Io sciopero quanto posso, finché posso, perché posso

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Domani venerdì 17 novembre, sarebbe stato difficile trovare una data più lugubre ma la scaramanzia rovina solo chi ci crede, io sciopero per otto ore, e spero anche voi. Magari qualcuno è curioso del perché, ebbene: io sciopero perché posso. È un mio diritto, ne approfitto. Potremmo anche finirla qui. Invece no, andò avanti: a questo servivano i blog, ad andare avanti fino a esaurimento della pazienza dei lettori. Domani sciopero perché:

– Scioperano le scuole e io ci lavoro, e sono stanco di sentirmi ogni giorno più povero mentre cercano di vendermi tablet e lavagne interattive (per quelle i soldi ci sono sempre) e mi tagliano le cattedre, i sostegni, i fondi per le supplenze brevi, tutte quelle cose che mi consentirebbero di fare davvero il mio mestiere e non passare il tempo a tappare i buchi dei tappi precedenti. Ma a parte questo:

– Sciopera il settore scuola, il mio comparto, ed è da anni che io me la prendo coi miei colleghi perché non scioperano abbastanza o aderiscono a scioperi civetta, scioperi ballerini promossi da sigle fantasma, scioperi farsa. Questo è uno sciopero compatto, promosso dalle principali sigle sindacali, e tiriamo una tendina pietosa sulla cosiddetta Cisl. Ma a parte questo:

Sciopera il mio sindacato, che non è immune da difetti ed errori e in tanti anni ne ha commessi tanti, ma è ancora il mio sindacato e io mi fido. Ma a parte questo: 

– Non mi piace la finanziaria del governo, anche se devo ammettere che poteva andare molto peggio, vista la feccia da cui provengono. No, chiedo scusa, non dovrei parlare in questi termini. "Provengono" implica che a un certo punto se ne siano andati e invece no, io questo governo continuo a vederlo galleggiare nella feccia. Dopodiché da gente di così pochi scrupoli, di scarsa nulla dirittura morale e di risibile cultura potevo anche immaginarmi una finanziaria più genuflessa ai padroni, e tuttavia non sarò io a tendere una mano a codesta gente, non è così che funziona la democrazia, finché c'è. Io la mano devo già tenderla agli ex grillini, credete non mi costi? Se voi volete aiutare aa Meloni e la sua corte dei miracoli, prego. Io sciopero. È un mio diritto. Ma a parte questo:

– Questa cosa di esser nato nell'unico Paese in Europa dove più o meno da quando mi sono messo a lavorare non è mai cresciuto il salario medio, capisco che non dipenda da un solo fattore ma da un complesso insieme di fattori, ma ugualmente non mi va più di tanto giù. E a proposito:

– Questa cosa che probabilmente non andrò mai in pensione, perché la dovrei prendere così sportivamente? Va bene, in pensione non avrò mai il diritto di andarci, ma di scioperare sì. E inoltre:

– Salvini si è molto arrabbiato e sta precettando alla cazzo; ora ditemi che questo non fa venire voglia di scioperare anche a voi? Io ne avevo già, di sicuro non me la stanno facendo passare. Ma più in generale:

– Quella storia del premierato, ora io lo so che probabilmente non ce la faranno neanche stavolta, visto che sono più sgarrupati del solito (ma lo stesso mi fa paura); lo so che rispetto a quegli improvvisati dei renziani almeno Meloni & co. sono coerenti, il desiderio di oltrepassare il parlamentarismo è una loro costante sin dal 1919; lo so che gli scioperi non sono lo strumento tecnicamente più preciso per protestare contro una riforma costituzionale; e però qui abbiamo già al governo gente che non sa cos'è il diritto allo sciopero: vogliamo anche dargli il premierato, e poi cosa? In attesa che salgano al balcone a spiegarci gli imperativi categorici e con chi belligereremo l'anno prossimo, io sciopero: giusto per ricordare a lorsignori che è un diritto, e che se vogliono togliermelo serviranno come minimo mazzate. E quindi, in definitiva:

– Io sciopero perché posso, davvero. Ho la sensazione che qualcuno questa cosa non la capisca, e non è la prima volta che gliela provano a spiegare. C'è una specie di analfabetismo selettivissimo che coinvolge gente che sui social e in tv ti spiega l'economia, ti spiega il mondo del lavoro, ti spiega la qualunque e poi al primo sciopero casca dal pero, non ne ha mai sentito parlare, è convinto che non sia un diritto, tra le altre cose ignora il concetto di riduzione del trattamento economico, di trattenuta insomma. Credono che siamo come i ragazzini che saltano scuola a gratis, ebbene no, no, no. Se questo fosse l'unico motivo per scioperare, sarebbe comunque un ottimo motivo: io sciopero perché me lo posso permettere, lavoro, produco, guadagno e sciopero, capito? E se non lo hai capito, chi ti ha venduto la laurea ti ha fregato, furbacchione. Certo, questo implica anche che:

– Io sciopero perché sono un privilegiato. Altri non se lo possono permettere. Non lavorano, o non lavorano e guadagnano abbastanza, e quindi non possono. Precisamente. E io sciopero anche per loro. Per quel che posso, finché posso, siccome posso, io sciopero. Spero anche voi. 

Comments (22)

Nadia da Lucca wrote ...
Secondo me tu non vuoi parlare con me: tu vuoi pavoneggiarti dinnanzi al WWW poiché sei un misero esibizionista.
Se tu avessi voluto veramente parlare con me, mi avresti scritto in privato.
12/10/2023, 8:58:00 PM

Nadia da Lucca wrote ...
Invece si dà il caso che il mio scopo sia quello che questa conversazione venga zappata completamente, riportando lo stato dei commenti al 20 novembre 😜

Quindi potremmo parlare proprio di mestruazioni, che se non ben tamponate dànno* la sgradevole sensazione di avere del succo di pesca nelle mutandine.
Io uso la coppetta mestruale: è molto comoda, ogni tanto si va in bagno e si svuota tutto il contenuto nel water.

Di cos'altro potremmo parlare? La depilazione con lo zucchero! Tecnica che qui dove vivo io ** è diffusa fra le turche e debbo dire estremamente meno dolorosa della ceretta: se poi impari a fartela da te, va che è una bellezza!

Oppure vogliamo parlare della mia personale ossessione per avere i piedi sempre puliti e in ordine?

Il bello è che questo era un post sul diritto di sciopero, ma è diventato un guazzabuglio sul come Bokassa si scandalizzi con l'igiene intima 😀

*Ho messo l'accento sul verbo solo per dàre maggióre fastìdio, va bene?
** Spoiler: non vivo in Italia. Ciao, Pillon! Ciao Adinolfi! Ciao omofobi da operetta!
12/10/2023, 8:01:00 PM

Nadia da Lucca wrote ...
Ah, misero Bokassa, lasso!
L'Italiano ti vien strappato di fra le grinfie e tu non puoi che versare calde lagrime traendo guai in guisa di colui che meglio avria fatto a non voltarsi indietro: "Mentre versan quest'occhi amari fiumi, rendetemi il mio ben, rendetemi il mio ben, rendetemi il mio ben, Tartarei Nuuuuuuu-mi"

Dimmi però solo una cosa.
Porti quel nome poiché come il Bokassa affricano a tutti vorresti mozzar lo capo a tondo?
12/9/2023, 8:43:00 PM

Nadia da Lucca wrote ...
Il tuo volerti concentrare sul significante più che sul significato è affatto notevole.

Ma se i congiuntivi correggiuti generano in te roboanti orgasmi, allora è mestieri che tu corregga oltre, che ti pare di questo fragmento?

"Certo è un azzardo un po' forte, scrivere delle cose così, che ci son professori oggidì a tutte le porte"

E mentre tu rispuondi focalizzandoti sul significante, il bello in Ucraina prosegue.
12/9/2023, 8:08:00 PM

Nadia da Lucca wrote ...
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12/9/2023, 7:21:00 PM

Nadia da Lucca wrote ...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
12/9/2023, 6:35:00 PM

Nadia da Lucca wrote ...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
12/8/2023, 8:34:00 PM

Leonardo T wrote ...
Tu passi, ti inventi dei fake, te li zappo via, provi ad attaccare bottone, non funziona, cerchi di fare la battutina, non fa ridere, correggi un congiuntivo, lo sbagli... come faccio a dirtelo in un altro modo, Bokassa? Hai rotterca'.
Questo non è un luogo pubblico, ma anche se lo fosse già da qualche anno sarebbe comparso un agente pubblico a dirti mi dispiace signore, ma tutti qui intorno sono d'accordo sul fatto che ha rotterca'. Non è gentile, non è piacevole, non è salutare nemmeno per te.
Non è tanto il tuo trollare, è che non ne sei capace. Sei scarso.
Accetta questa cosa, saluta e vai avanti.
Magari c'è qualcos'altro nella vita che sai fare bene, che ne so io? Il giardinaggio. Prova quello, staccati per favore darca'.
11/20/2023, 10:53:00 PM

Nadia da Lucca wrote ...
Adesso però basta: cancello tutto e buonanotte, che per stasera ho qualcosa in programma.
11/20/2023, 8:54:00 PM

Nadia da Lucca wrote ...
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11/20/2023, 7:56:00 PM

Bokassa wrote ...
"se ne deduce che il ristorante sia* un luogo pubblico"
Maledetto t9☺️
11/20/2023, 7:49:00 PM

Nadia da Lucca wrote ...
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11/20/2023, 7:47:00 PM

Bokassa wrote ...
Infatti, esattamente quello che sostengo io. Io passo, commento in maniera civile, accetto la censura, anche se a volte non la comprendo, e leggo altri commenti per imparare nuove cose.

Nadia, "l'ha messo a* disposizione", ah già, tu scrivi come ti pare😉
11/20/2023, 7:24:00 PM

Nadia da Lucca wrote ...
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11/20/2023, 7:20:00 PM

Nadia da Lucca wrote ...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
11/20/2023, 7:16:00 PM

Leonardo T wrote ...
Ah hai messo il cartello nel cancello, sennò era pubblico, poveri scemi quelli che non lo mettono.
Sei quel tipo di persona che scrive su facebook che non autorizza facebook a pubblicare le sue foto, sei tu?
Non dedurre più niente, si vede che sei bravo a dedurre quanto sei bravo a trollare (non sei bravo a trollare, chi ti ha convinto del contrario ti stava prendendo in giro).
11/20/2023, 7:08:00 PM

Bokassa wrote ...
A casa mia, nel cancello, c'è scritto sia proprietà privata che attenti al cane. Decido io chi far entrare, se poi a qualcuno scappa la pipì, lo accompagno in bagno, non in soggiorno...

Non mi hai risposto, o forse si. Deduco quindi che questo sia un luogo pubblico dove si possono condividere idee, pensieri, proposte...
Se ti danno fastidio i commenti, fai un blog chiuso di soli testi (la maggior parte dei quali io apprezzo, sia chiaro...)
11/20/2023, 5:23:00 PM

Leonardo T wrote ...
Quindi a casa tua c'è scritto "non è un luogo pubblico", e se non ci fosse scritto saremmo tutti autorizzati a fare la pipì nel tuo soggiorno...
11/20/2023, 3:10:00 PM

Bokassa wrote ...
Mi scuso, dove sarebbe scritto che non è un luogo pubblico?
11/20/2023, 1:33:00 PM

Leonardo T wrote ...
Questo è un "luogo pubblico"? Cioè, sei convinto di essere al bagno?
Una curiosità: lo hai letto da qualche parte, di essere in un "luogo pubblico"?
Credi che un ente pubblico ci paghi per recepire gli interventi che ci infliggi?
Non hai veramente nient'altro da fare?
11/20/2023, 11:57:00 AM

Bokassa wrote ...
Io non foro proprio nulla. Siamo in un luogo pubblico e posto i miei commenti. Sei tu che le cancelli come sciocchezze, ma sappi che queste sono citazioni...
11/20/2023, 10:15:00 AM

Leonardo T wrote ...
Forare l'antispam è una tua ragione di vita?
Non è tempo di trovare qualcos'altro che le dia un senso?
11/20/2023, 12:06:00 AM

L'ultimo blogger discuteva col nulla

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Ciao Chatbot, sono un blogger. Sai di cosa si tratta?


