"La scelta al senato è stata una trappola, ma Grillo Fratello vi perdona, attenti parlamentari ci saranno altri tranelli."

Su Grillo Fratello puoi fare un video e farti eleggere online dal pubblico. Giustificherai le tue scelte e fuggirai ai tranelli della kasta.

(sbaglio o il parlamentare che "si scusa" per essere andato ad un ristorante sembra un partecipante di amici che si scusa per aver mangiato tutte le torte del frigo?)

Saluti.
Santiago.
3/21/2013, 12:51:00 AM

Anonymous wrote ...
Non a caso si rifiutano di fare lavoro parlamentare celandosi dietro la maschera del feroce sparagnino. Lì verrebbero fuori, nel lavoro delle commissioni come negli interventi in aula, il merito e le capacità individuali. Oppure ciascuno avrebbe a disposizione un paio di portavoci? Lepidia
3/20/2013, 8:12:00 PM

Anonymous wrote ...
mi secca molto passare per grillino, ma:
per fare peggio del tunnel di mariastella,
nonché della nostra cara "africa" di rosi già dibattuta ieri, devono ancora dirne, di ca**ate...
3/20/2013, 3:04:00 PM

marcell_o wrote ...
leona'... tu frequenti delle strane persone
ochei, loro frequentano te.
del resto anch'io frequento te, 'sto blog intendo dire
magari non depone a mio favore, non so
magari devi frequentare altri blog (magari devo smettere di commentare compulsivamente)
ma già da qualche commento in qua non vedo più "BASTA!!!" e "SVEGLIA!!!!!" e "vi spazzeremo via"... vuol dire che il clima si sta rasserenando?
3/20/2013, 2:29:00 PM

Claudio B. wrote ...
Credo che il M5S sia libero di regolare i propri rapporti con la stampa come crede, ovviamente affrontandone le conseguenze.
Per spiegare a tutti le scelte che faranno, i rappresentanti del M5S avrebbero potuto partecipare a dibattiti pubblici, rilasciare interviste, incontrare la stampa, eccetera... hanno invece scelto di non dire più nulla. Liberi di farlo, ma poi non si lamentino se noi ci appiglieremo al sentito dire in mancanza delle dichiarazioni ufficiali.
Gli articoli sul M5S diverranno simili ai testi affrontati quando a Latino si studiano le infinitive: "dicunt", "tradunt", "corre voce che"... ;)
3/20/2013, 2:28:00 PM

Leonardo T wrote ...
È uno di quei casi in cui servirebbero le virgolette, e l'indicazione della fonte.
3/20/2013, 1:32:00 PM

MacroneCatone wrote ...
Hanno una tecnica precisa: siccome non possono farti dire quello che non hai detto, allora usano i titoli. Li usano come scatole cinesi. A mano a mano che raggiungi quella più interna, ti avvicini alla verità, tuttavia senza mai afferrarla. Siccome interviste non gliene rilasci, allora cercano in giro quello che possono e cuciono insieme parole lontane, pronunciate in frasi distanti, che neanche il dottor Frankenstein arriverebbe a tanto.

Libero, sulla homepage, oggi titola: "Sì a un Governo Pd senza Bersani".



Peccato che tu non hai mai detto una cosa del genere, per di più virgolettata. Ma non conta, perché la gente non lo sa. La gente legge, memorizza e passa avanti. Tu trasecoli, clicchi e si apre una seconda pagina con un titolo diverso: "Messora: Fiducia a un governo di grandi personalità? Forse".



Inutile dire che non hai mai detto neppure "forse". Scaricare la puntata de La Zanzara per credere. Allora sempre più basito leggi l'articolo. ""La fiducia? Vedremo. Lo decideranno deputati e senatori." Vedremo? E quando mai hai detto "vedremo"? Quel virgolettato semplicemente non esiste: se lo sono inventato di sana pianta. Tu hai solo detto che non è una questione di tua competenza, che bisogna chiedere ai portavoce di Camera e Senato, ma non hai mai detto "vedremo", né "forse", nè "magari", né "chi lo sa" e neppure nessun altra formula ipotetica vagamente utilizzabile, sia pure dopo ampio maquillage, a mo' di parziale apertura.

Certi giornali usano i titoli come dei manganelli, per asserire quello che vogliono, senza nessun aggancio con la realtà. Se gli articoli, per le redazioni online, non hanno un padrone, tantomeno ce l'hanno i titoli. Il titolista non è responsabile. Non esiste. Eppure la maggior parte degli sguardi si posa sui titoli, vi si sofferma e se ne va, dando per buona la notizia. Così, i titoli diventano un manganello che virgoletta il nulla e costruisce verità manipolate. Poi, basta una virgolettata, e possono sempre dire di aver scritto "spioni" senza averlo detto, perché se lo virgoletti può voler dire qualunque cosa che la mente "fumata" del titolista (ho messo le virgolette anch'io) produce nei suoi momenti di estraniamento dalla coscienza.

Ho chiesto a Libero di rettificare.

Da domani, non parlerò più con nessuno. Non prendetevela con me. Se tra di voi c'è qualche bravo giornalista, che vada piuttosto all'ordine dei giornalisti e chieda di radiare questi buffoni, perché screditano tutta la categoria.
3/20/2013, 1:10:00 PM

È tutto On Line, diceva

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Egregio Matteo Renzi,

l'altra sera l'ho sentita chiedere a Bersani di inserire tra gli otto punti l'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, cioè in pratica la fine del PD come lo conosciamo (e non è detto che sia un male); l'ho sentita affermare che non sarebbe un atto di demagogia, ma "di serietà". E va bene. Caro Matteo Renzi,

questo tipo di richieste, non sarebbe stato più serio farle dopo avere pubblicato la lista dei finanziatori della sua campagna? Aveva promesso che in 90 giorni sarebbe stato tutto on line; i 90 giorni sono passati, come ha notato Eleonora Franchini sul Fatto, sul suo sito ci sono ancora le briciole, le donazioni sotto i cento euro. I nomi di chi spese, per esempio, più di mille euro per una cena ancora non ci sono, on line; e il tesoriere della Fondazione BigBang ha più o meno ammesso che alcuni non ci andranno mai, on line; perché non hanno dato il loro consenso eccetera eccetera. Quindi, insomma, quando lei diceva che tutto sarebbe andato on line, un po' si sbagliava. Do per scontata la sua buona fede.

Caro Renzi, chi le scrive non è stato molto tenero con lei durante le primarie. Eppure, nel mio piccolo, sono tra quelli che si sono molto ricreduti nei suoi confronti in queste ultime settimane. Dopo le elezioni abbiamo visto ricomparire un partito trasversale di osservatori che ritengono che non ci sia emergenza democratica in Italia che non si possa risolvere con l'ennesima sessione di autocritica del vertice del PD: non erano ancora finiti gli spogli che già chiedevano la pelle di Bersani; sono passate due settimane e non si sono ancora presi una pausa. Nel frattempo Grillo lancia anatemi, Berlusconi si dà malato e manda i peones all'assalto dei tribunali, ma per costoro sono tutti dettagli: l'unica cosa che conta è che Bersani se ne vada. Il fatto che lei, l'unico ad avere sfidato apertamente l'apparato del PD in una consultazione democratica (e ad avere perso), non si sia unito al coro, è una cosa che le fa onore; lei sa - altri fingono di non sapere - che la posta in gioco stavolta non è semplicemente la leadership di un partito; se Bersani non riesce a formare un governo, la sorte del PD sarà l'ultimo dei nostri problemi.

Cerchiamo di restare seri, allora (continua sull'Unita.it, H1t#170).

Lei ritiene che la politica in Italia si possa fare, oggi, seriamente, senza una forma di finanziamento pubblico? Lo dimostri. Quel che può pubblicare lo pubblichi subito, non faccia come Grillo e Casaleggio che si riempiono la bocca di democrazia dal basso e poi quando si tratta di installare una piattaforma per la consultazione democratica non trovano mai il tempo. Peraltro, se lasciassimo per una volta perdere le chiacchiere sulla democrazia diretta, forse ci accorgeremmo che la vera sostanza del modello proposto da beppegrillo.it sta nel fundraising: credo sia il primo caso in Italia di un movimento politico che raccoglie centinaia di migliaia di euro grazie a un sito Internet.
Chi ha seguito davvero le campagne di Obama già prima del 2008 sa che questo è il vero peso di Internet: non le scemenze sugli influencer che sposterebbero voti appendendosi alle discussioni su facebook. Negli USA Internet è diventato lo strumento attraverso il quale i candidati incontrano elettori disposti a sostenerli anche digitando le cifre delle carte di credito. Onestamente non credevo che in Italia non ci saremmo arrivati mai: il caso del M5S mi dice che sbagliavo. E allo stesso tempo il pianto greco degli eletti pentastellati che non vogliono essere finanziati ma si lamentano di dover chiedere l’aspettativa mi fa pensare che no, internet non basta, le donazioni spontanee dei sostenitori non saranno sufficienti ancora per un bel pezzo. Specie se la crisi economica va avanti, e andrà avanti. E allora? Dall’altra parte, è persino scontato notarlo, c’è un miliardario che dall’abolizione del finanziamento pubblico ha soltanto da guadagnare.
Insomma caro Renzi, io non credo, come lei, che sia serio chiedere l’abolizione dei finanziamenti pubblici. Credo che questo renderebbe tutti i partiti ancora più succubi di lobby e altri poteri opachi. Mi sbaglio? Lo dimostri, non chiedo di meglio. http://leonardo.blogspot.com
Comments (7)

Tomma wrote ...
Piacerebbe anche a me vedere un po' più di dettagli sul finanziamento della campagna delle primarie di Renzi. Detto questo, ricordiamoci pure che il finanziamento pubblico ai partiti è stato oggetto di un referendum abrogativo, il cui risultato è stato eluso tramite i rimborsi elettorali, sui quali il PD non ha una posizione particolarmente nitida (ma tendenzialmente sembra che vogliano tenerseli), addirittura meno nitida di quello che Renzi già diceva alla Leopolda (nei famosi 100 punti, che rispetto agli 8 di Bersani - con tutto il rispetto per il legittimo vincitore delle primarie - trasmettono almeno a me un senso di concretezza & realismo ignoti sia al PD che al M5S).
Inoltre, pur ribadendo che piacerebbe anche a me saperne di più, sottolineerei per onestà intellettuale che i finanziamenti raccolti privatamente da Renzi per le primarie sono una storia un po' diversa dalle centinaia di milioni di denaro pubblico dei rimborsi elettorali. Cioè, non credo che visto che le donazioni con cui ha finanziato la sua campagna delle primarie non sono tutte totalmente visibili, allora "non ha titolo" per chiedere al PD di darsi una regolata coi soldi pubblici dei rimborsi. Ma sono certo che sei consapevole che si tratta di un argomento un po' deboluccio e pretestuoso (e non mi stupisce infatti che venga dal FQ, di più che tu lo abbia ripreso)
3/13/2013, 5:53:00 PM

Anonymous wrote ...
Leonardo

Risposta elusiva la tua (se era per me). Se domani la stessa proposta la fa, che so, Bersani o Civati o Soru sei d'accordo oppure no?

Perché se tutto dipende da chi è o chi non è Renzi, mi sa allora che la tua autonomia di giudizio è un po' scarsina. E non diversa da un Craxi che dice "anche gli altri rubano!".

Non pensavo avresti dato una risposta di così basso profilo, comunque.
3/13/2013, 5:40:00 PM

Leonardo T wrote ...
Prima vedere cammello trasparente, poi discutere di trasparenza.
3/13/2013, 4:25:00 PM

Anonymous wrote ...
Leonardo

Nel merito della proposta, sei d'accordo oppure no? Il finanziamento va abolito?

Vorrei anche un giudizio sulla gestione del denaro in casa PD. E' sufficientemente trasparente, secondo te?

Uqbal
3/13/2013, 2:47:00 PM

Leonardo T wrote ...
Walter, questo tipo di certezza l'avremo solo col senno del poi.

Ma io, se Renzi avesse vinto le primarie, avrei votato comunque PD. Se vincerà le prossime, o se il Congresso lo eleggerà segretario, io probabilmente voterò PD. Ho votato Veltroni, non è che Renzi mi causi tutto 'sto mal di pancia.
3/12/2013, 4:29:00 PM

atlantropa wrote ...
La storia del - parafrasando un po' Craxi - primum vincere è figlia di questi tempi sciagurati.
Se per vincere devo votare un democristiano, poi avrò vinto davvero?, insomma che il mio candidato provenga da ciò cui ho sempre pensato di essere alternativo non è forse la sconfitta peggiore di tutte?
3/12/2013, 3:55:00 PM

Walter wrote ...
Ho una domanda (seria, non è una provocazione)
Alle primarie ho votato bersani, condivido le tue opinioni su renzi e sui grillini (addirittura a volte senza neanche leggerti)
Mettiamo però che noi si abbia la ragionevole certezza (solo per ipotesi) che in questo paese di psicolabili il PD con Renzi otterrebbe la maggioranza (magari solo perchè è gggiovane, o perchè sa usare la tv o motivi simili)

Domanda: in questo caso cosa fai alle prossime primarie?
Io speravo molto nell'asteroide, ma temo che dovrò prendere una decisione...
3/12/2013, 12:54:00 PM

Il profeta del default

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"L'Italia è già fallita. Fra un anno non avremo i soldi per pagare le pensioni e gli stipendi dei dipendenti pubblici. C'è poco da salvare". Quella di Grillo a "Focus" è la tipica profezia che si auto-avvera: l'Italia non è già fallita, ma ci è andata vicino nell'autunno del 2011, quando Berlusconi rassegnò le dimissioni; e potrebbe ritrovarsi nella stessa situazione tra poche settimane, se i mercati cominciassero a scommettere sull'ingovernabilità. Per evitare di bruciare tutti i sacrifici fatti in quest'anno e mezzo servirebbe appunto la collaborazione di Grillo, e ancor di più degli eletti del MoVimento. Degli eletti non sappiamo ancora niente: si sono appena presentati, hanno già commessa qualche fisiologica gaffe, ma è un po' presto per farsi un'idea. Nel frattempo il Megafono un'idea chiara ce l'ha: l'Italia è già in bancarotta o, come si dice oggi per non spaventarci troppo, default. Forse Grillo non tifa per il default, ma comunque lo ritiene inevitabile e, nei fatti, fa quel che può per procurarcelo.

La vera ragione per cui un accordo parlamentare tra M5S e PD appare molto più difficile di quanto tanti elettori hanno da subito auspicato è tutta qui. Il default che per il PD è la catastrofe da evitare a tutti i costi (compreso quell'anno e mezzo di sostegno al governo Monti che il PD ha scontato con il flop elettorale) per Grillo è un mero incidente di percorso, se non una tappa prevista verso la realizzazione di quel programma che a occhio ci sembrava così utopico. In effetti, basta rinunciare a uno dei postulati così strenuamente difesi dal partito di Bersani (non c'è Italia fuori dall'Euro) e persino le trovate più utopiche a cinque stelle diventano realizzabili: e abbiamo finalmente le risposte alle domande che ci siamo fatti per tutta la campagna elettorale. Dove troverete i soldi per i redditi di cittadinanza? e per il wifi gratis? Non basta ridurre o cancellare rimborsi ai partiti e sovvenzioni ai quotidiani; quindi non resta che stampare altro denaro. Ma per farlo bisogna uscire dall'euro; per uscire dall'euro però occorre che la crisi si aggravi ulteriormente, e l'Italia vada in default. Dopodiché si può fare qualsiasi cosa, decrescere più o meno felicemente e rilanciare l'economia distribuendo ai disoccupati redditi di carta straccia: il Default del predicatore Grillo è l'Armageddon, l'ultima battaglia da combattere, affinché Babilonia-Eurolandia cada.

Il rifiuto di qualsiasi ipotesi di sostegno a un governo non è l'irrigidimento di un capo-popolo capriccioso, ma una strategia coerente e perseguita alla luce del sole (continua sull'Unita, H1t#169):al di là dei superficiali punti di contatto che i Bersani e i suoi si stanno ingegnando a trovare, PD e M5S non possono collaborare perché hanno progetti radicalmente diversi. Il PD, e i partiti di centrosinistra che lo hanno preceduto, hanno fatto di tutto per portarci nell’Euro e per non farci più uscire: Grillo non crede nell’euro, lo ha scritto almeno una volta. In seguito si è nascosto dietro il referendum, ma tra le ragioni dello straordinario successo elettorale del M5S c’è anche l’euroscetticismo: qualcosa che a parte qualche sparata occasionale di Berlusconi e i folkloristici mugugni di leghisti e postfascisti, in Italia non si era mai visto.

Se oggi l’euroscetticismo rischia di diventare maggioritario, la responsabilità non è tutta di Beppe Grillo. Bersani e il suo partito non sono riusciti a spiegare agli italiani per cosa stavano lottando, cosa c’era in ballo: l’appoggio all’esecutivo di emergenza guidato da Monti è stato visto come un tradimento e una rinuncia a “vincere subito”. Una sua parte di responsabilità ce l’ha anche l’Europa, e in particolare la Germania di Angela Merkel, la cui intransigenza sul fronte del rigore ha ottenuto il risultato di alienare le simpatie di uno dei popoli da sempre più entusiasti del progetto di unificazione europea. Più che di attribuire le varie percentuali di responsabilità, però, ora si tratta di capire chi pagherà per tutti: probabilmente il popolo italiano, che dal default e dall’eventuale crisi dell’euro ha moltissimo da perdere e ben poco da guadagnare. Di questo si rendono conto anche alcuni sostenitori di Grillo, tra cui l’economista Mauro Gallegati, che ha contribuito a scrivere il programma pentastellato e adesso avverte: il default sarebbe un disastro, l’uscita dall’euro “un’ipotesi disgraziata”, “la decrescita in sé è insostenibile, altro che felice”. Però Gallegati ha già ricevuto una mezza scomunica via beppegrillo.it: Leggo e ascolto con stupore presunti “esperti” discutere di economia, di finanza o di lavoro a nome del M5S. Queste persone sono ovviamente libere di farlo, ma solo a titolo personale. Solo il megafono ha il diritto di parlare per tutti, questo ormai si è capito. Vedremo cosa faranno i parlamentari, quando avranno finito di presentarsi: la speranza è che abbiano chiara l’entità del rischio che tutti gli italiani stanno correndo.
C’è anche un’altra speranza (in un momento come questo conviene alimentarne più d’una): proprio il successo dell’euroscettico Grillo potrebbe paradossalmente essere determinante nel condurre i vertici europei verso più miti consigli, a un allentamento del rigore: è quanto scommette per esempio il presidente di Goldman Sachs, e forse un calcolo simile è quello che porta alcuni imprenditori italiani ad appoggiare il Movimento (quelli che non sono semplicemente saliti sul carro del momento). Se andasse a finire così, toccherebbe poi riconoscere che Grillo ha salvato l’Italia e l’euro. E pazienza, abbiamo tutti i padri della patria che ci meritiamo. http://leonardo.blogspot.com.


Comments (6)

Pitd wrote ...
Ma perche' la perfidia di mettere quella foto? Povero Cacciari! :-)
3/7/2013, 11:02:00 AM

Claudio B. wrote ...
Il PD continua a fare proposte di riforme e il M5S continua a dire che non si fida, paralizzando il Paese e lasciando tutto inalterato; non so per quanto ancora il M5S continuerà a rifiutare tutto e a rivelarsi, alla prova dei fatti, conservatore dello stato presente, ma so che questo mese di Marzo 2013 sarà un mese lunghissimo.
Il tempo avanza con infinita lentezza verso una Primavera avara di speranza...
3/7/2013, 8:29:00 AM

MacroneCatone wrote ...
Mi sembra un'analisi veritiera e completamente condivisibile, nel frattempo pero' bisogna anche dire che per uscire dall'euro si affronta la stessa routine dell'entrarci, e cioe' si puo' uscire dall'euro uscendo dalla comunita' Europea con un freno periodo che e' come minimo previsto in due anni, tali sono i tempi per mettere in sicurezza risparmi ed economia del paese che ha deciso d'uscire dall'euro. Essendo l'italia un paese che ancora qualcosa produce ed il secondo al mondo per riserve auree in teoria, il percorso non dovrebbe essere fallimentare, anche se dobbiamo ammettere che esistono mille modi conosciuti dalla lobby mondiale per rendere questa opzione catastrofica.
3/6/2013, 1:25:00 PM

Anonymous wrote ...
era meglio la maschera dei commenti di prima, con la nidificazione.

certo, così "uno vale uno" e fa più blog di zucconi, ma non si capirà + niente

(ignorami - quando uno è conservatore dentro è refrattario al nuovo - avrai avuto i tuoi motivi)
3/6/2013, 10:24:00 AM

Lorenzo wrote ...
--quindi non resta che stampare altro denaro. Ma per farlo bisogna uscire dall'euro

Oppure fare un pochino di politica e cercare di cambiare lo statuto della BCE. Capisco però che per il PD e i suoi sostenitori anche solo pensare di far politica sia fuori da ogni possibilità...
3/6/2013, 9:51:00 AM

Anonymous wrote ...
Pensavo che tu non capissi nulla di economia.
Invece cominci a pensare che tu sia in malafede e che tu scriva queste cose per partigianeria politica
3/6/2013, 9:06:00 AM

Perché Grillo non fa ridere?

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Buona domanda, forse l'unica che ha senso farsi fino a stasera (invece di perdersi dietro a numeri che balleranno per tutto il giorno). Perché i grillini ci cascano sempre, perché qualsiasi bufala li investe in pieno? Perché se il loro "comico" allude scherzosamente all'antica abitudine di umettare la matita copiativa, invece di ridacchiarci su, corrono a difendere il diritto costituzionale a contrarre mononucleosi e altre malattie suggendo nel contempo un materiale cancerogeno? Cosa non ha funzionato?

Te la do io l'Italia

Potremmo chiederci più in generale se Grillo sia mai stato un "comico" - ma forse dovremmo metterci prima d'accordo sulla definizione di comico e questo potrebbe prendere anni - proviamo allora a pensare quando e come ci ha fatto ridere. Qual è stata la sua battuta più divertente? Hmm. La più famosa? Quella la so. I socialisti rubano.

MARTELLI: "Ma quindi è vero che qui in Cina sono tutti socialisti!"
CRAXI: "Certo".
MARTELLI: "Ma allora... a chi rubano?"

Dove la comicità non sta nella battuta in sé (ne abbiamo sentite di migliori) ma dall'effetto "vestito nuovo dell'imperatore": dico qualcosa che tutti sanno ma che nessuno ha il coraggio di dire - in diretta tv. È tanto liberatorio. Forse Grillo ha sempre fatto questo, e per fare questo non serviva un grande senso dell'umorismo. Magari del coraggio, una certa faccia tosta (la mimica facciale necessaria a sottolineare il paradosso), tutte cose che Grillo possiede in abbondanza. Ma nessuna delle altre doti che istintivamente associamo ai comici. L'ironia, per esempio: Grillo non la usa molto. L'ironia in effetti è la figura che sostituisce un significato col suo contrario: Grillo non avrebbe mai chiamato Craxi un "benefattore", a rischio che qualcuno dal pubblico lo prendesse sul serio.

L'ironia è un po' il discrimine tra il mondo degli adulti e quello dei bambini - me ne accorgo tutti i giorni in classi di preadolescenti: se fai dell'ironia, anche alla buona, non puoi sempre dare scontato che tutti la capiscano. Grillo in generale non ne fa, il suo utente rimane "un undicenne neanche troppo intelligente". Grillo, non lo si osserva mai abbastanza, ha condiviso un bel tratto di carriera con Antonio Ricci (Drive In - Striscia la Notizia): un'altra persona molto intelligente che però non si è mai data troppa pena di testare o stimolare l'intelligenza del suo pubblico. Ricci ha optato ben presto per un metodo pavloviano: fai ripetere un tormentone e fai scattare una risata finta. Dopo due o tre volte i bambini ridono. Dopo cinque o sei ripetono a memoria il tormentone. Ogni sei mesi cambi i tormentoni. Fine. A un certo punto si è pure stancato di inventare i tormentoni, è da dieci anni che monta le risate finte su qualsiasi cosa, anche le inchieste sull'amianto. La gente guarda, magari qualcuno ride pure.

Grillo veri tormentoni non ne ha mai avuti, neanche nelle prime stagioni, tranne forse "te lo do io" e "ma non è possibile ragazzi" (continua sull'Unita.it, H1t#168)

Però sin dai tempi di Te lo do io l’America il procedimento era abbastanza definito: si prendono gli aspetti più paradossali di una società diversa dalla nostra e li si critica dal punto di vista dell’everyman italiano, che alla fine è un bambino che non fa che dire: “ma questi credono di essere chissachi e invece sono tutti nudi! cioè ma non è possibile ragazzi”. Poi in trent’anni Grillo ha fatto molto altro, ma in fondo non si è mai spostato da questo approccio: cioè ragazzi ma Sanremo, ma vi rendete conto, ma non è possibile, la Parmalat, ma sono tutti nudi, la crisi dei bond, ma vi rendete conto? Sveglia.
Io non voglio dire che durante questo percorso il bambino non abbia incrociato imperatori realmente nudi: personalmente ho un ricordo glorioso di quando in diretta tv disse qualcosa del tipo lo sapete qual è il vero nemico? e mostrò un cartello con la cifra 144. Era il periodo in cui lo Stato lucrava sui numeri a pagamento con quel prefisso. Grillo arrivò prima dei giornali a denunciare la cosa. Si aprì un dibattito, nel giro di pochi mesi i prefissi 144 furono disabilitati su molte utenze telefoniche (e prontamente sostituiti dagli 166, ma almeno il consumatore medio italiano aveva annusato la fregatura). In quel caso Grillo stava facendo già politica: e la stava già facendo in modo brutale, indicando agli italiani in diretta un “nemico” da abbattere. Non è molto cambiato, forse siamo cambiati un po’ tutti noi. Non era un comico nel senso tradizionale del termine (ma qual è, poi, questo senso tradizionale?) Faceva indignare, non faceva ridere – no, anche questo non è del tutto vero. Faceva ridere: gli imperatori nudi fanno ridere. Era molto divertente l’attimo del disvelamento, che Grillo sottolineava e sottolinea tuttora con un’occhiata, un timbro e un’intonazione vocale che sono diventati marchi di fabbrica. Continuano a farmi ridere anche se li sento oggi.
Però alla fine la comicità di Grillo consiste in questo: apri gli occhi, anzi, svegliaaaaaAAAAA! Perfettamente intonata ai messia da forum, quelli che devono svelarci la verità sui complotti plutogiudomassonici o sulle scie chimiche. Grillo ha però anche qualcosa che i troll vagamente antropomorfi della Rete non avranno mai: un robusto tono da everyman, da Italiano Medio, anzi da Settentrionale Medio, che sa che le cose dovrebbero andare in un altro modo perché cioè, ragazzi, ma siamo matti, ma andate a vedere in America se lasciano che i cinesi gli vendano l’acciaio. Almeno, in una delle ultime *interviste* l’ho sentito dire una cosa del genere, ma non è tanto il significato ad aver importanza. Ha importanza quel tono di quarantenne al bar, che le cose le sa perché ha tanto lavorato e ha esperienza di come va il mondo. Con quel tono si può dire qualsiasi cazzata, e per ogni cazzata che dici un leghista smette di votare Maroni e corre ad abbracciarti, papà!
Nel frattempo Grillo ha parlato di latte al pesce (bufala), di biowashball (bufala), di signoraggio; nei commenti del suo blog si diffuse anche la grande baggianata dell’olio di colza; di uscire dall’euro, ovviamente, di prevedere i terremoti come i temporali, scusate se torno sull’episodio ma è stato il momento in cui si è giocato l’ultimo barlume di rispetto che avevo per lui. Tutti argomenti lanciati e poi scartati, Grillo non approfondisce, qualcun altro dovrà farlo, Grillo grida che l’imperatore è nudo, fine. È liberatorio, a patto di credere in lui, perché tu l’imperatore mica lo vedi. Se vuoi ridere… ma adesso non vende più risate, vende speranze… se vuoi sperare, devi credere in lui, che l’imperatore l’ha visto e poi è uno che il mondo lo ha girato e sa come vanno le cose.
Ogni tanto qualcuno lo paragona a Savonarola. È un parallelo molto meno banale di quanto sembri – peraltro è autorizzato dallo stesso Casaleggio, che nel famigerato filmato apocalittico considera Savonarola uno degli antenati di Internet, con la sua rete messaggistica quattrocentesca, “the open letters”. E vabbe’. Però forse la risposta alla domanda iniziale è tutta qui: Grillo non si è creato un pubblico dotato di particolare senso dell’umorismo perché Grillo, più che è un Comico, è un Predicatore. Ne approfitto per citarmi (parlavo di Bernardino da Siena, ma il senso è lo stesso).
forse Grillo non è affatto un uomo nuovo, forse è l’incarnazione di un archetipo dell’inconscio collettivo che noi italiani ci portiamo dentro da secoli: il Grande Predicatore. Grillo è tutto lì, un meraviglioso affabulatore, uno spacciatore di apocalissi da coniugare secondo necessità. In un altro secolo si sarebbe messo un saio addosso e avrebbe detto più o meno le stesse cose: guai a voi banchieri usurai affamatori del popolo, guai a voi politici corrotti, le cose stanno per cambiare, eccetera.
Nel frattempo i concittadini di Siena gli offrono la cattedra di vescovo. “A me mi pare che voi siate vescovo e papa e ‘mperadore”, gli dicono, ma Bernardino non vuole veramente essere nessuno dei tre. Si capisce che comandare non gli interessa. L’unica cosa che lo appassiona è predicare. La predica è tutto[...]: è poesia, la predica è preghiera, la predica è il mondo e la sua volontà di rappresentazione. La predica, in una parola, è teatro: quella forma informale di teatro in cui i comici italiani eccellono, da Petrolini a Gaber a Grillo: il monologo senza interruzioni.
Comments (24)

Erminio Ottone wrote ...
Mi ero perso questa roba. Complimenti comunque.
3/22/2013, 10:44:00 PM

MacroneCatone wrote ...
Estblishement distrutto ora Bersani dovra' dialogare con i cittadini e non piu solo con i banchieri
2/26/2013, 1:47:00 PM

Anonymous wrote ...
In ogni caso il m5s e' quello che avrebbe dovuto (potuto) essere un partito di sinistra normale nell'anno 2013 in un paese normale.
2/25/2013, 9:28:00 PM

marcell_o wrote ...
oh, beh... leonardo attento a quello che dici: non vorrei che compromettessi le eventuali possibilità di fare un governo
perciò smetti di trattare male chi ha votato grillo!
esprimi tutta la tua speranza per il futuro (sai quella roba sul disordine e la situazione eccellente, ecc.) ricco di aspettative, ecc. smetti di citare le sie chimiche e quelle robe lì
sto rosicando? certo! che domande so'?
ma io ci ho 54 anni e domenica devo fare una mezza maratona, quindi ora vado a perdere tempo su quei siti minchioli pieni di scarpe da ginnastica e donnine in canottiera e calzoncini
2/25/2013, 9:26:00 PM

Anonymous wrote ...
Quella battuta che citi fu la cosa piu' eclatante e divertente di tutti i Sanremo che ho visto. Fu una bomba a mano. Baudo tra un po' moriva. Continuava a ripetere: "Grillo ha smarronato stasera".
Grande Grillo!
Io ce l'ho il senso dell'umorismo e apprezzo Grillo da quando e' sulle scene. Puo' aver commesso degli errori ma chi e' senza peccati?
2/25/2013, 9:26:00 PM

Claudio B. wrote ...
Beh: i numeri al Senato sono circa 2 a 1, quindi il M5S potrebbe aspirare a circa 1/3 dei ministeri...
Secondo me Bersani potrebbe proporre al M5S una bella legge sul conflitto di interessi, giusto per vedere se gli sollucchera.
Ma attendiamo i risultati definitivi prima di lanciarci in voli pindarici (al momento dove sto io di definitivo ci sono solo 30 com di neve).
2/25/2013, 9:15:00 PM

Anonymous wrote ...
E ora chi decide se allearsi o no col csx? Grillo/Casaleggio, il m5s , i parlamentari eletti o i grillini tramite la mitica democrazia liquida ?

C.
2/25/2013, 9:01:00 PM

Andrea wrote ...
Caro leonardo, ora vediamo se Bersani è il grande mediatore che pensavamo...e se grillo è un uomo...
2/25/2013, 8:40:00 PM

Claudio B. wrote ...
Hai ragione.
Però io fossi un parlamentare del M5S un pensierino ce lo farei, a cercare di realizzare le mie idee ;)
2/25/2013, 7:23:00 PM

Leonardo T wrote ...
È ancora troppo presto.
2/25/2013, 7:07:00 PM

Claudio B. wrote ...
I risultati parziali, sottolineo parziali, ripeto parziali, l'ho già detto? parziali, dicono che nonostante la maggioranza degli italiani abbia votato al senato per il centrosinistra, i seggi assegnati al PDL sono di più e un'eventuale allenaza centrosinistra-Monti non basterebbe a cambiare le cose, mentre invece un'alleanza centrosinistra-M5S sarebbe più che sufficiente per governare.
Gli elettori del M5S giurano e spergiurano che i loro candidati erano persone integerrime; adesso è il tempo di metterli alla prova: sono interessati a portare le loro idee dentro il governo allenadosi col centrosinistra, oppure preferiscono continuare a strillare all'opposizione? (e a non realizzare nulla, naturalmente)
Adesso la campagna elettorale è finita e si tratta per loro di scegliere: preferiscono cercare di realizzare le idee per le quali hanno tanto lottato entrando in un governo, oppure preferiscono continuare a testimoniarle e basta?

2/25/2013, 6:44:00 PM

Leonardo T wrote ...
Non è che sono un mucchio più grosso di altri diventano per forza più furbi, eh.
2/25/2013, 6:30:00 PM

Anonymous wrote ...
Caro Leonardo, a questo punto, continuare a dare degli imbecilli agli elettori del M5S non è molto produttivo, mi sembra...
2/25/2013, 4:59:00 PM

Venicio wrote ...
Ma la democrazia, ancor più quella diretta, non è anche parlare delle cose che non piacciono o di quelle a cui sei contrario?
2/25/2013, 2:25:00 PM

MacroneCatone wrote ...
Il Signor esattore Monti ha orgogliasamente asserito che il Fiscal Compact ed il mes li ha firmati solamente perche' erano impegni orali che gia' Berlusconi aveva preso con l'europa e che lui mai avrebbe messo le firme su questi impegni miliardari ed irresponsabili. MA DOVE DIAVOLO SI VUOL PARARE??????? Io di questi "statisti" che dicono tutto ed il contrario di tutto ho veramente paura.... Sono convinti che noi siamo ignoranti totalmente.
2/25/2013, 2:09:00 PM

MacroneCatone wrote ...
L'europa e' l'invezione piu bella che poteva esserci, ma come e' stata costruita non ha portato altro che fame, proteste, morti suicidi, controllo delle democrazie e fine di sovranita' dei popoli, vedesi grecia spagna portogallo italia e tra non molto francia. Hanno violentato stuprato e sodomizzato le costituzioni di mezza Europa per dare in mano ad una Banca Privata il potere di stampare soldi, per dare in mano Alla commissione europea non eletta dai popoli il potere di legiferare su tutti noi..... Il tutto purtroppo sembra troppo Dittatoriale anzi lo e'. L'europa va rifatta con leggi piu' adeguate e senza scagnozzi di banche a comandare le pecorelle contente solo di poter andar oltre al recinto
2/25/2013, 2:00:00 PM

MacroneCatone wrote ...
Nel momento in cui bersani chiedera' scusa per non aver fatto cadere il governo berlusconi nella votazione dello scudo fiscale potro' anche ricredere a cio' che va in giro dicendo da vent'anni e che da vent'anni mai fa! Un uomo si giudica da cio' che fa non da cio' che dice bersani ha gia' bruciato troppe tappe............. cmq ragazzi sembra che sto grillo sia diventato tesi di laurea, gia' mi da il volta stomaco l'attenzione che gli riponete. E' quasi propedeutica per andare in bagno.. il continuo interesse delimita limite di fantasia
2/25/2013, 1:53:00 PM

Claudio B. wrote ...
Qui in Renania continua a nevicare: capisco perché avevano inventato il paesaggio-stato d'animo.
Oggi a mensa i colleghi ridevano di un paese col 120% di debito pubblico e alternavano alle risate il ritornello "Bunga-bunga!": credo sia stato questo spettacolo pietoso a buttarmi giù di morale.
Comunque lo scenario apocalittico aveva sfiorato anche te, quando in 2025 disegnavi un'Italia overa e isolata, dove tutti bevevano cicoria: i demoni si esorcizzano anche con la scrittura ;)
Suvvia, forse la ragione si sveglierà e i demoni generati dal suo sonno si scioglieranno come questa neve fra un paio di settimane.
2/25/2013, 1:37:00 PM

Leonardo T wrote ...
Mi sa che siamo all'inizio...
2/25/2013, 1:23:00 PM

Leonardo T wrote ...
Dai, su col morale. Anche i greci dopo un po' ci han ripensato.
2/25/2013, 1:23:00 PM

Anonymous wrote ...
Spero che riesca a liberarti delle tue paure e vivere una vita serena :)
Andrea
2/25/2013, 1:23:00 PM

Claudio B. wrote ...
Pochi minuti fa camminavo nella neve alta (30 cm e continua a cadere) e mentre la neve attaccava sulle trecce del mio cappello sono stato preso da una paura senza nome: l'uscita dall'Euro, il default, la conseguente uscita da Schengen e tutto il resto...
Rimuovere il filo spinato dalle Alpi è stato un processo lungo e difficile: che incubo l'idea che nuovi rotoli ne vengano stesi. E' una paura irrazionale, Leonardo, mi fa tremar le vene e i polsi e ormai vivo nell'attesa dei risultati (non degli exit-pool, si badi bene).
Riuscirà un extracomunitario come me fra un annetto a ottenere un visto d'ingresso in Germania,, oppure verrò reimpatriato in Italia come indesiderato?
Forse la neve che incessantemente continua ad acumularsi fuori dalla mia finestra non è solo un fenomeno metereologico, ma un fenomeno dell'anima.
Ho paura, la paura irrazionale di chi piange nella notte.
2/25/2013, 12:54:00 PM

marcell_o wrote ...
naturalmente essere un buon fustigatore di costumi non è la stessa cosa che un riformatore di costumi (ma questo se non sei riuscito a spiegarlo te ai grillini...)
d'altra parte è ovvio che se sei occupato a fare non so cosa o a fare manovre a cacchio la concordia poi finisce sugli scogli (anche se t'ha detto bene per mille volte), questo mi pare ovvio, ma non è che puoi prendere una persona onesta e specchiata e metterla a comandare una nave...
non essere un ladro potrebbe essere una precondizione, poi ci vuole un po' di competenza...
ecco un magnabufale come grillo, ecco... preferirei non fosse lui a occuparsi di sanità o scuola, ordine pubblico o aste di btp...

ma davvero penso che bersani blablabla? sì. meglio lui di altri. davvero pensi che bersani blablabla? sì, magari i grillini potrebbero fargli le pulci (magari evitando le sciocchezze più stupide)
ecc.
2/25/2013, 12:49:00 PM

CoB wrote ...
(sono contento che con oggi sia finita, perché così - probabilmente - non ti vedrò più scrivere di Grillo)
2/25/2013, 12:46:00 PM

Chi Elio, chi Ingroia

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Oggi mi sarei quasi rimesso a scrivere del masochismo un certo tipo di elettore di sinistra che voterà Ingroia anche se sa di ottenere il risultato contrario, ma stavo per annoiarmi da solo. Allora ho pensato che è la stessa cosa se parlo di Sanremo e della giuria di qualità, che si è intestardita a votare Elio col risultato – prevedibile – di far vincere Mengoni. Magari c’erano canzoni più valide, magari si poteva far caso al talento di Annalisa Scarrone, però… però era roba da reality e la giuria di qualità non li guarda, i reality, roba da ragazzini. Si sono impuntati su Elio, che prima dell’arrivo della giuria era ottavo.

Ora lo possiamo dire: Elio, l’incommensurabile Elio, e i suoi meravigliosi compari, non avevano nessuna possibilità di vincere Sanremo. Non avevano i numeri e forse non ne avevano neanche voglia, un Sanremo dopotutto l’hanno vinto già – anche se lo hanno consegnato a Ron. Volevano intrattenere un pubblico più vasto del loro solito da professionisti e artisti di varietà quali sono diventati da parecchi anni; lo hanno fatto alla grande, con quel sovrappiù di perfezionismo che rasenta il grottesco e che non è esattamente per tutti. Su quel palcoscenico dove qualche anno fa si presentò mummificato, cantò un’aria del Barbiere che Bocelli se la sogna, e approfittò monellescamente per urlare “f**a” in mondovisione, Elio è riuscito a stupirci ancora una volta, anzi tre o quattro volte, quasi sempre su una nota sola. Ha fatto il nano, l’obeso, si è divertito con Rocco Siffredi, mentre i musicisti tiravano fuori assoli furiosi da strumenti giocattolo. È stato bravissimo, sono stati bravissimi; ma non avevano nessuna possibilità di vincere il primo premio, e infatti non l’hanno vinto.

Portare una canzone mononota al teatro Ariston era già, in sé, una performance d’arte d’avanguardia. È un po’ la differenza tra guardare un Burri in un museo e appenderselo in camera: abbiamo tutti applaudito l’esperimento, ma alla mattina, mentre aspettiamo l’autobus, difficilmente vorremmo ascoltare la mononota nelle cuffiette. E Sanremo è il festival delle cuffiette, oggi, come era delle radio vent’anni fa. Un conto è dimostrare che anche all’Ariston si può sperimentare e stupire sul serio, un conto è pretendere di imporre la sperimentazione a una nazione di portatori di cuffiette, come ha provato a fare la giuria (continua sull'Unita.it)

Sarebbe bastato far convergere i voti su qualche altra proposta meno estrema e un po’ più cantabile, per intercettare i gusti di qualche bacino di televotanti disposto a mandare un altro sms a mezzanotte. Spazio per compromessi onorevoli ce n’era, ma i giurati di qualità non se ne sono accorti. Avevano deciso di sostenere la nota sola, tutta le cuffiette d’Italia avrebbe dovuto riecheggiare una nota sola? Si fa fatica a crederci.
Più probabilmente, i giurati avevano deciso di perdere. Di limitarsi a rimarcare la loro diversità, la loro alterità di non-guardatori di reality – magari senza sapere che anche Elio ci sta lavorando, nei reality, che è poi uno dei pochi modi rimasti ai cantanti di campare. E così abbiamo anche rischiato che vincessero i Modà, che sotto le acconciature da ragazzini cantano roba che Gianni Togni o Ricchi e Poveri nel 1980 avrebbero inciso solo sui lati B, testimoni di un cattivo gusto sommerso persistente che è appena sfiorato dall’evoluzione della moda e persino dal ricambio generazionale. Non è che il popolo delle cuffiette non avrebbe bisogno di un po’ di educazione musicale, ma tra l’oltranza sperimentale di Elio e la palude primordiale dei Modà si dovrebbe riuscire a trovare una mediana. I giurati non ci sono riusciti; secondo me hanno fallito la loro missione di intellettuali, ma era esattamente quello che mi aspettavo da loro.
C’è chi lo chiama snobismo. Ma se fosse semplicemente un disagio logico-matematico? Può darsi semplicemente che non abbiano capito che insistere su un pezzo condannato dal televoto non sarebbe servito a niente. È un po’ lo stesso problema dell’elettore di Ingroia al senato. Gli descrivi la situazione, gli spieghi che per esempio in Lombardia la possibilità esigua di eleggere due senatori rivoluzionari è controbilanciata dal rischio di regalare 16 seggi al centrodestra; che il rischio concreto è quello di un nuovo governissimo con Berlusconi e Monti insieme a Bersani, e loro niente. C’è un orgoglio identitario che se ne frega di chi governerà davvero, e che vince su tutto. Persino sull’aritmetica. http://leonardo.blogspot.com
Comments (14)

marcell_o wrote ...
la frase che uso spesso in questi giorni (con la mia barba bianca e uno sguardo cinico & smaliziato) è: siamo in italia. la uso per commentare il festival di sanremo (che non ho visto, a parte pochi secondi di bocelli che cantava love me tender... ho ancora i brividi), le elezioni, le macchine parcheggiate nei posti per disabili, le analisi delle urine sbagliate, le assemblee sindacali, ecc.
e ora non ho altro da dire, ma più che altro ho fretta di leggere il post precedente che parla di cirillo, spero sia lo stesso cirillo che compare nel libro che sto leggendo e quindi: fanculo sanremo
2/18/2013, 8:45:00 PM

Anonymous wrote ...
A me, questo PD ha dato l'impressione di un soggetto molto lento e molto autoreferenziale, convinto di poter dettar legge ai propri elettori. In un meccanismo politico che è mascherato da bella democrazia ma che in pratica si comporta come un evoluto feudalesimo, dove i cittadini-elettori sono trattati più da sudditi, il PD mi da una qualche garanzia di voler cambiare rotta? A me pare di no. Il mio voto utile, alla fine, a cosa servirà?

Per come vedo le cose, solo a ritardare un'inevitabile collasso. Insomma, tanto utile, questo voto non sarà. Non invoco il "tanto peggio, tanto meglio", mi auguro però che il PDL per primo, me seguito a ruota dal PD e da Monti, prendano un'imbarcata di quelle storiche. Avevo iniziato il commento tentando comunque di venire a patti con il votare PD, ma insomma, alla fine credo che voterò proprio per quelli là, quelli con il leader dittatoriale e populista. Quello con la barba e i capelli, però. Mi perdonerai spero :-)
In nome della governabilità, però, darò al PD il voto al Senato, ecco. Grillini alla camera e PD al senato.
Forse è una pazzia. Temo, non peggio di altre. Siamo esseri fallaci, anche quando tentiamo di essere razionali.

Davide
2/18/2013, 6:20:00 PM

castadiva wrote ...
in tutto questo trascuri la questione più importante: "cosa si doveva fare per evitare invece che accedessero al podio i Modà?"
Attendo dritte
2/18/2013, 6:19:00 PM

Anonymous wrote ...
Ciao Leonardo
grazie della risposta.

Il riferimento all'art.18 non era per accusarti di volerlo togliere. Infatti, la proposta provocatoria (ero sicuro di averla letta qui, ma mi sbaglierò) era di toglierlo per qualche anno, per far contenti quelli che lamentano che sia l'art.18 a causare l'alta disoccupazione. Nel caso questa tesi si fosse poi rivelata sbagliata, l'art.18 si sarebbe ripristinato, e sarebbe stato esteso e, diciamo così, "blindato", poiché si sarebbe dimostrato che NON era questo a causare la disoccupazione.

Sul voto utile, che è appunto legato a valutazioni molto soggettive finché se ne discute solamente in astratto, io facevo la stessa, provocatoria, proposta. Dare il voto utile al PD, dopo l'ennesimo appello, ma poi che sia l'ultimo!
Ti chiedo comunque, ma che partito è quello che *ogni santa volta* deve invocare il voto utile invece di riuscire davvero a convincere i suoi potenziali elettori??!

Per quanto riguarda le elezioni in arrivo, e la teoria del voto utile, il mio pensiero è questo: concordo con te sul fatto che il PD sia meglio del PDL, e preferirei 5 anni di Bersani a 5 anni di Bersani-Monti, che a loro volta comunque preferisco a 5 anni di Berlusconi. Fatta questa premessa, mi domando: una volta incassata la mia fiducia, cosa farà il PD?
Tu credi che un governo del PD farebbe bene anche agli elettori di Ingroia, mentre chi vota Ingroia non solo pensa che Ingroia sia meglio del PD, probabilmente pensa anche che tra il PD e il PDL ci sia ben poca differenza.
Detto in altri termini: io masticherò amaro pur di dare un'altra (perché attenzione, non è certo la prima...) opportunità a Bersani & soci. Ricordiamo che il PD non è solo il suo candidato premier, ma un partito, una macchina politica che agisce anche a livello regionale, provinciale, comunale... E quindi di occasioni di governo ne ha avute altre a livello nazionale, e sta effettivamente governando in tante regioni e in tante città (tra cui la mia). Poi una volta dato il mio "voto utile", come verrò considerato, come elettore? Quanto varrà il voto mio e di tutti quelli che avranno dato il voto al PD nonostante preferissero, che so, Ingroia, o magari Grillo?

In altre parole, il voto utile non può essere un gesto univoco e unidirezionale. Il voto utile deve prevedere uno scambio e un rispetto reciproco. Io voto il PD nonostante i miei tanti dubbi, concedendo un grosso potere a Bersani e soci. Poiché il voto utile arriva da sinistra, in cambio Bersani e soci mi daranno un po' di rispetto, e faranno una qualche legge decentemente di sinistra, invece dei soliti pocci cerchiobottisti filocattolici riformisti.
Tu credi che il PD possa mostrare questo genere di maturità, di fronte all'incasso di X voti utili che lo portino al governo?
Quanti anni, quante legislature di voto utile gli occorreranno?

-continua-
2/18/2013, 6:19:00 PM

Leonardo T wrote ...
Non mi sembra di avere mai chiesto di togliere l'articolo 18, sei sicuro che non ti confondi con qualcun altro?

Io credo che gli elettori di Ingroia non dovrebbero votare il PD perché li rappresenti, ma perché hanno tutto da perdere da un altro governo di centro o centrodestra. Probabilmente se voterai PD il PD ti deluderà e tra cinque anni non lo voterai; nel frattempo però avremo avuto 5 anni di centrosinistra, magari il berlusconismo si sarà evoluto in qualcosa di meno molesto, e anche a sinistra ci sarà gente più interessante di Diliberto o Di Pietro.
Io poi se il PD al governo farà grosse cazzate ne scriverò, mi sembra in passato di averlo fatto, però non è questo il blog che fa la differenza secondo me.
2/18/2013, 5:55:00 PM

livefast wrote ...
in italia per qualche ragione i pragmatici sembrano essere in larga prevalenza di destra e gli idealisti di sinistra. agli idealisti non interessa governare il paese, gli interessa avere delle idee ed eventualmente morire per esse o con esse (o anche normalmente senza di esse, senza nemmeno aver mai sfiorato la possibilità di metterle in pratica, senza averlo mai (a volte perfino) desiderato). e insomma è così che va leo, non t'incazzare, è il materiale umano che hai a disposizione, è fatto così.
2/18/2013, 5:52:00 PM

Anonymous wrote ...
Caro Leonardo,

il ragionamento sul voto utile non mi trova per niente d'accordo. Io non voterò Ingroia, ma capisco che chi lo voti possa anche ragionare non solo nei termini di queste singole elezioni, ma a medio o lungo termine, e ci tenga a far "sopravvivere" in parlamento una certa idea di sinistra, che il PD non rappresenta per niente.
Vorrei però invitarti a rispondere onestamente a un paio di domande:

1- Se tutti coloro che volessero votare Ingroia si adeguassero, e votassero PD, tu credi onestamente che il PD si sforzerebbe di rappresentare, almeno un po', anche questa fetta del suo schieramento? Detto in altri termini: se Renzi non avesse piantato un casino e preso il 40% alle primarie, la nomenclatura del PD quanto avrebbe dato credito a questa cosiddetta corrente dei rottamatori? Insomma, qual'è il valore che il PD darà al voto che gli elettori di sinistra-sinistra dovrebbero donargli?
2- Se tutti quanti votassimo a questo punto PD, e il PD andasse al governo per i prossimi 5 anni, tu saresti disposto a valutarne con onestà e imparzialità l'operato? In altre parole, ti sfido.

Il mio voto non sarebbe stato per il PD, ma quasi quasi glielo darò (ti aggiornerò poi dopo le elezioni, per farti sapere se ce l'ho fatta a mettere quelle croci sul PD o su SEL... perlomeno al Senato). Vorrei proporti un patto - sulla falsariga di quello che tu avevi proposto su queste pagine a proposito dell'articolo 18. Se ricordo bene avevi scritto: "Togliamo l'articolo 18 per due o tre anni, se la discoccupazione cala in maniera consistente, bene. Ma altrimenti, lo si ripristina, allargato anche alle aziende con meno di 15 dipendenti, e non se ne parla più!"

Ecco, quando si avvicinano le elezioni, spesso sembra che il PD non riesca a vincere e salvare l'Italia per colpa di pochi idioti che si ostinano a votare sinistra-sinistra invece di votare PD. La mia proposta è questa: io darò il mio voto al PD a questo giro, ma poi, se al termine del governo del PD questo benedetto partito avrà dimostrato ancora una volta di essere corrotto e inefficiente, io ritirerò il mio voto e mai, mai più, dovrò votare PD o una sua mutazione (incluso qualsiasi partito di centro-centro-sinistra).

Affare fatto?

Davide
2/18/2013, 5:09:00 PM

delio wrote ...
pezzo gustoso. però, davvero, se parli di italia capisco che tu dica che bisogna a tutti i costi evitare il male assoluto (berlusconi) e magari cercare anche di evitare monti. ma a sanremo? davvero è necessario ed utile polarizzare tutto l'esistente in questo modo? a questo punto ai mondiali di calcio tutte le squadre dovrebbero perdere contro la spagna col preciso obiettivo di farla arrivare ben riposata in finale per stendere il brasile? la fiat dovrebbe ritirarsi dal mercato perché è vero che la volkswagen è una sua concorrente, ma tutto sommato meglio la vw della gm? ecc. ecc.
2/18/2013, 4:31:00 PM

Anonymous wrote ...
Ma se Bersani ci teneva così tanto a vincere in Lombardia, perché non ha fatto l'accordo con Ingroia? Perché invece di fare questo predicozzo agli elettori di sinistra che non votano come dovrebbero, non lo fai a Bersani che ha fatto tutto lui per perdere la Lombardia? La squadra di Bersani ci ha messo pochissimo impegno per vincere. Però se perderà la colpa è degli altri che non hanno calato le braghe. Ma per favore!
Ale
2/18/2013, 4:09:00 PM

J. wrote ...
Ma sei lo stesso Leonardo che pubblicò Null-P?
2/18/2013, 4:05:00 PM

Anonymous wrote ...
già.. perché a Sanremo come nella vita politica italiana è vietato votare la qualità.. meglio una canzonetta...
Paola
2/18/2013, 3:09:00 PM

Mike wrote ...
La giuria di qualità ha dato il 6% a Mangoni e l'1% ad Annalisa. Sarebbe nastato invertire questi giudizi ed Elio e le Strorie tese avrebbero vinto. Annalisa e' giunta terza con circa il 9%, contro il 20 e 22% di Mangoni e dei Moda, quindi avrebbe avuto comunque bisogno di un consenso quasi unanime della giuria di qualità.

PS: comunque è molto meglio Karen Gillan di Annalisa Scarrone...

2/18/2013, 3:08:00 PM

Rouge wrote ...
Eh già, perché Sanremo è Sanremo. Guai a pensare che ci possa essere qualcosa di diverso, anche a Sanremo. Rischi che il popolino rimanga frastornato a non sentire e vedere le solite cose. Sono così tranquille d'altronde le solite cose.
2/18/2013, 2:32:00 PM

Anonymous wrote ...
...vedo che non molli, complimenti.

nemmeno queglialtri.
2/18/2013, 11:57:00 AM

Le dimissioni prevedibili di B16

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Ieri un pontefice ha annunciato le sue dimissioni. È la prima volta che succede in sei secoli, senz'altro è una notizia. E tuttavia l'ondata di stupore che si è trascinata per tutto il giorno sugli organi di stampa e in tv può apparire esagerata, un tipico esempio di quella drammatizzazione a cui ricorrono i media per mantenere l'attenzione di un pubblico sempre più distratto: ogni elezione è decisiva, ogni alluvione è una catastrofe ambientale, ogni gang di maneggioni è la nuova p2, eccetera. Le dimissioni di Benedetto XVI hanno senz'altro un valore storico, e costituiranno un precedente importantissimo, ma sono tutto meno un fulmine a ciel sereno: si tratta forse dell'azione più prevedibile del suo pontificato.

Joseph Ratzinger ha sempre ritenuto che un Papa possa dimettersi per motivi di salute o di età (continua sull'Unita.it H1t#166).

