zapatisti
Dall’America all’Europa su un veliero sgangherato: 7 indigeni messicani ripercorrono al contrario la rotta di Cristoforo Colombo
13/05/2021 Archiviato in: LiguriaNautica
Attraverseranno tutto l’oceano a bordo di un rabberciato veliero per commemorare la caduta di Tenochtitlan
Il veliero "La Montagna" su cui viaggiano gli indigeni zapatisti
La “Montagna” è salpata il 3 maggio scorso dal porto di Isla de Las Mujeres, sulla costa orientale del Messico. La prua è ad est, verso l’Europa. L’obiettivo di questo rabberciato veliero, che definire “scassato” è fargli un complimento, è nientemeno che quello di attraversare l’oceano Atlantico e sbarcare ad Amburgo. A bordo ci sono quattro donne, due uomini e una transgender che non avevano mai visto prima il mare.
Sono indigeni di lingua Tzotzil che, quasi sicuramente, non avevano mai messo prima il naso fuori da quell’inestricabile intrico di vegetazione che è la Lacandona, la selva che copre le alture messicane dello Stato del Chiapas. Fanno parte della “squadra 421” dell’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (Eznl). “Il nostro scopo – hanno spiegato – è quello di ripercorrere a ritroso la rotta che Cristoforo Colombo ha percorso più di 500 anni fa. Quella stessa rotta che poi ha portato gli invasori spagnoli a conquistare il nostro mondo. Ma, al contrario degli invasori, noi non porteremo la morte ma la vita”. Continua
Il veliero "La Montagna" su cui viaggiano gli indigeni zapatisti
La “Montagna” è salpata il 3 maggio scorso dal porto di Isla de Las Mujeres, sulla costa orientale del Messico. La prua è ad est, verso l’Europa. L’obiettivo di questo rabberciato veliero, che definire “scassato” è fargli un complimento, è nientemeno che quello di attraversare l’oceano Atlantico e sbarcare ad Amburgo. A bordo ci sono quattro donne, due uomini e una transgender che non avevano mai visto prima il mare.
Sono indigeni di lingua Tzotzil che, quasi sicuramente, non avevano mai messo prima il naso fuori da quell’inestricabile intrico di vegetazione che è la Lacandona, la selva che copre le alture messicane dello Stato del Chiapas. Fanno parte della “squadra 421” dell’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (Eznl). “Il nostro scopo – hanno spiegato – è quello di ripercorrere a ritroso la rotta che Cristoforo Colombo ha percorso più di 500 anni fa. Quella stessa rotta che poi ha portato gli invasori spagnoli a conquistare il nostro mondo. Ma, al contrario degli invasori, noi non porteremo la morte ma la vita”. Continua