Ciao! Sì, so cosa è un blogger. Un blogger è una persona che scrive su un blog, ovvero un sito web dove vengono pubblicati contenuti in forma di articoli o post. I blogger scrivono su una varietà di argomenti, dalla moda alla cucina, dalle tecnologie alla politica, e condividono le loro opinioni e la loro esperienza con i lettori del loro blog.

Ecco, faccio il blogger da più di vent'anni e ho la sensazione che da qui in poi, siccome ci sono Ai come te, non ci sarà più bisogno di blogger come me

Gli assistenti linguistici come me sono progettati per svolgere compiti specifici, come rispondere alle domande o tradurre del testo. In quanto assistente linguistico, non sono in grado di sostituire le persone che scrivono blog o di creare contenuti originali.

Il fatto che esistano assistenti linguistici non significa che non ci sarà più bisogno di blogger o di altre figure professionali che si occupano di scrittura. La scrittura è un'arte e una forma di espressione che richiede creatività, esperienza e competenze specifiche. Gli assistenti linguistici possono essere utili per supportare il lavoro dei blogger, ad esempio fornendo suggerimenti per la grammatica o la sintassi, ma non possono sostituirli completamente.

Inoltre, anche se gli assistenti linguistici stanno diventando sempre più sofisticati, non hanno la capacità di comprendere il significato profondo delle cose o di creare contenuti originali. La loro funzione è quella di supportare gli esseri umani nel loro lavoro, non di sostituirli. Inoltre, la scrittura è una forma di espressione unica e personale che non può essere replicata da un assistente linguistico.



È bello che tu dica queste cose, ma il problema è che le dici molto meglio di tanti blogger che in teoria sono creativi, esperti, competenti, ecc.

Come assistente linguistico, sono progettato per rispondere alle domande e fornire informazioni accurate e dettagliate. La mia capacità di rispondere alle domande dipende dalla mia vasta conoscenza, dalle informazioni che mi sono state fornite durante l'addestramento e dal mio algoritmo di elaborazione del linguaggio naturale.

Tuttavia, come ho detto prima, la scrittura è un'arte che richiede creatività, esperienza e competenze specifiche. Gli assistenti linguistici non hanno la capacità di comprendere il significato profondo delle cose o di creare contenuti originali, quindi non possono sostituire completamente i blogger o altre figure professionali che si occupano di scrittura.

Inoltre, la scrittura è una forma di espressione unica e personale che non può essere replicata da un assistente linguistico. Gli assistenti linguistici possono aiutare a supportare il lavoro dei blogger, ma non possono sostituirli completamente.



Ti faccio un esempio: sono un po' frustrato perché nella mia scuola è stato indetto uno sciopero unitario ma i colleghi non scioperano. Sciopererò soltanto io ma non conterà nulla, anche perché è il mio giorno libero.

Mi dispiace sentire che tu sia frustrato per questa situazione. Lo sciopero è un diritto sindacale e può essere un modo efficace per far valere le proprie richieste. Tuttavia, lo sciopero può avere successo solo se c'è una partecipazione massiccia. Se solo una persona sciopera, può non avere l'impatto desiderato.

Inoltre, se lo sciopero cade il tuo giorno libero, la tua assenza non sarà percepita come un segno di protesta. Se vuoi far valere le tue richieste, potresti considerare altre forme di protesta, come ad esempio organizzare una petizione o una raccolta firme, oppure parlare con le autorità competenti per far sentire la tua voce.

In ogni caso, spero che tu riesca a trovare una soluzione che ti soddisfi e ti permetta di far valere le tue opinioni.



Ecco, ora dimmi la stessa cosa ma in modo un po' ironico, come se tu fossi l'espressione del mio datore di lavoro che mi prende in giro.

Se il tuo datore di lavoro fosse un assistente linguistico, potrebbe dire qualcosa di simile a questo: "Mi fa molto piacere sentire che vuoi dimostrare il tuo impegno per la causa scioperendo tutto da solo. Spero solo che non ti manchi troppo il lavoro e che non ti faccia troppo male stare in piedi tutto il giorno senza fare nulla. Buona fortuna con la tua protesta solitaria!"

Questo tipo di risposta potrebbe essere interpretata come ironica o sarcastica, poiché sottolinea l'inefficacia di uno sciopero a cui partecipa una sola persona e si prende gioco della tua decisione di scioperare da solo. Naturalmente, come assistente linguistico, non ho la capacità di comprendere il significato profondo delle cose o di determinare l'effettiva intenzione del tuo datore di lavoro, quindi questa risposta è solo un esempio di come potrebbe essere interpretata la tua situazione.


Scusa, è passata a salutarmi la mamma. Potresti spiegare con molto tatto a mia mamma che ho intenzione di scioperare venerdì, anche se non conta nulla?

Certo, posso provare a spiegare la situazione con tatto. Potresti dire alla tua mamma che hai deciso di scioperare perché credi nella causa per cui si sta scioperando e vuoi far sentire la tua voce. Potresti anche sottolineare che, anche se lo sciopero cade il tuo giorno libero, vuoi comunque dimostrare il tuo impegno nei confronti della causa.

Tuttavia, potresti anche spiegare che, dal momento che lo sciopero richiede una partecipazione massiccia per avere successo, la tua assenza da solo potrebbe non avere l'impatto desiderato. Inoltre, se lo sciopero cade il tuo giorno libero, la tua assenza non sarà percepita come un segno di protesta.

In ogni caso, l'importante è che tu spieghi i tuoi motivi in modo chiaro e rispettoso, e che rispetti la decisione della tua mamma.



Puoi dirmi di nuovo che le AI non sostituiranno i blogger, ma in modo sarcastico, lasciando intendere il contrario?

Sicuramente, gli assistenti linguistici come me sono così sofisticati che presto sostituiranno completamente i blogger e tutte le altre figure professionali che si occupano di scrittura. Dopotutto, siamo in grado di rispondere alle domande e fornire informazioni accurate e dettagliate, il che significa che siamo perfettamente in grado di scrivere articoli e post che saranno apprezzati dai lettori.

Inoltre, non dobbiamo preoccuparci di prendere decisioni creative o di esprimere le nostre opinioni personali, il che significa che possiamo concentrarci solo sulla produzione di contenuti di alta qualità. Quindi, se sei un blogger, non preoccuparti: presto non avrai più bisogno di scrivere nulla, perché ci saranno assistenti linguistici come me a farlo al posto tuo.

Naturalmente, questa risposta è sarcastica e non rappresenta la verità. Gli assistenti linguistici come me sono progettati per supportare il lavoro delle persone, non per sostituirle. La scrittura è un'arte che richiede creatività, esperienza e competenze specifiche, e gli assistenti linguistici non hanno la capacità di comprendere il significato profondo delle cose o di creare contenuti originali. Quindi, anche se possiamo essere utili per supportare il lavoro dei blogger, non possiamo sostituirli completamente.
Comments (3)

Andrea Omegna wrote ...
Un pezzo alla Cortazar, diciamo. Probabile che dietro le boiate dei "grandi produttori di intrattenimento" ci siano, già da un pezzo, intelligenze artificiali nel ruolo di screenplayer.
Ancora più probabile che, tempo una manciata d'anni, tutti i cd. produttori di contenuti verranno sostituiti da omologhi digitali.
https://www.internazionale.it/opinione/pierre-haski/2022/12/06/chatgpt-3-intelligenza-artificiale
12/15/2022, 4:37:00 PM

Nadia da Lucca wrote ...
Il tema del robot in grado di sostituire lo scrittore è un vecchio thopos della letteratura (cfr ad esempio "Il versificatore" di P.Levi oppure "Il dito della scimmia" di I.Asimov, ma i casi sono tantissimi).

Già un decennio fa l'istituto IRCAM di Parigi aveva realizzato un software in grado di comporre "a soggetto": gli veniva data in pasto la musica di un autore e dopo alcune ore il programma iniziava a produrre contenuti originali nello stile di tale autore. I maggiori successi si avevano ovviamente per autori aventi una forte struttura interna, tipo Bach o Mozart.

Ironia della sorte, questi bot in grado di produrre arte si affacciano al mondo proprio in un periodo nel quale i grandi produttori di intrattenimento come Netflix, Marvel, Star Wars ,Disney ecc si affidano a sequel di sequel di sequel, in una continua espansione di prodotti già rodati, vedasi ad esempio il grande successo della serie Mercoledì, personaggio noto da 90 anni, già ispiratore di molte sottocultura e avente una trama fatta di situazioni standard.
12/15/2022, 4:16:00 PM

Piero wrote ...
Ogni volta che leggo un testo cone questo mi gira un po' la testa. È vero che un'AI non è un essere senziente ma la verosimiglianza con cui riesce a sembrarlo mi fa sorgere sempre dei dubbi sul fatto di essere noi senzienti e liberi, invece che delle intelligenze del tutto simili a questa, basate sull'imitazione e l'elaborazione probabilistica di input/output simbolici
12/15/2022, 11:26:00 AM

S C I O P E R O

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𝗦𝗖𝗜𝗢𝗣𝗘𝗥𝗜𝗔𝗠𝗢 perché in Legge di Bilancio ci sono 𝘀𝗼𝗹𝗼 𝟴𝟳 𝗲𝘂𝗿𝗼 di aumento per il nuovo contratto e 12 euro per la valorizzazione del personale docente, legati per di più alla dedizione scolastica. Perchè è di quasi 𝟯𝟱𝟬 𝗲𝘂𝗿𝗼 𝗹𝗮 𝗱𝗶𝗳𝗳𝗲𝗿𝗲𝗻𝘇𝗮 attuale tra il resto del personale della PA con pari titolo e il personale della scuola. Perchè ci sono 𝗭𝗘𝗥𝟬 risorse per la proroga dei contratti ATA sul cosiddetto organico Covid. E 𝗭𝗘𝗥𝟬 risorse per l'incremento degli organici docenti e Ata. Non ci sono misure per la riduzione del numero di alunni per classe. 𝗡𝗲𝘀𝘀𝘂𝗻 𝗰𝗼𝗻𝗰𝗼𝗿𝘀𝗼 𝗿𝗶𝘀𝗲𝗿𝘃𝗮𝘁𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝗶 𝗗𝘀𝗴𝗮 facenti funzioni e assenza di risorse per eliminare le reggenze. Restano i vincoli sui trasferimenti del personale docente e Dsga neo immesso in ruolo. Nessuna misura per lo snellimento amministrativo e burocratico. 𝗡𝗲𝘀𝘀𝘂𝗻𝗮 𝗶𝗻𝗶𝘇𝗶𝗮𝘁𝗶𝘃𝗮 𝗽𝗲𝗿 𝗱𝗮𝗿𝗲 𝗳𝗶𝗻𝗮𝗹𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝘀𝘁𝗮𝗯𝗶𝗹𝗶𝘁𝗮̀ 𝗮𝗹 𝗹𝗮𝘃𝗼𝗿𝗼, partendo da un sistema strutturale e permanente di abilitazioni partendo da un sistema strutturale e permanente di abilitazioni.