Nel 2002, in una situazione piuttosto delicata (Wojtyla entrava e usciva dal Gemelli) ammise la possibilità che Giovanni Paolo II potesse dare le dimissioni “se vedesse di non poter assolutamente farcela più”. Opinione ribadita da Benedetto XVI per esempio nel libro intervista del 2010, Luce del mondo, dove addirittura sosteneva l’”obbligo” di dimettersi per un pontefice che si fosse reso conto di non poter più sostenere fisicamente e psicologicamente i doveri del suo ufficio. Ratzinger la pensava così prima di diventare papa, e una volta eletto non ha cambiato idea. E siccome la stanchezza degli ultimi mesi non era un mistero per nessuno, una dichiarazione come quella di ieri poteva tutto sommato essere prevista in tempi brevi. Un finale del genere in un certo senso era già intuibile quando nel 2005 il conclave scelse un prelato quasi ottantenne, per quello che fu subito chiamato un “pontificato breve”, di transizione. Qualsiasi speculazione sugli intrighi di palazzo, qualsiasi giudizio sulle sue difficoltà in questi anni, lasciano il tempo che trovano di fronte all’evidenza più banale: fare il papa è un mestiere sfibrante, Ratzinger ha cominciato molto tardi e ha comunque tenuto duro per otto anni, non può sorprendere veramente nessuno il fatto che non ne possa più.
Ricopio qui sotto quel che scrissi altrove più di un anno fa. A mo’ di testimonianza: non ci voleva un nostradamus – e nemmeno un vaticanista – a prevedere le dimissioni di un Papa stanco che non le aveva mai escluse. Giusto per ribadire che molte smorfie di sorpresa che vedete in tv in questi giorni fanno parte della fiction, dell’arco narrativo per cui vedi il fondamentale intervento dello story editor Padre Pizzarro.
Pio XII aveva una lettera di dimissioni pronta nel cassetto nell’eventualità che i nazisti lo arrestassero. Anche Wojtyla aveva preparato una lettera del genere, da divulgare soltanto in caso di infermità inguaribile. Il problema è che per un cattolico fervente nessuna infermità può essere ritenuta veramente inguaribile: equivarrebbe a dubitare della provvidenza, e con tutto il suo coraggio Wojtyla non avrebbe mai realmente osato farlo. Prevalse su tutto una considerazione che non era dettata dalla legge o dalla tradizione (del resto Giovanni Paolo II cambiava leggi e tradizioni ogni volta che lo riteneva utile): nessuno avrebbe potuto essere un Papa credibile mentre Wojtyla era ancora in circolazione. Come aveva detto a un chirurgo già ai tempi delle frattura al femore: “Dottore, sia lei che io abbiamo una sola scelta. Lei mi deve curare. E io devo guarire. Perché non c’è posto nella chiesa per un Papa emerito”. Una questione più mediatica che dottrinale.
Oggi che Ratzinger è stanco, e non si fa scrupolo di mostrarlo al mondo, la situazione è piuttosto diversa. Anche qui, non si tratta di dottrina – tutto sommato Benedetto XVI non si è discostato molto dal solco wojtyliano – ma di carisma mediatico: il predecessore ne aveva a pacchi, lui giusto qualche briciola. Il mattino in cui si dimetterà, decine di accorati vaticanisti si stracceranno le vesti, per poi passare immediatamente al toto-conclave senza concedere al rimpianto una mezza giornata in più. Nessuno gli chiederà nemmeno di andarsene. Una camera nei palazzi vaticani non gliela dovrebbero negare, magari proprio quella in cui dormiva quando sognava di subentrare al suo capo. Il bello è che quando Wojtyla volle un parere serio sulla questione delle dimissioni, lo chiese proprio a lui. E lui, ovviamente dopo un accurato studio delle fonti e della patristica e del diritto eccetera, rispose sì, tranquillo, si può fare. Poi è rimasto paziente ad aspettare per altri anni. Troppi anni. I giardini Vaticani un po’ come la Fortezza sul deserto dei Tartari. Quando alla fine i Tartari sono arrivati, Ratzinger era già stanco. Il parere che aveva fornito a Wojtyla alla fine sarà servito almeno a lui (è difficile non immaginare a questo punto W. da qualche parte che sorride, sempre tremando un po’). http://leonardo.blogspot.com
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Anonymous wrote ...
"... a posteriori"??!?

Ma allora gli articoli non li leggi per intero (o non li capisci)
2/13/2013, 10:01:00 AM

Hal wrote ...
Leonardo sottotono. O il pezzo è tutto, troppo sottilmente, ironico, o hai preso del tutto sottogamba una decisione che dire "scontata" è possibile soltanto a posteriori, e con molta fantasia. Pensaci
2/12/2013, 11:48:00 PM

blasfede wrote ...
Io non sono un dietrologo ma la stanchezza non può essere davvero l'unica ragione. Forse, e sottolineo forse, la storia ci renderà edotti, forse no. Fino a quel momento possiamo fare molte ipotesi, che davvero valgono a malapena mezza giornata!
2/12/2013, 2:27:00 PM

marcell_o wrote ...
la cosa è divertente, come quando si parla della modifica alle regole di successione dei reali inglesi o dei presunti figli di alberto di monaco, ecc.
non essendo credente la cosa mi rimbalza assai, però (come si suol dire) se il papa lo fa vuol dire che si può fare, che se non si poteva bastava cambia' qualcosa
oltretutto è gentile da parte sua aver aspettato a dopo le elezioni
una cosa che m'ha sempre fatto molto ridere è il sottolineare come paparatz fosse reazionario, come se il precedente fosse stato chissà che faro di civiltà...
so' preti, so' papi... che t'aspetti?
2/12/2013, 8:57:00 AM

Evacuate piano

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È passata ormai una settimana da quel giovedì sera in cui centinaia di residenti in Garfagnana evacuarono le loro case anche se in realtà non era stata ordinata nessuna evacuazione, a causa di una scossa che - ora possiamo dirlo - non c'è stata. È possibile, perlomeno statisticamente, che qualcuno di loro oltre a un bel po' di paura si sia preso un accidente, visto che è stata una delle settimane più fredde dell'anno. La cosa non fa notizia: ammalarsi è normale, e il fatto che in Italia le epidemie di influenza facciano più vittime dei terremoti è una semplice curiosità. Mesi fa, quando tremò un po' più forte la terra nella bassa emiliana, Beppe Grillo scrisse sul suo blog scandalizzandosi che in Italia non si facessero ancora le previsioni dei terremoti, come le previsioni del tempo. "Se il meteo ci dice che domani pioverà, terremo a portata di mano l'ombrello. Ma se viene annunciato il rischio di un forte terremoto, perché il Comune non ci dice come comportarci?" L'esempio della Garfagnana potrebbe spiegarci perché - finché non diventerà la prassi, e allora probabilmente Grillo si metterà a gridare sdegnato contro i Comuni che spingono migliaia di persone a dormire al freddo a causa di vaghe probabilità statistiche. Sarà senz'altro un complotto delle multinazionali che vogliono vendere più paracetamolo. Più probabilmente, al terzo o quarto o dodicesimo allarme di questo tipo la gente smetterà di prendere sul serio chi li dirama, e magari sarà proprio quella l'occasione in cui la terra tremerà davvero.

A scanso di equivoci, vorrei esprimere la mia solidarietà ai sindaci che nel pomeriggio del 31 gennaio ricevettero un fax dalla Protezione Civile, firmato dal Capo Franco Gabrielli, che confermava "l'ipotesi che la sequenza sia generata da una struttura orientata NE-SW - dunque trasversale alla catena" e che quindi "nelle prossime ore potrebbero avvenire altre scosse a SW della scossa principale, in prossimità dell'abitato di Castelnuovo in Garfagnana e dell'epicentro del terremoto del 23 gennaio 1985". Come si vede il fax, una comunicazione di emergenza rivolta a sindaci non necessariamente esperti di sismologia, né di abbreviazioni in lingua inglese (SW sta per South-West, in italiano sarebbe SO) risultava piuttosto criptico: non per la difficoltà della materia, ma per la sciatteria di chi anche in una comunicazione di emergenza non rinuncia a usare termini tecnici e abbreviazioni non universalmente intellegibili. Se si voleva dare un forte segnale di allerta, forse Gabrielli avrebbe fatto meglio a scrivere: SCOSSE POSSIBILI IN PROSSIMITA’ DI CASTELNUOVO NELLE PROSSIME 24H.(continua sull'Unita.it, H1t#165). La semplicità, la chiarezza, in queste situazioni dovrebbe essere considerata necessaria.

Una volta c’era il telegrafo a torcere il collo all’eloquenza dei burocrati; adesso si potrebbe prendere lezioni da twitter, ma forse il problema è un altro: Gabrielli voleva realmente dare un forte segnale di allerta? O voleva semplicemente cautelarsi con un fax in tecnichese? I sindaci che si sono trovati quel foglio in mano hanno dovuto scegliere in pochi minuti tra il rischio di essere condannati per aver minimizzato la situazione (come i membri della Commissione Grandi Rischi dell’Aquila) e quello di essere indagati per procurato allarme. Un’eventualità tutt’altro che remota nel loro caso: è quello che successe al ministro Zamberletti, che proprio in Garfagnana nel 1985 ordinò l’evacuazione di dieci comuni, in attesa di una scossa forte che non si verificò. Il dilemma è stato risolto in modo abbastanza salomonico dai sindaci che  hanno scelto di non evacuare, ma di… esortare la popolazione a uscire di casa, quasi la stessa cosa: però ora Gabrielli può difendersi dalle critiche sostenendo di non aver sollecitato nessuna evacuazione. In effetti no. Si è limitato a informare i sindaci via fax dell’eventualità di scosse di entità imprecisata in un intervallo di ore imprecisate. Non ci sarebbe da stupirsi se mentre lo dettava, oltre ai sismologi, il Capo della Protezione Civile avesse consultato qualche avvocato.
La massima solidarietà anche agli abitanti, che nel frattempo saranno tornati quasi tutti alle loro case, pur sapendo che il rischio non è affatto cessato. Io, se mi fossi trovato nella loro situazione, avrei cercato di allontanare i bambini per qualche giorno; nel frattempo avrei chiesto a un ingegnere, o al limite a un geometra, di controllare la mia abitazione, e l’avrei lasciata soltanto se fossero stati riscontrati dei difetti strutturali, rimandando alla fine dello sciame sismico i lavori di ristrutturazione. Mi è abbastanza facile immaginare la situazione perché ne ho vissuta una simile pochi mesi fa. Ma è assurdo che io dia consigli del genere ai garfagnini, che di queste cose dovrebbero essere esperti più di me. Non c’è una sola regione in Italia in cui ci si possa permettere di trattare i terremoti come degli ospiti improvvisi e sconosciuti. Dovremo cominciare a considerarli per quello che sono: turisti abituali, dai ritmi imprevedibili, ma che prima o poi ritornano. Sempre. http://leonardo.blogspot.com


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Anonymous wrote ...
hai visto la puntata di presa diretta dedicata al terremoto ?
Se non l'hai vista: http://www.presadiretta.rai.it/dl/portali/site/puntata/ContentItem-2bd89f08-3f3c-4504-99e9-983c03be1541.html
2/8/2013, 1:01:00 AM

Mauro wrote ...
Conoscendo l'italofobia linguistica degli italiani è più facile che quei sindaci capiscano SW piuttosto che SO (per loro NE-SO probabilmente significa "a nord-est di Sondrio").
Saluti,
Mauro.
2/7/2013, 4:58:00 PM

Non fosse per un piccolo sterminio

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Domenica come tutti sapete era l'anniversario dell'apertura dei cancelli di Auschwitz. Sabato, come non tutti sanno, era il settantesimo anniversario di Nikolajewka, l'eroica battaglia in cui gli alpini italiani in ritirata spezzarono l'accerchiamento sovietico pagando un prezzo altissimo: più di ventimila morti e ottantamila prigionieri, per riportare a casa un contingente che Hitler non aveva voluto, che Mussolini aveva comunque ritenuto necessario inviare per dimostrare qualche cosa. Ieri, come tutti sapete, Berlusconi ha anche dichiarato che Mussolini ha fatto tante cose buone.

In seguito ci ha già fatto sapere che è stato ovviamente frainteso, che non intendeva dire quello che ha detto, che "non ci può essere alcun equivoco sulla dittatura fascista" anche se pensava "che questo dato fosse chiaro per tutta la mia storia politica passata e presente". Siccome però nella sua storia politica c'è quella famosa intervista allo Spectator in cui affermò che Mussolini mandava i dissidenti in villeggiatura (2003) o quella volta in cui definì la dittatura fascista una "democrazia minore" (2011), è lecito sospettare che Berlusconi queste sparate non le faccia soltanto per conquistare qualche voto ai nostalgici, che ci creda davvero: che non abbia smesso di provare una sincera simpatia per il Mussolini "troppo buono" dei diari apocrifi fatti pubblicare da Dell'Utri, quello disilluso a cui amava paragonarsi al tramonto della sua esperienza di Presidente del Consiglio. Detto questo, non ha veramente importanza cosa provi Berlusconi per Mussolini dentro di sé. Sarebbero fatti suoi.

Ma il fatto che decida di ricordare pubblicamente che ha fatto cose buone, durante una campagna elettorale, e proprio nel momento apparentemente meno adatto (la giornata della Memoria), ecco, questo è interessante e merita una discussione che vada un po' più in là del semplice compitino a base di indignazione (che continua sull'Unita.it, H1t#164).

Per inciso: probabilmente era quello che desiderava, una bella batteria di editoriali sdegnati su tutti i quotidiani che non siano suoi. Un tentativo di attirare l’attenzione rozzo ma efficace (prova ne è che ne stiamo parlando). Può sembrare paradossale che Berlusconi scalpiti per i riflettori anche nel momento in cui sono puntati sulle eventuali responsabilità dei vertici PD in un caso di malafinanza, ma B. è fatto così: deve stare al centro. Preferisce che si parli male di lui, piuttosto che si parli male degli altri. Per convincere i suoi vecchi elettori a votarlo ha bisogno di essere attaccato, e per essere attaccati ci si può anche ridurre a parlar bene di Satana in chiesa o di Mussolini al Memoriale della Shoah.
“Credo che Berlusconi abbia detto quello che la maggioranza degli italiani pensa su Benito Mussolini” ha affermato oggi Renato Brunetta: non esattamente un osservatore imparziale, ma non è detto che si sbagli. Magari non è (ancora) la maggioranza, ma è una parte cospicua dell’opinione pubblica quella che sostiene, più o meno a mezza voce, che Mussolini non sia poi stato un cattivo amministratore. Non gli fosse venuto questo inspiegabile prurito per certe pratiche hitleriane, quelle sì cattive, cattivissime, “male assoluto”, Mussolini lascerebbe un bilancio positivo, l’Agro Pontino eccetera. Nelle memoria di seconda mano delle nuove generazioni la vita del dittatore diventa simile a quella di certi imperatori tratteggiati dai cronisti romani: validi comandanti, bravi governanti, padri amorosi finché a un certo punto qualcosa va storto, impazziscono, giustiziano i parenti e muoiono di morte violenta. Ma Benito Mussolini non è un fantasma di duemila anni fa: è l’uomo italiano più studiato del secolo scorso. Il fatto che si possa prendere il mandante del delitto Matteotti, l’invasore dell’Etiopia, il responsabile dei bombardamenti di Barcellona, e del disastro degli Alpini in Russia per un bravo ragazzo sviato dalle cattive amicizie, è il segno che qualcosa non ha funzionato nella trasmissione delle minime nozioni di Storia del Novecento. A più di dieci anni dall’istituzione della Giornata della Memoria, forse vale la pena di discutere su questo: e sul fatto per esempio che Amba Aradam sia ancora un simpatico modo di dire, e non il nome di uno dei massacri più orribili messi in atto dall’esercito italiano e no, Adolf Hitler non c’entri nemmeno di striscio.
Ricordare i campi di sterminio è doveroso e necessario, ma se non allarghiamo un po’ il campo a scuola o in televisione rischiamo di suggerire che i nazisti spuntino dal nulla, con tutta la loro malvagità assoluta e irredimibile. Il passo successivo è farne i capri espiatori di tutto il male non assoluto nel Novecento. Forse oltre a proiettare film e documentari sullo sterminio varrebbe la pena di riservare un po’ più tempo al Ventennio nero. Non solo ai delitti di cui Mussolini si macchiò sin dall’inizio, ma anche ai banali indicatori economici, che ci dicono che la sua amministrazione fu rovinosa (dovrebbe essere un dato acquisito dalla maggioranza dei diplomati, e non lo è), e che le guerre combattute dalla metà degli anni Trenta in poi non furono un increscioso incidente, ma l’esito naturale del nazionalismo che Mussolini aveva brevettato molto prima che il verbo di Adolf Hitler uscisse dalle birrerie. A chi spetta ricordarlo, se non a noi. http://leonardo.blogspot.com
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Le elezioni (più complicate) del secolo

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Stavo pensando a come si deve sentire un qualsiasi elettore di Ingroia o Di Pietro, amante della legge e dell'ordine, quando scopre che nello stesso movimento c'è gente di Rifondazione che va ai funerali dei brigatisti. Come ci si deve sentire? Più o meno come si devono sentire i reduci di Genova che dopo aver diffidato per anni di poliziotti e magistrati si ritroveranno, nelle urne, a mettere una croce sull'ex magistrato Ingroia. Sempre meglio dei radicali che hanno rischiato di dover votare per Storace. Per tacere dei leghisti che dopo aver definitivamente chiuso con Berlusconi alle prossime elezioni voteranno, come da 15 anni a questa parte, Berlusconi; i renziani e i vendoliani che si tureranno il naso e voteranno per il Bene Comune; i liberali che avevano scelto Monti per superare le antiche categorie della politica e si ritroveranno perciò come capolista Casini; i democratici che voteranno Bersani ma sanno già che l'accordo con Casini e Monti è necessario, e così via. Persino molti simpatizzanti delle Cinque Stelle gradirebbero un movimento meno Grillo-centrico, ma i tempi sembrano ancora piuttosto lunghi.

Si sa che i partiti politici non possono soddisfare le esigenze di tutti, ma stavolta più che in passato sembra che nessun partito riesca a soddisfare le esigenze di nessuno. Tra le infinite magagne del porcellum c'è quella di aver creato i più inverosimili compagni di letto. Ingroia mette assieme sinistra extraparlamentare e giustizialisti; gli elettori di Vendola storcono il naso all'idea di andare col Pd; quelli del Pd storcono il naso all'idea di doversi poi associare a Monti; molti sostenitori di Monti si domandano che male hanno fatto per ritrovarsi con Casini e Fini, eccetera eccetera. Gli unici forse a non porsi tutti questi problemi sono gli elettori di Berlusconi, per i quali la scelta è relativamente facile: da una parte c'è il loro campione di sempre, dall'altra tutti i suoi nemici. Berlusconi sta risalendo nei sondaggi anche perché è l'unico a potersi permettere una campagna senza toni compromissori: non ha nessuna strana alleanza da dover spiegare ai suoi elettori, tanto più che il bacino a cui si rivolge apertamente è quello degli astensionisti: gente che o vota per lui o proprio non vota. Se i suoi calcoli sono giusti, se l'Italia è ancora quel Paese che ha capito e infinocchiato così bene negli ultimi vent'anni, forse ce la fa anche stavolta.

Perché la politica italiana è così complicata? (eh, chissà. Se ne parla sull'Unita.it, H1t#163).

Perché dopo vent’anni passati a invocare il bipolarismo, ci troviamo con quattro o cinque “poli” tutt’altro che fermi, anzi in perenne oscillazione, alla ricerca di un equilibrio impossibile? Fingiamo per un attimo di fare tabula rasa delle esperienze e delle personalità, e proviamo a immaginare quanti e quali partiti servirebbero per rappresentare l’Italia di oggi. Partendo da sinistra, sicuramente ci dovrebbe essere spazio per un movimento radicale e ancora un po’ operaista, sulla falsariga della Linke tedesca. Poi potrebbe esserci un partito socialdemocratico con ambizioni maggioritarie, una piattaforma chiara sui diritti civili e sull’ambiente. Alla sua destra, e più o meno al centro dell’arco parlamentare, un partito liberaldemocratico che avrebbe già fatta propria l’agenda Monti. Più a destra i conservatori, cattolici o meno; da qualche parte poi si dovrebbe lasciare spazio per un partito neo-populista antieuropeista, dove troverebbero sfogo anche alcuni localismi (gli autonomismi regionali, ecc). Ecco, meno di cinque partiti davvero non sono riuscito a immaginarli, ma questi cinque almeno non creerebbero tanti problemi di identità ai propri elettori. A rendere impossibile un’architettura del genere ci sono diversi fattori: da una parte il settarismo, dall’altra la disperata determinazione di molte queste sette a non scomparire sotto la soglia di sbarramento, che porta ad apparentamenti grotteschi (Storace+Pannella, ma anche Ingroia + sinistra radicale non scherza affatto). Poi ci sono tensioni trasversali; la pervasività dei cattolici rende difficile capire, per esempio, quale di questi poli non stia difendendo i cosiddetti “valori non negoziabili”: se qualcuno vuole che il prossimo parlamento metta all’ordine del giorno il matrimonio gay o imponga l’IMU alla Chiesa, chi deve votare? Non è affatto chiaro. E poi c’è l’ingombro di Berlusconi, che trasforma ogni consultazione in un referendum su sé stesso. Tutto questo rende il quadro di una complessità che troveremmo perfino affascinante, se dovessimo soltanto osservarla da lontano e non viverci dentro.
Altrove è più semplice, o almeno così sembra da qui. Altrove i partiti riflettono le aspirazioni di blocchi sociali più o meno definiti, che possono vincere o perdere le elezioni (o pareggiarle, a volte succede anche questo senza melodrammi o guerre civili). Altrove non si dà per scontato che il leader di centrosinistra debba automaticamente rivolgersi all’elettorato di centrodestra e viceversa: si può anche vincere semplicemente convincendo il proprio naturale bacino elettorale a non disertare le urne, decifrando le sue esigenze e trasferendole in un programma politico (che poi sotto le elezioni va tradotto in slogan di facile presa). La cosa inquietante è che l’unico leader italiano che si sta comportando così sembra essere Silvio Berlusconi. http://leonardo.blogspot.com
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C'è ancora qualcuno che ci fa i patti

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Negli ultimi giorni, se ho ben capito, è successo che Santoro e Berlusconi si siano messi d'accordo prima della diretta per parlare solo di certe cose e di altre no, ad esempio delle condanne no. Poi è partita la diretta e Berlusconi dopo un po' si è messo a parlare delle condanne di Travaglio. Santoro urlava che non erano i patti, ma era un po' troppo tardi.

Pochi giorni prima Berlusconi e Lega si erano messi d'accordo per andare alle elezioni assieme: dopo aver promesso per tanti mesi ai suoi elettori che non sarebbe successo mai più, Maroni, a malincuore, ha dovuto accettare un'alleanza. Purché Berlusconi non fosse il candidato premier. Ieri sono usciti i bollini dei partiti e su quello del PdL c'era scritto, com'è naturale, BERLUSCONI PRESIDENTE. La morale di tutto questo è la solita.

Forse Berlusconi stavolta non vincerà, ma ce lo meriteremmo. Senz'altro se lo meriterebbe Santoro, e Maroni, e chiunque pensi che con Berlusconi si può scendere a patti. Non si fanno i patti con Berlusconi. A memoria d'uomo, non si ricorda un solo patto che Berlusconi abbia rispettato, da quello famoso con la Retequattro di Mondadori per dividersi le inserzioni pubblicitarie a partire da un lunedì (che eluse facendo lavorare i suoi collaboratori il fine settimana) alle ultime meno esaltanti stagioni in cui persino le olgettine si lamentano di promesse non esaudite. Il tizio è così, sappiamo tutti che è così, ma per un motivo o per un altro ogni tanto ci è utile convincerci che stavolta andrà diversamente, stavolta sapremo giostrarlo a nostro vantaggio. Come se tra bicamerali e inciuci e leggi elettorali non ci avesse sempre fregati tutti. Ma dopotutto Santoro può essere contento dello share, e Maroni adesso è comunque sicuro di salvare giunte e passare lo sbarramento. Insomma alla fine farsi fregare da Berlusconi conviene ancora a qualcuno. Di sicuro non a noi (continua sull'Unita.it H1t#162).

Quando la settimana scorsa ho scritto che Berlusconi si comporta da provocatore, da troll, e che cedere alle sue provocazioni significa sempre fargli un favore, alcuni mi hanno iscritto al partito trasversale di quelli secondo i quali di Berlusconi non si dovrebbe più parlare. Tutti zitti, alla Veltroni, al limite tappandosi occhi e orecchie nei periodi di particolare recrudescenza, come questo. Mi devo essere spiegato davvero male. Io penso che di Berlusconi si debba parlare, e tanto, ma soprattutto contro B. si debba agire in modo concreto, affinché non danneggi più la democrazia di questo Paese, come ha fatto negli ultimi vent’anni. Se uno ritiene in coscienza che Berlusconi abbia tradito gli italiani, abbia abusato della loro credulità, e abbia approfittato in modo criminoso del credito che gli è stato concesso, non gli offre una tribuna televisiva. Non si scende a patti con ladri e truffatori, mi sembra autoevidente. Se per qualcuno così evidente non è, ebbene, è un motivo in più per continuare a sottolineare quanto B. sia ladro e quanto sia truffatore. Molta gente ancora non l’ha capito, il che dopotutto non è sorprendente visto che a volte fingono di non averlo capito nemmeno Maroni, o Santoro, o Travaglio, o chiunque scelga di venire a patti con lui.
Il problema non è parlare o non parlare di Berlusconi, il problema è sempre come parlarne. Non basta documentare che è un brigante, un incapace e un allupato, visto che a molti italiani piace evidentemente così: brigante, incapace, allupato. Quel che forse bisognerebbe denunciare con più forza è che il brigante, in tutti questi anni, ha rapinato noi: che la condizione orribile in cui si è trovata l’Italia negli ultimi anni è un risultato diretto della sua incapacità: che le mazzette per le sue veline le ha prese dalle nostre tasche; le stesse da cui ha sifonato milioni e milioni di euro per l’operazione più patetica mai vista, il finto salvataggio dell’Alitalia. Gli italiani conoscono il ladro, e lo stimano per la sua indiscutibile faccia tosta: forse dovrebbero ragionare più spesso sull’identità delle vittime, tutto qui. Il resto sono chiacchiere, e delle chiacchiere resta il principe. Anche se lui ha sempre preferito farsi chiamare Presidente.http://leonardo.blogspot.com
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I volenterosi coglioni di Berl.

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Quasi sette anni fa - qualcuno se ne ricorderà - Silvio Berlusconi movimentò gli ultimi giorni di campagna elettorale dichiarando che avrebbe vinto perché gli italiani non potevano essere in maggioranza "così coglioni da votare contro i loro interessi". Quel che successe a quel punto illustra bene il funzionamento paradossale del berlusconismo; non fu Forza Italia o la Lega a riprendere la frase e a trasformarla in uno slogan, ma i militanti di centrosinistra, nel tentativo di rovesciarla in senso ironico. Le iniziative di qualche blog (i social network erano ancora pochissimo diffusi) avrebbero avuto comunque un'eco piuttosto ridotta, se Repubblica-Kataweb non avesse deciso di dare un risalto nazionale alla "rabbia sul web" nata dal "tam tam on line", lanciando una petizione e pubblicando gli autoscatti dei lettori che si autodenunciavano ("io sono un coglione"). Le elezioni Berlusconi le perse per un soffio - in un certo senso le pareggiò - ma se si considerano i sondaggi di partenza, la campagna del 2006 fu uno dei suoi più notevoli risultati politici; probabilmente l'episodio dei coglioni non fu determinante, ma ci ricorda le regole del gioco. Mentre avversari (e anche alcuni alleati) convergono verso il centro, nella speranza di attirare gli indecisi, Berlusconi cerca di motivare i suoi elettori esponendosi allo sdegno degli avversari, accreditandosi come la vittima dell'ostilità comunista, giustizialista, eccetera eccetera (continua sull'Unita.it, H1t#161).

L’atteggiamento provocatorio (oggi che siamo tutti su internet potremmo definirlo trolling) gli riesce tanto più congeniale quanto più è istintivo; Berlusconi non ha bisogno di un tavolo di spin-doctors per definire “coglioni” gli elettori di sinistra, o consigliare un otorino a Lilli Gruber, o un ruolo di kapò a un europarlamentare. Sono cose che gli vengono naturali; le dicesse un altro, geleremmo di imbarazzo; le dice lui, ed è una festa per tutti. Non vediamo l’ora di propagarle via twitter o facebook, non vediamo l’ora di condividerle e riderci su. Questo tipo di attenzione scandalizzata è esattamente quello che va cercando, senz’altro con più affanno che in passato. La principale differenza, oltre all’età che si fa sentire, è il presenzialismo televisivo: Berlusconi aveva sempre mantenuto una certa distanza dai talk-show, anche in contesti per lui confortevoli come da Vespa si era sempre fatto organizzare dei monologhi, annessa claque e attrezzi di scena (la lavagna, il contratto con gli italiani). Ora che non può più permettersi di mandare avanti i portavoce, è ragionevole immaginare un’impennata di gaffes e provocazioni – confusamente lo sappiamo tutti, che B. è solo all’inizio, che le “giudichesse comuniste” sono un semplice antipasto. Lo sappiamo e siamo ansiosi che si scateni stasera da Santoro: senonché, che altro potrebbe dire o fare Berlusconi, che non abbia già fatto o detto negli ultimi vent’anni? Un Mussolini statista? Già fatto. Un Obama abbronzato? Fatto. Si è già paragonato a Cristo? Sì. D’altro canto è prerogativa degli artisti riuscire sempre a stupire, ed è ragionevole immaginare che ci riuscirà, e che i titoli più grandi dei giornali di venerdì saranno per lui. Dopodiché, dipenderà anche da quanto siamo coglioni. http://leonardo.blogspot.com
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Come cinguettare in campagna

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Ormai ci siamo, la campagna elettorale sta per iniziare. Tra poco conosceremo i candidati, e a quel punto succederanno cose diverse dal solito. Per esempio, cosa sarà di Twitter? Un mezzo semplice, gratuito, modernissimo, alla portata di tutti: potranno resistere, migliaia di candidati in tutt'Italia, alla tentazione di conquistare un po' di elettori sul social network più sintetico e in voga, lanciando slogan, sperimentando salacissime battute, cercando il dialogo con i follower? Temo proprio di no. Insomma, stanno per aprirsi le cataratte del ridicolo. Bisogna fare qualcosa, qualcosa che non sia necessariamente prepararsi i popcorn. E così, cari aspiranti parlamentari, ecco il mio Decalogo per Cinguettare in Campagna Elettorale Senza prendersi troppe beccate e schizzi di guano. Chi sono io per fare un decalogo? Non ha la minima importanza, sono uno che usa un po' twitter per i fatti suoi come chiunque. Per cui vedi all'art. 1.

1. Qualsiasi espertone voglia prenderti dei soldi per insegnarti a usare twitter ti vuole rifilare un pacco. Non hai speso soldi per imparare ad andare in bicicletta, ce la puoi fare anche con twitter. Tutto quello che ti scriverò qui sotto è orribilmente ovvio.

2. Twitter, in sé, non sposta un voto. Non lo farà. È inutile che cerchi di sembrare interessante, divertente, appassionato, quel che vuoi. E se ci provi per parecchio tempo, ti farai male del male da solo. Infatti, se vai all'art. 3 scopri che

3. Uno degli scopi principali di Twitter è far perdere del tempo a gente che, evidentemente, questo tempo da perdere ce l'ha. Magari anche tu ce l'hai, però tra due mesi si vota, rifletti bene. Porteresti a riparare la tua auto da un meccanico che è su twitter continuamente? Voteresti un tizio che twitta compulsivamente? No, e faresti bene. Per cui: hai già un profilo su twitter, e lo usi per cazzeggio? Chiudilo, sospendilo, metti un cartello che dica pressapoco "sono impegnato a vincere le elezioni e salvare l'Italia, ci vediamo tra un po'". Fa' vedere che non hai tutto questo tempo da perdere, in amore e su twitter vince chi fugge.

4. D'altro canto twitter costa infinitamente meno di un lancio d'agenzia, e quindi, se non hai un profilo ufficiale da candidato, forse è il caso di aprirlo. Per scriverci le stesse cose che dichiareresti ai giornali. E qui arriviamo al vero problema: cosa dichiareresti ai giornali? Che ti ha fatto ridere il tweet del candidato Sarcazzo che non conosce l'0rtografia? Non sei un vitellone al bar, magari lo eri il mese scorso; adesso sei un candidato alla Camera dei Deputati o al Senato della Repubblica, hai comprato almeno una cravatta? Comportarsi bene su twitter costa anche meno (continua sull'Unita.it, H1t#160).

5. Ma cosa li scrivi a fare gli slogan su twitter, sei un deficiente? Per lo stesso motivo per cui non si mettono i manifesti col tuo bel faccione nel punto in cui sei statisticamente sicuro che ci cacherà un cane, non si mettono gli slogan su twitter, dove si possono rimediare soltanto sberleffi e parodie. Tanto comunque non sposti un voto, ma almeno mostri di capire la differenza tra un social network e una bacheca pubblicitaria, magari un elettore su centomila apprezzerà che non interrompi il suo flusso di news e chiacchiere di amici con degli spot pubblicitari; e butta via.
6. E quindi cosa scriverai? Dichiarazioni ufficiali, di quelle assolutamente necessarie. Poche. Brevi. Senza repliche. Agenda degli impegni: nessuno verrà a sentirti a Buco di Sotto perché lo ha letto su twitter, ma almeno sapranno che ti stai dando da fare. E se hai un discorso più lungo e complesso da fare?
7. Se hai un discorso più lungo e complesso da fare, twitter non è il posto adatto. Non fare come i bimbominchia e Veltroni che fanno i tweet a puntate, riflettici bene: hai mai letto un tweet a puntate? Chi si legge i tweet a puntate? Metti il tuo discorso lungo su un blog e linkalo con un titolo interessante su twitter facebook e anche google plus, crepi l’avarizia. Se il titolo è interessante la gente cliccherà e leggerà. Se non sai scrivere titoli interessanti, affitta qualcuno bravo con i soldi che hai risparmiato mandando a quel paese il tizio che voleva farsi pagare per spiegarti come si va in bicicletta o su twitter.
8. Altri replicheranno. Se non è Napolitano Obama o Elvis Presley, ignorali. Tutti i discorsi sul medium orizzontale, lasciali ai gonzi che commentano beppegrillo.it (e Grillo, giustamente, non gli risponde). Nessun social network è veramente orizzontale e tu non hai proprio tempo per rispondere al primo che passa. Hai un lavoro da fare, una missione. Ti fermi solo un attimo per lasciare un avviso con le cose che stai facendo, e te ne vai. La gente ha diritto di prenderti in giro, tu hai il dovere di pensare a cose più importanti. Se non sai gestire  il dibattito lascia perdere twitter, o fallo scrivere a un collaboratore che sappia gestirlo.
9. Si stima che un candidato al parlamento della Repubblica un minimo di 140 caratteri senza errori di ortografia punteggiatura e sintassi dovrebbe riuscire a buttarli giù – Monti non ce l’ha fatta, ma quelli sono bocconiani, mica si può pretendere. Comunque un errore può scappare a tutti: si cancella e si riscrive. Se è passato troppo tempo, amen, la gente ti prenderà in giro: vedi al punto 8. Fregatene; se ti chiederanno conto della cosa risponderai che non sei bravo a trovare gli apostrofi col tablet, forse che importa qualcosa a qualcuno? Hai di meglio da fare che trovare gli apostrofi sui tablet, vivaddio.
10. I cancelletti (#), solo se lo ritieni necessario e sempre con la condiscendenza con cui balleresti la macarena alla festa di compleanno di tua figlia di sette anni. Se non hai capito di cosa sto parlando lascia pure perdere, tanto la possibilità che qualcuno rintracci il tuo fondamentale tweet tra un milione usando il cancelletto è inferiore a quella di conquistare dei voti su twitter, per cui vedi all’articolo 2.
Ecco qui. A dire il vero è parecchia roba, forse è un po’ complicata da ricordare. Ma se vuoi si può sintetizzare così: hai presente Mario Adinolfi? Ecco, il contrario.
E ora vai, giovane candidato (ma anche vecchio), twitter è tuo. Sarai un po’ noioso, non avrai molti follower, non farai molti danni, e alla fine della fiera prenderai gli stessi voti che avresti preso senza. Con qualche figuraccia in meno, sputaci su. http://leonardo.blogspot.com
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Ichino, lui sì che è flessibile

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Questa campagna elettorale-lampo ci costringe a vere e proprie tappe forzate. In un solo giorno per esempio ci siamo bevuti la conferenza stampa di Monti e la lunga sbroccata di Berlusconi a Domenica In. Ma non è tutto, nel frattempo stavamo anche in pensiero per il senatore Pietro Ichino.

Il giuslavorista infatti sabato aveva annunciato in un'intervista al Corriere che non si sarebbe più ricandidato nelle file del PD. E quindi per esempio io stavo già scrivendo una lettera aperta, implorandolo di ripensarci, di presentarsi alle primarie, di lasciare che fossero gli elettori del PD a decidere se candidarlo o no... ma intanto Ichino era già lontano, in questa campagna-lampo chi si ferma è perduto. Verso sera circolavano già le anticipazioni di una sua intervista alla Stampa in cui annunciava di essere pronto a candidarsi in una lista montiana in Lombardia.

E così, insomma, è ufficiale: Pietro Ichino ha lasciato il PD. Poco più di un mese fa, come tutti i sostenitori e tesserati, aveva sottoscritto un impegno a votare per il proprio partito, chiunque avesse vinto le primarie. Appena un mese fa, all'inizio della campagna per il ballottaggio, Matteo Renzi aveva annunciato che in caso di vittoria avrebbe proceduto con la riforma Ichino "senza più tavoli, gcommissioni, lunghe mediazioni". Ichino del resto aveva già pubblicamente esultato per quel 35% ottenuto da Renzi al primo turno, che a suo avviso dimostrava come le sue idee fossero condivise da un settore assai più ampio di quello che un anno fa gli aveva attributo il responsabile economico del partito, Stefano Fassina ("Una linea ha il 2 per cento, l’altra il 98 per cento. Io capisco Ichino. Lui rappresenta quel 2 per cento e per farlo valere, per difenderlo ha bisogno di andare sui giornali tutti i giorni"). E però, anche ammesso che tutti gli elettori di Renzi avessero ben chiaro il contenuto della bozza Ichino, resta il fatto che il 35 per cento, o persino il 40, pur essendo una percentuale rilevante, non è la maggioranza: così come Renzi, pur festeggiando l'ottimo risultato, ha ammesso la sconfitta, anche Ichino avrebbe dovuto accettare il fatto di rappresentare nel suo partito una posizione importante, ma minoritaria.

Invece se n'è andato, (continua sull'Unita.it, H1t#159; racconta anche della misteriosa firma di Ichino sul pdf dell'Agenda Monti divulgato dal Corriere).

Invece se n’è andato, dopo aver lanciato dal Corriere uno strano ultimatum a Bersani (“prenda una posizione molto chiara, correggendo nettamente la posizione di Fassina“), di quelli irricevibili, specie durante una campagna elettorale. Nel frattempo al telefono con Renzi ribadiva la sua intenzione di partecipare alle primarie della sua città senza farsi cooptare in nessun listino bloccato, tanto che il sindaco di Firenze si proclamava “Orgoglioso di essere nella stessa squadra di persone come Pietro Ichino”! Poi però ha cambiato squadra, in modo abbastanza improvviso. D’altro canto qui la situazione cambia tutti i giorni, nuovi partiti si formano e disgregano in ogni momento, e se la situazione è così magmatica non se ne può fare una colpa al professor Ichino.
Tanto più che la famosa “agenda Monti” pubblicata ieri sul sito del Corriere è un testo veramente molto ichiniano. Non solo nei contenuti: come ha notato per primo credo Paolo Ferrandi, l’autore del documento pdf scaricabile sul Corriere si chiama “Prof. Pietro Ichino”. Questo in sé non significa nulla: potrebbe trattarsi di uno scherzo di dubbio gusto, o di una versione passata effettivamente da un computer di proprietà del “prof. Ichino”, ma soltanto per essere convertita da documento di testo modificabile a documento in formato pdf, prima di essere inviata al Corriere. Senz’altro nelle prossime ore il professore spiegherà come sono andate le cose, sul Corriere o sulla Stampa o anche qui. Fugherà probabilmente il dubbio di avere scritto lui il punto tre dell’agenda Monti: di avere programmato insomma il cambio di sella da alcuni giorni, magari gli stessi in cui confessava ai suoi lettori di sentirsi attratto dalla “prospettiva di una vita più tranquilla e meno faticosa, con più tempo per tante cose belle e buone che ho lungamente trascurato”, e intanto chiedeva a Bersani di correggere Fassina, e commuoveva Renzi con la sua abnegazione. http://leonardo.blogspot.com
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La Morte a Cologno

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Sabato ho visto qualcosa di orribile in tv: alla trasmissione serale di Canale 5, che non so perché ha cambiato nome (adesso si chiama Posta prioritaria), c'era un ridicolo signore che cercava di riconquistare la fidanzata perduta 57 anni prima. Sulle sue rughe diffuse chiazze di rossore ricordavano, più che una lampada UV, una dermatite. A coronare l'orrore il toupet della mamma di Psycho. In una lingua incerta il tizio vantava meriti misteriosi, in arti o mestieri solo a lui noti. Persino una professionista consumata come Maria De Filippi non riusciva a trattenere le risa. Io mi vergognavo per loro, per me e per chiunque al sabato sera non trova di meglio che deridere un vecchio patetico.

Domenica ho visto di nuovo qualcosa di orribile in tv: alla trasmissione serale di Canale 5, che non so perché ha cambiato nome (adesso si chiama Domenica live), c'era un altro vecchietto ridicolo che cercava di riconquistare un popolo perduto appena un anno fa. Sullo sfondo blu della scenografia il suo volto arancione sembrava artificiale come un cartone animato 3d. A coronare l'orrore l'uomo, calvo da anni, si era fatto disegnare i capelli sulla cute. Al termine di un lungo vaniloquio, ha persino fatto proiettare un filmino di quando era più giovane e in una lingua solo a lui nota aveva fatto un discorso all'estero molto applaudito. Nel frattempo Barbara D'Urso riusciva a restare seria, questo sì che è professionismo (continua sull'Unita.it, H1t#158 - il blog sull'Unità compie tre anni, grazie a tutti).

Credo che saremo in molti a usare il termine “patetico”, stamattina, per quel Berlusconi ridotto a raccontare orribili storie di comunisti che uccidono i bambini e  l’ennesima favola sul caso Ruby, o a vantare la fidanzata di 50 anni più giovane. Ridere di lui è sempre stato facile, ma ormai è un riflesso involontario. In fondo è sufficiente avere il senso dell’umorismo di quelli che al sabato sera ridono dei casi umani al programma di Maria. Prendersi gioco del vecchio Berlusconi è terribilmente berlusconiano. Ed è altrettanto terribilmente sbagliato.
A costo di guastare il divertimento, tocca ricordare quello che è successo davvero ieri: un leader di un grande partito, candidato alla presidenza del consiglio, ha usato un’emittenza nazionale di sua proprietà per aggredire i suoi avversari politici con accuse false e infamanti, dalle quali non è stato risparmiato nemmeno il presidente della repubblica. Il tutto organizzato in fretta e furia per aggirare le norme sulla par condicio che scatteranno non appena si conoscerà la data delle elezioni. Anche stavolta, come in passato, Berlusconi ha fatto un uso criminoso delle sue tv – che poi sono ‘sue’ semplicemente perché, dopo aver violato una legge per più di un decennio, vinse le elezioni e si fece scrivere una legge su misura. Tutto questo non dovrebbe essere consentito, ancora prima che dalla legge, da un minimo senso di decenza. Quello che abbiamo perso da anni, da quando abbiamo scelto di ridere di Berlusconi invece che prenderlo sul serio, mortalmente sul serio.
Non ha nessuna importanza che siparietti come questi (forse) non funzionino più; che il programma che li ospita sia in crisi di ascolti; che il mattatore ormai sia una maschera ingessata incapace di infondere empatia ai suoi discorsi sempre più autoreferenziali, sempre più intrisi di rimpianti e recriminazioni per quello che è successo, sempre meno rivolti al futuro. Non ha nessuna importanza se il signore che ci molesta è un vecchietto ridicolo: ci sta molestando lo stesso; l’intenzione di farci del male c’è tutta, e il tizio è ancora pericoloso. http://leonardo.blogspot.com
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Nel 2013 quanto costerà un grillino

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Caro sostenitore del Movimento 5 Stelle - spero che apprezzerai il fatto che non ti chiamo "grillino". Il fatto è che non credo, non voglio credere, che il vostro movimento si esaurisca in Grillo. Credo che sia stato un volano incredibile, e che gli dobbiate molto, ma pure che presto o tardi dovrete imparare a fare a meno di lui. Sono convinto che in fondo anche lui pensi la stessa cosa. Nel frattempo ci sono queste parlamentarie che, al netto di tutte le ironie sui videomessaggi, sembrano un esperimento interessante.

Caro sostenitore del M5S, io non conosco molto i tuoi candidati, non so chi dovresti mandare in parlamento. Se le cose continuano così, l'anno prossimo non saranno in pochi a trasferirsi in zona Montecitorio - Palazzo Madama. Di sicuro non peggioreranno l'ambiente, difficilmente potranno fare peggio di molti che frequentano le stesse sale in questo momento. Ma una volta arrivati lì i tuoi parlamentari saranno sottoposti a una pressione incredibile, ed è ragionevole pensare che molti cederanno: abbandoneranno Grillo e il M5S. Provo a spiegarti il perché.

L'articolo 67 della Costituzione dice che "ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato". In pratica il popolo è sovrano solo nel momento in cui elegge i suoi delegati, dopodiché costoro possono scegliere di cambiare idea, e votare leggi indigeste ai propri elettori, che finché dura la legislatura non hanno nessuno strumento per mandarli a casa. Quindi un eletto può fare quel che gli pare? Sì, ma sa che al massimo dopo cinque anni i suoi elettori gliene chiederanno conto, e se si è comportato male non lo rieleggeranno - in generale i politici ci tengono tantissimo a essere rieletti. Tranne i vostri (che per ora però non si sono ancora seduti su quelle maledette poltrone). I vostri per ora sono diversi, se non altro perché un punto fondamentale del programma è il tetto dei due mandati. E siccome questo tetto non vale soltanto per i parlamentari, ma per tutte le cariche pubbliche, i partecipanti alle parlamentarie che hanno già avuto una carica di qualsiasi tipo, qualora arrivassero davvero a Montecitorio o a Palazzo Madama, sanno di non poterci restare per più di una legislatura: cinque anni massimo, poi aria.

Non solo, ma in quei cinque anni non guadagneranno parecchio: il M5S si fa vanto di voler restituire tutti i finanziamenti che riceve, e per ora lo ha fatto. E tuttavia certi benefits non si possono semplicemente restituire. Quel che succederà ad alcuni militanti, capultati dalle parlamentarie a Montecitorio, sarà umanamente molto complesso: nel giro di pochi giorni entreranno a far parte della Casta - vi entreranno recalcitranti, d'accordo, ma siederanno agli stessi tavoli, berranno alla stessa buvette, cominceranno a compilare gli stessi rimborsi spese. I primi giorni saranno esilaranti.

Poi comincerà il mercato delle vacche (continua sull'Unita.it, H1t#157)

Caro sostenitore del Movimento 5 Stelle, probabilmente non ignori che il prossimo parlamento, se davvero non si riuscirà a modificare la legge elettorale, rischia di trovarsi in una situazione di stallo, senza una maggioranza. Il più accreditato a vincere le elezioni per ora è il PD di Bersani, ma non è detto che abbia abbastanza seggi per sostenere un governo stabile. Per questo motivo Bersani ha concluso un’alleanza con SEL, e ha messo più volte nero su bianco la disponibilità ad allearsi con l’UDC – che però non è detto che passi la soglia di sbarramento e riesca a portare davvero qualcuno alla Camera, e soprattutto al Senato. Ma anche in quel caso, sarebbe una maggioranza molto instabile, in cui dovrebbero convivere postcomunisti e amici di Cuffaro. Quindi? Quindi qualsiasi parlamentare da fuori volesse unirsi a una maggioranza di questo tipo sarebbe sicuramente molto, molto ben accetto. Certo, tradirebbe la fiducia dei suoi elettori, ma troverebbe ponti d’oro disponibili a traghettarlo in altri partiti, dove tutti sarebbero ben lieti di stringersi per fargli posto. Non solo. In situazioni del genere si possono fare offerte irrifiutabili: qualche sottosegretariato importante, qualche posto in qualche commissione. Quando parlavo di mercato delle vacche mi riferivo a questo. È un’antica prassi nel nostro parlamento, ancora più antica della costituzione e della repubblica. Se non hai una maggioranza, te la procuri. Là fuori c’è una forte pressione a trovare una maggioranza, e non si andrà per il sottile. Tanto più che si dovrà quasi subito nominare l’inquilino del Quirinale, e la storia recentissima ha dimostrato che di tutto si tratta tranne che di una semplice figura simbolica.
Naturalmente posso sbagliarmi. Può darsi che nessun parlamentare a cinque stelle cederà alle pressioni dell’ambiente, e che tutti resteranno fedeli a un Movimento che li costringe a restituire gran parte dei loro fondi, e che comunque a molti di loro non rinnoverà la fiducia dopo un primo mandato. Se andrà così, significa che tu, che voi (e Beppe Grillo, e Casaleggio) sarete riusciti a selezionare una classe politica incorruttibile, disposta a seguire le direttive di voi elettori perinde ac cadaver, come zombies teleguidati. Consentimi però di dubitarne. In fondo persino Di Pietro, uno dei pochi politici che rispettate, è riuscito a portare in parlamento personaggi come Scilipoti o Sergio De Gregorio. I militanti a cinque stelle che avranno la ventura di sedersi tra i banchi del parlamento saranno, per lo più, uomini e donne con pregi e difetti, come quelli che abbiamo visto eletti nelle amministrazioni locali. Sarà sempre più difficile per loro eludere l’attenzione di stampa e tv: di questo Grillo potrà incazzarsi, ma non potrà farli dimettere. Tra di loro potrebbe anche esserci qualche leader naturale, che polarizzi l’attenzione e che la distolga dal comico genovese. Potrebbe persino essere un bene.
Ma ci sarà facilmente anche chi tradirà, e accetterà di entrare in questa o quella coalizione governativa. Il bello è che non avrà nemmeno la sensazione di tradire: come Scilipoti, sarà convinto di fare il bene dell’Italia mentre si preoccupa di fare del bene a sé stesso. Se per esempio è un ambientalista, si convincerà di poter fare qualcosa di buono per l’ambiente all’interno di qualche ministero o commissione. Ma intanto non sarà più costretto a rendere i soldi che gli spettano; non sarà più soggetto ai diktat di un “capo politico”; e il suo nuovo partito non lo costringerà a mollare dopo il secondo mandato. Sarà veramente difficile per lui resistere alla tentazione.
Dunque, caro sostenitore del M5S, quale candidato devi scegliere? Davvero non saprei. Magari mentre dai un’occhiata ai videomessaggi, prova a pensare alle stesse persone mentre entrano, un po’ spaventate, nel transatlantico di Montecitorio. Immaginali tra i banchi mentre seguono le discussioni. Prova a figurarteli mentre qualcuno offre loro la possibilità di entrare in un altro partito, uno dei partiti veri, quelli che non restituiscono i finanziamenti. I candidati che cerchi, forse, sono quelli impermeabili alla casta. Ma com’è fatto un candidato impermeabile alla casta? Bella domanda, non saprei proprio rispondere.http://leonardo.blogspot.com
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Vinci prima tu

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C'è stato un momento, ieri sera, in cui credo che tutti abbiamo capito chi aveva vinto il dibattito. Alla fine di un break pubblicitario, quando davanti a noi si è materializzato all'improvviso Bruno Vespa, e con lui una carrellata di personaggi che sullo sfondo azzurrino di Porta a Porta non ci erano mai sembrati così esili, fragili, grigi: la Santanchè, Lupi, la Gelmini, persino la Meloni. La sigla era la solita da vent'anni a questa parte, l'immagine sembrava sbiadita come certe vhs che non abbiamo più tolto dallo scatolone dell'ultimo trasloco.

È stato quello il momento in cui abbiamo tutti capito chi aveva vinto il dibattito. Pochi secondi dopo abbiamo rivisto due candidati credibili alla presidenza del consiglio scambiarsi frecciate e battute cordiali. Non sembrava Rai1, non sembrava nessuna litigiosa tribuna televisiva di qualche anno o mese fa. Il dibattito lo ha vinto il PD, che non è mai stato così interessante, così vivace, così credibile. Qualunque sia il vincitore di queste primarie, il PD ne esce molto più forte di come ci era entrato.

Ha vinto Renzi? (continua sull'Unita.it, H1t#156). Dei due, Renzi era quello obbligato a vincere; giocava il match della vita e non lo ha giocato malissimo – ma non lo ha nemmeno stravinto, mi pare che Bersani si sia difeso bene. Lo sfidante ha insistito molto (troppo, secondo me – ma sono di parte) sugli errori commessi dalla sinistra negli ultimi vent’anni: un tema molto caro al suo zoccolo duro, e che può intercettare qualche consenso al centro e a destra (ammesso che poi vadano a votare); ma nemmeno lui probabilmente pensa di poter recuperare il 9% così. Viceversa, ha platealmente evitato di dire qualsiasi cosa di vendoliano: per sua esplicita ammissione, quei voti non gli interessano (d’altro canto negli ultimi giorni ha più volte segnalato la sua totale adesione alle proposte di Ichino, forse il modo più semplice di chiarire le idee ai vendoliani ancora indecisi). Ha persino ammesso che preferisce perderle, le primarie, se non riesce a far capire al Sud che è venuto “il momento della scossa”. Credo che l’affermazione abbia un senso più generale: piuttosto che fare concessioni e annacquare i suoi contenuti, Renzi queste primarie preferisce perderle.
Il 35% per un outsider è un ottimo risultato, destinato a migliorare al secondo turno.  Bersani è un avversario leale e forse Renzi si vede già leader di una robusta corrente di minoranza. Questo magari non è del tutto coerente con la tanto sbandierata vocazione maggioritaria, ma è l’opzione più realistica e anche più comoda – dal momento che chi vincerà e governerà si ritroverà nella situazione più delicata dal secondo dopoguerra. Io, lo ammetto, non credo che Renzi sia la persona più adatta per quell’incarico. Quel che è più interessante è che lo stesso Renzi non sembra tenerci più di tanto. http://leonardo-blogspot.com
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La timidezza del renziano

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Può darsi che i tre milioni di elettori delle primarie del centrosinistra 2012 non siano esattamente gli stessi tre milioni delle primarie del PD 2009; in ogni caso la coincidenza mi sembra il dato più suggestivo. È come se il PD fosse destinato, dalla nascita, a essere il partito delle primarie: anche quando ospita personaggi di altri partiti, il bacino elettorale che mobilita è lo stesso: tre milioni, e stop. Era ragionevole pensare che Vendola portasse qualche centinaia di migliaia di elettori da sinistra; che altri, un po' più difficili da quantificare ne arrivassero dal centro, attirati da Renzi (e da Tabacci...) Pare proprio che non sia andata così. Molti osservatori poi insistono sul fatto che tre milioni sono comunque tanti, nella notte dell'antipolitica. Può darsi. Ma può anche darsi, semplicemente, che alle primarie voti sempre più o meno la stessa gente, che le si chiami primarie "del PD" o di qualcos'altro. Chi si sente un po' di sinistra se c'è un Vendola voterà Vendola; se non c'è abbozzerà e voterà la cosa più di sinistra che trova. Tre anni fa votò probabilmente Bersani, e un po' Marino; stavolta vedremo.

Renzi - che avrebbe più di un motivo per ritenersi soddisfatto - aveva più volte alluso a sondaggi favorevoli, in grado di sovvertire un pronostico che per la verità era abbastanza prevedibile. In particolare i renziani si erano affezionati a un dato - l'affluenza di quattro milioni invece che di tre - su cui hanno insistito a lungo, anche sfidando l'evidenza. Forse si trattava di un semplice ottimismo della volontà. O forse non avevano calcolato lo shy factor, il "fattore timidezza" (continua sull'Unita.it, H1t#155).

