Mel Fischer
Il tesoro della Nuestra Señora
09/11/2017 Archiviato in: LiguriaNautica
Un incredibile bottino di 450 milioni di dollari in oro e pietre preziose. Un cacciatore di relitti che faceva l'allevatore di polli. Ecco la vera storia del ritrovamento subacqueo più mirabolante di tutti i tempi
Il cacciatore di tesori Mel Fischer mostra alcune collane d'oro trovate nel galeone spagnolo
Scritto per LiguriaNautica - Lei era la nave più bella di tutta la flotta spagnola. Lui un allevatore di polli dell’Indiana con una sola grande passione: la ricerca di tesori perduti. E poi c’è il destino che aveva dato loro un appuntamento. Lei si chiamava Nuestra Señora de Atocha ed era ricca, ricchissima. Veleggiava verso i porti di Spagna con le stive cariche di oro, argento, preziosi smeraldi. Lui, Mel Fischer, era un uomo testardo. Tanto testardo da vendere la fattoria, diventare subacqueo e immergersi alla ricerca di lei per più di 16 anni e mezzo di fila. E ogni volta, prima di infilarsi l’erogatore in bocca e tuffarsi nell’immenso mare blu della Florida, ripeteva alla moglie, ai figli e agli amici che lo prendevano per matto: “Oggi sarà il gran giorno!”
E il gran giorno arrivò. Era il 20 luglio dell’85. Una sabato. In futuro, quando racconterà la sua avventura ai giornalisti di mezzo mondo, Mel Fischer non riuscirà mai a trovare le parole sufficienti a descrivere l’emozione infinita che gli fece sobbalzare il cuore quando riconobbe il relitto della Nuestra Señora, adagiato sul fondale che lo stava aspettando. Continua
Il cacciatore di tesori Mel Fischer mostra alcune collane d'oro trovate nel galeone spagnolo
Scritto per LiguriaNautica - Lei era la nave più bella di tutta la flotta spagnola. Lui un allevatore di polli dell’Indiana con una sola grande passione: la ricerca di tesori perduti. E poi c’è il destino che aveva dato loro un appuntamento. Lei si chiamava Nuestra Señora de Atocha ed era ricca, ricchissima. Veleggiava verso i porti di Spagna con le stive cariche di oro, argento, preziosi smeraldi. Lui, Mel Fischer, era un uomo testardo. Tanto testardo da vendere la fattoria, diventare subacqueo e immergersi alla ricerca di lei per più di 16 anni e mezzo di fila. E ogni volta, prima di infilarsi l’erogatore in bocca e tuffarsi nell’immenso mare blu della Florida, ripeteva alla moglie, ai figli e agli amici che lo prendevano per matto: “Oggi sarà il gran giorno!”
E il gran giorno arrivò. Era il 20 luglio dell’85. Una sabato. In futuro, quando racconterà la sua avventura ai giornalisti di mezzo mondo, Mel Fischer non riuscirà mai a trovare le parole sufficienti a descrivere l’emozione infinita che gli fece sobbalzare il cuore quando riconobbe il relitto della Nuestra Señora, adagiato sul fondale che lo stava aspettando. Continua