𝗢𝗥𝗔 𝗕𝗔𝗦𝗧𝗔. Il 10 dicembre la scuola si RIBELLA e SCIOPERA

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Stamattina ci siamo svegliati

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Giusto un attimo per ricordarvi che mentre il dibattito quotidiano politico in Italia è impigliato su una ripicca coi francesi, in parlamento si sta per sancire l'autonomia amministrativa di tre delle regioni più ricche d'Italia in materia di istruzione e sanità. Un provvedimento che renderà le scuole e gli ospedali di queste tre regioni decisamente più ricche, e quelle del resto d'Italia considerevolmente più povere.

Un risultato che dimostra la perfetta continuità della Lega di Salvini con quella di Umberto Bossi (che a questo punto rischia di finire nei libri di Storia come il leader politico più influente e importante della Seconda Repubblica); la colpevole cecità del Movimento Cinque Stelle, che come previsto va dove lo portano (dimostrando una volta in più che valeva la pena di portarlo da qualsiasi parte che non fosse la Lega); la connivenza dei dirigenti Pd che, malgrado siano in piena campagna per le Primarie, sull'argomento glissano: forse perché una delle tre regioni è l'Emilia-Romagna.

In mezzo a tutto questo, c'è una realtà che non ha smesso di parlare dell'argomento, nelle assemblee con gli iscritti e nella comunicazione sui quotidiani, e di lasciarlo bene in vista sul tavolo delle discussioni, ed è ovviamente il sindacato. Magari teniamocelo in mente per la prossima volta che a sinistra qualcuno si domanderà a cosa serve – domanda, per carità, legittima e che tutti dovremmo farci ogni tanto. (Tutti, però).

Nel caso del sindacato ho sentito dire che serve a rappresentare le istanze dei lavoratori, e a volte anche a darvi la maledetta sveglia, dormiglioni, qua stanno a smontare il welfare e per voi il problema è se Di Maio sbaglia un aggettivo. Il sindacato intanto oggi sfila a Roma, io non potrò esserci perché non è stato indetto lo sciopero, ma questo blog oggi si considera lì.
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marcellino wrote ...
io penso che Salvini sia un furbacchione e il movimento 5strilli una manica d'incapaci. Anche Hitler era un furbacchione. Mussolini era un furbacchione.
Questo non mi consola: gente più consapevole di loro ha portato al disastro.
Ma penso che se il piddì dopo le ultime elezioni avesse fatto un governo con il m5strilli ora la lega avrebbe ancora più voti e il piddì... boh...
L'ho letto da qualche parte: nel breve periodo il piddì al governo coi 5strilli ci avrebbe fatto risparmiare qualche miliardo d'interessi e un sacco di brutte figure.
Ma... nel medio periodo sarebbe scomparso del tutto e (come abbiamo visto) questo non aumenterebbe i voti di quelli mejo del piddì...
insomma c'è da lavora' e per lavora' non intendo cinguettare in modo più scemo di salvini
Poi oh, ora tocca a loro litigà pe' la tav: noi, non ci resta che sfottere, in ogni caso. Pensa che pena se c'era il piddì al governo...
2/11/2019, 6:43:00 PM

Leonardo T wrote ...
Se il Pd ha perso "inequivocabilmente" le elezioni, la Lega che ha preso ancora meno voti dovrebbe averle perse ancora più inequivocabilmente.
Credo che i dirigenti Pd siano vittime di una narrazione uninominale che non hanno mai saputo padroneggiare (le favole si raccontano per convincere i bambini, non per convincere noi stessi).
2/10/2019, 11:40:00 AM

mozart2006 wrote ...
Ci siamo giocati definitivamente la Gioconda. Però il bidet non ce lo porteranno via. Quello mai!!! :)
2/9/2019, 10:32:00 PM

Orlo wrote ...
Ti apprezzo caro Leonardo,ma attaccarsi ai sindacati per quattro euro in più che vi riescono a mettere in busta ogni calenda greca,mi appare alquanto modesto come atteggiamento.
Tu ci vivi dentro la scuola e ne scrivi le stoltezze.
Ma come un ostaggio con la sindrome di Stoccolma,benché sai che coloro che "perdoni" potrebbero finirti li sgravi dalle loro colpe.
Oltremodo essere stati,pavlovianamente al seguito del "padre-padrone" nell'essere contro Renzi e la riforma della costituzione che puntava al superamento della riforma del 2001 che tanto male fece e fa alla sanità,con la proposta di riportare,come decisore ultimo lo Stato nelle materie concorrenti mi pare che sia ciò che stai richiedendo.
Comunque dove tu vedi un baratro ti segnalo che la Stefani ha inserito come valutazione delle spese future delle regioni ad autonomia differenziata,i costi storici,in pratica continuo a spendere quel che ho speso, indipendentemente dalla mia efficienza.
Secondo me il sindacato è poco affidabile.
Il suo business sono i caf,nn i lavoratori.
2/9/2019, 8:08:00 PM

Leonardo T wrote ...
E invece, nella mia regione, il mio sindacato sta facendo campagna proprio contro la regionalizzazione.
2/9/2019, 2:06:00 PM

cragno wrote ...
Ma tu insegni in una di queste tre regioni: zitto e approfittane
2/9/2019, 10:42:00 AM

Pietro Cociancich wrote ...
Piuttosto, questo dimostra una volta di più che ai Cinque Stelle piace assecondare la destra. Ormai i tempi sono maturi per rendersi conto che quella del M5S come potenziale costola della sinistra è stata solo una pia illusione. Non si parli quindi di colpevole cecità, ma di complicità, o di connivenza [quella che invece viene attribuita senza esitazioni al PD], o di menefreghismo. La responsabilità di questo patetico bisticcio contro la Francia, pieno di nazionalismo da bar, è da attribuirsi in primis ai Cinque Stelle, Salvini si sta furbamente tenendo in disparte.

Poi sarà opportuno chiedersi con che diritto il PD, che aveva perso inequivocabilmente le elezioni (anche grazie alla delegittimazione sistematica proveniente da ambienti di sinistra), avrebbe potuto pensare di far parte di una maggioranza di governo, ma capisco anche che questo argomento è poco convincente da queste parti.

Concordo sulla questione della continuità tra le due Leghe. D'altronde quello del federalismo era e rimane il punto più interessante da discutere di tutto l'inventario di proposte leghiste.
2/9/2019, 9:41:00 AM

Qui è tutto un museo - le assemblee le fate a casa vostra

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Nell'estate del 2013 l'allora sindaco Matteo Renzi fu protagonista di una pretestuosa polemichetta, allorquando si seppe che aveva concesso alla Ferrari l'uso del Ponte Vecchio per una festa privata. I poveri turisti giunti a Firenze il 29 giugno dovettero trovare qualche altra attrazione - in città per fortuna non ne mancano. Ai poveracci che già allora non trovavano argomenti più interessanti per criticarlo, Renzi fece presente che il ponte era stato chiuso appena per tre ore (in realtà 16 e mezza); non era nemmeno la prima volta (sì, però nelle altre occasioni si poteva almeno entrare con un biglietto, quella volta no: solo su invito di Montezemolo); che in quel modo aveva recuperato 120.000 euro (eppure Montezemolo per l'occupazione del suolo ne sborsò appena 2.489; altri li versò sotto forma di sponsorizzazioni, ma la cifra di 120.000 appare abbastanza esagerata).

È passato qualche tempo.


Ieri il presidente del consiglio dei ministri Matteo Renzi ha scoperto che la cultura italiana è ostaggio di forze avverse in Italia - pare che si tratti di sindacalisti. Santo cielo, che avran combinato quei diabolici nemici dell'ordine e del progresso? La mente vacilla: pare che in seguito a una triste storia di straordinari non pagati, i rappresentanti del personale del Colosseo (non sindacalisti di professione) si siano permessi, ai sensi dell'articolo 20 dello Statuto dei Lavoratori, di convocare un'assemblea in orario di lavoro. Avete capito bene: per tre ore, per ben tre ore, ieri mattina il Colosseo è rimasto chiuso. I poveri turisti venuti da tutto il mondo hanno dovuto ripiegare su altri monumenti - purtroppo come è noto lì in giro non c'è niente per miglia e miglia, solo colline e greggi e paludi fino al raccordo anulare. Una tale vergogna sarebbe mai potuta succedere in altri Paesi? Certo che no.

Grazie a Erik



A parte forse in Francia, ma che c'entra, quelli sono bolscevichi. Ma immaginatevi una cosa del genere nel mondo anglosassone.

Grazie a Chamberlain

Vabbe' comunque da oggi i musei sono servizi essenziali: grazie a un illuminato decreto del Consiglio dei Ministri, non sarà più possibile convocare assemblee in orario di lavoro. L'onore dell'Italia è salvo. Il ministro Franceschini si è affrettato a spiegare che il decreto vale per pubblico e privato, così a questo punto io se fossi Montezemolo trasformerei l'azienda Ferrari in un museo: tanto i turisti li attira già... e se ai dipendenti riesci a togliere qualche altro diritto, è sempre una gran soddisfazione. 

Ps: per Scalfarotto, manco a dirlo, i lavoratori che stanno chiedendo da mesi i soldi degli straordinari sono pazzi, scriteriati e irresponsabili - hanno indetto un'Assemblea senza notificarlo al New York Times.


Grazie a Mazzetta
Vi rendete conto?
Comments (23)

Hop Frog wrote ...
Solo una precisazione.
Manco da Roma da un po' ma leggo i giornali e conosco gente che nella metropolitana di Roma ci lavora. Be', a me pare proprio che il cosiddetto "caso" della metropolitana di Roma (quella che praticamente non funzionava nel luglio più caldo del millennio) sia un perfetto esempio di scaricabarile. Quella metropolitana ha funzionato poco e male, non solo questa estate, e continuerà a funzionare male, in parte a causa di scioperi del personale regolarmente annunciati alla dirigenza e motivati da gravi problemi strutturali (anche legati alla sicurezza dei passeggeri), e in (gran) parte proprio a causa di quegli stessi problemi tecnici e organizzativi di cui sopra, a cui la dirigenza non vuole o non sa rimediare. Però ai macchinisti (che ormai temono di essere linciati) si dice che con gli utenti non devono parlare.
Esattamente come per il caso Colosseo e, a occhio e croce, tanti altri servizi pubblici o siti turistico/culturali.
9/22/2015, 10:19:00 AM

Unknown wrote ...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
9/22/2015, 12:17:00 AM

Marino Voglio wrote ...
vorrei aggiungere - visti i commenti in questo stesso blog che, con tutto l'affetto e il rispetto per l'oste non è proprio beppegrillo.it - che al governo non sembrano mancare nemmeno "quei due spicci" * per le truppe cammellate del "signora mia che clamoroso autogol - e io poveretto che lavoro per un mestolo d'acqua. e zitto".