Il termine fu coniato negli anni Novanta dai sondaggisti britannici dopo aver sottostimato per l’ennesima volta il risultato elettorale dei Tories. Evidentemente l’elettore-tipo conservatore era più timido dell’elettore laburista, e confessava meno volentieri la sua scelta a chi lo intervistava prima del voto. Si scoprì in seguito che questa ritrosia dell’elettore moderato, lo “shy tory factor”, era comune a molti Paesi occidentali. In Italia nel decennio seguente i sostenitori di Prodi e Veltroni commisero più di una volta l’errore di non calcolare uno “shy berlusconian factor: arrivarono alle elezioni con sondaggi falsati, che non tenevano conto delle intenzioni di voto di molti berlusconiani ‘timidi’, invisibili ai sondaggi ma decisivi nelle urne. Può darsi che un certo tipo di shy factor esista anche a sinistra, e che sia in parte responsabile degli errori commessi dallo staff di Renzi.
Non si tratta semplicemente della timidezza di qualche elettore bersaniano, nel momento in cui votare Bersani può significare per alcuni scegliere l’apparato, la conservazione. Ben più decisiva potrebbe essere stata la timidezza di molti che a detta dei sondaggi sosterrebbero Renzi, al punto di votare magari per lui… in primavera; non però adesso, alle primarie. Per fare le primarie bisogna avventurarsi in sedi di partito, biblioteche, bocciofile e altre botteghe più o meno oscure, dove molti elettori di Renzi hanno diffidenza a entrare. Il che magari è comprensibile, e tuttavia significa che per ora non sono realmente elettori di Renzi, e forse non lo diventeranno mai.
Può darsi che questa timidezza non sia emersa dai sondaggi. Può darsi che ci sia un numero non irrilevante di sostenitori di Renzi che lo sono soltanto al telefono, se qualche sondaggista gli pone la domanda in certi termini: chi voterà, chi voterebbe alle primarie del centrosinistra? Può darsi che a questa dichiarazione di intenti non corrisponda, un po’ troppo spesso, una reale disponibilità a iscriversi alle primarie e poi votare davvero. Questo era così ovvio che i renziani si sono più volte lamentati delle procedure, a detta di molti troppo farraginose, palesemente escogitate per demotivare i timidi. In realtà da quel che ho capito le file non dovrebbero essere state molto più lunghe del solito (nel mio seggio siamo passati dalla mezz’ora di Prodi 2005 ai tre minuti, più rapidi di così non si poteva, a proposito grazie a tutti). Del resto la realtà è l’ultimo dei problemi. Non ha nessuna importanza che le code fossero quasi ovunque cortissime: l’importante è che molti elettori, specie dell’area renziana, si siano convinti che sarebbero state lunghe.
Sul concetto di coda, sui “quindici minuti” che era necessario e indispensabile perdere, Renzi e i suoi collaboratori hanno insistito con un autolesionismo quasi sospetto. Siccome non sono tutti novellini; Renzi per esempio non lo è, e c’è gente che lo è molto meno di lui. È da mesi che si vantano di riuscire ad attirare un elettorato, per così dire, non nativo nel centrosinistra; un elettorato di cui si può ben prevedere la timidezza, la ritrosia: eppure hanno continuato a parlare fino all’ultimo di “quindici minuti” e di code ai seggi, gli argomenti meno adatti a smuovere dal divano un timido sostenitore renziano in un giorno di pioggia (mentre in tv la Ferrari si gioca il mondiale). Se non è stato un colossale errore, e mi sembra offensivo pensarlo, non resta che pensare a tattica già post-elettorale. Forse Renzi e i suoi non si stanno facendo nessuna reale illusione sulle possibilità di giocarsela; forse sono già in cerca di buone scuse per la sconfitta. Perdere per questioni procedurali, quasi per un vizio di forma, è decisamente meglio di perdere perché non si è riusciti a motivare abbastanza il proprio elettorato di riferimento. Che è timido, sì, non è mica un delitto. E forse aspettava soltanto l’input, la motivazione giusta per scattar giù dal divano. Da questo punto di vista il tag #15minuti non era proprio il massimo, diciamo. http://leonardo.blogspot.com
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Il Paese più strano del mondo

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Ieri pomeriggio, mentre leggevo qualche pezzo sui bombardamenti tra Gaza e Israele, ho fatto una cosa che di solito preferisco evitare. Ho controllato quanta gente stesse morendo, in quelle stesse ore, qualche centinaio di chilometri più a nord, in Siria. Mi sono bastati pochi secondi per scoprirlo: 101 vittime nella giornata di ieri, tra cui sei bambini. Non so se qualche telegiornale ne abbia parlato. Non credo che nessuno vi abbia sottoposto via facebook le eventuali immagini delle vittime straziate dai bombardamenti. E tuttavia anche quelli sono bombardamenti, anche quelle sono vittime, e la Siria non è in nessun modo più lontana a noi della Striscia di Gaza. In realtà non avevamo bisogno dei fatti tragici di questi giorni per renderci conto che Israele e Palestina ci interessano di più, ci hanno sempre interessato di più di qualsiasi conflitto regionale. Resta comunque lo stupore, che forse vale la pena di coltivare: Damasco e Gerusalemme distano quanto Milano e Bologna. In poco più di duecento chilometri si combattono due guerre: una richiama fotografi e giornalisti da tutto il mondo, l'altra non se la fila nessuno. Perché?

Ci sono tanti motivi. Alcuni perfino comprensibili. L'inerzia, tanto per cominciare: le guerre vanno e vengono, ma i bombardamenti tra Gaza e Israele sono da troppo tempo, ormai, un appuntamento fisso. È una storia che conosciamo già, o almeno crediamo di conoscere; gli attori in campo sono vecchie conoscenze, Hamas e Likud parole entrate nel nostro vocabolario dieci o vent'anni fa che ormai non abbiamo più paura a usare, anche a sproposito; viceversa quel che accade in Siria è il classico esempio di matassa geopolitica che diventerà chiara solo quando si sbroglierà in un senso o nell'altro, e nel frattempo non vogliamo farci fregare. Magari ci scotta un po' la fiducia che abbiamo riposto nelle primavere arabe di un anno fa. In fondo siamo occidentali, tendiamo a identificarci e a empatizzare con una classe media che in queste dittature medio-orientali non necessariamente c'è, e anche quando c'è (in Egitto o in Tunisia) e tenta di contribuire alla rivoluzione, si ritrova presto o tardi a fare il vaso di coccio tra esercito e fondamentalismo islamico. Israele è diverso (continua sull'Unita.it, H1t#154).

Israele sembra davvero più vicino, per cultura più che per geografia. È una democrazia, come i suoi difensori non si stancano di ripetere; una potenza industriale; la sua storia è intrecciata con quella europea, dalla quale del resto le nostre discussioni faticano a districarsi, per cui si può prevedere con precisione quasi statistica che qualcuno tirerà fuori nazismo e shoah a sproposito (stavolta Odifreddi, ma poteva essere chiunque, è un riflesso automatico). Eppure anni di infiniti battibecchi mediatici dovrebbero averci insegnato, se non altro, che paragonare israeliani e nazisti è sempre un suicidio retorico: oltre a essere una chiave di lettura piuttosto banale e brutale (i nipoti degli oppressi che diventano oppressori, ecc.) è soprattutto fuorviante, visto che Israele non sta sterminando i palestinesi. Il che non toglie che quello che sta facendo non possa essere considerato profondamente ingiusto, ma appunto: cosa sta facendo? Lo stillicidio con cui si porta avanti il conflitto è in realtà qualcosa di profondamente nuovo, che non ha precedenti nel Novecento. Non lo capiremo finché continueremo a discutere di ghetti o lager, più per mancanza di fantasia (e necessità, forse, di rifarci a un assoluto morale).
Potrà sembrare strano ai cacciatori di antisemitismo in servizio permanente, ma uno dei motivi per cui Israele ci interessa di più, è che in Israele in qualche modo abbiamo creduto di poterci identificare, proiettando sugli israeliani sensi di colpa che poi non si capisce davvero perché avrebbero dovuto condividere. Ma siamo occidentali, è più forte di noi: in quel piccolo Paese c’è una classe media, che dai film e dai romanzi non sembrava troppo diversa dalla nostra. Israele ci sembrava percorso e minacciato da ideologie e sentimenti che riteniamo familiari: nazionalismo, antisemitismo, fondamentalismo religioso, islamofobia. Tutte queste cose crediamo di riconoscerle, e ci danno una sensazione di familiarità che forse è semplicemente sbagliata. Forse dovremmo semplicemente accettare, dopo più di un mezzo secolo di conflitti e occupazione militare, che gli israeliani non sono come noi. Hanno vissuto guerre molto diverse dalle nostre, in condizioni veramente peculiari. Una potenza nucleare grande quanto una regione italiana, una sottile striscia di terra minacciata da altre strisce altrettanto sottili (e dall’Iran), forse è qualcosa di ancora più alieno della Siria. Questo non significa che non debba interessarci, ma non c’è motivo per considerarlo più vicino di altri conflitti, che ci sembrano lontani e non lo sono.
Forse ci servirebbero occhi nuovi, per smettere di guardare al conflitto israelo-palestinese come all’ultima guerra coloniale (o addirittura all’ultima delle crociate). Basterebbe poco, magari constatare che l’unico vero sconfitto in questi anni è stato qualsiasi progetto alternativo allo status quo: come se occorresse bombardare un po’ tutto, ogni quattro anni, affinché nulla cambi davvero. Potrebbe anche essere l’esempio di un nuovo tipo di guerra di bassa intensità, tra società economicamente progredite e sacche di sottosviluppo, funzionali alla conservazione del potere da una parte e dall’altra della barricata. Un modello di guerra radicalmente nuovo, radicalmente diverso da quelle che siamo soliti descrivere (anche quando descriviamo la Palestina) ma che, via via che la distanza tra ricchi e poveri della terra si accorcia, si potrebbe persino esportare. http://leonardo.blogspot.com


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Renzi e il volontariato obbligatorio

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Sarebbe bello se, tra tanti temi dibattuti in queste ore alla Leopolda, Renzi o chi per lui volesse dire finalmente qualche parola più chiara sul Servizio Civile. Sarebbe bello perché fin qui ne ha parlato in molti modi: sul programma si legge di un servizio europeo "su base volontaria", mentre ultimamente nei comizi Renzi ha detto che lo vorrebbe obbligatorio, a livello europeo. Però durante il dibattito su Sky ne ha parlato come di un sogno, e in effetti non sembra molto realizzabile nei tempi brevi, dal momento che nessun grande Paese in Europa prevede per i suoi cittadini un obbligo di questo tipo.

Qualche giorno fa, però, a chi gli domandava un parere sull'insegnamento dell'Inno di Mameli nelle scuole, Renzi ha affermato che "se vogliamo creare senso di appartenenza, identità e comunità non c'e' che una strada: il servizio civile obbligatorio. Magari solo per tre mesi. Ma obbligatorio, per donne e per uomini. Lì sì che si fa l'Italia''. Insomma, almeno in quel caso sembrava avere in mente una dimensione più nazionale che europea. A questo punto però forse si fa prima a domandarglielo direttamente: Renzi, che servizio vuoi? Lo vuoi obbligatorio o volontario? Lo vuoi italiano (subito) o europeo (molto dopo)? E da dove le prenderemmo le risorse? Perché a occhio forzare tutti i maggiorenni a tre o sei mesi di lavori socialmente utili sarebbe un impegno mica da ridere. Può darsi che in tempi medio-lunghi si riveli un risparmio, ma qualche spesa strutturale sarebbe necessaria.

Diamo per scontato alcune cose (che in realtà scontate non sono): probabilmente gli studenti universitari potrebbero chiedere il rinvio, come ai vecchi tempi della naja. Poi, una volta laureati, invece di gettarsi immediatamente nel mercato del lavoro (che si spera non resterà sempre così asfittico) dovranno aspettare una cartolina per qualche mese, e perdere qualche altro mese senza riuscire a portare a casa (quale casa?) qualche soldo. È lecito immaginare che gli stipendi sarebbero molto bassi (come ai vecchi tempi del servizio sostitutivo della naja), sotto il livello dell'autosufficienza. Probabilmente Renzi non prevede di dover fornire un alloggio a tutti, e quindi in sostanza la cosa si traduce in una tassa per le famiglie, a cui toccherebbe mantenere i figli per i tre o sei mesi necessari. A questo si potrebbe obiettare che tanto succede già così, i figli stanno in casa fino ai trent'anni, tre o sei mesi non fanno nessuna differenza. Sì: diciamo che non costituiscono nessun passo avanti verso l'autosufficienza.

In questi giorni ne ho discusso con qualche ex obiettore (continua sull'unita.it, H1t#153).

In questi giorni ne ho discusso con qualche ex obiettore, che ricordava con piacere il proprio servizio civile (anch’io ho nostalgia del mio), come un’esperienza formativa che in certi casi è stato il primo nucleo di una competenza professionale. Tutto bellissimo, ma non stiamo parlando di quel servizio civile lì.
Stiamo parlando di una leva obbligatoria, di tre o sei mesi, che i giovani subirebbero passivamente, perché obbligati. E quindi, se vogliamo immaginare qualcosa di paragonabile, dobbiamo pensare allo scarsissimo entusiasmo con cui i nostri coetanei partivano per la naja – ecco, magari il servizio obbligatorio risulterà più utile e interessante che passare due mesi di addestramento e dieci a grattarsi in caserma – però non pensate nemmeno per un istante che masse di neodiplomati o neolaureati lo andranno a fare con entusiasmo. Lo dice la parola: obbligatorio.
Chi fino al 2004 sceglieva di lavorare in ospedale o in casa di cura, piuttosto di finire in caserma, aveva una motivazione, che si traduceva (non sempre) in impegno personale. Non è il caso dei futuri “volontari obbligati”, a cui non si chiede nessuna motivazione, e non si minaccia nemmeno lo spauracchio della caserma. Alcuni di loro magari scopriranno che sono portati per il socio-assistenziale, il para-medico, l’associazionismo ecc. La maggior parte no: saranno una massa de-qualificata che verrà destinata a svolgere mansioni che nessun altro farebbe quasi gratis. Si creeranno competenze? Può darsi, ma non è detto che siano assorbite da quello stesso mercato in cui saranno immessi centinaia di migliaia di ragazzi ogni tre o sei mesi. Manodopera pochissimo qualificata, ma magari qualche casa di cura, qualche associazione, deciderà di avvalersene e di assumere un professionista in meno.
A trarne immediato beneficio saranno le associazioni convenzionate con lo Stato, che rinverdiranno i fasti degli anni Novanta, quando potevano contare sul lavoro (sottopagatissimo) degli obiettori di coscienza. E in effetti per ora l’unico effetto misurabile delle parole di Renzi è stata l’entusiastica adesione del mondo del volontariato, che il Servizio Civile Obbligatorio lo chiede da anni a ogni interlocutore politico. Qui magari ci sarebbe da discutere sul senso di un “volontariato” che reclama il suo diritto ad arrivare dove lo Stato non riesce (secondo il tanto sbandierato principio della sussidiarietà), e che per farlo chiede allo Stato di assumere tutti i diciottenni o i neolaureati per tre o sei mesi, a spese nostre. Ma questa discussione toccherebbe forse ai sostenitori di Renzi che si considerano ancora liberali.  http://leonardo.blogspot.com
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Sotto il campanile c'è di più

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Siamo province. 

Quando sui giornali sarà finita l'ennesima ondata di pezzi di colore sui livornesi che sfottono i pisani, sui brianzoli che non si rassegnano all'essere milanesi, sul dolore di Chieti per l'annessione a Pescara, eccetera, sarebbe bello finalmente leggere qualcosa di sensato sulla più grande e drastica opera di ridefinizione delle entità amministrative locali dall'Unità a oggi. Sarebbe bello riuscire a parlarne seriamente, dell'accorpamento delle province; sarebbe giusto leggere sui quotidiani qualche riflessione sensata su cosa significa diminuire gli enti provinciali e aumentarne la grandezza (e quindi anche il potere contrattuale?) Invece di leggere del sindaco di Prato che riceve i giornalisti sul gabinetto, delle diffidenze tra padovani e trevigiani eccetera.

Una provincia non è un campanile. La nuova riforma non impedirà certo a modenesi e reggiani di prendersi in giro, così come massesi e carraresi fanno da un secolo anche se molti sono convinti che siano un solo capoluogo. Forse la provincia è l'esatto contrario del campanile: il luogo in cui le esigenze dei centri si armonizzavano con quelle del territorio circostante. Le province sono state, dall'Unità a oggi, le maglie di un tessuto complesso, avvinto a un territorio eterogeneo. Non a caso le loro competenze riguardano quasi esclusivamente la tutela delle terre e delle acque (e delle strade, non meno importanti). La retorica populista che in questi anni ci ha voluto convincere che le province "non servono a niente" nasconde il nostro progressivo scollamento da un territorio che non capiamo, attirati come siamo dai Centri. Non lo vediamo nemmeno più, il territorio, dai finestrini di treni sempre più veloci; salvo spaventarci e indignarci quando lo stesso territorio si ribella, e frana o smotta. In quei casi ci accorgiamo che avrebbe dovuto essere amministrato meglio - ma da chi? (continua sull'Unita.it - H1t#152).

Una provincia ben gestita è una provincia che ha una rete viaria efficiente; che conosce le necessità del suo territorio; sa dove rimboschire per evitare le frane a valle; sa dove intervenire per evitare le alluvioni; sa interpretare il pericolo sismico regolamentando l’edilizia di conseguenza. Tutto questo i comuni non lo possono fare: hanno un orizzonte più corto, ogni comunità vede solo il tratto di fiume che l’attraversa. Né possono farlo le regioni, enti troppo grandi, portati per forza di cose a privilegiare le esigenze dei centri più popolati (che portano più voti) e accantonare il resto. È ben triste che molti sedicenti federalisti italiani abbiano predicato, negli ultimi vent’anni, niente più che un accentramento a livello regionale, quasi un ritorno alle vecchie signorie e alle loro capitali, Torino Milano Venezia…
Che le province fossero troppe, che alcune fossero assolutamente inutili, è abbastanza indiscutibile. Un accorpamento era inevitabile, ma con che criteri? Che senso ha mettere assieme Lodi Cremona e Mantova, o Verona e Rovigo? Prendiamo quest’ultimo esempio. Unire a una grande provincia, come quella di Verona, un territorio molto diverso e assai meno popolato, come il Polesine, significa creare un ente geograficamente bizzarro come forse non si era mai visto, sulla carta d’Italia, dall’Unità in poi. Non è semplicemente la stranezza di una lingua di terra che va dal Lago di Garda al mare. La rappresentanza in consiglio non potrà che premiare i comuni della parte più popolosa; costoro, per quanto illuminati, se vogliono far fede agli impegni presi coi loro elettori (ed essere riconfermati) non potranno che anteporre gli interessi del territorio più abitato. È la democrazia, funziona così.
Ma non è detto che funzioni sempre bene. Ce ne accorgiamo quando un fiume straripa, e la cassa di espansione avrebbe dovuto essere costruita magari centinaia di chilometri più a monte. La regione avrebbe dovuto preoccuparsene, ma aveva altre priorità, legate a territori più popolati e più rappresentati in consiglio regionale. Non resterà che lamentarsi dell’emergenza che nessuno aveva previsto: e trovare da qualche parte i soldi per la ricostruzione. Se spenderemo più di quanto avevamo risparmiato accorpando una provincia, nessuno se ne accorgerà. Sono conti difficili, calcoli noiosi, non li farà nessuno.http://leonardo.blogspot.com
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Vai avanti tu

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Sembra passata un'eternità, eppure il vecchietto che oggi ha vivacizzato un piovoso sabato pomeriggio col suo nostalgico show di proclami e recriminazioni, un anno fa era ancora presidente del Consiglio dei Ministri. La sola idea dà un po' la vertigine: quante cose sono successe nel frattempo. Troppe. Certi anni passano lisci, altri ti danno davvero la sensazione di invecchiare.

Proprio un anno fa a Bruxelles, al termine di un vertice a 27 dell'Unione Europea, l'allora presidente francese Sarkozy e la cancelliera Merkel concedevano una conferenza stampa congiunta. Quando una giornalista chiese loro se si fidavano delle rassicurazioni sulla situazione italiana offerte dal presidente Berlusconi, i due invece di rispondere immediatamente si guardarono, e sorrisero. Poi Sarkozy si decise a rispondere, e confermò la fiducia nei confronti delle istituzioni italiane. Non nominò Berlusconi. Per molti fu il vero segno della fine: l'Europa si fidava dell'Italia, ma non poteva trattenersi dal ridere di Berlusconi, che le ultime vicende erotico-giudiziarie avevano reso definitivamente impresentabile. A quel punto le dimissioni erano ormai una formalità, Napolitano ne stava già probabilmente discutendo con il non ancora senatore a vita Mario Monti.

Sull'episodio è tornato Berlusconi nella sua conferenza-fiume, vagamente gheddafiana, accusando la Merkel e Sarkozy di avere assassinato la sua credibilità internazionale coi loro "sorrisetti". Di tante accuse a vanvera forse questa è la più rivelatrice (continua sull'Unita.it H1t#151).

Un anno fa il Popolo della Libertà aveva preso per buona la versione ufficiale di Sarkozy: non c’era stato nessun “sorrisetto”, ma un semplice scambio di sguardi imbarazzato tra due governanti che non sapevano a chi toccasse rispondere. Intanto, però, mentre Sarkozy guardava sorridente la Merkel, e la Merkel per un attimo rimaneva di ghiaccio, la platea dei giornalisti si era messa a ridere. La vera risata liberatoria, quella che seppellì definitivamente la carriera di statista di Berlusconi, non fu quella dei governanti, ma quella dei giornalisti (una bella differenza con quelli che ancora oggi a Roma si uniscono deferenti agli applausi della sua claque).
Riguardando il video, a un anno di distanza, continuo a pensare che la versione ufficiale sia anche quella corretta: Sarkozy e la Merkel non volevano ridere di Berlusconi. Erano solo incerti su chi dovesse rispondere: Sarkozy con la sua mimica voleva invitare la collega, lei forse non aveva ancora finito di ascoltare la traduzione in cuffia. Non ha comunque la minima importanza il fatto che presidente e cancelliere abbiano o no deriso pubblicamente Berlusconi: quel che importa è che questa derisione sia subito stata interpretata da tutti – giornalisti e pubblico – come assolutamente verosimile. Fu dal fondo della sala che partì il messaggio decisivo: il re era nudo. Sarkozy e la Merkel non fecero nulla per avallarlo. Nei secondi successivi Sarkozy fece viceversa il possibile per restare serio, sottoponendo a una certa tensione i muscoli facciali. Il Berlusconi che oggi li accusa si mette una volta di più contro l’evidenza dei fatti: non risero di lui, era lui a essere ridicolo.
Questo scollamento dalla realtà fino a un anno fa non ci stupiva. Berlusconi era uno di famiglia, invecchiato con noi: da anni lo prendevamo per matto, ma forse avevamo bisogno di un anno di pausa per renderci conto, come gli stranieri, di quanto fosse peggiorato davvero. La maschera grottesca che si è presentata oggi in tv non aveva altro da difendere che i propri interessi. Niente di nuovo: ma una volta almeno sapeva condirli con una retorica efficace, di uomo che conosce gli italiani e sa cosa vogliono. Invece il Berlusconi che abbiamo sentito oggi non ci capisce più. È convinto che il suo elettore medio non faccia la spesa perché terrorizzato dalle retate della Guardia di Finanza a Cortina o in Sardegna. Forse crede davvero che la paura di essere intercettati mentre sparliamo dei nostri amici ci impedisca di telefonare liberamente come un tempo. Non sa, non può sapere che ormai passiamo il tempo a sparlarci alle spalle su facebook. È restato ai cd-rom, Ghedini ne ha uno da regalare a tutti i giornalisti interessati. Molti di quei giornalisti non usano un cd-rom da anni, forse non hanno più nemmeno il lettore sui loro aggeggi portatili. Vivono – viviamo – in un altro mondo ormai. Un mondo tutt’altro che semplice, che ai vecchi tempi del folle Berlusconi guarda quasi con nostalgia. http://leonardo.blogspot.com
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Se non crei panico sei un omicida

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Nel giugno scorso la Commissione Grandi Rischi - la stessa di cui si parla oggi a causa della controversa sentenza dell'Aquila - finì nell'occhio del ciclone per avere lasciato intendere, in un documento ufficiale, l'eventualità di un'altra forte scossa nella bassa emiliana. In questa zona, dove migliaia di persone e attività stavano cercando di riprendersi dall'incubo di fine maggio, la Commissione fu accusata senza mezzi termini di disfattismo. In realtà (ne diedi conto su questo blog) il documento non conteneva nessuna previsione; si limitava a indicare la zona più a rischio "nel caso di una ripresa dell’attività sismica nell’area già interessata dalla sequenza in corso". Quella che circolava sui quotidiani e nel passaparola tra bar e tendopoli era una non-notizia: stava per arrivare un'altra scossa forte, lo avevano detto gli scienziati. Che gli scienziati avessero in realtà scritto tutt'altro era ormai un dettaglio. La scossa forte non è poi arrivata - anche se lo sciame prosegue - e le accuse di allarmismo ingiustificato nei confronti della Commissione sono cadute nell'oblio, come succede sempre nei casi di profezia non riuscita. Se viceversa una scossa fosse arrivata, i membri della Commissione sarebbero stati portati sugli altari per una previsione che in realtà non avevano mai fatto (continua sull'Unita.it, H1t#150).

Così vanno le cose in Italia, un Paese che ha un rapporto complicato con la scienza. A scuola la studiamo poco, in compenso la veneriamo, come veneravamo prima di lei gli dei che ha sostituito. Non abbiamo la minima idea di come funzioni, ma ci fidiamo ciecamente di lei: è un libro con tutte le risposte, basta saperlo aprire alla pagina giusta. Quando scopriamo che non è così, che alcune pagine sono ancora vuote o lacunose, ci scandalizziamo. L’idea che i terremoti non si possano prevedere come gli acquazzoni tuttora ci destabilizza: sempre in giugno Grillo si domandava a cosa servissero i sismologi coi loro sismografi, visto che non sanno dare i giusti consigli alla popolazione. I sismologi, dal canto loro, si trovano in una situazione senza via d’uscita: in presenza di uno sciame sismico non possono certo escludere l’eventualità di una scossa catastrofica. Al massimo possono ricordare che è un’eventualità statisticamente limitata. Se poi la catastrofe, in barba alle statistiche, si avvera, verranno accusati di avere minimizzato il rischio e condannati per omicidio colposo (è il caso dell’Aquila); se invece non arriva, come nel giugno scorso, qualche cittadino, qualche industriale danneggiato dal panico potrebbe denunciarli per procurato allarme. Cosa resta a loro da fare?
Cambiare mestiere, probabilmente. Inutile ribadire che né all’Aquila né in Emilia la Commissione poteva prevedere il tempo e il luogo esatto di una scossa; inutile lamentarsi del fatto che le comunicazioni degli esperti vengano sistematicamente fraintese e distorte. Forse quella che manca tra gli italiani e gli scienziati è una lingua comune. Eppure il verbale della famigerata riunione del 31 marzo 2009 sembra abbastanza chiaro: i membri della Commissione non escludevano “‘in maniera assoluta” che potesse verificarsi un sisma distruttivo come quello del 1703, e tuttavia lo consideravano improbabile, dal momento che le scosse pur numerose registrate fino a quel momento non avevano nessun carattere precursore. Ma quello è il contenuto tecnico della riunione, quello che non interessa più nessuno. Se tutti i membri della Commissione ieri sono stati condannati per omicidio colposo è per un contenuto mediatico, qualcosa che nel verbale della riunione non c’era – ma che forse c’era sui titoli dei quotidiani locali l’indomani mattina, e senz’altro è rimasto nella memoria collettiva degli aquilani: un invito a dormire tranquilli nelle proprie case. Gli scienziati non scrissero questo, ma forse giornalisti e cittadini volevano sentirselo dire. La distorsione del messaggio fu probabilmente causata anche dalla polemica tra il capo della Protezione Civile Bertolaso e Giampaolo Giuliani, dalla necessità di prendere le distanze dal sismologo-fai-da-te che pochi giorni con le sue previsioni a base di radon aveva spaventato inutilmente gli abitanti di Sulmona. E tuttavia a pagare per ora non sono né Bertolaso né Giuliani, bensì degli esperti che fecero semplicemente il loro mestiere, senza prevedere o minimizzare nulla.
Il 28 gennaio del 2012, in seguito ad alcuni eventi sismici di lieve intensità in Valpadana, la Commissione diramò un breve comunicato in cui si paventava “la possibile riattivazione di strutture che in passato hanno generato terremoti di maggiori dimensioni (magnitudo 6 e oltre)”. La Commissione chiedeva pertanto “di curare in modo particolare l’aspetto della comunicazione in tutte le fasi del terremoto – prima, durante e dopo – in modo da trasmettere un messaggio coerente e conseguente alla popolazione e alle autorità”. Forse la maggiore attenzione della Commissione nei confronti della comunicazione, della necessità di un “messaggio coerente e conseguente”, è dovuta alla brutta esperienza dell’Aquila. Può darsi che gli incontri di prevenzione organizzati nei mesi successivi nelle scuole emiliane abbiano dato qualche frutto: senz’altro le migliaia di studenti che il mattino del 29 maggio evacuarono decine di scuole senza nessun grosso incidente sono la migliore dimostrazione che una politica di prevenzione, in Italia, è possibile. Certo, tra esperti e cittadini bisogna capirsi, e non sempre c’è la volontà (politica, culturale) di farlo. Da semi-terremotato posso testimoniare che la tentazione pre-moderna di prendersela con gli scienziati, di sacrificarli alla prima previsione fraintesa o errata, è ancora fortissima. http://leonardo.blogspot.com
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Gli invalutabili

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Gli insegnanti possono tirare il fiato: il tanto temuto passaggio dalle 18 alle 24 ore di insegnamento, annunciato nel pomeriggio di giovedì, non ci sarà. Ieri finalmente il ministro ha riconosciuto quello che forse avrebbe dovuto essere chiaro sin dall'inizio, ovvero che "questo tema ha bisogno della contrattazione sindacale". Se ne riparla quindi nel 2014, e forse per allora ci sarà più tempo per spiegare che non si tratta semplicemente di un aumento di sei ore settimanali, ma del 33% dell'impegno complessivo degli insegnanti, che a quel punto avrebbero più classi, più studenti, più compiti, eccetera.

Tre giorni fa avevo chiesto aiuto, anche qui sull'Unità: volevo cercare di capire se davvero l'insegnante italiano facesse meno ore di lezione dei suoi omologhi del resto d'Europa. La materia è complessa: in certe nazioni la cosiddetta "ora" è in realtà un modulo inferiore ai nostri di 60 minuti; senza parlare di tante altre piccole o enormi differenze (in certi paesi la quantità di ore è superiore, ma l'insegnante può disporre di un ufficio informatizzato all'interno del plesso scolastico). In ogni caso la risposta è che tutto sommato no, l'insegnante italiano non ha un impegno settimanale inferiore agli eurocolleghi. L'unica cosa sensibilmente inferiore è lo stipendio, ma questo si sapeva già. Ringrazio tutti quelli che mi hanno aiutato.

Ringrazio anche tutti quelli che ne hanno approfittato per informarmi di quello che pensano degli insegnanti: sintetizzando, peste e corna. Ho scoperto nel giro di poche ore di far parte di una casta privilegiata che senza aver fatto concorsi (?) si è trovata un impiego di poche ore alla settimana, in cui può battere la fiacca senza che nessuno se ne accorga e senza paura di essere sanzionato o licenziato. Queste informazioni che io, sul serio, ignoravo, mi sono arrivate quasi tutte in orario di ufficio, da computer (ci potrei scommettere punti di graduatoria) aziendali. Poi per carità, sono un blogger storico, sul traffico che mi arriva da tutti gli impiegati che al venerdì pomeriggio fanno finta di lavorare non ci sputo mica. Mi limito a far presente che nel mio orario di lezione io non posso far finta di lavorare, perché ho sempre almeno cinquanta occhi puntati addosso. È pur vero che posso lavorare male - e mi succede - però questa storia della valutazione mi ha un po' stancato. Ogni volta che si parla della condizione degli insegnanti, qualcuno viene a rimproverarti del fatto che non esiste la valutazione, che tu non vuoi assolutamente essere valutato, che tu rifiuti la valutazione. Ma di cosa stiamo parlando? (continua sull'Unita.it, H1t#149).

La famosa e fumosa valutazione degli insegnanti, di cui tanto amate parlare, non esiste. È una chiacchiera, messa in giro dall’ormai antico ministro Berlinguer, che forse ai tempi aveva anche una proposta seria, e incontrò  una forte resistenza della categoria. Però non è stato uno sciopero a mettere in cantina la proposta, né quella dei successivi ministri Moratti Fioroni e Gelmini. Ogni tanto anche loro ne hanno parlato, ma senza mai concludere nulla. Nulla. Non è mai stato messo sul tavolo un concreto progetto di valutazione degli insegnanti, qualcosa a cui gli stessi insegnanti potessero reagire con un sì e con un no. Dalla Moratti in poi abbiamo sentito solo chiacchiere, a volte vaghe, a volte immaginose o deliranti. Spesso queste proposte avevano a che fare con la prova Invalsi, uno strumento interessante (se costruito con criterio, e non è sempre stato così), ma che al limite può certificare qualche competenza degli studenti, non dei loro insegnanti. È un discorso lungo e non vorrei annoiare, ma in sostanza chi se la prende con noi prof perché *non vogliamo essere valutati*, non vede o non vuole vedere che il nostro datore di lavoro, in dieci e più anni che se ne parla, non ha mai messo in piede nessuno strumento effettivo di valutazione. Perché non lo ha fatto? Perché sennò brontolavamo? Ma noi brontoliamo sempre, siamo insegnanti.
L’ipotesi è che nessun ministro, nessun governo abbia veramente voluto valutarci, perché a tutti conveniva tenerci così come siamo: una mandria indistinta su cui si può colpire indiscriminatamente quando e come si vuole. Se ci avessero valutato, avrebbero rischiato di individuare i meritevoli; dopodiché cosa avrebbero fatto? Li avrebbero premiati? Con quali fondi, tolti a cosa? La carta igienica, giova ribadire, è finita da un pezzo: poco più tardi è finita anche la tiritera gelminiana sulle eccellenze da premiare. Non c’è nulla da premiare, c’è solo da tagliare e conviene farlo su tutti, meritevoli o meno. Questo è il motivo per cui noi insegnanti non abbiamo ancora un sistema di valutazione. La nostra resistenza ‘corporativa’ non c’entra nulla: date un’occhiata alle percentuali di adesione agli scioperi e scoprirete che corporativamente siamo delle mezze calzette a cui potrebbero imporre qualsiasi cosa. Se volessero. Ma l’unica cosa che vogliono è pagarci il meno possibile.
Il tema della valutazione, così com’è oggi, è semplicemente un ritornello ideologico, che maschera un’ostilità preconcetta nei nostri confronti. Siamo privilegiati, siamo una casta, siamo lavativi, eccetera eccetera. Queste accuse, sempre sostenute da esempi personali (“la prof di mio figlio legge il giornale in classe”, “il mio prof parlava dei fatti suoi”), mai da uno straccio di statistica, io non sono in grado di confutarle: gli insegnanti italiani sono centinaia di migliaia, è chiaro che ce ne sono di bravi e di pessimi, mi spiace se questi ultimi sono capitati a voi. Bisognerebbe trovare un sistema per valutarli, e magari per far loro cambiare mestiere? Può darsi, ma evidentemente ai governi non conviene, visto che non lo hanno ancora fatto. Però in questi giorni non si parlava di questo. Si parlava di una proposta più terra-terra: gli insegnanti, bravi o pessimi, avrebbero dovuto aumentare di un terzo il loro impegno settimanale, a parità di salario. Quelli bravi, quelli che si impegnano di più sia in classe che a casa, avrebbero avuto più compiti da correggere, più lezioni da preparare, eccetera. Quelli pessimi, invece di scaldare la sedia dietro la cattedra per 18 ore alla settimana, l’avrebbero scaldata per 24. Se a casa prima non facevano nulla, avrebbero continuato a non fare nulla.
Una *riforma* di questo tipo, insomma, premierebbe i pessimi e avvilirebbe i bravi. Per afferrarlo bastava il buon senso. Mi piace pensare che almeno qualcuno abbia capito. http://leonardo.blogspot.com
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A scuola la carta è finita?

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Ieri il ministro dell'istruzione ha avuto il coraggio e forse l'imprudenza di calarsi nella bolgia degli studenti accorsi al PalaEur di Roma a discutere di nuove tecnologie e vecchia scuola, il solito problema. Prima di lui ragazzi e insegnanti erano saliti sul palco a raccontare storie di innovazione che malgrado tanti ostacoli nella nostra scuola sono ancora possibili. L'entusiasmo era palpabile e forse contagioso, tanto che il ministro a un certo punto ha lasciato intendere che i libri scolastici, i pesanti e costosi libri scolastici cartacei, hanno i giorni contati. Almeno nella diretta si è capito così (continua sull'Unita.it, H1t#148).

Può sembrare un’affermazione azzardata, ma in fondo il ministro era circondato da studenti e insegnanti ansiosi di dimostrare che una scuola diversa è possibile. Una scuola non senza libri, ma senza i testi convenzionali, con le loro appendici che spesso rimangono nel cellophane per trienni. Nel frattempo dalla Germania arriva la notizia di un nuovo ebook reader: costo al dettaglio, dieci euro. Se si considera che il materiale didattico disponibile su internet sta crescendo in modo esponenziale (e lentamente sta aumentando anche la qualità), la conclusione appare obbligata: i libri scolastici hanno davvero i giorni contati, che ai ministri piaccia o no. Alcune scuole ne stanno già facendo a meno con successo. Nei prossimi anni non potranno che aumentare. Per alcuni insegnanti sarà uno choc: per altri, una liberazione. Per i genitori, comunque vada, sarà un risparmio.
Approfitto di questo spazio per rivolgere al ministro una domanda che ieri avrei voluto fare: so che oltre ai libri, anche i registri cartacei hanno i giorni contati. Lo so da quasi trent’anni, da quando andavo ancora alla scuola dell’obbligo e al cinema c’era Wargames, con Matthew Broderick che mostrava le sue doti di hacker da casa alzandosi i voti sul… registro elettronico. Già nel 1983 non sembrava più fantascienza. Trent’anni dopo lavoro nella stessa scuola dell’obbligo e del registro elettronico ancora nessuna traccia. Anche se molti insegnanti in realtà se lo sono fatto in proprio: dopotutto basta un foglio elettronico, niente di particolarmente elaborato.
Ministro, quando arriva il registro elettronico? Presto, lo so. Spero che sia facile da usare, e che si lascerà comunque qualche anno di tempo a chi per trent’anni ne ha usato uno di carta. Spero che non costi tanto, e che non sia una piattaforma macchinosa e inutile. Perché davvero, basterebbe un foglio elettronico. Niente di particolarmente elaborato. Magari qualche insegnante più bravo di altri lo ha già messo a punto, magari ve lo mostra volentieri. http://leonardo.blogspot.com

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Il nuovo sole in tasca

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Sabato scorso ho assistito a una scena interessante: un intervento di Matteo Renzi accolto da centinaia di fischi. Ma credo valga la pena raccontare il contesto.

Ero alla Blogfest, un raduno di internauti che una volta scrivevano i blog e oggi stanno passando più o meno tutti a twitter, e che una volta all'anno si trovano a Riva del Garda per distribuirsi dei premi che a volte vinco anch'io, ma sempre più di rado. Quindi ci potrebbe stare un titolo del tipo "la blogosfera fischia Renzi", e forse qualcuno l'ha già fatto, ma temo che nessuno abbia mai veramente capito cos'è questo accidenti di blogosfera. E comunque in generale non è vero che essa fischi Renzi: al contrario, la maggior parte di chi ha votato lo ha eletto il Miglior Politico su Twitter. Però a Riva non c'era tutta la blogosfera, o twittersfera, o come preferite. La maggior parte dei presenti alla premiazione avevano ottenuto una nomination, insomma erano in lizza per prendersi un premio. Ecco, i *nominati* hanno quasi tutti fischiato Renzi. Mi sembra che nessuno lo abbia applaudito, tranne me ma stavo facendo il cretino. Quindi: se nella blogosfera c'è un elettorato attivo e uno passivo, il primo stima Renzi abbastanza per eleggerlo Miglior Politico; il secondo non lo sopporta e comincia a fischiarlo appena parla. In realtà Renzi non c'era, aveva mandato un video per ringraziare. Il problema dei video è che durano troppo, la gente ha fretta di sapere chi ha vinto gli altri premi e poi vuole andare a ballare, Renzi poteva immaginarselo, ma deve essere dura per un politico accettare di avere soltanto venti secondi per esprimersi.

L'episodio non avrà ovviamente nessuna ripercussione sulla campagna di Renzi, che si muove su ben altri fronti. Credo che sia interessante perché mostra un fattore che forse anche lo staff di Renzi dovrebbe valutare: chiamiamola irritanza. I nominati di Riva, con un'età media intorno ai 37, non fischiavano Renzi per le sue parole (udibili solo nelle prime due file) ma per la sua faccia, il suo sorriso, quel po' di timbro vocale che si riusciva a sentire, in breve per il suo Essere Renzi, che trovavano sommamente irritante. Credo che molti lettori dell'Unità, sopra e sotto i 37, capiranno quello che sto cercando di spiegare. C'è un tipo di umanità, non necessariamente vecchia, non per forza rottamabile, che Renzi non lo regge, già molto prima che Renzi cominci a dire qualcosa. Perché questo accade?

Onestamente non lo so (ma continuo a parlarne sull'Unita.it, H1t#147).

Matteo Renzi e l’«irritanza».


Ho delle ipotesi (lo scoutismo, la faccia di schiaffi, la toscanità), ma nessuna mi sembra soddisfacente. Non solo, ma mi sembra che gli aspetti che lo rendono irritante a un settore importante dell’elettorato di centrosinistra siano gli stessi che lo rendono simpatico agli altri. Sotto il dibattito sui programmi e sulle idee, a cui assistiamo un po’ svogliatamente (tanto alla fine l’agenda è quella di Monti), cova una lotta subliminale tra chi voterebbe Renzi perché è proprio simpatico, e chi non lo può fisicamente soffrire. Non è una questione anagrafica, e non è nemmeno una lotta tra sinistra e destra. Vi propongo un esperimento: andate su google immagini e cliccate Matteo Renzi. Io ogni tanto lo faccio, quando devo scegliere un’immagine da rubacchiare per il mio blog. Ecco, non riesco mai a trovare una faccia di Renzi che non mi sembri buffa. Questo mi fa arrabbiare, perché non ho mai amato le caricature, le considero la forma meno civile della comunicazione, e vorrei parlare dei contenuti di Renzi, non della sua faccia buffa.
Ma è un fatto che tutte le sue facce mi sembrano buffe. E allo stesso tempo, credo che molti non le considerino affatto buffe, ma gradevoli, simpatiche: e che apprezzino Renzi non solo per le cose che dice e che fa, ma anche perché le dice e le fa con quella faccia lì. C’è un solo personaggio che fino a qualche tempo fa riusciva a dividere gli italiani in due blocchi incomunicabili e l’un contro l’altro armati: di fronte alla stessa faccia un blocco vedeva il Grande Uomo, l’altro blocco un abominio ridicolo e osceno. Sappiamo tutti di chi si tratta, e io non voglio dire che Matteo Renzi ne sia la nuova versione. Anche se sulle labbra di parecchi dei suoi sostenitori non stonerebbero le parole di Alfano: vidi un uomo con il sole in tasca. Sono sicuro che Matteo Renzi, per tantissimi italiani, il sole in tasca ce l’ha davvero. Non è una questione semplicemente mediatica, perché alla fine Renzi non è quel bravissimo comunicatore che tutti danno per scontato: ma neanche Berlusconi lo era. Entrambi, per esempio, mostravano le corde in televisione: un luogo dove Berlusconi non andava spesso (ma perché ne parlo al passato?), e soltanto in territorio amico. Renzi non può ancora permetterselo, ma l’agone televisivo lo mette ancora in difficoltà. Non è lì che si sta costruendo la sua vera popolarità. I talk politici non servono a questo (e allora a che servono? Forse a niente).
Un’altra ipotesi è che Renzi, senza ovviamente volerlo, stia riempiendo un vuoto nel nostro immaginario: dopo vent’anni all’improvviso non abbiamo più una Faccia che ci divida e ci contrapponga. Dovremmo cominciare a occuparci dei problemi veri, e trovare soluzioni pratiche, ma è complicato, e mal che vada ci pensa Monti. Nel frattempo ci stiamo già mettendo istintivamente a cercare un’altra Faccia sorridente e abbronzata su cui litigare, raccontando a noi stessi che litighiamo intorno a delle idee. Può anche darsi. Alla fine non sono nemmeno sicuro che l’irritanza sia un problema per Renzi e il suo staff. Forse è l’altra faccia della medaglia: un leader può piacere a molti, ma non a tutti. Mi domando però perché nessuno debba mai piacere a me. http://leonardo.blogspot.com
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Per un'ora di Amore

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Desidero avvertire i miei pochi ma scelti lettori che nei prossimi giorni, a causa di una dichiarazione estemporanea (e abbastanza strampalata) del ministro Profumo, si discuterà per un po' di ora di religione, un vecchio cavallo di battaglia che ogni tanto si rispolvera in mancanza di altri motivi per azzuffarsi. Se ne parlerà sui giornali, senz'altro su internet, magari perfino in tv, e si sviscereranno molte opinioni, e alla fine non cambierà niente, tutto questo discutere non sarà servito a niente. Potete quindi tranquillamente ignorare tutto il dibattito, a partire da questo pezzo.

Dico questo per esperienza - l'ora di religione è un vecchio arnese che in fondo sta nei piedi a tutti, compresi molti cattolici; Profumo non è il primo "tecnico" o "politico" che ci inciampa, succede più o meno a chiunque passi di lì. La tentazione di rimuovere l'ingombro prima o poi viene a chiunque. E il più delle volte non si tratta di una questione di multiculturalità o di tolleranza - anche se è di questo che si discute e si litiga in tv, e sui giornali, e sui blog. Ma sotto tutte queste chiacchiere di facciata, il problema è un po' più terra-terra: l'ora di religione costa troppo. Costa quasi il doppio di un'ora di lezione normale, perché essendo (secondo il Concordato vigente) un'ora di "Insegnamento della Religione Cattolica", genitori e studenti hanno il diritto di uscire e avvalersi di un altro insegnante, cosiddetto di "Materia Alternativa", che allo Stato costa tanto quanto il prof di religione. È un diritto sancito dalla Costituzione, e ribadito con forza da una sentenza del Consiglio di Stato due anni fa, ma è anche (mettetevi nei panni di un governo di revisori di conti) un maledetto spreco. Purtroppo non ci si può far niente (continua sull'Unita, H1t#146).

Non ci si può far niente perché di mezzo c’è un Concordato – e Profumo non è così sprovveduto da non saperlo; per modificare un concordato serve molto tempo e molto consenso, e questo governo non dispone di entrambi. Là fuori stanno già scaldando i motori della campagna elettorale (alcuni pullman sono già partiti), e a chi è a corto di argomenti per farsi votare uno slogan come “l’ora di religione non si tocca” è un regalo di Natale in anticipo. Conta poco che tanti cattolici, sottovoce, ammettano che l’Ora così com’è adesso non funziona: estromessi dalla pagella, costretti a lasciar uscire tutti gli alunni che lo desiderano, i prof di religione non hanno né il tempo né l’autorità per fare apostolato o catechismo. In molti casi finiscono per offrire un’infarinatura di tutte le fedi più in voga, in barba alla definizione ufficiale della materia (Religione Cattolica). Talvolta umiliano sé stessi e la stessa religione che dovrebbero istituzionalmente difendere.
Insomma, i margini per ridiscutere l’ora di religione ci sarebbero. Ma la questione diventa subito politica: l’ora di Religione Cattolica è una bandierina che il Vaticano ha piantato tanto tempo fa nella scuola pubblica, e ammainarla avrebbe un significato simbolico assai superiore al suo valore effettivo. Si vedal’infinita e assurda battaglia per mantenere nelle aule il crocefisso, un’altra bandiera che non credo abbia mai conquistato alla fede un solo studente – ma appena a Strasburgo qualche giudice si è opposto, abbiamo visto i nostri governanti impugnare immensi crocefissi davanti alle telecamere. Più che una questione religiosa, è una questione identitaria: un modo tecnico per dire che è in mano ai pazzi. Si tratta né più né meno di andare in fondo alla curva e farsi consegnare dagli ultras i loro striscioni.
E poi c’è la questione delle cattedre. Di cui magari in tv o sui giornali non si parla: ma è quella più complicata. Il prof di religione è una bizzarra chimera: impiegato statale, ma autorizzato a svolgere il suo lavoro da un vescovo. Il ministro Profumo, se una sera vuole dire una battuta ai giornalisti e non ne trova una migliore, può anche sostenere che l’insegnamento della religione vada cambiato e reso più “aperto e multietnico”: ma è il primo a sapere che non ha senso chiedere a insegnanti approvati dalla Curia di insegnare religioni non cattoliche. E allora che si fa di queste migliaia di insegnanti, che la Moratti eroicamente volle assumere (possiamo tranquillamente dire che è stato il suo principale contributo allo sfacelo, pardon, alla pubblica istruzione)? Licenziarli sarebbe molto complicato. Li si manda tutti da un rabbino e da un imam per ottenere un’analoga abilitazione nelle rispettive religioni? E se i rabbini e gli imam ce li rispediscono indietro a pedate? Ne avrebbero il diritto. Allora dobbiamo assumere il triplo di insegnanti? Dai, ministro, non fare il furbo. Secondo me tu hai in mente qualcos’altro: ad esempio, de-cattolicizzare l’ora di religione (comunque servirebbe una revisione al Concordato, campa cavallo) e infilarla nel pacchetto delle ore di materie umanistiche, Italiano Storia Geografia eccetera. Quei prof che alle medie t’infarinano in storia e in geografia possono benissimo prenderti un paio di lezioni per spiegarti Budda o Maometto, che vuoi che sia. E i prof di religione cattolica approvati dai vescovi? Li si immette tutti nella graduatoria dei prof di materie umanistiche, così finalmente anche loro avranno un sacco di voti da scrivere in pagella, e gli studenti li rispetteranno. Magari Profumo ha in mente una soluzione così: trasformare i prof di religione in prof di qualche altra materia ‘normale’.
Magari non ha in mente un bel niente, parlava tanto per. Che non si stesse prendendo troppo seriamente lo dimostra il fatto che ha accomunato l’Insegnamento delle Religione Cattolica a un’altra materia, lei sì orribilmente snobbata: la Geografia. Bisogna “revisionare i programmi”, ha detto Profumo, per via che ci sono molti stranieri nelle scuole. Ora, chiunque ha messo il naso in una scuola sa che gli stranieri ormai ci sono da vent’anni, e per la maggior parte sono stranieri nati in Italia, un controsenso logico ma va a tutti bene così, pure a Beppe Grillo. Se Profumo voleva dirci che bisogna modificare la geografia per includere meglio in classe, poniamo, un cingalese nato a Roma o un cinese di Prato, vabbe’, sì, perché no. Ma in concreto di che si tratta? Stanzierà qualche soldo per aggiornare gli insegnanti? Non ne ha. Ci darà qualche ora in più, visto la geografia dopo gli ultimi tagli della Gelmini è scomparsa dalla maggior parte delle scuole? Ci mancherebbe. E allora? E allora niente, sono i soliti bei discorsi: insegnanti, siate più multiculturali, su da bravi. Va bene ministro, prometto che sarò più multiculturale mentre racconto cos’è la valle dell’Indo a un pakistano nato nell’ospedale del mio quartiere. http://leonardo.blogspot.com
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Sono tutti obbligati a tollerarci?

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Sono molto affezionato a Charlie Hebdo, un foglio satirico che forse mi ha insegnato più cose sulla Francia del serissimo Le Monde. Ammiro il coraggio dei suoi redattori, che a differenza di tanti anti-islamici da bar si sono sempre presi la responsabilità delle loro provocazioni, pagandone conseguenze molto concrete, quando un anno fa la loro sede andò a fuoco. E anche stavolta, come un anno fa, il loro Maometto mi ha fatto ridere.

Detto questo, vorrei cercare di spiegare perché ritengo che la scelta di Charlie Hebdo di continuare a pubblicare vignette sul profeta - per quanto legittima, e coraggiosa - sia inopportuna. Quando Charb, il direttore, ammonisce che  "Se si comincia a dire che non si può disegnare Maometto, in seguito non si potranno più disegnare i musulmani", indica un orizzonte che è semplicemente implausibile. Le manifestazioni di protesta inscenate nei giorni scorsi nei Paesi musulmani hanno coinvolto 'solo' alcune migliaia di persone: poche, confrontate con il miliardo di musulmani che ha semplicemente ignorato la cosa, e che in certi casi ha manifestato per motivi assai più seri - nel disinteresse dei nostri organi di stampa, che per un presidio anti-vignette si scomodano e per un corteo antigovernativo in Yemen no. In ogni caso, anche nei Paesi dove si è manifestato contro le satire maomettane, nessun governo ha appoggiato le proteste, e molti le hanno soffocate: in Pakistan la polizia ha sparato sui manifestanti e ne ha ucciso una decina o più. Se stavano protestando contro il nostro diritto occidentale di disegnare Maometto e burlarci di lui, possiamo dire che la polizia pakistana ha difeso il nostro diritto. Qualcuno ha voglia di festeggiare? (continua sull'Unita.it, H1t#145) (ora di là si commenta solo con facebook, o se preferite potete commentare qua).

Siamo liberi di disegnare qualsiasi cosa. Ma proprio questa libertà – teoricamente illimitata – mette in crisi una nozione fondamentale, senza la quale forse non riusciamo più a conoscere il mondo: il concetto di limite. Noi pretendiamo che non ci siano limiti alla nostra libertà: se qualcuno da qualche parte nel mondo non ci tollera, occorre costringerlo. Viceversa, noi non possiamo tollerare nessuna limitazione della nostra libertà. La satira deve ridere di tutto: se all’improvviso a quel “tutto” viene sottratta una sola unità (Maometto), il tutto frana all’improvviso e ci ritroviamo nella situazione opposta: non si può più raffigurare niente, non si può più ridere di niente.  Per Charb almeno le cose stanno così: si passa nel giro di una frase dal divieto di disegnare il profeta a quello di disegnare i suoi fedeli, “E poi non si potrà più disegnare cosa? I cani, i maiali? E poi? Gli esseri umani?” Eppure nessuno ha posto la questione in questi termini. Nessuno per ora ha proibito a nessuno di disegnare un musulmano, o un cane, o un maiale. Questa apocalisse della raffigurazione è l’angoscia che riempie il vuoto della nostra fantasia, che non sa più concepire un limite alla nostra libertà.
Torniamo a terra.  Nessuna libertà è illimitata. Ci sono sempre dei limiti storici e culturali, che ci sono imposti o che ci auto-imponiamo. Anche la televisione francese, una delle più libere del mondo, non trasmette film porno in chiaro. Magari in futuro succederà: ogni limite è tale perché è condiviso da una maggioranza che col tempo può dissolversi, o cambiare idea. Queste periodiche crisi delle vignette, che sarebbero ridicole se non facessero danni e morti, sono un banco di prova per l’umanità, che da qualche anno grazie a internet si ritrova a dover condividere una piazza comune, e ancora non sa bene come regolarsi. In una parte della piazza sono abituati a ridere di qualsiasi dio; in un’altra parte non la stanno prendendo bene, ma in ogni caso è chiaro che da qui in poi la piazza sarà una e una sola. Dovremo arrivare prima o poi a stabilire un minimo codice di comportamento. L’idea che va per la maggiore da noi è che tutti gli altri debbano tollerare la nostra libertà, anche a prezzo della loro vita. Mi dispiace, ma non mi sembra un’idea sostenibile.
Mi sembra più praticabile un sistema di tolleranze reciproche, in cui si accetta che ogni gruppo presente nella piazza abbia un margine di suscettibilità, un piccolo recinto sacro intorno ad alcune cose su cui sia inopportuno scherzare. Credo che sia anche l’unico sistema che ci tuteli, visto che in questa piazza non siamo la maggioranza – non lo siamo mai stati, e continuiamo a diminuire.http://leonardo.blogspot.com
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Revolution won't be wikified

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Quando alla Leopolda, quasi un anno fa, Renzi lanciò i suoi "100 punti", molti scrissero che si trattava di un wiki-programma; dove "wiki" sta per "immediatamente modificabile dagli utenti su internet", sul modello ormai universalmente noto di wikipedia. I 100 punti fecero effettivamente discutere molto gli internauti (anch'io dissi la mia), però il wiki tanto atteso non ci fu. Anche ora il programma scaricabile dal sito di Matteo Renzi continua a essere organizzato in 100 punti. Alcune modifiche rispetto al testo del novembre 2011 ci sono - sarebbe interessante studiarle - ma è chiaro che sono varianti d'autore, non il risultato di un wiki. Questo a mio parere era inevitabile: tra le tante cose che si possono fare su un wiki, scrivere un documento politico mi sembra una delle più difficili. Come si può evitare che la discussione venga sabotata da avversari politici? Bisognerebbe selezionarli all'ingresso - ma a quel punto si rischia di restare in compagnia soltanto di chi la pensa come noi, il che rende lo strumento del tutto inutile.

