Immergersi all’Elba: la costa meridionale

La splendida isola mediterranea, famosa per essere stata governata da Napoleone, ci regala una incredibile varietà di siti di immersione

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I resti del cargo greco affondato nella costa meridionale dell'isola d'Elba

E’ proprio nella costa che butta a meridione, che troviamo i siti di immersioni che hanno resa famosa tra i subacquei di tutto il mondo l’isola d’
Elba. Ecco i punti migliori in cui tuffarsi con pinne ed erogatore.
Secche di capo Fonza Le secche in realtà sono due, entrambe limitate da due belle pareti colorate da gorgonie, margherite e, dopo una certa profondità, anche da rami di corallo rosso. Nella secca più vicina alla costa, potete visitare anche delle belle grotte. La profondità va dai 3 ai 45 metri.
Punta Fetovaia
A ponente di Marina di Campo, si trova questa celebre immersione che è tra le più morfologicamente varie che ci possano essere. Ci si immerge su una franata sino ad una prateria di posidonie che, procedendo verso il largo, si trasforma in una cigliata che a sua volta, scendendo verso i 40 metri, si spacca in larghi canaloni! Vi chiederete come fanno a starci tutte queste cose in un solo sito di immersione! Anche se il paesaggio la fa da padrone, la vita marina non manca e i fotosub torneranno a galla con belle immagini di vita marina.
Relitto della nave greca Una palestra perfetta per i “relittari” alle loro prime esperienze. La nave mercantile è praticamente integra, a parte la prua devastata, è appoggiata sulla fiancata destra ed è possibile penetrarvi attraverso passaggi non impegnativi. Anche la profondità che va dai 9 ai 14 metri, rendono l’immersione facile e divertente per tutti.

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Un incontro frequente per i subacquei in visita all’Elba: la spettacolare gorgonia rossa

A 18 miglia a settentrione dell’isola Elba, pressapoco alla stessa altezza del “dito” della Corsica, troviamo l’isola di
Capraia. I romani le avevano dato questo nome per via delle tante capre che la popolavano. Le capre, oramai, si sono estinte da un pezzo ma il nome è rimasto. Quando l’ho vista spuntare dal mare mi sono stupito perché la immaginavo brillare di colore verde, come l’Elba, ed invece è nera come la pece. Su una guida ho letto che il colore viene dall’origine vulcanica dei suoi rilievi. Più che subacquei, Capraia è raggiunta da botanici e appassionati di birdwathing perché nell’isola sopravvivono delle vere e proprie rarità biologiche. Ai subacquei, l’isola offre due belle immersioni, entrambe nella costa sud orientale dell’isola.
Lo scoglione L’immersione si snoda lungo una parete che, scendendo, si divide in due costoni a disegnare una V. Il fondale è coperto da sabbia finissima e bianchissima. Qui, l’acqua è sempre limpida e la visibilità eccezionale. Anche questa è un’immersione per sub esperti perché si scende a 40 metri. Consigliatissima ai fotosub per la presenza di molte speci animali: saraghi, nuvole di castagnole, aragoste, polpi, dentici.
Secca del Turco
Anche questa è un’immersione adatta a subacquei con una discreta esperienza sulle… pinne. Si comincia con un costone a 22 metri che scende, a tratti verticalmente, sino ad un fondale di sabbia a 50 metri. Le cose più belle si trovano sulle spaccature della parete: polpi giocherelloni, spugne colorate, truci murene e rossi scorfani dal muso rugoso. Attenzione che, per questa come per altre immersioni dell’Elba, la visibilità sempre eccellente a tutte le profondità, se da un lato facilità l’immersione, dall’altro rischia di indurvi a scendere più del consentito! Non dimenticate quindi di buttare costantemente un occhio attento al vostro profondimetro!