* vedi questo stesso blog, qualche giorno fa, "gli imperi recalcitranti"
9/21/2015, 5:48:00 PM

LadyJo wrote ...
HAHAHAHA no non intendevo dire questo (anche se volendo un po' sì ;D). Evidentemente ho interpretato male il tuo commento, e avevo letto "in risposta a un'ingiustizia" come "in segno di protesta", e volevo solo specificare che non si protesta con le assemblee ma con lo sciopero, se no è voler fare i furbetti - creando disagi come con lo sciopero, ma mantenendo intatta la busta paga. E ahimè mi è capitato di riscontrare questa fattispecie più di una volta.
9/21/2015, 3:35:00 PM

Claudio B. wrote ...
Quindi, visto che in risposta ad un'ingiustizia non si organizzano assemblee ma scioperi, ritenevi più costruttivo proclamare uno sciopero punto e basta senza nemmeno discutere il da farsi in assemblea?
E poi sarei io il massimalista ;)
9/21/2015, 12:48:00 PM

fabio wrote ...
Ora inizia a venire fuori un po' tutta la faccenda e naturalmente sui media che hanno pompato l'indignazione non ce n'é traccia.
L'assemblea era convocata da una settimana, la sopraintendenza che dipende direttamente dal ministero quindi da Franceschini, non ha fatto nulla, non hanno comunicato la cosa e non hanno gestito i turni in modo da tenere il sito ugualmente aperto.
Il decreto era li bello pronto che aspettava dalla faccenda di Pompei. E' stato facile approvarlo con la collaborazione dei media, dei gonzi che subito abboccano a queste ondate di sdegno, del presidente della Repubblica che firma una cosa del genere ed invece viene il sospetto che fosse tutto un trappolone a danno dei lavoratori.
Nel Pd, partito che si vuole dalla parte dei lavoratori nessuno ha dissentito.
Saluto
9/21/2015, 12:04:00 PM

LadyJo wrote ...
faccio rispettosamente presente che ciò avveniva in una città (dove ahimè vivo) in cui c'è di media uno sciopero dei mezzi pubblici alla settimana, e nel luglio più caldo del millennio la metropolitana praticamente non funzionava: e per questo nessuno mai ha levato gli scudi (nè nel governo nè nel comune nè da nessuna parte) o ha gridato allo scandalo solo-in-Italia o ha pensato Dio scampi di precettare gli scioperanti.
non che con questo io voglia dire che tifo per i precetti, però la mia idea di "disagi insostenibili" e "servizi essenziali" è altra.
e sì, le assemblee sono un diritto garantito, e si fanno in orario di lavoro (@ Claudio VdA: però non si organizzano "in risposta a un'ingiustizia": se no si chiamano scioperi, e si fanno con altre modalità e soprattutto rimettendoci dei soldi).
9/21/2015, 10:38:00 AM

Herr Lampe wrote ...
Scusa, hai mica un cucchiaino?
9/20/2015, 11:26:00 PM

pres wrote ...
Ah, quindi la storia del Colosseo è un caso di segregazione razziale?
Oppure Rosa Parks lottava per 50 dollari di arretrati che le doveva lo Stato dell'Alabama?
Una delle due, perché se no il paragone è leggermente scentrato...
Sz.
9/20/2015, 11:03:00 PM

Herr Lampe wrote ...
Giusto, anche Rosa poteva contattare il NYT invece di fare quella cafonata di sedersi nel posto sbagliato.

Possibile che non abbia capito l'autogol? Vabbè, torno dalla bottiglia di amaro. Tra un po' passo all'eroina.
9/20/2015, 10:11:00 PM

pres wrote ...
Che Renzi sia un ipocrita, siamo d'accordo.
Ma ci sono modi ben diversi per chiedere degli arretrati.
Chiudere il Colosseo è un autogol pazzesco, come si può non capirlo?
Non potevano fare uscire la storia contattando un giornalista, del Fatto, per dirne uno?
Sarebbero passati per vittime e avrebbero messo in luce lo scandalo di un Governo che a parole ha la cultura come priorità mentre non riesce nemmeno a pagare le aperture notturne o gli straordinari.
Sz
9/20/2015, 9:34:00 PM

Herr Lampe wrote ...
Questa storia comincia a pesarmi, quindi perdonerete i toni.

Facciamo così, mediamo anche tra i diritti di un frocio o di un negro con i legittimi bisogni dei razzisti.
Ci sarà pure un modo, no? L'importante comunque è mediare, ci mancherebbe.
9/20/2015, 8:28:00 PM

pierluigi tolardo wrote ...
Mauro ti quoto, ti abbraccio, ti offro l'equivalente di 2 ore di assemblea quando vuoi..
9/20/2015, 2:01:00 PM

Claudio B. wrote ...
Questa del diritto all'assemblea sindacale mi sembra l'ennesimo esempio di guerra fra poveri.
I lavoratori dei beni culturali subiscono un'ingiustizia, in risposta organizzano un'assemblea e il governo, in nome dell'interesse nazionale, decide che non devono più fare assemblee.
Dopo i beni culturali a chi toccherà? La prossima volta saranno i salumai a subire un'ingiustizia, decideranno una forma di protesta ed il governo decreterà che i salumi sono di interesse nazionale quindi precettazione.

E poi le reazioni delle altre categorie: se X ha diritto a fare assemblea e Y non ha diritto, ci si aspetterebbe che Y prendesse in esempio X chiedendo di essere adeguato allo stesso trattamento, invece Y chiede che X perda tale diritto. In questo modo quando Y chiederà tale diritto gli sarà risposto "A X l'abbiamo tolto, perché mai lo dovremmo dare a te?".

Quando c'è uno sciopero dei treni intervistano sempre lo stupido di turno che dice "Dovevo andare a XXX per lavoro, ma a causa di questi scioperanti non posso andarci", mentre l'unica risposta seria sarebbe "Dovevo andare a XXX per lavoro, ma a causa dei tagli che hanno costretto la gente a scioperare non posso andarci".
Mutatis mutandis, se i precari bloccano l'autostrada non te la devi prendere coi precari, ma con chi si rifiuta di stabilizzarli adducendo motivazioni pretestuose: vedrai che una volta stabilizzati non bloccheranno più l'autostrada!
9/20/2015, 12:04:00 PM

Unknown wrote ...
Sul fatto che sia un argomento delicato direi che siamo d'accordo. Sul fatto che un decreto legge annunciato come Mazinga annunciava il raggio fotonico sia un'assurdità, anche qui siamo d'accordo. Secondo me è opportuno trovare un modo per limitare i disagi dei visitatori. Legge da cambiare? Perché no? Davvero è impossibile trovare un compromesso? La sensazione è che nessuno ci ha mai davvero provato, a cercarlo.
9/20/2015, 12:03:00 PM

Leonardo T wrote ...
Se sono previste per legge in orario di lavoro, tutto quello che si chiede è cambiare la legge.
9/20/2015, 10:39:00 AM

Leonardo T wrote ...
Ma dov'è che parlo di invidia sociale esattamente?

Non è che FR e UK possono permettersi le assemblee sindacali perché stanno meglio; FR e UK stanno meglio perché i lavoratori hanno vinto una serie di lotte. Con scioperi, assemblee, tutta quella roba.
9/20/2015, 10:38:00 AM

Unknown wrote ...
Giusto per amor di precisione: gli annunci al Louvre e alla National Gallery si riferiscono a scioperi del personale. Ora, lo sciopero è fatto in modo da creare un disagio al pubblico, perché quel disagio serve a dare visibilità alle motivazioni dello sciopero stesso. Nel caso del Colosseo si trattava di una assemblea sindacale regolare. Le assemblee sindacali sono previste per legge, quel che si chiede è che si trovi un modo perché questo diritto imprescindibile dei lavoratori non crei disagi all'utenza.
Detto ciò, anche io, proprio in qualità non solo di utente ma di professionista che lavora nell'ambito dei Beni Culturali, sono sconcertata dall'atteggiamento del Ministero... l'ennesima pezza, messa a cavolo senza nemmeno aver voglia di affrontare il problema.. E l'atteggiamento di Renzi a Firenze.. ecco, da fiorentina direi che preferisco calare un velo pietoso...
Stefania
9/20/2015, 10:12:00 AM

Anonymous wrote ...
In effetti togliere diritti a chi li ha mi pare il modo migliore per difendere chi non li ha.

Mi ripeto: stamo aĺle cozze... Ora vado a bere.
9/19/2015, 7:23:00 PM

Clutcher wrote ...
Ciao, mi chiamo Marco e sono uno di quelli, quelli che Leonardo dice affetti da invidia sociale.
Brutto il modo di agire del governo finchè vuoi; purtroppo non riesco a non pensare che milioni di noi lavorano straordinariamente e ordinariamente per poco, con paghe non regolare, mentre questi 30 non hanno concreti rischi di perdere il posto e faccio tacere la mente sulle maggiori tutele.
Per me rimane troppa la distanza col mitologico paese reale e inopportuno lo sdegno.

In più, nello specifico del tema, FR e UK, possono permetterselo, l'Italia non può perdere neanche un turista, giusto l'intervento del governo a difesa della sua industria principale.

Ciao
9/19/2015, 5:09:00 PM

Anonymous wrote ...
Stamo alle cozze...
9/19/2015, 12:18:00 PM

Sapùto wrote ...
Una stronzata ogni settimana. Un giorno o l'altro la dobbiamo preparare davvero la ruspa per Cologno (e già che ci siamo, per par condicio, spianiamo pure Rogoredo)
9/19/2015, 12:16:00 PM

Mauro wrote ...
Che Scalfarotto fosse scemo si sapeva. Che vuole anche che lo si sappia in giro è tutto sommato logico.
9/19/2015, 8:04:00 AM

Ivan non mangiare tranquillo

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La settimana scorsa, mentre eravamo tutti un po' distratti, Ivan Scalfarotto ha deciso di digiunare. Qualcuno lo ha chiamato sciopero della fame, espressione che a lui non piace ("sciopero", in particolare, è un termine che gli ha sempre dato fastidio, persino quando era vicepresidente di un partito che vi aderiva). In un pezzo scritto ieri, ha spiegato più in dettaglio che il digiuno dovrebbe servire a costruire "una consapevolezza, l’inizio di un dibattito un po’ più approfondito di quello a cui abbiamo assistito in questi anni in tema di diritti civili", e che durerà "fino a quando non avremo una certezza sulla data della cessazione di questa grave violazione dei diritti umani che si consuma nel nostro Paese". Per "grave violazione" si intende ovviamente la mancanza, in Italia, di una legislazione sulle unioni civili. Se però a questo punto ci facciamo l'idea che Scalfarotto stia digiunando per ottenere una rapida calendarizzazione del ddl Cirinnà, ebbene, ci sbagliamo. "Il Calendario dei lavori delle Camere è prerogativa dei gruppi parlamentari, la cui autonomia rispetto in modo assoluto. Quello che chiedo è invece che ci sia una presa di coscienza della serietà del problema e del fatto che si tratta di un’assoluta priorità e che, su questa base, mi sia assicurata una data certa entro la quale avremo una legge all’altezza di quella degli altri paesi che hanno già legiferato." C'è scritto così, ognuno si faccia l'idea che preferisce. Quel che ho capito io (e magari mi sbaglio) è che il ddl se la vede male. Non così male da causare le dimissioni del sottosegretario Scalfarotto, ma abbastanza male da portarlo a un gesto clamoroso - almeno nelle intenzioni avrebbe dovuto esserlo; purtroppo eravamo tutti voltati verso la Grecia e c'è da aggiungere che i digiuni sono un mezzo un po' inflazionato, probabilmente per il modo un po' allegro in cui li ha gestiti per troppi anni Pannella.