Renzi non è l'unico ad aver immaginato - anche solo per un istante - un wikiprogramma. Senza bisogno di arrivare in Islanda, dove l'anno scorso l'Assemblea Costituente condivideva le sessioni di lavoro su Facebook, in Italia abbiamo l'esempio del Movimento 5 Stelle, il cui programma è effettivamente il risultato della discussione nei forum del movimento - e si vede: è un testo meravigliosamente sconclusionato, in cui si passa in poche pagine dai tecnicismi burocratici ("Applicazione immediata della normativa, già prevista dalla legge 10/91 e prescritta dalla direttiva europea 76/93, sulla certificazione energetica degli edifici") alle bordate iperpopuliste ("accesso alla rete gratuito per ogni cittadino italiano": coi soldi di chi?) In ogni caso un programma sbilenco è sempre meglio di nessun programma - e le promesse del M5S non sono più populiste di quelli che Lega e berlusconiani ci hanno propinato per 15 anni. Ci vogliono regalare internet, mica 1.000.000 di posti di lavoro...

A proposito di posti di lavoro: ho trovato molto interessante questa battuta di Grillo... (continua sull'Unita.it, H1t#12x12)

“Nel Movimento abbiamo questi due o tre ragazzi che hanno fatto due mandati e non si possono più ripresentare e così sono entrati nel panico. Li capisco, per carità. Erano disoccupati e per un po’ di anni si sono trovati a prendere uno stipendio da tremila euro al mese e a gestire un po’ di potere, e adesso si sentono l’acqua alla gola perché devono lasciare”.
Qui davvero non parla Grillo il leader, ma Grillo il boss: Favia e gli altri “ragazzi” vengono liquidati come CoCoPro: hanno fatto due mandati? Via e pedalare. Riflettiamoci: Grillo è riuscito a costituire un grande movimento d’opinione intorno a un ribaltamento di prospettiva, per cui i politici, da padroni, dovevano diventare i nostri dipendenti: li paghiamo noi, quindi devono fare le cose che chiediamo noi. Il punto è che dai dipendenti noi ci aspettiamo una certa dose di professionalità. Questo però entra in conflitto con un altro principio cardine del M5S: il tetto massimo di due mandati. In pratica Grillo e i suoi ci stanno proponendo di assumere dei dilettanti, che appena riescono a fare esperienza… devono lasciare il mestiere. Ma, anche ammesso che noi non li volessimo più, chi impedisce loro di trovarsi un contratto meno atipico presso un datore di lavoro concorrente? Alla fine il “tradimento” di Favia non è un incidente (come Favia stesso sta cercando di presentarlo), ma il nodo della democrazia partecipata che viene al pettine. Che tipo di politici vogliono Grillo e Casaleggio? Professionisti o dilettanti? I dilettanti possono interagire su piattaforme pubbliche di condivisione: creeranno parecchia confusione, ma forse a un certo livello sono più gestibili. E tuttavia, per quanto si possano cercare forme alternative di partecipazione ‘dilettante’, sui forum o sui wiki-programma, alla fine un Movimento non può evitare di formare dei professionisti, degli esperti. Se il Movimento li scaricherà, troveranno qualcuno che li sa apprezzare.
Tornando ai wikiprogrammi, devo segnalare un’altra iniziativa nata nel PD: Insieme per il PD, un “progetto per cambiare l’Italia” dei Democratici per il futuro. Non l’ho ancora letto bene, ma tra i contributi ho trovato chi voleva una riforma presidenziale ed Emma Bonino al Quirinale. Insomma, resto un po’ scettico. I wiki mi sembrano strumenti meravigliosi per discutere, non per trarre conclusioni. Ma in un partito confuso, vitale ma in perenne crisi d’identità come il PD, anche discutere è importante.http://leonardo.blogspot.com
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Tutti meritocratici col culetto mio

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Si parla tanto di meritocrazia, ultimamente. Così tanto da correre il rischio che la parola, "meritocrazia", perda il suo significato. Il termine, che peraltro quando fu coniato aveva un sapore dispregiativo, intendeva sintetizzare il concetto che dovrebbe governare chi se lo merita. Da molto tempo ormai il termine è slittato verso il mondo del lavoro: non si tratta di governare, ma semplicemente di trovare un posto dignitoso. Siccome si dà ormai per tristemente scontato che non ce ne siano per tutti, occorre selezionare quelli che *se lo meritano*. Come si fa? Se chiedete al ministro dell'istruzione e al suo entourage, non c'è il minimo dubbio: concorsi. In teoria non fa una grinza.

In pratica si tratta di dire a migliaia di precari in tutta Italia, che lavorano nella scuola a volte anche da dieci anni, che *non si meritano* di fare quello che stanno facendo. Perché non hanno mai superato un concorso. Un concorso, peraltro, che negli ultimi dieci anni non c'è stato. Magari lo avrebbero superato, non possiamo saperlo. Quel che sappiamo è che tanti di loro hanno continuato a lavorare anno dopo anno, assunti il 15 settembre e licenziati il 30 giugno, senza mollare. Questo potremmo anche considerarlo un titolo di merito (perlomeno sufficiente a farli accedere a un concorso riservato), ma corre voce che no, non lo sia. Peraltro in tutti questi anni hanno avuto la brutta idea di invecchiare un po', di infiacchirsi, di deprimersi, contribuendo a rendere la scuola italiana un luogo grigio e desolante. Invece coi nuovi concorsi meritocratici dovrebbero arrivare un sacco di giovani che sanno le risposte giuste a un sacco di domande, il che è evidentemente più meritocratico.

Rimane il solito problema. Chi fa le domande? E soprattutto: perché non riesce mai a farle bene? (Continua sull'Unita.it, H1t#143)

Ho qui il ritaglio di un’intervista che Gregorio Iannaccone, presidente dell’Associazione Nazionale Presidi, ha concesso a “Repubblica” qualche giorno fa. L’ho trovata strepitosa. A una lettura svogliata sembrerebbe che Iannaccone abbracci del tutto le teorie meritocratiche del ministro Profumo (sin dal titolo: “Dal ministro una scelta vincente / in cattedra serve più meritocrazia”!) A legger meglio, però, ci si accorge che Iannaccone di concorsi non ne vuole. Per un semplice motivo: sembra che al Ministero nessuno sia in grado di scrivere un test senza infilarci errori e strafalcioni, che portano spesso al ricorso.
Il guaio è che ha ragione. Nel test per il concorso presidi una domanda su cinque era sbagliata. Stessa percentuale nei test per gli insegnanti (ne abbiamo parlato qui). A questo punto l’intervistatore gli chiede se non sia il caso di “affidare la gestione dei concorsi alle scuole”. Iannaccone però ha il buonsenso di osservare che se sbaglia il ministero, sbaglieranno anche le scuole. Cioè, non c’è proprio niente da fare: sbagliano tutti, “l’errore è fisiologico”. E allora? E allora ci vuole “una formula più snella, con una valutazione affidata alle scuole e alle università: sono loro a capire di che docenti hanno bisogno e a conoscere il percorso post-laurea dei candidati. Al curriculum dovrà poi affiancarsi un colloquio finale, affidato a una commissione”. Se ho ben capito, per le università si torna al vecchio sistema per cui una manciata di professori si affronta in una stanza per decidere a chi spetti assumere stavolta il pupillo che magari da anni si fa un mazzo gratis. Siccome è un sistema che ha funzionato tanto bene, si propone di estenderlo anche alle scuole: i presidi prenderanno i curriculum, si ritireranno in un’aula con una “commissione”, e poi telefoneranno a chi gli pare. Meritocrazia!
Ma forse ho capito male. Mi resta una semplice obiezione: preside Iannaccone, se al ministero non sanno scrivere i test, non è che forse non *si meritano* di lavorare lì? Non si potrebbero semplicemente licenziare, non si potrebbero sostituire con persone che siano in grado di scrivere i test? Sul serio è impossibile scrivere test senza una domanda sbagliata su cinque? Sul serio un 20% di errori è “fisiologico”? E perché tutti quelli che parlano di meritocrazia danno la sensazione di preoccuparsi soltanto della meritocrazia degli altri? http://leonardo.blogspot.com
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Staino e il web

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Per fortuna che c'era Staino, giovedì scorso alla Festa Democratica di Urbino. Per fortuna perché dovevamo parlare di web e comunicazione, e il momento era particolare: Bersani aveva appena parlato di fascisti del web, aveva dato del "pirla" su twitter a chi lo accusava di essere contro il web. Ma poi alla fine cos'è il web? Cosa significa essere fascisti sul web invece che altrove? In che modo il web aggiunge aggressività al dibattito politico?

Per fortuna che c'era Staino, perché noialtri supposti esperti, complice anche l'ora tarda, non è che avessimo molte cose nuove da aggiungere: il web non è necessariamente migliore o peggiore di qualsiasi altro ambiente; non è intrinsecamente violento, ma è un ambiente immateriale in cui siamo quasi sempre privati del linguaggio del corpo dei nostri interlocutori; da cui i frequenti fraintendimenti, l'impulso a calcare i toni per renderli più evidenti, a parlare più colorito, a passare più velocemente a quegli insulti che, specie quando siamo anonimi, possiamo lasciare senza conseguenza. Quelle che una volta chiamavamo "autostrade informatiche" assomigliano un po' alle autostrade vere, dove spesso l'unico modo per capirci è sfarfallare gli abbaglianti, pestare il clacson, esibire gesti osceni. Tutto già studiato e ristudiato, ma non spiega il perché questo tipo di aggressività investa anche personalità pubbliche, che non affidano le loro comunicazioni all'istinto - perlomeno non dovrebbero. Più facile pensare che stiano semplicemente mimando gli atteggiamenti urlati dei loro fan: forse stanno imparando a urlare da noi utenti, magari a furia di leggere i commenti inviperiti che lasciamo sotto qualsiasi messaggio, si sono convinti che sul web si fa così... (continua sull'Unita.it, H1t#142).

È stata una fortuna che ci fosse Staino, perché a un certo punto io – che ero in cartellone con l’imbarazzante etichetta di blogger – mi stavo incartando in un discorso paradossale in cui affannosamente spiegavo che quello di Beppe Grillo non è un vero blog, malgrado resti il più letto in Italia (e uno dei più letti al mondo); che il suo modo di comunicare non è particolarmente tipico del web o adatto al web. Non è una questione anagrafica, ma di metodo: il web è un insieme di discussioni, mentre Grillo lo usa semplicemente per amplificare i suoi monologhi. La vera differenza tra il web e i media che conoscevamo fino a qualche anno fa è la possibilità di interagire e di discutere. Grillo rimane un grande monologhista, ma non discute. Ha mai veramente risposto a una domanda che gli sia stata rivolta sul web? Alla critica di un qualsiasi commentatore?
 
Meno male che c’era Staino, che tirava su l’umore con le sue vignette e ci teneva svegli con le sue storie, tra cui una che spiega meglio di mille parole quello che non riuscivo a spiegare. Due anni fa, quando in un incidente aereo morirono 96 membri del governo polacco, Staino disegnò una vignetta controversa che ebbe il dubbio onore di essere riprodotta (ingrandita) sul Giornale, sotto il titolo “VOGLIONO MORTO BERLUSCONI” (la battuta originale era un lievemente più sottile “a chi tutto e a chi niente”. L’ingrandimento rese ancora più evidente l’e-mail di Staino, a cui cominciarono ad arrivare centinaia di messaggi indignati, incazzati, quel genere epistolare che in inglese ha già il suo nome (“hatemail”) e che ormai consideriamo tipico della comunicazione on line. A tutte queste mail odianti e odiose, Staino rispose. L’altra sera ci raccontava di come le lesse tutte, classificandole in base ai contenuti in quattro categorie, e studiando una risposta adeguata per ogni categoria.

Il risultato di questo lavoraccio fu un’altra ondata di mail, il cui tono però era improvvisamente cambiato: molti che lo avevano insultato ora gli chiedevano scusa; alcuni persino lo ringraziavano di averli gratificati di qualcosa che ormai non si aspettavano più: una risposta. Meno male che l’altra sera c’era Staino, a spiegare che il web è conversazione; non con parole astratte, ma con una bella storia. Sono molto contento di averlo conosciuto, e di poter collaborare al quotidiano che illustra da tanti anni. Trovo più che giusto che il suo spazio sia il più visitato e commentato di Unita.it: non è semplicemente una prova di fedeltà, ma anche la dimostrazione che gli utenti riconoscono chi ha capito come funziona il web, e chi sa usarlo con civiltà. Ne approfitto per ringraziarlo. http://leonardo.blogspot.com
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E vergognarsi un po', ministro?

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Così, dopo un mese di proteste, il Ministero della Pubblica Istruzione ha riconosciuto che molti test di preammissione ai Tirocini Formativi Attivi erano fatti male: che contenevano domande mal poste, a cui corrispondevano talvolta risposte sbagliate. Lo ha ammesso tardi, quando ormai tutti i test erano stati somministrati, valutati, e chi era stato respinto ingiustamente era magari partito per le vacanze. Lo ha ammesso a inizio agosto, ci ha messo altri 15 giorni a "chiudere la procedura di verifica", insomma a far sapere chi è passato e chi no, e a inizio settembre cominciano gli orali: molti candidati che due settimane fa risultavano respinti e ora ammessi non avranno comunque tempo per prepararsi adeguatamente. Per questo pasticcio, che sarebbe scandaloso se non fosse quasi la routine, non è chiaro chi pagherà. Temo nessuno. (Continua sull'Unità.it, H1t#141).

Nessuno indennizzerà le estati rovinate di migliaia di studenti e precari: alcuni di loro abbandoneranno l’insegnamento, non per mancanza di preparazione o vocazione, ma perché un test a crocette era sbagliato. A frittata combinata, il Ministero ha avuto la compiacenza di informarci che i test comunque erano stati messi assieme da ‘esperti’ della passata gestione: la colpa insomma anche stavolta è del governo precedente. Il nuovo dicastero si sarebbe limitato a ereditare le buste sigillate, senza nemmeno porsi il problema di verificare cosa ci fosse dentro? A questo punto la lunga attesa per conoscere finalmente date e luoghi dei test non si capisce a cosa sia servita: forse a tenere alta la suspense.
Un’altra volta magari mi piacerebbe discutere sul perché gli stessi enti così fortemente persuasi della necessità di filtrare tutto attraverso test chiusi e meccanizzati – il MIUR, l’INVALSI – alla prova dei fatti molto spesso non riescono a produrne di decenti: come se anche chi si dice convinto della bontà dello strumento lo sottovaluti, lo consideri alla fine dei conti robaccia da demandare alla bassa manovalanza: coi risultati che si vedono. Un’altra volta ne riparleremo. Stavolta vorrei far passare un messaggio molto più semplice e diretto: ministro Profumo, non potrebbe almeno vergognarsi un po’?
In uno Stato decente, in una situazione ordinaria, per un pasticcio così ci si dimette, ministro; e forse lei potrebbe mostrare una residua decenza, potrebbe almeno provarci. Non renderà il tempo perso a migliaia di persone; probabilmente non ridarà loro fiducia nel sistema educativo pubblico; forse però restituirebbe a chi ha ancora voglia di crederci l’immagine di un governo che si preoccupa della formazione non solo a parole, senza delegarla a un pool di scimmie neanche tanto ammaestrate, Ministro, neanche tanto ammaestrate.http://leonardo.blogspot.com
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Persone autorevoli, credibili

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Senza avere la pretesa di rappresentare nessuno, sono anch'io uno delle migliaia di elettori del PD che l'altro giorno hanno letto le dichiarazioni di Fioroni e si sono fatti andare di traverso la colazione. A un insieme di persone unite in questi mesi da un terribile mal di pancia di fronte alla prospettiva sempre più credibile di dover votare una coalizione con Casini e forse Fini, Fioroni ha ritenuto giusto aumentare la dose, ventilando la possibilità di allearsi anche con "persone autorevoli e credibili" del fu Pdl.

Oltre a essere poco rappresentativo, sono anche in ferie; leggo poco i giornali e me ne scuso, ma non sono in grado di ricostruire la situazione politico-mediatica in cui Fioroni ha ritenuto di fare un'uscita del genere. Voglio dire che se Fioroni stava parlando alla cognata perché intendesse la suocera, io in questo momento non sono in grado di identificare né suocera né cognata né cugini di primo grado. Tutto quel che ho letto è la sua dichiarazione, e centinaia di commenti inviperiti qui sull'Unità, nei social network, più o meno ovunque se n'è parlato. Tutte reazioni perfettamente prevedibili... (continua sull'Unita.it, H1t#140).

Tutte reazioni perfettamente prevedibili, perlomeno da me che non sono certo guru: quindi do per scontato che un politico consumato come Fioroni sapesse benissimo che avrebbe innervosito migliaia, forse milioni di suoi potenziali elettori, perdendone anche parecchi; e che la cosa non lo impensierisca più di tanto. Era più importante rilasciare dichiarazioni a Klaus Davi, o alla suocera, o alla cognata, non lo so. Mi chiedo se negli altri partiti italiani, ma anche negli altri partiti tout court, succedano queste cose: rappresentanti di primo piano che fanno dichiarazioni palesemente indigeste alla loro stessa base, incuranti dei danni che arrecano. Non lo so, m’informerò, a me sembra fuori del mondo, ma magari sono io.
Mi resta la curiosità di sapere di chi stesse parlando Fioroni: chi siano insomma quelle “persone autorevoli e credibili” che adesso sono nel PdL e che tra qualche mese dovrei votare io, basta che riconoscano che il “berlusconismo è finito”. Nel 2012. Io già faccio fatica a digerire la faccia di Casini quando mi dice che lui è stato il primo ad accorgersi che Berlusconi non era liberista, lui, tipo nel 2008; dopo 14 anni di alleanza elettorale. Dove i casi sono due: o io sono veramente un guru, e guru come me tutti quelli lo sapevano benissimo sin dal 1994, che il liberismo di Berlusconi consisteva nel difendere le sue aziende e allungarsi i processi; oppure anche Casini sottovaluta di molto la nostra tenuta gastroenterica, la nostra capacità di sopravvivere ai mal di pancia che ci procurate. È senz’altro è vero che abbiamo sopravvissuto fin qui a prove notevoli: persino Rutelli abbiamo votato, persino Dini o la Binetti. Questo però non vi autorizza a passeggiare tranquillamente sui nostri stomaci a ferragosto: o sì? http://leonardo.blogspot.com
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Di libri basta uno per volta

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La mia solidarietà al sindaco di Verona Flavio Tosi, che ieri, nel tentativo di difendere il buon nome di Alessandro Manzoni dalle sparate stagionali del suo ex boss, Umberto Bossi, ha commesso una gaffe tutto sommato comprensibile. Bossi, lo avrete sentito, aveva definito Manzoni "un grande traditore, una canaglia", per via di quel famoso risciacquo dei panni in Arno, grazie al quale gli italiani dell'Ottocento ebbero una lingua letteraria moderna molto prima che una nazione. Per l'ex leader della Lega si trattò di un tradimento, ordito da un "re"; non è ben chiaro quale, visto che nel 1827, mentre Manzoni si stabiliva a Firenze col proposito di migliorare il suo italiano, sul trono sabaudo sedeva ancora l'arcigno Carlo Felice.

A Bossi, comunque, Tosi ha replicato che "Manzoni ha scritto dei romanzi meravigliosi, veramente avvincenti: è un grande della letteratura italiana". Sono parole commoventi, anche se non venissero da un esponente della Lega Nord, anche se le avesse proferite un italiano qualunque: è sempre commovente vedere che malgrado tutti gli sforzi della scuola per farcelo odiare, Manzoni continua ad avere degli ammiratori genuini, anche ingenui, come ad esempio il sindaco Tosi.

L'ingenuità di Tosi è tutta qui... (continua sull'Unita.it, H1t#139).

L’ingenuità di Tosi è tutta quiper quanto Manzoni sia un grande autore, un classico della nostra letteratura, non si può proprio affermare che abbia scritto “dei romanzi meravigliosi”, per il semplice e tristissimo motivo che ne ha scritto uno solo: i Promessi Sposi. Certo, lo ha scritto almeno tre volte. La prima stesura era così diversa che per molti studiosi si tratta di un romanzo a parte; gli hanno anche trovato un nome, il Fermo e Lucia. Però alla fine si tratta di uno scartafaccio che Manzoni non volle mai pubblicare; e la storia è più o meno la stessa che leggiamo nell’unico romanzo pubblicato.
Tosi è stato veramente sfortunato. Con qualsiasi altro romanziere, quel plurale (“romanzi meravigliosi”) sarebbe andato benissimo. Di solito di romanzi uno scrittore ne scrive più di uno, se non muore veramente giovane. Manzoni è l’eccezione. Un’eccezione veramente straordinaria: cominciò a scrivere di Fermo e Lucia nel 1823 (aveva trentasei anni); terminò di pubblicare l’ultima versione nel 1842, quasi vent’anni dopo. Nel frattempo scrisse tantissime altre cose: due tragedie, e tanti saggi, tra i quali uno a proposito “Del romanzo storico, e, in genere de’ componimenti misti di storia e di invenzione“, in cui si conclude che questi romanzi misti di storia e invenzione (reality e fiction, si direbbe oggi) sarebbe meglio non scriverne più. E infatti non ne scrisse più, costringendoci a concentrarci su quel suo unico meraviglioso e tormentato tentativo. Se ne avesse scritto anche solo un altro, magari i Promessi sposi non sarebbero diventati quell’orribile feticcio scolastico che a tutti ricorda almeno un’interrogazione finita male.
Tosi non si è fermato lì, ma è riuscito persino a indicare il nome di un altro romanzo di Manzoni: la Storia della colonna infame, che un romanzo effettivamente non è, anche se è difficile indicare che cosa sia. All’inizio era un blocco di pagine all’interno del Fermo e Lucia, che poi prese un’altra strada. Sicuramente è una cosa “meravigliosa” e “avvincente”: su questo il sindaco di Verona ci ha azzeccato. È anche un’opera straordinariamente moderna, in cui si narra senza concessioni alla fiction un orribile fatto di cronaca del Seicento, un processo-farsa intentato a due untori, e si riflette sulla credulità umana, sulla macchina giudiziaria, sulle dinamiche dell’infamia, eccetera – forse è il libro di Manzoni che è più attuale oggi. Purtroppo no, non è un romanzo, ma è davvero più interessante di tanta roba esposta nelle vetrine quest’estate; forse varrebbe la pena di chiamarlo “romanzo”, giusto per farlo leggere a chi dai saggi si tiene rispettosamente lontano. Non sarebbe certo la prima volta che si fa passare per romanzo una cosa che non lo è, e in fondo che c’è di male? Vuoi vedere che in fin dei conti Tosi non ha tutti i torti?http://leonardo.blogspot.com
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Fin qui nessuna traccia dei nativi

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The class they couldn't teach


"Eravamo la classe a cui gli insegnanti non potevano fare lezione, perché ne sapevamo più di loro". Questi due versi di una canzone dei Police, quindi molto vecchia ormai, mi sono tornati in mente lunedì mentre partecipavo a una chiacchierata sull'insegnamento, e in particolare sull'insoddisfazione dei professori. Il pretesto era un rapporto della fondazione Gianni Agnelli, ma a un certo punto qualcuno ha tirato in ballo la questione dei nativi digitali: che è il modo anni '10 di definire i giovani d'oggi, la generazione che è nata davanti al computer e che quindi malsopporta una didattica tradizionale a base di quadernini a righe e quadretti e lavagne di ardesia. Io a quel punto forse sono stato antipatico, forse ho recitato fino in fondo il mio ruolo di insegnante scettico che in tutte queste novità digitali ci crede fino a un certo punto. A mia discolpa posso solo canticchiare una vecchissima canzone dei Police, intitolata Born in the 50s: Sting è del '51, avrà finito il suo percorso scolastico intorno al '68, e già allora condivideva la sensazione di avere una marcia in più rispetto ai suoi insegnanti. Probabilmente è stato sempre così, soprattutto nei periodi di crescita, quando i cambiamenti veloci mettono in discussione le conoscenze del passato e la scuola si scopre improvvisamente come il baluardo di tradizioni inutili. Probabilmente ogni generazione è insoddisfatta dei suoi insegnanti, e il cosiddetto "digitale" è semplicemente il terreno in cui si esprime oggi questa insoddisfazione: finché alla lavagna di ardesia non si sostituisce quella digitale, giusto per scoprire che comunque la lezione bisogna studiarla lo stesso, e che studiare è comunque fatica. Probabilmente la sensazione di "saperla più lunga" l'hanno avuta tutte le generazioni, compresa la mia.

Il fatto è che io, che pure su internet ci passo parecchie ore al giorno, non posso dire di conoscere nativi digitali. So che da un certo punto in poi devono esserne nati, so che a un certo punto arriveranno, posso anche immaginare che siano già tra noi: però non li vedo (i lamenti del barbogio professore proseguono sull'Unità, H1t#138).

Forse sono davvero troppo avanti per me, invisibili nelle pieghe della social-network-sfera. Oppure semplicemente sono gli stessi avatar goffi che vedo io, che pasticciano su wikipedia, lucrano aiutini per le interrogazioni su yahoo answers, mandano in trend imbarazzanti catene su twitter, e a quindici anni ancora ignorano che se posti una foto su facebook non è più tua, è di facebook (qui da me almeno è così, tutti gli anni mi tocca spiegare la stessa cosa ai cosiddetti “nativi”: se fossero davvero così nativi, a questo punto spetterebbe a loro spiegarla a me).
Forse c’è un equivoco. Forse ce ne sono parecchi. Forse ci ha messo fuori strada il cliché anglosassone del nerd (o geek), come se bastasse nascere davanti a un computer per diventare geni del computer: non è così, la maggior parte dei bambini che tirano pallonate nei cortili non diventano Balotelli, e la maggior parte di quelli che chattano su facebook non creano nessuna nuova dimensione comunicativa: si stanno solo scrivendo bigliettini, telegrafici e sgrammaticati come quelli che si scambiavano i fratelli maggiori via sms e che noi ci mandavamo a mano. Addirittura la novità è che oggi l’adulto, l’insegnante, il non-nativo, li può intercettare più facilmente, e se ha facebook (e facebook ormai lo hanno tutti) può impratichirsi dei loro linguaggi. Ogni generazione ne sviluppa di nuovi, però oggi possiamo sapere cosa significa LOL WUT prima che qualcuno ce lo scriva sulla lavagna. Ai miei tempi non era così, ai miei tempi i grandi erano veramente tagliati fuori. I nativi digitali nascono già colonizzati dagli adulti, che sono arrivati da un altro continente con già tutto il bagaglio di esperienza necessario a spadroneggiare.
Io non sono affatto sicuro di sapere come ragiona un nativo digitale. Per prima cosa perché non sono sicuro di averne già visto uno; ma forse, quando finalmente arriverà, mi sarà del tutto incomprensibile. Posso solo immaginare che darà poca importanza alla memorizzazione delle nozioni: perché perdere tempo a immagazzinarle in un archivio difettoso come il cervello, quando ormai sono ovunque, “nella nuvola”, a portata di clic? A quel punto io, se farò ancora questo mestiere, cercherò per quanto posso di spiegargli che le nozioni sono fondamentali: sono i corpuscoli, le particelle minime che compongono le nostre conoscenze, le nostre curiosità: che indubbiamente il cervello è un hardware difettoso, ma che il suo fascino sta proprio negli arbitri che commette, nelle cancellazioni impreviste e negli abbinamenti inconsulti. Che non saprò mai cosa trovare “nella nuvola” se non parto da qualcosa che so già nella mia testa: il motivo per cui ancora oggi un nativo digitale non ha nessun vantaggio intellettuale su un tizio di dieci anni in più che abbia studiato su normalissimi libri di carta. Tutte queste cose cercherò di spiegargliele, e magari avrò torto, spesso i vecchi lo hanno.
Nella stessa canzone Sting raccontava che sua madre pianse “quando Kennedy morì. Diceva che erano stati i comunisti: ma io la sapevo più lunga”. Un ragazzo nato negli anni ’50, cresciuto leggendo i giornali in casa, i libri a scuola, poteva effettivamente capire il senso di un fatto di cronaca prima e meglio dei genitori. Il “nativo digitale” di oggi ha un vantaggio del genere? Se guardo al pezzo di internet dove abito io, e penso alle emergenze degli ultimi mesi – crisi economica, terremoto, guerra in Siria, crisi dei partiti – tutti questi giovani che “la sanno più lunga” non li vedo. Vedo un po’ di gente che crede alle scie chimiche e al signoraggio, ma voglio sperare che non si tratti di loro. http://leonardo.blogspot.com
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Tutti Fallimmo all'Alba

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Prima ti fanno studiare. Ti fanno comprare i libri, te li fanno leggere, te li spiegano, ti interrogano: qualche nozione a memoria, ma neanche tante, visto che le date e i nomi ormai non se li ricordano più neanche loro. Ti chiedono qualche concetto vago e se sentono che hai la voce sicura passano subito a interrogare qualcun altro, ché non c'è mai tempo. Ti diplomano, ti laureano, ti spintonano fuori e poi son problemi tuoi.

Poi ti dicono che se davvero t'interessa il mestiere d'insegnante... magari qualche posticino c'è. Con un'abilitazione, un concorso, un tirocinio, un piripacchio, ma soprattutto un bel bonifico. Tu paghi. Loro incassano.

Poi ti squadrano e ti dicono: lo sai, vero, che devi imparare tutto da capo? "Ma come", fai tu, "se è una vita che studio... ho anche la laurea..." Puah, dicono loro. Diplomi, lauree, pezzettini di carta. "Ma me li avete dati voi". Ora salta fuori che non sapete niente. Di niente. Meno di Socrate, lui almeno ammetteva la sua ignoranza, voi no, voi credete di conoscere qualcosa, ma cosa? Le "nozioni". Ma le nozioni non servono a niente, non lo sapevate? Non si va a scuola per imparare le nozioni, non ti paga lo Stato per impartire le nozioni, le nozioni sono inutili e dannose. Nozioni via, nozioni brutto. Come diceva l'immortale pedagogista, Eugenio Finardi, "l'unica cosa che la scuola dovrebbe fare è insegnare a imparare".

Voi ubbidite... (continua sull'Unità, H1t#137).

Voi ubbiditeché tutte queste nozioni poi non vi sembrava di averle imparate, per esempio avete qualche difficoltà a ricordare le opere attribuite a Nevio, e l’anno di pubblicazione dell’Adelchi. Però se buttiamo via le nozioni cosa ci mettiamo al loro posto? Le competenze, ci spiegano. “E cosa sono queste competenze?” Allora cominciano a parlarcene, non la smettono più, le competenze sono bellissime. Sono come dei software, tu le installi sui tuoi studenti e loro imparano a imparare tutto senza bisogno di memorizzare date che non sono importanti, capito? Le date non sono importanti! Ma possibile che abbiate passato vent’anni tra scuola e università a memorizzare date? È una vergogna, è il sintomo del ritardo italiano, nel mondo nessuno più studia le date, eccetera. Voi prendete appunti.
Poi vi dicono che quei posti famosi in realtà non ci sono, perché non ci sono i soldi per mandare in pensione i vostri predecessori. Si tratta di aspettare che abbandonino loro per consunzione. A voi scoppia da ridere, poi vi rendete conto che non è uno scherzo. Ci si risente qualche anno dopo.
Nel frattempo voi questa cosa delle competenze l’avete introiettata, avete studiato anche un po’, ci credete! Viva le competenze, abbasso le nozioni! Soprattutto le date.
A un certo punto si fanno vivi loro, dicono che qualche posto finalmente c’è, però c’è anche una fila spaventosa, bisogna prima fare un bonifico, poi una preammissione, poi un orale, poi uno scritto, poi pagarsi un anno di tirocinio, poi un concorso. Ci state? Voi ci state, si vede che insegnare proprio vi interessa. Fate il bonifico e andate alla preammissione. È un test a crocette. 700 iscritti, solo 100 posti. 60 domande, bisogna azzeccarne almeno 42. La prima è questa…
…A quel punto voi li mandate a vaffinardi.
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Per sposarsi ci vuole pazienza

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Tra qualche giorno l'onorevole Paola Concia festeggerà con la sua partner l'anniversario di quello che tanti qui sulla stampa italiana hanno chiamato matrimonio, e che matrimonio esattamente non è: per la legge tedesca si tratta di Eingetragene Lebenspartnerschaft, "convivenza registrata". Si tratta ormai di una distinzione puramente formale, da quando (ottobre 2009) la Corte federale ha riconosciuto ai conviventi registrati omosessuali tutti i diritti e i doveri dei coniugi. Ma se questa forma di convivenza comporta tutti gli onori e gli oneri di un matrimonio, perché non dovremmo chiamarlo così? E infatti lo chiamiamo così, anche in Italia, e ci lamentiamo che non esista un equivalente nella nostra legislazione: ce ne lamentiamo soprattutto durante e dopo le riunioni del PD, il partito dell'onorevole Paola Concia.

Ce ne lamentiamo a ragione: sui diritti delle coppie omosessuali siamo molto indietro rispetto ai Paesi più avanzati. Quanto indietro? La sentenza della Corte federale tedesca, abbiamo visto, è del 2009. Le "convivenze registrate" esistevano già, dal 2001, ma non riconoscevano il diritto di adozione congiunta. Una notevole differenza. Che a un certo punto è sembrata insopportabile ai tedeschi, e alla loro Corte federale. Però non ci si è arrivati in un giorno. C'è stato un processo graduale: prima si è ammessa una forma di convivenza per partner omosessuali che non dava gli stessi diritti del matrimonio (ed era già il 2001); poi ci si è accorti che questa convivenza di serie B era una discriminazione, e si è rimediato alla cosa (intanto si era fatto il 2009); ancora ci si trattiene dal chiamare il "matrimonio" col suo nome, ma a questo punto è ormai un dettaglio. Raccontata in tre righe sembra senz'altro più semplice di quanto dev'essere stata per i gay tedeschi che hanno convissuto in questi anni: ma almeno la storia ha un lieto fine, oggi hanno gli stessi diritti degli etero. Possiamo fare la stessa cosa in Italia?

Sembra di no. Da una parte chi di coppie gay non vuole sentir parlare (ma sono sempre meno); dall'altra chi vuole il matrimonio subito, la parità subito, e considera tutto il resto un compromesso inaccettabile. In mezzo, ovviamente, il PD... (continua sull'Unità, H1t#136).

 In mezzo, ovviamente, il PD, che sconta in materia una sorta di peccato originale. Non è un partito socialdemocratico, come il PSOE di Zapatero o il PSF di Hollande (che pure al matrimonio c’è arrivato per gradi, dopo un lungo percorso di accettazione dei patti civili di solidarietà, una campagna cominciata negli anni Novanta). Non è un partito euroliberale o “compassionate conservative”, tutte etichette di cui poi bisognerebbe verificare il senso. È, banalmente, un partito di centrosinistra italiano con un robusto innesto di cattolici, che su tante altre materie hanno punti di vista sovrapponibili, ma sul matrimonio e soprattutto sulla famiglia mantengono i cosiddetti valori non negoziabili. Tutto questo non è una novità e non dovrebbe più stupire nessuno.
Considerata la situazione, l’ordine del giorno dell’assemblea del PD che chiedeva un impegno per il riconoscimento delle unioni civili poteva sembrare un buon compromesso: forse il massimo che si può chiedere per ora a questo partito e non a un altro. Non è la parità subito, come in Spagna: del resto il PD non è il PSOE. Ma potrebbe essere un gradino importante, come fu il PACS in Francia nel 1999 (e non fu facile arrivarci), come le Lebenspartnerschaft in Germania nel 2001. Se l’anno prossimo una maggioranza parlamentare guidata dal PD riuscisse a farlo passare, significherebbe che l’Italia è, in questa materia, 12 anni in ritardo rispetto alla Germania. Sono tanti? Sì, tantissimi. Ma non è che possiamo far finta che un ritardo non ci sia, non soltanto a livello di legislazione, ma di mentalità. E non è un ritardo irreparabile: nulla ci vieta, una volta che ci siamo mossi, di bruciare la tappa successiva. Probabilmente la classe dirigente di estrazione cattolica del PD è sul tema più conservatrice della base che crede di rappresentare. E comunque non esiste solo il PD: se Fini, Di Pietro, persino Grillo – al netto delle battute e dei giochi di sponda – sono interessati, una maggioranza trasversale sull’argomento si potrà costruire. Ma più di tutto a mio avviso conterà l’effetto normalità: quando finalmente anche in Italia avremo coppie omosessuali normali, ci accorgeremo, tutti, che non ha senso considerarle di serie b. Ci vorrà qualche anno in più, ma in più di cosa? Litigare sugli ordini del giorno accelera in qualche modo il riconoscimento dei diritti alle coppie gay?
Ivan Scalfarotto, che in seguito si è lamentato della “caciara” scatenata all’Assemblea PD, aveva poche ore chiesto di votare un ordine del giorno sul matrimonio gay spiegando che il PD “non ha nulla da invidiare ai più grandi partiti socialisti e socialdemocratici di tutta Europa” (applausi). Lo dico con rammarico: non credo sia vero. Pensare che il PD possa avere sull’argomento una posizione avanzata quanto quella di PSF o PSOE o New Labour è un errore tattico, che non va commesso nemmeno con le migliori intenzioni al mondo – e sono convinto che quelle di Scalfarotto lo siano. Non è che il PD non si possa cambiare, e senz’altro si può cambiare il Paese, ma serve un po’ di tempo. Il tempo che abbiamo tutti perso negli ultimi vent’anni. http://leonardo.blogspot.com
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Un dibattito provinciale

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Si riparla di abolire le province, o perlomeno di accorparle. Se ne riparla come l'anno scorso in estate, e forse l'argomento si presta più di altri al dibattito sotto l'ombrellone; le province sappiamo tutti più o meno cosa sono (la nostalgia per le sillabe iniziali delle vecchie targhe), siamo tutti più o meno convinti di sapere a cosa servono (a poco), abbiamo tutti un'idea di come risistemarle: se Monza vada riaccorpata a Milano o annessa a Varese; quale sarò il capoluogo di Imperia-Savona? Meglio Rovigo-Ferrara o Rovigo-Padova? Eccetera. Peraltro la chiacchiera è sterile per definizione: sappiamo tutti che alla fine Monti deciderà senza consultarci.

E tuttavia qualche considerazione non banale sulle province, sul senso di una suddivisione secolare del territorio, si potrebbe anche fare. Sarebbe bello che nei giornali si riuscisse a parlarne lasciando perdere i campanilismi, non perché non esistano (accorpare Pisa e Livorno è senz'altro uno choc), ma perché tutto sommato hanno ben poco a che vedere col problema. Reggiani e modenesi continueranno a sfottersi anche se la provincia diventa una sola. Ma il motivo per cui molti pesaresi non sarebbero contenti di un'eventuale annessione alla provincia di Ancona non è una questione culturale o linguistica, addirittura, come ha scritto qualcuno. Più spesso di tratta di problemi pratici: se nevica sulle strade provinciali di Urbino, bisognerà attendere un sì da Ancona per spargere il sale? Che senso ha centralizzare gli uffici, se poi occorrerà immediatamente aprire sedi distaccate?

Alla base di molte chiacchiere c'è una competenza geografica data per scontata e che invece tante volte scontata non è (continua sull'Unità, H1t#135).

 Così ci si scandalizza del fatto che un piccolo centro, Sondrio, continui a esercitare prerogative da capoluogo, ignorando il fatto che per quanto Sondrio possa essere piccolo, il territorio a cui fa capo (la Valtellina) è immenso, e separato dal resto della Lombardia da confini naturali. Non è che non si possano trasferire uffici e competenze a Bergamo, ma rimane da stabilire se sia un risparmio. Per il Tesoro magari sì, almeno nell’immediato; ma per i cittadini? I tagli hanno di buono che sul bilancio si vedono subito: le magagne, i disastri “naturali” che possono derivare da una gestione miope e lontana del territorio, all’inizio non si vedono, e comunque a calcolarli servono mesi, a volte anni. Monti e il suo governo saranno già lontani.
Molto spesso poi chi parla di abolire le province mostra di non riconoscere che un Paese non è soltanto una comunità di persone, ma è anche il territorio in cui queste persone vivono. Il fatto che alcune province, anche vaste, siano poco popolate, non dovrebbe costituire di per sé un motivo sufficiente per eliminarle. La gestione dei fiumi, delle valli, delle strade, deve essere efficace: la risposta alle emergenze deve essere pronta, anche se in quel territorio abitano poche migliaia di persone. Si sa che in altri Paesi i territori poco popolati sono compensati, in sede istituzionale, da una maggior rappresentatività: negli USA anche i grandi Stati del Midwest hanno i loro due seggi al Senato, anche se la loro popolazione è molto inferiore a quella degli Stati sulla costa. È un metodo, certo non perfetto, di riequilibrare grandi territori poco popolati e piccoli Stati fortemente urbanizzati.

La distribuzione della popolazione, in Italia, è molto diversa. Ma spesso chi ritiene inutili le province vive in grandi centri, come Milano o Roma o Napoli, dove a conti fatti la provincia è davvero un doppione, la cui abolizione non sarà affatto rimpianta. Però la stragrande maggioranza degli italiani non vive in questi grandi centri, ma in territori diversificati dove l’organizzazione provinciale dei trasporti pubblici o delle scuole superiori ha ancora un senso. Di queste cose sarebbe bello discutere, non soltanto sotto l’ombrellone, mentre aspettiamo che Monti & co. ci mostrino la nuova cartina delle province italiane. Più che delle risse di cortile, dell’angoscia dei materani costretti a mescolarsi ai potentini, eccetera eccetera.http://leonardo.blogspot.com
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E il Veneto? (e il Vesuvio?)

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Va bene, abbiamo capito, siamo una terra sismica e avremmo dovuto saperlo prima. Facevamo finta di niente, ignoravamo tutti gli indizi che pure erano a portata di mano, scommettevamo sul fatto che certe cose capitano una generazione ogni venti, vuoi proprio che dovesse capitare a noi? Siamo stati ingenui e sprovveduti, criminalmente sprovveduti. Soprattutto coi capannoni: li volevamo sempre più grossi, sempre più alti, sempre più rapidi da tirar su, ci siamo tirati il collo per acquistare o prendere in affitto delle trappole per topi. È stata una grossa cazzata. Però possiamo rimediare. I morti restano morti, ma i feriti possiamo curarli, i senzatetto indennizzarli, e l'Emilia può diventare antisismica, se si impegna. Ci vorranno soldi ma li troveremo, ci aiuterà l'Italia e persino l'Europa, e in generale ci aiuteremo da soli. Magari nel giro di pochi anni la casetta di legno diventerà un elemento tipico del paesaggio, dove prima c'era il casolare ristrutturato. Magari i nuovi capannoni antisismici saranno anche più belli. In fondo tutto cambia, perché non dovrebbe cambiare la Bassa, anche in meglio. Va bene.

E il Veneto?
Perché, cosa c'entra il Veneto, adesso? (Scopritelo sull'Unita.it, H1t#134).

No, niente, è che… anche il Veneto, come l’Emilia, non esiste. Sono due nomi diversi per una terra che non comincia e non finisce, e si stende tra le Alpi e gli Appennini. Ci passa un fiume in mezzo, ma le faglie corrono molto più sotto, ignorando le futili divisioni amministrative. Quindi la domanda è: mentre qui ci mettiamo a montare case di legno (per ora sono poco più di rimesse per gli attrezzi, ma qualcuno la sta già ordinando coi servizi e la veranda), in Veneto qualcuno si preoccupa di verificare l’antisismicità degli edifici? Mentre noi ripensiamo totalmente la tipologia delle strutture nelle zone industriali, in Veneto qualcuno ci sta facendo un pensiero? O continuano a timbrare il cartellino e a entrare nei loro capannoni come niente fosse? Perché il Veneto è sismico quanto lo siamo noi. Perché il terremoto padano più distruttivo del medioevo non ebbe un epicentro in Emilia, ma tra Verona e Brescia: nel 1117, fece crollare il rivestimento esterno dell’Arena e il duomo. Naturalmente è lecito sperare che a una generazione che ha vissuto da bambina il terremoto del Friuli e da grande quello in Emilia almeno un sisma in Veneto dovrebbe essere risparmiato. Ma lo sciame che è venuto di qua dal Po, sarebbe potuto venire anche di là. Il fatto che sia venuto qua piuttosto che là non dovrebbe cambiare nulla. Certo ora noi siamo spaventati, siamo ansiosi, ci teniamo a mettere in sicurezza le nostre case e le nostre fabbriche, ma perché in Veneto non dovrebbero essere altrettanto preoccupati?
Dico il Veneto perché è una regione poco lontana, simile per prodotto lordo, per densità di popolazione… e per rischio sismico. Ma a ben vedere il discorso vale per tutte le regioni d’Italia: per qualcuna più che per le altre, ma nessuna dovrebbe sentirsi esclusa. Basta dare un’occhiata alla storia sismica del nostro Paese. Se però qualcuno vuole previsioni più accurate, c’è un altro fenomeno ricorrente che è particolarmente in ritardo sulla sua tabella di marcia: il Vesuvio. Da qualche secolo a questa parte si era stabilizzato in un ritmo ciclico, che prevedeva un’eruzione distruttiva più o meno ogni quarant’anni. L’ultima si è verificata durante la Seconda Guerra Mondiale. Poi più niente. Il periodo ciclico si è evidentemente interrotto, e i vulcanologi ritengono che la prossima eruzione sarà particolarmente disastrosa. Capite cosa abbiamo qui? Qualcosa che i sismologi non possono assolutamente darci, la previsione di un disastro in una località geografica ben definita, i vulcanologi ce la servono un vassoio d’argento. Il Vesuvio erutterà: è già esploso in passato, e sappiamo bene cos’è successo. Una nube ardente, di gas ad altissima temperatura, sterminò la popolazione di Pompei. I lapilli poi la coprirono. Quel che è successo nell’antichità potrebbe succedere ancora: l’unica differenza importante è che oggi alle pendici del Vesuvio non sorgono alcune fiorenti cittadine, ma la seconda o terza hinterland italiana per densità di popolazione. Mentre noi qui ci riorganizziamo e ci addestriamo a reagire meglio a una calamità che nel nostro territorio potrebbe non ripresentarsi più per altri 300 anni, sotto al Vesuvio fanno qualcosa? Ci sono ancora feriti durante le esercitazioni? La statale è ancora parzialmente ostruita dallo sverso dei rifiuti? Il Vesuvio prima o poi si risveglierà. È un’evenienza ben più probabile e facile da localizzare di qualsiasi prossimo terremoto. Non c’è bisogno di consultare indovini o scienziati maledetti: il disastro è già stato previsto, il luogo dove si verificherà lo conosciamo. Vogliamo parlarne?
Spero di sbagliarmi, ma ho la sensazione che no, non se ne voglia parlare. Che almeno a un certo livello si sia già fatto un calcolo, troppo osceno per essere divulgato, e si sia concluso che anche in questo caso sarà più semplice sensibilizzare gli italiani dopo il disastro che prima. Ho la sensazione che nei cassetti delle redazioni, dove si tengono i coccodrilli per quei personaggi anziani che potrebbero morire da un momento all’altro, si possano trovare anche gli editoriali furenti e dolenti per un disastro naturale terribile e terribilmente annunciato – l’eruzione del Vesuvio. Con gli spazi bianchi dove inserire lo spazio per le vittime (decine? centinaia? di più?) e i miliardi di danni; e tante parole di sdegno per la speculazione edilizia sul cono del vulcano; per le prove di evacuazione insufficienti; per la criminale miopia della classe politica. Che forse non è poi così miope davvero. Forse – ed è terribile pensarlo – ha semplicemente già fatto i suoi conti.http://leonardo.blogspot.com

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27 adulti andata e ritorno grazie

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Cara Trenitalia, quante te ne potrei dire, ma chissà quante te ne dicono tutti i giorni: chissà quanti ti rimproverano i tuoi ritardi, le tue biglietterie chiuse, il tuo sito inaffidabile, eccetera. Ma se proprio devo aggiungermi al coro dei tuoi detrattori, cercherò almeno di metterci qualcosa di mio. Per esempio: cara Trenitalia, cos'hai contro le gite scolastiche? (Continua sull'Unita.it, H1t#133).

Perché dai 12 anni in su non concepisci che una classe di scuola possa viaggiare in comitiva? Perché se voglio organizzare una gita in treno, un mezzo assai più sicuro delle corriere (e credo anche più educativo) mi tocca acquistare, per 25 alunni di 13 anni, 25 biglietti per adulti, a prezzo pieno? Oltre ovviamente ai biglietti per gli insegnanti, sia mai che ti venga in mente di offrire uno sconto a chi ti riempie un mezzo scompartimento.
Cara Trenitalia, perché invece di riempirmi la mail di offerte meravigliose sui Frecciarossa e i Frecciargento, non mi stupisci con una bella offerta per le gite scolastiche? Non ti ci vorrebbe nulla per essere competitiva con gli autotrasportatori. E dovresti essere la prima interessata a far conoscere il treno ai ragazzini. Il mezzo meno pericoloso di tutti, il più riposante. O hai paura che gli studenti disturbino i pendolari, o i manager col laptop che cercano di guardarsi i gol con la connessione WiFi che va a scatti?
Cara Trenitalia, perché insisti a volermi portare da Bologna a Milano in un’ora, quando l’unico treno che vorrei prendere ultimamente è un Modena-Verona, e ce ne mette due e venti? Ma ti pare normale che nel 2012 Modena e Verona stiano a 140 minuti di distanza? A volte, mentre guardo al finestrino la bassa emiliana diventare per un attimo lombarda, sento come uno spostamento d’aria: è il fantasma di un calesse ottocentesco che sorpassa il regionale Suzzara-Mantova. Lo so che darai la colpa alle regioni. Ma l’Italia è fatta di regioni, non viviamo tutti nell’immediata vicinanza di una stazione dell’Alta Velocità. Cara Trenitalia, ma che t’abbiamo fatto di male noi utenti? Perché fai di tutto per evitarci?
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Europa sì Europa no

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Tra le elezioni greche di primavera e quelle di domenica dev'essere successo qualcosa che da qui non si è capito molto bene. Forse nessun osservatore sul campo è riuscito a raccontarcelo come si deve (ed è un vero peccato); o forse eravamo distratti da europei di calcio o terremoti. Fatto sta che la maggioranza di un popolo, che qualche mese fa sembrava ormai orientato a lasciare l'euro, ieri ha deciso che tutto sommato preferisce tenersi la valuta europea. I greci sono tuttora insofferenti nei confronti della politica economica UE, come testimonia il buon risultato di Syriza; però anche la confederazione di sinistra aveva già garantito prima delle elezioni che l'euro era fuori discussione. Che cosa può essere successo in tre mesi, per convincere cittadini di diversi orientamenti politici che tutto sommato l'euro è meglio della dracma? Ho una teoria: si sono fatti due conti in tasca. Meglio tardi che mai: chi siamo noi per giudicare, dopotutto.

Come insegnante mi è capitato più volte di sperimentare uno dei più noti misteri della didattica: qualsiasi problema aritmetico diventa immediatamente più comprensibile se come unità di misura usiamo il denaro. Non c'è nessun motivo logico per cui un bambino debba sommare due euro più volentieri di due mele o due chilometri, eppure è così: la valuta ci rende subito più partecipi al problema, più interessati a risolverlo. Forse è successo qualcosa del genere anche ai greci: a un certo punto un problema economico complesso, con tanti fattori difficili da maneggiare (inflazione, svalutazione, speculazione) si è trasformato in un problema pratico: non si parlava più di soldi come entità estratta; gli euro da convertire in dracme erano quelli che i greci avevano in tasca, e il sogno di una nuova autonomia monetaria si è infranto lì. "Uscire dall'euro" è una frase eroica, che riempie la bocca e incute un certo rispetto; "dimezzare nel giro di pochi giorni i propri risparmi" suona molto più prosaico, e non attira certo gli elettori (continua sull'Unità, H1t#132).

Qualcosa del genere sta succedendo anche in Italia, dove la proposta di uscire dall’euro è sempre buttata lì a mezza voce, più un brontolio che una minaccia. Grillo qualche settimana fa sembrava abbastanza sicuro – ci fece un sondaggio on line e ne parlò anche in un’intervista all’agenzia Bloomberg – ma poi non ci tornò più sopra, il che per la verità è abbastanza tipico delle sue esternazioni via blog: slogan e parole d’ordine possono nascere ed essere accantonate senza più un commento a seconda della situazione. Anche Berlusconi, volendo dirne una delle sue, si limitò a dire che potevamo tenerci gli euro, ma dovevamo cominciare a stamparceli noi – un nonsense come un altro: una volta eravamo abituati a sviscerarli fino alla noia, adesso ci lasciano un po’ smarriti. Insomma il fantasma della sovranità monetaria è buono da agitare per qualche mezz’ora e non di più, giusto il tempo per attirare l’attenzione e cambiare argomento: meglio così, perché la sensazione fino a qualche settimana fa non era affatto buona.
La prospettiva che l’Italia possa uscire dall’euro è preoccupante, ma dovrebbe preoccuparci anche il solo fatto che se ne stia discutendo; che Grillo ottenga il 20% dei sondaggi dopo aver buttato lì che si potrebbe svalutare la lira del 50 per cento. Lo si può accusare di populismo, ma un popolo che acclama chi gli propone di bruciare il 50% dei propri risparmi ha un problema molto più grosso. Non sta cercando un demagogo che gli lisci il pelo, sembra piuttosto a caccia di un Savonarola che imponga austerità e miseria in attesa della fine del mondo. Senz’altro ci manca la cultura economica, e ce ne accorgiamo sempre di più in questa crisi in cui tanti distratti possessori di titoli di Stato si sono ritrovati a chiedere all’Italia di non pagare i suoi debiti senza rendersi conto di essere tra i creditori. Più in profondità, ci manca anche una solida cultura matematica. E in generale il buon senso, o la concentrazione. Forse la troveremo soltanto sotto stress. Ai greci ci sono volute due tornate elettorali. Sapremo fare di meglio? In fondo è semplice: ogni volta che si parla di euro, cerchiamo di pensare a quelli che abbiamo in tasca. L’economia non diventerà di colpo più semplice, ma almeno un po’ più concreta. http://leonardo.blogspot.com
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Piccoli uomini Grandi rischi

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Ma quelli che oggi si lamentano perché la Commissione Grandi Rischi ha segnalato il rischio di altre scosse, sono gli stessi che prima si lamentavano perché i sismologi non riuscivano a prevedere i terremoti e ad allertare la popolazione?

Certo che dev'essere dura fare i sismologi in Italia. Fino a pochi giorni fa Beppe Grillo e compagnia si lamentavano del fatto che non riuscissero a fare previsioni accurate almeno come quelle del meteo ("Se il meteo ci dice che domani pioverà, terremo a portata di mano l'ombrello. Ma se non viene nemmeno annunciato il rischio di un forte terremoto, perché il Comune non ci dice come comportarci?") Ora che i sismologi hanno indicato con una certa precisione l'area a maggior rischio, ecco che li si accusa di voler seminare un panico ingiustificato.

Una domanda antipatica: il documento della Commissione Grandi Rischi che ha fatto infuriare tanta gente (qui nell'Emilia terremotata e altrove), quanti lo hanno letto davvero? Perché purtroppo la voce che correva tra tendopoli e bar, il giorno dopo, era la solita: "hanno detto che sta per arrivare un'altra scossa forte". Oltre all'angoscia, che a un certo punto dovremo cominciare a gestire, stavolta si è sentita anche una certa rabbia, forse dovuta alla sensazione che lo sciame comunque si stia disperdendo: scosse se ne sentono ancora tutti i giorni, ma ogni giorno un po' meno, e meno forti (la stessa cosa, purtroppo, la stavamo pensando alla vigilia del 29 maggio). E quindi, insomma, cos'è questa Commissione che insiste a farci paura? (continua sull'Unità, H1t#131).