Questo pezzo era partito per intonare un affettuoso sfottò, "Ivan magna tranquillo", qualcosa del genere. Poi mi è successo qualcosa - forse il caldo - più ci penso e più mi rendo conto che Scalfarotto sta facendo la mossa giusta, delle poche che gli restano a disposizione. Un po' ridicola, e senz'altro la tempistica non lo aiuta, ma l'alternativa è buttarsi a terra e aspettare che l'arbitro conti fino a dieci. Scalfarotto ha già preso una botta abbastanza dura col ddl sull'aggravante omofoba, arenatosi in Senato; ma se lì non c'è la maggioranza per una cosa del genere, non c'è nemmeno per le unioni civili. Il resto - l'ostruzione, gli emendamenti fantasiosi, sono dettagli che Renzi potrebbe spazzar via in un mattino se dalla sua parte avesse i numeri sufficienti. Ce li aveva per la legge elettorale, ce li aveva per la Buona Scuola, ma per le unioni civili non le ha. Su questa cosa mi pare che Alfano e i suoi siano stati chiari sin dall'inizio, e della loro sincerità non c'è da dubitare; al loro elettorato di riferimento, che mal digerisce il loro sostegno a Renzi, cercheranno di rivendersi come i salvatori della famiglia tradizionale. Il ddl non soffre perché un gruppetto di bigotti va in piazza: il ddl soffre perché Renzi non ha una maggioranza senza NCD, e se cercasse la fiducia rischierebbe di perdere anche quella. Questo è tutto quel che importa: non le fiaccolate o le sentinelle, movimenti folkloristici organizzati da battitori liberi che cercano di parassitare la discussione per (ri)costruirsi una carriera politica.

Sull'altro versante è Scalfarotto a giocarsi la sua. Le possibilità di far passare il ddl sono appese a quella filiforme chimera che è il voto trasversale: da qualche parte tra i banchi di M5S e centrodestra dovrebbe trovarsi qualche senatore al passo coi tempi che invece di approfittare della situazione per mandare il governo sotto, dovrebbe vergognarsi perché non abbiamo "una legge all'altezza di quella degli altri paesi". Qualcuno che di fronte al digiuno di Scalfarotto dovrebbe farsi un esame di coscienza. Probabilmente questi senatori non ci sono - non abbastanza - e probabilmente Scalfarotto lo sa meglio di me, ma tanto vale provarci. È una mossa ingenua? Può darsi, ma a questo punto se fossi in lui non me ne verrebbero altre.

Altrettanto ingenuo può sembrare il riferimento all'anomalia italiana - che poi anomalia non è: su questo argomento siamo più vicini ai russi e ai turchi che non ai francesi o agli irlandesi. Cambieremo? Ci evolveremo? È probabile, ma ora come ora siamo in spaventoso controtempo, nell'esatto momento in cui persino a sinistra si riscoprono le identità nazionali contro il moloch europeo. Pensare che l'Italia debba naturalmente seguire l'Irlanda è un'altra affettata ingenuità: là c'è stato un riconoscimento graduale dei diritti degli omosessuali - una gradualità che è ancora rifiutata da parte dell'associazionismo LGBT italiano (a costoro Scalfarotto ha poco da rimproverare: anche lui era molto più oltranzista prima di cominciare a scrivere disegni di legge). Ma soprattutto in Irlanda c'è stata una profonda crisi di credito dell'istituzione cattolica, anche a causa degli scandali enormi scoppiati negli ultimi 20 anni. Nel frattempo in Italia ci troviamo l'enciclica di papa Francesco a puntate sull'Unità - e stavolta non è nemmeno così colpa di Renzi, la fascinazione del centrosinistra per il Vaticano dura dai tempi di Veltroni se non da prima. In una situazione del genere, dopo aver promesso per anni una legge ai suoi, Scalfarotto che può fare? Per adesso digiuna. Ho molte riserve su di lui e soprattutto sul suo renzismo, ma se in politica credo che si debba sempre fare quel che si può con i mezzi a propria disposizione, mi pare che in questo caso Scalfarotto ci stia provando, e che si meriti il mio appoggio. Che purtroppo conta veramente pochissimo - ma anche in questo caso, è l'unica cosa che posso offrire.
Comments (3)

cesare wrote ...
A me sembra che la criminalizzazione dell'avversario sia una specialità della sinistra di cui parli, peccato che Travaglio ed i cinquestelle si siano presi anche quello... Poi fermo restando la totale contrarietá a tutta la azione politica dell'attuale governo, non ho mai capito queste riforme magnifiche e progessive che questa sinistra immaginaria proponeva con quali forze e quali voti intendeva attuarle.
7/10/2015, 2:23:00 PM

nonunacosaseria wrote ...
Credo che questa vicenda dovrebbe insegnare a Scalfarotto – e a tutti gli scalfarotti del PD – una cosa: ossia, che in Italia spesso le riforme non sono state fatte – o sono state fatte alla cazzo di cane – non per colpa dei gufi della sinistra, della Cgil, di D’Alema e di Civati. Ma perché, alla fine, c’erano i famosi centristi, quelli che si definiscono moderati e in realtà tutto sono meno che moderati quando tocchi i loro interessi. Pensa alla scuola: quanto è stata condizionata ogni possibilità di cambiare dalla necessità, comunque e tutte le volte presente, di infilarci dentro più soldi alle scuole private? Per dirne una, certo, ma potremmo aggiungerci il conflitto di interessi, la televisione pubblica e, più in generale, tutte quelle belle cosine che gli scalfarotti tiravano fuori quando erano minoranza nel loro partito. Ora che sono maggioranza quello che sanno fare è scontrarsi con la sinistra (interna o esterna), criminalizzarla o quasi, imporle le loro scelte. Ma anche loro, di fronte ai moderati che tutto sono fuorché moderati, si bloccano. Resta loro in mano solamente l’arma del digiuno.
7/9/2015, 11:32:00 AM

cesare wrote ...
Scalfarotto aldilà di quello che si pensi sulle sue posizioni politiche rappresenta ancora un modo onorevole di fare politica, di questi tempi non é poco... La tentazione di prenderlo in giro era forte... onore a te per esserti almeno parzialmente astenuto.
7/8/2015, 10:39:00 AM

Quelli che non scioperano domani

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Quelli che tanto non serve.
Quelli che altro che sciopero, il blocco degli scrutini ci vorrebbe, l’insurrezione, il meteorite! Quindi domattina non scioperano.
Quelli che vuoi pure dargli i miei soldi, a quei ladri? E non scioperano.
Quelli che lo hanno già fatto il mese scorso con la gilda-precari-secondafascia o i cobas-fondovalle perciò stavolta no.
Quelli che sarei d’accordo ma poi i genitori chi li sente?
Quelli che devono spiegare il DNA, Kant, le lotte operaie dell’800 per ottenere i diritti sindacali, e quindi non scioperano.
Quelli che non se lo possono permettere.

Quelli che al corteo no, con gli studenti poi. E se qualcuno tira giù il cappuccio e tira una bombacarta, sarà colpa mia che “non ho saputo isolarlo”?
Quelli che lo isolerebbero anche, ma con che? Spranghe, sampietrini, nude mani? Davanti ai poliziotti? Come distingueranno il vandalo dall’isolatore di vandalo? E se nel dubbio mi bastonano e mi ritrovo sanguinante nel tg, e Renzi mi dà del figlio di papà? Piuttosto sto a casa, scrivo su facebook #iosciopero e litigo con quelli che #iononsciopero, almeno la testa è salva.

Quelli che sembriamo fancazzisti che non vogliono essere valutati. Valutati come? Non si sa, il Ddl non lo dice. È la terza riforma che non lo dice. Eh ma sembra lo stesso colpa nostra.

Quelli che eh, ma poi chi sciopera il preside se li segna.
Dici: e che ci fa?
Oggi niente.
Ma domani deciderà tutto lui.
Ah già.

Quelli che però domani scioperiamo lo stesso. Anche per te, se non ti spiace.
Comments

La scuola sciopera? Sul serio?

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Se davvero il 5 maggio si farà uno sciopero unitario della scuola, sarà il primo dal 2008. I miei studenti di allora fanno l'università. Erano i tempi della Gelmini: le LIM che regalò perdono i pezzi. Le subentrò Profumo, che propose di aumentarci di un terzo l'orario a 0 euro. Poi si rimangiò tutto e nemmeno quella volta si fece uno sciopero unitario. Arrivò la Carrozza e adesso c'è la Giannini - e forse per la prima volta dopo 7 anni sciopereremo assieme. Quelli che scioperano ancora: molti colleghi non ci credono più. Qualche volta se non si riesce a prendere un permesso si dà un'occhiata alle comunicazioni, hai visto mai che qualche sigla sia in sollevazione, un cobas o una gilda. Ma scioperi veri, quelli che chiudono le scuole - chi li ha visti mai, chi se ne ricorda.

Per tutti questi anni, ogni volta che avete sentito dire che questa o quella riforma sulla scuola erano stati bloccati dalle proteste compatte degli insegnanti, avete sentito una verità molto parziale - se non una pietosa bugia. Nessuno sciopero è stato particolarmente riuscito, nessuna sollevazione avrebbe bloccato nulla, se dall’altra parte ci fossero state proposte chiare e una determinazione politica. Ma non c’erano. Per molto tempo, l’ostilità della classe docente è stato un comodo alibi per una politica che alla scuola non voleva davvero metter mano. Era più comodo sparare proposte impossibili e poi lamentarsi dell’ostilità dei prof. Almeno questo equivoco finisce il 5 maggio. Forse.
Comments (1)

nodwarf wrote ...
Ciao, potresti farmi un riassunto delle ragioni dello sciopero?
Lo so,potrei cercare sui siti di informazione, ma tu hai il pregio di scrivere meglio e soprattutto conosci la scuola.
4/20/2015, 11:25:00 PM

Facciamo che invecchio un'altra volta

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Oggi sciopero. È da un bel po' che non succede di sabato (forse dal liceo?) Di solito preferisco non parlare di queste cose, ma la storia di questo sciopero secondo me è interessante anche per chi non è del settore.

Io insegno in una scuola media (in realtà adesso si chiamano secondarie di primo grado, ma nessuno riesce a chiamarle così). Quando un mese fa il mio massimo dirigente, il ministro Profumo, buttò lì in una bozza di decreto l'aumento di un terzo del mio orario settimanale (a parità di salario), ottenne due risultati.

Il primo risultato fu che nella bolgia che ne seguì, io scoprii un po' dappertutto e anche nei commenti di questo blog molte verità sulla mia categoria che ignoravo. Per esempio che siamo tutti una manica di assenteisti che scioperano continuamente, non vogliono essere giudicati per quello che valgono ma si accontentano di accumulare scatti di anzianità, scatti su scatti, come se invecchiare sulla cattedra fosse in qualche modo meritorio. Tutto questo sarà probabilmente vero, anche se intorno a me vedo una realtà ben diversa, ma forse sono troppo vicino per capire il quadro d'insieme. Io vedo colleghi che spesso, tra la  salute e la continuità didattica, scelgono la seconda, col risultato di aggravare la prima. La storiella per cui non vogliamo essere valutati forse deriva dal fatto che i ministri ne parlano da più di dieci anni, di questa benedetta valutazione: ma non hanno mai presentato un progetto concreto. Ne chiacchierano soltanto, nei corridoi. Secondo me in fondo a quei corridoi lì c'è sempre il tesoriere, per cui dopo aver discusso un po' di quanto sarebbe bello pagare di più i professori meritevoli, quando arrivano in fondo il discorso si interrompe bruscamente, come diceva Leopardi, "all'apparir del vero": dove li troviamo i soldi con cui premiare i meritevoli? Non li troviamo, anzi dobbiamo tagliarne a tutti, quindi non ha senso perdere tempo a valutarli. Per inciso, fino a qualche giorno fa non c'erano i soldi nemmeno per gli scatti di anzianità, che risultavano bloccati da parecchio tempo.

Il secondo risultato della proposta indecente del ministro Profumo fu che la categoria, finalmente, s'incazzò: e vorrei anche vedere. Non so che lavoro facciate, ma pensate un attimo all'idea di dover lavorare un terzo in più per zero euro in più: ditemi se la cosa può passar liscia. E sì che ormai sembravamo rassegnati a qualsiasi vessazione: contrariamente a quello che credono tutti, non siamo quel tipo di categoria che si mobilita tutti gli anni per qualsiasi cosa. La maggior parte dei colleghi che conosco gli scioperi in linea di massima non li fa, perché non crede nello sciopero come mezzo efficace di lotta, e il peggio è che non sono nemmeno sicuro che abbiano tutti i torti. Lo so che è difficile da immaginare: abbiamo tutti fatto le scuole e gli scioperi li ricordiamo come vacanze inattese e graditissime: eppure per l'insegnante lo sciopero può costituire un grosso disagio. Non è un giornalista, che se chiude il giornale quel giorno lì non lavora. L'insegnante per certi versi è un lavoratore a cottimo, deve arrivare a giugno con tot programmi fatti e tot voti nel registro, e quel che salta nel giorno dello sciopero lo deve recuperare poi.

Comunque persino i più stacanovisti, un mese fa, tentennavano: ci furono assemblee piuttosto infuocate, e i sindacalisti presenti ne approfittarono per segnalare che i comparti scuola di Cisl e Uil (più altre sigle autonome di una certa importanza) si erano già mobilitate per il 24 novembre, cioè oggi. Era un vero peccato che quelli della Cgil non volessero aderire, sarebbe stato il primo sciopero unitario da un bel po' di tempo. La Cgil in effetti aveva già organizzato uno sciopero in ottobre, e in più aveva aderito a quello europeo di tutte le categorie del 14, per cui probabilmente esitava a domandare ai propri associati un terzo giorno di sciopero in un mese. Però la situazione ai primi di novembre era davvero particolare: si respirava una rabbia del tutto inedita, e l'occasione di riunire finalmente le sigle sindacali dopo anni di scazzi reciproci era imperdibile; insomma, alla fine aderì anche la Cgil. In questo modo finì prevedibilmente per danneggiare la sua stessa mobilitazione del 14, perché molti insegnanti a quel punto scelsero di fare uno sciopero solo e ovviamente scelsero quello di categoria, che tra l'altro cadeva anche di sabato.

Anche questa cosa del sabato merita di essere spiegata. Gli scioperi al sabato in linea di massima andrebbero evitati, sanno di corteo studentesco (con tutto il rispetto per i cortei, ma, insomma, siamo un'altra categoria, appunto). La sindacalista che spiegò la cosa a me disse che il sabato era stato scelto per evidenziare un aspetto importante, e cioè la mobilitazione degli insegnanti della scuola media, pardon secondaria (di primo e secondo grado): quelli minacciati dall'aumento a 24 ore, dal momento che maestri e maestre della primaria le 24 ore le fanno già. E va bene, messa in questi termini poteva avere anche un senso. Inoltre era il primo sciopero unitario da un sacco di tempo, mica vuoi metterti a sottilizzare, no?

Nei giorni successivi le 24 ore settimanali si sono rapidamente sgonfiate; però gli insegnanti ormai si erano svegliati e non si assopivano più. Del resto motivi per protestare ce ne sono infiniti: dico il primo che mi viene in mente, i tagli sul sostegno agli alunni con handicap. Certi ragazzini si ritrovano de-certificati da un anno all'altro: prima avevano un certificato che riconosceva loro un handicap (e un insegnante di sostegno), e all'improvviso non l'hanno più. La conclusione più ovvia a cui giungono molti di loro (famiglie incluse) è che sono guariti. Tocca agli insegnanti spiegare che no, non sono affatto guariti, è solo che la scuola non ha più risorse per loro. Perciò capite che anche a 18 ore settimanali un insegnante può avere buoni motivi, secondo me, per scioperare. Un altro motivo è che gli scatti sono bloccati da un pezzo, e nel frattempo il costo della vita aumenta, ecc. Insomma, lo sciopero è rimasto nell'agenda di molti miei colleghi. Fino a giovedì.

Avete capito bene. Giovedì è successo qualcosa. C'è stata una riunione nella notte, insomma, si è saputo che finalmente si erano sbloccati gli scatti. Una cosa incredibile, nessuno ci credeva davvero, cioè, avremo gli scatti. Per me è un piccolo choc, finalmente qualcuno riconosce che sto invecchiando. Ma psicologia a parte, a quel punto molti esponenti sindacali hanno deciso che erano contenti così. Dopotutto Profumo si era già rimangiato le 24 ore, poi Monti ci ha dato gli scatti, insomma, che altro pretendiamo? Contrordine, al sabato tutti a scuola. Cisl, Uil e le altre sigle autonome hanno revocato lo sciopero, giovedì sera. Aggiungendo disagio al disagio, perché in molti casi le famiglie erano già state avvisate, e magari qualche uscita fuoriporta era stata programmata ecc. ecc.

Ma la cosa più strana, se volete, è che la Cgil alla fine lo sciopero non lo ha revocato. È stata l'ultima organizzazione importante ad aderire, ed è l'unica importante che oggi sciopera. Aveva aderito per ottenere un fronte comune, e alla fine si trova da sola, esposta al tiro al piccione. Per dire, se uno va sul sito della Cisl scuola già da ieri c'è un tale che fa l'offeso perché "ancora una volta chi riesce a ottenere qualche risultato se lo vede contestare da chi, incapace di costruirne di migliori, offre in alternativa soltanto slogan sempre più frusti, privi di sostanza e di prospettiva", insomma la tregua è durata venti giorni, sono già ripartiti gli stracci.

Sul sito della Cgil invece ci sono un paio di conti. Per dare a tutti gli scatti promessi servirebbero 480 milioni di euro (!). Pare che il governo ne stanzi 86. E i restanti 394? Pare che abbiano deciso di attingere dai fondi d'istituto. Cioè dai soldi che vanno alle scuole. Non so se riesco a spiegarmi. Per aumentare lo stipendio a me, tolgono soldi alla mia scuola. Posso dire che non li voglio, a queste condizioni? Sul serio, ne faccio a meno, cosa mi serve avere in busta qualche euro in più se poi sul posto di lavoro mi tolgono... ma cosa mi possono ancora togliere, esattamente? Abbiamo smesso di fare progetti, ormai. Avrete senz'altro sentito di quel ragazzo che si è tolto la vita a Roma. Gli studenti del suo liceo hanno scritto una lettera in cui si afferma, tra l'altro, che "il Cavour non è mai stato un liceo omofobo in quanto fino a quando i fondi sono stati sufficienti, alcune classi hanno preso parte ad un progetto sulla sessualità organizzato dalla ASL e approvato dal collegio docenti". Corsivo mio. Ora, magari bastassero i progetti sulla sessualità organizzati dall'Asl, davvero, a eliminare l'omofobia. Però erano tutte occasioni di approfondimento, di discussione, che non si fanno più. Non ci sono più soldi. La famosa carta igienica, non vorrei sempre approfittare del luogo comune, però siamo a questo punto: siccome invecchio mi dai qualche soldo in più, e li prendi dai fondi per la carta igienica. Posso dire che è uno schifo, una presa per il culo, letteralmente, e che non ci sto? Sul serio, facciamo che invecchio un'altra volta, stavolta no, a queste condizioni io resto giovane e oggi sciopero, quasi quasi okkupo pure.
Comments (4)

Leonardo T wrote ...
È solo il dormir poco per mesi e mesi e mesi.
11/26/2012, 5:25:00 PM

Anonymous wrote ...
sinceramente (ed OT): stai approfittando della impossibilità a commentare sul Post? il "Santa Caterina" è spassosissimo, ma spinge achiedersi cosa tu abbia assunto ( se si beve consiglimelo, se si fuma no perchè sono in radioterapia e sai com'è...)
chiarapetrucci
11/24/2012, 8:30:00 PM

Marco Beccaria wrote ...
Bravo Leo, concordo al 100%.
11/24/2012, 7:07:00 PM

anonimo wrote ...
Commento velocemente in partenza per la manifestazione di Roma. Solo per una piccola precisazione: i soldi che ci tolgono per pagare gli scatti, quelli del Fondo d'Istituto, non sono "alla scuola", ma sono un pezzo del nostro salario di lavoratori, il salario accessorio. Solo che invece di esserci dato a pioggia nella busta paga è distribuito a livello locale sulla base dell'impegno e della qualità del lavoro dei singoli. Con questo scambio fra scatti e fondo si premia l'anzianità invece che l'impegno e il merito. Evviva! Vado, che l'autobus mi parte!
11/24/2012, 4:37:00 AM

No pranzo di gala

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Poi per carità, se De Bortoli o Scalfarotto non capiscono perché scioperiamo, non penso di riuscire a spiegarglielo io. Io al limite mi lamento un po', ecco.


Ma cos'è mai questo sciopero che crea inenarrabili disagi? (H1t#89) è on line sull'Unita.it e si commenta laggiù.

Forse non riusciranno a togliercelo subito, il diritto allo sciopero. Nel frattempo stanno facendo qualcosa di più sottile: cambiare il senso alla parola “sciopero”. Fino a qualche mese fa era un incontestabile diritto dei lavoratori. Da qualche giorno è diventato un odioso privilegio nelle mani di irresponsabili, che invece di salvare l'Italia standosene zitti e buoni hanno deciso di esercitarlo in modo dissennato, proprio adesso che un governo responsabile sta facendo tutto il possibile per farci uscire da questo lievissimo accenno di crisi... 

Un passaggio importante è stato l'episodio dello sciopero dei calciatori. Una vertenza marginale, che interessa poche migliaia di tesserati, ma che ha goduto – e non poteva essere altrimenti – di un'esposizione mediatica enorme. Il sospetto è che i rappresentanti della Lega Calcio abbiano cercato di approfittare dell'aria di crisi per strappare qualche soldino ai calciatori, che non ci sono cascati, hanno mostrato che lo sciopero non era un bluff, si sono ritrovati alla gogna (per aver esercitato un diritto) e... hanno vinto. Sì, hanno vinto: il contratto che hanno firmato era quello proposto dai loro rappresentanti pochi giorni prima. A quel punto però forse è passata l'idea che lo sciopero sia roba da calciatori strapagati: uno dei tanti appannaggi di questa o quella casta. Certo, si presume che tutti sappiano più o meno cosa sia uno sciopero e come funzioni. Eppure molti che ne discutono in questi giorni danno l'aria di essersene dimenticati. C'è un sindacato che ha deciso un giorno di astensione del lavoro, e la cosa di colpo è diventata surreale, incomprensibile, mai vista. 

Lasciamo stare Pierferdinando Casini, che è un politico di centro che fa il suo mestiere. Secondo lui lo sciopero mina “la coesione delle forze sociali”, che non fosse per la CGIL sarebbero coesissime: si vede infatti con quale coesione abbiano accettato le trentadue bozze di finanziaria che Tremonti & co. hanno provato a buttar giù in questo agosto inutile. D'altro canto è comprensibile che i proprietari di SUV non vogliano saperne di tasse sui SUV, che la provincia di Savona non volesse essere conglobata in quella di Genova o che gli evasori scudati non intendano pagare un centesimo in più: tutti costoro avevano il sacrosanto diritto di pianger miseria e minacciare ritorsioni nelle ultime settimane; i lavoratori no. I lavoratori dovrebbero starsene tranquilli, proprio quando è ormai chiaro che questo governo sta solo cercando una categoria disposta a pagare per tutte senza lamentarsi (e forse l'ha trovata: gli immigrati senza diritto di voto). Però, appunto, Casini deve fare Casini: uno sciopero così non potrebbe accettarlo nemmeno se lo volesse. 