La Commissione, in realtà, ha semplicemente fatto il suo mestiere. Non ha omesso di notare che “le scosse di assestamento stanno decrescendo in numero e dimensione”, almeno nell’area centro-occidentale, e ha segnalato che viceversa il segmento centro-orientale (tra Finale e Ferrara) è quello più a rischio “nel caso di una ripresa dell’attività sismica nell’area già interessata dalla sequenza in corso”. Forse valeva la pena di sottolinearlo, quel “nel caso di”, perché la Commissione non dà affatto per scontato che arrivino altre scosse forti: afferma soltanto che qualora riprendesse l’attività sismica, è tra Finale e Ferrara che bisogna aspettarsi la scossa più forte, paragonabile “ai maggiori eventi registrati nella sequenza”.
Ma non si era detto fino alla noia che i terremoti non si potevano prevedere? Infatti (qui una spiegazione di un sismologo vero). Il massimo che si può fare è segnalare un’area più o meno vasta dove più facilmente potrebbe verificarsi la prossima scossa forte. Cioè quello che la Commissione ha fatto – seminando il panico in chi non ha letto bene, o ha creduto al sentito dire. Forse, tenuto conto della condizione emotiva di chi vive nella zona, il comunicato di sintesi poteva essere scritto in un italiano più semplice. Ma forse tocca anche a noi cercare di capire quello che gli esperti ci stanno dicendo, prima di spaventarci inutilmente.
Ma il panico è sempre ingiustificato. La prossima scossa, se ci sarà, non dovrebbe essere più terribile delle altre. Per il semplice motivo che ormai ce l’aspettiamo, sappiamo come comportarci, abbiamo già verificato la tenuta delle nostre abitazioni e non dormiamo in quelle a rischio; abbiamo capito che non dobbiamo gettarci dalle finestre o dalle scale, né sostare sotto i cornicioni. Tutte cose che in teoria avremmo sempre dovuto sapere, ora le abbiamo imparate, meglio che dopo tutte quelle esercitazioni annuali che non prendevamo mai sul serio. Chi sa cosa aspettarsi non dovrebbe più vivere nell’angoscia. Certo, una scossa nel cuore della notte continuerà a rovinarci il sonno. Certo, non abbiamo la minima idea di quando finirà, e questa cosa ci lascia sgomenti. Ma se il terremoto non si può controllare, la nostra angoscia e il nostro panico sì, possiamo combatterli. Smettendo per esempio di aspettare che un espertone ci dica che siamo fuori pericolo: lasciamo perdere, quell’espertone non ce lo dirà mai, finché non ce ne accorgeremo da soli. http://leonardo.blogspot.com
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Non imboschiamoci

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Ciao, sono un campanile in controtendenza
Oggi avrei qualcosa da dire, purtroppo non tanto a voi che leggete, quanto ai miei compaesani tra Modena e Carpi che dormono ancora in auto o in tenda. Difficilmente verranno qui a guardare - però due cose comunque io devo scriverle, e sono queste.

Prima cosa: chiunque vi dica che c'è un altro grosso terremoto in arrivo - e so che ce ne sono, so che la voce gira - vi sta mentendo. Nel migliore dei casi è un mitomane, nel peggiore un infame, uno sciacallo: e così dovete trattarlo. Non vi chiedo di prenderlo a ceffoni, anche se li meriterebbe, ma ridetegli in faccia: ridicolizzatelo, umiliatelo, fate sì che si vergogni di andare in giro a dire certe cose, e che chi lo ascolta si vergogni di avergli dato retta per più di un istante. I terremoti non si prevedono: i terremoti si sconfiggono con la prevenzione, la prudenza e il coraggio.

L'altra cosa che vorrei dirvi è appunto questa: ci vuole coraggio. Un po' di più di quello che abbiamo avuto fin qui. Vorrei dirvi che il terremoto è un evento catastrofico, che scatena sotto le case l'energia di un bombardamento misurabile in megatoni; però anche il terremoto non è che sia più forte di noi. Di noi tutti assieme, intendo, se ci facciamo coraggio. Chi ha una casa distrutta ha tutto il diritto di piangerla, ma guardiamoci negli occhi: la stragrande maggioranza delle nostre case non è distrutta. La stragrande maggioranza delle nostre case ha ballato su una scossa superiore ai cinque magnitudo, ed è ancora lì. Lo sapevate di avere case così robuste? Ora lo sapete. E quindi adesso si tratta di tornarci, di riprendere a vivere e a lavorare. So anch'io che non è facile.

Ci vuole coraggio. Quel coraggio che hanno avuto per esempio i nostri nonni, molto più poveri di noi, che si sono presi una medaglia d'oro. C'era il nazismo e loro hanno avuto un po' di coraggio. Non credo che oggi ce ne serva più di quello che hanno avuto loro. Noi poi andiamo molto fieri del loro coraggio, lo festeggiamo tutti gli anni e non facciamo che parlarne: ecco, è l'ora di mostrare che lo ricordiamo per un motivo. Fingete solo per un attimo che il terremoto sia il nazismo: che si fa, si scappa? È' un nemico insensato che rade al suolo paesi inermi, e lo fa per spaventarci: ci imboschiamo?

Io non posso dirvi quando finirà - e chiunque sostiene di potervelo dire è un bugiardo, un traditore, una spia. Potrà metterci anni, e forse ci saranno altre crepe e altri caduti. Può benissimo succedere, e allora? L'unica cosa che so è che alla fine se ne andrà, perché alla fine i terremoti se ne vanno tutti: e avremo vinto noi. Se non saremo scappati, se avremo tenuto in vita i centri piccoli e grandi, se non l'avremo data vinta al declino e alla paura del declino, che sono la stessa cosa. Quel giorno avremo vinto: e ricorderemo chi è caduto perché cercava di rimettere in funzione una linea di produzione; ricorderemo chi ha tenuto i negozi aperti anche oggi 2 giugno; chi ha aiutato negli ospedali da campo e nelle tendopoli; chiunque abbia lottato ogni giorno per tornare a una vita normale; e gli imboscati non li ricorderemo. Avete paura per la vostra famiglia? Mettetela al sicuro, ma poi tornate qui. Abbiamo bisogno di voi, anche solo per festeggiare quando sarà tutto finito. Le vostre case, in nove casi su dieci, non vi hanno tradito: non lasciatele sole.

(C'è anche un'altra cosa. L'altra sera, al presidio contro gli sciacalli, c'erano volontari venuti da Reggio ad aiutare. Molto nobile da parte loro: ma davvero vogliamo farci salvare le case, col rispetto parlando, dai reggiani?)
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Grillo, i terremoti, le pseudoscienze

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Io credo che di Beppe Grillo si debba parlare seriamente, come di un leader di un grande movimento politico e di opinione che si merita rispetto più di tanti segretari di partitini. Per questo mi dispiace, sinceramente, che in una giornata come quella di ieri così angosciosa per le migliaia di persone che vivono a poche decine di km da un sisma infinito e imprevedibile, Grillo abbia deciso di dare spazio sul suo blog a Giampaolo Giuliani, scrivendo che "è in grado di anticipare di 6-24 ore il manifestarsi di un terremoto": cosa che lo stesso Giuliani non è mai riuscito a dimostrare. Grillo scrive che "la sua ricerca sui precursori sismici ha salvato la vita a quanti, nel 2009 in Abruzzo e in questi giorni in Emilia Romagna, hanno dato ascolto ai suoi allarmi". Nel 2009 Giuliani prevedette effettivamente un forte sisma in Abruzzo (in un momento in cui lo sciame sismico era già iniziato), ma sbagliò il giorno e il luogo. Quanto all'Emilia Romagna, non mi pare che Giuliani avesse dato allarmi di sorta; del resto la regione è ben lontana dallo spettro dei suoi rilevatori. Presentare Giuliani come l'uomo che avremmo dovuto ascoltare per salvarci la pelle è molto più che una sciocchezza: è un insulto alla gente che in queste ore sta cercando di mantenere la calma e comportarsi in modo razionale, in un contesto che di razionale purtroppo non ha niente. Non possiamo "anticipare" tempi e luoghi dei terremoti, con buona pace di Giuliani, al quale auguro di riuscirci un giorno. Però Grillo sa che vorremmo esserne capaci, di più: che lo pretendiamo. Forse è questo che lo ha reso leader di un grande movimento di opinione: aver capito come soccorrere la fede dei delusi. Cerco di spiegarmi meglio.

Un terremoto è qualcosa che scuote le nostre certezze, ci riporta a quello stato di impotenza in cui l'uomo primitivo ha cominciato a elaborare i miti: tentativi di spiegare l'inspiegabile, o almeno di raccontarlo. In mancanza di una scienza e di una memoria storica, presupporre l'esistenza di esseri supremi che scagliano fulmini o scuotono la terra dal sottosuolo non era così irragionevole. Prima di diventare favole per bambini e letterati, i miti sono stati ipotesi. Oggi non ne abbiamo più bisogno, si dice, perché abbiamo la scienza. Il problema con la scienza, in particolare da noi in Italia, non è che non la studiamo abbastanza - senz'altro potremmo studiarla di più, e metterla al centro del nostro sistema educativo; non sarebbe una brutta idea. Però alla fine non è esattamente questo il problema. Il guaio è che, pur conoscendola male, la diamo tutti per scontata. Ci fidiamo di lei. Crediamo che abbia tutte le risposte: basta consultarla e ci spiegherà ogni cosa. In sostanza, invece di sostituire la religione con la scienza, abbiamo fatto della scienza una religione (continua sull'Unita.it, H1t#129).

Ma la scienza non è una religione: non ha tutte le risposte, non ci salva sempre il sedere, non è il suo compito. Lo si vede molto bene nella fase immediatamente successiva a un terremoto, quando ci accorgiamo, una volta di più, che la scienza non ce lo ha predetto: perché questa cosa che ci aspettiamo da lei, che quasi diamo per scontata, la scienza non la fa. Non è l’oroscopo, non è cartomanzia: se ci fossero sistemi efficaci di predizione la scienza li userebbe; un giorno forse gli scienziati li troveranno e li useranno; nel frattempo però le predizioni non le sanno fare, e (tranne Giuliani) non hanno mai detto di saperle fare. Questa cosa ogni volta ci sorprende e ci addolora. Pensavamo che la scienza fosse un oracolo. Lo pretendevamo. Sui social network la gente si lamenta: ma che ci stanno a fare i sismologi se non sanno neanche dirci quando viene un terremoto? Perché non fanno le previsioni dei sismi, come quelle del meteo? È un’ingiustizia, una negligenza, un complotto dei poteri forti, eccetera. Alla fine siamo più superstiziosi dell’uomo primitivo: lui la teoria del Dio che scaglia il fulmine la elaborava in mancanza di meglio, ma almeno elaborava qualcosa. Noi non elaboriamo più: siamo convinti che da qualche parte esista un libro con tutte le risposte dentro. Se solo lo aprissimo, scopriremmo che è un libro imperfetto, che contiene ancora più domande che risposte. Non lo ha scritto un’autorità onnisciente, ma uomini imperfetti come noi. Per esempio, alla pagina “come prevedere i terremoti” per adesso c’è un bel vuoto. Questo noi non lo possiamo assolutamente consentire. Quella pagina da qualche parte dev’esserci: magari qualcuno ce la nasconde per un secondo fine. Per fortuna che c’è gente come Giampaolo Giuliani, a riempire gli spazi criminalmente lasciati vuoti.
Molte pseudoscienze funzionano così: servono a salvare la nostra fede incorreggibilmente religiosa nei confronti della scienza. L’economia, quando non è troppo difficile, è un enorme spazio rimasto bianco: sostituiamolo con la mistica del ritorno alla lira, o quella del signoraggio. I terremoti sono imprevedibili? Sarà colpa di HAARP, o del fracking (che in Italia ancora non si è fatto). Internet, che secondo le fantasie apocalittiche di Casaleggio dovrebbe creare un impero mondiale di condivisione, per ora rimane un serbatoio da cui attingere teorie strampalate adatte all’uso. Prima o poi durante un nubifragio qualcuno tirerà fuori l’idea di un Dio del fulmine arrabbiato con noi; in fondo non è un’ipotesi così irragionevole, in mancanza di scienza e di memoria. http://leonardo.blogspot.com
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Hanno rotto i maroni (i Maya)

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Parlo da una casa - lievissimamente danneggiata - a 40 km dall'epicentro, anche se per fortuna la notte della scossa ero altrove. Non ho rimproveri da fare al mondo dell'informazione, tranne uno. Quando ho cercato testimonianze di prima mano, su internet le ho trovate quasi in tempo reale. Ma presto sono arrivate le immagini, anche sulle tanto snobbate emittenti locali. Ieri pomeriggio conoscevo già l'entità dei danni nel mio comune, e gli edifici pubblici che stamattina sarebbero rimasti chiusi. Tutto sommato la televisione mi ha dato tutto quello che mi serviva, più una cosa che non mi serviva affatto, e questa cosa è la telefonata di Red Ronnie.

Ecco, io non avevo veramente bisogno che il Tg1 (ma non solo il Tg1) mi facesse ascoltare le speculazioni di Red Ronnie a proposito di congiunzioni astrali e profezie Maya. Mi domando in effetti chi ne abbia bisogno. In generale, se c'è qualcosa di cui a 40 km dall'epicentro non si sente alcun bisogno, è un po' di paura in più, un po' di procurato allarme. Red Ronnie probabilmente non se ne rende conto, ma chi ha deciso di intervistarlo per il Tg1 dovrebbe. Non si fanno i tarocchi sulle emittenti nazionali del servizio pubblico: non si cura il malocchio con le fatture e non si tirano in ballo le Pleiadi per un sisma con epicentro a Finale Emilia. Se era uno scherzo, non faceva ridere. Ma non era uno scherzo, vero? (Continua sull'Unita.it, H1t#2^7)

 E allora ci restano due possibilità. O al Tg1 non sono più in grado di distinguere tra scienza e ciarlataneria, o ritengono che la ciarlataneria vada benissimo per il loro pubblico: dopotutto poco prima del Tg1 su Rai2 c’era Paolo Fox con l’oroscopo. Dopotutto col suo libro sulle profezie Maya il presentatore di Voyager ha fatto guadagnare alla ERI edizioni RAI dei bei soldini. Se lui ha potuto terrorizzare una generazione di preadolescenti con favolette sulla fine del mondo, perché anche Red Ronnie non può buttar lì i Maya e un vulcano in Honduras in una telefonata? Dopotutto almeno è in buona fede, Red Ronnie.
Ecco, io non so davvero quale delle due ipotesi sia la peggiore. Sul serio al Tg1 qualcuno considera autorevoli le opinioni di Red Ronnie sugli allineamenti astrali che provocano i terremoti? E se invece le ritenete scemenze, perché le diffondete a ora di pranzo su una popolazione che – lasciatevelo dire a 40 km dall’epicentro – è piuttosto terrorizzata? Qual è il senso, visto che stavolta non avete nemmeno, come aveva Giacobbo, un libretto da venderci? Temo che un senso non ci sia, che ormai si è capito che l’apocalisse tira così bene che si distribuisce gratis anche quando non ce n’è alcun bisogno, quando non serve a nessuno. http://leonardo.blogspot.com
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Tre bicchieri mezzi pieni

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Il nove maggio - data storica - il presidente della prima potenza mondiale, Barack Obama, ha dichiarato di aver cambiato posizione sul matrimonio gay: le discussioni coi familiari, ma anche il confronto coi politici dei due schieramenti, lo hanno convinto che "alle coppie dello stesso sesso dovrebbe essere consentito sposarsi". La strada verso il riconoscimento legale del matrimonio nei 50 Stati è ancora lunga: quella di Obama non è una proposta di legge federale, ma un'opinione personale, seppure espressa in campagna elettorale dall'uomo più potente del mondo. Io credo che nessuno che abbia a cuore la parità dei diritti si sia trattenuto dal festeggiare il nove maggio; immagino che nessuno abbia perso tempo a rimproverare Barack Obama di avere avuto, fino all'otto dello stesso mese, una posizione ambigua, se non reticente o retrograda. Meglio tardi che mai, meglio adesso che poi.

È il solito discorso del bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto: se davvero c'interessa che le cose cambino, un po' di ottimismo aiuta. Ne abbiamo bisogno molto più noi che i connazionali di Obama. Prendiamo il caso dell'onorevole Mariapia Garavaglia (PD), che all'alba di venerdì risultava ancora nell'elenco degli aderenti alla Marcia per la vita di Roma. Guardiamo al bicchiere mezzo pieno: domenica, nello stesso elenco, non c'era più. Non che abbia cambiato idea: probabilmente è ancora convinta che l'aborto sia un omicidio, anzi un genocidio. (Continua sull'Unita.it, H1t#127, ma lascio i commenti aperti anche qui).

 In fondo questa è la linea della Conferenza Episcopale, e la Garavaglia non ha mai fatto mistero del suo allineamento con la CEI. Se alla fine non s’è presentata, è perché sostiene che la marcia è stata ‘strumentalizzata’ dagli estremisti, e vabbe’. Guardiamo il bicchiere mezzo pieno: il movimento pro-life italiano è ormai stato colonizzato dalla destra meno presentabile, la retorica dei bambolotti-feti incollati ai crocefissi non è fatta per conquistare le simpatie dei moderati. Non possiamo fare molto per cambiare le idee della Garavaglia (non possiamo neanche fare un granché per evitare di votarla, se insistiamo a voler votare PD e il meccanismo elettorale resta l’orrore che è), ma certe posizioni la Garavaglia fa sempre più fatica a spacciarle per moderate, sempre più fatica a esternarle. Alla fine è un buon bicchiere mezzo pieno, secondo me.
Nei giorni scorsi sui giornali e in rete si è parlato molto di scout cattolici e omosessualità. Più precisamente: la più grande associazione di volontariato cattolico giovanile, l’AGESCI, ha fatto notizia per il suo dibattito interno sull’omosessualità, e in particolare sull’opportunità che gli eventuali educatori omosessuali facciano coming out. Per molti che hanno commentato questa notizia, il bicchiere era più che mezzo vuoto, vuotissimo: le posizioni espresse dai relatori di un convegno (spacciate su Repubblica per “linee guida dell’AGESCI”) sono state denunciate come retrograde e omofobe. E lo erano.
Ma la vera notizia è che centinaia di educatori dell’AGESCI le considerano tali. Lo mostrano le quasi cinquecento firme in calce a un documento stilato il 6 maggio - una data meno storica del 9, ma che vale comunque la pena di festeggiare: nel documento si prendono nettamente le distanze dalle relazioni del convegno, e tra le altre cose si legge: “Crediamo fermamente che non si possa concepire, né tantomeno si possa ascrivere al nostro modo di pensare, che l’inclinazione sessuale, come l’omosessualità o l’eterosessualità, sia intrinsecamente e di per sé una discriminante per essere dei buoni capi educatori, né tantomeno per essere degli uomini e donne di valore a questo mondo. L’inclinazione sessuale di per sé non determina l’intenzionalità educativa, cuore pedagogico e operativo del nostro servizio”. Possono sembrare affermazioni ispirate al semplice buonsenso, ma per i membri di un’associazione cattolica italiana rappresentano una posizione impegnativa, al limite della sfida esplicita alla linea ufficiale della Chiesa. I firmatari del documento non rappresentano l’associazione, ma meritano di fare notizia molto più di tre relatori di un convegno: e mostrano come si sta evolvendo una delle realtà più importanti del cattolicesimo italiano.
Il bicchiere insomma mi sembra anche più che mezzo pieno. C’è qualcosa che si muove nelle parrocchie. Si muove lentamente, ma la direzione è quella del riconoscimento di pari dignità e pari diritti. Non abbiamo tutti la stessa fretta, non abbiamo tutti la stessa pazienza, ma non è una gara: a certe decisioni dobbiamo arrivarci assieme. Sarà ancora lunga: tanto vale assaporare i bicchieri mezzi vuoti che troviamo lungo la strada. http://leonardo.blogspot.com
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Il Grande Partito Astensionista

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C'è un solo partito che festeggia davvero in tutta Italia, stamattina: quello dell'Astensione. Sette punti percentuali in più, una valanga: l'Astensionismo sembra ormai sul punto di diventare il partito di massa che PdL e PD non sono più. Cari ideologi dell'astensionismo militante, complimenti: gli editoriali che escono stamattina su tutti i quotidiani, sulla Delusione e la Disaffezione della Gente per la Politica e per la Casta, sono dedicati a voi, ve li meritate tutti. Mentre aspettate che diventino gratuiti on line, vagolate sui social network festeggiando e teorizzando: quando saremo il 50% più uno, cosa accadrà? Già, cosa? (Continua sull'Unita.it, H1t#126).

Credo di poterlo anticipare, visto che in altre nazioni è già successo: quando l’Astensione sarà il primo partito in Italia, non succederà un bel niente. Ci sarà qualche editoriale in più sulla Disaffezione della Gente, qualche dibattito televisivo con ospiti molto accigliati… e dal giorno seguente chi ha vinto le elezioni governerà, chi le ha perse starà all’opposizione, come sempre. Come è successo in altri Paesi, di più antica tradizione democratica, che siamo abituati a ritenere più politicamente evoluti del nostro. Per dire, nel ’96 Clinton fu rieletto Presidente con un’affluenza alle urne del 49%, che non fece certo di lui un’anatra zoppa – perlomeno finché non scoppiò il caso Lewinsky. Per contro un’alta affluenza (come quella di cui noi italiani eravamo orgogliosi ai tempi della Prima Repubblica) in generale nel mondo non è ben vista, spesso è un indizio di scarsa democrazia: è ai tiranni che piace far sfilare compatto alle urne il 99% degli aventi diritto.
Forse dietro al movimento astensionista militante c’è un equivoco, nato con la deriva dei referendum abrogativi: quando, a partire dagli anni ’90, l’astensionismo è diventato così importante che accanto ai comitati per i Sì e per i No sono nati veri e propri comitati per l’Astensione (come quello dei vescovi al tempo del referendum per la fecondazione assistita), che per 15 anni hanno vinto a man bassa tutte le consultazioni referendarie. Ma astenersi dalle elezioni non ha lo stesso peso politico: chi non si reca alle urne, semplicemente, si chiama fuori. Governeranno gli altri, e lo faranno anche in nome suo. Meglio spargere l’idea, perché in giro c’è chi davvero non lo sa, chi è convinto che si possano invalidare anche le elezioni politiche.
L’astensionismo, in effetti, ha un che di diabolico. È riuscito a spacciarsi per rivoluzionario, quando alla fine è una resa bella e buona alla famigerata Casta, che con una riduzione dell’elettorato avrà anche meno spese da affrontare per campagne e voti di scambio. E mentre lorsignori si votano e si governano da soli, all’Astensionista resterà la gran consolazione di poter urlare “non nel mio nome”. Come se davvero gli importasse qualcosa, a chi ti frega il futuro, di come ti chiami. http://leonardo.blogspot.com
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Ma i cattolici progressisti esistono?

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Di solito il punto interrogativo nel titolo si mette per retorica; è un banalissimo trucco per incuriosire il lettore. Stavolta no, la domanda è sincera: esistono? Se qualcuno lo sa, per favore, risponda.

Ho iniziato a chiedermelo qualche giorno fa, mentre leggevo delle suore americane che con le loro prese di posizione stanno mettendo in serio imbarazzo la Congregazione per la Dottrina della Fede. E, come tanti, ho pensato: forti, però, queste suore americane. Avercene. Ovviamente stavo già facendo un confronto con le religiose nostrane, di cui non si sente mai parlare (ce l'hanno, loro, un'associazione che le rappresenti?) Ma poi mi sono reso conto che non era una questione di ordini religiosi femminili. E nemmeno maschili. Quand'è l'ultima volta che ho sentito una voce di dissenso all'interno della Chiesa cattolica italiana? L'unica che mi viene in mente negli ultimi anni è quella di Don Gallo. Padre Zanotelli è ancora una figura universalmente rispettata a sinistra, ma onestamente non conosco le sue posizioni sulle questioni che hanno messo nei guai le suore americane (aborto, eutanasia, omosessualità). I cattolici poi non sono soltanto preti e suore: ci sono anche i 'laici', i semplici praticanti. Così come è naturale pensare che ce ne siano di tradizionalisti, di moderati, di reazionari, penso che da qualche parte dovrebbero essercene anche di progressisti, no? Ma com'è che non li sento mai?

Eppure ho l'empirica certezza che i cattolici progressisti sono esistiti, almeno fino al 1981. (Continua sull'Unita.it - H1t#125)

Molti di loro votarono no al referendum che voleva abrogare la legge sul divorzio nel 1974: erano cattolici, credevano nell’indissolubilità del matrimonio, ma al contrario di Fanfani non ritenevano giusto imporla agli altri che non ci credevano. Parecchi di loro votarono no anche al referendum che intendeva modificare in senso restrittivo la legge 194 nel 1981: erano cattolici, ma ritenevano che quella legge fosse un progresso rispetto alle mammane. Entrambi i referendum ebbero un quorum altissimo. Malgrado la vulgata radicale, che ormai ci dipinge divorzio e aborto come due doni benignamente concessi agli italiani da Marco Prometeo Pannella e i suoi seguaci, i numeri ci dicono che senza il consenso di una larga fetta dei cattolici non avremmo avuto né l’uno né l’altro, perlomeno non così ‘presto’ (in Irlanda il divorzio è arrivato nel 1995).
Cattolici progressisti dovevano sicuramente essercene fino a tutti gli anni ’80. Posso dirlo con una certa sicurezza perché in quel periodo lo ero anch’io. Ero piccolo, d’accordo, ed era piccola la mia parrocchia: ma ricordo abbastanza bene l’atmosfera: la sensazione diffusa che su certe questioni il clero – partendo dal nostro Don su su su fino a Papa Wojtyla – fosse su posizioni arretrate, posizioni che prima o poi sarebbero scattate in avanti, perché il mondo andava avanti. A pensarla così erano tranquilli parrocchiani e parrocchiane, alcuni laureati, ma in maggioranza con la terza media: gente che aveva vissuto il Concilio Vaticano II, assistito al passaggio dalla Messa in latino a quella in italiano. Per molti di loro non era difficile immaginare ulteriori evoluzioni: non era difficile sentire discussioni sul sacerdozio alle donne, o sui metodi di contraccezione che prima o poi la Chiesa avrebbe dovuto tollerare. Discorsi del genere ne ho sentiti almeno fino a metà anni Novanta.
Poi mi sono stancato io, ma questo non fa testo. Ero insofferente nei confronti di una setta che si era installata nella mia parrocchia e lavava il cervello a gente che conoscevo. Me ne sono andato. Per un po’ ho continuato a sentirmi cattolico, anche se m’infastidivano un po’ le adunate mondiali della gioventù e il culto della personalità del vecchio Papa: espressioni di una comunità che il dissenso non è che non lo sopportasse; proprio non lo concepiva. Quando arrivò il nuovo Papa ci restai male, e poi mi diedi del fesso: cosa mi ero aspettato? Un papa progressista? Da dove sarebbe dovuto saltar fuori? Così ho tagliato i ponti. Ma non ho mai smesso di pensare che ci sia gente che la pensa più o meno come me, dall’altra parte. Però non li sento mai. Veramente mai. Sono sicuro che è colpa mia, probabilmente non so dove orientare l’antenna (si prende sempre e solo radiomaria). Così ho deciso di lasciare qui un punto interrogativo: cattolici progressisti, ci siete? Come vi butta? Battete un colpo. http://leonardo.blogspot.com
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Chetati, grillaccio!

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Il 25 aprile dunque Beppe Grillo ha lasciato scritto sul suo blog che se i vecchi partigiani vedessero come è ridotta l'Italia di Napolitano "metterebbero mano alla mitraglia". È una cazzata? Sì, lo è per molti versi; nessuno dovrebbe permettersi di piantare le proprie bandiere sulle tombe dei partigiani, che peraltro non ci hanno tutti già lasciato (ad esempio Giorgio Napolitano è vivo). Ma bisogna essersi dimenticati di molte cazzate degli ultimi vent'anni, dalle migliaia di fucili bergamaschi alle toghe rosse passando per Mussolini più grande statista del '900, per lasciarsi scandalizzare da Grillo che arruola i partigiani morti. A me, sarò di bocca buona, ma sembra addirittura che ci sia un progresso.

Sarà che ormai ne ho viste tante: pornostar in parlamento, tastieristi da balera al Viminale, ex giovani fascisti in Campidoglio, Bondi ministro alla cultura; e poi ho visto Scajola (Scajola soprattutto sarà difficile da spiegare ai nipotini). Ma per quanto mi sforzi non riesco a vedere Grillo e il *suo* movimento come una minaccia alla democrazia, perlomeno alla democrazia che ancora ci possiamo permettere in questa primavera 2012. Sì, è populista; sì, è un confusionario apocalittico. Ma siamo sopravvissuti a Bossi e a Berlusconi: con tutti i suoi difetti Grillo mi sembra meno pericoloso e soprattutto meno avido; allo stesso modo mi sembra una buona notizia che un po' dei sostenitori delusi di Lega e PDL stiano passando al Movimento Cinque Stelle. Altri elettori Grillo li recupererà all'astensionismo, il che è una ulteriore buona notizia; altri ancora li prenderà dal PD e dalla sinistra, ma è una sfida che PD e sinistra devono saper raccogliere.

Il grillismo non è un fulmine a ciel sereno come ci piace rappresentarlo in questi giorni. Così come la Lega diventò in breve tempo il partito più anziano della Seconda Repubblica, il M5S è praticamente coetaneo del PD ed è più anziano del già moribondo PdL (continua sull'Unita.it, H1t#124).

L’estate del Vaffanculo Day fu la stessa in cui Veltroni lanciò la sua candidatura alle primarie. Ancora prima erano nati i MeetUp, sorti intorno al blog che Grillo cura dal 2005, due legislature fa. Al Quirinale c’era Ciampi, il candidato del centrosinistra era Prodi, quello della sinistra Bertinotti, ma Grillo era già più o meno lo stesso Grillo e gridava più o meno allo stesso modo, cambiando qualche volta idea (legittimamente: solo ai cretini non succede) ma non il tono, che alla fine è la cosa più importante. Tra i tanti accostamenti storici, da Caio Gracco a Bossi, quello che il M5S si merita meno è probabilmente quello con l’effimero Uomo Qualunque di Giannini. Malgrado sia nato in rete, come altri fenomeni degli ultimi anni (Onda viola, Indignados) il M5S è riuscito a darsi un’organizzazione anche sul territorio, o perlomeno in alcuni territori più ricettivi di altri.
La differenza l’ha fatta proprio il non-leader, la figura carismatica che gli altri movimenti orgogliosamente rifiutavano. Anche da un punto di vista economico. Già ai tempi del Vaffanculo Day Grillo era sostanzialmente un leader politico: l’unico in Italia capace di far pagare un biglietto a chi veniva ad assistere a un suo comizio. Nessuno ha mai pagato per ascoltare Berlusconi, magari viceversa. Per questo quando dice che non si candiderà mai io stranamente gli credo. La parte del tribuno non gli è solo più congeniale, ma è probabilmente anche più fruttifera. I rimborsi elettorali si possono dimezzare o anche cancellare, ma l’indotto di libri e dvd nessuno glielo tocca e bisogna riconoscere che se lo sta sudando, non sta fermo un attimo.
Grillo è stato bravo, diciamolo ogni tanto. Tra i pochi in Italia a non avere nessun timore reverenziale per il mezzo televisivo, forse proprio perché da lì veniva, e ne conosceva i punti di forza ma anche i limiti, Grillo ha capito che star fuori dal circuito dei talk nel lungo termine gli avrebbe reso il servizio migliore: mentre gli altri battibeccavano senza costrutto lui si è rifatto una verginità. È stato abile a non trasformare sé e i suoi sostenitori in macchiette: ambientalisti ma non fricchettoni, antiberlusconiani ma senza farne un feticcio, dalla parte dei disoccupati ma anche dei poveri imprenditori costretti a chiuder bottega. Può sembrare una sintesi impossibile, ma se è per questo, in certi giorni, anche il PD. Ha intercettato gli elettori verdi che in Italia non hanno mai avuto un leader non dico carismatico, ma credibile; ha traghettato qualche postcomunista deluso dal postcomunismo, qualche antiberlusconiano perplesso dalla svolta di Veltroni; è stato ricettivo, il concetto di Casta non l’ha inventato lui ma lo ha rilanciato con prontezza. Da qualche tempo si tratta di rilevare i delusi di PdL e Lega: Grillo ha argomenti anche per loro, è scettico sulla cittadinanza ai migranti, vuole rilanciare la produzione interna anche se non sa come si fa, ma siamo onesti: non lo sa nessuno.
E la democrazia interna? Senz’altro il M5S ha qualche problema di democrazia interna, ma guardiamoci attorno: l’altro giorno l’UDC si è sciolto, pare sia nato il Partito della Nazione. Chi lo ha annunciato? Pierferdinando Casini. Chi era Casini nell’UDC, il segretario? No. Il presidente? No. Un giorno lo ha fondato e qualche anno dopo lo ha sciolto, e l’intendenza seguirà. Quanto al PdL, non perdiamo neanche tempo a parlarne. La Lega non fa un congresso federale da dieci anni. Di Pietro non so se li faccia o no – l’IdV, volevo dire l’IdV, a volte mi confondo. Chi accusa Grillo di trattare il suo movimento ancora come un padre padrone preferisce non vedere che per la media dei partiti politici italiani Grillo è un padre fin troppo tollerante: quando il figlio crescerà e metterà un piede in parlamento probabilmente litigheranno, è nella natura delle cose. Si fa molta più fatica a immaginare l’IdV che litiga con Di Pietro: quanto alla Lega, per trinciare il cordone ombelicale col clan Bossi ci sono voluti trent’anni.
Io non ho intenzione di votare il M5S, almeno in tempi brevi. Raramente mi trovo d’accordo con quello che dice Grillo, e in generale non mi piace il suo tono, che alla fine è la cosa più importante. Quando dice che l’Italia non può più permettersi l’euro, mi domando se davvero è convinto che possiamo permetterci di uscirne. Ma almeno sta parlando di euro, e non di tutte le priorità farlocche con cui Berlusconi e Bossi ci hanno fatto perdere tempo in questi anni, le toghe rosse e i ministeri al nord. Io non sono euroscettico, ma trovo assolutamente comprensibile che qualcuno oggi lo sia: ci sono partiti euroscettici in tutti i parlamenti d’Europa. Si tratta di batterli: di convincere gli italiani che l’euro è stato davvero una buona idea, che senza di esso saremmo rimasti stritolati. Grillo è un populista, ma almeno punta le dita su problemi veri, e non sui mondi artificiali che ci hanno incantato per vent’anni, case della libertà o Padanie libere. Considerarlo un sintomo della degenerazione della politica mi sembra ingiusto: la politica era già degenerata da un bel po’, il grillismo al confronto mi sembra una febbre benigna. Ci sta facendo bene. Faccio un esempio.
Una settimana fa Alfano, Bersani e Casini dichiararono come un sol uomo che i rimborsi elettorali non si toccavano. La febbre grillina è scoppiata allora: il M5S nei sondaggi schizzò oltre il 10%. Quattro giorni fa Bersani ha proposto di dimezzare subito i rimborsi. Forse la cosa si poteva gestire un po’ meglio, ma quel che conta è il risultato: il PD ha cambiato rotta. C’è voluto Grillo. Non male, per un comico che sette anni fa ha aperto un blog. http://leonardo.blogspot.com
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Il leghista di bronzo più perenne

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Lo so che probabilmente non è né il luogo né il momento, ma in fondo all'Unità mi hanno sempre lasciato scrivere tutto quello che volevo, e stamattina voglio scrivere qualcosa che mai avrei immaginato: un elogio a Matteo Salvini, leghista infaticabile.

E dire che di tutti i leghisti era quello che a pelle sopportavo di meno. Forse perché suo coetaneo, ero portato a sottostimarne la consistenza. Mi indisponeva soprattutto quel suo eterno corruccio da malmaturo, provato e riprovato allo specchio: quella smorfia da camionista incazzato al bar, lui che in realtà veniva da un liceo classico e che probabilmente capiva più il greco antico che certi dialetti bergamaschi. Quando era europarlamentare davo per scontato che non riuscisse a capire dove si trovava e perché: amavo immaginare lui e il suo collaboratore Franco-fratello-di-Umberto Bossi che vagavano per Bruxelles senza riuscire a decifrare la mappa bilingue della metro, con grande scorno dell'Europa delle Regioni. Tutti pregiudizi, i miei, tutti parti dell'invidia. C'è voluta una congiuntura mondiale, il crollo del berlusconismo e l'esaurimento del bossismo, perché me ne accorgessi. Del resto è nella tempesta che si vedono i veri capitani, e Matteo Salvini questo è, un capitano coraggioso che non lascerà la Lega finché non sarà salva l'ultima donna, l'ultimo bambino, e poi calerà a picco con lei - ma non è detto.

Non è affatto detto. Gli ultimi sondaggi, vatti a fidare, dicono che regge sul sette per cento. Davvero niente male per un partito terremotato. Le ragioni della tenuta le hanno messe per iscritto in tanti: la Lega ha uno zoccolo duro, la Lega ha sempre un piede nell'antipolitica, la Lega non si è sporcata col governo Monti eccetera. La Lega, aggiungo io, può contare su cavalli di razza come Salvini, che in questi giorni in tv ci sta mettendo la faccia senza mollare, non indietreggiando davanti al ridicolo, regalando al suo partito performance assolute come quella di ieri da Giletti... (continua sull'Unità, H1t#123, speriam bene).

Gothenburg_Wreck

Elogio del leghista Salvini










Di fronte al tiro incrociato di qualunquisti e governativi, Salvini si è messo in faccia la solita smorfia e ha tirato dritto coi suoi soliti slogan, ormai dei mantra, ma perdio, funzionano. I-Leghisti-Che-Sbagliano-Pagano-Due-Volte. Cosa significhi non si sa, per ora non ha pagato niente nessuno, ma ormai quando lo dice ci credo anch’io. Congeliamo-La-Rata-Dei-Finanziamenti, una cosa tecnicamente impossibile, ma nessuno in sala osa farlo presente. La grande sceneggiata di Bergamo, nel suo racconto, è già Storia, è già Mito: una sala della Pallacorda, un soviet supremo, una cerimonia di purificazione, solo i leghisti sono capaci di spazzare via lo sporco dai loro vertici; forse perché solo i leghisti sanno dove si comprano ancora le vecchie scope di saggina (geniali! Per favore, politici italiani, licenziate tutti i comunicatori che vi tengono aggiornati gli inutili profili twitter, e assumete il leghista che ha avuto l’idea di sprayare la Ruota delle Alpi sulla scopa di saggina).
Mentre capitan Salvini lotta con tutte le sue forze sul ponte mediatico, in cabina di comando regna il caos. Il padre annebbiato del Trota blatera di complotti e minaccia di portarsi via il simbolo (sai che perdita: i leghisti un simbolo se lo reinventano in tre settimane, non sarebbe la prima volta). Maroni gongola troppo per tenere in mano il timone, Tosi sta già calando le scialuppe ché non si sa mai. In futuro sapremo se liquidare come unico capro espiatorio una signora che è al fianco di Bossi da sempre, e che sa tutto di tutti, sarà stata la manovra geniale che a prima vista non sembra. Forse alla fine la Lega colerà a picco, perché in realtà di manovratori capaci non ne ha molti. Ma sul piano della comunicazione, giù il cappello: c’è tantissimo da imparare.
Ieri da Giletti c’era anche un’esponente del PD a fare da sfondo all’eroico Salvini. Non importa quale; non ha fatto una figura altrettanto memorabile e non era nemmeno previsto che la facesse. Nemmeno il Veltroni dei giorni migliori, nemmeno un redivivo Berlinguer riuscirebbero ad apparire convincenti in questo momento, se l’ordine di scuderia è difendere i rimborsi elettorali a pioggia e la riformina proposta di concerto con UDC e PDL. Onore a chi ci prova, ma davvero l’impresa è impossibile. Tanto che ci si domanda se ne valga la pena.
Va bene, non facciamo i qualunquisti. La storia la sappiamo. Il PD non è un partito azienda, né un movimento d’opinione; è un partito di quadri, che non vivono solo della parola di Dio o di Bersani. La contrapposizione ventennale con Berlusconi non consentiva di andare per il sottile in materia di finanziamenti: il nemico era un tycoon, bisognava arrangiarsi. Ma c’era modo e modo, e Lusi probabilmente non è stato l’unico ad approfittarne. È andata così: però è inconcepibile che quella faccia di bronzo di Matteo Salvini dia lezioni al PD. È imbarazzante che Renzo Bossi, dimettendosi, mostri la via a Filippo Penati. Non è una questione di correttezza, non è una questione morale: è una pura e semplice questione di comunicazione. Quelli hanno scialato molto più di noi, ma ne stanno uscendo a testa alta, o perlomeno ci provano. Il PD è l’unico partito che si faceva controllare i bilanci, e in questi giorni si sta presentando come il difensore dei privilegi della casta partitocratica. C’è qualcosa che non va. Forse ci manca qualche faccia tosta, ma tosta veramente. Come quella di un Salvini. http://leonardo.blogspot.com
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Quel che non si può più dire, tanto ormai

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Intorno alla poesia di Günter Grass il dibattito mondiale si è inviluppato in una specie di ciclone. Si discute animatamente sui trascorsi nazisti di Günter Grass, sull'antisemitismo vero e presunto di Grass, sui meriti e sulle responsabilità di Grass, sulle reazioni più o meno razionali dei politici e dei letterati israeliani all'intervento di Grass, sull'opportunità di ritirare il premio Nobel a Grass, insomma si parla di tutto... meno che del contenuto della poesia di Grass. Come se di tutto il dibattito il testo che lo ha scatenato fosse l'oggetto meno interessante. Se ne sta nell'occhio del ciclone e non lo legge più nessuno. Peraltro almeno qui da noi c'è un problema di traduzione, che rende i ragionamenti di Grass più arzigogolati di quanto probabilmente non suonino in originale. Detto questo, non è escluso che una reazione del genere sia esattamente quello che Grass si aspettava. La stessa poesia sembra fatta apposta per stimolare un dibattito centrifugo: la maggior parte dei lettori (sempre più distratti, su internet soprattutto) perde l'attenzione molto prima di arrivare al nocciolo di quel che Grass ritene "debba esser detto": e in effetti sul finale Grass ha in mente una proposta concreta, ma non è di quella che si discute in giro. Si discute dei trascorsi di Grass diciassettenne nelle SS. Sul fatto che Israele lo dichiari persona non grata, tra l'altro in base a una legge che permette di impedire l'ingresso a chi abbia aderito al nazismo (la stessa norma si potrebbe applicare anche a papa Ratzinger, coi suoi trascorsi nella Gioventù Hitleriana?) Insomma tutto il dibattito di questi giorni ruota intorno a un gigantesco argumentum ad hominem: non si discute più di tanto delle idee di Grass, ma del fatto che sia Grass ad averle. Per molti israeliani, ma persino per i socialdemocratici tedeschi, sarebbe meglio che non le avesse: non su questo argomento.

Che l'opinione pubblica israeliana possa nutrire diffidenza per un intellettuale che ha impiegato mezzo secolo a riconoscere i suoi trascorsi nazisti, mi sembra del tutto comprensibile. (Continua sull'Unità, H1t#122).

Che Netanyahu possa speculare su questa diffidenza durante una campagna elettorale in fondo ci sta, e non è certo la cosa più criticabile che ha fatto in questi anni Netanyahu. Magari qui in Italia se ne potrebbe parlare con più calma, visto che non siamo in campagna elettorale e Ahmadinejad non minaccia di toglierci dalla cartina. Scopriremmo così che quel che propone Grass non ha veramente nulla di nuovo o eccezionale: sono le normali richieste che potrebbe fare un intellettuale socialdemocratico, se avesse ancora voglia di parlare di queste cose, appunto. La Germania, secondo Grass, non dovrebbe fornire un sommergibile di ultima generazione a Israele, che potrebbe impiegarlo per un attacco missilistico all’Iran. Più in generale, nella penultima strofa Grass propone che gli impianti nucleari israeliani e iraniani siano messi sotto il controllo di un ente internazionale. Nulla di sconvolgente: esiste un trattato di non proliferazione nucleare, e Israele non l’ha sottoscritto. Per Grass evidentemente dovrebbe farlo (per voi no?), e consentire che la controversia con l’Iran sia affidata ad un’autorità sopra le parti. La soluzione proposta può apparire un po’ irrealistica, specie dopo che l’11 settembre ha messo in crisi una certa idea di multilateralismo; ma è antisemita? Non mi pare, non lo so, ma se lo dice uno che era antisemita a 17 anni forse sì.
Viene il dubbio che Grass lo abbia fatto apposta, che anche a lui più che la proliferazione nucleare interessi la reazione prevista e prevedibile a quel che scrive. Nei primi versi si vedono i bagliori dell’antica fiamma dell’intellettuale engagé, quello del J’accuse, dell’”Io so”, quello che non sa trattenersi di fronte al passaggio dell’imperatore nudo, certe cose sono evidenti, devono essere dette e pazienza se poi la folla lo lincerà. Poi però il ritmo rallenta, assume un andamento sornione: l’autore se la prende comoda, si domanda perché scrive quel che sta scrivendo, perché ha aspettato tanto a scriverlo, ne approfitta per rammentare le sue colpe indelebili… e intanto sa benissimo che il rilevatore di antisemitismo di molti lettori sta già ticchettando intensamente. Sia loro che i loro avversari si attendono un’invettiva finale che non arriva, anzi le proposte finali sono piuttosto modeste. Una poesia-trabocchetto che magari non aiuta a risolvere la questione israelo-iraniana, ma che ci mostra come funziona oggi la battaglia delle idee.
Non funziona. Perlomeno su Israele, non c’è più nessun vero dibattito, non c’è nessuno scambio di idee, ammesso che le idee ancora ci siano. O Israele è un criminale, o chi lo critica è antisemita, in mezzo non c’è nessuna opinione pubblica da conquistare, l’opinione pubblica si è annoiata e parla d’altro. L’arma non convenzionale in questo caso non è l’ordigno nucleare, ma appunto l’argomentum ad hominem: chiunque parla di Israele o è un agente della propaganda ebraica o è un antisemita: anche se non scrive cose antisemite di sicuro le ha scritte da giovane, oppure le avrà scritte un suo amico o suo nonno. Prendi un blog, per esempio: puoi usarlo per parlare di qualsiasi cosa, ma se ti metti a discutere di Israele, e di Palestina, e di Iran, sai che si fermeranno a commentare soltanto i troll. Sono argomenti interessanti, e drammatici, e attuali; e non c’è nessun motivo al mondo per cui la minaccia di un conflitto atomico a poche migliaia di chilometri di distanza non dovrebbe farci discutere, tirandoci fuori anche la rabbia, la paura, la partigianeria quando c’è. È vero che discutere non risolve, ma sarebbe pur sempre un segno che siamo reattivi, che sappiamo che c’è un problema, e ne discutiamo. Invece no, non ne discutiamo più: ogni fazione conta i suoi morti e li rinfaccia agli avversari; nei momenti in cui morti per fortuna non ce ne sono, si strologa su sciocchezze come le dimensioni del naso di Fiamma Nirenstein. Del resto ormai si sa, scambiare opinioni con quelli che la pensano come noi è inutile, con quelli che la pensano diversa è frustrante.
Forse Grass voleva semplicemente farcelo notare. (Poi, certo, vendere sommergibili a una nazione che non ha firmato il trattato di non proliferazione non mi sembra il massimo, ma forse sono antisemita io, o lo ero in una vita precedente). http://leonardo.blogspot.com
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I Bossi e gli allori

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Sono i giorni della passione di Umberto Bossi: storia straziante, che nasce già intrecciata ad aneddoti leggendari. Si racconta per esempio che a far crollare il Capo non sia stata la confessione di questa o quella ruberia, ma la scoperta che il figlio non si stava laureando, come pure aveva solennemente promesso al patriarca. L'episodio sembra scritto da uno sceneggiatore geniale, che la politica italiana non si è mai meritata: se le cose fossero davvero andate così, Renzo Bossi avrebbe deluso Umberto Bossi proprio mostrando di essere degno figlio di suo padre, che i libretti universitari li truccava 40 anni fa, millantando coi famigliari lauree in medicina e inesistenti impieghi all'ospedale.

Bossi era quel personaggio lì, il boccalone pieno di inventiva che nei bar della Valpadana conosciamo bene; in seguito ha fondato una lega che è diventata un movimento che è diventata un partito che ha cambiato la Storia d'Italia e gli ha fruttato anche qualche soldino, ma non ha mai smesso di essere quello lì: uno che non ha bisogno di titoli per fiutare dove va il vento, uno che non lo freghi. E invece l'han fregato i figli, che Bossi in un qualche modo avrebbe voluto diversi da lui: lui ci ha provato a farli studiare, ma niente da fare. È il problema della seconda generazione, anche questo in Valpadana lo conosciamo bene: il padre ignorante ma di cervello fino fonda un'azienda, in questo caso un partito: i figli crescono svogliati, il padre li manda all'università e loro si comprano la laurea: se nostro padre non ne ha avuto bisogno per fare fortuna, perché dobbiamo perdere tempo noi? La crisi dell'imprenditoria italiana si può anche raccontare così: giovani virgulti che non hanno studiato ereditano aziende a conduzione famigliare che erano innovative e concorrenziali vent'anni prima. Non resta che piangere miseria, dare la colpa ai cinesi e abolire l'articolo Diciotto. Nel frattempo si vota Lega, il partito che non ti fa sentire ignorante. Ma forse c'è un equivoco. (Continua e si commenta sull'Unita.it, H1t#121)

Il nord operoso ha un problema con la scuola, e con l’università in particolare. Per molto tempo non ci ha creduto; tuttora in molti distretti industriali la scuola dell’obbligo viene scambiata per un comodo parcheggio sulla via del laboratorio dei genitori, e l’estensione dell’obbligo alla prima superiore per un’odiosa imposizione statale, paragonabile alla leva militare: che senso ha passare un altro inutile anno sui banchi quando chi si mette a lavorare a 16 anni a 20 guadagna già il doppio di un laureato? Chi la pensa così non ha tutti i torti, anche se spesso vota Lega.
Però Bossi non la pensava proprio così. Lui davvero ci teneva che Renzo e Riccardo studiassero. Anche a lui sarebbe piaciuto avere un titolo di studio serio, se è vero come si racconta in giro che organizzò ben tre feste di laurea (senza laurearsi mai). Tutta la sua parabola famigliare e familista mostra una vera ossessione ben poco settentrionale per il ‘pezzo di carta’: lo stesso Belsito, ex buttafuori e poi tesoriere che nelle intercettazioni parla di tre lauree pagate alla “famiglia”, aveva ritenuto necessario procurarsi una maturità privata (in un istituto di Frattamaggiore, provincia di Napoli!) e due lauree tra Londra e Malta. Tutto questo magari non ha nessun senso. Ma potrebbe anche dirci qualcosa sul gruppo dirigente della Lega, che anche se era votata da operai e piccoli imprenditori, non era stata fondata da un operaio, né da un piccolo imprenditore: bensì da un boccalone con un libretto finto e un diploma preso per corrispondenza, sposato in seconde nozze con una maestra elementare di origini siciliane. Uno che quando il Nord tirava davvero, e portava l’intera Italia fuori dalla povertà, stava al bar, suonava la chitarra, e in casa raccontava di avere un posto in ospedale. Di uno così, nordisti laboriosi, vi siete fidati per vent’anni, perché? Forse perché non avete studiato abbastanza. http://leonardo.blogspot.com
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Trionfo di Fede

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Ora che Emilio Fede se n'è andato - forse - incrociamo le dita - potremmo anche riconoscere la sua grandezza. E invece qua e là continuano a spuntare le solite interpretazioni concilianti, minimizzanti: è vero, era fazioso, ma lo era in modo manifesto. E poi era un grande professionista, ci mostrò per primo Bagdad bombardata eccetera eccetera. Vedi l'"onore delle armi" che Aldo Grasso gli tributa sul Corriere: citando Cacciari, Grasso parla di "informazione di parte, ma .. senza infingimenti". Intanto sulla Stampa Mimmo Càndito si domanda se la spudoratezza di Fede non abbia una sua "innocenza" (virgolette sue) "che lo assolve".

Io non sono qua per assolvere o condannare nessuno, grazie al cielo non è il mio mestiere. Dico solo: smettete di offendere Fede. Smettete di considerarlo un burattino, un pagliaccio, uno che faceva il fazioso però lo faceva in modo spudorato quindi ok. Fede è stato davvero un grande professionista, salvo che la sua professione non era più il giornalismo, perlomeno dal '94 in poi. E la sua grandezza non sta certo nell'averci mostrato gli infrarossi dei bombardamenti con qualche minuto di anticipo. Poche persone possono dire di aver davvero cambiato la Storia d'Italia degli ultimi vent'anni con il loro lavoro quotidiano, e tra questi c'è Emilio Fede, che è stato cruciale nella costruzione, e soprattutto nella conservazione del consenso berlusconiano. Gli araldi del MinCulPop fascista svaniscono al confronto, con la loro retorica magniloquente che la stragrande maggioranza della popolazione illetterata nel ventennio recepiva poco o male. Non così Fede: lui sì che ha avuto il polso del suo pubblico.

Probabilmente non c'è mai stato in Italia un agit-prop più bravo di lui (continua sull'Unita.it - H1t#120 - e mi sembrava un pezzo abbastanza semplice, ma leggendo i commenti forse no).