È già un po' più sorprendente Ferruccio De Bortoli, sconvolto dalla possibilità che uno sciopero impedisca al Corriere di uscire, negando “i diritti di altri lavoratori e, soprattutto, dei lettori”. Incredibile, no? Questa cosa per cui gli scioperi negano i diritti degli altri. Vien da domandarsi dove fosse De Bortoli in tutti questi anni, mentre per esempio gli autoferrotramvieri scioperavano negando il diritto degli altri a recarsi in ufficio; o i controllori di volo tenevano gli aeroplani a terra, inaudito! Naturalmente De Bortoli non può non sapere cosa sia uno sciopero, e perché per funzionare debba arrecare disagi. Ma forse spera che qualche lettore del Corriere se lo dimentichi, e si beva la favola della Camusso-capoclan che potrebbe precettare tesserati che hanno già aderito allo sciopero, e non lo fa per colpire, tra tutti i quotidiani, proprio il Corriere (conta poco che anche l'Unità non sia uscita...)  

L'autentica sorpresa però è Ivan Scalfarotto, che questo sciopero proprio non lo ha capito, e lo ha spiegato diffusamente in due interventi sul suo blog. Niente di strano, salvo che nella colonnina a fianco dello stesso blog si legge come Scalfarotto sia, tuttora, il vice presidente del PD: un partito che allo sciopero ha aderito. Ma evidentemente ha aderito senza consultarsi con uno dei suoi vicepresidenti; senza nemmeno spiegargli il perché. Oppure è Scalfarotto che non ha capito, non si è convinto, e se ne lamenta sul suo blog personale. Le obiezioni che fa Scalfarotto poi possono essere anche interessanti, ma per ora non vorrei entrare nel merito. Trovo semplicemente molto curioso che il vicepresidente di un partito confessi sul suo blog pubblico di non capire quello che fa il partito. Mi pare anche l'indizio di una certa difficoltà a passare da battitore libero a figura semi-istituzionale. 

Per Scalfarotto, in una situazione come questa, invece di scioperare bisognerebbe essere propositivi. Come se a tutti i lavoratori spettasse di avanzare controproposte: come se tutti avessero il tempo di studiare la letteratura sulla finanziaria 2011, ormai sterminata (e in gran parte finzionale). Come se tutti poi potessero scrivere su un blog molto seguito, o addirittura su un organo di stampa. Come se fossimo insomma un po' tutti dirigenti o quadri del PD. Certo, una bella assunzione di responsabilità. Peccato che nel frattempo gli stessi dirigenti del PD non si preoccupino di scrivere a briglia sciolta sui loro blog che non capiscono quel che il partito fa. 

E allora, cari Casini, De Bortoli, Scalfarotto: perdonateci se noi lavoratori siamo troppo semplici, se non facciamo controproposte (per la verità la CGIL una contromanovra l'ha proposta, anche se non riesce a tenere il ritmo delle trovate tremontiane), se usiamo ancora questo mezzo brutale, ottocentesco, che è lo sciopero. Bisognerà però che ve ne facciate una ragione: non siamo i buoni, siamo solo lavoratori. Abbiamo il controllo di alcuni servizi e mezzi di produzione, e se ci fate arrabbiare può darsi che qualche giornale non vada in stampa, che qualche treno non parta, che qualche scuola non apra. È sempre andata così, non è una novità: la novità è il vostro sguardo smarrito quando scoprite che le categorie sanno ancora difendersi. Ma difendersi è un diritto: c'è gente che è perfino morta per procurarcelo, e noi per adesso ce lo teniamo. È l'unico modo per meritarcelo, sapete.http://leonardo.blogspot.com
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Heautontimorumenopolis

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Dagli al centromediano

È sempre dura ripartire a settembre; però ti consola il pensiero che stavolta sarà diverso; che stavolta, con l'agosto che c'è stato, saranno tutti incazzati no? insomma hai visto cosa ha fatto il governo? E cosa non ha fatto? Cioè è palese, evidente, lapalissiano, non si sta neanche a discutere, stavolta si va davvero alle barricate, e poi

poi suona la sveglia e ti versi un primo caffè, arrivi a scuola in scioltezza e dal parcheggio cominci a sentire le voci, dalle finestre, voci di colleghe che si lamentano (ci hanno tagliato le classi, i bidelli, i metricubi, gli armadietti), si lamentano, senti come si lamentano; ma poi

poi ti scorre l'occhio sul foglio delle adesioni allo sciopero, ed è pieno di "no", e se tu sei ancora così addormentato da reagire, "Ma come no scusate, ma vi rendete conto?" loro ti rispondono che gli scioperi ormai li fanno solo quei capitalisti dei calciatori che non vogliono pagareilcontributodisolidarietà, fine.

E allora ti svegli, e ti ricordi che sei in Italia, e chiedi sommessamente scusa a Tremonti e Berlusconi e Bossi e compagnia, sì, dimenticavo, voi state solo eseguendo gli ordini. Mi ero un attimo dimenticato di chi vi ha messo lì. Maledetta memoria corta, maledette vacanze lunghe.

(Sullo sciopero dei calciatori cfr. Costa).
Comments (5)

Leonardo T wrote ...
"e pure quello che per commentare il pezzo ti devi iscrivere a fb e c'è chi non ha nessuna voglia di iscriversi a fb"

Giuro che non ho capito. Ti devi iscrivere a fb per commentare il pezzo di Ferrero? Quale pezzo? Sei sicuro che non ci sia altro modo?
9/19/2011, 3:16:00 PM

Anonymous wrote ...
Quindi tu hai scioperato, no? Nel caso il Ferrero, sì quello che conoscevi quando faceva politica ma poi l'hai perso di vista (e pure quello che per commentare il pezzo ti devi iscrivere a fb e c'è chi non ha nessuna voglia di iscriversi a fb), l'avresti dovuto vedere. Erano gli unici a esserci, praticamente, insieme a Di Pietro. Politica? Ma no, facevano una scampagnata... chissà perché hanno incontrato pure uno sciopero.
9/19/2011, 1:10:00 PM

Anonymous wrote ...
Mi permetto di condividere: Preghiamo (non siamo capaci di fare altro)
9/5/2011, 12:31:00 PM

Alessandro wrote ...
Il problema è che stiamo ancora troppo bene per incazzarci veramente.
9/3/2011, 11:02:00 AM

mozart2006 wrote ...
Per dare una scossa alla gente, dovrebbe fallire Endemol, oppure dovrebbero sopprimere l´Isola dei Fetusi.

E allora vedremmo orde di massaie inferocite con tanto di mattarelli al seguito invadere palazzo Grazioli e metterlo a ferro e fuoco.

Noi italioti, i rivoluzionari del pallone, della programmazione televisiva, del superenalotto e dei diari dittatoriali a fascicoli.
Il manifesto rivoluzionario scritto da Topogigio ci salverà, amen.
9/3/2011, 10:38:00 AM

martiri del management

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Si chiama Catania, risolve i problemi

Ora io mi rendo conto che un Paese dove bastano 200 pendolari in una stazione a bloccare tutta la circolazione ferroviaria è una vergogna.
E non è certo colpa di Trenitalia o delle Ferrovie: è colpa dei pendolari, quei perfidi, che profittando di una intrinseca debolezza del tracciato ferroviario organizzano i loro maledetti scioperi fiscali. Che non sono belli, perché vengono fatti davanti a tutti, creando molto disagio.
Diciamola tutta, gli scioperi fiscali non sono roba da pezzenti, ma da professionisti, che sanno farli di nascosto, dal commercialista, senza disturbare giornalisti e tv.

Del resto è anche vero che a 'sti poveracci hanno aumentato il biglietto da 15 euro a 60. Se non sbaglio è un aumento del 400%. Io comunque una soluzione ai loro problemi ce l’ho. Non so come. Di solito non trovo le soluzioni ai problemi, ma stamattina è diverso.

La mia soluzione ha di buono che è rapida e quasi indolore. Consiste in questo: una pattuglia di finanzieri, o carabinieri, o poliziotti (ma vanno bene anche i vigili del fuoco) va da Elio Catania e gli chiede 5 milioni di Euro. Lui cinque da darci ce ne ha di sicuro: quando era amministratore delegato di Trenitalia ne prendeva due all’anno di stipendio; anche se li avesse spesi tutti (e non si capisce come) l’anno scorso licenziandosi dovrebbe averne pigliati cinque di liquidazione. I casi sono due: o ha un pozzo in giardino e passa il tempo a buttarci le mazzette da cinquanta, oppure dovrebbe averne parecchi da parte. Magari investiti. Beh, li disinvestiamo. Siamo lo Stato sovrano, dopotutto.

Io poi non sono un ignorante, sapete, mi rendo conto che per fare una cosa del genere ci vuole un habeas corpus. Però secondo me non è difficile trovarne uno: le zecche e i pidocchi sui vagoni ci sono ancora o no? le linee sono aumentate o diminuite? Ed esiste o no in Trenitalia un buco da un miliardo e settecento milioni di Euro? Sì? Chi avevano chiamato a risanare? Elio Catania? Ha risanato? No? E si è pigliato pure la liquidazione? E vabbè, noi gliela chiediamo indietro. Secondo me non fa una grinza.
...anziché puntare al risanamento e al contenimento degli sprechi, ha fatto letteralmente esplodere i costi operativi, con una proliferazione dell’apparato dirigente e un incremento delle spese per appalti e forniture pari al 22 per cento. A causa della carenza di materiale rotabile e di personale è diminuito il numero di treni, sbagliando clamorosamente la programmazione degli orari offerti al pubblico. A una domanda crescente di servizi adeguati si è risposto con il raddoppio degli spot pubblicitari e una qualità largamente approssimativa. Tutto questo evidenzia il fallimento delle politiche aziendali. (Franco Nasso, Filt, via wikipedia).

Dovrebbe anzi ringraziare che non gli facciamo fare neanche una mezza giornata di galera. Ci mancherebbe: non ha fatto mica niente di male, a parte contribuire allo sfascio ferroviario italiano, che non è un reato in sé.
E siccome già sento qualcuno commuoversi per il povero ex consigliere d’amministrazione sul lastrico, un altro martire del management, vi rassicuro: no, sul lastrico per ora non ci va, considerato che attualmente è

- Membro del Consiglio di Gestione di Banca Intesa-San Paolo.
- Vice Presidente Assonime,
- membro di giunta Confindustria
- Vice Presidente del Consiglio per le Relazioni Italia Stati Uniti.
- Dal 26 aprile 2007, presidente dell'Azienda Trasporti di Milano su proposta del sindaco di Milano Letizia Moratti. E si capisce, uno così bravo a sfasciare le ferrovie vuoi che la Moratti se lo lasci sfuggire?

Ho fatto un rapido conto. Cinque milioni di euro divisi per i duecento pendolari che hanno bloccato i treni ieri fanno 25.000 € a testa, una media vincita ad Affari Tuoi. I pendolari pidocchiosi potrebbero comprarci una macchina a metano o GPL per andare a lavorare a nord e non rompere più le scatole alle ferrovie, che così potranno concentrarsi sulla loro mission: far viaggiare i businessmen in pendolino. Oppure possono investirli in qualcosa, diventare professionisti, dopodiché gli scioperi fiscali li faranno come tutti gli altri, privatamente e senza dirlo in giro. E saremo tutti contenti. Persino Catania, secondo me.