Probabilmente non c’è mai stato in Italia un agit-prop più bravo di luiun ministro della propaganda così concentrato sul suo target, sul suo segmento di riferimento: dai sessantenni in su. E vi par poco? Berlusconi le elezioni le ha vinte anche coi vecchietti; forse quando un po’ del polverone di questi ultimi anni si sarà depositato scopriremo che le ha vinte soprattutto grazie a loro, e che non è stata né Angela Merkel né Ruby Rubacuori a decretarne la fine, ma il normale esaurimento di una generazione che in Berlusconi non ha smesso di credere. Quella classe di ferro che a partire dagli ’80 si mise a guardare Canale 5 non perché ci trovava nuove idee o volti nuovi; al contrario, una capsula del tempo in cui Berlusconi aveva apparecchiato per lei Corrado, Sandra e RaimondoMike Bongiorno, tutti i vecchi volti della Rai che come i loro spettatori stavano avviandosi verso la pensione: così, quando finalmente si poté fare un tg, era normale che Berlusconi scovasse anche Emilio Fede e lo rimettesse sotto i riflettori.
Tra i membri della vecchia guardia, Fede si è dimostrato il più dinamico. L’”eroico Emilio Fede”, come lo chiamava il suo padrone, ha saputo reinventarsi totalmente, scivolando dolcemente dall’informazione all’infotainment alla propaganda pura. Chiamarlo giornalismo era ormai una tripla offesa: al giornalismo, che è ben altra cosa; a noi stessi, che dovremmo essere capaci di riconoscere la differenza; e a Emilio Fede, alla sua arte, alla sua fatica quotidiana. Non era un pagliaccio innocuo, chi continua a dirlo forse non ha proprio capito. La sua faziosità non era manifesta – forse lo era a Cacciari o ad Aldo Grasso, ma non a milioni di pensionati che di lui si fidavano, e alla minaccia comunista di Romano Prodi ci hanno creduto davvero. Perché gliela raccontava Fede, e Fede li conosceva: ben più di Grasso o Cacciari, o degli stessi Veltroni e D’Alema, che prendendo la tessera del Fede Fans Club mostrarono decisamente di sottovalutare il problema. O forse credevano che la loro indulgenza per Fede sarebbe stata ricambiata, quando anche a sinistra sarebbero spuntati agit-prop altrettanto bravi.
Il che non si è avverato. Nessuno a sinistra si è mai anche solo avvicinato all’efficacia propagandistica di Emilio Fede. Forse perché la sinistra italiana è matura, vaccinata, dotata persino in abbondanza di senso critico (che troppe volte rivolge su sé stessa). Forse. Perlomeno, a me piace pensarla così. Oppure semplicemente nessuno era bravo quanto Fede, e lui non poteva che andare al miglior offerente. http://leonardo.blogspot.com
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Un pastrocchio con nomi e cognomi

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Tra tante cose discusse e discutibili che troveremo nella nuova legge elettorale, c'è una clausola che rischia di passare inosservata, mentre forse è la chiave di volta della repubblica che ci attende (la terza? la seconda? Abbiamo perso il conto). Le prossime elezioni del 2013 saranno elezioni "quasi" presidenziali. Non sceglieremo più una coalizione (d'altro canto si è già visto che le coalizioni non sempre reggono), ma sulla scheda troveremo i nomi che ogni partito candiderà alla presidenza del consiglio. In fondo si tratta di formalizzare qualcosa che i principali partiti facevano già: sulle schede del 2008 si leggevano molto evidenti i nomi "Berlusconi", "Veltroni", "Casini", "Di Pietro", stampigliati nei rispettivi bollini. Eppure oggi non siamo governati né da Berlusconi, né da Veltroni. La caduta di Berlusconi ha provvisoriamente interrotto il tentativo di trasformare la repubblica parlamentare in semipresidenziale, senza modificare la Costituzione formale (perché il tempo e il consenso non si trovano mai), ma semplicemente truccando le schede. Un tentativo più che mai berlusconiano, non solo perché Berlusconi ne era tra i fautori (del resto anche a sinistra l'idea non dispiaceva a tutti), ma soprattutto per il metodo: cambiare la Costituzione è troppo complicato? E allora cambiamo il bollino: se modifichi la forma, prima o poi anche la sostanza si adegua (continua sull'Unita.it, H1t#119)

Quando però la prassi del nome diventerà ufficiale sarà difficile continuare a parlare di Repubblica parlamentare. Sul piano formale, la nomina del Presidente del Consiglio continuerà a spettare al Capo dello Stato; sul piano sostanziale, al termine di mesi di campagna elettorale ovviamente personalizzata, gli elettori avranno la sensazione di avere eletto il loro presidente. Anche in una situazione di crisi, un governo tecnico di fine legislatura come quello di Monti diventerà praticamente impossibile: la legislatura legherà il suo destino a quello del premier ‘eletto’ dal popolo. Non sarà nemmeno necessaria la maggioranza assoluta dei consensi: chi riuscirà a farsi crocettare almeno una scheda in più, Alfano o Bersani che sia, sarà autorizzato a formare qualsiasi governo con qualsiasi coalizione, senza tradire nessun mandato elettorale né formale né sostanziale. Si capisce che la cosa possa piacere sia ad Alfano, sia a Bersani, sia all’UDC che come ago della bilancia potrebbe veder raddoppiato il suo potere contrattuale: specie se Lega, SeL e IdV (e 5 Stelle) non riuscissero a superare lo sbarramento.
E in caso di emergenza? Quando un leader non riesce più a governare e la situazione economica o geopolitica rende rischioso il ricorso a elezioni anticipate? Non è un caso così impossibile, come abbiamo visto negli ultimi due anni. E dunque sappiamo che il capo di un governo senza più maggioranza né consenso nel Paese ha davanti a sé due strade. Può tirare a campare, forte del sostegno degli italiani che hanno crocettato il bollino col suo nome, comprandosi letteralmente la fiducia di parlamentari eletti in altri schieramenti: è quello che ha fatto Berlusconi tra gli autunni 2010 e 2011, un intero anno buttato via a inseguire i capricci di Scilipoti e compagnia. Oppure il premier può farsi da parte e lasciare che una maggioranza diversa prenda forma ed esprima un governo diverso. Direi che i fatti hanno mostrato quale delle due vie dia risultati e quale sia quella fallimentare. Ecco, dal 2013 questa potrebbe diventare l’unica praticabile. Come se dagli errori i nostri statisti non riuscissero a imparare nulla. Forse soltanto come commetterne più spesso, e più grossi ancora. http://leonardo.blogspot.com
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Guida al suicidio responsabile

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Ma ammettiamo pure che abbiano ragione Monti e la Fornero; che davvero i lavoratori italiani non si possano più permettere il diritto di reintegro; che in questa congiuntura europea e mondiale l’Italia abbia bisogno, più che di una riforma del lavoro, di una sua decostruzione; che i licenziamenti facili siano la scossa positiva di cui le imprese hanno bisogno. Ammettiamo, per amor di ipotesi, che questa riforma di destra abbia un senso. Ma perché la dobbiamo sostenere noi che di destra non siamo?

Non potevano scriversela e votarsela loro, quelli che dicevano di essere di centrodestra e che hanno avuto governo, maggioranza parlamentare e largo consenso nel Paese per otto anni degli ultimi dieci? Dovrebbe invece sostenerla il PD di Bersani, a costo di alienarsi una larga fetta del suo elettorato, che andrà a ingrossare le file del nuovo massimalismo antieuropeo e complottista? E perché va sempre a finire così, che il centrodestra governa e non fa nulla finché non arriva la crisi, e quando arriva la crisi le misure punitive deve intestarsele anche il centrosinistra? (continua sull'Unità - H1t#118, niente di originale ma mi sembra che funzioni ancora).

Il sospetto è che in Italia, più che tra sinistra e destra, si assista a una finta dialettica tra il principio di realtà e il principio del piacere. Chi ha votato Berlusconi o Bossi – scrivevo qualche tempo fa – non è di destra in senso storico, o liberale, o perfino fascista: Lega e PdL si votavano per la soddisfazione immediata che garantivano, promettendo ogni volta di tagliare le tasse e ridisegnare fantomatici confini federali. Allo stesso modo, chi vota centrosinistra ormai ha ben poco di comunista o di socialdemocratico (anzi ha contribuito più volte al varo di riforme di sapore liberale); di solito lo fa per un senso più o meno consapevole di responsabilità individuale o collettiva; per entrare in Europa, o restarci, per salvare il bilancio, il buon nome del Paese, eccetera eccetera. Il Centrodestra regala sogni, il centrosinistra interviene ogni cinque anni a salvare i conti. Da questo punto di vista non si tratta di due schieramenti contrapposti, quanto piuttosto complementari: se Berlusconi ha potuto folleggiare (ma gli italiani non è che abbiano folleggiato parecchio, nemmeno durante i suoi mandati), lo deve agli odiatissimi Amato, Ciampi, Visco, Padoa Schioppa, che al momento giusto arrivavano a salvare i conti e a porre le basi per una nuova trionfale campagna anti-oppressione-fiscale.
Nei fatti anche questa manovra sembra un prendere-o-lasciare: il PD lascerà? O farà qualche distinguo, tenterà di concertare qualche contentino, metterà il musetto, ma in sostanza voterà una manovra che è una botta dura al suo bacino elettorale? Se cederà sarà in nome del supremo valore della “responsabilità”: l’unico paletto rimasto saldo nel cedimento ideologico circostante. Il PD è un partito che se c’è da sacrificarsi, lo fa. In fondo è nato dal sacrificio di due identità (democristiana e postcomunista) che Veltroni sanciva in nome del bipartitismo di domani e di una vittoria nel futuro remoto. Ma l’idea di sacrificarsi per il bene del Paese viene più da lontano: è l’eredità di Prodi, l’idea che l’Italia possa pensare di rivolgersi al centrosinistra soltanto quando è con l’acqua alla gola e deve essere salvata da sé stessa. Dovevamo entrare nell’Unione Europea, ce l’abbiamo fatta, poi dovevamo entrare nell’Euro, missione compiuta, ora dobbiamo restarci a dispetto dello spread: e ogni volta c’è sempre un professore che fa due conti, e un partito che fa un po’ di manfrina e poi si adegua. Il canovaccio è così vecchio che i protagonisti di oggi sembrano recitarlo istintivamente.
Una volta questa tendenza della sinistra responsabile italiana a farsi responsabilmente male la si chiamava tafazzismo. Io però sarei per eliminare questa parola di cui i giovani d’oggi (spero) ormai ignorano l’etimo. Preferisco raffigurarmi il PD come una mamma sollecita che con le sue continue attenzioni e autoimmolazioni non fa che ritardare il momento in cui gli altri membri della famiglia cominceranno a sviluppare una qualche forma di responsabilità, o anche solo di dignità. E mi chiedo se non è ora di mollare il pupo, e che si voti la sua Thatcher da solo se davvero ne ha il coraggio.http://leonardo.blogspot.com
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e lascia pur grattar dov'è la rogna

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"Vengono insegnati testi antisemiti, sia nella forma che nel contenuto, sia nel lessico che nella sostanza, senza che vi sia alcun filtro o che vengano fornite considerazioni critiche rispetto all’antisemitismo e al razzismo. Un esempio emblematico è la Divina Commedia, caposaldo della letteratura italiana". (Dal documento "Via la Divina Commedia dalle scuole" del comitato per i diritti umani Gherush 92).
Li hanno criticati in tanti, ma in realtà quelli di Gherush92 hanno capito tutto: in effetti io quando spiego l'Inferno di Dante in classe gliela metto giù proprio così. “È tutto vero”, dico ai miei pupilli, “lui c'è stato e la sua è una testimonianza oculare: se vi comportate male ci andrete, se fate la spia finirete conficcati per l'eternità in una calotta glaciale sotterranea al centro dell'universo (perché la Terra, vi rammento, è al centro dell'Universo, circondata da nove cieli di cristallo concentrici, e da Dio primo motore immobile); se nell'intervallo seminate la zizzania andrete nello stesso girone di Maometto e vi fate sbudellare tutti i giorni da un demonio preposto”. O pensavate che la spiegassi diversamente?

“Ma prof mi scusi, come fa la terra a essere al centro dell'universo se deve girare intorno al sole che è nella zona periferica di una galassia tra tante?”
“Chi è che ti ha raccontato queste cose?”
“La prof di scienze”.
“La prof di scienze sta seminando zizzania” (continua sull'Unità, H1t#117)

Sto scherzando, meglio dirlo subito. La questione è seria, invece. È vero, quell’atto di denuncia sembra provenire da un altro pianeta: un mondo in cui gli abitanti a furia di prendersela col relativismo etico devono aver rinunciato a qualsiasi forma di relativismo. Il passo successivo sarà smettere di leggere l’Iliade: per apprezzarla davvero bisogna convertirsi agli Dei dell’Olimpo e forse non vale la pena. Ma è proprio perché Gherush sembra venire da un pianeta diverso, che il suo sguardo sulla Commedia è interessante. La illumina da un lato diverso dal solito, un lato che a scuola e nelle università spesso non guardiamo, o fingiamo di non vedere. La Divina Commedia, e l’Inferno in particolare, è un edificio immaginario di inestimabile valore letterario, ma è un edificio costruito sull’odio.
Poco importa che gran parte dei destinatari di questo odio, più che le comparse ebraiche e musulmane, siano i compatrioti di Dante, e i toscani più di tutti; poco importa che la vera città diabolica, quella che sembra aver letteralmente colonizzato l’inferno, sia Firenze stessa; rimane il fatto che Dante abbia scritto cento canti, ripartiti in tre cantiche, tutti fondati sull’incredibile, sfacciata presunzione di conoscere la lista celestiale dei Buoni e dei Cattivi; quella che a norma di Vangelo solo Gesù stilerà a tempo debito. Nessun scrittore si era mai spinto così in là, nessuno aveva raggiunto simili livelli di autostima (lo stesso Dante sapeva che sarebbe restato a lungo nel girone dei superbi). Il titanismo di un poeta che si sostituisce al Cristo del giudizio e descrive in dettaglio regno dei morti e regno dei cieli: ce n’era abbastanza per scomunicarlo – tanto più che, com’è noto, nemmeno per i papi del suo tempo Dante aveva molta simpatia. Invece tutto sommato se la cavò: a differenza di altre opere dantesche la Commedia non finì nemmeno nell’Indice dei Libri Proibiti. E tutto questo per un motivo semplice, sul quale secondo me a scuola non si riflette mai abbastanza: Dante si salvò perché non fu mai veramente preso sul serio.
Lui voleva fare il profeta, voleva che nel suo Inferno ci credessimo veramente; con le sue cantiche intendeva dare il suo contributo a un progetto di restaurazione dell’Impero; noi abbiamo messo in secondo piano il messaggio di fondo e ci siamo concentrati sui dettagli, sulla sapienza narrativa, sull’abilità linguistica, sui versi memorabili, sulle sue doti visionarie… insomma abbiamo fatto finta che fosse semplicemente un poeta. Lo era, ma intingeva il pennino nel sangue delle battaglie del suo secolo: è il figlio di un mondo violento, superstizioso, intollerante. Questo Gherush92 lo ha capito, ben più di Benedetto Croce che trattava la Commedia come una vecchio mobile incrostato di gemme di poesia pura: se la struttura del mobile medievale era ormai inservibile, le gemme si potevano ancora estrapolare dal contesto e apprezzare oggi come nel Trecento, perché la poesia quando è pura è fuori dal tempo. Questo almeno pensava Benedetto Croce; ma mi chiedo se in fondo non lo pensiamo ancora noi, quando pretendiamo di leggere la paginetta di Paolo e Francesca come “poesia”, magari poesia amorosa, ignorando che Dante non voleva semplicemente commuoverci al pensiero di un amore tragico; Dante voleva spaventarci, Dante ci descriveva l’inferno in cui potevamo cadere se avessimo letto o scritto poemi galeotti, Dante voleva che nessuno li scrivesse più e che nessuno s’innamorasse più.
“L’arte forse è il più raffinato e subdolo strumento di comunicazione, il più potente veicolo di diffusione e il mezzo più suadente per l’incitamento all’odio” scrive Gherush92 nella sua controreplica; e io sono d’accordo. Se poi coi secoli ci ricordiamo solo dell’arte, e ci dimentichiamo dell’odio che l’aveva ispirata, non siamo veramente buoni lettori, e dobbiamo essere grati a Gherush e al suo sguardo così alieno dal nostro. Non si può capire Dante se non si capisce la rabbia che c’è dietro: una rabbia con coordinate precise, storiche geografiche e sociali, che a scuola dovremmo fornire ma non sempre riusciamo a farlo. Una rabbia magari più anti-guelfa e anti-fiorentina che anti-islamica o antisemita. Ma pur sempre rabbia.
Resta a questo punto da spiegare “perché i ragazzi delle scuole dovrebbero studiare un’opera che offende e denigra popoli, gruppi e categorie di persone”. Ebbene, proprio per questo motivo: per lo stesso motivo per cui a scuola studiamo la Shoah, nel suo contesto storico, proiettando immagini di nazisti sterminatori senza essere nazisti, di solito, né sterminatori. Perché odio e intolleranza sono una componente importante di quella cosa che si chiama umanità e che noi umanisti riteniamo di poter studiare (quando ancora non andiamo in cerca di gemme fuori del tempo, come Croce e i crociani pretendevano di fare). Perché se togliessimo la violenza e l’intolleranza dai programmi scolastici, alle medie non ci resterebbe che studiare la Melevisione (con la strega censurata) e al liceo, con calma, Moccia. Perché non crediamo più, non abbiamo creduto mai che l’Inferno e il Purgatorio e il Paradiso danteschi fossero resoconti di viaggi veri: ma ancora oggi crediamo che siano notevolissimi viaggi nel mondo interiore di un uomo che è straordinariamente rappresentativo della sua epoca e civiltà. Perché è fondamentale non solo spiegare che la terra è all’insignificante periferia di una galassia tra tante, ma anche che per millenni abbiamo pensato che fosse una Casa del Grande Fratello al centro dell’universo e che Dio spiasse ogni nostra mossa per giudicare se valesse la pena o no di torturarci per l’eternità. Se la insegniamo così – e in Italia dovremmo insegnarla così – allora sì, ne vale la pena, più di tante poesiole e prose edificanti. Sennò forse davvero sarebbe meglio studiare qualcos’altro. http://leonardo.blogspot.com
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"Né domani né mai"

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Per quanto possa essere parso inelegante o semplicemente rozzo, non si può dire che il riferimento di Alfano alle "nozze gay" non abbia ottenuto un risultato: a distanza di 48 ore i dirigenti del PD - che sulla questione TAV avevano dato prova di una certa inedita compattezza - stanno litigando; addirittura la presidente Bindi contro il vice Scalfarotto. La prima dice che il no ai matrimoni gay è un "punto molto fermo"; per il secondo "il matrimonio è l'unica soluzione razionale per le coppie omosessuali". Le posizioni, come si vede, sono piuttosto lontane da qualsiasi compromesso, che è esattamente quello che dovrebbe formulare un partito.

Non è un caso. Lo si era già capito ai tempi del disegno di legge sui DiCo: c'è una questione che più di ogni altra riesce a mostrare in controluce i punti di massima fragilità del Partito Democratico, ed è precisamente la questione del matrimonio gay. Niente riesce a polarizzare altrettanto bene laici e cattolici di centro-sinistra, che su tanti altri argomenti hanno opinioni assolutamente sovrapponibili. Alfano poteva dire tante cose e forse le ha dette, ma la piaga su cui poteva mettere il dito è una sola: tutto il resto è indolore e ce lo siamo già scordati. Le nozze gay invece fanno male: mettono contro i cattolici e i loro "valori non negoziabili" e i gay a cui è negato un diritto civile. In mezzo, una buona percentuale di elettori che forse sull'argomento non hanno una posizione chiara ma che legittimamente si aspettano che il loro partito ne formuli una, invece di trovarsi a leggere di battibecchi tra presidenti e vice.

Chi scrive è abbastanza convinto che al matrimonio omosessuale ci si arriverà... (continua sull'Unità, H1t#116Se l’Italia riuscirà a restare agganciata alle economie e alle società più avanzate, non c’è motivo perché quello che è successo in Spagna non avvenga anche da noi. Non è tanto un problema di “se”, quanto un problema di “quando”. A tal proposito non ho motivo di dubitare della fermezza della Bindi: finché lei conterà qualcosa (e conta ancora molto) di matrimoni gay non si parlerà. Ovvero, se ne parlerà, ma soltanto per litigare, e gli ultimi ad approfittare di questi litigi saranno le coppie gay. Bisogna sempre tener conto che la Bindi non è su quella sedia di Presidente per caso: che alle primarie del 2007 fu l’unica seria avversaria di Veltroni, con una piattaforma che per certi versi era più progressista di quella del vincitore. Non è mai stata una baciapile alla Binetti, però è cattolica e i cattolici, di matrimonio gay, non intendono sentir parlare: non è un mistero, lo dicono apertamente da anni.

Tornano in mente le parole che un altro ex esponente della Margherita, Pierluigi Castagnetti, si fece sfuggire tre anni fa“Noi abbiamo due appartenenze: una alla Chiesa, l’altra alla politica. Per me, come per Franceschini, per tutti noi cattolici, insomma, il vero “capo” è lui: il Papa. Per noi è il vicario di Dio in terra, e questo gli ex diesse dovrebbero alla fine comprenderlo”. In realtà non c’è nessun segreto: Castagnetti, la Bindi, Franceschini, non hanno mai fatto mistero di avere “due appartenenze”. Gli “ex diesse” dovrebbero comprenderlo: si può discutere di tante cose; perfino di Chiesa, finché si parla di determinati aspetti laici della questione (l’ICI, l’otto per mille) ma di sacramenti no: e per i cattolici il matrimonio in primo luogo è un sacramento. Per questo lascia perplessi l’attacco di Paola Concia alla Bindi (“non sei una buona cristiana se non metti al centro la dignità umana, il rispetto di tutti, la felicità di tutti”) : s’intende, la Concia ha tutti i diritti di sentirsi offesa, ma se pensa di poter dare lezioni di ‘buon cristianesimo’ alla Bindi casca un po’ male. Non c’è nessuna possibilità che tra l’insegnamento del Papa e i consigli di un’omosessuale sposata in Germania la Bindi possa dare maggior peso a questi ultimi. E allora che si fa?
Ci sono due strade – fermo restando che secondo me prima o poi ci arriveremo – per non arrivare al matrimonio gay nel tremilaedodici. Il primo consiste nel far uscire la questione dal PD, e in generale dal centrosinistra: dopotutto è una questione bipartisan, molti gay votano legittimamente a destra o non votano affatto. Anche nel resto del mondo, quella per i diritti civili non è necessariamente una battaglia di sinistra: vedi le aperture di Cameron sull’argomento. Invece di intestardirsi a negoziare con chi non intende negoziare (la Bindi e compagnia), i gay del centrosinistra potrebbero provare a creare una lobby trasversale ai partiti. La principale obiezione a un’ipotesi del genere è: te li immagini deputati pidiellini o leghisti sensibili a un argomento del genere? Onestamente no, almeno in questa legislatura non me li immagino, ma nemmeno mi immagino che all’improvviso la Bindi cambi idea perché la Concia le fa il catechismo. Invece una persona che dopo averne discusso con la Concia ha cambiato le sue idee è stata l’ex ministro Mara Carfagna…
La seconda strada ce l’aveva già mostrata la Bindi stessa, con la bozza sui DiCo. In sostanza si trattava di questo: visto che per i cattolici il matrimonio è in primis un sacramento, proviamo ad aggirare la questione, trasformandola in un mero problema di terminologia: inventiamo un’altra istituzione, chiamiamola Pacs o Dico o Xswf, mettiamoci dentro tutti i diritti che si aspettano i gay, e dopo un po’ nessuno farà caso alla differenza. Secondo me non era una cattiva idea, almeno per cominciare: Scalfarotto però dice che non se ne parla più: “troppi anni sono passati dal 2007″, dice, “troppo il mondo ha proceduto per poter farci ingollare una legge in cui le coppie non diventano tali perché esprimono di volerlo ma perché possono provare di aver già passato un tot di anni insieme”. Su una cosa ha ragione: non si è mai capito perché per fare un DiCo una coppia dovesse certificare qualcosa come tre anni di felice convivenza, mentre per sposarsi no. E tuttavia la legge avrebbe avuto effetto retroattivo, e avrebbe semplificato la vita di migliaia di persone: certo, non si sarebbe chiamato “matrimonio”, ma nel giro di una generazione quanti avrebbero notato la differenza?
Scalfarotto dice che è passato troppo tempo, ma per la verità sono passati appena cinque anni: cinque anni in cui tante altre coppie avrebbero potuto migliorare oggettivamente la propria condizione. Può anche darsi che il mondo abbia fatto progressi inimmaginabili, in questi cinque anni, ma nel frattempo l’Italia non sembra aver fatto alcun passo in avanti, né sul piano sociale, né su quello politico: e di questo il muro contro muro tra presidente e vicepresidente del PD mi sembra una prova eloquente. http://leonardo.blogspot.com
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Vedetta valsusina

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In questi giorni ho letto un po' dappertutto che, d'accordo, la TAV può essere un'idea discutibile, i NO-TAV possono avere la loro parte di ragione: però salire sui tralicci è sbagliato, salire sui tralicci è semplicemente stupido. Io non so bene cosa pensare, ci metto un po' a formare i miei giudizi. Sto ancora riflettendo su un episodio di 152 anni fa.

Siamo a Montebello, nell'Oltrepò pavese, a duecento chilometri di distanza dal fronte della Val di Susa. Anche a quel tempo c'era un conflitto in corso, che forse nessuno aveva ancora osato chiamare Seconda Guerra d'Indipendenza. In sostanza Napoleone III mira a cacciare gli austriaci dalla pianura padana, e a formarvi uno Stato satellite dell'Impero francese, da affidare alla dinastia dei Savoia e alle cure del conte di Cavour. È il venti maggio e nella zona cominciano a prendere posizione truppe francesi e piemontesi; ma si è capito che anche gli austriaci sono in zona. Un ragazzino del luogo, Giovanni Minoli (nessun grado di parentela col giornalista), sale su un frassino per dare un'occhiata. Un cecchino austriaco lo colpisce di striscio. Minoli viene prontamente soccorso dai soldati francesi e piemontesi, che lo ricoverano a Voghera, ma la medicina del tempo è quel che è, e insomma Minoli muore per un'infezione polmonare, dopo sette mesi di agonia.

Probabilmente i Sallusti dell'epoca, perché in tutte le epoche ce ne sono (anche se forse a noi è toccato il peggiore) lo avranno definito un "cretinetti": cosa c'è in effetti di più cretino che salire su un albero in un campo di battaglia? Se ti prendi una palla a un polmone te la sei meritata tutta. E poi cos'è questa frenesia di voler aiutare i soldati: non poteva salirci uno di loro, sull'albero, ché la guerra sarebbe il loro mestiere? Ne avranno fatti, di discorsi del genere, ai tavolini dei caffè.

Ma presto c'è stato altro di cui parlare. (Continua sull'Unita.it, H1t#115)

Ma presto c’è stato altro di cui parlare. Altre battaglie terribili, come Solferino; e poi l’armistizio di Villafranca che fa infuriare e dimettere Cavour; l’anno dopo l’impresa dei Mille e, in breve, l’Unità d’Italia. In mezzo a tante vittorie e tanto eroismo, la memoria di Minoli si perde completamente; tanto più che era orfano, e nessuno ne aveva reclamato il corpo, sicché ancora oggi ignoriamo dove sia sepolto. Il silenzio è tale che quando Edmondo De Amicis, un quarto di secolo più tardi, infila in Cuore la storia della “Piccola vedetta lombarda” (sostituendo alla lunga agonia una più spiccia morte in battaglia), i lettori la scambiano per la solita leggenda edificante e patriottica: la classica figurina da additare agli studenti dell’epoca umbertina come esempio di coraggio, eroismo, dedizione alla causa eccetera eccetera.
Però, prima di diventare una figurina, Giovanni Minoli è esistito davvero: perlomeno a questa conclusione sono giunti, qualche anno fa, i ricercatori Fabrizio Bernini e Daniele Salerno. E ora che non è più un personaggio di carta ci possiamo porre il problema: eroe o cretinetti? Cretinetti senz’altro, dal punto di vista degli austriaci, legittimi difensori dell’autonomia del regno Lombardo-veneto dalle mire espansionistiche di Napoleone III e dei suoi lacché piemontesi. Se avessero vinto loro, di Italia unita per un altro po’ non si sarebbe più parlato. Nessuno scrittore avrebbe mai additato agli studenti del Granducato di Toscana o dello Stato della Chiesa il modello di un un ragazzaccio che sale su un albero per fare una spiata. Ma i piemontesi la guerra l’hanno vinta (con qualche complicazione): l’Italia è unita e Minoli è uno dei suoi eroi.
La guerra del TAV non è ancora finita, e non saranno nemmeno i confronti tra la popolazione e le forze dell’ordine a risolverla. Quella in Val di Susa è soprattutto una guerra di idee: le due fazioni in campo hanno in mente due modelli di sviluppo diversi, hanno fatto calcoli diversi, e da molto tempo non si capiscono più. Se dovessi scommetterci sopra, probabilmente direi che il TAV si farà, mi basta vedere da che parte stanno i manganelli. Ma se il TAV sarà veramente un successo lo sapremo solo nei prossimi venti, trenta, cinquant’anni.
E allora forse potremo rispondere serenamente alla domanda di questi giorni: salire su un traliccio dell’alta tensione come ha fatto Luca Abbà; mettere a repentaglio la propria vita per salvare un territorio da un modello di sviluppo che in coscienza si reputa sbagliato, è un atto di eroismo o di stupidità? Se tra vent’anni la TAV funzionerà a regime, se avrà ridotto il traffico su gomma e ripianato le enormi spese che sosterremo, il problema nemmeno si pone. Se invece si sarà dimostrato un monumento inutile, se altre evoluzioni l’avranno già reso superato, i Sallusti del futuro la vedranno in un modo diverso. E Abbà si ritroverà anche lui in una figurina, come quello studente cinese davanti al carro armato in piazza Tienammen.
In fondo è facile riconoscere gli eroi: basta aspettare qualche tempo, e ogni cosa diventa ovvia e necessaria come la trovi scritta sui libri. Ma gli eroi non ce l’hanno tutto quel tempo: quando arriva un nemico si fa la prima cosa che ti viene in mente, sali su un albero oppure su un traliccio, e poi la Storia va come deve andare. Io spero che Abbà ci metta ancora un bel po’ a passare alla Storia; che si rimetta e abbia ancora tante battaglie, da vincere o perdere, ma tante. http://leonardo.blogspot.com
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Bastardi senza Loria

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Io ho avuto tante fortune nella vita, e una è questa: a un certo punto nella mia città, che è minuscola, è spuntata una delle biblioteche più belle d’Italia. Proprio nel centro pedonale, in una ex scuola elementare, ex fabbrica del truciolo, rimessa a nuovo e rivestita di dischi, videocassette, dvd, postazioni internet, e soprattutto libri… Però se vi dico che è bella, non è tanto ai libri che penso. Ci sono senz’altro biblioteche con più libri, ma non importa: basta avere un prestito interbibliotecario che funziona, dei bibliotecari che sanno il loro mestiere, e ogni biblioteca diventa quella di Babele. Ne ho viste di più grandi in città grandi, di più fornite in città universitarie, ma il mio è un centro piccolissimo senza università – anche se ce ne sono quattro tutt’intorno. Quello che fa della nostra biblioteca una delle più belle d’Italia è il suo pubblico.

Studenti, pensionati, lavoratori, stranieri, nella nostra biblioteca vengono tutti: è il luogo più condiviso di tutta la mia città. La varietà di persone che ci trovi dentro non la vedi da nessun’altra parte: né in parrocchia, né in palestra, nemmeno al pronto soccorso. Forse a scuola, tra i bambini, ma gli adulti anche in piazza si tengono separati, ognuno nel suo capannello. La biblioteca è l’unico posto in cui tutti troviamo qualcosa che ci serve, la dimostrazione più bella di cos’è la cultura: non un castello che svetta nelle tenebre dell’ignoranza, ma il posto dove puoi entrare per guardare un film comico in lingua originale, e scoprire a pochi metri un romanzo di cui non avevi mai sentito parlare, un disco di Beyoncé, una fuga di Bach. Le persone che vengono qui anche alla domenica, dove sarebbero altrimenti? Allo stadio, al cinema, in un internet point? Probabilmente non rischierebbero mai di incontrarsi. Qui il rischio c’è, tutti i giorni, ed è fantastico.

Io ho avuto gran fortuna nella vita, ma forse non me la meritavo... (continua sull'Unita.it, H1t#114).

Io ho avuto gran fortuna nella vita, ma forse non me la meritavo. Ho avuto una biblioteca meravigliosa a pochi passi da casa, e adesso sto qui a guardare mentre va in malora. Lo stesso Comune che ha deciso di aprirla, investendoci cinque milioni appena cinque anni fa, sta per lasciare a casa i 17 dipendenti che l’hanno fatta funzionare fin qui. La cosa che fa più rabbia è che non lo si può nemmeno chiamare licenziamento, perché i 17 non erano dipendenti, bensì “soci” di una cooperativa che aveva vinto già due appalti. Erano persone capaci, selezionate in base al loro profilo professionale: per diventare “socie” avevano dovuto superare la scrematura di un esame. Hanno gestito una situazione non facile, hanno lavorato per sette euro e mezzo all’ora anche il sabato e la domenica senza straordinari, dal momento che il loro contratto non ne prevedeva. Quando nel 2010 il Comune ha iniziato a ridurre l’orario, con la chiusura del lunedì, loro hanno continuato a darci dentro e il servizio è rimasto agli stessi livelli. E dal primo aprile se ne staranno a casa. Pessimo scherzo, ma com’è potuto succedere?
L’impressione è che al Comune non si siano tutti resi conto che non rinnovare una convenzione equivale a licenziare un personale molto qualificato: in fondo il contratto multi-servizi che si fa con le cooperative è lo stesso con cui si gestiscono le pulizie. Qualcuno ai piani alti era convinto che fossero ventenni, belli giovani e (dal primo aprile) disoccupati: gente che al posto fisso non ci tiene, se non c’è più posto tra gli scaffali si può sempre trovarne in un fastfood. E invece molti sono laureati, sopra la trentina, con famiglie a carico, e mutui accesi, eccetera eccetera. Quando dico che la nostra biblioteca è la più bella d’Italia, mi riferisco anche a loro, che riuscivano a portarti sempre tutto quello che cercavi, anche se era in deposito e altrove ti avrebbero detto di ripassare tra qualche ora, o il giorno dopo. Questo era fondamentale, in una biblioteca bella ma piccola, con poco spazio per gli scaffali: erano loro i nostri scaffali viventi, e senza di loro difficilmente la biblioteca funzionerà.
Al Comune dicono che saranno sostituiti da sei dipendenti che vengono da altri settori, e che il servizio continuerà allo stesso livello. Faccio i miei auguri a chi arriverà dal primo aprile, ma posso essere scettico? Non credo che potranno affrontare la stessa mole di lavoro che oggi gestivano in diciassette. Ma il Comune da qualche parte deve stringere – il solito problema – e forse la biblioteca non è così strategica dopotutto: tanto più che forse la nostra squadra di calcio sarà promossa, e quindi bisognerà rifare lo stadio. Ma il pubblico mescolato che popolava la nostra biblioteca, uomini donne e bambini, italiani e stranieri, studenti e lavoratori… chissà se allo stadio alla domenica ci va. Probabilmente molti torneranno ai loro capannelli, o se ne staranno ognuno a casa propria, senza più il rischio d’incontrarsi e magari qualche volta di piacersi.
Ultimi dettagli, di non ultima importanza: il mio Comune si chiama Carpi (MO), la biblioteca multimediale si chiama Arturo Loria, la giunta che ha preso queste decisioni è di centrosinistra. Lo è sempre stata, ma questo alla fine non è che cambi molto la questione. La metto giù semplice: per me è di sinistra chi fa cose di sinistra, e il primo esempio che mi viene in mente è una biblioteca bellissima che forse tra un mese non funzionerà più, dove la cultura non si vergognava di essere una cosa popolare.http://leonardo.blogspot.com
(Su esuberanti.altervista.org si trovano tutte le informazioni aggiornate giorno per sul caso della Biblioteca Loria di Carpi, con una rassegna stampa curata dai bibliotecari. Si può anche firmare la petizione in loro sostegno. Della biblioteca dovrebbe parlare anche la puntata di domani di Ballarò).
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Anche peggio della vera tv

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Il sospetto orribile è che il giorno in cui avremo finalmente un Festival della Canzone con belle canzoni, presentato da professionisti che conoscono il mestiere, uomini e donne naturalmente affabili, eleganti e di bella presenza con alle spalle mesi di preparazione di ogni benché minimo dettaglio, ma anche in grado di improvvisare a sangue freddo nel momento dell'inevitabile imprevisto, gente insomma che l'ingaggio se lo guadagna col sudore e con l'ingegno - ecco, il giorno che avremo un Festival così, non perfetto ma fatto molto bene, il sospetto orribile è che cambieremo canale dopo pochi minuti. Perché a noi, poi, delle canzoni italiane, non è che interessi così tanto in fondo. (Continua sull'Unità - H1t#113)

Un festival ben fatto, chi se lo guarderebbe?



Basta riflettere su quanta poca musica italiana c’è per il resto in tv: pensate a chi rimarrebbe a guardarsi gli Amici di Maria se invece di ballare e litigare tra loro cantassero soltanto, e cantassero soltanto canzoni italiane. Pensate a chi resterebbe a guardarsi X-Factor (che già non è questo schiacciasassi dell’auditel) se i concorrenti non potessero pescare da un repertorio anche anglosassone, e se Morgan ogni tanto non sbroccasse un po’. Così forse il problema è tutto qui: a un certo punto, non si sa bene perché, si è deciso che una cosa intrinsecamente un po’ noiosa come una competizione canora dovesse diventare l’evento televisivo dell’anno, e offrire a ogni edizione folgoranti metafore a tutti gli apprendisti Severgniniche in una mutanda di Belen o in uno sbrodolamento di Celentano si affannano a trarre auspici sull’andamento del Paese.
Il problema è che gli spettatori a guardare i cantanti si annoiano: si annoierebbero anche se lo spettacolo fosse impeccabile: e allora l’unico modo per tenerli lì (e piazzare inserzioni pubblicitarie) è sfruttare il fascino del disgusto, l’istinto primordiale che ci porta a rallentare per guardare gli incidenti stradali, che per altro sono molto spesso anche esteticamente più interessanti degli incidenti diplomatici che organizza Celentano. Ci sono stati senz’altro festival meglio riusciti, ma hanno fatto meno ascolti, e forse non ce li ricordiamo perché abbiamo guardato altro. Stavolta no, stavolta l’imbarazzo, lo stupore, l’incredulità, la rabbia ci hanno fatto restare lì davanti.
Questo non è comunque un buon motivo per fare di Sanremo una tendenza, o una metafora di come stanno andando le cose nel Paese in cui per attirare i telespettatori intorno a una vecchia competizione canora si manda tutto in vacca speculando sull’imbarazzo che suscitano i vecchi cantanti e le vallette che non hanno studiato. Probabilmente ci meriteremmo una televisione migliore, ma persino la nostra tanto bistrattata televisione è quasi sempre migliore di Sanremo, di questo Sanremo. Non che ci voglia tanto, ehhttp://leonardo.blogspot.com
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Perché poi sempre battutisti al governo

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Sapete qual è il problema con questo governo?
Che ci abbia alzato le tasse? No, noi non siamo così banali.
Che sia l'espressione dell'Unione Europea anche se l'Unione Europea non ha nessun piano? No, non è mica colpa di Monti, lui fa quel che può.
Che tra le sue priorità non ci sia la pace sociale? No. Forconi e tassisti sembrano rientrati.
Che parli sempre di sistemi per licenziare e mai di sistemi per assumere? Eh, ma non è mica il solo.
E insomma, allora, qual è il problema?



Sono le battute. Le gaffes. Non ci piacciono. Quasi quasi era meglio... no, non lo dirò mai. Però qualcuno forse comincia a... Ma le gaffes di Monti & co. sono così interessanti? è sull'Unita.it, e si commenta laggiù (H1t#112).

E insomma, la luna di miele dell’elettore di sinistra con il governo Monti è finita. Più che dai giornali lo si capisce su facebook, persino su twitter se non fosse ancora un po’ di nicchia. Era inevitabile, Monti è sensibilmente migliore del suo predecessore, ma non è un leader di centrosinistra e nemmeno ci tiene a sembrarlo: ha altre idee, altre priorità. La delusione era prevedibile, ma è interessante notare le forme in cui si esprime. Cos’è di Monti e dei suoi ministri che non ci piace più? Qualche proposta di legge, qualche scelta in materia economica? Non esattamente. Quel che non ci piace davvero sono le frasette.
Quelle piccole battute che magari non vogliono nemmeno strappare un sorriso, ma soltanto vivacizzare una conferenza stampa. Monti ha detto che il posto a vita è monotono, beh, non sempre ma a volte sì. Probabilmente non si aspettava questa ondata di indignazione.  Né pensava di scatenarla la Fornero, irridendo i figli che non vogliono allontanarsi da mamma e papà. Sono stati ingenui, bisogna dirlo. Ma lasciamo stare un attimo loro. Cosa ci sta succedendo? Perché invece di concentrarci sulle politiche di Monti & co. ci attacchiamo alle frasette? Io ho una teoria.
C’era una volta, pochissimo tempo fa, l’Antiberlusconismo. Era un movimento di massa, oddio, movimento, diciamo che era una massa che ogni tanto ondeggiava. Qualche frangia più o meno importante ogni tanto mostrava più definiti segni di vita, organizzando anche girotondi, cortei, raccolte di firme, boicottaggi: ma lo zoccolo molle dell’Antiberlusconismo seguiva a distanza, con prudenza. Ogni tanto, a intervalli quasi regolari, lo si osservava ribollire e fremere: erano le avvisaglie dell’unica vera ritualità degli antiberlusconiani, l’Indignazione Condivisa. Di solito funzionava così: Berlusconi andava in tv, o in una conferenza stampa, o al parlamento, e sparava una cazzata. No, chiedo scusa, Berlusconi adesso è a riposo e non posso più nascondermi dietro di lui per indulgere al turpiloquio. Insomma ogni tanto Berlusconi diceva una sesquipedale corbelleria, raccontava una barzelletta spinta, commetteva una gaffe monumentale… e la grande balena berlusconiana fremeva di sdegno, schizzava getti d’acqua dai pori, e correva a fotografare l’immagine di sé stessa indignata per la gallery di Repubblica. Tra tanti esempi, mi viene in mente quando prima di una tornata elettorale Berlusconi a un comizio disse che avrebbe vinto, perché gli italiani non erano così coglioni da votare contro i loro interessi – ecco, in quell’occasione molti si fecero fotografare col cartello IO SONO UN COGLIONE, che in alcuni casi risultava pleonastico. Eravamo così, noi antiberlusconiani. Avevamo bisogno di questi sussulti di indignazione per riconoscerci, svegliarci, ricordarci che quell’uomo ci stava rovinando l’esistenza – e poi tornare alle nostre occupazioni un po’ più leggeri.
C’era una volta l’Antiberlusconismo e c’è ancora, da qualche parte sotto le ceneri. Ma è confuso. In fondo ce l’abbiamo fatta, siamo sopravvissuti a Berlusconi. E però non vorremmo abbassare la guardia, vorremmo riuscire a opporci alle cose che non ci piacciono del governo Monti. Il problema è che non sappiamo come fare, perché Monti e i suoi ministri tecnici fanno una cosa alla quale non siamo più abituati. Politica. Niente a che vedere coi teatrini messi su da Berlusconi e Bossi negli ultimi anni. Ma la politica è complicata, e l’Antiberlusconismo è una creatura semplice, assuefatta alla semplicità. Sa solo fremere e sbuffare. Non gli resta che trovare qualcosa di Monti & co. che lo faccia fremere e sbuffare. Possibile che non dica mai una battuta scema? Possibile che i suoi colleghi non facciano mai qualche gaffe?
Dai e dai qualcosa si trova. Un sottosegretario che dica “sfigati” agli studenti fuoricorso. Cosa che in realtà è capitato a tutti di dire, pensando ad almeno uno dei fuoricorso che abbiamo conosciuto: però il sottosegretario non si doveva permettere. Un ministro che dice che il lavoro a vita è un’illusione. Un’altra che biasima quelli che vogliono lavorare “nella città di mamma e di papà”. E l’indignazione è esplosa, finalmente! Ne sentivamo un po’ la mancanza. Adesso però l’effetto è finito e magari c’è tempo per chiedersi: ma perché quelle frasette ci hanno fatto arrabbiare tanto?
Non è una domanda retorica. È davvero così importante sapere cosa pensa il sottosegretario Martone dei fuoricorso? Chi conosceva Martone fino alla scorsa settimana? Monti è stato indelicato a parlare di monotonia del posto fisso, ma è davvero questo il problema che abbiamo col governo Monti, le sue gaffes? O le scelte non sempre tecniche sul lavoro, sull’economia, sulla scuola? Perché ci concentriamo su frasette infelici, spesso estrapolate da un contesto? È come se fossimo in crisi d’astinenza dalle figuracce di Berlusconi: forse possiamo sopportare le manovre di Monti, ma non che B. si sia ritirato lasciandoci senza un gaffeur par suo.
Forse stiamo semplicemente guarendo, forse tra qualche mese le battute infelici di un governante che non ci rappresenta non ci faranno più sobbalzare e nemmeno discutere. Avremo cose più importanti a cui pensare. Saremo finalmente fuori dal berlusconismo, e dall’anti-medesimo. http://leonardo.blogspot.com
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Fuori le pale!

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La neve divide gli uomini in due categorie: chi tira fuori la digitale e chi tira fuori le pale.


Ed è questo il vero problema con la mia generazione, altro che Renzi. Il pezzo in cui si compie la mia mutazione definitiva in accigliato umarell si legge sull'Unita.it (H1t#111). Buon disgelo.

A questo punto probabilmente ne avete abbastanza della neve sui giornali, delle foto di neve degli amici su facebook, della neve in generale, e vi capisco. Racconto solo la mia storia, sperando che abbia un senso anche per voi.
Mercoledì avevo messo la sveglia presto, perché volevo spalarne il più possibile finché era leggera. Non è che temessi di restare bloccato nella banchisa, ma volevo evitare che il più del lavoro lo facesse il signore del piano terra, che si sveglia presto, ma non dovrebbe fare sforzi alla sua età. Poi purtroppo la Creatura aveva altri progetti, e insomma mi è rimasta soltanto una mezz’ora per farmi strada verso il cancello e spazzare il mio pezzo di marciapiede. A un certo punto, mentre spalavo, è arrivata la signora del piano terra a scusarsi del fatto che non fosse uscito suo marito, che purtroppo era febbricitante. Le ho risposto che non c’era problema, che io avrei fatto quel che potevo prima di andare a scuola, e che si riguardasse, ché anche mio padre era a letto con la febbre. Però la signora era uscita con la pala del marito (grossa il doppio della mia), e ci teneva a darmi una mano. Abbiamo pulito il nostro marciapiede, e anche quello della vicina anziana, che ha una badante simpatica che spazza sempre le foglie anche per noi. La mia è una città minuscola dove le foglie cadono tutto l’anno, tranne quando nevica.
Tutto intorno strade e marciapiedi erano in uno stato disastroso, ma d’altro canto aveva fioccato tutta la notte, non si poteva pretendere. In un qualche modo ho raggiunto la scuola: verso la fine delle lezioni il bidello è venuto ad avvisarci che la scuola avrebbe chiuso per due giorni. Nel giubilo generale, ho raddoppiato i compiti e ho ricordato a tutti di aiutare i genitori con le faccende, anche spalando il cortile se necessario. Poi sono tornato a casa anch’io. La strada era ancora una lastra di ghiaccio, ma non mi stupiva. Il Comune fa quel che può. A sorprendermi sono stati i marciapiedi: quasi tutti avevano ancora le orme che ci avevo lasciato al mattino. Ho dovuto camminare sulla rotta incerta delle automobili, finché non ho trovato l’unico marciapiede un po’ decente, che era quello che avevo spazzato io (ho scoperto poi che la badante della mia vicina aveva dato una ripassata). Ho pensato che in fondo erano passate poche ore, e la maggior parte dei bravi cittadini non aveva semplicemente avuto il tempo di spalare: erano al lavoro, o bloccati nel traffico da qualche parte. Sono salito, ho dato un’occhiata a internet. Foto di neve un po’ dappertutto.
Internet è l’unico vero contatto che conservo con la gente della mia età. Al lavoro ho a che fare con preadolescenti e con colleghi un po’ più avanti con gli anni (tranne i precari che di solito hanno fretta). Su internet invece sapete come va, uno anche se non vuole finisce per trovarsi le compagnie che merita. Le persone che trovo sui social network fanno parte della mia generazione. La generazione che mercoledì avrebbe dovuto prendere la pala e pulire almeno il marciapiede, un lavoretto di mezz’ora: invece stavano pubblicando le foto su Instagram. Non è che voglio fare del moralismo, anche se mi viene spontaneo. Però dopo due giorni di bufera, stasera, guardando i marciapiedi intorno al mio ancora coperti da quella che ormai è una lastra di ghiaccio dura, pericolosa per i bambini e per gli anziani… mi è venuta rabbia, certo, per aver sudato inutilmente: a cosa serve un marciapiede pulito in un angolo, se prima e dopo il ghiaccio invade tutto? Ma sotto la rabbia c’è il panico. Fino a qualche anno fa sapevo che ai marciapiedi ci avrebbe sempre pensato qualche pensionato che non chiedeva meglio che mostrarsi utile. Quella generazione ormai si vede che non ce la fa più, è a letto con la febbre e ne ha il diritto: e noi?
La mia generazione, quella che chiede a gran voce di ereditare il mondo e per carità, giustamente, di fronte alle banali difficoltà di una bufera di neve, reagisce come se fosse di nuovo l’Ottantasei: andiamo a giocare e a farci le foto. Io a dire il vero l’Ottantasei me lo ricordo proprio perché per la prima volta i miei mi diedero una pala in mano: niente di speciale, forse una mezz’ora, e poi facemmo anche noi il pupazzo di neve: però ricordo meglio la pala, era il segno tangibile (e pesante) che stavo crescendo, e che ci si aspettava che facessi anch’io qualcosa.
Poi magari mi sto rincoglionendo: magari è un problema della mia città minuscola, o del mio quartiere, magari a due isolati da qui c’è una strada coi marciapiedi perfetti, puliti da trentenni responsabili. Magari avrei dovuto scrivere un pezzo su Monti, o su Renzi. Volevo però spiegare che la mia sfiducia nei confronti dei miei coetanei non ha a che vedere con Renzi. È una cosa che mi viene da più lontano, e si nutre di tante delusioni quotidiane, come uscire di casa e trovare il ghiaccio sui marciapiedi. Qualcuno si farà male. Daranno la colpa al Comune. http://leonardo.blogspot.com
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Dove comincia il tuo naso?

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Non è una domanda retorica, sul serio, dove? Per colpa di Facci, e di Vauro, e di Peppino Caldarola, mi è capitato di passare alcuni preziosi minuti della mia vita a contemplare foto di Fiamma Nirenstein per capire che naso avesse veramente. Senza neanche riuscirci, peraltro.


Vi sembra un bel modo di prepararsi al Giorno della Memoria? A me non sembra un bel modo. Vauro e il naso di Fiamma si legge sulla nuova, fiammante, Unita.it, e si commenta laggiù, possibilmente senza fare troppo gli antisemiti che ci ho famiglia, grazie.

In occasione del dodicesimo Giorno della Memoria è scoppiata una polemica, su quotidiani e blog, a proposito di un naso, per la precisione il naso della deputata Fiamma Nirenstein. La cosa, benché abbastanza delirante, è meno buffa di quanto possa sembrare, anzi per certi versi è mortalmente seria. Ci sono anche 25000 euro in ballo. Cercherò di raccontarla senza offendere nessuno, ma credo sia difficilissimo (qui c’è un buon riassunto di Filippo Facci).
In principio ci fu una vignetta che Vauro Senesi pubblicò sul Manifesto il 13 febbraio 2008: si era in piena campagna elettorale e la filoisraeliana Nirenstein aveva annunciato che si sarebbe candidata con il Popolo della Libertà: lo stesso partito di postfascisti come Alemanno o Giorgia Meloni, o di semplici nostalgici come Ciarrapico. Vauro commenta la notizia disegnando il mostro Fiamma-Frankenstein, che riprende le fattezze della Nirenstein, e sul vestito porta tre simboli: la stella di David, il fascio littorio, e il logo del PdL. Non è senz’altro la vignetta meglio riuscita di Vauro, ma il significato sembra chiaro. Io, perlomeno, ci vedevo un’allegoria del PdL: un mostro composto con pezzi di corpi che non avevano nulla in comune: il fascismo e Israele.
La Nirenstein la comprese in un altro modo, e protestò indignata per  “l’immancabile attacco demonizzante e disumanizzante”, “piuttosto prevedibile nell’uso che fa degli stereotipi, gli stessi che portano a raffigurare i soldati israeliani con la stella di Davide e la svastica”. Insomma, Vauro l’aveva dipinta come un mostro col fascio littorio perché ebrea, fine. Sono polemiche e semplificazioni inevitabili durante una campagna elettorale. Otto mesi dopo, quando sia la Nirenstein che Ciarrapico sedevano già in Parlamento (e avevano già avuto modo di litigare), un giornalista già amico di Vauro, Peppino Caldarola,scrive un trafiletto satirico sul Riformista in cui immagina una riunione di redazione di Annozero. Tra le varie battute, nessuna particolarmente esilarante, scrive questa:
Vauro non accetta di censurare la vignetta, che ha fatto tanto ridere Gino Strada, in cui chiama Fiamma Nirenstein “sporca ebrea”. 
No, non fa ridere. Ma non meritava nemmeno una multa di 25.000 euro. Invece capita che Vauro decida di querelare Caldarola: lui infatti non ha mai chiamato Fiamma Nirenstein Sporca Eccetera. E su questo non ci piove, ma è abbastanza chiaro che Caldarola scherzava: nello stesso pezzo scriveva “Marco Travaglio non vuole tornare dalla Transilvania dove era andato a trovare suo nonno il conte Dracula”. Quattro anni dopo capita che un giudice dia ragione a Vauro e infligga a Caldarola e al suo ex direttore Polito una multa spropositata. Caldarola la prende male: sul suo blog scrive di preferire il carcere; ma soprattutto dimostra dopo quatto anni e un processo di non avere ancora capito il senso della vignetta.
Al punto che comincio a domandarmi se non ho capito male io. Per il giornalista la vignetta contiene due indizi di flagrante antisemitismo: la stella di David e il naso di Fiamma-Frankenstein. Sulla stella Caldarola non ha dubbi: “È il simbolo della malvagità nazista”. Per me era un semplice richiamo all’identità da sempre rivendicata dalla Nirenstein. Ovviamente non si può guardarlo e non pensare ai deportati, ma appunto: si può rivendicare la difesa di Israele e militare nello stesso partito di Ciarrapico e di Alessandra Mussolini?
Ma il vero problema è il naso. Quello disegnato da Vauro, scrive Caldarola, è adunco. Casomai lo ignorassimo, “il naso adunco è la tipica rappresentazione che si dà degli ebrei” nelle vignette antisemite. Ergo, Vauro è antisemita. Ora, basta confrontare una qualsiasi vignetta di accertato antisemitismo per notare una certa differenza: di solito la forma del naso assume dimensioni caricaturali. Viceversa, nella vignetta di Vauro le dimensioni del naso non risultano particolarmente esagerate.  La mia sensazione – ma a questo punto potrei sbagliarmi, per favore non mandatemi gli ispettori – è che Vauro non abbia particolarmente calcato la mano nel disegnare un naso che ha qualche somiglianza con quello della Nirenstein. È un disegnatore satirico, che ha a disposizione pochi tratti e un solo colore per rendere una fisionomia: se deve disegnare un nero lo colora di nero, è razzismo? Il suo Arafat aveva il labbro sporgente e sproporzionato, è islamofobia? Può essere interessante anche confrontare la sua vignetta con quelle che un altro autore satirico ha dedicato alla Nirenstein, Stefano Disegni: se non altro perché Disegni è uno dei disegnatori satirici meno caricaturisti in circolazione: eppure anche la sua Fiamma ha un naso simile, come mai? Forse è antisemita anche Disegni? Oppure quello è semplicemente il suo naso? La stessa idea è venuta a molti commentatori sul blog di Caldarola, che gli hanno scritto in sintesi: guarda che ti sbagli, guarda che Vauro lo ha disegnato così perché lei ha davvero un naso più o meno così. Lui ha reagito dando dell’antisemita a tutti quanti. Pare che sia sufficiente questo, nel 2012, per prendersi un’accusa di antisemitismo: manifestare un’opinione sul naso di Fiamma Nirenstein.
Al punto che – dopo aver visionato una ventina di foto, di tre quarti e di profilo – ho deciso di gettare la spugna. Non ho la minima idea di che forma abbia il naso di Fiamma Nirenstein, anche se mi piace raffigurarmela con un nasino alla francese. Però anche scrivendo così, lascio intendere che se la Nirenstein non avesse un naso alla francese, se avesse un naso un po’ più pronunciato, mi piacerebbe meno… allarme antisemitismo! No, meglio tornare all’affermazione precedente: non ho la minima idea di che naso abbia l’onorevole Nirenstein.  Mi dispiace che Caldarola in quattro anni non sia riuscito a capire una vignetta che a me tutto sommato sembrava semplice; mi dispiace che Vauro lo abbia querelato, proprio lui che dovrebbe saper riconoscere uno scherzo, anche di dubbio gusto. Mi piacerebbe vivere in un mondo migliore, dove fosse possibile scherzare un po’ su tutto, compreso le barbe di alcuni profeti e le forme dei nasi di alcuni gruppi etnici, ma evidentemente non è così, e non sta nemmeno migliorando. http://leonardo.blogspot.com

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Don't feed the Pannella

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Allora, di quelli che sputano addosso a Marco Pannella, di persona o su facebook, o sul sito dei Radicali, o dovunque, sappiamo già cosa pensare: vergogna, villani, un uomo anziano, dopotutto ci ha le sue idee, senza di lui avremmo divorziato e abortito ugualmente ma ci saremmo divertiti meno eccetera.



Ma cosa pensare invece di Marco Pannella che va in un corteo apposta per farsi sputare, e poi carica il video su internet? Dei suoi seguaci che passano ore a collezionare i commenti infamanti sul suo profilo facebook e poi li recitano, ci montano un video, scelgono il Bolero di Ravel come sottofondo manco fosse la vhs di un bukkake, lo caricano su youtube, ne approfittano per una riflessione su internet e la democrazia? Che fenomeno è esattamente? Secondo me è un fenomeno interessante. La politica come prosecuzione del trolling con altri mezzi. Pannella e il Partito dei Troll si legge e si commenta sull'Unita.it (ma diciamo che si commenta anche qua sotto, vah. H1t#109).