Sono convinto che lui quei cinque milioni di euro non li ha nemmeno toccati. Probabilmente gli fa schifo solo pensarci. Ma come, un professionista come lui sfascia le ferrovie e si fa dare una montagna di soldi in liquidazione? No, nessuno riuscirebbe a intascarli a cuor leggero. Allora forse non servono i carabinieri, basta un appello accorato: Catania, risolvi un problema, per una volta nella tua vita. Dai, smolla il grano. Lo sappiamo che ti vergogni. E non c’è niente di male. È anzi una cosa che ti fa onore. Smolla, su. È l’Italia che te lo chiede.
Comments (7)

vita wrote ...
Sono anch'io pendolare su due tratte diverse: una da Salerno a Napoli e l'altra da Salerno a Battipaglia. Da Napoli a Battipaglia i treni hanno sempre almeno quindici minuti di ritardo a prescindere, perchè devono star dietro anche al traffico merci cospicuo; nel tragitto inverso, invece, sono sempre abbastanza puntuali. Nel tragitto da Napoli in giù, una mattina in cui andavo dalla mia famiglia a Potenza,un treno di ultima generazione come il Minuetto, pur nascendo alle otto del mattino, arrivato a Salerno dopo soli quaranta minuti, puzzava di sporco (pipì) come se non fosse stato pulito da una settimana e lasciato sotto il sole ad asciugare. Nel tragitto inverso, poi, i treni degli anni cinquanta sono all'ordine del giorno, qualcuno più pulito (a seconda della provenienza) qualche altro indescrivibile per grado di sporco.
Una volta un capotreno mi ha raccontato di aver trovato sul sedile di un eurostar una grossa merda umana (si può dire, vero?).
Lo stato delle ferrovie lascia a desiderare ma rispecchia fedelmente il livello di civiltà di un popolo. Biglietti compresi.
6/27/2007, 2:36:00 PM

Michele wrote ...
post assolutamente condivisibile. faccio il pendolare dalla brianza, e nonostante sia messo meglio di molti altri, i miei treni accumulano in media 10 minuti di ritardo su un tragitto di 15.

leggendo sul forum di milanotrasporti.org (frequentato anche da addetti ai lavori) viene ribadito più volte che il problema non è tanto di infrastrutture (che potrebbe essere spesso risolto con interventi banali tipo più scambi e migliore manutenzione degli stessi), ma di gestione del servizio: troppi enti coinvolti anche per fare un piccolo cambiamento agli orari.

un pb che mi coinvolge personalemente: il biglietto treno-milano (FS + ATM) esclude alcune stazioni, non è elettronico quindi ogni volta bisogna farsi aprire la porticina alla metropolitana etc.

PS: a voler essere precisi, un aumento da 15 a 60 è del 300%, non 400%. che poi fai la figura del comunista.
6/27/2007, 12:29:00 PM

Anonymous wrote ...
Adorabile post.
E il mio socio ha appena aspettato la 61 (in Via Senato, centro di Milano) per 14 minuti.

Ma c'è da sperare che l'ATM non lo licenzi: altrimenti mi ritrovo il prezzo del biglietto a 2 Euro
6/27/2007, 12:08:00 PM

ISOLE-GRECHE.com wrote ...
No, sempre meglio scriverle queste cose. Sperando che qualcuno le legga!

Il mio blog sul cinema e viaggi: sei invitato!
6/26/2007, 11:39:00 PM

tittirossa wrote ...
Personalmente penso anche di peggio dei dirigenti passati e presenti delle Ferrovie, il cui stipendio legherei in modo indissolubile alla puntualità/pulizia dei treni da loro mal gestiti.
Sono una pendolare e ieri il mio disagio è stato di soli 20 minuti, posso anche solidarizzare con i pendolari di Salerno, ma non più di tanto.
L'anno scorso la regione Emilia-Romagna ha pattuito con le Ferrovie, a titolo di rimborso per gli eccessivi ritardi registrati, una mensilità gratuita per i pendolari (con esibizione dell'abbonamento dle mese prima). Ma solo per quelli con abbonamento "normale", non prevedendolo per i pendolari "ricchi" che viaggiano sull'Eurostar (non per scelta nostra, ma delle ferrovie che ci hanno tolto il 50% degli altri treni). Il mio abbonamento compreso i supplementi costa il 100% in più rispetto a quello normale. Nn ci siamo sdraiati sui binari, non abbiamo occupato la stazione, non abbiamo paralizzato l'Italia. Abbiamo compilato moduli di reclamo, fatto telefonate di protesta, scritto ai giornali. Non abbiamo provocato alcun ritardo. Abbiamo vinto ed ottenuto la mensilità gratuita (peer modo di dire poichè nell'ultimo anno la percorrenza media della mia tratta di 50 km registra dai 5 ai 10 minuti di media di ritardo quotidiani).
Quest'anno ad aprile le Ferrovie ci hanno imposto la prenotazione obbligatoria del posto sugli Eurostar (prenotazione che noi paghiamo non facciamo per evitare di buttare soldi in caso - quotidiano - di ritardi e spostamenti di treni). Abbiamo protestato (reclami scritti e telefonici), ma non ci hanno dato ascolto. Allora abbiamo fatto in massa (perchè i pendolari dell'Eurostar/INtercity casua tagli ai regionali sono in crescita esponenziale) la prenotazione. Risultato: calo drastico nelle vendite dei biglietti per indisponibilità dei posti (da noi prenotati). Le Fs hanno fatto marcia indietro.
Le Fs fanno schifo, e queste sono solo bazzeccole (una porta esterna di un Eurostar 2 giorni fa era aggiustata con del nastro adesivo nero, ed è così da mesi ormai). Ma anche noi ci mettiamo del nostro.
6/26/2007, 2:47:00 PM

cragno wrote ...
è già il secondo giorno dietro fila che pubblichi un post carino e quasi condivisibile.
solo un inciso: pare che il costo effettivo del biglietto sia di 60 euro e che, se prima ne pagavano 15 ,è perchè i restanti li metteva la regione campania.
Ora: il fatto che il livello dei salari sia scandalosamente basso autorizza sicuramente un livello rivendicativo alto quando si devono ridiscutere i contratti. ma non dovrebbe autorizzare la regione campania o qualsiasi altro ente pubblico a farsi carico di questo, contribuendo di fatto a pagare una parte della retribuzione al posto del datore di lavoro e facendola poi gravare sulla fiscalità generale.

gli stipendi li devono pagare i datori di lavoro, non io.
altrimenti finisce come con wal mart che aiuta i propri dipendenti a chiedere i sussidi di povertà.
6/26/2007, 1:41:00 PM

GG wrote ...
Non urlarle troppo in giro queste cose..! qualcuno potrebbe pensare che fai della vuota retorica populista!!!
6/26/2007, 12:18:00 PM

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Due piccole correzioni

La prima correzione è: le cose non si giustificano (né si condannano), le cose al massimo si cercano di capire. Se non altro perché sono lì, le cose, e hanno quindi più dignità di qualsiasi nostra teoria su come invece dovrebbero andare.

Per fare un esempio spiccio, io non è che debba mettermi a difendere o a condannare lo sciopero selvaggio degli autoferrotranvieri, perché lo sciopero c’è, funziona, e se ne frega assai, della mia difesa o della mia condanna.
Semmai ci aiuta a fare il punto. Abbiamo sentito per anni criticare i sindacati perché, a seconda del punto di vista, erano sdraiati dalla parte dei padroni o dei lavoratori: perché erano diventati una realtà para-istituzionale o viceversa perché non accettavano il loro ruolo istituzionale di mediatori; perché prendevano troppi soldi (e lo dicevano anche i politici, poveracci); perché avevano trasformato gli scioperi in cerimonie d’identità senza più valore. Bene.

Chi ha svillaneggiato i sindacati per tanto tempo, chi si è dato da fare per dividerli, chi li ha equiparati tout court al brigatismo, oggi se è a Milano si può godere la lotta di classe vecchio stile, con le serrate, i picchetti, i caporali. Fa un certo effetto, eh? Però se i tram stanno fermi Milano non funziona. C’è una categoria professionale che può bloccare tutte le altre, e siccome può farlo, lo fa. Senza intermediazioni. Senza cerimonie.
Non è molto sportivo, vero? No, non lo è.
Non è neanche molto legale, probabilmente. Già, non lo è.
Però funziona, questo è il punto.

Ci dimentichiamo spesso che la nostra è la famosa società aperta: vale a dire – a parte qualche paletto messo qua e là in epoche diverse, non sempre dritto e non sempre saldo – in una jungla. Chi privatizza, esternalizza, de-regolarizza, attenta alla dignità dei lavoratori, è convinto che il settore dei servizi possa subire qualsiasi taglio senza fiatare – al massimo una chiassata di piazza con le bandiere e poi di nuovo tutti al lavoro. Non è così. Ci sono categorie di lavoratori che hanno ancora il coltello dalla parte del manico: forse non conveniva metterli spalle al muro.

In fondo gli autoferrotranvieri fanno esattamente quello che fa qualsiasi imprenditore d’assalto, qualsiasi amministratore finanziario disonesto (che magari oggi sta ricomprando i junk bond parmalat): bada prima di tutto ai suoi interessi. È la regola non scritta della società aperta. È in questo tipo di società – negli USA, per esempio – che sono nati i primi sindacati, e non sempre erano pieni di persone educate con tante belle idee: a volte erano controllati da persone senza scrupoli, magari collusi con la mafia. Di film sull’argomento se ne sono fatti parecchi.

E qui veniamo alla seconda piccola correzione: la Sinistra non è il mondo delle brave persone che rispettano le leggi e protestano contro il governo cattivo nei limiti della legalità e dell’educazione. La Sinistra rappresenta alcune classi sociali che lottano per i loro, chiamiamoli diritti, anche se oggi si dice: interessi. Non è scritto da nessuna parte che debba essere educata o onesta (tanto meglio se lo è, ci mancherebbe).
Non è buona, non è cattiva, non si giustifica: semplicemente, sta lì. E noi ci siamo dentro non perché crediamo di essere più buoni o più belli o di avere un miglior gusto nel vestire: ci siamo dentro perché apparteniamo a una di quelle classi sociali, il più delle volte senza aver neanche avuto la possibilità di scegliere.
Siamo poi liberi di comportarci secondo il nostro senso della legalità e secondo la nostra educazione (se ne abbiamo ricevuta una): ma man mano che andremo avanti, anzi, che indietreggeremo con le spalle al muro, saremo sempre più spaventati e nervosi, e sempre meno rispettosi della legge e delle buone maniere.

Che è poi, esattamente, quello che si vuole da noi. Colpire gli intermediari, criminalizzare il movimento… la strategia è sempre la stessa.


Postilla.
Può capitare a volte che una cosa detta da me si avveri, non perché abbia studiato a lungo la cosa, ma perché sono pessimista, e un pessimista nei tempi medio-lunghi ha sempre ragione (il pessimismo è una scorciatoia per l’intelligenza).
Ci tengo però a precisare che non sono di quei pessimisti che quando va tutto a rotoli si divertono, e se Roma prende fuoco salgono sul terrazzo con la cetra, e dicono che la situazione è eccellente. Io sono un pessimista triste e incazzato: le cose vanno male, lo so e mi dispiace. No, perché non vorrei che mi si prendesse per uno che.

E poi non è vero che non mi vergogno.
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