L’ondata di messaggi volgari e violenti che giovedì hanno inondato il profilo facebook di Marco Pannella, o il sito dei Radicali Italiani, è tutto tranne che uno tsunami inaspettato. Certo, è il risultato di una combinazione micidiale: nelle stesse ore in cui i cinque seguaci pannelliani votavano contro la carcerazione dell’onorevole Cosentino (decisione assolutamente prevedibile e coerente con la loro storia), la Corte costituzionale bocciava il referendum contro la legge elettorale. Come dire: non solo abbiamo un parlamento corrotto e inetto, incapace di distinguere tra infiltrazioni camorristiche e fumus persecutionis: ma siamo condannati a tenercelo com’è, sapendo che anche il prossimo che eleggeremo entro il 2013 sarà altrettanto imbottito di incapaci che non devono rendere conto a nessuno, inseriti in lista dai leader di partito per motivi e dinamiche che a noi poveri elettori spesso sfuggono.
Di queste dinamiche i Radicali sono un esempio classico. Se tanti elettori di sinistra mostrano di avercela con loro, in modi che spesso su internet oltrepassano i limiti dell’educazione e della decenza, è anche perché nel 2008 li hanno votati, e tuttora si domandano il perché. Non fu certo una scelta condivisa e partecipata, bensì l’esito di una trattativa tra due segreterie, quella dei radicali e quella del loft, al termine della quale i radicali accettarono di sostenere il PD in cambio di nove posti sicuri in lista (più un po’ di rimborsi elettorali). Veltroni, il segretario di allora, che giovedì su twitter si stracciava le vesti “per il voto su Cosentino“, accettò: già ai tempi alcuni blogger incazzosi si domandavano che senso avesse imbarcare un partito che rifiutava di sciogliersi nel PD e rivendicava una storia diversa, i cui esponenti avevano già dato diverse prove di inaffidabilità. Ma nel loft avevano deciso che i radicali valevano tot seggi in Parlamento, ed ebbero tot seggi in Parlamento. Quello che non ebbero mai fu la simpatia degli elettori PD a cui furono imposti. Questa simpatia non è che abbiano fatto molto per conquistarla, anche in seguito. D’altro canto che bisogno c’è di piacere ai propri elettori, se i seggi sicuri te li garantisce già un accordo privato col Veltroni di turno?
Con questo non intendo giustificare le minacce di morte e le perle scatologiche che internet ha prontamente recapitato agli indirizzi dei radicali. Mi sembrano tristemente prevedibili, un effetto collaterale del Porcellum. Quel che invece è interessante è l’atteggiamento assunto da Pannella e compagnia in questi e in altri casi. Perché un sito si può sempre ripulire: i commenti esagitati e violenti si possono sempre moderare e cancellare, o bloccare nel momento in cui infuriano più numerosi. Non è un lavoraccio, e ai radicali il tempo e i fondi non dovrebbero mancare. Quel che invece hanno fatto è prendere gli insulti più violenti, farli leggere a un paio di oratori inespressivi con notevole effetto straniante, confezionarci un video e caricarlo su youtube. Ecco, questo sì che è un lavoraccio: però evidentemente dal loro punto di vista ne valeva la pena. Che a nessuno sfuggisse la “valanga di insulti” rovesciata sui poveri radicali.
Tornano in mente alcune uscite dell’anziano patriarca. Quando poco più di un anno fa si mise a flirtare apertamente col Berlusconi azzoppato dal Bunga Bunga e dalla fuoriuscita di Futuro e Libertà: il Pannella che avvisò Luca Telese di essere pronto a fare l‘“escort” di Berlusconi, anche se almeno in quel caso Berlusconi evidentemente declinò. Lo stesso Pannella che in autunno si presentò a un corteo antiberlusconiano, salvo che i suoi deputati avevano appena ostacolato in Parlamento un tentativo del PD di sfiduciare il governo. Ci voleva insomma una bella faccia tosta a venire lì, e bisogna riconoscere a Pannella che non gli è mai mancata. Sappiamo tutti come andò: gli sputarono in faccia. Lo sappiamo anche perché Pannella fece tutto il possibile per farsi sputare in faccia, e non mancò di farsi inquadrare mentre veniva bersagliato, e di esibire poi il filmato. Chi in quell’occasione si indignò per come veniva trattato un anziano signore, non colse del tutto il punto: l’anziano signore è e rimane un grandissimo professionista della provocazione.
La sensazione è che i radicali, su queste manifestazioni incivili di odio e intolleranza, ci stiano un po’ campando. Su quello, e sui cospicui fondi stanziati ancora una volta per la loro emittente radio, una presenza che Internet rende ogni anno più anacronistica. Però su Internet, si sa, c’è l’odio, ci sono quelli che ti infamano, ti linciano, ti sputano… nulla che non succedesse già ai tempi in cui Radio Radicale apriva i microfoni al pubblico, per la verità. Del resto chiunque viva e lavori un po’ su internet, ne conosce una delle più elementari norme di comportamento: Don’t Feed The Troll, non dare corda al commentatore violento, incivile e vigliacco. Proprio quel che invece Pannella & co. sembrano voler fare da qualche anno in qua, con comportamenti e messaggi che gridano a gran voce ‘sputateci addosso’: una paziente e deliberata opera di allevamento di troll. A che scopo? Beh, i troll tornano utili ogni volta che si serve dimostrare di essere una minoranza minacciata, e non una mini-lobby foraggiata e super-rappresentata in Parlamento.
Poi, dal momento che entro il 2013 si voterà con questa legge elettorale, e che i vertici attuali del PD non danno l’idea di voler comprare lo stesso pacco che si prese Veltroni… in un qualche modo bisogna proporsi alla concorrenza: senza però dare troppo l’aria di offrirsi al migliore offerente. Il giorno che Pannella e compagnia dovessero spiegare l’ennesimo, ormai prevedibile voltafaccia, la folla di linciatori anonimi di questi giorni tornerebbe loro molto utile: un modo per dire ‘Vedete, non siamo noi che ce ne siamo andati, erano loro che non ci sopportavano’. Vabbe’, diciamo che questa è solo una mia teoria.http://leonardo.blogspot.com
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Certi gatti sono più bigi di altri

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Ma voi mettetevi nelle squame del direttore del Giornale, che finalmente aveva trovato la campagna giusta, e probabilmente pregustava di farci prime pagine su prime pagine, Malinconico Dimissioni, Malinconico Vergogna!, Malinconico ancora lì? Gli ozi di Malinconico... più tutti i più vieti giochi di parole che il triste cognome può suggerire al fantasioso titolista, insomma immaginatevi l'eccitazione, l'entusiasmo, il brio col quale si stava apprestando a scrivere per cinquanta giorni in cinquanta diversi modi "chi non ha mai peccato scagli la prima pietra"...


...e invece al primo titolo, Malinconico che fa? Si dimette davvero. E adesso? Ci si ributta su Fini, ovviamente. Le dimissioni che spiazzano Sallusti (e Ferrara) si leggono sull'Unita.it e si commentano là (H1t#108).

Tutta la mia solidarietà allo sfortunato direttore del Giornale, Alessandro Sallusti, che probabilmente già pregustava una lunga campagna per chiedere le dimissioni del sottosegretario Malinconico: gli è andata male, il sottosegretario si è dimesso subito. Ora toccherà inventarsi qualcos’altro per dimostrare che tutti sono corrotti, tutti sono inquisibili, eccetera. Mal che vada ci si può ributtare sui vecchi classici, per esempio le dimissioni di Gianfranco Fini – è da un po’ che non si sente parlare del suo interessantissimo appartamento a Montecarlo (NB: scherzo. Sul famoso appartamento monegasco Feltri e Sallusti ci fecero prime pagine per un mese, nell’autunno 2010. Bei tempi. Belle notti. Tutti i gatti erano bigi, tutti erano inquisibili, nessuno si dimetteva…)
Un po’ di solidarietà anche per lo sfortunato opinionista di Rai1, Giuliano Ferrara, che ieri sera è andato in onda in uno stato un po’ più confusionale del solito, perlomeno mi è parso così. Dopo averci riassunto l’affaire Malinconico per sommi capi, ci ha spiegato che i giornalisti dovrebbero smetterla di cercare storie del genere e di gioire, addirittura, quando le trovano, perché nessuno è mondo dal peccato(mi sembra che abbia detto proprio detto così), tutti possono fare degli errori, anche il presidente della Repubblica Federale Tedesca ne ha fatti, eccetera eccetera, ci vediamo domani, ah no scusate domani c’è la Champions, boh. Forse Ferrara è semplicemente nei postumi dell’Epifania, la maledetta festa che spazza via le altre e ci lascia soli davanti a un terribile anno nuovo.
O forse è rimasto anche lui spiazzato da questo governo, che fa cose incredibili. Questi sottosegretari, per esempio, che si dimettono per cosucce da nulla, vacanze non pagate, appena i giornalisti se ne accorgono… E a proposito, maledetti giornalisti, ma perché indagano? E addirittura, quando qualcosa salta fuori, gioiscono? Ferrara non se ne capacita, evidentemente secondo lui il giornalismo dovrebbe servire a qualcos’altro. Probabilmente a spiegarci che tutti pecchiamo, come Berlusconi, e quindi non dobbiamo attentarci a scagliare la prima pietra contro il prossimo, che in nove dei dieci casi che interessano a Ferrara è Berlusconi. Ecco, magari ieri pomeriggio Ferrara aveva già pronta una predica di questo tenore. Anche Malinconico si faceva offrire le vacanze, tutti si fanno offrire le vacanze, tutti sono corrotti, anche voi, anche io, e il presidente della Germania Federale, e quindi non prendetevela (con Berlusconi). Poi però Malinconico si è dimesso – e a Ferrara è toccato cambiare la forma della predica in fretta e furia. Non la sostanza, che rimane la stessa: siamo tutti peccatori. Difficile dargli torto. Abbiamo tutti qualcosa negli occhi: chi travi, chi pagliuzze, nessuno ha la vista del tutto sgombra.
Ma non siamo nemmeno del tutto ciechi; perlomeno, la differenza tra l’ultimo governo Berlusconi e quello guidato da Monti la notiamo. Magari non è il governo che vorremmo o voteremmo, ma è un governo decente. Se emergono storie non chiare su di un sottosegretario, quello se ne va senza troppe manfrine. Com’è giusto che sia. Perché forse è vero, di notte tutti i gatti sono bigi. Ma alcuni sono molto più bigi degli altri, più della notte stessa; forse senza di loro tra i piedi si comincerebbe a vedere un po’ d’alba.http://leonardo.blogspot.com
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Lettera a un vecchio Ichino

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Insomma capita che la mia letterina (ina ina) al giovane ichino con la i minuscola abbia fatto il botto sull'Unità. Capita che l'abbia letta anche il professore Ichino con la I maiuscola, che a differenza di Renzi(*) l'Unità la legge ancora. Capita che non vi si sia riconosciuto - e giustamente. E così mi ha risposto, il giuslavorista. Perché di Ichino si possono dire cose brutte, ma se lo tirano in ballo lui risponde. Risponde anche ai bruchi, ai vermi e a me.


E allora io gli ho chiesto scusa. Più o meno. Sull'Unità. (H1t#107). E si commenta là.

Devo le mie scuse al professor Ichino per averlo coinvolto in una polemica superficiale, che in realtà non aveva come obiettivo lui. L’ambiguità era palese sin dal titolo: la mia “Lettera a un giovane ichino”, con la i minuscola, non era indirizzata a lui, ma a un certo tipo di commentatori in cui mi capita spesso di imbattermi su blog e social network, che usano il professore un po’ come bandiera per uno scontro generazionale con la “casta” dei protetti dall’articolo 18. In realtà il titolo originale avrebbe dovuto essere “lettera a un giovane ichiniano”, ma suonava proprio male, o “ichinodulo”, ma non lo avrebbe letto nessuno: e così mi sono permesso il dubbio omaggio di fare del cognome del professore un nome comune. Non mi aspettavo che l’Ichino, con la I mi replicasse sul suo blog, ma questo è un errore mio: continuo a pensare di scrivere per un pubblico di poche centinaia di persone. Invece il mio post è stato ripreso dall’Unità, sei giorni dopo la pubblicazione, e a quel punto ha fatto veramente il giro di Internet. Il professore ha tutto il diritto a non riconoscersi nel “giovane ichino” di cui parlo, e di respingere la caricatura delle sue idee.
Questo non significa che io non abbia diverse riserve su queste idee, di cui magari un’altra volta scriverò, con maggiore cognizione. Confesso subito però che non si tratta di riserve tecniche – non sono un giuslavorista, e come ho anche scritto in quel pezzetto, ritengo che in linea di massima potrebbe anche aver ragione lui. Quello che mi manca per abbracciare l’ichinismo è una grande dose di ottimismo della volontà, che non manca invece al professore, né a tanti suoi difensori. Me ne sono convinto definitivamente leggendo i commenti di molti “giovani ichini”, che mi assicuravano che la flexsecurity avrebbe aumentato i diritti, aumentato i posti di lavoro, trasformato l’Italia in una grande Danimarca eccetera. Anch’io, quando leggo Ichino con la I, devo ammettere che tutto sembra tornare: soltanto, non ci credo.
Non credo che il modello danese sia alla nostra portata, per una serie di parametri culturali e banalmente geografici su cui magari un’altra volta mi dilungherò; non credo che i sussidi di disoccupazione ridurranno gli sprechi – temo viceversa che molti lavoratori (e imprenditori) sommersi ne profitteranno; non credo, per usare le parole del professore, che ai lavoratori oggi privi di tutele verranno davvero estese “le altre protezioni essenziali, secondo i migliori standard internazionali (maternità/paternità, malattia, ferie retribuite)”: suona molto bene, ma purtroppo non ci credo. Non credo che il progetto del professore sarà realizzato nella sua totalità, come quello del povero Biagi prima di lui. Credo invece, da pessimista qual io sono, che la Confindustria avrà buon gioco a far passare le cose che le interessano (libertà di licenziare, non “per capriccio”, ok, ho esagerato: diciamo che basta affermare che altrove si possono fare affari migliori, come Marchionne a Detroit) cassando quelle che la impegnerebbero, visto che gli impegni nei confronti dei lavoratori i nostri industriali proprio non se li sanno prendere; credo che la flexsecurity sarà usata come una bandiera per togliere altre speranze ai giovani – e quasi soltanto ai giovani (anche se Ichino ha ragione, a livello di pensione qualcosa è stato rosicchiato anche ai cinquanta-sessantenni). Insomma, per dialogare alla pari con lo stimato giuslavorista non mi manca soltanto la dottrina, ma soprattutto la fede.
Nella sua risposta Ichino ribadisce che con la flexsecurity i diritti dell’articolo 18 non verranno eliminati, ma estesi: quando però scrissi il pezzetto (il ventun dicembre) non era di estensione dei diritti che si discuteva tra ministro e sindacati, ma di abolizione dell’articolo 18. La polemica poi rientrò, forse per farci passare almeno le feste tranquilli. Stamattina però ci siamo alzati con Libero che titolava “Più assunti solo se aboliamo l’articolo 18″. E dàgli. Però questo non è Ichino, d’accordo, è Belpietro… poi abbiamo scoperto che il governo pensa di sospendere l’articolo 18 per alcune categorie di neoassunti. Ora il professore ha un bel da dire che sospendendo l’articolo in realtà i diritti non diminuiscono, ma aumentano: probabilmente ha un senso, probabilmente se tutto andasse come vuole lui la cosa funzionerebbe.  È interessante tuttavia che si prenda sempre come punto di partenza (o come titolo in prima pagina) l’abolizione dell’articolo, non l’estensione dei diritti. Magari saremo prevenuti; del resto stiamo ancora aspettando di vedere gli ammortizzatori sociali che sarebbero dovuti seguire alla legge Biagi (e al pacchetto Treu). Certo, se è per questo stiamo ancora aspettando pure l’aumento dei posti di lavoro che Treu e Biagi auspicavano. Forse arriverà tutto assieme con la Fornero-Ichino. Forse. In fondo essere ottimisti non costa nulla e migliora l’appetito. Però poi bisogna anche avere qualcosa da mettere sotto i denti.

Devo infine altre scuse al professor Ichino per quello che lui chiama “il colpo basso finale”: l’aver cioè malignamente insinuato che “lui non lo licenzia nessuno”. Ecco, pare che io sia stato ingiusto, pare che anche il professor Ichino abbia vissuto, nel passato, l’esperienza scioccante (ma anche molto stimolante, non lo nego) del licenziamento. O perlomeno, è convinto di essere stato licenziato dal PCI, che nel 1983 gli fece il grosso torto di non riproporlo alle elezioni. Neanche adesso ha la garanzia che il PD lo ricandidi, dice. Sì, ammetto di avere una visione un po’ limitata, basata sulle mie limitate esperienze. Io per licenziamento intendevo quelle situazioni in cui un boss ti chiama e ti fa firmare una letterina, oppure quando lavori per un anno nello stesso posto tutti i giorni e alla fine dell’anno hai firmato quindici contratti diversi, anzi uguali. Per Ichino, invece, essere licenziati è perdere uno spazio sull’Unità senza “neppure un rigo di commiato” (solidarietà), ed essere prontamente ripresi dal Corriere della Sera. Posso capire che dal suo punto di vista un licenziamento non sia insomma una tragedia. Mi resta il dubbio di quanti giornalisti e pubblicisti che in questi giorni stanno temendo per il loro posto possano davvero sperare in un destino simile, ma è soltanto il solito dannato Pessimismo che parla per me. Mi scuso quindi, ho scritto una cosa cattiva. Mi perdonerà se allo stato attuale faccio tuttora fatica a immaginarmi il Corriere della Sera che lo licenzia, ecco. http://leonardo.blogspot.com
(*) via Soncini.
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Monsignori, cacciate la grana

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Stavo per titolare così sull'Unità, ma poi ad Avvenire si mettono a piangere e dicono che c'è un complotto massonico per fare pagare le tasse ai poveri preti, tutta colpa di Francesco Crespi o giù di lì.


L'ICI e i piagnistei dei monsignori (H1t#106) si legge laggiù.

A nessuno piace pagare le tasse: nemmeno ai monsignori, è comprensibile. Così come è comprensibile che sui loro giornali facciano tutto quello che possono per dimostrare l’utilità sociale di possedere canoniche e appartamenti esenti ICI, scuole private con rette cospicue esenti ICI, oratori con benefici statali (legge 206/2003) e così via (e nel frattempo le scuole pubbliche cadono a pezzi, e nei quartieri disagiati mancano centri di aggregazione non confessionali). Ognuno tira l’acqua al suo mulino, e non vi è in Italia un mulino altrettanto antico e nobile di quello della Chiesa cattolica.
Sono meno comprensibili le bugie: questa insistenza a ribadire che la Chiesa l’ICI la paga – e intanto ogni anno mezzo miliardo di euro non entra nelle casse dello Stato: è un miracolo? Ma Gesù i pani e i pesci li moltiplicava, mica li sottraeva. Sono meno comprensibili i piagnistei. L’idea che qualsiasi critica alla Chiesa non possa che essere una calunnia ordita da qualche salotto laicista. Io non so nemmeno com’è fatto, un salotto laicista: in compenso ho vissuto in una parrocchia per vent’anni, mi ci sono trovato molto bene, e proprio per questo ritengo che la Chiesa debba cominciare a pagare le tasse. Con qualche arretrato. Senza bugie squallide e senza piagnistei indegni della sua storia millenaria. Mi addolora che Giuseppe Dalla Torre su Avvenire vada a scomodare “la famigerata legge Crispi del 1890″, come se davvero in Italia non si possa criticare la Chiesa senza far parte di un complotto ottocentesco (immagino anche un po’ massone) quando la realtà è tanto più banale: in questa crisi stiamo tutti pagando tanto, e vorremmo che la Chiesa facesse la sua parte. Né di più né di meno.
Dalla Torre si domanda perché la polemica, “tanto aspra e violenta” (mamma mia), abbia riguardato “solo la Chiesa cattolica”. Certo, potrebbe trattarsi di un complotto laicista che si trascina dal 1890. Oppure la Chiesa potrebbe essere l’obiettivo delle critiche più aspre perché è quella che con le esenzioni ottiene di più: mezzo miliardo, tutti gli anni, senza contare naturalmente otto per mille, cinque per mille, e tante altri generosi aiuti. O dovremmo prendercela con gli avventisti del settimo giorno? Coi sindacati? Vero, anche certe associazioni sindacali ottengono esenzioni. Ma non gestiscono che io sappia scuole private, cliniche private, catene alberghiere. Possono gestire dei doposcuola, questo sì. E – questo è il punto fondamentale – saranno doposcuola aperti anche a chi cattolico non è. Perché a mio parere è questa la vera posta in gioco: il pomeriggio dei ragazzi italiani. Dove possono andare? Cosa possono fare? La parrocchia, l’oratorio, non possono essere le uniche risposte.
Quando due settimane fa mi sono permesso di scrivere questa cosa, ho ricevuto molte risposte critiche(civili, non sdegnate: cerchiamo di abbassare un po’ i toni) da parte di gente che, come me, in parrocchia ci è cresciuta, ma che a differenza di me ci vive ancora e ci fa volontariato. In sostanza mi hanno detto quasi tutti che non esiste apartheid tra ragazzi cattolici o non cattolici, che un musulmano può fare un percorso nell’AGESCI fino in fondo, che nessuno più in oratorio guarda il certificato di battesimo. Sono convinto che in molte realtà sia così. Ma non credo che sia così dappertutto, e non credo nemmeno che sia giusto. I cattolici hanno il diritto di fare apostolato. Non è giusto considerarli dei supplenti dei servizi sociali. Soprattutto se, come i loro esponenti politici non mancano di ricordarci, hanno dei valori non negoziabili che vengono prima delle stesse leggi dello Stato.
Se in un quartiere non c’è un consultorio, non mi posso affidare al consultorio cattolico, perché banalmente per i cattolici certe pratiche legali in Italia equivalgono all’omicidio: e hanno tutto il diritto di pensarla così, ma io ho tutto il diritto di avere nel mio quartiere un consultorio pubblico, pagato con le mie tasse: non voglio pagare le tasse per quello cattolico. E il famigerato Crispi del 1890 in questo problema non c’entra nulla. Se un padre musulmano vuole che suo figlio viva i suoi pomeriggi in un contesto relativamente protetto, ha il diritto che questo genere di contesto gli sia fornito dallo Stato, con le tasse che paga; non dovrebbe doversi fidare dell’oratorio cattolico, delle assicurazioni di un prete (ma voi vi fidereste di un Imam?), e soprattutto non dovrebbe essere costretto a pagare, lui musulmano, per un servizio confessionale. Non è solo ingiusto: c’è qualcosa di empio, in questa situazione, che un uomo di Chiesa dovrebbe capire. Se accanto ai suoi valori non negoziabili ha anche una coscienza.http://leonardo.blogspot.com
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Un', nessun', centomil'

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Forse siete distratti dalla manovra Monti o dalla bozza Ichino o dal solstizio invernale, che ne so: comunque nel mondo vero in questa settimana è successo che Saviano ha sbagliato un apostrofo su Twitter, e da lì è partito un dibattito con Severgnini Riotta e pure lui.


E alla fine insomma anch'io ho scritto cinquemila battute su un apostrofo. Che faccio, mi vergogno? Sull'Unita.it (H1t#105), e si commenta là.

Il 2011 è stato davvero l’anno in cui l’Italia è arrivata su Internet. Sì, d’accordo, alcuni c’erano da vent’anni. Io da dieci, e già mi sento un nonno. Il grosso delle truppe è sbarcato verso il 2009, con Facebook. Ma il 2011 è stato una boa importante. Nel 2011 i vip italiani hanno scoperto Twitter. E da qui in poi non si torna indietro. Nel 2010 Internet lo usavamo ancora per condividere pensieri e foto di gatti con amici e sconosciuti. Nel 2011 ci sediamo comodi e guardiamo Fiorello che litiga con Sabina Guzzanti. È internet, la cosa di cui tutti parlano in tv. Fino all’anno scorso succedeva l’esatto contrario.
Il 2011 è stato l’anno in cui abbiamo visto certe dinamiche tipicamente internettiane trasferirsi sui quotidiani. Per esempio: un dibattito sull’apostrofo. Ecco, chi bazzica soprattutto Facebook e si è fatta l’idea di Internet come di un club di bimbominkia forse non lo immagina, ma ci sono luoghi su internet dove se sbagli un apostrofo ti massacrano; i grammar nazis (“nazisti della grammatica”) hanno molta meno pietà di chi la grammatica la studia e la insegna. In molti casi sono semplicemente dei troll, disturbatori che attaccano l’errore per distogliere l’attenzione sui contenuti di una discussione. Alcuni sono molesti, altri perfino benigni: ci aiutano a conservare la concentrazione, a non sottovalutare la grammatica.
Da qualche giorno i Grammar Nazis sono approdati su un quotidiano nazionale. Sul GiornaleAlessandro Gnocchi ha attirato l’attenzione su Roberto Saviano che, udite udite, osa scrivere “qual” con l’apostrofo. È sbagliato, no? Se ne è discusso su Twitter, con ospiti di eccezione come Beppe Severgnini e Gianni Riotta. Questo può anche servire a darci un’idea di cosa ci attende nel nostro futuro deberlusconizzato: di cosa parleremo quando non potremo più parlare di Lui? Di infinite cose, per esempio di dove mette gli apostrofi Roberto Saviano.
Quest’ultimo, dopo una consultazione popolare, forte dei nobili precedenti di Pirandello e Landolfi, ha concluso che non è un errore, e che continuerà a scrivere “qual” con l’apostrofo. E questo, Gnocchi, non lo può assolutamente consentire. Bisogna dire che qualche ragione ce l’ha: penso di poterlo dire con cognizione di causa, visto che la grammatica la insegno, e di manuali ne ho sfogliati parecchi. Non concordano sempre su tutto, ma l’apostrofo su “qual” è unanimemente rigettato, di solito in una delle prime pagine, che i ragazzini studiano e si dimenticano immediatamente. L’apostrofo su “qual” rimane infatti uno degli errori più gettonati fino all’esame di licenza media: oltre non vado, ma ho il sospetto che molti continuino ad apostrofare anche al ginnasio e al liceo. Secondo Gnocchi un giornalista che avesse fatto lo stesso errore sarebbe stato licenziato in tronco. E a me viene un po’ da ridere, mentre penso a quante volte ho trovato apostrofi del genere in tutti i quotidiani che mi è capitato di leggere: magari non nel “Giornale”, ma solo perché lo leggo davvero molto poco. Fa sorridere pure Severgnini, che da un apostrofo deduce che Saviano i tweet se li scrive da solo, senza ufficio stampa: come se li sapessero maneggiare davvero così bene, gli apostrofi, gli uffici stampa.
Insomma l’argomento di Gnocchi si può tranquillamente rovesciare: non è che un errore del genere si perdona soltanto a Saviano. L’apostrofo su “qual” è qual tipo di errore che commettono tutti nell’indifferenza generale, fin quando non ci casca, appunto, Roberto Saviano, con tutto il fardello di polemiche letterarie ed extraletterarie che si trascina con sé. Per gli altri scrittori i cecchini nazi grammar non perdono neanche tempo ad appostarsi: se qualche altro autore sbaglia un apostrofo, la colpa è sempre del correttore di bozze.
Quanto a me, devo confessare una certa stanchezza. Se penso agli errori dei miei compagni di internet, l’apostrofo di “qual” mi sembra uno dei meno importanti: non influenza in nessun modo la ricezione del contenuto, al massimo distrae chi ha la deformazione professionale del correttore. Se dipendesse da me, preferirei che internauti e giornalisti curassero più la punteggiatura, senza la quale persino un breve tweet a volte diventa ambiguo o incomprensibile.
Come insegnante naturalmente continuo a correggerlo, quell’apostrofo: a cancellarlo e a farlo notare con vigorosi segni di penna rossa, anche se ho la sensazione di sprecare tempo che dovrei dedicare a correggere errori più interessanti. Come appassionato di fatti linguistici invece mi sento di poterlo dire: quella regola è spacciata, non sopravviverà a un’altra generazione di utenti di internet. Se davvero continueremo a scrivere così tanto (il che per quanto mi riguarda è una buona notizia), ci sono fatiche mentali che presto o tardi rimuoveremo, come quella di dover distinguere ogni volta tra “quell’” con l’apostrofo e “qual” senza. E presto o tardi anche l’orribile “pò” senza apostrofo e con l’accento entrerà sui dizionari – dopo essere passato attraverso i quotidiani, che non ce ne hanno mai veramente fatti mancare. La lingua cambia un po’ ogni giorno; i grammatici lo sanno e presto o tardi si adeguano. Può sorprendere il fatto che alcuni dei più accaniti conservatori resistano proprio su internet. Ma chi ci bazzica già da qualche tempo lo sa: è la jungla ideale per qualsiasi giapponese ancora in attesa di ordini dall’imperatore Hirohito. Anzi, in certi contesti la regola più apprezzata è proprio la più inutile e astrusa: nel momento in cui i network sono diventati “sociali”, è diventato fondamentale dimostrare di saper stare in società. Più che filologia, si tratta di galateo: disporre gli accenti come le posate in tavola. Inutile chiedersi perché qui no e lì sì: sarebbe come chiedersi il motivo della forchetta dell’insalata (e comunque alle elementari tutti questi perché non ce li fornivano)… http://leonardo.blogspot.com
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Vi rifaccio Benito?

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Berlusconi ha detto di nuovo che sta leggendo i diari di Mussolini. Al di là di ogni dibattito sull'autenticità, quei diari han da essere una vera palla: è da un anno e mezzo che dice che li sta leggendo, ci hanno messo meno tempo a scriverli.



E insomma, lui racconta sempre le stesse storielle, io riciclo i vecchi pezzi. Dovrei aggiungere qualcosa? Anzi, ho tolto parecchio. Il Mussolini triste sul comodino di Silvio B. è sull'Unità.it.

«Sto leggendo i diari di Mussolini e le lettere della Petacci, e devo dire che mi ritrovo in molte situazioni. Anche con le lettere della Petacci», dice l’ex premier, che ricorda come Mussolini si lamentasse del fatto di non potere neppure raccomandare una persona. «Che democrazia è questa?», si chiedeva Mussolini. E infatti, fanno notare a Berlusconi, non era una democrazia quella di Mussolini. «Beh, era una democrazia minore», aggiunge Berlusconi.
Più che indignare fa tristezza, Berlusconi che si paragona a Mussolini; se non altro perché si ripete, e forse nemmeno se ne accorge. I (finti) diari del duce, per esempio, li stava già leggendo nel maggio del 2010, quando erano ancora inediti nelle mani di Dell’Utri. Insomma la lettura non è che stia proprio procedendo spedita. L’altra ipotesi è che i diari siano diventati il suo livre de chevet: li tiene sul comodino e ogni sera ne rilegge un po’. Devono avere ormai soppiantato la sua antica passione, l’erasmiano Elogio della Follia.
Il fatto che all’ironia e al vitalismo di Erasmo sia subentrata la stanchezza di uno Pseudo-Benito, che contempla lo sfascio della sua nazione e non riesce nemmeno a raccomandare un’amica, ci dice molte cose: e nessuna di queste cose riguarda Mussolini, che quei diari non li ha mai scritti. Il duce è ormai un mito più patetico che tragico: il grande uomo (tanto buono) che si prende sulle spalle la responsabilità di una nazione, ma nonostante i titanici sforzi non riesce a spostarla di un passo. Né lo Pseudo-Benito né il vero Silvio sono verosimili, quando confessano la loro impotenza: entrambi potevano fare e disfare ministeri, godevano di consenso popolare, controllavano i mezzi d’informazione. Eppure non ce l’hanno fatta: l’Italia è un corpo inerte che non si lascia possedere. Perlomeno, il finto Benito e il vero Silvio la pensano così. Il primo illumina il secondo di una luce crepuscolare: il Berlusconi che legge lo Pseudo-Benito è un potente affaticato, esaurito, che cerca nei fallimenti degli uomini illustri una consolazione ai propri, e si domanda cosa resterà di lui. http://leonardo.blogspot.com
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La tartaruga non ha visto niente

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Quasi scordavo di segnalare la teoria di ieri, scritta a caldo, su questo fenomeno strano per cui se un attivista di destra, che scrive cose di destra su siti di destra, frequenta centri sociali di destra, improvvisamente apre il fuoco su dei senegalesi, ecco, in quell'esatto momento smette di essere di destra, le cose che ha scritto le ha scritte a titolo personale e sul sito di Casapound le cancellano immediatamente.


Ritirata strategica, camerati. Sei fascista solo se ti beccano (H1t#103) è sull'Unita.it, si commenta là.

Quando tre anni fa Nicola Tommasoli fu ammazzato, in una via di Verona, da quattro ragazzi che indossavano bomber neri, che andavano ai cortei di Forza Nuova, che alla domenica erano spesso in curva, accadde un fenomeno piuttosto curioso. Si scoprì che non erano di destra. Il sindaco Tosi affermò che la politica non c’entrava niente, il presidente della Camera Fini ammise che forse la politica poteva entrarci un po’, ma che a Torino quello stesso giorno a un corteo di sinistra avevano bruciato una bandierina d’Israele e questo era ugualmente grave, uno a uno palla al centro. Il coordinatore di Forza Nuova negò. Il Fronte Veneto Skinheads si dissociò, insomma quei quattro ragazzi che si vestivano come ragazzi di destra, che frequentavano ritrovi di destra, che menavano i capelloni come da decenni usano fare i ragazzi veronesi di destra… improvvisamente nessuno li conosceva più. Smisero di essere di destra nell’attimo esatto in cui furono beccati.
Ieri, nel momento esatto in cui Gianluca Casseri – che frequentava gruppi di destra, che scriveva cose di destra – l’ha fatta finita, a Casa Pound improvvisamente si sono dimenticati di lui. Non lo avevano mai conosciuto. Nel giro di pochi minuti sul sito della Casa non c’erano più i suoi lunghi articoli, deliri molto dettagliati, che ricordano per certi versi il testamento di Breivik. C’è da dire che Breivik nella scelta del luogo e del momento ha rivelato una lucidità ben più spaventosa di Casseri, che si è limitato a sparare nel mucchio. Però non era un matto: sapeva scrivere ed era molto apprezzato a Casa Pound. Dove c’è gente svelta, se non ad agire perlomeno a cancellare.
E insomma circolare, non c’è niente da vedere: si tratta solo di aspettare la prossima bandierina bruciacchiata, la prossima vetrina scheggiata, la prossima orda di editoriali accigliati sull’emergenza terrorismo, sulle nuove BR che senz’altro stanno nascendo nei pericolosi centri sociali di estrema sinistra.  http://leonardo.blogspot.com
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Ce ne vogliamo almeno andare dall'Afganistan?

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Ok, sembra proprio che quei diciotto miliardi in cacciabombardieri ci tocchi spenderli. Però non è vero che non si possa fare proprio nessun taglio. L'Afganistan, per esempio.
Loro a un certo punto se ne sono andati. Dovremmo esserne capaci anche noi. Sull'Unità (h1t#102), anzi, comunita.it, vi imploro non fate troppo caso alla foto del pirla.

Sarà una crisi di crescita: se non economica perlomeno morale. Diventeremo tutti un po’ più adulti, ci sta già succedendo. Per esempio, siamo già passati nel giro di poche settimane da popolo di Commissari Tecnici della Nazionale a popolo di Ministri dell’Economia: abbiamo tutti qualche rilievo da fare alla manovra Monti, abbiamo tutti critiche costruttive e competenti. Mi piace pensare che sia un progresso; un anno fa passavamo il tempo a chiacchierare delle Olgettine. Ora invece su Facebook scopriamo che il governo potrebbe far cassa semplicemente sospendendo l’acquisto di 131 cacciabombardieri per un totale di diciotto (o tredici) miliardi di euro: più o meno mezza manovra, quanto basta per rimettere in sicurezza i pensionati. A un certo punto l’appello è stato raccolto da Massimo Donadi, capogruppo alla Camera dell’IdV – a proposito, secondo me non è così che dovrebbe funzionare, la politica sui social network. Piuttosto il contrario: i leader politici dovrebbero cercare di servirsi dei social network per far conoscere e diffondere le proprie idee: invece in questo caso l’idea ce l’ha messa facebook, Donadi l’ha presa da lì ed è andata a diffonderla in parlamento. C’è da stupire che poi i conti non tornino?
Comunque è sempre meglio che parlare di Ruby Rubacuori: adesso sappiamo (anche grazie alla discussione che è nata in rete, soprattutto sul blog Noise From Amerika, a cui ha contribuito con molta franchezza lo stesso Donadi) che sì, quei 131 cacciabombardieri li compreremo davvero, e ci costeranno davvero almeno 13 miliardi… ma spalmati in un intervallo di tempo che va dal 2013 al 2026. Se anche decidessimo di annullare la commessa (i nostri Tornado sono comunque ormai mezzi obsoleti), il risparmio sarebbe dunque relativo. Il discorso a questo punto dovrebbe spostarsi sulla nostra spesa militare: ha un senso che una nazione senza nemici dichiarati, inserita stabilmente in un sistema di alleanze militari e politiche, continui ad armarsi così? Ma quanto si sta armando l’Italia? È veramente difficile da calcolare:però almeno se ne può parlare serenamente, ora che non siamo più distratti dalle scenette dell’ex ministro La Russa.
Io devo dire che sono un po’ in affanno: fino a due settimane fa bastava abbaiare un po’ contro Berlusconi e il pezzo era pronto. Invece adesso bisogna fare conti, interpretare tabelle, non credo di essere la persona adatta. Ho solo una modestissima proposta: non mi azzardo assolutamente a quantificare il risparmio che ne deriverebbe, ma per me varrebbe la pena in ogni caso. Quand’è che ce ne andiamo dall’Afganistan?
Siamo arrivati lì nel 2003, senza davvero volerlo (fu una delle decisioni meno popolari del secondo governo Berlusconi). La guerra, appena dichiarata finita e vinta dal commander in chief Bush, in realtà è proseguita a bassa intensità per tutti questi anni, più o meno come ai vecchi tempi delle “pacificazioni” coloniali. Abbiamo fatto il nostro dovere, abbiamo fugato col nostro atto di presenza la sensazione che l’occupazione dell’Afganistan fosse un gesto unilaterale del gigante americano ferito dall’11 settembre. Abbiamo avuto una quarantina di perdite. Ci siamo invischiati in una situazione tutt’altro che chiara: tra Pakistan e Nato in questi anni sono successe cose che soltanto gli storici della prossima generazione riusciranno a vedere con chiarezza. Magari nel frattempo avremo anche fatto qualcosa di buono, non lo so, non è di questo che si parla adesso. Ora dobbiamo semplicemente chiederci: vale la pena di restare?Possiamo davvero permetterci di aiutare gli afgani, mentre in Europa a chiedere aiuto siamo noi?
Alla conferenza internazionale sull’Afganistan, che si è appena tenuta a Bonn, il ministro Terzi ha riaffermato che nei prossimi dieci anni non lasceremo l’Asia centrale. Ridurremo soltanto il nostro contingente, che in questo momento ammonta a 4200 unità, man mano i reparti locali che addestriamo diventeranno operativi. Speriamo soltanto che non diventino operativi contro di noi (non sarebbe la prima volta). Terzi ci ha anche spiegato che negli ultimi dieci anni (in realtà un po’ meno) abbiamo “impegnato 570 milioni di dollari in cooperazione allo sviluppo e interventi umanitari”: forse il margine per risparmiare qualcosa c’è. Più che lamentarsi con Terzi, che nella democratizzazione dell’Afganistan mostra di crederci ancora seriamente, bisogna rivolgersi con franchezza ai leader del PD: nei primi mesi del nuovo anno si voterà, presumibilmente, il rifinanziamento della missione. In tutti questi anni il PD, sia quand’era al governo sia quando preferiva l’opposizione, ha sempre votato responsabilmente. Adesso si tratta semplicemente di individuare qual è la scelta più responsabile: continuare a sostenere il regime di Karzai, o salutare, ringraziare americani e altri alleati per la bella occasione che ci è stata offerta di aiutarli a salvare il mondo, e riportare i ragazzi a casa? http://leonardo.blogspot.com
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101 teorie

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Ed eccoci qua. Ormai sono due anni che scrivo all'Unità, e in effetti non mi ero ancora presentato.


(È che detesto l'autoreferenzialità, sapete). La teoria numero centouno è sul mio nuovo blog sull'Unità (Sì! Abbiamo cambiato di nuovo la piattaforma! E per ora wordpress mi taglia le immagini! Ma il peggio è passato).

Come avrete notato, qui sopra è cambiato qualcosa – ogni tanto succede. Nel gergo dei blog si chiama “cambio di piattaforma”, io da quando scrivo sull’Unita.it ne ho cambiate già tre – a proposito, da quando scrivo sull’Unita? Ormai sono due anni, ho iniziato nel dicembre 2009. E siccome la settimana scorsa ho pubblicato il post numero 100, ne approfitto per festeggiare parlando un po’ di me. Lo so che è una cosa imbarazzante, ma i blog lo fanno (anzi qualcuno dice che non facciano altro).
A volte diventa quasi indispensabile. Me ne sono accorto una volta mentre leggevo i commenti (sì, li leggo, tutti. E cancello solo i doppioni e le parolacce, neanche tutte). Sotto a non mi ricordo più quale fondamentale riflessione, c’era un lettore che diceva qualcosa del tipo: ‘interessante, però scusa, tu chi sei?’ Dove il “chi sei” si può leggere in tanti modi: chi sei tu per dire una cosa del genere? Hai un qualche tipo di autorità, hai studiato l’argomento, hai titoli, un curriculum qualunque? La risposta a queste domande in generale è no: non sono un esperto di niente. Se non avevate mai sentito parlare di me è perché io in buona sostanza sono un insegnante di scuola media con l’hobby della scrittura on line, tutto qui. E quindi, insomma, con che titolo mi metto a parlare di Berlusconi o di scuola media o di qualsiasi altro argomento?
Con nessun titolo, appunto. Per molti anni non mi sono nemmeno firmato col cognome, cosa di cui molti mi rimproveravano (la querelle tra anonimi e cognomi va avanti da sempre). In realtà quando alla fine scoprivano come mi chiamavo spesso ci rimanevano male, perché non corrispondeva appunto a nessuna persona di qualche importanza: e insomma avevano perso tempo a polemizzare con uno sconosciuto, credendo che magari dietro il nick ci fosse chissà chi. Le cose che scrivevo erano più interessanti della persona che le scriveva.
Ho sempre pensato che le cose avrebbero dovuto restare così: non chiedetevi se chi scrive è un esperto, leggete soltanto se trovate che ci sia qualcosa di interessante. Se parlo di scuola, è perché ci vado quasi tutte le mattine. Se parlo di Berlusconi è perché anche lui in un qualche modo fa parte della mia esperienza quotidiana da venti e più anni; credo che dopo averlo subito per così tanto tempo il minimo che ci meritiamo tutti è una laurea in berlusconologia ad honorem. Se parlo di qualsiasi altro argomento, ne parlo da dilettante: cerco di partire da dati oggettivi, osservazioni condivise; ci costruisco una teoria, il più possibile originale, qualcosa che ritengo non sia già stata scritta da qualcun altro sullo stesso argomento; e voi siete liberi di scannarmi nei commenti. Per inciso, all’inizio il blog (non era nemmeno un blog, era ancora una rubrica) si chiamava proprio “ho una teoria”, una specie di tormentone che mi capita di usare spesso, anche in modo involontario. È tutto quello che ho: teorie. Il più delle volte non reggono al collaudo, però restano interessanti. Cesare Buquicchio (che non smetto di ringraziare) invece mi aveva proposto di chiamarlo “Spero di sbagliarmi”, un’altra mia frase ricorrente, ma mi sembrava che rivelasse un po’ troppo di me. Sì, sono una persona fondamentalmente pessimista, che spesso teorizza catastrofi e poi aggiunge in calce, a mo’ di scusa, che spera di sbagliarsi. Qualche volta fortunatamente mi sbaglio davvero, anzi stavo quasi pensando di andare a contare la percentuale di errori nei 100 post che ho scritto, ma è un lavoraccio (e i primissimi sono un po’ difficili da reperire: comunque questo è il primo. È la risposta a un giornalista che si lamenta, ehm, dei commentatori che scrivono parolacce).
Quel lettore che mi chiese “chi sei”, magari aveva soltanto voglia di trovare o leggere altre cose mie. Anche questo è legittimo. Nella nuova piattaforma trovate foto e biografia minima. La foto è un’altra cosa che per molti anni non ho sopportato di vedere sopra le cose che scrivevo. Anche adesso mi dà un certo fastidio, in generale bisogna mostrarsi sereni e sorridenti, poi magari se frana una montagna è molto difficile riuscire a scrivere qualcosa di intelligente sotto un sorrisetto idiota (giusto ieri sul mio twit c’erano un paio di facciotte di opinionisti sorridenti che discettavano di suicidio assistito). Magari troverò una smorfia più seria. Comunque quello lì sono proprio io, senza occhiali. Se c’è una parola che mi dà fastidio è “cattocomunista”, ma forse è lo stesso fastidio che provo per la mia foto o la mia voce registrata, visto che io davvero sono nato cattolico e sono cresciuto un po’ materialista dialettico, e ho fatto in tempo, se non a conoscere Dossetti, almeno a stringergli la mano. Sono cresciuto e sto invecchiando nella provincia di Modena, nel famoso triangolo rosso; salvo che la mia era una famiglia di bianchi, a parte il nonno materno che leggeva l’Unità. In casa nostra invece passammo dal Resto del Carlino alla Repubblica mi pare verso il 1985, anche grazie all’inserto di vignette che si chiama Satyricon. Conservo da allora una deferente ammirazione per Scalfari, ma anche per Disegni e Caviglia. Sono stato scout cattolico dai lupetti fino a Capo-Reparto, più o meno come Matteo Renzi. Poi mi sono un po’ perso e adesso avrei qualche difficoltà a definirmi cattolico, anche se la storia del cristianesimo rimane uno dei miei hobby (da qualche tempo scrivo anche un blog sulle vite dei santi, dove nei commenti mi danno alternativamente del baciapile e del mangiapreti, è stimolante).
Mi sono laureato in Lettere, come milioni di altri umanisti frustrati, nel ’98, ma in un qualche modo mi sono messo subito a lavorare e, grazie anche a qualche sana botta di fortuna, non ho più smesso. Però sono un’eccezione; non fate come me, non laureatevi in lettere. Nel 2001, lavorando in un ufficio dove ero connesso per 8 ore al giorno, aprii un blog quasi per caso. Alcuni blog italiani esistevano già, ma in seguito hanno chiuso: il mio è uno dei più vecchi, e, a causa della mia verbosità, probabilmente uno dei più lunghi in assoluto. Secondo me ormai ho superato la Bibbia, anche se mi manca la forza di controllare.
Quando ci fu il g8 di Genova cercai di fare col blog quello che adesso tutti provano a fare con twitter, finché la polizia non troncò il cavo del mediacenter delle scuole Diaz e il resto della cronaca dovetti pubblicarmela da casa. È stata l’unica cosa vagamente giornalistica che ho fatto, perché io in realtà arrivo al blog da un percorso di scrittore frustrato. Alcuni pezzi che ho scritto sono stati raccolti in un volumetto che si chiama Storia d’Italia a rovescio (2006-2002), pubblicato da una casa editrice che ha chiuso i battenti immediatamente dopo. Ho anche scritto un libro serio, sull’unico argomento di cui sono un esperto, non scherzo, a livello mondiale: il futurismo letterario.
Veniamo alla politica, visto che è la cosa su cui di solito si litiga qui. Dunque io sono antiberlusconiano, come s’è capito: non credo che Berlusconi sia la fonte di ogni guaio dell’Italia, ma ne è un sintomo enorme, di cui non dobbiamo smettere di occuparci. Credo di essere stato antiberlusconiano ancora prima che Berlusconi scendesse in politica, forse ancora prima di captare Canale 5, può darsi che sarei stato antiberlusconiano anche in assenza di Berlusconi. Lo ero per vari motivi, a partire dalla violenza con cui interrompeva i cartoni animati per mostrare assurde pubblicità di bambole in rosa, il cui edonismo non condividevo. Ho odiato Craxi e il pentapartito di un odio che oggi faccio un po’ fatica a rievocare. Negli anni Novanta sono stato prodiano, avete presente quelli che dopo dieci anni ancora non perdonano Bertinotti (e Vendola) di aver fatto cadere il Prodi I, ecco, io sono uno di quelli. E ovviamente ce l’avevo con D’Alema, le sue barche, le sue bicamerali, il suoi calcoli astuti sempre sbagliati, eccetera. È buffo che adesso i lettori mi diano del dalemiano. Ma forse hanno ragione, e più che buffo è triste.
Durante e dopo il G8 mi sono trovato in una posizione abbastanza barricadera. Mi è capitato diraccogliere firme per la Tobin Tax, mentre confluivo nel Correntone e subivo (come tanti) l’infatuazione per Cofferati. A un certo punto, che non è chiaro nemmeno a me, devo aver ridimensionato di parecchio l’orizzonte delle attese, perché mi sono ritrovato a sperare nel secondo avvento di Prodi, e a soffrire molto per il suo governo nato zoppo. Veltroni, con tutta la sua valigia di sogni, mi ha sempre lasciato un po’ freddo, ma a un certo punto pensai che fosse un problema mio, che invece poteva essere l’uomo giusto per rilanciare un qualsiasi centrosinistra (però alle primarie votai Rosy Bindi). Sono diventato un antiveltroniano cocciuto quando mi sono reso conto che il problema non era soltanto mio, che l’uomo non riusciva a entusiasmare quasi nessuno. Alle ultime primarie votai Bersani e devo dire che non mi sono pentito, anche se in questi giorni mi è tornata in mente una cosa che avevo scritto un anno fa all’indomani di un insuccesso elettorale alle amministrative: “Bersani ha trenta mesi per mostrare che il suo partito non vuole cambiar pagina solo a parole. Siccome altri test elettorali per lui non ci saranno, e questo è stato deludente, forse è il caso di pensare a un altro turno di primarie nel giro di due anni. Se avrà fatto un buon lavoro sarà riconfermato”. In questa cosa ci credo ancora: invece non capisco perché dovremmo perdere tempo a fare primarie di coalizione, come se il problema sia decidere se il leader della coalizione è Bersani o Vendola. No, secondo me Renzi, o chiunque altro abbia un’idea del PD diversa da proporre, dovrebbe proporla agli elettori del PD, confrontarsi con Bersani, e lasciare che gli elettori del PD decidano. La butto lì, diciamo che è la teoria di uno che non ha nessuna voce in capitolo, nessun accesso a nessun retroscena, e non rappresenta altri che sé stesso. La mia teoria numero 101. Alla prossima settimana. http://leonardo.blogspot.com
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Il grande discorso che non ascolteremo

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Sempre a proposito di scrittori mediocri: Ferrara si è arrabbiato. Ferrara ha scoperto che intorno a Berlusconi c'è una classe dirigente penosa. Nel 2011. Se n'è accorto. Perché hanno stracciato il discorsetto che aveva preparato per Berlusconi alla Camera, chissà quale capolavoro ci hanno impedito di ascoltare. E lui si è arrabbiato. Con chi? Con Gianni Letta? No, macché.


Con Sandro Bondi. Le vere eminenze grigie dietro Berlisconi devono avergli detto "lascia perdere il panzone, si è intestardito con questa idea delle elezioni in inverno che non convengono davvero a nessuno", e Ferrara con chi va a prendersela? Con Sandro Bondi. Come il servo bastonato che esce nell'aja e molla due calci al cagnolino, siamo a questi livelli, popolo delle Libertà.

E io ci ho scritto una teoria sull'Unità, ed è la Teoria Numero Cento! Sempre a proposito di scrittori mediocri (ma costanti).
(Si commenta laggiù).

L'inutilità di Giuliano Ferrara


leonardo
Ma quanto ci è rimasto male Giuliano Ferrara, perché Berlusconi alla Camera non ha letto il suo discorso? È da due giorni che sbraita, ma contro chi esattamente? Già, perché ci dev'essere pure qualcuno che ha convinto Berlusconi a lasciar perdere, a non chiedere lo scioglimento delle camere proprio mentre annunciava di votare per il prolungamento della legislatura; insomma a non leggere un discorso da matto ('Voto Monti ma Monti non è democratico'), che avrebbe certificato in sede parlamentare e in diretta tv la sua dissociazione dalla realtà. E dire che a fare la sua figura da matto Berlusconi era già pronto: addirittura lo aveva già annunciato su facebook... Poi qualcuno (qualcuno abbastanza in alto, evidentemente) lo ha convinto a tacere, a mandare avanti Alfano. E Ferrara non ci ha visto più, ora se la prende con tutti – che è un modo come un altro per non prendersela con nessuno di preciso. Ieri mattina raddoppiava la dose addirittura contro Bondi, il mite Bondi, l'Orfeo di Fivizzano; ecco con chi si scaglia Giuliano Ferrara: sempre col più debole. E cosa non gli scrive:

Avete condotto al disastro una grande avventura politica (perché non hanno fatto leggere a Berlusconi un discorso di Ferrara...) “e alla fine avete anche ammazzato, imbavagliandolo, il suo e vostro padre, Berlusconi” (non facendogli leggere un intervento suicida di Ferrara). “Non siete una classe dirigente” (le classi dirigenti infatti tengono in gran conto la retorica di Ferrara). “Non leggete i libri e i giornali e i documenti giusti” (quelli che legge e scrive, par di capire, Giuliano Ferrara), “non leggete la realtà che confligge con la vostra vanità” (e non con la vanità del grande speechwriter Giuliano Ferrara), “siete stati ineffettuali e autoreferenziali” (invece di riferirvi a Giuliano Ferrara), non sentite il peso della opinione popolare (le masse che per esempio non si perdono una puntata della popolare trasmissione in prima serata di Giuliano Ferrara) “e non sapete trattare le élite” (Ferrara e i suoi quindici lettori paganti), “vi siete comportati da isterici in difetto di volontà” (e ve lo dice un tranquillissimo Giuliano Ferrara...)

Cose del genere si possono scrivere giusto a Bondi, l'unico forse non abbastanza dotato di spirito per rispondere a tono: caro Ferrara, il tuo discorso Berlusconi non l'ha letto perché probabilmente era un discorso da matto. Votare un governo e nel frattempo chiedere lo scioglimento delle Camere è un paradosso che solo i quindici lettori paganti del Foglio possono apprezzare, ma appunto, parliamo di gente che paga per leggere il Foglio. Magari il motivo è perfino più banale: magari era semplicemente un brutto discorso, visto che l'hai scritto tu che – rassegnati – non sei un buon scrittore; puoi inserire qualche vocabolo astruso ogni tanto e strascicare qualche periodo oltre il normale, ma da sciatto a prolisso non c'è tutto quel salto di qualità che ti immagini. Non sei un grande speechwriter all'americana, non lo sei mai stato; perfino i migliori discorsi di Berlusconi, sì, non erano un granché; e comunque non li hai scritti tu.

Così come non sei nemmeno quel grande stratega: hai avuto qualche importanza nella primissima fase di Forza Italia, quando Berlusconi appena insediato ti fece ministro: pochi mesi dopo era già dimissionario e tu esaurito in clinica. Da lì in poi sei rimasto nella cerchia dei simpatici confidenti; lui ha intestato a sua moglie il tuo giornaletto e ogni tanto magari ti chiedeva un consiglio, ma è una questione di cortesia, lui ha sempre fatto fatica a dire di no, magari ti ascoltava anche, ma se è per questo ascoltava pure Mara Carfagna - perché, sul serio credi di avere avuto, negli ultimi dieci anni di berlusconismo, una posizione più centrale di quella di Mara Carfagna? Tu volevi una moratoria contro l'aborto, la Carfagna pretendeva che le lucciole in tangenziale almeno si coprissero, non c'è davvero gara su chi sia stato più pragmatico, su chi si abbia cambiato le cose anche di un solo millimetro. Ti sei inventato la storia della fronda, per giustificare il fatto che Berlusconi non ti dava retta e probabilmente non ti leggeva neanche più; ti sei lanciato in avventure tutte tue, il neoconservatorismo, l'antiabortismo, alle elezioni pensavi di essere decisivo e invece si scoprì che valevi zero virgola; e il bello è che lui lo sapeva, Ferrara, lui di politica ne capiva un po' più di te.

La misura di quanto il Capo stia male, circondato ormai da gente dissociata quanto o più di lui, non sta tanto nella qualità delle ultime barzellette o nella statura delle accompagnatrici, ma nel fatto che abbia ripreso a dare un po' retta pure a te, o Giuliano Ferrara. In questi mesi non facevi che esaltare lo spirito del '94, come se il Berlusconi monopolista del '94 fosse in qualche modo diverso di adesso: quando l'unica differenza che hai davvero in mente è che nel '94 i tuoi consigli li seguiva. E non sei mai contento: ti pagava il giornaletto, tu volevi un posto in tv; hai piagnucolato finché non hai ottenuto la prima serata. Non basta, non basta mai: volevi pure la gorgiera da ciambellano, lo zucchetto da eminenza grigia; volevi che leggesse alla Camera la tua letterina contro Sarkozy cattivo, la BCE cattiva, Monti antidemocratico. Come se davvero qualcuno fosse ansioso di andare alle elezioni a Natale, come hai annunciato tu in diretta tv – ma sei sicuro che al tuo Capo convenga? Hai fatto sondaggi, o è come quella volta che pensavi di fare il sette per cento con la lista pazza e sei rimasto a quota zero virgola zero?

Dopodiché, non è che hai tutti i torti: quella intorno a Berlusconi non è una classe dirigente, basti pensare che tra loro alberga uno zero virgola della strategia politica come Giuliano Ferrara. Non leggono i libri e i giornali giusti: perdono ancora tempo con le versioncine malcopiate di Giuliano Ferrara. Non leggono la verità, che confligge con la smisurata vanità di primedonne tronfie come Giuliano Ferrara; non sentono il peso dell'opinione popolare, che appena vede Zero Virgola Ferrara cambia canale; quanto alle élites, c'è un grosso equivoco: credono che sia il fumoso club dei vecchietti che parlano strano, come Giuliano Ferrara. E in generale si comportano da isterici, basta vedere... quel giornalista grosso che c'è in tv, come si chiama... Ecco, io gli avrei risposto così. Meno male che non faccio lo speechwriter di Bondi. http://leonardo.blogspot.com
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Il peggio è che lo rimpiangeremo

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Che bello! Si è dimesso! La guerra è finita, quindi, no? No?



No, anzi, mi sa che tra un po' lo rimpiangeremo. Almeno è scritto sull'Unità (H1t#99), e si commenta là.


Rimpiangeremo Berlusconi? Non lo so. Quel che si può dire oggi è che forse siamo un po' troppo ansiosi di seppellirlo. Io non credo che le sue dimissioni sanciscano la sua morte politica, anzi potrebbero davvero rappresentare un rilancio: l'uomo stanco e prostrato dal bungabunga e dalla compravendita di parlamentari può ora riciclarsi come l'uomo del popolo contro i complotti dei banchieri mondiali. Su questa linea perlomeno Ferrara Sallusti e compagnia cantante si sono già sintonizzati: ed è una linea insidiosa, perché al complotto antidemocratico della finanza hanno voglia di credere anche molti telespettatori di Santoro, diversi elettori di PD, IdV, 5Stelle, persino di Sinistra e Libertà, oltre agli astensionisti di centro e di destra che con un po' di impegno e di populismo Berlusconi potrebbe recuperare nei prossimi mesi. Insomma l'uomo è tutt'altro che spacciato, e se è stanco può ancora trovare un suo degno erede tra i fedelissimi del suo partito o della sua famiglia o delle sue aziende – non che faccia molta differenza ormai. È Mediaset, soprattutto, che non può permettersi una sconfitta politica, e non si arrenderà senza combattere con ogni risorsa a sua disposizione, anche se forse non ricandiderà più il capofamiglia stanco e screditato.

L'eventuale fine di Berlusconi, quindi, non corrisponde alla fine del berlusconismo. Ma resta un dato importante: per lunghi anni abbiamo temuto, irrazionalmente, che sarebbe durato in eterno, che ci avrebbe seppelliti tutti. Non è andata così, ed è valsa senz'altro la pena di festeggiare. Ma da oggi ricominceremo a pensare ai nostri problemi e poi, col tempo, i nostri sentimenti nei suoi confronti cambieranno. E può darsi persino che lo rimpiangeremo.

Lo rimpiangeremo come si rimpiangono i dolori e i fastidi dell'infanzia, le ginocchia sbucciate e le veglie trascorse a studiare latino o matematica. Vivremo anni difficili, inutile fingere il contrario, e di fronte a tutti i nostri guai i crimini del berlusconismo ci sembreranno marachelle. È vero che ogni guasto suo o dei suoi lo pagheremo noi, con fior d'interessi: ugualmente, saremo troppo presi a lamentarci col governo di turno e con le sue misure di emergenza per coltivare rancore contro un tizio che ci ricorderà comunque un passato più confortevole. E col tempo certi suoi eccessi diventeranno pittoreschi, proprio come se li immaginava lui: le sue barzellette stupide diventeranno aneddoti simpatici, le sue gaffes internazionali non ci indigneranno più, ma sulla distanza sopravviveranno nel ricordo a tutte le cose serie che si dicevano a quei vertici, proprio come quelle figuracce che sono le uniche cose che ci ricordiamo di interi matrimoni. Insomma per quanto disastroso, Berlusconi avrà trovato un modo per farsi ricordare. E un po' rimpiangere.

Lo rimpiangeranno i giornalisti, a cui ha enormemente semplificato la vita. Come ha scritto Gramellini in questi giorni: “Senza di lui non mi annoierò, ma certo dovrò faticare di più. Mi toccherà tenere d’occhio un sacco di persone: un politico, un impresario, un presidente di calcio, un venditore di sogni, un comico, un playboy. Mentre prima, per averle tutte, me ne bastava una”. Lo rimpiangeranno comici e satiri, a cui ha fornito infiniti spunti, al punto che forse la satira professionistica in Italia è morta per inflazione, quando inventarsi battute su B. e soci è diventato troppo facile. Lo rimpiangeranno ovviamente i suoi amici, ma qualche lacrima di rimpianto la verseranno anche i suoi nemici, che non troveranno mai un avversario così vicino e concreto, sempre disponibile a essere ridicolizzato, di un'antipatia così rara. Denunciare i crimini della Finanza Mondiale (o i complotti dell'infernale Bilderberg Club) non è la stessa cosa.

Lo rimpiangeranno i figli che avremo e che non l'avranno mai visto. Lo rimpiangeranno come si rimpiangono epoche passate e fiabesche. L'Italia degli anni Ottanta è già diventata, nell'immaginario popolare, il Bel Paese dell'età dell'oro, quando tutto cresceva senza preoccupazioni (debito pubblico incluso). A quelle immagini patinate, già un po' sgranate nel riversaggio da VHS a digitale, Berlusconi sarà per sempre associato, come l'omino di burro del Paese dei Balocchi. Alla sua decadenza fisica e morale, poi, verrà naturale far corrispondere la decadenza del Paese tutto dalla fine degli anni Ottanta. Ma se avremo anni davvero difficili, anche i luccicori e le orge di Palazzo Grazioli rimpiangeremo, come per millenni abbiamo compianto e rimpianto la decadenza dei Romani, le crepe e le rovine di una civiltà che pure fu grande. E nei nostri nipoti sorgerà il sospetto che sotto a un odio così affettuoso si nasconda qualcosa di più.

Lo rimpiangeremo perché in fondo siamo italiani, cuccioli della democrazia, e rimpiangiamo istintivamente qualsiasi padrone. Anche quello che ci bastonava, figurati quello che ci riempiva di carezze lascive. Pensate all'imperatore Nerone, che gli storici di area senatoria ci hanno tramandato come un folle sanguinario, l'uomo che suona la cetra mentre guarda Roma bruciare. In realtà non fu più sanguinario di qualsiasi imperatore standard, senz'altro non appiccò il famoso incendio e addirittura nell'occasione ospitò i profughi nella sua villa. In generale dovette essere un imperatore molto più amato di quanto non si pensa. Almeno, sappiamo che ancora nel XII secolo i romani continuavano spontaneamente a portare fiori alla sua tomba, ogni nove di giugno (data della sua tumultuosa uscita di scena). Finché un Papa superstizioso non si decise a spianare il suo monumento funebre. Ecco, noi italiani siamo così: se ci affezioniamo a un despota siamo in grado di portare fiori alla sua tomba per mille e più anni. Così qualcosa mi dice che ad Arcore non mancheranno mai fiori, ne turisti. Ma è solo una mia teoria. http://leonardo.blogspot.com
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I funerali della volpe 876

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Lo so che non vediamo l'ora da anni, ma questa fretta è davvero perniciosa. C'è una troppa voglia di trenino qua in giro, troppa voglia di celebrare i funerali della volpe, e si sa di solito come vanno a finire, no?


Berlusconi non finisce mica oggi. Almeno, lo dice l'Unita.it, e si commenta di là (H1t#98).

Una volta le galline trovarono la volpe in mezzo al sentiero. Aveva gli occhi chiusi, la coda non si muoveva. - È morta, è morta - gridarono le galline. – Facciamole il funerale...

Credo che a questo punto nessuno, nemmeno l'on. Carlucci,
 dubiti più che Berlusconi sia un problema. Non è senz'altro il più grave – non lo è mai stato – ma è il problema che dobbiamo risolvere per primo, il primo nodo del groppo. Basta non credere che questo nodo si possa sciogliere domani, o posdomani, o comunque nel momento in ogni caso non molto remoto in cui Berlusconi accetterà di rassegnare le dimissioni. Quella sarà la fine di un governo (il quarto a portare il suo nome), non di Berlusconi. Che ha ancora diverse carte da giocare, e di sicuro non scomparirà dalla scena, come non è scomparso nel 1994 o nel 2006.

Se ormai possiamo parlare di ventennio berlusconiano è perché riconosciamo che anche nei periodi in cui non governava, B. è riuscito a mettersi al centro del dibattito politico e a trasformarlo in un eterno sondaggio su sé stesso. Non c'è motivo di pensare che non farà la stessa cosa anche stavolta: non gli mancano certo le risorse, né le strutture che in tutti questi anni hanno retto il suo consenso (tv, giornali, pubblicità). Le defezioni di questi giorni potrebbero certo indurci a pensare che gli mancano gli uomini (e le donne), ma in fondo sappiamo che non è vero: che per ogni Carlucci o Stracquadanio che se ne va, Berlusconi può trovarne altri tre, altri quattro aspiranti parlamentari ugualmente professionali e magari anche più piacenti. Mal che vada c'è il casting per il Grande Fratello.

Mettiamo pure che oggi (o domani, o tra una settimana, un mese) Berlusconi cada sul serio. A questo punto i commentatori ci mostrano due scenari: un governo tecnico fino alla fine della legislatura (sorretto da un inedito arco antiberlusconiano Fini-Casini-PD e forse anche dalla Lega) o un governo simile ma assai più breve che ci porti alle elezioni il più presto possibile, con o senza riforma elettorale (Maroni domenica sera sembrava possibilista: secondo lui si può abrogare il porcellum e andare a votare anche a gennaio con una legge decente; ma sembra fantascienza). In entrambi gli scenari c'è una zona d'ombra, ovvero: che farà, nel frattempo, Silvio Berlusconi? Se ne starà a guardare lo spettacolo dei suoi ex amici Fini e Casini che gli devono tutto e che tornano al governo coi voti dei suoi figuranti, scritturati dalle sue agenzie, lanciati dalle sue televisioni e coi suoi manifesti? Se abbiamo imparato un po' a conoscerlo in questi anni, sappiamo che non lo farà.

E che farà, quindi? Non importa quanti topolini abbandoneranno la nave del PDL nei prossimi giorni: Berlusconi continuerà a mantenere uno zoccolo duro di pretoriani in Camera e Senato, utili a mettere in crisi la composita maggioranza antiberlusconiana nei momenti in cui si troverà ad approvare decreti impopolari. Nel frattempo la vera artiglieria partirà da carta stampata e tv: di golpe si parlerà tutti i giorni sui canali Mediaset, su Libero, il Giornale, il Tempo, il Secolo d'Italia, il Foglio (Ferrara si accoderà, s'è sempre accodato). Ne parleranno anche i berlusconiani superstiti nei palinsesti Rai, visto che probabilmente la maggioranza antiberlusconiana sarà troppo timida per parlare di epurazioni.

Finché rimane al governo, Berlusconi è costretto a sfoggiare un europeismo d'ordinanza; una volta all'opposizione, non ci sarà più nessun attrito con la realtà e il partito-azienda potrà cavalcare gioiosamente l'ondata antieuropeista più becera che riterrà necessario per sopravvivere: tornerà quel vecchio ritornello mai veramente accantonato, “è colpa dell'euro”: qualche pseudointellettuale scritturato all'uopo chiederà a gran forza il ritorno della lira e di quel meraviglioso lubrificante del boom italiano che fu l'inflazione. Tutto assolutamente inverosimile, proprio come quando prometteva milioni di nuovi posti di lavoro. Del resto sono solo promesse, B. non ha mai avuto intenzione di mantenerle. È solo lo spettacolo che gli serve per presentarsi alle elezioni

Probabilmente gli italiani non la berranno come nel 1994 o nel 2001 o nel 2008, ma questo non ha molta importanza: l'artiglieria di Mediaset e dei suoi giornali gli consentirà comunque un buon piazzamento. E Berlusconi – anche questo dovremmo averlo capito – vince anche quando perde. La presenza di un suo partito in parlamento lo legittima, gli consente margini di trattativa, per non parlare dell'opportunità di comprarsi in aula i seggi che non è riuscito a vincere alle elezioni. Tanto più che mentre sta all'opposizione, sugli scranni della maggioranza siederà un'alleanza scarsamente coesa (sia che ne faccia parte l'UDC sia che ci entri la SEL di Vendola) costretta da Bruxelles e Fondo Monetario a scelte che deluderanno comunque gli elettori di centrosinistra – mentre a destra Lega e berlusconiani batteranno la grancassa dell'antieuropeismo. Avremo insomma un altro governo debole, come il Prodi 2, e forse perderemo altri anni – salvo che non abbiamo più anni da perdere. E allora?

E allora forse bisogna tornare da capo e avere il coraggio di mettere nero su bianco che Berlusconi è un problema, ma non perché sta al governo. Berlusconi è un problema perché da vent'anni occupa la scena politica col suo ingombrante partito-azienda. Quando osservatori stranieri certo non sospettabili di estremismo, come il Financial Times, ci chiedono di farla finita di Berlusconi, non intendono semplicemente di convincerlo a rassegnare le dimissioni da presidente del consiglio. Loro parlano esplicitamente di esilio, e forse qualcuno dovrebbe cominciare anche qui. http://leonardo.blogspot.com
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Ehi! Qualcuno è cretino sull'internet!

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Io posso morire per tante cause, ma per Nonciclopedia, mmm, ecco, facciamo che muoio di morte lenta, lentissima. Detto questo:


Vabbe', Fiorello, e una volta che l'hai visto in faccia? Lo fai menare? Perché è un infame? Vuoi eliminare l'infamità dalla terra una faccia alla volta? Ma lo capisci che internet non è che un bar come gli altri, dove si dicono cretinate come in tutti gli altri? Se sei entrato in un bar lo sai, no?

Ma aspetta. Tu sei Fiorello. Forse non sei entrato in tutti questi bar, dopotutto. Cioè, se entri in un bar tutti si voltano e ti dicono: "Fiorello!" e l'esperienza va a farsi indeterminare. Ma la sensazione di entrare in un bar e ascoltare sconosciuti che dicono fesserie, forse davvero non te la potevi permettere... finché non hai scoperto anche tu Twitter. E adesso forse ho capito perché ti piace così tanto cinguettare (continua sull'unita.it, H1t#97, e si commenta laggiù).

Internet è quel posto, ormai dovremmo averlo capito, né bello né bruttissimo, dove si possono incontrare notizie e persone straordinarie, e dove appena muore un personaggio famoso, da qualche parte scatta la gara a chi ci scherza sopra per primo. È legittimo? È indecente? È discutibile. In effetti non facciamo che discuterne, da quando siamo qui. Dieci anni fa ce lo domandavamo sui forum. Poi siamo passati ai blog. Oggi siamo più spesso sui social network. Ma forse abbiamo cambiato più piattaforme che argomenti.

Magari la vera novità è il fatto che oggi ne discutano personaggi come Fiorello o Vasco Rossi. Ed è probabilmente una buona cosa, la dimostrazione che internet sta prendendo sempre più piede anche qui in Italia – non necessariamente tra i cosiddetti 'giovani'. Vasco e Fiorello sono della generazione che era giovane ormai trent'anni fa: hanno in comune una enorme popolarità, rinsaldata dopo aver sconfitto una tossicodipendenza. A decenni di distanza sembrano avere sviluppato una dipendenza molto, molto meno nociva, per il web: Vasco ha aperto un incontenibile canale su Youtube, Fiorello si è generosamente riversato su Twitter. Le motivazioni che portano due personaggi del genere su internet sono molto diverse da quelle di quasi tutti noi, che ci tagghiamo e linkiamo e apprezziamo a vicenda nel tentativo disperato di farci notare per primi a noi stessi; che spesso cerchiamo di usare internet per quello che non è, uno sgabello su cui salire per farci sentire da più persone possibile.

Fiorello e Vasco non hanno certo bisogno di nessun piedistallo: sono saliti spesso su quello più alto (la tv) e hanno capito prima di altri che è meglio non restarci troppo tempo. Quello che oggi trovano su internet è la possibilità di farsi vedere da meno persone: non gli anonimi milioni di telespettatori, o le solite trentamila teste di San Siro, ma qualche centinaia di commentatori su Youtube, di seguaci su Twitter. Anche Fiorello, anche Vasco, devono aver capito che in fin dei conti i social network non sono altro che dei bar. Ma per due personaggi pubblici del genere, l'esperienza del bar dev'essere davvero qualcosa di inedito e prezioso.

E questo spiega forse anche le difficoltà di Vasco con Nonciclopedia, o la reazione scomposta di Fiorello per qualche battuta su Simoncelli. È sorprendente che esistano siti in cui si approfitta di un lutto per giocare a chi inventa la barzelletta più sconveniente? Formulerò la domanda in maniera più sintetica: è sorprendente che esistano degli imbecilli su internet? La risposta mi pare scontata: ne esistono ovunque – basta dare un'occhiata ai bar – quindi no, non dovrebbe sorprendere che alcuni si esprimano sul web, dove lo spazio non manca. Però, appunto, per rendersene conto bisognerebbe frequentare i bar, e forse Twitter è il primo vero bar che Fiorello frequenta da anni.

Quanto a Vasco, la cosa veramente triste è che un vecchio leone come lui, che ha sconfitto ben altri demoni, non riesca a togliersi la scimmia di Nonciclopedia, un sito che non ha mai fatto ridere nessuno nemmeno per sbaglio, e che grazie a lui ha ottenuto una visibilità assolutamente, smisuratamente immeritata. Visto che di battutine su Vasco e la droga se ne raccontano da trent'anni, in tutti i bar e perfino in molti oratori: Vasco forse non se ne rendeva conto (possibile?), ora grazie a internet lo sa. È il prezzo da pagare per poter di nuovo entrare in un bar dove nessuno ti conosce: scoprire che in quel bar danno ancora del drughè a Vasco Rossi, e ridacchiano, proprio come nel 1986.

E le battute su Simoncelli? Sono senz'altro sconvenienti: offendono la famiglia e la comunità dei tifosi (nonché chiunque passi di lì e voglia offendersi per le battute su un morto). Proprio per questo motivo è meglio non prestarsi a diffonderle, come Vasco e Fiorello ingenuamente hanno fatto. Se, come dice il primo, “Internet è una jungla come la vita”, cercare di evitare almeno le bestie più stupide dipende da noi e soltanto da noi. Che magari al prossimo funerale lotteremo contro l'umanissimo, atavico, cretino istinto di ridacchiare. Quel pezzetto di jungla che è nei bar, è su internet, ed è anche dentro di noi. http://leonardo.blogspot.com
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Ed invece venne il cervo

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C'è una strana storia che racconta Mattia Feltri, di Putin e Berlusconi che scannano un cervo (o meglio: Vlad lo scanna e Silvio sviene). Ma cosa significa?



Ho una teoria (#96). Sull'Unità. E si commenta là. Buona mitopoiesi.


C'è una strana storia che mi è tornata in mente in questi giorni, anche se potrebbe non essere vera, anzi credo proprio che non lo sia. Chiamiamola leggenda. La leggenda vuole Vladimir Putin e Silvio Berlusconi a spasso per la taiga, soli, senza testimoni o interpreti, in un freddo mattino russo. D'un tratto, mentre discutono in qualche misteriosa lingua comune, Putin estrae l'arma di precisione e abbatte qualcosa o qualcuno. Vanno a vedere cos'è: è un cervo. La leggenda descrive quindi Putin sventrare con una lama affilata e pochi gesti esperti l'animale, estrarne il cuore ancora caldo e porgerlo al Presidente del Consiglio, che a quel punto sbianca e forse sviene, come in fondo sarebbe potuto succedere anche a noi.

La leggenda la raccontò qualche mese fa sulla Stampa Mattia Feltri, senza spiegare da che fonte l'avrebbe ottenuta – del resto come si vede la vicenda non prevede terzi testimoni: in scena ci sono solo Vlad, Silvio e un cervo che nemmeno li vede arrivare. È una storia davvero suggestiva, ma negli ultimi tempi forse tra bunga bunga e telefonate ai latitanti di aneddotica sul nostro presidente ne abbiamo avuta fin troppa. Forse era destino che un episodio così ambiguo, di non immediata interpretazione venisse presto dimenticato: anch'io dopo qualche mese non ero nemmeno più sicuro di averlo letto davvero. Per fortuna c'è internet, che in pochi secondi me l'ha confermato: non me l'ero sognata, la leggenda del cuore di cervo esiste. Ma cosa significa?

A prima vista la leggenda parla dell'umanità di Silvio Berlusconi, descritta in contrasto con la ferinità del suo collega autocrate russo. Quest'ultimo è descritto più o meno come lui stesso ama presentarsi ai media: un uomo pronto a tutto, energico, dai riflessi pronti e duttile come un agente segreto: non sa solo ammazzare un cervo al primo colpo, ma è anche in grado di macellarlo seduta stante. Invece Berlusconi no. Berlusconi è disposto a seguire il suo collega ovunque, per amicizia e per ragion di Stato, ma è ancora un essere umano, con le sue debolezze. Feltri probabilmente aveva in mente qualcosa del genere quando sceglie di mettere la storia per iscritto.

Più in profondità c'è la simbologia dell'animale, che nelle culture indeuropee è spesso associato ai cicli stagionali di morte e rinascita. Possiamo immaginare come il pensiero di assicurarsi un nuovo ciclo di potere debba assillare i due vecchi cacciatori. Putin sembra già aver trovato una soluzione, annunciando che succederà al suo successore designato Medvedev – un Crono che mangia i suoi figli. Berlusconi, che non ha mai trovato un Medvedev, un figlio buono da mangiare, ha molte più difficoltà, e forse il dono del cuore allude a questo. Ma il cuore a sua volta porta con se altri garbugli di significato: per le antiche culture dei cacciatori era la sede dei sentimenti (e Putin la strappa via), del coraggio (e Putin la offre a Berlusconi). Sia come sia, la leggenda emette un giudizio: Berlusconi non è pronto, Berlusconi non è adatto. Ma a cosa?

Ecco la mia teoria. Nei boschi Putin ha voluto mostrarsi a Berlusconi per quello che è: un assassino svelto, spietato e competente. Questo significa essere tiranni, e questo Berlusconi non è mai riuscito ad accettarlo. Quando il suo capitolo sarà finalmente finito, avremo a disposizione infinite etichette per lui: lo chiameremo corruttore e forse ladro. Arriveremo a dire che fu un capitano d'industria senza scrupoli, ma sarà solo una metafora: non era un capitano vero, e scrupoli ne aveva, anche per i suoi nemici. L'enorme amore che nutriva per sé stesso finiva per rifrangersi su ogni oggetto vicino e lontano, impedendogli di odiare davvero qualcosa o qualcuno con la determinazione dei tiranni. Dovremo ammettere che aveva tanti difetti, ma non era un violento – fosse stato un violento, forse avremmo avuto quel regime che si è annunciato per vent'anni ma è sempre rimasto nell'aria, un progetto irrealizzabile, come il Ponte sullo Stretto.

Non era un violento, ma nel suo mestiere di presidente e ministro degli esteri ha preteso di trattare coi violenti senza scrupoli come Gheddafi, come Putin. Forse lo sorreggeva l'idea di aver trattato con successo, anni prima, con qualche capetto mafioso – ma un tiranno gioca in una serie diversa, e forse Putin, nel linguaggio dei simboli, ha voluto farglielo notare: tu, piccolo italiano che ogni tanto vieni a trovarmi, e dici di essere mio amico, ma hai capito di che amici ti devi circondare? Siamo assassini, è così che ci conquistiamo il futuro. Noi ogni giorno ci svegliamo con le mani lorde di nuovo sangue: perciò non stimiamo per forza lo straniero che col suo sorriso da venditore ce le viene a baciare.http://leonardo.blogspot.com


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La guerriglia prevedibile

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(Fermo così, sei perfetto).


D'altro canto chi poteva aspettarsi che una manifestazione al di sopra delle parti e dei partiti rigorosamente spontanea senza leader e senza servizio d'ordine potesse andare a finire con della gente vestita di nero e organizzata non si capisce da chi e da cosa che brucia le macchine e scrive sui muri e la polizia invece di fermarli carica la povera gente che non se lo poteva aspettare? Chi se lo poteva aspettare?
Mah, per esempio, tutti. La non imprevedibile vittoria dei Caschi Neri (H1t#95) è sull'Unità, e si commenta là. Venite senza casco.

Anche a me è capitato, come a tanti, di restare sbalordito di fronte alle immagini che sabato arrivavano da Roma. E però dopo un po' che guardavo caschi neri e camionette in fiamme mi sono chiesto: ma di cosa oso stupirmi, ancora? Non avrei dovuto aspettarmi tutto questo? Non è lo stesso copione delle marce in Val di Susa, non sono successe cose simili il 14 dicembre, per tacere del g8 di Genova, dopo il quale davvero non dovrei più essere autorizzato a stupirmi di niente? Non è in fondo il solito compitino sulla traccia impartita da Francesco Cossiga (“lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città...”)? No, io non credo di avere il diritto di stupirmi, e non credo che ce l'abbiano i manifestanti del movimento. Che rinasce ormai più volte all'anno con nomi e rivendicazioni diverse, dall'onda viola agli indignados, e ogni volta fa marcare la sua distanza da quello che c'era prima, e dai partiti e dai sindacati, e insomma rivendica il suo diritto a rinascere mondo di ogni peccato e inconsapevole di ogni dinamica di piazza – salvo poi inorridire davanti a disordini e situazioni che chiunque ha frequentato la piazza negli ultimi anni purtroppo non può fingere di non conoscere. E mentre rinasce vergine ogni sei mesi, i parassiti devastatori in casco nero si presentano a ogni appuntamento più organizzati e professionali. Alla fine non dovrebbe davvero sorprenderci se sono loro a prendersi le prime pagine. In fondo se le meritano, sono gli unici che hanno memoria e sanno imparare dai loro errori.

Tra sei mesi, quando soltanto qualche automobilista danneggiato si ricorderà più dei fatti di Roma, e le condanne o le assoluzioni per devastazione e saccheggio finiranno a pagina venti, è facile immaginare che sorgerà un nuovo movimento su facebook o altrove, che difenderà giustissime istanze e sacrosantissime recriminazioni colpevolmente fino a quel momento ignorate eccetera. I leader saranno ovviamente facce nuove, che rifiutano la vecchia politica dei partiti e la vecchia gestione della piazza dei sindacati. Resta da vedere se anche loro commetteranno l'errore di accogliere, nella propria piazza, dietro ai propri slogan, chiunque vorrà venire, pur di far numero. Perché l'errore sta tutto lì. Gli indignados avrebbero potuto mantenere un'identità forte, una piattaforma precisa, e puntare più sull'ostinazione che sul numero: come i loro ispiratori di Wall Street, o gli egiziani di piazza Tahrir che prima di essere migliaia furono centinaia. Ma in Italia non si fa così. In Italia prima si rimarca la distanza tra partiti e associazioni; e poi si fa entrare allegramente chiunque, pazienza se hanno il casco. I dieci anni da Genova avrebbero potuto insegnarci qualcosa, ma noi ci ostiniamo a rinascere tutti gli anni dimentichi degli errori dei padri, o dei fratelli maggiori, o di noi stessi quando invece di essere indignados eravamo noglobal o qualcos'altro.

Nel frattempo Libero e il Giornale festeggiano con la stessa, identica prima pagina. Ieri, come un anno fa, le immagini di Roma in fiamme soccorrono Berlusconi proprio quando ha bisogno di mostrare che l'unica alternativa a sé stesso è il caos. Ora, tagliamo corta la dietrologia. Il metodo Cossiga è pur sempre un metodo, che per essere applicato necessita di risorse e intelligenze, ed è lecito a questo punto domandarsi se al Viminale queste risorse, queste intelligenze ci siano. Ed è pure vero che i tagli hanno colpito anche le forze dell'ordine.

Però non potete venirci a raccontare che gli stessi organi di polizia che riescono ad arrestare boss di mafia e camorra non siano in grado di capire chi siano i caschi neri né quando e dove colpiranno. Va bene, non sono tutti ragazzini; non sono tutti di estrema destra; non sono tutti ultras; non sono tutti dei centri sociali. Ma sono tutti lì. Comunicano con sms e forum, mica pizzini. Non dovrebbero essere così difficili da intercettare o infiltrare. Allora i casi sono due: o li avete intercettati, e magari infiltrati, dando loro una mano a devastare il devastabile; o avete deciso di non intercettarli e infiltrarli, permettendo loro di devastare il devastabile.

Non so quale delle due prospettive mi piaccia meno, ma entrambe portano alla stessa conseguenza: questa è la devastazione che serviva al governo per tenersi in sella e dissodare l'imminente campagna elettorale, questa è la devastazione che i caschi neri prontamente gli hanno servito, questa è la devastazione che le forze dell'ordine si sono ben guardate dal reprimere, contentandosi come sempre di sparare fumogeni e manganellare un po' a casaccio. Tutto stupefacente, se non fosse già successo fin troppe volte. E può darsi perfino che succeda ancora, ma per favore, che nessuno si senta più sbalordito da qui in poi.http://leonardo.blogspot.com
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L'Itaglia senza wikipedia

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Coraggio, è andata, Wikipedia è tornata on line. Possiamo ricominciare a fingere di sapere cose.
Certo che è stata dura, eh. Anche se in fondo non è l'unica enciclopedia on line, no? Per esempio c'è la Treccani, potevamo usare la Treccani, no?



No, non potevamo. E dire che non è affatto male. Ma Wikipedia funziona meglio (H1t#94). Lo dice l'Unita.it, io mi fiderei (si commenta laggiù).

Martedì, come probabilmente già sapete,Wikipedia Italia ha sospeso il suo servizio in segno di protesta contro quel comma del disegno di legge anti-intercettazioni che prevedeva per ogni sito web l'obbligo di rettifica entro le 48 ore (ne avevo già parlato un anno fa). Ieri il testo è stato modificato: l'obbligo di rettifica dovrebbe riguardare soltanto le testate giornalistiche on line, risparmiando quindi wikipedia e i blog. Ma nel frattempo abbiamo sperimentato in tanti il senso di vuoto di chi cerca qualcosa su internet e... non la trova più. Proprio quando ormai davamo per scontato di poter recuperare qualsiasi informazione in pochi secondi. Forse non ci rendevamo conto di come buona parte di tutte le informazioni che trovavamo provenisse in realtà da un sito preciso: Wikipedia. Incompleto, inattendibile, ma anche insostituibile, ormai.

Mentre noi fissavamo il vuoto un po' sgomenti, altri esultavano. “La nuova legge sulle intercettazioni potrebbe avere un merito inaspettato: far scomparire Wikipedia”, scrivevaAntonio Di Majo sul Tempo. “L'enciclopedia sul Web, scritta e modificata dai lettori, piena di strafalcioni e di fonti incerte, ha fatto impallidire studiosi, spaventato accademici e depistato studenti”: se scompare tanto meglio, fa capire Di Majo, e suggerisce: “Rispolveriamo la Treccani”.

Non c'è alcun bisogno di rispolverarla, aggiungo io, visto che da qualche tempo la Treccani è presente on line in un'ottima versione molto comoda da consultare. A questo punto però vorrei chiedere una cosa a Di Majo: lei la usa davvero la Treccani, voglio dire abitualmente? Io no. Una volta ci ho anche provato, volevo fidarmi. Non mi ricordavo più chi fosse Mister Pesc e sulla Treccani c'era scritto: "attualmente la carica è ricoperta dallo spagnolo Javier Solana". Così ho scritto, sul mio blog, "Javier Solana". E ho fatto una figura orrenda, visto che (come un commentatore mi ha subito fatto presente) dal novembre 2009 è subentrata, nel suo ruolo, Catherine Ashton. Ma la voce della Treccani non è stata aggiornata. Probabilmente non è facile modificarla. Invece aggiornare una pagina di wikipedia è semplicissimo, come sappiamo tutti. E infatti su wiki è segnalata la Ashton, non Solana. Con tanto di foto e rimando alla biografia.

È solo un piccolo esempio, ma ne potrei fare tanti altri. Per dimostrare quello che gli studiosi del campo hanno ormai accettato, più o meno dallo studio di Nature del 2005:Wikipedia è autorevole quanto l'Encyclopaedia Britannica. Certo, Nature ha esaminato la Wikipedia inglese, molto più elaborata e condivisa. Ma tutto sommato anche la wiki italiana si difende bene. Non avrà l'autorevolezza della Treccani, ma sa aggiornarsi e correggere i suoi errori assai più rapidamente.

Ammettiamo per amor di discussione che su tanti argomenti la Treccani sia più precisa di Wiki: ci sarà sempre qua e là qualche errore o qualche dato non aggiornato. L'utente della Treccani però rischia di non rendersene conto, lasciandosi cullare da un'impressione di infallibilità che nessuna enciclopedia può davvero garantire. L'utente di Wikipedia no, e forse la differenza più importante è questa: chi consulta Wikipedia impara presto che nulla è sicuro. La pagina che sta leggendo potrebbe contenere soltanto informazioni sbagliate: potrebbe essere stata falsificata pochi minuti prima da un vandalo o un burlone. Su wikipedia non ci si può fidare mai al cento per cento. Bisogna stare attenti. Dare un'occhiata alle fonti, se ci sono – e se non ci sono, l'articolo non è così buono.

Bisogna insomma sviluppare un senso critico. Chi consulta la Treccani non ne ha certo bisogno: come scrive Di Majo, gli serve un sapere “sicuro”, “verificato da esperti”. Va bene, facciamo così: chi ha bisogno di sicurezza, chi non sa verificare da solo e ha bisogno degli esperti, usi pure la Treccani. Al massimo confonderà Catherine Ashton con Javier Solana, in fondo su certi siti che differenza vuoi che faccia. Almeno finché qualche Solana o qualche Ashton non avrà niente di meglio da fare che chiedere una rettifica. http://leonardo.blogspot.com
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Il vuoto incolmabile

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Come forse qualcuno avrà notato, da alcuni giorni a questa parte il Partito Democratico, il suo vertice, i suoi militanti, stanno in qualche modo cercando di sopravvivere alla notizia della defezione di Mario Adinolfi.


Lui nel frattempo gioca a carte. Sull'Unità.it comunque c'è un tentativo di prendere Adinolfi un po' sul serio (H1t#93), giusto per non lasciare nulla d'intentato. Si commenta laggiù.

(Ci si vede forse a Riva stasera).

Ma insomma perché nessuno vuole prendere sul serio Mario Adinolfi che abbandona il PD? Forse ha ragione il direttore di Europa Menichini, che dietro alle ironie e alle battutine sulla stazza e sul peso del personaggio intravede una certaarroganza togliattiana. Oggi stavo quindi cercando di rispondere alle critiche di Adinolfi nel modo meno togliattiano possibile, entrando nel merito delle importanti questioni sollevate eccetera, quando su twitter è arrivato un messaggio del Mario:

giornate di novità: ho firmato per i miei nuovi colori pokeristici, esordio all'Ept di Londra con il TeamPro1128

Allora, mettetevi anche un po' nei panni di noi togliattiani. Non siamo mai veramente riusciti a digerire la barca a vela di D'Alema (né l'appartamento newyorkese di Veltroni): cosa potevamo pensare di un giornalista che conciliava la militanza attiva in un partito di sinistra con l'esercizio professionale del gioco d'azzardo? Saremo provinciali, saremo vecchi, ma quando Adinolfi nel suo blog alternava i consigli al segretario sulla linea del PD con quelli ai lettori sulle squadre su cui scommettere, a noi cedevano un po' le ginocchia.

È sempre stato oggettivamente difficile prendere sul serio Adinolfi. Per prima cosa è una persona obesa, e noi a sinistra, sempre pronti a schizzare in piedi di indignazione alla prima barzelletta omofoba e sessista, non abbiamo nessuna difficoltà a ridere degli obesi (“ciccioni”) e dei bassi di statura (“nanetti”): Berlusconi e Ferrara ci hanno allenato bene, in questo senso. Poi è stato militante democristiano e non se ne è mai vergognato, e questo è parecchio destabilizzante. Aggiungi questa cosa del poker e delle scommesse che avrebbe destabilizzato anche i democristiani. Infine, nel momento in cui tutti i politici di sinistra cercavano di presentarsi all'elettorato nel modo più rassicurante e grigio possibile, Adinolfi non ha mai pensato di nascondere una personalità eccentrica e debordante. Nonché una mania di protagonismo che, se in parte era giustificata dalla necessità di restare a galla nel mondo difficile e competitivo dell'infotainment radiotelevisivo, dall'altra spiega il perché le non-dimissioni di Adinolfi (non ricopriva nessun incarico) siano quasi una non-notizia, che in linea teorica non avrebbe meritato più spazio di quella di un volontario della festa dell'unità di Reggio Emilia che oggi decidesse di stracciare la tessera. Certo, è pur vero che nessun volontario reggiano della festa dell'Unità si è mai presentato alle primarie del PD, ma probabilmente se lo avesse fatto avrebbe raccolto più voti di Mario Adinolfi. Quindi, insomma, di che stiamo parlando?

Stiamo parlando di un quarantenne che, a furia di accreditarsi come rappresentante di una generazione, in qualche modo è riuscito a impersonarne almeno alcuni difetti: Adinolfi, che pure è uscito di casa abbastanza presto e ha sempre in qualche modo lavorato, sembra morso dallo stesso demone di tanti trenta-quarantenni italiani che il precariato lo hanno interiorizzato, fino ad elevarlo, in mancanza di meglio, a filosofia di vita: e dopo un decennio passato a corteggiare diverse carriere, senza sceglierne veramente nessuna, si ritrovano a quarant'anni bloccati a un bivio, consapevoli che scegliere una via, una carriera, un mestiere, una vita, significa rinunciare ad altre vie, ad altri mestieri, altre vite. Per carità, qui non si giudica nessuno, ma posso dire che nel continuo saltabeccare di Adinolfi tra editoria politica e gioco d'azzardo un po' mi riconosco (in sedicesimo, diciamo). E in fondo sono contento che lui abbia saputo finalmente scegliere: e anche che non abbia scelto la politica, per la quale, non me ne voglia, forse non era troppo tagliato.

Anche la sua difficoltà a integrarsi nel PD si può leggere in modo generazionale. Un altro problema di noi trenta-quarantenni è che ci siamo sposati tardi, dopo fidanzamenti esageratamente lunghi. Allo stesso modo, dopo aver inseguito per anni il miraggio del grande partito di centrosinistra, quando finalmente l'impossibile si è avverato, Adinolfi ha scoperto sulla sua pelle i dolori e i fastidi della convivenza. Il motivo per cui oggi decide di divorziare è in fondo molto semplice: dalle ultime primarie in poi, Adinolfi si è ritrovato in una corrente di minoranza, e questo gli è insopportabile. È il paradosso per cui proprio gli alfieri del Grande Partito sono quelli che appena un partito abbastanza grandino prende forma non riescono ad accettare gli oneri che esso comporta: l'inevitabile nascita delle correnti, la dialettica interna tra maggioranza e minoranze, il triste centralismo democratico: tutte cose che l'ex democristiano Adinolfi dovrebbe conoscere bene – non ci fossero stati quei vent'anni di caos tra popolari, asinelli, margherite, ulivi, unioni, con tutte quelle intercapedini e quei margini di azione per capitani coraggiosi e un po' spavaldi. Ora il tempo dei corsari è finito: bisognerebbe indossare la giacca e la cravatta dell'uomo d'ordine, ma in quella giacca Adinolfi proprio non ci sta (e questa è l'unica battuta sulla sua taglia che farò, già una di troppo).

A proposito di partitini è buffo che Adinolfi ricordi di aver cercato il “coinvolgimento organico” di radicali e socialisti, oltre a Grillo, che avrebbe voluto candidato alle primarie. Ora, se c'è qualcosa che radicali, socialisti e Grillo hanno in comune, è di non avere mai realmente creduto nel PD, anche quando hanno cercato di usarlo per ottenere un po' di visibilità (il tentativo di Grillo di candidarsi) o per arrivare in Parlamento eludendo gli sbarramenti (la “delegazione radicale”, quei nove posti blindati ottenuti dal PD di Veltroni, la cui lealtà è ben provata dall'assenza di ieri alla Camera, e dalle dichiarazioni di Pannella). Quanto ai socialisti, parliamo di quel partito inesistente che negli ultimi dieci anni ha sempre fatto perdere punti in percentuale a qualsiasi lista con cui si è aggregato (memorabili le batoste di Rosa nel Pugno e Girasole)? Eppure Adinolfi dovrebbe sapere che i socialisti a centrosinistra non hanno mai trovato la porta chiusa, da Occhetto a D'Alema (che fece entrare almeno Amato) fino a quando Boselli, segretario di un partito da prefisso telefonico, fu invitato da Prodi alla costituente del PD e rifiutò sdegnosamente quello che definì il “compromesso storico bonsai”. Poi andò alle urne da solo e riprese il suo zero virgola per cento. Certo, esistono tante cose nell'universo; esistono i neutrini che hanno così poca massa che possono arrivare dal Gran Sasso a Ginevra senza tunnel; così può darsi anche che esista ancora un partito in Italia che si chiama socialista. Ma anche un bonsai non è che debba preoccuparsi di coinvolgere tutti i batteri che transitano nei pressi: la maggior parte sono innocui.

C'è poi la questione "omosex", come la chiama lui, che negli ultimi mesi è diventata una sua piccola ossessione - proprio mentre la passione per la militanza nel PD rapidamente scemava. Non è una coincidenza. Sui diritti civili dei gay ho una teoria: c'è un motivo per cui qualcuno ne parla oggi, quando in Italia governa la destra più becera e omofoba e nessuna reale messa in discussione dello status quo è praticabile. Ed è un motivo che purtroppo ha ben poco a che fare coi gay, e molto a che fare con la storia del PD, e la sua doppia anima catto-diessina. In sostanza si riparla di gay, e soprattutto di matrimoni di gay e di adozioni di gay, semplicemente perché di tutti gli argomenti al mondo è quello più pericoloso per la coesione del PD: quello che davvero rischia di farne cedere le giunture, tanta è la distanza tra le posizioni di cattolici e progressisti. Ora io sarò anche un togliattiano dentro: me lo hanno detto anche i miei quattro lettori, quindi c'è del vero. Però per me proporre un “referendum sul matrimonio omosex”, come Adinolfi dice di aver fatto, equivale a dichiarare di aver tentato di sventrare il PD, proprio nel punto dove la cucitura è più fragile. Solo così si spiega poi l'ossessione per questo argomento in un'estate in cui anche molti gay, più che al matrimonio, probabilmente pensavano ai loro risparmi, all'IVA e alle pensioni.

Già, le pensioni. Ad Adinolfi non è piaciuta l'adesione allo sciopero della CGIL, il sindacato dei pensionati eccetera. Non è una sorpresa che l'eterno precario della politica si trovi più vicino alle posizioni di Ichino: quanto agli ammortizzatori sociali, lui ha sempre rivendicato di trovare meno rischiose le ricevitorie delle banche, e a questo punto la cosa terribile è che non sembra avere tutti i torti. Ma insomma la posizione di Adinolfi la conosciamo da anni: i nostri padri pensionati ci rubano il futuro. Nel frattempo però (dovrebbe essersene accorto) cominciamo ad andare anche noi per la quarantina, e alla pensione iniziamo a pensarci, se non altro perché l'idea di ottenerla a ottant'anni un po' ci spaventa. Forse per Adinolfi il problema non si pone, forse sarà ancora un brillante bluffatore, o forse avrà già raggranellato abbastanza col suo personalissimo sistema integrativo. Noi però non siamo altrettanto capaci, né al tavolo verde né alla vita in generale. Così ci attacchiamo a quel che possiamo: un mestiere piuttosto che un altro, un sindacato piuttosto che un altro, un partito con tanti difetti ma che è meno peggio di tanti altri, eccetera. Nel frattempo Marione se n'è andato verso altre partite, altre sfide, altre avventure. Ci perdonerà se non siamo abbastanza togliattiani da non invidiarlo un po'. http://leonardo.blogspot.com
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La dipendenza della Padania

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Allora se volete un parere (interessato), per me la Padania non sarà mai indipendente.


Finché la rappresentano dei buffoni, almeno. E questo ci lascia almeno dieci, quindici anni di tempo per organizzarci. La Lega per la dipendenza della Padania (H1t#92) si legge sull'Unita.it, e si commenta laggiù.

Ma perché i leghisti parlano di “secessione”? La risposta sembra scontata: ne parlano perché intuiscono che l'esperienza di governo è ormai finita, come nel 1994: e oggi come allora un bel battesimo nell'acqua del Padre Po può lavare via la puzza di compromessi e fallimenti romani che ha impregnato il partito negli ultimi anni. Il secessionismo può riportare molti delusi alle urne, rinsaldando lo zoccolo duro che nel 1996 regalò ai leghisti il risultato nazionale migliore di sempre: quel 10% che determinò la sconfitta di Berlusconi e l'arrivo di Romano Prodi a Palazzo Chigi. Può anche darsi che stavolta la base leghista non ci caschi: d'altro canto Bossi e compagni non hanno molte alternative. Probabilmente il secessionismo per ora è un'opzione, un piano B, in attesa che a qualcuno venga in mente un piano A per il dopo-Berlusconi. Nel frattempo gridare la parola ai comizi fa notizia e non impegna.

Ma perché la parola è proprio “secessione”? Perché non il più nobile “indipendenza”? In fondo “secessione” è una parola che contiene già in sé una segreta consapevolezza della sconfitta. Un lapsus pesante, perché parlare di “secessione” significa ammettere che una nazione da cui secedere, l'Italia, esiste. Di solito, quando i secessionisti vincono, ottengono il diritto di scrivere la Storia, e nei libri si fanno chiamare indipendentisti. Se invece perdono, chi li ha sconfitti continuerà a chiamarli secessionisti: un nome che quasi sottointende il fallimento. Tanto più che nell'inconscio collettivo della generazione di Bossi e Maroni la parola “secessione” è indissolubilmente legata ai film western con le battaglie tra casacche grigie e blu (e i grigi le prendono quasi sempre). Non è l'unico caso in cui l'immaginario leghista si lega, consapevolmente o meno, a un precedente storico 'perdente': un altro esempio, anche questo derivato dai western, è quel famoso manifesto che istituiva un parallelo tra leghisti e pellerossa americani, condannati a vivere nelle riserve per non aver varato anche loro una legge Bossi-Fini. Questa predilezione per i perdenti può sembrare curiosa, specie se confrontata con l'immaginario berlusconiano, ossessionato da modelli di successo e autorealizzazione. In realtà, oltre a essere in un qualche modo complementare al berlusconesimo, il culto leghista per la sconfitta nobile ha precedenti illustri in altri movimenti nazionalisti: si pensi all'importanza che riveste per i serbi la battaglia – persa – di Kosovo Polje. La sindrome dell'accerchiamento, la percezione della sconfitta inevitabile che genera l'impulso al revanscismo, sono elementi costitutivi dei piccoli nazionalismi europei: quello che il leghismo è stato per una breve stagione (1996-2000) e che potrebbe ridiventare in tempi brevi. Ma funzionerà?

Potrebbe anche funzionare. Abbiamo un bel da ripetere che la Padania non esiste: certamente fino al 1996 non esisteva il concetto di nazione padana. Ma non è necessario guardare al passato, alla ricerca di chissà quale sostrato celtico, per vedere qualche crepa nell'unità nazionale. Concentriamoci sul futuro prossimo: le tensioni a cui la crisi economica sottoporrà l'Italia nei prossimi mesi e anni accentueranno ancora di più il dislivello già grave tra Nord e Sud. Se la situazione dovesse degenerare (default, uscita dall'Euro, eccetera), molti abitanti del nord potrebbero essere tentati da un partito indipendentista o secessionista che dir si voglia. Così, dopo aver perso vent'anni a dividerci tra filo e antiberlusconiani, potremmo buttarne altri venti dividendoci tra secessionisti e unionisti.

Insomma, nella situazione difficile che abbiamo davanti, lo spazio per un partito indipendentista della Val Padana c'è. Il problema (per i secessionisti autentici) è che questo spazio è occupato dalla Lega. E la Lega non è nata indipendentista, ma autonomista; ha scoperto l'indipendentismo abbastanza tardi, al termine di una prima burrascosa esperienza di governo. Persino negli anni ruggenti dell'invenzione della Padania, quando le camicie verdi si davano aria di milizia popolare e marciavano sul Po, mentre a Mantova apriva una specie di parlamento e il leader lanciava accorati inviti a uno sciopero fiscale che molti elettori leghisti praticavano già nel segreto dei loro reparti commerciali...  anche allora tutte queste iniziative somigliavano più a una messa in scena per spaventare Roma che ai prodromi di una vera lotta di liberazione. 

Tutto questo non poteva che deludere gli indipendentisti veri, che in effetti nei loro manifesti e blog parlano sempre piuttosto male della Lega. Ma in breve tempo il secessionismo di Bossi deluse anche il grosso degli elettori, che alle europee del 1999 – appena tre anni dopo il successo del '96 – punirono il partito con uno dei risultati peggiori, un misero 4,5 per cento che mise temporaneamente fine alla parabola secessionista. Bossi tornò nella tana del “mafioso massone” Berlusconi (parole sue), ottenendo un'alleanza che forse gli permise anche di risistemare le casse del partito. Da allora gli esponenti della Lega sembrarono dimenticarsi che il partito si chiamava, e si chiama ancora “Lega Nord per l'indipendenza della Padania” (un nome approvato da Luciano Violante, allora presidente della Camera, che lo trovava più costituzionale di Padania Indipendente). Ma domani?

Domani è un altro giorno. Ribadisco: un po' di spazio per un movimento indipendentista c'è. La teoria è che non ci sarà mai un indipendentismo vero, qui, finché quello spazio sarà occupato da un partito come la Lega, e da leader come Bossi e Maroni, che all'indipendenza e alla Padania non hanno probabilmente mai realmente creduto, nemmeno per un istante. E questa forse è una buona notizia. http://leonardo.blogspot.com  
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Meglio triumviri che niente

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Sei matto a metterti con quei due, dicono, non capisci niente, loro non rispetteranno le tue scelte, bestia, non avranno nessun rispetto per te, cretino, lo capisci che se vai con loro passerai tutto il tempo a litigare? Ma resta qui a casa con noi che ti vogliamo bene, ti facciamo tanti regali, tante sorprese, stavamo giusto scegliendo un set nuovo di coltelli


Sì vabbe', insomma, ho una teoria (#91): il Pd non ha bisogno di alleati (per litigare). Si legge e si commenta, indovinate un po', sull'Unità.it

Quando qualche giorno fa il triangolo Bersani-Di Pietro-Vendola ha preso forma, abbiamo assistito a un fenomeno che potremmo definire paradossale se non fosse, in realtà, abbastanza ricorrente: diversi esponenti del PD, alcuni perfino della maggioranza, hanno espresso il loro dissenso, o perlomeno il loro scarso entusiasmo, nei confronti dell'iniziativa del segretario. Walter Veltroni ha richiamato esplicitamente l'Unione, quella caotica alleanza di dieci partiti, guidata da Romano Prodi, che nel 2006 sconfisse Berlusconi (visti i margini ristrettissimi sarebbe più corretto dire che pareggiò) ma non riuscì a dare al Paese un governo stabile.

Il dissenso, sia ben chiaro, è legittimo, e mostra la distanza tra il PD e altri partiti in cui discutere apertamente delle scelte del leader non è semplicemente concesso. Invece nel PD il dibattito c'è, non è mai troppo – al limite ci si potrebbe domandare se le divisioni ai vertici rispecchiano reali posizioni nella base, ovvero: questa fobia per l'Unione è condivisa dagli elettori? Gli attivisti che si sono dati da fare fino a pochi giorni fa nelle feste di paese, quelli che stanno raccogliendo firme per il referendum antiporcellum, gli elettori delle primarie, insomma, il popolo democratico condivide questo terrore di ripetere la famigerata alleanza a dieci (anche se stavolta gli alleati sarebbero soltanto tre, e tutto sommato già abbastanza rodati)?

Io direi di no, anche se non ho nessun serio titolo per rispondere. Sono soltanto un blogger, il mio parere vale quanto il vostro: in ogni caso a occhio i partiti di Vendola e Di Pietro mi sembrano gli alleati naturali del PD, quelli meno indigesti (se non addirittura simpatici) all'elettore democratico medio. A differenza di Casini, che alla travagliata storia del centrosinistra dall'Ulivo in poi è sempre rimasto estraneo, e di cui non siamo ancora riusciti a dimenticarci i trascorsi berlusconiani: ecco, un'alleanza con lui sarebbe molto più difficile da digerire per l'elettore democratico che ho in mente io (e forse anche per quello che ha in mente Civati). Ma magari ho in mente l'elettore sbagliato.

Cosa c'è dunque di paradossale nel fatto che qualche dirigente del PD paventi il ritorno di un'accozzaglia stile Unione? Il fatto è che chi critica l'alleanza con Vendola e Di Pietro teme che essa possa annacquare le proposte del partito e nuocere alla sua leadership. E proprio per questo motivo, per salvare questa eventuale leadership del PD... si criticano apertamente proprio le scelte del leader, dimostrando una volta ancora che il PD non ha nessun bisogo di allearsi con qualcuno per poi litigare. No, ci riesce benissimo da solo.

Questo paradosso non ha niente di nuovo: lo abbiamo visto in opera da quando è nato il PD. Per Veltroni, che trionfò alle primarie del 2007, il partito doveva ambire a diventare la forza egemone del centrosinistra, rifiutando alleanze e ricatti dei vari cespugli, emarginandoli anche a costo di essere sconfitto alle prime elezioni (come infatti avvenne). Quello che avrebbe perso in quantità, il nuovo partito lo avrebbe dovuto guadagnare in compattezza. Ma fu proprio qui che Veltroni perse la vera scommessa: lo si vide con chiarezza quando, a pochi mesi dalla sconfitta elettorale, il partito decise di astenersi alla Camera su un caso spinoso e cruciale come quello dell'alimentazione forzata a Eluana Englaro. 

L'episodio dimostrò definitivamente a molti elettori del PD – tra cui il sottoscritto – che il nuovo partito non riusciva a trovare una sintesi tra le sue nature, esattamente come l'Unione: non era meno eterogeneo, non era più compatto: era solo più piccolo
Ma al suo interno, tra uno Scalfarotto e una Binetti, continuava a esserci più o meno la stessa inconciliabile distanza che ai tempi dell'Unione c'era tra un deputato della Margherita e uno di Rifondazione. Cosa avevamo perso? Verdi e comunisti erano stati cacciati dal parlamento: l'arco parlamentare si era inclinato vistosamente verso il centrodestra. Cosa avevamo guadagnato? Me lo sto ancora chiedendo.

È passato qualche anno. Il PD mi sembra relativamente migliorato: ha guadagnato qualche punto nei sondaggi e ha perso per strada la Binetti. Continua a essere diviso in correnti, che non vogliono essere chiamate così (vecchio vezzo del PCI) ma che in sostanza portano avanti progetti divergenti. E non c'è niente di male, purché scontri e alleanze non si consumino nei corridoi di una segreteria o di un loft, ma alla luce del sole, davanti agli attivisti ai quali, grazie alle primarie, dovrebbe spettare l'ultima parola. Io, ripeto, sono semplicemente un blogger e non pretendo di spiegare ai vertici del partito quello che la base pensa. Quel che penso io è che il PD le prossime elezioni potrebbe vincerle, alleato con chiunque o perfino da solo, purché riuscisse a proporre a un blocco sociale preciso un programma semplice con priorità ben definite. Questo programma è oggettivamente difficile scriverlo a tre mani, specie se due delle mani sono quelle di Vendola e Di Pietro. Ma non è affatto detto che sia più semplice da scrivere se invece le mani fossero quelle di Veltroni, Renzi e D'Alema (per tacere di Casini). Se si tratta di litigare, di dividersi, di non arrivare a una sintesi, il PD può fare benissimo da solo, e lo ha abbondantemente dimostrato in questi anni. http://leonardo.blogspot.com
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